La SALUTE SENZA FARMACI
vedi: Come nasce la Malattia + Storia dell’Igienismo + COPROTERAPIA (assunzione di feci selezionate)
Ecco alcune parole dei pionieri dell’ANHS (American Natural Hygiene Society):
“L’uomo che tenta di curare un disordine fisico, senza conoscerne le reali cause, è come un cieco che brancola nel buio”. (dott. Sylvester Graham, 1794-1851)
“Il sistema igienistico è veritiero, è in armonia con la natura, è scientificamente esatto, è filosoficamente sano, è in linea col buon senso, è positivo nei risultati, è una benedizione per il genere umano”. (dr Russell Thacker Trall, 1812-1877):
“Non esistono cure per le malattie. Quello che serve è come costruire e come mantenere la salute”. (dr John Tilden, 1851-1940)
La teoria igienista della tossiemia e’ in netto contrasto, con la medicina ufficiale e la sua teoria dei germi e dei virus quali causedelle “malattie“, in logica, in certezza e in risultati concreti che ottiene.
I punti fondamentali dell’Igienismo si basano su:
– La teoria della leucocitosi di Paul Kautchakoff, premiata al 1° Congresso di Microbiologia del 1930 a Parigi e poi con dei Nobel nel 1948-
– La scoperta dei food-enzymes o vitalie presenti solo nei cibi vivi e non cotti, da parte di Edward Howell.
Bibliografia sua:
“Enzyme Nutrition”, by Dr. Edward Howell (Avery Publishing, 1985). (Note: This version of Enzyme Nutrition is claimed to be an abridgement of an earlier book with the same title, said to be 700+ pages long. However, no one we have talked to who has mentioned it has actually been able to locate the book; nor have we, so far.)
The second reference utilized here is “The Status of Food Enzymes in Digestion and Metabolism”, also by Edward Howell, originally published in 1946, and republished as Food Enzymes for Health and Longevity (Lotus Press, 2nd edition, 1994).
– La scoperta delle vitamine, da parte del chimico polacco, naturalizzato americano, Kaziemerck Funck, nato nel 1884, a dare nel 1911 il nome di vitamina al fattore antiberiberico B1, chiamato poi tiamina o aneurina.
Vitamina per significare amina indispensabile alla vita.
Quella scoperta sconfisse la teoria delle pestilenze medievali contagiose e pasteuriane, come lo scorbuto, la pellagra e il beri-beri, divenute tutte innocenti malattie carenziali e non più pestilenze trasmissibili, come desiderato fortemente dai medici….indottrinati da Big Pharma….
– La teoria delle vibrazioni e delle onde elettromagnetiche emesse dai vari cibi, da parte di Andrè Simoneton.
Prevenire e curare la malattia con l’igiene naturale
L’uomo primitivo mangiava semplicemente. Gli animali allo stato brado consumano una o due sole varietà di cibo per pasto.
E’ stato osservato che gli uccelli mangiano insetti in un’ ora della giornata e semi in un’altra. L’uomo civile dispone di una grande varietà di alimenti nello stesso pasto, illudendosi di mangiare bene. Gli enzimi dell’apparato digerente umano, hanno limiti ben definiti; mangiando in modo da oltrepassare questi limiti, si incorre in disturbi digestivi.
Associando correttamente gli alimenti, il sangue riceve acqua, aminoacidi, acidi grassi, glicerina, monosaccaridi, minerali e vitamine. Mescolando indistintamente i cibi in un pasto, provochiamo fermentazione, putrefazione, gas che finiscono per portare nella corrente sanguigna alcool, acido acetico, ptomaine, leucomaine, idrogeno, solforato, ecc..
Pasti ben combinati assicurano una ottima digestione sfruttando al massimo il cibo ingerito, e forniscono all’organismo solamente sostanze nutritive. Una cattiva associazione alimentare crea un’indigestione e riversa nel sangue veleni anziché sostanze vitali. Mangiare per avere gli alimenti avariati nel tubo digerente, significa sprecare gli alimenti e compromettere la salute.
Tratto dal libro “Le combinazioni alimentari” del Dott. Shelton – A.I.I. M. Manca. Editore.
Il digiuno fu in passato una tecnica iniziatica, tenuta segreta. E’ oggi un formidabile mezzo terapeutico poco conosciuto.
Il digiuno previene o guarisce ogni genere di malattia e ritarda la vecchiaia. Disciplina la mente ed eleva lo spirito. Si può dire che non vi sia età o condizione umana che non possa trarne vantaggi fisici o spirituali. Ma vi sono poi delle categorie di persone a cui questa pratica sembra indispensabile: obesi che vogliono dimagrire, fumatori, alcolisti, tossicomani che vogliono liberarsi dal loro vizio, futuri padri e madri, attivisti dei movimenti non violenti, cercatori di “Dio“.
Tratto dal libro “Il segreto di Igea – guida pratica al digiuno autogestito” – A.I.I. M.Manca Editore/ Genova.
Nella pratica dell’igienismo, la guarigione è la regola e non l’eccezione; e non manca di destare sorpresa, perciò, che ci sia ancora gente che continua a chiedere sperimentazioni scientifiche per provare la validità dell’igiene naturale. “dove sono le vostre statistiche ?” mi viene chiesto sovente.”E’ lecito dire che l’igienismo è portentoso e che il digiuno ha aiutato migliaia di persone; ma adesso la questione và sottoposta al metodo scientifico/statistico.
Per dare alla gente una prova sicura, dovete avere sottomano un certo numero di persone con la stessa malattia, metà delle quali curata con medicinali e metà igienicamente. Allora soltanto, se la metà trattata igienicamente guarisce, e la metà curata con medicamenti non guarisce, si potrà dire con certezza a tutti che l’igiene naturale è migliore”.
Per conto mio, ho visto così tante persone guarire dopo un trattamento igienico (persone che non erano guarite con cure medicamentose o con altri metodi terapeutici), che non mi occorrono ulteriori prove. Ecco perché dimentico volentieri che le “prove” sono necessarie per coloro i quali sono pieni di timori e di pregiudizi in nome della “scienza medica”. Basta pensarci un attimo e sarà subito chiaro come, a chi pratica l’igienismo, non mancano certamente i dati statistici. Nessuno meglio di loro sa quanti malati, che vengono da noi in cerca di aiuto, sono già con un piede nella tomba.
Che cosa c’è di più “scientifico” della guarigione di una persona curata con l’igiene naturale, dopo il fallimento di tante altre terapie ? Questa è la verità, e la verità è scienza; se non si trattasse di verità, non si tratterebbe nemmeno di scienza.
Troppi esperimenti cosiddetti “scientifici” si dimostrano falsi perché è il denaro a dettare la risposta; spesso lo scienziato, che dichiara di professare il culto della verità, terrorizzato di perdere l’impiego e relativo guadagno, manipola le condizioni dell’esperimento finché le risposte richieste non siano garantite.
Questa non è scienza, ma turlupinatura del pubblico. E’ proprio per la incapacità di comprendere che le cose animate guariscono da sole, che la gente si meraviglia quando viene curata e guarita senza medicine, abituata come è a passare da un medico all’altro, continuando a stare male. Eppure si seguita a ripetere che tutto ciò non è “scientifico”, poiché “scientifico” è soltanto ciò che viene fatto da un medico.
Ma il solo dato di fatto che tutti migliorano, quando non guariscono addirittura completamente, per mezzo dell’igienismo, non significa forse che questa è una scienza ?
By Dott. V. Vetrano
Articolo fornito da: danielebricchi@hotmail.com
vedi: DISINTOSSICAZIONE + Intossicazione + Tossiemia + Digiuno + Malassorbimento + Consigli per Digiuno + Digiuno 2 + Protocollo della Salute + Idro Colon Terapia + Legge di Guarigione + DIGESTIONE + Mangiare crudo = Crudismo
Ricordarsi che le alterazioni degli enzimi, della flora, del pH digestivo e e della mucosa intestinale influenzano la salute, non soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte dell’organismo.
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GLI SPERGIURI ed i GRANCHI della MALATISTICA
Un autentico baratro ideologico tra medicina e igienismo naturale
Noi igienisti-naturali e noi etico-salutisti non siamo medici e, quando lo siamo, neghiamo e sconfessiamo una sostanziosa porzione dell’educazione medica che abbiamo nostro malgrado ricevuto.
Lo stesso Shelton sconsigliava i suoi alunni di laurearsi in medicina, mentre li spronava piuttosto a studiare naturopatia, fisica, chimica, biologia, e persino anatomia.
Il concetto igienistico di malattia è totalmente diverso da quello medico.
Per noi la malattia è l’altra faccia della stessa medaglia che ospita la salute.
Per i medici invece la malattia è un’entità individuale ben definita e bizzarra, che viene da lontano.
