MAMMOGRAFIE pericolose, anche per le FALSE diagnosi !
Le mammografie non offrono benefici, cominciano a dirlo anche i medici.
vedi: PDF mammografia + Radiografie fanno male
BY David Gutierrez –14 febbraio 2007 – Link alla pagina originale – Tradotto per disinformazione.it da Stefano Pravato
Aumenta il numero dei medici che contestano l’affermazione che le mammografie a cadenza annuale diminuiscano il rischio di morte per cancro al seno nelle donne.
Il ricercatore danese dott. Peter Gotzsche ha sollevato per primo la questione in uno studio pubblicato nel “The Lancet” nell’Ottobre 2006. Gotzsche ha riesaminato gli studi svolti originalmente sui benefici delle mammografie e li ha trovati insoddisfacenti.
Da allora, altri medici hanno iniziato ad affermare che oltre a non fornire protezione, le mammografie – che richiedono un’esposizione a radiazione delle pazienti – in realtà possono aumentare il rischio di cancro nelle donne.
“Le ultime evidenze spostano il bilancio dalla parte del danno e lontano dai benefici”, dice il dott. Michael Baum dell’University College di Londra.
Secondo il giornalista canadese dott. W. Gifford -Jones, le donne con età compresa tra i 40 e i 49 anni che si sottopongano a mammografia con regolarità hanno il doppio delle probabilità di morire per cancro al seno rispetto alle donne che non si sottopongano allo screening.
“Gli esperti dicono che si devono esaminare 2.000 donne l’anno per 10 anni per essere di beneficio in un caso”, ha scritto di recente.
Gifford-Jones sottolinea anche altri rischi, sia fisici che psicologici.
Secondo alcuni esperti, comprimendo il seno delle donne durante la mammografia si possono rompere alcuni vasi sanguigni, provocando la diffusione di un eventuale cancro nelle altre parti del corpo e aumentando pertanto il rischio di mortalità della paziente.
Egli ha anche indicato il trauma sofferto dalle donne che ricevono esiti falsamente positivi della loro mammografia, e il pericoloso senso di sicurezza di quelle che ricevono esiti falsamente negativi.
Gli studi mostrano che le mammografie non riescono a rilevare il cancro nel 30 percento dei casi nelle donne in età compresa tra 40 e 49 anni. Inoltre, possono volerci otto anni prima che un tumore al seno sia abbastanza grosso da essere rilevato, e nel frattempo il cancro potrebbe essersi diffuso in altre parti del corpo.
“Le mammografie in realtà danneggiano molte più donne di quante ne aiutino”, dice Mike Adams, autore di “The Healing Power of Sunlight and Vitamin D,” un report liberamente disponibile che illustra alcune strategie per la prevenzione del cancro al seno e alla prostata. “Le mammografie vengono usate per lo più come strumento per invischiare le donne in un sistema di controllo medico basato su diagnosi errate e tattiche che inducono paura.
La maggior parte delle donne vanno allora in chemioterapia, si sottopongono a operazioni chirurgiche o a trattamenti radioterapici che possono provocare ulteriori danni o anche uccidere”.
Tratto da: disinformazione.it
vedi: CAMPI MAGNETICI e SALUTE (studi del prof. Levis)
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STUDIO SHOCK: Le MAMMOGRAFIE SONO una BUFALA MEDICA – 29/11/2012
Oltre un milione di donne americane danneggiate da “trattamenti” non necessari per tumori che non hanno mai avuto.
La mammografia è una crudele bufala medica. Come ho descritto qui su Natural News più di una volta, lo scopo principale della mammografia non è “salvare” donne dal cancro, ma reclutarle come falsi positivi per spaventarle e portarle a sottoporsi a trattamenti costosi e tossici come la chemioterapia, le radiazioni e la chirurgia.
Il “piccolo sporco segreto” dell’industria del cancro è che proprio gli stessi oncologi che terrorizzano le donne con la falsa credenza di avere un cancro sono quelli che realizzano enormi profitti vendendo loro i chemioterapici. Il conflitto di interessi e l’abbandono dell’etica nell’industria del cancro lascia senza fiato.
Ora, un nuovo studio scientifico ha confermato esattamente quello da cui ho messo in guardia i lettori per anni: la maggior parte delle donne con “diagnosi” di cancro tramite mammografia non hanno mai avuto il cancro, ed è solo l’inizio.
Il 93% delle “diagnosi precoci” non ha alcun beneficio per il paziente.
Questa è la conclusione del pionieristico studio pubblicato sul New England Journal of Medicine. (1)
“Abbiamo riscontrato che l’introduzione dello screening ha portato 1,5 milioni di donne alla diagnosi di cancro alla mammella in fase iniziale” scrive il co-autore dello studio Dr. Gilbert Welch.
Ora, a prima vista questa potrebbe sembrare una buona notizia. Potreste pensare “Beh, la diagnosi precoce salva delle vite, proprio come ci hanno detto Komen e le associazioni no-profit riguardo il cancro”. Ma sbagliereste.
Come scoperto dal team del Dr. Welch, virtualmente non vi è stata riduzione degli stadi terminali del cancro alla mammella a partire da tutte queste diagnosi precoci, e questo significa che alla maggior parte delle donne a cui è stato detto di avere il cancro alla mammella dopo una mammografia è stato mentito.
Così continua il dottore
“Abbiamo scoperto che ci sono state solo 0,1 milioni di donne in meno con una diagnosi di cancro alla mammella in fase terminale. La discrepanza significa che c’è stata molta diagnosi inutile ed esagerata: a più di un milione di donne è stato detto di avere un cancro in fase iniziale, molte delle quali hanno subito chirurgia, chemioterapia o radiazioni per un cancro che non le avrebbe mai fatte stare male. Anche se è impossibile sapere chi siano queste donne, il danno è evidente e serio”.
Si, lo è. Infatti, se fate il calcolo, 0,1 milioni di donne in meno con un cancro in fase terminale rispetto ad 1,5 milioni di diagnosi precoci significa che si ha avuto un falso positivo nel 93% dei casi; questo significa che non si sarebbe in ogni caso arrivati alla fase di cancro terminale.
Chemioterapia, radiazioni e chirurgia oncologica sono in gran parte bufale
Secondo quanto detto dagli scienziati, “il cancro alla mammella è stato over-diagnosticato (cioè sono stati trovati tumori in fase di screening ma questi non avrebbero mai portato a sintomi clinici) in almeno 1,3 milioni di donne americane negli ultimi 30 anni.”
Gli oncologi di queste donne hanno mentito: “se non acconsentite al trattamento, morirete entro sei mesi” (o due anni, o qualsiasi tipo di scansione fraudolenta essi usino).
Sotto la minaccia di questa paura, la maggior parte delle donne si piegava e acconsentiva a iniziare il trattamento, spesso nello stesso giorno della falsa diagnosi. Questo cosiddetto trattamento consiste in una iniezione di sostanze chimic
L’ENERGIA è MATERIA e la Materia è Energia = Informazione e quest’Ultima e’ In-Form-azione (cio’ che si sta formando) e questi due aspetti o lati sono INFORMAZIONE |
Le onde elettromagnetiche: generale con il termine campo (campo elettrico, campo magnetico, campo gravitazionale…) si intende una porzione di spazio soggetta a determinate caratteristiche, per esempio, il campo elettrico è una zona in cui una carica elettrica è sottoposta a delle forze.
Un campo può essere rappresentato mediante linee di forza che, per definizione, sono le linee tangenti in ogni punto alla direzione del campo in quel punto; per descrivere un campo si devono allora utilizzare grandezze vettoriali definite da intensità, direzione, verso e punto di applicazione. I processi fisiologici dei corpi viventi, sono ba |
he mortali che fanno la fortuna degli oncologi che le vendono ai loro stessi pazienti.
