Si, la Cura Di Bella FUNZIONA !
(ma non si deve dire..)
vedi: Terapia G. Puccio, dimostrazioni effetti del Bicarbonato di Sodio
E’ INDISPENSABILE per stare sempre BENE e’ l’assunzione quotidiana, per certi periodi,
di acqua Basica a pH min. di 7,35 > 11 (almeno 1,5 lt)
Le bevande troppo saline e/o le bevande industriali, non vanno bevute giornalmente e/o spesso, anche e per le loro forti acidita’,
in quanto influiscono sull’alterazione dei giusti valori di pH dell’acqua del corpo.
MAI bere dopo un pasto acqua basica, in quanto essa disturbera’ le digestioni, ma berla dopo 3 ore.
L’acidosi e’ la base fisiologica del Cancro – Il Conflitto Spirituale Irrisolto, ne e’ la Causa primaria
Cancro = Combattere l’acidita’ per sconfiggerlo – Le ultime ricerche
Nutriterapia Biologica Metabolica x Cancro
Circolazione sanguigna: prevenzione degli infarti e del cancro. I citrati eliminano calcificazioni arteriose. Gli ascorbati fanno il resto !
Paolo-Lissoni: i-segreti-della-pineale-anticancro-io-oncologo-vi-spiego-perche-la-medicina-esclude-di-bella/
Il dott Montinari e’ stato il Perito del giudice Madaro (Lecce): ero scettico ma almeno il 10% guarisce completamente.
17 Feb. 1999
Giornata tosta per il dottor Massimo Montinari, aiuto primario di Chirurgia pediatrica all’ospedale di Bari: operazioni (chirurgiche), operazioni e poi ancora operazioni. Ora che è buio vorrebbe andarsene a casa. Invece no, dalla metà di ottobre si ritrova tutte le sere o quasi a rifare lo stesso tragitto verso la Pretura di Maglie, un discreto chilometraggio per rituffarsi in quelle cartelle cliniche della rivoluzione. La rivoluzione che è entrata anche in casa del dottor Montinari da quando è stato nominato, dal giudice Madaro, coordinatore del gruppo di periti, che dovrà riferire ciò che emerge dai dossier sanitari dei pazienti che hanno scelto di sottoporsi alla terapia Di Bella.
“Vede, io non mi sono mai interessato al metodo del professore. Vengo dall’esperienza della chirurgia oncologica e così mi sono avvicinato al caso con assoluta asetticità. Dovevamo partire dalle ragioni addotte dai ricorrenti.
Da chi cioè sosteneva, nei ricorsi al pretore, di aver ottenuto miglioramenti dalla terapia Di Bella e chiedeva quindi di poter continuare ad avere i farmaci della MDB. A questo lavoro si è aggiunta la valutazione delle cartelle cliniche, oltre cinquecento, che sono giunte a Maglie da ogni parte d’Italia. E ciò che ha cominciato a emergere è qualcosa di sorprendente, di unico nella storia della lotta al cancro”
Intende dire che ha ragione il professor Jacobelli quando parla di dati interessanti nelle migliaia di pazienti sottoposti allo studio osservazionale ?
“Quelli sono soltanto la punta dell’iceberg. Le sorprendenti indicazioni di sopravvivenza in quei pazienti già devono far riflettere. Ma quei dati dovranno consolidarsi nei prossimi mesi, come tutti ci auguriamo. Ciò che invece si può già affermare senza tema di smentita è ancora più importante: la terapia funziona, ha funzionato. Ha portato a risultati concreti che stanno scritti in quelle cartelle cliniche che con difficoltà abbiamo messo insieme”.
Mi scusi, dottor Montinari, cosa vuol dire concretamente con quel suo, la terapia funziona ?
“Intendo dire senza ombra di dubbio che in almeno il 10% dei casi che abbiamo esaminato la MDB ha portato alla guarigione completa del tumore.
Sono questi i dati di più antica data, di dieci e più anni fa. Poi ci sono i casi più recenti come quei 78 pazienti che erano tutti dati per spacciati: avevano una spettativa di vita di un paio di settimane, e invece sono ancora qui a distanza di un anno a testimoniare che qualcosa è accaduto. E ancora ci sono tutte le altre documentazioni che provano o una regressione della malattia o la sua stazionarietà”.
Se è vero che le vostre conclusioni sono così sorprendenti qualcuno prima o poi vi chiederà come avete fatto il vostro lavoro.