Una palla da tennis o una freccia scagliata da chissà chi e chissà dove, e che ci viene a colpire quando meno ce l’aspettiamo.
La medicina si è specializzata più nelle “cure” della malattia che nel ripristino della salute e, come vedremo, le due cose sono molto diverse l’una dall’altra.
Al punto che, il vero ed appropriato nome della cosiddetta scienza medica potrebbe essere quello di Malatistica o Malatologia (con una o due t, indifferentemente).
Igienismo naturale come scienza della salute e della vita, ovvero come scienza etico-salutistica
L’igienismo naturale invece si propone e si qualifica a pieno titolo come Scienza della Salute e Scienza della Vita, ovvero come Health Science e Life Science, per dirlo all’americana.
Troppo comodo, obietta il medico.
Lo studente di medicina deve studiare e sbuffare per 6 anni, prima di diventare medico, e deve pure sottoporsi al praticantato ed alla specializzazione. Questo è verissimo.
Ma nessuno sostiene che il salutista-naturale possa cavarsela a buon mercato.
Chiunque si interessi alla salute deve in ogni caso mantenere una notevole apertura mentale, e deve altresì impegnarsi a fondo, studiare ed approfondire in continuazione i problemi sul tappeto.
Occorre pure aggiungere che non sono gli anni di duro studio, da soli e di per sé a dare una garanzia sulla preparazione ottimale di un professionista medico o non-medico, quanto la qualità e la veridicità delle teorie prescelte dal medesimo.
C’è poi da dire che, mettere dentro il cervello una massa spesso incoerente e raffazzonata di informazioni, di teorie non sempre cristalline, può solo causare maggiore stress e maggiore confusione mentale.
Gli igienisti naturali sono i veri figli e i veri seguaci di Ippocrate
Quindi, non siamo medici e non abbiamo fatto giuramenti o spergiuri sul Giuramento di Ippocrate, anche se ci sentiamo legati a lui in modo assai più genuino e concreto di quanto non lo siano gli stessi medici.
Reclamiamo infatti di essere noi, e non i medici, i veri seguaci e i veri figli di Ippocrate.
Partiamo dunque dalle parole scandite e scolpite sulla roccia dai nostri antichi antenati, i quali soppesavano i termini, non parlavano a vuoto o a vanvera.
Le sue due frasi basilari, che riecheggiano da oltre 2000 anni, sono molto note.
Una riguarda un principio universale, e sostiene che la Natura è la sovrana medicatrice dei mali (pertanto non l’uomo, non il medico, non il farmaco possono arrogarsi il merito della guarigione, ma i meccanismi naturali che l’organismo possiede al suo interno, a patto che essi siano messi in condizione di funzionare senza impacci, disturbi e intoppi).
L’altra riguarda il metodo operativo che prevede massimo rispetto per l’integrità del paziente, per cui: Primo non nuocere.
Ciò significa che, se cerco di guarirti causandoti dei danni collaterali, magari spesso superiori anche ai vantaggi che ti ho eventualmente apportato, sto sbagliando tutto.
In ogni caso, sala operatoria e bisturi sono molto spesso il simbolo stesso del fallimento della medicina.
La malattia nell’immaginario popolare e nell’immaginario medico
Quale è il concetto di malattia nell’immaginario popolare ?
Stiamo alla larga e facciamo pure le corna. Malattia significa odore di ospedale e di cipressi.
Malattia significa sofferenza e sfortuna, pianto e disgrazia, paura e disperazione, infermità e dolore, flebo e pappagalli senza piume, farmaci e strumenti chirurgici. L’impatto medico non è meno drammatico.
Si parla della malattia come di un mostro straniero con tanto di personalità, contorni e identikit.
Qualcosa che arriva da fuori e da molto lontano.
Qualcosa che giunge a caso, per contatto, per sfortuna, per maledizione, per diabolici ceppi virali che giocano a rimpiattino con l’uomo, che si divertono sadicamente a trasformarsi, a variare, a mutare.
Eppoi non una singola entità, ma uno sterminio di 40 mila entità, tutte schierate minacciosamente e pronte ad aggredirti.
Per la medicina, o meglio per la malatistica, siamo dunque circondati dal male.
Tutti vestiti in grigio-verde e stivaletti, in tuta di combattimento, con spray e gargarismi, profilattici e mascherine, pistole e coltelli al posto giusto, contraeree, missili e napalm, piazzati lungo le trincee e i punti strategici di difesa.
Il sintomo come obiettivo strategico
La medicina moderna è chiamata non a caso medicina sintomatica.
Per le citate 40 mila malattie, più quelle rare e strane non ancora ben catalogate, più quelle inventate di sana pianta (come l’Aids maschile che colpirebbe il 90% dei maschi, per cui anche se esistesse davvero non potrebbe mai essere infettivo e trasmissibile per la famosa legge di Koch, secondo cui le malattie infettive non fanno alcuna discriminazione tra i sessi), non si vanno a cercare le cause, si saltano e si dribblano le leggi scientifiche e ci si concentra su un elemento preciso, evidente, sensibile, circoscritto, che si chiama dolore, grasso, indurimento, indebolimento, tumore, sintomo.
Ci si concentra su qualcosa che sia immediatamente colpibile, su un obiettivo concreto da inquadrare nel mirino del proprio fucile vaccinatorio, farmacologico o chirurgico.
Le cause e le concause possono pure esistere, ma solo “Dio” le conosce
Le cause o le concause sì, ci possono pure essere, ma individuarle e definirle con precisione è scomodo, lungo, incerto, complicato.
Queste cose potevano al massimo farle i medici di un tempo, che avevano tempo a disposizione per tempestare di domande il paziente prima di prescrivergli a volte qualcosa.
Le cause precise non le può conoscere il medico.
Solo Dio le sa.
Nemmeno il paziente le conosce (NdR: quello che NON si conosce..). Magari le sospetta e le sottovaluta.
E si augura pure che non vengano a galla, che non vengano prese in seria considerazione.
Gli darebbe fastidio essere accusato di essere proprio lui il colpevole dei suoi guai.
Il primo Ponzio Pilato della situazione risulta essere paradossalmente il malato.
Una cosa è la causa (la vera malattia) e un’altra cosa è il sintomo (il segnale)
Hai male alla testa ? Pillola. Si cura la testa.
Hai male al ventre ? Pasticca. Si cura la pancia.
Hai male alla gola ? Antibiotico. Si cura la gola.
Hai la febbre ? Molto semplice. Si manda via con l’antipiretico.
Hai indurimento al seno ? Bisturi. Si taglia la mammella.
La medicina non si pone assolutamente il problema di base per cui una cosa è la malattia reale (il meccanismo causativo) e un’altra cosa è il sintomo (ovvero l’allarme o l’irregolarità materializzata).
Le malattie vere sono infatti i comportamenti folli, le motivazioni serie che stanno a monte, e non certo le conseguenze banali o comunque segnaletiche che si notano a valle.
I pilastri ideologici ed operativi della medicina, e’ il binario a senso unico tra medico e farmacista
I pilastri ideologici ed operativi, gli schemi mentali, su cui poggia la medicina odierna sono:
A) Prevenzione, cioè pratiche vaccinatorie e diagnosi precosi (esempio mammografie)
B) Cure farmacologiche del sintomo
C) Rimozione chirurgica dei tessuti compromessi o colpiti dalla malattia, ed eventuale sostituzione di organi
D) Cure ormonali degli squilibri (esempio insulina, eparina)
E) Sistematico ricorso alle stampelle dei supplementi e degli integratori
In ogni caso, tutte le prescrizioni viaggiano sul binario unico tra medico e farmacista.
Tramontati per sempre i tempi in cui, tra un unguento e l’altro, tra una piccola e uno sciroppo, il medico osava suggerirti una terrina di radicchio o di valeriana, dirottandoti dalla farmacia all’ortofrutta.
Se lo facesse oggi verrebbe segnalato e radiato dall’albo.
Lottare contro i sintomi, secondo gli schemi appena accennati, è la bandiera della medicina odierna.
E’ quella pratica perdente, di radici medievali, che ho definito, in una tesina circolante su Internet come
Gli assurdi interventi sulla spia rossa.
Il concetto salutistico di malattia diametralmente opposto a quello medico.
Il concetto igienistico-naturale di malattia è diametralmente opposto, così come sono opposte le soluzioni terapeutiche che si propongono.
Noi igienisti naturali non diamo certo il benvenuto alla malattia.
Puntiamo piuttosto a stare sani e a non metterci possibilmente mai negli squilibri e nei guai.
Ma, se la malattia arriva, ne prendiamo nota, ne traiamo insegnamento e la rispettiamo.
La malattia non è per noi un’entità specifica e negativa, un diavolo con le corna, o uno spirito maligno che ha scelto di sghignazzarci tramite la microscopica bocca di un batterio o di un virus.