Si, è così: le cliniche oncologiche e i centri di trattamento del cancro fanno profitti enormi sui chemioterapici che vendono ai loro pazienti, agli stessi pazienti che spaventano e dirigono verso il trattamento con mammografie falsamente positive.
Ignorando il quasi totale fallimento della mammografia da un punto di vista scientifico, la propaganda continua a spingere verso questa tecnica in maniera assordante. Come il Dr. Welch spiega in questo articolo del New York Times (2):
“Nessun altro test clinico è stato tanto pubblicizzato come la mammografia – gli sforzi sono andati oltre la persuasione e sono arrivati alla coercizione. E chi la proponeva ha usato le più fuorvianti statistiche di screening a disposizione: i tassi di sopravvivenza.
Una recente campagna Komen esemplifica questo aspetto: in breve, dite a chiunque che ha il cancro, e i tassi di sopravvivenza aumenteranno a dismisura.”
Komen for the cure, ovviamente, è stata scoperta a mentire sui presunti “benefici” della mammografia (3).
Il loro trucco statistico frega la maggior parte delle donne, tristemente, e le convince a subire chemioterapie tossiche per un cancro alla mammella che non hanno mai avuto.
Lo starnazzare dell’oncologia moderna
Quando le donne iniziano una chemioterapia per un cancro che non hanno iniziano anche a sperimentare quello che gli oncologi chiamano “sintomi del cancro”. I capelli cadono. L’appetito scompare. I muscoli si atrofizzano. Diventano deboli, confuse e cronicamente stanche. Il dottore del cancro dice poi loro “devi essere forte per sopportare tutto questo mentre le medicine fanno effetto”
Pure chiacchiere ! Potreste fare meglio invocando il voodoo o semplicemente sperando di guarire. Perché tutto quel che gira attorno all’esperienza del cancro nella medicina moderna – la diagnosi, il trattamento, le autorità sanitarie – è maliziosamente fabbricato per generare un profitto all’industria del cancro.
“Migliori” tecnologie portano a più falsi positivi
Non c’è miglior esempio delle chiacchiere della medicina moderna che quello dell’industria del cancro. Armato con le ancora-più-precise macchine per la mammografia, il tasso di falsi positivi ha sfondato il soffitto.
Come il Dr. Welch scrive sul New York Times (4):
Sei anni fa, un follow up a lungo termine di un trial randomizzato mostrò come un quarto dei tumori riscontrati con lo screening fosse un caso di over-diagnosi. Questo studio rifletteva le potenzialità dei macchinari degli anni 80.
I nuovi macchinari digitali riscontrano molte più anormalità e le stime dell’over-diagnosi sono salite compatibilmente: ora siamo probabilmente tra un terzo e metà dei tumori diagnosticati con questa metodica.
Capito la storia ? Molte delle diagnosi di cancro da mammografia sono false. Ma sono un’ottima tecnica di terrorismo per trovare donne-adepte a quello che può solo che esser chiamato “culto del cancro” dove vengono manipolate fino ad auto avvelenarsi con le medicine. Verranno più tardi chiamate “sopravvissute al cancro”, se il veleno non riuscirà ad ucciderle.
Queste sopravvissute al cancro, ovviamente, sono vittime di un malizioso culto medico che io chiamo “culto di Komen”.
In quasi tutti i casi non è stato il cancro ad ucciderle, ma il trattamento !
Il culto di Komen
Le persone di oggi storcono il naso al suicidio di massa del 1978 del culto di Jim Jones pensando “come è possibile che i membri siano stati tanto stupidi da avvelenarsi a morte da soli ?”
Guardatevi attorno gente, perché l’industria del cancro ha preso la stessa formula di quel culto e l’ha moltiplicata per un milione.
Il “culto di Komen” è una versione moderna del culto suicida di Jim Jones. Si tratta di un culto dove le persone “credono” nella promessa di salvezza di un indottrinamento chimico ma che in realtà si vedono dare morte, dolore, sofferenza e umiliazione. (Molti chirurghi oncologici hanno letteralmente amputato mammelle a seguito di diagnosi falsamente positive, sfigurando quelle donne per il resto della vita).
Una delle caratteristiche chiave di questo culto è l’adorazione dell’auto-mutilazione. Non si tratta solo di donne che vengono manipolate fino a farsi amputare le mammelle dai chirurghi; si tratta anche di donne manipolate fino a farsi iniettare veleni mortali che distruggono i loro reni, i loro fegati e i loro cervelli.
L’effetto collaterale numero 1 della chemioterapia, peraltro, è il cancro.
Come ogni culto, quello dell’industria del cancro spinge su una propaganda carica di contenuto emotivo e su simboli potenti (i fiocchi rosa). Milioni di donne vengono innocentemente intrappolate in manifestazioni e raccolte fondi, apparentemente senza indizio del fatto che la maggior parte dei soldi per le “cure” finisce col pagare altre mammografie e quindi altre false diagnosi che costringeranno ancora più donne a cadere nel racket.
Così, le stesse donne che partecipano alle raccolte fondi in questi eventi promossi dal culto dei fiocchi rosa, stanno partecipando a pagare le macchine per le mammografie che recluteranno altre donne nello stesso culto tramite diagnosi inutili seguite da “campagne di paura e terrore” portate avanti dagli oncologi.
Quel che oggi l’industria del cancro sta facendo è, senza mezze misure, un crimine contro le donne. Si tratta anche di una forma di mutilazione culturale nei confronti delle donne, più o meno come abbiamo visto con gli Aztechi, i Maya e varie culture africane durante il corso della storia.
Il culto di Komen è un’operazione criminale ? Quasi certamente. Su base scientifica ? Neanche per sogno. Non esiste nulla di scientifico nella moderna industria del cancro se non la scientifica manipolazione delle paure e delle emozioni femminili. Quel che manca a Komen e all’industria in campo etico, scientifico o dei fatti viene ampiamente bilanciato dalle tattiche di influenzamento linguistico, di coercizione e di deliberata menzogna sui benefici della mammografia.
L’industria del cancro non è un business della cura del cancro, in fin dei conti; di fatto è il business della propaganda del culto del cancro. Come spiega il Dr.Welch:
“I sostenitori dello screening incoraggiano il pubblico a credere in due cose false e conosciute come tali. Primo, che ogni donna che ha avuto il cancro diagnosticato con una mammografia ha avuto la sua vita salvata (pensate a quelle T-shirt con scritto “La mammografia salva le vite. Io ne sono la prova”). La verità è che queste “sopravvissute” sono molto più probabilmente vittime di over-diagnosi.
Così, tutte quelle donne che marciano indossando le T-Shirt rosa che dicono “la mammografia salva la vita” stanno in realtà dichiarandosi come vittime incoscienti di una campagna scientifica mirata alle donne e tesa a spaventarle e portarle verso trattamenti che non necessitano e che le mutileranno con farmaci tossici o bisturi chirurgici. Se quelle magliette dicessero la verità, dovrebbero dire “Sono sopravvissuta all’industria del cancro”.
La grande domanda in tutto questo, ovviamente, è: per quanto tempo la cultura occidentale continuerà a vivere sotto l’influenza del culto di Komen ? Quanti altri milioni di donne dovranno sacrificarsi sotto le chiacchiere della mammografia e la truffa dell’oncologia moderna ?
Ma soprattutto, perché le famiglie consentono alle loro madri, figlie, zie e nonne di essere avvelenate e mutilate proprio davanti ai loro occhi standosene sedute ascoltando le finte autorità mediche che di fatto praticano nulla più che chiacchiere?
