L’ERRORE di DARWIN e la medicina dei tumori – 1
Dott. Heinrich Kremer, medico, Barcelona (Spagna)
Ricerche recenti nel campo della biologia dell’evoluzione e della bioenergetica aprono nuovi orizzonti a livello terapeutico.
In Germania ogni anno si contano circa 300.000 nuovi ammalati di tumori. Il cancro è la patologia cui la ricerca internazionale ha dedicato il maggiore interesse ed investimenti per migliaia di miliardi.
Malgrado ciò, non c’è campo in cui l’impotenza e la confusione della medicina allopatica ortodossa siano maggiori che nella terapia del cancro. Questo status quo potrebbe subire improvvisi cambiamenti, se il presente articolo del Dott. Heinrich Kremer fornisse lo spunto alla medicina ufficiale per riflessioni attente senza pregiudizi e falsi ideologici e promuovesse profonde ricerche sulle dinamiche evolutive e bìoenergetiche. In base allo stato delle conoscenze di raum&zeit, nessuno ha mai spiegato in modo chiaro e coerente la nascita di una cellula tumorale, dimostrando che la trasmutazione di una cellula sana in cellula tumorale non è un “inspiegabile cambiamento enetico maligno” e rendendone noti le dinamiche.
La mancata reazione da parte dei responsabili della medicina alle seguenti esposizioni sulle origini del cancro, analizzate razionalmente e dimostrabili, e alle terapie che ne risultano, rappresenterebbe un crimine contro l’umanità. Considerazioni analoghe valgono per le biotecnologie, le cui basi scientifiche dovranno essere sostanzialmente ridiscusse da sostenitori e critici sull’onda di questo articolo. Senza esagerare si può affermare che il seguente articolo è certamente uno dei più importanti della storia della medicina mai pubblicato in raum&zeit.
Il Cancro nasce in sintesi e secondo la Medicina naturale, perche’ l’organismo del canceroso e’ intossicato, e la microcircolazione, nei tessutiintossicati, viene ad essere alterata, producendo, a valle di essa, nelle cellule dei tessuti investiti da quel processo: malfunzione cellulare, (nutrimento ed eliminazione = respirazione cellulare alterata = metabolismo alterato = malnutrizione cellulare e tissutale assicurata), producendo successivamente infiammazione nei tessuti e stress ossidativo cellulare e per caduta immunodepressione, e parallelamente alterazione anche del sistema enzimatico per la precedente alterazione della flora batterica, pH digestivo non regolare (e quindi l’organismo e’ mancante di minerali e vitamine ed in stato di acidosi), in quelle condizioni esso e’ molto facilmente parassitato da certi, parassiti, batteri e funghi (candida) i quali producono anche tossine ed ulteriori infiammazioni: Ma tutto cio’ e’ “gestito” come Causa primordiale dai Conflitti Spirituali (consci ed inconsci) e dall’intenso stress del vissuto – Il Cancro quindi e’ una malattia MULTIFATTORIALE.
Quindi il medico, il terapeuta od il soggetto stesso DEVONO operare seguendo la stessa strada percorsa per l’ammalamento.
Cioe’ devono lavorare per disintossicare il malato + disinfiammare l’organismo ed i tessuti interessati, ripristinare il pH digestivo, e normalizzare le digestioni + il malassorbimento sempre presente nel malato ed eliminare quei parassiti, batteri e funghi, che hanno proliferato in modo abnorme, per mancanza dei loro antagonisti + rinforzare il sistema immunitario SEMPRE compromesso in TUTTI i malati, cancerosi compresi ed eliminare i Conflitti Spirituali (quali Vere Cause) e lo stress esistenti, oltre a lavorare sul metabolismo alterato per ridurre ed eliminare lo stress ossidativo cellulare e quindi quello tissutale, sempre presenti in qualsiasi malattia e specie nel cancro, per i danni alla microcircolazione indotti dalle intossicazioni piu’ o meno intense.
E tuttavia, laddove ci sia anche una piccola volontà e speranza di vivere, un’adeguata terapia fito-nutrizionale (NdR: anche via endovena con soluzioni mineral – vitaminiche – vedi QUI il medico che utilizza con successo questo sistema – l’ideale e utilizzare quelli non di sintesi chimica, ma di estrazione naturale – assieme all’assunzione via orale di fermenti lattici appropriati a seconda del paziente ed enzimi) può rendere normale il guarire naturalmente dal tumore, cosa che oggi vogliono farci ritenere impossibile o puramente miracoloso (vedi quei medici che alle volte preferiscono spedire il malato a Lourdes piuttosto che permettergli di curarsi naturalmente).
