TITANIO (impianti)
(Scheda di Sicurezza)
OSSIDO di ZIRCONIO
Ricordiamo anche che ogni protesi introdotta in bocca che contenga leghe metalliche basate su legami ossigeno,
sono pericolose in quanto l’ossigeno (potente ossidante) permette ai metalli della lega il rilascio di ioni
che sicuramente interferiscono con le reazioni biochimiche dell’organismo !
MINERALOGRAMMA = test per conoscere il livello ed il tipo di intossicazioni da minerali e metalli tossici
ELIMINAZIONE effetti bioelettrici delle AMALGAMI e Protesi DENTALI
PROTESI SALUBRI
“Titanio e materiali tossici, le pentole bugiarde in odontoiatria”
Siamo consapevoli e sicuri dei materiali che si usano nel dentale?
Siamo informati sui contenuti, sulla loro stabilità e sulla loro biocompatibilità?
Siccome si parla solo di materiali e soltanto di chimica, purtroppo il loro comportamento biofisico biochimico interagisce soprattutto quando si ritrova in presenza di o addirittura all’interno di liquidi e tessuti organici.
Quindi la loro pubblicità ingannevole, truffaldina ma soprattutto lesiva è conosciuta da tutti ma nonostante le leggi vigenti nessuno avverte l’ignaro Paziente.
Tempo fa io ma anche altre persone coinvolte da patologie abbiamo fatto analizzare tutta una serie di impianti, ebbene….sapete quali sono i contenuti della lega titanio tanto pubblicizzato come titanio puro?
A prescindere che tutti adottano lo stesso materiali perché è una unica forma di lega sul mercato……….
La lega al titanio puro ha questi contenuti: titanio, vanadio, alluminio, ferro, nichel, cadmio e ultimamente anche il torio e la zirconia.
Questo cosa comporta? Una instabilità del materiale con conseguente dissociazione di ioni metallici e interferenze elettrochimiche a livello del sistema nervoso funzionale locale e generale.
Questo è per tutti i materiali eccetto quelli resi bioinerti attraverso il procedimento termochimico per inibire ed eliminare la presenza dell’ossigeno.
Quindi e comunque anche il Titanio rilascia ioni metallici anche puro, la causa è sempre la stessa, è la presenza dell’ossigenonel reticolo cristallino della lega stessa.
Domande utili per chiarire il problema:
1) Il rilascio di ioni di titanio ossido verso i tessuti (catturati poi dai macrofagi…), avvenga solo in presenza di altre leghe/metalli prossimali, per effetto di corrosioni galvaniche “correnti ioniche anodo/catodo”;
2) o piuttosto avvenga a prescindere, anche in implanto–protesi di solo titanio puro.
In particolare, sembra che sia proprio lo stato di ossido metallico superficiale ad avere una attività chimico-fisica verso i tessuti organici adiacenti, cosa mi dici ?
Risposte: Ecco alcuni documenti:
1) Titanio possibile causa di patologie croniche
“Lo studio del dott. Kurt E. Muller di Isny in Germania, pubblicato su Neuroendocrinology Letters nel 2006 (K.E.Muller, Hypersensitivity to titanium: clinical and laboratory evidence, Neuroendocrinology Letters, vol. 27, Suppl. 1 2006), ha dimostrato che, contrariamente a quanto si ritiene nella comunità medica, il titanio non è biologicamente inerte e potrebbe essere concausa di patologia immunologiche e neurologiche come la Sindrome da Stanchezza Cronica (CFS), la Sensibilità Chimica Multipla (MCS), sintomi dermatologici e altri.
Il dott. Muller ha studiato la capacità del titanio di provocare sensibilizzazione e disfunzioni immunologiche, usando il test di trasformazione dei linfociti LTT-MENSA, standardizzato e accreditato in Germania sin dal 2001…”
http://www.infoamica.it/articolo.asp?a=9&sa=38&art=518
2) CNR-Institute for Biomedical – Technologies, Milan, Italy,
” Possible release of soluble titanium species in vivo. In the latter case it is likely that transferrin may act as a specific carrier of this metal ion and mayplay a central role in the transport and biodistribution of soluble titanium species throughout the organism (Ishiwata et al., 1991)…”
http://www.bio.unipd.it/~zatta/metals/titanium.htm
COMPONENTI del COMITATO di STESURA delle RACCOMANDAZIONI
P. Zatta, CNR – Istituto Tecnologie Biomediche, Unità Metalloproteine, Padova.
Coordinatore del progetto: Interdisciplinary Approach to The Study of Aluminum Toxicity. E.C.COST D8 “Metals in Medicine”.
C. Canavese, Ospedale Le Molinette, Torino, Italia.
S. Costantini, Istituto Superiore di Sanità, Roma, Italia.
M. Gallieni, Divisione di Nefrologia, Ospedale “San Paolo”, Università di Milano, Italia
M. Andriani, + Primario di Nefrologia Ospedale di, Dolo, Venezia (A nome della Società Italiana di Nefrologia).
G. Berthon, CNRS FR1744, Université Paul Sabatier, Toulouse, France.
D. Boggio – Bertinet, on the behalf of the Italian Society of Parenteral and Enteral Nutrition
J. Domingo, Facultad de Medicina y Ciencias de la Salud, Universitat Rovira i Virgili, Reus, Espagne
T. Flaten, Dept. of Chemistry, Norwegian University of Science and Technology, Trondheim, Norway.
M. Golub, Department of Internal medicine. University of California, Davis, USA.
N. Goto, Laboratory of General Toxicology, Dept. Safety Research on Biologics, National Institute of Infectious Diseases, Tokyo, Japan.
M. Kawahara, Metropolitan Institute for Neuroscience, Tokyo, Japan.
T. Kiss, Department of Inorganic and Analytical Chemistry, University of Szeged, Hungary.
W. Lukiw, LSU Neuroscience Center, New Orleans, LA, USA.
W. Markesbery, University of Kentucky Alzheimer’s Disease Research Center, Lexington, KY, USA.
R. Milacic, Josef Stefan Institute, Ljubljana, Slovenia.
C. Ronco, Director of the Renal Research Laboratory, Beth Israel Med. Ctr, New York, NY, USA.
H.H. Sandstead, University of Texas, Med. Branch, Galveston, TX, USA.
A. Taylor, Center for Clinical Science
Tratto da: http://www.bio.unipd.it/~zatta/aluminum.html
TITANIO
il titanio commercialmente puro che le leghe in titanio dovrebbero essere resistenti alla corrosione, tuttavia un certo scambio di ioni metallici nei tessuti e nei fluidi tessutali od orali si verifica, e ne può derivare una aumentata concentrazione di titanio o degli altri metalli componenti la lega nei tessuti perimplantari e negli organi parenchimatosi (fegato, polmoni, milza).
Il NiTi( lega Nichel –titanio a memoria di forma), che contiene nichel in percentuali che arrivano al 52-54% , può rilasciare ioni nichel dotati d’effetto citotossico.
IMPORTANTE: DENTI DEVITALIZZATI e CANCRO
Collegamento scioccante: il 97% di tutti i pazienti oncologici terminali, aveva fatto in precedenza una procedura dentale (denti devitalizzati)
vedere su:
http://humansarefree.com/2014/02/shocking-connection-97-of-all-terminal.html?m=0#sthash.YzBWXGrm.dpuf
Il Titanio, il Cromo Cobalto e la Zirconia sono tossici per la salute…….un report mondiale
http://www.mediavida.com/foro/off-topic/titanio-peligro-para-la-salud-533911/2
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Zirconium and Titanium in the body – Ago. 2002 – Zirconio e Titanio rilasciato nel corpo
Abstract
Metallic implants can generate and release titanium oxide (TiO2) and zirconium oxide (ZrO2) to the tissues. These products can accumulate locally or disseminate systemically. The aim of the present study was to assess the distribution of TiO2 and ZrO2 administered intraperitoneally to rats.
We used male Wistar rats of approximately 100 g body weight throughout the study. An intraperitoneal injection of a suspension of TiO2 or ZrO2 (16, 1600 and 16×103 mg/kg body weight) was administered.
