La Balla della Ricerca ufficiale sul Cancro – 1 – Vitamina B 17
La Balla della Ricerca ufficiale sul Cancro – 2o (Laetrile = Vitamina B 17)
IMPORTANTE:
Come Portale segnaliamo vari personaggi che hanno avuto contrasti con le autorita’ mediche, e per essere precisi, a
ffermiamo che NON condividiamo in toto le loro terapie (quelle monoterapeutiche),
in quanto per noi, seguaci della Medicina Naturale la malattia (cancro compreso) e’ MULTIFATTORIALE,
quindi NESSUN prodotto puo’, da solo, guarire dalla malattia della quale si e’ malati !
vedi: Terapia G. Puccio, dimostrazioni effetti del Bicarbonato di Sodio
E’ INDISPENSABILE per stare sempre BENE e’ l’assunzione quotidiana, per certi periodi, di acqua Basica a pH min. di 7,35 > 11 (almeno 1,5 lt)
Le bevande troppo saline e/o le bevande industriali, non vanno bevute giornalmente e/o spesso, anche e per le loro forti acidita’,
in quanto influiscono sull’alterazione dei giusti valori di pH dell’acqua del corpo.
L’acidosi e’ la base fisiologica del Cancro – Il Conflitto Spirituale Irrisolto, ne e’ la Causa primaria
Nutriterapia Biologica Metabolica x Cancro
Visionate il libro di Giorgio Bogoni: “La verita’ che il tuo oncologo non puo’ dirti”
Circolazione sanguigna: prevenzione degli infarti e del cancro. I citrati eliminano calcificazioni arteriose. Gli ascorbati fanno il resto !
Paolo-Lissoni: i-segreti-della-pineale-anticancro-io-oncologo-vi-spiego-perche-la-medicina-esclude-di-bella/
Anno 2000, dichiarazione del grande oncologo Umberto Veronesi: “La mortalità per i tumori diminuisce dal 1994, entro il 2010 la caduta sarà verticale”, dichiara al Corriere della Sera il 4 novembre 2000.
Continua su: La Balla della Ricerca ufficiale sul Cancro – 2o (Laetrile = Vitamina B 17)
Qualche mese dopo, come riporta la Gazzetta d’Alba n.46 del 6 dicembre 2000 “l’oncologo Umberto Veronesi parla della possibilità concreta di sconfiggere radicalmente la malattia entro pochi anni”. Passano quattro anni, e il quotidiano La Repubblica (18 settembre 2004) scrive: “Di tumore al polmone tra dieci anni non si morirà più.
La sfida che vuole trasformare il peggiore dei ‘big killer’ oncologici in malattia finalmente curabile è stata lanciata ieri da Umberto Veronesi nel corso della prima Conferenza internazionale sul cancro al polmone promossa dall’ Istituto europeo di oncologia”.
Trascorre un altro anno, i malati si aspettano che Veronesi annunci che il traguardo è più vicino: di quattro o cinque anni rispetto alle
affermazioni precedenti. Macché: “Per sconfiggere il cancro ci vorranno 15 anni”. I conti non tornano, ma nessuno si permette di farlo notare…..
E’ il 18 giugno 2008, ancora il Corriere riporta un altro annuncio di Veronesi: «Tra 10 anni la diagnosi precoce batterà il cancro al seno.
Per quelli ‘impalpabili’ la speranza di guaribilità è già oggi pressoché totale”.
Ma come ?! Se nel 2000 servivano dieci anni per sconfiggere i tumori, nel 2008 si doveva essere ad un passo !
E invece, niente.
Il 28 marzo 2009 un aggiornamento: “Con gli strumenti di diagnosi e cura oggi a disposizione, la mortalità zero entro dieci anni è un traguardo raggiungibile”. Dunque, traguardo spostato ancora in avanti al 2019.
Il 15 ottobre 2010, presenta il libro “Una vita per la scienza” scritto insieme ad Alessandro Cecchi Paone, e qui spiega: “Questo
libro è un’opera con la quale voglio spingere gli italiani a credere nel progresso per sconfiggere il cancro”. E’ sempre in questo periodo che “a sostegno della ricerca e della prevenzione del tumore del seno è nato ‘Mortalità Zero’, un progetto della Fondazione Umberto Veronesi
con l’obiettivo di azzerare la mortalità per questo tumore entro 10 anni”.
Quindi 2020.
E ci siamo persi un altro anno.
E’ del tutto evidente che seguire il Professore anche nei prossimi anni non sarà facile e a tanti, purtroppo, il tempo non sarà bastato.
Però sappiamo che lui continuerà la sua “battaglia” nella lotta al cancro e di testimonial di tante campagne che troveranno sempre giornali e televisioni pronti a parlarne e multinazionali pronti a finanziarlo: Banca Arner (sì, proprio quella lì), Enel, E-On, Fassa Bortolo, fondazione Pfizer, Telecom, Eni, Farmindustria, Pirelli, Veolia, Comet Acciai, Cpl Concordia, Acciai Brianza, Arval, Aviometal, Mondadori, Rcs, ..
Dunque, grandi aziende nazionali e multinazionali impegnate nel settore petrolifero, nella costruzione di inceneritori, case
farmaceutiche, società di autostrade e di telefonia, costruzione di inceneritori, colossi dell’energia. Non ce ne vorrà professor Veronesi, ma ci permetta di farle qualche domanda: dove trova il tempo per fare tante cose, tutte così importanti ?:
– Esiste qualche conflitto di interesse tra le sue attività e quelle dei suoi finanziatori e sostenitori ?
– in quale anno il cancro sarà sconfitto ?
– c’è qualcuno che vuole davvero sconfiggerlo e mettere fine al grande business delle case farmaceutiche che da ogni malato di cancro guadagnano centinaia di migliaia di euro ?
ULTIME DICHIARAZIONI del 2013 …
Veronesi: “Tra 40 anni, guaribilità totale dai tumori”…
http://www.ilgiornale.it/news/salute/veronesi-40-anni-guaribilit-totale-dai-tumori-880789.html
L’oncologo: “In 40 anni abbiamo quasi raddoppiato la curabilità dei tumori a maggior diffusione”
By Chiara Sarra – 31/01/2013
C’è speranza di vittoria contro il cancro. Almeno contro quelli più comuni. A dirlo è Umberto Veronesi, secondo cui “in 40 anni abbiamo
quasi raddoppiato la curabilità dei tumori a maggior diffusione”.
Per questo è possibile che nei prossimi 40 anni saremo “vicini alla guaribilità totale”.
Un’affermazione ambiziosa, quella dell’oncologo che precisa: “Bisogna tener conto della complessità e diversità del cancro: ci sono molti
tumori, come quelli del seno, che possiamo guarire fino al 90% dei casi, e pochi altri per i quali siamo ancora pressochè impotenti.
Proprio in ragione della complessità della malattia, la lotta contro il cancro da oggi non potrà che essere, non solo medica e scientifica,
ma anche sociale, culturale e politica”.
Per questo il 4 febbraio 2013, Giornata mondiale contro il cancro, gli oncologi di tutto il mondo lanceranno ufficialmente un appello ai governi “affinchè prendano misure urgenti per contrastare il drammatico aumento dei malati di cancro”.
pero’….a quanto pare i CONTI NON TORNANO ….
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
In realta’, la storia della “scoperta della cura del cancro” e’ vecchia, molto piu’ vecchia, vecchia di almeno 150 anni, o forse piu’, volendo risalire fino a Ippocrate di Kos e a cio’ che dicevano i medici romani gia’ nel Secondo Secolo era Volgare….
Phillip Day, nel suo libro “Cancro, se vuoi la vita prepara la verita’”, Credence Publications, 2003, riprende gran parte del lavoro fatto dal grande scienziato americano Ernest Krebs, con le sue riscoperte in merito all’utilizzo della vitamina B17 nella cura del cancro.
Cio’ che segue sono appunti parzialmente tratti da diversi testi fra cui il libro di Phillip Day, di cui comunque, da parte dell’autore del presente lavoro, dott. Giuseppe Nacci, non si condivide la teoria trofoblastica come noxa eziopatogenetica, preferendo invece ritenere il tumore come una “semplice conseguenza di carenze vitaminiche protratte nel tempo con successiva impossibilita’ da parte delle cellule vecchie di andare incontro alla normale apoptosi per carenza estrema di vitamine adatte al normale funzionamento apoptotico insito nel sistema del DNA”.
In questa luce, la vitamina B17 e’ una vitamina naturale di “seconda linea” che interviene quando le vitamine naturali (vedi capitolo 5: “vitamine NATURALI che fanno suicidare i tumori”) risultano essere insufficienti a tenere sotto controllo il turn-over cellulare, e cloni di cellule maligne hanno iniziato a formarsi nell’organismo, eludendo, almeno in parte, le difese immunitarie normalmente preposte, in primis nei linfonodi prossimali al tumore, come i linfociti Natural Killer (vedi Quinta Dichiarazione d’Intesa).
La storia “moderna” della vitamina B17 inizio’ nel 1830, quando due scienziati francesi, Roubiquet e Bontron-Chariand, purificarono per la prima volta una strana vitamina, a cui fu dato il nome di Amigdalina o vitamina B17.
Sette anni dopo, due scienziati tedeschi, Von Liebig e Woehier, scoprirono che questa strana vitamina, normalmente contenuta in tutti i semi della frutta (ad eccezione degli agrumi) poteva essere scomposta da uno specifico enzima, e soltanto da esso, in ioni-Cianuro,Benzaldeide e Glucosio.
