PRODOTTI NATURALI
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GALEGA (Galega officinalis) si usano foglie, fusti, essicati; pianta con spighe di fiori compatti, rosa, lilla, blu chiaro e bianchi e fogliame verde-grigio; vive in terreni freschi e ombrosi, insottoboschi ricchi di umidità, in zona appenninica od alpina.
Si trova nei sottoboschi ricchi di umidità, in zona appenninica od alpina.
è tradizionalmente usata e conosciuta sin dall’antichità sopra tutto per le perpuere che allattano.
La galega, che gli antichi chiamavano Herba rutae caprariae, è una leguminosa che era molto usata per le sue proprietà daiforetiche contro febbri maligne e peste, infatti uno dei suoi nomi popolari tedeschi, è proprio Pestilenzkraut, cioè erba della peste.
Era utilizzata anche come rimedio per vermi e raccomandata come cura per morsi di serpente.
I principi attivi contenuti sono i flavonoidi, i quali agiscono da regolatori della produzione naturale di ormoni femminili, quindi è utile anche per le ghiandole mammarie, favorisce aumento del volume del seno e del miglioramento della circolazione della ghiandola mammaria è quindi stimolatrice della secrezione lattea nelle puerpere, ma aiuta anche la qualità ed il contenuto del latte secreto, per mezzo dei derivati cumestanici: Medicagolo, Medicagolo-metiletere e alle saponine dalle quali deriva lo stimolo alla liberazione di prolattina.
Ipoglicemizzante ed antidiabetica perchè riduce il tasso di zuccheri nel sangue – utile nel diabete mellito. Diaforetica – agisce sul fegato e sui sistemi di disintossicazione perchè fa aumentare la sudorazione, e d aiuta l’eliminazione delle tossine attraverso la pelle. Antifebbre, blando diuretico aiuta l’aumento della secrezione di urina.
Ottimo ricostituente, per stimolare le forze fisico/Spirituali. Ottimo quindi anche per le puerpere che devono allattare i loro neonati; quattro o cinque tazze al giorno di infuso, per 7 giorni circa.
L’aumento di latte materno è di circa il 30% in più, anche solo dopo ventiquattro ore.
Utile per l’iperglicemia, nelle forme di lieve o media gravità, una tazza prima dei pasti aiuta il controllo dell’iperglicemia.
GANODERMA Reishi
I Ganoderma o Reishi sono due specie di funghi (Ganoderma o Reishi Rosso e Ganoderma o Reishi Nero) che si dice abbiano proprietà miracolose.
Il Ganoderma o Reishi è un fungo saprofita della quercia e del castagno; come tale, per vivere, necessita del relativo substrato legnoso in decomposizione.
Descrizione:
Rosso: dal punto di vista strutturale, il Ganoderma o Reishi rosso si distingue per il cappello rosso circolare dall’orlo chiaro, tendente al giallo lucido se giovane ed opaco se maturo, che può raggiungere i 15 centimetri (cm) di diametro. Il gambo è verticale od obliquo, lungo massimo 30cm, noduloso e lucido. La polpa è elastica e coriacea, dall’odore gradevolmente tannico e dal sapore legnoso.
Nero: il Ganoderma o Reishi nero è più diffuso in Cina, macroscopicamente risulta di dimensioni inferiori (cappello di circa 6cm di diametro e mai oltre i 10cm), ha un colore bruno e possiede una forma del cappello più irregolare rispetto al Ganoderma o Reishi Rosso.
GAROFANO (Caryophyllus aromaticus L.) Chiodi, cioè fiori non dischiusi
Aromatizzante, antisettico ed antielmintico.
L’olio essenziale è impiegato nella preparazione dei dentifrici e paste per dentisti e come anestetico ad azione locale per mal di denti.
GELSO – mora bianca o nera. (Morus nigra, Moracee)
Contiene: acqua, glucosio e zucchero invertito, acido libero, materie albuminoidi, pectite, grassi, sali minerali, gomma, ceneri, materie insolubili, tannino, cianino, acido succinico, vitamine A, C.
Proprietà: Anti scorbuto, astringente (acerbo), lassativo (maturo) depurativo, tonico e rinfrescante.
Utile in: stipsi, affezioni polmonari, diatesi emorragica, astenia. In uso esterno serve per afte, stomatiti angine.
Le sue foglie hanno proprietà anti diabete, utilizzo in gocce (50 prima dei pasti), da estratto fluido.
GENZIANA Maggiore (Genziana Lutea L.) Radice
Favorisce la digestione, aumenta la secrezione della saliva e dei succhi gastrici, amaro tonico. Antiepirettica, antifebbrile, antialarica è indicata negli stati anemici contro il cardiopalma ed i vermi intestinali dei bambini.
Utile per l’eliminazione del catarro stomacale, rinforza le difese del sistema immunitario, utile per le convalescenze e per gli anziani. Consigliata negli stati di affaticamento, anemia, deperimento fisico, astenia. Proprietà: aperitive, febbrifughe, stomatiche, toniche, vermifughe.La radice, dal caratteristico sapore amarognolo (per un eteroside, la genziopicrina), aumenta la capacità di prestazione e prima dei pasti favorendo l’appetito. Le sostanze amare che contiene, riequilibrano i succhi gastrici.
GERANIO (Pelargonium odorantissimum, Geraniacee) Pianta intera
Si utilizza in infusione tutta la pianta e l’essenza distillata a vapore.
Proprietà: Toniche, astringenti, emostatiche, anti diabetiche.
Utile in: Diarree, gastro enteriti, sterilità, emorragie uterine, ittero, diabete, litiasi urinaira, ulcera gastrica.
Uso esterno: Piaghe, scottature, angine, stomatiti, afte, dermatosi, oftalmie, nevralgie.
GINEPRO (Juniperus communis L.) Frutti
Proprietà: Tonico nervoso, depurativo, antisettico, diuretico, anti diabete aiuta il pancreas a produrre e normalizzare l’insulina, depurativo, effetto balsamico, utilizzato nelle forme bronchiali in presenza di catarro favorendo l’espettorazione, come calmante della tosse ed in tutte le forme di raffreddamento, contro le affezioni reumatiche, artrite, rachitismo, affezioni urinarie (attenzione non utilizzare in caso di infiammazione acuta dei reni), blenorragie, leucorrea e catarro della vescica, mestruazioni dolorose.
Uso esterno: Eczema, acne, piaghe, ulcere cutanee, dermatosi, scabbia del cane, disinfezioni delle abitazioni.
GINGER (in italiano Zenzero) è la radice della pianta Zingiber officinalis.
Il Zingiber officianlis è una pianta perenne originaria dell’Asia, oggi coltivata diffusamente in quasi tutti i paesi tropicali e subtropicali. Cina e India sono i maggiori produttori di ginger, ma viene prodotto in forma scorticata anche in Nigeria, Australia e Giappone
Vi sono diverse forme di radice di Ginger a seconda della presenza o meno della buccia della radice. La forma scorticata è prodotta in Giamaica e viene chiamata Ginger Bianco, la forma con la buccia è chiamata Ginger nero e viene principalmente dalla Cina e dalla Sierra Leone.
Il Ginger è usato nella moderna fitoterapia per il trattamento dei disturbi dispeptici (digestivi) comprendenti eruttazione, pirosi gastrica, flatulenza e nausea, è anche indicato nella profilassi della nausea e del vomito da chinetosi (nausea e vomito da movimento) e come antiemetico nel periodo post-operatorio di piccoli interventi chirurgici.
Alcuni studi clinici dimostrano che il Ginger ha una certa efficacia nell’alleviare la nausea ed il vomito prodotti da cause diverse. All’azione antiemetica contribuirebbe un miglioramento della motilità gastrointestinale sia a digiuno che a stomaco pieno.
Bibliografia:
Jellin JM database. http://www.naturaldatabase.com.
Srivas KC. Effects of aqueous extracts of onion, garlic and ginger on platelet aggregation and metabolism of arachidonic acid in the blood vascular system: in vitro study. Prostaglandins Leukot Med. 1984; 13:227-35.
Bordia A et al. Effect of ginger (Zingiber officinale Rosc.) and fenugreek (Trigonella foenumgraecum L.) on blood lipids, blood sugar and platelet aggregation in patients with coronary artery disease. Prostaglandins Leukot Essent Fatty Acids. 1997; 56:379- 84.
Janssen PL, Meyboom S, van Staveren WA et al. Consumption of ginger (Zingiber officinale roscoe) does not affect ex vivo platelet thromboxane production in humans. Eur J Clin Nutr. 1996; 50:772-4.
Lumb AB. Effect of dried ginger on human platelet function. Thromb Haemost. 1994; 71:110-1.
GINKGO BILOBA (Pianta fossile) Il primo esemplare giunse in Europa nell’orto botanico di Utrecht, in Olanda, solamente nel 1730; in Itala fu importato, dalla Cina, dai veneziani e dapprima coltivato nelle ville dei patrizi veneti.
Ora è presente in tutti gli orti botanici d’Italia ed in molti parchi e giardini.
Simile ma meno forte del Gin Seng, va utilizzato comunque con estrema cautela.
Pare sia utile nei disturbi della circolazione cerebrale negli anziani con deficit di memoria; buon antiossidante, regolatore del flusso sanguigno, utile anche nelle arteriosclerosi e nel morbo di Alzheimer.
Proprietà: Azione vasodilatatrice, migliora la circolazione sanguigna del cervello, azione antiossidante contro i radicali liberi, favorisce la circolazione capillare periferica.
Con l’avanzare dell’età la memoria è la prima facoltà che viene meno. Non ci si rende conto di perdere gradualmente l’olfatto e tanto meno la capacità di ragionare; provoca un aumento dell’apporto di sangue e di ossigeno al cervello, migliora complessivamente il funzionamento della mente e favorisce la ciroclazione periferica.
Le foglie sono ricche di flavonoidi, terpeni, vitamina C e di carotenoidi simili al betacarotene, princìpi dalle proprietà antiossidanti, utili per combattere l’arterosclerosiI medicinali a base di questa pianta si assumono per via orale e sono ben tollerati perché praticamente privi di tossicità.
Il Ginkgo può fermare l’ischemia
La teoria scientifica che sostiene l’utilizzo del Ginkgo biloba nella prevenzione dei danni cerebrali, causati da un’ischemia, ha trovato un nuovo sostegno scientifico. è di qualche settimana fa, infatti, la pubblicazione sulla rivista medica Stroke di un lavoro scientifico svolto da ricercatori della Johns Hopkins University di Baltimora (Usa). Sia pur ancora sperimentale, lo studio aggiunge un nuovo tassello alla possibile applicazione terapeutica del ginkgo nel trattamento dell’ischemia cerebrale.
vedi: Cuore
Pur essendoci ancora un ampio spazio tra “cervelli sperimentali” e quelli degli esseri umani, i risultati ottenuti in questo studio suggeriscono che altre sperimentazioni garantirebbero i benefici effetti protettivi del ginkgo. A sostenere ciò è il dottor Sylvain Dorè, del Dipartimento di Anestesia e Medicina d’urgenza della Hopkins University che afferma: “Se ulteriori studi confermeranno quanto abbiamo visto noi, potremo raccomandare quotidianamente – come misura preventiva contro il danno cerebrale – una dose di ginkgo a tutte quelle persone che presentano un elevato rischio ischemico”. Ricordo che i danni alle cellule cerebrali conseguenti a una ischemia (che comporta una privazione del sangue) sono anche derivati dai radicali liberi. Il Ginkgo biloba è un grande albero originario della Cina orientale e considerato un antichissimo fossile vivente.
I componenti attivi principali (nella pratica medica si adoperano le foglie) sono i ginkgo lidi e il bilobalide che migliorano la tolleranza delle cellule cerebrali all’ipossia (carenza di ossigeno) attraverso l’aumento del flusso sanguigno cerebrale, con un meccanismo legato alla vasodilatazione delle arterie. Il ginkgo, inoltre, ha attività antiossidante, debolmente antinfiammatoria e con un fattore di inibizione piastrinica.
