CONSIGLI UTILI (anche per la CASA)
Quello che pubblichiamo qui sui “consigli utili”, non sono frutto di esperienza diretta, salvo alcuni casi, ma di esperienze di terzi che ce le segnalano, per cui noi ci fidiamo di cio’ che hanno esperimentato quelle persone, che credo non abbiano interesse a fornirci delle info errate; se avete esperienze dirette, segnalatecele, provvederemo ad inserirle, per l’interesse di tutti
INQUINAMENTO DOMESTICO – La casa dei veleni – vedi: Pulizie Ecologiche
Questo PDF contiene TANTI consigli per pulire in modo ecologico la vostra Casa
INTERFERENTI ENDOCRINI vs DETERGENTI ENZIMATICI (AUTOPRODOTTI)
Gli interferenti endocrini (Edc) sono sostanze, sia naturali che chimiche, in grado di alterare le funzioni del sistema ormonale. Causano diabete, malattie cardiovascolari e operano su ghiandole come la tiroide inducendo lo sviluppo sessuale precoce (pubertà anticipata). Agiscono soprattutto sul metabolismo dei lipidi e del glucosio, favorendo l’obesità e l’aumento del tessuto adiposo. Tali sostanze sono maggiormente presenti nei comuni detergenti utilizzati per la pulizia della casa e l’igiene personale. Questo un breve elenco di alcuni prodotti che contengono Edc: detergenti liquidi, detersivi per la lavatrice, detergenti per il bucato a mano, ammorbidenti, smacchiatori, saponi per i piatti, lavastoviglie e pulizia della casa, deodoranti, shampoo, bagnoschiuma, creme per viso e corpo, disinfestanti, insetticidi, fungicidi.
I soggetti che risentono maggiormente degli effetti negativi degli Edc sono i bambini in quanto non sono ancora dotati di un sistema di detossificazione maturo ed hanno una frequenza respiratoria più elevata rispetto all’adulto.
Per preservare, dunque, la salute e il corretto sviluppo neuroendrocrino dei nostri figli possiamo valutare l’opzione dei DETERGENTI ENZIMATICI AUTOPRODOTTI. Cosa sono? Sono detergenti che possono essere creati a costo zero, a partire gli scarti della frutta, e che hanno una grande versatilità di utilizzo. Sono atossici e addirittura commestibili! Biodegradabili al 100%. Gli enzimi di cui si compongono “mangiano” lo sporco aggredendo le macchie difficili come sugo, olio, sudore, sangue. Inoltre hanno potere disinfettante e igienizzante.
COME PRODURLI
Ricetta: prendete un contenitore (meglio se in vetro) e dividete la sua capienza in 10 parti. Io ad esempio utilizzo un recipiente di 6 litri. Il risultato che ottenete dovete moltiplicarlo per 1 parte di zucchero (nell’esempio 600 g), 3 parti di frutta (1,8 kg) 5 parti di acqua (3 kg). Nel contenitore resterà 1 parte vuota (600 cc) occupata da ossigeno. Riempite il contenitore di acqua e zucchero e man mano con gli scarti della frutta. Coprite il contenitore con un coperchio di plastica, non avvitato. Abbiate premura di mescolare ogni giorno i pezzetti di vegetali che tornano in superficie. Aspettate 2-3 mesi: quando i vegetali andranno sul fondo il vostro detergente sarà pronto (filtratelo e usate la parte liquida)! Se volete velocizzare il processo di produzione (3 settimane) potete utilizzare del lievito fresco (8 g per un contenitore di 2 litri) o lo scoby (ammasso di lieviti e muffe che si ottengono dai fervida maturi)
COME UTILIZZARE IL DETERGENTE ENZIMATICO
Si può usare puro per le macchie più ostinate, per disincrostare il wc, per eliminare le macchie di olio, come ammorbidente per panni e sapone per la lavatrice e lavastoviglie. Si può diluire nella proporzione 1:10 (1 parte di detergente e 10 parti di acqua) per pulire i pavimenti, messo in uno spruzzino potete pulirci i fornelli, i sanitari, i vetri, gli arredi. Lo potete utilizzare diluito in acqua per lavare frutta e verdura (al posto della tossica amuchina o bicarbonato). Inserendolo diluito in un diffusore purifica l’aria, spruzzato nelle lettiere e sulle pipì dei nostri amici animali ne elimina efficacemente gli odori.
Questo rivoluzionario preparato consente di eliminare ogni detersivo comunemente usato in casa garantendo un ambiente più salutare e benefico per il nostro organismo. Infatti gli eco-enzimi contenuti in esso sono amici del nostro microbiota (e ribadisco, è commestibile!).
By Dott.ssa Stefania D’Alessandro – Specializzanda in Nutraceutica (Scienze della nutrizione umana) – Specialista in Medicina Funzionale – Specialista in Analisi dei Sistemi Complessi – Naturopata
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Saponi. Deodoranti. Detersivi. I prodotti piu’ comuni possono contenere sostanze dannose per la salute. E la Ue corre ai ripari con un sistema di etichettatura.
La candela che, bruciando, rilascia nell’ambiente sostanze allergizzanti. Gli spray e i diffusori elettrici che, profumando, diffondono nell’aria composti organici volatili. E poi colle, vernici, solventi che emettono formaldeide, riconosciuta come cancerogena.
Chimica sotto gli occhi. Eppure cosi’ subdola, e cosi’ formalmente camuffata in mix di uso quotidiano, da sfuggire alle normative piu’ specifiche. E circolare indisturbata tra le pareti di casa. Come i saponi a base di muschi sintetici, acclarati interferenti endocrini.
I prodotti per l’igiene che a contatto con la pelle possono generare reazioni.
Detersivi e detergenti per la pulizia: cere per i pavimenti, disinfettanti, saponi liquidi, disincrostanti e sbiancanti che contengono sostanze potenzialmente pericolose. Fonti di inquinamento indoor che, secondo un recente studio dell’Environmental Protection Agency, l’agenzia americana per la protezione dell’ambiente, trasformano le nostre case in enclave cinque volte piu’ malsane delle strade americane.
Veleni pericolosi per la salute dei consumatori, se usati senza cautele o da soggetti piu’ sensibili come bambini, donne incinte o persone con problemi respiratori. Eppure in commercio senza particolari obblighi d’informazione dal produttore al consumatore. Almeno finora.
E’ in via di approvazione al Parlamento europeo un regolamento che Rivoluzionera’ l’etichettatura dei prodotti e delle miscele contenenti sostanze chimiche pericolose, uniformandole a un sistema di parametri fissati nel 2002 dalle Nazioni Unite e denominato ‘Ghs’ (Globally harmonized system of classification and labelling of chemicals).
L’etichetta dovra’ contenere disegni che indicheranno la specifica nocivita’ del prodotto: la croce di Sant’Andrea per segnalare la tossicita’ acuta, la bomba che esplode per gli esplosivi instabili, il punto esclamativo per gli irritanti, un simbolo di corrosione nel caso di pericolo di lesioni oculari.
Non solo: l’etichetta dovra’ riportare il maggior numero di avvertenze per limitare i danni alla salute, dall’indicazione dei rischi (non usare in certe condizioni, evitare il contatto con l’aria, non respirare i fumi) ai consigli di prudenza (in caso di ingestione, di contatto, di inalazione), fino al sito Internet della casa produttrice, Che dovra’ indicare, superando i segreti industriali, la composizione dei prodotti: obbligo utilissimo in caso di incidenti domestici.
“Oggi puo’ ancora accadere che una stessa sostanza, o percentuale di sostanza, sia valutata in maniera diversa da paese a paese, a seconda del sistema di classificazione”, spiega Amalia Sartori, relatrice in commissione Ambiente del regolamento: “Un esempio ? La LD50, il valore di tossicita’ orale: secondo la classificazione GHS delle Nazioni Unite, e’ da ritenersi pericolosa.
Per quella attualmente in uso in Europa, Australia, Malesia, Thailandia e’ nociva.
Da Stati Uniti, Canada, Giappone e Corea e’ giudicata tossica. Dalla Nuova Zelanda rischiosa. Per la Cina non e’ pericolosa”.
Intere categorie di prodotti europei avranno invece, per la prima volta, la stessa disciplina gia’ in vigore negli Stati Uniti, Nuova Zelanda e Giappone.
Con un effetto pratico: stop alle importazioni di preparati senza etichette conformi al regolamento: “I prodotti chimici sono fabbricati e scambiati in tutto il mondo e ovunque presentano gli stessi pericoli”, aggiunge Sartori: “Le sostanze nocive sono moltissime. Molta attenzione richiedono le particelle sospese delle esalazioni e quelle sostanze contenute nei prodotti per la cura della persona: l’acqua ossigenata per decolorare i capelli, l’acetone nelle lacche, il metilacetato utilizzato nei profumi o l’etilacetato per lo smalto. Sono per lo piu’ di natura chimica i prodotti per la pulizia della casa: soda caustica, ammoniaca. La descrizione dei pericoli non deve differire. E i consumatori devono essere informati tutti allo stesso modo”.
Senza ambiguita’ le indicazioni di pericolo saranno, d’ora in poi, solo quelle fissate dal provvedimento. Espressioni diverse, come “non tossico”, “non inquinante”, “ecologico” non potranno piu’ essere usate.
“Questo regolamento e’ un’arma in piu’ per i consumatori”, nota Paolo Martinello, presidente di Altroconsumo: “Ma per certe sostanze non bastano gli avvertimenti: bisognerebbe vietarne l’uso. Freni alla circolazione delle merci clandestine ? Sono scettico.
Formalmente scatteranno barriere all’importazione di prodotti non in linea con le nuove regole”. I controlli saranno affidati alle autorita’ nazionali, a partire dai Nas dei carabinieri. Ma molte restano le questioni ancora aperte. “Nessuno mette in discussione che le sostanze chimiche siano nocive alla salute”, aggiunge Martinello: “Mancano pero’ i metodi di prova: non c’e’ un criterio standardizzato che permetta di misurare l’inquinamento domestico.
Percio’, il margine di opinabilite’ dei test e’ correlato a fattori variabili: dalla durata dell’esposizione a una sostanza alla grandezza dell’ambiente”. E se gli studi sulla tossicita’ mostrano trend di incremento dei disturbi (si parla dell’1-2 per cento della popolazione europea con allergie dovute alle profumazioni di deodoranti e prodotti per la pulizia della casa), i dati sono in aggiornamento: la stessa sindrome da sensibilita’ chimica multipla, con sintomi a carico di organi diversi, ha effetti ancora da osservare.
“L’Organizzazione mondiale della Sanita’ prevede soglie di concentrazione, che rendono accettabili certe sostanze. Ma in genere non c’e’ una sola fonte di contaminazione. Ed e’ la sinergia tra sostanze chimiche a provocare piu’ danni”, aggiunge Eva Alessi, della Direzione Sostenibilita’ del Wwf: “Un nostro test sul sangue di 350 persone ha svelato un cocktail di sostanze, persistenti e bioaccumulabili, provenienti da prodotti d’uso quotidiano. Un’indagine di qualche anno fa su tre generazioni di 13 famiglie europee ha confermato la presenza di un centinaio di sostanze chimiche, molte bandite ma ancora in grado di contaminare: pesticidi dai cibi, policlorobifenili da apparecchi elettronici, composti da rivestimenti antiaderenti, muschi sintetici, antibatterici da dentifrici, bisfenolo A da contenitori plastici”.
Un impressionante spettro di sostanze chimiche, neppure tutte adeguatamente studiate.
Una montagna di veleni: 100 mila le sostanze in circolazione.
Per un totale di 120 milioni di tonnellate: tanto pesa, ogni anno, la produzione dell’industria chimica europea. “E solo 30 mila sono le sostanze censite”, puntualizza Gianni Tamino, biologo di Medici per l’ambiente e membro del Comitato nazionale per la sicurezza alimentare.
Il riferimento Š al regolamento Reach, pietra miliare per la classificazione delle sostanze chimiche: “Le pressioni dei produttori hanno fatto ridurre gli obblighi di registrazione. C’e’ da augurarsi ora che il sistema di classificazione unico non ci faccia adottare un sistema di valutazione del rischio meno efficace di quello europeo. E resta scoperto il nodo dell’effetto combinato delle sostanze chimiche”.
E’ il fattore ‘utilizzo reale’: l’intreccio con altri elementi nell’aria: ozono, polveri sottili, anidride carbonica. In contesti del genere, anche i bastoncini di incenso sono meno innocenti del previsto: perche’ rilasciano, per la semplice combustione, idrocarburi policiclici aromatici: cancerogeni.
By Sabina Minardi
UNA BATTAGLIA LUNGA QUATTRO ANNI
Il nuovo sistema di etichettatura coinvolgera’ i deodoranti per l’ambiente, le candele profumate, i diffusori elettrici da tempo oggetto di osservazione. Tutto ha inizio nel 2004. Altroconsumo, con i colleghi di Euroconsumers di Belgio, Francia, Portogallo e Spagna, mette a confronto 76 deodoranti.
Gli esperimenti danno risultati inquietanti: picchi di sostanze irritanti, allergeniche, perturbatori endocrini come muschi artificiali e ftalati, benzene e formaldeide sono presenti in molti deodoranti. Sostanze in grado di provocare o peggiorare asma, bronchite, emicrania. Al termine dell’indagine il consiglio e’: evitare l’uso di candele profumate e deodoranti per la casa, “almeno finche’ non saranno in commercio prodotti davvero sicuri”. Scoppia la bufera.
Il Beuc, il Bureau Européen des Unions de Consommateurs, e’ diffidato dal pubblicare i risultati perche’ lesivi di una intera categoria di prodotti. In Olanda due aziende chiedono il risarcimento danni.
Nel 2006, lo Scher, organismo tecnico-scientifico della Commissione, chiamato ad esprimersi, conferma i dubbi di Altroconsumo: diffusori elettrici e candele profumate liberano sostanze cancerogene e in molti casi contengono fragranze vietate.
“Tuttavia, ha concluso lo Scher, considerata la necessita’ di maggiori studi non e’ possibile metterli al bando”, ricorda Claudia Chiozzotto di Altroconsumo: “Il fatto e’ che testati in laboratorio, e non in fase d’uso, generalmente i prodotti non danno problemi.
