SVILUPPO: DISFUNZIONI e PATOLOGIE (dai Vaccini, genetiche e non)
“Vaccine Nation” è un documentario che racconta l’incredibile storia di Alan Yurko e della sua famiglia.
Sindrome della permeabilita’ intestinale ed autismo
Il Thimerosal dei vaccini distrugge e/o altera la flora intestinale essendo una sostanza altamente tossica
Ecco il recente studio che ha coinvolto più di 17.000 bambini fino a 19 anni
Questo studio-indagine attualmente in corso è stato avviato dall’omeopata Andreas Bachmair.
20 FATTI misconosciuti sui Vaccini + Perché vaccinare ? + I miti dei Vaccini
Premi in denaro ai medici che vaccinano…
Disturbi pervasivi dello sviluppo – Descrizione del disturbo delle funzioni cerebrali = Danni dei VACCINI (diretti ed indiretti, per le mutazioni genetiche dei genitori vaccinati)
Ecco come MENTE in TV, il sig. Draghi sui Vaccini di Big Pharma..
L’Immunità di gregge, è la supposta carta vincente per la difesa della vaccinazione in TV, Internet, riviste mediche e giornali, sul motivo per cui dovremmo essere vaccinati più e più volte per tutta la vita, con un numero sempre crescente di vaccini e ciò per ogni malattia.
Lo sbandierato a 360° “supposto successo delle vaccinazioni” è basato fondamentalmente su “teorie” che si danno per scontate, senza controllarle. Quando si entra nei particolari si evince e si dimostra invece che il tasso di incidenza e di morte di molte malattie infettive, è diminuito radicalmente nel e dal momento in cui si registrava un miglioramento delle condizioni, igienico-sanitarie, abitative, alimentari e delle procedure di isolamento,
Pero’ siccome nello stesso periodo sono stati introdotti i vaccini, la medicina ufficiale ha dato per scontato che la sola vaccinazione sia stata interamente responsabile della scomparsa di queste “malattie” e per far quadrare questa teoria fasulla, ha cambiato nome alle malattie…..
QUI in queste pagine ve ne daremo la dimostrazione !
Riesame dei dati CDC sull’incidenza dell’autismo e ora della prima vaccinazione MMR
By Brian S. Hooker, dottorato di ricerca, educazione fisica.
Questo studio è una nuova analisi dei centri per il controllo delle malattie e Prevenzione (CDC) dati relativi alla relazione di incidenza dell’autismo e l’età in cui i bambini hanno ottenuto il loro primo morbillo-parotite-rosolia (MMR) vaccino. Statisticamente significativo relazioni sono state osservate quando i maschi afro-americani maschi sono stati considerati separatamente mentre si guardava a quegli individui che sono stati vaccinati prima e dopo una soglia di età di 36 mesi.
I funzionari del CDC hanno osservato relazioni molto simili fin dall’inizio, novembre 2001, ma non li ha riferiti nella loro relazione finale pubblicazione. Inoltre, una relazione è visto quando nello specifico considerando i bambini che hanno ricevuto una diagnosi di autismo senza ritardo mentale. Anche se questo è stato riportato nel documento originale del 2004, non è stato discusso e non è stato dato alcun seguito studio condotto. I risultati preliminari suggeriscono inoltre la possibilità di una sinergia tra l’esposizione al timerosal e i tempi MMR che porta ad un maggior rischio di autismo.
Studio completo PDF: re-analisi_CDC-Autismo
USA, Giugno 2012 – AUTISMO = 1 bambino autistico su 26, non come era nel 2010, 1 su 80 ….
vedi QUI:
http://autismovaccini.com/2012/05/01/statistiche-per-lautismo-a-confronto-probabile-1-ogni-29-anziche-1-ogni-88/
Un VACCINO ..è una scarica enorme di tossine invasive e pericolose !
Arresto della crescita dei Bambini dopo i Vaccini. (Failure to thrive after vaccines) – Bibliografia scientifica
Questo il registro del VAERS statunitense, nel quale vengono elencati anche e non solo gli arresti di crescita (disfunzioni dello sviluppo – Danni dei vaccini) conseguenti a diversi tipi di vaccini pediatrici:
https://www.rulabinsky.com/vaersdb/findfield.php?EVENTS=ON&PAGENO=1029&PERPAGE=20&ESORT=ENTRY-DATE&REVERSESORT=ON&VAX
In particolare dopo i vaccini: DTAP + IPV + HIB
L’arresto della crescita è noto anche come uno dei gravi effetti collaterali del Synagis, (anticorpo monoclonale), somministrato ai prematuri dietro pressione dei medici..
Synagis: eccovi la scheda completa delle reazioni avverse. Fra le numerose altre, anche il cosìddetto “failure to thrive”, ovvero l’arresto di crescita..(pagine 3, 4, 5 del file): https://tinyurl.com/y9sa43ya
Genitori fate molta attenzione quasi tutti i medici sono impreparati appositamente e servi di Big Pharma….vendono i suoi prodotti e della salute dei bambini non gliene importa nulla !
Qui il post originale per capire meglio il tutto:
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=2303841432960729&id=100000046852427
Macrofagie, Myofasciti nei bambini, sono reazioni ai vaccini; essa è una Miopatia infiammatoria associata a malattie infiammatorie, reazione da vaccinazione.
Estratto: La miofasciite macrofagica è una nuova, “miopatia infiammatoria”, descritta dopo una varietà di vaccinazioni, quasi esclusivamente in adulti. Abbiamo esaminato la rilevanza dei risultati istologici di questa miopatia alla presentazione clinica in pazienti pediatrici.
Biopsie muscolari da 8 bambini (da 7 mesi a 6 anni) con caratteristiche istologiche della miofagiasi macrofagica sono stati rivisti e correlato con le manifestazioni cliniche. I pazienti sono stati sottoposti a quadricipite biopsia muscolare per sospetta malattia mitocondriale (4 pazienti), atrofia muscolare spinale (2 pazienti), mioglobinuria (1 paziente), e ipotonia con ritardo motorio (1 paziente).
Tutte le biopsie hanno mostrato granulomi identici composti da macrofagi periodici acido-Schiff-positivi e CD68-positivi.
Caratteristici cristalli di idrossido di alluminio sono stati identificati da microscopia elettronica in 2 casi. La biopsia ha stabilito diagnosi oltre alla miofasciite macrofagica in 5 pazienti:
– atrofia muscolare spinale (2), distrofia muscolare di Duchenne (1), carenza di fosfoglicerato chinasi (1) e citocromo c deficit di ossidasi (1). Tre bambini con manifestazioni e / o una storia familiare di malattia mitocondriale aveva altrimenti muscolo morfologicamente normale. Tutti i bambini avevano vaccinazioni di routine tra i 2 mesi e 1 anno prima della biopsia, con un massimo di a 11 iniezioni intramuscolari, compresi i siti di biopsia. Lì non era alcuna correlazione tra i risultati istologici di macrofagica miofasciite nelle biopsie e i sintomi clinici. Noi crediamo che la miofagiacitis macrofagica rappresenta un istologico localizzato segno distintivo della precedente vaccinazione con l’idrossido di alluminio coadiuvanti contenuti nei vaccini, piuttosto che in un primario o malattia infiammatoria distinta dei muscoli.
Studio, PDF: Macrophagic-Myofasciitis-in-Children_Is-a-Localized_Reaction-to-Vaccination
– Disfunzioni dello sviluppo PDF
Vedi anche:
Biblio_scientifica/Biblio_scientifica_indice.htm
Ecco come si scatenano i danni dei Vaccini:
Sindrome infiammatoria chiamata “Asia” scatenata dai vaccini !
ASIA_Sindrome infiammatoria-dai-vaccini-Riassunto.pdf
Tratto da:
http://www.assis.it/wp-content/uploads/2014/12/ASIARiassunto.pdf
… ed è noto che… le infiammazioni sono foriere di qualsiasi tipo di sintomi, che i medici impreparati allopati chiamano erroneamente “malattie” che sono solo sintomi….dell’ammalamento e se questa infiammazione raggiunge le meningi, si chiama meningite, se raggiunge la pelle, si chiama morbillo, e se raggiunge il cervello ed i neuroni si chiama autismo oppure SIDS o SADS se il vaccinato muore ecc., a seconda di dove va l’infiammazione la cosiddetta “malattia” cambia nome, ma è sempre la stessa…i vari nomi servono per spaventare i popoli che ignorano i fatti, per farli vaccinare !
Neuroinfiammazione con i Vaccini (ASIA, Sjögren’s Syndrome: SS)
Importante e bello studio del prof. Katsunari Nishihara
In sostanza questo ricercatore mette in correlazione una cronica infezione da virus, batteri (qualsiasi, quindi anche vaccinali) e patogeni di varia natura anche di origine intestinale, che influirebbero negativamente sul sistema mitocondriale dei neuroni e provocherebbero psicosi e problemi sensopercettivi tipici anche e non solo dell’autismo.
L’AUTISMO (disturbo del neuro sviluppo) e non solo questo sintomo….dopo SM, Parkinson e Alzheimer è il nuovo sogno, fiore all’occhiello foraggiato dall’èlite di BIG PHARMA, per marchiare le nuove generazioni che devono piegarsi all’obbedienza del “pensiero unico” per ottenere l’automa Uomo.
La verità è che il forzoso e coatto obbligo di vaccinazione, aumenterà esponenzialmente il deficit da autismo, perché l’attuale iter vaccinale sperimentale, funziona in questo modo: “crei la malattia, e con essa vengono avviati diversi gruppi di ricerca, deputati a individuare i danni e le aree del cervello interessate.
Gli studi regolarmente registrati nelle cartelle cliniche mediche ospedaliere, vengono consegnati al Ministero della Salute, quest’ultimo le archivia e ne rilascia una copia ai laboratori internazionali per la ricerca in chimica farmaceutica, di proprietà di Big Pharma….
Quando lo sviluppo del quadro patologico è completo sulla base di una statistica reale nota solo agli organismi prescritti, si procede a perfezionare il farmaco, sia generico che vaccinale, su campioni biologici in vitro presso i laboratori di ingegneria molecolare e biogenetica, che isolano il gene mutante riprogettato in modo tale che il danno genetico sia possibilmente circoscritto alla sola area del cervello interessata, escludendo se possibile tutte le altre menomazioni collaterali, come la difficoltà di coordinazione articolare, deambulatoriale, l’istinto di autolesionismo e molti altri per singolo caso”.
Ecco la conclusione di approfondimenti e studi il cui “nocciolo” è il seguente: qualsiasi adiuvante, (es. Al = Alluminio) in particolare, stimola la “degranulazione” dei mastociti, con conseguente rilascio di triptase ed istamina in primis. Ciò comporta l’innesco di una reazione auto-infiammatoria auto-immune.
Il mastocita è uno dei protagonisti più importanti della risposta immunitaria e infiammatoria.
Al suo interno ci sono centinaia di vescicole che, a propria volta, contengono svariate sostanze.
Quando il mastocita è chiamato a operare per fronteggiare un danno tissutale (per esempio da infezione o da trauma anche vaccinale = iniezione nei tessuti), queste vescicole si “degranulano”, rilasciano le loro sostanze e in tal modo proteggono e curano il tessuto circostante, favorendone la guarigione.
I segni di questa azione sono il rossore, il gonfiore, il calore, il dolore e la lesione funzionale, che nel loro insieme caratterizzano il processo biochimico noto come “infiammazione”.
Un processo previsto dalla genetica e che, se limitato nel tempo e nella dislocazione, è appunto benefico per l’organismo. Se però il mastocita si iperattiva, le quantità rilasciate sono molto superiori al normale e finiscono per essere dannose: l’infiammazione e il dolore, da acuti, divengono cronici, e possono causare tutta una serie di patologie, fra cui numerose malattie a carico dell’apparato uroginecologico e il cosiddetto “dolore pelvico cronico”.
Quindi i mastociti intervengono nella genesi delle reazioni allergiche, di ipersensibilità e anafilattiche (shock anafilattico).
Vengono oggi considerati gli attivatori della flogosi acuta. Quando i mastociti vengono attivati rapidamente secernono il contenuto dei granuli (degranulazione) e in più altre sostanze, quali l’ossido di azoto (NO), un altro vasodilatatore, i leucotrieni, che inducono la contrazione della muscolatura liscia, intervenendo ad esempio nella broncocostrizione, cioè nella crisi asmatica. Inoltre i mastociti liberano anche interleuchine e altre sostanze chemiotattiche.
