PRESERVATIVO per i MASCHI (per i Don, maschile di Donna)
Standard di qualità
I preservativi o profilattico, si producono secondo la norma europea EN 600:1996, che stabilisce i requisiti minimi di qualità. Questa norma regola la vendita e la distribuzione dei preservativi nell’Unione Europea.
vedi: SESSO RAGAZZI + Preservativo per i Maschi + Clitoride + AIDS NON e’ una malattia a trasmissione sessuale + Sesso fa bene + Circoncisione
La qualità è importantissima nei preservativi, ed ha un’importanza vitale.
Ecco dei dati:
Fino al 1960 il preservativo veniva usato come il più importante anticoncezionale, accanto al «coitus interruptus», ma nel 1960 fu soppiantato dalla «pillola», grazie a una propaganda massiccia che strombazzò a dritta e a manca l’inaffidabilità del preservativo.
Una propaganda tutt’altro che infondata, dal momento che la letteratura denuncia una probabilità di insuccesso dal 9% al 14%.
Il che è come dire che su 100 coppie che per un anno come anticoncezionale usano esclusivamente il preservativo, circa 12 donne rimangono incinte.
Per quanto sia difficile immaginarselo, il preservativo è permeabile agli spermatozoi.
La Federal Drugs Administration (FDA), per esempio, l’ente che negli Stati Uniti controlla i medicinali, nota che il preservativo di gomma può fare qualcosa per prevenire le malattie veneree, ma non elimina il rischio.
In una eiaculazione vengono emessi circa 3,5 millilitri di sperma, e il liquido seminale di un uomo sieropositivo contiene più o meno 100.000 particelle di virus per microlitro (0,001 millilitri).
Una caratteristica dei virus è proprio la loro dimensione incredibilmente ridotta.
Al microscopio elettronico si è potuto costatare che i virus sono palline del diametro di appena 100 nm (nanometri), cioè 0,1 micron (1 micron = 0,001 mm e 1 nanometro è un miliardesimo di metro).
Ciò significa che il diametro della parte più grossa dello spermatozoo, la testa, che è di 3 micron, è trenta volte più grande di un virus.
Il che è come dire che, se lo spermatozoo ce la fa a oltrepassare la parete del preservativo, il transito è trenta volte più comodo per il virus. «Sì, però… i preservativi, non vengono testati ?».
Certo; e in Olanda si continua a pensare — ci credono pure il governo e la Commissione Nazionale Aids — che si possa star sicuri di come vengono controllati prima di essere messi in vendita.
La permeabilità dei preservativi viene valutata con il cosiddetto «test di permeabilità», noto con la sigla Astm D 3492-89. Questo test è basato sullo standard originale Astm, consistente nella percezione visiva di perdite (gocce d’acqua) su un preservativo appeso e riempito con 300 ml di acqua; altro elemento del test è il metodo, usato dalla Fda, di far rotolare il preservativo su carta, in modo da scoprire più facilmente gocce d’acqua fuoriuscite.
Se più dello 0,4% (4 per mille) della partita di preservativi esaminata mostra delle perdite, si scarta tutta la partita.
Bibliografia:
1 – J. TRUSSEL – K. KOST, Contraceptive Failure in the United States: a Critical Review of the Literature, in «Studies of Family» 18 (1987), pp. 237-283.
2 – FDA, Letter to U.S. Condom Manufacturers, 7 aprile 1987.
3 – JOHN HOPKINS UNIVERSITY, «Population Reports», vol. XVIII, n. 3, serie H, n. 8, 1990; «American Journal of Nursing», ottobre 1987, p. 1306.
4 – G.B. DAVIS – L.W. SCHROEDER, in «Journal of Testing and Evaluation», 18 (1990) 352.
5 – R.F. CAREY e altri, Sexually transmitted Diseases, 19 (1992), p. 230.
6 – C.M. ROLAND, The Barrier Performance of Latex Rubber, in «Rubber World», giugno 1993, p. 15.
7 – «Washington Post», 39 (1992), 3 luglio, p. 22.
8 – M. STEINER e altri, Contracception, 1992. pp. 46,279.
9 – SUSAN C. WELLER, A Meta-Analysis of Condom Effectiveness in reducing sexually transmitted Hiv, in «Soc. Sci. Med.», vol. 36 (1993), n. 12, pp. 1635-1644.
10- EUROPEAN STUDY GROUP, Risk Factors for Male to Female Transmission of Hiv, in «British Medical Journal», 298 (1989), pp.411-415.
Altri particolari su: kattoliko.it
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Qualità, sicurezza ? – normativa dei preservativi.