E sinora le aziende hanno agito in conformita’ alle norme esistenti. Una etichettatura che dia piu’ informazioni e’ sicuramente un passo utile”.
Fazzoletti di carta “TEMPO”, profumati ma pericolosi. Ci mancava anche questa !
Ne sentivamo proprio il bisogno di un altro prodotto tanto pubblicizzato quanto potenzialmente pericoloso !
Come riporta il sito dell’associazione Altroconsumo,
vedi:
http://www.altroconsumo.it/pubblicita/occhio-al-fazzoletto-profumato-s237683/attenzione-a-p12200.htm, i nuovi fazzoletti Tempo Complete Care, si presentano come ideali per il raffreddore.
Profumati con alcune gocce di naturale olio di eucalipto promettono di lenire gli arrossamenti al naso e favorire la respirazione. Oltre all’eucalipto, ci sono anche altri ingredienti chimici e tossici (?!).
Sono due sostanze chimiche considerate emollienti (di cui una è un derivato petrolifero: petrolatum mineral oil) e quattro sostanze chimiche profumanti che possono provocare allergie (hexyl cinnamal, limonene, hydroxyisohexyl 3-cyclohexene carboxaldehyd, buthylphenyl methylpropional).
E la cosa simpatica è che sulla confezione troviamo l’avvertenza “evitare il contatto con gli occhi”.
Cosa certo molto facile dato che il naso e gli occhi distano almeno 25 centimetri e che poi i fazzoletti non si usano di solito anche per le lacrime. Se non fosse tragico sarebbe da ridere.
Per quanto riguarda l’olio essenziale di eucalipto, sebbene sia un prodotto naturale, è stato segnalato dall’agenzia francese per la sicurezza dei prodotti cosmetici come potenzialmente nocivo per i bambini al di sotto dei tre anni di età (possibili effetti neurologici) ed infatti in Francia ne è stato vietato l’utilizzo come ingredienti nei prodotti dedicati ai bebè.
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L’umanità si divide in due parti: quelli che non usano i detersivi perché non li conoscono, non li possono comprare o semplicemente non ne hanno bisogno, e quelli che ne usano anche troppi, senza curarsi del loro impatto ambientale.
Questi secondi mettono in pericolo l’ecosistema globale anche per i primi, ma soprattutto per la vita futura.
Certamente l’inquinamento domestico della singola famiglia non è fra i principali responsabili degli squilibri naturali, ma lo diventa se moltiplicato per un numero esorbitante di famiglie.
La tradizione dei nostri nonni e la scienza ci insegnano che gli oggetti della spesa quotidiana hanno molti più usi del previsto, ecco quali….
Questo PDF contiene TANTI consigli per pulire in modo ecologico la vostra Casa.
Avete finito la colla ? Sigillate tutto con la “rete” di proteine formata da farina e acqua.
La cerniera non scorre ? Provate con il burro di cacao.
L’ acqua ossigenata brucia ? Sostituitela col miele.
Formiche invadenti ? Basta tracciare i confini dì balconi e finestre con un pezzo di gesso e/o polvere di borotalco.
L’ erba del vicino è più verde ? Di sicuro la annaffia con il tè !
Patate: Utilizzate mezza patata lessa per pulire i colletti delle camice se non sono molto sporchi.
lessata in poltiglia, spalmata sui pelusce, lasciare seccare e poi spazzolare con saggina.
Patate lesse per pulire le scarpe; ripetere piu’ volte.
Inserire l’argenteria nell’acqua ancora calda della cottura delle patate; lasciare tutta la notte in ammollo, sara’ pulita al mattino.
Strofinare un limone sulla ruggine e/o calcare per eliminarli dal ferro da stiro; lasciare seccare e pulire con un panno.
Il limone serve anche per pulire i lavandini in acciaio della cucina; strofinare con il limone, sciacquare bene ed asciugare.
La buccia di mele, strofinarla sul marmo e pulire con un panno.
Lavarsi i denti con la polpa della mela.
FRIGORIFERO: per non far andare a male i cibi (qualsiasi) immessi nel frigo, si consiglia di avvolgerli in carta tipo “scotex” minimo 2 strati.
FREEZER – Congelatore: Tutte le tarme, tutti gli acari, dei cuscini, coperte, abiti, maglioni, insomma tutto quello che riguarda i questi parassiti presenti nei tessuti può essere letteralmente sterminato, ponendo i capi nel freezer, non si rovina nulla, assolutamente nulla, solo attenzione particolare per chi ha dei capi in seta. Alle basse temperature questi insetti non possono vivere e se poi gli indumenti si ripongono in sacchi, prima certamente passati nel freezer, sigillandoli bene, si è al sicuro, da altre contaminazioni.
I congelatori di nuova generazione hanno la funzione no-frost, che almeno nelle promesse dei produttori dovrebbe impedire al freezer di riempirsi di ghiaccio, ma nella realtà questa funzione purtroppo è solo una bella favola….
- Sbrinare il congelatore nei mesi estivi: la temperatura esterna aiuta l’operazione;
- Stendere degli stracci sotto l’elettrodomestico, se possibile sistemare un contenitore di plastica alla base del frigo e munirsi di una spatola di plastica (non usare coltelli, cacciavite e altri oggetti acuminati: potreste danneggiare l’apparecchio);
- Staccare la corrente dopo aver messo al sicuro (in una borsa frigo o nel freezer del vicino) i cibi congelati;
- L’operazione richiederà qualche ora: man mano che la crosta gelata si scioglie agite con la spatola per rimuoverla;
- Quando è “caduta” anche l’ultima goccia, pulire l’interno con un po di acqua tiepida per togliere gli ultimi residui.
Lavatrice – Come risparmiare elettricità facendo il bucato
Usa la lavatrice a pieno carico: il tasto 1/2 fa risparmiare solo il 20% dell’energia. E se puoi abbassa la manopola di 10°: risparmi il 36% dei consumi !
Aceto ed Acido Citrico
Aceto e acido citrico, miscelati, igienizzano: Aceto 200 millilitri (due bicchieri da cucina), Acido citrico 200 grammi.
Questa la ricetta:
I valori del pH vanno da 1 a 14.
I batteri vivono bene in un intervallo di pH fra il 4,5 – 10. Oltre questi valori non vivono più.
Utilizzando un acido molto forte (inferiore a 4,5) o un alcale molto forte (superiore a 10 = bicarbonato) si altera il pH in cui vivono, quindi si sterilizza.
Ne’ aceto ne’ acido citrico sono così forti, per cui da soli non hanno un buon effetto sterilizzante, ma miscelati si, perchè il pH diminuisce, perche’ si potenziano a vicenda.
L’aceto di mele va bene od e’ migliore l’aceto da vino ?
Sono perfettamente la stessa cosa dato che non è ne’ il vino ne’ la mela che lavano ma l’acido acetico che è assolutamente uguale nei due prodotti.
Amido di mais in polvere
Per inamidare i tessuti durante la stiratura basta mescolare un cucchiaio di amido in polvere a mezzo litro di acqua fredda e riporre in un contenitore a spruzzo. Agitare bene prima dell’uso.
L’amido, un polisaccaride, si trova soprattutto in patate e semi di cereali. E un polimero naturale: la sua macromolecola è composta da più molecole di glucosio come l’alfa-amilosio e l’amilopectina.
La prima è solubile in acqua e ha struttura lineare, la seconda non si scioglie in acqua e ha struttura ramificata. Durante la stiratura, la miscela penetra nelle fibre del tessuto e le impregna, poi il calore del ferro fa evaporare l’acqua e l’amido rimasto in superficie. Quello incastrato in profondità, invece, si secca e irrigidisce le fibre.
Ammoniaca
Un’unica goccia nell’acqua del vaso, allunga la vita dei fiori recisi. Il motivo è semplice: i composti di ammoniaca, in basse concentrazioni, rappresentano uno dei principi nutritivi delle piante. In ambiente naturale, nitrati e composti dell’ammoniaca provengono dallo «smontaggio» delle sostanze azotate per opera dei batteri, che mediano lunghe e complesse reazioni chimiche.
Qualche goccia di ammoniaca serve per togliere le macchie di tè o caffe’ dalle tazze di porcellana fine. Oppure si può lasciare l’oggetto a contatto con una bevanda gassata tipo gazzosa: l’acido ortofosforico contenuto scioglierà le macchie..
Ammorbidente
Per rimuovere la carta da parati. L’ammorbidente penetra nei pori della tappezzeria e «interferisce» con i legami molecolari stabiliti fra la colla e il muro. Ecco la ricetta «distaccante»: mescolare una tazza di ammorbidente con 4,5 litri di acqua tiepida. Inzuppare una spugna e tamponare la carta da parati. Aspettare 20 minuti e la carta si staccherà facilmente.
Per dipingere e dare un aspetto «ceroso» ai colori: l’ammorbidente dona tale aspetto grazie alla presenza di resine sintetiche. Per quanto riguarda i tessuti, i tensioattivi presenti formano sopra di essi uno strato di cariche positive che danno la sensazione di morbidezza. Quindi l’ammorbidente si oppone all’eccesso di cariche negative, che invece dà la sensazione di tessuto «secco».
Biancheria
Per lavare la biancheria:
La soluzione migliore, più naturale ed economica sono le Lavanoci. Con un chilo di lavanoci si lava per un anno intero, non ci sono controindicazioni per l’ambiente, il bucato resta pulito, morbido e inodore. Per un bucato di 5 kg bastano 5 gusci di lavanoci, riutilizzabili 2/3 volte a seconda della durezza dell’acqua.
Per Pulire la cucina
Bicarbonato di sodio
il bicarbonato ha un potere igienizzante, variabile a seconda della concentrazione con cui viene diluito in acqua
Per assorbire gli odori. Il bicarbonato di sodio (NaHCO3) è una sostanza chimica che appartiene alla categoria delle «basi». Significa che sciolto in acqua, libera ioni idrossido (OH-). In generale mescolando una base e un acido, si formano dell’acqua e un sale; e dato che molti odori sono causati da sostanze acide, il bicarbonato reagisce con esse, liberando acqua e facendo precipitare le molecole odorose. Per esempio, l’acido butirrico è il responsabile di quell’odore di rancido del burro avariato. Le molecole dell’acido si mescolano con quelle del bicarbonato di sodio formando acqua e il sale corrispondente.
Per lo stesso motivo si può diminuire l’acidità dell’acqua (eccesso di ioni H+, cioè protoni) di una piscina aggiungendo bicarbonato: la dose ideale è di 67 grammi ogni 40.000 litri d’acqua.
La lieve abrasività della polvere di bicarbonato può essere saltuariamente usata come dentifricio sbiancante: basta metterne un pizzico sullo spazzolino asciutto o mescolarlo al dentifricio.
Oppure mezzo cucchiaino di Bicarbonato di sodio messo in 1 bicchiere con una spremuta di limone, non solo aiuta le digestioni difficili, ma serve anche per curare il Cancro ed altre malattie degenerative….
Il Bicarbonato con un panno umido pulisce l’argenteria
La stessa cosa ma con più acqua e bicarbonato per pulire il frigorifero
Pulizia delle superfici. Il bicarbonato può essere usato per pulire superfici come vasche da bagno o piani cucina. Spolverare del bicarbonato di sodio sulla superficie, poi strofinare con una spugna bagnata. Far riposare per 5 minuti, poi asciugare
Per il pavimento. Versare 80 grammi di bicarbonato in un secchio pieno d’acqua e usa la soluzione per lavare e disinfettare i pavimenti.
Nella lavatrice e nel ferro da stiro a vapore toglie il calcare
Aggiungendo 80 grammi di bicarbonato al sapone liquido è possibile aumentare l’efficacia del detergente per bucato.
Macchie. Spargere del bicarbonato sulle macchie di olio e grasso, poi strofinare con una spazzola inumidita.
Un cucchiaino di bicarbonato messo nel sacchetto della spazzatura toglie i cattivi odori
Scarpe: uno o due cucchiai di bicarbonato nelle scarpe prima di conservarle, poi rimuoverlo prima di reindossarle. Aiuterà ad eliminare i cattivi odori.
Utile nella pastella per le fritture o nella pasta delle torte, 1/2 cucchiaino
1 volta alla settimana lavarsi i denti con un pizzico di bicarbonato – per tutti i giorni: Mescolare due parti uguali di bicarbonato e acqua ed usarlo come dentifricio per pulire a fondo i denti e sbiancarli.
Sul corpo: svolge un’azione Esfoliante. Mescolare 3/4 di bicarbonato di sodio con 1/4 d’acqua e strofinare lievemente sul viso o il corpo, effettuando movimento rotatori, poi risciacquare.
Deodorante. Mescolare un pizzico di bicarbonato di sodio con qualche goccia d’acqua e applicare direttamente sotto le ascelle,idem per i piedi.
Stanchezza dei piedi. Immergere i piedi in una bacinella piena d’acqua tiepida e 3 cucchiai di bicarbonato di sodio, e far riposare per qualche minuto minimo 15.
Disintossicante. Versare una tazza di bicarbonato di sodio nella vasca da bagno piena d’acqua tiepida prima di immergersi: aiuterà ad espellere tossine e purificare la pelle.
Punture di insetti. Mescolare acqua e bicarbonato di sodio, poi applicare sulla puntura di insetti per alleviare il prurito e accelerare la guarigione.
Spine. Versare un cucchiaio di bicarbonato in un bicchiere pieno d’acqua, poi immergici la zona in cui si è conficcata la spina per circa 4 minuti.
Formiche e scarafaggi. Spargere del bicarbonato sul terriccio delle piante per tenere alla larga formiche e scarafaggi.
Parassiti nelle piante. Versare un cucchiaio di bicarbonato in una bottiglia d’acqua e spruzzare sulle piante per eliminare i parassiti.
Fungicida per le piante. Mescolare 3 litri d’acqua con 4 cucchiai di bicarbonato. Applicare sulle rose e sulle piante da frutto per combattere le macchie nere causate dai funghi.
Digestione + Intestino
E’ l’impiego più tradizionale del Bicarbonato di sodio. Attenzione però, alla preparazione del rimedio: meglio non scioglierlo nell’acqua, perché in questa formulazione, a contatto con l’acido cloridrico presente nello stomaco, sviluppa anidride carbonica, favorendo così aerofagia e gonfiori.
