CRAP (Cura, Terapia metabolica), PET, IPERTERMIA – Tumori Cerebrali
(Documentazione, Dati e riferimenti )
By Giovanni Puccio (Palermo, settembre 1999)
e-mail: emmanuele.ars@hotmail.it
Le sue ricerche sono perfettamente inquadrate e parallele a cio’ che insegniamo da 40 anni,
sono state inserite nel nostro Protocollo della Salute, e pubblicate sulla Guida alla Salute Naturale
fin dagli anni 1970 ed in seguito sul WEB
Test per il cancro
http://pucciogiovanni.blogspot.it/2013/02/come-iniziare-la-terapia-crapu.html
Terapia CRAP per il cancro, del ricercatore Giovanni Puccio (2013)
Eziopatogenesi del Cancro + Protocollo Puccio + Cura metabolica per il Cancro
Ricercatore ostacolato dalla Oncologia Ufficiale + Giornale di Sicilia
Interrogazione parlamentare
PREVENZIONE, TERAPIA per il Cancro, perche’ NON si vuole applicare ?
Semeiotica e Biofisica + Stress Ossidativo + Diagnosi precoce
Bioelettronica + Acidosi alla base del Cancro
E’ INDISPENSABILE per stare sempre BENE e’ l’assunzione quotidiana, per certi periodi, di acqua Basica a pH min. di 7,35 > 11 (almeno 1,5 lt)
Le bevande troppo saline e/o le bevande industriali, non vanno bevute giornalmente e/o spesso, anche e per le loro forti acidita’,
in quanto influiscono sull’alterazione dei giusti valori di pH dell’acqua del corpo.
L’acidosi e’ la base fisiologica del Cancro – Il Conflitto Spirituale Irrisolto, ne e’ la Causa primaria
Cancro = Combattere l’acidita’ per sconfiggerlo – Le ultime ricerche
Nutriterapia Biologica Metabolica x Cancro
Circolazione sanguigna: prevenzione degli infarti e del cancro. I citrati eliminano calcificazioni arteriose. Gli ascorbati fanno il resto !
Terapia Metabolica del ricercatore Giovanni Puccio:
La nostra terapia agisce sulla causa della patologia, ristabilendo l’equilibrio elettrochimico della cellula. Supporta le terapie tradizionali, riequilibra il sistema immunitario attivandolo.
Occorre:
effettuare la serie di esami da noi consigliati
effettuare il test della che mio sensibilità soltanto se al primo ciclo non funziona
mantenere sotto controllo il valore del LDH (superati i valori massimi la chemioterapia va interrotta)
La nostra terapia elimina cio’ che ha innescato la patologia (lo squilibrio elettrochimico della cellula) ed e’ di supporto alle terapie ufficiali che vanno fatte nel rispetto del sistema biochimico: dopo il TEST della CHEMIO SENSIBILITA’ e fino a quando il valore della LDH non superi il massimo.
E’ Impensabile vivere senza Sistema Immunitario, soltanto il nostro organismo puo’ distruggere cio’ che erroneamente ha creato.
Niente illusioni, ma soltanto una speranza posta nella risposta immunitaria dopo aver asportato la grande massa o ridotta con la chemio aggressiva, senza danneggiare il Sistema (parecchi ci sono riusciti).
La TERAPIA IN TUTTI I CASI HA MIGLIORATO LA QUALITA’ DELLA VITA.
RIVOLGETEVI SEMPRE AGLI ESPERTI E RIFIUTATE CHI VI PROPONE TERAPIE “POSSIAMO PROVARE”
Le TERAPIE NON VANNO MAI PROVATE, MA VAGLIATE SE HANNO FUNZIONATO PER QUELLA FORMA DI CANCRO.
http://www.alcase.it/Manuale/cap6.htm
www.iss.it/binary/inte/cont/esposizione%20professionale.1111067370.pdf
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgicmd=Retrieve&db=pubmed&dopt=Abstract&list_uids=15630849&itool=pubmed_Abstract
CANCRO UNA PATOLOGIA CHE SI PUO’ CURARE E PREVENIRE – 1992 -2011
“L’uomo, nella sua qualità di monade biologica, è destinato alla morte. La presa di coscienza dell’ineluttabile morte, compresa quella per tumore, non significa fatalistica attesa degli eventi e supina accettazione del fato, bensì razionalizzazione cosciente ed impegno costruttivo per l’eliminazione delle cause che portano a essa. Una difesa vigile e unita contro tutti quelli che attentano alla nostra vita, microrganismi, inquinamento (noi aggiungiamo) e cattiveria umana, ci farebbe perdere quella angoscia, che è sempre una carica emotiva irrazionale che minaccia continuamente la nostra esistenza”
Prof.re Tutone: “Vi sono due cose da considerare nella scienza sperimentale :il metodo e l’idea. Il metodo mira a guidare l’idea che si lancia in avanti nell’interpretazione dei fenomeni naturali e nella ricerca della verità.
L’IDEA DEVE SEMPRE RESTARE INDIPENDENTE e non bisogna per niente incatenarla, neppure con delle “ credenze scientifiche”, né con credenze filosofiche o religiose.
Bisogna essere audaci e liberi nella manifestazione delle proprie idee; seguire la propria opinione e neppure fermarsi troppo per quelle puerili paure della contraddizione delle teorie. Se si è imbevuti dei principi del metodo sperimentale, non si ha niente da temere, finche l’idea sia giusta, si continua a svilupparla; quando è sbagliata l’esperimento è là per rettificarla ….
Si rendono maggiori servizi alla scienza, si è detto, con l’errore che con la confusione.”.
IL CANCRO SI PUO’ FERMARE AGENDO PRIMA DEL DNA, CIOE’ A LIVELLO CHIMICO BIOATOMICO MOLECOLARE.
Ogni anno in Italia mediamente muoiono 135.000 Italiani di cancro. I malati oncologici aumentano giorno dopo giorno, assorbendo le poche risorse rimaste della Sanità. Tutto questo avviene a discapito della ricerca, dei posti di lavoro e delle altre discipline che si interessano di altre patologie più o meno gravi.
Noi non offriamo la panacea contro il male del secolo ma una strategia fondata sulla scienza- coscienza che permette di prevenire, curare ,migliorare la qualità della vita, risparmiare vite e risorse economiche da destinare ad altri scopi. Da circa 20 anni portiamo in giro per il mondo il nostro lavoro senza che mai nessuno è riuscito a contestarlo. La Regione Sicilia e i responsabili della sanità Italiana ci hanno sempre boicottato ogni forma di aiuto.
La domanda che nasce è perché debbo andare via dall’Italia. Perché debbo diventare una risorsa per gli stranieri e non per l’Italia ?
Ministro Salute, ogni anno si verificano in Italia circa 250. 000 nuovi casi di cancro
(ANSA) – ROMA, 3 MAR 2010 – I tumori stanno diventando la vera emergenza sanitaria del Paese.
Lo ha affermato il ministro della Salute Ferruccio Fazio oggi a Roma.
‘Ogni anno in Italia vengono diagnosticati circa 250.000 nuovi casi – scrive il ministro – con una prevalenza di circa 2 milioni’. Il Libro Bianco, presentato oggi dall’Aiom, informa che in 4 anni la spesa per farmaci oncologici sostenuta dagli ospedali e’ quasi raddoppiata, passando da 1,2 milioni di euro del 2004 a 2,2 milioni del 2008.:
O.M.S.-Tumori: in 10 anni 84 milioni di morti 2005/2015 – Scienza e Medicina – ANSA.it
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/scienza/2011/02/04/visualizza_new.html_1611734087.html
Abbiamo superato i morti della 2 guerra mondiale (71,090,060) in 10 anni !!!
Fonte wikipedia:
http://it.wikipedia.org/wiki/Conteggio_delle_vittime_della_seconda_guerra_mondiale_per_nazione
Questa strage si può fermare con la prevenzione e riequilibrando il sistema redox omeostatico cellulare.
Se non si cura la cellula come si può eliminare la massa ?
ULTIMO APPELLO RIVOLTO ai RESPONSABILI ISTITUZIONALI, NAZIONALI e REGIONALI ” DARCI la POSSIBILITA’ di AIUTARE la GENTE che ci CHIEDE AIUTO, ANCHE dall’ESTERO”
Noi non vendiamo illusioni ma regaliamo le nostre scoperte frutto di un lavoro privato durato 20 anni con la collaborazione di 46 scienziati ,che nessuno è mai riuscito a contrastare perché fondati sui principi che regolano l’ecosistema.
Salute Tumori, nel 2011 = 1,3 milioni di morti
STOCCOLMA (SVEZIA), 24 SET – Per il solo 2011, i tumori uccideranno oltre 1,3 milioni di europei.
I ricercatori riuniti al Congresso europeo di oncologia medica, in corso a Stoccolma, non hanno dubbi nel classificare il cancro come una vera e propria emergenza, che a livello mondiale riguardera’ 21,4 milioni di persone entro il 2030, e che fara’ registrare piu’ di 13,2 milioni di morti in quello stesso anno.
Se si considerano anche le nazioni non-Ue del continente europeo, le nuove diagnosi di cancro nel 2030 saranno 4 milioni, di cui 2,3 milioni negli uomini e 1,8 milioni nelle donne.
Le morti invece, secondo gli specialisti, saranno 2,3 milioni, di cui 1,3 milioni tra gli uomini e 1 milione tra le donne.
