FALLIMENTO della CHEMIO TERAPIA
Inutilita’ della Chemio per sopravvivenza canceroso:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt=Abstract&list_uids=15630849&itool=pubmed_Abstract
vedi: Terapia G. Puccio, dimostrazioni effetti del Bicarbonato di Sodio
E’ INDISPENSABILE per stare sempre BENE e’ l’assunzione quotidiana, per certi periodi,
di acqua Basica a pH min. di 7,35 > 11 (almeno 1,5 lt)
Le bevande troppo saline e/o le bevande industriali, non vanno bevute giornalmente e/o spesso,
anche e per le loro forti acidita’, in quanto influiscono sull’alterazione dei giusti valori di pH dell’acqua del corpo.
L’acidosi e’ la base fisiologica del Cancro – Il Conflitto Spirituale Irrisolto, ne e’ la Causa primaria
Nutriterapia Biologica Metabolica x Cancro
Circolazione sanguigna: prevenzione degli infarti e del cancro. I citrati eliminano calcificazioni arteriose. Gli ascorbati fanno il resto !
Paolo-Lissoni: i-segreti-della-pineale-anticancro-io-oncologo-vi-spiego-perche-la-medicina-esclude-di-bella/
Le problematiche della Chemioterapia
vedi: Chemio al Capolinea + Tossicita’ della Chemio + Confronto fra Chemio terapia ed Ascorbato di Potassio
Qualsiasi forma di Chemio-Terapia causa un danno irreparabile alle condizioni fisiche di coloro che si espongono all’azione di questiveleni, chiamati ”farmaci cito-tossici”.
Lo stesso Giuramento d’Ippocrate fa espressamente divieto di somministrare “veleno” al paziente, anche se richiestodall’ammalato stesso.
Questi veleni (”Farmaci cito-tossici”), entrano nel circolo sanguigno tramite iniezione e/o fleboclisi endovenosa, oppure perassorbimento indiretto dallo stomaco o dalla mucosa intestinale.
Questo tipo di trattamento è diverso dalla Chirurgia o dalla Radio-Terapia, che concentrano i loro effetti su punti o aree specifici delcorpo umano (terapie “mirate”).
Negli ospedali si fa ricorso alla Chemio-Terapia quando c’è la possibilità che le cellule tumorali possano essere presenti in altre zonedell’organismo oltre alla sede del tumore “primario”.
Ma raramente la Chemio-Terapia garantisce un periodo di sopravvivenza di almeno 5 anni, indicato impropriamente come”periodo di cura”.
La Chemio-Terapia arresta temporaneamente l’anomala crescita cellulare, oppure può alleviare il dolore per qualche tempo, oallungare di poco il tempo di sopravvivenza.
Raramente si può parlare di” remissione”: dati bibliografici riferiscono percentuali di riuscita in meno dell1% in caso di cancro delpancreas, del 3% in caso di cancro al fegato, del 7% in caso di cancro dell’intestino…..
Ricerca australiana: Il fallimento della chemioterapia
Il contributo della chemioterapia citotossica alla sopravvivenza a distanza di 5 anni nei tumori degli adulti Oggetto:
Il dibattito sul finanziamento e la disponibilità dei medicinali citotossici stimola delle domande sull’effettivo contributo della chemioterapia curativa o coadiuvante alla sopravvivenza di pazienti cancerosi adulti.
Materiali e metodi: Abbiamo eseguito una ricerca della letteratura per degli studi randomizzati che informano su un beneficio a distanza di 5 anni attribuibile alla chemioterapia citotossica nei tumori degli adulti.