La malattia non è per noi un ente o una creatura satanica da sradicare e debellare.
La malattia è semmai un importante segnale, nonché un meccanismo logico-riparatorio e logico-regolatorio, emanato dal nostro supermedico interno, dalla nostra infallibile CIA, dal nostro sistema immunitario, dal nostro sistema auto-riequilibratore ed auto-guarente.
La malattia non riguarda comunque l’area o il punto colpito, ma l’intero organismo, anche se ha trovato in un determinato punto debole il tallone di Achille della situazione.
Malattia uguale salute al negativo, cioè retro della stessa medaglia su cui sta la salute
E’ per questo che certi proclami medici tipo Sconfitta del papillovirus entro il 2020, Sconfitta del diabete entro il 2025, Sconfitta del cancro entro il 2030, ci fanno letteralmente sorridere, e fanno ridere persino le pietre. Se io mi proponessi la Sconfitta del moto rotatorio terrestre e l’inversione dei punti cardinali entro il 3000, mi dareste del pazzo.
Ebbene, la medicina sta ragionando proprio in quei termini.
Per noi la malattia, lo ripetiamo, è il retro della stessa medaglia su cui sta la salute.
La malattia non è un’entità specifica, con insidiosa e sadica voglia di colpire, ma un prezioso procedimento di espulsione tossine eccedenti (e quindi un processo di recupero e di riequilibrio), accompagnato da un meccanismo di segnalazione ed allarme (sintomo).
Sconfiggere la malattia, significa farsi masochisticamente del male, scagliarsi contro quel prezioso ed ordinato meccanismo che deve portare al nostro recupero.
Sconfiggere la malattia è come andare contro il giorno e la notte, contro il caldo e il freddo, contro lo ying e lo yang.
E’ come andare contro la natura.
E’ come dare dei calci nel sedere a qualcuno che ci viene incontro per aiutarci.
I basilari consigli di una preziosa amica, di un angelo custode chiamato malattia
La malattia è una grande e intima amica.
Essa è un medico informatissimo interno, un angelo custode che ci conosce a menadito e che ci ammonisce:
Sta attento, stacca la spina, rilassati e ricaricati, va in riposo fisiologico.
Tronca urgentemente l’immissione di cibo e di pensieri.
Beviti tutta l’acqua distillata che vuoi.
Rivedi mentalmente i tuoi comportamenti e i tuoi stili di vita.
Non appena ti sarai riposato, purificato, depurato dai veleni e dalle tossine, tornerai gradualmente alla norma, adottando però accorgimenti nuovi, sistemi di vita, di pensiero e di alimentazione, compatibili ed armonizzati col tuo corpo sensibile e fruttariano.
Dovrai prendere nota finalmente delle chiarissime indicazioni che il tuo stesso corpo ti offre attraverso centinaia di parametri psichici-fisici-mentali-chimici-biologici.
Parametri precisi ed indiscutibili.
Impara ad osservarti, a scrutarti e ad ascoltarti. Non farti traviare da nessuno.
Impara a discriminare in continuazione il vero dal falso, il reale dall’apparente.
Per gli interventi di emergenza occorre fare un discorso a parte
Vero è che gli incidenti, le situazioni di autentica emergenza, richiedono spesso interventi e soluzioni straordinarie, che vanno fuori dagli schemi appena citati.
Vero è che qui si parla pure di assunzioni di responsabilità legale, per cui non esistono alternative a quelle della medicina specialistica e dei pronti soccorsi ospedalieri.
Di fronte a un’emergenza corporale non vado dal falegname o dall’idraulico, per quanto saggi e simpatici essi possano essere, ma vado da uno specialista medico.
In questi casi servono le tecniche più sperimentate, affidabili, sicure.
Qui è proprio il caso di dire che Il fine giustifica il mezzo, per cui il farmaco, l’antibiotico, l’anestetico, le stampelle chimiche, il bisturi, l’abilità chirurgica, diventano indispensabili.
La medicina di emergenza è la vera e unica medicina possibile, quella che serve davvero e che svolge un compito sociale prezioso e rispettabilissimo.
Il dr Alec Burton e la Cura della Non-Cura
Il dr Burton è presidente dell’Associazione Internazionale dei Medici-Igienisti.
Dirige la propria famosa clinica Arcadia in zona Sydney, e divide il suo tempo tra l’Australia e gli States.
Il grande successo che sta avendo negli USA e nel mondo non sorprende nessuno.
Ebbi modo di conoscerlo personalmente a Baltimora, una decina di anni fa, in occasione di una conferenza internazionale dell’American Natural Hygiene Society.
In un suo illuminante articolo apparso su Health Review del giugno 1996, egli si pone due precise domande:
Deve essere curata la malattia ? Può essere curata la malattia ?
Il metodo medico di leggere ed interpretare le malattie è totalmente sballato
Il metodo medico di concepire, intendere, leggere, interpretare la malattia, è totalmente sballato, è assolutamente fuorviante, sia per il medico che per il paziente, a causa dei seguenti motivi:
Primo, perché il metodo medico pensa alla malattia come a un’entità esterna nemica ed aggressiva, e non invece come a un normale processo, a un naturale meccanismo biologico.
Secondo, perché pensa a torto che ogni malattia, ognuna delle 100 mila malattie ipotizzate, sia diversa l’una dall’altra, e perde di vista il fatto che esistono delle costanti importantissime in ogni tipo di affezione.
Costanti che si chiamano perdita di equilibrio e superamento della quota massima di tolleranza tossiemica. Costanti che sono sempre le stesse, indipendentemente da dove il sintomo colpisce.
Il vero fattore notevole in ogni malattia è l’eccesso di veleni e di tossiemia, ovvero la classica goccia acida o settica che fa traboccare il vaso.
Terzo, perché il concetto di cura medica è raramente collegato al concetto di causa, per cui tutte le attenzioni si dirigeranno fatalmente verso lo sradicamento inutile e temporaneo del sintomo.
Quarto, perché curare la malattia, cioè il sintomo (nella visuale medico-sintomatica), non è affatto sinonimo di ripristinare la salute, visto che le cure non rimuovono le cause.
Quinto, perché le sostanze usate nulla hanno di naturale e di logico, ma sono piuttosto annoverate tra i più potenti e pericolosi veleni in circolazione, per cui sono spesso più micidiali delle malattie che si vorrebbero curare.
Classico l’esempio della famigerata azidotimina o AZT, che viene tuttora somministrata come cura dell’inesistente Aids e del fantomatico e HIV, e che viene prodotta dalla GlaxoSmithKline, nonostante essa distrugga letteralmente i disgraziati che, loro malgrado, se la sorbiscono.
Non a caso, l’inventore dell’AZT, il dr Richard Beltz, ha sconfessato ufficialmente da anni la sua creatura, pentendosi amaramente di averla formulata.
Non si possono usurpare i processi naturali dell’organismo.
Curare la malattia è dannoso ed utopistico, è una perniciosa superstizione.
Noi igienisti naturali sosteniamo che droghe, medicine, farmaci, vaccini, sieri, bisturi, non possono e non debbono usurpare gli innati processi naturali dell’organismo.
La guarigione, il ripristino vero e proprio della salute, sono un processo biologico, un ordinato cammino del corpo.
Il riequilibrio, il ritorno graduale al benessere, sono una costante naturale, una tendenza automatica dell’organismo.
La natura della malattia è difensiva, rimediale, eliminativa, adattiva.
La malattia, in altre parole, rappresenta un tentativo naturale e spontaneo del corpo di ripristinare la normalità quando tale normalità è stata disturbata, perturbata, messa sottosopra da cause innaturali.
Se curare la malattia significa recuperare la salute, allora ricordiamoci, mettiamocelo bene in testa, che la malattia stessa è il processo che porta e conduce al recupero.
Per tutti questi motivi, curare la malattia è un grave danno, ed è anche un’impossibile utopia, una perniciosa superstizione.
La Cura della Non-Cura di Alec Burton e il Fare poco e niente alla perfezione di Carmelo Scaffidi
Curare la malattia è voler cambiare i connotati a un processo naturale.
Se un paziente guarisce davvero in quel modo, lo fa non grazie alle cure mediche ricevute, ma nonostante esse.
L’errore tragico dei sistemi terapeutici, medici e non-medici, non sta negli svariati metodi usati.
L’errore sta piuttosto nel tentativo stesso di curare la malattia.
Noi siamo dunque per la Cura della Non-Cura, per la cura del riposo, del digiuno, della pulizia interna, del recupero energetico, conclude il dr Burton nella sua brillante arringa.