The animals were killed at 5–10 months post-administration by ether overdose. Samples of peritoneum, liver, kidney, lung and spleen were taken, fixed in formalin and routine processed for embedding in paraffin. One set of sections was stained with hematoxylin and eosin and another set was prepared unstained.
The presence of titanium in the tissues was detected by X-ray diffraction crystallography. The histological analysis revealed the presence of abundant intracellular aggregates of metallic particles of Ti and Zr in peritoneum, liver, lung and spleen.
The crystallographic study revealed the presence of anatasa. The dissemination of metallic particles from orthopedic or odontological implants would not be restricted to a local phenomenon. The particles also target vital organs. The distribution of these deposits over lengthy periods deserves meticulous attention given the clinical relevance of this phenomenon.
Tratto da: http://link.springer.com/article/10.1023%2FA%3A1016131310025?LI=true#page-1
Studio sperimentale sulla disseminazione nel corpo di Zirconio e Titanio (effetti)
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
L’additivo E171 – Biossido di Titanio, presente negli alimenti è tossico ?
Il biossido di titanio (o ossido di titanio (IV) o titanio diossido o E171) si presenta sotto forma di polvere cristallina incolore, tendente al bianco
In natura è presente in tre forme cristalline diverse, il rutilo (forma più comune), l’anatasio e la brookite.
Il TiO2 è usato principalmente come pigmento bianco nelle vernici, nelle materie plastiche e nel cemento da costruzione, in quanto ha un alto indice di rifrazione, è inoltre un noto catalizzatore in grado di degradare per ossidazione numerosi composti organici.
Un altro campo di applicazione di questo composto è come ingrediente di alcune creme di bellezza e in creme solari, dove protegge la pelle anche dai raggi UV-A. In questi prodotti sono utilizzate particelle nanometriche di biossido di titanio che hanno la proprietà di filtrare, bloccandola, la componente UV della luce solare.
Altri usi comuni sono come componenti di dentifrici e anche negli alimenti, caso che prenderemo in considerazione più avanti.
Come additivo alimentare, colorante per la precisione, il biossido di titanio compare sotto la sigla E171. Il prodotto è composto da particelle eterogenee comprese tra 40 e 220 nanometri (nm), come emerge dal recente studio americano Titanium Dioxide Nanoparticles in Food and Personal Care Products (Alex Weir – Università dell’Arizona).
Si parla di nanoparticelle di biossido di titanio (nano TiO2), quando le dimensioni delle particelle sono comprese nell’intervallo 1-100 nm. Negli ultimi anni, la produzione di nano TiO2 è aumentata, spinta dalla crescita dei consumi e dai suoi nuovi utilizzi, e ciò, a sua volta, ha accresciuto sia l’esposizione umana a questo materiale.
La domanda di fondo però è: Il nano TiO2 è tossico ?
Gli studi più recenti sono finalizzati alla valutazione della tossicità dell’E171 in considerazione sia della sua struttura e le dimensioni delle sue particelle, sia della sua forma cristallina naturale da cui derivano.
Alcuni test recenti hanno attribuito proprietà proinfiammatorie alle particelle inalate (Hussain 2011); inoltre le interazioni con la superficie gastro-intestinale potrebbero essere coinvolte nell’insorgenza del morbo di Chron (Lomer 2002). Al biossido di titanio è stato attribuito un ruolo potenzialmente carcinogenico dalla Canadian Centre for Occupational Health and Safety (CCOHS) e dall’International Agency for Research on Cancer (IARC).
Il dato che più preoccupa è che il 36% delle particelle di E171 contenute negli alimenti ha dimensioni nanometriche!
Gli alimenti che fanno maggior uso di questo ingrediente sono: le gomme da masticare, le caramelle e alcuni dolciumi, alimenti consumati soprattutto dai bambini.
Dallo studio già citato di Alex Weir e altri (2012) emerge che alti livelli di E171 sono contenuti in alcuni prodotti alimentari massicciamente presenti sul mercato USA come Dickinson Coconut curd (3,59 ug/mg), le Mentos Freshmint Gum (con livelli > 0,12 ugTi/mg) e i confetti al cioccolato M&M (1,25 ug/mg).
Quanto ai prodotti in commercio in Europa, la situazione non è chiara per mancanza di dati, non esistono infatti dati come quelli esposti dall’equipe di Weir.
L’unica cosa certa è che nella UE vige il Regolamento 1333/2008, che impone l’indicazione degli additivi in etichetta.
By Marco Valerio Francone – Tratto da: consulenza-qualita.com
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
IMPIANTI in TITANIO
Molte persone andranno alla grande con il sorriso per ottenere un milione di dollari e sarà una fermata breve per pagare il loro dentista un milione di dollari per poterlo raggiungerlo.
L’attuale “must have” nell’estetica dentale nell’ industria di impianti dentali, vengono raccomandati quando alle persone mancano i denti oppure i loro denti sono troppo danneggiati per essere salvati. Un impianto dentale sostituisce una radice che assomiglia a un post o a vite. Molte persone optano per questa procedura perché gli impianti dentali agiscono come veri denti; Pertanto, sono disposti a pagare per questa comodità con un dente grande nelle loro tasche. Tuttavia, le loro tasche non sono l’unica cosa che finisce con un dente. L’attuale ricerca mostra che essi potrebbero essere pagati con la loro salute come bene.
La maggior parte impianti dentali che offre il dentista sono fatti di titanio o leghe di titanio perché è forte e presumibilmente bio-compatibile. Tuttavia, la ricerca ha dimostrato che il titanio non è una sostanza bio-compatibile e ha causato molte malattie in pazienti che hanno base di titanio e/o dispositivi medici compresi impianti dentali.
Che cosa rende così tossiche le protesi al titanio ?
Secondo al Dott. Joseph Mercola di Mercola.com, protesi in metallo di titanio rilasciano ioni ventiquattro ore al giorno, che potrebbe essere soggetto a bocca (e, in definitiva, il vostro corpo intero) allergie, malattie autoimmuni e infiammazione.
Dr. Mercola va a dire che in una relazione, un paziente di 54 anni, che aveva quattro impianti dentali, soffriva di sindrome da stanchezza cronica grave, Parkinson come agitazione e la depressione, che gli hanno impedito di andare a lavorare. In un’altra relazione, una ragazza di 14 anni portatrice di ortodontici (staffe) realizzati in titanio, aveva sviluppato lesioni infiammatorie sulla sua faccia sei mesi dopo che gli erano state applicate. Fortunatamente, il maschio 54 anni e la ragazza di 14 anni hanno notato notevoli miglioramenti alla loro salute dopo che i dispositivi di titanio furono rimosse.
Infine, la Gazzetta della American Dental Association (JADA) cita un caso in cui una donna di 38 anni aveva sviluppato l’osteosarcoma chondroblastic della mascella destra (cancro ossa della mascella superiore), undici mesi dopo la ricezione di protesi al titanio.
Gli furono fatti dei trattamenti di chemioterapia e una resezione mixillary inclusa la rimozione di protesi titanio.
La donna fu fortunata come altri due casi precedenti perché quarantasette mesi dopo il trattamento, rimase comunque libero di cancro. Così dovremmo essere preoccupati per gli impianti di titanio?
Si prega di notare che JADA afferma che non ci sono state ulteriori relazioni dentali che collegano gli impianti dentali di titanio con lo sviluppo di osteosarcoma.
Detto questo, JADA dichiara che è estremamente raro sviluppare osteocarcoma da impianti di titanio, perché è stato segnalato un solo caso, anche se ci sono state oltre 910.000 ambulatori dell’implantologia dentale negli stati uniti dal 2000.
Se ottenere protesi di titanio danno incertezze, ci sono altre opzioni disponibili.
By Rosario Muto
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
TITANIO e tossicita’ di questo metallo
Ci sono diverse pubblicazioni: su PUB MED per es: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1858412…m&ordinalpos=11
An electrochemical impedance investigation of the behaviour of anodically oxidised titanium in human plasma and cognate fluids, relevant to dental applications.
Bozzini B, Carlino P, D’Urzo L, Pepe V, Mele C, Venturo F.
Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione, Università di Lecce, via Monteroni, 73100, Lecce, Italy. benedetto.bozzini@unile.it
Titanio tossico: vedi: http://www.examiner.com/women-s-health-in-dallas/dental-implants-can-harm-your-health
In dental applications, the contact between the metal implant and the receiving living tissue is made through the oxide layer on the implant surface, which allows the osseointegration process. In dentistry, the passive film formed on titanium seems to be more stable and protective than that formed on the Ti alloys, customarily used in other medical applications. Corrosion of titanium alloys in the mouth can result from the presence of a number of corrosive species, such as the hydrogen ion (H(+)), sulfide compounds (S(2-)), dissolved oxygen (O(2)) and Cl(-) and can result in the release of Ti(4+) ions that, in turn, brings about the reduction of alkaline phosphatase activity of osteoblastic cells. The present study reports a time-dependent electrochemical corrosion study of titanium in contact with the following biologically relevant solutions: (i) SBF (simulating the inorganic part of human plasma), (ii) SBF with added ovalbumin (a protein simulating the post-implant environment) and (iii) human plasma. To the best of the authors’ knowledge, this is the first report on the corrosion of Ti in human plasma. The electrochemical measurements are based on electrochemical impedance spectrometry. Impedance spectra were interpreted on the basis of the equivalent-circuit approach and estimates of the time-variation of oxide film thickness and resistance were computed. Surface Raman spectroscopy was used to characterise the structure of as-anodised and corroded TiO(2) films: the effects of phosphate and organic incorporation were highlighted. EIS and surface Raman measurements have demonstrated that the corrosion resistance of the oxide films formed on Ti is strongly affected by the presence of biomolecules in the chloride- and phosphate-based aqueous solution. In particular, ovalbumin increases corrosion performance and human plasma is found to be remarkably more aggressive in comparison to SBF. These results suggest some caution in extrapolating corrosion results obtained in simulated biological fluids to the actual behaviour in vivo.
PMID: 18584125 [PubMed – indexed for MEDLINE]
Più recente sempre su PUB MED
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1933686…um&ordinalpos=1
Indian J Dent Res. 2009 Jan-Mar;20(1):91-8.
An overview of the corrosion aspect of dental implants (titanium and its alloys). Chaturvedi TP.
Division of Orthodontics and General Dentistry, Faculty of Dental Sciences, Institute of Medical Sciences, 4GF Jodhpur Colony, Banaras Hindu University, Varanasi 221005, Uttar Pradesh, India. tpchaturvedi@rediffmail.com
Titanium and its alloys are used in dentistry for implants because of its unique combination of chemical, physical, and biological properties. They are used in dentistry in cast and wrought form. The long term presence of corrosion reaction products and ongoing corrosion lead to fractures of the alloy-abutment interface, abutment, or implant body. The combination of stress, corrosion, and bacteria contribute to implant failure. This article highlights a review of the various aspects of corrosion and biocompatibility of dental titanium implants as well as suprastructures. This knowledge will also be helpful in exploring possible research strategies for probing the biological properties of materials.
PMID: 19336868 [PubMed – indexed for MEDLINE]
RICERCA ITALIANA del PRIN http://www.ricercaitaliana.it/prin/dettagl…-2004065535.htm
PROGRAMMA di RICERCA 2004 – italiano – english
Unità di Ricerca, Università degli Studi di PADOVA, SPECIALITA’ MEDICO-CHIRURGICHE PADOVA (I)
Università degli Studi di VERONA, MEDICINA e SANITA’ PUBBLICA VERONA (I)
Programmi di ricerca simili:
1 – Inquinamento ambientale e salute riproduttiva
2 – La risposta dello scheletro all’impianto protesico: dal rigetto, alle mobilizzazioni tardive, all’induzione neoplastica. Meccanismi
cellulari e molecolari.
3 – Studio dei meccanismi di citotossicità e genotossicità di nanoparticelle di silice e silicati fibrosi nanometrici con dimensioni, struttura e composizione strettamente controllate.
4 – RISCHI DELL’ESPOSIZIONE A MATERIALI NANOSTRUTTURATI: STUDI CHIMICO-FISICI E DI TOSSICITA’ SU MODELLI IN VIVO E IN VITRO PER LA CARATTERIZZAZIONE DEI MECCANISMI FISIOPATOLOGICI E DEL PROFILO CINETICO DELLE PARTICELLE.
5 – Rimodellamento dei tessuti molli peri-implantari in pazienti sottoposti ad impianti dentali: implicazioni per la riuscita del trattamento implantare e nuove prospettive biologiche
6 – Modelli animali di sviluppo e differenziamento normale e patologico del sistema nervoso centrale
7 – METABOLISMO LOCALE ED ESPRESSIONE GENICA: NUOVE PROSPETTIVE IN CHIRURGIA
8 – BILANCIO GEOCHIMICO PER LA VALUTAZIONE DELLA QUALITA’ AGRO-AMBIENTALE IN UN SISTEMA TERRITORIALE
COMPLESSO: IL CASO STUDIO DELLA ZONA DI RAVENNA
9 – I confini spazio-temporali dell’attenzione in soggetti adulti normali e cerebrolesi
10 – LA CUTE COME BARRIERA SEMIPERMEABILE BIDIREZIONALE PER I METALLI: ASPETTI TOSSICOLOGICI E ALLERGOLOGICI IN AMBITO AMBIENTALE E PROFESSIONALE
Classificazione scientifico-disciplinare – Area scientifico disciplinare: Scienze fisiche – FISICA APPLICATA (A BENI CULTURALI, AMBIENTALI, BIOLOGIA E MEDICINA)
Area scientifico disciplinare: Scienze mediche
– MALATTIE ODONTOSTOMATOLOGICHE
– CHIRURGIA MAXILLOFACCIALE
– SCIENZE TECNICHE MEDICHE APPLICATE
Classificazione brevettuale
HUMAN NECESSITIES
– MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE- DENTISTRY; ORAL OR DENTAL HYGIENE (tooth brushes A46B; [N: tongue scrapers A61B17/24;] preparations for dentistry A61K6/00) [C0101]
– DIAGNOSIS; SURGERY; IDENTIFICATION (analysing biological material G01N, e.g. G01N33/48; obtaining records using waves other than optical waves, in general G03B42/00)
– METHODS OR APPARATUS FOR STERILISING MATERIALS OR OBJECTS IN GENERAL; DISINFECTION, STERILISATION, OR DEODORISATION OF AIR; CHEMICAL ASPECTS OF BANDAGES, DRESSINGS, ABSORBENT PADS, OR SURGICAL ARTICLES; MATERIALS FOR BANDAGES, DRESSINGS, ABSORBENT PADS, OR SURGICAL ARTICLES (preservation of bodies or disinfecting characterised by the agent employed A01N; preserving, e.g. sterilising, food or foodstuffs A23; preparations for medical, dental or toilet purposes A61K; preparation of ozone C01B13/10)
Classificazione geografica – Regione: Veneto
Bibliografia
– Driscoll K.E., Deyo L.C., Carter J.M., Howard B.W., Hassenbein D.G., Bertram T.A. Effects of particle exposure and particle-elicited inflammatory cells on mutation in rat alveolar epithelial cells. Carcinogenesis, 18:2, 423-30, 1997
– Chen J.L., Fayerweather W.r. Epidemiologic study of workers exposed to titanium dioxide. J. Occup. Med. 12, 30:12, 937-42, 1988
– Fayerweather W.E., Karns M.e., Gilby P.G., Chen J.L. Epidemiologic study of lung cancer mortality in workers exposed to titanium tetrachloride. J. Occup. Med. 2, 34:2, 164-9, 1992
– Wang J.Y., Wicklund B.H., Gustilo R.B., Tsukayama D.T. Prosthetic metals impair murine immune response and cytokine release in vivo and in vitro. J. Orthop. Res. 9, 15:5, 688-99, 1997
– Blumenthal N.C., Cosma V. Inhibition of apatite formation by titanium and vanadium ions.
