La CHEMIO TERAPIA oltre ad intossicare, (Italiano + English)
UCCIDE e distrugge anche le cellule cerebrali e poi prematuramente, il soggetto !
vedi: Terapia G. Puccio, dimostrazioni effetti del Bicarbonato di Sodio
E’ INDISPENSABILE per stare sempre BENE e’ l’assunzione quotidiana, per certi periodi,
di acqua Basica a pH min. di 7,35 > 11 (almeno 1,5 lt)
Le bevande troppo saline e/o le bevande industriali, non vanno bevute giornalmente e/o spesso,
anche e per le loro forti acidità, in quanto influiscono sull’alterazione dei giusti valori di pH dell’acqua del corpo, il terreno.
L’acidosi è la base fisiologica del Cancro – Il Conflitto Spirituale Irrisolto, ne è la Causa primaria
Cancro è una strage…anche con la Chemio
Nutriterapia Biologica Metabolica x Cancro
Circolazione sanguigna: prevenzione degli infarti ed ictus/ischemie
I citrati eliminano calcificazioni arteriose. Gli ascorbati fanno il resto !
Perché i medici non dicono che la CHEMIO è CANCEROGENA, malgrado essa sia immessa negli elenchi ufficiali come sostanza cancerogena !
Origine storica della CHEMIO TERAPIA
https://www.metodoruffini.it/index.php/nostro-blog/1168-origine-storica-della-chemioterapia
Sulla Chemioterapia si sa già tutto:
Essa ha un’azione deleteria e devastante sull’intero organismo. La chemioterapia si regge su un assioma, anzi su un paradosso: “Ciò che fa venire il cancro, lo guarisce”, guardate a che assurdità si è arrivati.
Nella chemioterapia, la ciclofosfamide non è altro che un iprite chelata che viene introdotta nell’organismo, causa sui tessuti delle reazioni di Feulgen liberando quattro molecole di acido cloridrico.
Quindi come si può pensare di curare il cancro con l’acido cloridrico ?
Altre info sulle cure alternative ed altro:
https://www.dionidream.com/salute/vaccini_e_malattie/cancro/
vedi: Confronto fra Chemio terapia ed Ascorbato di Potassio
Questi i dati scientifici che espongono la sostanziale inutilità o pericolosita’ della chemio terapia
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15630849
CANCRO risolto ?
La registrazione per la visione el documentario “Eastern Medicine”; esso mette in mostra i segreti anti-cancro in 7 nazioni asiatiche – 27/03/2019
Ma cosa succederebbe se il cancro fosse già stato risolto al di fuori del ristretto sistema della medicina occidentale corrotto dai farmaci ?
Un documentario in 7 parti, con il lancio della registrazione di oggi, ti porta le risposte trovate attraverso la medicina orientale . Il documentario prodotto professionalmente si chiama Eastern Medicine – Journey Through Asia , ed è uno sguardo esclusivo sui trattamenti per il cancro naturale, disponibili solo attraverso il nostro partner cinematografico linkato di seguito (Netflix e Amazon stanno mettendo al bando tutti i film sulla salute olistica, che ci crediate o no) .
Ma non devi perderti questo incredibile evento documentario. Registrati ora a questo link e sarai in grado di vedere il documentario completo gratuitamente, direttamente dal sito web dei produttori cinematografici che hanno viaggiato attraverso l’Asia per immortalare questo spettacolare evento cinematografico.
Le vere risposte al cancro si trovano al di fuori degli Stati Uniti, e al di fuori del sistema corrotto “malato” controllato dal settore farmaceutico
I 7 episodi sono intitolati:
EPISODIO 1 “La terra del sole nascente”
EPISODIO 2 “L’isola meravigliosa “
EPISODIO 3 “Perla dei mari dell’oriente”
EPISODIO 4 “La città del leone”
EPISODIO 5 “La terra degli indigeni del Malese”
EPISODIO 6 “La terra del sorriso”
EPISODIO 7 “La terra degli alberi di Jambu”
Registrati ora a questo link per guardare il documentario completo – (La registrazione è gratuita.)
Preservare la conoscenza umana che può salvare vite e porre fine alla sofferenza
Prima di tutto bisogna sapere cosa si intende in oncologia per paziente guarito di cancro.
Poiché effettive guarigioni non ne ottengono mai, definiscono guarito colui che sopravvive almeno cinque anni dal giorno della diagnosi, anche se muore cinque anni e un giorno dopo, anche se alla fine del quinto anno ha un cancro grande come una zucca che gli sta straziando il corpo. Credo che poche persone conoscano questo dato. Non crediate tuttavia che venga tenuto segreto; ma, per darvi un’idea, in tanti anni io per televisione l’ho sentito dire solo un paio di volte e di sfuggita. Confrontate ciò con le migliaia di ore di chiacchiere trionfalistiche di Tirelli and company.
Ricordatevi poi che cambiare il significato alle parole è un mezzo per confondere e dominare.
Questo dato pertanto è fondamentale, è la chiave per capire veramente tutti i discorsi che fanno gli oncologi quando parlano di “guarigione”.
Premesso ciò: ogni 100 persone che si ammalano di cancro, 61 muoiono entro 5 anni dalla diagnosi.
Le statistiche di sopravvivenza a 10 anni sono più difficili da trovare. Sono così sconsolanti che gli oncologi si vergognano veramente a farle vedere. Sembra comunque che siano attorno al 10-15%.
Provate un po’ ad immaginare un impresario edile che costruisce case il cui 61 % crolla entro cinque anni dalla costruzione. Prima di tutto nessuno comprerebbe più da lui e poi verrebbe messo in galera; a meno che qualcuno non lo appenda prima al più vicino lampione… Invece gli oncologi vengono strapagati, onorati, vezzeggiati, ascoltati per ore e ore in noiosissime trasmissioni televisive. I più famosi oncologi italiani riescono a farsi pagare 200 euro o più per visite di 10-15 minuti! Incomprensibile… Il fatto è che costoro fanno leva sulla paura, sul dolore e sull’ignoranza di questi dati da parte dei malati e dei loro famigliari. Come la paura e l’ignoranza vengono poi alimentate sistematicamente con ogni mezzo, potete facilmente constatarlo voi stessi.
Tratto da: aerrepigi.org
vedi: Bibliografia + Chemio non risolve
Ecco gli effetti della Chemio terapia sull’organismo umano:
http://www.healthline.com/health/cancer/effects-on-body
Danni della Chemioterapia
Danni Chemio 1 + Danni Chemio 2 + Danni Chemio 3 + Danni Chemio 4 + Danni Chemio 6 + Cancro terreno
ATTENZIONE
La chemioterapia non è una passeggiata nel parco, eppure molte persone si sottopongono ai suoi spiacevoli effetti nella speranza di guarire il loro cancro. Sfortunatamente, potrebbe essere tutto inutile, mentre un altro studio relativo ha dimostrato che la chemioterapia può effettivamente diffondere la stessa malattia che si intende fermare.
In uno studio condotto dal Beth Israel Deaconess Medical Center, i trattamenti radioterapici e chemioterapici che uccidono le cellule tumorali hanno dimostrato che i tumori cancerosi diventano più grandi e più prolifici. Infatti, le cellule tumorali morenti che la chemioterapia ha messo in moto in realtà innescano l’infiammazione che causa una crescita più aggressiva dei tumori.
Il Dott. Dipak Panigraphy ha detto: “In questo studio dimostriamo che i detriti generati dalla chemioterapia dalle cellule tumorali morte e morenti possono stimolare la crescita del tumore, che ha implicazioni fondamentali per il trattamento dei pazienti oncologici. La terapia convenzionale contro il cancro progettata per uccidere le cellule tumorali è intrinsecamente un’arma a doppio taglio “.
Le loro scoperte arrivano sulla scia di un altro studio pubblicato su Science Translational Medicine lo scorso anno che ha scoperto che la chemioterapia può causare la moltiplicazione delle cellule del cancro al seno.
Uno studio del 2013 su questo tema ha prodotto alcuni risultati molto preoccupanti. Pubblicato in Nature , lo studio ha anche scoperto che la chemioterapia promuove la diffusione e la crescita delle cellule tumorali danneggiando il tessuto sano intorno ai tumori, e ha fatto un ulteriore passo in avanti scoprendo che ha indotto le cellule tumorali a sviluppare resistenza alla chemioterapia, essenzialmente mutando in cellule tumorali “super” . Proprio come i superbatteri, queste cellule cancerose sono resistenti ai più aggressivi tipi di chemioterapia disponibili, rendendo il cancro molto più letale di prima.
I risultati della chemioterapia peggiorano rispetto all’assenza di trattamento ?
Alcuni esperti hanno sottolineato che la chemioterapia uccide i malati di cancro più rapidamente che non ricevere alcun trattamento. Ad esempio, il professore della University of California, Berkeley, Fisica medica e fisiologia Dr. Hardin B. Jones ha detto che la sua ricerca mostra che le persone che hanno rifiutato il trattamento di chemioterapia per il cancro hanno vissuto in media 12,5 anni, mentre quelli che ricevono questi trattamenti hanno una durata media di soli tre anni.
In sostanza, il rifiuto dei trattamenti convenzionali per il cancro fa sì che i pazienti vivano quattro volte di più rispetto a quelli che salgono a bordo, in media. Le sue scoperte sono state pubblicate sulla rivista Transactions of the New York Academy of Sciences.
In effetti, l’ orologio della morte di Pharma mostra che la chemioterapia ha ucciso oltre 18 milioni di persone dall’inizio del 2000, ovvero più persone di quelle che sono morte a causa di guerre, suicidi e terrorismo messi insieme.
Il trattamento del cancro rende alcune persone ricche, mentre uccide altri !
Tuttavia, come Christina Sarich ha sottolineato in The Waking Times , continuiamo a spendere oltre 107 miliardi di dollari all’anno per il trattamento del cancro. Il fatto che questa cifra sia destinata a raggiungere più di $ 150 miliardi entro il 2020 ti dice tutto ciò che devi sapere sullo stato attuale dei trattamenti medici per il cancro.
Una diagnosi di cancro è devastante per i pazienti e i loro cari e affrontare tutte le decisioni che devono essere prese può essere schiacciante. Molte persone hanno trovato successo con i trattamenti naturali, che si tratti di succo di carota o olio di cannabis, ma i risultati variano così tanto a seconda dell’individuo che è davvero difficile fare testa o croce su tutte le informazioni là fuori. Una cosa di cui possiamo essere sicuri, grazie a studi come questi, è che la chemioterapia non è sempre la strada migliore da percorrere, e vale la pena esplorare altre opzioni in modo da poter prendere la decisione più consapevole possibile sul trattamento.
Tratto da: Natural News
Leggi ulteriori notizie sui trattamenti per il cancro a Chemo.news .
Le fonti includono:
– WakingTimes.com
– STM.ScienceMag.org
– CNBC.com
– PharmaDeathClock.com
Tratto da: https://www.naturalnews.com
Uno studio apparso su Lancet Oncology lancia l’allarme sulla nocività delle cure (chemioterapia) che in alcuni ospedali inglesi avrebbe provocato la morte del 50% dei pazienti.
https://www.thelancet.com/journals/lanonc/article/PIIS1470-2045(16)30383-7/fulltext
Sommario
Sfondo
La mortalità a 30 giorni potrebbe essere un utile indicatore di danno evitabile per i pazienti da trattamenti antitumorali sistemici, ma i dati per questo indicatore sono limitati. Il set di dati Systemic Anti-Cancer Therapy (SACT) raccolto da Public Health England permette di valutare i fattori che influenzano la mortalità a 30 giorni in una popolazione nazionale di pazienti. Lo scopo di questo primo studio basato sul set di dati SACT è stato quello di stabilire dei benchmark nazionali di mortalità a 30 giorni per le pazienti con tumore al seno e ai polmoni che ricevono il SACT in Inghilterra, e di iniziare a identificare dove la cura dei pazienti potrebbe essere migliorata.
Metodi
In questo studio basato sulla popolazione, abbiamo incluso tutte le donne con cancro al seno e tutti gli uomini e le donne con cancro ai polmoni residenti in Inghilterra, che avevano 24 anni o più e che hanno iniziato un ciclo di SACT nel 2014, indipendentemente dal numero di cicli o programmi di trattamento precedenti, e indipendentemente dalla loro posizione all’interno della traiettoria della malattia. Abbiamo calcolato una mortalità di 30 giorni dopo l’ultimo ciclo di SACT per quei pazienti. Abbiamo effettuato analisi logistiche di regressione, correggendo i fattori rilevanti, per esaminare se i fattori relativi al paziente, al tumore o al trattamento fossero associati al rischio di mortalità a 30 giorni. Per ogni tipo di cancro e intenzione, abbiamo calcolato i tassi di mortalità a 30 giorni e il volume dei pazienti a livello di fiducia dell’ospedale, e li abbiamo confrontati in un diagramma a imbuto.
