llegittimo il no al metodo del Prof. Di Bella
Il tribunale di Rovigo ha definito «illegittimo» il provvedimento della Commissione unica del farmaco che ha escluso la somatostatina dal prontuario farmaceutico. Il tribunale ha espresso il suo giudizio con la sentenza che, emessa il 18 marzo scorso, ha permesso la somministrazione di una terapia a base di somatostatina a una donna affetta da Linfoma non Hodgkin follicolare, che si era fatta prescrivere la cura dal professor Luigi di Bella.
A darne notizia, in un comunicato emesso ieri, l’ Associazione italiana assistenza malati neoplastici (Aian).
La donna, cui la malattia era stata diagnosticata lo scorso mese di giugno, grazie alla terapia Di Bella avrebbe visto diminuire il linfoma da un diametro di cinque a uno di due centimetri.
News SOURCE:
http://www.gazzettino.it/VisualizzaArticolo.php3?Codice=248537&Luogo=Rovigo&
(“Il Gazzettino” del 25/03/2000) SENTENZA
Cura Di Bella, libertà di scelta e farmaci gratis
Commento di Vincenzo Brancatisano. Questo caso è importante poichè si riferisce alla bocciatura di un reclamo inoltrato dall’Asl per vedere bocciata la somministrazione gratuita della Mdb precedentemente ottenuta da un paziente affetto da carcinoma del pancreas. Ho ricostruito la vicenda. Il paziente poco prima di questa decisione che gli dà ragione, ha subìto un’azione intimidatoria da parte di medici che gli annunciavano che presto la giustizia gli avrebbe tolto la cura gratis.
Non solo questo non è avvenuto, ma il paziente… sta bene.
24/03/2000
News SOURCE: http://www.ilmessaggero.it/hermes/20000312/07_MARCHE/10/BOX.htm
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SENTENZA del TRIBUNALE
Cura Di Bella, libertà di scelta e farmaci gratis
CIVITANOVA – Tornano i casi di guarigione con la cura Di Bella, al punto che a Potenza Picena potrebbe costituirsi un’associazione in sostegno del professore, e tornano i ricorsi al tribunale di Macerata per avere la “multiterapia” gratuitamente.
L’ultimo caso è recentissimo. A Civitanova un uomo, poco più che cinquantenne, affetto da una grave tumore al pancreas, aveva deciso di sottoporsi alla cura Di Bella, ricevendone degli effetti positivi.
Assistito dall’avvocato Massimo Pistelli, aveva così ottenuto dal tribunale di Macerata l’autorizzazione provvisoria all’approvvigionamento gratuito dei farmaci presso le farmacie dei presìdi interni ospedalieri.
Contro questa decisione, la Azienda Usl 8 di Civitanova, con l’avvocato Franco Fatichenti, aveva però sporto reclamo al tribunale, chiedendo la revoca dell’ordinanza che aveva concesso la somministrazione gratuita.
In sostanza, la Usl 8 sosteneva che il periodo di sperimentazione della terapia era terminato con un esito non buono e che quindi tale cura non poteva più essere concessa gratuitamente. Ma il tribunale maceratese ancora una volta ha riconosciuto il diritto del cittadino a scegliere la modalità terapeutica e ad avere i farmaci gratuitamente, in accordo con quanto stabilito dalla sentenza della Cassazione n. 185 del ’98.
Dunque, con ordinanza del 25 gennaio, ma notificata solo qualche giorno fa, il tribunale ha confermato la somministrazione della somatostatina a carico del Servizio sanitario nazionale. Un aiuto non da poco per i malati: la confezione di tre fialette da un milligrammo ciascuna di sostanza costa 36.000 lire e, a seconda dei casi e delle necessità, se ne possono assumere dai tre ai cinque milligrammi al giorno, con una spesa media superiore al milione e mezzo mensile.