“Le ripeto: partendo da un assoluta asetticità verso la MDB io per primo ho fatto la parte dell’avvocato del diavolo. Ho chiesto e continuo a chiedere Tac, analisi, referti, anche recentissimi per integrare anche le cartelle più datate. Ho visitato io stesso alcuni pazienti, abbiamo tenuto conto in ogni singolo caso del peso anche posticipato nel tempo che possono aver avuto chemioterapia, radioterapia, interventi. E stato un lavoro massacrante, mi creda. Ma che sarà inconfutabile”.
I periti del Ministero della sanita’, vi hanno chiesto un confronto ?
“No, hanno preferito lavorare sulle fotocopie delle cartelle, per i fatti loro”.
By Gabriele Villa: “IL GIORNALE”
Tratto da: http://www.DiBella.it/it/opinions/page0_montinari.html
vedi: DiBella e Cancro + Di Bella News
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METODO di BELLA: Spettabile Direttore – Marzo 2013
con incredibile costernazione ho appreso la notizia che una cittadina bolognese, la signora Flora Nardelli, ammalatasi . anni fa di tumore…, nello specifico di mieloma multiplo, è stata condannata dai giudici a restituire alla Asl la cifra di 113.000 Euro, somma che la stessa ha speso per garantire alla donna la terapia che la sta curando e guarendo! Non soltanto: la terapia le verrà sospesa, mettendo a rischio la vita della signora Flora.
A seguito della diagnosi di mieloma multiplo, come purtroppo accade in casi del genere, la donna fu sottoposta alle cure “ufficiali”, che si rivelarono del tutto vane e che, anzi, resero ancor più grave una situazione già difficile. Infatti, tali terapie le causarono un ulteriore tumore, ad un polmone. Ancora chemio, radio, trapianto…
Finchè, gli stessi medici delle strutture pubbliche a cui si era affidata dichiararono di “arrendersi” a quel che a loro appariva
inevitabile, invitando la paziente a rassegnarsi alla… fine!
Forza di carattere e un po’ di “fortuna”, posero sulla strada di Flora un’altra possibilità, un’alternativa che le diede l’opportunità di continuare a VIVERE: il METODO DI BELLA !
Fu con esso che la donna si riappropriò della vita, in modo dignitoso e pieno, libera di tutte le sofferenze che portano, sempre, le terapie a tutti note: chemio, radio ecc.
La strada intrapresa fu impegnativa ma valida: cosa occorre discutere di fronte all’evidenza di una guarigione che agli stessi medici appariva impossibile?
Oggi la signora Nardelli sta bene e, a dispetto di altre difficoltà che la vita le ha posto davanti, conduce una vita normale. Che ne sarebbe di lei nel momento in cui le venisse tolta la possibilità di continuare la cura?
Giudici e medici, con tale sentenza, si stanno assumendo l’onere e la responsabilità di decidere che la vita di una persona debba avere termine, unicamente per una cieca visione di quella che dovrebbe essere sempre la garanzia della tutela della nostra salute.
La sentenza della signora Nardelli segue di poco una precedente, riguardante un’altra cittadina ancora della provincia di Bologna, condannata a sua volta a restituire alla Asl i soldi spesi per la Terapia di Bella. Come per la signora Flora, fu un provvedimento d’urgenza ed una successiva sentenza di merito che imposero alla Asl l’erogazione gratuita dei farmaci alla donna.
Il Dipartimento da Lei diretto si pone tra le finalità quella di “prevenire le malattie, promuovere, proteggere e migliorare la salute e il benessere dei cittadini”.
E, tra le garanzie, il supporto tecnico agli altri servizi dell’Azienda USL di Bologna nella definizione delle strategie di
promozione per la salute, di prevenzione delle malattie e delle disabilità, di miglioramento della qualità della vita.
Nel leggere queste parole, voglio interpretarle nel loro significato più ampio. Pur scontrandoci quotidianamente con una serie interminabile di ingiustizie, si cerca e si chiede uno spiraglio, affinchè una cosa sacra come la vita e pertanto la salute siano finalmente considerate diritto inviolabile di ogni persona!
Chiedo a Lei, da amica della signora Flora, di intervenire per risolvere questo “errore”, frutto di una pessima e tutt’altro che disinteressata gestione della Sanità e della salute pubblica.