La soluzione consigliata: scioglierlo in una spremuta di arance o limoni, da bere dopo che è scomparsa la schiuma bianca. In questo modo si ottiene il citrato di sodio, buon antiacido, che migliora la digestione senza provocare gonfiori.
Raffreddore
Per decongestionare le vie aeree superiori, “liberare” il naso e combattere la raucedine, utili i suffumigi preparati con due cucchiaini di Bicarbonato di sodio per litro d’acqua bollente. Respirarne i vapori con la testa coperta con un asciugamano per una decina di minuti.
Sorriso smagliante
Il Bicarbonato di sodio porta la saliva al giusto grado di acidità (fattore pH a 5,5), contrastando l’acidità sviluppata dagli alimenti, e forma uno strato protettivo sui denti, proteggendo dalla carie. Uso: versarne una piccola quantità sullo spazzolino bagnato e utilizzarlo al posto del dentifricio, massimo una-due volta alla settimana. Se si fa più spesso, infatti, si rischia di graffiare lo smalto dei denti
Igiene intima
Un ambiente vaginale troppo acido facilita le infezioni da candida. Per cercare di ristabilire il giusto pH, sono utili i lavaggi “alcalinizzanti” a base Bicarbonato di sodio. Versarne un cucchiaio in un litro d’acqua ed effettuare lavaggi locali interni.
Irritazioni cutanee
Gli impacchi freschi di Bicarbonato di sodio aiutano a ristabilire il corretto pH della pelle: pertanto, è utile per alleviare i fastidi di un disturbo frequente nei bambini, la sudamina: un fenomeno per il quale il sudore, non riuscendo ad evaporare correttamente, provoca eruzioni cutanee, bollicine pruriginose e macchioline rosse, in particolare su pancia o schiena.
Sempre in impacco fresco, il bicarbonato è indicato per lenire le irritazioni delle pieghe, sottomanerie o dell’interno coscia.
Erbe antizanzare
la citronnella, la melissa, il timo, la lavanda, il geranio, il piretro, nella forma di olio essenziale diluite in olio di mandorle ed applicata sulla pelle.
Unghie
Per pulirle perfettamente, versare un pò di Bicarbonato di sodio sullo spazzolino per unghie inumidito e strofinare accuratamente. Per mantenere morbide le pellicine, invece, bagnare leggermente un pò di bicarbonato e sfregarlo intorno alle unghie
Pediluvi
Per alleviare l’indolenzimento serale di gambe e piedi, utili i pediluvi tiepidi preparati con due cucchiai di Bicarbonato di sodio per ogni litro d’acqua. Tenere i piedi in ammollo per una decina di minuti.
Doccia
I detergenti ricchi di tensioattivi (quelli molto schiumogeni) sono aggressivi e, soprattutto con un utilizzo frequente, possono irritare la pelle e la cute. Per ovviare, al momento dell’uso si possono diluire aggiungendo acqua e un po’ di Bicarbonato di sodio.
Burro di Cacao
Per proteggere i morsetti della batteria dell’auto dalla corrosione: lo strato oleoso agisce da barriera contro l’ossigeno, che corrode attraverso il fenomeno dell’ossidazione (strappa elettroni ai metalli).
Serve a lubrificare una cerniera lampo: le sostanze grasse permettono di ridurre l’attrito che si crea fra i gancetti e la parte scorrevole della cerniera che unisce i gancetti. A livello atomico i lubrificanti formano uno strato che si interpone fra i microscopici punti di contatto tra le superfici. Visti al microscopio elettronico, tali punti appaiono come una serie di “guglie”.
Il burro di cacao è utile anche per facilitare la sfilatura di un anello diventato troppo stretto.
Per tenere in ordine baffi o sopracciglia: basta prendere uno spazzolino, prelevare un po’ di prodotto, quindi passarlo sui peli.
Protegge efficacemente la cute durante la colorazione dei capelli. Basta passare lo stick lungo l’attaccatura: la tinta, di solito ricca di sostanze ossidanti, non macchierà la pelle e non provocherà arrossamenti.
Cannucce flessibili
Impediscono che le collane sottili si attorciglino, è sufficiente aprire la collana, infilarla nella cannuccia e allacciare.
Possono diventare un contagocce di fortuna: basta immergere un’estremità della cannuccia, quindi, prima di sollevare la cannuccia, tappare l’altra estremità col dito, che bisogna sollevare per far scendere le gocce.
Coca Cola: strani poteri di questa bevanda…
Compresse effervescenti antiacido
Gli impacchi con acqua alleviano l’irritazione da punture di insetto. Si sciolgono due compresse in un bicchiere d’acqua e si immerge una garza da applicare sul pomfo, per circa 20 minuti. L’acido citrico contenuto procura una sensazione di lieve bruciore, che anestetizza la zona, mentre l’azione effervescente sviluppa ossigeno, che disinfetta. L’acqua, ovviamente, rinfresca. Per i piccoli tagli anche un impacco di miele ha un effetto disinfettante: a contatto con la pelle libera perossido di idrogeno, cioè acqua ossigenata.
Serve a liberare le pentole incrostate da bruciature o residui oleosi: riempire il contenitore di acqua tiepida, aggiungere sei pasticche di antiacido, lasciare a bagno per un’ora, quindi pulire.
Cura del Corpo
Per la Pelle: Scrub di Cacao e Sale
Prendere del cacao, del sale fino e bicarbonato in parti uguali (un cucchiaino), mescolarli bene a secco, e poi aggiungere poco alla volta dell’olio a piacere (meglio di mandorle o di jojoba), e amalgamarlo bene agli altri ingredienti fino a formare una “palla” compatta.
Spalmare sulla pelle bagnata. eventualmente inumidire il composto quando si applica, se sembra troppo duro.
A seconda delle esigenze si può aumentare o diminuire la dose di sale, per rendere più o meno delicato lo scrub.
Lucida Labbra:
2 cucchiaini di burro di karité, 1 quadratino di cioccolato fondente (contenente lecitina). Si fanno fondere tutti in un vasetto e si fa raffreddare. Il risultato è un balsamo per labbra, che le lascia leggermente colorate.
L’unica pecca è che bisogna rimetterselo spesso.
Dentifricio al Bicarbonato di sodio
Lascia la bocca freschissima e una sensazione di pulito difficile da provare con i comuni dentifrici.
Mescolare in una ciotola un cucchiaio colmo di bicarbonato e uno di argilla bianca (caolino). Aggiungere 4/5 gocce di olio essenziale di tea tree e/o di menta. Pestare gli oli essenziali con un pestello da mortaio e amalgamare bene. Trasferire in un barattolo tipo quelli delle creme.
Per l’utilizzo prelevare una piccola quantità con un cucchiaino (io uso quelli di plastica del gelato) e intingervi lo spazzolino umido, usare come un normale dentifricio in pasta.
Attenzione: non immergere lo spazzolino umido direttamente nel barattolo.
Si raccomanda di non immergere lo spazzolino umido nel barattolo per ovvie ragioni di igiene; inoltre ricordiamo che il bicarbonato è abrasivo, quindi va usato ogni tanto per una pulizia profonda, senza strofinare troppo pena irritazione delle gengive !
Ricordiamo anche che l’olio essenziale di salvia è neurotossico ed epatotossico, meglio lasciare il suo uso agli esperti del settore.
L’eco-dentifricio fatto in casa
Su www.focus.it/energeticambiente come realizzare un ecodentifricio fatto in casa. Buono, sano e a km zero.
Detergente per il Viso
Ingredienti: una manciata di mandorle sbucciate (o un pugno di farina di mandorle), una cucchiaiata di gel d’aloe, un cucchiaino colmo di argilla (bianca è più delicata, verde aggressiva), tonico eco-bio a scelta quanto basta, due gocce due di olio essenziale di lavanda.
Tritate le mandorle finemente nel frullatore, e mescolatele col resto degli ingredienti. Deve risultare un composto quasi solido.
Si usa staccandone un pezzettino, mischiandolo ad acqua nel palmo della mano fino a renderlo cremoso, e poi passandolo sul viso. La mandorla è emolliente e lenitiva, l’argilla deterge, la lavanda equilibra.
Conservato in frigorifero regge da una settimana a dieci giorni, per questo è meglio prepararne poco alla volta.
Detersivo per Piatti (a mano e in lavastoviglie)
Ingredienti: 3 limoni, 400 ml di acqua, 200 gr di sale, 100 ml di aceto bianco.
Tagliare i limoni in 4-5 pezzi togliendo solo i semi, frullarli con un mixer insieme ad un poco di acqua e al sale, mettere la poltiglia in una pentola, aggiungere tutta l’acqua e l’aceto e far bollire per circa dieci minuti girando con una frusta perché non si attacchi. Quando si è addensato e un po’ raffreddato mettere in vasetti di vetro e usarne due cucchiai da minestra per la lavastoviglie e a piacere per i piatti a mano.
E’ anche un ottimo anticalcare per il lavello e la stufa soprattutto se sono in inox.
Consiglio: aggiungere un po’ di detersivo ecologico per piatti a mano, se i piatti da pulire sono unti (per togliere il grasso, infatti, ci vogliono i tensioattivi).
Deodorante
Ingredienti: bicarbonato, acqua, olio essenziale per profumare (opzionale).
In un bicchiere mettere dell’acqua, aggiungere bicarbonato mescolando finché non si scioglie più e lasciare riposare una mezz’oretta. Poi travasare solo la parte liquida (avremo ottenuto una soluzione satura di bicarbonato) in uno spruzzatore (magari recuperato da un vecchio deodorante finito e ben lavato). Il deodorante è pronto.
Conservare in frigo.
Esempio di ricetta: in uno spruzzino di deodorante (hanno il pregio di essere ricaricabili) mettere 20 gocce di olio essenziale di limone, 20 gocce di olio essenziale di lavanda, 1 goccia di olio essenziale di Salvia sclarea.
Profumo sorprendente ed euforizzante. Agitare prima dell’uso.
Un’unica controindicazione: questi sono deodoranti, non antitraspiranti. Quindi se si ha la sudorazione particolarmente abbondante non la bloccano assolutamente (le ascelle ringraziano…. gli antitraspiranti che lasciano la pelle così asciutta dopo un certo periodo di uso continuato danno un prurito pazzesco!).
E se si suda su una maglietta molto aderente e magari sintetica si rischia che la maglietta (ma non la nostra pelle) dopo qualche ora assuma un leggero odore di sudore.
Disinfettanti per Ambiente
Per disinfettare l’ambiente: cannella, eucaliptus, garofano, ginepro, lavanda, limone, origano, salvia, timo, tea tree.
Contro insetti: basilico, lavanda, limone, maggiorana, melissa.
Contro le muffe: lavanda e geranio Sono sostanze fortemente concentrate che non devono mai essere usate pure; si sciolgono invece negli oli grassi, nell’alcool e nel sapone liquido. Non si devono mescolare con aceto e limone, che li inattivano.
Gli oli essenziali di camomilla, canfora e menta, agrumi (ammessi solo mandarino e pompelmo) sono antagonisti dei rimediomeopatici perciò non li usate se state assumendo questi ultimi.
Per pulire la Cucina:
In questo ambito sono fondamentali: bicarbonato, aceto, limone e sale.
Fornelli: passa una spugna imbevuta di acqua calda e bicarbonato o acqua calda e aceto bianco. L’aceto è sgrassante e anticalcare e rende le superfici luminose: è indicato per i fornelli in acciaio. Naturalmente, una passata di spugna bagnata solo con acqua calda, subito dopo aver sporcato il fornello, prima di cucinare nuovamente, è la soluzione più economica ed eco-compatibile.
Forno: Sono da evitare assolutamente i prodotti in spray specifici (contengono soda caustica, solventi e molte altre sostanze nocive). C’è anche il rischio di non riuscire a rimuoverli del tutto. I residui rimanenti negli interstizi del forno si liberano sui cibi cotti successivamente. La prima regola è pulire il forno spesso, utilizzando acqua calda in cui sia stato sciolto bicarbonato e/o limone e/o aceto bianco e lasciar agire qualche minuto.
Stoviglie: Per lavare i piatti, l’acqua, con cui si e’ cucinata la pasta, è ottima perché contiene amido, utile a ridurre le quantità di detersivo per piatti. Meglio lavare i piatti subito dopo il pasto, quando l’acqua è ancora calda, altrimenti si può sciogliere del bicarbonato in acqua calda, avendo cura di risciacquare bene. Il limone è un ottimo sgrassante.
Se le stoviglie sono annerite, immergile (o riempile) in acqua bollente aggiungendo un cucchiaio di bicarbonato; lascia riposare per tre ore, poi risciacqua. Questo sistema è efficace per teiere e caffettiere, ma per pentole in alluminio non è adeguato, meglio usare detersivo e pagliette fini.
Per togliere gli odori sgradevoli dalle stoviglie: utilizzare acqua calda e succo di limone; funziona anche per togliere l’odore di uovo e per lo scarico del lavandino.
Pavimenti: Per piastrelle e cotto versare un bicchiere di aceto bianco o alcool in acqua calda; poi passare al risciacquo. Va bene anche acqua in cui sono state versate alcune gocce di olio essenziale di limone o di timo bianco o di lavanda.
Per pavimenti in legno, sono sufficienti acqua calda e alcool.
Per il marmo, che teme le abrasioni degli acidi come aceto e limone, passare lo straccio con acqua dove sono state sciolte scaglie di sapone di Marsiglia o un po’ di sapone liquido poi risciacquare.
Vetri: Bagnare la carta di un quotidiano con alcol e appallottolala: il risultato è ottimo perché l’inchiostro fa risplendere i vetri. Efficace è anche lo spruzzino con acqua e aceto.
Superfici lavabili: Utilizzare una miscela di acqua calda con alcol o aceto bianco e acido citrico è disinfettante e pulente. Pulisce bene anche il bicarbonato di sodio mescolato a poca acqua calda. Per togliere le incrostazioni di calcare funziona molto bene l’aceto.
Water: Versare un bicchiere di aceto caldo, oppure utilizza lo scopino precedentemente cosparso di bicarbonato. E’ utile alternare questo sistema all’utilizzo di detergenti più forti.
