DigiBio – Lettre d’information – 01/2001
(By Jacques Benveniste – Didier Guillonnet)
Nato a Parigi il 12 Marzo 1935, scienziato, direttore
dell’Istituto Nazionale di Ricerche Mediche di Francia, Jacques Benveniste è ricordato da molti come l’infamato immunologo, il disprezzato filo-omeopata….ma è stato colui che ha scoperto la “memoria dell’acqua”, il principio che è la base dell’omeopatia.
Discusso, protestato dalla scienza ufficiale nella Francia del novecento, durante la sua lunga carriera Jaques Benveniste ha pubblicato più di 300 articoli scientifici.
Si, perché i fatti parlano chiaro: il ricercatore è riuscito ad attivare una cellula sanguigna grazie ad una soluzione
d’acqua contenente un anticorpo oramai completamente diluito.
L’informazione biologica è stata dunque trasmessa in assenza della molecola; “L’acqua può ricordare”, dice Jaques Benveniste.
Questa scoperta ha suscitato una controversia scientifica di grande portata.
Jaques Benveniste ha così concluso che a ciascuna molecola attiva corrispondeva un segnale elettromagnetico. Mano a mano che le varie diluizioni escludevano la presenza della molecola, il segnale rimaneva attivo. E’ cosi che egli, nonostante le avversità, si è impegnato anno dopo anno a mettere in evidenza un fenomeno anomalo e per lo più difficile da gestire con mezzi così ridotti (senza nessun aiuto per la sua ricerca).
Gli effetti di queste alte diluizioni sono stati riprodotti sette volte in sei laboratori internazionali, indipendenti dal suo, e più di un migliaio di volte nel proprio laboratorio, avvalendosi anche di un robot per escludere l’intervento umano.
Risultato ? Tolta la sostanza attiva, l’acqua che era stata a contatto ne conservava la memoria, e continuava a riprodurne l’effetto.
Ecco il contenuto del protocollo:
Contenuti:
I – Introduzione
II – Progressi della ricerca
a) Il protocollo attuale
b) Automazione del metodo
III – Comunicazione
IV – Commenti e ringraziamenti
V – Obiettivi a breve termine
Introduzione:
È giunto il momento di aggiornarvi sui nostri recenti progressi. Siamo abbastanza soddisfatti dei risultati ottenuti nell’ultimo anno, poiché abbiamo acquisito la padronanza di molti aspetti della nostra ricerca che prima ci erano sfuggiti. Il nostro obiettivo a breve termine sembra più che alla nostra portata: “esportare” una tecnica semplice che possa essere riprodotta in laboratori esterni.
II – Progressi della ricerca
A) Il protocollo attuale
Da due anni disponiamo di un nuovo metodo per rilevare i segnali biologici registrati al computer. In breve, la coagulazione del plasma viene rallentata quando viene mescolato con acqua preesposta al segnale dell’anticoagulante eparina, un segnale registrato a concentrazione molecolare o ad alta diluizione. Ecco un riassunto dell’esperimento:
1) L’acqua contenente calcio (Ca2+) viene esposta a una registrazione digitale dell’eparina (o a un controllo costituito da eparina/protamina o da acqua).
2) L’acqua contenente Ca2+ mescolata con plasma decalcificato viene dispensata in micropiastre da 96 pozzetti.
3) La coagulazione viene misurata con uno spettrofotometro ed espressa come densità ottica.
Nota: lo stesso effetto si osserva con un’elevata diluizione della molecola originale (almeno 10 log al di sotto del limite indicato dal numero di Avogadro) o con granuli omeopatici (Heparinum 30 CH) disciolti in acqua.
Durante i primi esperimenti, nel gennaio 1999, la coagulazione è stata valutata mediante ispezione visiva delle provette.
Da allora, abbiamo modificato alcuni punti tecnici per migliorare la riproducibilità e l’affidabilità.
Il metodo attuale consente una misurazione precisa mediante uno spettrofotometro. Questi esperimenti sono stati eseguiti centinaia di volte nel nostro laboratorio e riprodotti con successo 18 volte su 20 in un laboratorio esterno (6 esperimenti riusciti su 7 alla cieca).
B) Automazione del metodo
Tuttavia, i nostri tentativi di riprodurre il metodo in altri quattro laboratori hanno prodotto risultati contrastanti.
Ci siamo resi conto di quanto sia difficile “esportare” un metodo biologico non convenzionale. Inoltre, le variazioni interindividuali degli operatori e la loro tendenza a “migliorare” la tecnica potrebbero spiegare questi risultati irregolari. Abbiamo quindi deciso di automatizzare questa tecnica per eliminare gli effetti indesiderati del fattore umano. Il robot è operativo nel nostro laboratorio dall’inizio di ottobre 2000. “Funzionale” significa che lo sperimentatore, dopo aver scongelato e centrifugato il plasma di pecora decalcificato conservato a 20°C, lo colloca nei rack con l’acqua-Ca2+ da “informare” e le provette vuote.
Una volta avviato il programma, i dati sono apparsi sullo schermo 90 minuti dopo. Solo dopo tre esperimenti (ciascuno con quattro segnali) l’operatore è intervenuto nuovamente per riportare le provette vuote nel rack.
