6 sono le fonti della gioia
1 – il fuoco dell’amore ardente; 2 – abbondanza di seme; 3 – vicinanza alla persona amata; 4 – bellezza del viso; 5 – cibi eccitanti; 6 – contatto fisico.
Probabilmente quest’affermazione vi sembrerà un po’ troppo carnale e/o profana, ma la verità è che la carne (profano) e spirito (sacro) sono 2 lati di una stessa medaglia e quindi inscindibili.
Alcuni versi di John Donne spiegano in modo succinto e inequivocabile questi concetti:
“Nell’anima prendono vita i misteri d’amore ma è il corpo che, come un libro, li contiene”.
Fin dall’antichità della storia l’uomo, egli si è interessato degli afrodisiaci. Popoli, culture e civiltà diverse, hanno inventato “pozioni e filtri d’amore” per sedurre, incantare l’altro sesso e per migliorare le proprie prestazioni sessuali.
Le parole “pozione d’amore” richiamano alla mente, intrugli dai magici poteri che, se efficaci, schiudono agli amanti paradisi di piacere. Molti cibi o sostanze afrodisiache della tradizione culinaria sono stati ormai dimenticati, ridicolizzati o smentiti.
La fama del corno di rinoceronte, ad esempio, non ha nessun reale fondamento e sul mito universale della mandragola (in ogni caso velenosissima) è sceso l’oblio. L’alcool, utile per rimuovere leggere inibizioni, è stato messo al suo posto una volta per tutte: genera la voglia…ma poi manca la forza !
Afrodite, la dea greca dell’amore, sorta nuda dalla schiuma del mare di Citera, nel VI secolo a.C: ed adorata come dea della fecondità.
Il culto di Afrodite giunse in Grecia dal lontano Oriente ma Prassitele, sommo scultore del IV secolo a.C. donò alla dea forme così evocatrici e sensuali da renderla simbolo della femminilità agli occhi dei Greci ed anche a tutta la civiltà occidentale che nacque successivamente. Afrodite è l’emblema dell’amore libero da ambiguità, ansia ed egocentrismo.
Nell’Antica Grecia l’amore anche sessuale, era un concentrato sacro ma, come spiega Kenneth Clark nel suo Civilization: “… forse nessun’altra religione, in seguito, riuscì ad inglobare il concetto di passione fisica con altrettanta naturalezza, tanto che chiunque vedesse Afrodite sentiva che gli istinti che condivideva con le bestie condivideva anche con gli dei”.
Da sempre gli indù considerano l’amore/sesso come un atto sacro. per loro il sesso rappresenta l’accoppiamento Parusha (Signore/Informazione) con Prariti (Energia/materia) ed è consacrato nell’unione di Shiva e Shakti, creatori del mondo.
Simbolo di Shiva è lo un-gam (fallo) e quello di Shakti è la yoni (vagina). tutto ciò è contenuto nel Rig Veda o Inno della Creazione:
“Nacque quindi il Desiderio, Desiderio che era il seme primordiale dello Spirito, il Legame dell’Essere”.
In Cina la filosofia del tao, con i suoi principi fondamentali Yin (femminile), Yang (maschile) e Chi (spirito = informazione/energia = materia), pone anch’essa in stretto rapporto l’unione sessuale ed il Cosmo, sostenendo che il giusto rapporto fra Yin e Yang che avviene nell’atto sessuale amoroso, genera una vibrazione armonica al ritmo dell’Universo stesso.
Con la medicina moderna, sappiamo che lo stimolo del desiderio sessuale ha origine nel cervello e più precisamente nell’ipotalamo, ghiandola che regola anche la fame e la sete.
Sembra che tutte queste attività ormonali siano strettamente correlate ed influiscano sul nascere, come sul finire dal desiderio sessuale. Ma le relazioni amoroso/sessuali felici e appaganti vanno ben oltre il semplice esercizio fisico dell’atto sessuale.
Il mito tradizionale dell’instancabile vigoria maschile è purtroppo infondato. Spesso i maschi temono che la sublimagica erezione possa non avverarsi.
Come ha ben sottolineato anche Aristotele, se in noi stessi non vi è energia/vitalità quindi salute sufficiente, qualunque afrodisiaco diventa inutile. Senza dubbio virilità, salute e fertilità, vanno di pari passo.
Il Kamasutra impartisce consigli preziosissimi per il raggiungimento di una felice vita sessuale: “Non abbiate il ventre sazio di cibo e bevande o sarete colpiti da apoplessia e gotta …
L’uomo dovrebbe nutrirsi con cibi corroboranti come piante aromatiche, carni, miele e uova.
Una robusta costituzione è indispensabile per l’accoppiamento ma, soprattutto, giocate con lei amorevolmente, fino a renderla eccitata e colma di desiderio.
I “cibi del sesso” sono tanti e differenti, elenchiamo, solo le ricette di quelli con proprietà afrodisiache più potenti.
vedi anche: Sesso al TOP + Concepire Naturalmente + Simbolismo del Sesso + Sesso fa bene + Viagra e suoi Danni
NETTARE di CECI
L’Ananga Ranga, antica “Arte dell’amore” indiana, ci indica questa pozione che produce in genere, risulta davvero sorprendente ai maschi se non sono malati.
