MAGNETOTERAPIA
Fin dall’antichità, l’uomo nelle sue varie culture utilizzò delle piastre metalliche appese al collo, braccialetti aperti di rame o di argento, anelli aperti attaccati al naso, attorno alle caviglie ecc., lo scopo di questi “amuleti” terapeutici era quello di aumentare o ridurre l’afflusso di energia elettromagnetico del corpo.
Queste erano pratiche di Magneto terapia passiva; si usavano anche pietre magnetizzate di cui si conoscevano le proprietà terapeutiche.
Fin dalle prime scoperte sull’elettromagnetismo l’uomo ha pensato di utilizzare le sorgenti di campi magnetici a scopo terapeutico. Solo negli ultimi 30 anni però, si sono individuati con certezza, attraverso studi clinici controllati, campi magnetici terapeuticamente efficaci.
Un ing. francese G. Lakhovsky negli anni 30 disse: “Nella natura tutto è vita perché tutto è vibrazione”.
La vita è nata dalle vibrazioni ed è mantenuta da esse; la vibrazione sparisce in caso di perdita dei rapporti oscillatori.
La cellula vivente è un piccolo oscillatore e risonatore elettrico, essa può allora svolgere il ruolo di un ricetrasmettitore di onde elettro magnetiche; la vibrazione del circuito oscillante è mantenuta dall’energia radiante delle onde Elettro diamagnetiche, Terrestri, Solari e sopra tutto Cosmiche. Il corpo ugualmente si comporta come un circuito oscillate. Oggi sappiamo perché gli antichi utilizzavano i braccialetti aperti di rame o di argento: perché sono dei circuiti oscillanti ad effetto capacitivo. La calamita naturale è stata per tanto tempo usata in terapia medica, solo nei tempi moderni è stata abbandonata. Esistono in commercio delle calamite preparate per svolgere tali funzioni e bisogna dire che i primi risultati sono incoraggianti anche se ad onor del vero occorre anche dire che queste tecniche tolgono i disturbi senza informare il paziente sulle leggi della Creazione che egli ha trasgredito e sul come non ricadere più nel problema.
Oggi con i controlli Bio elettronici, vedi Bio Eletronica, si è certi dei risultati ottenuti con le calamite naturali; esse variano il campo magnetico corporeo, il quale varia a sua volta la ionizzazione delle acque corporee.
Da un decennio, sono state costruite delle apparecchiature elettroniche in grado di creare dei campi magnetici variabili di intensità e frequenza. Il corpo viene introdotto od avvicinato a questi campi magnetici alle volte pulsanti; in molti casi si sono avuti dei miglioramenti o delle guarigioni; ottimi effetti si sono ottenuti per l’osteoporosi e le fratture.
Utilizzando le capacità del campo magnetico di penetrare i tessuti più profondi della materia corporea, si utilizzano frequenze basse, vicine a quella del campo magnetico terrestre; con i micro impulsi si genera un campo magnetico pulsante (ritmico e veloce) a bassa intensità, che arriva fin nell’intimo delle cellule delle ossa rimuovendo i blocchi energetici esistenti.
Anche se con la Bio elettronica (analisi del Terreno), la Matrice, si è in grado di controllare cosa è avvenuto dopo tali applicazioni, possiamo affermare che si è solo variato lo stato ionico corporeo e di conseguenza l’effetto si è ridotto od è sparito, senza togliere però la o le cause che lo hanno generato, che sempre è una Trasgressione a leggi della Creazione.
La magnetoterapia è una disciplina che sta a metà fra il le metodologie della medicina ufficiale e quelle alternative.
Essa e’ l’utilizzo di campi magnetici pulsati a bassa frequenza e bassa intensità, che vengono indicati con la sigla ELF (Extremely Low Frequency).
Intensità basse, non superiori a 100G e frequenze ridotte, non maggiori di 100 Hz, sono oggi alla base della Magnetoterapia, una metodica tradizionale, non invasiva, particolarmente indicata per la stimolazione della rigenerazione delle fratture e per rallentare il processo di diminuzione della densità ossea innescato dall’osteoporosi.
La Magnetoterapia può essere applicata in modo mirato, concentrando l’applicazione su particolari distretti anatomici, o in modo totale, sottoponendo l’intero organismo all’azione benefica dei campi magnetici pulsati.
La prima modalità è applicata in caso di patologie localizzate, dovute a trauma, sovraccarico, degenerazione, e nel caso della stimolazione della guarigione di fratture.
