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Appello per TUTTI, anno 2020
Ce la stanno facendo, ormai. Manca poco.
Hanno incominciato con la balla degli asintomatici infettivi, per continuare con il conteggio di migliaia di persone sane tra i “contagiati” grazie a tamponi farlocchi che non distinguono tra un’influenza normale e Covid19 (abbiamo in corso una denuncia in merito), e che considerano alla stessa stregua – grazie ad un numero di cicli di PCR elevato – chi abbia la malattia e chi abbia un solo innocuo viroma in corpo.
Cristiano Ronaldo, Edin Dzeko, Zlatan Ibrahimovic, Milan Skriniar positivi. Trentenni dal fisico imponente che continuano ad allenarsi da soli, con grande intensità. Ma che sono tecnicamente “contagiati”, che fanno crescere il numero di quelli che, secondo loro, presto intaseranno le terapie intensive.
Perché non ricordano che ogni anno (ma in alcuni di più) le terapie intensive erano al collasso nel momento influenzale di punta.
E non ricordano che ogni anno molti anziani fragili o immunodepressi, obesi o sotto multiterapie farmacologiche non ce l’hanno fatta. Ma allora non c’era da mandare a puttane l’economia di un paese per consegnarlo nelle mani del gruppo Bilderberg, e allora non gliene fregava niente a nessuno, e si girava sull’autobus pieno, con il vicino che ti tossiva sul collo.
Ma i decessi, alla fine erano sempre gli stessi.
Hanno solo trasformato una parte dei 1800 morti giornalieri italiani in morti da Covid19. L’influenza ordinaria è scomparsa, del tutto. E se muori d’infarto o di cancro, puoi star sicuro che ti faranno diversi tamponi, anche post mortem, per dire che sei morto di Covid.
Qualunque persona sana di mente avrebbe dovuto ormai capire che, a partire dal divieto targato OMS (di Bill Gates) di fare le autopsie, fino al seppellimento delle poche intelligenti cure che funzionano (vedi plasmaferesi, eparina, idrossiclorochina) siamo davanti alla più grande presa per il culo dal dopoguerra ad oggi.
Di fronte alla quale le storiche bugie sul colesterolo e sulla chemioterapia sembrano marachelle infantili.
Tutto questo ha uno scopo preciso: distruggere l’economia, uccidendone la sua forza trainante, l’impresa privata. L’unica, checché se la raccontino i tanti dipendenti statali grandi elettori delle forze al governo, a pagare le tasse che pagano il loro stipendio.
Ora hanno chiuso bar, ristoranti, centri estetici, palestre, discoteche, cinema, teatri, stadi, centri sportivi, piscine, negozi di qualunque genere purché non alimentari, aziende turistiche, professionisti e consulenti non medici, attività corsistiche e congressuali, musei. Ma i tabaccai aperti 24h/24. Un segnale chiaro sulle priorità di questo governo che vuol vedere i decessi crescere, non calare.
Ma veramente qualcuno crede alla favoletta dei “15 giorni di sacrificio, così poi facciamo Natale con tutto aperto”? C’è un limite alla presa per il culo?
Chiunque sa che il picco influenzale si ha tra fine dicembre e la metà di febbraio, dunque è evidente che, finché il conteggio dei “contagiati” si continuerà a fare con i tamponi che non distinguono tra influenza normale e COVID, potranno continuare a raccontarci che l’epidemia è in crescita.
Per colpa dei runner e della movida estiva, ovviamente.
Avete capito o no che lo scopo è la distruzione della nostra economia così come la conosciamo oggi? Quali aziende, tra le poche che erano sopravvissute al primo lockdown, reggeranno al secondo? Nessuna.
Chi pagherà lo stipendio agli allegri statali che oggi lo ricevono ancora tutto intero?
Chi credono che lo pagasse? Conte? Con le sue pelose elemosine che non arrivano mai?
Se le partite IVA chiudono (e chiuderanno tutte) lasciando per strada milioni di disoccupati, credete forse che questo possa avvenire senza traumi?
Senza che qualcuno sfasci vetrine e auto della polizia? Siete illusi.
Se “il fuoco ha risparmiato le vostre 1100”, come cantava De André, non crediate di non essere coinvolti.
Presto, nella totale bancarotta statale (già si stima per quest’anno un 50-70% di entrate fiscali in meno) finirete coinvolti anche voi, che tanto inneggiate a nuovi lockdown, perché “con la salute non si scherza”.
Si può scherzare con i 500 morti al giorno cardiovascolari, con i 400 morti al giorno per tumore, ma non con quelli da influenza. Quelli no. Perché per prevenire i primi basterebbe controllare fumo, sedentarietà, obesità, pesticidi.
Per i secondi invece servono i lockdown. Funzionali al loro criminale progetto.
Per impedirci di protestare hanno chiuso le scuole (da sempre laboratorio di protesta) dalla seconda media in su. Hanno vietato raduni, congressi, assembramenti di ogni genere e tipo.