Il passaggio all’uomo, per terapie medico-oncologiche, seguì di pari passo, essendo anche nota nella Medicina Classica Occidentale l’utilizzo dei semi amari della frutta per la cura di una strana malattia metabolica, a quel tempo molto rara, chiamata “cancro”, ma che era conosciuta fin dall’antichita’: ad esempio, nel Secondo Secolo Dopo Cristo i medici romani si erano accorti che il cancro era frequente nella popolazione povera di Roma e non di coloro che vivevano nelle campagne, ed avevano messo in relazione questa strana malattia con un’alimentazione troppo proteica e amidacea (legumi iperproteici come le lenticchie e pane povero di cattiva qualita’).
Gia’ allora era anche nota a tutti i medici romani la famosa affermazione di Ippocrate di Kos, fondatore della Medicina Classica Occidentale, in merito alle cure del cancro: “…il cancro non si cura con il ferro del chirurgo, ma con la dieta vegetariana e le erbe mediche…
Così come era anche ben nota un’altra grande massima del grande medico greco: “… fa che la medicina sia il tuo cibo, e che il cibo sia la tua medicina…”
(Nota dell’autore del presente lavoro, il medico, dott. Giuseppe Nacci: personalmente si ritiene che se il paziente tumorale e’ in grave pericolo di vita immediata, l’intervento chirurgico debba sempre essere eseguito; sicuramente, ai tempi di Ippocrate la chirurgia non era paragonabile a quella attuale).
Così, quindici anni dopo le prime esperienze scientifiche francesi, nel 1845, la rivista medico-scientifica francese “Gazette Medicale de Paris”, (1845, No. 13, pp.: 577-582)
VEDI ALLEGATO: “Gazette Medicale de Paris” e, successivamente, anche quella tedesca “Journal Chirurgie undAugenheilkunde”(1846, No. 35, pp.: 7-28), descrissero il primo caso di terapia metabolica con vitamina B17 per la “cura del cancro”, ad opera del medico russo Inosmetzeff, professore presso l’Universita’ Imperiale di Tutte le Russie di Mosca: la terapia era stata eseguita su un ventenne tumorale, e la terapia era consistita in 46 grammi di Amigdalina somministrata per 3 mesi; il grande medico russo aveva curato anche una donna di 48 anni, con estese metastasi da cancro ovarico, e questa donna, nel 1845, risultava essere ancora viva dopo ben 11 anni dalla terapia metabolica con Amigdalina: in entrambi i casi, il dott. Inosmetzeff affermo’ di non aver notato mai effetti collaterali da parte della vitamina scoperta dai francesi nel 1830 e meglio caratterizzata dai tedeschi nel 1837.
VEDI ALLEGATO : Dr. TH. INOSMETZEFF
Ma fu soltanto piu’ di un secolo dopo, nel 1950, che uno scrupoloso ricercatore americano, Ernest Krebs, inizio’ a curare di nuovo il cancro con questa strana vitamina, che, dopo averla fatta bollire, evaporare in alcool, e quindi decantare in piccoli cristalli bianchi, ribattezzo’ “Laetrile”.
La parola “Laetrile” e’ un acronimo della parola “LAEvomandeloniTRILE-glucoside. Essa e’ quasi equivalente all’Amigdalinanaturalmente contenuta nei semini amari della frutta, con l’unica differenza di una molecola in meno di glucosio. Infatti la sua struttura chimica e’: D-1 mandelonitrile-beta-glucuronide, mentre l’Amigdalina e’ D-mandelonitrile-bi-glucoside.
Il ricercatore James South (vedi PDF) spiega la biochimica essenziale di cio’ che accade quando una persona si alimenta con cibi nitrilosodici o assume la B17 sotto forma farmaceutica, sia come Laetrile che come Amigdalina: “Queste due proprieta’ delle cellule tumorali (un eccesso di Beta-glucosidasi, che disgrega il Laetrile ed una deficienza di Rodanese, per la disintossicazione dell’acido cianidrico, sono chiamate in causa come spiegazione sia del perche’ il Laetrile uccida le cellule tumorali e del perche’ esso non risulti preferibilmente disgregato dalle cellule tumorali in ioni-Cianuro, Benzaldeide e zucchero.
Le cellule tumorali saranno di conseguenza avvelenate, dato che le cellule tumorali sono carenti dell’enzima Rodanese, dotato di azione disintossicante dall’acido cianidrico. Se dell’acido cianidrico fuoriesce dalle cellule tumorali, le cellule adiacenti normali saranno in grado di disintossicarsi da esso attraverso il loro enzima Rodanese.”.
Sempre pero’ che le quantita’ non eccedano le capacita’ del fegato e di altri organi di depurare il sangue da tale veleno indesiderato: in tal senso e’ compito del medico curante, dalle analisi del sangue, dall’esame clinico del paziente, valutare l’andamento della terapia metabolica.
Siti che parlano di risultati ed altro sul Laetrile:
http://it.geniuscook.com/semi-di-albicocca-contro-i-tumori/ (riguardo al prof. Ettore Guidetti dell “Università degli Studi di medicina di Torino” che dimostrò i risultati ottenuti con l’applicazione di Laetrile su pazienti affetti da cancro ricoverati presso la sua clinica)
http://palermo.repubblica.it/notizie-dal-web/dettaglio/Il-LAETRILE-ovvero-il–
misterioso-caso-della-Vitamina-B-17-nella-cura-del-cancro/30062295
(in questo sito il dott. Dean Burk scrive “Quando aggiungiamo laetrile ad una coltura di cancro al microscopio, premesso che sia presente anche l’enzima glucosidase, possiamo osservare le cellule cancerose che muoiono come mosche”)
http://www.europalex.kataweb.it/article_view.jsp?idArt=24083&idCat=524
(Domande effettuate direttamente alla commissione europea sull’uso del Laetrile)
http://www.laetrile-info.com/evidence/evr-misc.htm (sulle cure alternative)
http://www.laetrile-info.com/diet.htm (sulla dieta)
http://www.cancure.org/laetrile.htm
http://www.cancure.org/letters.htm
http://video.google.com/videoplay?docid=5528328984547372206 (è un video su una clinica in Messico)
http://www.newmediaexplorer.org/ivaningrilli/2004/07/14/jason_vale_e_i_semi_di_albicocca_laetrile_b17_e_la_cura_del_cancro.htm
http://www.naturalnews.com/np/C/Cancer-vitamin_A.html
Importante anche considerare il pericolo della liberazione di acido cianidrico dalla vitamina B17 assorbita a livello gastrico, a differenza invece della quasi sostanziale non pericolosita’ del Laetrile iniettato per via parenchimale, così come indicato nelle prime valutazioni di Morrone nel 1962, che gia’ verificava, su 10 casi clinici presi in esame, la buona efficacia clinica di questa vitamina, che addirittura risolve il fetore dei carcinomi mammari ulcerati all’esterno, con remissione clinica in tutti i casi clinici considerati (Morrone J.: Chemotherapy of inoperable Cancer. Preliminary report of 10 cases trated with Laetrile, Exp. Med. Surg., 20, pp.: 299-308, 1962,
VEDI ALLEGATO: Morrone).
vedi anche: 21 Casi trattati: Tasca.pdf
Il Prof. Marco Tasca, Primario del Reparto Radiologico dell’Ospedale Civile di Sanremo, in un suo lavoro del 1958, sottopose ventuno pazienti italiani terminali (3 seminomi, 4 mammella, 1 utero, 2 laringe, 7 polmone, 1 esofago,
2 stomaco, 1 Hodgkin) a terapia con Laetrile, mediante iniezioni intramuscolari, riscontrando buona tolleranza al farmaco, miglioramento delle condizioni cliniche dei pazienti per tutto il periodo di cura, e con ripresa della patologia neoplastica soltanto dopo un mese, in media, dalla definitiva sospensione della terapia. Due sole furono le complicanze da lui indicate: l’emorragia e l’ittero.
La prima verosimilmente legata al distacco di escare necrotiche, il secondo per azione tossica diretta sulle cellule epatiche, evenienza comunque rara (5% della sua casististica)
Esistono almeno una dozzina di altri glucosidi cianogenetici (nitrosilidi) simili all’Amigdalina, contenuti in ortaggi, frutta (compresi i limoni), cassava, legumi e cereali (Oke: “the role of hydrocyanic acid in nutrition”, in “World Review of Nutrition and Dietetics”, Vol. II, Bourne G.H., ed. Basel: S.Karger, 1969, pp.: 170-198;
Krebs E.: “The Nitrilosides in Plants and Animals”, New Rochelle: Arlington House, 1974, pp.: 145-164).
Nota: al capitolo 5 (“Piante che fanno suicidare il cancro”) sono riportate diverse di queste piante ricche di vitamina B17, accanto anche alla menzione di un altro centinaio di vitamine con funzioni simili (induzione di morte in cellule tumorali, senza danno alle cellule sane), anche se con meccanismo diverso (attivazione delle endonucleasi e apoptosi della cellula tumorale stessa per frammentazione del suo stesso DNA).
La vitamina B 17 e’ una molecola stabile, chimicamente inerte e non nociva se assunta nelle giuste quantita’ appropriate e sotto controllo medico.
Il dosaggio iniziale raccomandato nell’adulto e’ di 2-4 semini amari al giorno se semini amari di ALBICOCCA(quantita’ maggiori o minori se di altro frutto) per la prima settimana, salendo o meno di dosaggio nella settimane successive, a discrezione del medico, fino a raggiungere valori che devono essere accuratamente calcolati in funzione dell’emivita biologica della vitamina B17, delle analisi urinarie (presenza di Tiocianato di sodio e di acido ippurico in quantita’ tale da far presumere un superamento della soglia-limite ritenuta compatibile per la terapia in atto), della massa ematica e corporea del paziente, della buona o cattiva funzionalita’ epatica, renale e di altri organi, della possibile colliquazione massiccia della massa tumorale con possibile exitus per blocco renale irreversibile, etc….(quindi sotto controllo medico di tecnico specializzato, anche per: Assunzione di semi per la Vitamina B 17:
Le mandorle amare anno prese un po’ alla volta, per abituare il corpo a detossificarsi dal cianuro…
300 SEMINI di ALBICOCCA EQUIVALGONO a 15 mandorle amare….
Regala un semino di mela e di altra frutta a tutte le persone che conosci, spiegando loro che TUTTI i semi di frutta contengono la vitamina B 17 la vitamina che cura anche il cancro – quindi ricordatevi di mangiare i semi della frutta !