Risultati
Tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2014, abbiamo incluso 23 228 pazienti con cancro al seno e 9634 pazienti con carcinoma polmonare a cellule non piccole (NSCLC) nelle nostre analisi di regressione e di fiducia. La mortalità a 30 giorni è aumentata con l’età sia per le pazienti con cancro al seno che per le pazienti con NSCLC trattate con intento curativo, e diminuita con l’età per le pazienti che ricevono il SACT palliativo (breast curative: odds ratio [OR] 1-085, 99% CI 1-040-1-1-1-132; p<0-0001; NSCLC curativo: 1-045, 1-013-1-079; p=0-00033; palliativo del seno: 0-987, 0-977-0-996; p=0-00034; NSCLC palliativo: 0-987, 0-976-0-998; p=0-0015). Anche la mortalità a 30 giorni è stata significativamente più elevata per le pazienti che hanno ricevuto il primo SACT curativo o palliativo segnalato rispetto a quelle che hanno ricevuto il SACT in precedenza (palliativo al seno: OR 2-326 99% CI 1-634-3-3-3-312; p<0-0001; NSCLC curativo: 3-371, 1-554-7-316; p<0-0001; NSCLC palliativo: 2-667, 2-109-3-3-373; p<0-0001), e per pazienti con peggioramento del benessere generale (performance status 2-4) rispetto a quelli che generalmente stavano bene (breast curative: 6-057, 1-333-27-513; p=0-0021; palliativo al seno: 6-241, 4-180-9-319; p<0-0001; palliativo NSCLC: 3-384, 2-276-5-032; p<0-0001). Abbiamo identificato trust con tassi di mortalità superiori ai limiti di controllo del 95%; questo includeva sette per il cancro al seno curativo, quattro per il cancro al seno palliativo, cinque per il NSCLC curativo e sette per il NSCLC palliativo.
Interpretazione
I nostri risultati mostrano che diversi fattori influenzano il rischio di mortalità precoce di pazienti con cancro al seno e ai polmoni in Inghilterra e che alcuni gruppi sono ad un rischio sostanzialmente maggiore di mortalità a 30 giorni. L’identificazione di ospedali con tassi di mortalità di 30 giorni significativamente più elevati dovrebbe promuovere la revisione del processo decisionale clinico in questi ospedali. Inoltre, i nostri risultati evidenziano l’importanza di raccogliere dati di routine al di là degli studi clinici per comprendere meglio i fattori che pongono i pazienti a più alto rischio di mortalità a 30 giorni e, in ultima analisi, migliorare il processo decisionale clinico. La nostra comprensione dei fattori che influenzano il rischio di mortalità a 30 giorni aiuterà i medici curanti e i loro pazienti a prevedere l’equilibrio tra danni e benefici associati al SACT.
Finanziamento della Sanità pubblica in Inghilterra.
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CHEMIO e RADIO producono anche e non solo la Leucemia…
I pazienti trattati con “successo” per un cancro al seno, un tumore del colon oppure altre neoplasie maligne possono sviluppare, anche molti anni dopo la fine della cura, una forma di leucemia spesso fatale. La causa è una mutazione genetica che porta a tumori secondari conosciuti come t-MN, therapy-related Myeloid Neoplasms, e uno studio svolto all’MD Anderson Cancer Center dell’Università del Texas rivela che una mutazione pre-leucemica chiamata emopoiesi clonale può indentificare i pazienti a rischio di t-MN.
Questi risultati, descritti in un articolo appena pubblicato su The Lancet Oncology, sono stati presentati in contemporanea durante i lavori del Convegno annuale dell’American Society of Hematology svoltosi a San Diego dal 3 al 6 dicembre scorso.
«Le leucemie mieloidi correlate alla terapia si verificano in circa il 5% dei malati di cancro trattati con chemioterapia e/o radioterapia» esordisce il coautore Andy Futreal, presidente ad interim di Genomic Medicine, precisando che, dal momento che molti pazienti oncologici ora vivono più a lungo, i t-MN sono una crescente preoccupazione per molti sopravvissuti al trattamento.
Per approfondire l’argomento I ricercatori coordinati da Futreal hanno studiato 14 pazienti con t-MN scoprendo la presenza di emopoiesi clonale in 10 di essi. E per verificare se questo tipo di mutazione pre-leucemica fosse un affidabile fattore predittivo del rischio futuro di leucemia, gli autori ne hanno confrontato la prevalenza nei 14 pazienti oggetto di studio con quella rilevata in 54 soggetti che non hanno sviluppato t-MN dopo terapia oncologica. «I nostri dati indicano che la prevalenza di emopoiesi clonale è significativamente più alta nei pazienti con t-MN che in quelli senza, con tassi rispettivamente del 71% e 26%» spiega il ricercatore. E conclude: «Sulla base di questi risultati riteniamo necessari ulteriori studi per mettere a punto programmi di screening per l’emopoiesi clonale mirati a identificare preventivamente i soggetti a rischio di t-MN».
By: The Lancet Oncology 2016. doi: 10.1016/S1470-2045(16)30626-X
http://www.thelancet.com/journals/lanonc/article/PIIS1470-2045(16)30626-X/fulltext
Commento NdR:
Questo perché NON è stata eliminata la causa Psicofisiologica del cancro = Conflitto Spirituale irrisolto + acidosi del terreno !
I farmaci utilizzati per inibire il sintomo (tumore) determinano mutazioni genetiche che nel tempo riportano il cancro nel sangue = leucemia !
E’ giusto e naturale che sia cosi, in quanto non si e’ voluto lavorare sulla vara Causa e quindi la Natura ripresenta il problema sotto altra forma, in quanto la “malattia” e’ l’unica forma inventata dalla Natura (nostra madre) per insegnare al vivente che sta compiendo azioni contro la sua vita e contro quella dei Viventi !
vedi: nutriterapia per il cancro
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Lettera inviata a vari giornali e TV italiane – 06/09/2016
Gentile Direttore,
Scrivo in merito alla notizia divulgata su tutti i giornali e le rete televisive riguardante la morte due persone affette da neoplasia che hanno deciso di scegliere le terapie alternative. Le faccio presente che ogni anno il Ministero della Salute emana un bollettino di guerra sui morti a causa del cancro, che hanno seguito le terapie ufficiali,
Pubblicato regolarmente sui libro dei tumori AIOM e che nessuno dei mass media riporta come notizia, visto che preferite sempre dire anche sui vostri colleghi “e’ morto dopo una lunga malattia”.
Anche l’anno scorso e quest’anno moriranno circa 180.000 Italiani una media di 500 AL GIORNO.
Difendere il sistema significa uccidere se stessi e i propri cari. Infatti, ogni giorno in Italia 1000 persone ricevono la notizia “lei ha un cancro” (cioe’ lei è entrato nel braccio della morte).
Lei lo sa che dal 1999, il cancro si può prevenire a livello biochimico, si può curare e anche guarire senza la paura della recidiva ?
Ma il sistema non vuole e quindi alcuni scienziati sono costretti a lavorare nella clandestinità – Mentre voi continuate a dire “è morto dopo una lunga malattia“, loro continuano, da clandestini, a strappare la gente dalla morte.
Debbono continuare a vivere nella clandestinità, ma vi prego di non colpevolizzare nessuno dei ricercatori indipendenti.
Dovete colpire soltanto i santoni, i maghi e anche quei medici che sfruttano il dolore per arricchirsi e non quei medici che hanno cercato di fermare, a modo loro e di “nascosto”, una strage.
Non vi schierate mai dalla parte di chi gestisce questa carneficina. (fatturato mondiale sulla oncologia 46.000 miliardi di Dollari ) con 10.000.000 di posti di lavoro.
Per una giusta informazione pubblico le statistiche che ha comunicato il Ministero della salute sul libro dei tumori del 2016.
La morte di 485 Italiani che muoiono ogni giorno di cancro non fa testo e quindi è inutile parlarne, bisogna parlare soltanto di quelli che possono morire a causa dell’utilizzo di terapie non convenzionali e che sono pochissimi in confronto a quelli uccisi dalla chemio-radio terapia.
PDF – Lo STATO dell’ONCOLOGIA in ITALIA. RAPPORTO 2016 – Aiom
https://www.aiom.it/C_Common/Download.asp?file=/$Site$/files/doc/documenti_scientifici/2016_rapporto-stato-oncologia.pdf
Pagina 24 e 25 PDF] ……
Per la mortalità, i dati ISTAT 2012 riportano 177.351 decessi per tumore (99.792 negli uomini e 77.559 nelle donne) rappresentando la seconda causa di morte dopo le malattie cardiovascolari (ogni giorno vengono re25
Lo STATO dell’ONCOLOGIA in ITALIA – RAPPORTO 2016
registrati 485 decessi per tumore in Italia). I tumori più frequentemente causa di morte sono riportati nella Tabella 2. I dati di mortalità confermano l’andamento in riduzione della mortalità nei due sessi: l’andamento temporale nel periodo 1999-2010 proiettato al 2015 evidenzia un calo di mortalità dell’1%/anno.
Questo risultato dimostra come sia efficace l’azione del Sistema Sanitario Nazionale grazie ad una strategia combinata d’interventi di prevenzione primaria (che riducono l’esposizione ai fattori oncologici e quindi il numero di nuovi ammalati), d’interventi di prevenzione secondaria (con un’anticipazione della diagnosi in fase piu’ efficacemente aggredibile dai trattamenti) e di terapie piu’ efficaci e piu’ estesamente accessibili.”
Questo è un rapporto dell’I.S.S. sugli antiblastici – dei danni che causano agli operatori , pensate un momento a chi li assimila.
http://www.iss.it/binary/inte/cont/esposizione professionale.1111067370.pdf
By Giovanni Puccio (ricercatore indipendente palermitano)
INOLTRE, la recente ricerca pubblicata su Lancet:
“Chemioterapia può nuocere fino a metà pazienti”, l’allarme lanciato su Lancet – 31/08/2016
I pazienti dovrebbero sempre essere avvertiti sui pericoli legati alla chemioterapia, suggerisce una ricerca pubblicata su ‘Lancet Oncology‘, secondo cui i farmaci contro il cancro possono nuocere gravemente fino al 50% dei pazienti.
Per la prima volta i ricercatori hanno esaminato il numero di malati deceduti entro 30 giorni dall’inizio della chemioterapia, cosa che indica che i medicinali hanno provocato la loro morte, piuttosto che il cancro.
Lo studio inglese, firmato Public Health England e Cancer Research Uk, ha esaminato più di 23.000 donne con cancro al seno e circa 10.000 uomini con carcinoma polmonare non a piccole cellule: 9.634 sono stati sottoposti a chemioterapia nel 2014 e 1.383 sono morti entro 30 giorni. L’indagine ha rilevato che in Inghilterra circa l’8,4% dei pazienti con cancro del polmone e il 2,4% di quelli affetti da tumore del seno sono deceduti entro un mese dall’avvio del trattamento. Ma in alcuni ospedali la percentuale è di molto superiore alla media riscontrata.
Ad esempio, in quello di Milton Keynes il tasso di mortalità per chemioterapia contro il carcinoma polmonare è risultata addirittura del 50,9%, anche se la statistica si basa su un piccolo numero di pazienti. Al Lancashire Teaching Hospitals il tasso di mortalità a 30 giorni è risultato del 28%.
Tassi più alti della media anche nei nosocomi di Blackpool, Coventry, Derby, South Tyneside, del Surrey e del Sussex.
Gli esperti avvertono: “Si tratta di farmaci potenti, con effetti collaterali significativi, e spesso ottenere il giusto equilibrio fra un trattamento aggressivo e la salute del paziente può essere difficile”.
“A quegli ospedali i cui tassi di morte sono al di fuori della media attesa – sottolineano – si chiederà di rivedere le loro pratiche.
E’ comunque importante rendere i pazienti consapevoli che ci sono potenziali rischi di vita legati alla chemioterapia. E i medici devono essere più attenti alla selezione dei pazienti, dato che ci sono differenze significative in termini di sopravvivenza per le persone anziane e per i pazienti in generali cattive condizioni di salute, al netto della neoplasia”.
By adnkronos.com
– http://www.adnkronos.com/salute/medicina/2016/08/31/chemioterapia-puo-nuocere-fino-meta-pazienti-allarme-lancet_QRDRRMeDk2xKgUb4pRQx5J.html
Commento NdR: In Italia ogni anno in Italia vi sono c.a. 400.000 persone (dati del ministero della “salute” italiano) che si ammalano di cancro ed il 99,9 viene curato con la chemio + radio oppure solo con una delle due terapie tossiche.
Fate voi le debite proporzioni sulle morti per chemio e radio e tenete presente che cio’ che hanno scoperto non e’ tutta la Verita’ perche le percentuali di morti per chemio sono molto ma molto piu’ alte se si considerano i morti fino 1 anno dall’inizio della terapia…e non solo i soli 30 gg….; quei ricercatori sono stati prudenti per non sconvolgere tutta la medicina allopatica in quanto cio’ dimostra la sua incapacita’, impreparazione dei medici e la volonta’ di uccidere di quel tipo di sanita’ mondiale, gestita da Big Pharma che fornisce appositamente farmaci cosi altamente tossici….mentre seguendo la Nutriterapia, il cancro, se non trattato con la chemio e la radio, guarisce cosi come qualsiasi altra “malattia” trattata con i metodi naturali.
Nello studio sopra citato, si sono considerati solo quelli che muoiono entro 30gg dalla chemio, se andiamo a considerare quelli che muoiono dopo 2-6-12 mesi le percentuali di uccisioni salgono vertiginosamente al 80-85 % e se poi andiamo a considerare i morti entro 5 anni, la percentuale riduce al 2% coloro che si salvano dalla morte, pur avendo il tumore/cancro in atto ma dormiente….!
Queste le percentuali della stessa OMS….che pero’ dai media vengono occultate o nascoste….e si parla di quei due o tre soggetti che nel corso di 1 anno, muoiono perche’ si sono affidati a personale inesperto delle Medicine Naturali, che al contrario se applicate nel modo adatto portano alla guarigione del tumore !
Vedi l’apposta terapia: Nutriterapia_cancro.htm
dr. Jean Paul Vanoli
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PREVENZIONE del Tumore al Colon ? – Il TEST per il Cancro al Colon puo’ essere pericoloso ? SI !