Chiedo a Lei, ancora, di sostenere coloro che, come Flora, si trovano quotidianamente a dover affrontare il difficile e penoso calvario di malattie gravi e che, volendo guarire, desiderano l’assistenza ed il supporto di medici spinti unicamente dall’intento di aiutarli, senza pregiudizi o ostacoli di alcun tipo, ancor meno in relazione alla scelta terapeutica che ognuno di noi dovrebbe poter scegliere liberamente !
vedi: http://www.dibella.org/discussione.do?idDiscussione=31027&hideComments=true
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Il giudice: “Pagate la cura Di Bella” – Italy, Trentino, 25 Mar. 2008
Poco importa se altri farmaci ufficiali, forse, avrebbero avuto gli stessi benefici. Questo non è provato e non sono provati nemmeno i rischi di eventuali effetti collaterali. La cura Di Bella, invece, su di lei si è rivelata quasi miracolosa: la malattia si è fermata e la paziente è tornata a vivere. Per questo l’Azienda sanitaria è stata condannata dal tribunale a pagare ad una ventisettenne affetta da sclerosi multipla le cure a base del noto coktail di farmaci.
E’ una sentenza importante quella emessa dal collegio formato dai giudici Battista Palestra, Giorgio Flaim e Giulio Adilardi.
E’ importante perché riconosce per la prima volta in Italia che anche per la sclerosi multipla valgono gli stessi principi del cancro: se una cura non ufficiale si rivela indispensabile e insostituibile per il paziente, questi ha il diritto di ottenere dallo Stato il rimborso delle relative spese mediche. E’ l’affermazione del più generale diritto alla salute sancito dalla nostra
Costituzione che trova nell’assistenza sanitaria pubblica la concreta realizzazione. Spesso, però, per colpa di cavilli legislativi o interpretazioni poco chiare il paziente è costretto a mettere mano al portafoglio per coprire i costi di cure che – nonostante siano pienamente efficaci su di lui – non sono riconosciute come «ufficiali» dai protocolli del ministero della Salute.
E’ il caso del notissimo cocktail di farmaci del professore modenese Luigi Di Bella, mai riconosciuto come metodo ufficiale benché siano state compiute sperimentazioni ministeriali e molti pazienti dichiarino di essere guariti grazie ad esso. Al metodo Di Bella si è affidata qualche anno fa anche la paziente trentina, una giovane donna affetta da sette anni da sclerosi multipla.
Le cure ufficiali, nel suo caso, non si sono mai rivelate efficaci. Per molto tempo la donna si è sottoposta all’ospedale di Bolzano a sedute di “interferone”, uno dei farmaci consigliati dalla medicina nella lotta alla sclerosi multipla. La paziente, tuttavia, non ha mai risposto con soddisfazione alle cure. La malattia non si bloccava e gli effetti collaterali erano ormai insopportabili: forti emicranie, insonnia e nausee insopportabili.
Un giorno la scelta di tentare un’altra strada. La giovane paziente decide di rivolgersi al medico modenese Andrea Verna che prescrive una terapia integrativa basata sul metodo Di Bella. Siamo nel 2005 e subito le condizioni di salute migliorano.
La donna – una dipendente comunale – riesce a rientrare al lavoro e persino a fare sport, mentre la malattia sembra fermarsi.
A questo punto – grazie all’intervento dell’associazione «Assosalute» che tutela i pazienti trentini fornendo loro anche assistenza legale – la donna si rivolge all’avvocato Claudio Severini che presenta un ricorso urgente contro l’Azienda sanitaria che si rifiuta di pagare le spese per il metodo Di Bella.
Benché una consulenza riconosca l’indispensabilità e l’insostituibilità della cura per la paziente, il giudice nega il rimborso: non c’è certezza che altre cure ufficiali non avrebbero avuto esiti altrettanto efficaci.
Viene presentato reclamo e stavolta il tribunale dà ragione alla paziente: non c’è prova che gli altri farmaci ufficiali (il Copaxone o l’Azt) possano pienamente sostituire il metodo Di Bella. Per la paziente è una vittoria su tutti i fronti: non solo potrà continuare a curarsi con il cocktail, ma le spese le verranno rimborsate dall’Azienda sanitaria. E ora l’avvocato Severini partirà con una causa civile per ottenere il rimborso di quanto già versato dalla donna.
Tratto da: http://trentinocorrierealpi.repubblica.it/dettaglio/Il-giudice:-Pagate-la-cura-Di-Bella/1438608
Metodo Di Bella – Maggio 2013
il giudice del Tribunale dell’Aquila condanna l’ASL al pagamento delle spese sostenute per la terapia Di Bella: “la Costituzione assicura a ogni individuo la possibilità di intraprendere cure e terapie che possano, anche temporaneamente, assicurare un’esistenza decorosa e libera”.