Anche se negli ultimi anni e’ migliorata di molto la sopravvivenza, questa e’ molto variabile nelle prime 23 Nazioni Ue, passando da un 21% a un 47% per gli uomini, e dal 38% al 59% nelle donne. Per i maschi, le cure migliori si hanno in Islanda, mentre le donne curate meglio vivono in Francia e Finlandia.
”Le differenze di sopravvivenza tra i vari Paesi – dicono gli esperti – in genere riflettono l’efficacia dei programmi di prevenzione e di cura. Il maggiore aumento di sopravvivenza, considerando anche le nazioni non-Ue, c’e’ stato proprio in quei Paesi in cui la sopravvivenza all’inizio era piu’ bassa”.
Un miglioramento generale, insomma, anche se a livello mondiale le cure sono ancora a due velocita’: se nei paesi industrializzati i cancri piu’ comuni (prostata, seno e colon-retto) hanno un tasso di sopravvivenza ragionevolmente alto, nei paesi in via di sviluppo sono piu’ comuni i tumori a prognosi piu’ infausta, come quelli al fegato, allo stomaco o all’esofago.
A distanza di 5 anni dalla diagnosi di cancro, infine, i miglioramenti piu’ grandi in termini di sopravvivenza si sono registrati nei tumori della prostata, del seno e del colon-retto; tutte neoplasie che, messe insieme, rappresentano il 38% circa di tutti i casi di tumore (1,2 milioni di persone: dato 2008, l’ultimo disponibile).
Tratto da: blitzquotidiano.it
24 settembre 2011
Diritti e doveri secondo la Costituzione
sanciti dal Popolo Sovrano della repubblica Italiana.
Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Art. 4
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Possono le regole sovvertire le norme costituzionali sancite dal Popolo Italiano ?
Possono negare a un cittadino(dal 5.12.1998) il diritto di dimostrare i propri studi privati ( meccanismo biochimico che innesca la causa, la prevenzione e la cura del cancro)? a Voi la risposta.
Al sottoscritto hanno negato i diritti costituzionali a milioni di persone la speranza di vivere.
Come disse Abramo Lincoln :”possono nascondere la Verità per un certo tempo a tutti… possono nascondere la Verità a qualcuno…per sempre… ma NON POSSONO NASCONDERE…la VERITA’ a tutti per sempre”.
Quando Schopenhauer scrisse la storica frase “Tutte le verità passano attraverso tre stadi. Primo: vengono ridicolizzate; secondo: vengono violentemente contestate; terzo: vengono accettate dandole come evidenti”, si è dimenticato di spiegare un passaggio molto importante, che avviene nella terza fase: poiché coloro che “danno per evidenti” le nuove verità sono gli stessi che fino a ieri le contestavano con accanimento, costoro debbono trovare un modo per “allinearsi” alla nuova verità senza apparire in contraddizione con se stessi e nascondere la realtà dei fatti.. Ma non cedono perchè non vogliono accettare di avere sbagliato. Ma la cosa più brutta è che i mass-media che, dovrebbero garantire la giusta informazione li coprono.
Contenuto IL LIBRO BIANCO DELL’ONCOLOGIA ITALIANA
http://www.medinews.it/news,949
22 luglio 2002
I NUMERI dei TUMORI in ITALIA
Ogni ora in Italia si ammalano di tumore 30 persone e 18 ne muoiono: si calcola che ogni anno nel nostro Paese vengano colpiti da una neoplasia circa 270.000 cittadini, una ogni 220, e che 160.000 siano i decessi. I dati riportati nella tabella seguente riportano i decessi per i tumori più epidemiologicamente rilevanti: polmone, intestino, stomaco, seno e prostata, registrati nel 1998.
I tumori colpiscono più gli uomini (60%) delle donne e, come si può vedere dalla tabella 12, di più al Nord. I dati della tabella 12, elaborati sui registri tumori nel quinquennio 1993-1998, riportano i tassi di mortalità per 100.000 abitanti; nella seconda parte della tabella è riportato il tasso di incidenza (nuovi casi), per 100.000 abitanti, nelle tre Macroregioni, Nord, Centro e Sud, e in relazione al sesso.
Le proiezioni dicono inoltre che nel 2010 saranno 400.000 i casi registrati nell’arco dei 12 mesi, vale a dire più di 1.000 al giorno.
Un bambino che nasce oggi e morirà all’età di 78 anni (durata media della vita in Italia) avrà visto ammalarsi di tumore 21 milioni di suoi connazionali. Numeri enormi, dunque, ma che i progressi dell’oncologia ci consentono di guardare con meno terrore rispetto al passato.
La messa a punto di nuove e più efficaci terapie consente già oggi di avere una guarigione in media nel 53% dei casi.
PER PRECISARE:Guarigione per loro significa superare cinque anni, se dopo cinque anni uno muore con una recidiva è un’altro caso, parlando di statistiche.-
2001 – PARLAMENTO ITALIANO: RISPOSTA ALL’INTERROGAZIONE PARLAMENTARE PRESENTATA DAGLI ONOREVOLI AVVOCATI : NINO LO PRESTI E SANDRO DELMASTRO DELLE VEDOVE ,15 LUGLIO DEL 1999, SUGLI STUDI E SULLA TERAPIA ANTIOSSIDANTE REALIZZATA DA GIOVANNI PUCCIO, CHE CHIEDEVA DI DIMOSTRARE LA VERICITA’ DEI SUOI STUDI
http://www.camera.it/_dati/leg13/lavori/stenografici/sed868/s040.htm
vedi: Stress ossidativo
Resoconto stenografico dell’Assemblea parlamentare – Seduta n. 868 del 27/2/2001
(Sostegno all’attività di ricerca sul cancro posta in essere da un privato)
PRESIDENTE
Passiamo all’interrogazione Lo Presti n 3-03912 (15 Luglio 199) Allegato A – Interpellanze ed Interrogazioni sezione 3
Risponde la commissione degli “esperti”
Anche lo schema di trattamento dei tumori proposto dal signor Puccio, basato sull’utilizzo di elementi nutritori fluidificanti per via orale (acido ascorbico, beta carotene, agenti riducenti GSH, bicarbonato e vari integratori alimentari), non presenta alcun dato sperimentale che consenta di proporne una sperimentazione clinica. Inoltre, l’efficacia terapeutica del bicarbonato di sodio nel trattamento delle neoplasie non è supportata da evidenza clinica controllata.
Del pari, le alterazioni dei radicali riducenti, quali il GSH, osservate nelle cellule tumorali sono il risultato di una serie di anomalie che determinano uno scompenso metabolico generalizzato, ma non sono all’origine dello sviluppo del processo neoplastico.
Pubblicazioni scientifiche
CANCRO : GLI ANTIOSSIDANTI TAGLIANO RIFORNIMENTO ALLE CELLULE MALATE – 16/02/2011
Roma, 16 febbraio 2011 – Combattere lo stress cellulare con l’aiuto degli antiossidanti mette i bastoni tra le ruote al cancro. Un dato di fatto, ma adesso ci sono anche le prove. Le hanno trovate gli scienziati della Thomas Jefferson University (Philadelphia, Usa) svelando il meccanismo con cui il tumore si auto-alimenta con le scorie prodotte dall’ossidazione delle cellule. Per la prima volta, i ricercatori ha scoperto che la perdita di una proteina controllata dal gene Cav1, detta caveolina-1, alimenta lo stress ossidativo dei mitocondri, le ”centrali energetiche” delle cellule.
Un processo che si traduce in un supplemento di ”carburante” per diversi tipi di tumori, compresi quelli al polmone e al seno. L’analisi presentata su Cancer Biology & Therapy da Michael Lisanti chiama in causa sostanze come il betacarotene, precursore della Vitamina A presente in grandi quantità nelle carote, ma anche in albicocche, peperoni, pomodori e spinaci. “Gli antiossidanti sono stati catalogati come elementi efficaci per la riduzione del cancro, ma mancava la prova dei meccanismi genetici”, commenta Lisanti. ”Questo studio fornisce la prova genetica che ridurre lo stress ossidativo nell’organismo diminuisce la crescita del tumore”.
Combattere l’acidità per sconfiggere il tumore
Istituto Superiore di Sanità – Viale Regina Elena 299 – ISS 27 settembre 2010
Anche il bicarbonato assunto per bocca potrà rientrare fra le nuove terapie anti-tumorali, utilizzato in Florida dal professor Robert Gatenby del Dipartimento di oncologia integrata al Cancer Center di Tampa.
http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2010/09/27/news/cancro_una_molecola_spegne_i_geni_responsabili_della_crescita_delle_cellule_cancerose-7490226/
GLUTATION REDUCIDO YS-ACETIL GLUTATION COMO AGENTES SELECTIVOS INDUCTORES DE LA APOPTOSIS EN LA TERAPIA DEL CANCER-YS-ACETYL GLUTATIONE glutatione ridotto come agenti selettivi per indurre l’apoptosi in TERAPIA CANCRO
Barbara Donnerstag, Gerhard Ohlenschlänger, Jindrich Cinatl, Michael Amrania, Dieter Hofmann, Sven Flindt, Gernot Treusch, Lothar Träger.
Departamento de Biología Química, University Medical Center, 60590 Frankfurt am Main.Alemania..
Departamento de Medicina Virica, University Medical Center, Frankfurt am Main, Alemania.
Bucheli AG, Herisau, Suiza.