– Biomed. Mater. Res.: Applied Biomaterials 23, A1:13, 1989
– Bernstein A., Bernauer I., Marx R., Geurtsen W. Human cell culture studies with dental metallic materials. Biomaterials, 13(2), 98, 1992
– Edel J., Marafante E., Sabbioni E. Retention and tissue binding of titanium in the rat. Hum. Toxicol. 4(2), 177, 1985
– Röstlund T., Thomsen P., Bjursten L.M., Ericson L.E. Difference in tissue response to nitrogen-ion-implanted-titanium and c.p. titanium in the abdominal wall of the rat. J. Biomed. Mater. Res. 7, 24:7, 847-60, 1990
– Hadfield M.G., Adera T., Smith B., Fortner Burton C.A., Gibb R.D. Human brain tumors and exposure to metal and non-metal elements: a case-control study. J. Environ. Pathol. Toxicol. Oncol. 17:1, 1-9, 1998
– Khan M.A., Williams R.L., Williams D.F. The corrosion behaviour of Ti-6Al-4V, Ti-6Al-7Nb and Ti-13Nb-12Zr in protein solutions. Biomaterials, 4,20:7,631-7, 1999
– Khan M.A., Williams R.L., Williams D.F. Conjoint corrosion and wear in titanium alloys. Biomaterials, 4, 20:8, 765-72, 1999
– Jorgenson D.S., Centeno J.A., Mayer M.H., Topper M.J., Nossov P.C., Mullick F.G., Manson P.N. Biologic response to passive dissolution of titanium craniofacila microplates. Biomaterials 20:7, 675-82, 1999
– T.M. LEE, E. CHANG and C.Y. YANG Effect of passivation on the dissolution behavior of Ti6A14V and vacuum-brazed Ti6A14V in Hank’s ethylene diamine tetra-acetic acid solution Part I Ion release. J. Material Science 10 (1999) 541
– Ferguson A.B., Akahoshi Y., Laing P.G., Hodge E.S. Characcteristics of trace ions released from embedded metal implants in the rabbit. J. Bone Joint Surg. 44-A(2), 323-336, 1962
– Meachim G., Williams D.F., Changes in nonosseous tissues adjacent to titanium implants. J. Biomed. Mat.Res. 7, 555, 1973.
– Osborn J.F., Willich P., Meenen N. The release of titanium into human bone from a titanium implant coated with plasma-sprayed titanium. In: Clinical Implant Material, Edited by Heimke G., Soltesz U., Lee A.J.C.Advances in Biomaterial, 9, Elsevier Science Publishers B.V.,Amsterdam, 1990
– Ektessabi A.M., Otsuka T., Tsuboi Y., Horino Y., Mokuno Y., Fujii K., Albrektson T., Sennerby L., Johansson C. prelimnary experimental results on mapping of the elemental distribution of the organic tissues surrounding titanium-alloy implants. Nucl.Instr. Meth. B 109/110, 278-283, 1996
– Jacobs J.J., Skipor A.K., Patterson L.M., Hallab N.J., Paprosky W.G., Black J., Galante J.O. Metal release in patients who have had a primary total hip arthroplasty. A prospective, controlled, longitudinal study. J. Bone Joint Surg. Am. 10, 80:10, 1447-58, 1998
– Ducheyne P., Willems G., Martens M., Helsen J. In vivo metal-ion release from porous titanium-fiber material. J. Biomed. Mat. Res. 18(3), 293, 1984
– Woodman J.L., Jacobs J.J., Galante J.O., Urban R.M. Metal ion release from titanium-based prosthetic segmental replacements of long bones in baboons: a long-term study. J. Orthop. Res. 1(4) 421, 1984
– Schliephake H., Reiss G., Urban R., Neukam F.W., Guckel S. Metal release from titanium fixtures during placement in the mandible: an experimental study. Int. J. Oral Maxillofac. Implants 8:5, 502-11, 1993
– Schliephake H., Lehmann H., Kunz U., Schmelzeisen R. Ultrastructural findings in soft tissues adjacent to titanium plates used in jaw fracture treatment. Int. J. Oral Maxillofac. Surg. 2, 22:1, 20-5, 1993
– Weingart D., Steinemann S., Schilli W., Strub J.R., Hellerich U., Assenmacher J., Simpson J. Titanium deposition in regional lymph nodes after insertion of titanium screw implants in maxillofacial region. Int. J. Oral Maxillofac. Surg. 12, 23:6 Pt 2, 450-2, 1994
– Jacobs J.J., Skipor A.K., Patterson L.M., Hallab N.J., Paprosky W.G., Black J., Galante J.O. Metal release in patients who have had a primary total hip arthroplasty. A prospective, controlled, longitudinal study. J. Bone Joint Surg. Am. 10, 80:10, 1447-58, 1998
– Lugowsky S.J., Smith D.C., McHugh A.D., Van Loon J.C. Release of metal ions from dental implant materials in vivo: determination of Al, Co, Cr, Mo, Ni, V, and Ti in organ tissue. J. Biomed. Mater. Res., 12, 25:12, 1443-58, 1991
– Rodriguez D., Gil F.J., Planell J.A., Jorge E., Alvarez L., Garcia R., Larrea M., Zapata A. Titanium levels in rats implanted with Ti 6Al4V treated samples in the absence of wear. Journal of Materials Science: Materials in Medicine 10, 847-851, 1999
– Bianco P.D., Ducheyne P., Cuckler J.M. Titanium serum and urine levels in rabbits with a titanium implant in the absence of wear. Biomaterials, 10, 17:20, 1937-42, 1996
– P.D. BIANCO, P. DUCHEYNE and J.M. CUCKLER Systemic titanium levels in rabbits with a titanium implant in the absence of wear J. Mater. Sci. Mater. Med. 8 (1997) 525.
– Bianco P.D., Ducheyne P., Cuckler J.M. Local accumulation of titanium released from a titanium implant in the absence of wear. J. Biomed. Mater. Res. 6, 31:2, 227-34, 1996
– M. BROWNE and P.J. GREGSON : Effect of mechanical surface pretreatment on metal ion release Biomaterials 21 (2000) 385.
– Urban RM; Jacobs JJ; Tomlinson MJ; Gavrilovic J; Black J; Peoch M. Dissemination of wear particles to the liver, spleen, and abdominal lymph nodes of patients with hip or knee replacement. J Bone Joint Surg Am, , 82(4): 457-76, 2000
– Mu Y; Kobayashi T; Sumita M; Yamamoto A; Hanawa T Metal ion release from titanium with active oxygen species generated by rat macrophages in vitro. J Biomed Mater Res, 2000 02, 49: 2, 238-43
– Egeni G.P., Jaksic M., Moschini G, Passi P., Piattelli A, Rossi P, Rudello V, Tauro L. (1996). PIXE and micro-PIXE studies of ion release around endosseous implants in animals. Nuclear Instruments & Methods in Physics research.Section B Beam Interactions. vol. 109/110, pp. 289-293.
– Mahieu S; del Carmen Contini M; Gonzalez M; Millen N; Elias MM Aluminum toxicity. Hematological effects. Toxicol Lett, 2000 00, 111: 3, 235-42
– Brayda-Bruno M, Fini M, Pierini G, Giavaresi G, Rocca M, Giardino R. Evaluation of systemic metal diffusion after spinal pedicular fixation with titanium alloy and stainless steel system: a 36-month experimental study in sheep. Int J Artif Organs 2001 Jan;24(1):41-9
– Hallab NJ, Skipor A, Jacobs JJ. Interfacial kinetics of titanium- and cobalt-based implant alloys in human serum: metal release and biofilm formation. J Biomed Mater Res. 2003 Jun 1;65A(3):311-8
– Krischak GD, Gebhard F, Mohr W, Krivan V, Ignatius A, Beck A, Wachter NJ, Reuter P, Arand M, Kinzl L, Claes LE. Difference in metallic wear distribution released from commercially pure titanium compared with stainless steel plates. Arch Orthop Trauma Surg. 2004 Mar;124(2):104-13
– Passi P, Zadro A, Galassini S, Rossi P, Moschini G. PIXE micro-beam mapping of metals in human peri-implant tissues. Journal of Materials Science: Materials in Medicine, 13(11):1083-1089, 2002
– Miyanishi K, Trindade MC, Ma T, Goodman SB, Schurman DJ, Smith RL.
