INTESTINO = la FORZA del e nell’Intestino (malattie dell'Intestino, Appendicite, Emorroidi, Ragadi, Brufoli - MegaColon) Ippocrate, padre della medicina moderna, ha detto 2400 anni fa: “Tutte le malattie hanno origine nell’intestino“ Microbioma, omeostasi, stress ossidativo, mutazioni DNA, danni da farmaci e VACCINI Intestino motore del corpo: Salute o malattia Il microbiota intestinale è costituito da centinaia di specie batteriche diverse, le cui molteplici attività metaboliche influenzano lo stato di salute. Nel corso dell’evoluzione della specie umana si è instaurato un importante e delicato equilibrio di mutuo vantaggio tra l’uomo e la microflora, che rischia però di essere compromesso da improvvisi cambiamenti. In condizione di stress psico-fisici, alimentari, ambientali, o in seguito all’assunzione di farmaci, si assiste ad uno sbilanciamento della microflora (disbiosi) che rende l’organismo suscettibile all’attacco di patogeni. La dieta, attraverso opportuni interventi alimentari, costituisce uno dei principali fattori, di natura esogena, in grado di influenzare la composizione quali/quantitativa della microflora intestinale. Rivolto in particolare a chi si occupa di nutrizione e di malattie del sistema immunitario, il testo di Luciano Lozio descrive lo stato dell’arte delle ricerche più attuali in questo campo, mostrando i meccanismi di funzionamento dell’intestino e come le corrette abitudini alimentari e alcuni alimenti in particolare (es. contenenti probiotici) possano svolgere un ruolo importante. Ricordiamo in modo chiaro che parlare di fermenti lattici è importante una premessa: il nome. Vengono chiamati fermenti lattici, perche il prodotto di degradazione principale è l'acido lattico. Questa sostanza si ricava dalla fermentazione di zuccheri di varia origine (anche le fibre e il cotone come il lino sono composti da zuccheri). Il latte non c'entra nulla ! Il fatto che alcuni batteri vengano usati per trasformare gli zuccheri del latte in acido lattico producendo quello che noi chiamiamo yogurt ha creato questo fraintendimento. Prima di continuare, vi invito a leggere con attenzione questa pagina che spiega e cita il sistema immunitario in situazione di Anergia Nell'apparato digerente normalmente i cibi assunti vengono trasformati in sostanze nutritive per l’organismo e ciò avviene a livello molecolare. Una volta demolecolizzati da batteri, funghi ed enzimi, queste sostanze si dividono fra quelle che devono essere veicolate nel sangue attraverso la mucosa (*) interna della parete dell’intestino tenue per nutrire le cellule del corpo e quelle che debbono essere espulse con le feci. Una mucosa sana impedisce a microrganismi, proteine non digerite e sostanze tossiche endo prodotte, di passare nel sangue, inviandoli al contrario nel colon per essere eliminate con le feci. Quando le tossine esogene (esterne) e/o endogene (che si autoproducono per mezzo dei funghi, micotossine), entrano e/o sono presenti nell'intestino, creano danni nella microcircolazione (micro ischemie) che alimenta le cellule e queste iniziano amalfunzionare, rovinando anche il tessuto della mucosa intestinale, irritandola, ove essere risiedono, creando quindi all'interno della mucosa stessa delle microlesioni, restringimenti ed allargamenti, per cui da questi anomali passaggi passano le macromolecole che vanno in circolo nel sangue, portando ammalamento di cellule e tessuti, ovunque ove esse arrivano. Ovviamente anche altre sostanze ambientali sono corresponsabili di questi danni. L’irritazione della mucosa interna del tubo digerente (Apparato gastrointestinale), indebolisce i desmosomi che di solito sono i responsabili assieme alla vitamina E, del mantenimento della compattezza delle cellule del tessuto epiteliale dell’intestino e dei villistessi. Cibi inadatti che generano digestione a pH alterato = Infiammazioni + acidosi che si creano anche e non solo per i Vaccini, =infezioni e malattie, antibiotici ed in genere tutti i farmaci (di sintesi, ma specialmente TUTTI i VACCINI), alcol, danneggiano, irritando il rivestimento interno, la mucosa epiteliale, specie quella dell’intestino tenue, rendendola infiammata e sovra eccitata,(stressata) quindi essa diviene permeabile aprendo piccole brecce nelle pareti che consentono il passaggio di batteri, funghi e sostanze tossiche (macro molecole) nel sangue, che riconosciute dall’organismo provocano reazioni abnormi del sistema immunitarioed intossicano l’organismo, generando i piu' disparati sintomi di malessere, che impropriamente vengono chiamate "malattie", a seconda di dove essi si depositeranno e delle reazioni dell'organismo. e permettendo l'insediamento dei Parassiti Infatti quando queste condizioni esistono, le citochine vengono preparate dalle cellule e propagate dal sangue in tutto l'organismo per informare e inviare i segnali della intossicazione che diviene infiammazione che da locale diviene corporea, generando variazioni alle funzioni cellulari, stress ossidativo e/o morte cellulare e quindi malfunzione tissutale, organica e/o sistemica.. Il sistema gastrointestinale è fatto per essere protetto e rilassato durante il suo importante ciclo di assimilazione che va dalle 20 alle 4 del mattino, tempo nel quale più si dorme e meglio è. Il tubo dell'intestino è fatto per essere svuotato completamente durante il suo ciclo evacuativo che va dalle 4 del mattino a mezzogiorno. In questa fase di pulizia è meglio coadiuvare il corpo mediante cibi ripulenti (crudi) e non intasanti, questo per far aumentare il processo di purificazione, le evacuazioni, e vitando le intossicazioni e le infiammazioni, che si presentano sempre quando l'alimentazione non e' adatta. Ecco quindi che sono giustificate le 3 colazioni di sola frutta delle 7, delle 9 e delle 11, che sommate alle 2 merende pomeridiane, che completano il programma di frutta giornaliero del five-per-day. Neonati: Bifidobatteri differenti, si “alleano” per formare il primo “pan genoma” Un gruppo di ricerca dell’Istituto di Bioscienze a Norwich (UK), ha dimostrato che diverse specie di Bifidobacterium popolano l’intestino dei neonati allattati al seno e che le loro interazioni con la dieta giocano un ruolo importante nella regolazione del microbiota che si instaura nel tratto enterico subito dopo la nascita. Il primo periodo di vita di un neonato rappresenta un momento critico per l’interazione microbiota-ospite: la colonizzazione da parte di microrganismi“pionieri”, appena subito dopo la nascita, è il primo passo cruciale in questa relazione mutualistica. Tanto complesso è il microbiota di un adulto, tanto il tratto gastrointestinale di un neonato nato a termine è relativamente più semplice, essendo dominato principalmente dal Bifidobacterium. La perdita di questi batteri durante la prima fase di vita può portare a conseguenze negative per la salute dell’ospite, inclusa una maggiore predisposizione a malattie autoimmuni/metaboliche. I neonati allattati al seno tendono a conservare la dominanza del Bifidobacterium, mentre quelli alimentati con latte artificiale presentano una composizione microbica diversa. Cosa aggiunge questo studio Il latte materno contiene probiotici naturali, gli oligosaccaridi umani (HMO), che rappresentano la fonte di nutrimento dei batteri intestinali. La caratterizzazione genomica di 19 ceppi batterici, isolati da neonati allattati al seno, ha rivelato un’architettura genomica arricchita in geni del metabolismo dei carboidrati diversi da ceppo a ceppo, ma che collettivamente formano un unico “pangenoma” all’interno del gruppo di neonati. Conclusioni L’esperimento di cross-feeding ha permesso di dimostrare che il metabolismo degli HMO consente la condivisione di risorse, così da massimizzare il consumo di nutrienti dalla dieta ed evidenzia la cooperazione naturale tra ceppi di bifidobatteri e il loro ruolo di “specie fondatrici” nell’ecosistema neonatale. Il comportamento delle comunità bifidobatteriche intra- ed inter-neonato potrebbe contribuire alla diversità e al dominio del Bifidobacterium nella prima fase di vita e suggerisce come indirizzare in futuro nuove diete e terapie basate sul microbiota, per promuovere la salute neonatale. In un articolo - https://www.nature.com/articles/s41396-019-0553-2 - recentemente pubblicato su The ISME Journal, Melissa Lawson, Ian J. O’Neill e il loro gruppo di ricerca dell’Istituto di Bioscienze a Norwich (UK), hanno dimostrato che diverse specie di Bifidobacterium popolano l’intestino dei neonati allattati al seno e che le loro interazioni con la dieta giocano un ruolo importante nella regolazione del microbiota che si instaura nel tratto enterico subito dopo la nascita. I ricercatori, allo scopo di indagare le interazioni della comunità bifidobatterica nella prima fase della vita, hanno analizzato i profili genomici microbici di campioni fecali di tre neonati sani nati a termine (coetanei, nati da parto vaginale e allattati al seno), mediante il sequenziamento dell’RNA ribosomale 16S. In generale, il microrganismo prevalente si è rivelato il Bifidobacterium. Dal momento che i test fenotipici effettuati hanno suggerito differenze a livello di specie, gli autori hanno eseguito un sequenziamento genomico comparativo su tutti e 19 i ceppi bifidobatterici. I risultati mostrano tre principali gruppi filogenetici: il Bifidobacterium longum, il Bifidobacterium breve e il Bifidobacterium pseudocatenulatum. In seguito, sono state caratterizzate le ORFs (Opening Reading Frames) di ciascun genoma ottenuto. I cluster maggiormente rappresentati sono quelli del metabolismo dei carboidrati e del trasporto cellulare. Gli enzimi addetti all’idrolisi dei carboidrati glicosilati o glicani sono le idrolasi (GH). Un totale di 39 diverse famiglie di GH sono state isolate nei ceppi di Bifidobacterium, 62 singoli geni soltanto nel Bifidobacterium pseudocatenulatum. Il GH predominante in tutte le specie è il GH13, che fa parte di una famiglia di enzimi che idrolizza questi carboidrati nelle piante. Tra le famiglie di Bifidobacterium capaci di utilizzare gli HMO come alimento, come il B. infantis, il B. breve, il B. longum e il B. pseudocatenulatum, le specie ritrovate nei campioni sono stati il B. infantis e il B. longum. Dopo il lattosio, gli HMO rappresentano il secondo carboidrato più abbondante nel latte materno: principalmente il 2’fucosilattosio (2’FL) e il latto-N-neotetraosio (LNnT). Su 19 ceppi, 9 utilizzavano il 2’FL e 12 il LNnT. Il B. pseudocatenulatum era in grado di metabolizzare solo il 2’FL, mentre il B. infantis e il B. longum entrambi. Quindi, l’utilizzo degli HMO come fonte di energia dipende dal tipo di HMO e dal ceppo batterico. All’interno di una singola comunità batterica le diverse specie di Bifidobacterium coesistono. Con l’obiettivo di capire se specifici ceppi del neonato potessero influenzare la crescita dei ceppi “vicini di casa”, gli autori hanno sviluppato dei terreni di coltura ottenuti da batteri produttori e non produttori di enzimi degradatori di HMO. Questi terreni condizionati sono stati poi utilizzati in esperimenti di “cross-feeding”, cioè sono stati usati per alimentare ceppi incapaci di degradare HMO, all’interno della stessa comunità. Il terreno condizionato ottenuto dal B. pseudocatenulatum supporta la crescita per esempio del B. longum, all’interno però dell’organismo di uno stesso neonato. Per indagare la presenza di potenziali prodotti di degradazione degli HMO, gli autori si sono avvalsi della tecnica di spettroscopia H-NMR che permette di identificare molecole metaboliche in esperimenti di cross-feeding. Ad esempio, B. longum in seguito al metabolismo del 2’FL genera acetato e formiato (un intermedio del metabolismo del lattosio). Invece, i metaboliti derivanti dalla degradazione del LNnT, sempre ad opera del B. longum, sono ricchi in acetato (SCFA derivante dal metabolismo del formiato), e in etanolo. Diverse specie di Bifidobacterium, quindi, sono gli “attori” protagonisti del microbiota nella prima fase della vita e nello sviluppo di un neonato sano. Queste specie sono però caratterizzate da differenze a livello fenotipico e genotipico; nel loro insieme contribuiscono a una relazione cooperativa tra la dieta del neonato allattato al seno e la primissima popolazione di Bifidobacterium che colonizza il suo intestino. Gli HMO rappresentano infatti la principale fonte di energia del latte materno, anche se il bambino non è ancora in grado di digerirli. Proprio questa è la funzione delle popolazioni di Bifidobacterium e dei loro enzimi. Questo studio ha dimostrato come diverse specie di Bifidobacterium derivanti da uno stesso neonato possano essere equivalenti da un lato, ma avere capacità diverse nel metabolismo degli HMO dall’altro. Il Bifidobacterium, quindi, agisce certamente da microrganismo “pioniere”, promuovendo il massimo consumo dei nutrienti contenuti nel latte materno. L’identificazione completa delle interazioni microbiota-ospite, relative alla dieta di un neonato, sarà importante per riuscire a sviluppare strategie capaci di promuovere una prima fase della vita sana. Tratto da: https://microbioma.it/pediatria/neonati-bifidobatteri-differenti-si-alleano-per-formare-il-primo-pangenoma PER APPROFONDIRE L’ARGOMENTO SCARICA L’INSTANT BOOK GRATUITO MICROBIOTA INTESTINALE DEL NEONATO E DEL BAMBINO: IL RUOLO DEI BIFIDOBATTERI Ai tanti pregi conosciuti del latte materno se ne aggiunge un altro. Il sistema immunitario della madre reagisce “migliorando” la capacità protettiva del latte se esposta, con il bambino, a "virus" (di qualsiasi tipo) e batteri durante il periodo dell'allattamento. Non solo dunque il latte materno protegge contro le infezioni stimolando l'immaturo sistema immunitario del bebe', ma è il latte stesso che si rafforza nelle sue qualità, se la madre e' esposta a problemi si salute durante l'allattamento. Si tratta di conclusioni tratte dopo lo studio dell'immunologa Dani-Louise Brian dell'Universita' Flinders di Adelaide, presentato alla conferenza della Societa' australiana per la ricerca medica in corso a Adelaide, durante il quale sono state prese in esame 99 madri che allattavano. L'immunologa ha osservato che il latte prodotto quando il bebe' e' infettato con un virus respiratorio contiene una maggiore quantita' di fattori protettivi di quando il piccolo e' sano. Nella ricerca, sono stati analizzati campioni di latte di 36 madri i cui piccoli erano stati ricoverati in ospedale con bronchiolite causata da virus respiratorio, e di altre 63 madri con bambini in buona salute. Secondo la Bryan, la probabile spiegazione e' che l'esposizione del bebe' all'infezione faccia scattare una risposta immunitaria nella madre, il che a sua volta altera la composizione del latte. ''Abbiamo trovato che anche nell'assenza di sintomi clinici di malattia nella madre, il latte del seno cambia ugualmente le sue caratteristiche con l'esposizione alla malattia del piccolo. Il cambiamento principale consiste in una crescita massiccia del numero di leucociti nel latte che viene succhiato'', ha spiegato. Lo studio suggerisce che l'esposizione a patogeni da parte della madre puo' migliorare le qualita' terapeutiche del suo latte. I risultati non sono solo un'ulteriore conferma dei benefici dell'allattamento al seno, ma costituiscono un importante passo avanti verso l'ottenimento di latti artificiali per il biberon con formule di migliore qualità che non deprimano la capacità immunitaria del bambino, nei casi in cui le madri non sono in grado di allattare o scelgono di non farlo. Tratto da: italiasalute.it Commento NdR: quindi NON fate NESSUN vaccino ai vostri neonati.... Influenza invernale: il colostro è più efficace del Vaccino soprattutto quando si allatta finoai 3 anni.... Estratto da: Gazzetta Medica Italiana — Archivio per le Scienze Mediche, 2005, Vol.164, N. 3, Prevenzione di episodi influenzali con colostro in confronto con la vaccinazione M.R. CESARONE, G. BELCARO, U. CORNELLI, A. DI RENZO, F. MUCCI, M. DUGALI, M. CACCHIO, M. CORNELLI, R. ADOVASIO, F. FANO, A. LEDDA, A. RICCI, S. STUARD, G. VINCIGUERRA Ecco l’adrenalina del sistema immunitario - 07/09/2017 Un team di ricercatori portoghesi ha scoperto come i neuroni delle mucose possano stimolare specifiche cellule immunitarie, rendendo così la risposta immunitaria molto veloce e potente. Lo studio su Nature Il nostro sistema immunitario è sempre (o quasi) pronto a difenderci. Ma quanto rapidamente ? A svelarlo sulle pagine di Nature è stato il team di ricercatori portoghesi del Champalimaud Center for the Unknown and the Instituto de Medicina Molecular di Lisbona, che ha appena osservato come i neuroni situati nei tessuti delle mucose (come intestino e vie respiratorie) possono immediatamente individuare un’infezione nell’organismo, producendo una sostanza che funziona come adrenalina per le cellule immunitarie. Sotto l’effetto di questo segnale, le cellule immunitarie diventano in brevissimo tempo capaci di combattere l’infezione e di riparare i danni causati ai tessuti circostanti. Lo scorso anno lo stesso team di ricercatori, guidati da Henrique Veiga-Fernandes, aveva pubblicato sempre su Nature un dimostrazione del fatto che le cellule nervose dell’intestino potessero stimolare un tipo di cellule immunitarie chiamate Ilc3, ovvero una delle diverse popolazioni di cellule linfoidi innate (Ilc), cellule davvero molto speciali: non si trovano nel sangue, ma sono presenti solo alcune zone dell’organismo, come appunto le mucose. In questo nuovo studio i ricercatori portoghesi si sono concentrati su un altro tipo di cellule linfoidi innate: le Ilc2. “Queste cellule sono normalmente abbondanti nei siti di barriera, come l’intestino, i polmoni e la pelle, fungendo come vere e proprie fortezze fisiche”, precisa Veiga-Fernandes. E ora, il team è riuscito a dimostrare che queste cellule immunitarie non sarebbero in grado di proteggerci dalle infezioni senza stabilire un dialogo con i neuroni residenti nelle mucose dell’organismo. Questo tandem neuro-immunitario è stato scoperto osservando delle microfotografie ad alta risoluzione dei polmoni e del ventre di alcuni topi: le Ilc2 erano posizionate lungo gli assoni di neuroni situati in queste mucose. “A questo punto ci siamo chiesti se questi due distinti tessuti avrebbero potuto comunicare reciprocamente”, continua Veiga-Fernandes. Per capirlo, i ricercatori hanno analizzato l’intero genoma di una serie di cellule immunitarie (Ilc1, Ilc2, Ilc3, cellule T) cercando i geni che codificassero per le molecole che agiscono come ricevitori di segnali neuronali. Dalle analisi è emerso che solo le Ilc2 possedevano i ricevitori (come un’antenna) per questi segnali nervosi. Più precisamente, le Ilc2 hanno recettori per un messaggero neuronale chiamato neuromedina U (Nmu). E poiché i neuroni sono le uniche cellule che producono livelli abbondanti di Nmu, è stato evidente che solo i neuroni avrebbero potuto inviare questo segnale alle Ilc2. Come precisano i ricercatori, i risultati dello studio forniscono due grandi novità. “La prima è che i neuroni definiscono la funzione delle cellule immunitarie”, precisa l’autore. “Nessuno avrebbe potuto immaginare che il sistema nervoso coordini, comandi e controlli la risposta immunitaria in tutto l’organismo”. La seconda novità, invece, è che “questa è una delle reazioni immunitarie più veloci e più potenti che abbiamo mai visto”. Basti pensare, infatti, che lo stimolo neuronale appena scoperto induce una risposta immunitaria in pochi minuti, mentre le vaccinazioni richiedono in genere diverse settimane (NdR: e sono dannose al sistema immunitario) Dopo aver condotto alcuni esperimenti su un gruppo di topi, servendosi del parassita Nippostrongylus brasiliensis, il passo successivo sarà quello di osservarlo anche sugli esseri umani. “Forse, anche negli esseri umani le Ilc2 hanno i recettori Nmu”, conclude Veiga-Fernandes. “Ma siamo ancora molto lontani dal capire come potremmo usare in tutta sicurezza questa bomba neuro-immunologica. C0’è quindi da fare ancora molta strada”. By Marta Musso - Tratto da: wired.it MESENTERE - Abbiamo un "nuovo organo": cos’è il mesentere ed a cosa serve - 03/01/2017 Noto per la sua funzione di sostegno all'intestino, il mesentere sino ad oggi era considerato un tessuto accessorio e frammentato, ma dopo recenti analisi è stato promosso a vero e proprio organo. Sembra incredibile che ancora oggi possano essere fatte scoperte eclatanti nel campo dell'anatomia umana, in particolar modo nella classificazione degli organi, ciò nonostante un'equipe di medici britannici, dopo aver esaminato a fondo un tessuto addominale chiamato mesentere, lo ha recentemente ‘promosso' a vero e proprio organo, con tutto ciò che ne consegue in termini di ricerca medica e soprattutto nella gestione delle patologie a esso legate. L'ipotesi avanzata dal team del professor J.Calvin Coffey, ricercatore presso l'Ospedale Universitario di Limerick (Irlanda), è stata accolta con favore e interesse dalla comunità scientifica, tanto che il celebre manuale medico-chirurgico Anatomia del Gray (Gray's Anatomy), opera che ha ispirato l'omonima serie