Louis Kervran (1901-1983), è stato il più ardente ricercatore della trasmutazione biologica, ha sempre svolto i suoi rigorosissimi esperimenti all’Università di Parigi, e i suoi lavori nel settore gli sono valsi addirittura una candidatura al Nobel.
Oltre che biologo e ingegnere, ha compiuto vasti e approfonditi studi di fisica, chimica, geologia e agricoltura. Grazie alla sua straordinaria capacità di padroneggiare discipline così differenti, ha potuto trovare una spiegazione scientifica alle osservazioni e analisi che prima di lui erano rimaste senza risposta.
Kervran fa parte di questi grandi scienziati e ricercatori che anticipano di gran lunga i tempi delle scoperte scientifiche rispetto all’epoca in cui vivono. Ne consegue che le sue osservazioni sono rimaste per molto tempo trascurate e inutilizzate, nonostante l’enorme importanza delle conclusioni a cui è arrivato, più tardi documentate e confermate da numerosi altri studi ed esperimenti autorevoli.
Con Kervran Louis, Biologo ed ingegnere elettronico, si inizia un capitolo nuovo nel campo medico, quello della Biofisica nucleare.
Il principio è questo: Ciò che l’uomo ottiene con le esplosioni nucleari, per mezzo di altissime energie, cioè la trasmutazione di un elemento in un altro, la natura lo realizza da sempre, con reazioni nucleari a debole energia (fusione fredda).
Queste trasmutazioni a bassa energia avvengono nell’organismo vivente anche attraverso gli enzimi, che “scollano” i nuclei atomici e rendono possibile che un solo Elettrone si sposti ed un altro prenda esattamente il suo posto, secondo la legge di Lavoisier: “Nulla si crea, Nulla si distrugge, ma tutto si trasforma”.
Lo scienziato Corentin Louis Kervran
Lo scienziato francese è noto soprattutto per la sua difesa della trasmutazione biologica.
Lavorò come ispettore del lavoro a Chambery, in Savoia, negli anni trenta, operando come esperto di malattie da radiazione in campo professionale. Durante la seconda guerra mondiale prese parte alla resistenza francese.
È stato membro del Consiglio di Igiene e della Salute della New York Academy of Sciences, membro della commissione del Consiglio Superiore della Ricerca Scientifica (1966).
A partire dal 1935 raccoglie dati ed esegue esperimenti che lo portano a postulare la controversa teoria della trasmutazione deglielementi chimici all’interno degli organismi viventi.
Kervran, in particolare, sosteneva l’esistenza trasmutazioni atomiche del potassio in calcio nel processo di formazione del guscio d’uovo, che riportava un contenuto di calcio maggiore di quello introdotto con l’alimentazione; il processo avviene per mezzo della trasmutazione atomica a bassa energia, come quella che avviene in Natura.
Più che dimenticato, qualcuno sostiene che il suo nome e le sue ricerche siano state proprio rimosse (in senso freudiano) dalla comunità scientifica imperante, poiché metteva in dubbio certezze o dogmi saldamente acquisiti.
Quando Kervran era bambino lo colpì, nella fattoria in cui viveva, il comportamento delle galline. Queste becchettavano in terra argillosa, di schisti e graniti, dove mancava del tutto il calcare. Pure facevano un bell’uovo normale, col suo guscio calcareo.
Spesso il ragazzo le vedeva inghiottire avidamente delle pagliuzze di mica: “Ma quando la mamma”, racconta “apriva le galline, mi colpiva di non vedere mai nei loro intestini la più piccola traccia di mica”. Da dove veniva il calcio ? Dove andava la silice ?
Divenuto adulto (Kervran si laureò in ingegneria elettronica, e poi si spostò man mano verso studi di biologia), viene mandato nel Sahara dal Ministero francese per cui lavora. Vede uomini che resistono a livelli di calore incredibile.
Ne analizza sudore, urina e feci: trova molto potassio, e invece non trova il cloruro di sodio che essi ingerivano in grandi dosi. Da dove viene il potassio ? Dove è andato il sodio ?
Nel 1955 Kervran è chiamato a risolvere, dal Ministero per l’Igiene industriale, un «giallo» che si ripete nelle lavorazioni di saldatura elettrogena: molti operai muoiono per intossicazione da ossido di carbonio (l’autopsia rivela il CO in quantitativi altissimi), e non vi è CO nell’aria dell’ambiente delle fornaci. Da dove è venuto il mortale ossido di carbonio? [I – continua]
Tra il 1959 e il 1961 Louis Kervran conduce varie ricerche e esperimenti sui comportamenti apparentemente anomali (ved il postprecedente) che si osservavano negli organismi viventi e giunge alla conclusione che in quei casi avveniva una trasmutazione atomica, cioè il passaggio da un elemento ad un altro.
