INDICE Prodotti Naturali e FITOTERAPICI e NON, in Ordine Alfabetico |
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CAFFE’ (Coffea arabica Rubiacee) Originaria dell’Abissinia, Eritrea, si è acclimatata in Arabia, Africa tropicale e Brasile, fu introdotta in Europa e precisamente in Francia sotto il re Luigi XIV.
Il contenuto come tutti i prodotti agricoli varia a seconda del tipo di terreno di coltura ed a quale latitudine viene coltivato.
Contiene quando è crudo, protidi, (8-14%), lipidi (12-14%), glucidi (6%), minerali (4-5%), magnesio, potassio, acido fosforico, manganese, rame, zinco, rubidio, fluoro, iodio; vitamine PP (16-26); caffeina, trigonellina.
La torrefazione aggiunge acido oleico, caprico, linoleico, palmitico ed un elemento tossico complesso: la caffeo tossina (0,007). La bevanda caffè non contiene lipidi e rimangono solo tracce di glucidi e protidi, oligo elementi (minerali), la vitamina PP e caffeina 110 mg x cm3.
Indicato nelle fatiche muscolari ed intellettuali.
Ottimo per fare i Clisteri (salvo per i malati di problemi cardiaci), vedi Idrocolon terapia
CAJEPUT (Malaleuca leucadenron, Mirtacee) (Malaleuca leucadenron, Mirtacee) (Malaleuca leucadenron, Mirtacee) (Malaleuca leucadenron, Mirtacee)
Albero diffuso in Filippine, Molucche e Malesia. E’ un’essenza distillata dalle foglie e dai germogli.
Proprietà: vermifughe, antispasmodiche, antinevralgiche, antisettiche.
Utile in: Enteriti, parassitosi, coliti, cistiti, uretriti, laringiti, faringiti, affezioni di tutte le vie respiratorie, asma, spasmi gastrici, vomuti, mestrui dolorosi, gotta, reumatismi, epilessia, isteria.
Uso esterno: Laringite cronica, nevralgie dentarie, reumatiche, piaghe, dermatosi.
CALAMO AROMATICO (Acorus Calamus L.) Rizoma, Radici. Pianta acquatica originaria dell’Asia, molto diffusa in tutta Europa, comune nei luoghi paludosi e’ dotata di rizoma profumato dal quale si sviluppano lunghe foglie verdi lineari a foggia di spada e uno scapo florale che all’apice reca una spiga composta da piccolissimi fiori giallo verdastri fittamente appressati. La fioritura avviene dalla fine primavera all’estate. La pianta può raggiungere il metro e mezzo d’altezza.
Si utilizza il rizoma, il quale può avere un diametro anche di due centimetri. La raccolta si effettua agli inizi della stagione autunnale. La radice viene pelata, tagliata a fette e fatta essiccare. La conservazione non è delle più facili in quanto il rizoma può essere infestato da vermi. Usato in dosi elevate il rizoma fresco provoca il vomito.
È utilizzato, principalmente in India, per la terapia di numerose malattie. L’olio essenziale estratto dalle radici causa il cancro nei ratti.
Contiene parecchi principi attivi: Asarone, Beta-asarone, Camfene, Cariofene, Eugenolo, Olii volatili, Pinene, amari, tannini, amidi, aldeidi, oltre ad un olio essenziale che ha proprietà anticonvulsive. La radice viene impiegata come digestivo, carminativo e diuretico. Per uso interno può essere utilizzata sotto forma di decotto, infuso polvere e macerato nei casi di inappetenza problemi digestivi e diaree. Per uso esterno si può utilizzare l’infuso per effettuare gargarismi contro le angine e per bagni e semicupi nella cura del rachitismo.
Facilita l’espulsione dei gas dall’apparato intestinale; Agisce sul sistema nervoso centrale inducendo stati depressivi; Causa allucinazioni.
Diuretico, lassativo, provoca il vomito se occorre. Ha una azione sedativa ed analgesica.
E’ utilizzato negli stati febbrili continui ed intermittenti, nelle malattie nervose tipo: epilessie, isterismo, nevrastenie, forme dispeptiche, gotta.
Il calamo aromatico non trova impiego in cucina anche se dalla radice si estrae un olio aromatico che viene utilizzato sia per scopi alimentari che in cosmesi. Un tempo il rizoma veniva utilizzato per aromatizzare la birra. Il suo aroma benche’ di sapore amaro, ricorda vagamente quello del mandarino.
CALENDULA (Calendula Officinalis L.) Fiori
Ottimo regolatore del ciclo mestruale ed attenua i dolori delle stesse. Ha azioni depurative e anti spasmodiche.
E’ ottimo cicatrizzante, utile nell’itterizia e nei disturbi epatici. Aiuta il deflusso della bile e provoca sudorazione. Disinfettante, utile nella varicella.
Usata come impacco, è nota per accelerare la guarigione delle ferite. Ma quello che fa sulla pelle, lo fa sulla mucosa digestiva. Riduce l’infiammazione dell’intestino e tutte le ulcere dalla bocca al colon, attraverso lo stomaco e il duodeno (prima parte dell’intestino tenue).
Ecco come coltivare in modo biologico naturale la calendula
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CAMOMILLA ROMANA (Anthemis Nobilis L.) Fiori e Foglie
Utile in: nelle ulcere, dentizione dolorosa dei bambini, digestioni difficili, nel meteorismo, nelle gastriti acute, anti spasmodico, antinevralgico serve a calmare i crampi addominali, antibatterico, tonico, aperitivo, stimolante gastrico, vermifugo, febbrifugo. Ottima per i clisteri.
Regolatore del flusso mestruale, utile nel caso di turbe nervose. Antiflogistico gastro intestinale, combatte le contrazioni ed il raffreddamento dello stomaco; azione anti allergica e riparatrice dei tessuti dello stesso.
Uso esterno: infiammazioni oftalmiche (occhi), dermatosi, piaghe, scottature, eczema, pruriti, dolori reumatici e gottosi.
CANAPA Acquatica (Eupatorio Cannabinum) Erba
Lassativo, stimola la digestione, diuretico
CANAPA (Cannabis sativa) Pianta
Pianta utilizzata da tempi remoti anche in Medicina Naturale. La data più antica conosciuta è il 2737 prima dell’Era Volgare.
Ha proprietà terapeutiche (un centinaio) di cui si è voluto far perdere, per ovvie ragioni (poter vendere i farmaci), tutte le indicazioni, con la scusa che essa è una che (se utilizzata attraverso il fumo) provoca stati alterati di coscienza e diviene una droga procurando psico dipendenza.
Si conoscono meglio le indicazioni terapeutiche pianta (utilizzata nella sua forma naturale) di questa pianta, che nessun altro farmaco; nessuna morte è stata segnalata nei millenni di utilizzo, mentre per gli utilizzatori dei farmaci ogni giorno ne muore qualche d’uno; è molto utile per diminuire fortemente le pressioni intra oculari e ciò senza effetti collaterali; è utile nelle affezioni alle vie respiratorie e sopra tutto nell’asma e nelle bronchiti anche dei bambini;
E’ anche il medicamento più esperimentato, da migliaia di anni; ha notevoli proprietà espettoranti, dilata i bronchi e permette di eliminare alcune effetti del fumo; utile per l’epilessia, il cancro “glaucoma”, la sclerosi a placche; potrebbe facilmente sostituire il 70% dei farmaci oggi in commercio; è utilissima per i malati terminali per aiutarli a morire più serenamente.
Una sua variante viene utilizzata per tessere vestiti, panni, tessuti, scarpe, ecc.
Pronta la marijuana “innocua”
I ricercatori Usa creano nuovi farmaci basati sull’erba, ma senza gli effetti della droga
NEW YORK — Sta per nascere lo spinello «innocuo», a base di marijuana ma senza le proprietà allucinogene della foglia a cinque punte: l’annuncio viene dato dal «Wall Street Journal», che fa il punto sulla ricerca medica legata alla cannabis. Ormai sembra accertato, e la conferma viene anche dall’accademia americana delle scienze, che la marijuana è molto utile per curare la nausea, ovviare alla perdita di appetito degli ammalati di Aids e superare alcune crisi legate alla chemioterapia. Ma l’uso medicinale delle canne non ha ancora sfondato: governi e parlamenti credono che sia un imbroglio e non si fanno convincere troppo facilmente.