televisiva e la pellicola del 1996 diretta da Steven Soderbergh, è stata già aggiornata con i dettagli sul nuovo organo. Il mesentere, un ripiegamento del peritoneo, ovvero della membrana che riveste la cavità addominale e parte di quella pelvica, era considerato come una sorta di tessuto frammentato col semplice scopo di sostenere e tenere in posizione l'intestino, benché in realtà non siano mai state del tutto chiare le sue funzioni. Gli studiosi, dopo averlo attentamente esaminato al microscopio negli ultimi quattro anni hanno tuttavia determinato che si tratta di una struttura unica e continua, tale da renderlo un organo a sé stante: “La descrizione anatomica del mesentere degli ultimi cento anni – ha sottolineato il professor Coffey – non era corretta”. “Ora che ne abbiamo stabilito l'anatomia e la struttura – ha aggiunto lo studioso – il passo successivo è determinarne la funzione. Se si capisce la sua funzione si può capire quando c'è qualcosa che non va, e quindi se si è in presenza di una malattia. Sono le basi per una nuova area della scienza medica”. I dettagli sul mesentere, che per la prima volta fu descritto da Leonardo da Vinci, sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica specializzata The Lancet Gastroenterology & Hepatology. By A. Centini - Tratto da: scienze.fanpage.it Il mesentere: struttura, funzione e ruolo nella "malattia" = ammalamento Prof J Calvin Coffey , FRCSI informazioni Corrispondenza sull'autore Prof J Calvin CoffeyInvia un'email all'autore Prof J Calvin Coffey ,D Peter O'Leary , PhD Pubblicato: novembre 2016 DOI: http://dx.doi.org/10.1016/S2468-1253(16)30026-7 Informazioni sull'articolo Questo articolo si trova nelle seguenti collezioni: Gastroenterologia-altro Sommario Testo intero Tabelle e figure Sommario Studio sistematico del mesentere è ora possibile a causa della chiarificazione della sua struttura. Anche se questo settore della scienza è in una fase iniziale, importanti progressi sono già stati fatti e le opportunità di scoperta. Ad esempio, le caratteristiche anatomiche e funzionali distintivi sono stati rivelato che giustificano designazione del mesentere come organo. Di conseguenza, il mesentere deve essere sottoposto alla stessa concentrazione di indagine che viene applicata ad altri organi e sistemi. In questa recensione, riassumiamo i risultati di indagini scientifiche del mesentere finora e esplorare il suo ruolo nella malattia umana. Il nostro obiettivo è quello di fornire una piattaforma da cui partire per dirigere futura indagine scientifica del mesentere umana nella salute e nella malattia. Infatti le infiammazioni intestinali si concentrano proprio in quell'organo e sono difficili da eliminare se non si parte dall'intestino interno e precisamente dalla mucosa del tubo digerente intestinale. Questo e' l'organo che immagazzina le infiammazioni e gli aumenti termici del tubo digerente, nel caso di qualsiasi ammalamento e quindi va rinfrescato sempre con i Cataplasmi di fango o di argilla freddi, per 45 notti consecutive. - vedi: Dottrina termica vedi: Intestino sede dell'Inconscio + COPROTERAPIA (assunzione di feci selezionate) + Sindrome della permeabilita' intestinale ed autismo + Il Thimerosal dei vaccini distrugge e/o altera la flora intestinale essendo una sostanza altamente tossica + Elenco dei batteri nell'Intestino + Parassiti Per iniziare in modo chiaro a parlare di fermenti lattici è importante una premessa: il nome. Vengono chiamati fermenti lattici, perche il prodotto di degradazione principale è l'acido lattico. Questa sostanza si ricava dalla fermentazione di zuccheri di varia origine (anche le fibre e il cotone come il lino sono composti da zuccheri). Il latte non c'entra nulla! Il fatto che alcuni batteri vengano usati per trasformare gli zuccheri del latte in acido lattico producendo quello che noi chiamiamo yogurt, ha creato questo fraintendimento. PROMEMORIA: quando le feci NON galleggiano nel W.C. significa che vi sono oltre al pH errato e non adatto nel colon, anche la mancanza diFermenti (i vari tipi Bifidus e Ramnosus), quindi integrare subito con le apposite capsule. vedi: Fermenti e batteri autoctoni Tutti i parassiti, vaccini, cibi malsani, generano infiammazione ! Un ingrediente proveniente dall'artemisia usato per secoli nel sud della Cina per combattere la malaria, è ritenuto per ora la migliore cura naturale per questa malattia, dopo che alcune ricerche hanno dimostrato che è in grado di rimuovere velocemente i parassiti. Esempio: Meningoencefalite causata ad esempio anche e non solo da Toxocara Canis La Dr. Clark era stata derisa e oggetto di attacchi continui per le sue ricerche sui parassiti e su come agiscono in relazione alle nostre malattie. Oggi sono disponibili sempre più articoli riguardo agli studi fatti su questo argomento. Il link sotto (in inglese) ne contiene alcuni riguardo alla toxocara canis (ascaride del cane) e spiega come é coinvolto nella meningo-encefalite e altri problemi cerebrali sia nei bambini che negli adulti. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed?cmd=Link&dbFrom=PubMed&from_uid=14628955 Utile in questi casi l'utilizzo dello Zapper + Antiparassiti Ricordarsi che le alterazioni degli enzimi, della flora, del pH digestivo e della mucosa intestinale influenzano la salute, non soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte dell'organismo. Molto utile in certi casi, e' anche l'ARGILLA (fango di terra argillosa) mangiata come un "dolce" ogni giorno od ogni 2 o 3 giorni per un certo periodo che in genere varia da soggetto a soggetto, con un minimo di 15 giorni; alle volte e' necessario assumerla per periodi piu' lunghi. Fare attenzione che l'argilla puo' portare stitichezza. L'argilla con il suo potere mineralizzante, cicatrizzante e chelante, fornisce un ottimo ausilio a tutti coloro che si debbono disintossicare dalle sostanze tossiche, aiutando la disinfiammazione e la disintossicazione dell'apparato digerente ed il corpo intero. vedi: COPROTERAPIA (assunzione di batteri provenienti da feci selezionate) >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> Volevo rendervi partecipi delle interessanti affermazioni (basate sui suoi studi) del Dr. Shantih Coro sotto un Post sui disturbi di Pandas, autismo, carenze, metilazione ecc. Meditate tutti Dr. Shantih Coro: Lo streptococco fa parte del microbiota quindi lo abbiamo tutti, non e' che si prende da qualche parte. Prima si pensava che i neurotrasmettitori venissero prodotti solo nel cervello ma oggi sappiamo che li ne viene prodotto solo il 40% l'altro 60% viene prodotto nell'intestino dai batteri. I batteri del microbiota hanno tantissime funzioni che stiamo ancora scoprendo e non si occupano solo di aiutarci a digerire cio che mangiamo ma producono vitamine (quelle del gruppo B e la K, per questo tanti ne sono carenti) neurotrasmettitori, sono coinvolti nel ciclo di metilazione, ci aiutano ad espellere attraverso in cio che viene chiamato asse intestino rene i metalli pesanti e molto altro. Lo streptococco produce serotonina l'ormone della felicita' diciamo cosi ma quando a conseguenza di disbiosi sovracresce (visto che come tutti i microbi e' opportunista), assieme a tanti altri microbi si puo' manifestare euforia eccessiva, agitazione, iperattivita’, ecc... ma anche infiammazione a livello delle mucose dell'intestino. La terapia standard che e' sperimentale sono antibiotici e psicofarmaci. L'alterazione dei neurotrasmettitori a livello celebrale e' un modo del nostro corpo per produrre una sorta di medicina che ci aiuti a contrastare il problema di fondo. Un po’ come quando prendiamo un colpo al ginocchio e avviene una risposta infiammatoria. Sia l'antibiotico che psicofarmaci non risolvono il problema alla radice lo tamponano. Se ho un albero che produce mele marce posso spruzzare tutto cio’ che voglio sui frutti migliorandone un po la condizione ma finche non ho risanato le radici l'albero continuera' a produrre frutti marci. Quando intervengo con un antibiotico sicuramente ho una riduzione delle popolazioni di streptococco ma allo stesso tempo: 1.Sto danneggiando severamente il microbiota e piu’ il bambino e' piccolo peggio e' 2.Sto predisponendo all'antibiotico resistenza quindi quando mi servono davvero possibilmente non funzionano 3.L'antibiotico a volte funziona sui tic ma difficilmente sui DOC altre volte non fa niente Quindi l'antibiotico ha un effetto contenitivo al momento ma non e' una cura e oltre allo streptococco ci sono tante altre infezioni. Per questo tanti bambini migliorano e dopo un periodo (variabile), l'antibiotico non fa piu’ effetto e i sintomi ritornano peggio di prima. Tanti bambini autistici hanno molti atteggiamenti della PANDAS perche' non esiste un bambino autistico che ricade esattamente nella diagnosi dell'autismo perche' hanno spesso elementi di altre problematiche per esempio il 40% e' epilettico. La soluzione non e' neanche bombardare i bambini di probiotici e poi quali ? Molteplici studi dimostrano che i fermenti lattici di cio’ che inserisco per bocca arriva in minime quantita’ all'intestino e cio’ che poi attecchisce e' una minimissima parte; molti studi sono poi finanziati dalle case produttrici di probiotici. Per chi non lo sapesse la maggior parte del materiale primo per fare i fermenti lattici viene fatta da DuPont una casa farmaceutica che produce anche gli OGM. I probiotici come terapia sono ancora oggetto di studio perche' i benefici sembrano esserci all'assumerli e cessano con la loro interruzione in quanto sono batteri transitori; inoltre su un ambiente non sano, usare probiotici e' come gettare semi sull'asfalto che non cresceranno mai. Quindi il protagonista e' l'alimentazione che partecipa attivamente nella riduzione delle microinfiammazioni a livello della barriera intestinale, nella permeabilita' intestinale, nella disbiosi e nel creare un ambiente intestinale corretto. Il problema e' che tanti genitori ricorrono a diete unicamente eliminatorie (esempio senza glutine e caseina) che si limitano a togliere uno o piu' alimenti, ma togliere alimenti non cambia il microbiota o l'ambiente, al limite puo' ridurre l'infiammazione ed e' per questo che alcuni hanno benefici e altri no. E' importante, piu’ che cio’ che non c'e' nella dieta, cosa mangio perche' dipendendo da questo avverranno dei cambiamenti o no. Ciononostante tanti bambini autistici hanno problemi digestivi e tanti no ed il cammino dell'alimentazione e' molto complesso e lungo mangiare in modo sano non e' piu' sufficiente, bisogna andare ben oltre. L'autismo e' molto complesso e multifattoriale e richiede l'intervento di diversi professionisti e uno dei pilastri deve essere sicuramente l'alimentazione ormai il ruolo del microbiota dell'asse intestino cervello non possono piu’ essere trascurati e NON un bombardamento di integratori. Jovanna Barone: Quindi la parola chiave è l’alimentazione oltre a modificare il nostro organismo, guarisce.. Bisognerebbe studiare tutti gli alimenti poiché se ho una carenza di folati so’ che dovrei mangiare verdure a foglia verde e alcuni tipi di frutta ecc.,oppure se ho un iperomocisteina non potrei mangiare alcuni cibi o viceversa Oppure se c’è una deplezione del glutatione dovrei aiutarmi con alimenti disintossicanti e così via con altre carenze e viceversa ... Aiutare il nostro corpo con probiotici e prebiotici di origine naturale alimentare potrebbe creare più memoria alle cellule del DNA rispetto ai protocolli con integratori... Domanda da me, al Dr. Shantih Coro Quanto è importante capire le nostre carenze alimentari di vit. ecc. attraverso esami sanguigni, genetici se il DNA si modifica anche attraverso le emozioni, traumi, percezioni sensoriali, cambiamenti climatici ? Quanto sono sicuri questi test di laboratorio ? Questa domanda mi perseguita poiché amo studiare la genetica ed ho trasmesso ai miei figli il deficit del poliformismo Mthfr entrambi gli alleli in omozigote; Da tutto quello che fino ad ora ho studiato, il ciclo di metionina sembra essere uno dei punti più importanti qualora ci fosse un deficit Grazie per la risposta RISPOSTA del Dr. Shantih Coro In realta' l'intestino e' una vera e propria fabbrica chimica di sostanze, in disbiosi vengono pero' prodotte una quantita' di sostanze tossiche che superano di gran lunga quelle che possiamo trovare nell'ambiente. Nei vostri bambini la principale fonte di tossicita' per il cervello e' l'intestino ed il fegato non e' da meno, dove vengono quindi alterate le 2 fasi di disintossicazione (la fase 2 e' quella che si occupa della coniugazione del glutatione per esempio). Per questa ragione piu' piccolo e' un bambino, meno tossicita' il cervello ha ricevuto dall'intestino e piu' probabilita' di recupero ci sono. Esistono test di vitamine e minerali nel sangue ma i piu' precisi sono quelli su gli acidi organici che in Italia credo saranno disponibili da Settembre. Rincorrere queste carenze ha sicuramente i suoi benefici, ma la domanda da porsi e' perche' ci sono queste carenze, e perche' spesso quelle del gruppo B. La risposta e' semplice perche' non siamo cio’ che mangiamo ma cio che digeriamo, assorbiamo e eliminiamo e la maggior parte dei vostri figli ha problemi di assorbimento e tanti hanno anche carenza di lattobacilli e/o bifidobatteri. Cosa fanno questi ceppi ? Forniscono nell'arco della giornata tutte le vitamine del gruppo B (incluso il folato = Vitamina B9). Prendere degli integratori per supplire queste carenze puo' andare anche bene, ma non risolve il problema che e' la disbiosi e malassorbimento. Sono piu propenso a introdurre nella dieta maggior quantita' di alimenti densi di nutrienti, piuttosto che un integratore. Per esempio le fonti piu' ricche di folato sono in assoluto, il fegato ma anche tuorlo d'uovo, verdure a foglia verde e tanti altri mentre la vitamina A che non solo e' importante per la vista ma per lo sviluppo della mandibola (tanti bambini non solo autistici hanno il palato stretto) e rinforza la barriera intestinale; la vitamina A non si trova nelle carote come erroneamente molti pensano (il betacarotene e' un precursore), ma il retinolo si trova nei grassi animali...e cosi via. La stesura di un regime alimentare specifico e' molto complesso e ogni bambino deve avere una sua dieta. Per quanto riguarda il ciclo di Metilazione, ci sono un paio di cose da considerare. Innanzitutto e' una scoperta molto recente e come succede spesso nella scienza le cose possono cambiare frequentemente cio' che e' oggi valido tra un paio di anni non lo sara' piu', od addirittura errato. Guardiamo al colesterolo che per oltre 50 anni ci hanno rifilato come causa di attacco di cuore, ma ormai non ci sono piu' evidenze scientifiche per fare questa affermazione. Nonostante girino tanti protocolli per "correggere" i polimorfismi, alcuni bambini ne traggono beneficio e molti altri no. Ma introducendo piu’ vitamine del gruppo B, colina, SAMe, ecc.. alcuni bambini perche' il ciclo di metilazione e' piu' efficiente o perche' supplisco alle carenze dovute da malassorbimento e carenza di bifidobatteri e lattobacilli ? La verita' e' che non lo sappiamo ancora. Oggi esiste poi anche l'epigenetica che ci spiega che l'espressione dei geni e' fortemente influenzata dall'ambiente. Questo vuol dire che il tipo di alimentazione e il medioambiente accendono o spengono certi geni. La tossicita’ causata dall'intestino stesso, altera l'espressione genetica e la maggior parte dei bambini autistici ha problemi di metilazione, che viene bloccata da tutte le sostanze tossiche prodotte dall'intestino. Per ristabilire i processi di metilazione dobbiamo normalizzare la tossicita' che arriva dall'intestino, risanarlo e ristabilire i meccanismi di disintossicazione del nostro corpo e per farlo dobbiamo seguire un regime alimentare specifico. Spesso i genitori mi chiedono se possono prendere questa o quell'altra cosa e che hanno letto questo o quest'altro e la mia risposta e' sempre la stessa: se porta dei benefici senza riempire tuo figlio di integratori come fosse una farmacia ambulante fai cio’ che vuoi l'importante e' che il centro rimanga la dieta. Oggigiorno la scienza e le ricerche non sanno tutto. Sono 20 anni che mi occupo di intestino e 5-10 anni fa la scienza si e' accorta che esiste l'intestino e da nomi accattivanti alla flora batterica che oggi si chiama microbiota. La scienza ci da informazione su qualche tassello di un puzzle molto complesso dove mancano la maggior parte dei pezzi. Ma e' grazie al lavoro di persone che come me e tanti altri che mettono tutto in discussione che la scienza va avanti, perche' se cosi non fosse penseremo che la terra sia piatta. Prendendo un passo di un mio vecchio libro di anatomia e fisiologia dell'Universita' : "Di tutte le scienze, la medicina ha una delle storie più affascinanti. La scienza medica ha progredito molto di più negli ultimi 50 anni che in 2500 anni prima, ma il campo non è sbocciato da un giorno all'altro. E’ costruito su secoli di insegnamento e polemiche, trionfi e sconfitte. Non possiamo apprezzare appieno il suo stato attuale senza comprendere il suo passato - persone che hanno avuto la curiosità di provare cose nuove, la visione di guardare la forma e la funzione umana in modi nuovi e il coraggio di interrogare le autorità". Ormai le ricerche sull'asse intestino cervello sono migliaia e non puo' piu' essere trascurato, giornalmente viene pubblicata una ricerca che collega il microbiota a una qualche patologia. Tante cose contribuiscono alla formazione e mantenimento del microbiota ma il piu' forte impatto lo ha la dieta, non tanto cio’ che NON mangiamo bensi CIO’ che mangiamo; per questo eliminare i cibi unicamente a volte porta benefici, altre volte no ma piu’ di li non si va. Tratto da: https://www.facebook.com/groups/314471775651367/permalink/726339964464544/ Commento NdR: condivido, ma vi e' ancora di piu', di cio' che e' citato qui in questo post....che verra' comunque scoperto fra qualche anno, spero non troppo in la'.....anche dalla medicina ufficiale. Ormai noi abbiamo aperto e scoperchiato il "vaso di pandora" sulle falsita' insegnate fino ad ora nelle universita' al servizio di Big Pharma, per cui il processo e' inarrestabile, la verita' sta venendo a galla, malgrado le interferenze e le negazioni/opposizioni dei soloni universitari purtroppo ancora al potere....per poco....speriamo. Qualsiasi ammalamento nasce nello Spirito/mEnte (consapevolmente o meno) del soggetto, e quindi le sua azioni contro vita, alterano SEMPRE il pH e la carica elettronica e quindi la temperatura dell'ambiente nel quale il microbioma sopravvive perche' e' da quella zona nascono tutti e qualsiasi sintomo chiamati impropriamente "malattia", in realta’ semplicemente i sintomi; essi sono la somatizzazione dei conflitti spirituali di incoerenza con la perfetta salute, che se rimangono IRRISOLTI, la natura ha inventato la soluzione = Ammalamento per segnalare alla mente del soggetto che sta sbagliando comportamenti, indicando al soggetto che DEVE cercare la soluzione alle sue incoerenze, riordinando i suoi comportamenti verso le linee guida delle Leggi dell'AmOr e della coerenza nella giustizia, solo allora trovera' la pace della armonia, nella Perfetta Salute. >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> Autismo o Encefalopatia Neurotossica Autoimmune ? - 11/10/2018 - By AUTOIMMUNITYREACTIONS Successivamente al 1998 (ma è possibile reperirne anche anteriormente) vengono prodotti da altri autori degli studi che confermano, senza ombra di dubbio, l’esistenza di una sindrome che interessa l’asse intestino-cervello (Gut-Brain Axis). I connotati salienti della regressione “autistica”, rilevati da numerosi autori, sono quelli di un’encefalopatia di natura neurotossica. Nel lavoro del Dr Andrew J. Wakefield qui sotto riportato in parte: The Gut–Brain Axis in Childhood Developmental Disorders – Journal of Pediatric Gastroenterology and Nutrition: May-June 2002 – Volume 34 – Issue – p S14-S17 Si leggono le seguenti considerazioni: “…La patologia gastrointestinale primaria può svolgere un ruolo importante nell’insorgenza e nell’espressione clinica di alcuni disturbi dello sviluppo infantile, compreso l’autismo. Negli ultimi 4 anni, ho avuto il privilegio di lavorare con uno dei migliori team di gastroenterologia pediatrica del mondo, guidato da John Walker-Smith, su un’indagine innovativa e stimolante sulla patologia gastrointestinale nei bambini con autismo. Crediamo che questo lavoro fornirà nuove e importanti informazioni sulla patogenesi di questa condizione devastante. Sebbene le cause primarie dell’autismo possano essere diverse, è possibile trovare indizi sulla possibile origine della malattia nella storia e nelle indagini cliniche sui bambini affetti. Questo discorso si concentra sul significato dei sintomi gastrointestinali nei bambini autistici, in particolare, un sottogruppo di bambini per i quali il decorso clinico è caratterizzato da regressione dopo almeno 12-15 mesi di sviluppo normale…” E poi aggiunge: “…Oltre ai frequenti sintomi gastrointestinali, i bambini con autismo spesso manifestano complesse anomalie biochimiche, metaboliche e immunologiche che una causa genetica primaria non può facilmente spiegare. L’asse intestino-cervello è centrale per alcune encefalopatie di origine extracranica, essendo l’encefalopatia epatica la migliore caratterizzata. Alcuni elementi comuni tra le caratteristiche cliniche dell’encefalopatia epatica e un fenotipo autistico sempre più comune (regressione dello sviluppo in un bambino precedentemente normale accompagnato da patologia gastrointestinale immuno-mediata) hanno portato all’ipotesi che possa esistere un analogo meccanismo di encefalopatia tossica in pazienti con insufficienza epatica e alcuni bambini con autismo. Le aberrazioni nella biochimica degli oppioidi sono comuni a queste due condizioni e l’evidenza suggerisce che i peptidi oppioidi possono essere tra i mediatori centrali delle rispettive sindromi…” inoltre: “…Nei bambini con autismo, le cellule immunitarie nel tratto digerente stanno producendo alti livelli di fattori alfa necrosi tumorali (TNF). Questo è un potente mediatore pro-infiammatorio. In contrasto, queste interleukine 10 (IL-10), che sono come l’aspirina del sistema immune, disattivano l’attivazione immune pro-infiammatoria. Nei bambini autistici, le IL-10 appaiono spente… Così, a conti fatti, quello che abbiamo è una nuova storia di disturbo intestinale. L’intero intestino può essere implicato, ed esiste un caratteristico modello con ghiandole linfatiche ingrossate ed infiammazione (risposta caratteristica linfoproliferativa, LNH, e cellule immunitarie infiltrate). Inoltre ci sono anticorpi IgG e depositi complementari (complessi immuni) che influenzano l’attivazione sia del sistema immune innato che di quello adattato…“ In questo studio viene evidenziato proprio questo: “Exposure to Inflammatory Cytokines IL-1β and TNFα Induces Compromise and Death of Astrocytes; Implications for Chronic Neuroinflammation.