RESUMEN
EI efecto del tratamiento con glutatión reducido (GSH) y S-acetil glutatión (S-acglu) ha sido investigado en varias lineas celulares tumorosas y en células normales in vitro. El GSH y el S-acglu aplicados a concentraciones de 1 mM y 2 mM inducían la apoptosis en células. malignas, como se demostró mediante fragmentación de DNA y marcado de células apoptóticas con 7-amino-actinomicina D cuando la viabilidad y el crecimiento de las céulas normales no era significativamente influido por este tratamiento. Los resultados demostraron que el GSH y el S-acglu pueden ser inductores selectivos de la apoptosis en céluas malignas.
ABSTRACT
EI effetto del trattamento con glutatione ridotto (GSH) e glutatione S-acetil (S-acglu) è stato studiato in diverse linee cellulari tumorali e cellule normali in vitro. Il GSH e S-acglu applicato a concentrazioni di 1 mm e 2 mM apoptosi indotta nelle cellule. tumori maligni, come dimostrato dalla frammentazione del DNA e apoptosi delle cellule di etichettatura con 7-amino-actinomicina D quando la vitalità e la crescita di normale Ceulaer non è stata significativamente influenzata da questo trattamento. I risultati hanno dimostrato che il GSH e S-acglu può essere selettivo induttori di apoptosi in cellule maligne
1999- Ministero della SANITÀ di Russia
Approvato dal comitato statale di farmacologia presso il Ministero della Sanità di Russia
Il glutoxim è un derivato del glutatione normalmente contenuto all’interno di tutte le cellule del corpo umano e responsabile del mantenimento dello stato ossidoriduttivo intracellulare. Il glutoxim, al pari del glutatione, esercita un importante attività nel mantenimento di tale equilibrio cellulare. Il glutoxim ®, o BAM 002, è un farmaco con effetti sul sistema immunitario e sulla produzione delle “cellule del sangue” (emopoiesi). Viene proposto dal produttore come farmaco antitumorale ed antivirale
Sperimentazione clinica con il glutoxim ® nel tumore del polmone negli U.S.A.
http://www.tiopoietine.info/Scheglu.htm
http://www.tiopoietine.info/Trial_USA.htm
http://www.ammunotec.com/glutathione.html
Subject: R: FW: XIV° Convegno medico-scientifico: Bologna 12 settembre 2009
From: eugenioluigi.iorio@alice.it
Date: Fri, 14 Aug 2009 09:44:58 +0000
Carissimo Giovanni,
Ti ringrazio per la tua telefonata di qualche giorno fa. Mi e’ dispiaciuto non essermi potuto trattenere a lungo con te al telefono in quanto all’estero. Spero di sentirti al mio rientro, a fine agosto. Cogliero’ questa opportunita’ per darti copia dei miei capitoli su stress ossidativo e lipidomica inseriti nel IX volume del Trattato di Medicina di Laboratorio (intitolato “Diagnostica molecolare”) recentissimamente pubblicato dall’editore Piccin (Padova), con la presentazione del premio Nobel Louis Ignarro, e destinato a studenti, laureandi, specializzandi, e laureati in discipline biomediche delle universita’ italiane.
Da ora in poi spero che molti dei miei Colleghi (attuali o futuri) si aprano a questi importanti ed innovativi aspetti della biomedicina e non considerino più “stregoneria” ne’ l’argomento stress ossidativo ne’ le sue implicazioni in patologia umana.
Prof. Eugenio Luigi Iorio
Docente Internazionale e Presidente dell’osservatorio internazionale sullo stress ossidativo
P.S 18 anni di lotta per ottenere questi risultati. Purtroppo parecchi medici ancora oggi ci osteggiano come comunicato nel 2006 al ministro della Sanità a Roma.
From: emmanuele.ars@hotmail.it
To: comunicaresalute@regione.sicilia.it
Subject: FW: Incontro con il Dott. Patacchia del ministero della salute
Date: Thu, 4 Aug 2011 08:56:41 +0200
From: staffsanita@regione.sicilia.it
Subject: Re: FW: Incontro con il Dott. Patacchia del ministero della salute
To: emmanuele.ars@hotmail.it
Date: Thu, 4 Aug 2011 07:47:25 +0200
—Allegato al messaggio inoltrato–
From: emmanuele.ars@hotmail.it
To: assessore.sanita@regione.sicilia.it ; staffsanita@regione.sicilia.it
Subject: FW: Incontro con il Dott. Patacchia del ministero della salute
Date: Thu, 4 Aug 2011 07:47:21 +0200
Ha dal 1998 che chiedo di dimostrare i miei studi e loro dicono che non dimostro. Dicono di sperimentare ma non mi fanno sperimentare. Non voglio andare via dalla mia terra anche se le offerte arrivano da tutto il mondo e qui continuano a trattarmi da criminale.
From: tornese1@hotmail.it
To: emmanuele.ars@hotmail.it
Subject: Incontro con il Dott. Patacchia del ministero della salute
Date: Tue, 12 Jul 2011 22:19:16 +0200
In data 6 /Luglio 2011, alle ore 11,40 circa, sono riuscito dopo alcuni tentativi, a rintracciare il dott. Patacchia, funzionario del Ministero della Salute.
Dopo essermi presentato,ho chiesto se avesse informazioni o risposte da fornirmi riguardo la terapia C.R.A.P. del Sig. Giovanni Puccio con il quale egli aveva avuto in precedenza diversi contatti.
Il dott. Patacchia mi risponde di ricordarsi benissimo della succitata terapia, che riteneva sicuramente valida, ma che, purtroppo, non poteva, senza il supporto adeguato di uno studio o ricerca a livello universitario o ufficiale, trasmetterla agli organi competenti.
Io gli ho ricordato che negli Stati Uniti la C.R.A.P. si sta già utilizzando. Alla fine egli conclude dicendo di riferire al Sig. Puccio di brevettare la terapia per evitarne lo sfruttamento da parte di male intenzionati.
Ricordandomi di salutare il Sig.. Puccio, si congeda da me, ribadendo di essere in attesa della presentazione dello studio della C.R.A.P.corredato da risultati scientifici ufficiali.
Roma 6/7/ 2011 – By Giuseppe Catanese
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Una ricerca del Jefferson’s Kimmel Cancer, diretta dal dottor Michael Lisanti e pubblicata su “Cancer Biology and Therapy” – Antiossidanti, una valida terapia contro il cancro – Riducono lo stresso ossidativo, ostacolando così lo sviluppo delle cellule infette
Gli antiossidanti possono costituire una risorsa valida nelle terapie anticancro. Questo il risultato di una ricerca del Jefferson’s Kimmel Cancer, diretta dal dottor Michael Lisanti e pubblicata su “Cancer Biology and Therapy”.
Nelle specifico, la squadra del dottor Lisanti ha valutato gli anticancro usati contro malaria, raffreddore ed altre malattie polmonari.
Per fare ciò, gli esperti hanno creato un modello genetico trattabile per il cancro umano associato a fibroblasti usando un sh-RNA mirato. Di base, la perdita dei meccanismi anti tumore come la proteina Caveolin-1 (Cav-1) avesse come conseguenza la comparsa di stress ossidativo nei mitocondri del microambiente stromale. Tale processo è alla base di alcune forme di tumore, come quello al seno: infatti, la mancanza di Cav-1 aumenta lo stress ossidativo, aumentando sia la massa tumorale e il volume del tumore di circa quattro volte.
Quando entravano in gioco gli antiossidanti in questione, lo stress ossidativo si riduceva, ostacolando di conseguenza la formazione e l’espansione del tumore.
Secondo il dottor Lisanti, “Ora abbiamo la prova genetica che lo stress ossidativo mitocondriale è importante per capeggiare la crescita del tumore”. Di conseguenza i medici devono pensare che “E’ necessario ridurre lo stress ossidativo nel corpo per diminuire la crescita del tumore”.
A tale scopo, il dottore suggerisce come sia fondamentale progettare “Farmaci anticancro che abbiano appositamente l’obiettivo di evitare questo tipo di stress ossidativo. E ci sono già farmaci antiossidanti presenti sul mercato come integratori alimentari, come la N-acetilcisteina”.
QUESTA MOLECOLA , BASE della TERAPIA CRAP ADOPERATA dal 2000 in TUTTO il MONDO .
Questo amminoacido forma con altri amminoacidi GLUTATIONE RIDOTTO, Somatostatina(DI bella) ecc., i gruppi SH legano le proteine plasmatiche, come le albumine infatti quando un ammalato è in stress le albumine precipitano. Infatti le albumine è una nota dolente dei costi che incidono sulla sanità visto gli enormi quantitativi giustamente utilizzati.
NAC – dichiarata importane da uomini come Veronesi, De flora e Pastorino ma che hanno fatta cadere nel silenzio visto i costi irrisori e controproducente per le loro tasche. (vedi articolo allegato del 1992)
NAC-Molecola componente del Glutatione ridotto (i Russi hanno creato una sotto molecola per speculare -glutoxim) dichiarata ANTITUMORALE ed ANTIVIRALE.
http://www.tiopoietine.info/Scheglu.htm
http://www.tiopoietine.info/Trial_USA.htm
molecola dichiarata da tanti scienziati Tedeschi e Canadesi – antitumorale per eccellenza
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10472575
Recancostat compositum therapy does not prevent tumor progression in young cancer patients.
Bode U, Hasan C, Hülsmann B, Fleischhack G.