Inutilita’ della Chemio per sopravvivenza canceroso:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt=Abstract&list_uids=15630849&itool=pubmed_Abstract
Lo I.S.S. (Ist. Sup. Sanita’), afferma in questo articolo, che la “ciclofosfamide” (pag. 6,10,20,22,23,30)..e’ una sostanza CANCEROGENA eppure viene utilizzata per la Chemio terapia…
anche qui lo si conferma: http://www.cdc.gov/niosh/ipcsnitl/nitl0689.html
Acido folico per prevenire il tumore del colon – 06 luglio 2011
I risultati dello studio si aggiungono alle diverse evidenze scientifiche raccolte recentemente sui benefici del consumo di folato
L’assunzione di alti livelli di folato – o acido folico, che si trova naturalmente in molti cibi – può ridurre il rischio di tumore del colon-retto: è quanto afferma un articolo apparso sulla rivista Gastroenterology, organo ufficiale dell’American Gastroenterological Association (AGA) Institute.
“Ciò che abbiamo trovato è che tutte le forme di folato e tutte le fonti alimentari di questa vitamina sono associate a un minor rischio di carcinoma colorettale”, ha sottolineato Victoria Stevens, membro dell’American Cancer Society e primo autore dello studio.
“La correlazione più forte è stata trovata con l’introito totale di folati, che quindi rappresenta la migliore misura per definire l’esposizione a questo nutriente poiché comprende tutte le sue possibili forme, da quelle che si trovano nei cibi naturali a quelle degli alimenti addizionati fino alle formulazioni in compresse per la supplementazione dietetica”.
Il gruppo di ricerca ha analizzato l’associazione tra introito di folato e tumore del colon retto in 99.523 soggetti arruolati nell’ambito del Cancer Prevention Study II Nutrition Cohort; di questi, 1023 hanno ricevuto una diagnosi di tumore tra il 1999 e il 2007. Nel primo periodo di follow-up, dal 1999 al 2001, non è stato rilevato né un rischio più alto né più basso, mentre è stato riscontrata una proporzionalità inversa tra introito e rischio statisticamente significativa per il periodo 2001-2007.
I risultati dello studio si aggiungono alle diverse evidenze scientifiche raccolte recentemente sulla riduzione dell’incidenza del tumore del colon-retto indotta dal consumo di folato. Una differenza importante è che i precedenti studi hanno valutato separatamente il folato naturale da quello assunto con la supplementazione dietetica, mentre in questo caso si è badato solo alla forma chimica.
Sembrano così fugati i dubbi sollevati recentemente sulla possibilità di un effetto negativo dell’elevato consumo di alimenti addizionati con acido folico che si registra nei paesi occidentali e in particolare negli Stati Uniti. (fc)
Tratto da: lescienze.espresso.repubblica.it
Commento NdR:
1 – sarebbe interessante sapere da chi e’ stata finanziata questa ricerca che ha prodotto questo articolo, per essere sicuri della sua imparzialita’…
2 – invece di consigliare l’assunzione di alimenti naturali, biologici, crudi, che permettono l’introduzione di questa sostanza, nell’articolo si evidenzia l’implementazione di questa vitamina per mezzo della stessa ma proveniente da processi chimici di sintesi…ecco il grave errore….o la prova di chi ha finanziato quella ricerca, per scagionare i produttori che avvelenano i cibi con le vitamine sintetiche !
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CHEMIO – Una raccolta di fonti autorevoli a partire dalla ricerca originale del Prof. H.B. Jones del 1969 ed altre informazioni – 01/06/2014
Di seguito ci limitiamo ad elencare, evitando ogni commento, alcune pubblicazioni sull’efficacia della chemio, sulla validità degli studi e sui suoi effetti.
Efficacia della chemio – Prima fonte – La ricerca del Prof. Hardin B. Jones – “A report on cancer” – Hardin B. Jones – 1969
Poco nota al grande pubblico è la vasta indagine condotta per 23 anni dal Prof. Hardin B. Jones, fisiologo presso l’Università della California, e presentata nel 1975 al Congresso di Cancerologia presso l’Università di Berkeley. Oltre a denunciare l’uso di statistiche falsificate, egli prova che i cancerosi che non si sottopongono alle tre terapie “canoniche” sopravvivono più a lungo o almeno quanto chi riceve queste terapie. Come dimostra Jones le malate di cancro al seno che hanno rifiutato le terapie tradizionali mostrano una sopravvivenza media di 12 anni e mezzo, quattro volte superiore a quella di 3 anni raggiunta da coloro che si sono invece sottoposte alle cure complete.
Una notizia che avrebbe dovuto fare scalpore su tutti i mass media, ma che forse avrebbe fermato il grande carrozzone dei finanziamenti. Per questo, Jones venne “punito” con i mezzi consueti: censura dei dati, persecuzioni e calunnie. Solo un giornalista ebbe il coraggio di riferire la statistica, che così rimase sconosciuta sia in America che in Europa. Venne poi ripresa da qualche pubblicazione tedesca (Kothari M. L., Metha L. A.:’Ist Krebs eine Krankheit?’, Rowohlt, 1979, pag. 186 )
Una chicca introvabile !
Lo studio originale del Prof. Hardin Jones datato 1969 – “A report on cancer” – scaricate e diffondete
http://www.psiram.com/media/Hardin_Jones/HardinJones1969.pdf
Seconda fonte – Quelli senza trattamento sopravvivono di più (220 giorni)!: Treatment of inoperable carcinoma of bronchus.
Laing AH, Berry RJ, Newman CR, Peto J.
Questo caso riguarda uno studio condotto da quattro ricercatori inglesi, pubblicato su The Lancet (13-12-1975), che riguarda 188 pazienti affetti da carcinoma inoperabile ai bronchi. La vita media di quelli trattati con chemioterapia completa fu di 75 giorni, mentre quelli che non ricevettero alcun trattamento ebbero una sopravvivenza media di 220 giorni.
Fonte: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/53654
http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(75)92654-9/abstract
http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0140673675926549
Tratto e completato da Le STATISTICHE TRUCCATE (che include altre informazioni e che invitiamo a scaricare e condividere):
Come vengono manipolate le statistiche sui tumori per poter
continuare a giustificare sovvenzioni pubbliche e offerte private
http://www.aerrepici.org/VN.pdf/10.pdf
Terza fonte – Quelli col placebo (249) vivono di più (34%) : 5-year follow-up of cytotoxic chemotherapy as an adjuvant to surgery in carcinoma of the bronchus. H. Stott, R. J. Stephens, W. Fox, and D. C. Roy
Questo rapporto fornisce i risultati di 5 anni di uno studio in doppio cieco di lungo termine della chemioterapia citotossica come adiuvante alla chirurgia nei pazienti trattati con busulfan o ciclofosfamide per il carcinoma del bronco rispetto ad un gruppo che ha ricevuto un placebo.
Dei 243 pazienti inizialmente assegnati busulfan, 234 assegnati a ciclofosfamide e 249 con placebo rispettivamente il 28%, 27% e 34% erano vivi a 5 anni.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2025161/
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2025161/pdf/brjcancer00305-0058.pdf
Quarta fonte – Lasciamo a voi ogni conclusione:
Chemotherapy of advanced epithelial cancer–a critical review. Abel U.
Questo articolo è una versione ridotta di una relazione che presenta un’analisi completa di studi clinici e pubblicazioni che esaminano il valore della chemioterapia citotossica nel trattamento del cancro epiteliale avanzato. Come risultato delle analisi e dei commenti ricevuti da centinaia di oncologi in risposta ad una richiesta di informazioni, i seguenti fatti si possono notare.Oltre a cancro polmonare, in particolare piccole cellule cancro ai polmoni, non vi è alcuna prova diretta che la chemioterapia prolunga la sopravvivenza in pazienti con carcinoma avanzato. Tranne per il cancro ovarico, disponibile prova indiretta conferma piuttosto l’assenza di un effetto positivo. Nel trattamento del cancro del polmone e il cancro ovarico, il beneficio terapeutico è nella migliore delle ipotesi piuttosto piccola, e un trattamento meno aggressivo sembra essere almeno efficace quanto quella usuale. E ‘possibile che alcuni sottogruppi di pazienti traggono beneficio dal trattamento, ma finora i risultati disponibili non consentono una definizione sufficientemente precisa di questi gruppi. Molti oncologi danno per scontato che la risposta alla terapia prolunga la sopravvivenza, un giudizio che si basa su un errore e che non è supportato da studi clinici. Ad oggi, non è chiaro se i pazienti trattati, nel suo complesso, giovamento dalla chemioterapia alla loro qualità di vita. Per la maggior parte dei siti tumorali, urgentemente necessari tipi di studi randomizzati come de-escalation di dosi o confronti di immediata rispetto alla chemioterapia differita sono ancora carenti. Con poche eccezioni, non esiste una buona base scientifica per l’applicazione della chemioterapia in pazienti senza sintomi con avanzate neoplasia epiteliale.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1339108
http://waterput.yolasite.com/resources/pdf/abel-chemotherapy-of-advanced-epithelial-cancer-critical-review.pdf
Quinta fonte – Il contributo alla sopravvivenza a 5 anni con la chemio citotossica. The contribution of cytotoxic chemotherapy to 5-year survival in adult malignancies. Morgan G1, Ward R, Barton M.
Risultati: Il contributo totale della chemioterapia citotossica curativa o coadiuvante alla sopravvivenza a distanza di 5 anni negli adulti è stato stimato essere il 2,3% in Australia e il 2,1% negli USA.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15630849
Articolo completo (scaricatelo che va sparendo da diversi siti)
http://www.medicinetradizionali.com/archivio/effettichemio.pdf
Qui un articolo in italiano
http://www.laleva.org/it/2006/07/ricerca_australiana_il_fallimento_della_chemioterapia.html
Sesta fonte – Chemioterapia può stimolare il cancro nelle cellule circostanti
Treatment-induced damage to the tumor microenvironment promotes prostate cancer therapy resistance through WNT16B.
Sun Y1, Campisi J, Higano C, Beer TM, Porter P, Coleman I, True L, Nelson PS.
L’espressione di WNT16B nel microambiente tumorale della prostata attenuato gli effetti della chemioterapia citotossica in vivo, promuovere la sopravvivenza delle cellule tumorali e la progressione della malattia. Questi risultati delineano un meccanismo attraverso il quale le terapie genotossici fornite in modo ciclico possono aumentare la successiva resistenza al trattamento con cellule effetti non autonomi che hanno contribuito dal microambiente tumorale.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22863786
http://www.nature.com/nm/journal/vaop/ncurrent/full/nm.2890.html
in italiano
http://www.net1news.org/chemioterapia-pu%C3%B2-stimolare-cancro-nelle-cellule-circostanti.html
Settima fonte – Cure anticancro possono scatenare ricadute
Systematic screen of chemotherapeutics in Drosophila stem cell tumors.
Markstein M1, Dettorre S, Cho J, Neumüller RA, Craig-Müller S, Perrimon N.
Questi risultati rivelano un effetto collaterale imprevisto sulle cellule staminali che possono contribuire alla recidiva del tumore.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24616500
http://www.pnas.org/content/early/2014/03/06/1401160111.abstract
In italiano
http://salute.aduc.it/staminali/notizia/cure+anticancro+rischio+ricadute+studio_129147.php
Ottava fonte – Nel cancro gastrico non aumenta la sopravvivenza
Adjuvant chemotherapy for gastric cancer: a randomised phase 3 trial of mitomycin-C plus either short-term doxifluridine or long-term doxifluridine plus cisplatin after curative D2 gastrectomy (AMC0201).
YK1, Chang HM, Yook JH, Ryu MH, Park I, Min YJ, Zang DY, Kim GY, Yang DH, Jang SJ, Park YS, Lee JL, Kim TW, Oh ST, Park BK, Jung HY, Kim BS.
Conclusione: Intensificazione di Mf chemioterapia adiuvante prolungando la durata della fluoropirimidina orale e l’aggiunta di cisplatino era sicura ma non efficace per migliorare la sopravvivenza nei pazienti con tumore gastrico curativo asportati.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23449357
http://www.nature.com/bjc/journal/v108/n6/abs/bjc201386a.html?WT.ec_id=BJC-201304
Chemio cancerogena ?
Tamoxifene ed altre molecole dichiarate cancerogene:
http://www.cancer.org/cancer/cancercauses/othercarcinogens/generalinformationaboutcarcinogens/known-and-probable-human-carcinogens?sitearea=PED
http://www.nih.gov/news/pr/may2000/niehs-15.htm
Leggiamo cosa ne pensa l‘Istituto Superiore della “Sanità” – Titolo “Esposizione professionale a chemioterapici antiblastici”
(il termine “cancerogen” figura in ben 88 ricorrenze”), “Principali chemioterapici antiblastici utilizzati in Italia”
…Tutti gli agenti alchilanti sono potenzialmente mutageni e cancerogeni…”
Antraciclinici (uno dei chemioterapici usati):
“stomatite, alopecia e disturbi gastrointestinali sono comuni ma reversibili. La cardiomiopatia, un effetto collaterale caratteristico di questa classe di chemioterapici, può essere acuta (raramente grave) o cronica (mortalità del 50% dei casi). Tutti gli antraciclinici sono potenzialmente mutageni e cancerogeni”
Procarbazina (un altro dei chemioterapici usati):
“E’ cancerogena, mutagena e teratogena (malformazione nei feti) e il suo impiego è associato a un rischio del 5-10% di leucemia acuta, che aumenta per i soggetti trattati anche con terapia radiante” …
Fonte: http://www.iss.it/binary/inte/cont/esposizione%20professionale.1111067370.pdf
Titolo: “Linee-guida per la sicurezza e la salute dei lavoratori esposti a chemioterapici antiblastici in ambiente sanitario”
“…Uno dei rischi rilevati nel settore sanitario è quello derivante dall’esposizione ai chemioterapici antiblastici. Tale rischio è riferibile sia agli operatori sanitari, che ai pazienti…”
“…Nonostante numerosi chemioterapici antiblastici siano stati riconosciuti dalla IARC (International Agency for Research on Cancer) e da altre autorevoli Agenzie internazionali come sostanze sicuramente cancerogene o probabilmente cancerogene per l’uomo, a queste sostanze non si applicano le norme del Titolo VII del D.lgs n. 626/94 ‘Protezione da agenti cancerogeni’. Infatti, trattandosi di farmaci, non sono sottoposti alle disposizioni previste dalla Direttiva 67/548/CEE e quindi non è loro attribuibile la menzione di R45 ‘Può provocare il cancro’ o la menzione R49 ‘Può provocare il cancro per inalazione’…”.