A differenza però di quanto avviene in fisica con la fissione nucleare – nella quale, bombardando alla cieca con miliardi di protoni i nuclei atomici, si formano casualmente nuovi elementi – in biologia, lo stesso fenomeno avrebbe luogo a deboli energie attraverso l’azione di enzimi che, modificando la struttura molecolare della cellula, renderebbero possibile la trasmutazione degli elementi.
L’ipotesi metteva in crisi principi basilari della fisica e della chimica come la legge di conservazione della massa di Lovoisier e quella che le trasmutazioni di elementi potessero aver luogo soltanto con reazioni a forte energia cioè con un’esplosione atomica.
La scienza ha preferito semplicemente ignorare Kervran, ma non ha osato espellerlo come eretico poiché, anche se metteva in discussione le teorie stabilite, i fatti davano ragione a lui.
In Cento modi per guarire Alberto Lodispoto e Giuliano Ferrieri così sintetizzano questi fatti:
Il calcio, nella gallina, veniva proprio dalla silice: la silice spariva perché i suoi atomi si trasmutavano, biologicamente, in atomi di calcio. A riprova, dimostrò Kervran: impedendo alla gallina di una regione non calcarea di cibarsi di silicio (nella mica) le uova uscivano da lei «molli, senza il guscio».
Il potassio, negli operai, veniva dal sodio: togliendo alla loro alimentazione il sale (che, nella trasformazione in potassio, «eliminava calore» e abbassava quindi la temperatura del corpo) quegli stessi operai andavano subito soggetti a colpi di calore.
L’ossido di carbonio che uccideva i lavoratori delle fornaci veniva dall’azoto dell’aria, il cui atomo alle altissime temperature della fiamma ossidrica perdeva un nucleone trasformandosi appunto nel micidiale CO.
Kervran modificò l’attrezzatura degli operai, munendo i saldatori di una maschera con un cannello di presa d’aria che girasse loro dietro le spalle (in modo che essi non respiravano più dell’azoto trasformato in ossido di carbonio), e i casi mortali cessarono subito di verificarsi; oggi, per inciso, tutte le acciaierie del mondo usano il «cannello Kervran».
Scoperte a dir poco rivoluzionarie ma conosciute e utilizzate da pochissimi.
Si narra che Kervran venisse invitato di nascosto, con sotterfugi, a parlare nelle Università da professori che lo stimavano. Ma nella maggior parte degli atenei gli studenti sono da sempre rimasti all’oscuro di quello che viene da alcuni definito effetto Kervran.
Le scoperte di Louis Kervran non hanno un valore meramente di disquisizione teorica, ma conducono a importanti risvolti pratici in ambito agricolo, ambientale, nutrizionale e medico.
Kervran negli anni ’70 portò avanti, tra gli altri, una serie di esperimenti sulla germinazione dei semi di avena dimostrando che si creava una notevole quantità di elementi – in particolare calcio – prima non presenti nei semi o nel terreno di coltura (i dettagli di questo come di altri esperimenti sono accuratamente descritti nel suo libro “Prove in biologia delle trasmutazioni a debole energia”).
Analogamente osservò che quando la frutta viene essiccata naturalmente si notano differenze evidenti rispetto a quella fresca nei rapporti tra i minerali presenti con variazioni non spiegabili se non mediante la teoria delle trasmutazioni biologiche.
In agricoltura, secondo Kervran, le piante possono produrre da sé alcuni degli elementi che gli necessitano per cui la concimazione non deve affatto ripristinare gli elementi che i raccolti asportano, ma solo quelli che saranno trasmutati dalle piante. Pratica adottata per ora solo da alcune aziende biodinamiche poiché metterebbe in crisi tutta l’industria dei fertilizzanti.
L’ipotesi delle trasmutazioni biologiche risolve anche importanti questioni in campo medico.
Nelle affezioni delle surrenali ad esempio si nota iper-eliminazione di potassio. La terapia convenzionale è di tipo sostitutivo e consiste nel somministrare potassio con il rischio, non infrequente, di causare una iperpotassemia, che può condurre l’ammalato a sincopi anche mortali.