Il ginkgo, che pare risulti utile nel rallentare la progressione della Demenza di tipo Alzheimer, va usato solo dietro indicazione medica e non dovrebbe essere utilizzato nelle 36-48 ore che precedono un intervento chirurgico.
Gli estratti non dovrebbero contenere acido ginkgolico perché potrebbe aumentare il rischio di reazioni allergiche.
L’uso del ginkgo biloba, inoltre, potrebbe creare pericolose interferenze con farmaci quali gli Inibitori delle monoaminossidasi (Imao), adoperati come antidepressivi. Altre pericolose interferenze possono avvenire con gli antipsicotici, il trazodone (usato nelle depressioni) con l’insulina e in particolar modo i farmaci anticoagulanti.
By Roberto Suozzi – Tratto da repubblica.it – Nov. 2008
GINPEN (Gynostemma Pentaphyllum) Pianta erbacea della famiglia delle Cucurbitacee, (quella delle zucche) che cresce spontaneamente in Cina, Giappone, Corea, isole malesi, India, cioè in estremo oriente, dalla quale un italiano ha tratto il brevetto per un prodotto contenente 92 gynosaponine.
Pianta quasi glabra, con rizoma rampicante, fusto esile di colore bianco, foglie membranose, fiori piccoli, giallo-verdi.
Questa pianta detta “adattogena”, si adatta alle esigenze dell’organismo umano, eliminando le tossine endogene e rimodulando il metabolismo cellulare, fornendo quindi le risposte organiche individuali per ciascuna malattia.
Essa si conferma come pianta sicura e priva di effetti collaterali e di qualsiasi tossicità.
Non esiste malattia che non ne tragga beneficio e/o guarigione, senza nessuna controindicazione, come confermato da uno studio clinico effettuato dal prof. Bosio, specialista in farmacologia e psichiatria, presidente della Ann drug monitor service di NY (USA).
GINSENG (Panax Ginseng Araliacee) Radice di una pianta erbacea che raggiunge a 10 anni circa 1m. di lunghezza; questa radice è biforcuta come se avesse due gambe, per questo viene chiamata “radice d’uomo”.
Da millenni viene usata e tutti ne decantano le virtù ed è considerata vera panacea contro molti mali; contiene saporine e steroidi; adatto a tutte le età, agisce come digestivo, energetico e come tonico del cuore; viene venduto in genere in capsule od in concentrati; va tenuto in luogo fresco ed al riparo della luce.
Dalla radice si preparano infusi, capsule od estratti; non adoperare per più di 2 mesi, quindi interrompere e riprendere successivamente con periodi uguali di sospensione.
Proprietà: Ottimo energetico, tonico, eccita le facoltà intellettuali, considerato un buon afrodisiaco.
Utile in: disturbi circolatori e mestruali, nella debolezza fisica, intellettuale e senile, nelle astenie, stanchezza, nei disturbi digestivi e per le malattie da raffreddamento; buon regolatore epatico e gastro intestinale, stimolante surrenalico (aumenta la produzione di ormoni anti infiammatori).
Detto anche Panax Ginseng. Il Panax Ginseng è nativo della Cina e coltivato estensivamente in Cina, Korea, Giappone e Russia. Il Panax quinquefolia invece nativo del Nord America.
Il Panax Ginseng è la qualità più pregiata tra le 50 specie che compongono la famiglia.
Il Ginseng è una della erbe medicinali orientali più famose nel mondo. La filosofia tradizionale cinese della radice a forma di uomo che migliora e prolunga la vita.
Principi attivi tonificanti: ginsenosidi, saponine, tutte le vitamine del gruppo B (tra cui si trova una percentuale: dallo 0, 01 allo 0, 1 di colina, sostanza già presente nell’organismo che partecipa al controllo della pressione sanguigna), vitamina C, vitamine A, E e K, acido folico, olio essenziale (0.05%), peptidi, pollini, saponosidi, tutti gli aminoacidi essenziali, minerali ed oligoelementi (sodio, potassio, magnesio, zolfo, fosforo, ferro, zinco, cobalto, manganese, alluminio, rame, germanio, silicio, vanadio e diverse terre rare), enzimi (amilasi, glicolasi, fenolasi), acidi grassi polinsaturi (oleico, fitosterolico, serterpenico, stiroleico, oleanolico); acidi organici basi di acidi nucleici e nucleosidi: Adenina, Guanina, Uracile e Uridina; i fitosteroli: Campesterolo, beta-sitosterolo, Stigmasterolo; Sostanze ormonosimili (estradiolo) di tipo estrogeno e androgeno: Estriolo, Estrone, beta-estradiolo; amido, mucillagine, tannino, olii e resine.
Energizzante e stimolatore delle ghiandole surrenali, antistress (resistenza a: fatica, freddo, calore a intossicazioni chimiche, ecc.), stimola la sintesi proteica e il SNC.
Secondo la medicina Ayurvedica, il Panax ginseng è una delle piante maggiormente toniche e ringiovanenti. è quindi indicata in modo particolare per correggere i disturbi degli anziani.
Proprietà: ipoglicemizzante, ipolipemizzante, (abbassa il colesterolo), epatoprotettore, attività antiaggregante piastrinica e fibrinolitica, immunostimolante, potenziamento del NGF (Nerve Growth Factor), anabolizzante generale, migliora i riflessi, accelera la risposta nervosa, riequilibra il sistema nervoso, ecc.
Tonico e stimolante, agisce sui sistemi: immunitario, endocrino e nervoso grazie alla sua proprietà di poter stimolare la capacità dell’organismo di adattarsi allo stress.
Afrodisiaco, stimola il desiderio e le funzioni sessuali; anabolizzante, accelera il metabolismo; abbassa e controlla il tasso di lipidi nel sangue agendo così sul fegato e sui sistemi di disintossicazione; protegge il fegato e favorisce la buona digestione stimolando il sistema immunitario agisce sul sistema regola la pressione arteriosa, antiossidante; antidepressivo e tonico per il sistema cerebrale
Non raccomandato durante la gravidanza e l’allattamento. Sconsigliato l’uso contemporaneo di grandi quantità di caffeina.
Non indicato per i bambini o in caso di iperattività. Non eccedere le dosi consigliate. Non assumere se c’è in corso febbre alta. In genere si somministra in brevi periodi (tre mesi) ed a intervalli regolari.
Ginseng: combatte la fatica cronica dei pazienti con cancro.
Uno studio pilota americano ha dimostrato che il ginseng può combattere in modo significativo la fatica cronica nei pazienti, uno degli effetti collaterali più comuni e debilitanti del cancro.
La fatica, ha sottolineato l’oncologa Debra Barton della Mayo Clinic e autrice dello studio, «è uno dei problemi maggiori per questi pazienti e può danneggiare molto la loro qualità di vita. Identificare opzioni per trattare con successo tale effetto collaterale è una priorità della ricerca». Nello studio sono stati arruolati 282 pazienti per otto settimane.
Tutti avevano varie forme di cancro e un’aspettativa di vita di almeno sei settimane. Ad alcuni gruppi è stata somministrata polvere di Ginseng sotto forma di capsule, ad altri placebo. I risultati sono stati più che positivi, dal momento che la fatica cronica è risultata molto ridotta nei pazienti che prendevano il Ginseng. vedi Semi di Lino + Eleteurococco
GIRASOLE (Heliantus annuus, Composite) Semi
L’olio di prima spremitura a freddo si estrae dai semi che ne forniscono circa il 20%.
Contiene: Acidi grassi insaturi (90%) + grassi saturi (7-9%), ricco di Omega6; vitamine, gliceridi, fosfatidi.
Molto indicato nell’ipercolesterolemia e nell’arterosclerosi, per la sua abbondanza di grassi poli-insaturi, in dosi giornaliere al mattino a digiuno 2 cucchiai da tavola e prima del pasto serale. Può essere utilizzato nelle insalate al posto di quello di oliva, purché si conoscano le origini e la filiera di produzione.
IMPORTANTE:
Sciacqui (Oil pulling – OilPulling) orali di olio di girasole, di cocco, o di sesamo (ovviamente biologici e non trattati) per disintossicarsi edisinfiammare i tessuti e gli organi anche e soprattutto le gengive – vedi: QUI le modalita’ per effettuarla
Il movimento dell’olio di girasole in bocca dovuto alla pratica del risciacquo orale, provoca un marcato irroramento della mucosa e dei tessuti.
Vitamine e minerali dell’olio di girasole possono venire in parte assorbiti dalle membrane delle mucose (anche se la quantità sia contenuta, che assorbita è limitata), ma soprattutto e contemporaneamente i semi oleosi assorbono le tossine dai colli di denti e gengive e le rimuovono, facendole eliminare dal corpo in vari modi.
NOTA BENE:
Fate attenzione, perchè questa terapia è molto forte e quindi in alcuni individui scatena dei sintomi che possono spaventare colui che la pratica, ma siate prudenti se questi sintomi sono troppo forti, riducete i tempi dello sciacquo e/o da tutti i giorni ad ogni due o tre giorni, in modo da poter sopportare i sintomi che verranno evidenziati per le tossine e le infiammazioni accumulate, che andranno in circolo nel corpo e che creeranno quei malesseri che poi passano una volta eliminate.
GOJI (bacche)
Il Goji, dal nome latino Lycium Barbarum, proviene dalla Mongolia interna ed è un arbusto deciduo perenne della famiglia delle solanacee (stessa famiglia di melanzane, pomodori, patate, peperoncino e peperoni) che cresce su viti rampicanti.
Nel paese della Grande Muraglia queste bacche sono considerate da più di 2000 anni come un alimento molto gradito ed un rimedio naturale che aiuta a mantenere l’organismo in buono stato di salute, tanto da meritarle il nome di “frutto della longevità”.
Infatti le popolazioni della Cina del Nord e della Mongolia Interna – grazie al loro stile di vita e alle loro abitudini alimentari – sono tra le più longeve del mondo e tra le meno soggette alle cosiddette malattie del benessere, quali malattie cardiovascolari e tumori. La loro dieta quotidiana è arricchita delle bacche di Goji, che fra tutti i frutti della terra rappresentano un vero prodigio, dei potentissimi antiossidanti.
E’ un’ alimento dall’elevato contenuto di composti fitochimici che permettono di svolgere una funzione preventiva per diverse patologie.
Esistono diversi tipi di qualità di Goji, ma stando a recenti scoperte scientifiche la qualità “Xing Dal” risulterebbe essere la migliore per quantità di principi attivi e per composizione qualitativa. Questa qualità è lavorata artigianalmente e ciò permette di mantenere la vitalità del frutto e il valore assoluto dei suoi componenti.
L’altopiano su cui cresce è caratterizzato da elevate escursioni termiche che vanno da +38,5°C a -15°C e da un terreno particolarmente ricco di sali minerali. Ciò fa sì che le piante che sopravvivono in questo luogo avverso sviluppano sostanze che le rafforzano e le arricchiscono di principi attivi.
Presente ad un’altitudine di 1500 metri, su un terreno non contaminato, il Goji “Xing Dal” viene essiccato naturalmente al sole, setacciato senza l’intervento di macchine e trattato con tecniche naturali in grado di mantenere e proteggere il raccolto dalla contaminazione degli insetti; questi processi naturali lo rendono un ottimo antiossidante, più di quanto possa esserlo il lampone nero o il cioccolato fondente.
Questi frutti portentosi rappresentano un concentrato assoluto delle caratteristiche del suolo su cui crescono e una fonte nutrizionale completa per l’organismo umano, ricchissimi di sostanze nutrienti quali vitamine C ed E e minerali dalle note proprietà.
Le vitamine del gruppo C ed E proteggono dai radicali liberi e dallo stress ossidativo (funzione anti-age). Il rame, il ferro, il fosforo e il manganese aiutano a regolare il metabolismo energetico.
Grazie alla potente concentrazione di potassio e magnesio aiutano ad aumentare la resistenza muscolare.
La combinazione vincente di zinco e cromo attiva il metabolismo dei macronutrienti offrendo un valido aiuto nelle diete.