Il numero totale di pazienti con nuova diagnosi per 22 tipi di tumori negli adulti venne ottenuto per l’Australia dai dati del registro tumori e per gli USA dai dati della sorveglianza epidemiologica e risultati finali, per il 1998. Per ogni tipo di tumore il numero assoluto dei traenti beneficio era il prodotto di:
(a) il numero totale delle persone con quel tipo di tumore
(b) la proporzione o sottogruppo (sottogruppi) di quel tipo di tumore che mostrava un beneficio
(c) l’incremento in percentuale nella sopravvivenza a distanza di 5 anni dovuto alla sola chemioterapia citotossica
Il contributo totale era la somma dei numeri assoluti che mostravano un beneficio nella sopravvivenza a distanza di 5 anni, espressa come percentuale del numero totale per ognuno dei 22 tipi di tumore.
Risultati:
Il contributo totale della chemioterapia citotossica curativa o coadiuvante alla sopravvivenza a distanza di 5 anni negli adulti è stato stimato essere il 2,3% in Australia e il 2,1% negli USA.
Conclusione:
Visto che il tasso di sopravvivenza a distanza di 5 anni nei casi di tumore è oggi più del 60% in Australia, è evidente che la chemioterapia citotossica fa soltanto un minimo contributo alla sopravvivenza nei casi di tumori.
Per giustificare il finanziamento e la disponibilità della chemioterapia citotossica in futuro, urge una valutazione rigorosa della relazione costo-beneficio e dell’impatto sulla qualità della vita.
Fonte: Morgan – 1, G. et al. (2004) Clinical Oncology 16, 549-560 + Morgan – 2
Pubblicato nel 2004 lavoro scientifico australiano che prende in esame più di 220.000 casi di tumore ricavati da dieci anni di statistiche mediche australiane e americane (gennaio 1994-gennaio 2004) sui risultati della Chemio nella cura del cancro.
I risultati usciti dallo spoglio di un campione immenso e più che rappresentativo di circa 227.800 casi di tumore sono catastrofici: solo circa il 2,1% (AU) – 2,3 % (USA) dei pazienti sottoposti alla chemio risulta essere ancora vivo dopo 5 anni dall’inizio del trattamento “terapeutico”.
L’articolo è molto semplice come impostazione e, sia in tabella 1 (pagina 551) che in tabella 2 (pagina 552) sono riportate, in ultima colonna, queste percentuali di sopravvissuti alla CHEMIO dopo 5 anni dall’inizio del trattamento:
percentuale di sopravvissuti dello 0%: cancro del pancreas, cancro dell’utero, cancro della prostata, cancro della vescica, cancro del rene, melanoma, sarcoma e mieloma Multiplo.
percentuale di sopravvissuti dell’1% : cancro dello stomaco e del colon
percentuale di sopravvissuti del 2%: cancro della mammella e del polmone
percentuale di sopravvissuti del 3-5%: cancro del retto
percentuale di sopravvissuti del 4-5%: tumori al cervello
percentuale di sopravvissuti del 5%: cancro dell’esofago
percentuale di sopravvissuti del 9%: cancro dell’ovaio
percentuale di sopravvissuti del 10%: linfoma NON Hodgkin
percentuale di sopravvissuti del 12%: cancro della cervice uterina
percentuale di sopravvissuti del 40%: Seminoma del testicolo e Linfoma di Hodgkin
By Morgan G.: “The contribution of cytotoxic chemotherapy to 5-year survival in adult malignancies”, Clinical Oncol., 2004, 16, pagine 549-560.
Il Cancro nasce in sintesi e secondo la Medicina naturale, perche’ l’organismo del canceroso e’ intossicato, e la microcircolazione, nei tessuti intossicati, viene ad essere alterata, producendo, a valle di essa, nelle cellule dei tessuti investiti da quel processo: malfunzione cellulare, (nutrimento ed eliminazione = respirazione cellulare alterata = metabolismo alterato = malnutrizione cellulare e tissutale assicurata), producendo successivamente infiammazione nei tessuti e stress ossidativo cellulare e per caduta immunodepressione, e parallelamente alterazione anche del sistema enzimatico per la precedente alterazione della flora batterica, pH digestivo non regolare (e quindi l’organismo e’ mancante di minerali e vitamine ed in stato di acidosi), in quelle condizioni esso e’ molto facilmente parassitato da certi, parassiti, batteri e funghi (candida) i quali producono anche tossine ed ulteriori infiammazioni: Ma tutto cio’ e’ “gestito” come Causa primordiale dai Conflitti Spirituali (consci ed inconsci) e dall’intenso stress del vissuto –
Il Cancro quindi e’ una malattia MULTIFATTORIALE.