La cura del professor Di Bella sta conoscendo una nuova ondata di successi. A Civitanova infatti sarebbero stati diversi i casi di neoplasie clamorosamente sconfitte con la multiterapia. Già altre due persone, da Loreto, si sono rivolte all’avvocato Pistelli per presentare il ricorso che garantisce la somministrazione gratuita del farmaco. E qualcuno sta già valutando l’ipotesi di creare una associazione, simile a quelle diffuse al Nord Italia, in sostegno agli studi del professor Di Bella.
Pa. Pa. (su “Il Messaggero” del 12/03/2000)
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Un’Azienda Sanitaria si era costituita in giudizio, contestando in via pregiudiziale il difetto di giurisdizione del tribunale in favore del Tribunale amministrativo, e nel merito la fondatezza del ricorso sostenendo che il Multitrattamento Di Bella non aveva sufficienti basi scientifiche poiché la sperimentazione a suo tempo svolta non aveva avuto esito positivo. Il Tribunale ha invece accolto la domanda del paziente ritenendo infondata l’eccezione di difetto di giurisdizione e nel merito la fondatezza della domanda poiche’ “analizzando la vicenda del caso concreto non si poteva che constatare l’evidente beneficio che il paziente aveva tratto dalla cura praticata”.
Tratto da: http://www.viveremeglio.org/conovive/salute/rimborso_dibella.htm
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Così il tumore muore di fame News – Una nuova sostanza, la Citocalasina B, andrà a completare la terapia anticancro di Di Bella.
Sono ben 8.000 gli studi avviati in tutto il mondo sull’efficacia della MDB (di Gabriella Poli)
“Si chiama CITOCALASINA B la sostanza che andrà ad affiancare gli altri componenti della Multiterapia Di Bella e che il professore modenese presenterà al prossimo Congresso mondiale di Fisiologia in Inghilterra alla fine di agosto. Questa sostanza inibisce di fatto l’assorbimento dei nutrienti da parte della cellula tumorale che non potendo più alimentarsi dovrebbe velocemente soccombere.
Lo studio sulla efficacia della Citocalasina B sarà presentato poi nel 2001, da Luigi Di Bella, anche al Congresso di Auckland insieme ad uno studio sulla Melatonina e sul Protocollo della sua terapia arricchito della nuova sostanza antitumorale.
Il dott. Giuseppe Di Bella, figlio dell’illustre professore modenese di passaggio a Milano per una conferenza al Teatro Rosetum e la presentazione dell’ultimo libro sulla MDB, di Vincenzo Brancatisano (di cui abbiamo già parlato recentemente in questa pagina ndr.) ci aggiorna sulla ormai annosa vicenda, “scoppiata politicamente” nel ’98, quando il Ministero della Sanità decise di avviare una sperimentazione sull’efficacia della cura.
La sperimentazione venne ufficialmente conclusa come fallimentare per “non avere sviluppato risultati antitumorali ed essere tossica”. «A parte il fatto – dice il dott. Di Bella – che la tossicità denunciata dal Ministero è stata smentita da una sentenza successiva, c’è invece da segnalare che la sperimentazione fu avviata e condotta in maniera niente affatto scientifica, reclutando pazienti in fase terminale, somministrando loro farmaci scaduti ed in alcuni casi preparati con acetone, un solvente, che non venne eliminato prima della consegna, nonostante l’indicazione in tal senso da parte di mio padre».
Ricordiamo che l’acetone è una sostanza velenosa e che i retinoidi perdono la loro efficacia a contatto prolungato con esso. In ogni caso la presenza di una sostanza diversa da quelle previste dall’ ideatore della terapia soggetta a studio, mette in crisi l’affidabilità della sperimentazione, secondo le regole della Buona Pratica Clinica..
Tra l’altro la cronaca registra in questi giorni la giacenza nei magazzini della farmacia di una Asl milanese di decine di migliaia di fiale di somatostatina scadute o in scadenza, rimaste invendute dopo il responso negativo della sperimentazione.
L’avvocato del professor Di Bella, Enrico Aimi, ha chiesto formalmente l’ apertura di un’inchiesta penale a livello nazionale per verificare se qualcuno abbia interesse a far scadere i lotti di farmaco giacenti, verificarne la efficacia ed eventualmente distribuirla in tempi rapidi ai malati prima della scadenza.