Parole di grande umiltà e di infinita saggezza, che meritano un’attenta riflessione e che contrastano clamorosamente con l’arroganza e la superbia dell’atteggiamento medico, basato sul fare esattamente l’opposto, sul fare cioè tanto e tutto, ovvero sullo strafare, sull’ergersi a protagonisti indispensabili ed insostituibili, su presuntuose stelle di prima grandezza della guarigione.
Debolezza o forza vitale del non-intervento ? Anche Mendelsohn stava dalla parte di Burton.
Consigliare ed assistere, non intervenire pesantemente nei processi naturali, può apparire al profano come una mancanza di assistenza o una debolezza dell’igienismo.
Trattasi invece di un aspetto importantissimo e decisivo della filosofia del non-intervento, che richiede nervi saldi, tanta pazienza, grande umiltà e ferme convinzioni.
Il dr Robert Mendelsohn, autore delle più belle e più lette pagine di medicina e di pediatria dell’era contemporanea, era un medico normale ed obbediente come tutti.
Man mano che imparava e che osservava come vanno le cose in concreto, sviluppò il suo senso critico, e diventò il grande dissidente della medicina americana.
Al punto di elaborare la sua celebre teoria secondo cui, Stai Bene ? Non andare dal medico, ti ammalerebbe. Stai male ? Non andare dal medico, ti aggraverebbe.
Un modo come un altro per riconfermare la cura priva di controindicazioni, la Cura della Non-Cura.
La spettacolarità di certi interventi lasciano molte perplessità
L’interventismo medico, l’azione invasiva a tutti i costi, il trapianto di organi, pongono al centro della ribalta il medico, il salvatore, l’eroe, nella spettacolarità del risultato evidente ed immediato, ma costano assai cari in termini di salute, andando a cozzare spesso frontalmente contro i meccanismi naturali che abbiamo prima analizzato, impedendo, ritardando e compromettendo il vero processo naturale di guarigione.
Non si vuole qui togliere alla medicina le opportunità di arricchirsi in termini di esperienza, di allenarsi sul campo di battaglia della sala operatoria, e nemmeno gli indiscutibili meriti di coraggio e di abilità chirurgica, che spesso rivestono importanza fondamentale in successivi interventi, a volte davvero utili e decisivi.
D’altra parte non si possono usare i pazienti male in arnese come carne da macello, come cavie, come soggetti da esperimento chirurgico.
Più un’operazione è complessa e spettacolare, più pena si prova per il poveraccio che la subisce.
La morte, per un corpo ormai compromesso, non è necessariamente una tragedia
Rimpiazzare uno o più organi può al limite prolungare quantitativamente la vita di una persona, ma chi ha mai detto che tutto ciò valga assolutamente la pena.
Spesso, morire, spegnersi serenamente e con rassegnazione, è davvero il minore dei mali, almeno per il paziente.
Amare la vita, volere la vita, sono atteggiamenti comprensibili e condivisibili, ma solo a condizione che il proprio corpo sia in grado di sostenere tali ambizioni.
Mentre il non voler morire, costi quel che costi, indica un atteggiamento materialistico e innaturale che porta solo a maggiori disgrazie e a maggiori sofferenze.
Vale forse la pena guadagnarsi un anno di vita imbottendosi di farmaci antirigetto, e perdere nel contempo le infinite opportunità che il destino ci offre oltre le porte della morte fisica ?
Gli otto punti della Scuola Internazionale di Igiene Naturale (ANHS):
1- Il cosiddetto herpes, non è niente altro se non un rottame invisibile di cellula disintegrata. Rottame senza vita di una di quelle cellule che a centinaia di miliardi al giorno continuano a morire nel nostro corpo, diventando polvere in parte riciclata ed in parte espulsa. Più particolarmente, il virus herpes è il detrito genetico di migliaia di organelli mitocondriali che abitavano all’interno della cellula stessa. Ogni essere vivente è carico di questi rifiuti organici dentro il proprio corpo in continuazione ed in ogni momento della propria esistenza.
2 – Il dolore locale, la vescica, la pustola, la bolla, le lesioni cutanee, le essudazioni tipiche dell’herpes, sono tutte programmate, istituite, condotte e portate a termine come passi detossificanti nei quali il materiale offensivo e patologico viene espulso attraverso la pelle nell’area prescelta, naso, labbra o genitali.
3 – Il disturbo non è assolutamente contagioso.
4 – Quei sintomi e quelle manifestazioni diagnosticate col termine di sifilide (da spirocheta) fino a qualche decennio fa, vengono oggi fatti rientrare nella famiglia herpes, dalle nuove mode mediche orchestrate dal Centre for Disease Control (CDC) di Atlanta.
5 – L’herpes, come tutte le altre intossicazioni ed infiammazioni acute, può essere rapidamente risolto nel giro di qualche giorno, attraverso semplicissime misure detossificanti tipo digiuno che ne impediscono una ripetizione vita natural durante, a meno che il corpo non venga di nuovo inquinato da cibi farabutti e da pratiche antifisiologiche.
6 – Tutte le procedure mediche anti-herpes sono negative e sbagliate, e pure pericolose, non avendo assolutamente nulla a che fare con la salute. Gli esseri viventi non possono essere accompagnati velenosamente verso la salute mediante droghe chiamate medicine o farmaci. Niente al mondo esiste se non misure salutistiche per produrre salute.
7 – I sofferenti di herpes genitale (cioè della ex-sifilide) portano ingiustamente il distintivo, il simbolo ed i galloni della vergogna e dell’iniquità, per supposte trasgressioni sessuali.
Succede invece che chi va con le prostitute sane e malate senza preservativo (essendo lui in condizioni di forza e di forma fisica) ne salta fuori indenne (subendo però un drammatico calo energetico, un alleggerimento del portafogli e una normale caduta di reputazione ai propri stessi occhi, per essere caduto nell’odioso fenomeno della commercializzazione dell’heros).
E succede paradossalmente nel contempo (controllare con gli specialisti e le statistiche per credere) che la maggior parte dei sofferenti di herpes genitale è composta da persone fedeli al loro stato maritale, nonché da un sostanzioso numero di bambini e ragazzi in età pre-sessuale, da celibi poco portati per il sesso e persino da asceti viziosi a livello dietologico.
8 – I criteri di suscettibilità e non i germi o i virus sono responsabili di tutte le malattie presenti sulla faccia della terra.
E la suscettibilità non è altro che il famoso terreno di Koch e di Pasteur morente: “Il terreno è tutto ed il microbo è niente“.
La suscettibilità non è nient’altro che il proprio corpo carico di tossine.
E colui che conduce la danza della salute, della perdita di equilibrio e del successivo ripristino, è il nostro sistema immunitario che sta intelligentemente avviando una crisi di eliminazione al fine di espellere questi materiali intasanti che ci stanno afflosciando e depotenziando, usando i nostri regolari organi di purificazione e di escrezione, attraverso la pelle e le membrane mucose.
Importante:
Igienismo significa ribellione al sistema sanitario, servo di Big Pharma….
L’Italia non è un paese facile per l’igienismo, data la presenza di una medicina allopatica, tradizionalmente prendi-tutto. Dedicarsi all’igienismo viene visto come un atto di ribellione al sistema.
D’altra parte siamo sicuramente dei ribelli, anche se non pratichiamo in alcun modo pensieri ed azioni di carattere violento odaggressivo. Non le incoraggiamo nemmeno.
Ci limitiamo a esprimere il nostro disappunto sugli errori che la medicina ufficiale continua a fare, proponendo nel contempo, le nostre soluzioni.
By Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazione Vegetariana Animalistica) – Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene Naturale)
I 15 Comandamenti della Salute Igienista
1 – Rilassati.
2 – vai al gabinetto a defecare OGNI giorno.
3 – Alimentati bene e con cibi il piu’ CRUDI possibile e mastica sempre Bene.
4 – Respira sempre Bene dal naso.
5 – Fai Esercizio fisico giornalmente.
6 – Dormi Bene tutte le notti e le ore giuste. Se perse recuperale subito.
7 – Al primo insorgere di un Sintomo, fai un digiuno breve prima di qualsiasi altra cosa.
8 – EVITA le MEDICINE di sintesi, finchè puoi farne a meno, ma e soprattutto EVITA i VACCINI.
Per qualsiasi malattia prova prima un qualsiasi dei numerosi rimedi e terapie che ti offriamo GRATUITAMENTE in questo sito.
9 – LIMITA al MASSIMO l’USO ed il CONSUMO di “PRODOTTI CHIMICI” anche per la pelle. ELIMINA QUANTO MENO lo ZUCCHERO, COCA COLA e le bibite zuccherate e gasate, vino ed alcolici compresi. Se riesci, anche la farina bianca ed il sale bianco (raffinato). Sostituiscili con farine e sale integrali.
10 – Alla PASTA PREFERISCI il RISO (biologico), alla CARNE il PESCE (piccolo).