Quali sono le sostanze liberate dal mastocita ?
Quali sono, in particolare, le conseguenze di un eccesso di Nerve Growth Factor in prossimità di fibre nervose del dolore ?
Quali fattori provocano normalmente la degranulazione del mastocita ?
In quali patologie di interesse ginecologico è coinvolta l’iperattivazione del mastocita ?
– le principali sostanze liberate dal mastocita: i mediatori dell’infiammazione (bradichinina, fattori vasoattivi, istamina, sostanza P, serotonina), e sostanze neurotrofiche come il fattore di crescita dei nervi (Nerve Growth Factor, NGF);
– che cosa accade quando il NGF investe le fibre del dolore: moltiplicazione delle terminazioni nervose e loro superficializzazione, con conseguente ipersensibilità agli stimoli dolorosi (iperalgesia) e percezione urente delle sensazioni tattili (allodinia);
– il progressivo viraggio del dolore da “nocicettivo” a “neuropatico”;
– come la degranulazione possa essere innescata da fattori infettivi, meccanici (fra cui la penetrazione in condizioni di scarsa lubrificazione e/o di contrattura dei muscoli perivaginali), fisici, chimici, ormonali e neurogeni (come lo stress prolungato);
– le patologie uroginecologiche maggiormente interessate dall’iperattivazione del mastocita, e contraddistinte dal dolore pelvico cronico: endometriosi; malattia infiammatoria pelvica; vestibolite vulvare e vulvodinia; sindrome della vescica dolorosa (sino alla temibile cistite interstiziale); sindrome del colon irritabile.
Degranulazione dei mastociti
Una volta che i mastociti sono già stati sensibilizzati contro un antigene, sulla loro superficie rimangono, legate ai recettori, le IgE specifiche per quell’antigene, in questo modo quando si verifica una seconda esposizione allo stesso antigene il riconoscimento è immediato ed avviene la veloce ed efficace degranulazione (svuotamento dei granuli citoplasmatici con fuoriuscita dal corpo cellulare di mediatori chimici quali istamina e serotonina). È sufficiente che due IgE contigue contraggano il legame con l’antigene per scaturire la risposta biologica dei mastociti.
Vi sono due tipi possibili di degranulazione:
– degranulazione asincrona: è una veloce esocitosi dei granuli, la reazione dei mastociti è però contenuta e confinata in un ambito locale;
– degranulazione anafilattica: in situazioni patologiche la reazione dei mastociti si estende fino a diventare generalizzata, causando lo shock anafilattico, in questo caso la degranulazione è esplosiva, tutte le vescicole si fondono tra loro e il loro contenuto è violentemente espulso al di fuori della cellula.
Ebbene, con i vaccini a DNA o Rna ingegnerizzato, raggiungono l’obbiettivo principe, ovvia la degranulazione, che avverrà perché sarà impartito l’ordine dal NOSTRO stesso DNA.
Il protrarsi della degranulazione dei mastociti IMPLICA un’alterazione del mtDNA, ossia del nostro DNA mitocondriale.
vedi: Stimulated Human Mast Cells Secrete Mitochondrial Components That Have Autocrine and Paracrine Inflammatory Actions…
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3524249/
Focal brain inflammation and autism – Infiammazione cerebrale focale e autismo
Published online 2013 Apr 9. doi: 10.1186/1742-2094-10-46 PMCID: PMC3626551 – PMID: 23570274
By Theoharis C Theoharides,1,3,4,5 Shahrzad Asadi,1,2 and Arti B Patel1,6
Theoharis C Theoharides
– 1Molecular Immunopharmacology and Drug Discovery Laboratory, Department of Molecular Physiology and Pharmacology, Tufts University School of Medicine, Suite J304, 136 Harrison Avenue, Boston, MA 02111, USA
– 3Department of Biochemistry, Tufts University School of Medicine, Boston, MA, USA
– 4Department of Internal Medicine, Tufts University School of Medicine and Tufts Medical Center, Boston, MA, USA
– 5Department of Psychiatry, Tufts University School of Medicine and Tufts Medical Center, Boston, MA, USA
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Shahrzad Asadi
– 1Molecular Immunopharmacology and Drug Discovery Laboratory, Department of Molecular Physiology and Pharmacology, Tufts University School of Medicine, Suite J304, 136 Harrison Avenue, Boston, MA 02111, USA
– 2Department of Pharmacy, Tufts Medical Center, Boston, MA 02111, USA
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Arti B Patel
– 1Molecular Immunopharmacology and Drug Discovery Laboratory, Department of Molecular Physiology and Pharmacology, Tufts University School of Medicine, Suite J304, 136 Harrison Avenue, Boston, MA 02111, USA
– 6Graduate Program in Biochemistry, Sackler School of Graduate Biomedical Sciences, Tufts University, Boston, MA, USA
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Author information Article notes Copyright and License information Disclaimer
– 1Molecular Immunopharmacology and Drug Discovery Laboratory, Department of Molecular Physiology and Pharmacology, Tufts University School of Medicine, Suite J304, 136 Harrison Avenue, Boston, MA 02111, USA
– 2Department of Pharmacy, Tufts Medical Center, Boston, MA 02111, USA
– 3Department of Biochemistry, Tufts University School of Medicine, Boston, MA, USA
– 4Department of Internal Medicine, Tufts University School of Medicine and Tufts Medical Center, Boston, MA, USA
– 5Department of Psychiatry, Tufts University School of Medicine and Tufts Medical Center, Boston, MA, USA
– 6Graduate Program in Biochemistry, Sackler School of Graduate Biomedical Sciences, Tufts University, Boston, MA, USA
Corresponding author.
Theoharis C Theoharides: ude.stfut@sedirahoeht.sirahoeht; Shahrzad Asadi: ude.stfut@idasa.dazrhahs; Arti B Patel: ude.stfut@letap.itra
Received 2013 Jan 22; Accepted 2013 Mar 15.
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Estratto
L’aumento delle prove indica che l’infiammazione del cervello è coinvolta nella patogenesi delle malattie neuropsichiatriche.
I disturbi dello spettro autistico (ASD) sono caratterizzati da disabilità sociali e di apprendimento che colpiscono fino a 1/80 bambini negli Stati Uniti. Non esiste ancora una patogenesi definitiva o biomarcatori affidabili per l’ASD, riducendo così significativamente lo sviluppo di terapie efficaci. Molti bambini con ASD regrediscono all’età di circa 3 anni, spesso dopo un evento specifico come reazione a vaccinazione, infezione, stress o trauma che implica alcuni fattori scatenanti epigenetici e possono costituire un fenotipo distinto.
I bambini con ASD rispondono sproporzionatamente allo stress e sono anche influenzati da allergie alimentari e cutanee.
L’ormone rilasciante corticotropina (CRH) viene secreto sotto stress e insieme alla neurotensina (NT) stimola i mastociti e la microglia causando infiammazione e neurotossicità focali del cervello.
NT è significativamente aumentato nel siero di bambini con ASD insieme al DNA mitocondriale (mtDNA). NT stimola la secrezione dei mastociti del mtDNA che viene interpretata erroneamente come un agente patogeno innato che innesca una risposta autoinfiammatoria.
La mutazione genica della fosfatasi e della tenina (PTEN), associata al più alto rischio di ASD, che porta alla segnalazione iper-attiva dei mammiferi della rapamicina (mTOR) che è cruciale per l’omeostasi cellulare. CRH, NT e fattori scatenanti ambientali potrebbero iperstimolare l’mTOR già attivato, così come stimolare l’attivazione e la proliferazione di mastociti e microglia. La luteolina flavonoide naturale inibisce mTOR, mastociti e microglia e potrebbe avere un beneficio significativo nell’ASD.
Danni dei Farmaci e Vaccini, eminenti medici/ricercatori indipendenti lo confermano
Studio scientifico mostra che il tasso di mortalità infantile aumenta all’aumentare del numero di dosi vaccinali somministrate.
Qui nel sito qui sotto segnalato, trovate la traduzione dell’abstract (riassunto) dell’articolo “Infant mortality rates regressed against number of vaccine doses routinely given: Is there a biochemical or synergistic toxicity?” di Neil Z Miller e Gary S Goldman, pubblicato orginalmente sulla rivista scientifica ufficiale Human & Experimental Toxicology – 2011 September; 30(9): 1429, e reperibile su internet sul sito istituzionale medico-scientifico National Center for Biotechnology Information (.nih.gov significa che è ospitato sul sito governativo del National Institute of Health, ovvero il Ministero della Salute Federale degli USA):
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3170075/
Continua QUI: http://scienzamarcia.blogspot.it/2013/03/studio-scientifico-mostra-che-il-tasso.html
AUSTRALIA – Stato del Victoria – Giugno 2016
I bambini iper intelligenti sono esenti dai Vaccini in Australia !
Un programma scolastico per studenti dotati, sta offrendo forme di esenzione di vaccinazione e sollecitando gli studenti a evitare il Wi-Fi nelle scuole, sostenendo che i bambini dotati hanno “connessioni neurologiche extra” che li rendono più suscettibili a reazioni allergiche.
Pat Slattery, il fondatore di WiseOnes, un popolare programma per studenti dotati, che lavorano nelle scuole dello Stato del Victoria, pubblicato sul suo sito web, che i bambini dotati hanno “sensibilità fisiologiche in più per il cibo o sostanze chimiche” e sono inclini a sviluppare reazioni negative per la salute, con le vaccinazioni.
In un post che da allora è stato rimosso…., si fa riferimento a informazioni che collegano i vaccini per l’autismo, e dice ai genitori di scrivere mail, per richiedere una richiesta di esenzione vaccinazione.
“Sono preoccupato perché sappiamo quanto i bambini dotati più sensibili sono dovute alla loro connessioni neurologiche aggiuntive. Dando loro neurotossine con i vaccini, sembra illogico. Sono disposto ad aiutare ad educare i figli in linea di rifiuto dei vaccini”, scrive.
Il programma pretende di lavorare con 30 scuole vittoriane, che sono elencati sul sito web, mentre la signora Slattery porta bandiera del rifiuto, sta progettando di espandere il programma per NSW e Queensland. Ms Slattery lavora con altri insegnanti per fornire il programma nelle scuole.
Read more:
http://www.theage.com.au/victoria/antivaccination-program-offered-to-gifted-children-in-primary-schools-20160621-gpnzzp.html#ixzz4CDbFuAMH
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Commento NdR: ma i bambini normali, non iper intelligenti, cioè non dotati…..invece si possono vaccinare con le sostante tossiche vaccinali per inquinare i loro organismi..e farli facilmente ammalare….?… questo perché i vostri figli sono carne da macello per sperimentazione dei Vaccini e dei farmaci—.
..genitori SVEGLIA !
MOLTI VACCINI sono IRRADIATI con COBALTO 60 (isotopo radioattivo del metallo Cobalto) e la perdita della Radioattivita’ di ciò che è stato irradiato si esaurisce fra i 5 ed i 7 anni….dall’irradiazione…
Il Cobalto 60 è un isotopo radioattivo e instabile del cobalto che decadendo emette radiazioni ionizzanti. I raggi gamma prodotti dalla sorgente di Co-60 penetrano il materiale e deviano gli elettroni dalla loro orbita. Per le applicazioni a scopo di sterilizzazione (come viene fatto per i vaccini), questo fenomeno ha un effetto disgregante sul DNA
vedi: la prova dell’iradiazione, nello studio nel PDF
Uno studio-ricerca dimostra, che bambini NON vaccinati sono più sani che i bambini vaccinati
I bambini NON vaccinati sono più sani – Bologna, 28 ottobre 2015
A sostenerlo non sono pseudo-guaritori, maghi o fattucchieri. Ma oltre 120 medici che, dopo settimane di dibattiti e polemiche sul tema, escono allo scoperto con una lettera aperta all’Istituto superiore di sanità. Primo firmatario il cardiologo Roberto Gava, membro della ‘Società medicina centrata sulla persona’ di Bologna, appoggiato da oltre una ventina di professionisti emiliano-romagnoli e marchigiani.