Kervran consiglia invece di somministrare magnesio: che si trasforma in potassio, proporzionalmente alle necessità organiche, rifornendo il malato appunto del potassio consumato in eccesso, ma senza il rischio dell’iper-potassemia.
Nelle fratture si somministra calcio, eppure spesso la decalcificazione perdura. Apportando invece silicio, secondo le esperienze di Kervran, la ricalcificazione avviene nella metà del tempo.
Ciò spiega perché nella fitopratica tradizionale si consigliavano empiricamente tisane di equiseto, vegetale ricco di silicio, nelle carenze di calcio.
Con Kervran si apre per la scienza un mondo nuovo, quello della bio-fisica nucleare. Come mai allora, ci chiediamo, a tutt’oggi le sue scoperte non ricevono ancora il riconoscimento e la considerazione che meritano?
Forse perché, come afferma criticamente in questo articolo sul tema Lino Rossi:
“…se si ammettessero le trasmutazioni si aprirebbe il mondo scientifico vero (quello che usa il metodo galileiano e non quello delle tre carte) al concetto che in natura sono possibili numerose reazioni nucleari di fusione fredda; nelle cellule avvengono a bassi livelli energetici, ma nelle celle elettrochimiche non necessariamente. È come un continente enorme ed inesplorato posto davanti a noi che l’autorità ci impedisce di conquistare.”
Secondo la tradizione popolare è opportuno bere molta tisana di equiseto per guarire rapidamente le fratture ossee e l’osteoporosi, senza controindicazioni.
Secondo la Staufen Pharma di Goppingen l’equiseto contiene:
– acido silicico: 62,11%
– cloro: 0,70%
– acido solforico: 4,67%
– acido fosforico: 2,12%
– zolfo: 4,03%
– acido carbonico: 0,59%
– potassio: 2,88%
– sodio: 0,67%
– magnesio: 1,53%
– calcio: 15,40%
– ferro: 2,19%
– altro: 3,11%
I 14 protoni del silicio si uniscono ai 6 del carbonio ed abbiamo fatto del calcio (20 protoni) mediante una fusione nucleare.
I santommaso diranno: “è il calcio (15,40%) che è stato assorbito dalle cellule e non l’acido silicico che potrebbe essere pressoché totalmente espulso”. L’osservazione è corretta ma sorgono spontanee alcune domande:
– perché i rimedi fitoterapici senza abbondante silicio non funzionano ?
– perché l’assunzione diretta di abbondanti dosi di calcio non determinano risultati soddisfacenti ? (senza considerare la forte sollecitazione che si cagiona ai reni)
– perché analogamente bere tantissimo latte (ricco di calcio) non produce effetti neppure lontanamente equiparabili a quelli che si hanno con la tisana di equiseto ?
La conclusione viene da sé.
Le popolazioni che vivono in zone desertiche sono solite arricchire le macedonie di frutta con sale (NaCl) e non con zucchero.
Lo fanno per beneficiare di un certo refrigerio che quella particolare macedonia gli procura. Il loro sudore è ricchissimo di potassio. Anche qui vien da pensare che gli 11 protoni del sodio si uniscano agli 8 dell’ossigeno per ottenere del potassio con i suoi 19 protoni. Il potassio è presente nella frutta della macedonia ? Perché no. Ma se i cammellieri non gli mettono il sale soffrono maggiormente il caldo e non sudano il potassio.
Provare per credere. Molto spesso però, a dispetto degli accademici, le pratiche che provengono dalla tradizione funzionano, proprio come in questo caso.
Le galline fanno le uova con il guscio a base di calcio; fin dai tempi della rivoluzione francese Louis Nicolas Vauquelin si accorse che il guscio delle galline conteneva più calcio di quello che assumevano; nel XX° secolo Louis Kervran (1901-1983), bretone, ingegnere e biologo, professore universitario a Parigi, fece numerosi esperimenti e pubblicò numerosi libri dove sviluppò enormemente tutte le considerazioni relative a questi fatti.
La conclusione è inequivocabile: le cellule, sia animali (anche quelle degli accademici), sia vegetali, fanno in continuazione fusioni nucleari che Egli chiamò “trasmutazioni ad energia debole” perché l’energia in gioco è sempre molto modesta; le reazioni possono essere solo leggermente endotermiche o esotermiche ma, ovviamente, mai con grandi energie concentrate.