«La Asl di Milano ha migliaia di fiale di somatostatina invendute ? Le dia a quelle Als che i Pretori di tutta Italia hanno condannato a erogare la terapia ai pazienti in base a perizie di oncologi, – dice Giuseppe Di Bella – ci sono inoltre centinaia di associazioni che si tassano per chi non può pagare i farmaci».
Ma a quali interessi potrebbe riferirsi l’avvocato Aimi ? «Di certo qualche interesse c’è visto che solo un anno fa in piena sperimentazione una fiale costava ben 516.000 invece delle attuali 25.000 e l’acido retinoico addirittura 841.000 il grammo invece delle attuali 50/70 mila lire» continua Di Bella. E che ci siano interessi di varia natura è fuori discussione dato l’accanimento con cui il Ministero della Sanità si è scagliato contro la terapia del professore modenese che avrebbe accantonato definitivamente la chemioterapia approvata invece come cura ufficiale.
«La filosofia dell’attuale Ministero – continua Di Bella – è quella protocollare di limitazione del medico nella sua libertà di cura cioè della possibilità di prescrivere, nell’esclusivo interesse del paziente, farmaci secondo scienza e coscienza. Di fatto tutti i medici che applicano il metodo Di Bella vengono perseguitati dagli Ospedali dove lavorano e dallo stesso Ordine di categoria».
Per quanto riguarda la efficacia della MdB «vengono tenuti nascosti gli studi avviati in tutto il mondo e specialmente negli Stati Uniti sui singoli componenti della terapia. Erano ben 7000 prima della sperimentazione in Italia e oggi sono già 8000. Questo ha una solo significato che cioè si ritengono efficaci le sostanze che si continuano a studiare con nuovi campi di ricerca».
L’ultimo di questi studi è apparso su “Cancer research” e tratta di una sperimentazione condotta negli Stati Uniti su ragazzi sotto i 25 anni affetti da osteosarcoma.
A breve tra l’altro un Paese che si affaccia sul Mediterraneo avvierà la sperimentazione della MdB. Verrà trattato il carcinoma mammario metastatico e interesserà 50 donne con recidiva di malattia, non locale, dopo la prima linea di trattamento”.
Il caso Di Bella continua: affollata conferenza nella sala della Camera di Commercio su un tema che ritorna di attualità Il caso Di Bella continua
Era stato un facile profeta l’oncologo Edoardo Altomare quando, nel marzo del 1988, prima dei risultati negativi dell’Istituto Superiore di Sanità, nel suo libro “Medicine e miracoli – dal siero Bonifacio al caso Di Bella” scriveva: “non mancano le premesse per fare del caso Di Bella l’ennesima interminabile telenovela medico-giudiziaria. “.
Infatti, mentre dopo varie vicissitudini il Prof. Luigi Di Bella appariva in televisione ringraziando il ministro Rosy Bindi perché finalmente si era imboccata la via giusta, suo figlio muoveva critiche allo studio clinico che si andava approntando. ( 2600 pazienti in 21 centri italiani )
Il prof. Luigi Di Bella, come nella analoga iniziativa tenutasi a Malnate, non ha potuto essere presente e il giornalista Vincenzo Brancatisano, autore del libro dossier “Un po’ di verità sulla cura Di bella”, ha denunciato l’associazione librai di discriminare la diffusione del suo libro.
L’onorevole Costa, ex ministro della sanità, oggi deputato europeo di Forza Italia, con un intervento politico che ha suscitato l’insofferenza di qualche presente, ha affermato che la sperimentazione è da rivedere.
Appassionata la difesa della terapia Di Bella da parte del figlio dott. Giuseppe che, con un effluvio di termini scientifici non comprensibili per la gente comune, ha spiegato il modo di agire dei vari componenti chimici come inibitori del fattore di crescita delle cellule tumorali.