IMPORTANTE: per un BAMBINO, MANGIARE 3 semi di MANDORLE AMARE in un COLPO SOLO PUO’ ESSERE MORTALE.
I BAMBINI NON POSSONO ASSUMERE piu’ di 1-2 MANDORLE AMARE al GIORNO (in 24 ORE) e COMUNQUE se devono prendere le mandorle amare, lo devono fare SEMPRE SOTTO CONTROLLO MEDICO.
La vitamina B-17 e’ CONTRO-INDICATA in PAZIENTI gia’ SOTTOPOSTI a CHEMIO Terapia, poiche’ quella tecnica INTOSSICA ed alle volte DISTRUGGE la funzionalita’ del Fegato stesso e quindi il PAZIENTE NON e’ piu’ in GRADO di DISINTOSSICARSICORRETTAMENTE dal CIANURO liberato dalla vitamina B-17.
Quindi: 300 SEMINI di ALBICOCCA (o 15 di mandorle amare) NON si POSSONO PRENDERE TUTTI ASSIEME, NEMMENO in 24 ORE…
QUINDI, CONSIGLIO:
PROVARE a PRENDERE 1 MANDORLA AMARA la MATTINA – nello STESSO GIORNO, PROVARE a PRENDERE poi UNA SECONDA MANDORLA la SERA.
SE NON vi e’ VOMITO O NAUSEA, o mal di pancia, o bassa pressione, stanchezza, voglia di dormire, FARE al SECONDO GIORNO UN LIEVE INCREMENTO di una TERZA MANDORLA AMARA, MAGARI a META’ GIORNATA, verso mezzogiorno.
POICHE’ la B17 RESTA in CIRCOLO per CIRCA 2 ORE, al QUARTO GIORNO SI DOVREBBE INSERIRE la QUARTA MANDORLA a meta’ mattinata, od a meta’ pomeriggio.
Se non ci sono disturbi, come vomito, nausea o mal di pancia, vuol dire che va tutto bene…
Ricordarsi che contemporaneamente si debbono fare i necessari controlli: analisi che il medico specializzato in questa terapia deve controllare per modulare il tutto.
La farmaco-cinetica della vitamina B17 e’ complessa e di essa bisogna tenerne conto. In letteratura medica e/o fitoterapica sono stati riportati episodi di avvelenamento mortale in bambini dopo ingestione di cibo particolarmente ricco di vitamina B17, come bacche di piante particolari, in genere non abitualmente consumate nelle tradizioni alimentari delle varie culture del mondo (ma estremamente interessanti quindi per la cura del cancro), oppure mandorle amare, notoriamente molto piu’ ricche di vitamina B17 dei semini amari di albicocca.
Il decesso nei bambini e’ piu’ facile a causa della piu’ elevata concentrazione di vitamina B17 che si ha nei soggetti di piccola corporatura come il bambino rispetto all’adulto, della piu’ piccola massa del fegato, organo elettivo per la detossificazione ematica da vitamina B17, e forse da una minor capacita’ funzionale degli enzimi epatici.
Personalmente si e’ provato ad ingerire quantita’ sempre piu’ crescenti di semini amari triturati di albicocca, di ciliegia, uva, anguria, melone, etc… riscontrando in una sola occasione un po’ di nausea e cefalea: la causa di tale episodio fu, in base a studio retrospettivo della quantita’ di vitamina B17 ingerita da chi scrive, nel non aver rispettato la curva farmaco–cinetica stimata per un emi-dimezzamento biologico di 80 minuti, curva facilmente ricavabile da testi vari. (es: Nacci_CAP8VEC)
Sempre dietro valutazione medica, si deve interrompere il trattamento di tanto in tanto; i semini devono essere ben masticati o precedentemente triturati; la terapia dev’essere immediatamente sospesa in caso di nausea; i semini non devono mai essere assunti tutti assieme, ma distribuiti nell’arco dell’intera giornata; e’ utile assumerli a stomaco pieno, allo scopo di evitare l’idrolisi parziale della vitamina a opera dell’acido cloridrico. In merito ai semini amari di albicocca, e’ vietato assumerne piu’ di sei semini nello spazio di tempo di un’ora, pur in condizioni di salute ottimale; per i semini di pesca, il dosaggio orario non deve essere superiore al mezzo semino…
L’avvelenamento da vitamina B17 non e’ l’unico possibile; anche altre vitamine naturali, assunte in quantita’ eccessiva, possono condurre a morte: ad esempio, in testi di medicina e’ ancora riportato l’episodio avvenuto ai primi anni del XX secolo, quando esploratori artici morirono di intossicazione da vitamina A dopo aver mangiato grandi quantita’ di fegato di orso polare, abbattuto mesi prima per ragioni di sostentamento alimentare.
L’unica vitamina che sembrerebbe esente da pericoli di intossicazione sarebbe la vitamina C, la cui quantita’ puo’ anche superare i cinquanta grammi giornalieri.
Ritornando alla vitamina B17, Krebs scoprì che il composto reagisce all’enzima Beta-glucosidasi: quest’ultimo e’ caratteristico di molti tumori, ed e’ praticamente assente nelle cellule sane; in tale reazione, l’enzima scinde l’innocua vitamina B17 in due potenti veleni: ioni-Cianuro e Benzaldeide, quest’ultimo un potente analgesico (anti-dolorifico).
Queste due sostanze, prodotte in piccole quantita’ dalle stesse cellule tumorali, si combinano allora fra loro all’interno stesso delle cellule tumorali, producendo una sostanza estremamente tossica che uccide la cellula stessa in una sorta di pseudo-apoptosi.
Piccole quantita’ di questo veleno possono risultare quindi ancora attive, dopo la morte della cellula tumorale, e passare in circolo, essendo il tumore, generalmente, ben vascolarizzato in periferia.
Viceversa, le cellule sane contengono un altro enzima, la Rodanese, il quale e’ presente nelle cellule in quantita’ inversamente proporzionale alla Beta-glucosidasi; se la B17 entra in contatto con le cellule sane, la Rodanese neutralizza gli ioni-Cianuro e ossida la Benzaldeide. I due prodotti di derivazione così ottenuti, il Tiocianato e l’acido benzoico, sono invece addirittura benefici per il nutrimento delle cellule sane; l’eventuale eccesso di tali prodotti secondari viene eliminato per via urinaria.
Diventa pertanto chiaro che l’enzima Beta-glucosidasi produce ioni-Cianuro dai cibi nitrilosidi; si noti che gli ioni-Cianuro devono essere liberati dall’involucro della vitamina B17 o dal suo derivato Laetrile. Gli ioni-Cianuro non sono presenti liberamente nel cibo; vengono prodotti solo all’interno della cellula tumorale stessa perche’ solo al suo interno esiste l’enzima specifico (Beta-glucosidasi).
Nel 1947, Fishman e Aniyan così scrivevano sull’importante rivista medica Journal Biol. Chem. (Fishman W: The presence of high beta-glucuronidase activity in cancer tissue, J. Biol. Chem No. 169, pp.: 449-450
VEDI ALLEGATO: Fishman 1947 )
“…in tessuti prelevati da carcinomi maligni (cancri) di vari organi, compresi seno, utero, stomaco, pareti intestinali ed esofago, e’ stata rilevata un’attivita’ della beta-glucosidasi da 2 a 36 volte superiore rispetto ai tessuti adiacenti non interessati…. Metastasi dei linfonodi derivanti da cancri originatisi in vari organi contenevano beta-glucosidasi in concentrazioni piu’ elevate rispetto ai linfonodi non interessati..”.
Sulla prestigiosa rivista Science, sempre in quell’anno (Fishman W: A comparison of beta-glucoronidase activity of normal, tumor and lymph node surgical patients, Science, No. 106, pp.: 66-67, 1947), essi aggiungevano: “…la Beta-glucosidasi elevata e’ probabilmente una caratteristica propria delle cellule tumorali…”
Krebs, nel suo libro “Nitrilosides (Laetriles)”, alle pagine 189-204, dichiara: “Oltre agli alti livelli di Beta-glucosidasi, le lesioni maligne sono caratterizzate da una generalizzata e profonda carenza di Rodanese, come riferito da Homberger, Mendel, Rodney e Bowman. Rosenthal riferì di una diminuzione pari all’80% della Rodanese in tessuti tumorali epatici, ed una simile diminuzione fu rilevata nelle invasioni leucemiche dei tessuti…”.
Il ricercatore James South, spiega la biochimica essenziale di cio’ che accade quando una persona si alimenta con cibi nitrilosodici o assume la B17 sotto forma farmaceutica, sia come Laetrile che come Amigdalina: “…Queste due proprieta’ delle cellule tumorali (un eccesso di Beta-glucosidasi, che disgrega il Laetrile ed una deficienza di Rodanese, per la disintossicazione dell’acido cianidrico, sono chiamate in causa come spiegazione sia del perche’ il Laetrile uccida le cellule tumorali e del perche’ esso non risulti preferibilmente disgregato dalle cellule tumorali in ioni-Cianuro, Benzaldeide e zucchero. Le cellule tumorali saranno di conseguenza avvelenate, dato che le cellule tumorali sono carenti dell’enzima Rodanese, dotato di azione disintossicante dall’acido cianidrico.