Tubi di scarico intasati: E’ comunque necessaria un’azione preventiva (griglie per lavandini), ma, se si rende necessario, versare sopra lo scarico 4 cucchiai di sale grosso, poi 4 cucchiai di bicarbonato e infine una pentola di acqua bollente.
Oppure, sciogliere 50 g di bicarbonato in mezza tazza d’aceto. Il bicarbonato e l’aceto reagiscono se mescolati: ribollono e fuoriesce il liquido, quindi aggiungere lentamente il bicarbonato all’aceto. E comunque, ricordarsi sempre del vecchio stura lavandini !
Mobili antichi od in legno massello o lucidati a cera: Il metodo più semplice è spolverare il mobile, passare un generoso strato di cera vergine d’api con un panno di lana, lasciare riposare 2/3 ore, poi lucidare energicamente con un panno di lana.
La cera vergine si trova facilmente anche nelle mesticherie. Questo metodo è efficace anche come antitarme.
Un altro metodo consiste nel passare periodicamente dell’olio di lino per mobili o dell’olio di noce (per mobili scuri).
Oggetti vari: Un detergente multiuso è il bicarbonato di sodio, che ha un forte potere disinfettante. È ottimo anche a secco perché non particolarmente abrasivo.
Oro: i gioielli d’oro si puliscono in fretta immergendoli per un’ora circa nel succo e nei semini del melone. Al termine del trattamento, i gioielli vanno lavati e asciugati con un panno pulito. In alternativa, possono essere immersi per 10 minuti in una soluzione di aceto e sale, sciacquati e lucidati con un panno morbido.
Ottone: strofinare con un panno imbevuto di una soluzione preparata con una medesima quantità di aceto e sale. In alternativa, miscelare insieme sale e limone.
Argento e Rame: passare con un panno morbido e succo di limone; poi risciacqua con acqua fredda.
Farina
Per fare la colla basta mescolarla ad acqua tiepida. La farina, infatti, contiene delle proteine insolubili chiamate gliadine e glutenine. Aggiungendo acqua e impastando, queste proteine tendono a unirsi tra loro formando una rete tridimensionale.
La loro “colla” interna è fornita proprio dall’acqua, in particolare grazie alla presenza dell’idrogeno, che assicura i legami elettrostatici necessari fra le proteine.
Il risultato visibile è quello di una massa elastica (chiamata glutine) e molto appiccicosa, cioè che presenta alta coesività.
Fondi di caffe’
I fondi di caffè sono ricchi di sostanze oleose, tossiche per i fiori. Perciò fanno ingiallire le piante. Però in piccole quantità (pochi cucchiai ogni due mesi), e ben miscelati alla terra delle aiuole, la rendono più soffice.
Gessetti
E un ottimo antimacchia. Se una goccia di olio ha «offeso» la tovaglia preferita, si può strofinare sopra un cristallo di solfato biidrato di calcio (un gessetto, appunto): le sue molecole si legano a quelle dei grassi. Prima di lavare, spazzolare energicamente la zona.
E’ utile come barriera antiformiche: se finora le classiche «trappole» non hanno funzionato, si può tentare tracciando dei segni col gesso su balconi o all’interno delle finestre. Chi ha provato assicura che le formiche non attraverseranno la sottile barriera polverosa.
Il gessetto è un essiccatore naturale: sistemare alcuni pezzi negli angoli «critici» della cucina o del bagno: l’umidità tenderà a depositarsi su di essi.
Latte in Polvere
Ottimo come vernice per ritoccare i muri; il latte e’ ricco di caseina, una delle proteine presente all’ 85 per cento, responsabile dell’effetto colloso di questa vernice ecologica.
Per preparare la tintura basta mescolare mezza tazza di acqua e mezza tazza di latte in polvere, fino a quando non si ottiene un impasto omogeneo che ricorda la consistenza della vernice. Si possono aggiungere anche dei colori: è sufficiente scegliere pigmenti a base acquosa. Una volta passata la prima mano, attendere 24 ore prima di dare la seconda. Poi aspettare tre giorni e procedere con il terzo strato.
Mescolando la polvere ad acqua tiepida, si ottiene un ottimo struccante per il viso. Applicare con un dischetto di cotone, strofinare delicatamente e poi risciacquare il viso con acqua.
Percarbonato di Sodio per lavare i panni
E’ completamente ecocompatibile perche’ e’ biodegradabile.
Esso libera ossigeno già a 30° in lavatrice, igienizza i capi anche in ammollo, serve anche per le stoviglie ed oggetti d’uso comune. Si può aggiungere al detersivo lavastoviglie per igienizzare sia le stoviglie che la macchina lavastoviglie.
Piante di casa
NON comperate aditivi chimici; Nutrite le vs piante, fiori, orticelli con acqua e latte in proporzione = latte dal 10 al 40% a seconda dei casi. Vedrete come rifioriscono bene e divengono piu’ sane.
Rossetto per labbra
Fatelo leggere alle mogli, alle figlie, alle amiche in genere. L’articolo scritto dal dott. Nahid Neman del reparto di senologia oncologica dell’ospedale Mount Sinai di Toronto.
Di recente la ditta produttrice del rossetto ‘RED EARTH’ ha diminuito i prezzi da $ 67 a $ 9.90 – Conteneva piombo.
Il piombo causa il cancro. Le marche di rossetto che contengono piombo sono:
– CHRISTIAN DIOR
– LANCOME
– CLINIQUE
– Y.S.L.
– ESTEE LAUDER
– SHISEIDO
– CHANEL (lip conditioner)
– MARKET AMERICA-MOTNES LIPSTICK
Più è alto il contenuto di piombo, più aumenta il rischio di cancro. Si è trovato il più alto contenuto di piombo nel rossetto di Y.S.L.
Fate attenzione ai rossetti che durano (sulle labbra) più a lungo. Se il vostro rossetto dura molto è perchè contiene più piombo.
Ecco un test che potete fare da sole:
1. Mettete del rossetto sulla mano.
2. Usate un anello d’oro da strofinare sul rossetto.
3. Se il colore del rossetto diventa nero saprete che contiene piombo.
Questi dati vengono fatti conoscere al Centro Medico dell’Esercito Walter Reed. I carcinogeni Dioxin causano il cancro, specie il cancro della mammella !!!!
Sgrassante – Pulitore
Serve a pulire oro e argento: la leggera abrasività del dentifricio (meglio se è uno di quelli sbiancanti: sono lievemente più abrasivi di altri) serve a rimuovere il sottile strato di ossido che si forma sul metallo in seguito al contatto con l’ossigeno presente nell’aria. Naturalmente non bisogna insistere troppo con questo tipo di pulizia: rimuovere lo strato opaco significa anche portare via strati di atomi «preziosi».
Per eliminare i segni di matita sul muro, strofinare un po’ di dentifricio sul “graffito” con un panno bianco di cotone
È utile come mastice di emergenza per tappare piccoli fori nel muro. Lasciare asciugare bene prima di tinteggiare
Per togliere odori sgradevoli, come quello della cipolla, rimasti sulle mani: basta prelevare un centimetro di pasta dentifricia, quindi strofinare bene sotto il getto d’acqua.
Sole
Il SOLE (i raggi solari, specie gli UV) è antibatterico, nel caso ovviamente che si abbia la fortuna di vivere in un ambiente sano e possiate mettere al sole la vs. biancheria lavata.
Tè e Caffè
I fondi del caffè o le bustine del tè usate rappresentano degli ottimi fertilizzanti perché sono ricchi di minerali, fra cui potassio, magnesio e manganese.
Sempre grazie al loro contenuto di minerali, sono in grado di accelerare la germinazione dei semi del prato.
Basta mettere a bagno i semi in una tazza di tè concentrato e riporre, coprendo, nel frigorifero per 5 giorni.
Prima di seminare, lasciare asciugare su carta assorbente (anche il giornale va benissimo) per un giorno.
Un infuso di tre o quattro bustine di tè, lasciate in acqua tiepida per dieci minuti, può servire per un efficace pediluvio deodorante, grazie all’azione astringente dei tannini, sostanze naturali presenti nelle foglie del tè e derivanti dall’acido tannico.
Tea Tree Oil – detto anche “olio essenziale di melaleuca”. Quest’olio è un potentissimo battericida e antimicotico (contro i funghi). Lo si può usare disciolto negli spruzzini che prepariamo.
Sappiate che si emulsiona in alcool, per lo spruzzino ” alcool, acqua, olio essenziale, bio-detersivo piatti”, è un pulitutto ecologico. Oppure solo per disinfettare si prepara lo stesso spruzzino senza il detersivo.
Attenzione a non usare questo olio negli spruzzini all’aceto: l’aceto lo inattiva.
Vapore
Disinfetta bene, ma anche la semplice ACQUA BOLLENTE !
Vetri, come pulirli
Acqua caldissima, un po’ d’aceto, panno in microfibra, la spatola (quella che usano i lavavetri che deve essere di gomma morbida) e un panno di tela.
Un secchio di acqua pulita molto calda con un po’ d’aceto, strizzare il panno in microfibra ma non troppo (in modo che il vetro non si asciughi immediatamente), passare e strofinare bene in tutti gli angoli.
Passare la spatola e la pulisco alla fine con un panno di tela.
Non fare mai al sole questa operazione: asciugando immediatamente il vetro si creerebbero aloni e strisce.
Pulitutto e Lavavetri FAI da TE
Per 500 ml. servono:
– 100 ml di alcool per liquori = l’alcool alimentare bianco è inodore ed e’ ottimo in questo caso
– 400 ml di acqua distillata
– 8-10 gocce di biodetersivo per piatti
– qualche goccia di olio essenziale a scelta.
Miscelare il tutto in uno spruzzino.
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COSMETICI e DETERSIVI – Storia e pericolosità di prodotti domestici
I cosmetici contengono centinaia di sostanze tossiche. Tra queste, i Parabeni sono sospettati di essere cancerogeni. Tra le sostanze potenzialmente pericolose, citiamo: i parabeni, utilizzati come conservanti. Sono presenti come metyl-, ethyl-, butyl-, propyl- paraben e sono seriamente sospettati di essere cancerogeni.
Lo sarebbero soprattutto quando vengono applicati sulla pelle. L’assorbimento cutaneo, infatti, trasformerebbe queste molecole in una forma attiva cancerogena. I parabeni fanno parte di un vasto gruppo di sostanze chimiche denominate xenoestrogeni o “disruttori ormonali”, sostanze estranee all’organismo capaci di imitare gli estrogeni, che sono potenti stimolanti della crescita e della trasformazione maligna delle cellule mammarie
Molte sostanze utilizzate nei cosmetici oltre ad avere effetti non sempre chiari sulla pelle come ad esempio i derivati petroliferi chiamati parabeni (tutto ciò che nelle etichette di shampoo, bagnoschiuma, profumi e quanto altro finisce in –paraben) aumentano l’inquinamento. Dal 1915 su quattro milioni di prodotti chimici immessi nel mercato solo uno su cinque è stato testato realmente per comprenderne gli effetti sulla salute umana.
Spesso questi effetti quando sono riscontrati non vengono comunicati o espressi in termini vaghi. I prodotti antimuffa contengono formaldeide che è cancerogena, i detergenti per wc contengono acido muriatico, PDB e candeggina e possono accumularsi nei tessuti adiposi degli esseri viventi, e sono classificati come rifiuti pericolosi, i deodoranti per gli ambienti contengono naftalene che inibisce il sistema nervoso centrale, formaldeide come già detto cancerogena, i detersivi per il bucato contengono l’acido etilendiamminotetracetico (EDTA) che legandosi ai metalli pesanti nei corsi d’acqua provoca un sovraccarico di metalli tossici, gli sbiancanti ottici impiegati per rendere più brillanti gli indumenti (nota bene non più puliti) favoriscono la mutazione di alcuni batteri, inoltre contengono candeggina, i disinfettanti tendono a distruggere le mucose, rendono insensibili le terminazioni nervose e il triclorosan contenuto è assorbito dalla pelle e può dare danni epatici, i prodotti sgrassa forno contengono soda caustica (spesso riportata come idrossido di sodio che è il nome chimico), ammoniaca, e il cloruro di metilene che viene immagazzinato nei tessuti adiposi, i prodotti sturalavandini contengono acido muriatico, solforico, soda caustica e tricloroetano, una neurotossina, i detersivi per stoviglie contengono cloro, fosfati e silicati di sodio, i detersivi per piatti contengono nafta, che è una neurotossina e derivati petroliferi che permangono come agenti inquinanti a lungo termine nell’ambiente, infine gli emulsionanti per il legno contengono il nitrobenzene altamente tossico e assorbito rapidamente dalla pelle, nafta e acetato di amile che inibiscono il sistema nervoso centrale, e il nitrobenzene che è classificato come rifiuto pericoloso come molti altri distillati petroliferi.
Rimane la speranza che essendo il petrolio in esaurimento vengano impiegati presto prodotti di origine vegetale, ma per adesso, constatata la loro tossicità conviene realmente cercare di adottare le alternative qui illustrate. Esistono prodotti naturali anche in erboristeria o in negozi biologici che utilizzano sostanze di origine vegetale, il costo è un po’ più alto di quelli tradizionali, ma il nostro futuro obiettivo di diminuire l’inquinamento deve essere perpetuato prima di tutto da noi cittadini. Anche per i detersivi esistono sempre alternative con tensioattivi di origine vegetale, al limite si possono fare saponi da soli per la pulizia del corpo, e anche detersivi fatti in casa. Stesso discorso per la gelatina da acconciatura. A chi manchi la voglia ed il tempo non possono mancare i soldi per acquistare prodotti che non richiedono più di poche decine di euro al mese coprendo una vasta gamma di pulizia ecologica estraendo così noi stessi e l’ambiente da ulteriori tossine e veleni.
Esiste uno studio durato cinque anni condotto dall’EPA, ente statunitense per la protezione dell’ambiente, che ha dimostrato come l’aria domestica avesse livelli di contaminazione settanta volte superiore a quelli esterni, uno studio effettuato dalla Toronto Indoor Air Commission ha rilevato che le casalinghe essendo esposte maggiormente agli agenti cancerogeni domestici hanno il 53% di probabilità in più di contrarre il cancro rispetto alle donne che passano la maggior parte del loro tempo fuori casa.
