Legalizzare la prostituzione – 04/2007- Italy
E’ stata depositata una proposta di legge per regolamentare la prostituzione.
A quasi 50 anni dall’entrata in vigore della legge Merlin e’ sotto gli occhi di tutti come il fenomeno sia degenerato: non solo non ha chiuso le case, ma ha aperto le strade; non solo non ha abolito lo sfruttamento, ma ha consegnato l’affare in regime di monopolio nelle mani delle organizzazioni criminali, che attraverso la violenza, la minaccia o l’inganno reclutano, gestiscono l’attivita’, recepiscono i profitti delle persone che si prostituiscono, oltre ad impedire l’abbandono della prostituzione alle persone che lo vogliano.
Questa proposta di legge consta di due soli articoli, redatta dall’Aduc e’ stata depositata, oltre che da me, anche dai miei colleghi Marco Beltrandi, Daniele Capezzone, Sergio D’Elia, Bruno Mellano, Maurizio Turco, sempre della Rosa nel Pugno. S
i ispira al principio e alla convinzione che governare i fenomeni sociali sia piu’ efficace che proibirli, nell’interesse delle persone che si dedicano alla prostituzione o che fruiscono della prostituzione altrui, nonche’ della societa’ intera. Con la convinzione che mentre in clandestinita’ tutto sia di fatto possibile, solo nella legalita’, con diritti e doveri, la persona sia libera di scegliere.
Nel primo articolo si prevede l’abrogazione della legge Merlin come passaggio necessario per consentire che la prostituzione sia riconosciuta come una attivita’ lavorativa attraverso cui si offrono servizi sessuali regolarmente remunerati, e i cui profitti, conseguentemente, saranno soggetti a prelievo fiscale.
Sara’ il Ministero del Lavoro, di concerto con quello della Salute e dell’Economia, a stabilire una serie di misure a cui le persone che esercitano tale attivita’ devono sottostare: controlli sanitari e norme igieniche, regole di sicurezza dei locali in cui viene esercitata tale attivita’, nonche’ la normativa fiscale (articolo 2).
Restando in piedi tutta la normativa sullo sfruttamento e la prostituzione minorile, non si ravvede la necessita’ di introdurre nuovi articoli nel Codice Penale. Cosi’ come i reati che rimandano ad atti osceni compiuti in luogo pubblico o aperto al pubblico (art. 527 cp e seguenti), per cui la prostituzione esercitata per strada continuera’ ad essere punita penalmente e amministrativamente.
In alcuni Stati europei, ed in particolare nei Paesi Bassi, si e’ legalizzata la prostituzione e questa attivita’ e’ diventata una professione come un’altra, sotto forma di lavoro dipendente, indipendente o cooperativo, con i diritti e doveri che ne conseguono, di assicurazione previdenziale e di tassazione compresi.
E’ stata cosi’ separata la prostituzione volontaria da quella coatta: la prima e’ “emersa” e ha trovato forme legali di svolgimento, minimizzando i costi che ricadono sulla società e sulle persone che svolgono l’attivita’.
L’apparato repressivo si e’ potuto cosi’ concentrare in modo più efficace ed efficiente sulla lotta alla prostituzione coatta ed allo sfruttamento, compreso quello dei minori, delle persone minorate o tossicodipendenti.
Qui il testo integrale della proposta:
http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=178983 – * deputata della Rosa nel Pugno
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Prostituzione Olandese in Vetrina, gli aspetti positivi
vedi: SIMBOLISMO del SESSO (pene – vagina) + Circoncisione
In Olanda, dove le case chiuse sono legali e le lavoratrici del sesso pagano regolarmente le tasse, la prostituzione costituisce un’attività di grande impatto economico con un fatturato ragguardevole che contribuisce attivamente all’economia del Paese. La prostituzione viene allontanata dalle strade e si svolge soltanto in luoghi ad essa deputati, con i conseguenti controlli medici, di ordine pubblico e fiscali. In Italia la prostituzione non è reato, si proibisce l’esercizio nelle case chiuse, ma nei fatti si finisce per esercitarla in strada, e oggi a causa dell’immigrazione clandestina sta divenendo concretamente un fenomeno sempre più dilagante.