Ci sono volute altre settimane per mettere a punto l’automa, costruire altre parti e capire le condizioni di riproducibilità degli esperimenti. Da allora, abbiamo ottenuto risultati positivi in circa il 90% degli esperimenti.
Ad esempio, tra il 15 e il 24 novembre 2000, abbiamo identificato in cieco 104 segnali di eparina da 104 segnali di controllo. Dodici segnali di eparina non hanno avuto effetto, a causa di problemi meccanici della macchina e di plasmi non reattivi.
Grazie a due generosi donatori, abbiamo costruito un secondo robot, che è stato installato in un laboratorio all’aperto dove i ricercatori effettueranno esperimenti nelle prossime settimane. Una macchina sarà inviata in un laboratorio estero, probabilmente in Gran Bretagna o negli Stati Uniti (in entrambi i casi, se troveremo i fondi, circa 40.000 dollari), per riprodurre questi esperimenti in modo completamente indipendente.
III – Comunicazione
Le forme ritrovate negli esperimenti, fissavano l’informazione proprio nella forma e nel segnale elettromagnetico dell’acqua.
IV – Commenti e ringraziamenti
Questo caso, che ha attraversato quasi 15 anni, dimostra che la maggior parte, se non tutti, i ricercatori, oggi e in passato, hanno commesso l’errore di applicare ragionamenti e metodi esistenti a un campo di ricerca completamente nuovo. Le procedure consolidate sono, per definizione, poco adatte alle insidie e alle incertezze insite nell’esplorazione di un territorio sconosciuto. È lecito aspettarsi altre difficoltà, ed è per questo che ci aspettiamo l’aiuto dei nostri colleghi piuttosto che il disprezzo dimostrato da alcuni.
Siamo ancora più grati al nostro piccolo ma dedicato team, a coloro che ci sostengono e agli investitori finanziari che ci hanno permesso di continuare il nostro lavoro fino ad oggi.
Con il loro aiuto, il nostro principio guida fin dall’inizio di questa ricerca è stato quello di lavorare al massimo livello di professionalità, al fine di costruire una solida base scientifica per questi progressi tecnologici che andranno a beneficio di una vasta gamma di settori, tra cui la somministrazione di farmaci e la diagnostica medica.
Cogliamo l’occasione per informarvi che stiamo effettuando un aumento di capitale per finanziare i prossimi due anni. Alcuni investitori si sono già fatti avanti e hanno dato un caloroso benvenuto a questo nuovo round di finanziamento. (Questa notizia ha uno scopo puramente informativo e non costituisce una richiesta di investimento).
V – Obiettivi a breve termine
I nostri risultati devono ancora essere riprodotti in laboratori indipendenti.
Con questi nuovi progressi metodologici a nostra disposizione, siamo fiduciosi nel successo di questa fase di riproduzione.
La veridicità e la coerenza dei nostri risultati dovrebbero essere sufficienti a convincere anche gli scettici più ostinati, e la loro pubblicazione su una rivista internazionale ne garantirà l’accettazione da parte della comunità scientifica e medica… che ci auguriamo mantenga almeno una mentalità aperta di fronte a un progresso così significativo.
Vi terremo informati sui nostri progressi.
By Jacques Benveniste – Didier Guillonnet
In sintesi questo il Concetto di Benveniste e della sua equipe
Memoria dell’acqua, le prove del ricercatore giapponese, dr. Emoto: https://fb.watch/l87jD7Pr07/
Masaru Emoto (Yokohama, 22 luglio 1943 – Yokohama, 17 ottobre 2014) era un cacciatore di memoria, un uomo che cercava risposte nell’osservazione e nell’esperienza. Intuì come l’acqua potesse rimanere impressa a seconda dell’esperienza che viveva creando una sua storia e da qui la memoria.
Mise a punto una tecnica per esaminare al microscopio e fotografare i cristalli che si formano durante il congelamento di diversi tipi d’acqua.
Mostrò all’acqua parole, simboli, immagini e suoni. Scrisse in giapponese, ma anche in altre lingue, che la natura comprende la vastità dell’espressione: amore, grazie, sciocco, io ti uccido, angeli, diavoli, saggezza, cosmo. Le fece vedere foto della terra, dei delfini, del sole, di un terremoto, le montagne, Stonehenge, ascoltare Mozaet, Bach, Chopin, Beethoven, i Beatles, Elvis Presley, gli Heavy Metal e musica da tutto il mondo. Ha esaminato acqua che ascoltava pregare, acqua delle sorgenti e acqua degli acquedotti di varie città
Altre prove delle proprietà fantastiche dell’acqua
Addirittura si può creare del DNA partendo dall’acqua, se la si sottopone a frequenze rilevate da un DNA e poi si può anche spedire l’informazione a distanza via web in un altro laboratorio e ricreare il DNA irrorando l’acqua con le frequenze ricevute,
https://vm.tiktok.com/ZGeAaHQnf/
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I Liquidi interferiscono con le perturbazioni Ionoatmosferiche ed Elettromagnetiche
http://www.albergoacler.it/Omaggio a Viktor Schauberger.htm
http://www.newmediaexplorer.org/ivaningrilli/2003/12/09/omaggio_a_viktor_schauberger_kapieren_und_kopieren.htm