Cancro = Combattere l’acidita’ per sconfiggerlo – Le ultime ricerche
Nutriterapia Biologica Metabolica x il Cancro e non solo + Terapia Biologica Metabolica CRAP + Cura metabolica per il Cancro + Stress Ossidativo + PREVENZIONE, TERAPIA per il Cancro, perche’ NON si vuole applicare ? + Terreno Oncologico + Bioelettronica + Semeiotica e Biofisica
Documenti provanti l’indispensabilita’ delle Vitamine della Frutta e verdura, oltre ai sali minerali:
Doc.1 + Doc.2 + Doc.3 + Doc.4 + Doc.5 + Doc.6 + Doc.7 + Doc.8 + Doc.9 + Doc.10 + Doc.11 + Doc.12 + Doc.13 + Doc.14 + Doc.15 + Doc.16 + Doc.17 + Doc.18 + Doc.19 + Doc.20 + Doc.21 + Doc.22 + Doc.23 + Doc.24 + Doc.61
vedi anche : CURE Naturali del Cancro + Documentazione + Protocollo G. Puccio + Diritti negati + Ricercatore ostacolato dalla Oncologia Ufficiale + Giornale di Sicilia + Come fare i clisteri di acqua basica + Cancro e Medicina Naturale + 1.000 Piante per il Cancro + Libro del dott. Nacci (Italiano) + Libro del dott. Nacci in Inglese + Condiloma eliminato con acqua basica al Bicarbonato di Sodio + Protocollo della Salute + Cancro + Diagnosi precoce
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Il famoso naturalista inglese, Charles Darwin, descrisse un mondo biologico in cui il successo riproduttivo degli esseri viventi è soggetto a meccanismi di competizione finalizzati all’accesso alle fonti energetiche ed alimentari. Per Darwin, la dinamica dello sviluppo delle specie è soggetta alla legge fondamentale della selezione naturale secondo cui nella lotta per la sopravvivenza i soli organismi capaci di un adattamento ottimale all’ambiente circostante risultano predominanti, sono cioè in grado di produrre la progenie più numerosa e più competitiva nella battaglia per la sopravvivenza [1,2].
Charles Darwin però fu in grado di osservare gli esseri viventi solamente su quello che si presenta come un palcoscenico aperto della vita. Non poté ancora sapere che la storia dell’evoluzione biologica sul pianeta è imperniata su organismi, la cui spinta principale nella dinamica evolutiva non deriva prevalentemente dalla pressione selettiva esterna, bensì da effetti sinergici di natura completamente diversa.
Darwin ed altri biologi dell’epoca postularono che, a lungo termine, lo sviluppo degli organismi “primitivi” che sarebbe sfociato negli organismi “superiori” fino a giungere all’ uomo, doveva essere avvenuto tramite l’adattamento all’ habitat disponibile, mentre non riuscirono ancora a spiegare le modalità con cui le qualità favorevoli acquisite ex novo poterono essere trasmesse alla progenie degli individui più adatti (“survival of the fittest – sopravvivenza dei più forti”). Solo con la scoperta dei geni – avvenuta all’inizio del secolo scorso – in tutti gli organismi unicellulari o pluricellulari, parve profilarsi un meccanismo ereditari o plausibile, in grado di fornire un’elegante spiegazione del come la Legge di Darwin della selezione naturale, e cioè delle strategie di adattamento più efficaci in concorrenza intraspecie e infraspecie, potesse garantire sia il radicamento delle nuove capacità acquisite nel patrimonio genetico della specie, che la trasmissione da una generazione all’altra. Diverse ricerche portarono a postulare che i geni contenessero lo schema codificato di vita di ogni organismo. E poiché i geni sono soggetti a modifiche casuali, chiamate mutazioni, e originate da diversi fattori interni ed esterni, si dedusse che vengono appunto selezionate e trasmesse quelle mutazioni genetiche che assicurano una maggiore possibiltà di adattamento all’individuo ed una maggiore probabilità di sopravvivenza alla progenie.
La teoria delle mutazioni, i cui rappresentanti sono chiamati Neo-Darwinisti, sta dominando le attuali scienze biologiche e la moderna medicina. Uno dei più influenti padri del NeoDarwinismo, il biologo molecolare inglese Richard Dawkins, portò all’eccesso la teoria delle mutazioni genetiche con la tesi secondo cui tutti gli esseri viventi sarebbero ricettori e vettori dei geni, caratterizzati dall’intenzione “egoistica” di affermarsi e riprodursi spietatamente a spese degli altri geni [3,4].
Anche le teorie patologiche della medicina dei tumori sono basate sull’assunto fondamentale per cui i geni nelle cellule già differenziate sono soggetti a rnutazioni casuali, che queste cellule quindi subiscono una “degenerazione maligna” per via selettiva per trasformarsi infine in cellule neoplastiche dalla proliferazione incontrollata. Questa scuola di pensiero riduttiva della teoria delle mutazioni porta all’impiego delle note tecniche eliminatorie aggressive in oncologia.