La Magnetoterapia totale, invece, viene impiegata per la stimolazione del riequilibrio dell’intero metabolismo e può favorire il rallentamento della perdita di sostanza minerale ossea dovuta all’osteoporosi.
MAGNETOTERAPIA MIRATA, secondo Warter A. KUNNEN
vedi: ELETTROMAGNETISMO Biologico (chiave di lettura della Vita) + Campo Psico Energetico – effetto Kirlian
La magnetoterapia mirata consiste nel localizzare, per mezzo di un’antenna di Lecher’, il o i punti nevralgici sul corpo e curarli esponendoli alla faccia Sud di un magnete (tra 900 e 1200 Gauss).
Quando Walter Kunnen, fondatore di Archibo Biologica (centro di ricerca sulla biosfera e la bioenergetica), da’ una dimostrazione di tale operazione gli astanti, ed ancor più il paziente, vanno dall’incredulità allo stupore, all’ammirazione.
L’effetto ottenuto fa pensare ad una magia. Invece, non si può essere più seri.
La magnetoterapia mirata si basa sul ripristino della polarità magnetica naturale sulla membrana cellulare.
E noto che una cellula è viva fintantoché è possibile misurare, sulla membrana, una carica elettrica di circa 60-70 microvolt.
Da tempo la scienza preconizza che la cellula si nutre per osmosi magnetica: essa attira, per mezzo della carica magnetica che si trova sulla membrana, una serie di elementi destrogiri (calcio, fosforo, sodio, potassio, ecc.) di cui ha bisogno, li capta nel colesterolo presente sul suo perimetro e li integra nella sua struttura.
In realtà la cellula si nutre non per osmosi magnetica di un magnetismo statico, come si è creduto per molto tempo, ma per osmosi elettromagnetica. Se il suo magnetismo fosse statico, ogni cellula si nutrirebbe degli stessi elementi: ciò che, naturalmente, non può essere.
Tra gli elementi che caratterizzano l’elettromagnetismo vi è la presenza di una frequenza (che è il risultato delta velocità divisa per la lunghezza dell’onda).
Il differenziamento fra le cellule del nostro corpo dipende dalla loro funzione in virtù del fatto che ogni organo possiede la propria lunghezza d’onda (che gli permette di emettere e di ricevere).
Da ciò discende che le sue cellule possono entrare in risonanza con taluni elementi nutritivi e non con altri, operando cosi una seleione. Una cellula del fegato avrà una frequenza diversa da quella di una cellula nervosa o di una cellula dello scheletro, e ciò semplicemente perché, avendo funzioni differenti, ogni organo disporrà di cellule appropriate al compito che deve svolgere, mentre la sua frequenza gli permetterà (li entrare in risonanza con gli elementi nutritivi corrispondenti alla sua composizione.
Una cellula ossea avrà una grande affinità con il calcio organico, mentre una cellula nervosa svilupperà un’affinità con il fosforo.
Ogni cellula, dunque, sceglie il proprio nutrimento in quello che il sangue, la linfa, il tessuto connettivo le mettono a disposizione.
Tutti questi clementi nutritivi hanno in comune la loro polarizzazione destrogira.
Una cellula sana pare sia di dominante destrogira: ciò significa che è composta di elementi polarizzati Sud.
La prima legge del magnetismo è che i poli opposti si attirano, mentre due poli identici si respingono; è quindi necessario che la membrana cellulare sia dì dominante negativa (cioè Nord-levogira) sull’esterno in modo da attirare il nutrimento destrogiro.
La dominante della parte interna della cellula sarà invece positiva (Sud-destrogira).
Finora nessuna misurazione oggettiva ha permesso di provare quello che ipotizziamo: si tratta di una enunciazione dovuta alla deduzione logica.
Volendo dare un’ennesima definizione della malattia, si potrebbe dire che un organo è malato quando un certo numero delle sue cellule ha subito, sulla propria frequenza, un’inversione di polarità del campo elettromagnetico: inversione che si produce sotto l’influenza di un campo elettromagnetico esogeno di polarità dominante Nord, il quale spinge la polarità Nord della cellula verso l’interno, mentre il Sud è attratto sulla superficie della membrana.
Questo succede essenzialmente di notte, durante il sonno, quando è assente la compensazione solare e si rimane distesi per un certo numero di ore nella stessa posizione, offrendo al cielo e alla terra una superficie del corpo più vasta di quando si è seduti o in piedi. Il corpo, funzionando da antenna, registra le informazioni provenienti dalla biosfera ed esegue una foto tridimensionale di tutti i campi elettromagnetici presenti nella camera da letto.