Si dovrebbe regolamentarla assicurando la sicurezza dei cittadini e quella percezione di vivere in un contesto di ordine e rispetto della collettività.
E’ di questi giorni la notizia della prima giornata “porte aperte'” organizzata dalle autorità cittadine di Amsterdam per discutere su prodotti e servizi offerti negli esercizi del celebre quartiere a luci rosse, il ‘rosse buurt’.
Per l’occasione sono stati attivati stand e centri informativi nel più antico rione della città olandese con l’obiettivo di aprire uno spazio di discussione sul mondo del sesso e della prostituzione in generale.
Il “Red Light District” situato un pò dovunque ma concentrato prevalentemente ai lati della Centraal Station offre ai turisti uno spettacolo racapricciante: di giorno è tutto tranquillo e tende bianche tirate, ma di notte, il quartiere si trasforma dipingendosi del neon rosso che illumina le vetrine dietro le quali decine e decine di prostitute seminude invitano i loro potenziali clienti ad entrare. Ciò che è curioso, unico e particolare di questo Paese ma soprattutto contradittorio, è il fatto che le numerose case rosse con le loro donne in vetrina circondano a pochissima distanza un luogo sacro, la chiesa “Oude Kerk” e una zona di purificazione dei peccati, il quartiere delle Beghine.
Nel quartiere più permessivo di Amsterdam, infatti, molte abitazioni vengono proprio adibite a vetrine del sesso, per cui può capitare sovente di veder uscire da una casa comune una mamma con i propri figlioletti o una nonna con i propri nipoti quando proprio nello stesso momento entra un cliente nell’abitazione della signora in rosso che vive al piano inferiore.
Una perfetta convivenza tra abitanti e prostitute ma solo in una zona specifica, nel resto della città, nessuna scena di corpi esibiti senza pudore a ogni angolo di strada anzi anche nelle vetrine vige il divieto per legge di esibirsi integralmente nude.
Il mestiere si pratica all’aperto solo in 11 “zone speciali” e le prostitute olandesi per esercitare devono avere compiuto i 18 anni e possedere l’autorizzazione a risiedere sul territorio.
Se il primo pensiero che passa per la testa è: “Poverine, mettersi in vendita come della merce “, ci si accorge subito che sul piano morale la dignità non è più ferita qui che altrove, anche se qui si nota maggiormente.
Ogni prestazione fa riferimento ad un tariffario, anche se non è sempre esposto, e invece di negare e vietare, si tollera, s’incornicia.. e si tassa. Infatti le dame pagano le loro debite imposte sui redditi. Forse non dichiarano proprio tutto, ma partecipano attivamente all’economia del paese. La polizia e i servizi sanitari le conoscono una per una e ogni due mesi è di rigore un controllo medico.
Anche se i risvolti di una politica del passato ancora più tollerante che aveva posto la capitale olandese al centro della ‘rivoluzione culturale’ dove tutto era permesso e possibile ha portato oggi ad avere un intero quartiere di prostitute, lo stesso è anche il più pattugliato di Amsterdam dove la polizia ha in realtà altre preoccupazioni: quelle della piccola deliquenza e della criminalità, problemi che sono comuni a tutte le città del mondo.
In Olanda si sono fatti ulteriori passi avanti anche se rimangono incerti, nel 2000 sono state legalizzate le case d’appuntamento, ed è stato accertato il riconoscimento del diritto di lavoratrice a chi si prostituisce ma è una legge che stenta a partire, sono pochissime le lavoratrici autonome che si registrano presso l’ufficio delle tasse (unica registrazione prevista), e le norme che lo inquadrano come lavoro dipendente non sono applicate, perché non sono convenienti per i gestori.
In Italia, come riferito in una recente intervista di Achille Serra, prefetto di Roma, le cose sono diverse, la prostituzione non è reato, è un fatto privato e pertanto non ha regolamento, si proibisce l’esercizio nelle case, ma non si assume la responsabilità di dire dove si deve svolgere. Con la conseguenza che nei fatti si finisce per esercitarla in strada.
Questo avvenne con l’entrata in vigore della Merlin che punisce solo il reato di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione e che a mezzanotte del 20 settembre 1958 sbarrò le porte di 560 “case”, sopravvissute di un’industria che, nel pieno dell’attività, in Italia fatturava più di 14 miliardi con 730 imprese, 400 imprenditori, 3-4 mila lavoratrici.