Il corposo documento prende le mosse dalle affermazioni del presidente dell’Istituto, il professor Gualtiero Ricciardi (leggete i conflitti di interesse che questo soggetto ha con la GSK, produttore di vaccini), che ha recentemente sostenuto la sicurezza dei vaccini pediatrici: “Su 19 milioni di vaccinazioni ci sono stati soli 5 casi di reazioni gravi, peraltro non mortali“.
Non è esattamente così per i firmatari della missiva che rivelano l’esistenza di “reazioni avverse che ammontano a migliaia di rilievi all’anno“.
Non per questo vogliono essere classificati come i fautori del no, senza se e senza ma. E infatti nella premessa mettono in chiaro che, oggigiorno, un qualsiasi medico dotato “di buon senso” e di “un minimo di conoscenza scientifica” non può essere “contro le vaccinazioni pediatriche”.
Ma poi mettono sul tavolo la loro esperienza sul campo. E cioè “pratica medica specializzata” accanto al bambino malato, non “frettolosa ma fatta di osservazione e ascolto, di considerazione di quello che lui ci comunica e subliminale e di quello che i genitori raccontano”. E tutto ciò “ci ha aperto gli occhi”.
La conclusione è destinata a suscitare scalpore: “I bambini non vaccinati appaiono indubbiamente e globalmente più sani, meno soggetti alle patologie infettive, specie delle vie aeree, meno soggetti ai disturbi intestinali e alle patologie croniche, meno soggetti a patologie neurologiche e comportamentali e scarsi consumatori di farmaci e di interventi sanitari”.
– vedi questo studio: Confronto fra vaccinati e NON vaccinati
Gli esperti di vaccini del CDC, hanno spesso conflitti di interesse – 18/03/2010
CDC e Conflitti di interesse – 1 + CDC e Conflitti di interesse – 2 + CDC e Conflitti di interesse – 3 + Corruzione + Danni dei Vaccini + Contro Immunizzazione
CDC conflitti di interesse anche per i vaccini, anche per la FDA
http://healthimpactnews.com/2014/cdcs-purchase-of-4-billion-of-vaccines-a-conflict-of-interest-in-overseeing-vaccine-safety/
Parlamentari pagati dalle Lobbies ? – Roma Ott. 2013
L’intervista a un assistente di un Senatore che svelerebbe i traffici illeciti tra parlamentari e Lobbies.
Video dell’intervista:
http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/390060/roma-parlamentari-pagati-dalle-lobbies.html
ANCORA UNA BAMBINA MORTA DOPO la SOMMINISTRAZIONE dell’ESAVALENTE. – Luglio 2013
Questo VACCINO è stato RITIRATO IN MOLTI PAESI MA NON IN ITALIA. RISARCIMENTO RECORD, PERO’ NESSUNO RIDARA’ PIU’ LA BIMBA AI GENITORI. – Muore in culla a causa del vaccino Infanrix, risarcimento record ai genitori.
La loro bambina è morta di Sids (“morte in culla”, SADS “morte improvvisa” dei grandi) a pochi giorni dalla vaccinazione con il vaccino Esavalente.
Nel 2023 ne muoiono ancora di più…
Il tribunale di Pesaro ha deciso un risarcimento record di 200 mila euro alla famiglia, più un vitalizio di circa 700 euro al mese ed un ulteriore indennizzo ancora da quantificare. Una sentenza storica per l’Italia.
Visionate queste URL – documenti ufficiali di riviste scientifiche ove sono stati pubblicati alcuni studi sui danni dei vaccini:
http://oi62.tinypic.com/swfgo5.jpg + http://oi60.tinypic.com/11lpj0z.jpg + http://oi61.tinypic.com/2vik13q.jpg +
http://oi57.tinypic.com/2i07tk2.jpg + http://oi60.tinypic.com/14kdyjr.jpg
Bambini vaccinati e non: RITIRATO lo studio che li mette a confronto ! – 04/01/2017
By Vicki Batts – Traduzione a cura di: Emanuela Lorenzi – Fonte: naturalnews.com
Ritirato lo studio che esaminava le differenze nello stato di salute fra bambini vaccinati e non vaccinati
La censura della scienza non è un fatto nuovo.
In Canada, ad esempio, hanno suscitato molte perplessità i vincoli governativi sempre più stringenti che impedivano agli scienziati di rendere note al pubblico le loro scoperte. La censura, nel suo complesso, è un problema costantemente sottostimato nella nostra società. L’elezione di Donald Trump ha certamente mostrato il fatto che i media mainstream riportano solo le narrazioni che vogliono farci vedere.
Nell’ultimo caso di censura scientifica, un articolo di una rivista scientifica è stato “rimosso,” ma solo dopo che i sostenitori dei vaccini hanno dichiarato che doveva essere eliminato. Lo studio, vedete, esaminava le differenze nello stato di salute fra bambini vaccinati e non vaccinati. I risultati indicavano che “i bambini vaccinati mostravano significativamente meno probabilità di ricevere diagnosi di varicella e pertosse rispetto ai non vaccinati, ma significativamente più probabilità di ammalarsi di polmonite, otite media, allergie e patologie del neurosviluppo – NDDs (definite come disturbo dello spettro autistico, sindrome da deficit di attenzione e iperattività, e/o disturbo dell’apprendimento).”
Dalle segnalazioni delle madri, i ricercatori hanno scoperto che i bambini vaccinati erano più soggetti ad allergie e patologie del neurosviluppo (NDDs). Il team ha notato che anche dopo aver tenuto conto di altri fattori, la vaccinazione restava associata in modo rilevante alla presenza di patologie a carico del neurosviluppo, con una probabilità di ricevere una diagnosi di questo tipo quasi tre volte superiore rispetto al controllo. La combinazione di nascita pretermine e vaccinazione produceva un rischio persino maggiore di NDDs, aumentandone le possibilità di oltre sei volte.
Nell’abstract, i ricercatori hanno scritto come conclusione: “In questo studio basato sui report delle madri, i vaccinati hanno avuto un tasso superiore di allergie e di patologie del neurosviluppo rispetto ai non vaccinati.
La vaccinazione, ma non la nascita pretermine, è rimasta associata in modo significativo a questo tipo di malattie dopo aver tenuto conto di altri fattori. Tuttavia, la nascita pretermine combinata con la vaccinazione era associata ad un aumento apparentemente sinergico nello sviluppo di NDDs. Sono necessarie ulteriori ricerche che coinvolgano campioni più ampi e indipendenti per verificare e comprendere queste scoperte inattese ed ottimizzare l’impatto dei vaccini sulla salute dei bambini.”
Baxter Dmitry di Investment Watch Blog sottolinea che questo studio è stato “rimosso” dalla rivista Frontiers In Public Health. Normalmente, è ancora possibile vedere la copia cache nell’archivio di internet. Ma Baxter afferma che anche quella è stata cancellata, dichiarando “anche la copia cache disponibile nell’archivio di internet è stata rimossa, il che denota l’esistenza di una vera e propria campagna per evitare che il pubblico venga a conoscenza di questo studio.”
Fortunatamente, è stato salvato uno screenshot dello studio prima che il tutto scomparisse per sempre da internet.
Prima di essere rimosso da internet, lo studio è stato sottoposto ad una enorme quantità controlli; a quanto pare in questo caso l’uso di sondaggi, che vengono ampiamente utilizzati per la raccolta dati – sarebbe in qualche modo viziato dal “biais” (forma di distorsione della valutazione causata dal pregiudizio, N.d.T.). Fra i più suggestivi commenti pubblici, “Questo studio è caratterizzato da carente progettazione, benché i risultati non siano impossibili. Esso si basa sui report spontanei delle madri, inducendo al biais,” e “Ecco un altro studio spazzatura sulla rivista Frontiers. Scienziati, smettetela di recensire/pubblicare qui.”
Non è certo la prima volta che uno studio che mostri i potenziali effetti nocivi dei vaccini viene ritirato da internet.
A febbraio, la rivista Vaccine rimosse temporaneamente, e poi alla fine ritirò, uno studio che associava il vaccino contro il papillomavirus (HPV) a disturbi comportamentali nei topi.
Pubblicare ricerche che contengono informazioni in conflitto con le narrazioni mainstream continua a mostrarsi un modo veloce e facile per trovarsi sulla lista nera della censura da parte dei media tradizionali.
Questo fatto sottolinea ancora una volta l’importanza della ricerca indipendente e dei media alternativi.
Fonti:
http://www.activistpost.com/2016/12/vaccinated-versus-unvaccinated-children-2016-health-study-pulled-from-publication.html
http://www.naturalblaze.com/2016/12/notable-study-on-vaccinated-vs-unvaccinated-children-pulled-from-web.html
http://www.universityworldnews.com/article.php?story=20130625133943361
https://vaccineimpact.com/2016/retracted-paper-linking-hpv-vaccine-to-behavioral-issues-republished/
“Noi medici siamo plagiati, fin dall’inizio, dagli insegnamenti universitari che ci vengono propinati da un manipolo di “professori” indottrinati da Big Pharma…
che hanno il solo interesse di lasciarci nell’ignoranza sulla vera origine delle malattie. Alcuni di noi, alla fine, raggiungono la consapevolezza e mettono in moto delle grosse energie che provocano reazioni positive nel Tutto.”
By Dott. Giuseppe De Pace (medico ortopedico ospedaliero)
I Disturbi Pervasivi Dello Sviluppo sono caratterizzati da una compromissione grave e generalizzata in diverse aree dello sviluppo: nella capacità di interazione sociale reciproca, nella capacità di comunicazione, e nell’area degli interessi e delle attività.
Le compromissioni qualitative di queste condizioni, sono anomale rispetto al livello di sviluppo o all’età mentale del bambino.
Fanno parte dei DPS le seguenti patologie: Sindrome Autistica, Sindrome di Rett, Disturbo Disintegrativo della Fanciullezza, Sindrome di Asperger e il Disturbo Generalizzato dello Sviluppo NAS ed altri non ancora definiti con diversi nomi, ma facenti tutti parte dei gravi Danni dei VACCINI….
Questi disturbi si evidenziano di solito nei primi mesi-anni di vita e sono accompagnati da un certo grado di ritardo mentale.
Come avviene il Danno da Vaccino ?
Visionare alla pagina: Cellule + Cosa e’ un Virus, le modalita’ ed i meccanismi che intervengono sulle cellule, da parte di un vaccino, ed in specie sulle cellule nervose (neuroni), del Sistema Nervoso e quindi anche del cervello.
Occorre tenere presente che le funzioni cerebrali si formano contemporaneamente allo sviluppo della massa del cervello, quindi fin dal concepimento alcune funzioni vengono attivate; le altre si attivano funzionalmente e principalmente al 95%, di esse, fino al 1° anno di eta’ ! successivamente solo una piccola parte, delle ultime funzioni, vengono ad essere attivate, con la formazione completa del cervello che poi’ si amplia con sempre nuove connessioni (sinapsi), ma con le funzioni gia’ precedentemente attivate.
Quindi NON solo la diagnosi delle possibili patologie dello sviluppo e’ bene che siano effettuata dalla nascita fino ed entro il primo anno di eta’, ma anche e soprattutto nel caso di probabili malfunzioni riscontrate, occorre intervenire il piu’ precocemente possibile !
Nota bene: I produttori dei vaccini, queste cose le conoscono bene ed è per questo motivo che fanno fare la Vitamina K1, sintetica – tossica, il giorno della nascita del neonato, ed i successivi i vaccini in tenera età; cosi’ sono sicuri che i più o meno danni dei vaccini, in ogni caso presenti, generano ed ampliano il mercato dei malati.….
OGNI tipo di Vaccino produce Stress ossidativo cellulare e quindi tissutale !
IMPORTANTE da ricordare:
Le RICERCHE MOSTRANO un NESSO fra MICROBIOMA Intestinale (intestino) e CERVELLO – 09/01/2015
Chiamate collettivamente microbioma, le migliaia di miliardi di microbi che abitano il corpo umano vivono principalmente nell’intestino, dove ci aiutano a digerire il cibo, a sintetizzare le vitamine e a difenderci dalle infezioni. Ora, recenti ricerche sul microbioma hanno dimostrato che la sua influenza si estende ben oltre l’intestino, fino ad arrivare al cervello. Negli ultimi 10 anni, vari studi hanno collegato il microbioma intestinale a una serie di comportamenti complessi, come umori ed emozioni, appetito e ansia.