Uno studio americano ha rivelato che i prodotti chimici domestici inducono riduzione del numero di spermatozoi, atrofia testicolare e sterilità, e per quanto riguarda i bambini oltre ai pericoli di ingestione con relativo ricovero ospedaliero d’urgenza, c’è un rischio leucemia legato all’utilizzo di insetticidi utilizzati nei giardini frequentati, e di neoplasie cerebrali legate all’utilizzo di collari antipulci, erbicidi ed insetticidi, ed insetticidi casalinghi. Inoltre questi prodotti aggressivi possono indurre malformazioni fetali, allergie, eczema, disturbi psicologici, e si riversano nei fiumi e nei mari, purtroppo in parte possono filtrare nelle falde acquifere, e quindi ritornare a noi sottoforma di acqua con cui cuciniamo e ci laviamo. Qui possiamo fare riferimento al filtraggio ad osmosi inversa dell’acqua, che filtra molte sostanze nocive, questo è un altro motivo per installarne uno nella nostra abitazione. Un componente come ad esempio il laurilsolfato, un tensioattivo anionico che troviamo in moltissimi prodotti come bagnoschiuma, shampoo, balsamo ed altri cosmetici come le creme per il corpo, ha un valore limite massimo ammissibile nelle acque pari a 200 µg/l, come risulta dal decreto parlamentare DPR 236/88, ma possiamo vedere che nelle etichette delle più comuni acque minerali in vendita non viene mai riportato tale valore, quindi è più che lecito preoccuparsi e soprattutto chiedersi perché venga ancora permesso l’utilizzo di queste sostanze nei prodotti cosmetici che inevitabilmente vengono ricondotti a noi, anche attraverso l’acqua, considerata anche l’imposizione di un massimo valore ammissibile di tale sostanza.
Tutto questo è assurdo, è dimostrato che l’utilizzo di queste sostanze aggressive indeboliscono il nostro organismo e quelle mutagene alterano il nostro patrimonio genetico trasmettendolo poi alla nostra discendenza, in questo modo l’ambiente e le abitazioni sono sempre più inquinate, e gli individui umani divengono via via più deboli. Questo si va a sommare poi all’effetto della carenza di nutrienti dei cibi, a causa dell’indebolimento dei terreni, per l’abbandono della rotazione delle culture, adottata invece nell’agricoltura biologica e biodinamica, così il sistema immunitario umano è indebolito ulteriormente ed è inevitabilmente più soggetto a perdere la battaglia giornaliera contro le cellule deviate da distruggere, che il nostro organismo genera appunto quotidianamente, e per rendere reversibili le mutazioni al nostro DNA dagli attacchi perpetutati da radicali liberi e tossine, quindi l’aumento delle malattie genetiche ha come cause anche questi aspetti che ci vengono quasi sempre taciuti dalla medicina, dallo stato, e dalle industrie produttrici.
Se non cambiamo strada e non ci informiamo maggiormente sulla reale tossicità dei prodotti che utilizziamo quotidianamente per la pulizia e la manutenzione della casa, e per la cosmesi, nei prossimi anni la situazione non potrà che peggiorare portando potenzialmente anche nuove patologie. La genetica è già molto difficile da studiare, quindi utilizzare rimedi naturali o prodotti chimici semplici come quelli consigliati nelle seguenti ricette sono la strada migliore per un impatto ambientale ottimale.
PERCHE’ PRODOTTI COSI’ NOCIVI SONO AMMESSI
Se è provato scientificamente che ci sono tutti questi problemi di salute derivanti dall’utilizzo di queste sostanze allora viene da chiedersi perché viene permesso che siano commercializzati prodotti che le contengono? Esistono commissioni che devono controllare la pericolosità di queste sostanze, ma queste subiscono pressioni da parte delle industrie chimiche per registrare queste sostanze come sicure, quindi l’interesse è economico perché effettuare studi su nuove sostanze meno aggressive o semplicemente utilizzarne altre non tossiche, come ad esempio estratti vegetali come i tensioattivi, costerebbe di più.
Un esempio di raggiro negli Stati uniti è fornito dalla Industrial Bio-Test nel 1983 e dalla Crafen Labs nel 1992, che hanno fornito ricerche falsate sulla sicurezza dei loro prodotti all’ente incaricatone del controllo della sicurezza. Un altro parametro importante da considerare è la biodegradabilità, anche sostanze molto tossiche per l’ambiente sono biodegradabili ma in un arco di tempo molto lungo, mentre i prodotti per essere a basso impatto ambientale dovrebbe riportare la scritta RAPIDAMENTE BIODEGRADABILE.
COSMETICI
LEGGERE le ETICHETTE dei COSMETICI
Si può consultare il sito www.biodizionario.it per capire l’origine e la pericolosità o meno dei componenti dell’INCI ovvero della lista di ingredienti utilizzati nei vari cosmetici
RICETTA GEL per CAPELLI ai SEMI di LINO
Procuratevi dei semi di lino (io li ho trovati in erboristeria). Versate 4 cucchiai (40g) di semi in un colino di acciaio, adagiatelo in una piccola pentola, e coprite con 250ml di acqua (assicurandovi che i semi non fuoriescano, e tuttavia restino sommersi). Lasciate riposare per una notte. Il giorno dopo, portate a ebollizione e cuocete per 10 minuti. Spegnete il fuoco, scolate i semi ed aggiungete al composto gelatinoso un cucchiaino di sale. Mescolate e lasciate raffreddare.
Si conserva in frigo (da 10 giorni a un mese), ma qualcuno suggerisce di versarlo nei sacchetti del ghiaccio, scongelandone all’occorrenza un cubetto tra le mani. Si usa come una comune gelatina, riempitevene bene le mani. Non è necessario spazzolare per eliminarla e non lascia residui. Per ottener un effetto fissativo più forte, fatela cuocere più a lungo; viceversa, allungatela con acqua o utilizzate meno semi in cottura per une effetto meno fissativo e a maggior effetto bagnato.
RICETTA LACCA per CAPELLI
Una tazza d’acqua
Succo limpido da un limone spremuto
Schizzare una scorza del limone nel liquido
Versare tutto in una bottiglietta spray o in un vecchio contenitore con dosatore spray. Conservare per una settimana in frigo.
DEODORANTE/POLVERE per PIEDI
¾ di amido di riso o di mais (maizena), reperibile nei negozi alimentari, che serve come assorbente del sudore
¼ di bicarbonato di sodio, che serve come antibatterico
10 gocce di olio essenziale alla menta piperita o limone
Versare gli ingredienti in una vecchio contenitore come i barattoli della marmellata, ad esempio. Questa ricetta può essere impiegata sia come deodorante per le ascelle sia come polvere assorbiodori per le calzature, l’amido serve come assorbisudore, il bicarbonato a bloccare il cattivo odore relativo alla presenza di batteri, e l’olio essenziale a profumare. Il nome deodorante significa togliere odore mentre ormai associavamo questo nome ad un prodotto che in realtà copre gli odori senza combatterli realmente, ma adesso avete una ricetta semplice, efficace e a basso costo da poter utilizzare.
SOLUZIONE per la DENTIERA
Si può utilizzare a scelta uno di questi metodi
Alcune gocce d’acqua ossigenata in un bicchiere d’acqua
Acqua salata
1 cucchiaino di bicarbonato di sodio sciolto in un bicchiere di acqua tiepida
GENGIVE IRRITATE/RITIRATE
Fare sciacqui con olio di semi di girasole e sputare dal momento che i batteri uccisi è meglio espellerli dal nostro organismo. Oppure con la propria urina
– vedi anche Disinfiammazione
DOPOBARBA
Si può utilizzare a scelta uno di questi metodi
Soluzione 50% glicerina vegetale, 50% acqua
Olio di nocciolo di albicocca
Burro di karaté
OLIO per MASSAGGI
Olio d’oliva, migliora la grana della pelle
Olio di mandorle, aiuta a migliorare gli inestetismi della pelle e le smagliature, rendendo la pelle più morbida ed elastica.
90% Olio di mandorle, 10% Olio di avocado, 20 gocce di olio essenziale di ylang ylang, su 300 ml di olio totale. Attenzione a particolari oli essenziali che possono essere utilizzati a piacere ma dare reazioni allergiche in chi è predisposto, ad esempio evitare quello di cannella particolarmente irritante per la pelle.
MATITA per OCCHI e SOPRACCIGLIA
Si può utilizzare a scelta uno di questi metodi
Matita di carbone reperibile nei negozi per artisti, scegliere il colore provandolo su se stessi
Aggiungere la polvere di una capsula di carbone attivo, a parti uguali di acqua e glicerina, fino a quando non si arriva alla consistenza desiderata, si può lavorare versando gli ingredienti in un piattino
Applicare con uno spazzolino per le ciglia e con le dita per le sopracciglia.
ROSSETTO
1 cucchiaino da tè di polvere di radice di barbabietola rossa
1 cucchiaino da tè di glicerina vegetale
½ cucchiaino di olio di germe di grano o di oliva
Versare la polvere di barbabietola e la glicerina in un piattino fino ad avere una buona amalgama e poi aggiungerci l’olio. Applicare con le dita o con uno spazzolino per labbra, non sfregare le labbra come col rossetto classico, per ottenere una maggiore durata applicare uno strato di questa ricetta, poi uno strato di amido ed un altro strato di rossetto. Il contenitore che ospita il rossetto deve essere conservato in frigo.
CIPRIA
Amido
Soluzione di glicerina e acqua (50%-50%), aggiungere all’amido fino a formare una pasta
Radice di barbabietola rossa, aggiungerla lentamente alla pasta, fino ad ottenere il colore voluto
Per scurire il colore prendere del carbone da una capsula o aggiungere una goccia di alcool per alimenti (buongusto).
DETERGENTI
SAPONE VEGETALE
Navigano il sito www.ilmiosapone.it potete trovare molte ricette di sapone vegetale a base di soda caustica, oli vegetali e acqua. Esistono ricette per colorare naturalmente il sapone fatto in casa con spezie, e per profumarlo con oli essenziali. La presenza della soda caustica sebbene sia molto reagente ed aggressiva non deve preoccupare, a parte la richiesta di seguire norme di sicurezza per evitare contatto con pelle ed occhi impiegando guanti, mascherina e occhiali, ed evitare che schizzi quando miscelata all’acqua, utilizzando una caraffa in pirex resistente alla alta temperatura sprigionata dalla soluzione con l’acqua, semplicemente versando prima l’acqua e poi lentamente la soda in grani acquistabile in ferramenta.
Questo sapone è alcalino e permette così di non avere crescita batterica, è facilmente realizzabile utilizzando delle tabelle con dei coefficienti di saponificazione per ricavare la quantità di soda da utilizzare con una quantità di acqua stabilita in base alla quantità di oli vegetali totali impiegati. Basandosi su alcune regole sulle percentuali di oli base da impiegare come l’olio di oliva, di cocco e di palma, che rendono il sapone solido, e di altri oli nutrienti che lo rendono emolliente, come l’olio di jojoba, di mandorla, di nocciolo di albicocca, di semi di lino, di germe di grano e il burro di karaté, scontando opportunamente la soda del 5-6 % minimo, rispetto alla quantità che dovremmo impiegare per avere completa reazione degli oli con essa quando misceliamo la soluzione caustica con la miscela di oli precedentemente messa in una pentola in acciaio inox a riscaldare, ci assicuriamo che rimangano oli liberi rendendo così sicuro il sapone perché libero da residui di soda che eventualmente non avessero reagito e otteniamo quindi un sapone sicuro, che non ha più soda caustica libera ed é quindi sicuro per noi e per l’ambiente.
Per ottenere una buona reazione di saponificazione dobbiamo avere a disposizione due termometri che abbiano un valore misurabile almeno fino a 100°, perché la reazione a volte arriva fino a 90° centigradi, dobbiamo poi utilizzare un frullatore ad immersione per velocizzare la reazione, e utensili e pentole di acciaio inox, da riservare solo a tale scopo, per evitare di riutilizzarli per l’alimentazione vista l’aggressività della soda caustica. La cosa più difficile inizialmente è trovare i tempi giusti per fare in modo che mentre riscaldiamo gli oli in pentola la soluzione caustica sia già abbastanza raffreddata.
Ovviamente per rispettare i dosaggi indicati nel sito dei componenti dobbiamo fornirci anche di una bilancia elettronica con precisione al grammo.
Devono essere evitati oggetti in alluminio che tendono a reagire con la soda. Quando abbiamo raggiunto una temperatura uguale dei due composti, generalmente intorno ai 42° centigradi, possiamo versare la soluzione caustica nella pentola insieme agli oli già riscaldati in essa, e così vediamo la reazione della saponificazione prendere inizio. A questo punto dobbiamo aiutarci col frullatore ad immersione e in pochi minuti si raggiunge la cosiddetta fase di nastro, il liquido raggiunge così un fase con la consistenza di una crema ed è pronto per essere messo negli stampo, nel caso impieghiamo il metodo a freddo, o per esser bollito a bagno maria dentro un’altra pentola, nel caso vogliamo velocizzare la reazione col metodo a caldo.
Gli stampi devono essere fasciati con stracci per due giorni perché devono essere isolati e la temperatura deve scendere lentamente, ottimi sono quelli in silicone. Teoricamente il sapone fatto col metodo a caldo potrebbe già essere impiegato dopo due giorni di riposo negli stampi, in realtà è bene aspettare comunque almeno due settimane per sicurezza, e per quello a freddo almeno quattro, ma dipende anche dalla tipologia di oli impiegati.
Gli oli vegetali si trovano a vendere su internet o nei negozi biologici, alimentari, è importante sensibilizzarci all’utilizzo di oli vegetali spremuti a freddo, e sebbene non ne esista una certificazione vera e propria in Italia, i prodotti locali e quelli biologici, che utilizzano solo metodi meccanici e non chimici che invece prevedono l’impiego di solventi per aumentarne la resa è una buona garanzia. I solventi residui infatti non sono mai del tutto eliminati dal filtraggio finale, e anche se non ingeriamo in questo caso questi oli, è comunque da incoraggiare chi adotti una filosofia che non guardi solo al profitto ma anche alla salvaguardia della salute di tutti noi e dell’ambiente, e allo stesso tempo possiamo mandare un segnale importante ai produttori che invece impiegano un metodo di spremitura non a freddo, idealmente osservando un calo di vendite di quel tipo di prodotti, magari in futuro loro stessi sarebbero costretti a dedicarsi al solo metodo di spremitura a freddo. Un esempio di spremitura non a freddo è l’olio di sansa di oliva.