Anche a casa, mai più di sei intorno al tavolo, e ben mascherati. Con la inutile mascherina, simbolo di evidente sottomissione, visibile a tutti.
E allora, amici, facciamo funzionare il cervello: che cosa abbiamo da perdere, ormai?
La soluzione è una sola: pacifica, serena, decisa. Rialziamo la testa e teniamo tutto aperto. Tutti. Tutti insieme.
I deliranti Dpcm ormai settimanali del nostro misero governo, privo ormai di qualunque sostegno popolare, sono tutti, dal primo all’ultimo, illegali e incostituzionali.
Lo hanno stabilito giudici di ogni parte d’Italia, annullando le sanzioni comminate al tempo del primo lockdown. Perché un dpcm è poco più di un atto amministrativo e non può imporre, nemmeno in stato di emergenza, di violare leggi dello stato o addirittura di comprimere i diritti costituzionali su cui si basa la nostra democrazia.
La disobbedienza civile diventa un dovere quando i governanti sono corrotti e perseguono obiettivi diversi da quelli della difesa della nostra costituzione e della nostra, pur fragile, democrazia.
È questa l’Italia che volete, per non rischiare di essere tra quello 0,05% di persone che (magari curate con protocolli errati perché imposti da un’OMS che non vuole guariti, ma morti), una volta incontrato il virus, non gli sopravvivono?
Abbiamo davvero così paura di morire da pretendere, per ridurne il rischio, un’Italia permanentemente in coprifuoco, con i bambini mascherati e distanziati, le famiglie divise, le città chiuse, la polizia a controllarvi la busta della spesa? Come abbiamo potuto accettare tutto questo senza ribellarci? Siamo tutti diventati rane bollite?
La soluzione c’è, ed è dietro l’angolo. Rialziamo la testa. Ora, subito. Teniamo aperte le nostre attività. Da subito. Con le normali cautele che il periodo richiede, ma teniamo aperto. Tutto.
Verranno a sanzionarci, e noi ci faremo multare. Tanto già sappiamo che le sanzioni verranno annullate. Ci minacceranno di farci chiudere. E come? Se siamo tutti aperti, come faranno?
A chi ci sanziona ricordiamo che sta agendo in forza di autorità e non in forza di legge, registrando nome, cognome e titolo di chi ci minaccia. Non è escluso che costui possa pagare di persona, con un salato risarcimento, la propria arroganza.
Solo rialzando la testa tutti insieme potremo ribaltare questa surreale dittatura che sta sconvolgendo le nostre vite. Cosa abbiamo da perdere ormai?
Le nostre attività, i nostri lavori “non essenziali” (come li ha definiti qualche deficiente che non ha mai lavorato un solo giorno nella propria vita) stanno per chiudere. Tutti. Uno dopo l’altro.
I nostri dipendenti finiranno tutti in mezzo ad una strada. E noi con loro, poco prima o poco dopo.
Con che soldi mangeranno? Con le elemosine di Conte che poi, dopo le roboanti promesse televisive, si perdono nei meandri della farraginosa amministrazione statale?
Alla fine, in bancarotta per un introito tasse pari a zero, non riceveranno più alcuno stipendio neppure gli statali, oggi tanto sereni.
Chi ci darà da mangiare? Il nuovo governo unico mondiale, a cui però dovremo cedere tutti i nostri beni e tutte le nostre libertà costituzionali.
Siamo ancora in tempo. Forse. Ma serve reagire subito. Ora.
Chi aveva sperato che con la scomparsa estiva del virus si sarebbe tornati alla normalità ha commesso un grave errore di valutazione. È ora di alzare la testa e di essere uomini, nel senso più pieno della parola. Riappropriamoci della nostra umanità, del nostro sorriso, dei nostri abbracci. E delle nostre vite, del nostro reddito, del nostro lavoro.
Se non facciamo nulla, la strada è ormai tracciata e perderemo tutto.
Che cosa abbiamo dunque da perdere?
È l’ora della disobbedienza civile. Teniamo tutto aperto.
Lavoriamo come abbiamo fatto ogni giorno della nostra vita.
Se siamo in tanti, non potranno fare nulla, se non prendere atto che il loro piano criminale è fallito.
Riprendiamoci la nostra vita e il nostro lavoro, ora.
Domani potrebbe essere davvero troppo tardi.
C’è un limite alla presa per il c**o ?
Luca Speciani, presidente dell’associazione Ampas, ha pubblicato delle notevoli considerazioni sulla situazione attuale:
Avevamo avuto il piacere di intervistare il dottore a maggio dopo che Ampas, un’associazione con più di 800 medici, aveva rilasciato un comunicato molto severo nei confronti delle decisioni prese dal governo.
Per il medico di Ampas tutti i dati dei tamponi sono falsati. Per ottenere un positivo eseguono numerosi clcli di PCR e mettono sullo stesso piano chi è veramente malato con chi ha un solo innocuo viroma nell’organismo.