Il microbioma intestinale sembra contribuire al mantenimento della funzionalità cerebrale, ma non solo: potrebbe anche incidere sul rischio di disturbi psichiatrici e neurologici, fra cui ansia, depressione, autismo e molto altro. Una delle modalità più sorprendenti con cui il microbioma influisce sul cervello è durante lo sviluppo.
“Esistono delle finestre evolutive critiche in cui il cervello è più vulnerabile poiché si sta preparando a rispondere al mondo circostante”, spiega Tracy Baie, docente di neuroscienze presso la facoltà di veterinaria dell’Università della Pennsylvania. “Così, se l’ecosistema microbico della madre si modifica – per esempio a causa di infezioni, stress o diete – ciò cambierà il micro bioma intestinale del neonato, e gli effetti possono durare tutta la vita.”
Altri ricercatori stanno esplorando la possibilità che il microbioma abbia un ruolo nelle malattie neurodegenerative come l’Alzheimer e il Parkinson.
Fonte: MedicalXpress.com : http://tinyurl.com/kaa2j36
Commento NdR: ma ciò può accadere anche e non solo per i vaccini che il neonato subisce dai due, tre mesi in avanti…infatti se una madre ha delle amalgami dentali in bocca (contengono mercurio) il neonato potrà subire delle conseguenze anche gravi.
Infine vi sono i Batteri detti “Psicobiotici” – vedi: Spirito
Cosa sono gli psicobiotici ?
Sono probiotici che alterano la mente, e i ricercatori affermano che possono migliorare l’umore, diminuire l’ansia e la depressione e apportano molti altri benefici. I probiotici sono microrganismi vivi che sono simbiotici con i batteri intestinali positivi e che riescono ad arrivare nell’intestino integri. Ad esempio i fermenti dello yogurt non sono considerati probiotici perché muoiono appena entrano in contatto con i succhi gastrici non sopportandone l’acidità.
Fino a qualche anno fa era difficile credere che alterando i batteri nell’intestino, si potesse gestire meglio lo stress, migliorare l’umore, e anche curare ansia o depressione. Eppure ci sono moltissime ricerche scientifiche pubblicate da vari ricercatori in tutto il mondo che riguardano la connessione intestino-cervello e che stanno dimostrando proprio questo.
Ora sappiamo che è possibile modificare i batteri intestinali in modo da influenzare positivamente l’umore e la funzione del cervello. Uno dei principali modi è quello di assumere gli psicobiotici.
Gli psicobiotici sono organismi vivi che, se ingeriti in quantità adeguate, producono un beneficio per la salute nei pazienti affetti da malattie psichiatriche.[1] Questa definizione, coniata nel 2013, è troppo limitante se ci si basa sulla più recente ricerca che dimostra che non c’è bisogno di avere una depressione clinica, un disturbo d’ansia, o qualche altro disturbo psichiatrico affinché gli psicobiotici influenzino positivamente il cervello.[2] Chi soffre di stress cronico, depressione, o di ansia ha il potenziale per beneficiare di questa classe di probiotici.
Come gli psicobiotici agiscono sul cervello
1. Uno dei modi per cui questi probiotici “alterano la mente” è attraverso la loro capacità di produrre vari composti biologicamente attivi, come i neurotrasmettitori. Diverse molecole con funzioni neuroattive come l’acido gamma-amminobutirrico (GABA), la serotonina, le catecolamine e l’acetilcolina possono essere prodotti dai batteri intestinali.[3] Quando questi neurotrasmettitori sono secreti all’interno dell’intestino, possono attivare cellule all’interno del rivestimento epiteliale che a loro volta rilasciano molecole che stimolano la funzionalità cerebrale e influenzano il comportamento.
2. Una seconda modalità attraverso cui gli psicobiotici agiscono sul cervello è esercitando effetti sul sistema di risposta allo stress del corpo, che coinvolge il cervello e le ghiandole surrenali.[4] Questo sistema, noto come asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA), diventa disfunzionale in caso di stress cronico o malattia. Quando si verifica una disfunzione dell’asse HPA, la produzione ritmica di cortisolo e di altri ormoni legati allo stress diventa perturbata. Questo potrebbe svolgere un ruolo centrale nel provocare disturbi dell’umore e problemi cognitivi.[5]
3. Un terzo modo per cui gli psicobiotici possono agire sul cervello è attraverso la loro azioni anti-infiammatoria.[6]
I livelli cronicamente elevati di infiammazione in tutto il corpo e nel cervello sono ormai noti essere una delle principali cause della depressione e di altri disturbi dell’umore e cognitivi. Questa infiammazione può derivare dall’intestino, e alcuni psicobiotici apportare i loro effetti benefici nel cervello abbassando l’infiammazione.
Quali probiotici sono psicobiotici ?
La ricerca sta cominciando a identificare quali probiotici abbiano effetti sul sistema nervoso e quali siano questi effetti.
Negli studi effettuati in persone sane, diversi psicobiotici hanno dimostrato di migliorare l’umore e la funzione cognitiva e di diminuire i sintomi di stress e ansia. Alcuni psicobiotici hanno anche dimostrato di curare la depressione, l’ansia, e altri problemi di salute mentale e cognitivi nei pazienti con disturbi psicologici e / o altre condizioni mediche.
Psicobiotici per la depressione e l’ansia
E’ stato effettuato uno studio clinico su pazienti con disturbi depressivi maggiori, in cui alcuni hanno assunto integratori prebiotici, altri un placebo per otto settimane.[7] L’integratore prebiotico era costituito da Lactobacillus acidophilus, Lactobacillus casei, Bifidobacterium bifidum (2 miliardi di CFU ciascuno). Dopo otto settimane, i pazienti che hanno ricevuto il probiotico avevano diminuito in modo significativo i punteggi totali sulla Beck Depression Inventory, un test ampiamente utilizzato per misurare la gravità della depressione, rispetto ai pazienti che avevano assunto il placebo. Inoltre, avevano una significativa diminuzione della infiammazione sistemica come misurato dal hs-CRP, i livelli di insulina erano significativamente più bassi, si era ridotta la resistenza all’insulina, e si era verificato un significativo aumento di glutatione, un antiossidante.
Altri psicobiotici hanno conseguenze benefiche sull’umore e sui sintomi di ansia, ma anche in persone senza questi disturbi. In uno studio per analizzare i possibili effetti su ansia, depressione, stress in volontari sani, è stato utilizzato un probiotico che contiene Lactobacillus helveticus r0052 e Bifidobacterium longum R0175 (Probio’Stick®), ed è stato dimostrato che esso aveva alleviato lo stress psicologico, in particolare la depressione, la rabbia, l’ostilità, e l’ansia quando assunto per 30 giorni.[8] I ricercatori hanno concluso che L. helveticus r0052 e B. longum R0175 hanno effetti psicologici benefici nei soggetti sani. Possono contribuire a rafforzare l’umore e alleviare l’ansia nelle persone affette da varie malattie croniche.
Lo stesso probiotico studiato sopra (Lactobacillus casei ceppo Shirota) è stato utilizzato in un altro studio controllato con placebo nei pazienti con sindrome da stanchezza cronica.[9] I pazienti sono stati divisi in gruppi in cui uno ha ricevuto 24 miliardi di unità formanti colonie di Lactobacillus casei, ceppo Shirota e un altro un placebo al giorno per due mesi. Le persone che avevano assunto il probiotico avevano una significativa diminuzione dei sintomi di ansia. Molti psicobiotici supplementari hanno dimostrato di poter curare la depressione e l’ansia in studi su animali. Il Lactobacillus plantarum, ceppo PS128, per esempio, è noto per l’effetto di aumentare la dopamina e la serotonina e di diminuire i comportamenti di depressione nei topi.[10]
Nei topi depressi che sono stati sottoposti a stress precoce, questo stesso psicobiotico diminuisce il cortisolo, normalizza il sistema di risposta allo stress (HPA), e diminuisce la depressione.[11] Sia il Bifidobacterium longum e sia il Bifidobacterium breve riducono l’ansia e migliorano le prestazioni nei test cognitivi nei topi.[12] [13]
Psicobiotici per lo stress
E’ stato anche dimostrato che gli psicobiotici aiutano le persone e gli animali sottoposti a stress. Una bevanda di latte fermentato (kefir) contenente il Lactobacillus casei, ceppo Shirota, ha impedito un aumento di cortisolo ed ha aumentato i livelli di serotonina negli studenti di medicina stressati.[14] Inoltre, la bevanda probiotica ha diminuito i sintomi fisici legati allo stress come dolore addominale e sintomi del raffreddore.
Gli autori dello studio hanno concluso che l’assunzione di Lactobacillus casei, ceppo Shirota “può esercitare effetti benefici per prevenire l’insorgenza di sintomi fisici nei soggetti sani esposti a situazioni di stress.”
Il Lactobacillus helveticus NS8 è stato confrontato con l’SSRI (citalopram) nei ratti con depressione, ansia e disfunzioni cognitive a causa dello stress cronico.[15] Il prebiotico ha funzionato meglio del citalopram nel ridurre l’ansia indotta da stress, depressione e disfunzioni cognitive. Esso ha abbassato il cortisolo e riportato i livelli di serotonina e di altri neurotrasmettitori cerebrali alla normalità.
Altri probiotici contenenti Lactobacillus helveticus hanno anche dimostrato, in studi condotti su animali, di poter ridurre la depressione legata allo stress e all’ansia, influenzando la serotonina, il cortisolo, e altri composti neuroattivi.[16]
Ad esempio, il Lactobacillus helveticus r0052 combinato con il Lactobacillus rhamnosus R0011 ha normalizzato i comportamenti simili all’ansia e le carenze di apprendimento e di memoria nei ratti immuno-deficienti con disfunzioni dell’asse HPA.[17]
Alcuni prebiotici sono anche psicobiotici ?
I prebiotici possono anche agire come importanti regolatori dell’umore e della funzione del cervello. I prebiotici non sono organismi vivi come i probiotici, ma sono sostanze vegetali che stimolano la proliferazione dei batteri positivi intestinali.
In un recente studio è stato dimostrato che essi riducono la secrezione dell’ormone dello stress, il cortisolo, e migliorano l’elaborazione emotiva in volontari sani. I partecipanti hanno ricevuto uno dei due prebiotici (frutto-oligosaccaridi, FOS, o Bimuno-galactooligosaccharides, B-GOS) oppure un placebo (maltodestrine) al giorno per tre settimane. I livelli di cortisolo al mattino erano significativamente più bassi dopo l’assunzione B-GOS rispetto a chi aveva assunto il placebo. I partecipanti che avevano assunto B-GOS hanno anche mostrato aumenti positivi sulla vigilanza e attenzione, che è un’indicazione che il prebiotico ha avuto effetti anti-ansia. Nessun effetto è stato trovato dopo la somministrazione di FOS.[18]
Le persone con l’intestino irritabile spesso hanno l’ansia e / o depressione, condizioni correlate direttamente con la disbiosi e con la diminuzione dell’attività intestinale e della diversità microbica.[19] Uno studio ha trovato che una miscela prebiotica contenente galactooligosaccaride ha dato benefici sull’ansia nella sindrome dell’intestino irritabile.[20] Il trattamento giornaliero con questa miscela per 4 settimane ha ridotto i punteggi di ansia e ha avuto un notevole impatto positivo sulla qualità della vita.
Conclusione
Nel complesso, i risultati di questi studi dimostrano che gli psicobiotici hanno il potenziale di avere un impatto positivo sulla funzionalità del cervello, sul miglioramento dell’umore, sul trattamento della depressione e dell’ansia, e aiutano a gestire lo stress. I migliori psicobiotici ed i relativi dosaggi devono ancora essere determinati. In generale sono raccomandati almeno 10 miliardi di CFU al giorno per la maggior parte dei probiotici, tra cui gli psicobiotici, ma possono anche essere utili apporti superiori o inferiori. Basta fare una prova per almeno un mese prima di decidere se funzionano o meno.
La chiave della salute è nel nostro intestino e gli antichi di ogni tradizione lo sapevano benissimo. Ippocrate, padre della medicina moderna, ha detto 2400 anni fa: “Tutte le malattie hanno origine nell’intestino“.