Source – Dept. of Pediatric Hematology/Oncology, University of Bonn, Germany. bode@uni-bonn.de
Abstract
Stimulated by the public discussion about an antimalignant effect of the supplement drug Recancostat compositum (200 mg glutathione, 40 mg cysteine, 50 mg anthocyanin) the drug was given in high doses to 16 young patients with intensively pretreated and measurable solid tumors for 1-30 weeks. In all patients the disease progressed, and they died 1-48 weeks following the start of the therapy. Side effects were not seen. This observation does not support the claim of an antitumor effect of Recancostat compositum.
Il glutatione da solo non serve a nulla se non viene legato alla vitamina C, ecco cosa è la Crap un mix di molecole che ristabiliscono il sistema redox omeostatico cellulare e attivano il sistema immunitario. Ma se viene adoperata con la terapia tradizionale (chemio-radio) le sue funzioni dimostrate sono quelle elencate nella lettera che vi ha inviato la Dott.ssa Callari.
http://www.liberamenteservice.it/lettera_dottssa_callari_puccio_cancro.html
Dott.ssa scomoda per tanti ,specialmente per la cupola oncologica Palermitana-
Grazie a lei sono riuscito a portare avanti tante idee che funzionano, anche ad attaccare la massa nel rispetto dell’organismo. (veda foto della morte di una metastasi nell’ano di un bambino con infiltrazioni di bicarbonato di sodio, morto successivamente per i danni della chemio ( LDH V,N. 250 valore riscontrato 2.200) )
Ho scoperto tutto sul cancro e l’ho sempre dimostrato agli scienziati di tutto il mondo senza mai che nessuno ha potuto contestare quello che ho sempre asserito, ma la mafia farmaceutica non ci da spazio. Sono venuti a Palermo Americani,Arabi per convincermi ad andare via nella loro terra a lavorare ma ho sempre rifiutato perché sono attaccato a questa terra e ai miei ideali che non ho mai tradito.
Le allego uno dei tanti colloqui con il Ministero sulla terapia crap( mi dicono di dimostrare ma non mi fanno dimostrare). Patacchia conosce bene i risultati da me ottenuti ma anche Lui è soggiogato dalla Cupola oncologica legata alla Mafia farmaceutica ,che anche lei ha cercato di scalfire senza successo.
From: tornese1@hotmail.it
To: emmanuele.ars@hotmail.it
Subject: Incontro con il Dott. Patacchia del ministero della salute
Date: Tue, 12 Jul 2011 22:19:16 +0200
In data 6 /Luglio 2011, alle ore 11,40 circa, sono riuscito dopo alcuni tentativi, a rintracciare il dott. Patacchia, funzionario del Ministero della Salute.
Dopo essermi presentato,ho chiesto se avesse informazioni o risposte da fornirmi riguardo la terapia C.R.A.P. del Sig. Giovanni Puccio con il quale egli aveva avuto in precedenza diversi contatti.
Il dott. Patacchia mi risponde di ricordarsi benissimo della succitata terapia, che riteneva sicuramente valida, ma che, purtroppo, non poteva, senza il supporto adeguato di uno studio o ricerca a livello universitario o ufficiale, trasmetterla agli organi competenti.
Io gli ho ricordato che negli Stati Uniti la C.R.A.P. si sta già utilizzando. Alla fine egli conclude dicendo di riferire al Sig. Puccio di brevettare la terapia per evitarne lo sfruttamento da parte di male intenzionati.
Ricordandomi di salutare il Sig.. Puccio, si congeda da me, ribadendo di essere in attesa della presentazione dello studio della C.R.A.P.corredato da risultati scientifici ufficiali.
Roma 6/7/ 2011
Giuseppe Catanese
Sebbene la Regione Sicilia mi ha negato ogni forma di diritto (negandomi ogni forma di aiuto) anzi, tenendomi precario e a limite della sopravvivenza(mille euro al mese) sto portando a termine, fuori dalla Sicilia alcuni esperimenti con grossi sacrifici anche se loro continuano ad affamarmi.
-Dimostrerò che cosa causa lo stress ossidativo e quale la molecola che distrugge la cisteina
-Dimostrerò quali sono gli enzimi che non ci sono negli organismi pluricellulari e permettono l’inizio della catena patologia.
-Dimostrerò la validità degli enzimi che ho trovato nella muffa sperimentati in vitro con successo dal prof. Mario Palazzo Adriano nel 1998.
– Dimostrerò che la cellula tumorale diventa farmaco resistente e immunoresistente per una molecola contenente calcio
– Dimostreranno che il cancro si può curare senza avere recidiva.
Questi sono i nostri obbiettivi e le nostre certezze.
Infatti nel nord Italia stiamo adoperando , grazie a una dott.ssa, l’elettroporazione per infiltrare bicarbonato dentro la cellula rendendola attaccabile dal sistema immunitario. In un primo tempo ho cercato di convincere alcuni professori a Napoli ad impiantare dei cateteri a ridosso delle metastasi per infiltrare bicarbonato di sodio al 5 % e mi hanno detto di no, mentre all’estero ci hanno chiesto 30.000 euro. In Italia gli impianti vengono adoperati per infiltrare soltanto chemio.
Combattere l’acidità per sconfiggere il tumore
Istituto Superiore di Sanità – Viale Regina Elena 299
ISS 27 settembre 2010
Anche il bicarbonato assunto per bocca potrà rientrare fra le nuove terapie anti-tumorali, utilizzato in Florida dal professor Robert Gatenby del Dipartimento di oncologia integrata al Cancer Center di Tampa.
http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2010/09/27/news/cancro_una_molecola_spegne_i_geni_responsabili_della_crescita_delle_cellule_cancerose-7490226/
Abbiamo raggiunto un primo obbiettivo facendo inserire alcuni lavori nei nuovi testi di medicina
Subject: R: FW: XIV° C onvegno medico-scien tifico: Bologna 12 s ettembre 2009
From: eugenioluigi.iorio@alice.it
Date: Fri, 14 Aug 2009 09:44:58 +0000
Carissimo Giovanni,
Ti ringrazio per la tua telefonata di qualche giorno fa. Mi e’ dispiaciuto non essermi potuto trattenere a lungo con te al telefono in quanto all’estero. Spero di sentirti al mio rientro, a fine agosto. Coglierò questa opportunità per darti copia dei miei capitoli su stress ossidativo e lipidomica inseriti nel IX volume del Trattato di Medicina di Laboratorio (intitolato “Diagnostica molecolare”) recentissimamente pubblicato dall’editore Piccin (Padova), con la presentazione del premio Nobel Louis Ignarro, e destinato a studenti, laureandi, specializzandi, e laureati in discipline biomediche delle universita’ italiane. Da ora in poi spero che molti dei miei Colleghi (attuali o futuri) si aprano a questi importanti ed innovativi aspetti della biomedicina e non considerino più “stregoneria” ne’ l’argomento stress ossidativo ne’ le sue implicazioni in patologia umana.
Prof. Eugenio Luigi Iorio Docente Internazionale e Presidente dell’osservatorio internazionale sullo stress ossidativo
Le ho raccontato parte di una verità che non volevo raccontare a nessuno perché ci sono troppo morti in questione e gli equilibri sociali sono cosi deboli che potrebbero degenerare in una caccia all’uomo . Ho evitato ultimamente tante interviste per evitare proprio questo ma la mia prudenza non è servita a nulla per farvi cambiare rotta e aiutarci. Lei conviene con me che l’unica strada e la Giustizia Internazionale.
P.S. questa lettera sarà sicuramente cestinata ma a me mette la coscienza a posto, cioè di poter dire che ho fatto tutto per evitare che possa accadere l’irreparabile, che sicuramente accadrà.
IN NOME di DIO e del POPOLO ITALIANO MI AIUTI a FERMARE QUESTA PATOLOGIA che UCCIDE ANCHE TANTI BAMBINI.
By G. Puccio – Cittadino Italiano senza diritti.
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L’oncologo dott. T. S. aveva e/o non aveva ragione ad utilizzare il bicarbonato di sodio e/o acqua basica, per ridurre le masse neoplastiche ?
Il sottoscritto, avendo scoperto i meccanismi che portano alla degenerazione cellulare ho realizzato la terapia CRAP per ristabilire l’equilibrio biochimico della cellula (ristabilire il rapporto redox omeostatico cellulare) ed attivare il sistema immunitario.
vedi: danni ai mitocondri (ATP)
La terapia ha sempre funzionato in questo, ma molte volte il sistema immunitario non è riuscito a distruggere alcune masse pur avendone ridotto la crescita.
La domanda che nasceva spontanea è perché avviene questo ?
Da anni questa domanda mi ha sempre assillato senza trovare risposta.
Ultimamente la moglie di un mio amico, affetto da una III° recidiva di sarcoma, mi disse: “come può il sistema immunitario entrare in una “pietra” come quella che ha mio marito ?” (trattasi di un mestasi all’altezza dello sperone) questo mi ha fatto ricordare che la cellula neoplastica ha bloccate le pompe cellulari, quindi la concentrazione di sodio intracellulare aumenta, diminuendo così l’attività dello scambiatore sodio/calcio procurando un accumulo di calcio intracellulare che è responsabile dello sviluppo della contrazione.
Quindi si forma carbonato di calcio che calcificando non permette ad un sistema proteico, come il sistema immunitario di intervenire.
Comunicai questa osservazione alla dottoressa Callari (oncologa) che condividendo la mia spiegazione scientifica ha fatto infiltrare, dagli infermieri, 3 cc di bicarbonato di sodio nella massa ogni giorno e in tre punti diversi.
