CENNI di cronistoria recente sul CANCRO
vedi: Terapia G. Puccio, dimostrazioni effetti del Bicarbonato di Sodio
http://www.cellulacancerosa.it/index.php?option=com_content&view=article&id=26&Itemid=22&lang=it
L’acidosi e’ la base fisiologica del Cancro – Il Conflitto Spirituale Irrisolto, ne e’ la Causa primaria
Nutriterapia Biologica Metabolica x Cancro
Circolazione sanguigna: prevenzione degli infarti e del cancro. I citrati eliminano calcificazioni arteriose. Gli ascorbati fanno il resto !
CENNI di cronistoria recente sul CANCRO riguardante coloro che lo hanno studiato modi “diversi” da quelli della cosiddetta “scienza medica” “ufficiale”, quella che poi di fatto ottiene il denaro pubblico e privato, per la ricerca fasulla sul cancro…sperperandolo e creando sofferenza, dolore e morte da chiemio e radio terapie.
vedi anche: Ricercatori osteggiati + Tesi su Cancro e Medicina Naturale
Negli anni 50’, l’italiana dottoressa, medico e ricercatore, Clara Jolles Fonti (che il sottoscritto ha conosciuto, contattato e discusso al sua teoria), effettua delle ricerche sul cancro e crede di aver scoperto che l’origine è virale; compie su se stessa degli esperimenti per dimostrare la fondatezza delle sue teorie; non viene ascoltata, anzi denigrata e derisa dalla comunità “medico scientifica”; scrive un libro intitolato “Il Cancro …ed Io”, ediz. Cisalpino, Milano – Varese, nel quale descrive la teoria, la diagnosi precoce mediante analisi microscopica di una goccia di sangue (striscio, vetrino sottoposto ad uno speciale trattamento) del malato o del presunto tale.
In questo esame Ella trova dei microrganismi, che chiama “fermenti” (parassiti) dissimili e di dimensione di gran lunga inferiori a quelli degli altri elementi della stessa famiglia fino allora studiati (probabilmente dei Somatidi); con un metodo messo a punto dalla dottoressa, è possibile individuare in modo univoco, alla diagnosi differenziale fra l’ammalato di cancro e colui che non lo è (mediante una speciale tecnica di colorazione), quali che siano le altre affezioni morbose eventualmente presenti in quest’ultimo.
Nel febbraio 1952 presenta i risultati dei suoi studi a Roma, nel Palazzetto Venezia, ma la comunità “scientifica”, non volle ascoltarla, ma sottoposta a pressione dalla stampa, sottopose ad un esame affrettato l’opera della dottoressa, liquidandola come fasulla. La dottoressa non soddisfatta, si recò all’estero ove sotto il controllo di seri specialisti, severi e rigorosi ma obiettivi, dimostrò la veridicità delle sua teorie e dovunque raggiunse il successo.
Ella mise a punto una terapia che viene ancora utilizzata da qualche medico a base di Cloruro di Potassio, con brillanti risultati ogni qual volta il paziente era ancora in condizioni di reagire, cioè nello stato iniziale della malattia, controllato e visionato dal test al microscopio dal sangue del paziente e non ancora trattato dalle cure tossiche nei centri del cancro.
Ma invece di dare risalto ed iniziare ad utilizzare le sue scoperte, anche la comunità scientifica internazionale, lasciò cadere velocemente nell’oblio queste utili ricerche.
Il caso Reich, collaboratore di Freud: dopo alcuni anni si occupa di Cancro e con una sua teoria rivoluzionaria, ottiene un certo successo; muore in prigione, le sue apparecchiature, smontate e proibite, i suoi scritti bruciati, dove si trovava ? …negli Stati Uniti negli anni 1950 !
Nel 1983 muore il veterinario Italiano Liborio Bonifacio, all’età di 75 anni di infarto, noto per aver scoperto negli anni 1950 un siero anti cancro, chiamato “siero Bonifacio”, preparato con feci di capra, aggiungendo 1/3 di acqua distillata; successivamente filtrata attraverso normale carta da filtro, quindi con filtri sterilizzati “millipori” ottenendo una sostanza liquida di colore giallo paglierino scuro, atossica.