“Fate ammorbidire dei semi di Phaseolus mungo oppure dei ceci in latte zuccherato ed esponeteli ai raggi del sole per tre giorni.
(In assenza di sole, lasciateli per tutta la notte in forno tiepido).
Tritate finemente ed impastate con le mani, modellate dei gnocchi che friggerete nel Ghi (burro indiano bollito): mangiandone ogni mattina potrete soddisfare 100 donne.
Per realizzare a casa propria questa ricetta, unite quattro parti di ceci ammorbiditi, una parte di miele, una di cipolla tritata finissima e quattro di acqua.
Qualche suggerimento per riaccendere la passione ?
Il primo pensiero andrà probabilmente a cibi afrodisiaci, biancheria estremamente sexy e coccole, ma vi sono anche rimedi più naturali e adatti anche alle donne più timide.
In cima alla classifica delle piante che facilitano l’eros c’è la Turnera afrodisiaca, nota anche come Damiana: si tratta di una pianta messicana con forti poteri afrodisiaci, soprattutto sulle donne.
Dall’Estremo Oriente, in particolare dalle Filippine, arriva invece la Ylang-Ylang, detta anche Unona odorantissima: un’erba molto aromatica che le donne del posto utilizzano prima di incontri passionali per un successo assicurato.
La sua funzione, nell’ambito dei rimedi per i problemi sessuali, é di agire come un potente rilassante del sistema nervoso.
Esistono casi di impotenza o frigidità derivanti da un eccesso di tensione, da una sorta di paura verso il sesso, per il timore di fallire o di non essere all’altezza della situazione. Questi sentimenti contribuiscono a peggiorare situazioni già poco brillanti, creando le premesse per un completo insuccesso.
Ma sono tante le piante che secondo la scienza sono in grado di accendere l’eros.
Tra queste anche lo Zafferano e lo Yohimbe, un albero dell’Africa: dalla sua corteccia si estrae una polverina che influenza anche la funzione sessuale maschile, riempiendo i corpi cavernosi del pene e stimolando quindi l’erezione, aiutando la prestazione sesuale.
Fate attenzione con questa erba perche’ puo’ dare strani effetti, utilizzatela in piccolissime dosi.
Stessa funzione con la Ginkgo biloba, di origine cinese. Anche il Ginseng è consigliato per curare l’impotenza. Il Ginseng è però sconsigliatoin caso di pazienti affetti da disturbi cardiopatici o problemi di coagulazione.
Su altre spezie, come lo zenzero, la noce moscata o i chiodi di garofano non esistono ancora prove scientifiche che confermino l’efficacia nel migliorare le performance sessuali, pertanto i ricercatori invitano a usarle con cautela; sembrano avere un certo potere afrodisiaco (nel senso che aumentano il desiderio, ma non hanno effetti sull’eccitazione sessuale) la muira puama, una pianta brasiliana.
Il Muira Puama o Marapuama (detta anche volgarmente anti impotenza naturale) è una pianta tipica del Brasile molto conosciuta per i suoi effetti afrodisiaci.
Le antiche tribù autoctone attribuivano a questa pianta fantastiche proprietà, chiamandola erba dell’amore ed usandola in molte cerimonie propiziatorie all’accoppiamento.
Di questa singolare pianta, il Muira Puama (Prycopetalum olacoides), vengono utilizzate le radici, dove si trovano in quantità notevoli molte sostanze di natura resinose ed un particolare alcaloide.
Quest’ultimo ha potenti proprietà vasodilatatorie che conferiscono al Muira Puama una spiccata azione afrodisiaca.
La radice di una pianta di senape (Maca) che si trova nelle Ande Maca; La Maca peruviana e’ nota per le sue proprietà ed è una pianta erbacea perenne provvista di una radice tuberosa in parte commestibile con radicole laterali e dalla dura consistenza, mentre le foglie basali sono grandi e picciolate, più ridotte ed alterne quelle caulinari, decrescenti verso l’apice.
In uno studio Peruviano, somministrazioni orali di tavolette da 1500 e 3000 mg al giorno di Maca per 4 mesi in 9 uomini di 24-44 anni miglioravano la produzione di sperma e la mobilità spermatica attraverso meccanismi non correlati né con la dose di Maca né con l’attività degli ormoni LH, FSH, prolattina, testosterone ed estradiolo, i cui valori ematici rimasero inalterati.
Lo stesso Istituto in una successiva ricerca in doppio-cieco, placebo-controllata, condotta per 3 mesi su uomini di 21-56 anni, rilevò già dopo due mesi un miglioramento nel desiderio sessuale senza modificare i livelli sierici di testosterone e di estradiolo.
Il cioccolato (solo quello nero al minimo del 70 %), che potrebbe influenzare i livelli di serotonina ed endorfine nel cervello; mentre il vino in piccole dosi, può favorire solo un abbandono mentale e psicologico.
Se consumate farmaci di sintesi: tutte queste piante, pur essendo naturali, devono essere prescritte dal medico che vi prescrive i farmaci, perché possono provocare interazione con altri farmaci e far produrre tossine, in alcuni casi, quindi per essere sicuri di godervi un momento di passione consultate prima il medico che vi prescrive i farmaci.