Al posto della margarina e dello strutto utilizza il burro chiarificato, a questi l’olio di un solo seme puro e biologico; a questo ancora l’olio d’oliva extravergine; alla Cioccolata, la Carruba, allo zucchero di canna, il miele; ai dolci artificiali, i fichi seccati al sole.
11 – Sii MODERATO con il CIBO. Ricordati: mangiamo più del necessario e questo, precisamente, è causa primaria di malattia.
12 – NON ESSERE FANATICO, di NULLA, NEPPURE di QUESTI “PRINCIPI”. Sii “elastico” con te stesso; impara ad “ascoltare” il tuo corpo.
13 – COLTIVA per quanto possibile il MORALE ALLEGRO ed il SORRISO. Tuttavia, se il dolore sopraggiunge, affrontalo e vivilo con coraggio, umiltà d’animo e pensiero, “interezza” e determinazione per risolverlo in modo il piu’ naturale possibile.
14 – Alla PRIMA OCCASIONE DORMI in TENDA o sotto le stelle. Stai il più a contatto possibile con la Natura:al mare od in montagna, cosi come in campagna.
15 – RICORDATI di Fare l’AMORE spesso con il TUO partner e di PREGARE ringraziando la Vita. Coltiva il silenzio e l’ascolto della Natura e degli altri. Onora ogni istante della tua vita stando sempre “cosciente” e presente di quello che fai, e di quello che “sei”.
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IGIENISMO e CANCRO
Dottor Herbert M. Shelton, dal libro “Tumori e cancri: loro sparizione naturale per autolisi“.
I soli cancri che i medici Oncologi ufficiali guariscono, sono quelli che non sono cancri.
Asportare un tumore benigno e dire che con ciò si è guarito un cancro ai suoi inizi, costituisce, suppongo, una buona pubblicità; ma è anche una forma di sfruttamento del pubblico, che dovrebbe essere guarita mediante il plotone di esecuzione.
A meno che la causa di un male non sia nota, trattarne i sintomi significa perdere il proprio tempo e andare incontro a un disastro.
I medici possono diventare sempre più abili, nel guarire il cancro, ma la mortalità cancerosa continua a crescere.
Se sanno guarire il cancro, perché non lo fanno ? Cosa aspettano ? Ma essi non sanno guarire. Non sanno guarire un raffreddore, non sanno guarire l’acne né i brufoli; non sanno guarire una semplice indigestione; non sanno guarire una semplice costipazione; non sanno guarire l’insonnia, riescono soltanto a fare, di coloro che ne soffrono, degli schiavi della droga.
I medici stessi muoiono frequentemente di cancro, così come i membri delle loro famiglie.
Un corpo professionale che risulta impotente di fronte a malanni semplici, quasi completamente funzionali, come quelli ora citati, ma che pretende di essere capace di guarire una malattia complessa come il cancro, pur confessando di ignorare la causa, dovrebbe essere spedito in un manicomio.
I membri di questo corpo hanno forse compiuto enormi progressi nella diagnostica e la cura del cancro, nel corso dei tremila anni che sono trascorsi da quando gli Egizi hanno per la prima volta studiato questa malattia; ma, per quanto riguarda la scoperta della causa del cancro, non hanno fatto molta strada. Eppure, la conoscenza della causa di una malattia ha un’importanza primaria.
Citiamo ancora una volta Small: «Alcuni chirurghi possono asportare quasi tutti gli organi del bacino e riportare i propri pazienti a una vita attiva dopo qualche settimana. Tuttavia, è virtualmente sicuro che in questo momento ci siano centinaia di donne che soffrono perché affette, per esempio, di cancro al collo dell’utero e che, per eccesso di pudore, andranno dal medico in ultima risorsa, soltanto dopo che vi saranno state costrette dal dolore o da altro insopportabile sintomo. Allora, sarà probabilmente troppo tardi».
Il grosso delle operazioni chirurgiche è soltanto teatralità spettacolare, con finalità commerciali. La chirurgia non ha mai salvato un solo canceroso.
Asportare una delle ghiandole, o uno dei canali del seno, per una tumefazione benigna e non uccidere in questo caso la vittima della frenesia chirurgica, è una cosa; asportare un sicuro cancro e registrare un nuovo caso di «ablazione riuscita di cancro», è ben altra cosa.
L’ablazione di un tumore canceroso è già, di per sé, una azione stupida. Ma, dopo aver effettuato l’ablazione, si accelera la recidiva del tumore per mezzo dei raggi X e del radio, che complicano la situazione provocando un indurimento dei vicini tessuti «normali» e preparano così l’estensione del cancro nell’area vicina al tumore primitivo.
Soltanto il più stupido dei somari può credere che una malattia sia guarita quando un organo o tutti gli organi contenuti in una cavità siano stati asportati. Non sarà certamente questo a sopprimere la causa della malattia. Che alcune donne riescano a sopravvivere a una tale operazione è cosa certa, poiché molte vi sono riuscite; ma bisogna dire che la vita che conducono in seguito, è lungi dall’essere attiva. In questo stesso momento, nel paese vi sono migliaia di queste donne, che soffrono cioè a causa della perdita degli organi asportati.
Per altro verso, molti dei decessi che le statistiche attribuiscono alla mortalità cancerosa non sono dovuti al cancro, ma ad operazioni di questo genere.
Ogni anno la chirurgia uccide migliaia di vittime, la cui morte viene imputata al cancro. Molte di tali vittime non soffrivano di cancro; lo si sospettava soltanto.
Il vero carattere delle relazioni mediche è messo in luce da un estratto che Small ci fornisce di un rapporto sullo studio del «problema critico del ritardo», redatto a cura dei Dottori John E. Leach e Guy F. Robbins, del Memorial Hospital di New York.
Vi si legge: «Malgrado tutti i progressi realizzati nella diagnostica e la cura del cancro negli ultimi venticinque anni, è un fatto che la riduzione della mortalità cancerosa, virtualmente possibile, è appena cominciata». In realtà, non è vero che sia iniziata una riduzione della mortalità cancerosa; semmai il suo aumento. E’ anche vero che la cura del cancro è oggi la stessa di venticinque anni fa: chirurgia, raggi X, radio.
La causa del cancro, oggi, non è più nota ai medici di quanto non lo fosse venticinque o mille anni or sono.
Questi stessi medici affermano che «la causa prima di questo insuccesso (l’incapacità di ridurre la mortalità cancerosa) non è dovuta alla mancanza di adeguati metodi terapeutici. La causa fondamentale di tale stato di cose è il tempo eccessivo che trascorre tra l’apparizione dei primi sintomi nel paziente e il momento in cui la cura comincia effettivamente».
Questa dichiarazione avrebbe un senso se i medici conoscessero la causa del cancro e il loro intervento avesse un qualsiasi effetto positivo. Non consiglio mai di tardare a rimediare a un disturbo, qualunque esso sia, poiché quando una malattia si lascia evolvere, essa non può che peggiorare, a meno che non se ne sopprima la causa. Ma le visite mediche non rivelano mai le cause delle malattie; infatti, esse non hanno questa finalità.
Un medico appare insieme ridicolo e stupido, quando parla di guarire il cancro, o qualsiasi altra malattia la cui causa gli è perfettamente ignota.
Il medico, che non sa guarire un raffreddore, si dice sicuro di portare a buon fine un fenomeno patologico complesso come l’artrite e presto dirà di poter guarire anche il cancro. Le sue illusioni sulla guarigione sono così ben radicate, che egli immagina di poter guarire senza aver bisogno di eliminare la causa di un male, o solo di conoscerla. Non si può definire il cancro come un tumore maligno le cui cause sono ignote ed estranee all’organismo. Le cellule di tutti i tessuti cancerosi, presentando una deviazione patologica, sono notevolmente differenti dalle cellule di tipo normale dell’organismo.
Il cancro, si dice, nasce e si sviluppa in un punto sottoposto a una «irritazione cronica». E’ spiacevole che, nello studio dell’evoluzione del cancro, non si pensi mai ad identificare le cause che hanno portato a tale irritazione cronica.
La nascita e l’evoluzione di questo stato di irritazione cronica non sono oggetto di alcuna indagine.
Se si avesse una chiara conoscenza di qualsiasi malattia sin dal suo insorgere, delle cause che l’hanno provocata e della necessità di sopprimerle, non esisterebbero malattie croniche. Non vi è differenza alcuna tra l’origine, l’inizio, di un cancro e quello di una tubercolosi o un’apoplessia.
La trasformazione patologica di un organismo può manifestarsi in diversi modi, ma l’inizio è sempre lo stesso.
Ogni cattiva abitudine, mentale o fisica, riduce la riserva di energie nervose, comportando così il rallentamento delle funzioni di eliminazione e, conseguentemente, la ritenzione e l’accumulo di
residui delle cellule dell’organismo, causa di tossiemia.