A detta di Bonifacio (ma con documentazione clinica del prima e dopo la cura) vi furono dei pazienti che miglioravano o bloccavano l’avanzare del loro male con quel siero; la stampa di quel tempo si fece portavoce al pubblico per informare su queste scoperte; immediatamente il Ministero della Sanità invece di controllare assieme al dottor Bonifacio l’efficacia del prodotto ed il suo contenuto, lo proibì e mise il veto sulla sua produzione.
Si apri un grosso dibattito fra gli studiosi e non mancarono neppure le intimidazioni giudiziarie contro Bonifacio.
Negli anni 80 fu creata una associazione che distribuiva a Roma e gratuitamente il siero; immediatamente il siero fu sequestrato ed il Ministero della Sanità affermò che “era tossico e contaminato da batteri”.
Il dottor Bonifacio si è sempre battuto per far analizzare il suo siero a condizione che fosse presente personalmente all’esamina; NON fu MAI accontentato !
Oggi dopo molto tempo una sentenza con perizia di un tribunale italiano, ha accertato che la sostanza messa a punto dal dott. Bonifacio è atossica e batteriologicamente pura.
Poco prima di morire rivelò ai suoi famigliari le modalità di preparazione del siero chiedendo di metterlo a disposizione degli ammalati solo se il Ministero della Sanità si fosse impegnato a produrlo e distribuirlo gratuitamente. Sono passati 14 anni ed il Ministero della Sanità Italiano è ancora sulle stesse posizioni di prima, se ne disinteressa ed intanto ogni anno migliaia di cittadini muoiono di cancro, pur essendo “curati”, cioè trattati con farmaci tossici e radiazioni che uccidono.
Il medico Italiano Bartorelli ha preparato un altro prodotto estratto dal fegato della capra, che sta avendo a detta del Bartorelli buoni risultati su certi malati; il prodotto è stato chiamato Uk 101, anche su questo prodotto si è scatenata una grossa battaglia “contro”, perché ?
Caso Alessani: nel 1981 la moglie del dottor Alessani di Roma in Italia (medico legale, ex primario e pluri specialista), viene operata per una gravissima forma di tumore, non potendo fare nulla i medici richiudono e dichiarano la “non operabilità” del paziente.
Il dottor Alessani aveva da 10 anni una sua teoria sull’eziologia del cancro e quindi, non soddisfatto delle pratiche dei colleghi, prepara una soluzione sciogliendo in acqua quei particolari terricci (speciali polveri di terra) e le somministra alla moglie che dopo 15 giorni lascia la clinica, non nella bara ma con le sua gambe e parte per le vacanze; dopo qualche tempo è completamente guarita.
Dopo qualche anno la signora Alessani, è ancora lì viva e vegeta e scherza con i giornalisti che la intervistano per effettuare una trasmissione televisiva. Per la prima volta il dottor Alessani chiama il Ministro della Sanità, l’allora De Lorenzo, affinché si interessi alla scoperta, nell’interesse dei malati di cancro.
Qualche giorno dopo il dott. Alessani viene invece convocato da un sostituto procuratore del Tribunale di Roma, il quale aveva una cassetta registrata di una trasmissione televisiva nella quale si parlava del suo caso ed alla fine del colloquio, nel quale il dott. Alessani ha esposto la vicenda, il procuratore, ci riferisce il dott. Alessani, gli disse quanto segue: “mi creda, ho avuto questo incarico da molto in alto, si ricordi che l’Italia è piena di falsi incidenti di auto”. Contemporaneamente agenti della Guardia di Finanza si recarono presso la sede della TV privata T.R.E. nel quartiere romano della Balduina e “consigliarono” perentoriamente i responsabili dell’emittente TV, di dimenticare e seppellire nei loro archivi la cassetta e l’intervista; dopo molti anni i funzionari della emittente sono ancora molto spaventati.
Il Prof. Zora, medico oncologo Italiano, ha messo a punto un prodotto e lo sta facendo utilizzare ai suoi pazienti malati di cancro (diverse migliaia) con esiti che variano fra: massima efficacia, media efficacia.
Egli è purtroppo da anni perseguitato come tutti coloro che non utilizzano le terapie ordinate dalla medicina imperante che non vede di buon occhio che pazienti malati di tumore possano sconfessare le tecniche “ufficiali” dell’Istituto Sup. di Sanità e di quelli dei vari “Istituti dei Tumori”. Ha subito anche numerosi processi intentatigli da pretori che si prestano ai giochi dei potenti, ma per ora ne è sempre uscito a testa alta.
