MASSOTERAPIA
MASSOTHERAPY
MASSOTERAPIA – Visionare anche questo documentario sulla DIGITOPRESSIONE
http://www.youtube.com/watch?v=ol-9wvP6myM
Terapia attraverso il massaggio. La tecnica si avvale di effetti reflessogeni, l’azione del massaggio si trasmette dalla superficie massaggiata all’organo interno malato.
Indichiamo solamente alcuni tipi di massaggi principali:
Il classico, eseguito direttamente sulla parte interessata o su tutto il corpo.
Il massaggio connettivale o reflessogeno del tessuto connettivo, quello sui punti di emergenza dei nervi, oppure quello del DO-IN, il quale prevede i massaggi sui punti dei “meridiani” della Agopuntura; tra questi rientra la Reflessologia Plantare della quale parliamo piu’ dettagliatamente qui.
Il massaggio dei punti del viso o delle mani seguendo i punti della medicina Cinese.
Sul viso abbiamo dei punti ben precisi che possono essere manipolati (pichiettati) e che corrispondono a dei punti sui certi meridiani dell’agopuntura:
1 – sotto il labbro inferiore, al centro
2 – sotto il naso e sopra il labbri superiore, al centro
3 – sotto l’occhio e sotto la palpebra inferiore, al centro
4 – sulle orecchie nel punto piu’ alt
5 – sul collo anteriormente, al centro, all’inizio della clavicola a destra ed a sinistra
vedi Shiatsu + DIGITOPRESSIONE + BOWEN tecnica
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MASSAGGIO anche AYURVEDICO
Il massaggio è considerata la più primitiva forma di terapia, è istintivo per ciascuno di noi automassaggiarsi per alleviare un dolore, per scaldarsi, o per far circolare meglio il sangue.
L’unione di Oriente ed Occidente, anche nella pratica del massaggio risulta essere sempre vincente.
E’ possibile infatti, coinvolgere tutto il corpo a livello Psico-fisico molto dettagliatamente e, lavorando sul riordino energetico attraverso i Dosha della filosofia Ayurvedica.
L’Ayurveda è la dottrina medica indiana tradizionale e la sua origine risale ad oltre 5000 anni fa.
Il termine è un concetto formato da due parole sanscrite : “Ayus” che significa “durata della vita” e “Veda” che significa “Conoscenza rivelata”, ma è interpretata e definita il piu’ delle volte come “Scienza della vita”.
Le tecniche dell’Ayurveda favoriscono, durante il massaggio, la stimolazione di tutti i sensi, attraverso i quali è possibile coinvolgere tutto l’essere Psico-fisico, fino a permettere il rilassamento anche delle parti in contrazione che vengono rese tali da vari cofattori Psico-fisici.
– azione generale sull’organismo
– regolazione del tono muscolare e rilassamento delle tensioni in essi racchiuse
– incremento del flusso e deflusso venoso e linfatico
– ampliamento del calibro locale dei capillari
– attivazione del sistema ormonale
– azioni dirette su cute, cellule nervose e tissutali, e riflesse sugli organi interni
– azione riflessa sulle emozioni, e sulla Psiche
– azione sedativa generale
Comunque non si tratta solo di tonificare i muscoli, o di drenare la linfa; si tratta anche di trasformare le energie compresse e di permettere al corpo, sia fisico, sia energetico, di ristrutturarsi permettendo che ritrovi la sua integrità anche Spirituale.
Il massaggio proposto non è facilmente definibile con un nome, essendo esso il frutto di 35 anni di esperienza nelle principali tecniche raccogliendo il meglio di esse: massaggio tradizionale occidentale, massaggio Tailandese, Tanaka e ultimo ma sicuramente il piu’ importante, quello Ayurvedico, che si avvale anche di determinate essenze (olii), per ottenere il meglio da quel tipo di massaggio.
Miglior modo di capire un massaggio Ayurvedico è quello di provarlo per 4 o 5 sedute.