L’oncologia moderna è il medioevo della medicina occidentale – vedi: Falsa medicina
Verrà il giorno, come ho predetto più volte, in cui la moderna pratica della chemioterapia verrà relegata nei libri di storia come malasanità insieme al respirare vapori di mercurio o al rimuovere chirurgicamente organi del corpo per curare malattie psichiatriche. Fino a quel giorno, un numero incalcolabile di donne innocenti verrà ingannato e portato alla mutilazione, all’intossicazione chimica e alle radiazioni da dottori malvagi che francamente non si interessano minimamente di quante donne mutilano o uccidono fintanto che questo viene loro rimborsato.
Questa è la verità sull’industria del cancro che non sentirete da Komen (né da qualsiasi altro adepto del culto del fiocco rosa).
La conclusione dagli autori dello studio
Nonostante il sostanziale incremento delle diagnosi di cancro alla mammella in fase iniziale, lo screening mammografico ha solo marginalmente ridotto il numero di donne che si presentano con un cancro avanzato.
Anche se non è chiaro quali fossero le donne realmente affette, questo squilibrio suggerisce una sostanziale over-diagnosi in circa un terzo delle nuove diagnosi e che lo screening ha, nella migliore delle ipotesi, solo un minimo effetto sui tassi di morte da carcinoma alla mammella.
By Mike Adams – Fonte: naturalnews.com
Link: http://www.naturalnews.com/038099_mammograms_false_positives_overdiagnosis.html
Traduzione per comedonchisciotte.org a cura di Sebastiano Seno – Tratto da comedonchisciotte.org
NOTE
1) http://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa1206809?query=featured_home&&
2) http://www.nytimes.com/2012/11/22/opinion/cancer-survivor-or-victim-of-overdiagnosis.html?_r=1&
3) http://www.naturalnews.com/036711_Komen_for_the_Cure_mammography_fraud.html
4) http://www.nytimes.com/2012/11/22/opinion/cancer-survivor-or-victim-of-overdiagnosis.html?_r=0
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MAMMOGRAFIA: PIU’ DANNI CHE BENEFICI
By Dottor Peter Gøetzsche: “Dopo 14 anni dall’introduzione degli screening, in Svezia non si è verificata alcuna diminuzione della mortalità per cancro al seno. Non ci sono evidenze scientifiche che lo screening diminuisca la mortalità”.
Il Dottor Peter Gøetzsche e’ il direttore del Nordic Cochrane Center (NCC) di Copenaghen (Danimarca); pubblicato il 31 luglio 2010 sul British Medical Journal.
NCC è un centro di ricerca indipendente che fa parte del The Cochrane Collaboration, una rete internazionale di persone e istituzioni impegnate nella raccolta, valutazione e diffusione delle informazioni (revisioni sistematiche) relative all’efficacia degli interventi sanitari. Attualmente conta oltre 28.000 operatori sanitari impegnati in più di 100 paesi del mondo.
“Abbiamo fatto ricerche su mammografia e cancro al seno per oltre 15 anni e abbiamo documentato che lo screening mammografico fa più male che bene. Sto ancora aspettando il primo paese che ne tragga le conseguenze e la smetta di consigliare lo screening mammografico. Abbiamo scoperto che lo screening porta al 50% di eccesso di diagnosi.
Tutte queste donne con diagnosi di cancro al seno (che probabilmente non hanno) sono solo danneggiate dall’avere una diagnosi di cancro. Molte volte abbiamo scoperto che la malattia scompare da sola e non avrebbe disturbato molte di queste donne che sono risultate positive alla mammografia.
La radioterapia è molto efficace in caso di un vero e pericoloso cancro al seno non rilevato dallo screening. Ma quando usiamo la radioterapia su donne sane uccidiamo alcune di loro aumentando la loro probabilità di sviluppare cancro ai polmoni, malattie cardiache e altri tumori. La radioterapia è letale quando la usiamo su donne sane”, ha detto il dottor Gotzsche.
Lo screening mammografico non sembra avere alcun beneficio sulla mortalità, perché anche se ha effetto sui decessi per cancro al seno, l’aumento delle morti a causa di trattamenti aggiuntivi per over-diagnosi supera di gran lunga qualsiasi beneficio. “Abbiamo anche molti falsi positivi, con la mammografia. Se applichiamo lo screening 10 volte in oltre 20 anni, un quarto di tutte le donne avranno almeno una diagnosi di falso positivo.
Quello che i miei colleghi di Copenhagen hanno scoperto è che anche 3 anni dopo la diagnosi di falso positivo, le donne sono ancora preoccupate e ansiose, e la loro ansia sta a metà tra coloro che hanno veramente il cancro al seno e quelle cui è stato detto che è tutto a posto. Dovremmo includere nelle nostre analisi questo danno psicologico che colpisce un quarto di tutte le donne che si recano allo screening. Inoltre, è probabile che non ci sia alcun beneficio sulla mortalità.
Lo screening mammografico è sicuramente dannoso e dovrebbe essere fermato”, ha detto.
Che si tratti di un’altra manifestazione di disparità di genere nella nostra società patriarcale? “Sì, è anche una questione di genere. I maschi sono stati onestamente informati che lo screening per il cancro alla prostata è una pessima idea.
Noi non facciamo lo screening del cancro della prostata in Europa, ma le donne non sono mai state onestamente informate sui danni dello screening per il cancro del seno. Semplicemente, è stato loro detto: ‘vieni allo screening’. Questo è un atteggiamento paternalistico che non capisco, ma che le donne hanno accettato “, ha detto il dottor Gotzsche.
Anche i check up generalizzati non sono utili
“La gente pensa che i controlli generali di salute equivalgono ai tagliandi annuali per l’auto. Ma non è lo stesso, perché gli esseri umani possono guarire spontaneamente, a volte, le auto no. Abbiamo fatto una revisione Cochrane sui controlli generali di salute e con grande sorpresa abbiamo identificato un grande numero di trials clinici.
Quando li abbiamo analizzati, abbiamo scoperto che il check up non funziona e non diminuisce la mortalità. Porta le persone sane a ottenere una diagnosi che non li aiuta e che li può danneggiare. A causa della nostra revisione sistematica, il governo danese ha deciso di non introdurre questi check-up”, ha detto il dottor Gotzsche.
Ed ha aggiunto:
“Eravamo in una situazione fortunata, perché il nuovo governo danese aveva in programma di introdurre controlli generali di salute ed è molto più facile dire ‘no’ quando si hanno le prove. Considerando che il Regno Unito aveva introdotto controlli generali di salute qualche anno fa e che non ha prestato attenzione alla nostra revisione, che è venuta dopo (così è la politica), è quasi impossibile fermare una cosa del genere quando è stata introdotta. Il tema dei check-up si sta dibattendo di nuovo in Danimarca in vista delle prossime elezioni. Il Ministro della Salute non ha prestato attenzione alla nostra revisione Cochrane, basata su un campione di 240.000 persone! Questa è la politica: offrire alla popolazione qualcosa che pensano li aiuterà.
Questo fa guadagnare voti. Abbiamo reagito con forza citando le nostre evidenze contrarie.”
LE MAMMOGRAFIE POTREBBERO ESSERE UNA DELLE CAUSE DELL’AUMENTO DEL CANCRO AL SENO
Fonte: SanitàNews.
L’aumento dei casi di carcinoma invasivo della mammella a partire dai primi anni novanta può essere completamente attribuito agli screening mammografici e al trattamento ormonale. E’ quanto risulta da uno studio epidemiologico effettuato tra le donne norvegesi da Harald Weedon-Fekjaer, dell’Istituto di ricerca sul cancro basata sulle popolazioni, a Oslo, studio pubblicato sul British Medical Journal. L’incidenza di questo tumore è aumentata regolarmente in Norvegia dal 1950 fino al 2002, successivamente si è livellata e ha fatto segnare un modesto calo.