Infatti non è dato sapere di galline che nel “costruire” l’uovo si congelino o si bollino.
Gli sforzi di questo illustre VERO Scienziato galileiano sono stati coronati nel 1993 con il premio IgNobel (quello per i ciarlatani). Hanno aspettato che morisse per conferirglielo in modo da essere sicuri che non potesse ribattere. I suoi libri però sono disponibili per verificare la meticolosità, il rigore e la fondatezza dei suoi studi.
Dal punto di vista dell’approvvigionamento energetico queste osservazioni non ci aiutano granchè; la $cienza ufficiale dice che tutto quanto sopra riportato non è vero. Perché ?
Perché se si ammettessero le trasmutazioni si aprirebbe il mondo scientifico vero (quello che usa il metodo galileiano e non quello delle tre carte) al concetto che in natura sono possibili numerose reazioni nucleari di fusione fredda; nelle cellule avvengono a bassi livelli energetici, ma nelle celle elettrochimiche non necessariamente. È come un continente enorme ed inesplorato posto davanti a noi che l’autorità ci impedisce di conquistare.
Il Prof. Giuliano Preparata ed i suoi Colleghi ci assicurano che il problema non è più di natura fisica; è oramai solo di natura ingegneristica. E lo dimostrano (LINK PDF).
La natura dell’uomo, purtroppo, solo con rare eccezioni, è fatta in modo tale che risulta vero solo ciò che l’ “autorità” dichiara tale. Intanto il conformismo dilaga e pochi privati schiavizzano l’intera umanità grazie al colpevole contributo di politici, media ed università.
Bibliografia:
– Manfred M. Junius – Alchimia verde –– ed. mediterranee
– Tompkins e Bird – La vita segreta delle piante – ed. NET
– Giuliano Preparata – Dai quark ai cristalli – ed. Bollati e Boringhieri
– Roberto Germano – Fusione fredda – Moderna storia d’inquisizione e d’alchimia –– ed. Bibliopolis
– Kervran L. – Prove in biologia delle trasmutazioni a debole energia – Ass. Culturale Aquarius
– Kervran L. – Prove in geologia e fisica delle trasmutazioni a debole energia – Giannone
– Kervran L. – Trasmutazioni biologiche e fisica moderna – coedizione fra A. Giannone Ed. e Andromeda
– Kervran L. – Alla Scoperta delle trasmutazioni biologiche – Edizioni Edagricole, Bologna, 1969
– Kervran, C. Louis: Natural Non-Radioactive Transmutations: A New Property of Matter; 1963, Librairie Maloine, Paris
– Kervran, C. L.: Preuves Relatives a l’Existence de Transmutations Biologiques; 1968, Libraire Maloine
– Kervran, C. Louis: Natural Non-Radioactive Transmutations: A New Property of Matter; 1963, Librairie Maloine, Paris
– Kervran, C. L.: Preuves Relatives a l’Existence de Transmutations Biologiques; 1968, Libraire Maloine
– Kervran, C. L.: Transmutations Biologiques: Metabolismes Aberrants de l’Azote, le Potassium et le Magnesium; 1963, Libraire Maloine
– Kervran. C. L.: Transmutations a Faible Energie; 1964, Libraire Maloine
– Kervran, C. L.: Transmutations Naturelles, Non-Radioctives; 1963, Libraire Maloine
– Kervran, C. L.: Biological Transmutations; 1972, Swan Publ. Co., NY; Michel Abehsera, translator
– Kervran, C. L.: La Revue Generale des Sciences, Paris (July 1960)
– Sutton, A. – Cold Fusion: The Secret Energy Revolution – http://www.xmx.it/trasmutazioni.htm
Tratto da: scienzaesalute.blogsfere.it
vedi anche: Fusione fredda
vedi: Acidosi + BioElettronica + Vari Terreni + Nozione di Terreno + Terreno + Biorisonanza + Memoria e risonanza + Cluster dell’acqua + Circuiti Oscillanti
E’ INDISPENSABILE per stare sempre BENE e’ l’assunzione quotidiana di acqua Basica
a pH min. di 7,35 > 11 (almeno 1,5 lt)
Trasmutazioni a debole energia
https://sadefenza.wordpress.com/2016/07/23/scienziati-russi-annunciano-una-scoperta-storica-che-potrebbe-rendere-lintero-sistema-obsoleto/
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vedi anche: Medicina Quantistica
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Continua QUI: Biofotoni + Bioelettronica + Cellule
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