Commento NdR: anche e pur rispettando gli autori dello studio, precisiamo: non è che un singolo batterio influisce sulla psiche, ma è l’insieme sinergico di TUTTI i batteri autoctoni della flora intestinale, il microbioma, che permette al soggetto di avere una psiche / mente lucida ed attenta, senza distrazioni dai malesseri causati dalle alterazioni della flora foriera di qualsiasi danni o ammalamento.
Riferimenti
[1] Dinan TG et al. Psychobiotics: a novel class of psychotropic. Biol Psychiatry. 2013 Nov 15;74(10):720-6.
[2] Tillisch K et al. Consumption of fermented milk product with probiotic modulates brain activity. Gastroenterology. 2013 Jun;144(7):1394-401, 1401.e1-4.
[3] Wall R et al. Bacterial neuroactive compounds produced by psychobiotics. Adv Exp Med Biol. 2014;817:221-39.
[4] Ait-Belgnaoui A et al. Probiotic gut effect prevents the chronic psychological stress-induced brain activity abnormality in mice. Neurogastroenterol Motil. 2014 Apr;26(4):510-20.
[5] Stuart Watson and Paul Mackin. HPA axis function in mood disorders. Psychiatry Volume 5, Issue 5, 1 May 2006, Pages 166–170
[6] Clin Ther. 2015 May 1;37(5):984-95.
[7] Nutrition. 2015 Sep 28. pii: S0899-9007(15)00391-3.
[8] Br J Nutr. 2011 Mar;105(5):755-64.
[9] Gut Pathog. 2009 Mar 19;1(1):6.
[10] Behav Brain Res. 2016 Feb 1;298(Pt B):202-9.
[11] Brain Res. 2015 Nov 24. pii: S0006-8993(15)00862-8.
[12] Neurogastroenterol Motil. 2014 Nov;26(11):1615-27.
[13] Behav Brain Res. 2015;287:59-72.
[14] Benef Microbes. 2015 Dec 21:1-12.
[15] Neuroscience. 2015 Dec 3;310:561-77.
[16] Psychoneuroendocrinology. 2013 Sep;38(9):1738-47.
[17] Am J Physiol Gastrointest Liver Physiol. 2014 Oct 15; 307(8): G793–G802.
[18] Psychopharmacology (Berl). 2015; 232(10): 1793–1801.
[19] Neuropsychiatr Dis Treat. 2015; 11: 715–723.
[20] Aliment Pharmacol Ther. 2009 Mar 1;29(5):508-18.
Tratto da dionideam.it
Una delle caratteristiche dei danni cellulari dei vaccini è quella di inibire e/o alterare la formazione di proteine essenziali allo sviluppo regolare dei tessuti ed organi di un bambino, e fra questa una si chiama Eps8 e gioca un ruolo fondamentale nei processi di memoria e apprendimento.
Milano 2013 (I) – A svelarne i meccanismi molecolari, un team di ricercatori italiani dell’Università degli Studi di Milano, Istituto di Neuroscienze del Cnr e Humanitas.
Lo studio, pubblicato su Embo Journal, aprirà la strada a nuovi percorsi di cura per affrontare i gravi problemi legati ad autismo e ritardo mentale e dello sviluppo.
Eps8 gioca un ruolo cruciale nel funzionamento del cervello e la sua assenza genetica causa deficit di apprendimento e memoria in alcune patologie del sistema nervoso, tra cui l’autismo e il ritardo mentale – Roma (I), 20 maggio 2013
In particolare una ricerca, condotta da Istituto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche (In-Cnr) di Milano, Università degli Studi di Milano e Humanitas dimostra che la proteina Eps8 è fondamentale per la plasticità sinaptica e svela i meccanismi molecolari attraverso cui controlla tale processo.
“La comunicazione fra le cellule nervose è fondamentale nel funzionamento del cervello”, spiega Michela Matteoli dell’Università di Milano, associata In-Cnr e responsabile del Laboratorio di farmacologia e patologia cerebrale di Humanitas, coordinatrice dello studio insieme a Elisabetta Menna dell’In-Cnr. “Le ‘sinapsi’, che mediano il trasferimento dell’informazione tra i neuroni, sono strutture altamente dinamiche, che variano di numero e forma sia durante lo sviluppo del cervello sia nell’organismo adulto, grazie alla ‘plasticità neuronale’, che è alla base di molte fondamentali funzioni dell’organismo, come l’apprendimento, l’attenzione, la percezione, il processo decisionale, l’umore e l’affetto”.
Lo studio Eps8 controls dendritic spine density and synaptic plasticity through its actin capping activity, pubblicato su ‘Embo Journal’, consente ora un importante avanzamento. “La sinapsi solitamente si forma tra il terminale di un assone, che conduce gli impulsi del neurone, e la membrana del dendrite, le fibre che si ramificano dal neurone e trasportano il segnale nervoso, mediante piccole protrusioni chiamate spine dendritiche”, continua Matteoli. “Il nostro lavoro dimostra che le modificazioni strutturali delle spine dendritiche durante i processi di plasticità sinaptica sono in gran parte a carico del citoscheletro di actina (una sorta di ‘impalcatura cellulare’) e della proteina Eps8”.
“La proteina Eps8 è dunque essenziale nei processi di plasticità sinaptica”, aggiunge Elisabetta Menna. “Tanto che la sua assenza genetica può essere causa di deficit di memoria e apprendimento, associati a difetti morfologici delle sinapsi eccitatorie dell’ippocampo, che appaiono immature e incapaci di aumentare di numero. È quanto avviene, per esempio, nel cervello di pazienti affetti da autismo”.
L’importanza di tale scoperta, che riprende un precedente studio dello stesso gruppo che aveva evidenziato un ruolo della proteina Eps8 nello sviluppo neuronale, è legata alle sue possibili ricadute cliniche. “La speranza è che sezionare i meccanismi alla base della plasticità dei neuroni e delle loro interazioni (sinapsi), e dunque della memoria e dell’apprendimento, possa aprire percorsi terapeutici innovativi per affrontare i gravi problemi legati alla disabilità intellettiva e le varie patologie del sistema nervoso centrale, tra cui l’autismo e il ritardo mentale”, conclude la ricercatrice dell’In-Cnr.
Tratto da: lescienze.it
Quei bimbi con una “strana” malattia – Agosto 2013
A causa della mutazione del gene Pten sono più a rischio di tumori. Genitori disorientati cercano informazioni
I medici interpellati riscontrano un lieve ritardo nello sviluppo motorio ma nulla più.
Crescendo, il bambino/a comincia ad avere problemi cognitivi e linguistici. Seguono altri esami e test genetici e, a distanza di un anno, arriva la diagnosi: mutazione del gene Pten (Phosphatase and tensin homolog), non ereditata e mai riscontrata nella letteratura scientifica.
Il bambino/a e’ nato sano ed e’stato vaccinato…. I genitori scoprono sul suo corpo piccole malformazioni (lipomi) e delle macchie cutanee color caffelatte. Il pediatri consigliano una consulenza genetica e dai test risulta che il bambino/a ad esempio, non produce il gene oncosoppressore Pten.
Alterazioni del gene responsabile dell’Incontinentia pigmenti possono provocare, in età scolare, difficoltà nella lettura e nel calcolo – Feb. 06/02/2014
Lo suggerisce, per la prima volta, uno studio dell’Igb-Cnr di Napoli, in collaborazione con l’Irccs-Fondazione Santa Lucia di Roma.
I risultati sono stati pubblicati su Plos One.
Tra i molteplici fattori che possono causare i disturbi dell’apprendimento in età scolare, rientrano anche alcune alterazioni del gene ‘Nemo’, noto come causa dell’Incontinentia pigmenti (Ip): una malattia rara considerata finora di natura principalmente dermatologica.
È quanto rivela uno studio, pubblicato su Plos One, frutto della collaborazione tra i ricercatori dell’Istituto di genetica e biofisica del Consiglio nazionale delle ricerche (Igb-Cnr) di Napoli e l’Istituto di ricovero e cura a carattere sanitario (Irccs) Fondazione Santa Lucia di Roma.
L’Ip, mortale per i maschi, si manifesta nelle bambine già alla nascita con una caratteristica infiammazione cutanea: oltre alla pelle, la malattia può colpire unghie, denti, capelli, occhi e provocare crisi epilettiche. Il 30% dei casi, poi, è aggravato da alterazioni nel sistema nervoso centrale, che possono causare una disabilità intellettiva: questi dati hanno spinto i ricercatori ad indagare le relazioni con i disturbi nell’apprendimento.
“Per la prima volta si è cercato di delineare il profilo cognitivo dell’Incontinentia pigmenti attraverso un’esaustiva valutazione neuropsicologica”, spiega Matilde Valeria Ursini, ricercatrice dell’Igb-Cnr. “Nel 70% delle pazienti abbiamo diagnosticato, in assenza di ritardo mentale, un disturbo nell’apprendimento del calcolo, nel ragionamento matematico e nella lettura, ma non nella scrittura, mentre le restanti presentavano disabilità intellettive da lievi a gravi”.
Il gene Nemo, le cui mutazioni causano l’Ip, è stato scoperto nel 2000. Da allora l’Igb-Cnr di Napoli, per ciascuno dei circa 200 casi identificati in Italia, ha catalogato tutte le varianti patologiche, raccogliendo in un database le caratteristiche cliniche ed eseguendo una diagnosi genetica relativa alla presenza di un’alterazione del gene, che gli autori dello studio candidano anche quale responsabile dei deficit riscontrati.
“Individuare precocemente i disturbi dell’apprendimento è fondamentale per attuare terapie adeguate e ridurre le ripercussioni in età adulta: pertanto, il nostro lavoro suggerisce di utilizzare la valutazione delle capacità di apprendimento delle bambine in età scolare quale prassi diagnostica dell’Ip”, aggiunge Francesca Fusco, dell’Igb-Cnr.
Lo studio, co-finanziato dalla Fondazione Roma – Terzo Settore ‘Sportello della Solidarietà’, ha potuto contare sulla collaborazione dell’Associazione italiana di genitori e pazienti Ip, Ipassi onlus.
Tratto da: lescienze.it
Commento NdR: questa e’ un altro danno da vaccino indotto dai vaccini propinati ai genitori, che si trasmettono alla prole, infatti le mutazioni genetiche indotte dai vaccini sono ben note da decenni !
vedi: Ministero della Sanita’ Italiano, informato sui Danni dei vaccini (e non solo quell’Ente) sui gravi danni dei vaccini e fino ad oggi NON interviene ! + Gravi danni dei Vaccini + Autismo
MINERALOGRAMMA (test per conoscere il livello ed il tipo di intossicazioni da minerali e metalli tossici anche dei vaccini)
USA Ott. 2010 – Ogni anno, i sistemi scolastici e gli amministratori riescono a identificare 1,45 milioni i bambini che hanno una disabilità intellettiva o sono a rischio per un ritardo dello sviluppo.
Informato, il Presidente Obama: aggiunge 100 milioni di dollari per i finanziamenti per la diagnosi precoce e il trattamento disabilità dei bambini, nella tua richiesta di bilancio in programma.
Ma l’incoerenza e’ che continuano a super vaccinare i loro sudditi, generando un’enorme aumento di bambini autistici (con handicap notevoli) che generano proprio quell’esercito di ritardati nello sviluppo per il quale spendono altri soldi per tentare, senza riuscirvi, a guarire quei poveri bambini ammalati proprio dai programmi governativi di vaccinazione….per ammalare ed uccidere bambini ed adulti (SIDS e SADS).
In Italia 1 bimbo su 10 con disabilità dello sviluppo – (ANSA) – Pisa, 03 Nov. 2011
I modelli organizzativi per la riabilitazione del bambino devono investire il massimo di risorse nei periodi di maggior plasticità cerebrale e sensibilità all’intervento che sono diversi per le diverse funzioni, linguaggio, movimento, percezione. Interventi ritardati o parziali sono armi spuntate o inutili. E’ quanto e’ emerso nel convegno, promosso da Fondazione Stella Maris e Università di Pisa, tra esperti de ‘La riabilitazione precoce nelle disabilità dello sviluppo: dalla ricerca traslazionale ai modelli di intervento”.