Nei confronti del riduzionismo genetico del Neo-Darwinismo in generale e dell’oncologia in particolare sono state avanzate obiezioni accreditate e suffragate sia da errori logici dei teorici delle mutazioni, che dall’applicazione di cognizioni fondamentali della biologia dell’evoluzione e della bioenergetica, che hanno portato ad un cambiamento profondo nell’interpretazione della realtà biologica. Le parole chiave di questo nuovo paradigma nella biologia e nella medicina sono l’autopoiesi, il principio Gaia e la simbiogenesi.
Ogni forma di vita è organizzata a livello cellulare. La formazione di una parete cellulare nei prototipi delle cellule viventi ha consentito la creazione di “isole dell’ordine” in mezzo al “mare del caos termodinamico”, come annuncia il fisico e premio Nobel austriaco Erwin Schròdinger [5]. Caratteristiche di queste isole dell’ordine cellulari sono complesse configurazioni di informazioni, poiché nel continuo scambio di energia e materia si rende necessaria la creazione di pattern di informazioni stabili ed un continuo aggiornamento e ricambio di tali informazioni.
Essendo situata a metà fra ordine e disordine, la complessità è massima nei sistemi che presentano né troppo né troppo poco ordine [6]. Questa condizione fondamentale viene raggiunta nelle cellule viventi tramite una complessità dei pattern di informazioni, sempre al confine fra fase solida (macromolecole) e fase fluida (liquidi e gas) [7].
Per il mantenimento degli equilibri dinamici nelle cellule viventi a fronte dell’equilibrio termodinamico, è necessario un continuo apporto di energia. Una fonte energetica decisiva (pur non essendo esclusiva per un gran numero di batteri) è rappresentata dai fotoni della luce solare. Nel processo di fotosintesi gli elettroni delle biomolecole vengono eccitati dall’energia dei fotoni.
Questi vengono trasferiti all’unità energetica universale della cellula – la molecola adenosintrifosfato (ATP) – che presiede agli scambi di energia e mette quindi a disposizione dei numerosi processo metabolici l’energia dei fotoni (figura 1).
Fase 1 Le pompe di protoni alimentate dall’ATP regolano il pH intracellulare, trasferendo all’esterno i protoni.
Fase 2. Una catena di trasporto degli elettroni assicura la regolazione del pH, alimentando le pompe di protoni tramite l’ossidazione di acidi carbossilici.
Fase 3. La catena di trasporto degli elettroni viene ottimizzata ed è ora in grado di costituire un gradiente di protoni, utilizzato per la sintesi dell’ATP.
Figura 1:
Rappresentazione schematica della sintesi dell’ATP, comune a tutti i tre i domini della vita, gli archei, i batteri e gli eucaria.
Con I’energia dei fotoni e tramite l’ossidazione viene messa in moto una catena di trasporto degli elettroni dell’atomo di idrogeno.
L’energia fotonica viene quindi in gran parte ceduta dalla cellula sotto forma di radiazione termica. Il contenuto energetico della radiazione con lunghezza d’onda corta è maggiore di quella della radiazione termica con lunghezza d’onda più lunga.
Secondo le leggi della fisica quantistica, l’energia non è ceduta con continuità, bensì in forma discreta, viene cioè trasmessa in pacchetti energetici elementari o multipli degli stessi, chiamati quanti.
Pertanto la radiazione termica con lunghezza d’onda superiore ma minore energia, contiene più quanti rispetto ai fotoni, ma il contenuto energetico dei quanti è minore. Fra l’assorbimento dei fotoni e la cessione della radiazione termica deve perciò essere intervenuto un processo di trasformazione delle cariche quantiche.
La complessità dei diversi organismi rispecchia la straordinaria variabilità della storia di questo processo di trasformazione dinamico-quantistico. I portatori dei pattern di informazioni biologici sono quindi le cariche dinamico-quantistiche variabili.
Le macromolecole della fase solida presentano un grado di ordine maggiore rispetto alle molecole liquide e gassose della fase fluida. La complessità è perciò espressione dei processi dinamico-quantistici al confine del passaggio fra fase solida e fase fluida e non può essere misurata con un algoritmo; per la quantificazione della complessità è perciò stato proposto il termine di profondità termodinamica [8], secondo cui la misura della complessità è la quantità di informazioni dinamico-quantistiche selezionate. Più è complesso un organismo, maggiore è la potenza dinamico-quantistica, la variabilità e la sua capacità di indurre processi. Gli organismi “inferiori” e “superiori” si distinguono quindi per la complessità dei pattern di informazioni, quale espressione dei processi dinamico-quantistici.