“ Christa van Kralingen, Dan Ting Kho, Jessica Costa, Catherine Elizabeth Angel, E. Scott Graham. Published: December 19, 2013. “…Qui riveliamo la sensibilità diretta ai mediatori dell’ambiente infiammatorio. Sottolineiamo il potere della tecnologia xCELLigence per rivelare la prima compromissione progressiva degli astrociti, che si verifica 24-48 ore prima della perdita sostanziale delle cellule. La morte indotta da IL-1β o TNFa è clinicamente rilevante poiché queste due citochine sono prodotte da vari tessuti periferici e da cellule cerebrali residenti…” - https://doi.org/10.1371/journal.pone.0084269 - http://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0084269 Conferme Accademiche dell’esistenza di anomalie sull’asse intestino-cervello nei soggetti portatori di spettro autistico. Numerosi studi anteriori e posteriori a quello del Dottor. A.J. Wakefield, mettono in luce l’esistenza di un denominatore comune tra l’infiammazione gastro-enterica e quella cerebrale nei soggetti portatori dei disturbi dello spettro autistico. Qui è possibile scaricare la bibliografia in oggetto (soggetta a continui aggiornamenti in funzione dei materiali che ci perverranno). Commento NdR: condividendo i meccanismi descritti, si ignora il fatto certo che i vaccini destabilizzando pH digestivo e flora batterica e sistema enzimatico, sono le basi per attuare i meccanismi sopra descritti, che possono sfociare non solo nelle migliaia varianti dell'autismo, che e' una sindrome, ma anche in qualsiasi altro problema (sintomo = malattia), permettendo l'insediamento anche dei Parassiti. Le RICERCHE MOSTRANO un NESSO fra MICROBIOMA Intestinale (intestino) e CERVELLO - 09/01/2015 Chiamate collettivamente microbioma, le migliaia di miliardi di microbi che abitano il corpo umano vivono principalmente nell’intestino, dove ci aiutano a digerire il cibo, a sintetizzare le vitamine e a difenderci dalle infezioni. Ora, recenti ricerche sul microbioma hanno dimostrato che la sua influenza si estende ben oltre l’intestino, fino ad arrivare al cervello. Negli ultimi 10 anni, vari studi hanno collegato il microbioma intestinale a una serie di comportamenti complessi, come umori ed emozioni, appetito e ansia. Il microbioma intestinale sembra contribuire al mantenimento della funzionalità cerebrale, ma non solo: potrebbe anche incidere sul rischio di disturbi psichiatrici e neurologici, fra cui ansia, depressione e autismo. Una delle modalità più sorprendenti con cui il microbioma influisce sul cervello è durante lo sviluppo. “Esistono delle finestre evolutive critiche in cui il cervello è più vulnerabile poiché si sta preparando a rispondere al mondo circostante”, spiega Tracy Baie, docente di neuroscienze presso la facoltà di veterinaria dell’Università della Pennsylvania. “Così, se l’ecosistema microbico della madre si modifica - per esempio a causa di infezioni, stress o diete - ciò cambierà il micro bioma intestinale del neonato, e gli effetti possono durare tutta la vita.” Altri ricercatori stanno esplorando la possibilità che il microbioma abbia un ruolo nelle malattie neurodegenerative come l’Alzheimer e il Parkinson. Fonte: MedicalXpress.com : http://tinyurl.com/kaa2j36 May the Force Be With You: The Light and Dark Sides of the Microbiota–Gut–Brain Axis in Neuropsychiatry Che la Forza Sia con te: I lati chiari e scuri dell'asse Microbiota-Gut-Brain Axis in neuropsichiatria CNS Drugs. 2016; 30(11): 1019–1041. Published online 2016 Jul 14. doi: 10.1007/s40263-016-0370-3 PMCID: PMC5078156 PMID: 27417321 By Eoin Sherwin,1 Kiran V. Sandhu,1 Timothy G. Dinan,1,2 and John F. Cryan1,3 Eoin Sherwin1APC Microbiome Institute, University College Cork, Cork, Ireland Find articles by Eoin Sherwin 1APC Microbiome Institute, University College Cork, Cork, Ireland Find articles by Kiran V. Sandhu 1APC Microbiome Institute, University College Cork, Cork, Ireland 2Department of Psychiatry and Neurobehavioural Science, University College Cork, Cork, Ireland Find articles by Timothy G. Dinan 1APC Microbiome Institute, University College Cork, Cork, Ireland 3Department of Anatomy and Neuroscience, University College Cork, Western Gateway Building, Cork, Ireland Find articles by John F. Cryan Author information Copyright and License information - Disclaimer 1APC Microbiome Institute, University College Cork, Cork, Ireland 2Department of Psychiatry and Neurobehavioural Science, University College Cork, Cork, Ireland 3Department of Anatomy and Neuroscience, University College Cork, Western Gateway Building, Cork, Ireland John F. Cryan, Phone: +353-21-4205426, Email: ei.ccu@nayrc.j. Corresponding author. Copyright © The Author(s) 2016 Open AccessThis article is distributed under the terms of the Creative Commons Attribution-NonCommercial 4.0 International License (http://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0/), which permits any noncommercial use, distribution, and reproduction in any medium, provided you give appropriate credit to the original author(s) and the source, provide a link to the Creative Commons license, and indicate if changes were made. This article has been cited by other articles in PMC. Go to: Estratto Il ruolo del microbiota intestinale nella salute e nelle malattie è sempre più riconosciuto. L'asse microbiota- intestino-cervello è un percorso bidirezionale tra il cervello e il sistema gastrointestinale. I commensali batterici nell'intestino possono segnalare al cervello attraverso una varietà di meccanismi, che vengono lentamente risolti. Questi includono il nervo vago, i mediatori immunitari e i metaboliti microbici, che influenzano i processi centrali come la neurotrasmissione e il comportamento. La disregolazione nella composizione del microbiota intestinale è stata identificata in diversi disturbi neuropsichiatrici, come l'autismo, la schizofrenia e la depressione. Inoltre, studi preclinici suggeriscono che essi possono essere la forza trainante dietro le anomalie comportamentali osservate in queste condizioni. Capire come i commensali batterici sono coinvolti nella regolazione della funzione cerebrale può portare a nuove strategie per lo sviluppo di terapie a base di microbiota per questi disturbi neuropsichiatrici. Commento NdR: ma cio’ puo’ accadere anche e non solo per i vaccini che il neonato subisce dai due, tre mesi in avanti…infatti se una madre ha delle amalgami dentali in bocca (contengono mercurio) il neonato potra’ subire delle conseguenze anche gravi, cosi come le donne gravide che si vaccinano, sono ad alto rischio per il loro nascituri.....che potranno nascere con malformazioni, o gravi malattie. A conferma ulteriore: Caro Massimo Montinari, (medico=curriculum) i tuoi colleghi polacchi, inglesi e texani hanno pubblicato un interessante review su Mayo Clin Proc, 2014: 1699-1709. Marlicz W et al analizzano i dati in letteratura sui farmaci antinfiammatori non steroidei (NSAIDs) spesso associati agli inibitori di pompa protonica (IPPs). In questo studio considerano una meta analisi condotta da Trelle S et al nel 2011, pubblicata su BMJ, 2011; 342:c7086, su oltre 116000 pazienti che riporta un aumento di infarti del miocardio e decessi cardiovascolari, dato che piacerà sicuramente al dott. Guido Balestra, stroke in questi pazienti in terapia NSAID selettivi e non selettivi. Continua QUI Il nostro tratto intestinale possiede il fondamentale compito di completare i processi digestivi iniziati nello stomaco e di assorbire i nutrienti scomposti per inviarli ai tessuti deputati al loro utilizzo. Oltre a questi ruoli “meccanici” esso ha un fondamentale ruolo nella gestione di una parte del sistema nervoso. È sede di circa cento milioni di neuroni che sono in grado di inviare in autonomia messaggi all’encefalo, infatti l’intestino è comunemente ed ormai definito il nostro “secondo cervello”. La frenetica routine che spesso contraddistingue le nostre giornate, la mancanza di attività all’aria aperta e lo stress che si accumula possono incidere sul corretto funzionamento del tratto intestinale che tenderà ad irrigidirsi e a perdere funzionalità. Una limitata funzionalità del tratto intestinale, oltre a ripercuotersi a livello nervoso, inciderà in maniera marcata sull’efficienza nell’assorbimento dei nutrienti. vedi: Malattie Gastrointestinali + Colon Irritabile + Putrefazione intestinale + Mega Colon + Clistere casalingo a base di caffe'+ Batteri Autoctoni + Intestino Motore del Corpo + Intestino, la forza del e nell'Intestino + DIGESTIONE + Feci e Fermenti + Diagnostica Naturale + Intestino permeabile + Malassorbimento e malnutrizione + Alterazione dei batteri autoctoni + Micotossine + Dottrina termica e Terapia del Freddo + Cervello di sotto (Sistema Nervoso enterico) + Idro Colon terapia 2 + la Vita Sana inizia nel Tubo Digerente + Stitichezza + Malassorbimento + Sindrome dell'Intestino Permeabile (LGS) + Acqua contaminata e colon irritabile + Diarrea + Stitichezza + Mangiare crudo = Crudismo + Fitoterapici nel rapporto fra Alimentazione e Patologie delle vie respiratorie superiori + STRESS, FUNZIONI VITALI e SISTEMA IMMUNITARIO + Stress Ossidativo - 2 + Legge di Guarigione + Porfiria + Vita sana nell'Intestino + Dove localizzare la mente ? - Stati d'ansia ed Intestino ARRUOLIAMO il MICROBIOTA nella LOTTA al CANCRO (e non solo...) Il corpo umano è abitato da migliaia di miliardi di microrganismi che acquisiamo fin dalla nascita e che si mantengono per tutta la vita. Questo microbioma, anche se per lo più tendiamo a dimenticarcene, costituisce una parte intima ed essenziale della nostra persona. E coinvolto in numerosi processi biologici vitali, come la nutrizione, il sistema immunitario e persino la salute mentale. E oggi si stanno accumulando sempre più prove di una relazione fra microbioma e cancro. Negli ultimi cinque anni, è stato creato un catalogo completo dei microrganismi che vivono sulle superfici e all’interno delle varie cavita’ del nostro corpo. Ciò ha rivelati che il microbioma è una comunita’ eterogenea di oltre 1.500 specie cui la stragrande maggioranza risiede nell’intestino. Nell’uomo, la prova più convincente del potenziale rapporto fra microbioma e cancro proviene dagli studi su del colon-retto (CRC), la terza forma tumorale più comune negli Stati Uniti nonché seconda principale causa di morte oncologica. Le ricerche recenti su pazienti con questo tipo di cancro rivelavano degli squilibri nelle loro comunità microbiche intestinali. Per esempio, confrontate con quelle di soggetti sani, le feci dei pazienti CRC contengono una quantita’ minore di batteri dei gruppiLachnospiraceae e Roseburia ed una sovrabbonda di altri batteri come Enterococcus e Streptococcus. Perché è importante la tipologia di microrganismi presenti nel tratto gastrointestinale ? Il microbioma gioca semplicemente un ruolo nel nostro sistema immunitario, ma produce anche il 10% delle nostre energie e fa fermentare i carboidrati introdotti con la dieta in vari metaboliti quali gli acidi grassi a corta catena acetato, proprionato e butirrato. Fonte: NewScientist.com, 281 2014, http://tinyurl.com/l9chmav Promemoria Il microbiota intestinale umano è un ecosistema complesso che colpisce entrambi (microbioma ed ospitante), e ne è influenzato dallo stato (psicofisico) dell'ospitante. Le analisi della microflora intestinale, rivelano associazioni tra specifici microbi e stato di salute e malattia, genotipo e dieta dell'ospitante ed eta' biologia. + vedi: Disbiosi e Disfunzioni intestinali Lokiarchaeota nel microbiota - microbioma Ogni mitologia ha bisogno del suo bravo briccone, e pochi bricconi sono all’altezza del nordico dio Loki, che semina guai e insulta gli altri dèi. È elusivo, anarchico, ambiguo. Perfetto, insomma, per dare il suo nome a un gruppo di microrganismi i "Lokiarchaeota" che sta riscrivendo una pagina fondamentale della storia delle più antiche radici della vita. Questi microbi irregolari appartengono a una categoria di organismi unicellulari, essi non sono batteri, ma individui unicellulari che sono in grado di vivere in condizioni di temperatura, acidità, alcalinità, salinità estreme. Chi è Loki. Si tratta di una divinità della mitologia norvegese-norrena, astuto e ambiguo, benevolo e malevolo insieme, legato a un patto di sangue con Odino e compagno di Thor. Il nome Loki è associato alla parola Old Norse, “vecchio norvegese” e a “flame”, fiamma. E’ il dio del fuoco, Il calore che tutto arde, la fiamma della passione che tutto consuma. Sulla Terra esiste un luogo, localizzato nell’Oceano Atlantico, tra Groenlandia e Norvegia ove, a profondità di 2353 metri, sono state scoperte delle bocche di roccia dalle quali fuoriesce acqua caldissima a 300 °C come fumo nero. Quel luogo viene chiamato il "Castello di Loki" ed è composto da sfiati o “camini idrotermali attivi” che emettono acqua di colore nero e rosso per i depositi di ferro ossidato che formano torri come dei castelli. Le bocche di queste torri/camini, sono ricoperte da microorganismi di colore biancastro. vedi il video del "Loki's Castle" ripreso dai ricercatori della Nave da Ricerca GoSars nel 2005 sotto la guida del biologo marino Rolf Pedersen del Center for Geobiology dell'Università di Bergen.
https://youtu.be/d_yqE7VlAyw
Attorno alle bocche eruttanti del Loki's Castle esistono questi micro-organismi estremofili tra i quali è stato isolato l’archaea denominato phylum archaeal Lokiarchaeota dal nome del "Castello di Loki". Gli archaea ancestrali sopravvivono in condizioni estreme quali quelle che si trovano su Marte. Nature nel 2015 e che afferma che noi umani siamo derivati da un microorganismo procariota definito Lokiarchaeota della famiglia degli archea. ( Nature 2015) https://www.nature.com/articles/nature14522 Nell'intestino di animali ed umani, esistono non solo batteri, ma anche specie quali appunto gli Archea che fanno parte anch'essi del microbiota/microbioma. Gli animali e gli umani, siamo tutti costituiti da cellule dotate di nucleo e quindi eucariote, ma abbiamo in pancia, nel nostro microbioma intestinale, cellule procariote, cioè senza nucleo come batteri e soprattutto gli archaea. Secondo la teoria della endosimbiosi, noi primati eucarioti deriviamo dallo scambio di materiale genetico avvenuto tra un archaea ed un aubabacterio che ha permesso la nascita delle cellule eucariote dotate di nucleo delle quali siamo costituiti. (Williams TA 2013 Nature). Il Lokiarchaeota appartiene alla stessa specie degli archaea reperibili nel nostro microbiota intestinale. Possediamo quindi nell’intestino microorganismi cosiddetti “estremofili” ovvero capaci di sopravvivere in condizioni ambientali estreme. La vita su Marte venne dimostrata dal Prof. Gilbert V. Levin della Arizona State University nel 1997 dopo le missioni delle navicelle Viking 1 e 2 e confermata nello studio del 2012 prodotto dal gemellaggio dei ricercatori dell’Università di Siena e lo stesso Prof. Levin. (Levin GV. Bianciardi 2012) Il Prof. Levin studiò con particolare attenzione gli archaea durante gli esperimenti derivati dalla analisi dei micro-organismi reperiti su Marte. (Levin GV 2010) Wagner D, dell’Alfred Wegener Institute for Polar and Marine Research insieme ai suoi collaboratori ha ricreato in Siberia le condizioni di vita su Marte ed ha documentato la possibilità di sopravvivenza degli archaea in queste ostili condizioni. (Wagner D 2007). Anche nel Lago antartico di Ace con acque del fondale anossiche e sulfidriche che replicano le condizioni geoambientali di Marte si è sperimentata la sopravvivenza degli archaea. (Pontefract A 2017) Quindi per riassumere, il microbiota intestinale è una specie di "astronave" presente sulla mucosa intestinale che noi trasportiamo dentro di noi ove questi esseri viventi vivono e ci aiutano a vivere l'esperienza terrestre. L'ecologia del microbiota intestinale dipende da: alimentazione, affettività, equilibrio psicologico e quindi dalle alterazioni di queste tre funzioni, nascono tutte le malattie. Dott. Luciano Lozio, video su Intestino e salute
COLONSCOPIA: Si prospetta una vera e propria rivoluzione nella colonscopia – 24/09/2014 un'azienda spin-off della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa ha sviluppato un robot endoscopico mini invasivo monouso che consente di effettuare l'indagine in modo indolore e senza i tipici fastidi per il paziente. La soluzione innovativa è stata subito adottata dall'Ausl 5 di Pisa ed è quindi già in uso. Inoltre è disponibile presso gli Spedali Riuniti "Santa Maddalena" di Volterra. Il dispositivo, denominato "Endotics" (dalla fusione tra "Endoscopy" e "Robotics") ha la caratteristica di avanzare lungo il tratto gastrointestinale secondo un movimento che ricorda quello che in natura si riscontra tra i bruchi, ossia con un sistema di ancoraggio posto l'uno all'estremità cefalica e l'altro a quella caudale, con la capacità di ridurre o estendere il corpo intermedio. I principali vantaggi clinici conseguiti sono: l'eliminazione dei rischi legati ad anestesia e sedazione, come anche quelli di perforazione non essendoci necessità di effettuare spinte; la scomparsa di qualsiasi possibilità di contaminazione che si ha riutilizzando il colonscopio (disinfettato ma non sterilizzato); il ridotto pericolo di malattie professionali per gli operatori che comandano il robot con un joystick; la garanzia di una diagnosi completa anche nei soggetti più sensibili al dolore o con particolari conformazioni anatomiche. “Adesso”osserva Giacomo Gamberucci, utilizzatore del metodo mininvasivo all'ospedale di Volterra “la tecnologia Endotics viene utilizzata nelle colonscopie difficili, ovvero in quei pazienti in cui la colonscopia tradizionale non riesce a visionare I'intero colon”. Per il futuro, aggiunge, è facile immaginare un applicazione più estesa, per esempio nelle condizioni in cui i pazienti devono sottoporsi a più controlli, come nelle malattie infiammatorie croniche intestinali. È inoltre in studio una nuova versione della sonda in grado di eseguire biopsie. - Tratto da doctor33.it Per pulire bene tutto l’intestino I clisteri possono pulire il colon, ma solo una parte molto piccola di esso, dai 40 ai 50 centimetri. Un’opzione semplice e naturale è quella a base di semi di lino e kefir, da adottare per circa 3 settimane. Questo metodo di depurazione dell’intestino aiuta a normalizzare il peso ed offre vari effetti positivi nella regolazione del metabolismo dei lipidi (grassi). La farina di semi di lino assorbe ed elimina le tossine dal corpo. Sostituisci questo rimedio alla classica colazione, per 3 settimane. Prima Settimana: 1 cucchiaio di farina di semi di lino e 100 ml di kefir Seconda Settimana: 2 cucchiai di farina di semi di lino e 100 ml di kefir Terza Settimana: 3 cucchiai di farina di semi di lino e 150 ml di kefir. Ricordarsi di preparare una pozione fresca ogni giorno e di non consumare nient’altro a colazione. Associare a questo rimedio ad una dieta salutare e consumare almeno 1.5- 2 litri d’acqua basica al giorno. Utilizzo della BioElettronica per qualsiasi sintomo che i medici impreparati della medicina ufficiale chiamano impropriamente "malattie", per il ripristino della funzionalita' dei neurotrasmettitori + Protocollo della Salute Ecco i vari problemi