In una singola bacca sono racchiusi tutti i principali macro e micronutrienti: carboidrati (efficaci come rinforzo e sostegno del sistema immunitario), proteine, lipidi (tra cui Omega 3 e Omega 6) e Germanio, un potente antiossidante utile per proteggere l’organismo in caso di radiazioni e coadiuvante per artrite reumatoide, ipertensione ed allergie.
Secondo la scala del grado di capacità antiossidante (tasso Orac), infatti, le bacche di Goji rappresentano il grado più elevato , 25300 contro i 7700 del lampone nero e 13120 del cioccolato fondente, alimenti noti per le loro proprietà antiossidative.
La loro assunzione viene consigliata come integrazione ad uno stile di vita sano ad adulti, bambini, anziani, sportivi, vegani e – grazie al loro basso indice glicemico – a chi ha bisogno di tenere sotto controllo il proprio peso corporeo.
Possono essere assunte da chiunque, da chi soffre di pallore, affaticamento visivo, gravidanza, menopausa, disturbi associati allo stress, sbalzi di umore e come integrazione ad un regime alimentare controllato.
Il suo utilizzo è sconsigliato solo in casi di terapie con anticoagulanti o a chi soffre di allergia al pomodoro.
Sintesi tratta da: huffingtonpost.it
GOLDENSEAL
calma le infiammazioni delle membrane mucose e blocca le infezioni gastrointestinali: assumere da 500 mg a 1 g di polvere di radice essiccata (in capsule), da 3 a 4 volte al giorno.
GOTU – KOLA (Hydrocotyle Asiatica); radice e parti aeree.
La foglia di gotu kola assomiglia ai due emisferi del cervello. In Sanscrito viene chiamata brami (Brama significa Coscienza Cosmica)Agisce sul tessuto cerebrale ed è un mezzo efficace per sviluppare la memoria e l’intelligenza.
Stimola il tessuto cerebrale, espandendo così la comprensione, allevia lo stress e calma la mente.
Favorisce il fluire dell’energia nel cervello fra gli emisferi destro e sinistro. L’azione essenziale della gotu kola si svolge sulla mente e sulla coscienza più elevata. Può anche essere presa come infuso, una tazza al momento di andare a letto, per favorire un sonno calmo e profondo ed un lucido risveglio.
è anche un decongestionante e viene utilizzata per alleviare i problemi alle cavità paranasali.
Usata in polvere: libera dal muco; un quarto di un cucchiaio con miele, al mattino e alla sera.
Utile per i sistemi circolatorio, digestivo, nervoso, respiratorio.
Diuretico naturale, antisettica, riequilibrante degli ormoni maschili, anti stress e stanchezza mentale, analgesica, antispasmodica, astringente, espettorante, nervina, ringiovanente, stimolante.
GRAMIGNA (Triticum repens L.) Rizomi
Depuratore, diuretico, per tutti gli stati infiammatori delle vie urinarie, del tubo digerente e per l’ipertensione arteriosa. Rinfrescante e decongestionante, depuratore del sangue.
Utile nelle cistiti, nefriti, coliche renali e per la renella, nelle eruzioni cutanee con foruncoli od acne.
GRANO (Grani) vedi Frumento
GRANO SARACENO (Polygonum Fagopyrum L.) Conosciuto in tutto il mondo Orientale venne importato in Europa nel medio Evo. La cosiddetta Polenta grigia è citata anche dal Manzoni nei “promessi sposi”.
E’ composto da acqua 14%, proteine 9,50%, estrattivi inazotati 55,5%, grassi 2,5%, cellulosa 18%, ceneri 1,4%, minerali, molto fosforo, magnesio, nichel e per gli altri come il grano (Contiene più minerali del frumento), ecc., ecc., , citrina, rutina, vitamina P.
Energetico, nutritivo, vedi anche frumento e grano.
GRANOTURCO (Zea mays L.) In grani gialli e bianchi è divenuto popolare in Europa dopo la scoperta delle Americhe, veniva chiamato frumentone ed importato dal Nuovo Mondo. Cibo nutriente è composto da acqua 13%, proteine 9%, glicidi 74%, ceneri 09%, grassi 4%, Vitamina A, B1, B6, PP, C, E, acido pantotenico, biotina, colina, inositolo; amminoacidi, valina, leucina, fenilalaina, tirosina, triptofano, treocina, metionina, cistina, arginina, lisina, istidina. L’olio di mais è ricco di acidi poli-insaturi. Ben dotato di amidi 69%, di facile disgesione ad alto potere calorifico. Nel germe 30 a 40% di oli e ceneri, con minerali, potassio, magnesio, sodio, ferro, oligo elementi tipo nichel, manganese, rame, zinco, fosforo, zolfo, vitamina A, aneurima, riboflavina.
La Polenta è un ben conosciuto cibo invernale, attenzione a non abusarne.
Buon diuretico, moderatore della tiroide, anti infiammatorio, azione anti edema, disintossicante, utile nella cistite cronica per attenuare i dolori. Favorisce l’eliminazione delle scorie nelle malattie del ricambio tipo gotta, uricemia, artritismo ecc.
GRAVIOLA (Annona muricata) Appartiene alla famiglia delle Annonaceae.
Altri nomi: soursop, guanàbana, guanábano, guanavana, guanaba, corossol épineux, huanaba, toge-banreisi, durian benggala, nangka blanda, cachiman épineux.
La Graviola è un piccolo albero sempreverde originario della maggior parte delle aree tropicali del Sud e Nord America, Amazzonia compresa. Produce un frutto grande e di colore giallo verde che può pesare fino a 5 kg, con un diametro di 15-23 cm contenente all’interno una morbida polpa bianca. I frutti crescono su un piccolo e dritto albero sempreverde, alto 5-6 m con grandi foglie lucenti di colore verde scuro. La Graviola è apprezzata in Brasile per il suo piacevole aroma ed il suo sapore unico. Alcuni studi hanno evidenziato la possibilità che gli alcaloidi presenti nella Graviola abbiano forti effetti antidepressivi e, per questo motivo risultano in corso ricerche approfondite. Per la sua composizione è sperimentato per le presunte proprietà anti-cancerose. La frutta, venduta in molti mercati dei tropici, viene chiamata guanábana nei paesi di lingua Spagnola e Graviola in Brasile.
Tutte le parti della Graviola sono usate in fitoterapia, specie le foglie, la corteccia e le radici a cui sono attribuite diverse proprietà.
Parti utilizzate: foglie, semi, frutto, scorza, radici.
Proprietà: antíbatterica, antielmintica, antiparassitaria, vermifuga, antispastica, antitumorale, antidepressiva, antispasmodica, astringente, citotossica, febbrifuga, insetticida, ipotensiva, nervina, pettorale, piscicida, sedativa, febbrifuga, stomachica, vasodilatatore, bechica, espettorante, sedativa.
Sostanze: Acetaldehyde, Amyl-caproate, Amyloid, Annonain, Anomuricine, Anomuricinine, Anomurine, Anonol, Atherosperminine, Beta-sitosterol, Campesterol, Cellobiose, Citric-acid, Citrulline, Coclaurine, Coreximine, Dextrose, Ethanol, Folacin, Fructose, Gaba, Galactomannan, Geranyl-caproate Glucose, HCN, Isocitric-acid, Lignoceric-acid, Malic-acid, Manganese, Mericylalcohol, Methanol, Methyl-hex-2-enoate, Methylhexanoate, Muricine, Muricinine, Muricapentocin, Muricoreacin, Myristic-acid, P-coumaric-acid, Paraffin, Potassium-chloride, Procyanidin, Reticuline, Scyllitol, Stearic-acid, Stepliarine, Stigmasterol, Sucrose, Tannin, Xylosyl-cellulose
Contiene potenti sostanze antiossidanti e selettivamente citotossiche per le cellule tumorali: bis-tetrahydrofuran acetogenins, neoannonin, desacetyluvaricin, bullatacin, asimicin, annoglaucin, squamocin, rollimusin ed altro.
Mezza tazza di un decotto da infusione di foglie o di scorza 1-3 volte al giorno; oppure 2-5 gr di polvere di foglie in tavolette o capsule due volte al giorno.
Una grande e conosciuta industria farmaceutica statunitense per più di sette anni ha studiato e testato in laboratorio le proprietà della graviola. Non essendo riuscita a isolare e duplicare in una formula chimica brevettabile i due più potenti componenti della pianta e quindi non potendo trarre grandi profitti dalla vendita di un farmaco, l’azienda ha abbandonato il progetto evitando di rendere pubblico il risultato della ricerca che indicano le proprieta’ benefiche di questa pianta.
Anche la Raintree Nutrution ha scoperto che anche il NATIONAL CANCER INSTITUTE (NCI) nel 1976 aveva già verificato che gli estratti di questa pianta erano in grado di attaccare e distruggere le cellule maligne del cancro. Questo studio era però stato archiviato come un rapporto interno e mai reso pubblico.
In un altro studio, pubblicato sul Journal of Natural Products, ha dimostrato che la graviola non è solo confrontabile con l’Adriamicina, ma la supera clamorosamente negli studi di laboratorio. Un composto della pianta ha distrutto selettivamente le cellule cancerose del colon con una potenza 10.000 (diecimila!) volte superiore a quella dell’Adriamicina.
Anche i ricercatori della Purdue University hanno riscontrato che gli estratti delle foglie di graviola hanno eliminato le cellule del cancro in almeno sei tipi di tumore e sono state particolarmente efficaci contro le cellule del cancro alla prostata e del pancreas. Secondo un altro studio, sempre della Purdue University, estratti di questa pianta hanno isolato e distrutto le cellule del cancro al polmone.
ISTITUTO delle SCIENZE delle SALUTE
Bollettino per i membri di gennaio 2001 Vol.5, n. 7
Le società farmaceutiche investono miliardi di dollari sulle sbalorditive ricerche sul naturale killer del cancro.
Il cancro del seno e del colon vinti col miracoloso albero dell’Amazzonia, (Graviola) che è stato trovato 10.000 volte più forte della chemioterapia.
Sin dall’inizio del 1996, l’Istituto delle Scienze sulla Salute ha indagato in tutto il mondo per trovare informazioni dalle poche persone che vi hanno avuto accesso o ne hanno sentito parlare.
E qualche volta, scopriamo trasalendo che anche nel nostro consiglio ci sono medici che agiscono illegalmente.
Due mesi fa, siamo venuti a conoscenza di uno stupefacente albero dell’Amazzonia che combatte il cancro,tramite la rete dell’HSI che ci ha letteralmente scioccato.
Oggi, il futuro del trattamento del cancro e le possibilità di sopravvivenza è più che una promessa.
C’è un albero guaritore che cresce nel profondo della foresta pluviale dell’Amazzonia nel Sud America, che potrebbe letteralmente cambiare te, il tuo medico, e la possibilità che rimane al mondo di credere alla cura del cancro. Dagli estratti di questa potente pianta, ora può essere possibile: vincere il cancro sicuramente e definitivamente con una terapia tutta naturale che non causa nausea, perdita di peso, e perdita di capelli, proteggere il tuo sistema immunitario ed eludere le infezioni mortali, trovare forza e vitalità nel corso del trattamento, rinforzare la tua energia e migliorare il vostro modo di vedere la vita.
Da una serie di comunicazioni confidenziali coinvolgenti un ricercatore di una delle più grandi società farmaceutiche americane, questo antico albero dalle proprietà anticancerogene è venuto recentemente alla luce. Malgrado non sia stato ancora testato sull’uomo, l’albero è stato studiato in più di 20 laboratori di analisi sin dal 1970, ed hanno dimostrato che: effettivamente individua ed uccide le cellule maligne in 12 differenti tipi di cancro, incluso quello del colon, del seno, della prostata, dei polmoni e del pancreas è 10.000 volte più potente nell’uccidere le cellule del cancro del colon dell’Adriamicyn, comunemente usato come farmaco nella chemioterapia selettivamente abbatte ed uccide le cellule cancerogene senza danneggiare le cellule sane, cosa che fa la chemioterapia.