Di qui il tentativo, non più solo di scienziati isolati, ma ormai anche delle grandi industrie farmaceutiche, tipo Pfizer o Novartis, di trovare un tipo di marijuana depurato dalle proprietà trasgressive. «Un antidolorifico che non dà piacere», secondo il «Wall Street Journal», che presenta una carrellata di vari metodi tentati per la «depurazione» della foglia proibita e per la sua somministrazione.
Il vero problema, spiega il quotidiano, è come eliminare o attenuare il Thc, che è la sostanza più psicoattiva della cannabis, lasciando le altre sessanta che potrebbero avere effetti molto benefici.
Per la somministrazione della marijuana medica si ipotizzano vari sistemi, come quello dei cerotti, già usati per il mal di macchina o per smettere di fumare, o quello delle iniezioni epidurali.
La GW corporation, una industria britannica che ha avuto il permesso dal governo di Sua Maestà di coltivare 50mila piante, producendo 15 tonnellate all’anno di marijuana per ricerca scientifica, ha messo a punto una sorta di macchinetta grande come un cellulare, che serve a iniettare a intervalli regolari un antidolorifico nonallucinogeno.
La macchinetta non permette di superare la dose massima giornaliere di liquido.
Un altro, insolito sistema è stato scoperto da Mahmoud Sohly.
Con la stessa gestualità solenne di un sacerdote che mostra l’ostia sacra ai fedeli, Sohly alza lentamente le braccia e presenta il frutto di dieci anni di ricerca scientifica all’università del Mississippi.
Che cosa nasconde il professore tra le dita ? «E’ una supposta rivoluzionaria alla marijuana», spiega ai giornalisti increduli. «Ed è un nuovo modo per beneficiare delle proprietà terapeutiche della cannabis, senza risentire degli effetti allucinogeni della pianta.
(ar.zam.)
CANESTRO Erba calmante, fiori e foglie, antisettico, cicatrizzante, calmante, anti infiammatorio, decongestionante, calma ansia, depressione ed è utile nelle insonnie.
CANNA da ZUCCHERO (Saccharum officinarum)
Proveniene dall’America centrale, in particolare a Cuba e nella zona caraibica. Si utilizza l’involucro ceroso che riveste i fusti della canna da zucchero.
Contenuto: I policosanoli sono una miscela di alcooli alifatici primari ad alto peso molecolare isolati dalla canna da zucchero
La canna da zucchero contiene i policosanoli, una miscela di alcooli alifatici primari isolati dal Saccharum officinarum (Canna da zucchero), il cui componente principale è rappresentato dall’octacosanolo. Altri componenti rilevanti sono il triacontanolo, il dotriacontanolo e il tetracontanolo.
Si consiglia l’estratto secco titolato in policosanoli espressi come octacosanolo min. 60%. La sua dose media è di 10-20 mg al giorno in una o due dosi giornaliere, da assumere preferibilmente a stomaco vuoto.
Proprieta’: anticolesterolo, antiaggregante piastrinico, atisclerotica. I policosanoli, contenuti nella canna da zucchero, riducono il colesterolo totale il colesterolo LDL (cosiddetto cattivo) e aumentano il colesterolo HDL (cosiddetto buono). Una dose giornaliera di 10 mg di policosanoli ha un’elevata efficacia nella riduzione del colesterolo totale con una tollerabilità migliore se paragonata alla cura con le simvastatine. I policosanoli hanno inoltre una buona azione antiaggregante piastrinica, assai vicina a quella dell’acido acetilsalicilico. Aiuta a combattere lo sviluppo delle placche aterosclerotiche nei vasi sanguigni.
Si è visto che i policosanoli inibiscono anche in modo significativo la generazione dei dieni coniugati e della malondialdeide, sostanze che si formano quando l’organismo viene aggredito dai radicali liberi; i policosanoli quindi inibiscono in modo significativo l’ossidazione del colesterolo LDL nell’uomo da parte dei radicali liberi, e questa ossidazione è proprio il fattore scatenante della progressione della malattia aterosclerotica .
Uno dei principali fattori di rischio cardiovascolare è notoriamente un livello di colesterolo più elevato della norma. Oggi si ritiene che i valori di colesterolo totale non debbano superare i 210 mg/dl, quelli di colesterolo LDL (quello cosiddetto cattivo) i 130 mg/dl, mentre quelli di colesterolo HDL (quello cosiddetto buono) devono essere superiori a 40 mg/dl.
Studi clinici ed epidemiologici hanno dimostrato che valori eccessivi di colesterolo totale e di colesterolo LDL sono direttamente correlati con l’incidenza di malattie cardiovascolari, particolarmente di cardiopatie coronariche.
Le prime prove di questa correlazione sono emerse da un celebre studio a lungo termine, condotto su oltre 5.000 abitanti di Framingham (Massachusetts, USA). Questo ha dimostrato che ogni punto di aumento percentuale del colesterolo è associato a un aumento del 2-3% nell’ incidenza di queste cardiopatie.
Il meccanismo d’azione dei policosanoli consiste nell’inibizione della sintesi dell’enzima HMG-CoA reduttasi. Questo enzima regola un passaggio chiave nella biosintesi del colesterolo, trasformando il 3-idrossi-3-metilglutaril Coenzima A (un precursore del colesterolo) in mevalonato (un altro precursore del colesterolo). Siccome mediamente il 70% del colesterolo è fabbricato dal nostro organismo, l’inibizione della sintesi del colesterolo in particolare a livello della HMG-CoA reduttasi risulta una delle vie più efficaci per abbassare i livelli plasmatici di colesterolo (15-16).
Diversi studi clinici nell’uomo fatti sinora indicano che i policosanoli, a dosi comprese tra 10 e 20 mg al giorno, riducono il colesterolo totale tra il 17 e il 21%, il colesterolo LDL (quello cosiddetto cattivo) tra il 21 e il 29% e aumentano il colesterolo HDL (quello cosiddetto buono) tra l’8 e il 15% in pazienti con ipercolesterolemia endogena su base familiare.
Sono stati pubblicati anche alcuni studi clinici fatti su pazienti con ipercolesterolemia endogena e diabete mellito. Anche in questo caso i policosanoli hanno ridotto in modo molto evidente il colesterolo totale, il colesterolo LDL e i trigliceridi e hanno aumentato il colesterolo HDL, senza influenzare in modo apprezzabile la glicemia. In questi pazienti i policosanoli hanno causato anche una lieve ma significativa riduzione della pressione arteriosa (2-3-4-5). Sono stati anche pubblicati studi clinici fatti con policosanoli estratti dal germe di grano o dal riso rosso in pazienti con ipercolesterolemia endogena. Si è visto che la riduzione del colesterolo totale, del colesterolo LDL e dei trigliceridi era molto meno marcata rispetto a quella ottenibile con i policosanoli da canna da zucchero, e così pure per quanto riguarda l’aumento del colesterolo HDL.
Questi studi dimostrano che solo i policosanoli da canna da zucchero possiedono un’efficacia ottimale sul colesterolo (17). Una dose giornaliera di 10 mg. di policosanoli ha la stessa efficacia di riduzione del colesterolo totale e di quello LDL di una pari dose di simvastatina o di pravastatina (sono farmaci chiamati statine, che sono i più potenti riduttori oggi conosciuti del colesterolo), con una tollerabilità migliore
Questi studi hanno anche dimostrato che l’aumento del colesterolo HDL era superiore al 10% per i policosanoli cubani e del 4-5% per la simvastatina e per la pravastatina. Si è anche notato che un certo numero di pazienti che prendevano la simvastatina o la pravastatina avevano un aumento significativo delle transaminasi (enzimi che indicano la funzionalità del fegato), che invece non si osservava nei pazienti trattati coi policosanoli (6).
L’efficacia dei policosanoli sul metabolismo lipidico è moderatamente inferiore a quella dell’atorvastatina (un‘altra statina ancora più potente delle precedenti) quando le due sostanze erano usate allo stesso dosaggio (10 mg), ma la loro tollerabilità è migliore (7).
Altri studi hanno dimostrato che i policosanoli hanno una buona azione antiaggregante piastrinica, assai vicina a quella dell’acido acetilsalicilico alla dose di 100 mg al giorno.
