By Dott. Tullio Simoncini – Oncologo
Le contraddizioni dell’Oncologia Ufficiale
Oggi forse, dopo tanti anni di aspettative disattese in oncologia, bisognerebbe dunque rifiutare tassativamente la matrice genetica, che è tutto fuorché logica, un oggetto di fede estremamente contraddittorio, non solo dal punto di vista teorico, ma anche e soprattutto in base ai testi sacri, esaminando le conclusioni cui giungono.
Scorrendo difatti le pagine di un qualsiasi testo o trattato di oncologia o medicina interna, ci si accorge che le posizioni, le conclusioni e le risultanze delle teorie genetiche sono palesemente contraddittorie, illogiche, e quindi inaccettabili; e non potrebbero essere che tali, dati i presupposti.
Si considerino a tal proposito alcuni esempi riportati dai trattati “Oncologia Medica” (già citato) e “Medicina Interna” (Stein J.H., Milano 1995), dove spesso all’inizio di un paragrafo viene proposto un modello di spiegazione che puntualmente viene rinnegato alla fine.
Dal trattato “Medicina Oncologica”, Bonadonna G. Robustelli G. Milano 1999
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La causa principale del tumore consiste in alterazioni del genoma a livello dell’espressione o funzione dei geni deputati al controllo della crescita e della differenziazione cellulare.
Modello oggi più interessante: cellule all’interno di un clone (cioè derivanti da una sola cellula) vanno incontro a variazioni genetiche consecutive che producono un guasto nel genoma, conferendo al suo fenotipo caratteristiche favorevoli a livello proliferativo.
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I molti cambiamenti nei geni fanno in modo che le cellule proliferino sempre meglio, come una nicchia, nel tessuto ospite.
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I meccanismi biochimici degli oncogeni per trasformare le cellule sono ancora poco noti.
Si ritiene che un solo oncogene non sia sufficiente a trasformare interamente una cellula. Ma è necessario un processo polifasico, in cui partecipino più oncogeni.
La maggior parte dei tumori origina da una sola cellula.
Mutazioni cellulari rappresentano un processo cumulativo continuo dall’embrione alla vecchiaia; quindi il rischio oncologico è anche ereditario.
L’odierna ricerca mira ad identificare i geni alterati.
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Ci si augura che il profilo genetico, nel prossimo futuro, sarà più completo.
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La sfida futura dovrà spostarsi dalla descrizione dei geni mutanti, al loro impiego a bersagli specifici per terapie antitumorali.
I test genetici recentemente adottati, e ancora in fase di sviluppo, hanno la potenzialità di identificare soggetti a rischio.
L’efficacia delle possibili modalità di prevenzione dei test genetici non è stata ancora stabilita.
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A partire dai primi anni 80 è stato dimostrato che specifici e ricorrenti riarrangiamenti cromosomici, comprese traslocazioni e delezioni, costituivano punti critici nel complesso evento della trasformazione maligna.
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Il meccanismo attraverso il quale avvengono alterazioni cromosomiche è tuttora sconosciuto.
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I fattori di crescita sono un non meglio definito gruppo di polipeptidi in grado di modulare la funzione cellulare e di esercitare un’azione regolatrice, specifica e potente, nella crescita delle cellule bersaglio.
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I risultati delle più recenti ricerche indicano chiaramente che ulteriori progressi in futuro avverranno attraverso la delucidazione dei vari meccanismi mediante i quali i fattori di crescita controllano l’espressione degli oncogeni e questi, a loro volta, controllano l’espressione dei fattori di crescita.
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Malgrado l’interesse biologico di questa classe di proto-oncogeni, nessun fattore di crescita si è dimostrato fino ad ora strutturalmente coinvolto in lesioni genetiche dei tumori umani
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…identificati 20 oncogeni virali, ognuno possiede controparte delle cellule normali.
L’espressione di questi geni nelle cellule normali non si traduce nello sviluppo di una neoplasia.
L’alterazione dei proto-oncogeni, può risultare nello sviluppo di una cellula maligna.
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In futuro verranno identificate dozzine di geni, oggi ignoti che serviranno a perfezionare le nostre conoscenze nell’intricato processo di regolazione e differenziazione cellulare.
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Molteplici evidenze sperimentali hanno confermato che la trasformazione neoplastica, come proposto da Boveri circa un secolo fa, è causata da lesioni al DNA della cellula.
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Come aveva previsto Boveri all’inizio del secolo, un quadro cromosomico abnorme è intimamente associato al fenotipo maligno della cellula neoplastica.
Le aberrazioni cromosomiche rappresentano infatti un ausilio importante per localizzare i geni che rivestono una posizione centrale nel processo di trasformazione maligna.