ritrovati con una capsula con luce e telecamera interna, riciclabile, che passa dalla bocca fino all'ano individuando sulle pareti dei tessuti del tubo digerente i vari problemi non facili da vedere in altro modo: CNR: L'intestino, campione dell'evoluzione – 29/04/2014 Comunicato stampa - Il microbiota intestinale degli Hadza della Tanzania, gli ultimi cacciatori-raccoglitori, confrontato con quello degli italiani, ne conferma l'adattamento all'ambiente. La nostra flora batterica è più 'poverà e ci espone alle malattie tipiche delle nazioni industrializzate: i nostri antenati paleolitici erano più 'sani' ? Alla ricerca internazionale, pubblicata su Nature Communications, ha partecipato l'Itb-Cnr - Roma, (I). Le comunità microbiche intestinali hanno un ruolo essenziale nella nostra fisiologia, essendo un fattore chiave per la nutrizione, il funzionamento del sistema immunitario e la protezione da microorganismi patogeni. E studi recenti hanno dimostrato come ilmicrobiota intestinale agisca in maniera adattativa, ottimizzando le performance metaboliche e immunologiche in risposta ai diversi alimenti. (NdR: sempre se essa non e' invalidata, distrutta, alterata, esempio dai Vaccini, farmaci ed alimentazione contaminata ed inadatte..) Al fine di comprendere meglio questo aspetto evolutivo, un team internazionale di ricercatori, del quale fa parte Clarissa Consolandi dell'Istituto di tecnologie biomediche del Consiglio nazionale delle ricerche (Itb-Cnr) di Segrate (Mi), ha sequenziato per la prima volta il microbiota intestinale degli Hadza della Tanzania, una delle ultime popolazioni di cacciatori-raccoglitori, confrontandolo con quello degli italiani, quali rappresentanti di uno stile di vita occidentale. I risultati, recentemente pubblicati sulla rivista Nature Communications, hanno evidenziato nel tratto gastrointestinale degli Hadza un profilo microbico mai osservato in nessun'altra popolazione umana, a conferma del ruolo essenziale nell'adattamento dei batteri simbionti dell'intestino. "Gli Hadza, una tribù di circa 200-300 individui, rappresentano una testimonianza unica dello stile di vita dei nostri predecessori paleolitici, che ha caratterizzato il 95% della storia dell'evoluzione umana", spiega Consolandi. "I risultati dimostrano come l'assetto funzionale della loro comunità microbica intestinale sia altrettanto unico. È perfettamente adattato a metabolizzare e a ricavare energia dagli alimenti fibrosi che essi abitualmente consumano, grazie alla particolare produzione del propionato, un acido grasso, rispetto al butirrato più abbondante negli italiani. Inoltre, il microbiota di uomini e donne di questa tribù differisce in maniera sorprendente, mai vista in altra popolazione umana, e riflette le divisioni del lavoro nella comunità, con implicazioni per la fertilità femminile". Gli Hadza possiedono insomma un ecosistema microbico intestinale estremamente diverso e più variegato rispetto a noi occidentali. "Quest'elevata diversità potrebbe corrispondere alla maggiore complessità funzionale di estrema rilevanza nell'ambito della salute", prosegue la ricercatrice Itb-Cnr, "mentre il suo successivo impoverimento si lega a fattori quali igienizzazione e alto contenuto di zuccheri e grassi nella dieta, ma anche a malattie croniche emergenti delle nazioni industrializzate, quali sindrome del colon irritabile, cancro al colon-retto, obesità, diabete di tipo II, morbo di Crohn". Il microbiota degli Hadza è arricchito di microrganismi che noi consideriamo batteri patogeni come il Treponema, mentre è povero di gruppi considerati benefici quali i probiotici bifidobatteri. "Il fatto che però gli Hadza non siano soggetti a malattie infiammatorie croniche frutto di disbiosi microbiche porta a ridefinire i concetti di 'sano e 'malato del microbiota intestinale, in funzione del contesto", conclude Consolandi. "Lo studio dimostra dunque come i microrganismi residenti nell'intestino siano partner essenziali per adattarsi a stili di vita e ambienti diversi, di cui dobbiamo preservare la diversità funzionale". La ricerca, che ha inoltre valutato l'attività metabolica dei microrganismi intestinali misurando la produzione di acidi grassi a corta catena, è stato condotto da un team internazionale di ricercatori provenienti anche da Max Planck Institute, Università di Bologna, Università di Dar es Salaam (Tanzania), di Cambridge (Uk) e Nevada (Usa). Tratto da: lescienze.it >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> Di che intestino sei ? - La flora batterica intestinale puo' esse catalogata in 3 gruppi diversi - Giu. 2011 Il nostro intestino e' pieno di batteri e sappiamo che sono alleati preziosi e permettono la digestione dei cibi, perche' demoliscono le tossine introdotte, scindendo i cibi, producono amminoacidi essenziali e vitamine, sostanze indispensabili per l'organismo, ma quello che pochissimi sapevano era che la combinazione dei diversi microbi non risponde ad una causalita', ma segue e corrisponde a delle precise regole per 3 differenti ecosistemi, cioe' per 3 comunita' diverse di batteri. Questo fatto e' stato confermato dagli autori di questa scoperta capitanati dal dr. Peer Bork dell' European Molecular Biology Laboratory di Heidelberg (D); lo studio e' stato pubblicato su Nature e mostra che vi sono marcatori microbici genetici collegati a tratti specifici come eta' ed indice di massa corporea dell'ospitante. I ricercatori hanno analizzato i batteri intestinali contenuti nelle feci di 39 soggetti di 3 continenti diversi (EU, Asia, America) estendendo lo studio anche ad altri 85 volontari danesi e 154 americani. Hanno quindi scoperto che potevano essere classificati in 3 gruppi diversi a seconda di quale tipo di batterio fosse piu' frequente nell'organismo. Hanno anche compreso che gli anziani rispetto ai giovani, hanno una maggioranza dei batteri che degradano i carboidrati; altri dati che sono emersi dall'indagine, sono quelli riguardanti che certi batteri sono associati all'invecchiamento od al peso corporeo. La maggior parte delle interazioni fra esseri umani e microorganismi anziché essere patogene risultano addirittura vantaggiose per entrambi. Questa nuova visione del microbiota tipico dell'uomo è iniziata alla fine del 19° secolo, grazie agli approfondimenti effettuati dal pediatra austriaco tedesco Theodor Escherich: egli si rese conto che i microorganismi intestinali devono interagire fra loro, effettuando nel 1886 un'approfondita ricerca sul rapporto dei batteri intestinali con la fisiologia della digestione nei neonati Dopo essersi trasferito a Monaco di Baviera nel mese di agosto 1884 per ottenere la sua abilitazione (una qualifica post-laurea necessaria a tenere una conferenza in una università tedesca), il Dr. Escherich ha focalizzato la sua ricerca su come: I) definire la normale flora batterica del tratto intestinale infantile e le sue modifiche subito dopo la nascita, II) valutare il ruolo dei batteri nella fisiologia della digestione, III) valutare la relazione di questi risultati con le condizioni patologiche nei neonati. >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> Quando l'umore viene dall'intestino - Mag. 2011 Per la prima volta è stata dimostrata l'esistenza di un'influenza diretta della flora batterica intestinale sul chimismo cerebrale e sul comportamento - vedi anche: 2 cervelli + 2 cervelli anzi 3 - IMPORTANTE da ricordare e' che: l'Intestino e' la sede dell'Inconscio L'esistenza di un'influenza della flora batterica intestinale sul chimismo cerebrale e sul comportamento è stata per la prima volta dimostrata da una ricerca condotta presso la McMaster University, i cui risultati sono pubblicati sulla rivista Gastroenterology. E' noto che diverse malattie intestinali, e in particolare la sindrome del colon irritabile, sono spesso associate a disturbi d'ansia e depressione. "Questo eccitante risultato fornisce lo stimolo a un ulteriore studio della componente microbica nella genesi dei disturbi comportamentali", ha detto Stephen Collins, che ha diretto lo studio. Nell'intestino di ogni persona vivono molte migliaia di miliardi di batteri che concorrono a svolgere diverse disparate funzioni essenziali per il mantenimento di uno stato di buona salute. Nella nuova ricerca, condotta su topi adulti, i ricercatori hanno mostrato che l'alterazione del normale contenuto batterico dell'intestino attraverso antibiotici determina cambiamenti comportamentali: i topi diventano meno cauti o ansiosi. Il cambiamento era accompagnato anche da un aumento a livello cerebrale del fattore neurotrofico derivato (BDNF), che è stato messo in relazione a fenomeni depressivi e ansiosi. La sospensione della somministrazione di antibiotici la flora batterica intestinale si normalizzava e così pure il chimismo cerebrale, osservano i ricercatori. Per confermare l'influenza dei batteri sul comportamento, i ricercatori hanno successivamente provveduto a colonizzare l'intestino di topi dall'intestino sterile con batteri provenienti da topi con diversi schemi comportamentali. Hanno così riscontrato che quando un topo "sterile" con un patrimonio genetico associato a un comportamento passivo era colonizzato da batteri provenienti da topi con un comportamento altamente esplorativo, essi diventavano più attivi e audaci. Analogamente, topi normalmente attivi diventavano più passivi dopo aver ricevuto batteri da topi il cui retroterra genetico era associato a un comportamento passivo. Collins osserva che quest'ultima ricerca indica che per quanto siano molti i fattori che determinano il comportamento, anche la natura e la stabilità dei batteri intestinali influiscono su di esso e che qualsiasi alterazione - dovuta a infezioni o antibiotici - può indurre cambiamenti comportamentali. Collins ha osservato che questi risultati pongono le basi per studiare il potenziale terapeutico dei probiotici nei disturbi del comportamento, in particolare a quelli associati alla sindrome del colon irritabile. (gg) I ricercatori hanno eseguito esperimenti su 21 donne volontarie sane. Le 21 pazienti sono state sottoposte a tre sessioni di un minuto di esposizione a raggi ultravioletti in tutto il corpo per una settimana. Durante tutto il trattamento venivano prelevati campioni di feci e venivano analizzati i batteri intestinali. Venivano inoltre prelevati campioni di sangue per analizzare i livelli di vitamina D. I ricercatori scoprivano che l’esposizione della pelle ai raggi ultravioletti aumentava in maniera significativa la diversità microbica intestinale e questo accadeva solo in quelle persone che non avevano assunto integratori di vitamina D nel corso degli esperimenti. Come spiega Bruce Vallance, ricercatore dell’Università della British Columbia che ha condotto lo studio, l’esposizione ai raggi UVB aumentava la ricchezza e l’uniformità del microbioma dei soggetti. Prima dell’esposizione ai raggi, le donne che non assumevano integratori mostravano un microbioma intestinale meno diversificato rispetto alle donne che già assumevano integratori di vitamina D. Tra i batteri che aumentavano di più c’erano i Lachnospiraceae, un genere di batteri già precedentemente collegato alla vitamina D. https://notiziescientifiche.it/esposizione-a-luce-del-sole-puo-modificare-microbioma-intestinale/ >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> Reflusso gastroesofageo Sintomi I sintomi variano spesso da persona a persona, a seconda dell'entità del reflusso, di fattori mucosali individuali (poco noti perché difficili da studiare) ed altri parametri ancora sconosciuti. Tra questi abbiamo: Ipersecrezione catarrale (aumentata produzione di muco, ben visibile sul piano glottico), tosse stizzosa o cronica, asma o difficoltà respiratoria, sensazione di nodo in gola (bolo ipofaringeo), Emoftoe (sputare sangue tipico di stati tubercolari), raucedine, disfonia, dolore retrosternale irradiato al mento, alla mandibola, alle braccia e tra scapole, apnee notturne, faringite (con o senza mal di gola), laringite posteriore (edema e rossore), granulomi sulle corde vocali, prollasso dei tessuti molli (velopendulo), patina bianca sulla tonsilla linguare, alitosi e raclage (sensazione di dover raschiare continuamente la gola per un forte presenza di muco che in realtà si rivela essere scarso e di difficile estrazione), vellicchio faringeo, disfagia orofaringea ed odinofagia. Alcuni di questi sintomi sono comuni anche ad infezione da tubercolosi intestinale, e spesso vengono fraintesi ed associati erroneamente al reflusso. Decorso della malattia L'acido cloridrico e la bile che vengono a contatto in questo modo con la mucosa dell'esofago ne provocano l'infiammazione con la conseguente insorgenza di dolori cronici. Anche se occasionali piccoli reflussi sono considerati fisiologici, in alcuni casi la frequenza e l'intensità dei reflussi può assumere valenza patologica. Col tempo l'infiammazione può evolvere in danni al tessuto dell'esofago, sotto forma di erosioni e piccole ulcere, e si parla quindi di esofagite. E' importante discernere il tipo di reflusso (gassoso solido o liquido) ed il tempo con il quale si distanzia dai pasti. Tenendo presente che il tempo massimo di svuotamento gastrico (T1/2) attualmente considerato come soglia per la definizione di gastroparesi e' di 120 minuti se il reflusso si manifesta oltre questo tempo e' dovuto, probabilmente, ad una problematica intestinale (dopo 120 min., anche in caso di gastroparesi, il bolo alimentare e' passato, anche solo per la forza di gravità, dallo stomaco nell'intestino) Qualora la manifestazione si ha entro i 120 minuti la causa del reflusso potrebbe essere dovuto alla proliferazione animala dell'helicobacter pylori o ad una diminuzione del tono del cardias (lo sfintere esofageo inferiore - SEI/LES), cioè la specie di valvola che separa l'esofago dallo stomaco, in seguito all'assunzione di sostanze diverse, come cibi grassi, nicotina, caffeina, agrumi, alcolici ed anche alcuni tipi di farmaci; in casi più rari è dovuta al prolungato ristagno del bolo nello stomaco (si puo ipotizzare una stenosi o preudo-occlusione ileare o del tenue), per via di discinesie (disturbi motori) che rallentano il normale svuotamento dello stesso; altre volte la causa è da ricercare nell'assunzione di pasti troppo abbondanti; infine sono predisponenti tutte quelle condizioni che determinano un aumento della pressione gastrica, come l'obesità e la gravidanza. Esami - E' utile inizialmente valutare la presenza dell'Helicobacter Pylori che spesso e' concausa secondaria, del problema. - La diagnosi di reflusso gastroesofageo patologico si effettua con la pH-metria esofagea 24 ore che consente di differenziare i reflussi fisiologici da quelli patologici. In alcuni casi, anche reflussi "fisiologici" possono provocare sintomi ("esofago irritabile o ipersensibile"). - Per una diagnosi più coerente e certificabile soprattutto in casi di reflusso atipico, alcuni centri mettono a disposizione la pH-metria con impedenziometria multicanale intraluminale, che permette di valutare se il refluito giunge fino in gola, in che entità ed in quale forma (liquido, gassoso o biliare). - Nel caso in cui si rilevano solo reflussi gastro-esofagei (solitamente avviene entro i 120 minuti dal pasto) la manometria gastro esofagea puo definire la tonia del cardias. - Nel caso in cui la ph-metria rilevi reflussi duodeno-gastrici, può essere studiato il transito, la morfologia e la funzionalità intestinale con RX digerente completo ed RX clisma opaco. Questi possono, oltre alla valutazione dei tempi di transito, evidenziare stenosi o pseudocclusioni e nel caso in cui da questi emerga una morfologia colica particolare (ascendente dilatato dolico-colon, trasverso dilatato in ptosi, discendente filiforme e/o sigma disteso) la manometria colica delle 24 ore valuta la motilità del tratto ipertrofico. - Nel caso in cui dalla manometria si rilevasse una atonia del tratto che precede quello dilatato, nel quale si rileva una elevata pressione basale (solitamente discendente o sigma), (a conferma del sospetto megacolon) e necessario valute le seguenti ipotesi; - megacolon (vedi piu' sotto al descrizione) - Nel caso in cui si sospetta un problema micobatterico è possibile una prima valutazione con un prelievo di sangue (Quantiferon-TB) da abbinarsi sempre con il test cutaneo Mantoux (da ripetersi dopo una settimana/un anno in caso di negatività per l'Effetto booster e con l'analisi delle feci. - Inoltre la gastroscopia e' utile per valutare visivamente e per mezzo di piccoli prelievi bioptici la integrità del tratto esofago-stomaco-duodeno e la colonscopia per quello colico. Tratto da: gastroenterologia.net, con alcune modifiche del NdR. Terapie Naturali – vedi Crudismo Le salutari conoscenze popolari di medicina naturale perdute dalla medicina ufficiale farmacologica Sin dall'antichità il problema del reflusso gastro-esofageo e' sempre stato visto come un sintomo dell'organismo che esprime una problematica gastro-intestinale. Solo di recente la medicina allopatica ha definito falsamente questo problema, una vera e propria malattia (MRGE o, in inglese, GERD, Gastro-Esophageal Reflux Disease o GORD, Gastro-Oesophageal Reflux Disease) L'ascorbato o "canarino" Un tempo, la conoscenza di medicina naturale popolare (una delle tante pratiche ormai perdute qui da noi in Italia, ma tutt'ora vive in molti altri paesi e presso altri popoli) usava, per i problemi di digestione, il cosiddetto: canarino; ossia buccia di limone fatta bollire con acqua e bevuto caldo e/o Bicarbonato di Sodio. Vedi la voce: Ascorbato di Potassio) per approfondire. Bollitura del Latte L'altra pratica salutare dei vegetariani perduta è:ì quella di far bollire il latte. La sola Pastorizzazione, a differenza di quanto erroneamente divulgato, non è efficace nei confronti di parecchi altri agenti patogeni: come i micobatteri, per esempio. Lo dimostrò il premio Nobel Robert Koch, lo affermava lo scienziato Norman Walker ed è stato ampiamente dimostrato anche da recenti studi, degli Istituti Zootecnici, relativi al Mycobacterium Avium Subsp. Paratuberculosis (MAP). Vedi la voce: Alimentazione infetta per approfondire. >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> L’INTESTINO e' la culla della SALUTE -18/10/2010 Perché la buona salute dell'intestino determina la buona salute globale dell'individuo: le relazioni tra intestino e sistema immunitario... In realtà la frase di Paracelso dice: "Nell'intestino si trova la culla della morte", ma noi preferiamo concentrare l'attenzione sulla salute, poiché anch'essa ha la sua sede principale nell'intestino. Nell'ambito delle cure intestinali e dell'alimentazione, le offerte sono innumerevoli e a mio parere regna una gran confusione. Partiamo per esempio con l'alimentazione. Se ascoltiamo un sostenitore del consumo esclusivo di cibi cotti, questi ci spiega in modo logico e convincente come mai gli alimenti cotti sono più facilmente digeribili e assimilabili. Noi lo stiamo a sentire con rispetto e ci lasciamo convincere immediatamente. Poi magari il giorno dopo incontriamo un seguace del crudismo, che a sua volta ci illustra in maniera altrettanto convincente e inconfutabile il motivo per cui quello crudo è l'unico cibo che può essere correttamente assimilato e facilmente digerito dal nostro organismo. Dopo averlo ascoltato sono convinta ed entusiasta, ma comincio a chiedermi com'è possibile che entrambe le tesi sembrino così logiche. Un altro consulente alimentare mi tiene una conferenza sul perché l'uomo ha bisogno del latte per l'apporto di calcio, mentre la concorrenza giura che consumando latte si perde complessivamente del calcio e che dopo i tre anni di vita non si è comunque più in grado di digerire bene questo alimento. L'unica cosa che ci si procura bevendo latte è un'eccessiva presenza di muco. Poi ci sono quelli che si esprimono a favore della farina integrale e quelli che dimostrano che i prodotti integrali contengono una maggior quantità di muffe e per questo andrebbero assolutamente evitati. E via di questo passo, potremmo prolungare all'infinito la catena con questi esempi contraddittori. Poi ci sono altri titoli di libri interessanti, come An vollen Töpfen verhungern [Morire di fame nonostante le pentole piene N.D.R.] che si riferisce alla diminuzione costante del valore nutritivo dei nostri alimenti (anche in quelli provenienti da colture biologiche, seppure con una percentuale nettamente inferiore) o come Essen Sie gern Tapetenkleister? [Vi piace mangiare la colla da tappezziere? N.D.R.], grazie al quale veniamo a sapere come mai, in base ai test di alcuni medici, già l'80 per cento degli esseri umani è allergico al frumento. Uno dei responsabili è l'alta concentrazione di glutine, una proteina collosa che - oltre a rendere colloso il pane bianco – viene utilizzata come collante base nelle colle da tappezziere e lascia anche nel nostro destino dei residui appiccicosi. Altri "specialisti" ancora ci rivelano che possiamo mangiare quel che vogliamo, finché lo facciamo volentieri, dato che gustarsi il cibo più sano con il pensiero recondito che potrebbe