Il suo prodotto è un liquido contenente Lipopolisaccaridi estratti da ceppo batterico ibrido NON tossico ed esente da qualsiasi effetto collaterale.Oggi suggerisce in aggiunta al suo prodotto, melatonina ed aloe vera.
Questa non tossicità è ottenuta spezzettando dei DNA provenienti da due batteri appartenenti da ceppi diversi. Il successivo mescolamento e ricomposizione in nuovo ceppo delle molecole del DNA fa sì che i lipopolisaccaridi estratti dall’ibrido batterico formatosi, non siano più tossici e divengano più attivi.
L’uso di questi prodotti atossici è indicato nelle terapie terminali ove il soggetto è fortemente deperito ed immunodepresso ed ha pochissime possibilità per rispondere alle sollecitazioni farmacologiche; in alcuni pazienti si sono visti dei netti miglioramenti anche in queste condizioni. Utile nei malati di cancro e nei soggetti con marcata immuno deficienza, per poter creare barriere immunologiche; può essere somministrato per via intramuscolare, sottocutanea, aerosolica, intralesionale, endorettale.
Per maggiori particolari chiedere il libretto illustrativo su questo prodotto a: Editrice Andromeda – Bologna.
Nel 1994 padre Zago a Betlemme (Israele), dichiarò nel giornale “Terra Santa” che egli aveva trattato molte persone affette dal cancro, con l’Aloe Vera, dopo che la scienza medica si era dichiarata impotente, ottenendo numerosi risultati positivi.
Una ricerca dell’immunologo dott. Ian Tizard e del virologo dott. Maurice Kemp (Texas, USA, A&M) ha portato alla scoperta che un mucopolisaccaride dell’Aloe Vera è simbiotico ad uno speciale leucocita (macrofago) e questa cellula è così stimolata a rilasciare molecole endo prodotte e messaggere: citochine, interferoni, interleuchine, prostaglandine, fattori di necrosi del tumore e della crescita delle cellule staminiche.
La ricerca sull’Aloe Vera dura ormai da 10 anni da parte di medici, ricercatori, fisici per spiegarne i meccanismi e da subito ha iniziato a fornire i suoi frutti; essi hanno stabilito che la cura a base di Aloe Vera in molti casi è stata superiore alle cure con prodotti farmacologici.
Nell’articolo sul cancro del dott. Moss (Febbraio 1996 del “Health Naturally Magazine”) egli asserisce che: “la Chemioterapia non dà molto tempo di vita alle persone affette da cancro”, infatti genera sempre acidosi nei tessuti e quindi anche nelle cellule, inducendo il “terreno” alla facile somatizzazione del tumore, cioè del Conflitto di incoerenza (Causa primigena) sofferto in solitudine, in altre parti del corpo e portando quindi alla morte prematura.
Il dott. Alessandrini (Roma) ha messo a punto una speciale ”acqua”, che ha guarito sua moglie dichiarata, dopo intervento, dichiarata incurabile e malata terminale, ma tutto è stato sepolto sotto una coltre di silenzio.
Anche il dott. Di Bella ormai deceduto ( Modena – Italia), aveva messo a punto un cocktail farmacologico, che ha guarito alcune forme di cancro, pure lui è stato inserito nella “congiura del silenzio”, lo hanno escluso da ogni tipo di ricerca, boicottandolo e cercando di screditarlo con ogni mezzo, pur avendo speso la sua vita alla ricerca ed alla guarigione di certe forme di cancro dichiarate inguaribili o provocate dalla mancanza di professionalità dei cosiddetti “medici esperti” che utilizzando tecniche invasive (chemioterapia e radioterapia), distruggono la vita e l’energia dei pazienti malati.