Lavaggio della Colonna vertebrale
Una delle cose piu’ importanti del massaggio fatto da professionisti e’ l’eliminazione dalla colonna vertebrale e dai dischi delle vertebre, e zone circostanti, dei sali minerali calcificati che vi sono depositati – Solo i professionisti sono in grado di poterlo fare, in quanto solo un tipo di massaggio particolare puo’ effettuarne l’eliminazione e quindi bisogna saperlo fare.
Questo tipo di massaggio elimina anche le micro ernie che si formano facilmente e che se trascurate possono diventare vere e proprie ernie discali e riattiva il sistema linfatico, nervoso e sanguigno agli organi interni del corpo.
vedi anche: Lavaggio Energetico + Coppettazione + Riposizionamento asse Cranio-Atlante-Epistrofeo
Ben noto nel mondo e’ il massaggio Ayurvedico, che utilizzando i punti dell’agopuntura Cinese + i punti ove vi e’ dolore, risolve in molti casi diversi tipi di problemi.
Il Lavaggio energetico e’ un particolare tipo di massaggio che apre i chakra del corpo, eliminando in genere la memoria della sofferenza di vissuti dolorosi.
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vedi anche: Medicina Quantistica
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Massaggi e riflessologie:
Esistono diversi tipi di metodi passivi di lavoro corporeo:
– una serie si basa su riflessi di diverso tipo (neurologici, vasomotori, “energetici”, “informatori”, motori o di tipo occulto)
– un altro gruppo si basa più direttamente sulle strutture corporee, sia in modo dettagliato, sia in modo integrativo o in entrambi.
In pratica è difficile distinguere le tecniche secondo questi criteri, perchè nel lavoro corporeo si tocca sempre la pelle e non si puo’ sapere quale effetto sul tessuto sottostante sia meccanico e quale riflessivo.
Con riflessivo si intende l’effetto su zone collegate tramite tessuto connettivo, vasi sanguini o linfatici e nervi con organi interni, allo scopo di influenzare il funzionamento di questi organi.
L’idea del nesso delle zone cutanee con gli organi interni esiste da millenni.
Attualmente si usano tante teorie per giustificare il fatto. Anche diverse terapie non manuali si basano su questo principio riflessivo:agopuntura, agopressione, neuralterapia, TENS, diverse terapie che usano il caldo e il freddo e persino delle tecniche deviative e di smaltimento sono interpretabili come “riflessive”.
– Massaggio cinese: basato strettamente sull’intero sistema di medicina tradizionale cinese, usa diversi tocchi e strisci per scopi terapeutici precisi. In Europa è poco divulgato vista la difficoltà culturale ad assimilare i concetti medici cinesi e la necessaria virtuosità tecnica nel tatto;
– Massaggio ayurvedico: diverse tecniche provenienti dalla medicina ayurvedica: terapia di drenaggio, terapia nutritiva, quest’ultima differenziata in “terapia assimilativa”, “terapia con gli olii” e “terapia astringente”;
– Agopressione, Jin Shin Do, Zero Balancing: dedotta dal Do-In (automassaggio) della medicina tradizionale cinese, combinata con elementi di shiatsu e osteopatici usati come terapia passiva;
– Shiatsu: metodo di massaggio giapponese diffusosi in Europa. Prevalentemente digitopressione combinata con elementi di judo, do-in e massaggio antico giapponese, arricchita di elementi di osteopatia e chiropratica;
– Osteopatia: Andrew Taylor Still, nel 1874, creava un completo sistema terapeutico con il nucleo di una terapia manuale per ristabilire dei rapporti anatomici alterati allo scopo di ricordare al corpo le sue capacità di riequilibrio e di autoguarigione. La sua opera e quella dei suoi discepoli ha influenzato e in buona parte storicamente creato le seguenti tecniche corporee;
– Massaggio Cranio sacrale (Sutherland, Upledger):
– Sutherland, alla fine del secolo scorso, ha scoperto “la pompa e il ritmo” del liquido craniospinale, la sua funzione e i relativi disturbi, e ha sviluppato delle tecniche per usarli terapeuticamente e per normalizzarli allo scopo di curare diversi disturbi prevalentemente di origine traumatica.