Fonte: http://www.medicinalavoro.uniss.it
Ma chi ha fondato e finanziato l’ISS (Istituto Superiore di Sanita’) ?…. Rockefeller…che oggi possiedono circa 200 aziende farmaceutiche…. !
http://www.mednat.org/iss.htm
Qui un elenco dei principali componenti cancerogeni della chemio
http://www.chemo-facts.com/
Ulteriori effetti collaterali della chemio – Danni cerebrali
Prefrontal Cortex and Executive Function Impairments in Primary Breast Cancer
Dr. Shelli R. Kesler, PhD, Ms. Jamie S. Kent, MA, and Dr. Ruth O’Hara, PhD
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3239218/#!po=1.38889
(Reuters) – Le donne che sopravvivono al cancro al seno dopo aver subito la chemioterapia possono anche fare i conti con problemi di attenzione, memoria e capacità di pianificazione.
http://www.reuters.com/article/2011/11/14/us-cancer-breast-brain-idUSTRE7AD26V20111114
In italiano: http://chemioeffetti.blogspot.it/2012/06/studio-conferma-che-molti-sopravvissuti.html
Sui bambini
Effects of chemotherapy on neurocognitive function in children with acute lymphoblastic leukemia: a critical review of the literature.
Buizer AI1, de Sonneville LM, Veerman AJ.
Ci sono prove di sottili deficit neurocognitivi a lungo termine nei sopravvissuti dell’infanzia dopo il trattamento con la sola chemioterapia.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19061221
Neurodevelopmental impact on children treated for medulloblastoma: a review and proposed conceptual model.
Palmer SL.
E’ ben noto in letteratura che il declino in intelletto generale e il rendimento scolastico è vissuta da una maggioranza di quelli sottoposti a trattamento per il medulloblastoma pediatrica.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18924159
A pilot study of an online cognitive rehabilitation program for executive function skills in children with cancer-related brain injury
Shelli R. Kesler, Norman J. Lacayo, and Booil Jo
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3050575/#!po=52.5000
Danni cardiaci
Identification of the molecular basis of doxorubicin-induced cardiotoxicity.
Zhang S1, Liu X, Bawa-Khalfe T, Lu LS, Lyu YL, Liu LF, Yeh ET.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23104132
http://www.nature.com/nm/journal/vaop/ncurrent/full/nm.2919.html
In italiano:
http://www.corriere.it/salute/sportello_cancro/12_novembre_30/farmaci-tumore-danni-cuore_9eb0ef86-3003-11e2-9676-750af71025bf.shtml
La chemioterapia accelera l’invecchiamento molecolare
Effect of cytotoxic chemotherapy on markers of molecular age in patients with breast cancer.
Sanoff HK1, Deal AM, Krishnamurthy J, Torrice C, Dillon P, Sorrentino J, Ibrahim JG, Jolly TA, Williams G, Carey LA, Drobish A, Gordon BB, Alston S, Hurria A, Kleinhans K, Rudolph KL, Sharpless NE, Muss HB.
CONCLUSIONI:
La chemioterapia adiuvante per il tumore al seno è gerontogenica, indurre la senescenza cellulare in vivo, accelerando così l’invecchiamento molecolare dei tessuti emopoietici.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24681605
http://jnci.oxfordjournals.org/content/early/2014/03/25/jnci.dju057.abstract
In italiano: http://www.medimagazine.it/la-chemioterapia-accelera-linvecchiamento-molecolare/
Una breve storia della chemio
Da armi chimiche e veleni le cure contro il cancro
http://www.ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/medicina/2012/02/02/visualizza_new.html_73666847.html
Ricerche scientifiche attendibili ? – Come riviste come Nature, Cell e Science stanno danneggiando la scienza
Gli incentivi offerti dalle migliori riviste distorcono la scienza
http://www.theguardian.com/commentisfree/2013/dec/09/how-journals-nature-science-cell-damage-science
In italiano
Se il NOBEL se la PRENDE con NATURE
http://www.treccani.it/magazine/piazza_enciclopedia_magazine/scienze/Se_il_Nobel_se_la_prende_con_Nature.html
La maggior parte dei trattamenti medici non è basata su valide prove scientifiche: i risultati di uno studio di Clinical Evidence (Evidenza Clinica), dal sito del prestigioso British Medical Journal.
Su 3.000 trattamenti sottoposti a valutazione tramite esperimento randomizzato con gruppo di controllo è emerso che:
– il 50% dei trattamenti è di sconosciuta efficacia;
– il 24% sembra che siano benefici;
– l’11% sono benefici;
– il 7% è in una zona limite tra effetto benefico e danno;
– il 5% probabilmente non sono benefici;
– il 3% sembra che siano inefficaci o dannosi.
Fonte: http://clinicalevidence.bmj.com/x/set/static/cms/efficacy-categorisations.html
Lotta al cancro: la scienza ha fatto progressi con le statistiche
http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/nicotri-opinioni/lotta-al-cancro-la-scienza-ha-fatto-progressi-1333614/
I costi della chemio e radio
(le fonti non sono più accessibili pertanto prendetele come valori approssimativi)
http://www.disinformazione.it/costi_oncologia.htm
Sull’eziologia (causa) del cancro
Sintomi promossi a malattie: il “cancro” – Giancarlo Luzzi per Informare per Sopravvivere
https://www.facebook.com/notes/informare-per-sopravvivere/sintomi-promossi-a-malattie-il-cancro/539237876148070
Sule biopsie
Biopsie: attenzione alla formaldeide! – Giancarlo Luzzi per Informare per Sopravvivere
https://www.facebook.com/notes/informare-per-sopravvivere/biopsie-attenzione-alla-formaldeide/409797965758729
Di cure osteggiate perché troppo economiche e non brevettabili ce ne sono state a centinaia nell’ultimo secolo ma non tutte sono ugualmente efficaci.
Visionate su Youtube i video “cancro cure proibite“, “erbe che curano erbe proibite” e leggete il libro gratis in pdf “Kankropoli” per averne una panoramica.
Si sono espressi sulla chemio
“La chemioterapia si regge su un assioma, anzi un paradosso: “ciò che fa venire il cancro, lo guarisce”; ed aggiunge: “ nella chemioterapia , la ciclofosfammide non è altro che un iprite chelata che viene introdotta nell’organismo, causa sui tessuti delle reazioni di Feulgen liberando quattro molecole di acido cloridrico….. come si può pensare di curare il cancro con l’acido cloridrico?”.”
(Prof. Gianfrancesco Valsé Pantellini in un’intervista rilasciata a Cosco pubblicata in “Individuo, malattia e medicina”, Editrice Andromeda, Bologna 1995)
http://www.vitarubata.com/iprite.htm
Il Prof. Gianfrancesco Valsé Pantellini sull’ascorbato di potassio video da non perdere di 4 parti
https://www.youtube.com/watch?v=mHEJ-kgST0I
https://www.youtube.com/watch?v=wbLzCmM8yX8
https://www.youtube.com/watch?v=gXnSjw9nKJY
https://www.youtube.com/watch?v=oJCvPmvltAs
“E’ difficile far capire qualcosa a un uomo il cui stipendio dipende dal fatto che non la capisca”. Lo disse Upton Sinclair a proposito dei medici che prescrivevano chemio”
(cit. in Devra Davis, “La storia segreta della guerra al cancro”, 2007, pag. 273).
«Il fluido altamente tossico veniva iniettato nelle mie vene. L’infermiera che svolgeva tale mansione indossava guanti protettivi perché se soltanto una gocciolina del liquido fosse venuta a contatto con la sua pelle l’avrebbe bruciata. Non potei fare a meno di chiedermi: ‘Se precauzioni di questo genere sono richieste all’esterno, che diamine sta avvenendo nel mio organismo?’. Dalle 19 di quella sera vomitai alla grande per due giorni e mezzo. Durante la cura persi manciate di capelli, l’appetito, la colorazione della pelle, il gusto per la vita. Ero una morta che camminava».
(Testimonianza di una malata di cancro al seno)
Presto inseriremo altri riferimenti relativi alle statistiche ed ai danni che questi trattamenti hanno su ciascun organo.
By Giancarlo Luzzi per Informare per Sopravvivere
Tratto da: https:/www.facebook.com/notes/661540653917791/
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La chemioterapia ? E’ più efficace sulle cellule cerebrali che quelle tumorali ? I farmaci delle chemioterapia ‘distruggono le cellule cerebrali’.
Le ricerche suggeriscono che i farmaci utilizzati per distruggere le cellule cancerogene possono essere realmente più dannose alle cellule sane del cervello.
L’ultimo studio (sulla chemioterapia) ha scoperto che livelli di dosi comunemente somministrate quando i pazienti sono sottoposti a trattamento hanno ucciso dal 40% all’ 80% delle cellule cancerogene – ma dal 70% al 100% delle cellule cerebrali.”
Fonte: BBC News. http://news.bbc.co.uk/2/hi/health/6156961.stm
Le ricerche suggeriscono che i farmaci utilizzati per distruggere le cellule cancerogene possono essere realmente più dannose alle cellule sane del cervello.
Un gruppo di lavoro dell’università di Rochester a New York ha scoperto che molti tipi di cellule fondamentali del cervello sono estremamente vulnerabili ai farmaci.
I ricercatori sostengono che ciò potrebbe essere di aiuto per spiegare gli effetti collaterali come attacchi epilettici e perdita di memoria associati con la chemioterapia – alla quale è stato congiuntamente affibbiato il nome di ‘chemio cerebrale’.
La ricerca, effettuata sui ratti, è stata pubblicata sul Journal of Biology.
La terapia farmacologica per la cura del cancro può indurre una vasta gamma di effetti neurologici collaterali, anche un insorgenza di demenza.
L’ultimo studio ha scoperto che livelli di dosi comunemente somministrate quando i pazienti sono sottoposti a trattamento hanno ucciso dal 40% all’ 80% delle cellule cancerogene – ma dal 70% al 100% delle cellule cerebrali.
Molti tipi di cellule cerebrali sane continuano a morire per almeno sei settimane dopo l’esposizione al trattamento.
Similar article on USA Today: Study: Chemotherapy can alter brain by killing cells – Posted 11/29/2006
By Liz Szabo, USA TODAY
Sperimentazione sui comuni farmaci
Il ricercatore principale Dr Mark Noble ha affermato: “Questo è il primo studio che pone la chemio cerebrale su un ragionevole fondamento scientifico, in termini di neurobiologia e biologia cellulare.”
Il gruppo di lavoro di Rochester ha effettuato dei test con tre farmaci somministrati per trattare molteplici forme di cancro: carmustina, cisplatina and citosina arabinoside.
Tutte e tre i farmaci sono risultati tossici per molti tipi di cellule cerebrali il cui lavoro è di riparare le altre cellule del cervello, – anche a concentrazioni molto basse.
Possono anche far morire le cellule oligodendrocita, che gioca un ruolo fondamentale nella trasmissione di messaggi attorno al sistema nervoso.
I ricercatori suggeriscono che un danneggiamento alle cellule nell’ ippocampo, che è responsabile per la memoria e l’apprendimento, è probabilmente una causa che può fornire una una spiegazione ai sintomi della chemio cerebrale.
Il professor John Toy, direttore medico della ricerca sul cancro in UK, ha detto: “Le dosi utilizzate nel corso della terapia necessarie per il trattamento del cancro mentre lasciano le cellule sane del corpo per quanto possibile illese costituiscono un buon equilibrio giudicato da specialisti esperti.
“Lo scopo è di massimizzare i benefici e minimizzare i danni. Sfortunatamente gli effetti collaterali possono includere la tossicità per il cervello.
” Si spera che questa ricerca effettuata sui ratti possa suggerire nuovi metodologie di ricerca su come questa tossicità possa essere superata.
“E’ importante ricordare, comunque, che tutti i trattamenti per la cura del cancro disponibili al momento sono stati sottoposti ad dettagliati studi clinici per assicurare che i benefici da essi derivanti superino gli effetti indesiderati.
“Nessun paziente deve sospendere il trattamento a causa di questa ricerca.”
I ricercatori sostengono che può essere possibile aggiungere degli agenti protettivi ai farmaci per la chemioterapia.
Suggeriscono anche ulteriore lavoro per definire con esattezza quale cellule sono maggiormente a rischio.
Originale articolo in English
Chemo drugs ‘destroy brain cells’
Drugs used to destroy cancer cells may actually be more harmful to healthy cells in the brain, research suggests.
A team from New York’s University of Rochester found several types of key brain cell were highly vulnerable to the drugs.
They say it might help explain side effects such as seizures and memory loss associated with chemotherapy – collectively dubbed ‘chemo brain’.
The research, on mice, is published in the Journal of Biology.
Drug therapy for cancer can prompt a wide range of neurological side effects, even the onset of dementia.
But they were thought not to be directly linked to the drug treatment itself.
Instead, some doctors have put them down to the patient’s vulnerable psychological state.
The latest study found that dose levels typically used when treating patients killed 40% to 80% of cancer cells – 70% to 100% of brain cells.