Se dell’acido cianidrico fuoriesce dalle cellule tumorali, le cellule adiacenti normali saranno in grado di disintossicarsi da esso attraverso il loro enzima Rodanese…”
VEDI ALLEGATO: JAMES SOUTH
Sempre pero’ che le quantita’ non eccedano le capacita’ del fegato e di altri organi di depurare il sangue da tale veleno indesiderato: in tal senso e’ compito del medico curante, dalle analisi del sangue, dall’esame clinico del paziente, valutare l’andamento della terapia metabolica.
Importante, ad esempio, considerare il pericolo della liberazione di acido cianidrico dalla vitamina B17 assorbita a livello gastrico, a differenza invece della quasi sostanziale non pericolosita’ del Laetrile iniettato per via parenchimale, così come indicato nelle prime valutazioni di Morrone nel 1962, che gia’ verificava, su 10 casi clinici presi in esame, la buona efficacia clinica di questa vitamina, che addirittura risolve il fetore dei carcinomi mammari ulcerati all’esterno, con remissione clinica in tutti i casi clinici considerati (Morrone J.: Chemotherapy of inoperable Cancer. Preliminary report of 10 cases trated with Laetrile, Exp. Med. Surg., 20, pp.: 299-308, 1962,
VEDI ALLEGATO: Morrone
L’enzima Rodanese demolisce l’acido cianidrico per produrre una sostanza non tossica: il Tiocianato. Come nota Oke nel suo testo: “The role of Hydrocyanic acid in nutrition, in World Review of Nutrition and Dietetics, Vo. 11, pp.: 170-198, Karger, Basel/New York, 1969, –
VEDI ALLEGATO: OKE
“…la Rodanese e’ largamente distribuita in tutti i tessuti, presentando le concentrazioni piu’ alte nel fegato. Il processo di disintossicazione puo’ dunque aver luogo in tutte le parti del corpo, ma il fegato sara’ l’organo cardine. Quando l’acido cianidrico (Cianuro) viene convertito in acido tiocianico (Tiocianato), si ottiene una riduzione della tossicita’ di almeno 200 volte…”.
Quando la Beta-glucosidasi disgrega il Laetrile, viene rilasciato nell’interno della cellula tumorale Benzaldeide e ioni-Cianuro.
Numerosi studi sull’uomo hanno utilizzato lo stesso Benzaldeide come farmaco anti-cancro (Kochi M.: Antitumor activity of Benzhaldehyde, Cancer Research, 64, pp.: 21-23, 1980); Kochi M.: Antitumor activity of Benzhaldehyde Derivative, Cancer Research, 69, pp.: 533, 1985). Kochi M:
Inhibition of experimental pulmonary metastasis in mice by b-cyclodextrin-benzaldehyde, Journal of Cancer Research and Clinical Oncology , vol. 112, No. 3, 1986, pp.: 216-220,
VEDI ALLEGATO: anti-tumor activity of benzhaldehyde.
Kochi così afferma fin dal 1980: “ …non sono stati rilevati effetti tossici, inclusi disturbi ematologici o biochimici, anche in caso di ripetute somministrazioni prolungate di Benzaldeide…”
Tatsumura utilizzo’ una dose totale media di 393 grammi di un analogo della Benzaldeide, che si riconvertiva poi in Benzaldeide, ed ottenne un tasso di risposta positiva pari a circa la meta’ dei 24 pazienti sottoposti al trattamento: “…Un attento monitoraggio non dimostro’ alcun effetto nocivo da parte del farmaco a dosi tanto elevate. Una completa liquefazione necrotica del tumore fu riscontrata in 2 su 3 casi nei quali e’ stato possibile effettuare un esame istologico…”.
Tatsumura T.: 4,6-O-Benzylidene-glucopyranose (BG) in the treatment of solid malignant tumour –an extended Phase I Study, Br. J. Cancer, 62, pp.: 436-439, 1990 – VEDI ALLEGATO: Tatsumura.
Dean Burk dichiaro’ nel 1971, nel corso del Settimo Congresso Internazionale di Chemioterapia a Praga: “Test in vitro su carcinoma ascitico di Ehrlich (un tipo di cultura di cellule tumorali) hanno rilevato che, se il solo acido cianidrico ha ucciso l’uno per cento delle cellule e il solo Benzaldeide ne ha ucciso il 20 per cento, la combinazione dei due e’ stata efficace su tutte le cellule: Amigdalina e Beta-glucosidasi insieme, sono anche state efficaci nell’eliminazione del 100 per cento delle cellule di tumore ascitico, causata dalla liberazione delle due sostanze chimiche stesse…” (Griffin, G. Edward, World Without Cancer).
Ma gia’ nel 1950, Krebs capì di aver urtato interessi economici molto grandi: le Multinazionali chemio-farmaceutiche, impossibilitate ad ottenere una registrazione o a rivendicare diritti esclusivi sulla vitamina B17, lanciarono una lunga campagna denigratoria contro i semini amari di albicocca, convincendo così l’intera popolazione americana della loro supposta pericolosita’.
Attualmente, la spesa per il cancro ammonta a circa un decimo della spesa sanitaria totale negli Stati Uniti e, secondo i dati dell’American Cancer Society, la spesa totale per il cancro, diretta e indiretta, per ospedali, medici, infermiere, oncologi, ricerche di laboratorio, ammonta ad oltre 100 miliardi di dollari l’anno.
La Chemio-Terapia e’ comunque un fallimento, come ben dimostrato in molti lavori, fra cui, quello recente, di Morgan (Morgan G.: The contribution of cytotoxic chemotherapy to 5-year survival in adult malignancies, Clinical Oncol., 2004, 16, pp.: 549-560 – vedi ALLEGATO: MORGAN
In questo lavoro scientifico australiano, pubblicato nel 2004, furono presi in esame dieci anni di statistiche mediche australiane e americane (gennaio 1994-gennaio 2004) sui risultati della CHEMIO nella cura del cancro.
The Contribution of Cytotoxic Chemotherapy to 5-year Survival in Adult Malignancies
I risultati sono catastrofici: la media dei pazienti sottoposti alla chemio, che risultano essere ancora vivi dopo 5 anni dall’inizio del trattamento “terapeutico”, e’ del solo 2%.
L’articolo e’ molto semplice come impostazione e, sia in tabella 1 (pag. 551) che in tabella 2 (pag. 552), sono riportate, in ultima colonna, le percentuali di sopravvissuti alla CHEMIO dopo 5 anni dall’inizio del trattamento per ogni singolo tipo di tumore dei 22 considerati, percentuali che qui si riassumono lievemente arrotondate e per gruppi dei tipi piu’ comuni di cancro.
Tipo di tumore Percentuale di sopravissuti
Cancro del pancreas, cancro dell’ utero, cancro della prostata, cancro della vescica, cancro del rene, Melanoma, Sarcoma e Mieloma Multiplo: 0% (zero per cento)
cancro dello stomaco e del colon: 1% (uno per cento)
cancro della mammella e del polmone: 2% (due per cento)
cancro del colon retto: 3 – 5% (tre – cinque per cento)
tumori al cervello: 4 – 5% (quattro – cinque per cento)
cancro dell’esofago: 5% (cinque per cento)
cancro dell’ovaio: 9% (nove per cento)
linfoma NON Hodgkin: 10% (dieci per cento)
cancro della cervice uterina: 12% (dodici per cento)
Seminoma del testicolo e Linfoma di Hodgkin: 40% (quaranta per cento)
In Australia:
su 72.903 casi di cancro considerati, trattati con chemioterapia, sono sopravissuti a 5 anni solo 1.690 pazienti, pari ad una percentuale del 2,3%
In America:
su 154.971 casi di cancro considerati, trattati con chemioterapia, sono sopravissuti a 5 anni solo 3.306 pazienti, pari ad una percentuale del 2,1%
Conflitto d’interessi delle Multinazionali chemio-farmaceutiche
Il Daily Express del 6 agosto 2000, così commentava il conflitto d’interessi delle Multinazionali chemio-farmaceutiche con gli organi governativi deputati alla salvaguardia della salute pubblica:
“I dirigenti del Committee on Safety of Medicines (Comitato per la sicurezza dei farmaci) e la Medicines Commission (Commissione del Farmaco), hanno investimenti personali nell’industria farmaceutica: eppure tali comitati sono i soli a decidere per quali farmaci e’ permessa la commercializzazione e per quali no…”. Secondo il rapporto, almeno i due terzi dei 248 esperti che partecipano alla Medicines Commission hanno legami finanziari con l’industria farmaceutica: “…. ad esempio, al momento della stesura di un rapporto, uno dei membri per la regolamentazione dei farmaci, il dott. …OMISSIS…, possedeva azioni per un valore di 110.000 sterline della …OMISSIS…; un altro, il dott. …OMISSIS…, possedeva azioni di un’altra azienda, la … OMISSIS …, per un valore di 115.000 sterline; un altro ancora, il dott. …OMISSIS…, aveva un totale di 30.000 sterline impegnate in azioni della ….OMISSIS…, della …OMISSIS…., e della ….OMISSIS…. Il compito di quest’ultimo medico comprendeva l’esame dei casi nei quali un farmaco deve essere ritirato dal mercato per motivi di sicurezza…”.
Sempre il quotidiano inglese aggiungeva le dichiarazioni di un ex-dirigente: “…Le Multinazionali chemio-farmaceutiche si danno molto da fare per costruire forti legami. Il loro obiettivo e’ di arrivarti il piu’ vicino possibile; si tratta di una lobby estremamente potente dal momento che dispone di risorse illimitate.
Le industrie chemio-farmaceutiche offrono ai membri del CSM (Committee on Safety of Medicines) viaggi all’estero per partecipare a conferenze, consistenti fondi per la ricerca, tali da mantenere un intero dipartimento universitario al lavoro per anni, e consulenze che possono arrotondare l’umile stipendio accademico…”.