Analizzando le casistiche per gruppi di età, i ricercatori hanno notato la forte crescita che si è avuta a partire dagli anni novanta nelle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni, prima di un modesto ma graduale declino iniziato intorno al 2003. In questo periodo i cambiamenti sono invece stati minimi, nelle altre fasce d’età, con un leggero aumento nelle donne più giovani (30-49 anni) e un leggero calo in quelle più anziane (70-90 anni).
Le vendite del trattamento ormonale in Norvegia sono aumentate rapidamente negli anni novanta e declinate dopo il 2000; queste variazioni si sono avute in corrispondenza dell’introduzione degli screening pubblici di mammografia, offerti alle donne dai 50 ai 69 anni di età. “In queste donne – affermano gli autori dello studio – l’incremento di incidenza di carcinoma mammario invasivo è stato del 59%, mentre nei cinque anni successivi all’interruzione dei programmi di screening l’incidenza è scesa del 14%”. Il rischio relativo di cancro al seno associato al trattamento ormonale è stato invece stimato in 2,2.
By Valerio Puiatti( tratto da FB )
www.bmj.com/content/344/bmj.e299 + https://www.facebook.com/100003249484178/posts/2182664791851816/
Ecco le affermazioni di un medico:
Tutto ciò che scrivo è frutto della mia esperienza e continui aggiornamenti.
– i tumori al seno sono aumentati a partire dall’età di 25 Anni fino all’età di 45 Anni nella misura del 28%. ( Notizie della radiologia dello IEO.).
– Attenzione alla mammografia. Essa è molto pericolosa perché oltre a far venire il TUMORE, l’aumenta. Cerco di farvelo capire.
1) L’azione meccanica della mammografia (esiste la Tomosintesi ma è uguale il meccanismo), comprimere il tessuto mammario fra 2 piastre rigide-sfida ogni logica, se si comprende davvero come funziona il cancro-
2) ATTENZIONE A QUESTO CONCETTO MOLTO IMPORTANTE E SIGNIFICATIVO.
Se un tumore è veramente come una sacca di veleno che l’organismo ha sequestrato per neutralizzarlo e annientarlo, comprimere questa sacca semplicemente per individuarne la presenza è pressoché la cosa peggiore che si possa fare in termini di prevenzione (LA MAMMOGRAFIA NON FA PREVENZIONE MA FA DIAGNOSI, INGANNEVOLE E FALSA LA PUBBLICITÀ. COME QUELLA DI DIRE CHE SE TI FAI IL VACCINO CONTRO IL VIRUS HPV, NON TI VIENE IL TUMORE. IO VI DICO,INVECE, CHE SE VI VACCINATE IL TUMORE VI AUMANTA NELLA MISURA DEL 46% CIRCA. QUESTO VIENE DETTO DALLA CASA FARMACEUTICA).
SE si ha un cancro, oltre ad ESSERE dolorosa, la forte compressione (da far vedere le stelle, a loro non interessa il dolore. È vostro non loro) cui è sottoposta la mammella durante il test, causa la diffusione del cancro stesso. Comprimere quindi un tessuto potenzialmente canceroso si liberano cellule (sostanze) tumorali nei tessuti circostanti e potenzialmente anche nel flusso sanguigno e sistema linfonodale (linfonodo sentinella). E nel momento in cui si individua un tumore con la Mammografia è troppo tardi (alla fine vi dirò cosa fare per salvarsi dal tumore al seno).
Una CELLULA tumorale per arrivare alla grandezza di 1,4 cm impiega 6 anni (informatevi a che grandezza vengono operate le donne), mentre per il raddoppio impiega 7 mesi. (fenomeno della moltiplicazione cellulare di tipo esponenziale).
È possibile quindi salvare tutte le donne effettuando una ECOGRAFIA ELASTOSONOGRAFICA oppure ECODOPPLER a partire dall’età di 25 Anni. Con essa si possono vedere le microcalcificazioni da subito e capire (per chi sa usare l’ecografo e capirne la benignit’a o meno, senza effettuare nessun altro esame. Si può riconoscere se un nodulo è benigno oppure maligno (occorre fare sempre la biopsia). Si possono studiare i dotti ecc. ecc.
3) La mammografia emette radiazioni ionizzanti che, unite alla pressione richiesta dalla procedura, mutano le cellule di cui potenzialmente provocano la fuoriuscita del tumore.
4) La Società Radiologica dell’America del Nord (non il Dott Roberto Petrella), conferma che le mammografie annuali sono direttamente responsabili del tumore al seno. In seguito all’introduzione della mammografia, la prevalenza di uno di questi tipi di cancro al seno, il CARCINOMA DUTTALE in SITU o DCIS, È AUMENTATA del 328%. L’analisi statistica rivela che fino al 200% di questo aumento è dovuto alla combinazione di irradiazione e pressione meccanica richiesta dalla procedura mammografia.
5) se si riesce a crederlo, la quantità di radiazioni emesse durante una singola mammografia è 1000 volte maggiore rispetto a quella di una normale radiografia del torace, e questo contribuirebbe a spiegare il motivo per cui alcune organizzazioni nel campo oncologico stanno cominciando a ridurre le loro raccomandazioni in fatto di mammografia, specialmente in considerazione del fatto che i tassi di cancro mammario continuano a salire alle stelle
6) E poi ci sono i falsi positivi che, stando a un articolo pubblicato dalla rivisita ” THE LANCET”, non un giornalino qualsiasi. (È la rivista scientifica internazionale più importante al mondo), rappresentano fino al 93% di tutti i test positivi o sospetti.
Infine, molto importante, la mammografia non riesce a distinguere fra tessuto sano e tessuto maligno, semplicemente perché non può fornire indicazioni sufficientemente chiare e specifiche da permettere ai medici di esprimere una valutazione. La mammografia Consiglia l’ecografia, l’ecografia Consiglia la Mammografia. È sempre un consiglio mentre i tumori al seno sono in aumento.
By dott. Roberto Petrella (medico anche oncologo)
Riassunto del dottor Roberto Petrella
Mammografie pericolose e fanno venire il cancro !
Dott. Petrella e tumori al seno. Occhio agli esami diagnostici !!
Oggi vi spiego perché i tumori al seno sono in aumento. Consiglio alla politica di prendere in considerazione quello che sto per scrivere. Tutto ciò che scrivo è frutto della mia esperienza e continui aggiornamenti.
– i tumori al seno sono aumentati a partire dall’età di 25 Anni fino all’età di 45 Anni nella misura del 28%. ( Notizie della radiologia dello IEO.). Sono in possesso di libri. 1 CELLULA MALIGNA, per arrivare alla grandezza di 1,4 cm impiega 6 anni per il fenomeno della moltiplicazione cellulare di tipo esponeziale. Impiega invece 7 mesi per il raddoppio.
Troppo lungo spiegare il resto. In qualche CONVEGNO posso parlarne.
– Attenzione alla mammografia. Essa è molto pericolosa perché oltre a far venire il TUMORE, l’aumenta.
Cerco di farvelo capire.
1) L’azione meccanica della mammografia (esiste la Tomosintesi ma è uguale il meccanismo), comprimere il tessuto mammario fra 2 piastre rigide-sfida ogni logica, se si comprende davvero come funziona il cancro-
2) ATTENZIONE A QUESTO CONCETTO MOLTO IMPORTANTE E SIGNIFICATIVO. Se un tumore è veramente come una sacca di veleno che l’organismo ha sequestrato per neutralizzarlo e annientarlo, comprimere questa sacca semplicemente per individuarne la presenza è pressoché la cosa peggiore che si possa fare in termini di prevenzione (LA MAMMOGRAFIA NON FA PREVENZIONE MA FA DIAGNOSI,INGANNEVOLE E FALSA LA PUBBLICITÀ. COME QUELLA DI DIRE CHE SE TI FAI IL VACCINO CONTRO IL VIRUS HPV, NON TI VIENE IL TUMORE. IO VI DICO,INVECE,CHE SE VI VACCINATE IL TUMORE VI AUMANTA NELLA MISURA DEL 46%CIRCA. QUESTO VIENE DETTO DALLA CASA FARMACEUTICA). riprendo il discorso del seno.