Quindi il medico, il terapeuta od il soggetto stesso DEVONO operare seguendo la stessa strada percorsa per l’ammalamento.
Cioe’ devono lavorare per disintossicare il malato + disinfiammare l’organismo ed i tessuti interessati, ripristinare il pH digestivo, enormalizzare le digestioni + il malassorbimento sempre presente nel malato ed eliminare quei parassiti, batteri e funghi, che hanno proliferato in modo abnorme, per mancanza dei loro antagonisti + rinforzare il sistema immunitario SEMPRE compromesso in TUTTI i malati, cancerosi compresi ed eliminare i Conflitti Spirituali (quali Vere Cause) e lo stress esistenti, oltre a lavorare sul metabolismo alterato per ridurre ed eliminare lo stress ossidativo cellulare e quindi quello tissutale, sempre presenti in qualsiasi malattia e specie nel cancro, per i danni alla microcircolazione indotti dalle intossicazioni piu’ o meno intense.
Seria RICERCA sul CANCRO (ostacolata dall’Oncologia ufficiale)
La guerra contro il Cancro e’ stata definitivamente vinta cinquant’anni fa, ma nessun medico oncologo-ospedaliero ve lo confessera’ mai.
vedi: 1.000 Piante per il Cancro + Libro del dott. Nacci (IT) + Libro del dott. Nacci in Inglese + Condiloma eliminato con acqua basica al Bicarbonato di Sodio + Nutriterapia Biologica Metabolica x il Cancro e non solo +
Visionare questa intervista:
http://www.curenaturalicancro.org/base_schermo_grande_testimonianza_dottore.htm
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I “successi” della medicina ufficiale sul cancro – 22/04/2008
Alcuni brani tratti dal libro “Kankropoli”, di Alberto Mondini.
“Iniziamo a vedere cosa realmente viene fatto a chi oggi si ammala di cancro. Nella stragrande maggioranza dei casi si usano, dove è possibile, unicamente tre metodi: l’asportazione chirurgica, la chemioterapia e l’irradiazione.
Il primo rimedio è del tutto inutile, perché il tumore non è che lo stadio finale e più visibile di una situazione patologica che coinvolge tutto l’organismo. Pertanto, dopo l’asportazione, la recidiva è quasi la regola, in quanto le difese immunitarie del paziente saranno ulteriormente indebolite dal trauma delle ferite, dall’intossicazione dell’anestesia, dagli antibiotici e dagli altri medicinali.
Gli altri due metodi si basano sul fatto che le cellule cancerose sono più deboli di quelle sane, pertanto, sotto l’azione di veleni o di radiazioni ionizzanti, sono le prime a morire.
Questa constatazione porta però a una delle pratiche più insensate della storia della medicina: avvelenare ed irradiare il paziente per guarirlo! Anche la persona meno informata, riesce a comprendere che guarigione significa miglioramento della salute.
Nessuno pensa che l’inquinamento, gli esperimenti atomici o l‘incidente di Chernobyl siano i provvidenziali vantaggi dei nostri tempi per mantenerci sani.
Nei fatti, anche con la chemioterapia e l’irradiazione, dopo un iniziale, apparente successo, il malato, con il sistema immunitariomassacrato, indebolito nel corpo e nella mente, svilupperà generalmente in breve tempo un nuovo tumore, questa volta ancor più difficile da curare.