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Il concetto di anomalia cromosomica quale evento esclusivamente legato alla presenza di cellule maligne deve essere rivisto. Infatti esistono alterazioni cromosomiche specifiche in una serie di neoplasie benigne, ad esempio lipomi, fibromi dell’ovaio, adenomi polimorfi delle ghiandole salivari, polipi dell’endometrio e del colon.
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Lo studio delle lesioni molecolari dei tumori umani ha avuto un forte impatto sulla gestione del paziente oncologico.
Le lesioni molecolari, infatti, rappresentano formidabili marcatori di malattia… di gran lunga superiori alle tecniche usate per la rilevazione di marcatori sierologici.
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…le lesioni genetiche rappresentano un importante marcatore diagnostico e prognostico nella pratica clinica.
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Malgrado l’insostituibile apporto dell’analisi molecolare dei tumori umani, l’impatto sulla terapia è solo indiretto.
Un uso più diretto delle lesioni molecolari, in senso terapeutico, appare oggi ancora incerto.
Benché varie osservazioni sperimentali abbiano dimostrato come le manipolazioni dei geni coinvolti nelle lesioni molecolari dei tumori umani sia in grado di modificare il comportamento biologico del tumore in vitro, l’applicazione di questi risultati alla pratica clinica pone molte problematiche e richiederà delicati sforzi di ricerca.
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…virulenza del cancro…che nella maggior parte dei casi non è controllabile malgrado l’applicazione di varie forme di terapia.
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I successi conseguiti dalle vaccinazioni per le malattie infettive, hanno suscitato la speranza di poter agire in modo analogo sui tumori, partendo dal presupposto che le cellule tumorali abbiano caratteristiche antigeniche del tutto peculiari e differenti da quelle delle cellule normali … caratteristiche che le renderebbero un possibile bersaglio di anticorpi specifici.
Le pubblicazioni scientifiche sull’argomento occupano intere biblioteche, ma i risultati ottenuti sono stati sino ad ora deludenti.
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Si tratta, come si vede, di tentativi ancora “Icarici”, anche se di alta qualificazione tecnologica, di vaccinazione antitumorale, ma è pur sempre una strada aperta e foriera di prevedibili successi terapeutici, se non profilattici.
In conclusione la terapia immunologica specifica dei tumori umani, che è lo scopo ultimo di ogni ricerca di immuno-oncologia, è ora più potenziale che attuale, anche se sussistono alcuni validi presupposti teorici e qualche positiva applicazione pratica.
Non vi è dubbio che “l’accelerazione della scienza” che si sta verificando sotto i nostri occhi, porterà a successi che potrebbero essere clamorosi, come tutti ci auguriamo.
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Sebbene siano stati fatti notevoli progressi nell’identificazione dei processi molecolari responsabili di cambiamenti connessi a specifici stadi della progressione neoplastica, come mutazione di oncogeni dominanti o ridotta espressione di geni soppressori, la comparsa del fenotipo metastatico ha finora eluso ogni caratterizzazione a livello di genetica molecolare.
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…anche se i dati riportati per alcuni fattori quali c-erb e p53 (antioncogeni) sono suggestivi per una possibile “individualizzazione” del tipo di agenti neoplastici da somministrare per ottenere migliori probabilità di risposta, è oggi prematuro ogni loro uso quali fattori predittivi di risposta nella pratica clinica quotidiana.
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I modificatori della risposta biologica (BRM), hanno la proprietà di regolare la crescita e la differenziazione di diverse cellule e quindi di modificare la funzione dei sistemi biologici come quello immunitario.
Numerose sostanze di derivazione batterica, vegetale, virale ecc. sono state impiegate nella terapia dei tumori.
Tra i BRM, particolare interesse assumono le linfochine.
L’intenso lavoro di questi anni ha anche permesso di acquisire nuove informazioni biologiche e cliniche che solo uno studio scientificamente corretto consentirà di valutare nelle loro potenzialità terapeutiche nei prossimi anni.
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Immunoterapia attiva (vaccinazione) e terapia genica
Vettori retrovirali trasferiscono in cellule normali o neoplastiche geni, come quelli delle citochine o di enzimi batterici capaci di metabolizzare un profarmaco.
Nell’immunoterapia attiva il trasferimento di geni aumenta la capacità della cellula ricevente di stimolare il sistema immunitario, mentre nella terapia genica i geni trasferiti, metabolizzando il profarmaco in farmaco citotossico (gene suicida), espone le cellule alla distruzione del farmaco stesso.