RICETTA BASE di SAPONE LIQUIDO UNIVERSALE per LAVATRICE (DELICATI, COLORATI, BIANCHI, COTONE e LANA)
1 tazza bicarbonato di sodio solvay
1 tazza carbonato di sodio (conosciuto anche come soda (soda semplice e non caustica !)
10 gocce olio essenziale eucalipto
30 ml di sapone di Marsiglia puro liquido (tipo Almacabio o marche biologiche)
[il classico sapone Marsiglia conosciuto in realtà è un miscuglio di pasta di Marsiglia, che rappresenta solo il 30% del totale del sapone e di altre sostanze sempre di sintesi come sbiancanti ottici, che in realtà non sbiancano ma si depositano sugli indumenti]
Conservare in un vecchio flacone di ammorbidente ad esempio
Usare una ½ di tazza di preparato per pieno carico o sporco più deciso, ¼ di tazza per mezzi carichi
sporco nella norma
COME CICLO di RISCIACQUO
Aceto di vino bianco che funge anche da anticalcare, a conti fatti si risparmia pure denaro senza inquinare!!! Se non si ottiene l’effetto pulente desiderato basta usare più detersivo.
RICETTA per PULIZIA SPECCHI e ANTICALCARE per RUBINETTERIE in ACCIAIO INOX
1 Tazza e ½ di aceto di vino bianco
½ tazza d’acqua
8 gocce olio essenziale eucalipto
Versare in uno spruzzino
RICETTA per PULIZIA CERAMICHE e PLASTICA
2 tazze d’acqua
¼ tazza di sapone Marsiglia liquido (puro, bio)
50 gocce olio essenziale tea tree (albero del the’) – Versare in uno spruzzino
RICETTA DETERGENTE per PAVIMENTI
5 litri di acqua calda
2 cucchiai di sapone di Marsiglia liquido (puro, bio)
16 gocce olio essenziale pino o cipresso – Versare in un secchio
RICETTA DETERSIVO per STOVIGLIE
200 gr sale grosso
100 gr aceto bianco
400 gr acqua
3 limoni interi con buccia.
Mettere i limoni e il sale nel frullatore per 20 sec. Mettere sul fuoco e aggiungere l’acqua e l’aceto, far bollire per circa 15 min. sbattendo con una frusta. Conservare in un barattolo di vetro. Per aumentare il potere pulente aggiungere un cucchiaio di detersivo liquido per piatti ecologico.
ALTERNATIVA alla CANDEGGINA
La candeggina è un miscuglio altamente nocivo anche se solamente respirato, inoltre rimane nei tessuti lavati e così è a contatto con la pelle, inoltre, come tutti i prodotti tossici, inquina l’ambiente e concorre a inquinare acqua ed alimenti. Il suo odore forte oltre ad essere fastidioso nuoce all’olfatto e alle mucose, comprese quelle gastriche.
Preparato sufficiente per un solo carico. Potete prepararne dosi maggiori, ma tenete separata la miscela di succo di limone fino al momento di usarla:
½ tazza ricetta base per il sapone liquido universale per lavatrice
¼ tazza borace
¼ tazza succo di limone o aceto con 6 gocce di olio essenziale di limone
Versare tutti gli ingredienti in una caraffa di plastica robusta o in un altro contenitore a scelta. Per un maggior potere sbiancante, fare asciugare i capi al sole. Il borace si può acquistare in farmacia o in negozi di ferramenta
DETERSIVO LIQUIDO per PIATTI
Sapone di Marsiglia liquido
15 gocce o.e. di limone o lemongrass
6 gocce oe.di lavanda
5 gocce di bergamotto
Versare in un flacone da 650 ml circa e agitare bene prima dell’uso, versare uno o due cucchiai nella bacinella dove si rigoverna.
Per i detersivi per stoviglie non esistono formule valide come fattibilità e atossicità, conviene quindi rivolgersi a negozi biologici e prodotti naturali ne esistono di già pronti.
SGRASSAFORNO per PULIZIA ORDINARIA
2 cucchiai di bicarbonato di sodio
2 cucchiai di sapone di Marsiglia liquido
10 gocce di o.e. di arancio dolce, lime o limone
½ tazza d’acqua calda
Accendere il forno a 120° per 15 minuti, e poi spegnerlo e aprire lo sportello
Versare in uno spruzzatore i primi ingredienti poi aggiungere l’acqua e agitare. Spruzzare sulle pareti, attendere 20 minuti e infine rimuovere il prodotto e sciacquare bene
SGRASSAFORNO per INCROSTAZIONI DIFFICILI
½ tazza di sale
¼ tazza di borace
500 gr di bicarbonato di sodio
¼ tazza d’acqua
¾ tazza d’aceto di vino bianco
10 gocce o.e. di timo
10 gocce o.e di limone o lemongrass
Formare una pasta versando acqua in un recipiente dove si sono versati precedentemente sale, borace e bicarbonato. Accendere il forno a 120° per 15 minuti togliendo eventuali griglie, poi si spegne e si lascia lo sportello aperto spalmando poi la pasta sulle pareti del forno lasciandola agire per mezz’ora
Utilizzare uno spuzzatore per applicare la soluzione di aceto e oli essenziali sulle pareti del forno, agitando bene prima di spruzzarla, pulire e sciacquare bene
Se lo sporco è difficile si può utilizzare una paglietta metallica fine.
ANTIMUFFA
1 tazza e ¼ aceto di vino bianco
¾ tazza acqua
4 gocce olio essenziale di cannella
6 gocce olio essenziale di patchouli
2 cucchiaini olio essenziale di tea tre
Versare gli ingredienti in uno spruzzatore. Spruzzare con cura sulle superfici. Lasciare agire per qualche ora, poi pulire con un panno morbido, spruzzare ancora e lasciare asciugare senza risciacquare.
ANTIPOLVERE NUTRIENTE per LEGNO
Ricetta utile a nutrire il legno più vecchio e secco
1/8 scarso tazza di olio di lino
3 gocce olio essenziale di limone o arancio dolce
Mettere gli ingredienti in una tazzina e mescolare, versarne una piccola quantità su un panno asciutto e frizionare con cura sul legno. Passare un panno asciutto per rimuovere ogni residuo di olio che poi attirerebbe ulteriore polvere.
DETERGENTE FRAGRANTE per LEGNO
Serve ad eliminare lo sporco appiccicoso dai mobili impermeabili o di seconda mano bisognosi di pulizia.
½ tazza succo di limone
1 cucchiaino sapone Marsiglia liquido
4 gocce olio essenziale di bergamotto, geranio o arancio dolce
Versare gli ingredienti in uno piccolo spruzzatore, applicare sul legno e pulire con un panno umido, passare un panno asciutto.
LUCIDANTE per MOBILI
Alcune gocce di olio di oliva su un panno umido
SHAMPOO per TAPPETI e MOQUETTE
Ottimo per pulire zone molto sporche
3 tazze acqua
¾ tazza sapone liquido a base vegetale
10 gocce olio essenziale menta piperita
Miscelare tutti gli ingredienti, strofinare il prodotto sui punti sporchi con una spugna umida, lasciare asciugare completamente e poi passare l’aspirapolvere.
APPRETTO per STIRARE
1 tazza d’acqua
2 cucchiai di maizena (amido di mais)
2 gocce olio essenziale a scelta (per i colori chiari sceglierne uno chiaro come il tea tree)
½ tazza di tè nero raffreddato
Versare in uno spruzzatore, agitare bene prima dell’uso e spruzzare sugli indumenti prima di stirarli.
PANNI ANTISTATICI per ASCIUGATRICE
Versare dalle 3 alle 5 gocce di olio essenziale su una pezzuola quadrata di cotone con lato pari a 10 centimetri e inserirla nell’asciugatrice con il resto del bucato. La stessa pezzuola può essere usata tre volte e ogni volta si deve raggiungere l’olio essenziale successivamente dovrà essere lavata. Esempi di abbinamenti di oli essenziali sono neroli (fiori d’arancio) e geranio, menta piperita e eucalipto, rosmarino e timo, arancio dolce e limone.
DETERGENTE per FRIGO
½ tazza d’acqua
3 cucchiaini di bicarbonato di sodio
6 gocce di o.e di eucalipto o menta piperita
Dopo aver disinserito il controllo della temperatura del frigorifero, passare un panno inumidito nella soluzione con gli ingredienti sopraindicati, poi sciacquare bene e asciugare bene le pareti. Se gli odori persistono dopo il lavaggio aumentare il dosaggio dell’olio essenziale usato a 10 gocce.
METALLI e LEGHE
LUCIDANTE ISTANTANEO per ARGENTO
Mettere del normale dentifricio in una piccola ciotola e aggiungerci 3-5 gocce di olio essenziale di menta piperita, strofinare la miscela sull’argento con le dita, via via il dentifricio assumerà un colore argentato e questo significa che l’ossidazione è rimossa. Riasciaquare bene l’argento e asciugare con cura. Lavarsi bene le mani.
METODO di PULIZIA per il RAME
Prendere un limone, o lime, tagliarlo a metà, spargervi del sale e strofinare sul rame.
PASTA per pulire l’ORO
1 cucchiaino sapone Marsiglia liquido
1 cucchiaino di bicarbonato di sodio
Strofinare la pasta con le dita delicatamente. Risciacquare in acqua tiepida e asciugare lentamente con un panno morbido.
SOLUZIONE di PULIZIA per OTTONE
1 tazza acqua tiepida
1 tazza latte
Immergere l’ottone in tale soluzione, l’acido lattico contenuto nel latte è un solvente naturale
INSETTI e TARME
INSETTICIDA
Polvere di acido borico, da non confondere con la borace, reperibile in negozi per il giardinaggio, tenere lontano da luoghi dove possano accedervi i bambini e dai posti dove è tenuto il cibo, si può confondere facilmente con lo zucchero.
REPELLENTE per le FORMICHE
Soluzione con 50 % di acqua e 50% di aceto bianco
Soluzione ottenuta con 9 parti di acqua ed 1 parte del preparato ottenuto da 3-4 limoni senza scorza, lasciati in alcool buongusto per 1 ora in un vasetto ermetico. Preparare solo la quantità che si vuole utilizzare al momento.
Spruzzare sia la prima che la seconda soluzione su pavimenti, pareti, tappeti e ovunque si voglia agire per tenere lontane le formiche. Lungo il perimetro della casa si spruzza la soluzione di aceto bianco. Le piante ed i fiori possono essere danneggiati quindi evitare di usare le soluzioni su essi.
SPRAY per FIORI e FOGLIE
Può essere usata dell’acqua ossigenata ad uso alimentare, leggere le istruzioni sulla confezione.
ANTITARME
Si può utilizzare a scelta uno dei due rimedi per proteggere dalle tarme gli indumenti di lana e le pellicce, riposti in bauli, cassettiere, e sacchi:
Tavolette di legno di cedro, sono reperibili in supermercati ed erboristerie
Rimedio alle erbe
220 gr rosmarino
220 gr menta
220 gr tanaceto
220 gr timo
2 prese di polvere di chiodi di garofano
INSETTI in CUCINA
ACARI e PUNTERUOLI
Inserendo nei sacchetti e nei contenitori di farina delle noci moscate intere questi insetti si allontanano.
CENTOPIEDI, FORFECCHIE e PESCIOLINI D’ARGENTO
Questi insetti possono esser tenuti alla larga dalle zone dove si accumula umidità come scantinati, garage e armadietti relativi alle tubature spargendo alcune gocce di olio essenziale di menta piperita, gaultheria, eucalipto o citronella.
FORMICHE
Per i mobili si può passare un spugna umida con 7 gocce di o.e. di menta piperita o citronella, e 4 gocce degli stessi o.e. sui davanzali nelle fessure delle porte, negli angoli dei mobili sotto il lavello e nei punti di contatto tra muro e ripiani di lavoro.
INSETTI
Gli insetti possono essere allontanati dalla cucina mettendo delle foglie d’alloro nella credenza.
TOPI
Si possono inserire alcuni ramoscelli freschi di menta piperita tra gli alimenti conservati nella credenza, e spruzzare una soluzione composta da 2 tazza d’acqua e 2 cucchiaini di olio essenziale di menta piperita nelle zone dove si rilevano escrementi di topo e dove si pensa possano andare.
PRODOTTI per l’AUTO
DETERGENTE per ESTERNI d’AUTO
4 litri d’acqua
1/2 tazza di succo di limone
6 gocce di o.e. di menta o di eucalipto
¼ tazza di sapone liquido (va bene anche il Marsiglia puro)
3 cucchiai di bicarbonato di sodio
Si versano i primi ingredienti in un secchio e poi si aggiunge il bicarbonato, si lava la vettura dall’alto verso il basso a sezioni con un panno morbido o una spugna, infine si sciacqua prima che il sapone si asciughi Questa formula oltre a pulire rende la superficie della macchina brillante.
LAVAVETRI per AUTO
3 tazze d’aceto
1 tazza d’acqua
10 gocce di o.e di limone
Versare in uno spruzzatore e spruzzare sui vetri della macchina e asciugare con una pelle di daino.
DEODORANTE ISTANTANEO per AUTO
¾ tazza d’acqua
¼ tazza d’aceto
6 gocce di o.e di lavanda
4 gocce di o.e. di limone
4 gocce di o.e. di arancio dolce
2 gocce di o.e. di menta piperita
Versare in uno spruzzatore e spruzzare su rivestimenti e moquette della vettura. Aerare per quindici minuti, questa formula alle erbe è l’ideale per mandar via cattivi odori persistenti come l’odore di animali che impregnano la tappezzeria lasciando al tempo stesso un gradevole odore.
DETERGENTE per TAPPETINI e MOQUETTE
2 litri d’acqua calda
½ tazza di sapone liquido
12 gocce di o.e di menta piperia o gaultheria
Versare gli ingredienti in un secchio e mescolare bene.
