DESTINO dell’UOMO e dell’UNIVERSO
E’ possibile che una specie aliena abbia manipolato la vita preesistente sul pianeta per creare l’uomo moderno ?
DESTINO:
Con Destino o fato, ci si riferisce all’insieme di tutti gli eventi inevitabili che accadono in una linea temporale.
Può essere concepito come l’irresistibile potere o agente che determina il futuro, sia in termini generali che di singolo individuo.
Il concetto è basato sul credo che esista un ordine naturale prefissato nell’UniVerso.
vedi Progetto di Vita
Il Fato è un termine di origine latina (fatum, ovvero ciò che è detto) che originariamente indicava la decisione irrevocabile di un dio.
In seguito fu usato per designare il Destino, figlio del Caos e della Notte, al quale nessuno, nemmeno gli dei, possono sottrarsi e di cui persino Giove non ne è che un mero esecutore. Il dio Fato era immaginato cieco.
Più tardi fu identificato con le Parche, dalle quali appunto dipendeva il destino degli uomini. Dal plurale della parola latina fatum, ovvero fata, derivano le moderne fate, in origine considerate dee del destino, cioe’ le leggi che ne regolano la funzionalita’ e l’esecuzione.
Diversi concetti di fato e destino – vedi: chi e’, cosa e’ dove e’ dio ?
Il destino può essere visto come preordinato dal Divino (ad esempio, il concetto protestante di predestinazione) o derivato dalla volontà umana.
Nella grecia antica, il “Fato” era invicincibile e persino gli dei dovevano attenervisi, come affermato dalla Sibilla dell’Oracolo di Delfi.
Il Fato può essere personificato come un dio od una dea. Nella cultura greca è personificato dalle tre Moire (chiamate Parche dai Romani). Una dea senza scrupoli, Nemesis, rappresentava la cieca distribuzione della fortuna per gli antichi greci come Omero, con intenzioni né buone né cattive, ma semplicemente in proporzione a seconda dei suoi desideri. Al tempo delle monarchie ellenistiche, dopo la morte di Alessandro Magno, l’immagine diTyche con sul capo una corona di mura cittadine, rappresentava le fortune di una città, che cercava di preservare la propria esistenza nella violenza caotica del periodo dei diadochi.
Nella mitologia nordica, le Moire avevano la loro controparte nelle tre Norne. Il destino finale di tutti gli esseri viventi è il Ragnarok, la battaglia che persinoOdino dovrà affrontare alla fine del mondo.
Molte altre mitologie e racconti insegnano la futilità nei tentativi di sfuggire ad un fato inesorabile come è stato correttamente profetizzato.
Destino dell’ Universo:
O il nostro Universo continuerà ad esistere per sempre, o prima o poi cesserà di esistere nella sua forma presente.
Questo articolo tratta delle teorie scientifiche sulla fine dell’Universo. Molte teorie filosofiche o religiose hanno postulato una fine dell’Universo: il tema è argomento dell’escatologia. vedi Cosmologia e Cosmogonia
Teorie scientifiche sulla fine (destino) dell’Universo
Fino a tempi piuttosto recenti, anche la visione scientifica dell’Universo era quella di un’esistenza eterna e senza cambiamenti.
Dopo la scoperta di un Universo in espansione ad opera di Edwin Hubble all’inizio del XX secolo, la nozione di un inizio e, di conseguenza, di una fine fu all’improvviso soggetta all’investigazione scientifica.
Le teorie possono essere divise in tre gruppi principali:
– che, nonostante le osservazioni, l’Universo è eterno come prima si pensava: la teoria dello stato stazionario e l’Universo oscillante
– che l’Universo ha avuto un inizio, ma non avrà una fine vera e propria: la morte termica dell’Universo e il Big Rip (Grande Strappo)
– che l’Universo ha avuto un inizio, ed avrà una fine ben definita: il Big Crunch.
Il primo gruppo non è discusso in questo articolo, perché nega l’idea stessa di una fine dell’Universo. In queste teorie, qualche tipo di attività significativa può durare per sempre.