Questi studi dimostrano anche che la combinazione tra i policosanoli e l’acido acetilsalicico è più efficace di quest’ultimo da solo nel ridurre l’aggregazione piastrinica. E’ noto che la riduzione dell’aggregazione piastrinica aiuta molto a combattere lo sviluppo delle placche aterosclerotiche nei vasi sanguigni (8-9).
Si è visto che i policosanoli inibiscono anche in modo significativo la generazione dei dieni coniugati e della malondialdeide, sostanze che si formano quando l’organismo viene aggredito dai radicali liberi. Questi risultati indicano che i policosanoli inibiscono in modo significativo l’ossidazione del colesterolo LDL nell’uomo da parte dei radicali liberi, e questa ossidazione è proprio il fattore scatenante della progressione della malattia aterosclerotica (10).
Non sono stati evidenziati effetti tossici negli animali anche a dosi molto elevate di policosanoli (come 620 volte la dose massima raccomandata) (11-14).
In tutti gli studi clinici pubblicati sinora i policosanoli non hanno causato l’insorgenza di effetti avversi fastidiosi e/o pericolosi. Sono molto ben tollerati, come dimostrano almeno due studi a lungo termine con dosaggi pieni di queste sostanze (1,18). L’ottima tollerabilità è stata confermata anche in uno studio di post marketing surveillance su 2252 pazienti anziani della durata da 6 a 36 mesi (18).
Prudenzialmente se ne sconsiglia l’uso in gravidanza e durante l’allattamento.
1) Canetti M et al. A two-year study on the efficacy and tolerability of policosanol in patients with type II hyperlipoproteinaemia. Int J Clin Pharmacol Res 15(4):159-65, 1995.
2) Mas R et al. Effects of policosanol in patients with type II hypercholesterolemia and additional coronary risk factors. Clin Pharmacol Ther 65(4):439-47, 1999.
3) Castano G et al. Effects of policosanol in older patients with type II hypercholesterolemia and high coronary risk. J Gerontol A Biol Sci Med Sci 56(3):M186-92, 2001.
4) Castano G et al. Effects of policosanol on older patients with hypertension and type II hypercholesterolaemia. Drugs R D 3(3):159-72, 2002.
5) Gouni-Berthold I et al. Policosanol: clinical pharmacology and therapeutic significance of a new lipid-lowering agent. Am Heart J 143(2):356-65, 2002.
6) Castano G et al. Effects of policosanol and pravastatin on lipid profile, platelet aggregation and endothelemia in older hypercholesterolemic patients. Int J Clin Pharmacol Res 19(4):105-16, 1999.
7) Castano G et al. Comparison of the Efficacy and Tolerability of Policosanol with Atorvastatin in Elderly Patients with Type II Hypercholesterolaemia. Drugs Aging 20(2):153-63, 2003.
8) Arruzazabala ML et al. Comparative study of policosanol, aspirin and the combination therapy policosanol-aspirin on platelet aggregation in healthy volunteers. Pharmacol Res 36(4):293-7, 1997.
9) Arruzazabala ML et al. Effect of policosanol on platelet aggregation in type II hypercholesterolemic patients. Int J Tissue React 20(4):119-24, 1998.
10) Menendez R et al. Effects of policosanol treatment on the susceptibility of low density lipoprotein (LDL) isolated from healthy volunteers to oxidative modification in vitro. Br J Clin Pharmacol 50(3):255-62, 2000.
11) Aleman CL et al. A 12-month study of policosanol oral toxicity in Sprague Dawley rats. Toxicol Lett 70(1):77-87, 1994.
12) Rodriguez MD et al. Teratogenic and reproductive studies of policosanol in the rat and rabbit. Teratog Carcinog Mutagen 14(3):107-13, 1994.
13) Gamez R et al. A 6-month study on the toxicity of high doses of policosanol orally administered to Sprague-Dawley rats. J Med Food 4:57-65, 2001.
14) Rodriguez-Echenique C, Mesa R, Mas R, et al. Effects of policosanol chronically administered in male monkeys (Macaca arctoides). Fd Chem Toxic 32:565-75,1994.
15)Menendez R et al. Effect of policosanol on the hepatic cholesterol biosynthesis of normocholesterolemic rats. Biol Res 29(2):253-7, 1996.
16) McCarty M et al. Policosanol safely down-regulates HMG-CoA reductase – potential as a component of the Esselstyn regimen. Med Hypotheses 59(3):268, 2002.
17) Chen JT et al. Meta-analysis of natural therapies for hyperlipidemia: plant sterols and stanols versus policosanol. Pharmacotherapy. 25(2):171-83, 2005.
18) Fernandez S et al. A pharmacological surveillance study of the tolerability of policosanol in the elderly population. Am J Geriatr Pharmacother. 2(4):219-29, 2004.
Meno zuccheri si mangiano meglio si sta !
CANNELLA (Cinnamomum Ceylanicum Nees) Corteccia in polvere o bastoncini
Utile in: funzioni digestive, favorisce l’espulsione dei gas intestinali, infezioni intestinali, atonia gastrica, astenia, coliti spasmodiche, diarree, perdite bianche vaginali, regolarizza le mestruazioni, anemie, influenza e come tonico, stimolante; elimina il muco; combatte sinusiti e raffreddori; emostatico nelle emorragie uterine; antibiotico naturale. Quella di Ceylon utile anche in: sincopi, impotenza.
Per tutte le influenze stagionali, ecco la ricetta: bollire 3 minuti un frammento di cannella ed un chiodo di garofano, lasciare in infusione 20 minuti, prima di bere immettere 1 cucchiaio di miele e mezzo limone spremuto.
Essa viene estratta dalla corteccia liberata dal sughero di un albero originario dell’India. Esiste quella di Ceylon e quella della Cina.
Contiene tannini, olio essenziale, eugenolo (oltre 50 composti aromatici e terpenici), canfora.
Ha attività antibatteriche, antifungine, antispasmodica; a dosi elevate è antiulcerosa; anticostituente e antisettica
Ha anche una complessa attività sul sistema nervoso centrale e nei cani è stato provato che stimola il sistema respiratorio; vasodilatatore periferico e ipotensore.
Cannella concentrata contro il diabete sul mercato tedesco: medicina non integrazione
Sia l’Istituto Federale per i Prodotti Medicinali e i Dispositivi Medici (BfArM), sia l’Istituto Federale per la Valutazione del Rischio (BfR) sono dell’opinione che i prodotti sul mercato tedesco contenenti alti livelli di cannella o del suo estratto e che presentano dei vanti (claim) per la cura del diabete, dovrebbero essere classificati come prodotti medicinali. Dovrebbero quindi essere sottoposti alla procedura di autorizzazione per la vendita.
Infatti, recentemente, sul mercato tedesco sono stati messi in vendita integratori alimentari e alimenti dietetici contenenti alti livelli di cannella o di estratto di cannella. Questi prodotti vantano di ridurre il livello di zucchero nel sangue in casi di diabete mellito di tipo 2.
Durante la procedura di autorizzazione alla vendita di prodotti medicinali ne viene testata l’efficacia, la sicurezza e la qualità farmaceutica. Al contrario, gli integratori alimentari e gli alimenti dietetici non necessitano di queste prove. Pertanto, oltre a non presentare alcuna valutazione dell’efficacia e della sicurezza, su questi prodotti non può essere condotta un’analisi rischi-benefici. Inoltre, alcuni alimenti dietetici per ridurre gli zuccheri nel sangue, contenenti cannella, erano già stati classificati dalla Corte di Giustizia come medicinali e non possono essere venduti come alimenti.
Inoltre, il BfR ha analizzato anche i livelli di cumarina in vari prodotti con cannella. I livelli trovati sono molto diversi tra un prodotto e l’altro e alcuni prodotti contengono livelli di cumarina tali da eccedere la dose di assunzione quotidiana tollerabile (TDI). Questo riguarda sia i prodotti da riclassificare come farmaci che gli integratori alimentari contenenti cannella venduti senza vanti sulla salute (e quindi regolari). Il BfR ritiene che i prodotti con livelli di cumarina troppo elevati siano nocivi.