– Upledger ha riattivato e divulgato queste tecniche, combinandole con tecniche osteopatiche, di agopressione e “processuali”.
– Oggi la tecnica consiste prevalentemente in tocchi leggeri del cranio, del bacino e della colonna vertebrale (meno gli arti) per allineare la struttura corporea, usando il ritmo “craniospinale” allo scopo di curare diverse malattie e disturbi;
– Chiropratica, terapia manuale, chiropratica dolce: movimenti centrati e a scatto per reinserire vertebre e giunture spostate al loro giusto posto allo scopo di diminuire le irritazioni dei nervi, responsabili dei dolori.
– La tecnica è documentata in Egitto e Tailandia a partire del 4000 a.C.
– Alla fine del 1800, Naegeli e Palmer svilupparono nel medesimo tempo e indipendentemente la Chiropratica, tecnica che usa il riaggiustamento delle vertebre sublussate allo scopo di liberare nervi e muscolatura;
– Massaggio del tessuto connettivo: massaggio connettivale riflessogeno: Elisabeth Dicke, terapista ed insegnante di ginnastica medica scoprì nel 1929 un nesso tra manipolazioni del tessuto connettivo, della sua nervatura e della reazione di vasi sanguigni. In base a questo e in collaborazione con fisiologi sviluppò un metodo terapeutico per trattare malattie reumatiche ed interne;
– Massaggio zonale: Fitzgerald nel 1913 ha postulato due volte cinque zone longitudinali sul corpo umano, dal mignolo della mano al mignolo del piede. Si massaggia una zona allo scopo di raggiungere gli organi ad essa connessi. Eunice Ingham, basandosi su queste ricerche sviluppò il “massaggio riflessogeno del piede”, altri terapeuti ne svilupparono su altre parti del corpo;
– Massaggio riflessologico del piede: Ingham in base alla teoria zonale ha sviluppato una topografia degli organi sul piede;
– Massaggio riflessologico di orecchio, mani: altri terapisti hanno sviluppato topografie zonali per l’orecchio, le mani ed altre regioni;
– Linfodrenaggio (di Vodder): Vodder (marito e moglie), massaggiatori danesi in luoghi balneari nella prima metà del nostro secolo, hanno scoperto l’importanza del sistema linfatico per diverse funzioni fisiologiche e hanno sviluppato un massaggio con movimenti dolci, rotanti, ritmati in direzione del deflusso linfatico allo scopo di far defluire del liquido linfatico, nel sistema linfatico/venoso;
– Manipolazione viscerale: provenienti da diverse scuole e note sotto molti nomi, sono tecniche di massaggio indiane e cinesi, prevalentemente orientate al “viscerale” (vene, linfa, organi interni) allo scopo di curare diverse malattie e disturbi;
– Vegetoterapia (di W. Reich): il medico viennese e allievo di Freud, W. Reich, ha scoperto e pubblicato all’inizio di questo secolo delle connessioni specifiche tra tocchi (tatto) ed emozioni e le usava per scopi psicoterapeutici. Nella sua forma originale la terapia viene usata raramente (perchè descritta in modo casistico su poche pagine della sua grandissima opera), ma è stata la madre di tutte le psicoterapie orientate verso il lavoro sul corpo. Dato che Reich era originale, fertilissimo e combattivo nella proposta di modelli, concetti, terapie ed ideologie alternative che creavano controversie accese di ogni tipo.aratamente o no, si riconosce il suo “zampino” (e caricature di esso) in tante terapie alternative odierne. Con “riflesso”, nel caso della terapia di Reich si intende che il tocco può provocare a certe condizioni dei “richiami” di emozioni rimosse;