SE si ha un cancro, oltre ad ESSERE dolorosa, la forte compressione (da far vedere le stelle, a loro non interessa il dolore. È vostro non loro) cui è sottoposta la mammella durante il test causa la diffusione del cancro stesso. Comprimere quindi un tessuto potenzialmente canceroso si liberano cellule tumorali nei tessuti circostanti e potenzialmente anche nel flusso sanguigno e sistema linfonodale(linfonodo sentinella). E nel momento in cui si individua un tumore con la Mammografia è troppo tardi ( alla fine vi dirò cosa fare per salvarsi dal tumore al seno).
Una CELLULA tumorale per arrivare alla grandezza di 1,4 cm impiega 6 anni( informatevi a che grandezza vengono operate le donne), mentre per il raddoppio impiega 7 mesi. (fenomeno della moltiplicazione cellulare di tipo esponenziale).
È possibile quindi salvare tutte le donne effettuando una ECOGRAFIA ELASTOSONOGRAFICA MICROPURE ECOCOLORDOPPLER a partire dall’età di 25 Anni.
Con essa si possono vedere le microcalcificazioni da subito e capire (per chi sa usare l’ecografo e capirne la benignita o meno, senza effettuare nessun altro esame. Si può riconoscere se un nodulo è benigno oppure maligno (occorre fare sempre la biopsia).
Si possono studiare i dotti ecc., ecc.
3) La mammografia emette radiazioni ionizzanti che, unite alla pressione richiesta dalla procedura, mutano le cellule di cui potenzialmente provocano la fuoriuscita del tumore.
4) La Società Radiologica dell’America del Nord (non il Dott Roberto Petrella), conferma che le mammografie annuali sono direttamente responsabili del tumore al seno.
In seguito all’introduzione della mammografia, la prevalenza di uno di questi tipi di cancro al seno,IL CARCINOMA DUTTALE IN SITU O DCIS, È AUMENTATA DEL 328%. L’analisi statistica rivela che fino al 200% di questo aumento è dovuto alla combinazione di irradiazione e pressione meccanica richiesta dalla procedura mammografia.
5) se si riesce a crederlo, la quantità di radiazioni emesse durante una singola mammografia è 1000 volte maggiore rispetto a quella di una normale radiografia del torace, e questo contribuirebbe a spiegare il motivo per cui alcune organizzazioni nel campo oncologico stanno cominciando a ridurre le loro raccomandazioni in fatto di mammografia, specialmente in considerazione del fatto che i tassi di cancro mammario continuano a salire alle stelle
6) E poi ci sono i falsi positivi che, stando a un articolo pubblicato dalla rivisita ” THE LANCET”, non un giornalino qualsiasi. (È la rivista scientifica internazionale più importante al mondo), rappresentano fino al 93% di tutti i test positivi o sospetti.
Infine,molto importante, la mammografia non riesce a distinguere fra tessuto sano e tessuto maligno, semplicemente perché non può fornire indicazioni sufficientemente chiare e specifiche da permettere ai medici di esprimere una valutazione. La mammografia Consiglia l’ecografia, l’ecografia Consiglia la Mammografia. È sempre un consiglio mentre i tumori al seno sono in.aumento.
BUONA LETTURA. SE CI SONO ERRORI.CORREGGETEVELI
Mammografia dannosa (sempre, non solo) prima dei 40 anni – Set. 2012
La mammografia, ovvero l’esame che permette di scoprire con largo anticipo la formazione di un tumore al seno, può essere in certi casi dannoso per la salute. Lo afferma uno studio riportato dal British Medical Journal.
La ricerca è stata condotta dai ricercatori dell’Istituto nazionale sul Cancro di Amsterdam e rivela che il fattore fondamentale è l’età in cui ci si sottopone all’esame: infatti, i rischi di un’esposizione alle radiazione della mammografia risultano superiori del 43 per cento sotto i 30 anni.
L’incidenza del rischio aumenta notevolmente in giovane età. Sotto i 20 anni si sale al 63 per cento. Occorre allora, salvo diverse indicazioni del medico, sottoporsi alla mammografia al compimento dei 40 anni.
vedi: http://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMclde1212888?query=featured_home
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SCONSIGLIATE certe pratiche diagnostiche inutili e/o dannose, come la mammografia
Il JAMA, ed altri importanti riviste e centri di ricerca Americani hanno, nel tentativo di arginare sofferenze, spese eccessive e scarsi risultati al paziente, garantito parametri generali specifici in ogni singolo settore e specializzazione medica, il programma si chiama “chosing wisely”,che significa scegliendo in modo attento e responsabile.
Vi mando semplicemente i pochi punti in riferimento alla “chirurgia generale”, solo per farvi notare, come tali organizzazioni scientifiche, “sconsigliano” se non esattamente necessario, l’uso della tecnologia ad diagnostica per immaggini, cioe’ RX, TAX e RM, e non solo esse.
Negli ultimi due anni, negli Stati Uniti ormai sono stati tanti i centri ospedalieri che sconsigliano alle donne l’esecuzione della “mammografia” se, non quando, dietro estrema necessita’ oltremodo una grande motivazione di sospetto clinico.
In Italia, purtroppo questo ancora non accade, e molti medici, sbagliando la consigliano.
Ecco qui i punti da non effettuare nel campo della chirurgia generale.
1 – Non eseguire una dissezione linfonodale ascellare per cancro mammario in stadio I e II con linfonodi clinicamente negativi senza aver svolto una biopsia del linfonodo sentinella. Se quest’ultimo è negativo la dissezione ascellare non dovrebbe essere eseguita.
Se è interessato da un tumore non esteso al linfonodo, si effettuerà chirurgia conservativa e radioterapia adiuvante, sempre senza dissezione linfonodale. In tal modo, inoltre, si ridurrà marcatamente il rischio di linfedema.
2 – Evitare l’uso routinario della Tc total-body in pazienti con trauma minore o a carico di un singolo sistema. L’uso aggressivo della Tc può avere impatto positivo sulla sopravvivenza nei politraumatizzati a causa del precoce riconoscimento delle lesioni, ma nei traumi a bassa energia e quando è assente un esame obiettivo coerente con un trauma maggiore occorre considerare il significato dell’esposizione alle radiazioni e i costi dell’esame.
3 – Evitare test di screening del cancro colorettale in pazienti asintomatici con aspettativa di vita inferiore a 10 anni e senza storia familiare o personale di neoplasia colorettale. Lo screening – che deve comunque essere individualizzato – è efficace ma diventa inappropriato se i rischi superano i benefici. Questa condizione si verifica all’aumentare dell’età e delle comorbilità.
4 – Evitare l’effettuazione di un Rx torace al ricovero o in fase preoperatoria nei pazienti con anamnesi ed esame obiettivo senza nulla di rilevante. Solo il 2% degli esami eseguiti in tali condizioni porta a modifiche della gestione clinica. L’Rx torace è ragionevole se si sospetta una malattia cardiopolmonare in pazienti ultra70enni che non hanno eseguito lo stesso esame negli ultimi 6 mesi.