La norma europea EN 600/1996 – Chi usa i preservativi oggi, non si attende più semplicemente un anticoncezionale, ma innanzitutto una protezione adeguata contro le malattie sessualmente trasmissibili e in particolare contro il virus dell’HIV.
Per una maggior protezione del consumatore i preservativi sono stati classificati come medicinali in base alla direttiva europea 93/42/CE del 14 giugno 1993. In base a questa nuova legislazione, dall’agosto del 1998 possono essere venduti solo i preservativi che soddisfano i requisiti richiesti e che hanno il marchio CE. Sempre a tale riguardo, i maggiori esperti di preservativi hanno impiegato più di quattro anni per elaborare una normativa che potesse andare bene per tutti gli europei, e dall’aprile del 1996 è in vigore la norma europea EN600/1996.
Questa normativa stabilisce i requisiti minimi di qualità per un preservativo.
Lunghezza del preservativo: almeno 170 mm
Larghezza: 44-56 mm
Spessore: 0,04 -0,08 mm
Impermeabilità
Capienza: almeno 18 litri
Test elettronici per ogni singolo preservativo
Resistenza allo strappo
La materia prima: il Lattice
Tra le varie specie di caucciù, grandi alberi appartenenti alla famiglia delle Euforbiacee, la più famosa ed importante è l’Hevea brasiliensis, da cui si ricava il lattice utilizzato per la produzione dei preservativi.
Per quanto riguarda la scoperta dell’Hevea, nel 1735 il francese Charles de la Condamine visitò l'”Upper Orinoco River” in Venezuela. Nello stato di Amazonas, nei pressi della città di Esmeralda, egli notò che gli indigeni realizzavano bottiglie di caucciù, a partire dal lattice che colava dalla corteccia di un albero dopo che questo era stato tagliato. Essi creavano una forma di argilla intorno ad un bastone e la immergevano in un contenitore di lattice fresco. Quando il lattice si induriva, veniva tolta la forma e la bottiglia di caucciù era pronta.
Pur essendo originario dell’Amazzonia, l’albero della gomma è coltivato anche in Indonesia, nella penisola malese e nello Sri Lanka. E’ alto una ventina di metri, le foglie sono alterne, ellittiche o lanceolate, lunghe da 5 a 60 cm, acuminate, glabre. I fiori, in pannocchie terminali, sono apetali, piccoli, con calice bianco a cinque lobi. Il frutto è una grande capsula che si apre in cocchi bivalvi. Ma il carattere più importante della pianta è la presenza del lattice in vasi lactiferi della corteccia e della zona liberiana. Questo lattice fornisce il caucciù di Hevea o para, che ne fa parte per il 30-40%.
L’estrazione del lattice avviene praticando incisioni diagonali nella corteccia dell’albero della gomma.
Da ogni incisione, che si estende per un terzo o metà dell’intera circonferenza del tronco, si ricavano circa 30ml di lattice. Nelle piantagioni vengono coltivati circa 200-250 alberi per ettaro, in modo da ottenere una resa annua di circa 450 Kg per ettaro.
Il nuovo orizzonte del Duron
In molti campi la tecnologia ha fatto progressi giganteschi e ciò vale anche per il profilattico.
Pur avendo una storia antica, il “prodotto moderno” è frutto di una messa a punto tecnologica realizzata solo negli ultimi decenni.
Una delle ultime rivoluzioni si è avuta nella materia prima utilizzata, con la realizzazione del Duron ideata dalla Durex e utilizzata per il proprio prodotto.
Il Duron è un’esclusiva formulazione che consente ad un materiale sintetico, il poliuretano, di acquisire elasticità e morbidezza al tatto. Questo speciale materiale consente di ottenere ciò che prima sembrava impensabile ossia uno spessore minimo abbinato ad una resistenza massima. Insomma doppia resistenza in metà spessore.
Il Duron inoltre assicura una buona conduttività termica, garantendo così un’immediata trasmissione della temperatura corporea e di qui la massima naturalezza delle sensazioni.
Il Duron essendo realizzato dal poliueretano è particolarmente indicato per le persone che sono allergiche al lattice.
Ricordiamo che il poliuretano è stato utilizzato anche per la realizzazione del primo preservativo femminile.
Le fasi di produzione
Nel processo di produzione dei profilattici sono rinvenibili 4 precise fasi di lavorazione: Compound, Dipping, Testing, Foil-packing.
La fabbricazione del profilattico comincia nelle piantagioni della Malesia con l’estrazione del lattice di gomma che viene poi purificato e lavorato in condizioni di igiene assoluta (un esempio di tali misure igieniche è che l’aria degli ambienti di lavoro viene accurata, mente filtrata per evitare inquinamenti da pulviscolo atmosferico o da altre sostanze mentre il personale è obbligato ad indossare abiti da sala operatoria).