Sembra che la teoria funzioni, mi riferi’ la dottoressa, la massa non cresce e si sta atrofizzando, lasciando tutti sbigottiti, aspettiamo gli sviluppi.
Conclusioni:
E’ possibile adoperare il bicarbonato, non perchè il tumore è un fungo come dice il dott. T.S., ma perchè scioglie il carbonato di calcio (il guscio dell’uovo a detta del dott. Scola), non fa male nelle dosi specifiche consigliate, perchè alcalinizza il pH della massa che è inacidosi e decongestiona i tessuti dall’infiammazione.
By Giovanni Puccio
Terapia al Bicarbonato di Sodio, su di un Bambino:
Scambio di e.mail:
From: emmanuele.ars@hotmail.it
To: omissis
Subject: FW: immagine massa di f…..
Date: Fri, 14 Jan 2011 13:14:03 +0100
Caro professore
Primario di Chirurgia oncologica
Se riusciamo a togliere la massa, il suo debole sistema immunitario si potra’ concentrare sulle altre metastasi. Noi non ci illudiamo, ma io ed i medici speriamo in un miracolo biochimico che molte volte abbiamo ottenuto con la Crap.
Giovanni Puccio
Date: Thu, 13 Jan 2011 21:56:49 +0100
From: omissis
To
Ti invio l’immagine di come si presenta la massa fuoriuscita dall’ano dopo le varie infiltrazioni.
La stessa si presenta quasi totalmente necrotica a livello distale con riduzione della stessa.
Queste le foto:
ESSERE INFORMATI PER NON COMMETTERE ERRORI
Un TEST del DNA per PREVEDERE L’EFFICACIA della “CHEMIO” (22/04)
Provare una cura e sbagliare è una strada senza ritorno
L’oncologo che adotta una terapia tradizionale, che funziona con la terapia riducente, visto che l’organismo dell’ammalato è deficitario dei gruppi –SH, ha una percentuale altissima di vincere la patologia, ma soprattutto di migliorare la qualità della vita.
By Giovanni Puccio.
L’efficacia della chemioterapia contro il cancro può essere prevista con un test del Dna.
Due studi indipendenti statunitensi, pubblicati su ‘Cancer Cell’, rivelano infatti che l’analisi di due geni, quello per la proteina p53 e quello per la proteina p73, permette di prevedere se una chemioterapia ha o meno possibilita’ di successo.
Cio’, spiegano gli autori, consentirebbe di evitare cure inutili, che avrebbero solo effetti negativi legati alla tossicita’ dei farmaci.
Tim Crook, del Ludwig Institute for Cancer Research dell’Imperial College di Londra, ha esaminato il Dna di un campione di pazienti affetti da cancro della testa e del collo e sottoposti a chemioterapia. Le osservazioni hanno mostrato che le cure attivavano il gene per la proteina p73.
Tuttavia, la capacita’ della p73 di indurre l’apoptosi (morte programmata) delle cellule cancerose dipendeva della struttura del gene per la proteina p53: i pazienti in cui la posizione ’72’ della sequenza del gene p53 codificava per quelli con una mutazione, che sostituiva l’aminoacido arginina nel l’aminoacido prolina (72P) miglioravano grazie alla chemioterapia, mentre la posizione 72 (72R), non venivano aiutati dalle cure e subivano solo gli effetti tossici dei farmaci.
Nel secondo studio William G. Kaelin, del Dana-Farber Cancer Institute della Harvard Medical School di Boston, ha scoperto che le cure chemioterapiche stimolano l’espressione del gene p73 e che, se viene inibita la formazione della proteina p73, le terapie non riescono piu’ ad essere efficaci.
E precedentemente Kaelin aveva gia’ dimostrato che alcune mutazioni nel p53 possono inibire il gene p73, rendendo inefficace la chemioterapia.
Per QUESTO ESAME E’ POSSIBILE RIVOLGERSI al Prof. GUADAGNI (Università dell’Aquila) – Tel. 086-236.8278
La Tac molte volte da risultati falsati inducendo a fare dire all’operatore che la patologia si è diffusa e pertanto deve continuare la terapia che mio aggressiva danneggiando ulteriormente il sistema biochimico.
In questi casi e sempre consigliabile associare un’altro tipo di rivelazione strumentale che il curante riterrà opportuno.
L’Imaging Funzionale in Radioterapia
L’utilizzo di informazioni metaboliche ottenute con PET e RMN permette di effettuare una radioterapia più efficace e meno tossica.
La Radioterapia è una delle più importanti modalità di cura dei tumori: può essere impiegata da sola con intento curativo (radioterapia esclusiva) o in associazione ad altre metodiche come la chirurgia, la chemioterapia o l’ipertemia.
Viene anche impiegata a scopo palliativo per eliminare dolori particolarmente importanti o resistenti alle comuni terapie farmacologiche.
Il trattamento si basa sull’utilizzo delle radiazioni ionizzanti in grado di agire sui tessuti determinandone la morte.
Le applicazioni sono indolori e il paziente non è in nessun momento “radioattivo” e può continuare, senza timori, la sua vita normale.
Le radiazioni distruggono la capacità di crescere e riprodursi delle cellule, tanto normali quanto ammalate: ma, a differenza dei tessuti sani, quelli ammalati non riescono a riparare il danno provocato dalle radiazioni.
“Negli ultimi anni – spiega la dott.ssa Marta Scorsetti, responsabile dell’Unità Operativa di Radioterapia e Radiochirurgia, la Radioterapia ha avuto uno sviluppo tecnologico molto imponente. La recente implementazione informatica unita alle moderne tecniche diagnostiche (TAC e Risonanza Magnetica), permette l’integrazione di informazioni metaboliche (PET, RMN funzionale )consentendo di effettuare una radioterapia più selettiva e, allo stesso tempo, meno tossica per il paziente.
Per definire i piani di cura, utilizziamo diverse immagini diagnostiche provenienti sia dalla TAC che dalla RMN.
Nel nostro reparto è presente una TAC dedicata dotata di un sistema di 3 laser mobili per la simulazione virtuale che consente in tempi brevi l’esatta identificazione del volume da trattare.
In questi ultimi anni si è intensificato l’uso dell’imaging funzionale in radioterapia grazie all’introduzione della PET nel trattamento di molte forme neoplastiche. In particolare, la possibilità di individuare all’interno del tumore aree metabolicamente più aggressive permette di attivare un trattamento radioterapico più selettivo e quindi molto più efficace”.
La PET
“La PET – spiega il dott. Arturo Chiti, responsabile dell’Unità Operativa di Medicina Nucleare di Humanitas – è una modernissima metodica diagnostica in grado di rilevare alterazioni funzionali anche molto precoci di organi e apparati, traducendo in immagini il metabolismo di molecole fondamentali per l’organismo.
Oltre ad individuare il tessuto tumorale, la PET è in grado di valutarne accuratamente l’estensione.
Può essere utilizzata, dunque, per avere informazioni in tempo quasi reale sull’andamento di una terapia: se le cellule non consumano più zucchero significa che stanno morendo, quindi il paziente risponde in modo positivo alla cura.
L’esecuzione dell’esame è semplice, non invasiva e priva di rischi. La complessità della PET è legata da una parte alle apparecchiature ad altissima tecnologia necessarie per sintetizzare i radiofarmaci (o traccianti) e per realizzare le immagini; dall’altra, al fatto che gli atomi radioattivi utilizzati hanno una emivita (vita media) molto breve – due ore al massimo – e devono essere prodotti al momento dell’utilizzo.
La PET utilizza vari tipi di traccianti. Fra questi, i più importanti sono lo 18F-FDG, che si utilizza per lo studio di molti tumori; la 11C-metionina, per i tumori cerebrali; la 11C-colina, per il carcinoma della prostata; altri traccianti sono in grado di valutare l’ipossia cellulare, cioè di identificare aree di necrosi”.
Tutti questi traccianti, fornendo indicazioni sui volumi tumorali, aiutano a definire piani di cura più mirati.
Piani di cura mirati
“Fino a qualche tempo fa – prosegue la dott.ssa Scorsetti – il target della Radioterapia, ossia la malattia tumorale, veniva considerato omogeneo, quindi si somministrava una dose omogenea di radiazioni ionizzanti. Oggi, invece, grazie all’utilizzo dell’imaging funzionale, consideriamo anche il volume il biologico (BTV) e non solo il volume tumorale macroscopico (GTV) o sub clinico (CTV).
L’introduzione del BTV permette di essere più selettivi e più efficaci.
Disporre di informazioni funzionali significa poter sapere dove la malattia è più aggressiva e, quindi, poter optare per tecniche di ‘dose-escalation’ cioè di intensificazione della dose, o di ‘concomitant boost’ (un sovra-dosaggio durante il trattamento stesso sulla parte del tumore più ‘cattiva’, in modo da ottenere un maggior controllo locale della malattia), o ancora per un ‘ipofrazionamento’ della dose: ad esempio, per trattamenti radiochirurgici è possibile erogare una dose maggiore per seduta, riducendo il numero totale delle sedute ad una o due.
Tutto questo migliora non solo l’efficacia del trattamento ma anche la qualità di vita del paziente, diminuendo la tossicità e i tempi di esecuzione delle terapie.
Ecco perché l’utilizzo delle immagini funzionali è sempre più diffuso per il trattamento delle patologie oncologiche, principalmente per il polmone, ma anche per la mammella, l’encefalo e la prostata.