5 – Non eseguire una Tc per valutare una sospetta appendicite in pazienti pediatrici fino a quando non sia stata considerata come opzione un’ecografia. Quest’ultima è costo-efficace, riduce i potenziali rischi da radiazione e, nelle mani di un operatore esperto, arriva a sensibilità e specificità pari al 94%; solo in caso di quadro ecografico non chiaro è lecito il ricorso alla Tc.
By dott. Giuseppe Parisi – Dialogues on Civilizations – parisi777@gmail.com
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Mammografie inutili ?
Luigi Sedita, Gøtzsche PC, Nielsen M. Screening for breast cancer with mammography. Cochrane Database of Systematic Reviews 2006, Issue 4
Fare mammografie ogni due anni per rilevare la presenza di tumori al seno nelle donne tra 50 e 69 anni riduce la mortalità per questa malattia, ma porta anche donne sane a ricevere un trattamento non necessario.
Nel 2001 gli autori di una revisione pubblicata sulla Cochrane Library (nel 2019 è stata acquistata da Bill Gates….) concludevano che non c’erano prove convincenti che i programmi di screening mammografico riducessero la mortalità causata da tumore. I ricercatori ora hanno aggiunto a questa revisione i risultati di ricerche pubblicate dal 2001 a oggi.
Analizzando tutti i dati più rilevanti provenienti da studi condotti a livello internazionale, la revisione mostra che, su 2000 donne invitate a sottoporsi a un programma di screening mammografico della durata di 10 anni, una sola aveva beneficiato di un allungamento di vita. Nello stesso tempo a 10 donne era stato diagnosticato un tumore al seno ed erano poi state sottoposte a trattamento specifico, anche se sarebbero sopravvissute pure senza tale terapia.
Ciò significa che queste donne, che non avrebbero avuto una diagnosi di tumore al seno senza lo screening mammografico, non solo hanno ricevono un trattamento non necessario, ma sono anche state costrette a vivere anni di ansia riguardo al loro stato di salute. Tutto ciò a causa di risultati falsi positivi.
“Donne invitate a sottoporsi a screening mammografico dovrebbero essere informate in modo chiaro sia dei benefici sia dei rischi di questo esame”, afferma l’autore principale della revisione Peter Gøtzsche, del Nordic Cochrane Centre di Copenhagen, Danimarca.
“I difensori dello screening mammografico generalmente enfatizzano i benefici e omettono di dare informazioni sui maggiori rischi di questo esame. Le donne invece devono poter essere in grado di dare un consenso davvero informato prima di iniziare un programma di screening”, afferma Gøtzsche.
Altolà allo screening mammografico dallo Swiss Medical Board – 02/05/2014
Dietrofront svizzero sullo screening mammografico. Lo Swiss Medical Board prende posizione sulle pagine del New England Journal of Medicine e si scaglia contro l’utilità dell’impiego della mammografia a fini dello screening del cancro del seno, proponendone l’abolizione. Dopo anni di raccomandazioni da parte delle principali società scientifiche internazionali di settore sull’importanza di sottoporre le donne di età superiore ai 50 anni a valutazioni annuali dello stato di salute del loro seno siamo dunque a un punto di svolta ? «Dati alla mano, lo screening mammografico riduce la mortalità solo nella convinzione delle donne, ma non nella realtà delle evidenza scientifiche», sostengono Nikola Biller-Andorno, Instituto of Etica Biomedica, Università di Zurigo e Peter Jüni, Instituto di Medicina Preventiva e Sociale e Unità di Trial Clinici, Diprtimento di Ricerca Clinica, Università di Berna. I ricercatori elvetici, membri dello Swiss Medical Board, circostanziano le loro affermazioni. Innanzitutto – dicono – il dibattito attuale si basa su una serie di rianalisi degli stessi, vecchi studi clinici (il primo avviato oltre 50 anni or sono nell’area di New York e l’ultimo nel 1991 nel Regno Unito), nessuno dei quali iniziato nell’era dei più moderni trattamenti antitumorali specifici per il cancro del seno, che hanno drammaticamente milgiorato la prognosi. I due medici svizzeri ricordano come non sia per nulla ovvio che la metodica di indagine di massa risulti più utile che dannosa. «La riduzione del rischio di mortalità da Ca del seno stimata in circa il 20% dagli esperti impone il prezzo di una considerevole cascata di procedure diagnostiche, strumentali e invasive come le biopsie, che comportano una non tracurabile quota di sovradiagnosi, vale a dire l’individuazione di lesioni clinicamente non significative pur se di origine tumorale». Biller-Adorno e colleghi riportano al proposito i dati del follow-up di 25 anni del Canadian National Breast Screening Study, dai quali emerge come dei 484 tumori individuati mediante lo screening di 44.925 donne, ben 106, ovvero il 21,9%, era frutto di una sovradiagnosi, tumori cioè che non si sarebbero mai resi apparenti clinicamente. «Ma questo ha comportato comunicare una diagnosi di tumore a 106 donne che sono state trattate inutilmente per cancro del seno con cure basate su un mix di interventi chirurgici, chemioterapia e radioterapia non necessarie», sottolinea Biller-Adorno. E non basta.
Una review Cochrane di 10 studi che hanno coinvolto oltre seicentomila donne non ha evidenziato alcun beneficio dello screening mamografico sulla mortalità complessiva.
Gli autori elvetici ribadiscono il concetto che lo screening sia più efficace nella convinzione delle donne che non nella realtà dei fatti. Un sondaggio statunitense corroborerebbe questa posizione. Nell’indagine in questione è stato chiesto a 1003 donne quale potesse essere secondo loro l’efficacia dello screening mammografico nel prevenire la mortalità da cancro del seno. Per il 71,5% la risposta è stata una riduzione della mortalità di almeno la metà e per il 72,1% almeno 80 vite si potrebbero salvare ogni 1000 donne screenate. «Alla luce dei trial disponibili la realtà dei numeri è, però, profondamente diversa – dice Biller-Adorno -: la riduzione del rischio relativo è intorno al 20% e con lo screening ogni 1000 donne si può prevenire solo un decesso per cancro del seno.
Come può allora una donna prendere decisioni sulla base di una sovrastima così grossolana del beneficio dello screening con mammografia?» Lo svizero snocciola altri dati statunitensi a supporto della sua tesi, ricordando che per ogni morte da cancro del seno prevenuta con un programma di screening decennale iniziato a un’età di 50 anni, 490 su 670 donne avranno un risultato falso positivo alla mammografia con successive rianalisi, 70 su 100 saranno sottoposte a una biopsia non necessaria e 3 su 14 riceveranno una diagnosi di cancro del seno che non sarebbe mai diventato clinicamente manifesto.
Lo Swiss Medical Board ha pertanto raccomandato di non avviare nuovi screening mammografici sistematici e di porre un limite temporale a quelli attualmente in corso nella federazione elvetica.
Per quanto si tratti della raccomandazione di un’organizzazione non governativa e quindi non mandataria, alcuni cantoni l’hanno fatta propria e hanno già bloccato gli screening per il cancro del seno con mammografia. La comunità medica svizzera è in subbuglio e fa quadrato contro queste dichiarazioni che sono viste come “eresie” dagli esperti. Ma intanto il sasso è stato lanciato nello stagno e non mancherà di sollevare onde i cui effetti non sono facilmente prevedibili.
Leggi l’articolo originale:
http://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMp1401875?query=TOC
Tratto da: unamsi.it
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L’industria del Cancro ha disperatamente bisogno di “screening mammografici” per cercare nuovi pazienti e generare business ripetitivo. Gli esami mammografici, sono la fonte di guadagno dell’industria del cancro.
Gli esami mammografici, vedete, sono la fonte di guadagno dell’industria del cancro. Servono per due scopi molto importanti:
Scopo n.1: Cercare pazienti.