Oggi diversi medici continuano a praticare la sua cura sui loro pazienti.
vedi: 1.000 Piante per il Cancro + Libro del dott. Nacci (Italiano) + Libro del dott. Nacci in Inglese + Condiloma eliminato con acqua basica al Bicarbonato di Sodio + Nutriterapia Biologica Metabolica x il Cancro e non solo
Visionare questa intervista:
http://www.curenaturalicancro.org/base_schermo_grande_testimonianza_dottore.htm
Continua in: Ricercatori Osteggiati
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
La verità taciuta sul cancro – By Lawrence Broxmeyer, MD
Un tempo l’establishment medico statunitense accettava la causa microbica del cancro, ma nel 1910 fece dietrofront e da allora rifiutò di accettare la validità di studi scientifici che dimostravano l’esistenza di un germe del cancro. Il termine “cancro” è di derivazione latina e significa “granchio”.
Al giorno d’oggi la “cura” del cancro è una fiorente industria. Al volgere del ventesimo secolo la classe medica era giunta alla conclusione che la questione non era stabilire se la causa fosse o meno una malattia infettiva, ma di quale fra le possibili patologie di tal genere si trattasse. Da oltre due secoli si scopriva e riscopriva, definiva e ridefiniva un germe del cancro; ogni scienziato accresceva le conoscenze, ma senza costrutto. Poi, nel 1910, determinate autorità mediche statunitensi effettuarono una piroetta di 180 gradi, stabilendo che il cancro non era provocato da un microbo e che chiunque la pensasse diversamente era un eretico, un ciarlatano o un impostore.
La Dottoressa Virginia Wuerthele-Caspe Livingston e la sua rete non rientravano in suddetta schiera; le loro meticolose ricerche e pubblicazioni riviste dai pari erano all’apice della tecnologia statunitense postbellica. Il Dott. Dean Burk, co-fondatore del National Cancer Institute statunitense nonché capo, per 34 anni, dell’annesso dipartimento di chimica della cellula, è giunto ad affermare che il germe del cancro della D.ssa Livingston era reale e certo quanto qualsiasi cosa nota nell’ambito del cancro.
Il ricercatore Dott. Alan Cantwell, Jr, è cresciuto nella convinzione secondo cui si presumeva che tutti i germi responsabili di patologie rilevanti fossero già stati scoperti. Tuttavia, con suo grande sgomento, ha scoperto che uno era stato tralasciato: il germe del cancro. Cantwell sapeva che Livingston era già stata stigmatizzata dall’ortodossia medica per aver scoperto il germe del cancro – quindi quella che egli riteneva forse la più importante scoperta del ventesimo secolo rimaneva ampiamente screditata.
La sorprendente analogia fra cancro e tubercolosi (TB) venne rilevata molto prima che fosse scoperto il bacillo della tubercolosi. Nel 1877, Sir John Simon fece notare la somiglianza e di fatto portò con forza argomenti a favore dell’origine microbica micobatterica del cancro. Da allora, migliaia di articoli e documenti hanno indicato variazioni maligne per derivare l’infezione tubercolare. Tuttavia la rivalsa di Sir John avrebbe dovuto attendere il germe di Livingston che, quantunque simile alla tubercolosi, non era tale ma una forma atipica di questo micobatterio, formato dal micobatterio e altri Attinomicetali correlati.
Se la scienza medica e le autorità costituite avessero destinato a indagare e distruggere il germe della D.ssa Livingston altrettanto tempo di quello dedicato ad attaccare lei e i suoi colleghi, oggi il cancro sarebbe curabile.
Attacco al linfoma di Hodgkin
Quando Virginia Livingston era una studentessa presso il Bellevue medical College di New York City, il suo docente di patologia menzionò in modo alquanto sprezzante il fatto che presso la Cornell University vi era una patologa la quale riteneva che il morbo di Hodgkin (una forma di tumore delle ghiandole) fosse provocato da tubercolosi aviaria.1
La patologa aveva pubblicato documentazione, ma nessuno ne aveva confermato le scoperte. In seguito, Livingston mise a confronto vetrini delle due malattie. Nel caso di Hodgkin, le gigantesche cellule multinucleate erano denominate cellule di Reed-Sternberg e risultavano simili alle gigantesche cellule della tubercolosi che si formavano sino ad avvolgere i bacilli della tubercolosi. Livingston impresse nella memoria che la patologa in questione – D.ssa Elise L’Esperance – probabilmente aveva ragione, tuttavia avrebbe riscontrato difficoltà a far accettare le sue scoperte.