Periprosthetic osteolysis: induction of vascular endothelial growth factor from human monocyte/macrophages by orthopaedic biomaterial particles. J Bone Miner Res. 2003 Sep;18(9):1573-83.
Parole Chiave: TITANIO; CROMO; MERCURIO; IMPIANTI DENTARI; METALLI, TOSSICITÀ LOCALIZZAZIONE CON TECNICHE ATOMICHE E NUCLEARI DI ELEMENTI POTENZIALMENTE TOSSICI RILASCIATI DA DISPOSITIVI PROTESICI ED IMPLANTARI
Università degli Studi di Padova
Abstract
Vari metalli con potenziali effetti tossici sono contenuti in materiali molto usati in campo odontoiatrico, per cure conservative, protesi e chirurgia implantare e maxillo-facciale.
Ricordiamo cromo, cobalto, titanio, nichel ed alluminio presenti in alcune leghe per protesi, e nella gran maggioranza degli impianti dentari endossei, nonché il mercurio contenuto nell’amalgama per restauri dentari.
Il crescente impiego clinico di impianti dentari, ha rivolto l’attenzione di numerosi ricercatori sul possibile rilascio nell’organismo ospite di componenti metalliche degli impianti, e della loro eventuale diffusione a distanza con accumulo in organi bersaglio. Tuttavia, le ricerche sin qui eseguite con varie tecniche di analisi, sia in pazienti che in animali, hanno condotto a risultati non concordi.
Avendo la disponibilità di sonde a protoni ed a raggi X ed una microsonda a protoni e raggi X dei Laboratori Nazionali di Legnaro, dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, ci si propone di eseguire studi che contribuiscano a chiarire le tematiche sopra illustrate, effettuando la ricerca, il dosaggio e la mappatura soprattutto del titanio, del cromo, cobalto e mercurio, metalli di vasto uso odontoiatrico.
Si faranno dosaggi del contenuto di questi elementi nei tessuti orali di pazienti portatori di protesi, impianti ed amalgama, in trattamento presso la Clinica Odontoiatrica di Padova, ed anche nella saliva, nelle urine e nel sangue.
Lo studio – Coordinatore Scientifico del Programma di Ricerca
Pietro PASSI Università degli Studi di PADOVA Obiettivo del Programma di Ricerca
Riguardo gli impianti endossei, l’obiettivo è di verificare se, in che misura ed quali condizioni possa avvenire rilascio di componenti metalliche. L’indagine microPIXE effettuata su sezioni ottenute con tecnica di taglio e molaggio, comprendenti impianto e tessuti adiacenti, consente uno studio ottimale dell’interfaccia impianto-tessuto, disegnando la mappa degli elementi presenti nel campo esaminato. Questa analisi consente di vedere le modalità di diffusione degli elementi, in base alla loro disposizione superficiale, e costituisce un prezioso ausilio nello studio del comportamento chimico-fisico della superficie degli impianti endossei. Infatti, la morfologia di superficie, sia a livello microscopico che macroscopico, è una delle caratteristiche principali che differenziano i numerosi tipi di impianti utilizzati oggi.
Abbiamo infatti manufatti “di tornio”, mentre altri sono sottoposti a trattamenti che ne irruvidiscono la superficie, mediante sabbiatura, mordenzatura acida, rivestimento al plasma-spray e altri: la tendenza attuale va nella direzione di produrre impianti a superficie mossa, che sembrano produrre un legame con l’osso più veloce e tenace.
Tuttavia, la presenza di micronicchie superficiali, conseguenti alla ruvidità, può produrre fenomeni di corrosione differenziale a causa della diversa concentrazione di ossigeno, ed intensificare la diffusione anche dei metalli passivanti, come il titanio.
Pertanto, è necessario non solo individuare: Risultati parziali attesi
Dalla prima fase ci sia attende soprattutto una messa a punto assai precisa della preparazione dei bersagli per le misure mediante le tecniche PIXE e XRF, che sarà resa possibile dal confronto con i risultati ottenuti mediante spettroscopia.
Da ricordare che la spettroscopia, specie con la tecnica FI-(VG)-ICP-MS ovvero Flow Injection-(Vapour Generation)-Inductively Coupled Plasma- Mass Spectrometer, che si intende utilizzare presso laboratori esterni, è molto collaudata ed affidabile; tuttavia è costosa, e consente di dosare un singolo elemento alla volta, mentre con PIXE ed XRF si può avere la rilevazione ed il dosaggio simultaneo di tutti gli elementi oggetto dell’indagine, oltre che la loro disposizione superficiale (PIXE microbeam). Pertanto, queste ultime tecniche si prospettano assai idonee ad indagini anche su vasta scala e per un gran numero di elementi.
Ci si attende inoltre una prima valutazione sull’utilità del confronto tra quadri istologici e mappe degli elementi ottenuti con PIXE microbeam.
Si otterranno anche utili indicazioni se la saliva sia un mezzo idoneo per rilevare metalli rilasciati da restauri o protesi endorali, argomento che è tuttora oggetto di discussione.Si ritiene di poter raccogliere una quantità sufficiente di dati per stabilire:
– quali siano le migliori condizioni di impiego delle apparecchiature a fasci di particelle e raggi X utilizzati, ed i relativi limiti di rilevazione per gli elementi studiati. >>>
Durata
24 mesi Base di partenza scientifica nazionale o internazionale
Sono stati descritti ed ipotizzati vari effetti avversi derivanti da metalli ampiamente utilizzati in campo odontoiatrico, in particolare dal mercurio contenuto negli amalgami, il nichel, il cromo, l’alluminio ed il vanadio presenti in numerose leghe per uso protesico ed implantologico. Per quanto concerne l’amalgama d’argento e i possibili effetti negativi del mercurio, le ricerche sin qui eseguite hanno portato a risultati discordanti.
In ratti sottoposti ad inalazione di limatura di amalgama per un’ora (proveniente dal fresaggio di un blocco di materiale) si sono riscontrate alterazioni renali, ed accumulo del mercurio nel rene e nei testicoli (Musajo e Coll., 1988).
Seidler e Coll. (1996) hanno studiato oltre 1.000 pazienti affetti da morbo di Parkinson in Germania, analizzando le loro abitudini alimentari e l’ eventuale esposizione a sostanze tossiche. A detta di questi Autori, vi sarebbe una correlazione statisticamente significativa tra ricostruzioni dentarie in amalgama e malattia di Parkinson, nel gruppo di pazienti in esame.
Il contenuto di Hg nelle urine sembra essere un indicatore più attendibile rispetto al tasso ematico, in quanto il mercurio tende a concentrarsi nei reni.
Anche la valutazione quantitativa di questo elemento nella saliva è da ritenersi di estrema utilità. Alcune ricerche, infatti, hanno evidenziato una correlazione tra numero ed estensione dei reaturi dentali in amalgama e livelli di Hg salivare (Lygre et al., 1999)
Tratto da: empa.forumcommunity.net/
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Quando le aziende produttrici NON si assumono le responsabilità dei materiali, una scheda di sicurezza assolutamente falsa, non veritiera, chi è che si assume le responsabilità, l’Odontotecnico od il DENTISTA ?
La cosa bella, eclatante è proprio questa dichiarazione:..autocertificata…e non controllata da nessuno !
vedi: Materiali Dentari e denti tossici
16 Altre informazioni
I dati sono riportati sulla base delle nostre conoscenze attuali, non rappresentano tuttavia alcuna garanzia delle caratteristiche del prodotto e non motivano alcun rapporto giuridico contrattuale.