(Questa)…è un’area di lavoro scientifico che potrebbe dare nel futuro nuove armi all’oncologo medico.
Con la preparazione e la disponibilità degli anticorpi monoclonali (AM), i tentativi di sieroterapia dei tumori si sono intensificati finora con limitato successo.
Dal trattato “Medicina Interna” Stein J. H. Milano 1995
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Nel nostro ambiente sono stati identificati numerosi agenti fisici e biologici di carcinogenesi. Fino a poco tempo fa si sapeva molto poco dei bersagli cellulari di tali agenti: sia il processo che porta a una trasformazione maligna, sia le componenti genetiche dell’ospite implicate in questa trasformazione sono oscuri.
Tuttavia negli ultimi anni la ricerca di “base” sul cancro ha scoperto un gruppo di geni cellulari che sono i probabili substrati della carcinogenesi.
Benché resti ancora molto da imparare, possediamo ora un quadro degli eventi genetici che accompagnano le trasformazioni maligne.
Da questa conoscenza deriva la possibilità di capire come gli agenti ambientali potrebbero interagire con gli elementi dell’ospite nella produzione del cancro; in definitiva questo lavoro sarebbe utile sia per la prevenzione, sia per il trattamento delle malattie neoplastiche.
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I meccanismi alla base della carcinogenesi da corpo estraneo non sono stati ancora chiariti (asbesto, impianto di protesi, infestazione vescicale da schistosoma haematobium).
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Va rilevato, inoltre, che gli attuali epidemiologi non supportano l’ipotesi secondo cui l’incidenza dei tumori starebbe ora crescendo a causa di queste sorgenti ambientali di carcinogeni.
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Con l’eccezione dello schistosoma haematobium, tutti gli agenti biologici conosciuti, che negli esseri viventi stanno alla base di una neoplasia, sono virus…alcuni virus sono stati fortemente implicati nelle principali forme neoplastiche.
Benché molti modelli animali di tumori indotti da retrovirus siano bene caratterizzati, le modalità dei virus della leucemia umana delle cellule T non sono state ancora determinate.
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La crescita e la differenziazione cellulare sono soggette a influenze regolatorie di tipo sia positivo che negativo.
I geni che svolgono ruoli positivi … nel processo della crescita, sono chiamati proto-oncogeni od oncogeni dominanti. I geni che agiscono principalmente nell’inibizione…sono detti geni soppressori.
L’azione reciproca di queste 2 classi di geni regolatori nello sviluppo del tumore sta venendo gradualmente chiarita.
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Anche se abbiamo solo informazioni frammentarie relative alla funzione dei proto-oncogeni, nelle cellule normali i dati a nostra disposizione suggeriscono che questi geni svolgono un ruolo nella regolazione della proliferazione cellulare, fungendo da elementi di un apparato multicomponente di trasduzione del segnale.
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I segnali mitogenici possono essere scatenati dalla trasmissione a cascata di segnali (di trasduzione).
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Benché l’identificazione e l’ordinamento di ciascuno stato della trasmissione del segnale non siano ancora stati dati, si possono ora descrivere significativi componenti.
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Il controllo della crescita coinvolge altri 2 processi regolatori in relazione alla trasduzione del segnale, che non sono ancora pienamente conosciuti.
Pagina 1188 1° paragrafo fine
Benché i ruoli precisi di proto-oncogeni multifunzionali non sono stati ancora chiariti, sembra possibile che essi funzionino da ponti tra diversi componenti dell’apparato regolatore mitogenico.
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E’ interessante notare che nemmeno 2 oncogeni sono sufficienti per generare il fenotipo tumorale completo di tutte le caratteristiche. I tumori che derivano dal trasferimento in cellule normali di myc e ras (comuni oncogeni) attivati, non invadono e non metastatizzano …
Pagina 1190 2° paragrafo
Una delle prime osservazioni sui tumori umani riguarda il numero e la morfologia di cromosomi che possono diventare estremamente anomali (addensamenti di cromatina, traslocazioni, ecc.)
(questo ad esempio è studiato nella CML o leucemia mieloide cronica, in cui il cromosoma Filadelfia è un gene chimerico)
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…Quando le basi esatte di questo notevole tropismo verranno chiarite, avremo acquisito un’esauriente conoscenza dei processi che controllano crescita e differenziazione nei tessuti linfopoietico e ematopoietico.
Conclusione:
Il tutto sembra molto oscuro, ovvero mille se, non hanno mai fatto un si. Dei ragionamenti fatti su possibili possibilità future, non hanno nulla di concreto.