I Mammografi sono degli apparecchi molto intelligenti per cercare pazienti e poi immetterli nel programma molto redditizio di farmaci chemioterapici, radiazioni e chirurgia che, nove volte su dieci, non sono nemmeno medicalmente giustificate. Che ne Dite ? Poiché la tecnologia di localizzazione dei mammografi è ora così avanzata, è in grado di individuare la presenza di tumori molto piccoli in chiunque, sia che siano pericolosi sia che non lo siano.
Questo ha comportato un enorme aumento di “falsi positivi” (segnalazione di un tumore che in realtà non c’è) e quindi pericolosi trattamenti anticancro non necessari, che sarebbe stato meglio non fare e lasciare semplicemente in pace (o trattare con nutrienti e superfoods (supercibi) anticancro).
Ma gli esami mammografici sono uno straordinario modo per indurre le donne a fare trattamenti anti-cancro non necessari. L’industria del cancro è geniale nell’usare la tattica della paura per trovare nuovi pazienti.
Scopo n.2: Causare più tumori. Il secondo scopo delle mammografie è quello di causare tumori esponendo i seni delle donne (e i tessuti cardiaci) a radiazioni ionizzanti (1). Quando il corpo umano viene sottoposto a ripetute esposizioni a tali radiazioni, subirà una mutazione del DNA e inevitabilmente svilupperà il cancro. Questo spiega perché l’industria del cancro può fare previsioni del tipo: “ad una donna su tre, nel corso della loro vita, sarà diagnosticato un tumore alla mammella”. Loro lo sanno perché sono loro stessi, in primo luogo, a causare il tumore.
Se voi portaste l’auto dal meccanico per il cambio dell’olio e il meccanico versasse un po’ di liquido corrosivo nel motore che, a distanza di tempo, causerà un danno al motore stesso, gli riportereste ancora l’auto negli anni successivi ? E nel caso, paghereste il meccanico per riparare il danno causato da lui stesso ?
Questo è quello che essenzialmente stanno facendo le donne quando si sottopongono alla mammografia. Ogni anno, disciplinatamente, sottoponendosi alla loro mammografia, espongono loro stesse alle radiazioni che causano il cancro, garantendo in pratica l’eventualità di subire una diagnosi di tumore. (A quel punto l’oncologo dirà qualcosa tipo: “Visto ? E’ utile fare la mammografia ogni anno, altrimenti non avremmo scoperto questo tumore !!!”.
Il falso slogan sul cancro: “la diagnosi precoce salva vite umane” dovrebbe essere accuratamente modificata e riletta come: “ripetute esposizioni alle radiazioni causano il cancro”.
Più distruttive delle radiografie ai vostri piedi !
Sapete che nel 1940, i negozi di scarpe usavano delle proprie macchine a raggi X?
I clienti che dovevano provare delle scarpe, infilavano i loro piedi in un macchinario (fluoroscopio) a raggi X e riuscivano così a vedere sullo schermo come i piedi si adattavano alla scarpe.
Sembrava una splendida idea e vendettero un sacco di scarpe. Ma allo stesso tempo, avevano somministrato ai piedi dei loro clienti una dose stupefacente da 20 a 100 rems (2) al minuto di radiazioni. Come potrete sospettare, molti di questi clienti svilupparono, in seguito, seri problemi di salute dei loro piedi, incluse mutazioni del DNA e lesioni cancerose.
Anche se la nocività delle radiazioni emesse da queste macchine misura scarpe era da tempo conosciuti, i dottori rimasero comunque in silenzio. Le macchine non furono mai proibite, furono semplicemente eliminate nel 1950 a causa dell’aumento del rischio di cancro di milioni di persone.
I mammografi sono l’equivalente moderno delle macchine a raggi X per misurare le scarpe
Rappresentano una tecnologia dannosa che causa il cancro e la gente erroneamente si è convinta che offra dei benefici per la propria salute. Ma ogni volta che vi sottoponete all’esame il rischio di cancro aumenta di un altro grado. Mentre, proprio come è successo nel 1940, molti medici convenzionali rimangono in silenzio riguardo ai rischi di cancro legati alle radiazioni ! (Ma sempre più medici informati stanno finalmente parlando contro la mammografia…..).
Se voi foste un genio malvagio che volesse progettare e costruire una macchina per il cancro, non potreste trovare di meglio dell’attuale mammografo. La macchina sottopone il tessuto umano a radiazioni di alta potenza che, se ripetute abbastanza spesso, garantiscono in pratica che il cancro alla fine si svilupperà. In un certo senso è una sorta di macchina per il suicidio lento, che impiega anni (o decenni), per completare il suo lavoro all’interno del vostro corpo. Ma prima di morire, passerete la vostra vita a risparmiare per pagarvi i “trattamenti” che vi trascineranno alla bancarotta.
Questa è, dopo tutto, la strategia dell’industria del cancro: massimizzare i profitti grazie al cancro. La mammografia è un pezzo importante del puzzle utile per raggiungere l’obiettivo.
Business ripetitivo
La verità è che la mammografia non comporta alcun risparmio di vite umane. Infatti, la procedura danneggia molte più donne di quelle che aiuta.
Ma allo stesso tempo, è “un’arma perfetta” per generare lucrosi affari ripetitivi. Se voi foste un oncologo, il miglior modo per assicurarvi di avere un paziente malato di cancro all’età di 55 anni, è iniziare ad esporlo alle radiazioni verso i 40anni (o prima). E’ come se una clinica per la cura del diabete offrisse gratuitamente dolciumi ai bambini: allo stesso modo, dopo che avranno ingurgitato abbastanza zucchero raffinato, diventeranno dei diabetici e quindi dei clienti ripetitivi.
Ecco perché l’industria del cancro “perde la testa” quando l’United States Preventive Services Task Force distribuisce le nuove linee guida sullo screening. L’industria del cancro ha capito, immediatamente, che se si fermassero gli screenings, perderebbe un sacco di soldi. Così ha esercitato una forte pressione al fine di determinare una revisione dell’informativa.
E ci sono quasi riusciti. Oggi Kathleen Sebelius segretaria dell’Health and Human Services è andata in onda in televisione per annunciare che la task force sta annunciando le nuove raccomandazioni riguardo alle mammografie, precisando che “non sono regolate dalla politica federale e non sono coperte, come servizio, dal governo federale”. Poi aggiunse: “Il mio messaggio alle donne è semplice. Gli esami mammografici sono sempre stati un’importante strumento di prevenzione nella battaglia contro il cancro e lo sono ancora oggi”.
In altre parole, continuate ad irradiare i vostri seni. E’ importante per l’economia degli Stati Uniti ! L’industria delle malattie sta confidando sul vostro futuro tumore, avete capito ?
Confusi ?
La Stampa dice che le nuove raccomandazioni sulla mammografia da parte degli esperti governativi, hanno comportato, da parte delle donne del paese, un’enorme confusione su quale consiglio prendere.
Confuse ? Veramente ?
Vediamo, c’è una macchina (mammografo) che distrugge i vostri seni, nuoce enormemente e danneggia le mammelle, il cuore e i polmoni con le radiazioni, che poi causeranno il cancro.
E’ ormai del tutto evidente che il rischio di danni causato dal mammografo è assai più grande del rischio che si corre di non scoprire, precocemente, un tumore attraverso la diagnosi– specialmenteper le donne con un età inferiore ai 50 anni.
Quindi, cosa c’è da essere confusi ?
La sola confusione che esiste è quella causata dall’industria del cancro stessa, che ha sempre operato in modo da creare, nelle donne, disinformazione e confusione, sapendo molto bene che le persone confuse sono più facilmente manipolabili con la paura, al punto di abbandonarsi a ricevere trattamenti, ad alto profitto per l’industria, come la chemioterapia.