Eppure, specialmente negli ultimi mesi, in occasione dei vari dibattiti sulla cura Di Bella, avrete sentito fior di luminari, illustri primari, grandi ricercatori, sostenere che le critiche alle attuali terapie oncologiche non hanno ragione di esistere, che la medicina ha fatto enormi passi in avanti, che le percentuali di guarigione sono già nell’ordine del 50% e che tale percentuale è in fase di crescita.
In conclusione, la medicina sta facendo il proprio dovere ed i soldi assegnati alla ricerca hanno dato i frutti sperati.
Vediamo ora quali sono, in realtà, i “grandi progressi” che da alcuni anni la scienza sta compiendo nel campo della lotta ai tumori.
Riunione del settembre 1994 del President’s Cancer Panel:
“Tutto sommato, i resoconti sui grandi successi contro il cancro, devono essere messi a confronto con questi dati” aveva detto Balair, indicando un semplice grafico che mostrava un netto e continuo aumento della mortalità per cancro negli Stati Uniti dal 1950 al 1990. “Torno a concludere, come feci sette anni fa, che i nostri vent’anni di guerra al cancro sono stati un fallimento su tutta la linea. Grazie”.
Chi è questo personaggio che esprime idee così eretiche, un medico alternativo ?
Un ciarlatano come è stato definito Di Bella ? Un guaritore che approfitta dei poveri malati ?
Uno che non conosce le percentuali di guarigione ?
Purtroppo per loro, niente di tutto questo. Risulta difficile definire ciarlatano o incompetente, John C. Balair III, insigne professore di epidemiologia e biostatistica alla Mc Gill University, uno dei più famosi esperti di oncologia degli Stati Uniti e dell’intero pianeta.
Non parlava del resto ad una platea di sprovveduti; il President’s Cancer Panel è nato in conseguenza del National Cancer Act, un programma di lotta contro il cancro, firmato dal presidente americano Richard Nixon il 23 dicembre 1971 e per cui si sono spesi fino al 1994 ben 25 miliardi di dollari.
I dati relativi alla situazione della lotta al cancro vengono forniti direttamente al Presidente degli Stati Uniti.
La conclusione principale di Balair, con cui l’NCI (National Cancer Institute) concorda, è che la mortalità per cancro negli Stati Uniti è aumentata del 7% dal 1975 al 1990.
Come tutte quelle citate da Balair, questa cifra è stata corretta per compensare il cambiamento nelle dimensioni e nella composizione della popolazione rispetto all’età, cosicché l’aumento non può essere attribuito al fatto che si muore meno frequentemente per altre malattie.
La mortalità è diminuita per tumori quali quelli del colon e del retto, dello stomaco, dell’utero, della vescica, delle ossa, della cistifellea e dei testicoli. La mortalità per cancro nei bambini si è quasi dimezzata fra il 1973 e il 1989, in gran parte grazie alle migliori terapie.
Tuttavia, dato che i tumori infantili erano comunque rari, questo miglioramento – e quello più lieve registrato nei giovani adulti – ha avuto solo un effetto assai ridotto sul quadro generale.
In totale, gli incrementi della mortalità per cancro sono circa il doppio delle riduzioni.
Edward J. Sondik, esperto di statistica del National Cancer Institute, sostiene che vi sarebbe un aumento di oltre il 100% dei casi di cancro al polmone nelle donne fra il 1973 e il 1990. Anche il melanoma e il cancro alla prostata hanno avuto incrementi considerevoli, di oltre l’80%, in quel periodo. Sondig ha concluso che l’incidenza totale del cancro è aumentata del 18% fra il 1973 e il 1990.
“Nessun esperto del settore può continuare a credere che dietro l’angolo vi sia necessariamente tutta una serie di magnifiche terapie contro il cancro in attesa di essere scoperte” asserisce Balair ribadendo di averne abbastanza della continua sfilata di notizie sensazionali che fanno credere che una cura risolutiva stia per essere messa a punto.