non essere sano abbastanza equivale ad avvelenarlo. Secondo questa teoria, una persona che si mangia gioiosamente tutti i giorni la sua tortina dovrebbe essere più sana di una che resta attaccata, soffrendo, alla pentola delle verdure. Di sicuro c'è qualcosa di vero, ma è ancora da dimostrare se può bastare come unico criterio. Chi non ha paura di sottoporsi a esami può farsi fare una radiografia all'intestino crasso per vedere se c'è una presenza di deformazioni patologiche. Ad ogni modo c'è una cosa che possiamo accettare come dato di fatto: nella nostra società moderna abbiamo la netta tendenza a non prendere in considerazione l'intestino come possibile causa delle nostre malattie. Continuare ad applicare unguenti sul viso contro gli eczemi cronici senza curarne minimamente la causa - un intestino intossicato - è un atteggiamento che ha un po' dell'assurdo. È anche impensabile guarire dai reumatismi senza risanare nel contempo l'intestino, eppure quasi nessuno se ne preoccupa. È un po' come se avessimo un tubo intasato in bagno, per cui dallo scarico provengono dei cattivi odori, e invece di pulire il tubo ci limitassimo a profumare l'ambiente. Ed è proprio quello che facciamo di solito: escogitiamo dei trucchi per combattere i sintomi (la puzza), ma non vogliamo eliminare la causa (il tubo intasato o l'intestino). Pare che occuparsi del proprio intestino sia proprio "fuori moda". Sono solo quegli svitati degli alternativi a pulire a fondo il tuboquando basta andare in farmacia per trovare delle essenze odorose raffinate. Intestino e sistema immunitario L’intestino non è preposto solo alla digestione, ma è anche sede del sistema immunitario, ragion per cui è estremamente soggetto ai nostri stati d’animo. Ci sono studi che dimostrano come la semplice visione di film che suscitano emozioni positive provochi una reazione nel nostro sistema immunitario. È addirittura possibile misurare un aumento immediato di anticorpi protettivi. Mentre i film mediocri non hanno nessun effetto, possiamo facilmente immaginarci che cosa succede quando si guarda una pellicola horror dopo l’altra. Chi l’avrebbe mai detto ? Anche l’intestino viene al cinema con noi ! Per capire pienamente l’intestino, bisognerebbe anche sapere che il tipo di cellule, le sostanze attive e i recettori delle cellule nervose che lo circondano sono esattamente identici alle nostre cellule cerebrali. La serotonina, una sostanza messaggera nervosa che influenza il nostro umore, viene prodotta fino al 95 per cento nell’intestino. Le emozioni nascono prevalentemente nell’intestino e non nella testa, e lo si nota non appena lo si rimette in sesto, dato che ci si sente di colpo in uno stato d’animo più gioioso e piacevole. Viceversa, un intestino intossicato da scorie intensifica le depressioni, gravando sul nostro stato d’animo. Oggigiorno gli scienziati presumono anche che nell’intestino ci sia la sede dell’intuizione, proprio per il fatto che lì si trovano circa dieci milioni di “cellule cerebrali” (o meglio cellule identiche a quelle cerebrali). Inoltre il 90 per cento dello scambio di informazioni fra intestino e testa procede dall’intestino alla testa, e solo il 10 per cento segue la direzione opposta. L’intestino ha quindi un sacco di cose da raccontare alla nostra testa; quando è costipato e intossicato dalle scorie anche la nostra intuizione è rallentata e bloccata e le emozioni vengono alterate, dato che la produzione di serotonina e indirettamente il nostro stato d’animo vengono influenzati da quello che mangiamo. L’intestino quindi è estremamente importante: - Reagisce ai nostri stati d’animo e contribuisce notevolmente alla loro creazione. - È la sede del sistema immunitario, che a sua volta dipende dal nostro umore e dal nostro sentirci bene nella vita. - Nel frattempo si suppone che sia anche la sede principale della nostra intuizione (prendere decisioni in maniera viscerale). Se l’intestino è malandato, il suo stato si riflette necessariamente anche sulla nostra intuizione. - Se l’intestino è intossicato da scorie, l’organismo non solo non viene adeguatamente rifornito di sostanze nutritive, ma viene avvelenato. Il sistema immunitario si indebolisce e tendiamo ad ammalarci sempre più nel corso degli anni. Io stessa per anni ho sperato di non dover avere niente a che fare con l’intestino e il suo risanamento, e ho l’impressione di non essere l’unica. Ad ogni modo ci sono milioni di casi di persone che sono guarite da qualche malattia senza occuparsi dell’intestino, eppure ci sono molti elementi che fanno pensare che Paracelso avesse ragione quando diceva che nell’intestino si trova la culla della morte. Chi infatti desidera restare a lungo sano e vitale e non è interessato a liberarsi provvisoriamente neanche di un singolo sintomo, non può evitare di affrontare il tema intestino e alimentazione. Tratto da: scienzaeconoscenza.it >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> Il SISTEMA DIGERENTE ha un'istologia generale uniforme e può essere diviso in quattro tonache concentriche: mucosa,sottomucosa, muscolare, e sierosa. Le differenze sono dovute a specializzazioni nella funzione dei singoli tratti. La mucosa è la tonaca più interna, quella cioè che si trova a diretto contatto con il cibo. Svolge le funzioni di assorbimento,secrezione ed importanti processi della digestione. È formata da: - Epitelio - Lamina propria - Muscularis mucosae La tonaca mucosa cambia in base alle funzioni di ciascun organo del tubo digerente. Deve resistere al pH acido dello stomaco, assorbire una moltitudine di diversi nutrienti nell'intestino tenue e regolare l'assunzione di acqua nel crasso. La struttura quindi riflette le esigenze di questi organi conformandosi in tante pieghe per aumentare la superficie di assorbimento (villi intestinali, e pliche circolari) o formando invaginazioni per le ghiandole secernenti come nel caso delle fossette gastriche dello stomaco. Sottomucosa È formata da tessuto connettivo che ospita vasi sanguigni, linfatici e nervature. MUCOSA INTESTINALE La mucosa intestinale è lo strato più interno dell'organo. Come tale, si affaccia direttamente sul lume dell'intestino, a stretto contatto con i prodotti della digestione. Al di sotto della mucosa, procedendo verso l'esterno, si incontrano le rimanenti tuniche: la sottomucosa, la muscolare e la sierosa. La mucosa intestinale è a sua volta costituita da tre distinte porzioni: un singolo strato di cellule epiteliali, un tessuto connettivo che mantiene in sede l'epitelio (la lamina propria) ed un esiguo strato di muscolo liscio, chiamato muscularis mucosae, che la separa dalla tunica sottostante. Nel tenue, la mucosa intestinale presenta un aspetto vellutato, conferitole dalla diffusa presenza di piccoli rilievi digitiformi chiamati villi intestinali. Così come le piante assorbono i nutrienti nel terreno tramite le radici, i villi intestinali assorbono le sostanze indispensabili alla crescita e alla sopravvivenza delle cellule. I villi intestinali (vedi figure) hanno lo scopo di aumentare la superficie assorbente, ulteriormente estesa dal sollevamento della mucosa in pieghe macroscopiche e dall'infossamento dello strato epitelialie: i numerosi ripiegamenti della mucosa intestinale del duodeno e del digiuno vengono detti pliche, pieghe semilunari o valvole conniventi, mentre le invaginazioni tubulari dell'epitelio, che si portano in profondità nel tessuto connettivo di sostegno, sono dette cripte. Si calcola che la mucosa intestinale sia ricoperta da circa 40 milioni di villi, più o meno 18-40 per millimetro quadrato. Ogni villo è costituito da un asse connettivale tappezzato da un singolo strato di cellule assorbenti, la cui membrana - rivolta verso il lume - presenta delle sottili estroflessioni citoplasmatiche a dito di guanto. Questi minuscoli rilievi, visibili soltanto al microscopio elettronico, sono chiamati microvilli e nel loro insieme costituiscono l'orletto a spazzola. La particolare conformazione delle cellule assorbenti, note anche come enterociti (NdR: L’epitelio dell’intestino medio è costituito da cellule specializzate nel trasporto dei nutrienti, gli ENTEROCITI, che presentano lunghe e sottili estroflessioni della membrana apicale rivolta verso il lume intestinale, i MICROVILLI ( MV), ha lo scopo di aumentare al massimo le capacità digestive e di assorbimento dell'organismo. Tra i numericamente più numerosi enterociti campeggiano alcune cellule caliciformi che secernono muco nel lume intestinale. Questa sostanza vischiosa e lubrificante è deputata alla protezione della mucosa intestinale dagli insulti degli acidi e dei prodotti della digestione, nonché dagli enzimi digestivi che potrebbero aggredirla. Nei solchi disposti tra i villi ritroviamo un'ulteriore componente, rappresentata dalle ghiandole di Galeazzi o cripte di Lieberkuhn, diffuse in tutto l'intestino tenue e presenti anche nel crasso. Le cripte sono costituite da cellule che matureranno in enterociti (cellule assorbenti), da altre che elaborano muco, da cellule sierose che sintetizzano proteine enzimatiche, dalle cellule del Paneth che producono lisozima ed altri enzimi antimicrobici, e dalle cellule argentaffini del sistema endocrino gastro-intestinale, che producono ormoni endocrini e paracrini per facilitare la digestione e l'assorbimento. Tratto da: my-personaltrainer.it (*) La mucosa intestinale (qui osservata al microscopio ottico e ingrandita di 50 volte), rappresenta un tipico esempio della struttura delle membrane mucose, ovvero delle superfici che rivestono le cavità degli organi interni. Lo strato più esterno di una mucosa è formato da tessuto epiteliale (lamina epiteliale); al di sotto, vi è tessuto connettivo (tonaca o lamina propria della mucosa) che poggia su un sottile strato di muscolatura liscia (muscularis mucosae). Quest'ultimo è visibile nella parte sinistra della foto, come una lamina di colore roseo. Al di sotto della mucosa, vi è la sottomucosa, formata da tessuto connettivo e visibile nella porzione sinistra dell'immagine come uno strato di colore biancastro. L'infiammazione della mucosa intestinale procura in TUTTI i soggetti l'ispessimento della stessa, per il richiamo di liquidi per "spegnere" il fuoco intestinale, provocando piano piano l'ingrossamento e successivamente l'abbassamento (prolasso) dell'intestino verso il basso e produrre malattie agli organi dietro e sottostanti, vescica, ovaie, ano prostata; tutto cio' puo' provocare in certi soggetti anche il megacolon. Quando il cibo, ormai divenuto bolo intestinale dopo essere stato masticato e digerito dallo stomaco, passa nella parte del tubo digerente a contatto con la mucosa dell'intestino Tenue, i neuroni situati nella sede interessata al passaggio del bolo, si stirano e stimolano di conseguenza delle cellule (enterocromaffini) a liberare la serotonina che a sua volta agisce su altri neuroni che sono situati sotto la mucosa stessa, che comandano a loro volta le cellule muscolari, all'interno dell'epitelio della mucosa del tubo digerente, di dilatarsi e/o di contrarsi creando un flusso di "contrazione" a monte e "dilatazione" a valle (come i movimenti di un bruco) per far avanzare in una unica direzione (verso l'ano) il chimo - cosi' e' chiamato il cibo ingerito dalla bocca e predigerito dallo stomaco, quando transita nella parte all'uscita dello stomaco verso e nel duodeno, poi esso e' chiamato chilo - dal duodeno, digiuno e nell'ileo, zone nelle quali convive la nostra flora autoctona biovitale - batteri, funghi, enzimi - flora deputata a demolecolizzare (ridurre in molecole), il chilo (che e' il prodotto del chimo - cibo - pronto ad essere assorbito, in sostanze vitali e/o non, (a seconda del tipo didigestione - flora batterica - pH - temperatura – stress o meno stimoli di peristalsi, di intensita' piu' o meno adatte, che si producono nella parete del tubo digerente) e che, una volta assorbite dalla mucosa intestinale per mezzo dei villi, vengono in seguito trasportate dal sangue alle cellule per il loro nutrimento e per la loro "specializzazione" per altre cellule del corpo ed infine questi residui del cibo/sostanze, ormai per noi "devitalizzate" trasportate nel colon (ascendente, traverso, discendente, sigmoideo, pelvico), dove vengono ivi disidratate e trasformate in scorie, chiamate ormai feci, che una volta raggiunta l'ampolla rettale, debbono essere eliminate dall'ano. Se per caso la serotonina viene ad essere troppa, lo stato di eccitazione prevale e si producono scariche di feci acquose (diarrea , perché la peristalsi troppo veloce impedisce la disidratazione delle feci. Al contrario, se vi e' per caso una scarsa produzione di serotonina, la stitichezza compare, le feci divengono dure perché stazionano troppo nell'intestino crasso (colon) e si disidratano per l'assorbimento dei liquidi entro contenuti. Nei due casi vi è un meccanismo di regolazione automatica, quando l'organismo è in salute e/o in stato emotivo normalmente accettabile; quando questi due casi sono alterati (salute e/o emozioni forti), immediatamente variano, di poco o molto, le fasi del controllo e regolazione della serotonina e quindi si apre una o l'altra direzione di funzioni di "trattenimento" o di "eliminazione" cogestite dai due cervelli (centrale ed intestinale; alle volte le due fasi compaiono alternativamente per certi periodi di tempo che possono durare anche anni. Intestino normale, sano e quello permeabile Quando il sistema e l'apparato digerente funzionano bene solo alcuni componenti (sostanze), accuratamente selezionati, possono attraversare la mucosa dell’intestino ed entrare nel flusso sanguigno. Questo sistema è possibile grazie alla virtuale impermeabilità dell’intestino dovuto alla sinergia tra flora microbica residente, IgA secretorie e tight junction. Fermenti lattici ed IgA formano una pellicola a protezione dell’epitelio mentre le tight junction sono collegamenti stretti tra le cellule del tessuto della mucosa che le rendono impermeabili al passaggio di qualunque cosa, per cui gli alimenti digeriti sono “costretti” a transitare attraverso vie fisiologiche (Cellule, membrana plasmatica dell’orletto a spazzola e cellule M). La “leaky gut syndrome” (NdR: e' una teoria insoddisfacente per l'autismo) è un disordine in cui la lesione organica di base risiede nella mucosa intestinale che è più porosa nel normale. Gli spazi tra le cellule sono diventati talmente ampi da permettere l’entrata di materiale inadeguato nella circolazione sanguigna. (NdR: particolarmente ma non solo, i vaccini alterando pH digestivo e flora batterica autoctona, e sistema enzimatico, sono fattori importanti per l'alterazione della mucosa intestinale) In questa condizione anomala, la membrana intestinale ha perso la sua impermeabilità e permette al grasso ed ai materiali di rifiuto, che non dovrebbero essere assorbiti (batteri, funghi, parassiti, con le loro tossine, proteine non digerite), di entrare comunque nella circolazione sanguigna. Ciò può accadere in quanto l’intestino è danneggiato, permeabile, poroso, ed incapace di trattenere i prodotti di scarto metabolico che, letteralmente “sgocciolano fuori” ed entrano nel sangue, (NdR: intasando ed intossicando, lamicrocircolazione, le cellule e quindi i tessuti). Quanto detto può essere verificato in laboratorio dove, mediante uno speciale test, si può controllare la condizione di impermeabilità intestinale. L’alterazione della permeabilità intestinale è fortemente sospettata di essere all’origine di varie patologie quali: celiachia, infezione da Candida, morbo di Chron, infestazione da Giardia, eczema atopico, problemi digestivi, fatica cronica, asma, emicrania, artrite e in generale tutte le malattie autoimmuni. La presenza prevalente nell’alimentazione moderna di cibi poveri di nutrienti essenziali (vitamine, minerali, acidi grassi) che sono importanti fattori protettivi della mucosa intestinale, unita allo squilibrio della flora batterica e alla forte carenza di enzimi sia negli alimenti che nel nostro apparato digerente, è tra le cause principali del deterioramento della membrana intestinale. Per aiutare a mantenere la corretta permeabilità intestinale è necessario prendersi cura del benessere del proprio intestino (valutando possibili stati disbiotici e le cosiddette“intolleranze alimentari”), limitare i cibi eccessivamente raffinati (snack, merendine, brioches, …), lo zucchero, gli alcolici e introdurre più frutta e verdura di stagione. - vedi: Crudismo By Dott.ssa Katie Alessia Guarato - Biologa Nutrizionista - Tratto da: katieguarato.it >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> APPENDICE Che cos'è ? - scoperta la sua reale funzione, i risultati della ricerca - 12 Gennaio 2017 Per appendice si intende una struttura tubulare annessa al colon, in particolare alla sua porzione prossimale, il cieco. Si tratta di un condotto cilindrico molto sottile che origina dalla parete mediale del cieco, 2-3 cm al di sotto della valvola ileociecale, terminando con un’estremità libera che volge per lo più inferiormente. La collocazione dell’appendice è in realtà variabile da individuo ad individuo: tutto dipende dall’orientamento che le varie strutture hanno assunto nel corso dello sviluppo embrionale. A partire dalla sua origine ciecale, può dirigersi in alto, in basso, lateralmente, medialmente, assumendo dunque posizioni atipiche. L'appendice ha un ruolo importantissimo nelle difese immunitarie e per l'equilibrio della flora intestinale. La tanto bistrattata appendice, spesso considerata pressoché inutile per le funzioni del nostro organismo e spessissimo, oggetto di asportazione chirurgica, pare non essere così irrilevante per come si è sempre pensato. Ne dà notizia, Nature Immunology. La scoperta arriva dall’Australia, dove un equipe di scienziati ha rivalutato il ruolo dell’appendice, ritenendola importantissima per la buona salute del nostro sistema digestivo e per le nostre difese immunitarie. Secondo quanto stabilito da uno studio eseguito all’Istituto Walter and Eliza Hall di Melbourne, ha rilevato l’insediarsi di un gruppo di cellule immunitarie, proprio nell’appendice. Da qui, si attivano a difesa dell’intestino, in caso di infezione, ma non solo: giocano un ruolo importante se si è vittime di avvelenamento alimentare, come di altre patologie di origine batterica. L’importanza della loro funzione, è data anche in casi di patologie tumorali poiché contribuiscono a rafforzare il sistema immunitario del paziente. Gabrielle Belz, specialista in immunologia molecolare presso il Walter and Eliza Hall, che ha coordinato la ricerca insieme al francese, Eric Vivier, anch’egli immunologo, ha rilevato cellule linfoidi, note anche come ILCs, nel mentre che sanavano l’appendice da un danno d’origine batterica. Si è quindi potuto stabilire che l’appendice è “casa” dei batteri buoni da dove questi, lavorano a vantaggio del ristabilire la flora intestinale, tutelato così il buono stato del sistema digestivo. Sempre Gabrielle Belz afferma in merito che, le cellule linfoidi hanno indiscutibile valore, quando si tratta di contrastare le infezioni batteriche sopraggiunte su pazienti malati di cancro, che ne compromettono ulteriormente il sistema immunitario. Questa loro peculiarità, si somma con quella di creare un livello di protezione immunitaria supplementare, negli organismi sani Degli studi condotti nel 2007 hanno affermato che l'appendice finale dell'intestino ha la capacità di memorizzare i batteri benefici, al fine di ripopolarne l'organismo a seguito di un'epurazione/perdita batterica. Un esperimento ha poi confermato che chi ha subito una rimozione dell'appendice sia quattro volte più soggetto alla malattia. Da sempre considerata come un’area del corpo inutile ed in alcuni casi addirittura dannosa, l’appendice ha, in realtà, una funzione ben precisa. A rivelarlo è una ricerca condotta dalla Midwestern University e pubblicata sulle pagine della rivista scientifica dell’Accademia delle Scienze Comptes Rendus Palevol. Secondo i ricercatori questa parte marginale dell‘intestino non solo non è priva di funzioni, come in precedenza si era creduto, ma risulta utilissima in caso di mancanza di batteri buoni. Quando le riserve di questi importantissimi microrganismi scarseggiano, il nostro corpo attinge dal deposito presente nell’appendice colmando, così, la mancanza dei batteri necessari. Le ricerche hanno analizzato il corpo dei mammiferi presenti in natura riscontrando la presenza di appendice in ben 553 specie. Secondo i ricercatori tutti gli animali dotati di questo particolare organo avrebbero “hanno una più alta concentrazione di tessuto linfoide nel cieco, la parte di intestino da cui si sviluppa l’appendice. Questo tipo di tessuto è pieno di cellule che suscitano una reazione immunitaria quando il corpo è sotto stress”. Ed anche negli animali nell’appendice sarebbero presenti batteri buoni in grado di sostituire quelli persi: insomma un toccasana per le nostre difese immunitarie e la flora intestinale. Scienziati del Duke University Medical Centre nel North Carolina affermano di avere scoperto la reale funzione