Several types of healthy brain cell continued to die for at least six weeks after exposure.
Common drugs tested
Lead researcher Dr Mark Noble said: “This is the first study that puts chemo brain on a sound scientific footing, in terms of neurobiology and cellular biology.”
The Rochester team carried out tests with three drugs used to treat a wide range of cancers: carmustine, cisplatin and cytosine arabinoside.
All three drugs were toxic to several types of brain cell whose job is to repair other cells in the brain – even at very low concentrations.
They also killed off oligodenrocyte cells, which play a key role in the transmission of messages around the nervous system.
The researchers suggest damage to cells in the hippocampus, which is responsible for memory and learning, is most likely to explain chemo brain symptoms.
Professor John Toy, Cancer Research UK¿s medical director, said: “The doses of therapy needed to treat cancer while leaving the body’s healthy cells as unharmed as possible is a fine balance judged by experienced specialists.
“They aim to maximise benefits and minimise damage. Unfortunately side-effects can include toxicity to the brain.
“This research in mice may hopefully suggest new ways of researching how this toxicity might be overcome.
“It is important to remember, however, that all presently available cancer treatments have gone through extensive clinical trials to ensure that their benefits outweigh unwanted effects.
“No patient should stop their treatment because of this research.”
The researchers said it might be possible to add protective agents to chemotherapy drugs.
They also suggest further work to pinpoint which cells are most at risk.
Tratto da: : http://news.bbc.co.uk/2/hi/health/6156961.stm
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Il Cancro nasce in sintesi e secondo la Medicina naturale (che non e’ non legata alle multinazionali dei farmaci e Vaccini). perche’ l’organismo del canceroso e’ intossicato, e la microcircolazione, nei tessuti intossicati, viene ad essere alterata, producendo, a valle di essa, nelle cellule dei tessuti investiti da quel processo: malfunzione cellulare, (nutrimento ed eliminazione = respirazione cellulare alterata = metabolismo alterato = malnutrizione cellulare e tissutale assicurata), producendo successivamente infiammazione nei tessuti e stress ossidativo cellulare e per caduta immunodepressione, e parallelamente alterazione anche del sistema enzimatico per la precedente alterazione della flora batterica, pH digestivo non regolare (e quindi l’organismo e’ mancante di minerali e vitamine ed in stato di acidosi), in quelle condizioni esso e’ molto facilmente parassitato da certi, parassiti, batteri e funghi(candida) i quali producono anche tossine ed ulteriori infiammazioni: Ma tutto cio’ e’ “gestito” come Causa primordiale dai Conflitti Spirituali (consci ed inconsci) e dall’intenso stress del vissuto.
Il Cancro quindi e’ una malattia MULTIFATTORIALE.
Quindi il medico, il terapeuta od il soggetto stesso DEVONO operare seguendo la stessa strada percorsa per l’ammalamento.
Cioe’ devono lavorare per disintossicare il malato + disinfiammare l’organismo ed i tessuti interessati, ripristinare il pH digestivo, enormalizzare le digestioni + il malassorbimento sempre presente nel malato ed eliminare quei parassiti, batteri e funghi, che hanno proliferato in modo abnorme, per mancanza dei loro antagonisti + rinforzare il sistema immunitario SEMPRE compromesso in TUTTI i malati, cancerosi compresi ed eliminare i Conflitti Spirituali (quali Vere Cause) e lo stress esistenti, oltre a lavorare sul metabolismo alterato per ridurre ed eliminare lo stress ossidativo cellulare e quindi quello tissutale, sempre presenti in qualsiasi malattia e specie nel cancro, per i danni alla microcircolazione indotti dalle intossicazioni piu’ o meno intense.
E tuttavia, laddove ci sia anche una piccola volontà e speranza di vivere, un’adeguata terapia fito-nutrizionale (NdR: anche via endovena con soluzioni mineral – vitaminiche – vedi QUI il medico che utilizza con successo questo sistema – l’ideale e utilizzare quelli non di sintesi chimica, ma di estrazione naturale – assieme all’assunzione via orale di fermenti lattici appropriati a seconda del paziente ed enzimi) può rendere normale il guarire naturalmente dal tumore, cosa che oggi vogliono farci ritenere impossibile o puramente miracoloso (vedi quei medici che alle volte preferiscono spedire il malato a Lourdes piuttosto che permettergli di curarsi naturalmente).
L’acidosi e’ la base fisiologica del Cancro – Il Conflitto Spirituale Irrisolto, ne e’ la Causa primaria
Cancro = Combattere l’acidita’ per sconfiggerlo – Le ultime ricerche
Nutriterapia Biologica Metabolica x il Cancro e non solo + Terapia Biologica Metabolica CRAP + Cura metabolica per il Cancro + Stress Ossidativo + PREVENZIONE, TERAPIA per il Cancro, perche’ NON si vuole applicare ? + Terreno Oncologico + Bioelettronica + Semeiotica e Biofisica
Documenti provanti l’indispensabilita’ delle Vitamine della Frutta e verdura, oltre ai sali minerali:
Doc.1 + Doc.2 + Doc.3 + Doc.4 + Doc.5 + Doc.6 + Doc.7 + Doc.8 + Doc.9 + Doc.10 + Doc.11 + Doc.12 + Doc.13 + Doc.14 + Doc.15 + Doc.16 + Doc.17 + Doc.18 + Doc.19 + Doc.20 + Doc.21 + Doc.22 + Doc.23 + Doc.24 + Doc.61
vedi anche:
CURE Naturali del Cancro + Documentazione + Protocollo G. Puccio + Diritti negati + Ricercatore ostacolato dalla Oncologia Ufficiale + Giornale di Sicilia + Come fare i clisteri di acqua basica + Cancro e Medicina Naturale + 1.000 Piante per il Cancro + Libro del dott. Nacci (Italiano) + Libro del dott. Nacci in Inglese + Condiloma eliminato con acqua basica al Bicarbonato di Sodio + Protocollo della Salute + Cancro + Diagnosi precoce
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La CHEMIO = un disastro !
Tra una ventina di effetti collaterali, troviamo: sterilità, aborti, malformazioni nei figli, danni a cuore, fegato, reni, sistema nervoso e produzione di tumori secondari (!!!). “Infatti, non solo essi sono in grado di innescare la trasformazione di cellule normali in maligne, ma tendono a ridurre le difese endogene contro l’insorgenza di neoplasie”. Lo sanno anche loro che questa è una pratica assassina. Comunque di questo non avevo dubbi.
Antraciclinici: “Stomatite, alopecia e disturbi gastrointestinali sono comuni ma reversibili. La cardiomiopatia, un effetto collaterale caratteristico di questa classe di chemioterapici, può essere acuta (raramente grave) o cronica (mortalità nel 50 % dei casi). Tutti gli antraciclinici sono potenzialmente mutageni e cancerogeni”.
Procarbazina: “E’ cancerogena, mutagena e teratogena (malformazioni nei figli N.d.A.) e il suo impiego è associato a un rischio del 5-10 % di leucemia acuta, che aumenta per i soggetti trattati anche con terapia radiante”.
Bene; potrei fermarmi qui e finire questa relazione; sarebbe più che sufficiente.
Ma poiché non mi basta chiudere la bocca agli oncologi e ai loro lacchè, ma voglio anche cucirla con filo d’acciaio, ecco di seguito una valanga di altri dati.
Faccio un esempio di come fanno la media delle “guarigioni” e, per semplificare, prendo in esame solo due tipi di tumore. Tumore al polmone: 40.000 casi all’anno, 10 % di “guarigioni”; tumore al testicolo: 2.000 casi, 87 % di “guarigioni”. (87+10)/2=48,5
La percentuale media di guarigioni dei due tipi di cancro sarebbe così il 48,5 %.
E’ indegno che si permetta a queste persone di dire pubblicamente simili cialtronerie ! En passant, l’operazione corretta è questa: (40.000×10/100+2.000×87/100)/(40.000+2.000)x100=13,7
La reale percentuale media è dunque il 13,7 %. Una bella differenza !
Analizziamo un altro “dato” trionfalistico. Gli oncologi vanno dicendo che le possibilità di guarire dal cancro sono molto più alte oggi, il 39 % (oppure il famoso 50 %), rispetto al 20 % del 1930.
Ma come mai allora le morti per cancro sono spaventosamente aumentate negli ultimi 70 anni (vedi più avanti) ?
Il fatto è che nel 1930 non esistevano tutti i sofisticati mezzi di diagnosi e le campagne di sensibilizzazione alla diagnosi precoce; pertanto il cancro veniva scoperto tardivamente e così il tempo fra la diagnosi e il decesso era breve, se non brevissimo. Oggi invece, poiché la diagnosi avviene in tempi molto più precoci, la morte arriva più tardi rispetto alla diagnosi stessa e più sovente oltre i fatidici 5 anni !
Il Prof Luigi Di Bella avverte che “se una persona viene dimessa dall’ospedale si dice che è in remissione. Quando ritorna viene curata e viene dimessa un’altra volta. Se ogni dimissione viene considerata come un dato positivo, i conti aumentano.
E siccome non si può morire più di una volta, se un individuo è stato dimesso 9 volte ed è morto una volta sola si avrà un 90% di guarigione e il 10% di mortalità. La fortuna dei medici è che si muore una volta sola”10
Estremamente importante è poi “la vasta indagine condotta per 23 anni dal Prof. Hardin B.
Jones, fisiologo presso l’Università della California, e presentata nel 1975 al Congresso di Cancerologia, presso l’Università di Berkeley. Oltre a denunciare l’uso di statistiche falsificate, egli prova che i cancerosi che non si sottopongono alle tre terapie canoniche (chemio, radio e chirurgia N.d.A.) sopravvivono più a lungo o almeno quanto chi riceve queste terapie. Come dimostra Jones, le malate di cancro al seno che hanno rifiutato le terapie tradizionali, mostrano una sopravvivenza media di 12 anni e mezzo, quattro volte superiore a quella di 3 anni raggiunta da coloro che si sono invece sottoposte alle cure complete”11.
“Uno studio condotto da quattro ricercatori inglesi, pubblicato su una delle più autorevoli riviste mediche del mondo, The Lancet del 13-12-1975, e che riguarda 188 pazienti affetti da carcinoma inoperabile ai bronchi. La vita media di quelli trattati con chemioterapia completa fu di 75 giorni, mentre quelli che non ricevettero alcun trattamento ebbero una sopravvivenza media di 220 giorni”12.
Un altro dato fondamentale che indica come le terapie ufficiali per i tumori siano inefficaci, sono le statistiche di morte per tumore. Nonostante le decine di trilioni di lire spesi per la ricerca e le centinaia di trilioni per i trattamenti, i dati degli istituti di statistica di tutti gli stati occidentali mostrano che le morti per cancro dal 1950 alla fine del secolo sono continuamente e notevolmente aumentate.
“Riunione del settembre 1994 del President’s Cancer Panel: “Tutto sommato, i resoconti sui grandi successi contro il cancro, devono essere messi a confronto con questi dati” aveva detto Bailar, indicando un semplice grafico che mostrava un netto e continuo aumento della mortalità per cancro negli Stati Uniti dal 1950 al 1990. “Torno a concludere, come feci sette anni fa, che i nostri vent’anni di guerra al cancro sono stati un fallimento su tutta la linea.”
Chi è questo personaggio che esprime idee così eretiche, un medico alternativo ?
Un ciarlatano, come è stato definito Di Bella ? Un guaritore che approfitta dei poveri malati ?
Uno che non conosce le percentuali di guarigione ?
Niente di tutto questo.
Risulta difficile definire ciarlatano o incompetente, John C. Bailar III, insigne professore di epidemiologia e biostatistica alla Mc Gill University, uno dei più famosi esperti di oncologia degli Stati Uniti e dell’intero pianeta. Non parlava del resto ad una platea di sprovveduti; il President’s Cancer Panel è nato in conseguenza del National Cancer Act, un programma di lotta contro il cancro, firmato dal presidente americano Richard Nixon il 23 dicembre 1971 e per cui si sono spesi fino al 1994 ben 25 miliardi di dollari. I dati relativi alla situazione della lotta al cancro vengono forniti direttamente al Presidente degli Stati Uniti.
La conclusione principale di Bailar, con cui l’NCI (National Cancer Institute) concorda, è che la mortalità per cancro negli Stati Uniti è aumentata del 7% dal 1975 al 1990.
Come tutte quelle citate da Bailar, questa cifra è stata corretta per compensare il cambiamento nelle dimensioni e nella composizione della popolazione rispetto all’età, cosicché l’aumento non può essere attribuito al fatto che si muore meno frequentemente per altre malattie”13.
I dati “grezzi” sono ancora più pesanti. Infine cito la conclusione a cui sono arrivati ricercatori del Dipartimento di genetica e di biologia molecolare dell’Università degli Studi La Sapienza di Roma attraverso ricerche sperimentali.
Essi “confermano, infatti, che alcuni chemioterapici, quali la citosinarabinoside, il metotrexato, la vincristina ed il cisplatino4 (sostanze usate comunemente e quotidianamente nei trattamenti N.d.A.), in particolari linee tumorali aumentano la resistenza alla morte cellulare (…)
Questi risultati sono sorprendenti, poiché dimostrano che i suddetti chemioterapici non uccidono le cellule tumorali, come invece generalmente si ritiene, bensì, impedendo l’apoptosi (= morte della cellula N.d.A.), facilitano la crescita del tumore” 14.
A questo punto penso di poter veramente chiudere questa relazione in quanto i due punti dichiarati nel mio comunicato stampa
1) La chemioterapia non guarisce dal cancro, ma uccide. 2)
Il suo uso trova fondamento solo negli interessi economici delle ditte farmaceutiche.