E’ quindi facile capire perche’ le terapie nutrizionali e la medicina preventiva costituiscano una così grave minaccia per la Malattia-che-sostiene-l’Industria-della-Salute, e perche’ esse non siano praticamente mai utilizzate come terapia principale. Per far superare ad un farmaco la burocrazia legislativa, in America, possono servire oltre 200 milioni di dollari.
Nota: in merito alle procedure di approvazione di un nuovo farmaco, vedi anche: Jan Eibenschutz: “Le procedure FDA per l’approvazione di un nuovo medicamento”, Amersham, The Health Science Group.
Chi potra’ mai riuscire a risarcire un tale importo con una vitamina o un trattamento erboristico che non possono essere brevettati ?
E qui sta il problema che provoca uno stallo nella capacita’ della Sanita’ occidentale di arrestare le malattie proprie di questa parte di mondo.
La maggior parte delle malattie attuali (Cancro, Infarto, Ictus, Diabete, Alzheimer, Sclerosi Multipla, Parkinson, Osteoporosi, etc…) sono malattie cronico-degenerative dovute a carenze vitaminiche, e pertanto non possono essere curate con farmaci brevettati di sintesi chimica.
Ma le sostanze chimiche brevettate costituiscono il baluardo dell’infinita potenza e ricchezza della Medicina chimica occidentale, che adesso pensa addirittura a brevettare le stesse piante modificandone il patrimonio genetico stesso (Organismi Geneticamente Modificati) con il risultato di minare la base stessa della nostra biochimica (VEDI ALLEGATI: healg213.pdf ;
La Minaccia OGM al TERZO CONGRESSO MONDIALE di Medicina Integrata di Roccamorice;
The Threat of Genetically Modified Organisms; La minaccia degli Organismi Geneticamente Modificati; (La menace des Organismes Genetiquement Modifies).
La brama di profitti e’ la reale ragione per la quale i medici non ricevono istruzione sulla Nutrizione. I veri rimedi e i metodi di prevenzione, infatti, non hanno valore commerciale.
Quando negli anni ‘70 la notizia della sorprendente efficacia della B17 nel trattamento del cancro attraverso la terapia nutrizionale di Krebs e Gerson riprese nuovamente a diffondersi in America, le societa’ farmaceutiche e il sistema medico ortodosso si mobilitarono una seconda volta, volendo considerare la vitamina B17, questa volta, come un “farmaco” e che pertanto doveva essere registrato prima che il suo uso venisse ufficialmente approvato.
Il presidente Nixon fu inondato da decine di migliaia di petizioni di cittadini provenienti da ogni parte degli Stati Uniti; il suo consulente, Benno Schmidt, fu incaricato dello spinoso problema, e pertanto inizio’ a consultarsi con i medici esperti di cancro: tutti erano molto convinti nel condannare il Laetrile, ma nessuno riuscì a fornire a Schmidt l’evidenza scientifica che essa non fosse efficace (Heinerman J.: “An Encyclopedia of Nature’s Vitamins and Minarals”, Prentice Hall, 1998).
Sebbene si annunciasse al mondo che il Laetrile era inutile, si diffuse pero’ in tutta l’America un movimento spontaneo con centinaia di filiali in tutta l’America che, a turno, tenevano incontri pubblici, conferenze stampa ed esercitavano pressione sui comitati legislativi statali per richiedere la legalizzazione della vitamina B17 . Si formo’ così il “Committee for Freedom of Choice in Cancer Therapy”.
I maggiori attacchi all’utilizzo della vitamina B17 e alla terapia nutrizionale simil-gersoniana vennero dalle organizzazioni che erano strettamente affiliate con le Multinazionali chemio-farmaceutiche, che avrebbero avuto molto da perdere se una vitamina da pochi dollari e uno stile di vita e alimentare di tipo “biologico” fossero diventati noti al pubblico come la risposta piu’ efficace per sconfiggere il cancro
Mullins E: “Murder by injection” – VEDI ALLEGATO : Murder By Injection
Esse erano: Food and Drug Administration (FDA), la American Cancer Society, il National Cancer Institute, l’American Council on Science and Health (Consiglio americano sulla Scienza e la Sanita’), il Consumer Health Fraud and Quackwatch Inc. (Consiglio Nazionale ed Organismo di Controllo contro le Frodi Sanitarie). Tali organismi di controllo si mobilitarono contro la liberalizzazione della vitamina B17 per il semplice motivo che l’industria dei farmaci contro il cancro vale undici miliardi di dollari (Moss R.: “Questioning chemotherapy: a critique of the use of toxic drugs in the treatment of cancer”, Equinox press, 1995, ISBN 188192525x)
Alla fine, la storia la scrissero i vincitori: venne approvata una legge che bandiva il commercio del Laetrile/Amigdalina per il trattamento del cancro in tutti gli USA.
Attualmente, il trattamento del cancro con Laetrile e’ vietato in America, per legge, anche se praticato da medici. Cio’ spiega il motivo per cui decine di migliaia di cittadini americani si fanno curare in costose cliniche private costruite appena oltre il confine messicano, alle Bahamas, e in altri luoghi, ove si recano, ufficialmente, “per villeggiatura” VEDI ALLEGATO : “Mexican Clinics”.
Ad esempio, il dott. Francisco Contreras, attuale amministratore dell’ospedale Oasis of Hope di Tijuana
VEDI ALLEGATO: Contreras,
Messico, in 35 anni di attivita’ ha curato oltre 60.000 pazienti con la terapia nutrizionale vegetariana e vitamina B17 associata.
Il dott. Ernesto Contreras che utilizza il Laetrile dal 1963, ha affermato: “…Gran parte dei cancri maggiormente frequenti, come il cancro del polmone, del seno, del colon, delle ovaie, dello stomaco, dell’esofago, della prostata e i linfomi, migliorano notevolmente con il Laetrile…”.
Aspetti clinici della terapia con Laetrile (vit. B 17) per endovena
Attualmente e’ vietato per Legge tale procedura terapeutica, sia in Usa che in altri paesi.
Ma in un lavoro del 1962 (Morrone J.: Chemotherapy of inoperable Cancer. Preliminary report of 10 cases trated with Laetrile, Exp. Med. Surg., 20, pp.: 299-308, 1962,
VEDI ALLEGATO: Morrone)
In dieci casi clinici in stadio avanzato di cancro, non trattati con Chemio, si dimostro’ la buona efficacia clinica di questa vitamina, con remissione clinica di tutti i casi clinici considerati.
Si presero in considerazione DIECI casi di tumore avanzato, con metastasi, senza possibilita’ di condurre a buon fine interventi chirurgici:
Primo caso: Donna di 62 anni, di 118 libbre di peso, alta 62 pollici (1 pollice = 25 millimetri). PAO (Pressione Arteriosa Omerale) = 144/95 millimetri di Mercurio. Affetta da adenocarcinoma di entrambe le mammelle con metastasi ossee al cranio, al rachide e alle pelvi. Presentava adenopatie ad entrambi gli inguini. Era stata operata di mastectomia bilaterale 18 anni prima.
Non aveva mai fatto Chemio-Terapia, ma solo Radio-Terapia. Durante gli ultimi 6 mesi la paziente presentava dolori alla schiena, sull’intero rachide spinale, alle pelvi, alle coscie e alle gambe. Era incapace di sdraiarsi e doveva dormire su una sedia.
La paziente doveva assumere Codeina e altri analgesisici ogni 2-3 ore. Il Laetrile le fu subito iniettato in vena, al dosaggio di 1 grammo: in 5 minuti la PAO scese di 12 millimetri di Mercurio, ma senza altri effetti collaterali. Il giorno successivo stava meglio, e i dolori si erano ridotti; l’appetito le era ritornato. In 1 mese la paziente ricevette 6 iniezioni di Laetrile: 4 da 1 grammo e 2 da 2 grammi. Durante il periodo di trattamento la paziente ritorno’ a casa, libera dai dolori, smettendo di assumere la Codeina, e prendendo soltanto 10 grani di Aspirina al bisogno o durante la notte per dormire. Nell’ultimo esame risulto’ completamente libera dai dolori.
L’emocromo dimostro’ infine incremento sia dei globuli rossi che dell’emoglobina.
Secondo caso: Uomo di 74 anni, 163 libbre di peso, alto 62 pollici (1 pollice = 25 millimetri), PAO = 188/100 millimetri di Mercurio. Diagnosi di carcinoma inoperabile del polmone sinistro con metastasi in sede mediastinica. Mai eseguita Chemio-Terapia. Durante gli ultimi mesi, prima del ricovero, il paziente presentava tosse, dolore costante al torace, dispnea, sangue espettorato con la tosse, anoressia, perdita di peso (15 libbre)Gli esami X-Ray dimostravano una massa sul lato sinistro del polmone. Broncoscopia e biopsia stabilivano la diagnosi di carcinoma del polmone. Una toracotomia esplorativa dimostrava un carcinoma estensivo del polmone sinistro con metastasi e lesioni alla pleura, diaframma, aorta, pericardio e mediastino: la condizione fu considerata inoperabile.
Il dolore era così costante e severo che il paziente prendeva Meperidina e Codeina ogni 2-3 ore.
Quando fu ascoltato per la sua malattia (anamnesi), egli aveva una così grande difficolta’ a parlare e a respirare, che la sua storia clinica fu raccontata dalla moglie. L’esame medico rilevo’ sclere itteriche, congiuntive pallide, ingrandimento e dolenzia delle ghiandole cervicali e sopraclaveari, debolezza, edema dalle caviglie alle ginocchia. Il Laetrile, al dosaggio di 1 grammo, fu iniettato in vena.
In 5 minuti la PAO scese di 28 millimetri di Mercurio, ma senza alcun segno di shock o di altri effetti avversi.