Tutte le teorie devono conciliarsi con la relatività generale, che fornisce uno sfondo teorico comune per le speculazioni cosmologiche. La maggior parte di queste teorie sono soluzioni delle equazioni della relatività generale, cambiando parametri come la densità media, la costante cosmologica, e così via.
Tempo infinito, ma vita finita
In un Universo aperto, la Relatività Generale mostra come l’Universo può esistere indefinitivamente nel futuro, ma si stabilizzerà in uno stato dove la vita come la conosciamo cesserà di esistere. Per esempio, questa è una possibile cronologia, basata sulle teorie fisiche contemporanee, di un Universo aperto che va incontro ad una morte termica:
- 1014 anni — tutte le stelle si sono raffreddate
- 1015 anni — tutti i pianeti si sono separati dalle stelle
- 1019 anni — la maggior parte delle stelle si è separata dalle galassie
- 1020 anni — le orbite di ogni tipo sono decadute grazie alla radiazione gravitazionale
- 1031 anni — decadimento del protone, se le teorie di grande unificazione sono giuste
- 1064 anni — i buchi neri stellari evaporano grazie al processo di Hawking
- 1065 anni — tutta la materia è diventata un liquido allo zero assoluto
- 10100 anni — i buchi neri supermassicci evaporano grazie al processo di Hawking
- 101500 anni — tutta la materia decade in ferro (se il protone non è decaduto prima)
- 10100,000,000,000,000,000,000,000,000 anni (101026) — limite inferiore perché tutta la materia venga inglobata in buchi neri
- 1010,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000
anni (101076) — limite superiore perché tutta la materia venga inglobata in buchi neri.
Nel 2003, la rivista americana New Scientist pubblicò un articolo di Robert R. Caldwell, Marc Kamionkowski e Nevin N. Weinberg in cui essi, in base ad alcune osservazioni, facevano l’ipotesi che la fine dell’Universo possa avvenire come un “Big Rip” (Grande Strappo), che distruggerebbe la struttura fisica dell’Universo.
In questo modello, una costante cosmologica causa un’accelerazione del ritmo di espansione dell’Universo. Portata all’estremo, un’espansione costantemente accelerata significa che ogni oggetto fisico dell’Universo, a partire dalle galassie per finire con gli esseri umani individuali, i batteri e i granelli di sabbia, sarà alla fine fatto a pezzi e quindi ridotto a particelle elementari. L’Universo sarà allora ridotto a singole particelle elementari che accelereranno per sempre le une via dalle altre.
Tempo finito e vita finita
Il Big crunch
La teoria del Big Crunch è una visione simmetrica della vita dell’Universo. Così come il Big Bang ha iniziato un’espansione cosmologica, questa teoria suppone che la densità media dell’Universo sia sufficiente a fermare l’espansione e ad iniziare una contrazione cosmica.
Non si sa bene quale sarebbe il risultato: una semplice estrapolazione vedrebbe tutta la materia e lo spazio-tempo dell’Universo collassare in un punto matematico, una singolarità gravitazionale senza dimensioni, ma a queste scale occorrerebbe considerare gli effetti della meccanica quantistica, ignorati dalla relatività generale. Alcuni usano quest’opportunità per postulare un Universo oscillante, che inizia di nuovo ad espandersi.
La vita in un Universo mortale
Alcuni fisici famosi hanno speculato che una civiltà avanzata potrebbe usare un ammontare finito di energia per sopravvivere un tempo effettivamente infinito. La strategia è quella di avere brevi periodi di attività, alternati da periodi di ibernazione sempre più lunghi (vedi l’articolo sull’intelligenza eterna di Dyson).
Anche il contrario è vero, per una civiltà che si trovasse nel mezzo del Big Crunch. Qui, un ammontare infinito di tempo soggettivo può essere estratto dal tempo finito rimanente, usando l’enorme energia del Big Crunch per “accelerare” la vita più di quanto il limite si stia avvicinando (vedi il Punto Omega diFrank J. Tipler).