Possono considerarsi dimostrati al di là di ogni ragionevole dubbio.
By AranciaMeccanica
Associazione per la ricerca sulla chemioterapia.
Il tradimento della medicina in nome del profitto.
Ciò che voglio dimostrare in questa relazione è quanto ho dichiarato in un recente comunicato stampa e che si articola, essenzialmente, in due punti.
1) La chemioterapia non guarisce dal cancro, ma uccide.
2) Il suo uso trova fondamento solo negli interessi economici delle ditte farmaceutiche.
Cenni storici.
Per capire come sia stato possibile un simile tradimento, come sia possibile sostenere per così tanto tempo un simile inganno, bisogna conoscere il contesto economico e politico in cui esso è nato e si è sviluppato.
“Nei primi decenni del secolo scorso alcuni avvenimenti hanno segnato il destino della medicina per almeno un secolo. All’inizio del ventesimo secolo il gruppo di Rockefeller controllava già la maggior parte del commercio di petrolio negli Stati Uniti e in molti altri paesi.
Sulla base di questi trilioni di dollari di reddito, questo gruppo di investitori ha trovato una nuova area di mercato: il corpo umano. Il profitto o il ritorno su questo investimento dipendeva dalla brevettabilità delle medicine farmaceutiche inventate.
I profitti da trilioni di dollari di questa nuova industria di investimento sono stati usati per convertire sistematicamente la medicina in un commercio farmaceutico guidato dall’investimento. Nel giro di pochi decenni, la medicina è caduta sotto il controllo di questi gruppi di interesse attraverso la loro influenza nelle scuole di medicina, nei media e nell’arena politica”
vedi i veri Padroni della Sanita’ nel Mondo + intervista al Dott. Rath
Nel frattempo la psichiatria (che, non dimentichiamolo, è una branca della medicina) stava preparando le teorie della razza e dell’eugenetica. “Nel 1905, basandosi sulle teorie espresse da Malthus, Kraepelin e Spencer, Rüdin (uno dei più autorevoli psichiatri tedeschi. N.d.A.) fonda la Società per l’Igiene della Razza, costituita al fine di ottenere la purezza razziale. Rüdin è il primo promotore delle teorie di psichiatria genetica.
La follia, ogni aberrazione e la superiorità o inferiorità razziali, secondo Rüdin sono determinate dalla trasmissione genetica”;
vedi: Dott. Cestari – L’inganno psichiatrico
Quasi trent’anni più tardi, Rüdin salutò l’ascesa di Hitler come l’occasione che la storia dava alla psichiatria per la realizzazione dei suoi ideali.
“La presenza medica dominante nel programma di sterilizzazione nazista fu il dottor Ernst Rüdin, uno psichiatra di fama internazionale… Allievo in origine del grande psichiatra classico Emil Kraepelin. Rüdin divenne uno stretto collaboratore di Alfred Ploetz nella fondazione della Società Tedesca per l’Igiene Razziale. Rüdin fu un ricercatore infaticabile e vide come una sua missione l’applicazione di leggi mendeliane e di principi di eugenetica alla psichiatria”; da: R. J. Lifton – I medici nazisti
Per completare il quadro di quel momento storico manca ancora un elemento: i soldi.
E’ ormai storia che i finanziatori dell’ascesa al potere di Hitler sono stati i gruppi petrolchimici-farmaceutici.
E precisamente: il gruppo Rockefeller in America, Rothschild in Inghilterra e I. G. Farben in Germania.
Per quanto riguarda quest’ultimo, il tribunale di guerra di Norimberga nel 1946/47 ha stabilito che la seconda guerra mondiale non sarebbe stata possibile senza di esso. Come conseguenza, I.G.Farben è stato tagliato in Bayer, Basf e Hoechst ed alcuni dei relativi responsabili sono stati dichiarati colpevoli di guerra contro il diritto internazionale, omicidio di massa, sfruttamento e saccheggio internazionali della proprietà privata e pubblica in paesi stranieri e di altri crimini contro l’umanità;
vedi Josef Borkin – Il crimine e la punizione di I.G.Farben.
Per quanto riguarda quest’ultimo, il tribunale di guerra di Norimberga nel 1946/47 ha stabilito che la seconda guerra mondiale non sarebbe stata possibile senza di esso.
Hitler muore, ma i responsabili dei gruppi petrolchimici-farmaceutici americano e inglese continuano ad espandere il loro potere indisturbati.
Attualmente il gruppo Rockefeller controlla più di 200 ditte farmaceutiche, è dietro ad alcune delle più grandi e influenti istituzioni finanziarie del mondo, compresa la Chase Manhattan Bank.
Possiede la Exxon ed altre aziende petrolchimiche multinazionali. Inoltre controlla molti media, compreso Time Warner, CNN ed una enorme rete di giornali, radio e TV.
Il reddito di questo gruppo sorpassa da solo il prodotto nazionale lordo della maggior parte delle nazioni del pianeta.
Nel 1972 il gruppo Rockefeller fonda la Commissione Trilaterale per tutelare i suoi interessi finanziari in tutto il mondo. Ad essa appartengono personaggi dell’alta finanza di USA, Europa e Giappone.
L’obiettivo della Commissione Trilaterale è di generare un ”Nuovo Ordine Mondiale”; il che essenzialmente significa sottomettere il pianeta agli interessi del cartello petrolchimico- farmaceutico-finanziario.
Non hanno fatto mai alcun segreto sulle loro idee, tanto è vero che hanno anche pubblicato un sito: www.trilateral.org anche se le sue riunioni avvengono poi sempre a “porte chiuse”…
Il 50 % dell’amministrazione Bush è formato da alti funzionari di ditte farmaceutiche.
Donald Rumsfeld, l’attuale ministro della guerra è stato il direttore generale di parecchie multinazionali farmaceutiche.
Su questo intreccio di politica, finanza, guerre e ideologie soppressive mondialiste si sviluppa e prospera l’industria farmaceutica.
“Uno dei problemi primari affrontato da questa industria era la concorrenza dei prodotti naturali per la salute.
Era chiaro al mondo scientifico che senza queste molecole (vitamine N.d.A.), essenziali al metabolismo cellulare, le cellule non avrebbero funzionato correttamente e ciò sarebbe stato l’origine della malattia.
Gli strateghi degli investimenti farmaceutici lo hanno capito ed hanno intrapreso una campagna globale per ostacolare che queste informazioni salva-vita diventassero ampiamente disponibili alle persone del mondo intero. Ma far tacere queste informazioni era soltanto il primo punto.
Ulteriori punti strategici per sviluppare il fraudolento schema commerciale farmaceutico hanno incluso il discredito delle informazioni sanitarie su queste terapie naturali non brevettabili e infine la messa fuori legge di ogni asserzione sui sistemi naturali curativi e preventivi.
Tutte queste misure hanno avuto soltanto uno scopo: proteggere l’industria farmaceutica di investimento basata sulle medicine brevettabili, che riguardano soltanto i sintomi, dalle terapie naturali non brevettabili che sono essenziali per ottenere la salute cellulare.
Nel forte contrasto, i fatti scientifici circa le molecole naturali essenziali per le funzioni cellulari di base e descritte nei manuali di biologia, sono materia di vita o di morte per questo intero commercio di investimento.
Se le malattie potessero essere evitate ottimizzando la salute cellulare con le molecole non brevettabili naturali, ciò minaccerebbe la base stessa dell’intero affare farmaceutico di investimento sulle malattie.
Una malattia che è evitata o sradicata sarà semplicemente un mercato in meno.
Di particolare importanza è riflettere sull’influenza dell’industria farmaceutica sulla professione medica. Attraverso la fondazione di facoltà di medicina private negli Stati Uniti, comprese le cosiddette università della “Ivy League” come Harvard, Yale, la clinica Mayo ed altre, l’industria farmaceutica di investimento ha semplicemente comprato l’opinione medica in tutto il mondo.
Sempre di più, l’insegnamento delle terapie mediche si è concentrato sulle medicine chimiche ed, allo stesso tempo, i trattamenti sanitari naturali sono stati banditi efficacemente come ”antiquati”.
Ogni medico che si è laureato nelle ultime decadi ha imparato appena che il primo premio Nobel per il ruolo di vitamina C nel metabolismo cellulare è stato assegnato nel 1937.
Quindi, durante più della metà di un secolo, generazioni di milioni di medici finirono l’università senza alcuna conoscenza circa il ruolo di salva-vita e di beneficio per la salute delle vitamine, dei minerali e degli oligoelementi”;
vedi: Intervista Dr. Rath
Delineato brevemente il quadro storico, vediamo ora, all’atto pratico, i frutti che la medicina moderna ha generato. Date le premesse, non possono essere che frutti velenosi. Limitiamoci ad analizzare quello che costituisce l’argomento di questa relazione: la chemioterapia.
Dati scientifici
Come è nata questa strana pratica di somministrare terribili sostanze ai pazienti per tentare di guarirli ?
Essa “si basa sul fatto che le cellule cancerose sono più deboli di quelle sane, pertanto, sotto l’azione di veleni o di radiazioni ionizzanti, sono le prime a morire.
Questa constatazione porta però a una delle pratiche più insensate della storia della medicina: avvelenare ed irradiare il paziente per guarirlo! Anche la persona meno informata, riesce a comprendere che guarigione significa miglioramento della salute.
Nessuna persona sana di mente penserebbe che l’inquinamento, gli esperimenti atomici o l’incidente di Chernobyl siano i provvidenziali vantaggi dei nostri tempi per mantenerci sani”
Tutte queste discussioni fatte in televisione in questi (e altri) giorni su chemio o medicine alternative hanno un solo scopo: confondere le idee e annebbiare le menti della gente. In verità la questione è di una semplicità lapalissiana e disarmante.
Vogliamo sapere se la chemio è una terapia valida o no ? E’ molto facile saperlo; basta fare quello che si fa con qualsiasi altra cosa di qualsiasi genere per sapere se funziona o no: si osservano i RISULTATI.
Su di essa esistono studi, statistiche, dati ufficiali accurati. E’ vero che gli oncologi, con la complicità dei media, creano su di essi una cortina fumogena, ma non è per niente difficile averli: basta chiederli.
Io li ho trovati e ve li posso comunicare. Ripeto: questi non sono i miei dati, sono i dati ufficiali dell’oncologia ufficiale.
Prima di tutto bisogna sapere cosa si intende in oncologia per paziente guarito di cancro.
Guarito è colui che sopravvive almeno cinque anni dal giorno della diagnosi, anche se muore cinque anni e un giorno dopo, anche se alla fine del quinto anno ha un cancro grande come una zucca che gli sta straziando il corpo. Credo che poche persone conoscano questo dato.
Non crediate tuttavia che venga tenuto segreto; ma, per darvi un’idea, in tanti anni io per televisione l’ho sentito dire solo un paio di volte e di sfuggita.
Confrontate ciò con le migliaia di ore di chiacchiere trionfalistiche di Tirelli and company. Ricordatevi poi che cambiare il significato alle parole è un mezzo per confondere e dominare. Questo dato pertanto è fondamentale, è la chiave per capire veramente tutti i discorsi che fanno gli oncologi quando parlano di “guarigione”.
Premesso ciò: ogni 100 persone che si ammalano di cancro, 61 muoiono entro 5 anni dalla diagnosi.
Le statistiche di sopravvivenza a 10 anni sono più difficili da trovare.
Sono così sconsolanti che gli oncologi si vergognano veramente a farle vedere. Sembra comunque che siano attorno al 10-15%.
Provate un po’ ad immaginare un impresario edile che costruisce case il cui 61% crolla entro cinque anni dalla costruzione. Prima di tutto nessuno comprerebbe più da lui e poi verrebbe messo in galera; a meno che qualcuno non lo appenda prima al più vicino lampione… Invece gli oncologi vengono strapagati, onorati, vezzeggiati, ascoltati per ore e ore in noiosissime trasmissioni televisive. I più famosi oncologi italiani riescono a farsi pagare 200 euro o più, per visite di 10-15 minuti ! Incomprensibile…
Il fatto è che costoro fanno leva sulla paura, sul dolore e sull’ignoranza di questi dati da parte dei malati e dei loro famigliari. Come la paura e l’ignoranza vengono poi alimentate sistematicamente con ogni mezzo, potete facilmente constatarlo voi stessi.
Bene; potrei fermarmi qui e finire questa relazione; sarebbe più che sufficiente. Ma poiché non mi basta chiudere la bocca agli oncologi e ai loro lacche’, ma voglio anche cucirla con filo d’acciaio.
Qualche anno fa, dopo che era scoppiato il caso Di Bella, gli oncologi cominciarono a dichiarare pomposamente su televisione e giornali che “ora abbiamo il 50% di guarigioni”, ovviamente sempre evitando di dire che guarigione significa sopravvivenza a cinque anni. Eppure le statistiche ufficiali davano sempre un 39%.
Cosa era successo ? Un’improvvisa e geniale scoperta ? Nooo !
Per guadagnare quell’11% in più, hanno fatto la media delle “guarigioni” dei vari tipi di tumore con una manipolazione matematica per la quale verrebbero bocciati con disonore all’esame di licenza media inferiore.
Faccio un esempio di come fanno la media delle “guarigioni” e, per semplificare, prendo in esame solo due tipi di tumore. Tumore al polmone: 40.000 casi all’anno, 10% di “guarigioni”; tumore al testicolo: 2.000 casi, 87% di “guarigioni”. (87+10)/2=48,5 La percentuale media di guarigioni dei due tipi di cancro sarebbe così il 48,5%.
E’ indegno che si permetta a queste persone di dire pubblicamente simili cialtronerie ! En passant, l’operazione corretta è questa: (40.000×10/100+2.000×87/100)/(40.000+2.000)x100=13,7
La reale percentuale media è dunque il 13,7%. Una bella differenza !