Diversi giorni dopo, dopo la seconda iniezione intravenosa di 1 grammo di Laetrile, la PAO scese di 15 millimetri di Mercurio, ma senza alcun effetto collaterale, tranne una sensazione di prurito e di tensione alla spalla sinistra. Una settimana dopo, sia il dolore, sia la dispnea, sia l’edema erano sensibilmente diminuiti. Il colore cutaneo e l’aspetto generale erano migliorati. In un periodo di 7 settimane il paziente ricevette 16 iniezioni di Laetrile: 7 da 1 grammo 6 da 1,5 grammi, e 3 da 2 grammi. Il dolore era ridotto e l’appetito si era incrementato, ma senza aumento di peso del paziente. L’assunzione di Meperidina e di Codeina si era fatta discontinua.
Terzo caso: Donna di 40 anni, 113 libbre di peso, alta 61 pollici (1 pollice = 25 millimetri). PAO = 140/90 millimetri di Mercurio. Diagnosi di carcinoma della mammella sinistra infiltrante i linfonodi ascellari, con metastasi al fegato. Mastectomia e Radio-Terapia in passato. Mai eseguita Chemio-Terapia. Negli ultimi 6 mesi precedenti il ricovero, la paziente accusava dolore molto severo all’addome e alla schiena. Meperidina, Morfina e Oppio erano richiesti al bisogno. Laetrile, al dosaggio di 1 grammo fu iniettato in vena.
In 5 minuti la PAO scese di 10 millimetri di Mercurio, ma senza effetti collaterali apparenti. Il giorno successivo non vi era piu’ dolore. Una seconda iniezione di Laetrile, da 1 grammo, fu ripetuta, determinando una caduta della PAO di 12 millimetri di Mercurio.
In un periodo di 4 settimane la paziente ricevette 12 iniezioni di Laetrile, 10 da 1 grammo e 2 da 1,5 grammi. Il dolore si ridusse sensibilmente, e bastava un solo dosaggio di analgesico oppioide al momento di andare a dormire. Il morale e l’appetito migliorarono sensibilmente, ma non il peso della paziente. L’emocromo dimostro’ un incremento nella conta dei globuli rossi e dell’emoglobina.
Quarto caso: Donna di 38 anni, 155 libbre di peso, 62 pollici (1 pollice = 25 millimetri) d’altezza PAO = 160/90 millimetri di Mercurio. Diagnosi di adenocarcinoma della mammella sinistra con carcinomatosi. Sottoposta in passato a mastectomia, Radio-Terapia e castrazione. La paziente giunge con grave dolore alla spina dorsale, al torace, alle pelvi, alle gambe, alle braccia e alle mani.
Esami X-Ray confermano la diagnosi di carcinoma metastatizzato. L’adenopatia era presente. Codeina, Meperidina e Oppio erano richiesti per il controllo del dolore. Il Laetrile, al dosaggio di 1 grammo, fu iniettato in vena. Non furono osservati effetti collaterali avversi. Nei giorni successivi il dolore si ridusse e l’appetito aumento’, assieme alle condizioni generali della paziente.
Una seconda iniezione endovenosa di Laetrile, da 1 grammo, fu fatta successivamente in quei giorni: in 5 minuti la PAO scese di 16 millimetri di Mercurio, ma senza altri effetti collaterali avversi. Tre giorni dopo la paziente riferì che il dolore era considerevolmente diminuito e che adesso necessitava di un dosaggio minimo di oppioidi. In un periodo di 18 giorni ella ricevette 8 iniezioni di Laetrile, 5 da 1 grammo, 2 da 1,5 grammi e 1 da 2 grammi. Durante il periodo di terapia, la paziente dimostro’ un progressivo miglioramento e il dolore si fece molto lieve. Gli oppioidi non furono piu’ somministrati. Il morale divenne eccellente. Non si osservarono altri effetticollaterali dopo le iniezioni. L’emocromo dimostro’ un miglioramento nella conta dei globuli rossi e dell’emoglobina.
Quinto caso: Ragazzo di 20 anni, 200 libbre di peso, alto 69 pollici (1 pollice = 25 millimetri) PAO = 114/70 millimetri di Mercurio. Diagnosi di linfoma di Hodgkin. Diagnosticato in base a biopsia eseguita su ghiandola cervicale ingrandita. Impiegata Radio-Terapia.
Il paziente accusava debolezza, capogiri e dolori all’ascella e all’inguine. I linfonodi ascellari e inguinali erano palpatoriamente ingranditi. Le congiuntive e le sclere erano pallide e itteriche. Il Laetrile, al dosaggio di 1 grammo, fu iniettato in endovena. In 10 minuti la PAO scese di 6 millimetri di Mercurio, ma senza altri effetti collaterali. Quattro giorni dopo il paziente riferì di sentirsi piu’ attivo, con miglior appetito, e di non aver sofferto di altri effetti collaterali. Una iniezione di Laetrile, al dosaggio di 1 grammo, fu ripetuta pochi giorni dopo: la PAO scese di 4 millimetri di Mercurio, ma senza altri effetti collaterali. In un periodo di 4-5 mesi, la paziente ricevette 19 iniezioni di Laetrile, 5 da 1 grammo, e 14 da 2 grammi.
Durante il periodo di terapia, i dolori al collo e all’inguine cessarono e scomparve l’adenopatia. Il paziente divenne euforico e miglioro’ il suo stato generale. Non furono osservati altri effetti collaterali avversi dopo le iniezioni. I valori ematici del sangue migliorarono sensibilmente.
Sesto caso: Donna di 37 anni, 190 libbre di peso, alta 66 pollici (1 pollice = 25 millimetri). PAO = 280/110 millimetri di Mercurio.
Sia la madre che la sorella erano morte di cancro al seno. Sottoposta in precedenza a mastectomia radicale (sinistra). Diagnosi di adeno-carcinoma infiltrante della mammella sinistra e metastasi all’ascella sinistra con masserelle nodulari multiple secernenti.
La principale complicanza era un severo dolore sul lato sinistro, che necessitava dell’uso di Codeina, e da un cattivo odore proveniente dalle masse nodulari secernenti dell’ascella sinistra. Il controllo di queste complicanze era basato sull’utilizzo a giorni alterni di Oppio e di Meperidina.
La spalla e il braccio sinistro erano doloranti e tumefatti. La pelle era arrossata e traslucida. La circonferenza del braccio sinistro misurava circa 20 pollici (1 pollice = 25 millimetri), ed era comparata alla circonferenza del braccio destro (13 pollici). Adenopatie erano presenti sull’intera ascella sinistra e in area sopraclaveare, ad entrambi i lati del collo e alla mammella destra. Il fegato era palpabile e dolente alla palpazione. Entrambi i lati del torace erano dolenti alla palpazione e particolarmente doloranti sotto i colpi di tosse. Il Laetrile, al dosaggio di 1 grammo, fu iniettato per endovena. In cinque minuti la PAO scese di 38 millimetri di Mercurio, ma senza altri effetti collaterali.
Il giorno successivo la paziente ricevette una seconda iniezione di Laetrile. Il dolore e la tosse iniziarono a diminuire e così pure vi era meno materiale secernente dalle masserelle nodulari dell’ascella sinistra. Comunque, la paziente riferì una sensazione di calore e di prurito nell’area malata. Dopo la terza iniezione, il dolore si era alleggerito e lo sgradevole odore (fetor) era scomparso.
Dopo la quarta iniezione, lo spurgo di materiale era completamente cessato e l’area era libera da odori cattivi. Croste multiple ricoprivano le masserelle in via di guarigione. L’infiammazione e l’indurimento delle masserelle erano completamente sparite.
La struttura della pelle e del braccio sinistro era ritornata normale. In un periodo di 5 mesi, la paziente ricevette 50 iniezioni di Laetrile, 9 da 1 grammo, 39 da 2 grammi, e 2 da 2,5 grammi. L’immediata caduta della PAO era controllata con Fenilefrina da 0,3 milligrammi, usata simultaneamente al Laetrile. Durante il periodo di trattamento la paziente ritorno’ al lavoro. Il dolore e la tosse erano scomparsi.
Il materiale organico escrescente dalle masserelle nodulari cesso’, e così pure l’odore (fetor).
La circonferenza del braccio sinistro si era ridotto da circa 20 pollici (1 pollice = 25 millimetri) a 17 pollici, indicazione di una minore tumefazione. Oppioidi per controllare il dolore e la tosse non furono piu’ richiesti.
Non furono osservati altri effetti avversi dopo ciascuna iniezione. In questo caso il trattamento con Laetrile continuo’ da 7 luglio 1961 fino al maggio del 1962. In questo lungo periodo di dieci mesi, la paziente ricevette 133 iniezioni di Laetrile, due volte alla settimana o piu’ spesso. Confrontando prima e dopo le analisi del sangue, si dimostro’ un definitivo incremento del numero dei globuli rossi e dell’emoglobina. Le adenopatie e le tumefazioni regredirono di una considerevole estensione.
Settimo caso. Ragazzo di 21 anni, 149 libbre di peso, alto 170 pollici (1 pollice = 25 millimetri). PAO = 110/70 millimetri di Mercurio. Diagnosi di Linfoma di Hodgkin. Una massa era presente davanti all’orecchio destro, ed era ritornato dopo 4 anni di apparente remissione; quando era stato rimosso, era stato diagnosticato come Linfoma di Hodgkin; un linfonodo duro, dolorante e ingrandito era adesso presente nella regione sterno-cleidomastoidea, e misurava 3 x 2 centimetri. Laetrile da 1 grammo fu iniettato in endovena.
La PAO scese di 4 mm di Mercurio ma senza ulteriori effetti avversi. Tre giorni dopo il linfonodo si era ridotto di volume, si era fatto soffice, ed era meno dolorante. Dopo il sesto giorno tutti i dolori cessarono. In un periodo di 4 mesi, egli ricevette 27 iniezioni di Laetrile, 10 da 1 grammo e 17 da 2 grammi. Non si osservarono effetti avversi. Una iniezione, fatta direttamente nella massa tumorale, fu seguita da prurito e dolore locale. Durante il periodo di trattamento il paziente ritorno’ al collegio. Il dolore era assente, l’appetito buono, il peso incrementato di 13 libbre, e lo stato generale eccellente. I valori ematici, sotto terapia con Laetrile, erano migliorati.