Perché allora non vengono esaltati i benefici di questo trattamento nelle pubblicazioni sulla salute ?
Perché non è stato fatto nulla dalla comunità della medicina naturale ? E, anche se fosse solo la metà della promessa o come sembra essere, perché tutti gli oncologi presso i maggiori ospedali non insistono a farlo usare a tutti i pazienti ?
Specialmente quando si considera che sono state fatte sin dagli inizi del 1990, ricerche indipendenti su larga scala, incluse le ricerche di una delle primarie società farmaceutiche e dell’Istituto Nazionale del Cancro, sull’albero i cui estratti farmaceutici attaccano e distruggono le celle cancerogene con letale precisione.
Graviola è 10.000 volte più potente nell’uccidere le cellule del cancro del colon dell’Adriamicyn, comunemente usata come farmaco nella chemioterapia.
La risposta a queste difficili domande si può soltanto dare narrando una storia sconvolgente, da noi scoperta recentemente.
Più che altro abbiamo riportato quest’ anno come, la storia di questo trattamento contro il cancro, rinforzi la necessità di gruppi come l’HSI e illustra come facilmente le nostre scelte per trattamenti medici sono controllate dal denaro e dal potere.
Le notizie su questo sorprendente albero sono state vicine ad essere perse per sempre.
Una fonte confidenziale, sulla cui provenienza siamo stati confortati da una conferma indipendente, ha rivelato che miliardi di dollari di una società degli USA, sono stati investiti da circa sette anni per cercare di sintetizzare due dei più potenti farmaci anticancerogeni.
Nel tardo 1990, mettendola sottochiave, questo ben conosciuto gigante farmaceutico comincia la ricerca sulla cura del cancro, salvaguardando le sue opportunità di brevettarla e, quindi, di trarne profitto. La ricerca mise in evidenza un leggendario albero guaritore chiamato Graviola.
Parti di questo albero, compresa la corteccia, le foglie, le radici, i frutti, i semi dei frutti, sono state usate per secoli dagli uomini della medicina e dagli Indiani nativi del Sud America per curare le malattie del cuore, l’asma, i problemi esistenziali, e le artriti. Basandosi sulla testimonianza di un piccolo documento scientifico, la società riversò denaro e risorse per provare le proprietà anticancerogene della Graviola rimanendo scioccati dai risultati.
Graviola era un dinamico killer contro il cancro. Ma questa era la storia della Graviola che si avvicinava alla fine.
La società farmaceutica aveva un grande problema. Avevano speso tempo e denaro per anni cercando di creare manufatti che duplicassero due dei più potenti farmaci dell’albero.
Ma avevano preso una cantonata. Non potevano copiare l’originale. E non potevano vendere gli estratti dell’albero guadagnandoci, poiché le leggi federali stabiliscono che le sostanze naturali non possono essere brevettate. Questo sta a significare che la società non ha potuto proteggere i propri interessi sul progetto dove ha speso milioni di dollari e circa sette anni di ricerche.
Come un sogno i grandi profitti svanirono e le prove sulla Graviola subirono una brusca frenata.
Dopo sette frustati anni e senza la speranza di lucrative vendite, la società abbandonò il progetto e rifiutò di pubblicare le sue scoperte in un giornale indipendente. Ma un responsabile delle ricerche lottò contro questa decisione. Mentre comprende la perdita di profitti da parte della società, non può accettare la decisione di nascondere al mondo questo unico killer del cancro.
Seguendo la propria coscienza, e rischiando la propria carriera, contattò la Raintree Nutrition, una società dedita alla raccolta delle piante dell’Amazzonia.
Come risultato, Raintree entrò nell’ingranaggio e cominciò la ricerca dei relativi studi pubblicati sulla Graviola. Si scoprì che numerosi altri gruppi negli USA (insieme a quelli di altre società farmaceutiche) avevano fatto esperimenti in vitro sulla Graviola.
“I risultati confortavano le scoperte segrete delle società farmaceutiche; La Graviola fu presentata” come il killer delle cellule cancerogene.
Incoraggiati da questi precoci test di laboratorio, Raintree assunse tribù indiane indigene del Brasile col compito di coltivare e salvaguardare l’albero. Spesero un anno in ricerche e nello sviluppo cominciando ad offrire la Graviola negli USA.
L’Istituto delle Scienze della Salute si trovò per caso, attraverso la Graziola e la Reintree Nutrition, mesi più tardi a fare ricerche su Chanca Piedra, una terapia naturale dell’Amazzonia per i calcoli renali, questa era simile al nostro risultato del settembre 2000.
Nel corso del nostro lavoro, Reintree ci ha evidenziato la Graviola, non ritenendo necessario mettere al corrente il nostro gruppo di esperti di quanto fosse intricata la possibilità di questa potenziale cura del cancro.
La Graviola rintraccia e distrugge il cancro della prostata, dei polmoni, del seno, del colon e del pancreas…..lasciando vivere le cellule sane.
Sin da novembre, abbiamo esaminato da vicino tutte le ricerche fatte fino ad oggi sulla Graviola.
è pubblicato in una delle prime menzione scientifiche fatte negli Usa dall’Istituto Nazionale del Cancro (NCI).
Nel 1976, l’NCI incluse la Graviola in un programma di analisi della pianta che mostra come le sue foglie ed i suoi rami attaccano e distruggono effettivamente le cellule maligne.
Ma i risultati facevano parte di un rapporto interno dell’NCI e furono, per molte ragioni, mai rilasciati al pubblico.
Sin dal 1976, si sono ottenuti promettenti risultati sulla lotta al cancro della Graviola.
Comunque, gli estratti dell’albero sono stati testati su pazienti affetti di cancro. Nessuna controprova clinica ai test esiste, e le usuali prove cliniche sono sul tavolo dei principali medici e giornalisti che sono soliti giudicare il valore dei trattamenti. Non di meno, le nostre ricerche hanno scoperto che la Graviola è stata presentata come killer delle cellule nei test in vitro di 20 piccoli laboratori.
Più recenti studi, condotti dall’Università Cattolica del Sud Corea, i primi giorni di quest’anno, rivelano che due farmaci estratti dai semi della Graviola mostrano selezionata citotossicità paragonabile alla Adriamicyn contro le cellule cancerogene del colon e dei polmoni. I farmaci bersagliano ed uccidono le cellule maligne dei polmoni e del colon in un test in vitro, paragonabile al farmaco Adriamicyn, comunemente usato in chemioterapia.
Un altro studio, pubblicato sul Giornale dei Prodotti Naturali, mostra che la Graviola non è “paragonabile alla Adriamicyn”, ma drammaticamente come performance dello stesso nei test di laboratorio.
I risultati mostrano che un farmaco trovato nella Graviola uccide selettivamente le cellule cancerogene, salvaguardando le cellule sane. La chemioterapia indiscriminatamente colpisce e distrugge tutte le cellule che attivamente si riproducono, sia le cancerogene che quelle sane.
Altra promettente ed ancora in corso ricerca della Purdue University è supportata da una sovvenzione dell’NCI. Le ricerche della Purdue hanno provato che le foglie della Graviola uccidono le cellule cancerogene tra sei tipi di cellule umane e sono particolarmente efficaci contro le cellule cancerogene della prostata e del pancreas.
In uno studio separato, le ricerche della Purdue mostrano che gli estratti delle foglie della Graviola sono in particolare efficaci nell’isolare e uccidere le cellule cancerogene dei polmoni.
Forse il più grande e significativo risultato sullo studio dell’Università Cattolica della Corea del Sud, tra quelli che abbiamo trovato, è quello dove la Graviola è presentata come killer delle cellule malate e protettore delle cellule sane. Per esempio la chemioterapia distrugge indiscriminatamente tutte le cellule in riproduzione – anche i normali capelli e le cellule dello stomaco.
Questo è ciò che causa così spesso effetti devastanti come la perdita di capelli e la comparsa di gravi nausee.
A questo riguardo, la Graviola appare come una promettente alternativa o come integratore dei principali trattamenti.
I resoconti sui pazienti indicano la Graviola come un aiuto a debellare i tumori.
Dal punto di vista medico, la Graviola ha ancora molta strada da fare.
Le sue proprietà sono state sperimentate solo in vitro. Ed è questa la causa per cui non è universalmente conosciuta ed accettata. La poco felice verità è che, senza un enorme reddito di un sintetico, brevettato medicinale, è improbabile che una società farmaceutica voglia investire migliaia (spesso milioni) di dollari solo per prendere il doppiamente oscuro, placebo, controllo degli studi sugli umani.
Questa è la sottintesa sfida da accettare per realizzare la più grande terapia nutrizionale.
Fortunatamente la Graviola è una sostanza naturale, così non dobbiamo sottostare alle decisioni delle società farmaceutiche.
Soltanto un relativo gruppo di medici e di pazienti negli USA sta attualmente usando la Graviola per combattere il cancro.
(NdR: I ricercatori della Purdue University hanno riscontrato che gli estratti delle foglie di graviola sono particolarmente efficaci nella terapia del cancro alla prostata, al polmone e al pancreas).
Abbiamo un solo caso storico che ha interessato un dirigente di una società altamente specializzata nel Texas. Una TAC ed una biopsia confermavano che questo dirigente (Daryl) aveva più di 20 tumori nella prostata. Gli fu raccomandato di operarsi, ma Daryl, sotto cura con un comune trattamento convezionale, non poteva andare incontro ad un costo così elevato.
Non voleva soffrire per impotenza ed incontinenza per tutto il resto della sua vita, triste causa dell’operazione. Decise invece di fare una meno invasiva terapia ormonale (per restringere le dimensioni della sua prostata) ed iniziò una rigorosa cura sostituitiva a base di Graviola.
Due mesi dopo, il livello di PSA di Daryl precipitò da 4.1 a 0.00.
Una TAC e diversi altri test a base di raggi gamma, confermarono più tardi che tutte le cellule tumorali della sua prostata erano sparite. Sette anni di silenzio sono stati rotti.
Abbiamo continuato a lavorare con altri ricercatori che tuttora lavorano sulla Graviola. è così che molte scientifiche ed aneddotiche esperienze sono venute alla luce, come la suddetta.
Quindi, dopo sette anni di silenziose e segrete ricerche, riteniamo di non sentirci responsabili se solo ora vi portiamo a conoscenza di tutto ciò.
Cresciuta e raccolta dalle popolazioni indigene del Brasile, la Graviola è disponibile in quantità limitata negli USA. Ma ora, anche voi potrete essere fra i pochi eletti al mondo a beneficiare della Graviola.
Vi consigliamo, come sempre, a consultarvi con il vostro medico prima di iniziare qualsiasi nuova terapia, specialmente quando si tratta di cancro.
La Graviola è una sostanza completamente naturale senza effetti collaterali a parte una possibile lieve scombussolamento gastrointestinale se preso a stomaco pieno ad alti dosaggi (superiore a 5 gr)
1. Unpublished data, National Cancer Institute. Anon: Nat Cancer 1st Central Files–(1976)
from Napralert Files, University of Illinois, 1995
2. Bioorg Med Chem 8(1):285-90, 2000
3. J Nat Prod 59(2):100-108, 1996
4. Phytochemistry 49(2):565-71, 1998
5. J. Nat Prod 58(6):902-908, 1995
La Graviola combatte molto più che il cancro…….
Per quanto la ricerca sulla Graviola sia focalizzata sui suoi effetti di combattente del cancro, la pianta è stata usata da secoli dagli uomini della medicina del Sud America per curare uno strabiliante numero di indisposizioni, inclusi: ipertensione – tricofizia (una malattia della pelle)
influenza, scorbuto, congestioni, malaria, nevralgia, dissenteria, artrite, palpitazioni, reumatismi, irritabilità, pressione alta, insonnia, diarrea, febbre, nausea, vampate, dispepsia, spasmi muscolari, ulcera…….
Malgrado la raccolta di testimonianze sulle prove in vitro ed aneddotici risultati su questo dinamico combattente del cancro, la Graviola rimane sempre una terapia clandestina !