Analizziamo un altro “dato” trionfalistico
Gli oncologi vanno dicendo che le possibilità di guarire dal cancro sono molto più alte oggi, il 39% (oppure il famoso 50%), rispetto al 20% del 1930. Ma come mai allora le morti per cancro sono spaventosamente aumentate negli ultimi 70 anni (vedi più avanti) ?
Il fatto è che nel 1930 non esistevano tutti i sofisticati mezzi di diagnosi e le campagne di sensibilizzazione alla diagnosi precoce; pertanto il cancro veniva scoperto tardivamente e così il tempo fra la diagnosi e il decesso era breve, se non brevissimo. Oggi invece, poiché la diagnosi avviene in tempi molto più precoci, la morte arriva più tardi rispetto alla diagnosi stessa e più sovente oltre i fatidici 5 anni!
Il Prof Luigi Di Bella avverte che “se una persona viene dimessa dall’ospedale si dice che è in remissione. Quando ritorna viene curata e viene dimessa un’altra volta. Se ogni dimissione viene considerata come un dato positivo, i conti aumentano. E siccome non si può morire più di una volta, se un individuo è stato dimesso 9 volte ed è morto una volta sola si avrà un 90% di guarigione e il 10% di mortalità. La fortuna dei medici è che si muore una volta sola” (Di Bella – La sua cura contro il cancro” in abbinamento con Il Resto del Carlino, Il Giorno, La Nazione).
Estremamente importante è poi “la vasta indagine condotta per 23 anni dal Prof. Hardin B. Jones, fisiologo presso l’Università della California, e presentata nel 1975 al Congresso di Cancerologia, presso l’Università di Barkeley. Oltre a denunciare l’uso di statistiche falsificate, egli prova che i cancerosi che non si sottopongono alle tre terapie canoniche (chemio, radio e chirurgia) sopravvivono più a lungo o almeno quanto chi riceve queste terapie. Come dimostra Jones, le malate di cancro al seno che hanno rifiutato le terapie tradizionali, mostrano una sopravvivenza media di 12 anni e mezzo, quattro volte superiore a quella di 3 anni raggiunta da coloro che si sono invece sottoposte alle cure complete”.
“Uno studio condotto da quattro ricercatori inglesi, pubblicato su una delle più autorevoli riviste mediche del mondo, The Lancet del 13-12-1975, e che riguarda 188 pazienti affetti da carcinoma inoperabile ai bronchi. La vita media di quelli trattati con chemioterapia completa fu di 75 giorni, mentre quelli che non ricevettero alcun trattamento ebbero una sopravvivenza media di 220 giorni” .
Un altro dato fondamentale che indica come le terapie ufficiali per i tumori siano inefficaci, sono le statistiche di morte per tumore.
Nonostante le decine di trilioni di lire spesi per la ricerca e le centinaia di trilioni per i trattamenti, i dati degli istituti di statistica di tutti gli stati occidentali mostrano che le morti per cancro dal 1950 alla fine del secolo sono continuamente e notevolmente aumentate. “Riunione del settembre 1994 del President’s Cancer Panel: “Tutto sommato, i resoconti sui grandi successi contro il cancro, devono essere messi a confronto con questi dati” aveva detto Bailar, indicando un semplice grafico che mostrava un netto e continuo aumento della mortalità per cancro negli Stati Uniti dal 1950 al 1990. “Torno a concludere, come feci sette anni fa, che i nostri vent’anni di guerra al cancro sono stati un fallimento su tutta la linea”.
Chi è questo personaggio che esprime idee così eretiche, un medico alternativo ? Un ciarlatano, come è stato definito Di Bella? Un guaritore che approfitta dei poveri malati ? Uno che non conosce le percentuali di guarigione ?
Niente di tutto questo.
Risulta difficile definire ciarlatano o incompetente, John C. Bailar III, insigne professore di epidemiologia e biostatistica alla Mc Gill University, uno dei più famosi esperti di oncologia degli Stati Uniti e dell’intero pianeta. Non parlava del resto ad una platea di sprovveduti; il President’s Cancer Panel è nato in conseguenza del National Cancer Act, un programma di lotta contro il cancro, firmato dal presidente americano Richard Nixon il 23 dicembre 1971 e per cui si sono spesi fino al 1994 ben 25 miliardi di dollari. I dati relativi alla situazione della lotta al cancro vengono forniti direttamente al Presidente degli Stati Uniti.
La conclusione principale di Bailar, con cui l’NCI (National Cancer Institute) concorda, è che la mortalità per cancro negli Stati Uniti è aumentata del 7% dal 1975 al 1990. Come tutte quelle citate da Bailar, questa cifra è stata corretta per compensare il cambiamento nelle dimensioni e nella composizione della popolazione rispetto all’età, cosicché l’aumento non può essere attribuito al fatto che si muore meno frequentemente per altre malattie” ( Alberto R. Mondini – idem).
I dati “grezzi” sono ancora più pesanti
Infine cito la conclusione a cui sono arrivati i ricercatori del Dipartimento di genetica e di biologia molecolare dell’Università degli Studi La Sapienza di Roma attraverso ricerche sperimentali.
Essi “confermano, infatti, che alcuni chemioterapici, quali la citosinarabinoside, il metotrexato, la vincristina ed il cisplatino4 (sostanze usate comunemente e quotidianamente nei trattamenti), in particolari linee tumorali aumentano la resistenza alla morte cellulare
(…) Questi risultati sono sorprendenti, poiché dimostrano che i suddetti chemioterapici non uccidono le cellule tumorali, come invece generalmente si ritiene, bensì, impedendo l’apoptosi (= morte della cellula), facilitano la crescita del tumore”
da:Prof. Renato De Magistris e Dott.ssa Anna Giordano – Nuove prospettive nella prevenzione e nel trattamento delle neoplasie .
A questo punto penso di poter veramente chiudere questa relazione in quanto i due punti dichiarati nel mio comunicato stampa….
1) La chemioterapia non guarisce dal cancro, ma uccide.
2) Il suo uso trova fondamento solo negli interessi economici delle ditte farmaceutiche.
…..possono considerarsi dimostrati al di là di ogni ragionevole dubbio.
Ovviamente ho dovuto tralasciare molti altri dati estremamente interessanti, per rimanere nelle dimensioni previste per una mezz’ora di relazione; suggerisco perciò, a chi volesse approfondire certi argomenti, i seguenti libri o articoli che possono essere scaricati gratuitamente dal sito www.aerrepici.org
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La chemioterapia è inefficace contro i tumori mentre è devastante per l’organismo umano.
Viene effettuata per distruggere le cellule che si pensa si riproducano all’infinito per dei danni ai geni. La teoria della causalità genetica del cancro è però un bluff e un inganno.
Non c’è nessuna cellula che impazzisce e non c’è alcuna aumentata riproduzione cellulare.
“Un tumore è costituito da popolazioni diverse dal punto di vista cinetico. Le cellule proliferanti sono spesso una minoranza…
Nei tumori solidi, invece, il ritmo esponenziale di crescita si verifica solo nella fase iniziale della vita del tumore” (Bonadonna G., Robustelli G., “Medicina Oncologica” Ed. Masson, Milano 1999, pagina 72).
Di conseguenza la chemioterapia è inutile e dannosa, anzi, favorisce la crescita tumorale.
Per mascherare il fatto che non serve assolutamente a niente, viene ufficialmente sostenuta e motivata da argomentazioni false.
Nonostante i trucchi statistici e le mistificazioni, il tasso di sopravvivenza dei tumori “veri”, cioè non soggetti a valutazioni di dubbia origine, rimane comunque estremamente basso.
Se si considera che nelle terapie ufficiali dei tumori l’occasionale guarigione (guarda caso, questa avviene solo nelle prime fasi, dove in genere è molto alto il dubbio sulla malignità) può essere attribuita quasi esclusivamente ad un intervento chirurgico, si capisce come la chemioterapia sia completamente inutile ed inefficace.
Dunque, non c’è nessun motivo di continuare a somministrarla ai malati, producendo in essi danni e sofferenze inenarrabili con abbreviazione della loro vita.
È ora di smetterla quindi con le frottole della genetica, con le statistiche inventate, con l’eccidio dei protocolli chemioterapici e con le menzogne delle istituzioni e dei media pilotati dalle multinazionali della morte.
Tratto da: http://chemioverita.blogspot.com/
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Today’s healthnews from Reuters Health Information
Unexpectedly high mortality rate associated with chemotherapy regimen more news…
Last Updated: 2001-05-17 10:00:14 EDT (Reuters Health)
WESTPORT, CT (Reuters Health) – Researchers have detected a higher than expected fatality rate associated with an irinotecan, fluorouracil and leucovorin regimen that is approved by the US Food and Drug Administration for colorectal cancer.
This finding, which will be published in a letter to the editor in the June 21st issue of The New England Journal of Medicine, was released early due to the “potential importance with regard to the treatment of patients with colorectal cancer.”
Dr. Daniel J. Sargent, of the Mayo Clinic, in Rochester, Minnesota, and colleagues conducted two clinical trials in which one arm of each included this regimen. Dosages were “125 mg of irinotecan/m² of body-surface area, 20 mg of leucovorin/m², and 500 mg of fluorouracil/m² once weekly for 4 of every 6 weeks.”
Within 60 days after the initiation of treatment, the mortality rate in one trial, which contained patients with metastatic colon cancer, was 4.8% in those receiving this treatment versus 1.8% for the other treatment arm. In the other trial, which enrolled patients with resected stage III colon cancer, the rates were 2.2% and 0.8%, respectively.
The side effects in the latter trial “appeared to be more related to blood clot abnormalities: pulmonary emboli, deep vein thromboses, strokes, heart attacks,” Dr. Michael J. O’Connell, also of the Mayo Clinic, told Reuters Health.
“One interesting possibility is that these patients had just undergone major abdominal surgery with general anesthesia within the 4 weeks prior to beginning the treatment,” he continued. “Perhaps the postoperative setting predisposed those patients to these thrombotic events.”
As a result of these findings, Dr. O’Connell said, in their clinical practice and in the extension protocol they have planned, they have decreased the dose of irinotecan and fluorouracil.
The P values for the differences in both trials were 0.06. Dr. Sargent told Reuters Health: “In the interest of patient safety, I would not hold this to a statistical standard. We have two studies that both show a strong trend toward increased death rates. It’s the consistency of the two studies that, when taken together, makes this a clinically significant finding.”
The researchers still believe that combination therapy with irinotecan, fluorouracil and leucovorin should be an option for patients with advanced colorectal cancer, but that patients should be vigilantly monitored. They add that “an alternative is the FDA-approved infusional schedule reported by Douillard et al. and described in the irinotecan package insert.”
The letter can be accessed at http://www.nejm.org
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AMMAZZATO dalle cure per il Cancro …..ma non si deve dire…!
Potete fidarvi della chemioterapia per curare il cancro ?
L’ex addetto stampa della Casa Bianca, Tony Snow, è morto nel luglio 2008 all’età di 53 anni a seguito di una serie di trattamenti di chemioterapia per il cancro al colon. Nel 2005 Snow, dopo una diagnosi di cancro, aveva subito l’asportazione del colon ed era stato sottoposto a sei mesi di chemioterapia. Due anni dopo (2007), Snow fu sottoposto ad operazione chirurgica per rimuovere una crescita cancerosa nella zona addominale, in prossimità del punto in cui il cancro si era manifestato in origine. “Si tratta di una patologia del tutto curabile”, gli aveva detto il dott. Allyson Ocean, oncologo gastrointestinale del Weill Cornell Medical College. “Molti pazienti, grazie alle nostre terapie, riescono a lavorare e a vivere una vita qualitativamente normale dopo essere stati curati. Chiunque veda questa situazione come una condanna a morte, si sbaglia”. Ma naturalmente oggi sappiamo che era il Dott. Ocean ad essere mortalmente in errore.
I titoli dei giornali hanno proclamato che Snow è morto di cancro al colon, pur sapendo che egli non aveva più il colon. A quanto pare, il cancro maligno era “tornato” (da dove ?) e si era “esteso” al fegato e ad altre parti del corpo. La verità è che la chirurgia al colon aveva gravemente pregiudicato le normali funzioni di eliminazione delle scorie, sovraccaricando il fegato e i tessuti di materiali tossici. La precedente serie di trattamenti chemioterapici aveva infiammato e danneggiato in modo irreversibile una gran quantità di cellule del suo corpo, oltre a distruggere il suo sistema immunitario.
Una ricetta perfetta per creare nuove forme di cancro.
Ormai incapace di far fronte alle cause del cancro originario (in aggiunta a quelli creati in seguito), il corpo di Snow sviluppò nuove forme di cancro al fegato e ad altre parti del corpo.
I media, ovviamente, insistono nell’affermare che Snow è morto di cancro al colon, perpetuando così il mito per cui sarebbe solo il cancro, e non la cura, ad ammazzare le persone. Pare che nessuno osi sollevare l’importante obiezione che per un ammalato di cancro la guarigione diventa estremamente difficile se si viene sottoposti al sistematico avvelenamento della chemioterapia e a radiazioni letali. Se venite morsi da un serpente velenoso e non prendete un antidoto, non è forse probabile che il vostro corpo venga sopraffatto dal veleno e non riesca più a funzionare ?
Prima che Tony Snow iniziasse i trattamenti di chemioterapia per il secondo cancro al colon, egli appariva ancora forte e in salute. Ma dopo poche settimane di trattamento iniziò a perdere la voce, il suo aspetto divenne fragile, il colorito diventò grigio e perse tutti i capelli. Era stato il cancro a fargli questo ? Certamente no. Il cancro non produce nessuno di questi effetti, è l’avvelenamento chimico a produrli. Egli sembrava ora più malato di una persona morsa da un serpente velenoso.