Poiché il lattice è un prodotto naturale, molto simile al latte, esso può coagulare o diventare acido. Pertanto va trattato con alcuni elementi additivi, quali gli antiossidanti, acceleranti del successivo processo di vulcanizzazione, stabilizzatori e conservanti.
Questa prima fase viene detta Compound.
Nel lattice trattato vengono immerse forme di vetro che ruotano per garantire la massima uniformità di distribuzione del materiale. Dopo un primo essiccamento con raggi infrarossi si effettua una seconda immersione alla quale segue la vulcanizzazione in forno della pellicola elastica. Il prodotto finito viene staccato dalla matrice con un getto d’acqua, lavato, asciugato ed inviato al confezionamento.
Prima però deve subire severi controlli. Segue il confezionamento in camera sterile, contemporaneo alla deposizione di una goccia di lubrificante siliconico che si distribuisce uniformemente.
La seconda fase, Dipping, consiste nell’immergere delle forme di vetro nella miscela di lattice, che è mantenuta a temperatura controllata in una cisterna. Uno strato quasi invisibile di film in lattice aderisce alla parete delle forme, le quali ruotano per garantire la distribuzione uniforme del prodotto sulla superficie. Dopo un primo essiccamento del rivestimento (effettuato a raggi infrarossi) le forme subiscono una seconda immersione, durante la quale le estremità aperte dei preservativi appena immersi sono arrotolate a formare un cintura.
Segue la vulcanizzazione in forno della pellicola elastica per l’asciugatura.
Successivamente il prodotto finito viene staccato dalle forme con un getto d’acqua ad alta pressione.
Nella terza fase, Testing, i preservativi vengono sottoposti a rigorosi test elettronici: il profilattico passa in tutta la sua forma in un campo elettrico ad alto voltaggio. Si ha quindi l’eliminazione dei prodotti difettosi, mentre quelli che superano il test sono arrotolati.
Tra gli ulteriori test effettuati c’è quello di gonfiaggio, che, consistendo nel gonfiare il preservativo fino a quando non raggiunge il punto di rottura, permette di verificare la sua elasticità e resistenza.
Dopo i test elettronici, da ogni lotto vengono prelevati dei campioni per un ulteriore controllo di qualità.
Si tratta di riempirli di acqua e sospenderli per alcuni minuti. La più piccola fuga di liquido è poi individuata arrotolando i preservativi su carta assorbente. Inoltre, per verificare la resistenza fisica, alcuni campioni vengono fatti invecchiare artificialmente, attraverso temperature elevate, allo scopo di essere sicuri della loro qualità alla fine del loro ciclo di vita di cinque anni.
Una volta superati i test, viene avviata l’ultima fase, la Foil-packing, che consiste nel confezionamento in camera sterile del prodotto finito, contemporaneo alla deposizione di una goccia di lubrificante siliconico che si distribuisce uniformemente.
Il singolo profilattico viene imbustato in un film di poliaccoppiato e, allo stesso tempo, si verifica l’immissione del lubrificante. Le ultime fasi consistono nella formazione delle confezioni multiple.
Gli aromatizzati
Alla banana, alla fragola, alla menta e tanti altri ancora. La tecnologia ha offerto nel tempo la possibilità di differenziare sempre più l’offerta di profilattici, cercando di mutare il terzo incomodo in simpatico compagno di giochi sessuali.
Di qui i cosiddetti Aromatizzati: profilattici identici agli altri dal punto di vista delle caratteristiche tecniche (dimensione, spessore) ma colorati e profumati ai sapori di frutta.
Il processo di fabbricazione prevede la colorazione del film di gomma di lattice con sostanze naturali e la successiva vulcanizzazione.
Gli aromi vengono addizionati al lubrificante del profilattico stesso (non vi è aggiunta quindi di sostanze profumate / aromatizzate al film di gomma).
Tratto da: www.comodo.it
Commento NdR: Naturalmente i “religiosi” grideranno allo scandalo (purtroppo sono figli del dio della divisione e del NON amore – nella Bibbia e’ detto che “Dio” e’ AmOr“, ed il sesso e’ parte dell’Amore), ma finalmente i due sessi potranno godere appieno il loro sesso senza troppi problemi.
Inoltre occorre tenere presente che i preservativi industriali possono, oltre a diminuire NON poco il piacere, irritare le parti con le quali vengono a contatto, dato lo “sfregamento” che sempre avviene in un atto sessuale completo, per cui fare molta attenzione !
È possibile che la pandemia di AIDS sia stata causata da vaccini per la polio contaminati con un virus delle scimmie e utilizzati in Africa alla fine degli anni ’50 ? Ebbene purtroppo SI !!