– Massaggio polarity (di R. Stone): il viennese/americano laureato in medicina, osteopatia, chiropratica e naturopatia Randolph Stone nella prima metà di questo secolo ha scoperto una serie di tocchi, strisci e movimenti utili a “liberare organi”, allineare strutture osteomuscolari ed altro, allo scopo di curare diverse malattie e disturbi. Interpreta i suoi tocchi usando dei modelli indiani di chakras, modelli antichi e di magia medioevale, di polarità energetiche nonché proprie scoperte come riequilibrio di mancanti o esagerati potenziali energetici in diverse zone del corpo;
2° gruppo:
– Rolfing, integrazione strutturale (di I. Rolf): Ida Rolf, biologa americana, ha scoperto nella prima metà del nostro secolo la funzione e l’importanza del tessuto connettivo (che contiene e dà forma al sistema muscolare sano) e ha sviluppato un metodo di “integrazione strutturale” dell’organismo, inventando delle tecniche manuali di manipolazione del tessuto connettivo per allineare strutture e per reinstaurare nell’organismo dei movimenti “naturali” allo scopo di curare diversi disturbi e malattie prevalentemente motorie;
– Massaggio Feldenkrais: il fisico/cibernetico americano e discepolo delle arti marziali orientali Moshe Feldenkrais, nella prima metà di questo secolo, ha scoperto dei meccanismi di regolazione neuromuscolari sorprendenti. In base a ciò ha sviluppato prima una tecnica di tocchi/movimenti per reintegrare nell’organismo una motricità naturale e poi numerosi esercizi dolci di movimento e statici dolci per l’insegnamento al singolo o a gruppi, che aiutino a curare dei disturbi del sistema motorio, numerose malattie e disturbi fisiologici;
– Integrazione posturale (di J. Painter): influenzato da tecniche osteopatiche, dal rolfing e da altre terapie, il filosofo americano Jack Painter ha sviluppato negli ultimi trent’anni un metodo di strisci, tocchi e movimenti per reinstaurare la postura, allo scopo di guarire diverse malattie e disturbi psicofisici;
– Cinestesia, cinesiologia (kinesiologia) applicata, touch for health: negli anni ’60 Goodheart, un chiropratico, scoprì legami riflessologici tra vertebre, nervi, muscoli da una parte e sistemi neurolinfatici, neurovascolari, nervi periferici, liquido cerebrospinale e “meridiani” dell’agopuntura cinese dall’altra. In base a ciò furono sviluppate tecniche diagnostiche e terapeutiche usando e reintegrando diverse altre tecniche come la “polarity” (nel “Touch for Health”), la digipressione cinese e giapponese, l’osteopatia, il cranio sacrale e la chiropratica;
– Chi Nei Tsang: divulgato da Mantak Chia, basato su tecniche di massaggio indiane e cinesi, prevalentemente orientato al “viscerale” (vene, linfa, organi interni) allo scopo di curare diverse malattie e disturbi;
– Manipolazione Trager: massaggio dolce, con movimenti che prevalentemente sciolgono, cullano, dondolano le membra, il tessuto e parte del corpo per distendere giunture e organi, allo scopo di curare diverse malattie e disturbi o spesso usato da scuole antroprosofiche;
– Massaggio Alta Major: tecnica di massaggio dolce della comunità Alta Major che combina diverse tecniche di provenienza orientale ed occidentale, spesso abbinato ad elementi dietetici e rimedi non specifici;
– Massaggio Esalen: tecnica di massaggio dolce della comunità Esalen che combina diverse tecniche di provenienza orientale ed occidentale, spesso abbinata ad elementi dietetici e rimedi non specifici;
– Massaggio orto-bionomico: massaggio combinato con punti di agopuntura (prevalentemente della spina dorsale) per riequilibrarla in combinazione con regole dietetiche e rimedi non specifici;
– Vitalogia (di Huggler), Vitalpratica (di Vuille): massaggio combinato, prevalentemente della spina dorsale, con punti di agopuntura e aggeggi speciali per riequilibrarla;
– Vitaflex: pressione digitale su punti di riflesso, di tradizione tibetana, spesso combinata con una cura a base di succo di limone e/o di terapia di luce colorata;