Le brevi notazioni suesposte, sufficientemente esplicative sulla fumosità della genetica oncologica, chiariscono per sempre la sua illusorietà ideologica, dimostrando che può rimanere pertanto solo su un piano discorsivo, di opinabilità, non certo di scientificità, quindi va scartata.
E’ deprimente però, scoprire di essere irretiti in un vortice inestricabile, e quel che è peggio, subire sofferenze inenarrabili in nome di tanti se, forse, vedremo, faremo.
Una volta però rifiutate tutte le attuali prospettive oncologiche, è legittimo chiedersi come debbano essere inquadrati i successi ottenuti dalla medicina ufficiale ed eventualmente dalle correnti alternative.
Ad ogni piè sospinto difatti, continuamente e da più parti, vengono riferite guarigioni ora con questo, ora con quel metodo di cura.
A tal proposito è utile ricordare che l’odierna epistemologia ha dimostrato come i contributi di causalità degli elementi contestuali e co-testuali di una teoria, se indefinibili, sono aleatori, specialmente nello spazio ultradimensionale.
Ciò significa in pratica che i dati o facts positivi e ritenuti probanti riguardo a un principio di base – ad esempio la citata anomalia riproduttiva cellulare – ottenuti utilizzando un numero di variabili ristretto rispetto alla complessità della malattia umana, non sono affidabili, dal momento che dipendono esclusivamente dalle condizioni iniziali ipotizzate.
Laddove si ammette difatti la possibilità di miglioramenti e guarigioni, sotto il profilo logico non è ammissibile attribuirli a questo o quel metodo di cura più o meno ufficiale, dal momento che, non potendo essere specificate e comprese tutte o la maggior parte delle componenti che entrano in gioco nell’oggetto tumore, non possono sussistere condizioni di decidibilità assoluta.
Paradossalmente, l’eventuale effetto positivo di ciascun sistema terapeutico potrebbe discendere da elementi sconosciuti a tutti e non preventivati, i quali però, potrebbero essere influenzati o determinati in qualche misura da ognuno di essi.
Ci si troverebbe cioè nella condizione in cui tutti, compresa la medicina ufficiale, avrebbero a ragione il diritto di magnificare il proprio punto di vista, pur non conoscendo nessuno il vero motivo dei propri casuali successi.
In questo caso allora anche la più accurata e rigorosa sperimentazione assume un carattere finzionale piuttosto che di vera corrispondenza con la realtà, risultando alla fine come una continua sterile petitio principii.
L’oncologia è morta, non rimane quindi che guardare avanti ed andare oltre.
Dal libro “Il Cancro è un fungo ?” del Dott.Tullio Simoncini (Oncologo)
IMPORTANTE:
Come Portale segnaliamo vari personaggi che hanno avuto contrasti con le autorita’ mediche, e per essere precisi, affermiamo che NON condividiamo in toto le loro terapie (quelle monoterapeutiche), in quanto per noi, seguaci della Medicina Naturale lamalattia (cancro compreso) e’ MULTIFATTORIALE, quindi NESSUN prodotto puo’, da solo, guarire dalla malattia della quale si e’ malati !
Commento NdR:
In uno dei vari scambi di opinione che ho avuto con il dott. Tullio Simoncini ho fatto presente che:
La Candida Albicans e’ un fungo saprofita, cioe’ essa produce sostanze utili e si nutre di parti morti od ammalate dei tessuti, di fatto essa e’ uno degli spazzini dell’organismo; essa fino a quando, per la presenza di microbi antagonisti che la controllano, rimane nei valori quantitativi necessari vitali, essa e’ utile all’organismo, ma quando per la mancanza di antagonisti per l’alterazione della flora autoctona residente, prolifera a dismisura, essa diviene patogena, cioe’ produce anche sostanze tossiche ed inizia a veicolarsi in certe parti del corpo ove essa si puo’ recare attirata dal terreno-tessuto-cellule intossicato ed in acidosi, in loco tende a proliferare a dismisura (sempre la mancanza degli antagosnisti accorpando i tessuti e quindi formando la massa tumorale che tenta alle volte anche di fagocitare.
Il bicarbonato agisce si sulla proliferazione della candida, basicizzando la zona ove essa prolifera.
Il rendere basici i tessuti od i liquidi serve a normalizzare il pH in loco ed a far rientrare l’abnorme proliferazione della candida in modo che essa riprenda le sue normali funzioni di aiuto all’organismo.
In questo modo anche le cellule si rimettono a funzionare bene immediatamente ove la normalizzazione del pH e’ avvenuta.