Con una punta di nazionalismo ha affermato che la ricerca è nata in Italia, che Leonardo era italiano, che siamo in una fase di globalizzazione del profitto, che siamo in un’oasi, che occorre cambiare strada e la visione del problema, che la cura è in espansione all’estero, che la chemio verrà abbandonata, ma soprattutto ha contestato il metodo della sperimentazione, l’utilizzo di farmaci scaduti e la scelta di sperimentatori visceralmente contrari.
L’intervento di maggior presa sul pubblico è stato quello della dott. Anna Rabbi, medico omeopatico in Varese che aveva lavorato cinque anni in radioterapia col prof. Veronesi: “sono grata al prof. Di Bella perché ha guarito mio padre dopo che era stato dato per spacciato dagli oncologi di Varese “.
Ha sottolineato l’esigenza di un rapporto più umano fra medico e paziente.
Il senatore Bruni, di Forza Italia, auspicando ripetutamente un ritorno al ministero della sanità dell’onorevole Costa e un premio Nobel per Di Bella ha chiesto una nuova sperimentazione.
Molto spiacevole è stato l’invito al silenzio dell’unica voce minimamente discordante, quella del giornalista Vincenzo Masotti della radio svizzera, che dichiarandosi agnostico sulla terapia, sottolineava le difficoltà della sperimentazione, perché in continua modifica nel tempo e difficile da utilizzare.
All’inizio aveva criticato la troppa mescolanza, nelle relazioni, di argomenti di carattere politico e medico.
Che dire dopo una serata come questa ?.
Una persona dal pubblico chiedeva: “Domani cosa dico al mio amico ammalato ? “. A tutt’oggi del caso Di Bella se ne è interessato anche il giudice di Torino dott. Guariniello che ha indagato sul come è stata effettuata la sperimentazione sul metodo Di Bella, da parte delle autorità mediche ufficiali, trovando tante di quelle porcherie, che la potente corporazione medica oncologica ufficiale interessata ad affossare tale metodo, ha fatto trasferire al tribunale di Firenze, ad un giudice, il quale ha pensato bene di archiviare tutto e seppellire sotto una coltre di silenzio le indagini già conclusive del giudice Madaro e di Guarignello.
E’ vero, come dice Umberto Eco, che la scienza è democratica nel lungo periodo, nel senso che quello che prevale è il giudizio della comunità scientifica, che si stabilizza nel corso degli anni, talora dei secoli.
In America ben il quaranta percento (49%) delle persone si rivolgono alle medicine alternative, e Lorenzo Tomatis, direttore per anni del centro internazionale per la ricerca dei tumori di Lione dice “Per quanto riguarda il conflitto tra medicina ufficiale e alternativa non sono certo favorevole a un atteggiamento di chiusura preconcetta, ma credo che la comunità scientifica e le istituzioni abbiano il dovere di tutelare la salute dei cittadini fornendo le cure di documentata efficacia e mettendo a freno quelle che provate non sono.
Credo che la libertà abbia senso solo se parte dalla conoscenza, come si può scegliere se non si hanno elementi per giudicare ciò che stiamo scegliendo ?. C’è un problema di educazione alla salute dei cittadini e anche la necessità che la comunità scientifica metta da parte la propria arroganza e utilizzi metodi rigorosi anche per vagliare strade alternative”.
L’efficacia di un farmaco non può essere valutata sulla base del numero dei suoi fautori o detrattori.
By “Varese News” del 26/03/00
vedi: DiBella e Cancro + Di Bella News
Commento NdR: anche se rispettiamo ed indichiamo tutte le possibili terapie naturali per ogni malattia, anche perche’ le reazioni ad ogni tipo di terapia sono diverse da soggetto a soggetto, vogliamo ricordare che anche il cancro come qualsiasi altra malattia nasce in “luoghi” ben precisi e quindi ogni malattia ha le sue Cause, con Cause secondarie e terziarie.
Leggere la tesi su Cancro e Medicina Naturale + Nutriterapia Biologica Metabolica x il Cancro e non solo