Le chemioterapie esistenti, nonostante i progressi, sono ancora armi a doppio taglio. Alcuni dei trattamenti per il linfoma e la leucemia inducono altri tumori, dopo il completamento della terapia per la malattia originaria.
Non notate una leggera disparità tra i dati che avete letto ora e le statistiche trionfalistiche che avete sentito dai famosi clinici italiani ? Forse può dipendere dal lasso di tempo intercorso, in fondo questi dati risalgono al 1993, magari la situazione è notevolmente migliorata.
Vediamo allora cosa afferma Balair nel 1997 su New England Journal of Medicine, una delle più prestigiose riviste mediche a livello mondiale: “La guerra contro il cancro è lontana dall’essere vinta. L’efficacia dei nuovi trattamenti contro la mortalità è molto deludente”.
Il Giornale – Inchiesta sul cancro n°1
Se non siete ancora convinti, o semplicemente desiderate ulteriori dati, eccone altri due. Il primo è la vasta indagine condotta per 23 anni dal Prof. Hardin B. Jones, fisiologo presso l’Università della California, e presentata nel 1975 al Congresso di Cancerologia, presso l’Università di Berkeley. Oltre a denunciare l’uso di statistiche falsificate, egli prova che i cancerosi che non si sottopongono alle tre terapie canoniche sopravvivono più a lungo o almenoquanto chi riceve queste terapie.
Come dimostra Jones, le malate di cancro al seno che hanno rifiutato le terapie tradizionali, mostrano una sopravvivenza media di 12 anni e mezzo, quattro volte superiore a quella di 3 anni raggiunta da coloro che si sono invece sottoposte alle cure complete.
Il secondo caso riguarda uno studio condotto da quattro ricercatori inglesi, pubblicato su una delle più importanti riviste mediche al mondo: The Lancet del 13/12/1975 e che riguarda 188 pazienti affetti da carcinoma inoperabile ai bronchi. La vita media di quelli trattati con chemioterapia completa fu di 75 giorni, mentre quelli che non ricevettero alcun trattamento ebbero una sopravvivenza media di 220 giorni.
By Gian Paolo Vallati – Fonte: pensierolaterale.blog.com
IMPORTANTE SCOPERTA su Latte materno e Cancro
Ricercatori svedesi dell’Università di Lund hanno trovato risultati promettenti dalla ricerca gli effetti della sostanza sui pazienti. concancro alla vescica – Maggio 2017
Nei primi studi clinici con pazienti affetti da cancro della vescica, quelli iniettati con il composto ha cominciato a gettare le cellule tumorali morte attraverso la loro urina in pochi giorni.
Il composto derivante dal latte materno mira le cellule tumorali da solo, offrendo un’alternativa ai trattamenti chemio e radioterapia che danneggiano le cellule, sia sane e cancerose nel corpo.
http://www.independent.co.uk/life-style/health-and-families/health-news/breast-milk-cancer-sweden-university-of-lund-a7735351.html
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Esistono circa 60-70 farmaci citotossici in commercio in tutto il mondo.
Per l’Italia i nomi commerciali sono riportati in tabella 2a (elenco parziale):
Alcuni di questi veleni causano meno problemi di altri come:
insonnia, spossatezza, diarrea, alopecia, stomatite, leucopenia, piastrinopenia, anemia, nausea, vomito… Questi sono gli effetti collaterali immediati e conosciuti perché visibilmente riscontrabili.
Ciò di cui raramente si parla sono gli effetti più gravi e più duraturi, le cui conseguenze deteriorano profondamente la vita delpaziente e il decorso stesso della sua malattia, rendendo inutili persino le terapie basate sull’immuno-stimolazione dei linfociti Natural Killer, sull’attività apoptotica e detossificante di estratti di piante mediche.