Passare l’aspirapolvere su moquette e tappetini per rimuoverne lo sporco
Utilizzare una spazzola immergendola nella soluzione e strofinandola sulle fibre di tappetini, tolti dalla vettura, e della moquette. Sciacquare i tappetini con una canna, e lasciare asciugare al sole, la moquette interna sarà invece asciugata con delle salviette e con l’aspirapolvere quando sarà completamente asciutta
RIGENERANTE per CRUSCOTTO
1 tazza d’acqua
½ tazza di sapone all’olio vegetale
10 gocce o.e. di legno di cedro
Versare in uno spruzzatore, spruzzare sul cruscotto ed asciugare con un panno morbido.
DETERGENTE per RIVESTIMENTI in PELLE
¼ tazza di sapone in scaglie
1 tazza d’acqua calda
6 gocce di o.e. di lavanda o di menta
Fare sciogliere il sapone in scaglie in acqua calda, versare l’olio essenziale e mescolare. Applicare il detergente con una spazzola morbida con movimenti dolci dall’alto verso il basso, passare con un panno umido per portare via l’emulsione di detersivo e sporco, e poi asciugare con una salvietta.
AMMORBIDENTE PROFUMATO per RIVESTIMENTI IN PELLE
½ tazza d’olio d’oliva
½ tazza d’infuso di rosmarino
¼ tazza d’aceto
Questo rimedio deve essere usato dopo aver effettuato il lavaggio col detergente per rivestimenti in pelle riportato precedentemente. Versare in uno spruzzatore, spruzzarne un velo sui rivestimenti in pelle e asciugare quindi con un panno morbido. L’olio e l’infuso servono a nutrire e mantenere morbida la pelle.
DETERGENTE per PNEUMATICI
2 tazze di bicarbonato di sodio
½ tazza d’acqua
2 tazze di aceto o di limone
5 gocce di o.e. di limone, lime o arancio
Si versano i primi ingredienti in un secchio poi si aggiunge aceto o limone e gli oli essenziali mescolando bene e applicando con una spazzola per far entrare bene il prodotto nelle scanalature del battistrada.
CROMATURE SCINTILLANTI
½ tazza di bicarbonato di sodio
¼ tazza di succo di limone
3 gocce di o.e. di un agrume (limone, arancio, lime)
Si versa in un contenitore con tappo dosatore il bicarbonato e il succo di milione, poi si aggiunge l’olio essenziale scelto e si agita bene. Si deve usare una spugna a trama di nylon ottenibile semplicemente ritagliando un quadrato da un sacco di cipolle e attaccandola ad una normale spugna. Applicare sulle cromature, pulire con un panno umido e sciacquare con acqua.
RIMEDIO ISTANTANEO per MAL D’AUTO
Portarsi dietro dell’olio essenziale che si può acquistare in erboristeria, versare 3 gocce di o.e. di menta piperita o di zenzero sul fazzoletto di stoffa e annusarlo finché non passa il mal d’auto.
BIBLIOGRAFIA
Karyn Siegel Maier — “Pulire la casa naturalmente” – Edizioni Il punto d’incontro
Hulda Regehr Clark – “Il Cancro – Prevenzione e cura” – AIEP Editore
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La bufala del «prodotto non testato sugli animali» – By Helene Benedetti
Pubblicato dalla testata giornalistica Reportonline
“Cruelty-free” significa “non testato sugli animali”. Spesso, i prodotti per la cura della persona, il make-up e i detersivi, vengono testati prima sugli animali per verificare se sono irritanti o tossici per gli uomini.
Test barbari che spesso provocano la morte dell’animale.
Per esempio, per vedere se un prodotto può risultare irritante o tossico per l’uomo, i test vengono fatti rasando la pelle degli animali, scorticandola e spalmando su quelle ferite il prodotto da testare. Immaginate la sofferenza che l’animale che deve subire. Uno dei test che viene eseguito si chiama LD50, acronimo inglese che sta per Lethal Dose 50.
In tossicologia, il termine LD50 si riferisce alla dose di una sostanza, somministrata in una volta, in grado di uccidere il 50% di una popolazione campione di cavie. Generalmente si tratta di ratti ma anche di altri mammiferi come i cani, quando il test riguarda la tossicità nell’uomo. Accanto alla sigla LD50, possono essere specificate altre abbreviazioni che identificano la via di assunzione della sostanza tossica e il soggetto al quale si riferisce la grandezza. Ad es.: con la sigla ORL MUS LD50, si fa riferimento all’LD50 misurato per un topo (MUS), nel caso di assunzione della sostanza in esame per via orale (ORL). I test LD50 non si fanno solo per via orale e/o per determinare il 50% della morte delle cavie.
Questi tipi di test si eseguono anche per verificare altre reazioni che, in determinati casi, possono anche non portare al decesso del povero animale sul quale il test viene eseguito.
Provate a pensare ad un prodotto come un deodorante e al suo relativo test che ha come sigla EYE MKY LD50. Questo significa che, per testare l’irritazione sulla superficie dell’occhio, vengono “usate” delle scimmie (MKY). E tutto questo per sapere se questo prodotto, spruzzato (anche per errore) negli occhi, fa male? C’è davvero bisogno di un test per saperlo?
Questi test non danno alcuna garanzia visto che, il nostro pH e la nostra pelle in genere, sono totalmente differenti da quella degli animali. Quindi, ciò che può essere tossico o irritante per un animale non deve necessariamente esserlo per l’uomo e viceversa; anche solo questo basterebbe per fermare l’inutile scempio sulla pelle degli animali. Il bollino “cruelty-free”, non attesta un bel niente, non da la sicurezza che le aziende non testino davvero il prodotto sugli animali. Il bollino lo si può ottenere non testando il prodotto finito, ma, i vari componenti possono essere testati ottenendo comunque il certificato sulla confezione che i consumatori compreranno a “coscienza pulita”. Quindi le aziende possono mettere il bollino “Non testato sugli animali”, sia se i test vengono fatti sui singoli componenti di un prodotto, sia se comprano le materie prime testate sugli a nimali da altre aziende.
Come dicevo, appunto, per ottenere sulla confezione “Cruelity Free” o “Non Testato sugli Animali” basta semplicemente non testare il prodotto finito. Insomma, un’altra delle tante leggi per raggirare i consumatori. Dall’11 marzo 2009, le normative europee hanno vietato anche i test anche sulle materie prime, MA, la bufala e il raggiro sta in un piccolo particolare quasi impercettibile, i test non possono essere fatti se i prodotti sono stati già testati in passato, per i nuovi prodotti non ancora testati invece, essi devono essere testati sugli animali.
Poi c’è anche da considerare il Reach (Europan Community Regulation on Chemicals and their safe use).
Il Reach è un progetto dell’Unione Europea che sta progressivamente ritestando quasi tutte le materie prime, ed io mi chiedo a quale scopo visto che sono stati già testati in passato. Ma come facciamo a sapere se un prodot to che acquistiamo non è stato testato sugli animali ?
Possiamo andare sul sito www.consumoconsapevole.org Oppure cercare anchei marchi “Certificato da ICEA per LAV”, “Vegan Ok”, “Vivo”.
Vi lascio un video molto crudo, ma che vi farà prendere coscienza su quanto è importante ciò che ho appena scritto:
http://www.youtube.com/watch?v=rpQ0WnlHIc0&feature=related
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RICETTE FAI da TE per SGRASSARE e DETERGERE e NON SOLO…
Per la pulizia della casa sono necessari pochi prodotti e qualche accorgimento per raggiungere il risultato di non inquinarci, non inquinare l’ambiente e risparmiare.
Utilizzando semplici ingredienti come l’aceto, o poco altro, è possibile prepararsi da soli tantissimi detergenti assolutamente ecologici, economici ed efficaci dal punto di vista del risultato.
L’aceto è un ottimo detersivo ecologico, è perfetto anche come anticalcare, soprattutto se utilizzato caldo, e può essere usato per pulire macchie semplici in casa in sostituzione di tanti prodotti spray generici.
Vediamo adesso quali possono essere alcuni accorgimenti per ridurre i detersivi chimici:
1) Imparare ad utilizzare i prodotti giusti e nelle quantità giuste, perché molto spesso per pulire macchie semplici si usano detersivi molto aggressivi ed in grandi quantità;
2) Utilizzare i panni magici in microfibra: asciutti sono molto efficaci per spolverare ed umidi per pulire e sgrassare;
3) Ricordarsi che l’acqua calda potenzia qualsiasi tipo di lavaggio e detersivo;
4) Imparare ad avere un po’ di pazienza: un detersivo chimico aggressivo che agisce in 2 secondi può essere sostituito con un detersivo fai da te se si aspetta un minuto e si permette al detergente di agire.
Qui di seguito vi proponiamo delle ricette fai da te che possono essere utilizzate per le tipologie di pulizia più frequenti.
1 – SPRUZZINO PULISCI TUTTO
E’ ottimo per quasi tutti i tipi di sporco.
Ricetta per 500 ml
100 ml di alcool per liquori
400 ml di acqua distillata
8-10 gocce di detersivo per piatti (meglio se biologico)
5 o più gocce di un olio essenziale a scelta (nostro consiglio lavanda, limone o the tree)
Procedimento: Prendere tutti gli ingredienti e miscelarli in uno spruzzino.
Accorgimenti: Per risparmiare potete usare l’alcool rosa al posto di quello per liquori che è abbastanza caro ma ha il vantaggio di essere inodore, e se l’acqua di casa non è troppo calcarea potete sostituire l’acqua distillata con quella del rubinetto (se l’acqua è molto dura rischia di lasciare aloni)
2 – SPRUZZINO CON ACQUA ed ACETO
E’ ottimo per quasi tutti i tipi di sporco.
Ricetta per 500 ml
Diluire a scelta:
1) 100 ml di aceto in 400 ml di acqua distillata (diluizione al 20%)
2) 150 ml di aceto in 350 ml di acqua distillata (diluizione al 30%)
3) 200 ml di aceto in 300 ml di acqua distillata (diluizione al 40%)
Procedimento: Prendere tutti gli ingredienti e miscelarli in uno spruzzino.
Accorgimenti:
Per risparmiare, se l’acqua di casa non è troppo calcarea potete sostituire l’acqua distillata con quella del rubinetto (se l’acqua è molto dura rischia di lasciare aloni) Se dà fastidio l’odore dell’aceto si può usare quello di mele.
N.B. Non utilizzare questa ricetta su marmo, pietre, legno, cotto e su tutte le superfici per cui è sconsigliato l’uso di sostanze acide.
3 – SPRUZZINO CON ACQUA E ACIDO CITRICO
Elimina le incrostazioni calcaree.
Ricetta per 500 ml
75 g di acido citrico
500 ml di acqua distillata
Procedimento: Sciogliere 75 g di acido citrico in 500 ml di d’acqua. (soluzione al 15%);
Accorgimenti: Lasciare agire qualche minuto prima di risciacquare.
N.B. Non utilizzare questa ricetta su marmo, pietre, legno, cotto e su tutte le superfici per cui è sconsigliato l’uso di sostanze acide.
4 – SPRUZZINO CON ACQUA E BICARBONATO
Il bicarbonato è igienizzante, sgrassante e assorbe gli odori.
Ricetta per 500 ml
48 g di bicarbonato
500 ml di acqua distillata
Procedimento: Sciogliere al massimo 48 g di bicarbonato in 500 ml d’acqua
Accorgimenti: Agitare sempre prima dell’uso.
N.B. l’aceto e l’acido citrico (acidi) non vanno mescolati al bicarbonato (basico); in quanto chimicamente opposti si invalidano a vicenda.
5 – RICETTA FAI DA TE PER PIATTI A MANO E LAVASTOVIGLIE
Visto che le stoviglie sono a contatto diretto con quello che mangiamo, occorre fare molta attenzione ai prodotti che utilizziamo per non inquinare noi e l’ambiente; pertanto il nostro consiglio è di avvalersi dei seguenti accorgimenti per evitare prodotti chimici o utilizzarne il meno possibile:
1) Utilizzare i tovaglioli di carta, usati a tavola, per assorbire l’unto in eccesso dalle pentole e dai piatti;
2) L’acqua di cottura della pasta e del riso , soprattutto se usata calda, è particolarmente sgrassante grazie al contenuto di amido;
3) Nel caso di incrostazioni leggere si possono pretrattare le pentole o le stoviglie con lo spruzzino all’aceto/acido citrico che aiuta a sgrassare e ad ammorbidire lo sporco. Prima di utilizzare il detersivo classico occorre risciacquare, in quanto l’aceto inattiva il detersivo (invalida i tensioattivi). Un’altra possibilità è utilizzare lo spruzzino al bicarbonato (lo stesso spruzzino è ottimo anche per pulire il lavello). Se si usa il bicarbonato non è necessario risciacquare poiché il bicarbonato aumenta l’efficacia sgrassante del detersivo piatti “classico”.
4) Nel caso di incrostazioni ostinate mettere due cucchiai di sale grosso ed un po’ di aceto sul fondo della pentola e lasciar agire per qualche minuto prima di lavare. Prima di utilizzare il detersivo classico occorre risciacquare, in quanto l’aceto inattiva il detersivo. Un’alternativa è sciogliere un cucchiaino di bicarbonato con acqua calda nella pentola sporca e lasciare un po’ in ammollo prima di lavare.
La ricetta che vi proponiamo per la pulizia delle stoviglie è molto efficace in termini di risultato se i piatti non sono molto unti, con il grande vantaggio di non lasciare residui chimici.
Ricetta
3 limoni
400 ml di acqua
200 g di sale
100 ml di aceto bianco
Procedimento:
Tagliare i limoni in 4-5 pezzi (meglio ancora a rondelle) buccia compresa, togliendo solo i semi. Frullarli in un mixer insieme ad un po’ di acqua e sale. Mettere la poltiglia in una pentola, aggiungere l’aceto e tutta l’acqua rimanente e far bollire per circa 10 minuti girando con una frusta per non farlo attaccare. Quando si è addensato ed un po’ raffreddato mettere il tutto in vasetti di vetro. Dosi consigliate: due cucchiai da minestra.
Accorgimenti:
N.B. Non usare il detersivo fai da te insieme al detersivo classico, in quanto hanno una composizione chimica opposta e si annullano a vicenda.
6 – PIATTI A MANO
Per lavare i piatti è necessario avere in casa un detersivo per piatti classico, meglio se biologico visto che le stoviglie sono a contatto con ciò che mangiamo. La prima cosa che suggeriamo è applicare gli accorgimenti elencati precedentemente
1) In caso di stoviglie poco unte è possibile utilizzare il detersivo fai da te per piatti a mano e lavastoviglie; è anche un ottimo anticalcare per il lavello.