** L’efficacia della cannella nei casi di diabete non è stata ancora provata in maniera convincente. Il pericolo per i consumatori starebbe però soprattutto nel fatto che i pochi studi a disposizione su questa pianta non possono ancora escludere effetti collaterali dovuti alla sua assunzione regolare, soprattutto per lungo tempo.
Inoltre la cumarina contenuta naturalmente nella cannella può provocare danni e infiammazioni al fegato se presa in alte dosi e da soggetti sensibili, se la sua concentrazione non è monitorata dai produttori.
Per le imprese italiane è consigliabile prudenza nel proporre questo tipo di soluzione, applicando la normativa vigente sugli integratori e controllando la qualità del prodotto. I consumatori, soprattutto se affetti da patologie, dovrebbero valutare con attenzione le informazioni pubblicitarie sugli integratori “miracolosi”. (1/12/2006)
Link: http://www.bfr.bund.de/cms5w/sixcms/detail.php/8546
(lingua inglese – la notizia sul sito del BfR)
http://www.efsa.europa.eu/en/science/afc/afc_opinions/726.html
(lingua inglese – il parere dell’EFSA sulla cumarina)
Pare che una piccola aggiunta di cannella ad un budino di riso possa in qualche modo influenzare l’assorbimento gastrico e non solo.
Lo suggeriscono i risultati di un recente studio nel quale in 14 soggetti volontari sani venivano misurati gli effetti di un pasto test contenente cannella in termini di svuotamento gastrico, senso di sazietà e valori della glicemia postprandiale.
Si è potuto in pratica evidenziare che 15-90 minuti dopo l’ingestione di 300 g di budino di riso o di budino di riso con l’aggiunta di 6 g di cannella, lo svuotamento veniva rallentato solo se nel budino c’era anche la cannella. Nessuna variazione però per il senso di sazietà. Inoltre, sempre dopo il consumo del budino con cannella si notava una riduzione della risposta glicemica postprandiale e questo è un effetto favorevole sia per il controllo dell’appetito che per la regolazione di altri parametri metabolici. Un fenomeno positivo che potrebbe essere d’aiuto per i diabetici di tipo 2 nei quali in passato gli effetti positivi della cannella erano già stati evidenziati. – Am J Clin Nutr. 2007 Jun;85(6):1552-6
La Cannella e’ un ottimo antidiabetico naturale utile anche al sesso
Fin dall’antichità la cannella era usata per conservare le carni, gli antichi Egizi la consideravano addirittura fondamentale nel processo di imbalsamazione delle salme. Quest’uso è dovuto soprattutto alle proprietà antibatteriche e antisettiche di una spezia oggi particolarmente diffusa nei prodotti dolciari. Una recente ricerca svedese ne ha illustrato anche i principi antidiabetici: 3 grammi di cannella al giorno infatti, sono sufficienti a ridurre la quantità di zucchero nel sangue, agendo come l’insulina, grazie alla buona quantità di polifenolo presente nella spezia. Ma non finisce qui perché c’è chi considera la cannella anche un potente afrodisiaco che mescolato ad altri ingredienti naturali come il rabarbaro, può stimolare la vita sessuale di lui e di lei.
CAPPERO (Capparis spinosa L.) Originario dell’Asia orientale, è stato importato nel Mediterraneo nel quale prospera copiosamente sulle scogliere, nei vecchi muri e nelle fenditure. Contiene vitamina C anti scorbuto, utile nelle gastro enteriti e nelle deficienze di succhi gastrici.
CAPPUCCINA (Tropaeolum majus L.) Erba annua rampicante. Il suo succo di foglie verdi agisce some espettorante ed anti catarro bronchiale; va consumata in insalata, con i fiori; i boccioli possono essere consumati come i capperi in aceto.
CAPSELLA BURSA PASTORIS (Capsella Bursa Pastoris Meonch.) Pianta intera, senza radice; ottimo emostatico ed anti infiammatorio. Arresta le emorragie uterine e regolarizza il flusso mestruale, impiegato anche contro le emorragie di origine nasale, cerebrale, renale, vescicale.
CARBONE VEGETALE (Carbone di legna di betulla)
Ha la proprietà di assorbire sia i gas del tratto gastroenterico che l’eccesso di acidità gastrica,
bruciore gastrico, diarrea, stimolazione della digestione, flatulenza, gonfiore, pirosi, catarro e disturbi gastrico, gastrite, ecc. …
Contiene molti sali minerali basici, quindi e’ un coadiuvante delle digestioni.
Molto utile nella “chelazione”, per l’eliminazione dei minerali/metalli tossici immagazzinati nelle cellule, tessuti, organi, specie di quelli immessi con i Vaccini.
CARCIOFO (Cynara Scolymus L. Composite) Foglie, fusto e fiore; originario dell’Etiopia era molto conosciuto nei banchetti dell’antichità. Molto salubre e digeribile crudo, meno se cotto e perde molte sue proprietà.
Il carciofo è un alimento molto sano oltre che buono. Aiuta a eliminare i trigliceridi e il colesterolo, previene infarto e ictus e rigenera il fegato. Si tratta di uno degli alimenti più efficaci nella depurazione del sangue.
Un recente studio medico scientifico, ha osservato che alcune persone che avevano assunto circa 2 grammi di estratto secco di carciofi avevano visto diminuire i livelli di colesterolo “cattivo” del 18,5%. Via libera ai carciofi anche come diuretici e antiossidanti.
La radice di carciofo bollita nel vino rosso, disinfetta le vie urinarie.
I carciofi crudi e giovani sono indicati nelle diarree croniche. Le foglie di carciofo che sono collegate alla parte bassa del fusto del carciofo, possiedono molte proprietà utili per la circolazione, sangue, fegato, reni e vi sono le maggiori sostanze medicinali ed in genere queste si buttano e non si mangia che il fiore.
Contiene acqua 83%, protidi 3%, glicidi 10,4%, cellulosa 2%, grassi 0,5%, ceneri 1% con calcio, potassio, sodio, ferro, zolfo, fosforo, manganese, ferro rame, cloro, acido fosforico, tannico e malico, zuccheri (principalmente inulina); utile anche ai diabetici, vitamine A, B1, C, acido pantotenico, buon nutriente.
Potente diuretico, per mezzo della “cinarina” è stimolante la funzione urogenica del fegato ed abbassa il colesterolo; favorisce la secrezione biliare e la funzionalità epatica, potente anti tossico del fegato; utile nelle diarree, agli anemici, rachitici, inappetenti, sono corroboranti delle stomaco.
Bere l’acqua della cottura dei carciofi, essa è molto utile per depurare il fegato e la vescica biliare.
Aumenta l’eliminazione delle urine, dei cloruri e dell’urea. Utile nel super lavoro, astenia, crescita, congestione epatica, nell’ittero, nell’arteriosclerosi, nella psoriasi, nell’eczema e negli edemi epatici; energetico e stimolante, eupeptico, tonico epatico, depuratore del sangue, antitossico, reumatismo, gotta, artrite, intossicazioni, infezioni intestinali; pare ostacoli la secrezione lattea delle nutrici.
Una cura semplice ed efficace consiste nell’utilizzare l’estratto di carciofo poco alcolico, con acqua la più pura possibile, nella ragione di ½ bicchiere in 1 litro di acqua; bere la mistura più volte al dì per almeno 1 mese, al posto dell’acqua semplice.
CARDO o CARCIOFO Selvatico ha proprietà simili al carciofo
CARDAMOMO del MALABAR (Elettaria Cardamomum W. et Maton) Frutti
Stimolante le digestioni e l’eliminazione dei gas intestinali; tonico nutre il cervello.
Utile nella deficienza digestiva, nausea, vomito, coliche addominali, nei gonfiori addominali e nella flatulenza. Masticare una diecina di granelli dopo i pasti aiuta e non poco, i processi digestivi, cosi come una goccia di olio essenziale in poca acqua.
I cinque benefici del Cardamomo per una coscienza della salute
Forse non è così popolare in tutto il mondo come lo zenzero, la cannella e gli altri pesi massimi del mondo delle spezie, ma il cardamomo si è guadagnato un posto speciale nella dieta e nel benessere per i suoi meravigliosi benefici. Infatti, questa spezia – un punto fermo della cucina indiana – è spesso considerata la “regina delle spezie” dove è ampiamente utilizzata.