“Hanno incominciato con la balla degli asintomatici infettivi, per continuare con il conteggio di migliaia di persone sane tra i “contagiati” grazie a tamponi farlocchi che non distinguono tra un’influenza normale e Covid-19”.
Luca Speciani: «Tutto questo ha uno scopo preciso”
Speciani ha ricordato che ogni anno le terapie intensive collassano durante i picchi influenzali. Molte persone fragili muoiono anche con la normale influenza. “Ma allora non c’era da mandare a pu**ane l’economia di un paese per consegnarlo nelle mani del gruppo Bilderberg”.
Il medico ha spiegato che negli anni scorsi i decessi erano gli stessi di oggi solo che adesso sono spariti i morti per altre cause. “Hanno solo trasformato una parte dei 1.800 morti giornalieri italiani in morti da Covid19”.
Il divieto di fare autopsie dettato dall’OMS di Bill Gates, l’accantonamento di cure economiche ed efficaci come il plasma e l’idrossiclorochina, sono stati dei segnali forti per Luca Speciani.
“Qualunque persona sana di mente avrebbe dovuto ormai capire che siamo davanti alla più grande presa per il c**o dal dopoguerra ad oggi, tutto questo ha uno scopo preciso. Distruggere l’economia, uccidendone la sua forza trainante, l’impresa privata”.
Luca Speciani ha elencato tutte le attività che sono state chiuse mentre i tabaccai sono aperti 24 ore su 24:
«Un segnale chiaro sulle priorità di questo governo che vuol vedere i decessi crescere, non calare».
L’economia al tracollo
Per il medico non è convincente la storiella che l’attuale sacrificio permetterà di non chiudere tutto a Natale.
Speciani ha spiegato che il picco influenzale c’è tra fine dicembre e metà febbraio e, finché il conteggio dei positivi sarà basato su tamponi inaffidabili, potranno continuare a raccontarci che l’epidemia è in crescita.
“C’è un limite alla presa per il c**o ? Avete capito o no che lo scopo è la distruzione della nostra economia così come la conosciamo oggi ? Quali aziende, tra le poche che erano sopravvissute al primo lockdown, reggeranno al secondo ? Nessuna”.
La preoccupazione del medico ricade sulle partite IVA che inesorabilmente chiuderanno, una a una, creando una scia di disoccupati.
“Credete forse che questo possa avvenire senza traumi ? Senza che qualcuno sfasci vetrine e auto della polizia ?
Siete illusi. Presto, nella totale bancarotta statale (già si stima per quest’anno un 50-70% di entrate fiscali in meno) finirete coinvolti anche voi, che tanto inneggiate a nuovi lockdown”.
Luca Speciani ha definito le mascherine un simbolo di sottomissione e i vari divieti dei tentativi per impedire le proteste.
“Facciamo funzionare il cervello: cosa abbiamo da perdere? La soluzione è una sola: pacifica, serena, decisa. Rialziamo la testa e teniamo tutto aperto. Tutti. Tutti insieme. Un Dpcm è poco più di un atto amministrativo e non può imporre, nemmeno in stato di emergenza, di violare leggi dello stato o addirittura di comprimere i diritti costituzionali su cui si basa la nostra democrazia”.
Luca Speciani: “La disobbedienza civile diventa un dovere” !
Per il presidente di Ampas: “La disobbedienza civile diventa un dovere quando i governanti sono corrotti e perseguono obiettivi diversi da quelli della difesa della nostra costituzione e della nostra, pur fragile, democrazia”.
Il medico ha tirato fuori un po’ di numeri e ha chiesto se per lo 0,05% di probabilità di morire incontrando la Covid valga la pena vivere con il coprifuoco, con l’iper controllo delle forze dell’ordine, con i bambini mascherati impossibilitati a relazionarsi.
“Come abbiamo potuto accettare tutto questo senza ribellarci ? La soluzione è dietro l’angolo. Rialziamo la testa. Teniamo aperte le nostre attività. Verranno a sanzionarci e noi ci faremo multare. Tanto già sappiamo che le sanzioni verranno annullate. Ci minacceranno di farci chiudere. Ma se siamo tutti aperti, come faranno ? Ha ribadito che ormai non abbiamo più niente da perdere e quindi possiamo “ribaltare questa surreale dittatura che sta sconvolgendo le nostre vite”.
Ha descritto un terribile scenario in cui tutti perderemo il lavoro, anche gli statali, e vivremo in attesa delle “elemosine di Conte” che si perdono nei meandri della farraginosa amministrazione statale.
“Chi ci darà da mangiare ? Il nuovo governo unico mondiale, a cui però dovremo cedere tutti i nostri beni e tutte le nostre libertà costituzionali. Siamo ancora in tempo. Forse. Ma serve reagire subito. Ora. Riappropriamoci della nostra umanità, del nostro sorriso, dei nostri abbracci. È l’ora della disobbedienza civile. Riprendiamoci la nostra vita e il nostro lavoro, ora. Domani potrebbe essere davvero troppo tardi”.
By Dott. Luca Speciani