NdR: questo per sollevarsi da responsabilita’ di richieste di risarcimendo per danni da protesi e materiali dentari….
http://www.wieland-dental.de/uploads/tx_pxwldownloads/wdent_sd305_IT.pdf
Scheda di dati di sicurezza
ai sensi del regolamento 1907/2006/CE, Articolo 31
Stampato il: 14.11.2007 Revisione: versione no 1 14.11.2007
D R
1 Identificazione della sostanza/preparato e della società/impresa
· Dati del prodotto
· Denominazione commerciale: ZENO Ti pur Disc
· Utilizzazione della Sostanza / del Preparato Produzione di protesi dentaria
· Produttore/fornitore:
Wieland Dental + Technik GmbH & Co.KG
Schwenninger Str. 13
75179 Pforzheim
Telefon + 49 (07231)-37050, Telefax + 49 (07231)-357959
· Informazioni fornite da: Abteilung Umweltschutz
· Informazioni di primo soccorso: + 49 (07231)-3705-0
2 Identificazione dei pericoli
· Classificazione di pericolosità: Viene meno.
· Indicazioni di pericolosità specifiche per l’uomo e l’ambiente:
Il prodotto non ha l’obbligo di classificazione in base al metodo di calcolo della “direttiva generale della Comunità sulla classificazione dei preparati” nella sua ultima versione valida. 3.3. Nessun pericolo particolare da dichiarare.
· Sistema di classificazione:
La classificazione corrisponde alle attuali liste della CEE, è tuttavia integrata da dati raccolti da bibliografia specifica e da dati forniti dall’impresa.
3 Composizione/informazioni sugli ingredienti
· Caratteristiche chimiche
· Descrizione:Miscela delle seguenti sostanze con additivi non pericolosi.
· Sostanze pericolose:
CAS: 7440-32-6
EINECS: 231-142-3
titanio F; R 15-17 50-100%
· Ulteriori indicazioni: Il testo dell’avvertenza dei pericoli citati può essere appreso dal capitolo 16
4 Misure di pronto soccorso
· Indicazioni generali: Non sono necessari provvedimenti specifici.
· Inalazione: Portare in zona ben areata, in caso di disturbi consultare il medico.
· Contatto con la pelle: Generalmente il prodotto non è irritante per la pelle.
· Contatto con gli occhi: Sottoporre a cure mediche.
· Ingestione: Sottoporre a cure mediche.
5 Misure antincendio
· Mezzi di estinzione idonei:
CO2, polvere o acqua nebulizzata. Estinguere gli incendi di grosse dimensioni con acqua nebulizzata o con schiuma resistente all’alcool.
· Mezzi protettivi specifici: Non sono richiesti provvedimenti particolari.
6 Misure in caso di rilascio accidentale
· Misure cautelari rivolte alle persone: Non necessario.
· Misure di protezione ambientale: Non sono richiesti provvedimenti particolari.
· Metodi di pulitura/assorbimento: Raccogliere con mezzi meccanici.
(continua a pagina 2)
I
Pagina: 2/4
Scheda di dati di sicurezza
ai sensi del regolamento 1907/2006/CE, Articolo 31
Stampato il: 14.11.2007 Revisione: versione no 1 14.11.2007
Denominazione commerciale: ZENO Ti pur Disc
(Segue da pagina 1)
D R
· Ulteriori indicazioni: Non vengono emesse sostanze pericolose.
7 Manipolazione e immagazzinamento
· Manipolazione:
· Indicazioni per una manipolazione sicura:
Evitare la formazione di polvere.
In caso di formazione di polvere procedere all’aspirazione.
E’ richiesta un’aspirazione localizzata.
· Indicazioni in caso di incendio ed esplosione: Non sono richiesti provvedimenti particolari.
· Stoccaggio:
· Requisiti dei magazzini e dei recipienti: Non sono richiesti requisiti particolari.
· Indicazioni sullo stoccaggio misto: Non necessario.
· Ulteriori indicazioni relative alle condizioni di immagazzinamento: Nessuno.
8 Controllo dell’esposizione/protezione individuale
· Ulteriori indicazioni sulla struttura di impianti tecnici: Nessun dato ulteriore, vedere punto 7.
· Componenti i cui valori limite devono essere tenuti sotto controllo negli ambienti di lavoro:
Il prodotto non contiene quantità rilevanti di sostanze i cui valori limite devono essere tenuti sotto controllo negli ambienti di lavoro.
· Ulteriori indicazioni: Le liste valide alla data di compilazione sono state usate come base.
· Mezzi protettivi individuali:
· Norme generali protettive e di igiene del lavoro:
Non inalare polvere/fumo/nebbia.
Lavarsi le mani prima dell’intervallo o a lavoro terminato.
· Maschera protettiva: Si consiglia l’uso della maschera protettiva.
· Guanti protettivi: Non necessario.
· Materiale dei guanti viene meno
· Tempo di permeazione del materiale dei guanti viene meno
· Occhiali protettivi: Non necessario.
· Tuta protettiva: Tuta protettiva
9 Proprietà fisiche e chimiche
· Indicazioni generali
Forma: Solido
Colore: Grigio argento
Odore: Inodore
· Cambiamento di stato
Temperatura di fusione/ambito di fusione: 1668°C
Temperatura di ebollizione/ambito di
ebollizione: Non definito.
· Punto di infiammabilità: Non applicabile.
· Autoaccensione: Prodotto non autoinfiammabile.
· Pericolo di esplosione: Prodotto non esplosivo.
· Limiti di infiammabilità:
Proprietà comburenti Nessuna
Pagina: 3/4
Scheda di dati di sicurezza
ai sensi del regolamento 1907/2006/CE, Articolo 31
Stampato il: 14.11.2007 Revisione: versione no 1 14.11.2007
Denominazione commerciale: ZENO Ti pur Disc
(Segue da pagina 2)
D R
· Densità a 20°C: 4,51 g/cm³
· Solubilità in/Miscibilità con
acqua: Insolubile.
· valori di pH: Non applicabile
· Tenore del solvente:
Solventi organici: 0,0 %
· Contenuto solido: 100 %
10 Stabilità e reattività
· Decomposizione termica/ condizioni da evitare:
Il prodotto non si decompone se utilizzato secondo le norme.
· Reazioni pericolose Non sono note reazioni pericolose.
· Prodotti di decomposizione pericolosi: Non sono noti prodotti di decomposizione pericolosi.
11 Informazioni tossicologiche
· Tossicità acuta:
· Irritabilità primaria:
· sulla pelle: Non ha effetti irritanti.
· sugli occhi: Non irritante.
· Sensibilizzazione: Non si conoscono effetti sensibilizzanti.
· Ulteriori dati tossicologici:
Il prodotto non ha l’obbligo di classificazione in base al metodo di calcolo della direttiva generale della Comunità sulla classificazione di preparati nella sua ultima versione valida.
Sulla base delle nostre esperienze e delle informazioni disponibili il prodotto non è dannoso per la salute se manipolato correttamente e utilizzato secondo le norme.
13 Considerazioni sullo smaltimento
· Prodotto:
· Consigli: Per il riciclaggio rivolgersi alla “borsa dei rifiuti”.
· Catalogo europeo dei rifiuti
12 00 00 RIFIUTI PRODOTTI DALLA LAVORAZIONE E DAL TRATTAMENTO FISICO E
MECCANICO SUPERFICIALE DI METALLI E PLASTICA
12 01 00 rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e meccanico superficiale di metalli e plastiche
12 01 04 polveri e particolato di materiali non ferrosi
· Imballaggi non puliti:
· Consigli: L’imballaggio può essere riutilizzato in seguito a pulitura o può esserne riciclato il materiale.
14 Informazioni sul trasporto
· Trasporto stradale/ferroviario ADR/RID (oltre confine):
· Classe ADR/RID-GGVS/E: –
· Trasporto marittimo IMDG:
· Classe IMDG: –
(continua a pagina 4)
Pagina: 4/4
Scheda di dati di sicurezza
ai sensi del regolamento 1907/2006/CE, Articolo 31
Stampato il: 14.11.2007 Revisione: versione no 1 14.11.2007
Denominazione commerciale: ZENO Ti pur Disc
(Segue da pagina 3)
D R
· Marine pollutant: No
· Trasporto aereo ICAO-TI e IATA-DGR:
· Classe ICAO/IATA: –
15 Informazioni sulla regolamentazione
· Classificazione secondo le direttive CEE:
Nella manipolazione di prodotti chimici osservare le consuete misure precauzionali.