Anche se possibile in teoria, non è ben chiaro se possa esistere una possibilità pratica di utilizzare tali meccanismi, per quanto avanzata possa essere una civiltà.
Tratto da http://it.wikipedia.org
vedi questo PDF: Legge di Hooke, quale base dell’Universo – By Leonardo Rubino, autore anche di: Strani legami numerici dell’Universo
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Destino dell’Uomo:
È già stato detto fin dall’antichita’, che l’evoluzione di ogni anima prosegue per migliaia di anni e gli intervalli tra le incarnazioni sono più lunghi degli stati incarnati. Da questo segue che la vita principale di ognuno di noi si svolge nella forma non corporea; da là osserviamo i vagabondaggi di molte altre persone incarnate nell’illusione materiale.
Ma dopo esserci incarnati, durante i primi anni della fanciullezza, dimentichiamo completamente tutto quello che successe prima della nascita sulla Terra: la vita nel nuovo stato incarnato è troppo diversa dalla precedente, perché le abilità percettive della coscienza dopo l’incarnazione in un corpo fisico vengono notevolmente ridotte.
La coscienza è capace di percepire solo parte delle informazioni che riceve attraverso gli organi di senso materiali del nuovo corpo.
La precedente libertà di movimento alla velocità del pensiero e la capacità di percepire tutto direttamente senza gli organi di senso vengono dimenticate.
Sebbene ci dimentichiamo di tutto quanto accadde prima della nascita in un corpo, la vita non ricomincia daccapo, ma continua.
E il destino formatosi nella precedente incarnazione procede di conseguenza.
Essendo nati sulla Terra, ognuno di noi ha già un proprio destino, che non è altro che il piano del proprio sviluppo futuro escogitato da Dio, considerando che cosa si ha bisogno di imparare nella vita a venire.
Appena i bambini raggiungono l’età nella quale diventano capaci di prendere importanti decisioni etiche, ottengono maggiori possibilità di influenzare i propri destini, di cambiarli in meglio o in peggio.
L’educazione corretta o sbagliata dei bambini può avere un notevole impatto sulle loro vite.
Ma dobbiamo ricordare che i loro genitori (capaci di dare loro una determinata educazione) e l’ambiente sociale dove la nascita ha avuto luogo — tutto questo venne pianificato da Dio in base al destino della persona incarnata.
Le capacità di una persona incarnata non sono illimitate. Esse sono definite principalmente dal livello della sua maturità intellettuale, che definisce la sua capacità di comprendere informazioni di un certo grado di complessità.
Per esempio, le abilità di una persona oligofrenica sono molto limitate.
Ma perché questa persona è oligofrenia ? L’unica causa sarebbe che i genitori erano alcolizzati, o che la madre ebbe complicazioni durante la gravidanza? No. Dio conosceva queste circostanze prima che mandasse una certa “anima” (meglio dire Spirito) in un certo corpo. E questa anima ha il suo destino.
Anche per i genitori questa è una manifestazione del loro destino. Ma essi diedero vita non a una povera persona sofferente di malattia, ma a una che ancora non ha sviluppato l’intelletto nel corso dell’evoluzione personale.
D’altro canto, la gente che ha seguito con successo l’auto-perfezionamento intellettuale nelle precedenti vite terrene e ha accettato la giusta direzione di sviluppo spirituale nella presente incarnazione, può fare parecchio, incluso ottenere l’auto-realizzazione individuale e aiutare gli altri ad avanzare verso questa Meta.
Tratto da: http://gesucristo.swami-center.org/page_12.shtml
Continua su: http://www.filosofia.unina.it/tortora/sdf/Ottavo/VIII.2.html
Vite precedenti – Reincarnazioni ? + Bambini che ricordano le loro vite passate
vedi anche Universo Intelligente + Cosmologia + Sintesi + Morte cosa sei ? + Chi siamo noi ?