La Graviola è già stata testata sia sugli uomini chè sugli animali. Ma la Graviola è un prodotto naturale, e come tale non può essere brevettato.
Senza la speranza di esclusività di vendita altamente proficua, la Graviola non potrà mai attirare l’interesse di nessuna delle maggiori società farmaceutiche o di ricerca di laboratorio.
Così non potremo mai leggere uno di quei studi clinici così blindati sull’albero che è stato ritenuto un aiuto alla lotta contro il cancro. Non ci sono dubbi su questo, i più recenti test di laboratorio ed aneddotici risultati sulla Graviola sono molto eccitanti.
E se vi è stato diagnosticato un cancro, voi ed il vostro medico dovrete analizzare tutte le possibilità di cura.
Cercando fra tutte le possibilità di abbattimento del cancro, la Graviola vi potrà certamente già aiutare.
Questo articolo è apparso sulla pubblicazione mensile dell’Istituto delle Scienze della Salute – Institute for Health Sciences L.L.C., © Copyrighted, 2001 – Tratto da: http://www.zea-mays.it/home/formula-caisse/graviola.htm
Esperimenti condotti alla fine degli anni ’70 dal National Cancer Institute (USA), mostrarono un’attiva citotossicità contro cellule tumorali presente nelle foglie e nello stelo della graviola, per cui i ricercatori hanno da allora proseguito gli studi fino a scoprire nella pianta composti chiamati annnonacee acetogenine i quali sembrano possedere la capacità di inibire la crescita delle cellule di alcuni tipi di tumore (colon, seno e polmoni, fegato, pancreas).
Uno studio alla Catholic University of South Corea pare abbia dimostrato che un’acetogenina della graviola sia 10.000 volte superiore a un farmaco chemioterapico come l’adriamicina. La ricerca sugli effetti della graviola sul cancro sta proseguendo e quattro nuovi studi sono stati pubblicati nel 1998 i quali sembrano confermare le acquisizioni degli studi precedenti.
Comunque per essere obiettivi, la Graviola, nella cura contro il cancro, e’ utile ed ognuno puo’ e deve decidere sull’utilizzo o meno di questo prodotto, ma la speranza resta quella di un ulteriore approfondimento medico-scientifico clinico di questo fitoterapico assai promettente, al fine di un suo possibile utilizzo razionale anche nella terapia per il cancro.
GREEN MAGMA (estratto dalle piantine di Orzo)
Il Green Magma del dott. Hagiwara è uno dei tanti e buoni integratori alimentari che si possono trovano in commercio.
Non è altro che il succo delle giovani piantine d’orzo. Viene liofilizzato utilizzando una metodologia, che permette di mantenere inalterate le proprietà dei suoi nutrienti vitali che si trovano nel succo fresco; è ricco di vitamine (A, B, C, E), minerali quali il calcio, ferro, magnesio, zinco, selenio oltre ad enzimi, bioflavonoidi, antiossidanti, clorofilla.
Ippocrate, grande medico greco fondatore della scuola di Cos, consiglia di utilizzarlo per i decotti, poiché l’orzo risulta essere energetico e ben digeribile, oltre a non presentare particolari controindicazioni.
Plinio il Vecchio ci racconta come i gladiatori venissero definiti “hordearii” proprio per l’abitudine di mangiare orzo, pianta particolarmente energetica e consumata allora principalmente sottoforma di zuppa. In seguito anche i cristiani utilizzeranno a dosi massicce l’orzo per la produzione del pane, pane che oggi si consuma in quantità elevate soltanto in alcune località dell’Himalaya.
GRINDELIA (Grindelia Sguarrosa); è originaria delle zone paludose dell’America centrale e del Messico.
E’ una pianta perenne che assume la forma di un cespuglio alto 50/60 cm.
I suoi fiori sono capolini di color giallo acceso. Fu importata in Europa nei primi anni dell’Ottocento come pianta ornamentale, ma nei luoghi di origine già ne conoscevano l’uso come pianta medicinale.
Ha proprietà balsamiche e anticatarrali infatti è usata principalmente per curare le malattie da raffreddamento.
Ricca in selenio, utile per tutti i problemi cutanei. Ottimo Nutriente in caso di carenze di selenio.
Consigliato per gli anziani e coloro che studiano.
GUARANA’
Arbusto originario del Brasile; viene usato per le sue proprietà toniche e dimagranti. Il frutto di questa pianta è costituito da una capsula rossa, all’interno della quale sono racchiusi numerosi semi, ben conosciute dalle popolazioni pre-colombiane. L’analisi chimica ha rivelato che tra i componenti di questi semi vi è una forte quantità di tannini e di caffeina, il che lo rende utile come stimolante ed anti-fatica. I tannini inoltre, stimolano la secrezione e aumentano la vitalità di un ormone lipolitico – l’adrenalina, che estrae i grassi dalle cellule adipose e li brucia, rivelandosi quindi utile nelle diete dimagranti.
HAMAMELIDE (Hamamelis virginiana L.) Foglie, corteccia dei rami
Proprietà lenitive ed astringenti, viene utilizzata per frizioni sul cuoio capelluto con forfora grassa.
Le caratteristiche idratanti ed emollienti la rendono ideale per rivitalizzare e rinvigorire i capelli trattati, secchi e sfibrati.
Principi attivi: tannini, resine e sostanze coloranti, acido gallico, sali di potassio, ferro, calcio.. Trova impiego soprattutto nelle tinture e nei prodotti riflessanti. Utilizzata sui capelli bianchi o decolorati, dona un colore rosso-aranciato con sfumature più o meno intense; sui capelli castani e scuri, dà riflessi ramati.
Utile anche nelle flebiti, emorroidi e varici ed in tutte le turbe dell’apparato ovarico ed uterino compresi i disturbi della menopausa. Vasocostrittore periferico e regolatore della circolazione sanguigna in particolare quella venosa, utile quindi per emorroidi, varici, flebiti
Infuso: un cucchiaio di foglie per tazza, far bollire per 2 – 3 min.
Uso esterno usare una pomata composta da gr.60 di lanolina e gr.20 di alcolato.
IDRASTE (Hidrostis Canadienis)
Viene ampiamente utilizzata per le sue proprietà vasocostrittrici, emostatiche ed ipertensive attribuibili agli alcaloidi isochinolinici berberina, canadina e idrastina
Antibiotico naturale, utile per normalizzare le funzioni delle mucose viscerali.
INCENSO Gommoresina aromatica estratta da diverse piante originarie dell’Africa ed Asia; si presenta a granuli di colore bruno giallastro che bruciando producono l’odore classico dell’incenso; questo aroma è stato utilizzato fin dall’antichità per la cura di affezioni infiammatorie cutanee, polmonari, digestive, oculari, malattie da raffreddamento in genere.
L’acido boswelieo (principio attivo dell’incenso) estratto chimicamente, è utilizzato con profitto nell’aroma terapia per tutti i processi infiammatori, delle articolazioni, intestino, bronchi e quelle della cute.
Nel trattamento percutaneo ottimi risultati in: sinusiti, bronco pneumopatiti, cervico artrosi, artrite, asma.
Incenso per l’artrite – LONDRA, Ago. 2008
Secondo ricerche mediche americane l’incenso puo’ tornare utile per la cura dell’artrite, se somministrato sotto forma di pillola. Per il Daily Mail, che ha dato spazio alle ricerche dell’Universita’ di California, le pillole a base di quella resina aromatica usata nelle celebrazioni liturgiche hanno dato risultati “sorprendenti” su una settantina di uomini e donne: dopo 3 mesi di somministrazione aveva alleviato di due terzi le contrazioni e i dolori muscolari legati all’osteo-artrite.
IPERICO (Hypericum perforatum Ipericacea) Foglie e fiori.
Chiamato “Fuga Daemonum” in quanto essi gli antichi giustamente parlavano di possessione demoniaca quando si era posseduti da una qualsiasi malattia. Nel medio evo era chiamata l’arma di dio per combattere streghe e demoni, caccia diavoli…..le varie malattie. Contiene infatti l’ipericino, sostanza rossa fotosensibile che sotto l’azione della luce stimola tutto l’organismo, riequilibrando il sistema neurovegetativo, diversi test clinici hanno confermato che l’estratto di questa pianta è molto utile come anti depressivo.
E’ anche una delle piante più utili nelle bronchiti, asma, dispepsie atoniche, diarree, cistiti, congestione epatica, perdite bianche vaginali, oligurie, febbri intermittenti, nevriti, affezioni di origine midollare, insufficienza circolatoria, malattie infettive infantili. Simolante, apertitivo, digestivo, astringente, anti acido gastrico, diuretico, balsamico, vermifugo, febbrifugo.
Bibliografia
IPERICO – Pharmacopsychiatry 2001 May;34(3):96-103
Efficacy and tolerability of hypericum extract WS 5572 versus placebo in mildly to moderately depressed patients.
A randomized double-blind multicenter clinical trial.
Kalb R, Trautmann-Sponsel RD, Kieser M.
Psychiatrische Klinik der Universitat Erlangen-Nurnberg, Erlangen, Germany.
We have investigated the antidepressant efficacy and safety of Hypericum perforatum (St. John’s wort) extract WS5572 in a double-blind, placebo- controlled multicenter clinical trial. 72 patients (WS 5572: 37, placebo: 35) with a diagnosis of mild to moderate major depressive disorder (according to DSM-IV criteria) were randomized in 42 days of treatment with either 300 mg WS5572 t.i.d. or placebo. […]
Responder rates were consistently higher in the Hypericum group.
Comparable group differences in favor of WS 5572 were also found for von Zerssen’s Depression Scale (D-S; self-rating), Clinical Global Impressions (CGI) and a global patient’s self-assessment (GPA).
Tolerability was very good in both groups, with no adverse drug reactions and no clinically relevant changes in safety parameters. The results indicate that Hypericum extract WS 5572 is an effective and well-tolerated drug for the treatment of mild to moderate major depressive disorder.
PMID: 11434406
Iperico: la pianta che cura la depressione
L’iperico è un ottimo rimedio contro la depressione lieve: ecco come quando utilizzarlo
Il nome iperico (Hypericum perforatum) deriva dal greco “hypo”, sotto, ed “erike”, erica, e quindi significa “pianta che cresce fra le eriche”. L’ iperico è una pianta spontanea che cresce lungo le strade o ai bordi dei campi, presente in pianura e nelle zone montane superiori dell’Europa, Africa e America settentrionale. Appartiene alla famiglia delle Ipericacee.
Tutti conoscono i suoi fiori giallo carico e i cui petali sono ricoperti di puntini neri, che, una volta fregati, tingono le dita di rosso.
L’ iperico è conosciuto anche come erba di S Giovanni: nel Medioevo, la notte della vigilia di questo santo, si metteva un mazzolino d’iperico sotto il cuscino, affinché apparisse in sogno e proteggesse dalla morte per un anno intero.
Iperico: proprietà terapeutiche
Assunto per via orale l’ iperico ha un’attività antidepressiva e sedativa confermata da numerosi test clinici controllati. Secondo recenti studi, la pianta avrebbe una buona attività antivirale. L’olio di iperico, tradizionalmente ottenuto per macerazione delle sommità fiorite in olio di oliva, presenta attività antinfiammatorie e cicatrizzanti.
Si può impiegare per il trattamento della depressione di lieve e media entità, ma anche per la depressione stagionale e quella dovuta a menopausa. Lo possono usare anche le persone colite da attacchi di panico. L’iperico è utle anche nel trattamento delle enuresi notturne e delle paure infantili, e lo si sta sperimentando nel trattamento degli effeti collaterali dell’AIDS.
Iperico: quando e come utilizzarlo
– Contro la Sindrome ansioso-depressiva: 50 gocce di tintura madre di iperico con un po’ di acqua 1-3 volte al giorno per due mesi. Interrompere un mese e, se necessario, ripetere il ciclo di trattamento. Per i bambini in età scolare, 15 gocce 1-3 volte al giorno.
– Influenza: stomatiti vescicolari, herpes simplex: assumere 300-900 mg di estratto secco di iperico al giorno.