Nel corso del congresso, in corso di svolgimento all’Hotel Continental di Tirrenia (Pisa) fino a domani, e’ emerso che in Italia un bambino su 10 ogni giorno fa i conti con una disabilità dello sviluppo, (autismo, ritardo mentale, disturbi lievi o gravi nel parlare, vedere, sentire, ragionare, muoversi) e intervenire nei momenti giusti e nel modo giusto, con le cure più avanzate, può evitare di trasformare questi bambini con difficoltà in gravi disabili, dando risposte concrete al disagio personale e familiare e riducendo i costi sociali nell’età adulta.
La ricerca scientifica di base, che lavora sui modelli animali delle disabilità del bambino (autismo, lesioni cerebrali, varie malattie rare) serve a capire le basi molecolari dei disturbi e i possibili effetti sul cervello di nuove cure.
”La ricerca di base – spiega una nota degli organizzatori – ci dice che la plasticità del sistema nervoso, e cioè la sua capacità di riorganizzarsi, rimodellarsi per compensare un lesione cerebrale o un difetto genetico, è massima in alcuni periodi della crescita del bambino. E’ in questi momenti che le cure possono dare il massimo vantaggio”.
Commento NdR: ……..oppure in quei momenti, il suo massimo danneggiamento con la Vitamina k1 sintetica e tossica per il fegato, propinata il giorno della nascita del neonato ed i successivi i Vaccini propinati in tenera età quando il cervello e l’organismo intero sta iniziando a plasticizzarsi….
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La sindrome di Rett è una serie di sintomi, chiamati impropriamente “malattia”, che ostacola il corretto sviluppo del cervello, tipica dei bambini super vaccinati e figli a loro volta di genitori vaccinati.
Ad esserne colpite sono soprattutto le bambine. Nei maschi, infatti, questa malattia è meno frequente. La stragrande maggior parte dei bambini che ne soffre, non manifesta nessun sintomo alla nascita, ma dopo i 6 mesi di vita, cioe’ dopo le prime vaccinazioni che si fanno a 3 mesi, compaiono i primi problemi, che si aggravano tra i 12 e i 18 mesi d’età dopo i secondi cicli di vaccinazione. Anche in questa fase, però, diagnosticare la malattia non è semplice. Solo un’attenta osservazione della crescita e dello sviluppo permetterà al medico di identificare la sindrome.
In genere si procede escludendo altre problematiche che possono dare gli stessi sintomi, come varie e tipiche malattie vaccinali tipo l’autismo, l’epilessia e la paralisi cerebrale (questa è una delle varie e tipiche forme di Danno da vaccino – vedi anche: Danni neurologici da vaccino).
Inoltre a seconda dei sintomi presenti nel bambino il medico potrà decidere di prescrivere analisi del sangue o delle urine, misurazioni dell’impulso nervoso, risonanze magnetiche o TAC, esami della vista e dell’udito o elettroencefalogrammi.
I sintomi sono i seguenti:
– Stitichezza.
– Irritabilità, con pianti improvvisi che possono durare per ore.
– Aritmia.
– Problemi di respirazione, dall’apnea all’iperventilazione e alla perdita di saliva. Questi problemi sono più frequenti di giorno che durante il sonno.
– Crescita rallentata a causa di un rallentamento della crescita del cervello. La testa è più piccola della norma.
– Vari disturbi dello sviluppo.
– Rallentamento della crescita.
– Strani movimenti degli occhi, come chiuderne uno alla volta o sbattere le ciglia.
– Perdita delle capacità di coordinazione e di movimento.
– Diminuzione della ricerca di contatti visivi.
– Improvvise espressioni di perplessità sul volto, lunghe risate e grida senza motivo, aggrapparsi a capelli e vestiti.
– Movimenti anomali delle mani, come torcerle, stringerle, sfregarle o batterle.
– Perdita delle capacità di movimento e di coordinazione, controllo delle mani, capacità di gattonare o di camminare.
– Crisi varie, inclusi spasmi muscolari e veri e propri attacchi epilettici.
– Perdita delle capacità di comunicazione e di ragionamento.
– Disinteresse nei confronti di persone e cose, giocattoli inclusi.
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Quale intervento per un bambino pretermine (prematuro) ad alto rischio per uno sviluppo patologico
(NdR: ma serve anche per i bambini nati sani che però vengono vaccinati e subiscono insulti nascosti, danni vaccinali al cervello, e/o al sistema nervoso, più o meno gravi, senza contare le mutazioni genetiche occulte…)
Quando un bimbo nasce è veramente difficile poter prevedere con sicurezza le modalità del suo futuro sviluppo. Alcuni fattori rischio, qualora fossero presenti, potrebbero farci sospettare una qualche probabilità di sviluppo non normale (prematurità, basso peso …).
Inoltre vi sono anche forti differenze individuali di sviluppo in relazione a diversi fattori sia biologici che ambientali che possono facilitare le differenze tra individui della stessa età.
Quanto detto rende ragione della effettiva difficoltà di stabilire quando e quanto sia utile o meno programmare un tipo o un altro di intervento per seguire e valutare un bambino, tanto più se si tratta di un bambino a rischio. Fare una ricerca in questo campo con gruppi di controllo è per vari aspetti eticamente inammissibile, vuoi per la difficoltà oggettiva di conoscere esattamente la situazione reale del neonato pretermine, vuoi per la non possibilità di abbandonare un pretermine a se stesso per motivi di ricerca statistica.
Del resto sarebbe sicuramente non corretto anche decidere di non intervenire solo sulla base di una non completa conoscenza oggettiva della situazione e della non riconosciuta effettiva necessità dell’intervento da proporre.
Quindi, date le premesse su esposte, si rende evidente la richiesta della ricerca di una modalità di valutazione diagnostica basata più su concetti teorici e statistici che sull’oggettività della valutazione diagnostica del singolo caso: ricerche di base sul campo clinico e modelli anche teorici di valutazione prognostica basati sull’esperienza, possono darci indicazioni sufficienti.
Se sappiamo infatti che determinati fattori, per esperienza e/o per ricerche a posteriori sulla storia cliniche dei pazienti attualmente con problemi di sviluppo, sono altamente significativi statisticamente nel determinare uno sviluppo anormale o patologico, ci sentiremo obbligati a seguire e valutare questi casi con una particolare attenzione, in modo da accorgersi precocissimamente se dai segnali provenienti da dati esclusivamente teorici, si passa a segni clinici oggettivi che ci permettono di decidere per un intervento educativo-riabilitativo tempestivo.
Infatti la stessa esperienza insegna come, date per scontate alcune premesse teoriche di situazioni a rischio, una attenta ed adeguata valutazione possa darci talvolta indicazioni ben precise per differenziare nettamente il caso di un possibile sviluppo normale da un probabile sviluppo anormale, in quel preciso momento dello sviluppo.
Come i fattori fisici di anormalità sono facilmente individuabili in un neonato, così dovrebbero essere altrettanto facilmente evidenziabili, se ci sono noti, anche i “fattori funzionali dello sviluppo normale e anormale”.
Purtroppo in questo campo dello sviluppo neuro e psicomotorio o neurofunzionale del bambino esiste una grande difficoltà di giudizio per carenza di esperienza e competenza, per cui si è tentati di seguire o il proprio intuito o tante teorie prive di fondamento pratico. Ma non dovrebbe essere così, anzi si dovrebbe seguire un protocollo ben chiaro di evidenza per un sospetto di probabile futuro sviluppo non normale o patologico del neonato.
Vi possono essere modalità diverse di risposta allo stesso stimolo anche nello stesso neonato, ma ad esempio oltre le sei settimane alcune risposte sono sempre meno presenti e altre sempre più facilmente evidenziabili in tutti i neonati: diminuisce la reflessologia primaria e fondamentale (meccanismo innato di difesa o di ricerca vitale); aumenta la capacità di controllo posturale e della funzionalità dell’uso degli arti, del tronco, del collo; si sviluppa la capacità di orientamento a stimoli visivi ed uditivi…
Infatti da sei settimane a dieci settimane di vita nel bambino normale avviene come un “cataclisma imponente di sviluppo”: si passa dalla fase riflessa alla fase di “reattività di automatismo funzionale” nello sviluppo.
Anche nel neonato pretermine, sia pur con tempi diversi legati proprio alla prematurità, ma che sempre devono essere calcolati in maniera certa e categorica, avvengono queste trasformazioni di adattamento allo spazio, alla forza di gravità ed agli stimoli, con l’acquisizione del controllo posturale e lo sviluppo delle funzioni di movimento e di equilibrio, in risposta a stimoli o a elementari pulsioni o ricerche personali. Il tempo di prematurità è fondamentalmente un tempo di adattamento “forzato”, ma pur sempre di adattamento, alla nuova situazione nello spazio libero, con acquisizione di “fisiologiche competenze” posturali e funzionali e motivazionali.
Sappiamo che la caratteristica fondamentale dello sviluppo fisiologico è la variabilità delle risposte in relazione all’esperienza ed all’età.
La caratteristica fondamentale dello sviluppo patologico sta nella non variabilità, nella stereotipia, nella fissazione delle risposte agli stimoli e nella non capacità di adattamento alla nuova situazione, dimostrando una evidente difficoltà nel controllo posturale ed una altrettanto evidente incapacità di evoluzione funzionale esperienziale efficacemente finalizzata, armonica, economica, vantaggiosa. Tutto questo che abbiamo appena descritto a riguardo dello sviluppo normale e anormale, è altamente significativo in età precoce per discriminare con il nostro giudizio clinico un valido sospetto, una valida ipotesi prognostica, per un possibile o probabile sviluppo anormale o normale.
Il fatto della prematurità non esime il pretermine da uno sviluppo armonico e fisiologico, anzi i maggiori stimoli e le situazioni nuove determinate dalla nascita, lo mettono in condizione di anticipata facilitazione allo sviluppo nei confronti dei coetanei a termine, a tal punto che, almeno teoricamente, una volta superato il tempo di prematurità, il pretermine dovrebbe presentare le stesse potenzialità posturali e funzionali dei coetanei a termine. In altre parole un pretermine di due mesi, dopo due mesi di vita dovrebbe presentare le stesse abilità e potenzialità di sviluppo del coetaneo a termine, o ad esse avvicinarsi, senza mai presentare manifestazioni posturali e funzionali patologiche !
Il non tener presente questa legge di sviluppo ha condannato molti pretermine a far parte del grande gruppo degli handicappati non autosufficienti!
Infatti il continuo dilazionare la valutazione di normalità dello sviluppo del pretermine, proprio perché pretermine, porta ad una età cronologica che rende sempre più difficili le potenzialità del ricupero qualora si rendesse necessario intervenire terapeuticamente.
Un azione terapeutica precoce è sempre ed in ogni caso più efficace di una tardiva. Se si tratta di un intervento fisiologico facilitante lo sviluppo normale, mai questo intervento potrà avere conseguenze negative, proprio in nessun caso! … e tanto meno nella situazione in cui l’intervento fosse non necessario ed applicato solo per eccesso di prudenza.
Diverso è il caso di un grave pre-termine che sia oggetto di un prolungato ricovero in ambiente protetto per facilitarne la sopravvivenza e/o la crescita ponderale: in questi casi al tempo di prematurità si deve aggiungere anche il tempo di permanenza in neonatologia o in patologia neonatale. Dopo tale periodo però (tempo di prematurità, es: 3 mesi, più tempo di permanenza in ospedale, es: 2 mesi, non si deve più fare “sconti” nel valutare le competenze di sviluppo di quel bambino, che dovrebbe dopo cinque o massimo sei mesi dalle dimissioni dall’ospedale possedere le stesse abilità dei coetanei nati a termine, senza alcuna espressione posturale o funzionale patologica !
Da statistiche nazionali e internazionali si sa che i pretermine hanno un’alta probabilità di soffrire di un qualche danno cerebrale che può mettere a serio rischio il loro futuro sviluppo (dal 2 per mille nella popolazione genericamente intesa, si passa al 40-60 per cento nel pretermine di peso da 1000 a 1500 grammi !!).
Il pretermine quindi, proprio per quanto detto fino ad ora e data la effettiva difficoltà di valutazione, dovrebbe essere sempre e comunque preso in seria considerazione (e quindi sottoposto quasi di routine a trattamento facilitante lo sviluppo normale, fisiologico, fin dai primissimi momenti della sua vita, già dalla termo-culla in ospedale) fino a che non dimostrerà di aver acquisito competenze e funzioni proprie della sua età, corrispondenti alla norma nei coetanei.