Inoltre la conseguenza, fu che chi esercitava la prostituzione non poteva essere schedato, facendo venir meno la schedatura sanitaria.
A questa proposta avvenuta quindi a distanza di quarantasette anni dalla chiusura delle case di tolleranza, si sono riaccese e scatenate polemiche favorevoli e contrarie
Secondo quelle contrarie una donna in vetrina non è un corpo che si può scegliere al supermercato, nè si può risolvere il problema rilegando in quartieri donne soprattutto clandestine ma si dovrebbero invece liberare dalla schiavitù, come fare poi a non considerare l’impatto con i cittadini che abitano nel quartiere destinato ad essere una zona a luci rosse. Eppure in grandi città come Roma il problema si ripresenta quotidianamente, a Padova si è registrato recentemente un fenomeno ancora più particolare, il quartiere a luci rosse (non così “esposto” come in Olanda, ma piuttosto una sorta di ‘so che c’è anche se non lo vedo’), quello vicino alla zona Fiera, si è venuto a costruire spontaneamente: si tratta di circa 130 ragazze, sono quasi tutte extracomunitarie che non si mostrano in vetrina ma da finestre e balconi nell’aspettare i clienti.
Anche se il comune ha deciso di limitare ai residenti l’accesso a via Confalonieri – la strada centrale del vizio – dalle 22 alle 5 di mattina con una multa di 71 euro per i fuorilegge in auto, molte famiglie hanno già deciso di abbandonare il quartiere. In tempi brevi lo si potrà veramente chiamare il quartiere del sesso, questo accadrà quando anche l’ultima famiglia avrà traslocato e rimarranno solo le lucciole a far da padrone.
By Francesco Addante – 24/02/2006 – Aggiornamento del 3 Dicembre 2006
Tratto da: guide.dada.net
Commento NdR: Qui si parla solo della prostituzione femminile, ma per quella maschile il discorso deve essere identico.
Il mestiere piu’ antico del mondo dopo la nascita del cristianesimo e delle religioni monoteiste, e’ diventato “illegale”, mentre la natura afferma a gran voce che OGNUNO puo’ far di se’ cio’ che vuole, basta che non faccia male al proprio prossimo, ma lo ricordiamo ancora una volta, coloro che vendono il proprio corpo danno gioia a coloro che lo comprano !
Basta con le bugie e le ipocrisie dei religioni e dei “ben pensanti” ben deviati…dalla realta’ naturale….VIVA il SESSO grande DONO dellaDIVINITA’….dell’Infinito…
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L’ultima Truffa del secolo passato….
“Tutti sono pronti a credere che la CIA menta, che il governo menta, che l’FBI menta, che la Casa Bianca menta. – dice il microbiologo americano Harvey Bialy – Ma che menta l’Istituto di Sanità no, non è possibile, la Sanità è sacra, tutto ciò che esce dagli Istituti Nazionali di Sanità è parola di Dio. Niente fa differenza, nemmeno la storia di come Gallo scoprì il virus, nemmeno il fatto che sia uno scienziato screditato e condannato per truffa. La strategia dell’establishment è sempre la stessa: ignorare. Meglio non rispondere, vuoi vedere che ci si accorge che c’è qualcosa di strano ?”
Una musica che non suona del tutto nuova, e che in questo caso arriva da un fronte ancora più controverso di quello dell’undici settembre: la medicina moderna – o meglio, l’industria farmaceutica che la condiziona ormai alla radice – stretta nella morsa letale del conflitto fra altruismo e egoismo, fra missione umana e interesse privato, in una spirale ormai inarrestabile che la porta a inventarsi malattie inesistenti pur di vendere più farmaci, mentre non riesce stranamente a trovare nessuna cura valida per le malattie che esistono davvero.
Quello che presentiamo è un lavoro di ricerca particolarmente illuminante .http://tinyurl.com/ygn7vq
visionare su arcoiris.tv il filmato:
http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Unique&id=5508
È possibile che la pandemia di AIDS sia stata causata da vaccini antipolio accidentalmente contaminati con un virus delle scimmie e utilizzati in Africa alla fine degli anni ’50 ? Ebbene purtroppo SI !!
vedi: Circoncisione