Questi danni profondi e irreversibili, di cui raramente si discute, sono i seguenti:
1) grave riduzione, stabile e duratura, del numero di particolari tipi e sottotipi di globuli bianchi, indispensabili alla risposta immunitariaspecifica contro il tumore.
2) mutazioni cellulari di tipo somatico, con comparsa di altri tumori secondari e/o metastasi
3) mutazioni cellulari di tipo germinale (testicoli oppure ovaie), con comparsa di: sterilità, aborti o di bimbi malformati in quei casi di genitore sopravvissuto alla Chemio-Terapia e al Cancro.
4) accelerazione della crescita del tumore, anziché una sua riduzione, con comparsa di resistenza crociata del tumore ad altri veleni (pompa glicoproteica di membrana).
La Chemio-Terapia è quindi controindicata in maniera assoluta in qualsiasi forma di associazione alla Immuno-Terapia.
La Chemio-Terapia è infatti gravemente depletoria soprattutto nei confronti dei linfociti, di cui è stata riconosciuta la buona capacità di identificazione e di distruzione di masse tumorali mediante Immuno-Terapia specifica anti-neoplastica (vedi capitolo 4).
Si può infatti affermare, secondo l’autore del presente lavoro, che saranno solo e soltanto le difese immunitarie del paziente stesso a risolvere la patologia neoplastica, portandolo così ad una completa guarigione dal Cancro.
L’intervento chirurgico e la Radio-Terapia devono essere considerate soltanto come tecniche o metodiche d’appoggio capaci di eliminare una certa quota della massa tumorale primitiva e delle sue metastasi, fermo restando che nessuna di queste due componenti deve essere considerata causa di guarigione finale del paziente dal tumore: l’eventuale ed effettiva guarigione del paziente dal proprio tumore dipenderà solo e soltanto dalla capacità delle difese immunitarie di riconoscere e distruggere in maniera selettiva e radicale il tumore stesso L’Immuno-Terapia nega pertanto alla CH.T. qualsiasi valenza curativa e di guarigione nei confronti del tumore.
Si può pertanto affermare che è stato già dimostrato in letteratura medica il fallimento sostanziale della Chemio-Terapia per quasi tutte le forme tumorali (vedi Tabella 2b): la Chemio-Terapia riduce la massa tumorale, sia pure al gravissimo prezzo di arrecare danni estesi a tutti gli organi e ai tessuti del paziente, determinando: insufficienza midollare (con la conseguenza di infezioni e di caduta di difesa immunitaria contro il tumore stesso), insufficienza epatica e renale, possibile evoluzione in fibrosi polmonare con insufficienza respiratoria, danni cardiaci e ai vasi ematici, leucemie e cancri secondari in percentuale variabile.
In ogni caso, la ripresa neoplastica avviene quasi sempre, spesso caratterizzata da resistenza crociata delle cellule tumorali ad altri farmaci chemio-terapici, in cicli di Chemio-Terapia successiva di seconda o terza linea, fino ad essere definita alla fine, in termini del tutto inappropriati, “Chemio-Terapia di salvataggio”: in realtà una Chemio-Terapia finale e distruttiva, eseguita con farmaci chemioterapici di vario tipo, che non riescono mai a salvare il paziente, né tanto meno a condurlo a guarigione effettiva.”
Tabella 2a: Farmaci cito-tossici in vendita in Italia per Chemio-Terapia
i nomi commerciali sono in corsivo. I costi, in Lire, sono riferiti all’anno 1998
AZIENDE FARMACEUTICHE:
Astra Zeneca S.p.A.
Aventis Pharma S.p..A.
Bristol-Myers Squibb S.p.A
Chiron Italia S.r.l.
Dompè Biotec S.p.A.
Eli Lilly S.p.A.
Glaxo Wellcome S.p.A.
Ipsen S.p.A.
Italfarmaco S.p.A.
Janssen-Cilag S.p.A.
Novartis Farma S.p.A.
Roche S.p.A.
Schering Plough S.p.A.