Nel caso del carcinoma polmonare, ad esempio, la PET total body può addirittura cambiare l’indicazione al trattamento.
Se rileva metastasi al fegato o all’encefalo in un paziente con una malattia considerata locale, ossia un tumore localizzato solo al polmone, si cambia radicalmente la decisione terapeutica, escludendo il paziente da un trattamento – sia esso chirurgico, chemioterapico o radioterapico – con finalità radicale loco-regionale, che sarebbe inutile.
Ancora, la PET è in grado di classificare con sicurezza linfonodi dubbi alla TAC: in questo modo, è possibile estendere l’area di trattamento anche ai linfonodi malati evitando omissioni geografiche del target e ricadute locali.
Nei tumori ginecoloci, ad esempio per il carcinoma della cervice, è molto utile valutare con la PET se ci sono adenopatie pelviche, in modo da poter fare una corretta valutazione dell’estensione della malattia e attivare un sovradosaggio sulle aree linfonodali interessate.
Nel caso di carcinoma della prostata, se in un paziente già operato a distanza di qualche anno si verifica un aumento del PSA (il più importante marker per questo tipo di tumore), con la PET con colina si riesce a stabilire dove è localizzata la malattia e, dunque, fare una radioterapia mirata in quel punto”.
Le tecniche più utilizzate sono la radioterapia conformazionale 3-D, la IMRT (radioterapia a modulazione di intensità) e la Radiochirurgia, una particolare tecnica che permette l’irradiazione ad alte dosi di piccoli volumi, sia cerebrali che corporei, con estrema accuratezza e precisione.
By Monica Florianello
vedi anche: IPERTERMIA ONCOLOGICA + Terreno Oncologico + Diagnosi precoce del Cancro
(NdR: ENZIMI (importante e’ leggere il lavoro del Perito Commerciale – chimico – Giusy Arcidiacono) + Metalli tossici dei vaccini = Autismo vedi: PDF )
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I TUMORI CEREBRALI, i NUMERI e le STRATEGIE
Secondo l’American Brain Tumor Association l’incidenza dei tumori cerebrali primitivi, benigni e maligni, è di 12,8 casi per 100.000 individui.
Malgrado la possibile comparsa in qualsiasi momento della vita, due sono le fasce d’età che sembrano maggiormente colpite: quella tra i 3 e i 12 anni e, negli adulti, quella tra i 40 e i 70 anni. Il glioblastoma, in particolare, è raro prima dei 15 anni e aumenta drammaticamente dopo i 45.
Negli Stati Uniti nelle prime due decadi di vita si stimano ogni anno circa 2.200 diagnosi di tumori cerebrali.
Le neoplasie cerebrali rappresentano il 2% di tutti i tumori e circa 1/5 dei tumori della mammella e del polmone. L’incidenza complessiva nei due sessi è simile, ma è da precisare che negli uomini è più elevata la frequenza di forme maligne (7,0 per 100.000 rispetto a 4,7 per 100.000 nelle donne). Negli adulti circa la metà dei tumori cerebrali è rappresentata dai gliomi (in particolare astrocitomi) e dai meningiomi (25-30% dei tumori cerebrali primari sintomatici). In Europa causano il 2% delle morti per neoplasia.
Costituiscono la prima causa di morte ed il 10% di tutti i tumori nella fascia d’età fra i 15 e i 40 anni, in persone cioè nel pieno dell’attività lavorativa e spesso con figli a carico. Ne risulta quindi, che il peso sociale e psicologico di queste neoplasie è particolarmente rilevante.
Approccio multisciplinare e qualità di vita
La maggior parte nelle neoplasie cerebrali richiede un approccio multidisciplinare: chirurgico, radioterapico e chemioterapico, con l’aggiunta di interventi di tipo riabilitativo, sia funzionali che estetici. Infatti l’alopecia a chiazze, indotta dalla radioterapia può indurre una difficile accettazione dell’immagine di sé con grave detrimento della qualità di vita sotto tutti i suoi aspetti, sociale, lavorativo ed affettivo, sia per le donne che per gli uomini.
Questo aspetto è stato spesso sottovalutato perché, sbagliando, si associava la diagnosi di neoplasia cerebrale con una ridotta aspettativa di vita, senza considerare che, invece, i tumori cerebrali che colpiscono prevalentemente i giovani sono i più curabili e permettono una lunghissima sopravvivenza, di cui deve essere salvaguardata la qualità. Non basta vivere, bisogna anche vivere bene, in sintonia con il proprio corpo e con l’ambiente socio-familiare che ci circonda.
Trattamento personalizzato sul singolo paziente
La nobiltà e l’assenza di potenziale rigenerativo delle cellule nervose rappresentano un limite importante per l’attuazione di trattamenti curativi da parte del neurochirurgo, del radioterapista e dell’oncologo medico: ogni tipo di trattamento va personalizzato sul singolo paziente, cercando di ottenere il massimo beneficio con il minimo danno. La terapia medica di questi tumori è altamente peculiare in quanto vengono utilizzati farmaci diversi rispetto alle altre neoplasie, a causa del diverso spettro di chemiosensibilità delle cellule tumorali gliali e della presenza della barriera emato-encefalica che limita la diffusione della maggior parte dei chemioterapici nel tessuto nervoso.
La temozolomide
Per quanto riguarda i nuovi farmaci, sono stati fatti notevoli passi avanti con la temozolomide, chemioterapico a somministrazione orale caratterizzato da un’ottima tollerabilità clinica senza nausea e perdita di capelli, problemi particolarmente sentiti da tutti i pazienti che devono fare la chemioterapia.
Vari studi hanno dimostrato che la temozolomide è attiva quanto i farmaci tradizionali, ma che li supera in tollerabilità clinica, per cui attualmente è diventata la terapia standard per i pazienti con tumore cerebrale.
Un recente studio, eseguito proprio a Padova, ha confermato l’ottima tollerabilità del farmaco anche negli anziani, che fino a poco tempo fa venivano esclusi da qualsiasi tipo di trattamento.
Molte persone anziane, in buone condizioni generali, hanno infatti mostrato di tollerare quanto i giovani sia la radioterapia che la chemioterapia con temozolomide.
Gli altri farmaci
Nuovi e promettenti farmaci sono in fase di sperimentazione nei pazienti con tumori cerebrali, come l’irinotecan, il gefitinib, l’erlotinib), e tutta una serie di nuovi prodotti che agiscono bloccando la formazione dei vasi sanguigni, togliendo quindi l’ossigeno al tumore, i cosiddetti farmaci antiangiogenetici.
Grande interesse ha suscitato la sperimentazione del Glivec, farmaco orale ben tollerato che agisce bloccando una proteina anomala presente nelle cellule tumorali. Padova è stato l’unico centro italiano ammesso a questa sperimentazione, ed alcuni pazienti ne hanno tratto un significativo beneficio.
Test genetici per valutare i benefici della ‘chemio’
Padova è anche l’unico centro italiano dove è attualmente disponibile un test genetico per studiare la sensibilità alla chemioterapia nei pazienti tumore cerebrale al fine di individuare quelle persone che possono trarre maggiore beneficio dalla chemioterapia
Nei centri specializzati le cure migliori
Da tutto ciò deriva che i trattamenti chemioterapici dei tumori cerebrali dovrebbero essere affidati ad Oncologi clinici con esperienza specifica in ambito neuro-oncologico. Negli Stati Uniti esistono veri e propri dipartimenti di Neuro-Oncologia: al Memorial Sloan-Kettering (New York) e all’ M.D. Anderson Cancer Center (Houston), cui afferiscono pazienti da tutto il paese e dall’estero.
L’ampia casistica raccolta negli anni in questi Istituti e l’attività scientifica di elevatissimo livello sono una garanzia di poter ottenere i migliori trattamenti attualmente disponibili. In Italia al momento non esistono ancora Centri specialistici di Neuro-Oncologia e non sono attivati Corsi di formazione dedicati a questa disciplina.
E’ provato invece che per tutte le neoplasie rare, la sopravvivenza è maggiore nei Centri dove vengono seguiti un maggior numero di pazienti, dove cioè operano gruppi multi disciplinari affiatati e dove è stata acquisita, e viene continuamente aggiornata, un’esperienza specifica per quel tipo di malattia.
La frammentazione di assistenza per i pazienti con tumore cerebrali impedisce ovviamente il raggiungimento di consensi nazionali sulle migliori modalità di trattamento e crea nell’utenza un forte disagio.
La Neuro-Oncologia di Padova
La Neuro-Oncologia Medica dell’Azienda Ospedaliera di Padova fin dalla fine degli anni ’80 ha iniziato a seguire con particolare interesse questo tipo di neoplasie, instaurando una ormai stretta collaborazione con le Divisioni di Neurochirurgia, Radioterapia, Neuro-Radiologia, Anatomia Patologica, Chirurgia Plastica Pediatrica, Istituto di Immunologia e Biologia Molecolare e con l’Unità di Statistica e Informatica del Dipartimento di Scienze Neurologiche e Psichiatriche, dell’Azienda padovana.
Progressivamente negli anni si è avuto un significativo incremento del numero di nuovi pazienti con tumore cerebrale che afferiscono alla Unità di Neuro-oncologia della Divisione di Oncologia Medica, in regime ambulatoriale o ospedaliero (Day Hospital o ricovero prolungato), passando da 65 pazienti nel 1996, a 180 nel 1998 a circa 350/nuovi casi anno negli ultimi 3 anni.