Quando la tossiemia raggiunge un tasso elevato, si produce una crisi dell’organismo (malattia acuta, febbre), mediante la quale esso mobilita le proprie energie per eliminare l’eccesso di residui.
Poiché la causa della tossiemia non viene mai eliminata, le crisi si susseguono, fin quando sfociano in una malattia cronica.
Tutti i punti attraverso i quali il corpo elimina i suoi detriti vengono allora sottoposti a un’irritazione caratteristica.
Siccome le cattive abitudini non scompaiono e, conseguentemente, la tossiemia non diminuisce, i punti di eliminazione continuano a essere sottoposti ad irritazione anche dopo la sparizione dei sintomi.
Ogni raffreddamento aggrava l’irritazione, finché la stessa si trasforma in infiammazione. L’infiammazione aumenta, o sfocia in una ulcerazione. L’infiammazione cronica finisce per rendere duri i tessuti, creando uno stato d’indurimento.
All’indurimento può seguire uno dei tre seguenti fenomeni: cancro, tubercolosi, varie malattie degenerative e paralizzanti, dette «malattie della vecchiaia», che hanno preso questo nome soltanto perché esse appaiono dopo una lunga evoluzione. L’ulcerazione del collo della matrice è la conseguenza di un catarro cronico di tale parte dell’organo; l’ulcerazione dell’intestino tenue è la conseguenza di un catarro intestinale cronico; l’ulcera gastrica è la conseguenza di una gastrite cronica.
Le ulcere del naso sono la conseguenza di un catarro nasale cronico.
Nessuna affezione maligna lo è sin dall’inizio, e molti pazienti, se lasciati a se stessi, si ristabilirebbero prima dell’apparizione dei sintomi di malignità; ma il trattamento al quale vengono sottoposti finisce spesso per provocare una rapida trasformazione di un male benigno in male maligno incurabile.
Le masse cellulari anomale che costituiscono i neoplasmi traggono origine dal leggero aggravamento di uno stato di circolazione sanguigna già ostruita. La stessa cosa avviene per le iperplasie.
Il cancro è uno stato patologico caratterizzato dal restringimento graduale dei vasi sanguigni (dai quali tutte le cellule ricevono il proprio nutrimento) fino all’occlusione completa di tali vasi. Un neoplasma che si metta a «crescere» sul seno, per degenerare nell’orrenda massa putrescente chiamata cancro, ha, così, un’origine
molto semplice.
Quando un tumore ha una capsula spessa e resistente, che intralcia la sua crescita volumetrica, il suo contenuto tende a raggiungere una tale densità, che i capillari e le piccole arterie finiscono per risultare completamente ostruite. Il tumore si trova, cosi, sempre più tagliato fuori dal circuito sanguigno e finisce per morire di asfissia. Il nucleo del tumore entra allora in decomposizione, e ciò comporta un avvelenamento settico (un avvelenamento del corpo dovuto alle sostanze putride che passano ogni giorno dalla massa in decomposizione al resto del corpo). Questa setticemia cronica (setticemia: avvelenamento settico dei sangue) dà, a sua volta, seguito alla cachessia, che è lo stato in cui lo sviluppo cellulare dell’intero organismo viene cronicamente colpito dall’avvelenamento settico.
Quando il processo che abbiamo appena descritto si verifica in un tumore, lo si può chiamare cancro. La trasformazione di un tumore benigno in un tumore maligno è avviata dall’ostruzione del circuito sanguigno e dall’asfissia cellulare che ne consegue.
A partire da questo momento, non esiste alcun fattore estrinseco al tumore, sia patologico, sia eziologico, che possa influire in qualche modo su di esso. L’indurimento delle ghiandole linfatiche vicino al tumore costituisce il primo segno della sua trasformazione maligna.
Come dice il dottor Tilden: «Che il cancro sia mortale, non ha nulla di particolarmente incomprensibile. Un cancro non è altro che sepsi, il prodotto mortalmente virulento della putrefazione dei tessuti, che si trova nelle ferite e nelle appendiciti mal curate, nella febbre puerperale nonché in molti altri risultati dell’incommensurabile e catastrofica ignoranza medica.
E’ lo stesso tipo di avvelenamento mortale che si manifesta dopo un aborto (sia esso “legale” o “criminale”), oppure in occasione dei parti, quando l’ostetrico, o supposto tale, è in realtà un dilettante che raffazzona i parti per affrettarsi ad andare sul campo da golf o a teatro, lasciando così prive di cure le mutilazioni provocate dai suoi interventi rapidi e anormali».
Un certo numero, in verità molto esiguo, di casi di cancro sono finiti con una guarigione. Generalmente, tuttavia, è lecito dire che quando un tumore è diventato maligno la guarigione è impossibile.
Tutti i palliativi quali droghe, operazioni, raggi X, radio e gli altri tipi di cura, che i medici non si fanno scrupolo di sperimentare sui propri malati, sono crudeli ed inumani.
La legge dovrebbe obbligare i medici che praticano tali atti di crudeltà ad astenersi dal farlo od a smettere di praticare la propria professione.
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RESISTENZA PASSIVA e DISOBBEDIENZA CIVILE
Essere igienisti oggi in Italia significa essere tutti un po’ carbonari, un po’ ribelli.
Si prospetta, non solo per noi, ma per l’umanità intera, un periodo di disobbedienza civile e di resistenza passiva, una presa di coscienza dei nostri inalienabili diritti, una acquisizione culturale di tipo alternativo a quella propinata dai media pesantemente collusi con il potere.
Resistere perché e resistere a chi ? E’ presto detto.
LOTTA ATTIVA E ORGANIZZATA CONTRO OBIETTIVI BENE INDIVIDUATI
1 – Lottare contro le eresie alimentari della medicina ufficiale, e in particolare, le varie diete, in quanto l’unico regime alimentare salubre ed equilibrato e’ l’alimentazione Crudista da millenni insegnata dai cultori della Medicina Naturale (es. Ippocrate, ecc.):
2 – Lottare contro la congiura internazionale e le illiberali regolamentazioni-capestro del Codex Alimentarius, contro le multinazionali dell’alimento confezionato, cotto, devitalizzato, arricchito, integrato, contro i produttori di correttivi alimentari, di vitamine sintetiche, di farmaci e di vaccini.
3 – Lottare contro l’agricoltura intensiva, piena di additivi tossico-nocivi, tipo fitofarmaci, diserbanti, concimi chimici ecc.
4 – Lottare contro i pregiudizi proteici e le idee strampalate e demenziali che albergano ampiamente nella nostra cultura posticcia e raccogliticcia (sangue che fa sangue, latte che fa latte, fegato che fa fegato, sperma che fa sperma, vitamina sintetica che fa vitamina naturale, minerale inorganico che fa minerale organicato).
5 – Lottare contro la chiusura progressiva delle libere toelette nelle città e nelle stazioni ferroviarie, e per la loro urgentissima reinstaurazione in Italia e all’estero e lottare a favore dell’apertura delle “case Chiuse” maschili e femminili, per tutte le eta’.
6 – Lottare contro le bottiglie di plastica e a favore del vetro, contro la fluorizzazione delle acque, contro i pesticidi in genere, e in particolare contro il round up e gli OGM della Monsanto. Lottare contro la diossina che si usa nei detergenti, negli sbiancanti, nei dentifrici, nelle cartiere (sbiancamento carta), e che ha un livello di cancerogenità 500.000 più alto del DDT.
E l’elenco potrebbe continuare…..
L’igienismo denuncia, sconfessa e sbugiarda scientificamente i veri profanatori e i veri incompetenti della religione della medicina ufficiale, i veri ciarlatani che usano il paravento del titolo per coprire la loro pochezza intellettuale, ossia quei medici e quei docenti legati mani e piedi a una sanità internazionale arrogante, corrotta e collusa con i marpioni delle peggiori industrie farmaco-alimentari.
L’IGIENE E’ il NEMICO NUMERO UNO della MEDICINA UFFICIALE
Perché mai l’Igiene è il nemico numero uno per la medicina marcia e fallimentare di questo pianeta ?
Perché pratica la cura della non-cura.
Perché non interviene sui fastidiosi ma innocenti doloretti, sui sintomi innocenti ed appariscenti, sulle preziose crisi eliminative, sulle benefiche influenze stagionali, ma sempre e solo sulla malattia vera e propria, che è, sia ben chiaro, una malattia tossicologica (cibo, ambiente, comportamento, stile di vita, traumi emotivi, amalgama dentarie, farmaci e vaccini).
Perché coniuga il verbo ippocratico secondo il quale “La Natura, e non la medicina, è Sovrana Medicatrice di tutti i mali”, in conformità a regole e principi che partono da Pitagora e passano per Asclepiade, Marco Aurelio, Galeno, Leonardo, la Scuola Medica Salernitana, Paracelso, Voltaire, Ehret e la Natural Hygiene Society.