Agenti alchilanti
Ciclofosfamide :
ENDOXAN ASTA® di Asta Medica: 50 confetti da 50 mg l’uno, fascia A, Lire 17.300
ENDOXAN ASTA® di Asta Medica: fiale da 0,5 grammi; Fascia A, Lire : 8700
ENDOXAN ASTA® di Asta Medica: fiale da 1 grammo; Fascia A, lire: 15.400
Ifosfamide
Mostarda azotata Chim. e Farm. Mostarda azotata: denominazione generica di alcune sostanze vescicanti di formula analoga all’iprite (detto gas mostarda, per il suo odore simile alla senape)
Aggressivo chimico usato durante la prima guerra mondiale dai Tedeschi, in bombardamenti d’artiglieria, sul fronte tenuto dalle truppe alleate a Ypres, nelle Fiandre, il 20 luglio 1917.
Clorambucil:
LEUKERAN® della Glaxo: 25 compresse da 5 mg l’una; fascia A, Lire 22.200
LINFOLYSIN® del Nuovo Ist. Sier. Milan.: 50 confetti da 2 mg l’uno; fascia A, Lire 19.800
Busulfan:
MYLERAN® della Glaxo: 100 compresse da 2 mg; fascia A, Lire 29.000
Melfalan :
ALKERAN® della Glaxo: 25 compresse da 5 mg l’una; Fascia A, Lire: 26.300
Nitrosuree:
- A) Carmustina (BCNU)
- B) Iomustina (CCNU)
Cis-diclorodiammina platino:
CIS-PLATINO TEVA® della Teva: fiale da 20 ml da 10 mg per endovena; fascia A, Lire 20.200
CIS-PLATINO TEVA® della Teva: fiale da 100 ml da 50 mg per endovena; fascia A, lire 84.200
CITOPLATINO® della Rhone Poulenc: fiale da 10 mg per endovena; fascia A, lire 20.800
CITOPLATINO® della Rhone Poulenc: fiale da 25 mg per endovena; fascia A, lire 47.800
CITOPLATINO® della Rhone Poulenc: fiale da 50 mg per endovena; fascia A, lire 95.000
PLATAMINE® della Pharmacia; fiale da 10 mg; Fascia A, lire 20.800
PLATAMINEâ® della Pharmacia; fiale da 25 mg; Fascia A, lire 47.800
PLATAMINE® della Pharmacia fiale da 50 mg ; Fascia C, lire 91.000
PLATINEX® della BMS fiale per endovena da 10 mg; Fascia C, lire 19.200
PLATINEX® della BMS fiale per endovena da 10 mg in 20 ml, sol. Pronta; Fascia A, lire 20.200.
PLATINEX® della BMS: fiale per endovena da 25 mg in 50 ml; fascia A, lire 45.700
PLATINEX® della BMS: fiale per endovena da 50 mg in 100 ml; fascia C, lire 91.100
Carboplatino:
PARAPLATIN® della BMS: fiale da 150 mg per endovena (Fascia A, Lire 265.000)
PARAPLATIN® della BMS: fiale da 50 mg per endovena (Fascia A, Lire 88.200)
Antibiotici anti-tumorali (ricavati dallo Streptomyces):
Doxorubicina (Adriamicina):
ADRIBLASTINA SOL. PRON.® della Pharmacia : fiale da 10 mg in 5 ml; Fascia C, Lire 29.000.