Questo è, dopo tutto, lo scopo dell’industria: fare soldi trattando il cancro, sia che il paziente ne abbia bisogno, sia che non ne abbia bisogno.
Soldi, tanti soldi devono essere fatti procurando il cancro alle donne.
L’industria del cancro ama nascondersi dietro l’idea falsa che sta “aiutando la gente” o “salvando vite umane”, ma in realtà è un’industria a scopo di lucro, che è sul mercato per massimizzare i profitti, proprio come tutte le altre aziende. Come tutti sappiamo le multinazionali del farmaco non hanno assolutamente principi etici. Si dedicano completamente alla truffa criminale, alla corruzione dei medici, alla falsificazione dei dati della sperimentazione clinica, al controllo dei prezzi dei loro prodotti, sovraccaricando i programmi di Medicaid e altri simili crimini, molti dei quali sono stati documentati su NaturalNews.com.
Per queste stesse multinazionali causare intenzionalmente il cancro sulle donne, come strategia per futuri profitti, è solo una procedura operativa standard. Non hanno mai pensato di agire con integrità o compassione: è solo per denaro. Così, se milioni di donne devono morire per questo, bene ? Noi dobbiamo pensare agli azionisti !!!
Suzanne Somers ieri mi ha detto, in un’intervista esclusiva, che il cancro è un’affare da 200 miliardi di dollari all’anno. Questo fornisce all’industria 200 miliardi di ragioni per esporre le donne alle radiazioni e creare più business ripetitivo. Questo è anche il motivo per cui gli affaristi del cancro combatteranno le nuove raccomandazioni con i denti e con le unghie – la loro fonte di reddito dipende dal garantirsi più donne con il cancro.
La Mammografia ad una valutazione onesta, è pura ciarlataneria. E’ più preciso per diagnosticare tumori che hanno bisogno di trattamento passare la mano sopra qualcuno cercando di indovinare se vi sia un cancro da trattare. Infatti, passare la mano sopra qualcuno è molto meno nocivo e quindi è meglio.
Un’alternativa migliore è la termografia. E’ in grado di diagnosticare i tumori alla mammella usando la radiazione infrarossa emessa dal flusso del sangue del tumore. Questa pratica non è invasiva, è sicura, economica e non implica radiazioni mortali.
Ricordate che anche se vi è stato diagnosticato una tumore alla mammella, la chemioterapia non funziona !
Avete bisogno di un approccio più naturale. Per trovare alcune risposte leggete il libro di Suzanne Somer “Knockout”
(1) Le radiazioni ionizzanti sono quelle onde elettromagnetiche in grado di produrre coppie di ioni al loro passaggio nella materia (raggi X, raggi gamma, raggi corpuscolari). Le radiazioni ionizzanti trovano largo impiego in medicina, dove sono utilizzate sia a scopo diagnostico, sia a scopo terapeutico. Il passaggio delle radiazioni ionizzanti attraverso la materia vivente provoca sempre danno di tipo radiobiologico, per cui il loro impiego è giustificato, se i vantaggi sono superiori ai danni. L’entità del danno prodotto dipende dal tipo di radiazione e dalla dose assorbita.
Gli effetti biologici della radiazioni possono essere distinti in effetti somatici (che coinvolgono gli individui irradiati) ed effetti genetici (che coinvolgono la loro discendenza).
E’ bene prendere tutte le possibili precauzioni per evitare di essere irraggiati da radiazioni ionizzanti (ad esempio, usare schermi di piombo).
(2) Rem (Radiation Equivalent Man): dose assorbita di radiazione ionizzante
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Le radiazioni ionizzanti utilizzate in radioterapia sono in grado di danneggiare il DNA del tessuto bersaglio.
Le cellule tumorali sono, in genere, scarsamente capaci di riparare i propri danni e quindi vanno in contro a morte cellulare.
Per risparmiare tessuti sani, ad esempio pelle o organi che la radiazione deve superare per arrivare al tumore, i fasci delle radiazioni vengono sagomati e rivolti da diverse angolazioni, intersecandosi nel centro della zona da trattare, dove perciò vi sarà un quantitativo didose assorbita totale superiore che nelle parti adiacenti.
Quindi l’esposizione a irradiazioni ionizzanti come i raggi X e similari utilizzati anche nella Radioterapia, anche se a basso livello di intensita’, può indurre “stress” cronico ossidativo e nitrosativo e quindi danneggiare i mitocondri cellulari (mitocondriopatia).
Questo “stress” può causare danni irreversibili al DNA mitocondriale (esso è dieci volte più sensibile allo stress ossidativo e nitrosativo del DNA nel nucleo della cellula).
Il DNA mitocondriale non è riparabile a causa del suo basso contenuto di proteine istoniche, pertanto eventuali danni (genetici o altro) si possono trasmettere a tutte le generazioni successive attraverso la linea materna.
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Il piccolo e sporco segreto della prevenzione del cancro al seno….
Se non l’avete ancora fatto, potete richiedere subito il vostro RAPPORTO GRATUITO che spiega perché la medicina convenzionale si aggrappa ostinatamente a idee obsolete sulla diagnosi del cancro al seno, nonostante i rischi per la salute della mammografia siano stati dimostrati in modo affidabile. Inoltre, scoprirete un’alternativa più sicura e non invasiva.
Il vostro medico non vi parla di questo test di screening del cancro al seno, indolore e non invasivo, che ha dimostrato di prevenire il cancro, non solo di trovarlo. Al contrario, il vostro medico probabilmente vi consiglia di sottoporvi alla mammografia, nonostante i suoi noti rischi per la salute.
Sebbene le mammografie siano molto pubblicizzate per lo screening del cancro al seno, non ci sono prove certe che salvino vite umane. Inoltre, espongono a una quantità di radiazioni 1.000 volte superiore a quella che si ottiene con una radiografia del torace.
Non esistono prove certe che le mammografie salvino la vita. Infatti, le ricerche dimostrano che l’aggiunta di una mammografia annuale a un attento esame fisico del seno non migliora i tassi di sopravvivenza al cancro al seno rispetto alla sola visita.
Eppure, la maggior parte dei medici continua a raccomandare la mammografia per paura di essere citati in giudizio da una donna che sviluppa un tumore al seno dopo il quale non le ha consigliato di sottoporsi alla mammografia. Ma vi invito a pensare con la vostra testa e a considerare alternative più sicure ed efficaci alla mammografia.
L’opzione di screening mammografico che consiglio vivamente è la termografia.
Lo screening termografico del seno è straordinariamente semplice. Misura la radiazione di calore infrarosso del corpo e traduce queste informazioni in immagini anatomiche. La normale circolazione sanguigna è sotto il controllo del sistema nervoso autonomo, che governa le funzioni del corpo.
La termografia non utilizza pressioni meccaniche o radiazioni ionizzanti e può rilevare i segni del cancro al seno con anni di anticipo rispetto alla mammografia o a un esame fisico.
La mammografia non è in grado di rilevare un tumore se non dopo che è cresciuto per anni e ha raggiunto una certa dimensione. La termografia è in grado di rilevare la possibilità di un tumore al seno molto prima, perché è in grado di visualizzare le prime fasi dell’angiogenesi (la formazione di un afflusso diretto di sangue alle cellule tumorali, una fase necessaria prima che queste possano crescere fino a diventare tumori di dimensioni rilevanti).
Per scoprire tutto quello che c’è da sapere sui rischi dello screening convenzionale del cancro al seno (mammografie) e sui vantaggi della termografia, prendetevi qualche minuto per leggere questo rapporto esclusivo e GRATUITO: Il test sicuro per lo screening del cancro al seno
– Doctor Isn’t Telling You About
Tratto da: mercola.com