E’ questa l’unica strada possibile, scientificamente dimostrabile solo a livello statistico e con grandi numeri, capace di ridurre drasticamente sia il numero percentuale dei casi patologici sia la gravità di quelli che persistono.
Riteniamo che tutti questi concetti che siamo andati sviluppando siano di estrema importanza nel campo della prevenzione delle patologie dello sviluppo in genere e che il non tenerne conto metta il professionista oggettivamente in una situazione di responsabilità pesante nei confronti dei piccoli “pazienti”, delle loro famiglie e della società.
Altro problema che a questo punto ci poniamo è quello delle tecniche applicate per facilitare lo sviluppo in un bambino a rischio come il pretermine. Già in clinica sarebbero necessarie modalità di approccio particolari anche sul versante della facilitazione allo sviluppo neurofunzionale. Qualsiasi terapista ben preparato le dovrebbe conoscere e dovrebbe saperle insegnare non solo agli infermieri del settore ma anche ai famigliari che spesso sono accanto al loro piccolo ricoverato. Sono molto facili ed elementari da eseguire, anche se molto efficaci nello stimolare il piccolo ad un corretto e globale sviluppo.
Il pediatra non è certo responsabile delle modalità con cui sono applicate le tecniche facilitanti lo sviluppo normale, ma è pur sempre responsabile del controllo dell’efficacia delle stesse e della valutazione oggettiva delle potenzialità e delle abilità acquisite dal suo “piccolo cliente”, e di come queste abilità variano positivamente nel tempo in relazione anche agli stimoli facilitanti.
Questo aspetto è molto controverso nel nostro servizio nazionale.
L’efficacia o meno di una modalità di approccio abilitativo-riabilitativo non è oggetto di valutazione da parte di nessuno. Qualsiasi cosa un terapista faccia va sempre bene, e qualsiasi conseguenza abbia questo intervento va sempre bene !…
… Non è possibile che una modalità di approccio terapeutico che non da i risultati sperati e possibili venga continuata insistentemente senza valutazioni di merito! o che si decida la sospensione della terapia per quel tal paziente per il fatto che non fa progressi con quella terapia che magari è del tutto inutile !
Se ad ognuno spetta tener in grande considerazione le proprie e le altrui competenze e responsabilità, a tutti spetta anche collaborare al miglior servizio ed alla eccellenza dello stesso con ogni mezzo, anche con l’aggiornamento continuo e con la critica costruttiva del proprio e dell’altrui operato, specie in questo campo così delicato ed incerto, ma anche così bisognoso di sicurezze e garanzie, dei bambini a rischio di futuro sviluppo patologico.
Molto è stato scritto in merito a questo argomento della prematurità e del suo attendimento clinico e terapeutico.
Quello che è certo è che sono possibili ancora notevoli progressi e che devono essere tenuti presenti contemporaneamente già in patologia neonatale e in tutti i settori dove i neonati si fermano in trattamento o osservazione per qualche tempo, tutti gli aspetti dello sviluppo del bambino ed in particolare, quello dello sviluppo neurofunzionale, neuro e psicomotorio, mediante un protocollo di facilitazione adatto. Siamo convinti che questo aspetto su descritto delle competenze neuro e psicomotorie e neurofunzionali, alla fine si rivelerà quello determinante e decisivo per la qualità della vita del bambino e del suo futuro.
By Dott. Mario Castagnini (2008) – Tratto da aerreci.org
Consulenze e perizie per danni da vaccino dott. M. Montinari + Interrogazione Parlamentare
Autismo, Vaccini, la prova – Il libro ormai esaurito, del dott. Massimo Montinari
leggete anche: Voci Negante ediz. Marianna.
Gli anticorpi che dovrebbero essere indotti da un vaccino NON indicano immunità. Ciò che mette molti medici in confusione è che parte della reazione nei confronti del vaccino porta alla produzione di anticorpi. Ciò è falsamente considerato immunità.
Consigli per soggetti danneggiati dai Vaccini:
Uso di polveri basicizzanti tipo “Basenpulver”, Carbone vegetale, microdiete, Cloruro di magnesio o magnesio ed i fermenti lattici per nutrire flora intestinale, compresa la bevanda di pane + alga clorella, spirulina e klamat. Oltre a ciò occorre fare una terapia chelante.
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TROVATO un meccanismo di azione delle tossine dei VACCINI anche sul cervello ! – 22/03/2009
ANSA, Roma – Esiste un passaggio segreto che permette alle cellule immunitarie di penetrare nel cervello e di aprire la strada ad una seconda ondata di cellule pericolose, capaci di scatenare malattie autoimmunitarie, come la sclerosi multipla, nelle quali il sistema immunitario aggredisce l’organismo al quale appartiene.
La scoperta della nuova porta, pubblicata sulla rivista Nature Immunology, potrebbe portare in futuro a nuove armi per contro la sclerosi multipla, “ma non solo: lo stesso meccanismo potrebbe essere coinvolto in altre malattie autoimmuni“, osserva la coordinatrice della ricerca, l’italiana Federica Sallusto, dell’Istituto svizzero per la Ricerca in Biomedicina (Irb) di Bellinzona, diretto da Antonio Lanzavecchia.
Oltre che con Lanzavecchia, il lavoro e’ stato condotto in collaborazione con Andrea Reboldi, dell’Irb, e da Antonio Uccelli, dell’università di Genova. Il passaggio segreto che permette di entrare nel cervello alle cellule apripista e’ il plesso coroideo, una vera e propria matassa di vasi sanguigni nella quale viene prodotto il liquido spinale. e’ una via d’ingresso alternativa a quella che da tempo e’ considerata il «portone principale», ossia la barriera emato-encefalica.
Che ci fosse un’altra entrata era noto, spiegano i ricercatori, ma questa era considerata una sorta di “porta di servizio”, di importanza secondaria. Adesso, osserva Lanzavecchia, “conosciamo la funzione di questa porta segreta e si può pensare a future strategie terapeutiche in grado di bloccare questo ingresso”.
Altro meccanismo di azione delle tossine vaccinali di qualsiasi vaccino, anche nel cervello:
I Macrofagi molte volte trasportano le sostanze vaccinali nel cervello ed in tutti i tessuti del corpo, ecco una descrizione del meccanismo:
L’alluminio (od altri metalloidi tossici, ad esempio il Thiomersal) contenuto anche in dosi sotto i limiti concessi dalle leggi, oppure l’Alluminio, presente in vari Vaccini esempio: influenza, esavalente comprese, viene trasportato nel cervello dai macrofagi …. e ciò spiega il meccanismo della cosiddetta SADS o SIDS o morte nella culla, che nei fatti e’ una danno vaccinale e non una nuova malattia !
Ecco spiegato il meccanismo biologico ed il diagramma del tragico evento….
Il meccanismo viene ben spiegato qui: ciò che in realtà accade è che un tipo di globuli bianchi chiamati a macrofagi (MF) ingerisce (processo è chiamato “fagocitosi”) gli AANs prima che si sciolgano. (Aluminum Adjuvant Nanoparticles = AANs)
L’ingestione di corpi estranei è un comportamento normale per MF. La loro funzione principale è la fagocitosi cioè la capacità di inglobare nel loro citoplasma particelle estranee, anche nanoparticelle, compresi i microrganismi (batteri e funghi estranei), e di distruggerle. Inoltre, fatto importante da tenere in considerazione in questi casi, secernono citochine ad attività proinfiammatoria e presentano l’antigene ai linfociti T-CD4.
Quando MFs rilevano batteri o altri agenti patogeni, i loro campi magnetici li invitano ad ingerire gli agenti patogeni, e distruggerli con gli enzimi. I MFs sanno assieme ad altre cellule del sistema immunitario circa il patogeno introdotto e come rilevarlo. MFs ingeriscono anche molti tipi di nanoparticelle.
Il problema è che AANs non sono digeriti dagli enzimi MF. E gli AANs, una volta all’interno degli MF, si sciolgono lentamente.
Le AANs persistono per lungo tempo (anni) e causano nei MF a far fuoriuscire lentamente alluminio.
Gli MF che consumano gli AANs divengono altamente contaminati con l’alluminio o con altri metalli tossici e nanoparticelle ingerite, e li diffondono ovunque vanno. E vanno in tutto il corpo. MFs e non viaggiano solo nel sangue, il che spiega il motivo per cui non si trova facilmente nel sangue l’alluminio dopo la vaccinazione, perché è già stato fagocitato (ingerito) dagli MF e perché gli MF viaggiano anche attraverso il sistema linfatico.
I campi magnetici sono in grado di “viaggiare” (informare) attraverso la barriera emato-encefalica (BBB). Gli MFS, una volta caricati con AANs, agiscono come un cavallo di Troia e trasportano le AANs nel cervello. Questo è dannoso, perché il cervello è molto sensibile all’ alluminio.
Senza contare le possibili microischemie (vedi le scoperte del Dott. Andrew Moulden) che possono intervenire nella microcircolazione, soprattutto cerebrale od in altri luoghi…per il fatto che i globuli bianchi e di conseguenza i macrofagi nel loro processo di fagocitosi, (ingestione delle sostanze tossiche vaccinali) possono generare,…. inoltre i macrofagi secernono, nella loro azione quando hanno ingerito le sostanze vaccinali, altre sostante PRO-infiammazioni…. con tutte le conseguenze del caso, polio = paralisi, paralisi flaccida, mieliti, distrofie, meningiti, sclerosi, infiammazioni croniche, gastroenteriti croniche, ecc….fino alla morte SIDS o SADS !!
A conferma di cio’ che abbiamo scritto qui sopra – Maggio 2016
Uno studio condotto da ricercatori della University of Virginia School of Medicine, negli USA, ha determinato, dopo meticolose ricerche durate anni, che il cervello è direttamente collegato al sistema immunitario tramite vasi linfatici che si pensava non esistessero.
Si tratta di una scoperta sensazionale che ribalta decenni di insegnamenti e di teorie apprese da ogni libro di medicina.
È sorprendente che proprio tali vasi linfatici siano sfuggiti ad occhi attenti e brillanti di migliaia di ricercatori e medici dato che il sistema linfatico è stato mappato in tutto il corpo in ogni singolo dettaglio, ma il vero significato della scoperta risiede negli effetti che questa potrebbe avere sullo studio e sulle vere cause dell’autismo e/o di tutte le patologie neurologiche.
Come si studia la risposta immunitaria del cervello ?
Perché pazienti con malattie neurologiche, autismo, sclerosi multipla, ecc., presentano diversi attacchi al sistema immunitario, cioè immunodepressioni ?,
…ma ….ora finalmente possiamo comprendere, oltre alle cause di tali malattie, anche avvicinarci meccanicamente e realmente al problema perché il cervello è, come ogni altro tessuto, collegato al sistema immunitario periferico attraverso i vasi linfatici meningei – così ha affermato Jonathan Kipnis, professore del Dipartimento UVA di Neuroscienze e direttore presso il Center for Brain Immunology and Glia (BIG) dell’Università della Virginia.
Qui nel diagramma, viene spiegato nei particolari il tragico evento:
http://vaccinepapers.org/al-adjuvant-nanoparticles-can-travel-brain/
CHELAZIONE – Metalli Tossici e Disturbi dello Sviluppo
L’uomo tecnologico si è comportato come se la terra fosse un sistema aperto, capace di smaltire nell’universo l’entropia della materia e la propria persona fosse impermeabile ai rifiuti che industria e macchine di ogni genere disperdono nell’ambiente.
Dopo 3 miliardi e mezzo di anni l’evoluzione biologica si inverte in una tendenza involutiva caratterizzata dalla diminuzione nella varietà delle specie e da una generalizzata decadenza della loro qualificazione istochimica, del loro ordine interiore, della loro “informazione”.(Aldo Sacchetti:”L’uomo antibiologico”, Feltrinelli, 1985)
Tra i vari inquinanti i metalli tossici sono tra i primi responsabili del degrado ambientale e della diffusione delle malattie cronico degenerative.
Le prime fasi dello sviluppo, dal concepimento fino al terzo-quarto anno, rappresentano in assoluto la fase più delicata della nostra esistenza, in particolare per l’intestino, il sistema immunitario e quello nervoso, per cui l’esposizione a molecole tossiche in questa fase viene ad interferire drammaticamente con i metabolismi cellulari, causando stress ossidativo, blocchi enzimatici, alterazioni epigenetiche, rallentamento e deficit dello sviluppo fisico e cognitivo comportamentale.