– Gastrite: assumere un cucchiaino di olio di iperico. Per preparare l’olio, porre 90 g di sommità fiorite in 300 ml di olio di oliva. Far macerare per 6 settimane in una bottiglia ben chiusa, a temperatura ambiente, quindi esporre al sole per un giorno intero. Filtrare e conservare in bottiglie di vetro scuro, al riparo dalla luce e in un luogo fresco.
– Pelli arrossate e delicate, scottature e irritazioni della cute in genere: lavare la parte interessata con infuso di iperico (versare una tazza di acqua calda su 2 cucchiaini di iperico; lasciar riposare per 15 minuti, quindi filtrare e usare freddo). Applicare poi un leggero strato di olio di iperico.
Tratto da: riza.it
IPOCLORITO di SODIO (Sodium hypochlorite) – SaNaClOrin
La molecola che dopo oltre 15 anni di studi ho messa a punto è un prodotto naturale. Questa sostanza è presente in quantità minime nel corpo umano… ciò che io ho intuito è l’aumento efficace della percentuale. Questa sostanza agisce in maniera profonda restituendo al corpo la sua integrità. Elimina anche il codice genetico del patogeno non causando quindi recidive… in pratica in una seduta veloce di circa 50-60 secondi il paziente è guarito.
Il trattamento, quindi, essendo un prodotto assolutamente naturale non causa reazioni allergiche di alcun tipo ne controindicazioni. E’ meraviglioso osservarne l’effetto quasi immediato; sulle ustioni anche gravi quali possono essere quelle di II o III grado, eliminando istantaneamente le infezioni, favorisce velocemente la guarigione ed inoltre la sostanza ricostruendo la MEC (matrice extra cellulare) permette la guarigione perfetta della pelle (senza presenza di cheloidi…).
In percentuali basse è si un efficace disinfettante ma portata alle concentrazioni che sono state definite in 15 anni di studi il prodotto è un impareggiabile e ineguagliabile strumento di guarigione da circa 120 patologie siano esse di origine virale, batterica o fungina.
Perfetto rimedio anche per guarire da ustioni di I, II o III grado poiché oltre a creare uno strato contro le infezioni ricrea perfettamente la MEC (matrice extra cellulare) riportando la pelle allo stato naturale evitando i coleidi tipici del “dopo ustione”.
Per alcune patologie la guarigione è scontata ma ignorata, risolvere problemi comunissimi a milioni di persone facendoli vivere meglio (spesso con una semplice applicazione di 40-50 secondi…) senza costringerli alla disperazione fisica, sociale ed economica è un obiettivo raggiungibile, il silenzio sulle opportunità di trattamento a costo vicino allo zero è utile e “comprensibile” ai soli interessi veniali ma nocivo alle persone che, ignare di trattamenti diversi a basso costo sicuri ed efficaci, si dissanguano economicamente, recidivano
(vedi ad es. Herpes) e perpetuano all’infinito (vedi ad es. follicolite decalvante) le loro sofferenze con rischi e conseguenze fisiche a volte inenarrabili gravi, invalidanti e mortali (vedi ad es. Burulì).
Con questo prodotto è possibile trattare tantissime patologie sistemiche non infettive (qui non riportate per ovvi motivi ed estranei allo scopo di questo lavoro divulgativo) e infettive cutanee e/o mucose, umane e animali……quindi: dermatologiche, ginecologiche, urologiche, chirurgiche, oculari, odontoiatriche, otolaringoiatriche, tossiche, cosmetiche, ecc. e finanche, alcune patologie infettive neurologiche, addominali, setticemiche.
Uso terapeutico: Bagnare abbondantemente (non massaggiare) tutta la parte da curare con SaNaClorin (soluzione preparata appositamente questo uso) e lasciarla agire circa 60 secondi (1 minuto), dopo dichè lavarsi con dell’acqua e sapone a pH neutro.
Per le affezioni cutanee importanti batteri e/o da funghi, il trattamento puo’ essere rifatto dopo 2 giorni, comunque NON più di 3 nella settimana, a giorni alterni, in quanto gia’ 1 o 2 trattamenti sono in genere sufficienti, il terzo è solo per rifinire e riordinare il liquidi del tessuto (Terreno) sottocutaneo più profondo interessato, ma se non si curano le sempre presenti infiammazioni intestinali e le croniche disbiosi, quando si ha un qualsiasi sintomo, serve a poco riordinare il tessuto cutaneo in loco.
vedi Terapia del dott. Ruffini
IPPOCASTANO (Aesculum Hippocastanum L.) Corteccia
Gambe gonfie e pesanti e fragilità capillare; l’ippocastano è un rimedio adatto per riattivare la circolazione, combattere la cellulite ed i gonfiori. è̀ il metodo tradizionale più efficace nella lotta contro le vene varicose, usato già dalle nostre nonne.
Il suo principio attivo, la “escina” è utile per rafforzare le pareti venose riducendo fragilità e permeabilità dei capillari: contenere il gonfiore dei vasi sanguigni agevola la circolazione del sangue e di conseguenza allontana il rischio che si formino pericolosi coaguli.
Grazie anche alla presenza, all’interno della corteccia, di un composto ricco di vitamina P e attivo sul tono venoso, l’ippocastano svolge un’efficace azione di aumento della resistenza dei capillari sanguigni. I flavonoidi migliorano la circolazione sanguigna.
Per questo è utile nella cura dei sintomi dell’insufficienza venosa, in caso di varici o di fragilità capillare.
Vaso protettore, anti essudante ed anti infiammatorio sopra tutto nelle emorroidi.
Aumenta la resistenza dei capillari. Utile nelle flebiti, varicocele e per combattere le congestioni e l’ingrossamento della prostata, buon febbrifuga.
ISSOPO (Hisopus officinalis, Labiana) Pianta mediterranea è anche chiamata: “erba sacra degli ebrei” – è una pianta che può risultare tossica, evitare di superare le dosi: (45g in 1 lt d’acqua 3-4 tazze al di da addolcire con miele di eucalipto od altro);
Proprietà: Facilita l’espettoramento del catarro bronchiale ed aiuta nelle affezioni alle vie respiratorie e polmonari, antisettico, emoliente, stimolante, ipertensore, diuretico, sudorifero, digestivo, stomachico, vermifugo.
Utile in: Asma, raffreddori, bronchiti, tubercolosi, dermatosi, reumatismi, ipotensione, febbri, leucorree, parassiti intestinali, coliche, atonie digestive.
Uso esterno: sifilide, piaghe.
KALANCHOE, la pianta anticancro
Genere vegetale, che identifica oltre un centinaio di varietà di piante succulente della famiglia delle Crassulaceae. Nella medicina popolare dei Paesi dove crescono spontanee, queste piante sono tenute da sempre in alta considerazione e vengono impiegate per la cura di un gran numero di patologie.
In alcuni paesi dell’America Latina, come il Venezuela, il Perù e la Colombia, le Kalanchoe stanno assumendo un ruolo sempre più di rilievo nella lotta contro il Cancro e un’associazione spagnola no profit, la Dulce Revolución, si sta battendo per divulgare queste importanti informazioni anche qui, nel vecchio continente.
Infatti Josep Pàmies, agricoltore e studioso, nonché socio fondatore dell’associazione Dulce Revolución, non soltanto afferma che queste piante sono estremamente utili per il trattamento di tantissimi tipi di patologie di natura diversa (ipertensione, diabete, malattie psichiche, ecc..) ma soprattutto giura sulla sua efficacia nel contrastare e nel debellare il Cancro !
KAMBO (Phyllomedusa Bicolor)
Il Kambo risulta il più forte antibiotico e anestetico naturale finora conosciuto nel mondo ed è anche il più forte medicinale naturale per potenziare il sistema immunitario.
Un Stick Kambo è un bastoncino di legno, con sulla sua superficie le secrezioni secche di un verde brillante di una rana chiamata: Bicolor Phyllomedusa. “Kambo”, “Kampo” o “Sapo” è una medicina tradizionale usata dalle tribù amazzoniche indigene della regione amazzonica occidentale. La tribù Matsés tradizionalmente utilizza il farmaco per ottenere la forza, la mira e destrezza per la caccia. L’utilizzo di questo veleno di rana è condiviso da numerose altre tribù amazzoniche, tra cui il Matis, Kanamari, Kaxinawa, Katukina, Kulina, Yaminawa, Marubo, e le tribù Ticuna.
Kambo, Campu, Sapo, chiamato impropriamente il Vaccino della foresta: sono questi i nomi che stanno ad indicare la secrezione gelatinosa di una rana che vive nella parte nord-occidentale della foresta amazzonica, al confine tra Perù e Brasile, in Bolivia e Colombia. Il nome scientifico di questo anfibio è ‘Phyllomedusa Bicolor’’ oppure Giant Monkey Frog.
Il Kambo risulta il più forte antibiotico e anestetico naturale finora conosciuto nel mondo ed è anche il più forte medicinale naturale per potenziare il sistema immunitario.
Esso ha effetti a breve e lungo termine. Come scrive Peter Gorman nel suo articolo ‘Making Magic’: ‘a breve termine gli effetti sono uno stato di allerta, buon umore, maggiore resistenza alla stanchezza, una elevata capacità di concentrazione, un aumento di energia, una chiarezza mentale che può durare per diversi giorni e anche settimane. Gli effetti a lungo termine sono la resistenza alla fatica e il miglioramento delle proprie condizioni di salute. Con il Kambo abbiamo la possibilità di risvegliare il potenziale naturale del corpo. Le persone che ricevono regolarmente questo specie di vaccino, come anche viene spesso chiamato, hanno meno probabilità di ammalarsi e hanno molta energia in più per affrontare la vita. Il ripristino dell’ equilibrio naturale e il rafforzamento del sistema immunitario prevengono l’insorgenza di disturbi dovuti ai virus. Perfino il cancro non ha le condizioni per crescere e se c’è presenza di cancro nell’organismo, se trattato in tempo, questo diminuisce e scompare.
Per ottenere i migliori risultati si consiglia di utilizzare il Kambo con regolarità e in caso di malattie pesanti, di dipendenza e/o intossicazione da farmaci chimici, può essere utile fare una cura intensiva. Durante il trattamento, esso entra nel corpo attraverso il sistema linfatico, scansiona il campo energetico e inizia ad operare dove c’è un blocco, esattamente laddove ce n’è bisogno. Il processo di guarigione che si innesca è diverso per tutti e il trattamento deve essere prolungato o intensificato di conseguenza. Alcune persone guariscono dopo un solo trattamento, soprattutto pazienti con problemi agli occhi e alle orecchie. Per i pazienti affetti da dipendenze i risultati sono piuttosto rapidi.
Il Kambo ristabilisce il funzionamento naturale degli organi, il sistema endrocrino e il sistema immunitario.
Cosa il Kambo non può fare, è rimuovere l’origine di blocchi emotivi, provenienti da esperienze traumatiche. Con l’espulsione della bile dal pancreas si ottiene un notevole alleviamento dalle emozioni negative, ma la radice del problema che crea rancore e paura rimane. Per rimuovere blocchi emotivi profondi c’è un’altra ‘Medicina Sacra’ usata, anch’essa da millenni, dagli abitanti del Gabon: la Tabernanthe Iboga. Le proprietà di questa straordinaria pianta e del suo derivato chimico, l’Ibogaina, iniziarono ad essere studiate scientificamente nell’Ottocento.
La secrezione del Kambo viene fatta essiccare su bastoni di legno e può venire utilizzata in seguito riportandola al suo stato gelatinoso mescolandola con alcune gocce di acqua o di saliva. La ‘medicina’ viene applicata su piccoli fori fatti sulla pelle con la punta un bastoncino infuocato. L’effetto è immediato. La sostanza entra nel corpo attraverso il sistema linfatico. Il corpo si scalda, il cuore batte veloce, sorgere un senso di leggerezza e poi di nausea, che se troppa cessa quando la persona rigetta l’acqua che ha bevuto in anticipo o deve andare al bagno. Il momento più intenso del processo dura circa 15 minuti.