I principi dell’Igiene naturale sono:
– La buona salute è un fatto normale.
– Il corpo è auto-riparante ed auto-guarente.
– La malattia-sintomo, per quanto fastidiosa possa essere, non è altro che una spia rossa da lasciare al suo posto, per cui tutte le attenzioni vanno indirizzate verso la malattia-causa, la pratica intossicante che caratterizza lo stile di vita della persona in questione.
– Rimuovere dunque le cause a monte e non i sintomi a valle (come fa sistematicamente la medicina)
– La tossiemia è causa accertata di tutte le malattie.
– La sepsi è l’unico agente infettivo onnipresente, e nasce dalle proteine animali non assimilate.
– Non esistono cure e terapie valide, se non la cura della non-cura e della non-interferenza col medico interno chiamato sistema immunitario (in ossequio alla legge millenaria “La Natura è sovrana medicatrice di tutti i mali”).
– Le teorie microbiche vengono rigettate in quanto assurde e fallimentari (“Il terreno è tutto e il microbo niente”).
– Il riposo fisiologico chiamato digiuno, con abbondante uso di acqua leggera e naturalmente solvente, meglio se distillata, è l’unico metodo di cura previsto.
– Ad ogni miglioramento dietologico, ad ogni riposo, ad ogni ferie rilassante, ad ogni virtuosità comportamentale segue paradossalmente una accurata pulizia corporale, una crisi eliminativa che va capita e sopportata in quanto positiva e risolvente.
– Quello che va dentro facilmente nel corpo deve anche andar fuori facilmente. Non ci può essere una Velocità rapida di ingresso e una velocità lenta di uscita.
– Le combinazioni alimentari hanno un ruolo basilare per la corretta digestione degli alimenti.
– Siamo fatti di acqua: 35-40 litri di liquido incluso un secchio di sangue. Importantissimo che la formula delle nostre acque sia valida, priva di materiale che provochi ritenzione idrica.
– Puntiamo a una dieta biologica, solare, vitale, magnetica, fruttariana e crudo-verduriana, capace di renderci esseri carichi di energia e di onde vibrazionali da 10000 Angstrom all’infrarosso, circondati di aura rossa energizzante. Non fa per noi una dieta al colore grigio e ai raggi X, una dieta carnea tra i 1800 Angstrom del cancro terminale e i 3000 Angstrom dei gravi sballi endocrini, con aura fumosa e nerastra che farebbe di noi dei buchi neri che assorbono energia e debilitano chi ci avvicina e chi ci incontra più o meno intimamente.
I GRANDI MEDICI AMERICANI SANNO COME STANNO LE COSE
Sono durissime le parole che arrivano dal professor Colin Campbell, della Cornwell University, autore del celebre China Project, del professor Walter Willet, della Harvard School of Public Health, del professor John McDougall, insigne nutrizionista americano, e persino da Howard Hyman, ex-megaproduttore di latte del Montana, oggi schierato coi vegani più arrabbiati d’America, in feroce opposizione al pericolo numero uno al mondo, che non sono le radiazioni e nemmeno al limite il mercurio, ma la caseina.
RECORD MONDIALE del DIABETE-1 alla FINLANDIA, MAGGIOR PAESE CONSUMATORE di LATTE e CASEINA
Il fatto che la Finlandia, maggiore consumatore mondiale di latte, con 200 litri di media a testa, abbia il 4000% (quattromila per cento) più casi di diabete-1 rispetto al Giappone (paese con minor consumo di latte), non apre ancora gli occhi annebbiati alla medicina.
Il fatto, provato e dimostrato, che una dieta vegana stretta, tendenzialmente crudista, a basso contenuto di grassi (e con bando totale di ogni proteina animale) migliori e guarisca ogni tipo di diabete, non apre gli occhi ai diabetologi, bravi solo ad insulinizzare testardamente i pazienti.
SIAMO PROTETTI IN MODO ECCELLENTE
I meccanismi difensivi su cui possiamo contare sono imponenti, e fanno del nostro corpo una vera e propria macchina da guerra, un incrociatore inaffondabile, se solo sappiamo trattarlo bene:
La pelle, che rappresenta una prima basilare difesa.
I globuli bianchi, cellule allungate che viaggiano nel sangue. Il pus nelle ferite è formato da milioni di globuli bianchi, con cellule morenti o morte e miliardi di batteri messi fuori combattimento.
I linfociti, cellule minute che viaggiano nella linfa e nel sistema linfatico.
L’interferone, proteina cellulare con i suoi fagociti.
La sempre preziosa febbre, gestita dall’ipotalamo e mantenuta entro i limiti (“Datemi la febbre e saprò fare mirabilie”, diceva il nostro grande Parmenide).
Le secrezioni digestive dotate di poteri antisettici e battericidi (saliva, pepsina, acido idrocloridrico, succo pancreatico, succhi intestinali).
Il SISTEMA IMMUNITARIO CHE ACCETTA il SELF e SCARTA il NON-SELF
Il sistema immunitario, si interseca col sistema linfatico e col sistema endoteliale.
Esso comprende tutto quanto sopra elencato, ma è dotato soprattutto di 200 centraline linfatiche collocate all’80% lungo il percorso gastrointestinale, ed è pure assistito da organi linfoidi tipo le tonsille, le adenoidi e l’appendice.
Ha il compito di distinguere gli amici (self) dai nemici (non-self), scaricando i vettori invadenti, i batteri in eccesso, le cellule difettose o morenti o morte.
Gli ANTICORPI e le IMMUNOGLOBULINE
Ha l’onere di ricreare l’equilibrio interno, di disgregare e di espellere progressivamente i depositi tossici interni accumulati. Il sistema immunitario coinvolge anticorpi e immunoglobuline IgA, IgB. IgC … IgM, e si tratta di grosse molecole proteiche contenenti ciascuna 15-25000 atomi.
Il nostro corpo fabbrica qualcosa come un milione di anticorpi diversi, ognuno capace di riconoscere un particolare tipo di atomi (hapteni) portati dai rispettivi antigeni. Senza anticorpi specifici che catturano i propri hapteni si hanno le malattie autoimmuni.
Le PROSTAGLANDINE e gli OMEGA
Fanno parte della strumentazione immunitaria pure le prostaglandine (C20H34O5), piccole molecole lipidiche con ruolo centrale nel funzionamento del corpo. Agiscono come veri e propri ormoni, regolando il battito cardiaco, il flusso sanguigno, le riparazioni da droghe e farmaci, e contribuendo in generale alla difesa immunitaria.
L’attività difensiva dei globuli bianchi è potenziata dagli Omega3, dagli Omega6 e dagli Omega9, chiamati anche vitamina F o acidi grassi polinsaturi, sostanze che si trovano abbondanti nei semi di lino, nelle mandorle, nella buccia dei frutti, nella portulaca e nei fichi d’India.
VITAMINA A e VITAMINA C
Una buona immunità corporale ha le sue precise esigenze.
Si richiedono vitamina A o retinolo, che sta nelle mele e nelle carote, vitamina C o acido ascorbico (peperoni, agrumi, kiwi, frutti di bosco, cavoli, kaki, melograni), e che ha doti battericide e batteriostatiche, oltre che detossificanti.
La vitamina C, risolutrice dello Scorbuto, aumenta del 50% il glutatione dei globuli rossi ed è indispensabile nelle chelazioni di qualsiasi minerale invasivo.
I malati di cancro hanno una grave e stabile penuria di vitamina C nel sangue e nei linfociti, e questo la dice lunga sulla sua fondamentale importanza. Servono non 40 mg/giorno, come blaterato dalle sfasate tabelle RDA/FDA, ma almeno 300 mg (come provato dall’esperimento Cambridge2000).
Si richiede pure la vitamina P o rutina, sinergica alla C (si trova nel saraceno e nel quinoa).
L’INDISPENSABILE GRUPPO B
Si richiedono le vitamine del gruppo B, la B1 o tiamina, risolutrice del Beri-beri e nemica dello zucchero industriale, la B2 o riboflavina (antianemica ed amica del ferro), la B3 o niacina, risolutrice della Pellagra. La B6 o piridossina, la cui carenza provoca sbalzi e carenze nella B5, nella B9 (folati) e nella B12 (ch, nota bene, è antitetica alla vitamina C e al sangue fluido). Il gruppo B abbonda nel germe di grano, nei cereali integrali, nei cavoli, nelle bietole, negli agrumi, nei semini vari.
La VITAMINA della FECONDITA’ e della SENSUALITA’
Si brama la vitamina E, vitamina della fecondità e dell’antisterilità (riso integrale, germe di grano, noci, legumi, durian, kiwi, foglie verdi-scure).