– Atlasologia: massaggio combinato con punti di agopuntura prevalentemente della spina dorsale alta (occipite, atlas, axis) per riequilibrarla;
– Equilibrio base spina dorsale: massaggio combinato prevalentemente della base della spina dorsale (coccige, osso sacro, lombali) con punti di agopuntura e aggeggi speciali per riequilibrarla;
– Massaggio del periostio: si massaggiano zone del periostio vicino all’epidermide (tibia, radius, ulna, cranio) stimolando l’innervazione, con lo scopo di raggiungere altri organi a loro connessi;
– Massaggio del colon: si massaggia la zona del colon stimolando innervazione, vasi e condotti linfatici con lo scopo di raggiungere altri organi a loro connessi;
– Manipolazione delle zone (di Head): zone empiricamente trovate da Head, che indicano disturbi di organi interni. Si massaggia dolcemente le zone dolorose allo scopo di riequilibrare la funzione dell’organo disturbato;
– Manipolazione di dermatomi: zone cutanee innervate di determinate vertebre. Si tratta il dermatomo allo scopo di raggiungere altri organi innervati dalla stessa vertebra;
– Manipolazione di “trigger points”: usa dei nessi empiricamente osservati tra muscoli dolorosi e punti che rinforzano il dolore (trigger point). Si stimola la zona di dolore, anestetizzando/calmando il trigger point allo scopo di far sparire il dolore;
– Massaggio psicozonale: Massaggio di una zona che provoca “processi” a fini prevalentemente psicoterapeutici.
Tratto da: pforster.ch
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Trigger Points
Il trigger point è un nodo in una fibra muscolare costituito da un insieme di sarcomeri in stato di massima e continua contrazione patologica.
Il dolore viene provocato dall’accumulo dei rifiuti chimici tossici non rimossi, prodotti dal metabolismo anaerobico (acido lattico, ioni calcio, ecc…) e dalla liberazione di sostanze vasoattive che irritano le terminazioni nervose coinvolte, dando inizio a un micro nucleo infiammatorio responsabile, appunto, del dolore.
Qui nel disegno, trovate alcuni dei trigger points piu’ importanti che possono essere trattati (come pronto soccorso, perche per eliminarli definitivamente occorre rimuovere le cause che li producono) con la massoterapia – digitopressione od agopuntura.
Per altri particolari sui Trigger Point:
http://mvkelly.wikispaces.com/Upper+Extremity+Pain+-+Acupuncture+Physical+Medicine
Cosa sono i Trigger Points (TP)?
I triggers points o punti grilletto definiti anche PAM o punti algici miofasciali sono punti presenti in diverse strutture del sistema muscolo scheletrico: cute, aree cicatriziali, muscolo, tendine, legamento, capsula, caratterizzati da una maggior densità tessutale di solito dolorabili alla palpazione. Sono come dei nodi all’interno della struttura filamentosa che compone la maggior parte di questi tessuti molli.
I terapeuti esperti siano essi massaggiatori che fisioterapisti o osteopati sono capaci di rintracciarli molto velocemente alla palpazione.
Sono punti di tessuto più compatto che agli inizi del novecento, quando l’anatomo patologia svelava, grazie allo studio microscopico dei tessuti, la ragione di molteplici patologie, hanno suscitato un notevole interesse e clamore scientifico. In quel periodo infatti furono scritti diversi lavori ed eseguite importanti e storiche lezioni magistrali a loro riguardo. Autorevoli scienziati, neurofisiologi e medici avevano postulato svariate ipotesi sul loro ruolo nella genesi delle diverse sintomatologie dolorose.
Furono create diverse classificazioni e attribuiti a questi punti i più svariati nomi, si definiva per la prima volta il concetto di dolore irradiato o di dolore a distanza.