Gli indios conoscono modi diversi per somministrare questo vaccino e ogni tribù ha sviluppato rituali diversi corrispondenti a diverse funzioni. I katukina e i Matsés applicano ripetutamente il Kambo durante la notte che precede le loro battute di caccia. Questo e’il trattamento più intensivo. Il numero delle bruciature, la frequenza e lo scopo dei trattamenti variano nelle diverse tribù. Ma la ragione principale per tutti e’ quella di sbarazzarsi di ‘Panema’, un termine che potremmo tradurre con sfortuna, ma copre in realtà aree di significato da noi indicate da parole quali depressione, pigrizia, tristezza, irritazione.
Gli indios la considerano una condizione negativa che attrae difficoltà e malattie. La immaginano come una nuvola che copre il nostro campo energetico. Quando le cose non vanno bene, quando il cacciatore non coglie il bersaglio, quando il ragazzo si comporta male, allora è il momento giusto di prendere il Kambo. Tra i Matses il Kambo viene usato per disciplinare i ragazzi.
Come afferma Marcelo Gomes, la medicina Kambo, stabilisce un riallineamento dei chakra, marca una riorganizzazione fisica e psicologica, grazie alla quale le persone cambiano abitudini alimentari e modi di pensare. L’elemento con cui questa medicina e’ collegata è il fuoco. La combinazione di fuoco e acqua provoca una trasformazione alchemica. Attraverso un processo di combustione interna, tossine depositate a lungo nel corpo vengono espulse insieme all’acqua ingerita. E’ un processo di disintossicazione che non funziona solo a livello fisico ma anche a livello spirituale. L’applicazione della secrezione ci ricollega alla saggezza naturale del corpo, e ci fa vedere allo specchio abitudini negative, ci mostra cosa evitare e cosa fare per migliorare la nostra salute e la consapevolezza di noi stessi.
Accade spesso che durante i trattamenti riceviamo degli ‘insights’. L’insight è un messaggio che ci fa vedere cose che prima non vedevamo. Eccone un paio di esempi. I trattamenti di Kambo fanno accadere dei cambiamenti nella nostra vita in modo naturale, senza sforzo. In genere siamo abituati a pensare in maniera dualistica:‘Voglio cambiare questo’’Voglio smettere di fumare, etc. Tentiamo di raggiungere un certo obiettivo con la forza di volontà, in realtà stiamo mettendo in atto un combattimento contro noi stessi. Abbiamo fatto così per generazioni, chi più chi meno ci portiamo dietro questo bagaglio.
Con il Kambo è una saggezza naturale che si mette alla guida del nostro processo di guarigione. In maniera naturale diventiamo sempre più attenti, sappiamo ascoltare meglio i messaggi che il corpo ci manda. Un veleno esterno verrà riconosciuto più chiaramente come un veleno etc. Senza pensare sappiamo cosa fare e cosa non fare in una determinata situazione, facciamo la cosa giusta al momento giusto. “E come avere il libretto delle istruzioni in mano”. Diventiamo capaci di abbandonare abitudini malsane e nello stesso tempo ci liberiamo dalla schiavitù di idee che ci hanno imprigionato e che non rappresentano la nostra natura, ma qualcosa di fittizio che vi ci si è attaccato sopra. Le nostre idee, tanto più vi siamo attaccati, rappresentano il principale ostacolo che blocca la guarigione. Il messaggio che mandiamo a noi stessi tramite i pensieri che produciamo determina la nostra vita. Ci muoviamo in uno spazio di possibilità limitato dai presupposti impliciti e spesso non consapevoli creati dal nostro pensiero. Una guarigione senza l’intenzione di guarire non e’ possibile. Così come non è possibile guarire se non crediamo di poterlo fare – da soli o con l’aiuto di qualche santo. L’ego si arrocca nel suo castello difensivo e si erge ad imperatore nel nostro territorio che è in realtà molto più vasto dell’ego. La guarigione diventa allora una sorta di minaccia. Guai a chi prova a toglierci l’osso. Il Kambo ci offre l’energia che di solito non abbiamo, ma di cui abbiamo assolutamente bisogno per fare un processo di trasformazione interiore. Rimuovendo la nube chiamata ‘Panema’ dal nostro campo energetico, diveniamo più aperti a ricevere l’energia che siamo oltre definizioni e concetti, che in termini spirituali viene chiamata Spirito. Tratto in sintesi da: kambomedicinaitalia.org
KAMU KAMU (Myrciaria dubia) Arbusto di piccole dimensioni che si trova in tutta la foresta Amazzonica, soprattutto nelle zone paludose ed inondate. Cresce fino a due-tre metri circa e possiede grandi foglie leggere ed i suoi frutti, di colore arancione chiaro, hanno recentemente avuto l’attenzione da parte del mondo intero.
Utile per apportare la vitamina C ed i nutrienti di cui l’organismo necessita per mantenere il naturale stato di benessere.
Il frutto del Kamu Kamu è la più elevata fonte di vitamina C esistente al mondo. Esso viene coltivato in modo selvatico in tutta la regione delle Amazzoni ed alcuni gruppi stanno cominciando a stabilire dei metodi di coltivazione per questa nuova risorsa della foresta pluviale. Rispetto alle arance, il Kamu Kamu fornisce un quantitativo di vitamina C trenta volte maggiore, un quantitativo di ferro 10 volte maggiore, un apporto di niacina tre volte superiore, una quantità doppia di riboflavina ed il cinquanta percento in più di fosforo.
Il Kamu Kamu è consigliato in tutte le situazioni in cui è necessario un apporto di vitamina C: problemi circolatori, infezioni batteriche e virali tra cui l’herpes, per prevenire i malanni dovuti alla stagione invernale, ipertensione.
La Vitamina C è una vitamina idrosolubile ed è considerata uno dei più importanti antiossidanti a livello dei fluidi extra cellulari. Protegge la vitamina A, la vitamina E e molte vitamine del gruppo B dall’ossidazione ed ha la capacità di rigenerare la vitamina E a partire dal radicale tocoferile. Contribuisce all’eliminazione di alcune sostanze chimiche e di alcuni metalli pesanti tra cui il piombo e possiede proprietà di fotoprotezione, assorbendo sia i raggi UVA che UVB. Interviene, inoltre, in numerosi processi cellulari come il metabolismo del collagene (la sua carenza determina ad esempio fragilità vasale), la sintesi di neurotrasmettitori, la produzione di anticorpi, l’attività fagocitaria dei leucociti e la biosintesi della carnitina che permette l’ingresso di sostanze energetiche nella cellula.
La vitamina C, inoltre, intensifica la fagocitosi, aumenta i livelli di interferone e stimola la motilità dei macrofagi e dei neutrofili.
Bibliografia:
Franco, M. R. et al. “Volatile composition of some Brazilian fruits: umbu-caja (Spondias citherea), camu-camu (Myrciaria dubia), araca-boi (Eugenia stipitala), and cupuacu (Theobroma grandiflorum).” J. Agric. Food Chem. 2000 Apr.; 48(4): 1263-65.
Justi, K. C., et al. “Nutritional composition and vitamin C stability in stored camu-camu (Myrciaria dubia) pulp.” Arch. Latinoam. Nutr. 2000 Dec.; 50(4): 405-8.
Kleszczewska E. “The role of vitamin C in absorption and dismissing of ions of metals”. Pol. Merkuriusz Lek. 11(66):539-42. 2001.
Zapata, S. M., et al. “Camu-camu Myrciaria dubia (HBK) McVaugh: chemical composition of fruit.” J. Sci. Food Agric., 1993; 61(3); 349-51.
KAMUT (Triticum turgidum subsp. turanicum) – Cereale, Grano, Frumento duro
Il cereale con marchio esclusivo Kamut® (USA) è un antenato del grano duro moderno, come il farro è un antenato del grano tenero. è stato scoperto, migliaia di anni fa, nella “mezzaluna fertile”, la regione situata fra l’Egitto e la Mesopotamia.
Il Frumento orientale o grano grosso o Khorasan – lo chiamiamo con il suo nome tramandato, comune e «pubblico», mentre Kamut è un nome di fantasia registrato – è una specie appartenente allo stesso gruppo genetico del frumento duro: presenta un culmo (fusto) alto anche 180 cm; ha la cariosside (chicco) nuda e molto lunga, più di quella di qualunque altro frumento; è originario della fascia compresa tra l’Anatolia e l’Altopiano iranico (Khorasan è il nome di una regione dell’Iran); nel corso dei secoli si è diffuso sulle sponde del Mediterraneo orientale, dove in aziende di piccola scala è sopravvissuto all’espansione del frumento duro e tenero.
Il Kamut viene coltivato, esclusivamente sotto contratto, negli Stati Uniti nell’area nord-orientale e centrale del Montana, nell’area nord occidentale del Nord-Dakota, e in Canada negli stati d’Alberta e del Saskatchewan
Dopo un lungo periodo di oblio, questo cereale è stato riscoperto e oggi sta riacquistando il posto che merita nell’alimentazione contemporanea.
Il cereale con marchio Kamut (il “grano Kamut”) ha un sapore intenso che ricorda il burro. Rispetto al grano duro classico, contiene dal 20 al 40% in più di proteine e presenta percentuali più elevate di amminoacidi vitamine e minerali, oltre che caratteristiche di elevata digeribilità. Questa varietà estiva del seme gobbo, cresce meglio nelle medesime regioni rispetto al durum. Non ha mai subito le alterazioni delle tecniche di manipolazione dell’agricoltura moderna, che sacrificano sapore e contenuto nutrizionale a vantaggio di rendimenti elevati.
è stato dimostrato che in confronto agli altri tipi di grano il kamut è in grado di dare un apporto energetico molto maggiore ed è, a buon ragione, considerato uno dei cereali più completi dal punto di vista nutrizionale.
Il kamut ha un contenuto di acqua pari al 9,8%, le proteine sono presenti in misura del 17% circa, mentre troviamo un 68% di carboidrati e un 2% di fibre alimentari grezze. Come per gli altri tipi di grano il colesterolo è assente.
Tra i minerali annoveriamo il calcio, il ferro, il magnesio, il fosforo, il potassio, il rame, lo zinco, il sodio ed il selenio.
Tra le vitamine presenti alcune del gruppo B (tiamina, riboflavina, vitamina B6) e vitamina E, quest’ultima presente in quantità pari al 30% in più rispetto al grano comune. Molto importante, in ultimo, la presenza di molti aminoacidi con una concentrazione di molto superiore a quella del grano tradizionale.
Questo cereale è ricco di proteine, amminoacidi, vitamine e minerali ed è caratterizzato da un alto livello di digeribilità.
Esso viene prodotto esclusivamente tramite coltivazione biologica in diverse aree del mondo, nell’ambito del sostegno agli agricoltori biologici mediante progetti agricoli regionali durevoli.
La grande notorietà che il kamut ha guadagnato nel tempo è dovuta soprattutto alla sempre maggiore diffusione delle allergie alimentari; dopo lunghi studi condotti in Usa è stato infatti dimostrato che circa il 70% delle persone che non tollerano il grano tradizionale a causa di reazioni allergiche, NON possono tranquillamente consumare il kamut, ma lo devono assumere con attenzione.
Le stesse indicazioni non valgono però per chi è celiaco; il kamut, allo stesso modo del grano, contiene glutine e non può quindi essere consumato dalle persone intolleranti al glutine.
Molto apprezzate, oltre alle proprietà nutritive, la sua buona digeribilità e assimilabilità. Da sottolineare la presenza di selenio, che, grazie alle sue proprietà antiossidanti, è in grado di proteggere l’organismo dagli effetti dei tanto temuti radicali liberi.
KAWA KAWA (Piper méthisticum Piperacea) Radice
In Polinesia é da secoli impiegato come CALMANTE- RILASSANTE naturale e preparatore al sonno.