Essendo neoplasie rare (circa 30 nuovi casi attesi nella ASL di Padova ogni anno), risulta evidente che più del 90% dei pazienti seguiti a Padova in questi anni provengono da altre ASL. In effetti, nella suddivisione per provenienza, più del 60% di essi provenivano da altre regioni italiane.
Negli ultimi anni, il Centro di Padova è quindi diventato di fatto un riconosciuto Centro di riferimento nazionale ed internazionale per la terapia dei tumori cerebrali. Contemporaneamente, accanto ad una attività clinica di eccellenza, ha svolto anche un’attività scientifica di rilievo. Sono infatti disponibili protocolli di ricerca su tutti i nuovi farmaci che agiscono su nuovi bersagli molecolari, sono state prodotte numerose pubblicazioni in ambito neuro-oncologico, sono coordinati Progetti di Ricerca Europea in Neuro-oncologia con la vice-presidenza della Organizzazione Europea per la Ricerca ed il Trattamento per il Cancro-Tumori Cerebrali (EORTC-BTG) da parte della dott. Alba Brandes. Non si deve comunque dimenticare il ruolo importantissimo che l’Italia sta svolgendo in questo ambito grazie al GICNO (Gruppo Italiano Cooperativo di Neuro-Oncologia) che ha condotto molti trials pubblicati sulle maggiori riviste oncologiche.
Il Gruppo Italiano Cooperativo di Neuro Oncologia
Nel 2003 è stato creato il Gruppo Italiano Cooperativo di Neuro Oncologia (GICNO)
La nuova realtà scientifica si pone i seguenti obiettivi:
– promuovere e favorire la creazione e la realizzazione di protocolli di ricerca Neuro-Oncologica
– predisporre ed organizzare iniziative sociali e sanitarie in grado di dare una risposta tempestiva ed efficace alle esigenze emergenti nel campo delle patologie Neuro-Oncologiche e del loro trattamento.
Alla creazione di questo Gruppo hanno aderito oltre 20 centri di oncologia italiani comprendenti gruppi multidisciplinari e sono in corso protocolli di studio importanti come quello sulla Fotemustina, un farmaco non sufficientemente studiato in passato ma che può avere la stessa efficacia delle nitrosouree senza alcuni effetti tossici come quelli a livello polmonare.
All’interno del Gruppo sono in corso di definizione anche altri protocolli come le nuove, e potenzialmente più attive, modalità di assunzione della temozolomide e di ricerca traslazionale genetica predittiva.
Il GICNO ha pubblicato nel 2004 importanti lavori su prestigiose riviste oncologiche come Cancer e Journal Clinical Oncology, a dimostrazione del fatto che con la reale cooperazione l’Oncologia Italiana può raggiungere livelli di eccellenza a livello mondiale.
http://www.eurom.it/medicina/e/esp2000/2/E15_2_53.H
http://www.istge.it/clinica/servizi/pa_cl/esami.htm
La proteina C-reattiva (CRP), la cui presenza è rilevabile nel sangue solo in concomitanza con alcuni processi infiammatori, potrebbe rappresentare un marcatore biologico per identificare i soggetti che, soffrendo di lesioni precancerose al polmone, hanno elevate probabilità che queste vadano incontro a una degenerazione cancerosa.
È quanto risulta da uno studio condotto presso l’Università della British Columbia, a Vancouver, in Canada, durante il quale sono stati esaminate 65 persone affette da una displasia bronchiale al polmone di dimensioni superiori a 1,2 millimetri.
Riesaminando il gruppo dopo sei mesi, l’unico parametro biologico che distingueva dagli altri soggetti quelli in cui la lesione si indirizzava verso un tumore del polmone non a piccole cellule era appunto l’elevato livello ematico di proteina C-reattiva:
“Il rischio di sviluppare la malattia – ha osservato Stephen Lam, direttore del centro di ricerca sul tumore del polmone di quell’università – era 9,6 volte maggiore nel gruppo che aveva un livello di CRP superiore a 0,5 mg/l rispetto al gruppo che restava sotto tale soglia.”
SANITA’: BOLOGNA, NUOVO LASER PER OPERAZIONE TUMORI AI POLMONI AL ‘BELLARIA’
Bologna, 10 mar. – (Adnkronos) – Limitata asportazione di tessuto polmonare, minor invalidità post operatoria e degenze più brevi.
Sono i vantaggi della chirurgia per le metastadi polmonari effettuata con il nuovo laser, che dal giugno 2004, viene utilizzato nel reparto di Chirurgia Toracica dell’ospedale ‘’Bellaria’’ di Bologna, diretto da Maurizio Boaron. Presente in soli 3 esemplari in tutta Italia, il laser è dotato di una precisione che consente di asportare noduli polmonari con minimo danno al tessuto circostante.
Sono 81 le resezioni polmonari per metastasi e tumori primitivi del polmone che sono state effettuate, fino ad oggi, al ‘’Bellaria’’ utilizzando la nuova tecnica di intervento.
MEDICINA: UNA ‘BOMBA INTELLIGENTE’ CONTRO IL CANCRO AL S. RAFFAELE (MI)
Milano, 10 mar. (Adnkronos) – Una ‘bomba intelligente’ contro il cancro all’ospedale San Raffaele di Milano.
La tecnica, ‘’unica al mondo e non invasiva’’, e’ una nuova frontiera della radioterapia, si chiama ‘tomoterapia a guida metabolica’ e abbina Tac, Pet e un macchinario per tomoterapia, importato dall’America e installato per la prima volta in Europa all’istituto di don Luigi Verze’.
La Tac ‘mappa’ la zona del corpo colpita dal cancro, la Pet seleziona le cellule malate ancora ‘vive’ e la tomoterapia colpisce con precisione chirurgica. Liberando un numero infinito di raggi che arrivano sul paziente ‘a spirale’, da ogni direzione, e che grazie a uno speciale sistema computerizzato sono ‘dosati’ in base alla forma della lesione
L’antiossidante Acetilcisteina nella prevenzione dei danni renali indotti dai mezzi di contrasto
L’ Acetilcisteina ( NAC ) , meglio nota al grande pubblico per essere il principio attivo del Fluimucil, è una sostanza ad azione antiossidante , che trova indicazione nel trattamento delle affezioni broncopolmonari- vedere : BroncoPneumologia.net
Nel corso degli anni sono emersi studi che hanno dimostrato che l’Acetilcisteina ha un’azione nefroprotettiva, cioè di protezione della funzione renale.
Uno studio (epel M et al, N Engl J Med 2000 ; 343: 180-184) ha dimostrato che l’assunzione di Acetilcisteina ( 600 mg per os ) prima e dopo la somministrazione di un mezzo di contrasto non ionico, a bassa osmolalità per l’esecuzione della tomografia computerizzata, permette di ridurre il danno renale.
Più recentemente un altro studio ( Diaz-Sandoval LJ et al, Am J Cardiol 2002 ; 89 : 356-358 ) ha dimostrato che l’Acetilcisteina è in grado di prevenire la nefropatia indotta dai mezzi di contrasto nei pazienti con insufficienza renale cronica sottoposti a cateterizzazione cardiaca.
L’Acetilcisteina è stata somministrata al dosaggio di 600 mg, 2 volte al dì.
Una dose è stata somministrata prima della cateterizzazione e 3 dosi dopo.
La capacità dell’Acetilcisteina di ridurre il danno renale è così elevata che gli Autori ne hanno raccomandato l’uso nei pazienti con preesistente insufficienza renale cronica, sottoposti a cateterizzazione cardiaca.
Per maggiori informazioni sulle malattie renali, consultare : Nefrologia.net – ( Xagena_2002 )
Gli ammalati che arrivano a noi dopo aver fatto diversi tipi di terapie chemio aggressive, sono paragonabili ematochimicamente a gente ustionata.
La possibilità e le speranze sono quelle contemplate dalla casistica ospedaliera inerente il grado di ustione riportato.
UNO dei VALORI di RIFERIMENTO E’ LDH – Ci fa capire se c’è un danno al sistema mitocondriale.
vedi: http://emmanuele.splinder.com
Ringraziamenti
Ringrazio Dio che mi ha permesso di dare una risposta alle mie domande, donandomi una grande forza d’animo per mantenere la promessa fatta a mia madre prima e ad un bambino di 12 anni poi, permettendomi di non cedere ai dolori, e a tutte le difficoltà che ho incontrato in questi lunghi anni;
A mia moglie e alle miei figlie, che mi hanno supportato con il loro amore e la loro comprensione;
A Padre Enrico Schirru (ordine dei Mercedari)e a Padre Mario Golesano (Il sostituto di padre Puglisi) che mi hanno supportato con le loro preghiere. Ai miei amici, S.Rappa, F. Sortino e A. D’aiello e che hanno sempre creduto in me, sacrificando il loro tempo libero. Al Dott. G. Francese (Giornalista) per i suoi consigli e per aver creduto in me. A questi signori, sotto elencati, rimarrò sempre grato per la consulenza prestatami e l’aiuto concessomi per portare avanti la mia ricerca:
Dottori F. Sortino e G. Volpicelli e A. Machì (C.N.R. Pa );
Nino D’Aiello Tecnico di lab.di Virologia e Batteriologia ( Osp.Civ.Pa.);
Dott. A. Militello Medico e ricercatore Scienza dell’alimentazione.