dell'appendice. Essa fungerebbe da riparo per i batteri benefici, che possono essere utilizzati in maniera efficace per ripristinare la flora microbica intestinale . La medicina ufficiale (fatta eccezione per la medicina olistica detta Naturale) ha per lungo tempo considerato l'appendice come una inutile protrusione e a molte persone è stata chirurgicamente rimossa, specialmente 30/40 anni fa quando la rimozione di tonsille ed appendice veniva eseguita di routine al minimo segno di infezione/infiammazione dei due organi. Secondo la medicina olistica anche l'appendice fa parte del sistema immunitario, e la sua rimozione e/o quella delle tonsille sovraccarica il sistema immunitario causando infiammazione all'appendice. Ma il professor Bill Parker afferma che questo non vuol dire che dobbiamo tenerci stretta le nostra appendice ad ogni costo. Nicholas Vardaxis, professore associato del Dipartimento di Scienze Mediche dell'Università RMIT afferma che la teoria degli scienziati della Duke University è sensata e precisa che secondo lui gli esseri più evoluti nel regno animale sono onnivori, e che questa dieta porta ad una minore necessità dell'appendice, che invece è ipersviluppata in un animale erbivoro. Tratto da: www.abc.net.au/news/2007-10-10/scientists-discover-true-function-of-appendix-organ/693946 L' Appendicite è un'infiammazione dell'appendice, un sottile tubulo che parte dall'intestino cieco ed è posizionato nel quadrante inferiore destro dell'addome. L'appendice è parte del sistema immunitario, svolgendo un'importante funzione protettiva durante il primo anno di vita, per poi diventare però un organo bersaglio di infezioni. L'appendicite può presentarsi in forma acuta o cronica. L'appendicite acuta si manifesta principalmente tra i 6 e i 20 anni, mentre risulta meno comune nei bambini e negli adulti. Si manifesta quando l'appendice viene riempita da un corpo estraneo che ne causa il rigonfiamento (come ad esempio muco, feci o parassiti) e provoca la moltiplicazione virulenta e la mutazione della flora batterica intestinale. L'appendicite cronica è invece un'infiammazione cronica della appendice che si presenta il più delle volte come conseguenza di un'appendicite acuta non diagnosticata o non sottoposta ad intervento chirurgico. Si manifesta con dolore, inappetenza, nausea e nelle donne - a causa degli estesi collegamenti linfatici tra organi genitali interni ed appendice - è associata spesso a problemi ginecologici. Cause All'interno dell'appendice si trova la flora batterica intestinale: i batteri Escherichia Coli, Streptococchi e Stafilococchi normalmente sono innocui ma - in particolari condizioni - possono moltiplicarsi in modo anomalo e causarne l'infiammazione. La condizione scatenante solitamente è un'occlusione del lume dell'appendice che causa il ristagno dei batteri e provoca l'infezione. L'occlusione può avere varie cause: muco raggrumato, noccioli, parassiti, una posizione anomala dell'appendice causata dalla sua eccessiva lunghezza. Altre condizioni scatenati sono l'ingestione di cibi molto grassi o ricchi di coloranti e, in particolar modo, il fumo di tabacco (NdR: oltre a questi altri IMPORTANTI fattori: farmaci e soprattutto Vaccini ! Sintomi e diagnosi L'appendicite si manifesta con un forte ed improvviso dolore addominale, accompagnato da fitte.L'area dolorante varia, estendendosi a tutto l'addome o dall'ombelico in giù; in casi più rari può interessare la coscia. Il dolore peggiora con il movimento, i respiri profondi, la palpazione, la tosse o lo starnutire. Altri sintomi sono nausea, vomito, febbre (anche molto alta), stipsi o diarrea. La diagnosi di appendicite viene fatta principalmente sulla base dell'esame clinico, ma possono essere utili alcuni esami del sangue(valore dei globuli bianchi, della velocità di sedimentazione, della proteina C reattiva) e una ecografia. IMPORTANTE: COME diagnosticare con CERTEZZA, in 1 minuto, una eventuale infiammazione dell'appendice vedi questo PDF: della Semeiotica Biofisica Quantistica del dott. S. Stagnaro Complicazioni L'appendice infiammata può rompersi o perforarsi, causando la contaminazione della cavità addominale da parte di materiale infetto e la conseguente produzione di pus: si parla in questi casi di peritonite. Terapia La terapia dell'appendicite consiste nell'asportazione chirurgica dell'appendice (appendicectomia). Il solo trattamento medico (“raffreddare” l’appendicite con antibiotici e borsa di ghiaccio (NdR: ed una alimentazione frullata ed adatta) espone al rischio di ricadute, in forma spesso anche più virulenta, e cronicizzazione. Se l'appendice si è perforata, causando una peritonite, occorre sottoporre il paziente a una terapia antibiotica e praticare un drenaggio, inserendo un tubicino nella cavità addominale per consentire al pus di essere eliminato all'esterno; il tubo drenante viene rimosso dopo pochi giorni, quando non c'è più pericolo di un'infezione addominale. Tratto da: medicinaeprevenzione.paginemediche.it >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> Appendicite, l'omeopatia può dare una mano L'appendice è il proseguimento vermiforme dell'intestino cieco, collocato appena sotto la valvola ileociecale. La sua infiammazione, appendicite, può insorgere a causa di coproliti, cioè di materiale fecale misto a sali inorganici, che si accumulano all'interno del lume appendicolare. L'appendicite acuta si manifesta soprattutto in individui giovani; la terapia normalmente è chirurgica e consiste nell'asportazione dell'appendice. In qualche caso l'infiammazione diventa cronica, per esempio, dopo alcuni episodi acuti regrediti con terapia medica. In questo caso i sintomi gastrointestinali sono molto più sfumati di quelli tipici e si possono anche affrontare con rimedi adeguati. Il rimedio che viene principalmente utilizzato è Bryonia alba: i sintomi sono prevalentemente dolori addominali pungenti e brucianti, che peggiorano con il minimo movimento e migliorano sdraiandosi sul fianco dolente e con la pressione. Anche Iris tenax può essere utile se il dolore è forte e l'addome palpabile, con un fastidio localizzato alla bocca dello stomaco. Le indicazioni di Belladonna sono simili alle precedenti, ma in questo caso il dolore è aggravato dalla pressione e accompagnato da nausea e vomito. Se il dolore è lieve ma costante, bisogna invece pensare a Dioscorea: la sintomatologia dolorosa migliora piegandosi all'indietro ed è accompagnata da un forte meteorismo intestinale e da grande dilatazione addominale. Infine Plumbum metallicum è indicato quando il problema si manifesta con la stipsi, con grande gonfiore addominale. La parte è sensibile al contatto e al movimento, mentre il dolore migliora piegandosi in due e con una pressione abbastanza energica. By Elio Rossi - Tratto da: larepubblica.it >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> Il pH intestinale: Esso influenza la composizione dell’ecosistema batterico sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. Il grado di acidità del tratto gastrointestinale contribuisce infatti alla colonizzazione batterica di alcune specie e aiuta alla distribuzione di altre. A sua volta, la composizione della microflora batterica regola il pH intestinale: Bifidobatteri e Lattobacilli acidificano l’ambiente intestinale con la produzione di acidi lattico, acetico e acidi grassi a catena corta, mentre i batteri putrefattivi determinano un’alcalizzazione dell’ambiente intestinale. I fattori che posso influire sul pH sono sia di natura esogena (alimentazione, residui digestivi, trattamenti farmacologici, vaccinazioni) che endogena ovvero lo stress, specie se cronico. Peristalsi intestinale: Insieme di contrazioni dello stomaco e movimenti intestinali dovuti al fatto che la muscolatura delle pareti intestinali si contrae alternativamente, trasportando così il contenuto dell’intestino verso l’ano. questi movimenti sono destinati a favorire il rimescolamento dei cibi nella digestione; le contrazioni delle anse intestinali utili servono a far progredire il materiale elaborato, verso l'ano per espellerlo dopo che sono state assorbite tutte le sostanze utili all’organismo Soprattutto nei paesi occidentali la dieta tende ad essere ricca di cibi ad alto contenuto calorico, ricchi di proteine e carenti di fibre alimentari e di acqua, per l'assunzione di poche verdure e frutta. Le fibre stimolano naturalmente la peristalsi intestinale e quindi favoriscono il corretto funzionamento dell’intestino. La carenza cronica di fibre nell’alimentazione determina quindi scompensi nell’apparato intestinale. Un’altra cattiva abitudine è quella di bere poco. A causa di questi motivi i movimenti dell'intestino (peristalsi) e del colon in particolare, sono alquanto rallentati. Questo fenomeno causa un accumulo di scorie nelle "tasche", anse, del colon ed in genere ed in particolare nella sua zona definita "sigmoideo". Nel tempo si accumulano anche delle incrostazioni sulle sue pareti che, a loro volta, rendono ancor più difficile il suo naturale movimento ritmico e ondulatorio che dovrebbe promuovere il transito dei prodotti fecali diretti verso l'esterno. Va sottolineato che anche quando si evacua ogni giorno, l'intestino non si libera mai completamente, vi sono comunque degli escrementi che ristagnano diverse ore o giorni provocando l'ulteriore degrado della mucosa intestinale e l'aggravamento dell'alterazione della flora batterica e quindi del pH digestivo, fenomeno conosciuti con il nome di disbiosi intestinale, che possono anche alterare la permemabilita' della mucosa, generando anche e non solo malassorbimento, ma molto altro.. Vi sono anche vari problemi legato alla peristalsi: 1.mancata produzione di sufficiente serotonina per attivare la peristalsi. 2.troppo stress al quale e' sotto posto l'individuo, che investe i due cervelli (superiore e quello intestinale), cioe' tensione fisica che impedisce il rilassamento della parete del tubo digerente. 3.elevata temperatura nel tubo digerente, sopra tutto dal duodeno alla valvola ileo ciecale - (ileo/cieco) zona ove si trova l'appendice, per fermentazioni e/o putrefazioni esagerate del chimo/chilo, che richiedono liquidi in loco (sangue e linfa) per tentare di spegnere il "fuoco intestinale" che si produce, liquidi che vengono sottratte alle altre parti/organi e sistemi, ma e sopra tutto dalla periferia del corpo, la pelle; con il tempo le parti del tubo digerente interessate dal cronico aumento di temperatura oltre i 36,5 gradi, si ingrandiscono / ingrossano e il tutto poi, essendo appesantito, prolassa facilmente (scende per gravità), andando a schiacciare le parti basse del ventre, sopra tutto vescica e prostata, sull'ampolla anale (dove stazionano le feci non ancora evacuate dall'ano e che in genere e' quasi sempre infiammato specie nei maschi) parti che al loro volta infiammandosi ed aumentando la loro normale e funzionale temperatura (36,5 gradi) formano altre patologie tipo: prostatiti + infiammazioni alla vescica, richiamando in un giro vizioso parassiti, funghi, ecc. - il "fuoco intestinale" si spegne solo seguendo le indicazioni del nostro Protocollo della salute. Occorre anche considerare con attenzione che le infiammazioni della mucosa intestinale investono anche i Villi. 4. infiammazione della mucosa del tubo digerente che impedisce, per troppo afflusso di sangue nelle zone interessate dai muscoli deputati alla contrazione a monte e dilatazione a valle della parete del tubo stesso per far scendere il tutto verso l'ano. 5. alle volte avviene per l'insieme di questi ultimi 3 punti, l'inversione della peristalsi intestinale, chiamata anti peristalsi, che invece di tendere a stimolare nella giusta direzione le due fasi: contrazione a monte, dilatazione a valle, in modo da indurre e provocare lo spostamento del chimo/chilo verso il colon-ano, tende invertendone la fase, a far risalire lungo il tubo digerente il tutto (chimo/chilo) provocando non pochi guai; alle volte il fenomeno si presenta solo per piccoli periodi di tempo, ma comunque il fenomeno e' molto dannoso perche' indice ancor piu' la produzione di tossine che vengono riassorbite e riveicolate dal sangue intossicando sempre di piu' il soggetto. 6. mancanza di movimento fisico, immobilita' del soggetto (stare troppo a letto, seduti, e/o inattivi). Per molto tempo si è pensato che il cervello di sopra (nella testa) avesse la predominanza e/o superiorità in tutte le funzioni vitali, ma da quando sono state fatte le scoperte che tutta la parete, la mucosa intestinale è cosparsa di neuroni legati alle funzioni vitali dell'apparato stesso, si è compreso che vi è una totale integrazione dei due cervelli, distanti e separati, ma operanti in sintonia ed integrazione per le funzioni vitali dell'essere stesso. La sensazione che ha allo stomaco, quando si è sotto stress intellettivo, si spiega con la produzione di determinati ormoni che vanno a stimolare i centri nervosi della mucosa stomacale. Quando siamo sotto posti ad una forte emozione (paura) corriamo subito al gabinetto per eliminare le feci o l'urina, perché i sensori nervosi intestinali e quelli attorno alla vescica sono investiti di determinati stimoli di eliminazione. Altro fatto utile alla comprensione di questi meccanismi è che per esempio durante il sonno, quando non vi sono stimoli esterni per i due cervelli, molto spesso chi ha problemi digestivi soffre di insonnia e/o ha incubi notturni. Digestione E' l'impiego più tradizionale del Bicarbonato di sodio. Attenzione però, alla preparazione del rimedio: meglio non scioglierlo nell'acqua, perche' in questa formulazione, a contatto con l'acido cloridrico presente nello stomaco, sviluppa anidride carbonica, favorendo così aerofagia e gonfiori. La soluzione consigliata: scioglierlo in una spremuta di arance o limoni, da bere dopo che è scomparsa la schiuma bianca. In questo modo si ottiene il citrato di sodio, buon antiacido, che migliora la digestione senza provocare gonfiori. Comunque e' consigliabile non abusare del Bicarbonato, meglio prodotti digestivi a base di erbe e mangiare poco e bene: facendo attenzione all'abbinamento dei cibi nell'ambito dello stesso pasto ! >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> vedi anche: Crampi addominali - Crampi addominali dolorosi - Intestino irritabile EMORROIDI: pH digestivo alterato, intossicazioni ed infiammazioni, per cibi inadatti, mancanza di enzimi e fermenti lattici autoctoni,fibre e movimento. Per curarle bisogna evitare cibi raffinati e sedentarietà, ma e soprattutto cibarsi con la dieta Crudista !. Non è certo un argomento facile da affrontare, ma le emorroidi nei paesi industrializzati sono purtroppo una patologia sempre più diffusa. A soffrirne è un terzo della popolazione e circa il 50% degli ultra cinquantenni. Tecnicamente sono causate dalla dilatazione delle vene del plesso emorroidario e in base alla localizzazione e alla gravità, si possono classificare in esterne (localizzate sotto la cute, sotto la linea ano-rettale, il punto in cui la mucosa diventa cute), interne (si sviluppano al di sopra della linea ano-rettale, sotto la mucosa; talvolta questo tipo di emorroidi s'ingrandisce e prolassa fuori dello sfintere anale) e interne-esterne (combinazione di entrambe). Le cause di questo particolare disturbo sono le stesse delle vene varicose: debolezza venosa di origine genetica e fattori che aumentano la pressione intraddominale (gravidanza, tosse, sollevamento di grossi pesi, lunghi periodi di permanenza in piedi, defecazione difficoltosa, ipertensione portale da cirrosi epatica). L'aumento della pressione intraddominale provoca congestione venosa perianale e quindi dilatazione e gonfiore dei plessi emorroidari. Attenzione alla stitichezza + Putrefazione intestinale Un sanguinamento rettale rosso vivo, non misto alle feci, solitamente rappresenta il sintomo iniziale delle emorroidi. Il prolasso si verifica dapprima solamente con la defecazione e si riduce poi spontaneamente. Un persistente prurito anale non è sintomo di emorroidi. Il dolore si verifica solamente quando si ha un attacco acuto di un prolasso con infiammazione e edema, o quando è presente una concomitante lesione dolorosa, come una ragade. Le emorroidi prolassate possono trombizzarsi con rottura spontanea della vena e fuoriuscita del trombo, in questo caso il dolore è intenso e la perdita di sangue più abbondante. I sintomi possono essere calmati con un semicupio tiepido (bagno di sedere) che in genere determina una risoluzione spontanea del disturbo. Numerose osservazioni testimoniano il legame diretto tra dieta ed emorroidi. Raramente, infatti, questa patologia si riscontra in paesi in cui la dieta è ricca di fibre e povera di alimenti raffinati. Una componente importante delle emorroidi è la stitichezza, a causa del maggior sforzo richiesto dalla defecazione che aumenta la pressione intraddominale e ostacola il ritorno venoso. Inoltre, la maggiore pressione aumentando la congestione pelvica può indebolire la parete venosa, facilitando la formazione di emorroidi. Meglio le fibre In definitiva, un'alimentazione ricca di fibre è il modo più efficace per prevenire le emorroidi. Cereali integrali, verdura, legumi e frutta promuovono la peristalsi intestinale, molti componenti delle fibre richiamano acqua e le feci diventano soffici e corpose, facili al passaggio. Inoltre verdura e frutta contengono molti nutrienti che aumentano l'integrità della parete venosa, in particolare sono importanti i bioflavonoidi, le vitamine A, C, E, il complesso B e lo Zinco. Mirtilli, ciliegie e more sono particolarmente ricchi di bioflavonoidi; albicocche, meloni, zucche, carote e di nuovo mirtilli contengono vitamina A; agrumi, fragole, ribes, broccoli, cavolini di Bruxelles, cime di rapa, prezzemolo, crescione e spinaci contengono vitamina C; cereali integrali e il lievito di birra in scaglie le vitamine del complesso B; mentre lo Zinco è presente in semi oleosi, avena, grano, grano saraceno, mandorle, nocciole, piselli, rape, prezzemolo, aglio, carote. In caso di emorroidi, oltre all'intestino occorre riequilibrare sempre anche fegato e milza, due organi che contribuiscono alla salute delle vene e quindi anche dei plessi emorroidari. Se l'energia della milza è debole, essa non riesce a nutrire sufficientemente il tessuto connettivo e di conseguenza, le pareti dei vasi si sfiancano più facilmente. Pertanto è importante evitare, oltre ai cibi raffinati (la milza soffre per l'eccesso di zucchero, mentre è nutrita e riequilibrata dal consumo di cereali) gli alimenti grassi e quelli che scaldano eccessivamente, come latte, formaggi, insaccati, carni rosse, cioccolato e caffe'. E' bene ridurre il consumo di carne, eventualmente sostituendo le rosse con le carni bianche o meglio ancora dando la preferenza a pesce e legumi come fonte proteica. Sempre per evitare di appesantire il fegato è bene preferire le verdure verdi e ridurre il consumo di solanacee, in particolare pomodori, peperoni e melanzane. Miso, alghe e mochi Alcuni alimenti, proposti dalla macrobiotica, possono svolgere un ruolo molto efficace nella cura e prevenzione delle emorroidi. In particolare, un cibo particolarmente curativo per le vene è il miso, ottenuto dalla fermentazione di soia e orzo, riso o grano. Il miso, dal sapore molto salato, è utilizzato come condimento soprattutto per le zuppe. Oltre a depurare il fegato e migliorare la circolazione venosa, ristabilisce la flora batterica intestinale, ed è indicato per stitichezze e flatulenze. Grazie alle proprietà di alimento alcalinizzante, è indicato nelle patologie da accumulo di acidi, tra cui le artriti; infine tonifica l'energia renale e quindi migliora il tono generale. Anche le alghe sono un ottimo alimento nella cura delle emorroidi. Aggiunte all'acqua di cottura di legumi e cereali, eliminano il calore interno che peggiora le emorroidi e migliorano la peristalsi intestinale, grazie alle mucillagini che richiamano acqua e accarezzano la mucosa intestinale. In particolare l'alga kombu è ottima per l'intestino; mentre la wakame è più indicata per il fegato. La prima si aggiunge alla cottura dei legumi, la seconda nelle minestre. Un altro alimento molto adatto per fortifica la milza (e oltrettutto buon ricostituente) è il mochi. Si tratta di piccoli panetti di riso dolce che si possono scaldare a fiamma bassa. Si gonfiano e possono essere consumati come un dolcetto se si spalmano di miele, marmellata o crema di nocciole. Impacchi di ricotta e bagni freddi Altri rimedi efficaci contro le emorroidi sono gli impacchi locali di ricotta e i semicupi freddi; in caso di prolasso delle emorroidi è meglio utilizzare prima acqua tiepida per ammorbidirle e poterle riposizionare all'interno del retto con una leggera pressione, infine acqua fredda per tonificare, disinfiammare e provocare vasocostrizione. In ogni caso è bene evitare la vita sedentaria e lo stare in piedi fermi troppo a lungo. E' invece utilissimo camminare, fare delle belle passeggiate e respirare profondamente, poiché il movimento del diaframma facilita la risalita del sangue venoso. Come sempre uno stile di vita sano è la migliore prevenzione ed il massimo complemento di ogni cura. Articolo pubblicato sulla rivista AAMTerranuova Rimedi naturali per le emorroidi Le emorroidi sono un disturbo estremamente diffuso, si stima, infatti, che circa il 50% degli italiani ne soffra in forma leggera, media, o grave. La causa, è spesso da ricercare nella cattiva alimentazione, nell'assunzione di cibi piccanti, nel fumo, nei fattori ereditari, nellastitichezza, ma anche lo stress può giocare un ruolo determinante. Ricordiamo che l’alimentazione Crudista puo’ eliminare sia le emorroidi sia in problemi intestinali che ne sono all’origine ! Tuttavia, nei casi meno gravi, i rimedi naturali per agevolare la risoluzione del problema e nello stesso tempo alleviarne i sintomi sono dei validi alleati: I rimedi fitoterapici sono sicuramente utili nelle forme lievi. Si deve intervenire sia dall'interno, che dall'esterno. - Assumere molti liquidi, ed evitare gli eccessi alimentari. - Tisana di nocciolo, amamelide e ribes nero: si prepara con 40 g di foglie di nocciolo, 40 g di foglie di amamelide, e 20 g di foglie di ribes nero. Si fa bollire il tutto per 7 minuti e si bevono 3-4 tazze al giorno. - Decotto di ippocastano: si lascia bollire una presa di corteccia di ippocastano in circa mezzo litro d'acqua per un quarto d'ora. Si bevono 2-3 tazze al giorno. - Decotto di orzo mondo: l'orzo mondo è l'orzo ripulito dalle glumelle esterne ed è ricco di proprietà vitali, conserva i fattori bio-nutrizionali contenuti nel germe e nei vari strati del chicco (proteine, grassi, sali minerali e vitamine). Il decotto si prepara facendo bollire 50 g di orzo mondo per 30 minuti in 1 litro e mezzo di acqua. Si lascia raffreddare e si bevono 3-4 tazze durante la giornata. - Pomata all'amamelide e alla calendula: sono ottime per lenire il fastidio e agevolare la guarigione. Si trovano facilmente in erboristeria. Miele, olio d'oliva e cera d'api contro emorroidi e ragadi: Mistura 1:1:1 in volume di miele, olio d'oliva e cera d'api applicata localmente ogni 12 ore al giorno per 4 settimane puo’ attenuare la sintomatologia emorroidaria. Bibliografia: ScientificWorldJournal. 