Altre sostanze alleate del sistema immunitario sono l’aminoacido arginina in funzione timotropica, e si trova nei piselli, nei semi oleosi, nel sesamo e nelle nocciole.
Nemici acerrimi sono invece, lo ricordiamo di nuovo, i farmaci, i vaccini, gli integratori, i cibi ladri, i cibi cotti, i cibi alto-proteici di origine animale).
SERVE MENO ARROGANZA MEDICO-NUTRIZIONISTICA, MENO SAPIENTERIA, MENO DOGMATISMO e MOLTA PIU’ UMILTA’
Se è vero poi che esistono 30000 vitamine e che ne noi ne conosciamo a malapena 50, ci rendiamo conto di quanto sia importante alimentarci al naturale, senza rincorrere le singole vitamine e i singoli minerali, lasciando fare al corpo le sue scelte in modo sensato e mirato.
Il sistema immunitario la sa 1000 volte più lunga di qualsiasi autorità, di qualsiasi rettore, di qualsiasi Nobel della chimica o della medicina.
Pare ovvio dire che il crollo del sistema immunitario significa morte corporale.
I MINERALI e l’EQUILIBRIO ACIDO-ALCALINO
L’importanza dei minerali organicati, ovvero dei minerali prodotti e sminuzzati dalle piante attraverso le radici e la linfa, e con l’indispensabile assistenza della fotosintesi clorofilliana, è fuori discussione.
Le funzioni generali dei minerali sono di difendere l’equilibrio acido-alcalino (il mantenimento del pH) e la gravità specifica del sangue, e di mantenere pure l’equilibrio ormonale, tant’è vero che i minerali abbondano in modo particolare nelle secrezioni interne.
Giocano pure un ruolo primario nel sistema immunitario, nella costruzione cellulare, nel trasporto di elettricità-magnetismo-ossigeno, nella digestione e nell’assimilazione, nella purificazione del sangue (chelazioni), nella regolazione degli scambi osmotici tra sangue-linfa-cellule, nella rimozione scarti da acidi urici e carbonici.
COMPATIBILITA’ ed ANTAGONISMI, CARENZE ed ECCESSI
Anche qui si verificano compatibilità ed antagonismi, simpatie ed antipatie.
Gli antagonismi più noti sono rame-zinco, sodio-potassio, ferro-mercurio.
Simpatie si hanno invece tra ferro-rame-manganese-cobalto, tra iodio e manganese, tra cromo-vanadio-zinco.
La carenza di iodio porta a sforzi nella tiroide, al gozzo e al cretinismo.
La carenza di manganese porta all’epilessia e alle convulsioni.
La carenza di ferro porta all’anemia. L’eccesso però porta a disastri ancora peggiori.
La carenza di selenio porta all’invecchiamento precoce, alla cataratta e al cancro.
CALCIO, MAGNESIO e POTASSIO
Ogni minerale svolge delle funzioni specifiche.
Il calcio è alcalinizzante e antiacido, un tipico contrastante dell’acidità (pochi sanno che il cavolo crudo contiene il doppio di calcio del latte intero, e si tratta solo e sempre di calcio organicato, per cui il doppio diventa il quadruplo.
Il magnesio serve nell’attivazione degli enzimi muscolari e nervini, e si trova nel germe di grano, nelle mandorle, negli anacardi, nelle noccioline, nel miglio, nel sesamo, nel quinoa.
Potassio, sodio e cloro servono a condurre l’elettricità nei liquidi corporali. Il sodio si trova nelle olive, nel sedano e nel tarassaco. Il potassio si trova nelle banane, nel girasole, nelle mandorle e nella frutta secca.
ZOLFO e BORO
Lo zolfo è un elemento nutritivo-chiave per le strutture proteiche di articolazioni e capelli.
Si trova nel crescione, nei cavolini di Bruxelles, nel cavolfiore, nel ravanello, nel cren, nel porro, nel cetriolo, nella lattuga, nella cicoria, nel radicchio, nell’asparago.
Il molibdeno è utile nella detossificazione da alcol e nel metabolismo dello zolfo.
Il boro poi è basilare nella produzione di ormoni sessuali e ha in particolare un effetto positivo sugli estrogeni. E’ anche un attivatore del gruppo vitaminico B. E’ proprio grazie al boro, e alla vitamina K1 antiemorragica delle foglie verdi, che i vegani non sanno cosa sia l’osteoporosi.
CROMO e VANADIO
Il cromo è un sensibilizzatore insulinico, nonché un elemento fondamentale negli enzimi. Entra regolarmente negli ormoni insulina e glucagone. Scarsità di cromo significa alto zucchero nel sangue.
Non mi si chieda dove trovare il cromo. Trattasi di minerali di traccia che si trovano un po’ in tutte le radici e le verdure e i semi. L’importante è che si abbia una buona sinergia tra i cibi crudi della natura, e che non si vada a perturbare tale equilibrio con vitamine sintetiche e con sali minerali inorganici abusivi (integratori, sale marino, sale dell’Himalaya, ecc).
Il vanadio entra nello squilibrio degli zuccheri, nel diabete (o iperglicemia) e nella ipoglicemia.
IODIO, RAME, MANGANESE e SELENIO
Lo iodio è importante per il sistema ghiandolare e la tiroide. Si trova nelle alghe, ma quello migliore sta nei cavoli.
Il rame gioca un ruolo basilare nella produzione di emoglobina e di collagene.
Il manganese contrasta i radicali liberi ed entra nell’utilizzazione del glucosio all’interno dei neuroni.
Il selenio è componente dell’enzima antiossidante glutatione perossidasi che agisce con la vitamina E contro i radicali liberi.
Il silicio sta nelle fibre e nel collagene.
Lo ZINCO e gli ENZIMI
Lo zinco entra nella composizione di 200 enzimi conosciuti.
Indispensabile per il sistema immunitario. Fondamentale per gli ormoni timici e per le funzioni sensoriali (olfatto, vista, udito, gusto, sesso). Prezioso nelle ferite e nei decorsi post-operatori.
E’ anche tra i catalizzatore dell’insulina.
Nel FERRO e’ il GIUSTO EQUILIBRIO che CONTA
Il ferro merita attenzioni particolari. Non deve essere in carenza ma nemmeno in eccesso.
Può far conto su fattori antianemici, come la vitamina C e la cistina (aminoacido dei cereali integrali), ma teme i fattori inibitori come il the (abbassa del 75% l’assorbimento di ferro), il caffè e l’alcol, la soia, le fibre, i fosfati e il pane integrale.
Teme ancor più i ferro distruttori come il fumo (attivatore di radicali liberi e distruttore di vitamina C), l’aspirina, i tranquillanti, gli analgesici, il sale (anche quello del grana, dei salumi, del pesce).
Come fattori coadiuvanti e amici c’è il rame, il manganese, il cobalto, la vitamina C e la vitamina E.
Il SEGRETO della SALUTE a 360 GRADI
Alla fine di questa chiacchierata sul sistema immunitario e sui micronutrienti, mi pare giusto tirare le somme.
Qual è il segreto della salute a 360 gradi ?
Qual è la formula magica che tutti cerchiamo per massimizzare la nostra forma ?
Qual è la chiave che porta finalmente a stare bene, o almeno molto meglio di quanto stiamo ?
La risposta è di una semplicità sconcertante.
PROVARE PER CREDERE
Non promettiamo a nessuno l’immortalità. Ma un salto nella qualità della vita sì, senza nessun inganno e senza nessuna presunzione.
Basta rendersi conto di aver voltato una brutta pagina della nostra esistenza, e di aver imboccato la strada giusta, quella della generosità, della gentilezza, del rispetto e dell’autostima.
Basta cambiare i cibi da innaturali in naturali, da inorganici in organicati, da devitalizzati in vitali, da cotti a crudi, da crudeli in innocenti e, come per incanto, assisteremo a un autentico miracolo, a una trasfigurazione del nostro corpo e del nostro spirito.
By Valdo Vaccaro
Ricordiamo anche che le alterazioni degli enzimi, della flora, del pH digestivo e della mucosa intestinale influenzano la salute, non soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte dell’organismo.
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vedi anche: Medicina Quantistica
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Ecco un metodo utile per mantenere e/o recuperare la Salute
Metodo MC in sintesi si basa su tre fattori primari per ottenere risultati di eccellenza. Serve per disintossicare, deparassitare ed aiutare il ripristino della flora batterica autoctona, alterata per vari fattori: Vitamina K1, Vaccini, Farmaci, acque inquinate, cibi industriali intossicati da agricoltura chimica, ecc.
– Primo tra tutti la selezione e la qualità dei prodotti
– Secondo la compatibilità e il valore sinergico dei prodotti con il soggetto che li deve utilizzare
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