Ecco cinque incredibili benefici del cardamomo per mantenere facilmente la salute e il benessere.
Il cardamomo è una spezia che prende la forma di un minuscolo baccello contenente semi neri.[i] È una spezia estremamente dolce e saporita, sia il baccello che i suoi semi emanano un ricco aroma. Il cardamomo è stato originariamente coltivato in India, Nepal e Bhutan, dove è tradizionalmente usato in Ayurveda, il sistema medicinale indiano.
Oggi, il cardamomo è ampiamente utilizzato nelle prelibatezze indiane autoctone, come guarnizione per i dolci e ha trovato la sua strada nel “tè al latte” – un termine ampio per le molte varietà di tè con latte goduto in più culture – come fonte extra di sapore.[ii]
Il cardamomo, tuttavia, è impressionante non solo in cucina, ma come parte di un completo arsenale di erbe terapeutiche e spezie. Viene utilizzato anche nella medicina tradizionale cinese, ritenuta un utile rimedio per coliche, stipsi, diarrea, vomito, mal di testa, ipertensione arteriosa ed epilessia, oltre che per disturbi cardiovascolari come la cattiva circolazione sanguigna.
La spezia può essere utilizzata nelle seguenti forme:
– Baccelli di semi interi con semi intatti
– Cardamomo pre-macinato in polvere di spezie in cardamomo
– Integratore di erbe, tipicamente in forma di capsule
– Olio essenziale
– Cinque vantaggi del Cardamomo
Ecco cinque benefici del cardamomo che probabilmente si distinguono per chi crede nel singolare potere delle erbe terapeutiche e delle spezie per il benessere.
1 – Protezione cardiovascolare
La ricerca ha collegato il cardamomo con una spinta favorevole alla salute del cuore, anche se ulteriori studi sugli esseri umani possono rafforzare i risultati. Un gruppo di ricercatori in India ha studiato l’effetto ipocolesterolemizzante del cardamomo nei ratti con colesterolo alto.[iii] I ratti sono stati dati in polvere di cardamomo o olio di cardamomo somministrato per via orale.
Gli scienziati hanno scoperto che il colesterolo totale è stato ridotto del 31% mentre il colesterolo a bassa densità lipoproteico (LDL) è stato ridotto del 44% nei ratti a cui è stato somministrato olio di cardamomo. Hanno anche visto una notevole riduzione dei trigliceridi nel siero del 42% e dei trigliceridi del fegato del 33%. GreenMedinfo ha ampiamente coperto gli agenti che abbassano il colesterolo nel nostro database.
Altri esperimenti su animali hanno scoperto che gli enzimi antiossidanti della spezia proteggevano potenzialmente il cuore dall’ossidazione e controllavano i livelli di colesterolo in una dieta ad alto contenuto di grassi o di colesterolo. Il cardamomo sembrava anche affrontare l’obesità dovuta a una dieta ad alto contenuto di carboidrati, contribuendo a ridurre l’aumento di peso e i danni metabolici ad esso associati[iv].
2 – Effetti antibatterici
La ricerca rafforza il ruolo del cardamomo nell’inibizione dei batteri patogeni che vivono nell’intestino, lasciando intatti i batteri benefici.[v] Questo emerge come un importante vantaggio alla luce dello sviluppo estremamente rapido di batteri resistenti agli antibiotici, dovuto principalmente all’uso inappropriato o eccessivo di antibiotici moderni e convenzionali in agricoltura e in ambito sanitario.
3 – Salute gastrointestinale
Modalità di guarigione testate nel tempo, come l’ayurveda e la medicina cinese utilizzano comunemente il cardamomo per problemi digestivi, in quanto l’estratto metanolico della spezia ha dimostrato di contribuire ad alleviare l’acidità, flatulenza e crampi allo stomaco, tra i vari altri disagi gastrointestinali.
In uno studio, l’estratto metanolico ha dimostrato di ridurre attivamente le lesioni gastriche di circa il 70% nei soggetti animali. [vi] Cardamomo sembra anche aiutare a proteggere contro H. pylori, che è implicato in ulcere gastriche e tumori correlati. [vii] Ecco una sbirciatina al ricco archivio di GreenMedinfo di studi sugli agenti gastrointestinali naturali.
4 – Salute dentale
Il cardamomo può aiutare nella lotta contro la carie, le malattie delle gengive e l’alito cattivo – e non solo per il suo sapore fresco.
Uno studio ha indicato i semi e i frutti per le loro proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, che possono aiutare a fermare i batteri che causano malattie gengivali nelle loro tracce [viii].
5 – Potenziale di lotta contro il cancro
La ricerca scientifica ha da tempo attribuito il potenziale antitumorale al cardamomo insieme ai suoi componenti attivi. Fitochimici nella spezia – dall’indolo-3-carbinolo al diindolilmetano – sono stati esplorati per le proprietà chemiopreventive attraverso le cellule che influenzano le cellule durante lo stress ossidativo.
Inoltre, il cardamomo e la cannella combinati hanno dimostrato un potenziale beneficio nel ridurre il rischio di cancro al colon-retto del 48%, sempre attraverso il miglioramento dell’azione antiossidante dell’organismo.
Gli usi e i benefici del cardamomo sono numerosi, tra cui come rimedio per il mal di gola e il singhiozzo, un potenziale trattamento per i disturbi urinari, un afrodisiaco naturale e persino come stimolatore della mente e del rilassamento. Infatti, il suo olio essenziale è spesso incorporato nell’aromaterapia antistress per aiutare le persone a gestire lo stress in modo efficace.
Referenze:
[i] Organic Facts. Accessed November 3, 2019
[ii] Times Now News. Accessed November 3, 2019 from
https://www.timesnownews.com/health/article/the-many-health-benefits-of-the-indian-spice-green-cardamom-or-elaichi/470142
[iii] Shamarao Nagashree et al “Anti-hypercholesterolemic influence of the spice cardamom (Elettaria cardamomum) in experimental rats” J Sci Food Agric. 2016 Nov 26. Epub 2016 Nov 26.
[iv] Organic Facts. Accessed November 3, 2019
[v] Organic Facts. Accessed November 3, 2019
[vi] A Jamal et al. “Gastroprotective effect of cardamom, Elettaria cardamomum Maton. fruits in rats” J Ethnopharmacol. 2006 Jan 16;103(2):149-53. Epub 2005 Nov 17.
[vii] Organic Facts. Accessed November 3, 2019
[viii] Anaerobe August 17, 2019
[ix] Asha Acharya et al. “Chemopreventive properties of indole-3-carbinol, diindolylmethane and other constituents of cardamom against carcinogenesis” Recent Pat Food Nutr Agric. 2010 Jun;2(2):166-77.
Tratto da: greenmedinfo.health
CAROTA (Daucus carota Omrellifere) E’ uno dei prodotti dell’orto più utili per la salute umana.
Un antico detto: “la carota fa le guance rosse e rende amabili”.
La carota, possiede proprietà straordinarie di cui non tutti sono a conoscenza.
NON pelare mai la carota ma spazzolarla con poca acqua. Può essere consumata anche in succo crudo nella ragione di 4 0 5 bicchieri al dì; cruda appena colta, cotta anche in pappe o a pezzi. Serve anche per decotti, cataplasmi, gargarismi, lozioni.
Costituenti più conosciuti: enzimi, vitamina A in abbondanza, B, C, provitamina A (betacarotene) destrosio e levulosio assimilabili; carotenoidi e 42 molecole salutari, molti sali minerali: ferro, calcio, fosforo, sodio, potassio, magnesio, manganese, arsenico, zolfo, rame, bromo; apsparagina, docarina e carotina.
Proprietà: Mineralizzante, tonica, anti anemica, contiene fattori di crescita; cicatrizzante gastrico e delle piaghe, antiputrido, depurativa, fluidificante biliare, diuretica, rinfrescante, galattogeno, carminativa, vermifugo.
Utile in: demineralizzazioni, rachitismo, crescita, astenie, carie, anemie, enterocoliti, diarree, emorragie, stipsi, ulcere, affezioni polmonari, reumatismo, calcolosi, gotta, scrofolosi, insufficienze epato biliari, ittero, dermatosi, parassiti intestinali, rughe ed invecchiamento della pelle, scottature, furuncoli, eczema, geloni, screpolature, ascessi, stimola la produzione di succhi gastrici e aiuta la digestione, tonifica il fegato e ne rigenera le cellule. Usata per indigestioni, coliche, congestione epatica, cirrosi.