Si tratta di una concentrazione dei campi d’interferenza esogena che la camera da letto, per un ‘”‘effetto camera” realizza in un raggio di 100 metri intorno alla casa.
È possibile rendere visibile tale immagine olografica sul corpo di una persona in circa 30 minuti.
Basta rivelare, in tal caso, i vettori portanti: acqua, faglia, reti ortogonale e diagonale, oltre ai vettori elettromagnetici artificiali di produzione umana: satelliti, antenne di GSM, ecc.
Le onde portanti che costituiscono tali tracce sono sempre linearmente bipolari; ciò significa che vi è uguaglianza fra l’intensità delle due polarità che, quindi, sono equilibrate e inoffensive, dato che non invertono la polarità sulle membrane cellulari.
Tuttavia alcune di esse hanno un’affinità con onde portanti che corrispondono alle frequenze di organi del corpo.
Talvolta queste onde portanti sono tali da avere un positivo (Sud – destrogiro) debolissimo, mentre i! loro negativo (Nord – levogiro) è infinitamente più intenso (1000% o più) del Nord delle cellule (5% o meno).
Una simile intensità del Nord, non essendo equilibrata da un Sud equivalente, avrà la capacità di attirare la polarità Sud della cellula con cui entra in risonanza sulla superficie della membrana, respingendo il Nord verso l’interno.
In altre parole, invertirà la polarità elettromagnetica della cellula
Da questo momento in poi la cellula attirerà ciò che le nuoce e respingerà ciò di cui ha bisogno. Quando un tale destino tocca a milioni di cellule, l’organo non è più in grado di compiere le proprie funzioni e la malattia si dichiara. Ecco spiegata l’importanza dell’esogeno sulla salute.
È ora di prestare la dovuta attenzione a questo fattore.
Vi sono probabilmente altri fattori, oltre a quello esogeno, che provocano questa inversione dì polarità, visto che non c’è malattia che resista all’effetto dei magneti, la cui funzione è quella di riportare la dominante Nord della cellula sulla superficie della membrana e di ricacciare la dominante Sud al suo posto, cioè all’interno.
Non appena ristabilita la situazione, il segnale di dolore diventa superfluo per poi sparire.
Ne risulta che i magneti non soltanto hanno un effetto analgesico (o sintomatico che dir si voglia), ma producono nientemeno che il ripristino della funzione organica.
COME SI APPLICANO I MAGNETI ?
Mettiamo il cursore dell’antenna di Lecher sulla lunghezza d’onda dell’organo o della funzione malata, in negativo (Iato sud dell’asta nel fascio dell’antenna) e cerchiamo, con uno scanning sul corpo a tre altezze diverse, un punto d’intensità 1 o 0,1.
Questi tre punti formano generalmente una linea retta, che corrisponde al passaggio sul corpo di una linea d’interferenza esogena.
Su questa linea troviamo poi il punto dove, per paragone d’intensità, il segnale negativo è più forte. Marchiamo il punto che abbiamo trovato e poniamo il cursore sulla frequenza del sistema nervoso (4,15).
Esploriamo intorno a questo punto e cerchiamo, verso l’altro, verso il basso, verso destra e verso sinistra, se vi sia un punto che reagisca maggiormente. Marchiamo questo punto e spingiamo fino a provocare dolore. Ciò permette di definire meglio il centro nevralgico, sempre per paragone d’intensità.
Mettiamo il lato Sud di un magnete sull’ultimo punto individuato, poi passiamo sul magnete con il fascio dell’antenna verso l’alto, verso il basso, verso destra e verso sinistra. Se in una direzione percepiamo ancora una reazione significa che occorre spostare il magnete nella stessa direzione sino a che non vi sia più alcuna reazione intorno al magnete (in un raggio di 2-3 cm.).
Abbiamo in un certo senso prodotto l’eclissi di un punto nevralgico della dimensione di un quarto di millimetro quadrato e ristabilito il corretto magnetismo cellulare.
Nel corso delle sue conferenze, Walter Kunnen non manca mai di dare una dimostrazione dell’efficacia della terapia sopra descritta; i presenti si meravigliano nel vedere sparire il dolore mentre si ristabilisce la mobilità, sia che si tratti di tendinite, sia di spalla congelata2.