Ancora un passo in avanti per giungere alla libertà di cura: nelle scorse settimane, il giudice del lavoro dell’Aquila, la sig.ra Anna Maria @@@@@@, ha emesso una sentenza oggi 24/05/2013 in cui riconosce a una malata di cancro il diritto a potersi curare con il metodo Di Bella.
Ed ancora una volta un’Asl, quella di Avezzano Sulmona, dovrà rimborsare le spese per la terapia, poiché la paziente già operata nel 2008 e con problemi cardiopatici, non tollera sia la chemioterapia sia la radioterapia.
Leggendo la sentenza, si evidenzia la scelta fatta dal giudice del lavoro:
A ben vedere infatti, l’art. 32 della Costituzione non può essere considerato come una monade ma va riletto e interpretato anche alla luce degli altri diritti e doveri scolpiti nella carta costituzionale quali l’obbligo di adempiere ai doveri di solidarietà, l’obbligo di rispettare la dignità della persona, l’obbligo di assicurare il pari trattamento a tutti gli individui e, soprattutto, il fondamentale obbligo di rispettare la libertà individuale e che si esplica anche nell’inviolabile diritto di scelta della cura da intraprendere.” “In particolare, quando la medicina ufficiale non proponga delle valide soluzioni o quando le stesse non sono
ulteriormente percorribili, la Costituzione, cristallizzando la tutela del diritto alla salute in senso lato, assicura a ogni individuo la possibilità di intraprendere cure e terapie che, pur nell’incertezza del risultato, possano, anche temporaneamente, assicurare un’esistenza decorosa e libera – per quanto possibile – dalle sofferenze. A tutela del preminente bene della salute, dunque, anche il medico, nella sua scienza e coscienza, dovrà sentirsi libero di prescrivere al paziente quelle cure che egli ritenga maggiormente idonee a raggiungere un beneficio, sia esso la guarigione, sia esso la stabilizzazione della malattia intesa come non peggioramento.
Con questa sentenza, si fa chiarezza anche sulla questione riguardante la rimborsabilità dei farmaci, poiché l’elenco di medicine pagate dal sistema sanitario è governato da regole rigide che si scontrano con il
naturale diritto alla salute.
In poche parole, i farmaci testati e in commercio, non sono rimborsati se si usano secondo altra indicazione rispetto a quelle indicate.
Tipico l’esempio della somatostatina che è rimborsata se si è affetti da un tumore neuroendocrino e non un altro tipo di cancro. Ma i tecnici del Ministero dimenticano che una molecola può svolgere più funzioni. Ed anche in questo caso, la sentenza del giudice dell’Aquila conferma la rimborsabilità dei farmaci, anche se non previsto dagli elenchi ministeriali:
A tal riguardo la giurisprudenza di legittimità è intervenuta e ha ammesso la possibilità di disapplicare l’atto amministrativo contenente gli elenchi dei medicinali ammessi a carico del sistema sanitario poiché in contrasto con la legge. La Corte di Cassazione negli anni ha affermato che il criterio dell’economicità non può spingersi fino al punto di escludere l’esenzione della spesa di un farmaco che risulti indispensabile e insostituibile per il trattamento di gravi condizioni o sindromi che esigono terapie di lunga durata.
Ci troviamo di fronte ad un precedente molto importante per quanto riguarda la libertà di cura, il malato, ha diritto di scegliere come curarsi. E proprio per questo motivo che ognuno può usufruire delle cure che ritiene opportune per curare la propria patologia, e il medico deve essere libero di prescriverle. Libertà di cura significa che il sistema sanitario deve rimborsare i costi di queste cure, esattamente come rimborsa a chi le sceglie la prima chemioterapia, la seconda chemioterapia e così di seguito.
Il giudice con la sua sentenza ha deciso che il diritto alla scelta della cura è inviolabile.
Commento NdR: anche se rispettiamo ed indichiamo tutte le possibili terapie naturali per ogni malattia, anche perche’ le reazioni ad ogni tipo di terapia sono diverse da soggetto a soggetto, vogliamo ricordare che anche il cancro come qualsiasi altra malattia nasce in “luoghi” ben precisi e quindi ogni malattia ha le sue Cause, con Cause secondarie e terziarie ed e’ una “malattia” multifattoriale.
Leggere la tesi su Cancro e Medicina Naturale + Nutriterapia Biologica Metabolica x il Cancro e non solo