Cotta, svolge un’azione lenitiva nei confronti dell’apparato digerente e regolarizza le funzioni intestinali.
Buona dopo la fase acuta dell’epatite, un violento attacco biliare o avvelenamento da droghe. Regola i livelli di colesterolo.
Agisce sul fegato e sui sistemi di disintossicazione grazie alla sua abilità di stimolare la produzione di urina e l’eliminazione di tossine e scorie attraverso l’urina – tonifica i reni
Purifica il sangue – aiuta a innalzare il livello di emoglobina
Essa contiene diverse vitamine tra cui la A, la B e la C ed il betacarotene, componente fondamentale per la produzione da parte del nostro organismo della melanina, sostanza di pigmentazione delle cellule cutanee, che protegge dai raggi solari ed aiuta l’abbronzatura.
Il betacarotene, però, non svolge solo queste due funzioni, ma possiede anche altre importanti capacità forse un po’ meno conosciute, ma non per questo meno importanti. Esso infatti, rinforza le ossa ed i denti, potenzia le difese immunitarie contro le infezioni delle vie respiratorie, protegge il corpo dalla cancerogenesi causata da agenti chimici ed acuisce la capacità visiva.
La carota svolge, inoltre, un’importante azione regolatrice sull’intestino grazie al suo alto contenuto di fibre, mentre sui bambini ha forti proprietà antidiarroiche; è un eccellente alimento per coloro che necessitano di sostanziosi apporti vitaminici come anziani e convalescenti.
Stimola il flusso mestruale se scarso.
Facilita la secrezione lattea nelle puerpere e possiede anche proprietà diuretiche.
Per evitare la dispersione delle sue proprietà vitaminiche la carota andrebbe consumata al naturale, in succo o in insalata e non dovrebbe essere pelata, ma solo spazzolata sotto l’acqua, poiché è proprio sulla sua superficie che si trova la maggior quantità di betacarotene.
Il Beta Carotene (Vitamina A) è necessario per la corretta crescita e riparazione dei tessuti corporei; aiuta a mantenere pelle liscia e morbida e sana; aiuta a proteggere le mucose della bocca, del naso, della gola e dei polmoni, riducendo così la suscettibilità alle infezioni; protegge contro gli agenti inquinanti (azione antiossidante contro gli effetti nocivi dei radicali liberi); contrasta la cecità notturna e la vista debole, ed è quindi fondamentale per una buona vista; e aiuta nella formazione di ossa e denti.
Essa contiene componenti con attività estrogenica, soprattutto come abbiamo gia’ detto, il beta carotene che, come tutti i fitoestrogeni, è una sostanza simile agli ormoni femminili, stimola quindi lo sviluppo naturale del seno, il principale recettore di estrogeni nel corpo femminile.
Questa proprietà è confermata dall’uso tradizionale della carota come stimolatore del latte materno – agisce infatti sul seno promuovendo lo sviluppo delle ghiandole mammarie.
Bevete ogni giorno da 4 a 5 bicchieri di una Spremuta di : carote, sedano e finocchio (assieme)
Carota come rimedio per la tosse ed eliminare il catarro con il seguente sciroppo fai da te.
Ingredienti: 1/2 kg di carote e 4 cucchiai di miele.
Lavate, pelate e tagliate a pezzi le carote. Mettetele in una pentola piena d’acqua e portatela ad ebollizione fino a farle ammorbidire.
Usate una forchetta per schiacciarle, fino a formare una crema. Aggiungete il miele, mescolate e versate in un barattolo di vetro.
Lo sciroppo va conservato in un luogo fresco. Può essere consumato con regolarità, 3 o 4 cucchiai al giorno.
CARRUBA
La carruba è un legume atipico poiché contiene in prevalenza carboidrati.
L’albero di carrubo è un sempreverde dalle chioma fondosa. Perchè l’albero di carrubo fruttiferi occorrono molti anni, per questo appartiene alle specie protette.
L’albero produce frutti, le carrube, che sono simili al bacello del fagiolo, ma di maggiori dimensioni.
Una volta giunto a maturazione il frutto diventa di colore marrone e puo’ essere consumato.
Il frutto ha un sapore dolciastro che ricorda quello del cioccolato, per cui può soddisfare in parte la voglia di dolce, senza esagerare con le calorie e i grassi.
In commercio infatti si trovano barrette dietetiche che utilizzano la carruba come sostituto del cioccolato.
E’ molto pratica da portarsi dietro, perché non sporca, non bagna e non fa odori particolari, ma richiede una lunga masticazione, il che contribuisce ad aumentare il suo indice di sazietà; occorre fare molta attenzione ai semi perché sono molto duri e potrebbero danneggiare i denti.
La carruba è uno dei “frutti dimenticati”, e come tale è molto difficile reperirla in commercio, a meno di abitare in luoghi dove cresce spontaneamente. La si trova frequentemente sui banchi della frutta secca e candita alle sagre di paese, ma incredibilmente costa cara; è possibile comunque trovarla a buon mercato nei negozi specializzati in sementi e frutta secca.
Dagli anni 80′ anche l’industria alimentare si è interessata della carruba da cui utilizza la polpa per ricavare il “carcao”, che è un succedaneo del cacao a basso contenuto di grassi, il “semolato”, che è la farina di carruba, si ottiene facendo essicare la polpa e tritandola; dai semi, si ricava una gomma addensante che viene utilizzata in pasticceria, potete quindi sbizzarrirvi nella produzione di creme e torte, usandola al posto del cacao in polvere.
Le carrube si conservano bene in luogo asciutto e fresco, dentro un sacchetto di plastica ben chiuso, anche per diverse settimane.
I frutti del carrubo sono destinati sia all’alimentazione del bestiame che a quella umana. In quest’ultimo caso viene utilizzata la farina, ottenuta dalla macinazione dei semi. Essa trova impiego soprattutto nell’industria dolciaria e delle conserve alimentari.
Questo ingrediente, talvolta indicato con la sigla E410, ha infatti la capacità di assorbire acqua per 50-100 volte il suo peso.
Per questo motivo la farina dei semi di carrube viene utilizzata come addensante in molte preparazioni alimentari, comprese le carni in scatola. In particolari situazioni, proprio grazie a questa sua capacità di assorbire acqua, la farina di carrube è un eccellente antidiarroico. Al contrario, il consumo di polpa fresca ha una blanda azione lassativa.
Al di là del contesto prettamente industriale la carruba è “un frutto dimenticato” e come tale di difficile reperibilità. Generalmente viene venduta insieme alla frutta secca o a prodotti tipici del Centrosud, talvolta con costi proibitivi.
La polpa di carruba ha un sapore dolciastro che ricorda vagamente quello del cioccolato. A differenza di quest’ultimo è molto meno calorica e più ricca di fibre, vitamine (riboflavina) e minerali (calcio, potassio, rame e manganese). L’assenza di sostanze psicoattive, come la caffeina e la teobromina, rende le carrube il sostituto ideale del cioccolato per chi soffre di allergie o ipersensibilità verso tali sostanze. L’elevato contenuto in fibre la rende un alimento particolarmente saziante, capace di coniugare sapore e benessere.
Se mischiata con grassi saturi come quelli contenuti nel burro o negli oli tropicali la farina di carrube dà origine ad un prodotto ancor più simile per sapore e consistenza al cioccolato tradizionale.
CARVI o Cumino (Carum carvi, Ombrellifere) Semi, essenza
Utile in: Inappetenza, indigestioni, spasmi gastrici, parassiti intestinali, aerofagia, meteorismo, dispepsie nervose, vertigini, palpitazioni, mestruazioni difficoltose.
CASCARA SAGRADA (Rhamnus Purshiana DC.) Corteccia
La corteccia polverizzata è lassativa, utile nella stitichezza cronica, nelle congestioni epatiche e nelle infiammazioni dell’intestino crasso perché contiene un olio che stimola le peristalsi; serve anche alle donne con ciclo mestruale irregolare ed alle gravide con difficoltà di digestione. Anti cefalee digestive.