Conformemente alle direttive CEE il prodotto non è soggetto all’obbligo di codifica.
16 Altre informazioni
I dati sono riportati sulla base delle nostre conoscenze attuali, non rappresentano tuttavia alcuna garanzia delle caratteristiche del prodotto e non motivano alcun rapporto giuridico contrattuale.
· Frasi R rilevanti
15 A contatto con l’acqua libera gas estremamente infiammabili.
17 Spontaneamente infiammabile all’aria.
· Scheda rilasciata da: Abteilung Umweltschutz
· Interlocutore: Herr Selzer
Tratto da: www.odontotecnicanaturale.it
Vedi ISS Ist. Sup. di Sanita’:
Determinazione di elementi inorganici di interesse tossicologico in matrici ambientali, biologiche e alimentari
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Il Titanio e’ chiamato:materiale bioinerte- Biotollerabile, Ma lo e’ veramente ?
Il titanio è l’elemento chimico della tavola periodica degli elementi che ha come simbolo Ti e come numero atomico il 22. È un metallo del blocco d, leggero, resistente, di colore bianco metallico, lucido, resistente alla corrosione. Il titanio viene utilizzato nelle leghe leggere (*) resistenti e nei pigmenti bianchi, si trova in numerosi minerali, i principali sono il rutilo e l’ilmenite.
(*) Le leghe di alluminio, dette anche leghe leggere, sono leghe ottenute principalmente con la combinazione tra alluminio e rame,zinco, manganese, silicio, o magnesio.
Questo metallo forma una patina di ossido passivo se esposto all’aria, ma quando è in un ambiente libero da ossigeno è molto duttile. Il titanio, che brucia se riscaldato nell’aria, è anche l’unico elemento che brucia in un gas di azoto puro. Il titanio è resistente all’acido solforico diluito e all’acido cloridrico, oltre che ai gas di cloro, alle soluzioni di cloruri e alla maggior parte degli acidi carbossilici.
All’incirca il 95% del titanio viene consumato in forma di diossido di titanio (TiO2), un pigmento intensamente bianco e permanente con buona capacità coprente, nelle vernici, nella carta, nei cementi per renderli più brillanti e nelle plastiche.
A causa della loro resistenza (anche alla corrosione), leggerezza, e capacità di sopportare temperature estreme, le leghe di titanio vengono utilizzate principalmente nell’industria aeronautica e aerospaziale, anche se il loro utilizzo in prodotti di consumo quali: mazze da golf, biciclette, componenti motociclistici e computer portatili, sta diventando sempre più comune. Il titanio viene spesso messo in lega con: alluminio, ferro, manganese, molibdeno e altri metalli.
Ha la proprietà di essere biocompatibile, (NdR: per quanto se ne sa fino ad ora – vedi all’inizio dello scritto il punto 16) in quanto presenta porosità superficiale analoga a quella dei tessuti umani, per cui risulta fisiologicamente inerte. Per questo motivo la lega a base di titanio Ti6Al4V viene utilizzata nelle componenti protesiche di anca e ginocchio, e nelle protesi implantari dentarie. Tuttavia dato l’alto coefficiente di frizione non viene mai utilizzato come componente di giunzione articolare
Il suo essere inerte e la colorazione attraente lo rendono un metallo popolare per l’uso nei piercing.
Sempre per la sua bioinerzia e resistanza meccanica, in ambito sanitario è utilizzato per la fabbricazione di clips chirurgiche da sutura permanente ed in odontoiatria per la realizzazione di impianti dentari.
Poiché il titanio metallico puo’ bruciare in atmosfera pura di azoto ed alle alte temperature reagisce facilmente con l’ossigeno e il carbonio, è difficoltoso preparare il metallo di titanio puro.
Il metallo di titanio in polvere comporta un significativo rischio di incendio, ma i sali di titanio sono spesso considerati relativamente innocui. Composti con il cloro, come il TiCl3 e il TiCl4 dovrebbero essere considerati corrosivi.
Il titanio inoltre ha una tendenza al bioaccumulo nei tessuti che contengono silice, ma non gioca alcun ruolo conosciuto negli esseri umani. Allo stato gassoso (è il caso del taglio al plasma dei metalli) è tossico se inalato.
In tossicologia, il bioaccumulo o accumulo biologico è il processo attraverso cui sostanze tossiche persistenti (per esempio il DDT, le diossine o i furani) si accumulano all’interno di un organismo, in concentrazioni crescenti man mano che si sale di livello troficonella catena alimentare. Questo accumulo può avvenire attraverso qualsiasi via: respirazione, ingestione o semplice contatto, in relazione alle caratteristiche delle sostanze.
Tratto in parte da: it.wikipedia.org
Quindi se il Titanio utilizzato nelle protesi è una lega con legame a ponte di ossigeno, instabile ed attiva reazione di ossidazione, come si puo’ dire che è bio-inerte biotollerabile ? questo e’ un vero problema che andrebbe risolto !
Le applicazioni sono nei settori: dentali – protesi amovibili scheletriche, elementi fissi metallo-caramica, viti fixture implantologiche, perni abutment sulle viti implantologiche, ecc.
Nel settore ortopedico: protesi all’anca, placche per fratture scomposte, protesi facciali, protesi craniali, viti e microviti ecc.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Impianti dentali al Titanio – Amalgami e nuovi materiali : Zirconio – 24/09/09
Ricerca e traduzione a cura di http://empa.forumcommunity.net/
Un impianto dentale rappresenta una opzione per sostituire i denti mancanti o gravemente malati. E’ composto da una radice artificiale che assomiglia ad un sostegno diritto o a forma di vite ed è coperto con una corona dentale.
Il trattamento comporta il posizionamento chirurgico dell’impianto nell’osso, dove a quest’ultimo è consentito fondersi con le ossa in un processo chiamato “osteointegrazione”.
Una volta avvenuta la guarigione, l’impianto agisce come un’ancora per la sostituzione con un dente artificiale, o una corona.
La corona è costruita in modo da armonizzarsi con gli altri denti ed è fissata in modo permanente all’impianto.
Un tipico impianto dentale è fatta di Titanio puro e / o di una lega di Titanio.
In realtà, le leghe di titanio sono ampiamente utilizzati in medicina e odontoiatria, per impianti dentali, pacemaker, stent (*è una struttura metallica cilindrica, usata in chirurgia), staffe ortodontali, impianti ortopedici e protesi (ad esempio, l’anca, spalla, ginocchio, gomito). Non solo di titanio è un materiale robusto, ma molti lo considerano biocompatibile: se esposto all’aria, si forma uno strato di ossido e questo presumibilmente risulta in una corrosione ridotta ed una osteointegrazione di qualità superiore .
Allora per quale motivo dovreste rifiutare l’impianto in Titanio standard ?
Il Titanio NON è biologicamente inerte
Gli Impianti in titanio immettono nella bocca ioni metallici per 24 ore al giorno, e questa esposizione cronica può provocare infiammazioni, allergie e malattie autoimmuni in soggetti predisposti. Essi rappresentano i precursori della malattia.
Nel corso degli anni, sono stati segnalati casi di intolleranza alle protesi fatte di metallo, e la rimozione di questo materiale dentale incompatibile ha portato ad una riduzione della sensibilità al metallo stesso e il miglioramento della salute, a lungo termine, nella maggior parte dei pazienti.
Il Titanio ha la potenzialità di indurre ipersensibilità come pure altre disfunzioni immunologiche.
Uno studio ha esaminato 56 pazienti che hanno sviluppato gravi problemi di salute dopo aver ricevuto in impianti dentali a base Titanio.
Questi problemi medici includono dolori muscolari, articolari e delle terminazioni nervose ; sindrome da stanchezza cronica, problemi neurologici, depressione e infiammazione della pelle.
La rimozione degli impianti ha determinato un notevole miglioramento dei sintomi del paziente, così come una diminuzione della sensibilità di molti pazienti al Titanio.