I media mainstream parlano mai delle schiaccianti prove scientifiche che dimostrano che la chemioterapia produce zero benefici nei cinque anni medi di sopravvivenza dei pazienti malati di cancro al colon ? O di quanti oncologi lottino per i propri pazienti e li difendano contro un trattamento chemioterapico che – loro lo sanno bene – li farebbe morire più in fretta che se non ricevessero nessuna cura ?
Vi fidereste a mettere la vostra vita nelle loro mani sapendo che la maggior parte di loro non prenderebbe neppure in considerazione la chemioterapia se il cancro fosse diagnosticato a loro ?
Cosa sanno, loro, che voi non sapete ? La notizia si sta diffondendo rapidamente negli Stati Uniti: i decessi provocati dai medici hanno ormai superato i 750.000 all’anno.
Probabilmente molti dottori non hanno più fiducia in ciò che fanno, e per ottime ragioni.
“Molti malati di cancro in questo paese muoiono di chemioterapia… La chemioterapia non elimina il cancro al seno, al colon o ai polmoni. Questo fatto è documentato da oltre un decennio. Nonostante ciò i dottori ricorrono ancora alla chemioterapia contro questi tumori… Le donne ammalate di cancro al seno moriranno probabilmente più in fretta con la chemioterapia che senza”. (Alan Levin, Dottore in Medicina).
Un’indagine del Dipartimento di Oncologia Radiologica del Northern Sydney Cancer Centre, in Australia, sul contributo della chemioterapia ai 5 anni di sopravvivenza di 22 adulti affetti da tumori maligni, ha mostrato risultati stupefacenti: il contributo complessivo della chemioterapia citotossica ai 5 anni di sopravvivenza di questi adulti è stata stimata in percentuale del 2,3 % in Australia e del 2,1 % negli USA. [Royal North Shore Hospital Clin Oncol (R Coll Radiol) 2005 Jun;17(4):294.]
La ricerca è fondata su dati del 1998 del Cancer Registry australiano e dello statunitense Surveillance Epidemiology and End Results. L’attuale tasso medio di sopravvivenza al cancro degli adulti, della durata di 5 anni, è riscontrato in oltre il 60% dei casi in Australia e in misura non inferiore negli USA. A paragone, il contributo della chemioterapia alla sopravvivenza (un mero 2,3 %) non è sufficiente a giustificare le enormi spese che essa richiede e le terribili sofferenze a cui i pazienti vanno incontro a causa dei gravi e tossici effetti collaterali risultanti da questo tipo di trattamento.
Con una miserevole percentuale di successo del 2,3 %, vendere la chemioterapia come trattamento medico (anziché come una truffa) è una delle più gravi azioni fraudolente che si possano commettere. Una normale chemioterapia fa guadagnare all’establishment medico una cifra sbalorditiva, che va dai 300.000 al milione di dollari all’anno; fino ad oggi ha fruttato a coloro che promuovono questa pseudo-cura (che in realtà è veleno) oltre 1 trilione di dollari.
Non c’è da stupirsi che l’establishment medico cerchi di tenere in vita questa truffa il più a lungo possibile.
Nel 1990 il noto epidemiologo tedesco Ulrich Abel, della Clinica dei Tumori dell’Università di Heidelberg, condusse la ricerca più completa mai eseguita sui farmaci chemioterapici. Abel contattò 350 centri medici, chiedendo che gli inviassero tutto ciò che avevano pubblicato sulla chemioterapia nel corso degli anni. Egli esaminò ed analizzò migliaia di articoli scientifici pubblicati sulle riviste mediche più prestigiose. Ad Abel occorsero diversi anni per raccogliere e valutare i dati.
Il suo studio epidemiologico, che fu pubblicato il 10 agosto 1991 su The Lancet, avrebbe dovuto mettere in allarme tutti i dottori e gli ammalati di cancro sui rischi di una delle terapie più comuni utilizzate contro il cancro e altre malattie. Nel suo saggio, Abel giungeva alla conclusione che il tasso complessivo di successo della chemioterapia “lasciava allibiti”.
Secondo la sua ricerca, non esisteva alcuna prova scientifica reperibile in nessuno degli studi esistenti che dimostrasse che la chemioterapia “fosse in grado di estendere in misura apprezzabile la vita dei pazienti affetti dalle forme più comuni di cancro”.
Abel sottolinea che raramente la chemioterapia migliora la qualità della vita. Descrive la chemioterapia come una “devastazione scientifica” e dichiara che nonostante l’inesistenza di prove scientifiche della sua efficacia, né i dottori né i pazienti vogliono abbandonarla. I principali media non hanno mai parlato di questo studio di immensa importanza, il che non è sorprendente visti gli enormi interessi nel settore dei gruppi che sponsorizzano i media, cioè delle compagnie farmaceutiche.
Una recente ricerca ha trovato zero recensioni del lavoro di Abel sulle riviste americane, benché esso sia stato pubblicato nel 1990. Credo che ciò non dipenda dal fatto che il suo lavoro sia poco importante, ma dal fatto che è irrefutabile.
La verità su questo problema sarebbe troppo costosa per le compagnie farmaceutiche ed è divenuta perciò inaccettabile. Se i mass media riferissero la verità, e cioè che i farmaci, inclusi quelli chemioterapici, vengono utilizzati per compiere un autentico genocidio negli Stati Uniti e nel mondo, i loro principali finanziatori (le compagnie farmaceutiche) sarebbero costretti a ritirare la loro pubblicità ingannevole dalle TV, dalle radio, dalle riviste e dai giornali. Ma nessuno di questi gruppi ha voglia di fare bancarotta.
Molti medici si spingono fino al punto di prescrivere farmaci chemioterapici a pazienti con tumori maligni troppo avanzati per un intervento chirurgico, ben sapendo che non ne risulterà alcun beneficio. Eppure essi definiscono la chemioterapia un trattamento efficace contro il cancro, e i loro inconsapevoli pazienti credono che “efficace” sia sinonimo di “curativo”. In realtà i medici si riferiscono alla definizione di farmaco “efficace” data dalla FDA, cioè un farmaco che nell’arco di 28 giorni sia in grado di produrre una riduzione del 50% o più della massa tumorale. Ma dimenticano di dire ai loro pazienti che non esiste alcuna correlazione tra il ridurre un tumore in 28 giorni e il curare il cancro o l’allungare la vita. In altre parole, si può vivere con un tumore non curato altrettanto a lungo di quanto si potrebbe farlo con un tumore ridotto o eliminato dalla chemioterapia (o dalle radiazioni).
La chemioterapia non ha mai dimostrato di avere effetti curativi contro il cancro. Per contro, il corpo è in grado di curarsi da solo, ed è proprio quello che fa sviluppando il cancro. Il cancro è più un meccanismo di guarigione che una malattia. La “malattia” è il tentativo del corpo di curarsi da uno squilibrio sopravvenuto. E in alcuni casi questo meccanismo di guarigione continua a funzionare anche dopo che una persona è stata sottoposta a chemioterapia (e/o radiazioni).
Sfortunatamente, come è stato dimostrato dalle ricerche summenzionate, le possibilità di una completa guarigione si riducono enormemente quando i pazienti vengono trattati con farmaci chemioterapici.
Gli effetti collaterali dei trattamenti sono spesso orribili e fonte di grande sofferenza per i pazienti e per i loro cari, il tutto in nome del trattamento medico affidabile. Benché la cura farmacologica sia somministrata con la promessa di migliorare la qualità della vita dei pazienti, il buon senso ci dice che una medicina che li fa vomitare e perdere i capelli, distruggendo allo stesso tempo il loro sistema immunitario, fa in realtà l’esatto contrario. La chemioterapia può produrre nei pazienti ulcerazioni alla bocca che mettono a rischio la loro vita.
Aggredisce il sistema immunitario, distruggendone miliardi di cellule (globuli bianchi).
I suoi mortali veleni producono infiammazioni in ogni parte del corpo. I farmaci possono produrre ulcerazioni in tutto l’apparato
intestinale. L’effetto collaterale più comune sperimentato dai pazienti in chemioterapia è la completa mancanza di energie.
I nuovi farmaci addizionali che vengono somministrati oggi a molti pazienti possono impedire la percezione di alcuni effetti collaterali, ma non riducono affatto gli effetti spaventosamente distruttivi e soppressivi della chemioterapia in sé. Ricordate che il motivo per cui la chemioterapia riesce a ridurre la massa di alcuni tumori sta nell’immensa distruzione che provoca nel corpo.
Se siete ammalati di cancro, forse penserete che il sentirsi stanchi sia un effetto della malattia.
In realtà raramente è così. Il sentirsi insolitamente stanchi è più spesso dovuto all’anemia, che è un comune effetto collaterale di molti farmaci chemioterapici. Tali farmaci possono ridurre drammaticamente i vostri globuli rossi, e ciò riduce la disponibilità di ossigeno a 60-100 trilioni di cellule del vostro corpo. Potete sentire letteralmente l’energia che viene risucchiata da ogni vostra cellula, una specie di morte fisica senza morte. L’affaticamento da chemio ha un impatto negativo sulle attività quotidiane dei pazienti nell’89% dei casi. Senza energia non può esservi gioia né speranza e tutte le funzioni corporee ne risentono.
Un effetto collaterale a lungo termine è che i corpi di questi pazienti finiscono per non rispondere più nemmeno ad approcci curativi nutrizionali o di rafforzamento immunologico. Tutto questo contribuisce a spiegare il motivo per cui gli ammalati di cancro che non si sottopongono a nessun trattamento hanno un tasso di guarigione quattro volte più alto di coloro che si sottopongono a cura. La cosa triste è che la chemioterapia non è curativa per il 96-98% delle tipologie di cancro.
Prove certe (per la maggioranza delle casistiche di cancro) che la chemioterapia abbia una qualsiasi influenza positiva sulla sopravvivenza o sulla qualità della vita, semplicemente non esistono.
Presentare la chemioterapia come una cura contro il cancro è a dir poco ingannevole. Con i danni permanenti che produce al sistema immunitario e ad altre importanti parti del corpo, la chemioterapia è diventata una delle principali cause di malattie da trattamento, come malattie cardiache, epatiche, intestinali, immunitarie, infezioni, danni cerebrali, disturbi da stress doloroso e invecchiamento precoce.
Prima di rassegnarsi ad essere avvelenati, gli ammalati di cancro dovrebbero porre domande precise ai loro medici e chiedere che gli vengano mostrate ricerche o prove in grado di dimostrare che una riduzione della massa tumorale si traduca realmente in aumento della speranza di sopravvivenza. Se vi diranno che la chemioterapia è la vostra migliore chance di sopravvivenza, saprete che vi stanno mentendo o che sono semplicemente disinformati. Come è chiaramente dimostrato dalla ricerca di Abel, non esiste nessuna prova di questo genere in tutta la letteratura medica.
Assoggettare i pazienti a chemioterapia li priva della possibilità di cercare o di rispondere ad una cura reale ed è un atto meritevole di azione penale.
(Il libro di Andreas Moritz “Il cancro non è una malattia – è un meccanismo di sopravvivenza spiega quali siano le vere cause del cancro e come eliminarle”. E’ reperibile presso www.ener-chi.com e www.amazon.com ).
Versione originale: Andreas Moritz – 18/08/08 – Fonte: www.naturalnews.com
Link: http://www.naturalnews.com/023689.html – 23.07.08
Versione italiana:
Fonte: http://blogghete.blog.dada.net + Link: http://blogghete.blog.dada.net/archivi/2008-08-11
11.08.08 – Traduzione a cura di Gianluca Freda
Tratto da: ariannaeditrice.it
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Le radiazioni ionizzanti utilizzate in radioterapia sono in grado di danneggiare il DNA del tessuto bersaglio.
Le cellule tumorali sono, in genere, scarsamente capaci di riparare i propri danni e quindi vanno in contro a morte cellulare.
Per risparmiare tessuti sani, ad esempio pelle o organi che la radiazione deve superare per arrivare al tumore, i fasci delle radiazioni vengono sagomati e rivolti da diverse angolazioni, intersecandosi nel centro della zona da trattare, dove perciò vi sarà un quantitativo di dose assorbita totale superiore che nelle parti adiacenti.
Quindi l’esposizione a irradiazioni ionizzanti come i raggi X e similari utilizzati anche nella Radioterapia, anche se a basso livello di intensita’, può indurre “stress” cronico ossidativo e nitrosativo e quindi danneggiare i mitocondri cellulari (mitocondriopatia).
Questo “stress” può causare danni irreversibili al DNA mitocondriale (esso è dieci volte più sensibile allo stress ossidativo e nitrosativo del DNA nel nucleo della cellula).
Il DNA mitocondriale non è riparabile a causa del suo basso contenuto di proteine istoniche, pertanto eventuali danni (genetici o altro) si possono trasmettere a tutte le generazioni successive attraverso la linea materna.
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IMPORTANTE SCOPERTA su Latte materno e Cancro
Ricercatori svedesi dell’Università di Lund hanno trovato risultati promettenti dalla ricerca gli effetti della sostanza sui pazienti. concancro alla vescica – Maggio 2017
Nei primi studi clinici con pazienti affetti da cancro della vescica, quelli iniettati con il composto ha cominciato a gettare le cellule tumorali morte attraverso la loro urina in pochi giorni.
Il composto derivante dal latte materno mira le cellule tumorali da solo, offrendo un’alternativa ai trattamenti chemio e radioterapia che danneggiano le cellule, sia sane e cancerose nel corpo.
http://www.independent.co.uk/life-style/health-and-families/health-news/breast-milk-cancer-sweden-university-of-lund-a7735351.html