2006 Feb 26 - The safety and efficacy of a mixture of honey, olive oil, and beeswaxfor the management of hemorrhoids and anal fissure: a pilot study. Al-Waili NS, Saloom KS, Al-Waili TN, Al-Waili AN. Al-Waili's Foundation for Science and Trading, New York, USA. We have found that a mixture of honey, olive oil, and beeswax was effective for treatment of diaper dermatitis, psoriasis, eczema, and skin fungal infection. The mixture has antibacterial properties. A prospective pilot study was conducted to evaluate the therapeutic effect of topical application of the mixture on patients with anal fissure or hemorrhoids. Fifteen consecutive patients, 13 males and 2 females, median age 45 years (range: 28-70), who presented with anal fissure (5 patients) or first- to third-degree hemorrhoids (4 with first degree, 4 with second degree, and 2 with third degree), were treated with a 12-h application of a natural mixture containing honey, olive oil, and beeswax in ratio of 1:1:1(v/v/v). Bleeding, itching, edema, and erythema were measured using a scoring method: 0 = none, 1 =mild, 2 = moderate, 3 = severe, and 4 = very severe. The pain score was checked using a visual analog scale (minimum = 0, maximum = 10). Efficacy of treatment was assessed by comparing the symptoms' score before and after treatment; at weekly intervals for a maximum of 4 weeks. The patients were observed for evidence of any adverse effect such as appearance of new signs and symptoms, or worsening of the existing symptoms. The honey mixture significantly reduced bleeding and relieved itching in patients with hemorrhoids. Patients with anal fissure showed significant reduction in pain, bleeding, and itching after the treatment. No side effect was reported with use of the mixture. We conclude that a mixture of honey, olive oil, and beeswax is safe and clinically effective in the treatment of hemorrhoids and anal fissure, which paves the way for further randomized double blind studies. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17369999 >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> EMORROIDI Metà della popolazione ne e’ colpita Circa la metà della popolazione soffre di emorroidi in un momento o un altro nella sua vita, di solito tra i 20 ei 50 anni. Questo non è necessariamente solo un problema di stitichezza nelle persone anziane, può succedere a tutti, comprese le persone “sane”, ma occorre stare un sacco di tempo seduti in gabinetto. Le Emorroidi, sia interne che esterne, sono causate dalla dilatazione e infiammazione delle vene del retto e dell'ano. La differenza principale è il dolore: emorroidi interne non danneggiano perché le vene gonfie si trovano nella parte superiore del retto, che non è innervato. Può anche esistere senza nessun sintomo. Ma spesso vi accorgerete che avete un po' di rosso sangue nelle feci. Le strisce compaiono sulla carta igienica o sul water. Il fatto che il sangue rosso sono le prove che il sanguinamento si verifica nella parte inferiore ed interna della parete gastrointestinale. Se avviene prima nello stomaco o nell'intestino, si ha il tempo di coagulare per la digestione ed ha un colore nero. Un altro segno di emorroidi interne è la presenza di feci liquide, e l'impressione di non avere "finito". Emorroidi esterne, possono essere terribilmente dolorose. Alcune persone non possono camminare. Non trattate in modo opportuno, possono degenerare in trombosi, vale a dire, diventano blu violaceo e sanguinano . E’ un problema di Stile di vita L'incidenza di emorroidi nei paesi industrializzati non è una sorpresa, data la dieta e lo stile di vita sedentario della maggioranza della popolazione. Essi sono molto più rari in altri Paesi. L'origine di emorroidi è causata per la troppa pressione nelle vene indebolite. Questa pressione è causata da problemi digestivi ( alterazioni della flora intestinale) causati dalla cattiva alimentazione e/o poca fibra alimentare, uno stile di vita sedentario (soprattutto la vita in ufficio), l'obesità. E ' comune anche nelle donne in gravidanza, ma le emorroidi scompaiono dopo il parto. Le abitudini igieniche errate possono peggiorare la situazione, causando maggior irritazione, sanguinamento e prurito: E ' importante non " spingere " quando defecate nella toilette. Il Movimento intestinale naturale dovrebbe provocare l'espulsione delle feci, senza sforzo, nel tempo, ma si può applicare una leggera pressione, non più di quindici secondi, con gli addominali; Per questo motivo, è importante non aspettare quando si sente il bisogno di andare in bagno. Rispettare il ritmo naturale della digestione e della evacuazione delle feci; Non sedersi più di cinque minuti dritto alla toilette, sul water (cio’ non succede se utilizzate la turca). Questa posizione aumenta la pressione sul retto, che non è esattamente l'obiettivo giusto, se si dispone di vene che essendo gonfie facilmente scoppiano. Se necessario, alzarsi e andare a fare un giro fino al ritorno della urgenza della defecazione. Non strofinare troppo con la carta igienica (meglio lavarsi senza carta), ma la massima pulizia è obbligatorio per prevenire l'infiammazione e infezione. L' uso di un rubinetto per il lavaggio, come si riscontra nei paesi arabi, spiega la prevalenza inferiore di emorroidi in quei paesi. L'altezza del water non favorisce l'espulsione come la posizione accovacciata della turca, ed è per questo la necessità di "spingere " può essere ancora più forte. Uno studio pubblicato negli anni '80 ha mostrato che in 18 delle 20 persone, l'atto di andare in bagno in una posizione accovacciata (turca) le emorroidi scompaiono. Non sto dicendo che è necessario sostituire il vostro bagno con un semplice foro nel terreno, ma è ancora più importante avere un sistema digerente sano che la posizione in cui siamo soliti nel gabinetto non è esattamente quello per cui siamo stati progettati dalla Natura. Guardare l’emorragia Se avete sanguinamento associato a emorroidi fate molta attenzione, soprattutto se questa è la prima volta che questo accade. In effetti, il sanguinamento può avere altre cause più gravi, compreso il cancro colonrettale, che è una forma comune di cancro. Si noti che la vitamina D è uno dei modi migliori per ridurre il rischio di cancro al colon. Assicurarsi di prendere la propria dose di sole e mangiare in certi casi pesce, invece che la carne. Come Prevenire emorroidi Le emorroidi sono spesso causati da costipazione dovuta alla cattiva alimentazione: La Stipsi, è generalmente causata da una cattiva alimentazione, mancanza di esercizio fisico, stress e disidratazione . Può anche essere causato da abuso di lassativi, sindrome del colon irritabile, e ipotiroidismo. Per prevenire la stipsi : Mangiare un alimento ricco di fibre e cibi vegetali CRUDI. Attenzione che la fibra alimentare non hanno nulla a che vedere con quelle che vengono chiamate "fibre " nel linguaggio corrente. Questo è perché e’ un alimento è morbido, facile da deglutire, liquido, ma non contiene fibre. Ad esempio, il succo di pera è eccezionalmente ricco di fibre. I semi di lino, è necessario schiacciarli con un macinino da caffè prima di mangiarli, altrimenti andranno tutti interi nel vostro sistema digestivo e sono anche una buona fonte di fibre. Infine, ci sono i semi, originari dell'India , che sono un naturale lassativo per eccellenza, lo psyllium. Sono stati già utilizzati 10 secoli prima dell'era volgare, da parte dei medici dell'Alto Egitto e sono efficaci ancora oggi. Siate sicuri di scegliere psyllium organico e biologico. Andateci piano all’inizio, se non siete abituati a mangiare tanta fibra. Per tonificare le vene, mangiare flavonoidi. Si tratta di sostanze naturali che colorano la frutta. Potete trovarne in grandi quantità nelle arance fresche ... ma anche nel vino rosso . Infatti, il vino è alcol, più flavonoidi in grandi quantità. Sembra inoltre che le popolazioni che consumano la metà del grasso sotto forma di olio vergine, hanno vene migliori e raramente le emorroidi. Bere acqua minerale ricca: il colore della vostra urina vi guiderà se siete ben idratati. Deve essere di colore giallo chiaro. Se si assume un multivitaminico, non stupitevi di avere urine giallo brillante, cio’ e’ il risultato della vitamina B2. Mangiare probiotici di alta qualità. Una buona flora intestinale permette non solo una corretta digestione, che è essenziale per la salute ottimale. Infine, assicurarsi di mantenere il vostro livello di stress sotto controllo. Smaltite nella vostra esistenza inutili fonti di ansia, se potete. Una vita più rilassata, le emozioni sotto controllo sono il migliore modo di contribuire, forse decisivo per eliminare i problemi gastrointestinali, e di conseguenza anche le emorroidi. Rimedi naturali contro le emorroidi Il primo prodotto da utilizzare è senza dubbio l'amamelide. I Nativi americani la usavano prima di Colombo (1492). La Commissione EU in Germania (sulle piante medicinali ) ESCOP e l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) riconoscono tutte l'uso dell’amamelide per curare le vene varicose e le emorroidi. Le foglie e la corteccia di Hamamelis contengono dall'8 % al 12 % dei tannini che sono assegnati gli effetti astringenti anti- infiammatori ed emostatici della pianta. "Astringente" significa che i pori siano serrate sotto il suo effetto. La pelle diventa più soda. Per rafforzare le vene, e’ utile l’agrifoglio ginestra (Ruscus aculeatus). Soprannominato la pianta delle "gambe leggere", contiene un glucoside steroideo, il ruscogenin utilizzato in unguenti per le emorroidi o per le borse sotto gli occhi. Infatti, la radice, o più esattamente il suo rizoma, ha proprietà diuretiche e vasocostrittrici, il che significa che restringe le vene. Si noti che Il Ruscos è spesso usato in combinazione con quercetina. Questo è un flavonoide con effetti anti- infiammatori che sono spesso associati con la vitamina C, ed è a lei che il Ginkgo e l’Iperico devono le loro virtù medicinali. Ippocastano (Aesculus hippocastanum) contiene anche i tannini, catechina, flavonoidi, derivati purinici e saponine triterpeniche. Queste sono laescine, note per le proprietà anti - emorroidali. E' utilizzato in omeopatia. Emergenza Se non avete a portata di mano la fitoterapia, dovete accontentarvi del ghiaccio. Questo è ovviamente efficace solo per le emorroidi esterne, e si prenderà cura di non applicare direttamente il ghiaccio, ma avvolto in un panno per evitare di bruciare la pelle dal freddo. (NdR: Ma se si vuole ottenere effetti migliori, dormire per 45 notti con un cataplasma di argilla/fango freddo sul ventre...) Se si dispone di una crema di aloe vera, è possibile utilizzarla per applicare sulla zona dolorosa. Il trattamento chirurgico deve essere riservato ai casi gravissimi e come ultima istanza- By Jean- Marc Dupuis Tratto da: Nature Salute Innovation - santenutrition@sante-nature-innovation.fr >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> La fistola perianale rappresenta l’evoluzione di un ascesso. L’ascesso anale rappresenta la fase acuta di una infiammazione che puo' degenerare in una infezione, che e' originata dalle infiammazioni intestinali e quindi anali e che successivamente interessano, in questo caso, le ghiandole secernenti muco presenti nel canale anale. Le fistole anali rappresentano la fase cronica di tale infezione. Ascesso e fistola devono essere quindi considerati due stadi di una stessa malattia. L’infezione originariamente localizzata nella ghiandola anale, progressivamente si diffonde ai tessuti circostanti formando un canale che mette in comunicazione la ghiandola anale (dalla quale l'ascesso origina) con la cute della regione perianale. Questa condizione è caratterizzata dalle continue, maleodoranti, secrezioni siero-purulente che fuoriusciranno dal foro cutaneo e che imbrattano continuamente gli indumenti intimi. Sono da tenere in seria considerazione in quanto l'infiammazione cronica presente nei tessuti per molto tempo può infatti predisporre alla degenerazione neoplastica (tumore). E' l'infiammazione corporea, ma soprattutto intestinale che deve essere eliminata, altrimenti il tessuto non guarisce, la migliore cura per disinfiammare i tessuti e' l'alimentazione crudista frullata x 45 giorni almeno, ed il raffreddamento delle parti dei tessuti interessati, e se del caso, in questo caso specifico, con relative fistole, ascessi, l'atto chiurgico per aprire dei canali di spurgo al tessuto infiammato. Ovviamente un ascesso più grande e più profondo nei piani richiederà il ricovero immediato ospedaliero e un intervento con una anestesia maggiore. Il ricovero ospedaliero si impone inoltre per i pazienti diabetici o con difese immunitarie ridotte. La terapia antibiotica non rappresenta l'alternativa all'intervento chirurgico, in quanto i farmaci risultano inefficaci nei confronti dell'ascesso. Il trattamento della fistola residua è nei fatti solo chirurgico, se il raffreddamento della parte od il relativo riscaldamento (utile in certi casi) non aprono le vie naturali di eliminazione dell'infezione. L’intervento, in genere in anestesia loco-regionale o generale, può essere condotto in uno o più tempi in base al coinvolgimento dei muscoli anali nel processo fistoloso. Per tali motivi la maggioranza dei pazienti operati per fistola mantiene una perfetta continenza e solo nell’8-11% dei pazienti che presentano fistole complesse, l’intervento chirurgico comporta un’incontinenza fecale più o meno grave. La chirurgia delle fistole anali è complessa anche in mani esperte e prevede l’applicazione di molte tecniche. In tutti i casi il dolore postoperatorio è di grado lieve o moderato viene controllato con i normali antidolorifici. I tempi di degenza minimi (24 -48 ore). E’ opportuna una convalescenza a casa per seguire alcune norme igienico-dietetiche. vedi: Crudismo >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> Suggerimenti e consigli: In molti casi i sintomi infiammatori a carico del colon si manifestano dopo i pasti o quando si è molto nervosi, sotto stress ed i rimedi migliori, in questi casi, sono quelli naturali (alimentazione crudista + fitoterapia + rilassamento + deionizzazione). Porre maggiore attenzione alla comparsa di alcuni sintomi quali crampi addominali, emicrania, digestione difficile e flatulenza. Iniziare con l’applicazione di una boule di acqua calda per far cessare il doloroso attacco. Anche gli oli per via orale saranno utili: quello di basilico, da assumere quando il dolore è dovuto al troppo lavoro e allo stress, da 2 a 4 gocce due o tre volte al dì, diluite in acqua. La camomilla, indicata nei casi accompagnati da diarree, 2-4 gocce tre volte al giorno. La melissa e’ ideale per gli spasmi di origine digestiva: 2 gocce, 2 volte al giorno. Ma sicuramente oltre a cambiare l'alimentazione, occorre fare il riordino della flora batterica e quella del sistema enzimatico, + idro colonterapia + soprattutto Alimentazione Crudista ed alle volte anche Cloruro di magnesio. vedi: COPROTERAPIA (assunzione di feci selezionate) Per la pulizia del colon, ecco un'altra "ricetta", con una pozione da utilizzare per 14 giorni: 3 decilitri di acqua filtrata + 1 pizzico di polvere di peperoncino cayenna + 2 cucchiai di sciroppo d'acero + 1/2 limone spremuto Assumere durante il giorno da 6 a 8 volte al di per minimo 10 giorni. Per fare una buon e completa pulizia dell'intestino puo' anche essere utile in certi casi (al posto o contemporaneamente all'idrocolon terapia) utilizzare delle pastiglie e/o capsule di una mistura di erbe (prodotti fitoterapici) liofilizzati e/o micronizzati, assunti giornalmente (alle volte plurigiornalmente) per almeno 3 mesi, fino all'eliminazione di tutti i "depositi" incollati sulle pareti intestinali (vedi sotto alcune foto), tipo: Ispagula (Psillio) - Semi di Lino - Semi di Finocchio - Semi di Liquerizia - Aloe Vera - Pectine di Pompelmo - Papaia – Corteccia interna di Olmo - Altea - Radice di Rabarbaro - Alfalfa - Guar Gomma - Foglie di Menta - Foglie di Uva ursina. Contemporaneamente utilizzare capsule di prodotto antiparassitario, multi erbe tipo, quello qui indicato. Anche con queste terapie a base di multi erbe, oltre che con l'idro colon terapia, eliminerete anche questo tipo di incrostazioni e materiali fecali: Tisana - infuso rinfrescante e disinfiammante dell’intestino: 1 pugno per ogni erba in circa 1 lt. di acqua * : Menta selvatica, Rosmarino, Aneto o Finocchio selvatico, Erba Medica (o Alfa-Alfa), + 10 foglie di NOCE grandezza media + 5 Noci Verdi tagliate a spicchi sottili, con frutto interno schiacciato, altrimenti, 30/40 g di mallo secco di noci. Far BOLLIRE per mezz'ora circa, con coperchio sul recipiente, in 1 lt, circa, di acqua (sorgiva ottima) od oligominerale o filtrata con argilla, per eliminare cloro ed altre sostanze chimiche, con acqua di rubinetto, e la stessa, dopo averla rimescolata più volte, fatta decantare per un minimo di 12 ore !, prima dell’utilizzo per preparazione tisana). Ad ogni tazza aggiungere, un cucchiaio di PICCOLO AMARO SVEDESE a base di acqua vite, aloe vera, mirra. zafferano, foglie di cassia, rabarbaro radice, curcuma radice, manna, triaca veneziana, carlina radice, angelica radice. Bere a temperatura corporea 3 o 4 tazze al giorno con 1 o 2 cucchiai di miele Millefiori Integrale, cioè, miele ricavato senza trattamenti vari, es. riscaldato per renderlo liquido, e/o con sostanze per conservarlo tale, ecc. .. Risultato: Le feci diventano compatte senza odore, quindi significa che la parete del tubo digerente si disinfiamma e migliora laFLORA INTESTINALE. La macerazione avviene, utilizzando lo stesso preparato nelle diverse ore della giornata,o al massimo il giorno successivo. Per evitare la perdita di aromi e olii essenziali, usare sempre un coperchio e tegame in terracotta, senza smalto ! * L’acqua sorgiva si può conservare solo in recipienti di terracotta, perché, a contatto con argilla, non perde le sue proprietà di magnetizzazione, cioè , rimane quasi come quando è prelevata da sorgente. *E’ BUONA e curativa, anche l’acqua piovana, sempre se conservata in recipienti di terracotta (argilla), a Matera detto “u’ chichm”, perché non viene meno la dinamizzazione. By: ruggierifp@inwind.it Ecco il Colon-Retto MEGACOLON Per megacolon in campo medico, si intende una malformazione del colon causata da anomalie congenite, da fattori batterici e da intossicazione da farmaci.