N.B. Non mescolare il detersivo “fai da te” con il detersivo “classico” perché sono chimicamente opposti e si annullano a vicenda;
2) In caso di stoviglie molto unte utilizzare un detersivo per piatti biologico
7 – LAVASTOVIGLIE
Due cucchiai della ricetta fai da te per piatti a mano e lavastoviglie sono sufficienti in termini di risultato grazie anche all’acqua calda che ne potenzia l’effetto e con il grande vantaggio di non lasciare residui chimici.
L’unica imperfezione di questa ricetta è che le stoviglie brillano meno rispetto a quelle lavate con i prodotti classici. Però prima di preoccuparsi troppo del problema estetico si suggerisce di fare un piccolo esperimento e di assaggiare una bevanda versata in un bicchiere lavato con il detersivo fai da te e la stessa in un bicchiere lavato con il detersivo classico, facendo attenzione ai sapori. Solo così è possibile capire cosa si ingerisce quotidianamente e quanto varia il sapore dei cibi e delle bevande che ingeriamo. Nel caso comunque non si voglia rinunciare alla brillantezza delle stoviglie si suggerisce di provare ad usare alternativamente il detersivo fai da te e quello chimico, di controllare spesso il livello del sale e di pulire il filtro ogni due settimane: aiuta a mantenere efficiente la lavastoviglie.
N.B. Come alternativa al brillantante chimico si può riempire la vaschetta del brillantante con aceto o con una soluzione di acido citrico al 15% e regolare la relativa manopola graduata sul numero più alto. Occorre far attenzione a non versare l’aceto nella vaschetta del detersivo o direttamente nella lavastoviglie se si utilizza un detersivo “classico” perché sono chimicamente opposti e si annullano a vicenda
8 – LA LAVATRICE
Varie sostanze contenute nei detersivi dei panni, oltre ad essere inquinanti e a non disperdersi totalmente nell’acqua, rimangono attaccate alle fibre dei vestiti che indossiamo e da questo costante contatto deriva il rischio di allergie, pruriti e malattie della pelle. In virtù di questo il nostro consiglio è di avvalersi dei seguenti accorgimenti per utilizzare meno detersivo possibile:
1) Utilizzare detersivi in polvere, lavano meglio ed inquinano meno;
2) Sono da preferire i detersivi concentrati in quanto richiedono un imballaggio più piccolo ed evitano ulteriori sostanze inutili ed inquinanti che servono solo ad aumentarne il volume;
3) Fare sempre attenzione alle indicazioni riportate sulla confezione per la quantità di detersivo necessario. Il detersivo in eccesso si deposita sui tessuti provocando poi irritazioni in costante contatto con la pelle;
4) Utilizzare la pallina dosatrice; grazie alla sua azione meccanica potenzia il detersivo e permette di ridurne il dosaggio del 20%;
5) per smacchiare pretrattare le macchie con sapone di Marsiglia, possibilmente vegetale (quelli fatti con grasso animale si riconoscono perché tra gli ingredienti c’è il Sodium Tallonate, e se sono presenti macchie grasse si può utilizzare qualche goccia di detersivo liquido per piatti direttamente sulla macchia. Solo nel caso di capi bianchi si può applicare sulla macchia del percarbonato diluito (a formare una pappetta tipo yogurt) e lasciare agire circa 1 ora prima del lavaggio;
6) In caso di prelavaggio, come sbiancante si può aggiungere al detersivo 1 cucchiaio da tavola di percarbonato nella vaschetta del prelavaggio e nel caso di lavaggio normale nella vaschetta principale; è anche igienizzante già a 30° C. Il percarbonato è uno sbiancante ecologico, da NON confondere con il perborato che è chimico e tossico;
7) Evitare di usare l’ammorbidente ; è il primo detergente che i dermatologi sconsigliano in quanto spesso è causa di irritazioni. Se serve un’alternativa usare l’aceto al posto dell’ammorbidente, non rimane l’odore ma solo il profumo di detersivo. Versare 100 ml di aceto bianco o la soluzione di acido citrico al 10% nella vaschetta dell’ammorbidente; è efficace sia come ammorbidente che come anticalcare;
8) L’anticalcare non è necessario se l’acqua non è particolarmente calcarea in quanto è già presente nel detersivo stesso. In ogni modo come anticalcare si può usare l’aceto o la soluzione di acido citrico al 15% che hanno la funzione di anticalcare e di ammorbidente;
9) Per decalcificare periodicamente la lavatrice (1 volta al mese) impostare un programma lungo a 60° versando nel cestello 1 litro di aceto oppure la soluzione con acido citrico al 15%.
9 – I VETRI
Il metodo più semplice, veloce ed efficace per pulire i vetri è utilizzare acqua calda e aceto o lo spruzzino con acqua e aceto. Non bisogna risciacquare. Se le prime volte che userete l’aceto avrete l’ impressione che sul vetro siano rimasti degli aloni, questi sono i residui siliconati dei prodotti chimici precedenti che scompariranno ai successivi lavaggi; inoltre noterete che vetri e specchi si appannano molto meno in caso di umidità. Buoni risultati si ottengono anche con lo spruzzino puliscitutto.
Un’alternativa è lavare i vetri con una spugna bagnata e asciugarli con un foglio di giornale accartocciato: l’inchiostro del giornale fa risplendere il vetro.
Si possono anche bagnare i vetri con un panno in microfibra inumidito in acqua molto calda e aceto e poi utilizzare la spatola dei lavavetri di gomma morbida, avendo l’accortezza di asciugarla tra una strisciata e l’altra.
10 – I PAVIMENTI
Per lavare i pavimenti diluire1 bicchiere di aceto in acqua calda oppure utilizzare il vaporetto. Si può anche usare detersivo (meglio se bio) alternando: una volta l’uno e una l’altro, a seconda delle necessità.
Per spazzare i pavimenti sostituire eventuali velette elettrostatiche con un panno in microfibra. All’occorrenza invece di cambiare veletta/panno raccogliere lo sporco con un po’ di carta igienica inumidita e continuare a pulire; così se ne usa solo una per ogni pulizia. Meglio evitare le velette inumidite che sono intrise di prodotti chimici.
11 – I SANITARI
Premesso che vanno puliti con adeguati detergenti, a volte alterne si può lavarli anche con acqua calda e bicarbonato di sodio oppure con acqua calda e aceto. In questo modo si ha un’azione profonda dovuta ai detergenti più aggressivi e un lavaggio leggero con detergenti più delicati quando i sanitari sono solo da ripassare.
Il water può essere pulito usando lo scopino su cui precedentemente è stato versato del bicarbonato di sodio che ha un’azione detergente, igienizzante e neutralizza gli odori oppure usando aceto puro diluito in acqua caldissima.
12 – I RUBINETTI
Spruzza aceto, meglio se caldo, sui rubinetti per lucidare e togliere segni di calcare. Se il calcare ha ostruito le griglie rompigetto dei rubinetti e della doccia, svitali e immergili nell’aceto finché il calcare non inizia a sciogliersi, dopodiché sciacquali e rimettili a posto.
13 – LO STURALAVANDINI
Mescola 150 g di sale da cucina e 150 g di bicarbonato di sodio o soda da bucato (Soda Solvay) e versali nello scarico. A seguire versa una pentola di acqua bollente.
N.B. Se non si versa l’acqua subito si rischia di intasare lo scarico !
14 – IL FORNO
Pulisci spesso il forno con lo spruzzino all’aceto o al bicarbonato (meglio se a forno tiepido) e lascia agire qualche minuto prima di sciacquare.
N.B. I prodotti chimici spray per pulire il forno sono parecchio tossici soprattutto se non risciacquati bene !
15 – IL FORNO A MICROONDE
Mezzo bicchiere di acqua e succo di limone (o acqua e aceto) in parti uguali nel microonde. Fallo partire a potenza massima per 5-6 minuti e poi aspetta un paio di minuti prima di togliere il bicchiere e passare con una spugna morbida inumidita.
16 – IL FRIGORIFERO
Pulisci con lo spruzzino all’aceto o con quello al bicarbonato e sciacqua.
Per deodorare: metti qualche cucchiaio di bicarbonato in una vaschetta larga e aperta e lasciala in frigorifero. Ha un’ efficacia di circa 3 mesi.
17 – IL TAGLIERE E LE SUPERFICI A CONTATTO CON GLI ALIMENTI
Passali con una pasta fatta di acqua e bicarbonato (1 parte acqua e 3 parti bicarbonato) e sciacqua dopo qualche minuto (ha effetto igienizzante, sgrassante e toglie gli odori)
18 – FUGHE PIASTRELLE
Applica del percarbonato diluito con acqua (fino alla densità del latte) sulle fughe annerite della ceramica per tutta la notte
19 – VETRO DELLA STUFA-CAMINO
Prendi uno spruzzino pieno d’acqua, nebulizzala un po’ sul vetro ed un po’ su un panno o un foglio di giornale, appoggia quest’ultimo sulla cenere della stufa facendo attenzione a non prendere i pezzi di carbone e passalo con la cenere sul vetro.
20 – LETTIERA PER GATTI
Il bicarbonato cosparso puro sulla lettiera del gatto ne assorbe gli odori.
21 – PULIZIA DELL’ARGENTO
Prepara una pastella di bicarbonato e acqua e passala sull’argento con uno straccio, sfregando bene.
Tratto da: http://assovaldisieve.blogspot.com/
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ALCUNI PRODOTTI TOSSICI utilizzati per lavorazioni chimiche alimentari e/o farmacologiche
vedi anche: Alimenti Contaminati + Tabella additivi autorizzati
Mannitolo: tossico, comporta gli stessi inconvenienti dello zucchero bianco. Ormoni, estrogeni, antibiotici, vitamine sintetiche, tranquillanti sono contenuti nelle carni e sono cancerogeni e provocano nei bambini fenomeni di iperattivismo, aggressività, dovuti appunto da una dieta carente in nutrienti, raffinata, tossica, provocano anche occhiaie scure, orecchie rosse, sguardo vitreo, disturbi addominali, mal di testa, dolori alle gambe, se si eliminano gli alimenti che contengono additivi si assiste alla scomparsa dei sintomi. (ZESTRIL)
Sodio bicarbonato:
industrialmente il bicarbonato si produce tramite il metodo Solvay. Esso consiste nel far passare ammoniaca e anidride carbonica in una soluzione di cloruro di sodio, la reazione che avviene produce cloruro di ammonio e bicarbonato di sodio.
Acido citrico:
si trova normalmente in natura (agrumi ) limone per essere più precisi, ma in fase di lavorazione lo si ricavava attraverso un complesso processo con soluzione di ammoniaca, cloruro di calcio e acido solforico, usi vari dai prodotti farmaceutici a prodotti per disincrostanti per la casa.
Sodio docusato:
Denominazione commerciale, Sodio diottilsolfosuccinato – Nocivo per ingestione, irritante per gli occhi.
Aspartame:
Per oltre otto anni la FDA (Food and Drug Administration – Amministrazione degli Alimenti e dei Medicinali) ha rifiutato di approvare l’uso dell’aspartame a causa delle convulsioni e dei tumori al cervello che questa sostanza ha provocato negli animali da laboratorio.
Poco tempo dopo aver approvato l’utilizzo dell’aspartame anche nelle bevande gassate, il commissario Arthur Hull Hayes, firmò un contratto di collaborazione con l’agenzia delle pubbliche relazioni della G.D. Searle.
L’aspartame causa danni “lenti e silenziosi” in tutte quelle persone che sono cos“ sfortunate da non avere reazioni immediate e che non hanno quindi un motivo per evitarlo. Potrebbero volerci uno, cinque, dieci, quarant’anni, ma alla lunga si manifesteranno gravi problemi (alcuni reversibili e altri no) per tutte quelle persone che ne fanno uso abituale.
Sciroppi:
100 ml di sciroppo contengono: Paracetamolo g 2,4 noto anche come acetaminofene, che possono danneggiare in modo irreparabile il fegato se assunto in dosi elevate. Ciò accade perché il paracetamolo è ripartito per il corpo in vari metaboliti, di cui uno NAPQI. Ciò è dannoso per il fegato, ma viene normalmente inattivato dalle glutatione.
Saccarina:
(1,2-benzenisotiazolin-3-one-1,1-diossido) è stato il primo dolcificante artificiale,potere dolcificante circa 300 (secondo altre fonti: 500) volte superiore a quello del saccarosio,interferisce con alcune proprietà enzimatiche( chiediamoci poi perchè ci sono sempre più bambini che sono intolleranti ad alcuni alimenti, che tendenzialmente sono portati al diabete
Sodio citrato:
Sostanza non pericolosa secondo la Direttiva 67/548/CEE. In caso di perdita di conoscenza non dare da bere né provocare il vomito. Puo’ Provocare il vomito.
Metile p-idrossibenzoato:
Come parte del bene e del personale di igiene industriale e procedura di sicurezza, evitare l’esposizione inutile alla sostanza chimica ed accertarsi della rimozione rapida da pelle, occhi e indumenti. può causare mal di gola, tosse e difficoltà respiratorie.(es.: il farmaco BACTRIM)
Sorbato di Potassio: E 202
E’ un derivato dell’acido ascorbico e viene usato dalle industrie alimentari come conservante, antibatterico e antimicotico.
Lievemente tossico per ingestione, porta cambiamenti di mutazione
Polietilenglicole:
preparato per polimerizzazione dell’ossido di etilene; è il polietere che riveste la maggiore importanza commerciale per volumi di produzione e applicazioni. Recentemente è stato scoperto che miscelando questo prodotto a molecole di biossido di silicio si ottiene una sostanza che viene impiegata nella fabbricazione di giubbotti anti-proiettile,
Acido citrico: si trova normalmente in natura (agrumi ) limone per essere più precisi, ma in fase di lavorazione lo si ricavava attraverso un complesso processo con soluzione di ammoniaca, cloruro di calcio e acido solforico, usi vari dai prodotti farmaceutici a prodotti per disincrostanti per la casa.
Questo PDF contiene TANTI consigli per pulire in modo ecologico la vostra Casa