Per cui in certe ricerche effettuate e’ possibile, come in questo nel modello animale indicato qui, che la parte studiata-analizzata ove e’ presente la Candida, non abbia tutte le condizioni reali che si presentano nei vari tipi di tessuto UMANO canceroso (intossicazione + acidosi + infiammazione + alterazione di flora autoctona + Conflitto spirituale irrisolto) ed ecco che essa svolge il suo normale lavoro di aiuto e non quello contro la vita dell’ospitante.
Ecco perche’ NON condivido tutto cio’ che afferma il dott. Tullio Simoncini sulla Candida, essa NON e’ l’unica Causa fisiologica, ma una con-causa efficace della formazione del tumore (freddo o caldo), cosi come descritto nella mia tesina: CANCRO e MEDICINA NATURALE (Principi, Cause, con-Cause, Diagnosi, Terapia); il cancro come tutte le malattie, e’ quindi una malattiaMultifattoriale.
Inoltre occorre dire che ogni malato che segue le terapie della Medicina Naturale, subisce a sua insaputa o meno la “crisi di eliminazione“, cioe’ il corpo tende ad eliminare le sostanze tossiche depositate nei tessuti; in quel “frangente” se l’organismo non e’ piu’ che supportato dalle adatte terapie naturali, per poter sopportare quella crisi di eliminazione, egli puo’ soccombere e morire.
Altra considerazione, occorre tenere presente che NON tutti coloro che seguono le terapie naturali e che sono malati di cancro, guariscono.
Alcuni bloccano solo l’avanzata del tumore o del cancro, altri guariscono totalmente, ma sono pochi, altri infine muoiono, in quanto non riescono a superare la “crisi di eliminazione” e/o sono arrivati tardi ad applicarle, quando le loro riserve vitali erano ormai state esaurite da Chemio, Radio terapia, od altro, per cui non ce la fanno, come non ce la fanno le centinaia di migliaia di cancerosi che affidandosi esclusivamente alla Chemio ed alla Radioterapia, muoiono (salvo quelli che si operano chirurgicamente i quali hanno maggiori possibilita’ di sopravvivenza.
Le statistiche a livello mondiale parlano del 2-5 % di possibilita’ di sopravvivenza nel primi 10 anni, dalla diagnosi di cancro, dei malati curati con la Chemio-Radio terapia… e’ veramente deprimente come questa medicina ufficiale sia totalmente impotente davanti al male del secolo.
E tuttavia, laddove ci sia anche una piccola volontà e speranza di vivere, un’adeguata terapia fito-nutrizionale (NdR: anche via endovena con soluzioni mineral – vitaminiche – vedi QUI il medico che utilizza con successo questo sistema – l’ideale e utilizzare quelli non di sintesi chimica, ma di estrazione naturale – assieme all’assunzione via orale di fermenti lattici appropriati a seconda del paziente ed enzimi) può rendere normale il guarire naturalmente dal tumore, cosa che oggi vogliono farci ritenere impossibile o puramente miracoloso (vedi quei medici che alle volte preferiscono spedire il malato a Lourdes piuttosto che permettergli di curarsi naturalmente).
L’acidosi e’ la base fisiologica del Cancro – Il Conflitto Spirituale Irrisolto, ne e’ la Causa primaria
Cancro = Combattere l’acidita’ per sconfiggerlo – Le ultime ricerche
Nutriterapia Biologica Metabolica x il Cancro e non solo + Terapia Biologica Metabolica CRAP + Cura metabolica per il Cancro + Stress Ossidativo + PREVENZIONE, TERAPIA per il Cancro, perche’ NON si vuole applicare ? + Terreno Oncologico + Bioelettronica + Semeiotica e Biofisica
Documenti provanti l’indispensabilita’ delle Vitamine della Frutta e verdura, oltre ai sali minerali:
Doc.1 + Doc.2 + Doc.3 + Doc.4 + Doc.5 + Doc.6 + Doc.7 + Doc.8 + Doc.9 + Doc.10 + Doc.11 + Doc.12 + Doc.13 + Doc.14 + Doc.15 + Doc.16 + Doc.17 + Doc.18 + Doc.19 + Doc.20 + Doc.21 + Doc.22 + Doc.23 + Doc.24 + Doc.61
vedi anche : CURE Naturali del Cancro + Documentazione + Protocollo G. Puccio + Diritti negati + Ricercatore ostacolato dalla Oncologia Ufficiale + Giornale di Sicilia + Come fare i clisteri di acqua basica + Cancro e Medicina Naturale + 1.000 Piante per il Cancro + Libro del dott. Nacci (Italiano) + Libro del dott. Nacci in Inglese + Condiloma eliminato con acqua basica al Bicarbonato di Sodio + Protocollo della Salute + Cancro + Diagnosi precoce