Nel 1931, L’Esperance osservava che batteri “acido-resistenti” simili a quelli della tubercolosi crivellavano i suoi campioni di tessuto con linfoma di Hodgkin. Quel germe, una volta iniettato in cavie, induceva il morbo di Hodgkin anche negli animali, in ottemperanza ai postulati di Koch.
La patologa portò i suoi vetrini colorati all’ex insegnante nonché eminente patologo del cancro della Cornell Dott. James Ewing, “il padre dell’oncologia”, il quale inizialmente confermò che di fatto i vetrini di tessuto esibivano morbo di Hodgkin; quando tuttavia scoprì che i campioni provenivano da cavie inoculate con tubercolosi aviaria riscontrata dalla patologa in esseri umani affetti da morbo di Hodgkin, Ewing, visibilmente turbato, affermò che i campioni dei vetrini non potevano essere cancro.
Questa reazione tradì i suoi variegati trascorsi di politicante della medicina di rango elevato.
Nel 1907, interpellando il Dott. Ewing in merito a un germe del cancro, egli avrebbe condiviso tale nozione. Non era forse Ewing colui il quale a suo tempo aveva proclamato che la tubercolosi seguiva il morbo di Hodgkin “come un’ombra”?
Tuttavia, alcuni anni più tardi, con Neoplastic Diseases Ewing trafisse al cuore la tesi della causa infettiva del cancro, diventando un ambizioso fanatico della radioterapia, avendo bene in mente la carica di direttore di quello che un giorno sarebbe diventato ilMemorial Sloan-Kettering Cancer Center.
L’insediamento di Ewing era nelle mani dell’importante filantropo James Douglas, il quale sapeva che un voto per Ewing corrispondeva al proseguimento delle tecniche con radiazioni e quindi, tramite la sua società Phelps Dodge, Inc., avviò ragguardevoli operazioni di estrazione di uranio dalle miniere del Colorado.
Ben presto l’antesignano dello Sloan divenne noto come l’ospedale del radio e si trasformò da istituto con meno del 15 per cento di pazienti censiti malati di cancro – tenuti separati in reparti per timore che la loro malattia si propagasse ad altri – in un vero e proprio centro di cura del cancro. Tuttavia, fu proprio la storia delle radiazioni a rivelarne le pecche: agli inizi del ventesimo secolo erano stati documentati all’incirca un centinaio di casi di leucemia in individui sottoposti a radio, e non molto tempo dopo si stabilì che circa cento radiologi avevano contratto il cancro a causa dell’esposizione al radio. Ad ogni modo Ewing, a quel punto membro onorario della American Radium Society, persisteva nella propria posizione.
Elise L’Esperance non fu certo l’unica a collegare il morbo di Hodgkin a un germe denominato tubercolosi aviaria.
Sotto il profilo storico, lo stesso Dott. Carl Sternberg, co-scopritore della caratteristica cellula di Reed-Sternberg, era convinto che il morbo di Hodgkin fosse provocato dalla tubercolosi. Come L’Esperance, Fraenkel e Much ritenevano che fosse provocato da una peculiare forma di tubercolosi, quale la tubercolosi aviaria, e il dibattito sulla causa infettiva del morbo di Hodgkin divenne quello più acceso in assoluto.
L’Esperance fece il proprio ingresso in questa arena nel 1931, ascoltata da pochi. Il suo articolo “Studies in Hodgkin’s Disease” venne pubblicato su Annals of Surgery, mostrandosi il retaggio che nessuno, nemmeno Ewing (il quale ben presto morì a causa di un cancro auto- diagnosticato) era in grado di togliere di mezzo.
La D.ssa Virginia Livingston e la reale causa del cancro
Si è proceduto ad analizzare più volte le nostre colture [di cancro]. Vari ceppi sono stati inviati a laboratori per essere identificati. Nessuno è davvero riuscito a classificarli. Risultavano qualcosa di sconosciuto. Avevano numerose forme ma crescevano nuovamente sino a rivelarsi la medesima cosa, indipendentemente dalla modalità secondo cui venivano coltivati.
Assomigliavano a micobatteri più che a qualsiasi altra cosa. Il bacillo della tubercolosi è un micobatterio o bacillo fungoso.
By Virgina Livingston, 1972
Tratto da: nexusedizioni.it