Ottavo caso. Uomo di 66 anni, 120 libbre di peso, alto 68 pollici (1 pollice = 25 millimetri), PAO = 188/98 millimetri di Mercurio. Diagnosi di cancro inoperabile della prostata con possibile metastasi al fegato. L’Emoglobina era di 10 grammi/100 cc (millilitri) di sangue. Il paziente lamentava nicturia, ematuria, nausea, vomito, e severo dolore agli inguini e alle cosce. Codeina e Meperidina erano richieste al bisogno. La pelle e le sclere degli occhi erano itterici. Aveva dolore da adenopatie ad entrambi gli inguini.
Laetrile da 1 grammo fu iniettato per endovena. In sette minuti la PAO scese di 68 millimetri di Mercurio, e la pelle divenne calda e umida di sudore. Il paziente appariva in procinto di shock, ma rispose prontamente all’iniezione di Fenilefrina. Il giorno dopo fu ripetuta l’iniezione di Laetrile.
La PAO scese di 10 millimetri di Mercurio, ma non ci furono reazioni di shock. Dopo la seconda iniezione, i dolori cessarono e l’impiego degli oppiacei non divenne piu’ obbligatorio. Nausea e vomito si alleggerirono, e anche l’itterizia si ridusse. In un periodo di 4 giorni egli ricevette tre iniezioni di Laetrile da 1 grammo. Durante questo periodo egli non ebbe piu’ dolore e gli oppioidi furono assunti in maniera discontinua. Il sanguinamento dalle urine cesso’. Nausea e vomito si alleggerirono, e l’itterizia diminuì ancora.
L’emocromo e le analisi delle urine non mostrarono variazioni.
Nono caso. Donna di 65 anni, 110 libbre di peso, alto 66 pollici (1 pollice = 25 millimetri), PAO = 160/90 millimetri di Mercurio. Diagnosi di adeno-carcinoma del pancreas e dell’omento. Emoglobina : 11,5 grammi/100 cc (millilitri) di sangue. Il fegato era palpabile e noduli dolenti si estendevano fino a 3 pollici (1 pollice = 25 millimetri) sotto il margine costale. Durante i precedenti sette mesi prima del ricovero, la paziente aveva sofferto estremi dolori e aveva perso 20 libbre di peso. La Meperidina era richiesta al bisogno.
Ella era emaciata, spossata, itterica e inabile a stare senza assistenza. Il Laetrile da 1 grammo fu iniettato in endovena. Non ci furono effetti avversi. Una seconda iniezione fu fatta 4 giorni dopo. Il dolore fu parzialmente risolto e il dosaggio della Meperidina fu ridotto.
I valori ematici e urinari non mostrarono cambiamenti sotto terapia con Laetrile.
Decimo caso. Ragazzo di 17 anni, 140 libbre di peso, alto 71 pollici, PAO = 110/70. Diagnosi di Linfoma di Hodgkin, con metastasi al torace. Durante gli ultimi tre mesi prima del ricovero, una grande massa era cresciuta nella regione sopraclaveare sinistra e aveva raggiunto le dimensioni di un quarto di una arancia. Il paziente lamentava dolore ad entrambe le ascelle, spossatezza, nausea e anoressia. Aveva perso 25 libbre ed era itterico. La biopsia confermo’ la diagnosi. I linfonodi ascellari erano ingranditi, specialmente sul lato destro. X-Ray mostravano il progressivo ingrandimento nel torace della massa nodulare. Laetrile da 1 grammo fu iniettato per endovena. In 5 minuti la PAO scese di 6 millimetri di Mercurio ma senza altri apparenti effetti.
Esaminando il paziente 2 giorni dopo, si noto’ che la massa al collo era piu’ soffice e piu’ piccola. In 5 giorni si ridusse di circa la meta’ rispetto alle dimensioni originali, si fece ancora piu’ soffice e divenne mobile.
I linfonodi ascellari erano adesso appena palpabili. Egli era libero da dolori e l’appetito era ritornato. In un periodo di 5 mesi ricevette 36 iniezioni di Laetrile, 19 da 1 grammo e 17 da 2 grammi. Non ci furono reazioni avverse.
Durante il periodo di trattamento non ci fu dolore e non ci fu ingrandimento della massa sopraclaveare. L’appetito aumento’ e il paziente mise su 24 libbre. Ritorno’ ai suoi studi. L’emocromo dimostro’ un netto incremento dei globuli rossi e dell’emoglobina.
Casistiche
Interessanti, risultano essere quindi i confronti della ”Medicina Classica Fitoterapica” a base soprattutto di vitamina B17 (ma anche di alimentazione deprivata di proteine, vitamina B12, di glucosio e di Sodio, rispetto invece alle ”moderne” terapie anti-tumorali, tutte a base di Chemioterapia, Radioterapia e Chirurgia.
Si riporta, a tale scopo, un’indagine retrospettiva sulla cura del Melanoma attuato dalla “Terapia Gerson” confrontata con “Terapie Convenzionali” (Chirurgia, Radioterapia, Chemioterapia).
www.gerson-research.org/docs/HildenbrandGLG-1996-1/index.html
Una indagine di questo tipo fu condotta in USA prendendo in esame pazienti affetti da Melanoma e che erano sopravvissuti per almeno 5 anni dall’inizio della terapia. Tale periodo di tempo fu preso come termine, poiche’ corrispondente al periodo terminato il quale i pazienti vengono considerati ”curati” secondo i ricercatori oncologici dell’American Cancer Society.
L’indagine retrospettiva metteva a confronto dati di sopravvivenza di malati di Melanoma che avevano aderito ai protocolli della terapia Gerson (in totale 153 casi di pazienti gersoniani), confrontandoli con l’indice di sopravvivenza fissato a cinque anni delle terapie convenzionali attualmente in uso, e cioe’ Chirurgia, Radioterapia e Chemioterapia, derivati su dati estrapolati dalla letteratura medica su 16.229 casi (pazienti convenzionali).
Questi ultimi ebbero percentuali di sopravvivenza di gran lunga inferiori a quelli trattati con la terapia Gerson, morendo in genere entro 1 anno, rispetto invece ai pazienti gersoniani, per i quali la percentuale di sopravvivenza a cinque anni fu di quasi il 70% (in realta’ fu del 69%).
Tale indagine retrospettiva sul melanoma fu condotta dai membri del Gerson Institut e da membri del Cancer Prevention and control Program dell’Universita’ della California, entrambi situati a San Diego.
Questa indagine retrospettiva descriveva tutti i pazienti, anche quelli che non risposero alla terapia Gerson, e includeva i Melanomi di Grado Primo e Secondo (cioe’ Melanomi localizzati), di Grado Terzo A e Terzo B (cioe’ con metastasi localizzate), di Grado Quarto A (metastasi diffuse nei linfonodi, nella pelle, e nei tessuti subcutanei) e di Grado Quarto B (metastasi negli organi viscerali).
Nel settembre del 1995 una rivista medica specializzata pubblico’ questo lavoro con l’articolo ”Aspettativa di vita a cinque anni in pazienti affetti da Melanoma curati con la terapia dietetica secondo il metodo del dott Gerson: un’indagine retrospettiva” (Hildebrand, G.L.: Five year survival rates of melanoma patients treated by diet therapy after the manner of Gerson: a retrospective review, in Alternative Therapies, vol.1[4], september 1995, pp. 29-37.
VEDI ALLEGATO: “MELANOMA”
Dall’indagine retrospettiva risulto’ che per tutti i pazienti affetti da Melanoma di Grado Primo e Secondo (14 pazienti gersoniani e 15.798 pazienti convenzionali cioe’ trattati con tecniche tradizionali (Balch, C.M.: Cutaneous melanoma: prognosis and treatment results word wide, in Semin. Surg. Oncol., No.8, 1992, pp. 400-414), risulto’ che il 100% dei pazienti gersoniani era ancora vivo dopo 5 anni, contro invece il 79% dei pazienti convenzionali.
Sempre dalla stessa indagine retrospettiva risulto’ che per i pazienti affetti da Melanoma di Grado Terzo (cioe’ con metastasi localizzate), costituiti da 17 pazienti gersoniani e 103 pazienti convenzionali, questi ultimi curati presso la clinica tedesca Fachklinik Hornheide (Drepper, H.: The prognosis of patients with stage III melanoma: prospective long term study of 286 patients of the Fachlinik Hornheide, in: Cancer, vol. 71, 1993, pp.1239-1246), risulto’ che l’82% dei pazienti gersoniani era ancora vivo dopo 5 anni, contro invece il 39% dei pazienti in terapia convenzionale.
Sempre dalla stessa indagine retrospettiva risulto’ che per i pazienti affetti da melanoma di Grado Terzo A e di Grado Terzo B, costituiti da 33 pazienti gersoniani e 134 pazienti in terapia convenzionale, questi ultimi curati presso la clinica tedesca Fachklinik Hornheide (Drepper, H.: The prognosis of patients with stage III melanoma: prospective long term study of 286 patients of the Fachlinik Hornheide, in: Cancer, vol. 71, 1993, pp.1239-1246), risulto’ che il 71% dei pazienti gersoniani era ancora vivo dopo 5 anni, contro invece il 41% dei pazienti in terapia convenzionale.