Nel fitocomplesso del kawa-kawa, oltre a flavonoidi e chetoni, sono stati isolati e identificati come principali responsabili dell’attività terapeutica della pianta dei composti chiamati “kavapironi” (utilizzati per la standardizzazione degli estratti di Kava), ai quali sono state attribuite proprietà ansiolitiche, anticonvulsivanti, spasmolitiche, analgesiche e antimicotiche.
Sedativo del sistema nervoso centrale. Causa pigmentazione della pelle.
Utile come battericida, antiputrido, sedativo nelle cistiti, prostatiti, blenorragia, priapismo, vaginiti, salpingiti.
Sostanze contenute: Amido, Diidrokawina, Diidrometisticina, Dimetossiyangonina, Flavorawina, Kawaina, Metisticina, Yangonina.
Bibliografia:
KAVA – Cochrane Database Syst Rev 2001;4:CD003383 – Kava extract for treating anxiety (Cochrane Review).
Pittler &NA; &, M &NA; &, Edzard &NA; &, E &NA; &. Department of Complementary Medicine, University of Exeter, 25 Victoria Park Road, Exeter, UK, EX2 4NT.
BACKGROUND: Synthetic anxiolytic drugs are effective for anxiety, but they are burdened with adverse events. Constraints on resources and time often render treatments such as psychological interventions impracticable.
Thus, an effective and safe oral medication would be of considerable interest and a welcome addition to the therapeutic repertoire. OBJECTIVES:
To systematically review the evidence regarding the efficacy and safety of kava extract for the symptomatic treatment of anxiety. SEARCH STRATEGY:
Computerized literature searches were performed in the databases Medline, Embase, Biosis, AMED, CISCOM and the Cochrane Library (all from their respective inception to June 1998). The search terms used were kava, kawa, kavain, Piper methysticum and Rauschpfeffer (German common name for Piper methysticum). Manufacturers of kava preparations and experts on the subject were contacted and asked to contribute published and unpublished material.
In addition, our own files were searched and the bibliographies of all of the studies identified were scanned for further trials. There were no restrictions regarding the language of publication.
SELECTION CRITERIA: Randomized, double-blind trials of oral kava extract mono-preparations for the treatment of anxiety were included. Trials comparing kava with placebo were included. Trials assessing kava as one of several active constituents in a combination preparation or as a part of a combination treatment were excluded.
DATA COLLECTION AND ANALYSIS: All publications were blinded prior to assessment by a person not involved in the study. Data on patients, interventions, methods, results and adverse events were extracted systematically. Methodological quality of all trials was evaluated using the scoring system developed by Jadad and colleagues. The screening of studies, selection, data extraction and the assessment of methodological quality were performed independently by the two reviewers. Disagreements in the evaluation of individual trials were resolved through discussion.
MAIN RESULTS: Seven trials met the inclusion criteria. All of the reviewed trials suggest superiority of kava extract over placebo. The meta-analysis of three studies using the Hamilton Anxiety Score as a common outcome measure suggests a significant differential treatment effect in favour of kava extract (weighted mean difference: 9.69, 95% confidence interval: 3.54 – 15.83). Adverse events as reported in the reviewed trials were mild, transient and infrequent.
REVIEWER’S CONCLUSIONS: These data imply that kava extract is superior to placebo and relatively safe as a symptomatic treatment for anxiety. These findings warrant further and more rigorous investigations into the efficacy and safety of kava extract.
PMID: 11687196
KEFIR Prodotto derivato dallo yogurt, è una bevanda vecchia di millenni degli Armeni, la popolazione più longeva della terra.
Si tratta di un derivato dal fungo del latte di capra o di mucca, questi funghi provocano anche la fermentazione alcolica con produzione di piccole quantità di alcool e di anidride carbonica; esso è una sostanza liquida e molto meno densa dello yogurt e quindi non appesantisce la digestione, non contenendo grassi, questo per quanto riguarda il Kefir dal latte.
Vi diamo la ricetta per produrre 2 lt. di Kefir d’acqua:
Prendere un vaso con apertura grande in vetro e con chiusura ermetica; 6 cucchiai del fungo adatto; 100 grammi di zucchero; 2 o 3 fichi secchi aperti oppure prugne od altra frutta a seconda dei gusti; 1/2 limone con scorza, lavato molto bene.
Riempire il contenitore di acqua (la più pura possibile) mescolare gli ingredienti e chiudere con l’apposito tappo; lasciare per 3 giorni a fermentare; ogni 24 ore mescolare il contenuto; al 3° giorno passare con un colino il tutto e spremere il limone nel liquido.
Ogni ciclo di fermentazione il fungo aumenta di 1/3 di volume, per cui lo potete regalare qualcun altro. Ricordarsi di lavare sempre molto bene il fungo ed il vaso ogni volta che lo riutilizzate; il fungo si mantiene in acqua zuccherata per parecchi giorni.
E’ un ottimo prodotto naturale contro i funghi e quindi contro la “candida” che tendono a colonizzare anche i corpi degli umani, intestino e mucose.
KELP (Alga Kombu) Fonte naturale di iodio ed oligoelementi; ricco di una speciale fibra che aiuta la riduzione del colesterolo; cardiotonico, antibiotico e nutriente.
KIWI (Actinidia chinensis) Contiene alte dosi di vitamina C e K; ottimo per le stipsi; leggero lassativo. Pianta originaria della Cina (nota con il nome yang-tao). Il nome kiwi è stato dato alla pianta in Nuova Zelanda (dal nome dell’uccello che rappresenta il simbolo di questa nazione); è proprio in Nuova Zelanda che ebbe inizio la coltivazione intensiva dei kiwi che poi si è diffusa in molte altre nazioni. Attualmente l’Italia è il maggior produttore mondiale di kiwi (300.000 tonnellate su 800.000 globali).
La varietà Hayward costituisce il 95% delle coltivazioni ed è stata selezionata in Nuova Zelanda nel 1920. Il kiwi nostrano è reperibile sul mercato da novembre a giugno, mentre negli altri mesi si tratta di frutta proveniente dall’estero.
I kiwi vengono soprattutto consumati freschi, ma possono anche essere utilizzati per la preparazione di conserve, macedonie, marmellate, sciroppi e succhi. Dal punto di vista nutrizionale, il kiwi è simile alla frutta nostrana, ma vanta una quantità di vitamina C superiore a quella degli agrumi. Infatti nel kiwi ci sono 85 mg di vitamina C ogni 100 g, mentre in arance, limoni e pompelmi la quantità varia fra i 50 e i 60 mg.
KOMBUCHA è un cibo antico ed un prodotto curativo proveniente dall’Asia.
Il kombucha non è né un fungo (anche se così viene definito), né un’alga né un lichene né tanto meno una spugna: è il risultato della simbiosi tra microrganismi, acido acetico e lievito, cioè un processo di fermentazione durante il quale il lievito trasforma una parte dello zucchero in alcol e anidride carbonica, mentre i microrganismi trasformano la restante parte in cellulosa, sostanza decisiva per la crescita del kombucha.
Il “fungo” consiste in una membrana robusta e gelatinosa della forma di un disco piatto. Vive in una soluzione nutriente di tè e zucchero, nella quale si moltiplica costantemente attraverso la germinazione.
Il disco del kombucha si estende prima sull’intera superficie del tè e successivamente acquista spessore.
Se trattato correttamente esso crescerà robusto, germinerà e accompagnerà il suo possessore per tutta la vita. Durante il processo di fermentazione, il kombucha effettua diverse complicate reazioni nel tè in cui viene collocato. Il kombucha del tè si nutre dello zucchero e, in cambio produce altre preziose sostanze che immette nella bevanda: acido glucoronico, acido lattico, vitamine, aminoacidi, sostanze antibiotiche e altri prodotti.
Il kombucha del tè è perciò una reale fabbrica biochimica in miniatura.
Questo medicamento arrivo’ in Europa occidentale attraverso la Russia, in seguito al crescente interesse nei metodi curativi orientali.
In questi paesi il Kombucha era considerato una deliziosa bevanda salutare e un integratore di una dieta bilanciata. Nel suo viaggio verso il mondo occidentale, pare che questa bevanda abbia compiuto dei miracoli. Di conseguenza al Kombucha sono stati dati vari nomi: il fungo magico, il fungo miracoloso e gelatina della gotta.
Il Kombucha è composto da un certo numero di batteri e di speciali colture di fermenti in una relazione simbiotica. Questo organismo vivente fermenta il Tè zuccherato per diventare la bevanda Kombucha.
Il sapore rinfrescante da una sensazione di benessere.
La quantita’ di fermenti vivi che contiene da’ alla bevanda una vitalita’ che continua anche dopo essere stata decantata nella bottiglia. Il Kombucha è diventato sempre più ricercato come aiuto nella prevenzione di molte malattie.
I più famosi risultati delle ricerche provengono dall’ Universita’ di Omsk in Russia e, in occidente, da quella condotta dal Dottor Rudolf Sklenar: la sua ricerca è menzionata spesso nella stampa tedesca.
Egli giunse dalla Germania Est, dove il Kombucha è stato adoperato dalla gente comune si dall’inizio del secolo.
Il Dottor Sklenar uso’ il Kombucha con successo per trattare diabete, alta pressione sanguigna, tutti i tipi di problemi digestivi, malattie dello stomaco e dell’intestino, reumatismi e gotta.
L’area di lavoro più importante del Dottor Sklenar divenne divenne il trattamento biologico del cancro, ed egli integro’ il Kombucha in tale programma. I suoi metodi di cura erano talmente efficaci, che furono adottati da molti dottori.
Una societa’ che porta il suo nome, oggi produce la bevanda e le pastiglie di Kombucha.
Resoconti concernenti successi terapeutici vengono spesso generalizzati e passati di mano, senza essere sottoposti ad ulteriori ricerche. Per quanto riguarda le erbe medicinali, ad esempio, l’idea generale è che esse possano soltanto guarire e che non abbiano negativi effetti collaterali. In realta’, cio’ che puo’ essere di rimedio a qualcuno, potrebbe risultare l’opposto per qualcun altro.
Questo tè sembra essere un miracoloso rimedio per molti tipi di persone sofferenti. I ricercatori hanno scoperto che il fungo contiene tre elementi base, senza i quali il corpo non puo’ funzionare.
I più noti effetti del bere Kombucha sono:
– è un salutare rimedio contro varicella e fuoco di Sant’Antonio.
– riduce la formazione di rughe
– scoraggia la formazione di cancro
– previene sintomi sfavorevoli della menopausa
– ripristina l’acutezza visiva
– rinforza i muscoli delle gambe
– guarisce le artriti
– migliora la pulsione sessuale
– cura il sudore dei piedi, la costipazione, i dolori articolari e della schiena
– guarisce gli ascessi
– guarisce le arterie occluse
– rinforza i reni
– guarisce cataratte e malattie cardiache
– rida’ appetito e guarisce i disturbi del sonno
– riduce la probabilita’ di calcoli e problemi al fegato
– riduce l’obesita’ e blocca la diarrea
– cura le emorroidi
– aiuta in condizioni di calvizie.
Tratto da: kombucha-italia.freeservers.com
KUDZU – estratto, CONTRO la SINDROME METABOLICA – Fastidiosa o nutriente ?
Forse per l’ambiente ma non per la salute dell’uomo. Il Kudzu, il vitigno selvatico che ha invaso quasi dieci milioni di ettari nel sud degli Stai Uniti, sarebbe utile non solo per il cuore ma anche contro la sindrome metabolica, patologia che mette in correlazione diabete, obesita‘ e malattie cardiovascolarie e che, in Italia, interessa circa 14 milioni di individui: il 25% degli uomini e il 27% delle donne.
A dirlo uno studio condotto dagli scienziati americani dell’Alabama e di Iowa, pubblicato su ACS, Journal of Agricultural and Food Chemistry. Gli estratti della radice di questo vitigno, utilizzati da secoli nella medicina cinese come alimento salutare, contengono – secondo gli studiosi – isoflavoni, sostanze alimentari che testate su topi hanno garantito un abbassamento del colesterolo, della pressione arteriosa, della glicemia e dei livelli di insulina. By ASCA – Roma, 31 ago 2009
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