Definizione Viene causato da una atonia e restringimento di un tratto colico ipertrofico e privo di peristalsi. Ne consegue la dilatazione del tratto colico precedente. In caso di malattia congenita il tratto ipertrofico è solitamente il retto-sigma, mente negli altri casi è massivamente il tratto discendente ed il sigma. Questo avviene in quanto l'ultimo tratto intestinale è quello nel quale avviene l'assorbimento dei liquidi ed in caso di tossine o batteri questi riescono a precipitare all'interno e danneggiare i gangli. I micobatteri creano una infiltrazione della sottomucosa e lamina propria di macrofagi infarciti dello stesso patogeno. Talune volte il quadro clinico è simile al morbo di Whipple. Questo causa un allungamento del sigma o del tratto discendente con dilatazione del tratto ascendente di oltre 8 cm negli adulti e 6,5 cm nei bambini per il tratto traverso di 6/7 cm per gli adulti e quello discendente 5 cm [1] [2]. Laddove la larghezza massima del tratto colico raggiunga o superi i 10 cm è opportuna una urgente valutazione clinica per escludere il rischio della rottura diastatica del colon[3]. Gli esami radiologici del clisma opaco mettono in evidenza la morfologia, la manometria la funzionalità. Insieme definiscono la condizione morfologico-funzionale del megacolon. Tipologia - Colon Tubercolare spacciato per Colon dei giorni d'oggi!!! Leggete il percorso del file ! http://media.photobucket.com/image/tubercolosi colon/animavivente/Disintossicazione colon/Colondeteriorato.jpg Oltre alla tipologia particolare chiamata megacolon tossico, (che deriva solitamente dalla rettocolite ulcerosa), lo stato morboso si divide in congenito e acquisito. - Megacolon genetico o Morbo di Hirschsprung Si riscontra alla nascita per ritardo nella emissione del meconio. La causa è la mancanza dei gangli del retto o del retto sigma. Dai referti del clisma opaco (colonscopia) solitamente il colon discendente appare dilatato. La manometria anorettale rileva l'assenza del riflesso inibitore. Porta sovente la morte del nascituro entro i primi mesi di vita. - Megacolon tossico La medicina lo associa alla rettocolite ulcerosa (la cui eziopatogenesi è ancora in dubbio) ed alla assunzione prolungata di farmaci antibiotici. - Megacolon virale/batterico Oltre alla tubercolosi intestinale (che può provocare una stenosi a "manicotto" del discendente e sigma) anche Salmonella, Shigella,Campylobacter, Yersinia, Clostridium (Clostridium difficile) [4], Entamoeba e Cytomegalovirus possono portare megacolon. Vedi Alimentazione infetta. Sintomi Fra i sintomi che essa manifesta vi sono malassorbimento, diarrea o anche stipsi, debolezza, addome pieno di liquidi e aria,meteorismo, eruttazione, tachicardia, difficoltà ad inspirare (per il fatto che l'addome è occupato dal colon), dolori addominali, reflusso esofageo o vomito, extrasistole venticolari, crisi allergiche, debolezza, ed altri con intensità proporzionale alla carica batterica ingerita ed alla corrispondente alterazione della flora autoctona. Esami - Megacolon-Manometria Colica delle 24 ore. Pressione intraluminal. - Megacolon-Manometria Colica delle 24 ore. Pressione segmentale. Il referto è radiologico e può avvenire con RX digerente completo, che mostra l'intestino con riempimento basale (Il mezzo di contrasto viene ingerito) evidenziandone la morfologia cosi come avviene con l'alimentazione, oppure con RX clisma Opaco doppio contrasto che mostra in disegno colico espanso (si effettua insuflazione il mezzo di contrasto dal retto). Fra le due la prima è meno definita ma mostra l'effettiva morfologia basale colica, mentre la seconda definisce meglio il colon e ne fornsice un'immagine dilatata. Se sussistono i requisiti (dilatazione ed allungamento colico) la manometria colica delle 24 ore è utile a definire il megacolon (virale o tossico). In tal caso si rileva un tratto atonico che spesso è il sigma o il discendente ed il tratto precedente ha elevata pressione basale. In caso di sospetto megacolon agangliare (Megacolon genetico o morbo di Hirschsprung) si referta con la manometria ano-rettale che evidenzia la mancanza del riflesso inibitore. Terapia A seconda della causa che ha indotto il megacolon, genetica-tossica o batterico/virale. Nel caso di Megacolon Tossico/batterico la funzionalità colica (Peristalsi) del tratto con stenosi può essere sovente ripristinata del tutto riparando il terreno Biologico. Parecchie terapie Naturali possono essere utili quali la terapia di Max Gerson, l'ascorbato di Potassio di Gianfrancesco Valsé Pantellini, il cloruro di magnesio e l'argento colloidale ionico a bassa concentrazione o gli enteroclismi al Bicarbonato di sodio. In alcuni soggetti con megacolon congenito il trattamento è di tipo chirurgico, si necessita di colostomia con successiva resezione della parte malata. Bibliografia - Manuale di Chirurgia Generale (2 voll.) - Pagina 2228 Fegiz/marrano/ruberti [5] Fegiz/marrano/ruberti - Segen Joseph C. Concise Dictionary of Modern Medicine McGraw-Hill New York 2006 ISBN 978-88-386-3917-3 - M. Anderson Douglas A. Elliot Michelle - Mosby’s medical, nursing, & Allied Health Dictionary sesta edizione - Piccin - New York 2004 ISBN 88-299-1716-8 - Koeberle F: Enteromegaly and cardiomegaly in Chagas disease - Gut - volume 4, issue=pagine=399–405, anno=1963, pmid=14084752, pmc=1413478, doi= 10.1136/gut.4.4.399, url=[6] - Porter NH Megacolon: a physiological study - editore=Proc. R. Soc. Med., volume=54, issue=pagine=1043–7, anno=1961, pmid=14488085, doi= |url= - Stabile G, Kamm MA, Hawley PR, Lennard-Jones JE: Colectomy for idiopathic megarectum and megacolon, editore=Gut, volume=32, issue=12, pages=1538–40, anno=1991, pmid=1773963, pmc=1379258, doi= 10.1136/gut.32.12.1538, url=[7] Collegamenti video esterni: Toxic Colon - will your colon kill you - part 1 Toxic Colon - will your colon kill you - part 2 >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> Perché il trattamento con l'Idro terapia del Colon è di importanza basilare nel ripristino e nella prevenzione della salute ? L'intestino è il fulcro e il simbolo del benessere. Molti studi epidemiologici hanno dimostrato che la salute, la malattia e l'invecchiamento sono in stretta relazione con il suo stato. L'intestino attraverso i villi ha il compito di assorbire numerose e importanti sostanze, trasferirle nel sangue per nutrire l'organismo ed eliminare il materiale indesiderabile, metà del quale è composto da batteri morti. L'intestino inoltre ospita esseri attivi più numerosi delle cellule del corpo umano (la flora batterica) tra i quali risiedono 500 specie potenzialmente letali ma utili se tutto è in equilibrio. Altro aspetto cardine è che qui si trova ben il 70% del sistema immunitario, che ci difende da miliardi di agenti patogeni intrusi. Da queste informazioni flash si può comunque intuire quali vaste e impensabili conseguenze possano verificarsi sull'individuo le alterazioni e il mal funzionamento di quest'organo, che possono andare dal malassorbimento di elementi essenziali e loro carenza organica, al riassorbimento riciclato di sostanze tossiche dovuto al ristagno dei rifiuti alimentari con lento avvelenamento, dallo sviluppo di una flora batterica aggressiva e di parassiti, il cui metabolismo produce la base alimentare per le cellule neoplastiche, all'indebolimento progressivo del sistema del sistema immunitario che sfibrato crolla sui fronti di lotta. Anche se il cattivo stato del Colon non è sempre la causa prima di una malattia costituisce in diversi casi il suo prolungarsi o peggioramento. Ciò da realisticamente luogo a una varietà impressionante di disturbi e patologie di fatto riconducibili al mal funzionamento del Colon. Ma c'è dell'altro particolarmente importante da sapere e che si cela dietro lo stato perturbato del Colon: l'aspetto psico-enterico. Anche la psicologia dì questi ultimi decenni ha indagato molto sui rapporti tra stress, emozioni e malattia e sono state identificati i profili di personalità in relazione alle malattie del Colon. Lo stress causa variazioni neuro-ormonali-vegetative le quali col tempo vanno a creare delle alterazioni nel colon in quelli che, non a-caso, sono i punti riflessi degli organi di tutto l'organismo. E' stato così possibile ideare una mappa del Colon e delle tasche intestinali ed individuare la relazione esistente tra le varie porzioni del Colon ed il resto del corpo umano; attraverso questa mappa possiamo comprendere quali parti fisiche dell'organismo corrispondono ad un determinato blocco o nodo del Colon. (Questa mappa verra' aggiornata quanto prima, in quanto non sufficientemente completa) Perché è possibile questo stretto rapporto ? Basta pensare che durante la formazione dell'embrione, una parte di cellule nervose viene inglobata nella testa, un'altra va nell'addome: i collegamenti fra i due sono tenuti dal midollo spinale e dal nervo vago. Da ciò provengono le reazioni viscerali emozionali in risposta ai processi mentali facendo sì che l'apparato digestivo sia la sede delle emozioni. Le scienze che ne studiano l'evolversi sono la neurogastroenterologia da una parte e la psicologia enterica dall'altra. Parte delle emozioni si scaricano di notte mentre i ricordi traumatici vengono fissati nel Colon cosi che esso può ammalarsi di stress e sviluppare nevrosi che fissa in memoria attraverso nodi psicologici o strozzature. A seguito di ciò l'apparato digestivo produce sostanze psicoattive le cui informazioni influenzano a loro volta gli stati d'animo, come la serotonina, la dopamina, ma anche oppiacei antidolorifici e persino benzodiazepine in quanto viaggiano lungo il nervo vago fino al cervello. Nel trattamento delle malattie dell'intestino, attenuare o far scomparire i disagi soggettivi che sono fonte di sofferenza e angoscia per il soggetto può rivelarsi molto utile, spesso al di là di ogni previsione. In ogni caso per interrompere un circuito perverso o doloroso, e avere un effetto positivo sui circuiti mentali. Inoltre come già spiegato lo stress e l'emotività possono causare contrazioni a livello intestinale e del Colon. Questo non fa altro che causare nel tempo la famosa "colite spastica nervosa" con conseguenti nodi nel tratto del Colon. Questi nodi daranno nel tempo, se non equilibrati, a un fertile terreno e all'insorgere di patologie sempre più gravi, in quanto in alcune parti d'esse verrà a mancare l'apporto di ossigeno e degli enzimi controllori. Sciolti i nodi, ripulito dalle incrostazioni e risanato, il Colon tornerà a compiere il proprio ruolo con benefici per l'intero organismo. >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> BRUFOLI Intestino e pelle sono intimamente legati: se il primo non è nella condizione di lavorare al meglio (tra le sue funzioni c’è quella di assorbire i nutrienti, impedire la colonizzazione di batteri patogeni e smaltire le tossine che accumuliamo nella vita di tutti i giorni), le alterazioni si riflettono subito sulla superficie cutanea. Le tossine immagazzinate non riescono ad essere smaltite, e la pelle può reagire sviluppando infiammazioni, infezioni, acne e psoriasi. Ecco perche' molti di coloro (sono soprattutto donne) che lamentano problemi intestinali, come ad esempio la sindrome del colon irritabile, vedono un netto peggioramento della pelle del viso ed altro. Correggere la stitichezza, soprattutto con una buona alimentazione, può essere d’aiuto + Idro terapia del Colon FORFORA: dipende anche dall'intestino - Rimedi naturali per contrastarla - 22 Marzo 2011 Commento NdR: occorre ricordare che i problemi alimentari, digestivi e quindi anche quelli del metabolismo influiscono in modo importante sulla formazione della forfora - vedi: Crudismo >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> Una nuova connessione tra intestino e cervello - 14/12/2018 L'eccesso di sale nella dieta può favorire l'insorgenza di ictus e di disturbi cognitivi attraverso un meccanismo che coinvolge il sistema immunitario ed è indipendente dall'aumento della pressione del sangue- È ben noto che una dieta a elevato contenuto di sale porta a una pressione del sangue elevata, un fattore di rischio per una serie di problemi di salute, tra cui malattie cardiache e ictus. Ma nel corso dell’ultimo decennio, gli studi sulle popolazioni umane hanno indicato una connessione fra assunzione di sale e ictus indipendente dalla pressione alta e dal rischio di malattie cardiache, suggerendo l’esistenza di un anello mancante tra assunzione di sale e la salute cerebrale. È interessante notare che c’è una crescente mole di lavori che dimostrano la presenza di un sistema di comunicazione tra intestino e cervello, ora comunemente chiamato asse intestino-cervello. L’alterazione dell’asse intestino-cervello contribuisce a una vasta gamma di malattie, tra cui il morbo di Parkinson e la sindrome dell’intestino irritabile. Di conseguenza, il campo delle ricerche sull’asse intestino-cervello è in rapida crescita ed evoluzione. Cinque anni fa, un paio di studi hanno dimostrato che un’elevata assunzione di sale porta a profondi cambiamenti immunologici nell’intestino, che causano una maggiore vulnerabilità del cervello a problemi autoimmunitari, che si verificano quando il sistema immunitario attacca per errore le cellule e tessuti sani del proprio organismo; e questo ha suggerito che forse è proprio attraverso il segnali immunitari che l’intestino comunica con il cervello. Ora, una nuova ricerca mostra un’altra connessione: i segnali immunitari inviati dall’intestino possono compromettere i vasi sanguigni del cervello, portando a un deterioramento della salute cerebrale e a un danno cognitivo. Sorprendentemente, la ricerca svela una connessione intestino-cervello non descritta in precedenza e mediata dal sistema immunitario, suggerendo che il sale in eccesso possa avere un impatto negativo sulla salute del cervello negli esseri umani attraverso il danneggiamento dei vasi sanguigni del cervello, indipendentemente dal suo effetto sulla pressione sanguigna. Questa ricerca propone nuovi obiettivi terapeutici per contrastare l’ictus, la seconda causa principale di morte a livello mondiale, e le disfunzioni cognitive. La riduzione dell’assunzione di sale è applicabile alle persone in tutto il mondo, poiché quasi tutti gli adulti consumano troppo sale: in media 9-12 grammi al giorno, circa il doppio del livello massimo di assunzione raccomandato (cinque grammi) dall’Organizzazione mondiale della sanità. Sperimentando sui topi, i ricercatori hanno scoperto che le reazioni immunitarie nell’intestino tenue innescano una cascata di risposte chimiche che raggiungono i vasi sanguigni del cervello, riducendo il flusso sanguigno alla corteccia e all’ippocampo, due regioni cerebrali cruciali per apprendimento e memoria. A sua volta, questo ha portato a un declino nei test sulle prestazioni cognitive. La compromissione dell’apprendimento e della memoria è apparsa chiaramente anche in assenza di un aumento della pressione sanguigna; i ricercatori hanno osservato che l’intestino reagisce al sovraccarico di sale inviando segnali immunitari che sono il punto di partenza del deterioramento di tutto il complesso vascolare del cervello, compromettendone così le funzioni cognitive. Anche se questo studio è stato finora condotto solo su animali da laboratorio, gli scienziati ritengono che con tutta probabilità le sue conclusioni valgano anche per le persone. La riduzione dell’assunzione di sale ha dimostrato di avere effetti benefici per la salute generale, ma i ricercatori volevano sapere se questi effetti si estendono alla cascata di segnalazione da poco identificata che inizia nell’intestino e raggiunge i vasi sanguigni del cervello, influenzando in ultima analisi le funzioni cognitive. Quando i topi sono stati riportati a una dieta normale dopo averne seguita una ad alto contenuto di sale, gli effetti nocivi sulla salute causati dall’eccessiva assunzione di sale sono stati eliminati, e lo stesso è avvenuto con un intervento farmacologico che ha interrotto i segnali immunitari. Le implicazioni di questa nuova connessione fra intestino e cervello si estendono a diversi disturbi autoimmuni, tra cui sclerosi multipla, artrite reumatoide, psoriasi e malattie infiammatorie intestinali, che hanno dimostrato di attivare la stessa via di segnalazione immunitaria coinvolta in questo studio. Questi disturbi autoimmuni comportano un alto rischio di ictus e sono legati al cattivo funzionamento dei vasi sanguigni nel sistema nervoso. Questa ricerca è anche la dimostrazione che ciò che mangiamo influenza il nostro modo di pensare e che parti del corpo apparentemente isolate possono avere un ruolo vitale nella salute del cervello. Questi risultati motivano lo studio del modo in cui lo stress quotidiano a cui sono sottoposti il nostro sistema digestivo e i nostri vasi sanguigni potrebbe cambiare il cervello e, di conseguenza, come vediamo e sperimentiamo il mondo. By Jonathan D. Grinstein / Scientific American - Tratto da: lescienze.it >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> Contro la colite, prendi un verme - 02 Dicembre 2010 Mangiare un verme parassita per lenire i dolori della colite ulcerosa. Ci ha provato un paziente colpito da questa patologia e che ha assunto le uova di Trichuris trichiura. A seguire l'evolversi della malattia e monitorare l'andamento dell'infiammazione durante la terapia, è stato un gruppo di ricercatori guidati da P'ng Loke dello New York University's Langone Medical Center. I risultati sono stati pubblicati su Science Translational Medicine. La colite ulcerosa è una malattia infiammatoria che colpisce l'intestino, causando lesioni (ulcere) nel colon. Le cause sono sconosciute (NdR: alla medicina allopatica), ma si suppone siano legate a disfunzioni del sistema immunitario, spesso trattate con farmaci immunosoppressori. La malattia è molto più diffusa nei paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo, dove la popolazione convive con infezioni endemiche di vermi che sembrano avere una funzione protettiva sull'intestino. Partendo da queste osservazioni, i ricercatori hanno pensato di studiare se l'ingestione di uova di un verme potesse avere qualche beneficio. Il potenziale terapeutico dei vermi – la cosiddetta "terapia elmintica" - è già stato utilizzato in alcune patologie a carattere immunitario, come il morbo di Crohn, l'asma e le allergie. Il principio è che il verme, per poter sopravvivere nell'intestino umano, controlla la risposta immunitaria e contribuisce a modulare l'infiammazione dell'ospite. Per valutare l'effetto della terapia, gli scienziati hanno prelevato campioni di sangue e di tessuto intestinale, prima e dopo che il paziente aveva ingerito uova di Trichuris trichiura. Si è così scoperto che il verme contribuisce alla regressione della colite e questo effetto positivo è accompagnato da cambiamenti nel profilo immunitario e nello stato d'infiammazione del paziente. Nello specifico, i ricercatori hanno osservato un aumento della produzione di muco nell'intestino, che potrebbe svolgere un ruolo lenitivo sulle ulcere. By Anna Lisa Bonfranceschi - Fonte Galileonet.it Riferimenti: Science Translational Medicine DOI: 10.1126/scitranslmed.3001500 vedi: COPROTERAPIA (assunzione di feci selezionate) Commento NdR: i medici allopati ufficiali, evidentemente impreparati, fanno delle considerazioni "strane" per non dire altro... Perche' introdurre un parassita, in un terreno intestinale, gia' compromesso, che successivamente deve essere eliminato perche' foriero di altri problemi), solo per lenire (non eliminare) le cause che essi NON conoscono, come da ammissione nell'articolo, mentre queste sono ben note alla medicina naturale: pH, flora, sistema enzimatico alterati, irritazione della mucosa, specie quella dell'intestino tenue, di conseguenza ogni tipo di "malattia" puo' essere somatizzata a seconda delle predisposizioni e/o a seconda dei vaccini che ha purtroppo ricevuto ! Tecnica per riattivare circolazione sanguigna e soprattutto quella linfatica (drenaggio linfatico) ed il transito intestinale, ma anche la termica delle viscere, cioè leinfiammazioni profonde del corpo, assieme alle Frizioni fredde ed ai cataplasmi di argilla/terra fredda sul ventre. 1 - doccia fredda sugli arti ogni mattina, in senso antiorario e partendo dal basso per sostenere il passaggio della linfa e quindi la pulizia della matrice durante la fase più liquida del tessuto connettivo 2 - saltellare sul posto, per almeno 3 volte, 3 minuti alla volta. Il movimento sussultorio aiuta il sistema linfatico e mette in moto l’intestino, l’organo di espulsione finale delle tossine in circolo. 3 - Bere acqua calda appena alzati e poi durante tutto il giorno. L’acqua è il primo nutrimento dell’organismo e l’unico in grado “pulire” quando c’è bisogno di farlo. Bere acqua calda la mattina regolarizza l’intestino e sorseggiarla durante il giorno consente all’acqua di raggiungere immediatamente i processi metabolici per sostenere il naturale ritmo biologico in atto. Ricordiamo anche che le alterazioni degli enzimi, della flora, del pH digestivo e della mucosa intestinale influenzano la salute, non soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte dell'organismo. Se vuoi conoscere il tuo stato di Benessere e migliorarlo con queste speciali apparecchiature modernissime, che neppure gli ospedali hanno, prenota via mail la consulenza QUI. Esso permette anche di analizzare qualsiasi prodotto esistente e la sua compatibilita' o meno, con il soggetto analizzato.... vedi anche: Medicina Quantistica Quindi se volete fare un Test di Bioelettronica (test di controllo del livello di Salute_benessere).... - scrivete QUI: info@mednat.news