Sempre dalla stessa indagine retrospettiva risulto’ che per i pazienti affetti da Melanoma di Grado Quarto A, costituiti da 18 pazienti gersoniani e 194 pazienti in terapia convenzionale studiati dall’Eastern Cooperative Oncology Group (Ryan L.: Prognostic factors in metastatic melanoma, in: Cancer, vol. 71, 1993, pp. 2995-3005), ), risulto’ che il 39% dei pazienti gersoniani era ancora vivo dopo 5 anni, contro invece il 6% dei pazienti in terapia convenzionale.
La percentuale di sopravvivenza per il Melanoma di Grado Quarto B non fu valutata.
Infine, dei 153 pazienti gersoniani arruolati nello studio, 71 di essi non figurano nelle liste finali, poiche’ mancanti di dati di follow up, o perche’ morirono per cause estranee al Melanoma, o perche’ smisero di tenersi in contatto con i ricercatori.
In un altro lavoro, del 1962 (Morrone J.: Chemotherapy of inoperable Cancer. Preliminary report of 10 cases trated with Laetrile, Exp. Med. Surg., 20, pp.: 299-308, 1962,
VEDI ALLEGATO: Morrone
In dieci casi clinici in stadio avanzato di cancro, non trattati con Chemio, si dimostro’ la buona efficacia clinica della vitamina B17, che addirittura dimostrava di risolvere il caratteristico “fetor“ dei carcinomi mammari ulcerati all’esterno, con remissione clinica di tutti i casi clinici considerati.
Nel 1994, il prof. Binzen pubblico’ i risultati da lui ottenuti trattando i pazienti con Laetrile negli anni 1974-1991. Su una casistica comprendente 180 pazienti che presentavano cancro primario (non metastatizzato e circoscritto ad un singolo organo o tessuto), 131 erano ancora vivi nel 1991, data in cui veniva pubblicato il rapporto. A quel tempo, 58 pazienti erano stati seguiti per un periodo dai 2 a 4 anni, mentre 80 di essi avevano avuto un follow-up medico per un periodo di 5-18 anni. Dei 42 pazienti che erano deceduti nel 1991, 23 erano morti a causa del cancro contratto, 12 per “cause non connesse” e 7 per “cause sconosciute” – Binzel E.P.: “Alive and Well”,
VEDI ALLEGATO: “Alive and Well “.
Tra i pazienti che presentavano metastatizzazione, 32 su 108 erano morti della loro malattia, 6 per “cause non connesse”, e 9 per “cause sconosciute”. Dei 61 pazienti ancora vivi nel 1991, 30 avevano avuto un follow-up medico di 2-4 anni, 31 erano stati seguiti per un periodo di 5-18 anni.
Da un’altra casistica, quella del dott. John A. Richardson, del 1976, risultano documentati oltre 6.000 casi che dimostrano un effetto positivo della vitamina B17 contro il cancro.
Esistono 4.800 casi documentati e attentamente studiati dal dott. Ernesto Contreras, selezionati fra circa 10.000 cartelle cliniche raccolte in 14 anni di esperienze con il Laetrile, cartelle cliniche che salgono a circa 100.000 considerando anche i casi clinici osservati fino all’anno 2000. Parte di questa casistica e’ disponibile alla clinica Oasis of Hope di Tijuana –
VEDI ALLEGATO: Contreras.
Il dott. Paul Wedel dell’Oregon, anche lui guarito dal cancro con vitamina B17 e dieta simil-gersoniana, ha documentato circa 4.000 casi di trattamento metabolico.
Altri 1.000 casi sono stati documentati dal dott. Manuel Navarro dell’Universita’ Santo Tomas di Manila, Filippine.
Addirittura, lo stesso governo messicano, sotto la guida del dott. Mario Soto de Leon, direttore medico della Cydel Clinic di Tijuana, sta monitorando circa cento pazienti in terapia metabolica simil-gersoniana con vitamina B17.
In Germania, il dott. Hans Nieper ha documentato circa 1.000 casi: http://www.mwt.net/~drbrewer
Interessante considerare che casi clinici come quelli del sig. Glen Rutherford del Kansas, guariti completamente a Tijuana, sono inseriti negli archivi dei tribunali come “cure”.
Curiosamente, anche personaggi politici di una certa rilevanza, come l’ex-presidente americano Reagan asserirono piu’ volte il diritto di scegliere liberamente il Laetrile come trattamento per il cancro (“Mike Blair: Reagan reaffirms Laetrile backing. Even as federal bureaucrats were tryng to bury Laetrile with a rigged report, President Reagan was reasserting his view that people should be free to use the substance….”).
Se il Cancro appare misterioso e spaventoso, e’ perche’ la societa’ lo ha confezionato in questo modo. Ma la realta’ e’ che il genere umano e’ stato sempre afflitto nel passato da malattie, quelle che la Storia ricorda come “incurabili” e che queste furono sconfitte dalla semplice modifica dell’alimentazione e da un semplici vitamine e minerali.
vedi: Frutta e verdura cruda + Nutriterapia per il cancro + Micro Diete + Protocollo della Salute + Infiammazioni + Intossicazioni + Sistema Immunitario + Legge di Guarigione + La Grande TRUFFA sui Tumori + Industria del Cancro
Il cancro, quindi, non e’ altro che una malattia metabolica, cronico-degenerativa, dovuta alla carenza cronica di vitamine e sali (minerali) naturali fra cui, soprattutto, la vitamina B17.
Ricordiamo le altre malattie “incurabili”:
Scorbuto (tasso di mortalita’ variabile, debellata dalla vitamina C);
Pellagra (tasso di mortalita’ del 97%; debellata dalla Niacina o vitamina B3);
Anemia perniciosa (tasso di mortalita’ del 99%, debellata dalla vitamina B12 e dall’acido folico);
Beri Beri (tasso di mortalita’ del 99%, debellata dalla Tiamina o vitamina B1);
Libro del dott. Giuseppe Nacci: “MILLE PIANTE PER GUARIRE DAL CANCRO SENZA CHEMIO”, libro on-line, di circa 500 pagine, liberamente scaricabile da INTERNET da vari siti a cui e’ stato regalato es.: www.mednat.org, dopo la chiusura del proprio sitowww.lecurenaturali.com , su…. “pressioni” dell’Ordine dei Medici di Trieste…che di fatto con un “ricatto” (altrimenti lo radiano dall’albo per i contenuti…..che qui riportiamo)… gli impediscono di aprire e mantenere un proprio sito web !
Ulteriori testi in lingua inglese presenti sulla vitamina B 17:
http://www.vitaminb17.org/wwc_part1.htm
http://www.thefountainoflife.ws/cancer/howgood.htm
www.1cure4cancer.com/scientificfacts.html
www.curezone.com/diseases/cancer/laetrile.asp
www.worldwithoutcancer.org.uk/analysisindex.html
http://www.thefountainoflife.ws/cancer/howgood.htm
www.internalhealth.com/1newsletter_jan03.htm
http://health.centreforce.com/health/laetrile.html
www.anticancerinfo.co.uk/In Brief Series webpage.htm
www.worldwithoutcancer.org.uk/analysis7.html
http://www.antiaging-systems.com/extract/laetrile.htm
http://www.smart-drugs.net/ias-laetrile-cancer.htm
http://www.brave-souls.com/therapy.html
http://www.1cure4cancer.com/controlcancer/information/laetrile.htm
By Dott. Giuseppe Nacci – Medico Chirurgo, Specialista in Medicina Nucleare +
Risultati Cura dott. Nacci x Cancro + 1.000 Piante per il Cancro + Libro del dott. Nacci – Libro in Inglese
www.lecurenaturali.com – sito chiuso perche’ non “piace” all’ordine dei medici…….
Continua in: Balle sulla ricerca cancro – 2
Il Cancro nasce in sintesi e secondo la Medicina naturale (che non e’ non legata alle multinazionali dei farmaci e Vaccini), perche’ l’organismo del canceroso e’ intossicato, e la microcircolazione, nei tessuti intossicati, viene ad essere alterata, producendo, a valle di essa, nelle cellule dei tessuti investiti da quel processo: malfunzione cellulare, (nutrimento ed eliminazione = respirazione cellularealterata = metabolismo alterato = malnutrizione cellulare e tissutale assicurata), producendo successivamente infiammazione nei tessuti e stress ossidativo cellulare e per caduta immunodepressione, e parallelamente alterazione anche del sistema enzimaticoper la precedente alterazione della flora batterica, pH digestivo non regolare (e quindi l’organismo e’ mancante di minerali e vitamineed in stato di acidosi), in quelle condizioni esso e’ molto facilmente parassitato da certi, parassiti, batteri e funghi (candida) i quali producono anche tossine ed ulteriori infiammazioni: Ma tutto cio’ e’ “gestito” come Causa primordiale dai Conflitti Spirituali (consci ed inconsci) e dall’intenso stress del vissuto.
Il Cancro quindi e’ una malattia MULTIFATTORIALE.
Quindi il medico, il terapeuta od il soggetto stesso DEVONO operare seguendo la stessa strada percorsa per l’ammalamento.
Cioe’ devono lavorare per disintossicare il malato + disinfiammare l’organismo ed i tessuti interessati, ripristinare il pH digestivo, enormalizzare le digestioni + il malassorbimento sempre presente nel malato ed eliminare quei parassiti, batteri e funghi, che hanno proliferato in modo abnorme, per mancanza dei loro antagonisti + rinforzare il sistema immunitario SEMPRE compromesso in TUTTI i malati, cancerosi compresi ed eliminare i Conflitti Spirituali (quali Vere Cause) e lo stress esistenti, oltre a lavorare sul metabolismo alterato per ridurre ed eliminare lo stress ossidativo cellulare e quindi quello tissutale, sempre presenti in qualsiasi malattia e specie nel cancro, per i danni alla microcircolazione indotti dalle intossicazioni piu’ o meno intense.
Nutriterapia Biologica Metabolica x il Cancro e non solo
Seria RICERCA sul CANCRO (ostacolata dall’Oncologia ufficiale) – vedi: Cancro e Medicina Naturale