Per esempio, un uomo di 54 anni con un impianto dentale in Titanio e quattro viti di Titanio in una delle sue vertebre è stato così male che non poteva lavorare. Soffriva di sindrome da fatica cronica, compromissione cognitiva, Parkinson con tremori, e grave depressione. Sei mesi dopo la rimozione degli impianti e delle viti, fu in grado di tornare al lavoro.
In un altro caso, una ragazza di 14 anni aveva sviluppato lesioni infiammatorie sul viso sei mesi dopo che le avevano impiantato staffe ortodontali al Titanio.
Era anche mentalmente e fisicamente esausta, e la sua reattività al Titanio era salita alle stelle. Nell’arco di tempo di nove mesi dopo aver sostituito le staffe con un materiale esente da metallo (Metal-free), le sue lesioni al viso erano quasi completamente guarite, era sana e attiva, e la sua sensibilità al titanio ritornò ad un livello normale.
Gli Impianti in titanio possono provocare il cancro.
Un’altra complicazione dell’uso del Titanio impiantato è il suo potenziale di indurre la proliferazione abnorme di cellule (neoplasia), che può portare allo sviluppo di tumori maligni e cancro.
Sebbene sia rara, è una complicazione ben nota della chirurgia ortopedica, che prevede l’impianto di una attrezzatura metallica.
Inoltre, i ricercatori hanno recentemente scoperto il primo caso segnalato di un sarcoma manifestatosi in associazione con un impianto dentale.
Come descritto nel numero di agosto del 2008 di JADA (Pubblicazione dell’Associazione dei Dentisti Americani), una donna di 38-anni ha sviluppato un cancro alle ossa undici mesi dopo aver ricevuto un impianto dentale in Titanio.
Perché dovete evitare qualsiasi tipo di metallo nella bocca.
E infine lo Zirconio, la presenza di qualsiasi metallo in bocca getta le basi per “la tossicità galvanica”, perché la bocca diventa in sostanza, una batteria carica, quando metalli diversi si depositano in un “letto” di saliva.
Tutto ciò che serve per creare una batteria sono due o più metalli diversi ed un liquido che può condurre l’elettricità (cioè, un elettrolita).
Le Protesi di metallo, le Amalgami, le corone, le protesi parziali, e l’ortodonzia forniscono fonti di diversi metalli, e la saliva in bocca funziona come elettrolita.
Una corrente elettrica chiamata corrente galvanica è quindi generata dal trasporto di ioni metallici dagli impianti di ricostruzione, fatti di metallo, sino alla saliva . Questo fenomeno è chiamato “galvanismo orale”, e significa, letteralmente, che la tua bocca si comporta come una piccola batteria per auto o un generatore elettrico in miniatura. Le correnti possono essere misurati con un amperometro !
Il Galvanismo orale crea due preoccupazioni principali.
In primo luogo, le correnti elettriche aumentano la velocità di corrosione (o dissoluzione) del metallo alla base degli impianti dentali. Anche le leghe di metalli preziosi rilasciano continuamente ioni metallici in bocca a causa della corrosione, un processo che erode pezzi di metallo dalla superficie del metallo stesso.
Questi ioni reagiscono con gli altri componenti del corpo, portando a sensibilità, infiammazione, e, infine, la malattia autoimmune. Aumentando la velocità di corrosione, di conseguenza, aumenta la probabilità di sviluppare reazioni immunologiche o tossiche ai metalli.
In secondo luogo, alcuni individui sono molto sensibili a queste correnti elettriche interne. La presenza di più metalli all’interno della bocca può causare un dolore inspiegabile, shock nervoso, ulcerazioni, e l’infiammazione, e molte persone sperimentano anche un costante sapore metallico o salato o una sensazione di bruciore in bocca.
Inoltre, vi è la preoccupazione che il galvanismo orale diriga le correnti elettriche nel tessuto cerebrale e possa interferire con la naturale corrente elettrica nel cervello.
Nuove alternative alle protesi in Titanio
Lo Zirconio, negli ultimi anni, le protesi in ceramica ad elevata resistenza sono diventate interessanti alternative alle protesi di titanio, e alcune ricerche in corso si è concentrata sulla attuazione di tali materiali, come l’ossido di zirconio (il biossido di zirconio, un metallo molto vicino al titanio sulla tavola periodica).
Le Protesi in metallo-ossido di zirconio sono state utilizzate in Europa e in Sud America per anni, ma solo recentemente si sono rese sono disponibile negli Stati Uniti le Protesi in Zirconio sono altamente biocompatibili per il corpo umano e una mostrano un rilascio di ioni minimo, rispetto alle protesi metalliche.
Gli Studi hanno dimostrato che l’osteointegrazione di Zirconio e impianti in Titanio sono molto simili, e che le protesi in Zirconio hanno un tasso di sopravvivenza equiparabile, rendendoli un’ottima alternativa alle protesi di metallo.
Inoltre, le ceramiche in Zirconio sono state usate con successo nella chirurgia ortopedica per la fabbricazione di teste a sfera per la sostituzione totale dell’anca.
Pertanto, dato che gli impianti dentali in Titanio possono indurre la sensibilità ai metalli, infiammazione, autoimmunità, e tumori maligni, mentre le protesi in metallo-ossido di zirconio sono libere da metallo, ma altrettanto resistenti, perché sottoporsi all’esposizione cronica dei metalli ?
Il nostro corpo trarrebbe sicuramente beneficio dalla scelta di impianti biocompatibili in ceramica, rispetto agli impianti standard in titanio..
Bibliografia
– Chaturvedi TP. An overview of the corrosion aspect of dental implants (titanium and its alloys). Indian J Dent Res 2009; 20:91-8.
– Depprich R, Zipprich H, Ommerborn M, Mahn E, Lammers L, Handschel J, Naujoks C, Wiesmann H, Kubler NR, Meyer U. Osseointegration of zirconia implants: an SEM observation of the bone-implant interface. Head & Face Medicine 2008, 4:25.
– Huggins, H. It’s all in your head: the link between mercury amalgams and illness. 1993, Avery Publishing Group Inc., Garden City Park, New York.
– Lambrich M, Iglhaut. Vergleich der Überlebensrate von Zirkondioxid- und Titanimplantaten. (“Comparison of the survival rates for zirconia and titanium implants.”) Zeitschrift für Zahnärztliche Implantologie (Journal of Dental Implantology) 2008; 24(3)
– McGuff HS, Jeim-Hall J, Holsinger FC, Jones AA, O’Dell DS, Hafemeister AC. Maxillary osteosarcoma associated with a dental implant. JADA 2008; 139:1052-59.
– Muller KE, Valentine-Thon E. Hypersensitivity to titanium: Clinical and laboratory evidence. Neuro Endocrinol Lett. 2006; 27(Suppl1): 31–35.
– Muris J, Feilzer AJ. Micro analysis of metals in dental restorations as part of a diagnostic approach in metal allergies. Neuro Endocrinol Lett. 2006; 27(Suppl 1): 49–52.
– Stejskal VD, Hudecek R, Stejskal J, Sterzl I. Diagnosis and treatment of metal-induced side-effects. Neuro Endocrinol Lett 2006; 27 (Suppl 1): 7–16.
– Stejskal J, Stejskal VD. The role of metals in autoimmunity and the link to neuroendocrinology. Neuro Endocrinol Lett. 1999; 20(6): 351–364.
– Ziff S, Ziff MF. Dentistry without mercury. 1995 ed. Bio-Probe, Inc., Orlando, Florida.
Copyright ©EMPA FORUM 2008-2009 ®
vedi anche: http://www.melisa.org/titanium-allergy.php
PUB MED per es: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1858412…m&ordinalpos=11
An electrochemical impedance investigation of the behaviour of anodically oxidised titanium in human plasma and cognate fluids, relevant to dental applications.
– Bozzini B, Carlino P, D’Urzo L, Pepe V, Mele C, Venturo F.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1933686…um&ordinalpos=1
RICERCA ITALIANA del PRIN: http://www.ricercaitaliana.it/prin/dettagl…-2004065535.htm
vedi: Protesi + Rilascio metalli + Corrosione galvanica Elettrochimica + Elettrolisi