CASSIA in CANNA (Cassia Fistula Linn.) Bacche
La Cassia senna è una droga lassativa di origine vegetale, composta dalle foglie e/o dai frutti essiccati di una delle seguenti specie, appartenenti alla famiglia delle Leguminose, o da una mescolanza di entrambe:
– Cassia acutifolia Del. (= Cassia Senna L.)
– Cassia angustifolia Vahl (= senna di Tinnevelly o senna indiana)
Utile nelle insufficienze intestinali, nelle stipsi anche per i bambini, per il loro gusto gradevole.
Utile come lassativo, diuretico per presenza di gruppi antrachinonici.
CASTAGNA (Castanea sativa, Cupulifere) Frutto
La sua composizione è simile a quella del frumento: per 100gr 52 di acqua, 2,6 di lipidi, 40 di glucici (amido) 1 di ceneri con una metà di potassio, più ferro, rame, zinco, manganese, fosforo, magnesio, sodio, zolfo, calcio. Vitamine sopra tutto B1 e B2, C (come in un limone); frutto a grande valore calorico (200 per 100gr).
Frutto invernale; deve essere consumata matura e cotta; molto nutritiva, rimineralizzante, energetico, tonico muscolare, antisettico, anti anemico, stomachico; indicato nelle astenie fisiche ed intellettuali, anemici, bambini, anziani, convalescenti. Pare sia contro-indicata ai diabetici.
CAVOLO ( Brassica oleracea, Crocifere) vedi anche Cavolfiore, Cavolo di Bruxelles, Broccolo, Verza). Coltivato da più di 4000 anni è il prodotto dell’orto più conosciuto ed utilizzato nelle terapie preventive e curative della Medicina Naturale, con uso esterno, con ottimi risultati per: traumi, ferite, ulcerazioni, eczemi e dermatosi, screpolature, geloni, piaghe, ulcere alle gambe varicosi, cancrene, necrosi, febbri eruttive, scottature, nevralgie reumatiche, morsicature di animali, tumori della pelle, ecc., ecc. con cataplasmi di foglie di cavolo, intere o triturate a seconda dei casi e per uso interno, consumato crudo, non cotto.
Non esistono malattie che non siano curabili con il cavolo; ma e sopra tutto serve come alimento farmacodinamico in tutte le malattie in special modo per quelle degenerative. Dovrebbe essere presente nell’alimentazione giornaliera come forma di prevenzione, ma anche come terapia nutrizionale, assunto crudo ed in abbondante quantità, infatti nelle micro diete è sempre molto presente sotto forma di polvere di cavolo, disidratata a freddo !
Cavolo e la Verza
Il cavolo e la Verza (qualunque tipo è efficace) da sempre furono conosciuti e utilizzati dai nostri nonni per curare i più svariati sintomi; ricorrevano ad essi, infatti, quando stavano male.
Si applicano le loro foglie sopra la parte infiammata e/o dolente, sostenuta con delle bende per tutta la notte e se necessario per più giorni di seguito, fino alla scomparsa del male. Bisogna essere pazienti e costanti; ricordarsi di sostituire la benda ogni due o max tre giorni.
Questo rimedio, a volte, è utilizzato in combinazione colla Crusca: avendo quest’ultima proprietà “assorbenti”, aiuterebbe di molto il processo disinfiammatorio. In questo caso, si tagliano molto fine le foglie, oppure si tritano (evitare il metallo quando possibile) e si mischiano con la crusca. La pasta così ottenuta, si mette a diretto contatto con la pelle (NON sugli occhi) sempre sostenendola con bende (anche su piaghe “aperte”, come tagli e ferite).
Per gli occhi, abbiate l’accortezza almeno di mettervi prima sopra una garza sottile, di modo che il contatto con la pelle dell’occhio non sia diretto; e non superate i 20min di applicazione; se avvertite bruciore, toglietevelo però d’immediato e sostituitelo, con dell’argilla.
CECE (Cicer arietinum Leguminose) Semi
Originario dell’India, venne coltivato fin dall’antichità anche in Grecia: Contiene acqua 13%, protidi 18%, glicidi 59%, cellulosa 3%, grassi 4%, ceneri 3% magnesio, ferro, fosforo, potassio, calcio, rame, manganese; vitamine A, B1, B2, C, PP; come tutti i legumi, ha alte dosi di proteine dalle quali mancano alcuni amminoacidi che al contrario sono presenti nei cereali, ecco perché se ne consiglia l’abbinamento con il grano od il riso. Quelli neri sono ancor più ricchi di proteine.
Indicato agli anemici ed alle nutrici con scarso latte materno. In purea utile per le epatiti; per i diabetici in farina, come quella di fave e dei fagioli decorticati. Energetico, diuretico, vermifugo, stomachico, antisettico.
Indicato nelle litiasi urinaria, insufficienza digestiva, parassiti intestinali, oliguria, astenie, lavori pesanti.
La tradizionale zuppa di ceci, e più in generale questo legume, rivela i suoi benefici effetti anche a livello delle arterie.
Da una recente ricerca, pubblicata su Annals of Nutrition and Metabolism e condotta alla School of Human Life Sciences, University of Tasmania (Australia), risulta che i ceci abbassano i livelli di colesterolo “cattivo” (Ldl) nel sangue.
Lo studio ha coinvolto un gruppo di 47 persone a cui sono state date due diete differenti per 5 settimane. A conclusione di quel periodo, i volontari nel cui regime alimentare erano presenti i ceci hanno avuto un abbassamento del 3,9% del colesterolo totale e del 4,6% quello Ldl.
Secondo i ricercatori, ciò sarebbe dovuto al contenuto di magnesio e folato contenuto nei ceci. Quest’ultimo aiuta ad abbassare i livelli di omocisteina, un amminoacido la cui presenza a livelli elevati nel sangue costituisce fattore di rischio per infarto, ictus o malattia arteriosa periferica.
Il magnesio, invece, migliora la circolazione sanguigna nonché il flusso di ossigeno e sostanze nutritive.
CELIDONIA (Chelidonium majus) – Famiglia Papaveracee
La celidonia, o “dono del ciel”o (coeli donum), così chiamata dagli alchimisti del Medioevo, è una pianta erbacea perenne, che cresce spontanea nel sottobosco non troppo ombroso e attorno alle case.
“chelidon”in greco significa “rondine”, in quanto essa fiorisce quando arrivano le rondini in primavera; a sua fioritura è precoce, con piccoli fiori di color giallo-oro di odore non gradevole.
Possiede un alcaloide di nome sanguinarina simil stricnico che agisce sui centri nervosi motori sottocorticali. Un altro alcaloide vasomotore ed eccitante le terminazioni sensitive è la chelleretrina
Tutte le parti della pianta e specialmente le radici risultano tossiche per il loro contenuto in alcaloidi, il principale dei quali è la chelidonina, perciò è assolutamente sconsigliabile il suo uso ad di fuori di quanto fanno i contadini che usano la celidonia; essi ne rompono lo stelo e fanno gocciolare il liquido giallo che ne esce, sulla escrescenza verrucosa cutanea, una o due volte al giorno per 15-20 giorni; i risultati pare siano eccellenti. Quindi NON va ingerita
Per curare porri e verruche ogni zona della nostra regione ha poi delle varianti. Per esempio nelle campagne trevigiane i contadini strofinano un pezzetto di lardo sulla parte da guarire.
E’ usata dai nostri contadini per guarire “porri” e “verruche”.
Anche Paracelo fu incuriosito da questo succo giallastro paragonandolo, per il colore, alla bile e teorizzando un suo benefico effetto contro la colelitiasi (confermato dalla scienza moderna).
Se per caso viene ingerita i sintomi generali consistono in bruciore della cavità orale e della gola, dolori addominali, vomito, diarrea, perdita di coscienza, coma. Dopo contatto con il lattice secreto dai fusti spezzati è frequente la comparsa di dermatiti; stomatiti anche gravi e gastroenteriti emorragiche possono invece conseguire all’ingestione delle radici o di altre parti della pianta.
In Sicilia: si utilizza, in certe zone, il lattice di celidonia, mentre in altre quello del fico.
Nel Lazio: si usa,in genere, la celidonia, ad Anagni l’impacco di urina.