Ugualmente mal di denti, mal di stomaco, emicranie spariscono come per incanto. I neuralterapeuti ottengono risultati simili a questi senza sapere a che cosa sono dovuti, iniettando direttamente nel tessuto, dove è localizzato il dolore, Impletol, Novocaina o Inocaina.
Un magnete da un risultato migliore, è meno “invasivo” e rende superflui gli analgesici, nocivi, fra l’altro, non soltanto per il sistema digestivo. E possibile che risulti necessario posare un secondo magnete in prossimità del primo: in tal caso bisognerà metterne anche un terzo che dovrà essere situato sul punto d’intersezione nello spazio fra i primi due magneti.
Infatti, una legge del magnetismo vuole che laddove vi sono due poli Nord, fra i due ne esista un terzo. E quindi necessario collocare sempre un numero dispari di magneti.
Contrariamente al procedimento del Dr. Baron, che usa le due polarità, i magneti debbono sempre essere posati con il polo Sud (lato che (stiamo parlando del magnete da applicare, nde) presenta un puntino, mentre il lato Nord è liscio) girato verso la pelle e mai viceversa. In questo modo non vi è alcuna controindicazione per il loro utilizzo se non che appare preferibile evitare di posarli sui tumori: meglio lavorare in periferia, dove l’influenza magnetica rafforza la resistenza immunitaria e spesso riduce il tumore.
È essenziale evitare che un errore di valutazione possa provocare un’emorragia nei tessuti circostanti.
Questo metodo terapeutico, che dobbiamo all’antenna di Lecher, può essere applicato anche senza antenna, seppure con minor precisione. Basta cercare il punto nevralgico con pressioni del dito, marcarlo ed applicare il magnete senza incollarlo (il che avviene di solito tramite un normale cerotto, nde) definitivamente. Si esercita quindi una pressione circolare sul magnete in modo da capire in quale direzione sussiste il dolore. Si sposta il magnete in tale direzione e si ripete l’operazione fino alla sparizione del dolore.
Con i magneti si può praticamente intervenire su ogni problema; bisogna tuttavia tener presente che non sempre basta una sola applicazione, soprattutto se non viene eliminata la causa esogena che determina la recidiva, si lasciano i magneti in posizione per un minimo di due giorni ed un massimo di cinque, poi è necessario spostarli, poiché si saranno creati nuovi punti nevralgici nello spazio fra i magneti.
La magnetoterapia ha un effetto fulmineo sulla circolazione sanguigna, circolazione che spesso è causa dì mal di testa e d’ischemie cerebrali, deficienze renali, intestinali, cardiache, ecc. In corrispondenza di vene o arterie i magneti alleviano le contrazioni muscolari di tali tessuti e favoriscono una circolazione sanguigna più fluida.
I magneti possono essere posti in corrispondenza dell’intestino per lenire una stitichezza, sul fegato, sul cuore, sulla colonna vertebrale in caso di ernie discali, in corrispondenza delle surrenali per alleviare una grande stanchezza: l’effetto fa pensare che la produzione di cortisone e di adrenalina di queste ghiandole venga aumentata. Insomma, non esiste organo che non possa giovarsi di questa terapia efficace, mirata, inoffensiva e… poco costosa.
Il dolore sparisce, si ristabilisce la mobilità, si riattivano le funzioni organiche (ad esempio quella del sistema digestivo), a tal punto da verificare il compimento del primo passo verso la guarigione. A lungo andare, una simile cura (come del resto ogni altra) non può essere risolutiva se non si manipolano i campi elettromagnetici esogeni che sono all’origine della depolarizzazione cellulare. Chi potrebbe asciugarsi con un asciugamano rimanendo sotto la doccia ?
Solo in questo modo si pone fine alla resistenza alla terapia fin troppo nota alla maggior parte dei terapeuti.
Tutte le cure, che si tratti di terapie ortomolecolari, di diete adattate o anche di terapie convenzionali, diventano infinitamente più efficaci.
NOTE
1) vedi, al proposito, il Comunicalo Andromeda n. 53/1998 dal titolo: NUOVE CONQUISTE IN RADIESTESIA:
L’ANTENNA LECHER (SCOPERTE NELL’AMBITO DELLA BIOLOGIA. DELLA MEDICINA E DELLA BIOSFERA.
2) Patologia provocala dall’infiammazione e ispessimento della capsula contenente l’articolazione il cui movimento risulta impedito.
Tratto da: Comunicato Andromeda n° 82 – 2001
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vedi anche: Medicina Quantistica
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