Daunorubicina (Daunomucina):
DAUNOBLASTINA® della Pharmacia : fiale da 20 mg; fascia A, lire 25.500
Bleomicina:
BLEOMICINA® della Rhone Poulenc: fiale liofilizz. da 15 mg per endovena; fascia A, lire 52.700
Dactinomicina (Actinomicina D):
Mitomicina C:
MITOMYCIN C® della Kyowa; fiale da 2 mg; Fascia A, lire 21.400
Alcaloidi di origine vegetale
Alcaloidi della Vinca :
Vincristina:
VINCRISTINA PHARMACIA® della Pharmacia: fiale da 1 mg; fascia C; lire 21.300
VINCRISTINA PHARMACIA® della Pharmacia: fiale 2 mg; fascia C; lire 42.600
VINCRISTINA TEVA® della Teva: fiale da 1 mg; fascia C; lire 23.300
VINCRISTINA® della Eli Lilly: fiale da 1 mg, fascia A; lire 23.200
Vinblastina:
VELBE® della Eli Lilly; fiala da 10 mg; fascia A, lire 29.900
Derivati dalla Mandragora:
VP-16 (Mandragora, Podofillotossina)
Anti-Metaboliti (antagonisti delle purine)
Tioguanina (6 Thioguanina, 6 TG)
THIOGUANINE® della Glaxo, 25 compresse da 40 mg, fascia A, lire 76300
Mercaptopurina (6- Mercaptopurina, 6 MP)
PURINETHOL® della Glaxo, 25 compresse da 50 mg, fascia A, lire 26100
Antagonisti delle pirimidine
Citarabina (Citosina arabinoside, ARA-C)
ARACYTIN® della Pharmacia: fiale da 100 mg in 10 ml, fascia A, lire 9.400
ARACYTIN® della Pharmacia: fiale da 500 mg in 5 ml, fascia A, lire 36.400
ERPALFA® della Intes: collirio da 0,5 % in 5 ml, impiegata nelle cheratiti virali; fascia C, lire 6100
Flurouracile (5-Fluorouracile, 5-FU)
FLUOROURACILE TEVA® della Teva, fiale da 250 mg; fascia A, lire 12.100.
FLUOROURACILE® della Roche, fiale da 250 mg in 45 ml; fascia C, lire 31.300
EFUDIX® della Roche, unguento da 20 grammi al 5%; fascia A, lire 8700; impiegato per applicazioni d’unguento sulla pelle per cheratosi solare, cheratosi senile, malattia di Bowen, epiteliomi basocellulari
Metotrexato (MTX)
BRIMEXATE® della BMS ; fiale da 20 mg; fascia C, lire 8.800
METHOTREXATE 500® della Wyeth; fiale da 500 mg; fascia A, lire 146.200
METHOTREXATE® della Wyeth; 100 compresse da 2,5 mg; fascia C, lire 25.800 METHOTREXATE® della Wyeth; 25 compresse da 2,5 mg; fascia A, lire 9.600 METHOTREXATE® della Wyeth; fiale da 50 mg; fascia A, lire 12.800 METHOTREXATE® della Wyeth; fiale da 5 mg; fascia A, lire 3.400
METHOTRESSATO TEVA® della Teva ; fiale da 500 mg; fascia A, lire 146.300
METHOTRESSATO TEVA® della Teva ; fiale da 50 mg; fascia A, lire 19.800
Nota: impiegato anche nell’artrite reumatoide dell’adulto
Dacarbazina
DETICENE® della Rhone Poulenc: fiale da 100 mg in 10 ml; fascia A, lire 10.200
DTIC (Imidazol-4-carboxamide-dimetiltriazeno)
ALTRI CHEMIOTERAPICI:
Vindesina Solfato
ELDISINE® della Eli Lilly, fiale da 5 mg fascia A, lire 282.400
Tabella 2b : Il fallimento della Chemio-Terapia (bibliografia)
Abstract No. 146, in: Proc. Amer. Soc. Clin. Oncol., Vol. 11, p 80, 1992.
Abstract No. 163, in: Proc. Amer. Soc. Clin. Oncol. 9, p.43, 1990.
Abstract No. 614, in: Proc. Amer. Soc. Clin. Oncol., Vol. 12, pp 255, 1993.
Abstract No. 706, in: Proc. Amer. Soc. Clin. Oncol., Vol.11, pp.223, 1992.
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