La prevenzione deve iniziare prima del concepimento, allo scopo di ottimizzare le condizioni di salute della madre ed eliminare possibili contaminazioni (amalgami al Mercurio, Vaccini contenenti timerosal, od alluminio, fonti alimentari ed ambientali).
La valutazione dello stato di intossicazione da metalli della madre è una attenzione fondamentale e in caso di risposta positiva, occorre procedere ad un trattamento chelante personalizzato.
Per il neonato una attenzione specifica va dedicata al programma vaccinale, che va iniziato dopo il primo anno di vita, distanziando di 4-6 mesi la somministrazione di vaccini monovalenti, privi di Mercurio e di Alluminio e potenziando le difese immunitarie e la funzione intestinale, mediante antiossidanti, probiotici, omega tre, vitamine, minerali, (NdR: Enzimi), rimedi omeopatici, NdR: Omotossicologici) e fitoterapici.
Questi semplici criteri preventivi sono attualmente gli strumenti più efficaci per contrastare l’attuale epidemia infantile, che comprende: Autismo: 1 caso su 91 (Ministero della Salute USA: 5 Ottobre 2009), Disturbi dell’Apprendimento 20% della popolazione scolastica, incremento annuale del 2 % delle neoplasie infantili.
La terapia chelante prevede l’uso di farmaci: EDTA, DMPS, DMSA, per uso trans-cutaneo, per supposte, per os o endovena, nutrienti quali: Glutatione (GSH), Acido Alfa-Lipoico (ALA), Zinco ed il potenziamento del circuito della Metilazione-Sulfossidazione, mediante Metil-Cobalamina, Acido Folinico, Priridossal-5 Fosfato, Magnesio e Riboflavina.
Le conoscenze e le esperienze cliniche in questo settore sono da tempo presenti anche in Italia, ma sono rimaste confinate all’interno di percorsi individuali. Ci auguriamo che questa Conferenza possa sollevare attenzione e promuovere l’iniziativa di molti su di un tema così attuale, come il ruolo giocato dai metalli tossici nella diffusione epidemica dei disturbi dello sviluppo.
By dott. Franco Verzella
METALLI TOSSICI e DISTURBI dello SVILUPPO
(NdR: tenere presente che non sono solo i metalli tossici a determinare i Disturbi dello sviluppo, ma i Vaccini con l’apporto destabilizzante a livello cellulare di tutti i loro componenti)
DOMANDE
1) Frequenti fonti di Metalli Tossici responsabili dei Disturbi dello Sviluppo:
-a) Amalgami dentali della madre
-b) Vaccini
-c) Aria
2) Principali cause dell’Autismo:
-a) Genetiche
-b) Ignote
-c) Multifattoriali
3) Metodo di scelta per il rilevamento dei Metalli tossici:
-a) Mineralogramma del capello
-b) Porfirine urinarie
-c) Test da carico con farmaco endovena
4) Età per iniziare il trattamento chelante:
-a) 1 anno
-b) 5 anni
-c) 10 anni
N.B.: Risposte corrette: in Rosso
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Comportamento anormale dei bambini – 1° parte – 13 agosto 2010
Dopo vari anni di confronto tra i bambini vaccinati e quelli non vaccinati, mi sono reso conto che i vaccini pediatrici possono causare molti danni fisici, ma ultimamente mi sto accorgendo che possono causare anche vari danni mentali, come l’Autismo, con le sue mille sfaccettature, e i sempre più frequenti Disturbi da Deficit di Attenzione ed Iperattività (ADHD).
Ho trattato questo argomento in molte pagine del mio libro sui vaccini (vedi dott. Gava R. in Le Vaccinazioni Pediatriche. Ed. Salus Infirmorum, Padova, 2008), ma qui desideravo fornire alcuni spunti di riflessione, attraverso l’esperienza clinica di un famoso pediatra omeopata indiano, di quelle che possono essere le caratteristiche infantili più comuni per giungere ad una diagnosi precoce e quindi ad una più precoce terapia di queste patologie.
L’obiettivo, pertanto, è di sensibilizzare il maggior numero di persone (medici, genitori e non) affinché si giunga ad una diagnosi più precoce di questi disturbi che stanno diventando comunissimi, per giungere poi ad una vera prevenzione attraverso il cambio delle attuali pericolose abitudini vaccinali.
Infatti, come ho scritto nel mio libro suddetto, prima si interviene più è facile antidotare, specie omeopaticamente e con una dieta e una integrazione vitaminico-minerale appropriate, i danni che i vaccini o altri trattamenti farmacologici ripetuti possono causare nei nostri piccoli.
Lo scritto sottostante è stato preso da un libro del Dr. Farokh J. Master che ho avuto il dono di far tradurre e pubblicare: (Master F. J. Osservazioni cliniche sui rimedi pediatrici omeopatici – Ed. Salus Infirmorum, Padova, 2007).
Quelli riportati di seguito sono tipi di comportamento anormale che possono essere riscontrati durante i diversi stadi dello sviluppo del bambino.
NEONATO (DA 0 A 1 MESE DI ETÀ)
– “Sindrome del bambino difficile”: è caratterizzata da una irregolarità del sonno, del nutrimento o delle funzioni di evacuazione del neonato che rappresentano un indicatore precoce dei futuri stati patologici.
– Altri comportamenti che si possono vedere sono i seguenti: difficoltà nel calmare il neonato; neonato che rifiuta i pasti; reazione sproporzionata di difesa al dolore, ai rumori forti e alla luce splendente; una debolezza muscolare (che si nota, per esempio, quando si gira a letto o sta seduto o si trascina).
– Aspetti della personalità del neonato si possono osservare nel temperamento che ci mostra.
INFANTE (DA 1 A 12 MESI DI ETÀ)
Autismo infantile
– Aggressività immotivata (non provocata).
– Ritardo rispetto alla normale scala di crescita; bambino ‘ambidestro’ (cioè, un lato del corpo non ha iniziato ad essere dominante sull’altro).
– Il bambino non sorride in risposta ai volti o alla voce dei familiari e non mostra alcun segno di attaccamento nei confronti di chi lo accudisce.
– “Ecolalia”: l’infante borbotta appena una ripetizione senza significato delle parole che gli vengono dette, invece di rispondere al tono e al messaggio di chi gli parla.
– L’infante non instaura un buon contatto con gli occhi (per esempio, non segue gli oggetti in movimento).
– Insonnia; incontinenza urinaria (enuresi) persistente e/o incontinenza fecale (encopresi).
– L’infante presenta una temperatura non elevata durante una malattia infettiva; con il dolore non si lamenta, né verbalmente né con gesti; non esprime il malessere durante la malattia. Inoltre, vi può essere un miglioramento del comportamento generale del bambino quando è ammalato.
– L’infante ha un comportamento autolesionista.
PRIMA INFANZIA – Disturbo da Deficit di Attenzione ed Iperattività (ADHD)
Negli infanti
– I segni precoci possono includere una aumentata sensibilità agli stimoli, che può condurre a intense e indifferenziate reazioni avverse.
– Di solito, l’infante esce da solo dal suo lettino molto presto, per niente dissuaso dai genitori che cercano di bloccargli l’uscita.
Nei bambini
– Il bambino risponde al posto di un altro ed è loquace.
– Non riesce a seguire più di uno stimolo per volta e non segue stimolo per più di dieci secondi.
– È in continua attività, ma questa non è appropriata alle situazioni.
– Ha difficoltà a distinguere la destra dalla sinistra, gli orari, le percezioni visive e uditive e ha difficoltà nel coordinamento occhio-mano.
– Presenta scoppi di irritabilità per sciocchezze, labilità emotiva, risate alternate a pianti e il rendimento è imprevedibile e variabile.
– Ha un’iperacidità gastrica.
– È frettoloso e tende a saltare le parole quando scrive. Inoltre, il lavoro che svolge è disordinato e fatto senza cura.
– È impulsivo, non è capace di ritardare la gratificazione, causa spesso guai.
– È dedito a giocare con l’acqua e con oggetti che girano.
– È molto irrequieto e ha una crescita rapida.
– È attento per qualche istante e tende a distrarsi facilmente.
– È molto capriccioso.
Nevrosi infantile
– Ha paura della sua morte o di quella di altre persone, perché ha idee errate sulla morte.
– Continua a lavarsi le mani dopo aver toccato qualsiasi cosa che ritiene sporca, per paura che lo sporco gli provochi danni.
– Fobie (ad esempio, paura degli animali, della gente, del temporale, ecc.): le paure sono tanto irrazionali, persistenti o intense da interferire in modo significativo sulle normali funzioni del bambino.
– Disturbi da ‘ansia di separazione’: il bambino si attacca stretto ai genitori quando viene anticipata la separazione, ha paura di essere lasciato o ha paura di rimanere solo e inizia a provare nostalgia. Tutto questo è accompagnato da rivalità tra fratelli e coetanei e da uno schema sociale disturbato.
Reazioni negative
– I bambini stressati possono protestare quando vengono visitati: allontanano la mano del medico, gli tirano calci o mostrano, indirettamente, reazioni negative rivolte altrove, per esempio contro i giocattoli o contro altri bambini, ecc.
Disturbi delle reazioni di attaccamento dell’infanzia e della prima infanzia – Il bambino ha un calo dell’interesse per ciò che lo circonda e vi è una diminuzione della sua giocosità.
– Si nota una mancanza dei segni normali di espressività degli occhi e della faccia e una mancanza della reciprocità normale e locale [cioè il bambino non instaura rapporti interpersonali e con l’ambiente]; inoltre si riscontra una mancanza dello stato di allerta.
– Sono presenti una perdita di peso e un calo del tono muscolare e della mobilità; il bambino si attacca e stringe il capezzolo o la tettarella in modo debole; il suo pianto è fievole; vi è aumento della sonnolenza.
– Nella prima infanzia è presente un’assenza marcata di ‘posture di attesa’ oppure il bambino non tende le mani per essere preso in braccio, non segue i genitori per tutta la casa o non corre a salutarli quando ritornano a casa. Inoltre, non va a farsi consolare dai genitori quando cade o si fa male, non li abbraccia né li bacia e non contraccambia i loro affetti.
Disturbi da rigurgito del cibo
– Presenta irritabilità e fame tra episodi di rigurgito.
– Presenta rigurgiti ripetuti di cibo non digerito con perdita di peso, che fanno seguito ad un periodo di normale digestione, senza nausea e senza alcun disturbo gastroenterico.
– Presenta piacere provocato dal rigurgito.
Problemi di linguaggio
– Presenta mutismo elettivo: potrebbe essere il modo che il bambino ha di reagire a situazioni cariche d’ansia.
– Presenta balbuzie e tartagliamento.
Carattere collerico
– I bambini di 2-3 anni non hanno ancora imparato a controllare i loro sentimenti di rabbia e di frustrazione e non riescono a comunicare cosa effettivamente vogliono. Si infuriano anche quando si trovino di fronte alla fatica, alla noia e allo sconforto.
Questo può essere semplicemente un loro modo di attirare l’attenzione.
Nelle situazioni limite, quando sono arrabbiati i bambini possono arrivare ai cosiddetti “spasmi affettivi” (cioè, a seguito di un’arrabbiatura trattengono il fiato in modo spasmodico e vanno in apnea).
Fonte: Master F. J. Osservazioni cliniche sui rimedi pediatrici omeopatici . Edizioni Salus Infirmorum, Padova, 2007
Tratto da: primineimotoridiricerca.eu
Sostanze che aiutano la riparazione dei danni cellulari da vaccino e NON:
La laminine è un integratore alimentare naturale al 100% a base di uova di galline fecondate. È l’unica miscela nota di estratto di uovo e proteine organiche in grado di riparare i danni alle cellule, ai nervi e ai tessuti muscolari.
Le laminine influenzano, al pari della fibronectina, la migrazione embrionale, la crescita ed il differenziamento cellulare, ad esempio mediando lo spostamento delle cellule germinali primordiali dal sacco vitellino embrionale alle gonadi in via di sviluppo, attraverso il circolo sanguigno. Qui daranno origine a spermatozoi o uova.
Quindi esse sono riparatrici delle cellule, in particolar modo di quelle nervose.
Continua QUI: Danni dei Vaccini