Dottori S. Scola e Tricarico Centro Analisi (Osp.Civ. Pa);
Prof. Bono , dott.ssa D’ancona e Tecn. Sig. Saia ( Chimica Biologica);
Prof.PalazzoAdriano (Ist. Di Farmacologia dell’Univ. diPa);
Prof. Romano e Dott. Orecchio ( Chimica inorganica Univ. Pa);
Professori Venturelli ( Marito e moglie) (Chimica organica Univ. Pa);
Dottoresse Dolo e Lo Rè (Ist. Biocellulare dello sviluppo);
Professori Filpi , Favaloro e Sammarco ( microbiologia del terreno);
Prof. Nitri (Fitopatologia), Prof. Bazan ( Chimica Agraria);
Sig.Centomani Tecn. ( Medicina Legale);
Professori Camarda, Ceraulo e Fontana (Chimica e tecn. Farmaceutiche);
Dottori Minetti, Mallozzi, Davanzo e Pietraforti (Ist. Sup. Sanità –Roma );
Prof. Mazzola (Botanica);
Ing. Santini e Dott. Cavalli (Ditta Dionexx HPLC);
Sig. Belloli Tecn. Della Ditta Superchrom (Supelco) Gas-Massa;
Tutti i bibliotecari delle varie facoltà che mi hanno aiutato nella ricerca dei testi scientifici;
Dottori Metus e Bonvicini (Dipartimento di medicina Padova);
Dott.Lergergren (Istituto Karolinska di Stoccolma)
Un grazie particolare al Dott. G. Paolo Vanoli che grazie al materiale, dei suoi studi, inviatomi, ho potuto confermare ancora di più la mia ipotesi e completare, teoricamente, la mia ricerca.
Protocollo Terapeutico del ricercatore G. Puccio – http://emmanuele.splinder.com
vedi: Protocollo della Salute + Cancro + Cancro e Medicina Naturale + Diagnosi precoce + Terreno Oncologico +Nutriterapia Biologica Metabolica x il Cancro e non solo
Il Cancro nasce in sintesi e secondo la Medicina naturale (che non e’ non legata alle multinazionali dei farmaci e Vaccini), perche’ l’organismo del canceroso e’ intossicato, e la microcircolazione, nei tessuti intossicati, viene ad essere alterata, producendo, a valle di essa, nelle cellule dei tessuti investiti da quel processo: malfunzione cellulare, (nutrimento ed eliminazione = respirazione cellularealterata = metabolismo alterato = malnutrizione cellulare e tissutale assicurata), producendo successivamente infiammazione nei tessuti e stress ossidativo cellulare e per caduta immunodepressione, e parallelamente alterazione anche del sistema enzimaticoper la precedente alterazione della flora batterica, pH digestivo non regolare (e quindi l’organismo e’ mancante di minerali e vitamineed in stato di acidosi), in quelle condizioni esso e’ molto facilmente parassitato da certi, parassiti, batteri e funghi (candida) i quali producono anche tossine ed ulteriori infiammazioni: Ma tutto cio’ e’ “gestito” come Causa primordiale dai Conflitti Spirituali (consci ed inconsci) e dall’intenso stress del vissuto.
Il Cancro quindi e’ una malattia MULTIFATTORIALE.
Quindi il medico, il terapeuta od il soggetto stesso DEVONO operare seguendo la stessa strada percorsa per l’ammalamento.
Cioe’ devono lavorare per disintossicare il malato + disinfiammare l’organismo ed i tessuti interessati, ripristinare il pH digestivo, enormalizzare le digestioni + il malassorbimento sempre presente nel malato ed eliminare quei parassiti, batteri e funghi, che hanno proliferato in modo abnorme, per mancanza dei loro antagonisti + rinforzare il sistema immunitario SEMPRE compromesso in TUTTI i malati, cancerosi compresi ed eliminare i Conflitti Spirituali (quali Vere Cause) e lo stress esistenti, oltre a lavorare sul metabolismo alterato per ridurre ed eliminare lo stress ossidativo cellulare e quindi quello tissutale, sempre presenti in qualsiasi malattia e specie nel cancro, per i danni alla microcircolazione indotti dalle intossicazioni piu’ o meno intense.
Seria RICERCA sul CANCRO (ostacolata dall’Oncologia ufficiale) – vedi: Cancro e Medicina Naturale
IMPORTANTE:
Come Portale segnaliamo vari personaggi che hanno avuto contrasti con le autorita’ mediche, e per essere precisi, affermiamo che NON condividiamo in toto le loro terapie (quelle monoterapeutiche), in quanto per noi, seguaci della Medicina Naturale lamalattia (cancro compreso) e’ MULTIFATTORIALE, quindi NESSUN prodotto puo’, da solo, guarire dalla malattia della quale si e’ malati !
Guarisce dal Cancro con la dieta Vegana utilizzata per 1 anno
http://informatitalia.blogspot.it/2014/12/guarisce-da-tumore-esteso-e-metastasi.html
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Trovata in Canada una cura (metabolica) per il cancro, ma le Big Pharma fanno finta di niente – 21 maggio 2011
I ricercatori dell’Università di Alberta, a Edmonton, in Canada hanno “trovato” (e’ ancora sperimentale e non ancora messa a punto) la cura per il cancro, la settimana scorsa, ma se ne parla pochissimo nei notiziari e alla TV.
È una tecnica semplice, si utilizza un farmaco molto semplice.
Il metodo impiega dicloroacetato, che è attualmente usato per trattare i disordini metabolici. Quindi, non vi è alcuna preoccupazione per gli effetti collaterali o gli effetti a lungo termine. Questo farmaco non richiede un brevetto, per cui chiunque lo può utilizzare ampiamente ed è economico rispetto ai costosi farmaci antitumorali prodotti da grandi aziende farmaceutiche.
Gli scienziati canadesi hanno testato questo dicloroacetato (DCA) sulle cellule dell’uomo, ed ha ucciso le cellule del cancro dal polmone, mammella e cervello ed ha lasciato intatte quelle sane. È stato testato su topi con tumori gravi che si sono ridotti quando sono stati alimentati con acqua integrata con DCA. Il farmaco è ampiamente disponibile e la tecnica è facile da usare.
Perché le case farmaceutiche più importanti non sono coinvolte? O i media non ne sono interessati ?
Nel corpo umano vi sono elementi naturali che lottano contro il cancro: i mitocondri, ma hanno bisogno di essere “spinti” per essere abbastanza efficaci [i mitocondri sono organi contenuti in ogni cellula umana, con una struttura simile a quella dei batteri, e con un proprio DNA mitocondriale; la funzione principale del mitocondrio è quella di produrre energia – N.d.T.].
Gli scienziati hanno sempre pensato che i mitocondri venissero danneggiati dal cancro e quindi hanno pensato di concentrarsi sulla glicolisi che è meno efficace e più dispensiosa. I produttori di farmaci si sono concentrati solo su questo metodo della glicolisi per combattere il cancro. Questo DCA invece non si basa sulla glicolisi ma sui mitocondri, “innesca” i mitocondri che combattono le cellule tumorali.
L’effetto collaterale di questo è che viene anche riattivato un processo chiamato apoptosi. Vedete, i mitocondri contengono un fin troppo importante “pulsante di autodistruzione” che viene a mancare nelle cellule tumorali. Senza di esso, i tumori diventano più grandi e le cellule rifiutano di estinguersi. I mitocondri pienamente funzionanti, grazie al DCA invece possono finalmente morire.
Le aziende farmaceutiche non investono in questa ricerca perché il metodo DCA non può essere brevettato, senza un brevetto non possono fare soldi, come stanno facendo ora con le cure per l’AIDS.
Dal momento che le case farmaceutiche non se ne interesseranno, altri laboratori indipendenti dovrebbero iniziare a produrre questo farmaco e fare ulteriori ricerche per confermare le conclusioni di cui sopra e produrre i farmaci.
La ricerca originale (vedi gli screenshot nel presente articolo) è disponibile sul dello stato di Alberta (Canada).
Le cellule normali (blu) nel bel mezzo della crescita benigna sono affamate di ossigeno, ma possono sopravvivere con la glicolisi, un modo diverso di fare energia. Nel processo i mitocondri, che contengono il meccanismo di autodistruzione cellulare, si spengono. Questo rende le cellule “immortali” e cancerogene (rosso), così esse continuano a replicarsi e il tumore cresce.
La Glicolisi genera anche l’acido lattico che permette al cancro di mangiare cellule attraverso il tessuto, e formare tumori secondari in altre parti del corpo.
Un farmaco chiamato dicloroacetato rimette in funzione i mitocondri nelle cellule tumorali (blu) in modo che esse fermino la glicolisi e inizino a produrre energia di nuovo dai mitocondri. Il meccanismo di autodistruzione è quindi attivato, e le cellule avvizziscono e muoiono (marrone).
By Corrado Penna – Tratto da: http://www.ecplanet.com/node/2493
Fonte originale: hubpages.com / Traduzione a cura di: Marica Esposito / Fonte:scienzamarcia.blogspot.com
Commento NdR: Al momento, in una clinica di Toronto (CA), la dottoressa Humaira Khan mette a disposizione il dicloroacetato ma non fa mistero del fatto che questa terapia ha anche causato delle reazioni molto gravi in casi di cancro al cervello, con conseguenze anche mortali.
Per quanto riguarda, quindi, il DCA, gli studi sono solo nella primissima fase; infatti lo studio canadese è stato fatto sui topi e non vi è ancora un’evidenza sperimentale che dimostri la reale efficacia contro il cancro in casi umani.