I Trigger Point sono disturbi molto conosciuti, ma da sempre tenuti poco in considerazione non solo nelle lombalgie, ma in tutte le problematiche a carico dei muscoli.
Essi, nel momento in cui si attivano (o si irritano) determinano rigidità muscolare e dolore, quest’ultimo di intensità variabile.
Le condizioni che provocano l’attivazione del Trigger Point possono essere attribuite a traumi, dolori mestruali, dolori renali, disturbi intestinali, movimenti improvvisi e scorretti, colpi di freddo, ecc.
Difficile è determinare qual è il Trigger Point attivo e qual è l’elemento che l’ha irritato, in quanto molti di essi irradiano il dolore nella medesima zona, quindi sono confondibili tra di loro.
La lombalgia scompare nel momento in cui i Trigger Point si disattivano e ciò può avvenire in maniera autonoma oppure con l’aiuto di terapie fisioterapiche o farmacologiche.
Se il fisioterapista o il medico è in grado di identificare subito il Trigger Point responsabile, il disturbo scompare nell’arco di 2-3 giorni, diversamente l’algia può durare per diverse settimane .
Il TRIGGER POINT detto anche “punto di grilletto”, è un disturbo muscolare che manifesta tutto il suo potenziale doloroso (sintomatologia dolorosa e/o limitazioni funzionali) lontano dalla zona del corpo in cui esso si trova. Un TRIGGER POINT può essere definito come un punto di iper irritabilità circoscritto e ben definito e nella maggior parte delle volte ben identificabile topograficamente. Il TRIGGER POINT si può distinguere in maniera semplicistica in 2 gruppi:
1)TRIGGER POINT ATTIVO: provoca la sintomatologia dolorosa ed esercitando una pressione su di esso si è in grado di rievocare o aumentare il disturbo già presente.
2) TRIGGER POINT LATENTE: In un paziente che non presenta alcun dolore, la stimolazione del TRIGGER POINT riproduce una serie di dolori o disfunzioni muscolari in aree ben precise e definite. Una volta cessata la stimolazione i vari sintomi scompaiono.
Il TRIGGER POINT da latente si può trasformare con facilità in attivo attraverso :
– Traumi diretti o indiretti
– Gravidanza
– Postura prolungata del muscolo in posizione di accorciamento o contro una resistenza massimale
– Raffreddamento del muscolo specialmente se questo è affaticato
– Improvvisa e velocissima contrazione del muscolo
– Altri Trigger Point
– Malattie viscerali, cuore, reni, ecc
– Ernie cervicali o lombari
La disattivazione del TRIGGER POINT e la sua eventuale eliminazione consentono al paziente di tornare ad una normale vita quotidiana senza dolori né limitazioni funzionali in tempi brevissimi. Caratteristiche dei Trigger Point:
– Determinano il dolore proiettato
– I’ irritabilità ed il dolore cambiano di ora in ora e di giorno in giorno
– Possono causare vasocostrizione locale, sudorazione, lacrimazione, disturbi propriocettivi ( mancanza di equilibrio, capogiri, alterazione dei pesi tenuti nelle mani).
– Causano rigidità muscolare e debolezza; si presentano scompensi posturali e riduzione della forza senza ipotrofia muscolare
– Dolore durante l’allungamento attivo e/o passivo
– Allungamento limitato causato dalle bandelle contratte
– Dolore aumentato in presenza di una resistenza (soprattutto fissa)
– Alla palpazione si possono percepire delle bandelle contratte o noduli
– La pressione esterna eseguita sul TP riproduce i sintomi presenti (dolore, formicolio, parestesia,ecc)
– Segno del salto al momento della palpazione
– In presenza di TP l’esame elettromiografico è normale
– Il tempo non incide sulla disattivazione; i TP attivi possono restare tali per anni.
By Francesco Ticchi Fonte: dolorespalla.it