In Calabria si usano la celidonia o la secrezione di rospi e cicale o decotto di gramigna od acqua di cottura delle melanzane. In Toscana ed in Emilia, oltre alla celidonia il fico.
In Friuli, l’ “erba solara”(Solanum nigru) o il lattice giallastro che esce dal gambo spezzato delle piantine di malva, in certi posti, si sfregano sul porro le lumache o le foglie di pioppo o di salice.
In Sardegna,si usa la bava di lumaca.
Tutto ciò non si fa a caso, ma è frutto di una esperienza tramandata da generazioni di contadini.
CENTELLA Pianta tipica dellea medicina tradizionale indiana (Ayurveda), la Centella è conosciuta anche come “erba della tigre”, perché, si dice, le tigri la usano per medicarsi le ferite. Le preparazioni a base di Centella asiatica tipiche dell’Ayurveda, sono consigliate come sedativi ma anche per migliorare la memoria e la concentrazione. Si utilizzano le foglie, ricche in saponine triterpeniche (asiaticoside, acido asiatico e madecassicoside), olio essenziale, fitosteroli e polifenoli. La parte attiva della Centella è rappresentata dalla sola frazione triterpenica (presente in specialità medicinali) ed indicata per migliorare la circolazione venosa ed il tono del tessuto connettivo.
Uso esterno: è utile nella cura di ulcere e ragadi.
Bibliografia: CENTELLA – J Clin Psychopharmacol 2000 Dec;20(6):680-4
A double-blind, placebo-controlled study on the effects of Gotu Kola (Centella asiatica) on acoustic startle response in healthy subjects.
Bradwejn J, Zhou Y, Koszycki D, Shlik J.
Royal Ottawa Hospital and the Department of Psychiatry, University of Ottawa, Ontario, Canada. jbradwej@rohcg.on.ca
Investigations of the pharmacologic profile of medicinal plants have revealed that a number of plants with purported anxiolytic activity bind to cholecystokinin (CCK) receptors. This finding is intriguing in view of the proposed involvement of CCK in the pathophysiology of fear and anxiety.
This double-blind, placebo-controlled study was undertaken to evaluate the anxiolytic activity of Gotu Kola (Centella asiatica) in healthy subjects.
Gotu Kola has been used for centuries in Ayurvedic and traditional Chinese medicine to alleviate symptoms of depression and anxiety. Recent studies in the rat have shown that long-term pretreatment with Gotu Kola decreases locomotor activity, enhances elevated-plus maze performance, and attenuates the acoustic startle response (ASR). In this study, the authors evaluated the effects of Gotu Kola on the ASR in humans. Subjects were randomly assigned to receive either a single 12-g orally administered dose of Gotu Kola (N = 20) or placebo (N = 20). The results revealed that compared with placebo, Gotu Kola significantly attenuated the peak ASR amplitude 30 and 60 minutes after treatment. Gotu Kola had no significant effect on self-rated mood, heart rate, or blood pressure. These preliminary findings suggest that Gotu Kola has anxiolytic activity in humans as revealed by the ASR. It remains to be seen whether this herb has therapeutic efficacy in the treatment of anxiety syndromes.
PMID: 11106141
CENTINODIA (Polygonum aviculare) Correggila – Centocchio
E’ una pianta spontanea e frequente su tutto il territorio italiano fin oltre i 2.000 metri. E’ comunemente ritenuta pianta infestante. E’ presente sui terreni coltivati come sugli incolti, lungo le strade, ai piedi dei muri e nei cortili.
E’ una pianta erbacea annuale con lunghi fusti nodosi, di solito prostrati; molto numerosi e molto ramificati.
Ha piccole foglie alterne, sessili, lanceolate, e inguainate alla base da una guaina membranosa.
I fiori, bianchi o rosati, sono piccolissimi e riuniti in piccoli glomeruli ascellari delle foglie.
Il frutto è un piccolo achene.
E’ un potente tonico sessuale, se viene consumato regolarmente e che aumenti la produzione di spermatozoi negli uomini e la fertilità nelle donne.Tonico ematico molto famoso in Cina: in lingua cinese il nome di questa pianta significa letteralmente “il signor Ho ha i capelli neri”, per via delle sua capacità di ringiovanire e mantenere giovani; si ritiene quindi che purifichi il sangue ed aumenti le energie, oltre a nutrire capelli e denti.
CERFOGLIO (Anthriscus cerefolium Ombrellifere) Tutta la pianta
Principali costituenti: ferro, vitamine un principio estrogeno.
Per uso interno serve come: depurativo, stimolante, diuretico, stomachico, lassativo, antisettico respiratorio; utile nello scorbuto, gotta, reumatismo, bronchiti, asma, laringiti, edemi, idropisia, litiasi renale, epatismo, ittero, ingorghi linfatici.
Per uso esterno: affezioni agli occhi, cure del viso, dermatosi, emorroidi, tumori della pelle.
CETRIOLO (Cucumis sativus, Crubitacee) Principali costituenti: Zolfo, manganese, vitamine A, B, C, calce, mucillagine.
E’ un buon rinfrescante, dissolvente dell’acido urico, diuretico, depurativo, leggero ipnotico.
Utile negli stati febbrili, intossicazioni, coliche intestinali, irritazioni della mucosa dell’intestino, colibacillosi, gotta, artrite. Per uso esterno: Cura della pelle, dermatosi, prurito, pelle squamosa.
Per alcuni consumato crudo è un pò indigesto; ottimo cotto per tutti i problemi dell’intestino; in certi casi è utile fermentato, ve ne forniamo la ricetta:
Seguire accuratamente le istruzioni: altrimenti invece della fermentazione questa si trasforma in putrefazione, soprattutto nella stagione calda, emanando un forte odore.
È però facile distinguerla dalla fermentazione acida, per l’odore che si sprigiona. Usate recipienti accuratamente lavati e rilavati con aceto.
Cetriolo acido:
Per 1 Kg. di cetrioli medi (non quelli piccoli) occorrono:
· Un vaso di vetro da 1,5 lt.
· 3/4 di litro di acqua la più pura possibile.
· 25 gr. di sale marino integrale o no.
· aromi a scelta, per esempio: semi di coriandolo, di finocchio, di aneto, di cumino; foglie di ribes nero + mezza foglia di alloro.
Far bollire l’acqua, aggiungete il sale e fatelo sciogliere completamente. Lasciare raffreddare il liquido finché è soltanto tiepido e coprire i cetrioli che avrete inserito a strati nel vaso, con gli aromi, dopo averli accuratamente lavati ed averli punzecchiati con una forchetta in modo che rilascino più facilmente le loro proprietà. Far riposare a temperatura ambiente per circa dieci giorni. Indi conservare in luogo fresco.
I cetrioli acidificati sono pronti e si possono conservare in frigorifero anche per alcuni mesi.
Tagliati a fettine arricchiscono le insalate. Si utilizzano anche come antipasti, per accompagnare pesce o carni fredde. Sono mineralizzanti e sopra tutto, arricchiscono ed aiutano il riordino della flora intestinale.
CHAPARRAL (Larrea Divaricata) Altri nomi: Creosote bush, Greaswood, Hediondilla, Larrea glutinosa, Larrea tridentata, Stinkweed – Disintossicante, antivirale del sistema linfatico. Comunque per precisione, sono stati riscontrati dei gravi casi di danni al fegato di alcuni utilizzatori di questo prodotto per via orale.
CHARANTIA
La momordica charantia (cucurbitacea) è un frutto della vite, più comunemente conosciuto come melone amaro o zucca amara, il cetriolo, il cocomero, ma è stato anche chiamato karela, fu gwa e mara, e in altri modi a seconda della regione in cui viene utilizzata; nasce spontaneamente in Asia, in Africa e nelle Filippine.
E’ uno dei frutti più amari esistenti e la possiamo trovare nelle regioni tropicali e sub tropicali del mondo.
Sia le foglie, sia il frutto del melone amaro vengono utilizzati nella creazione di integratori in forma di polveri, succhi, pillole, iniezioni. Tra le altre proprietà della momordica troviamo il suo essere estremamente ricca di beta carotene, vitamina A, B1, B2, C e ferro.
Da secoli la medicina tradizionale indiana, cinese ed africana la utilizzano per il controllo e il trattamento del diabete, dell’ipertensione, della costipazione, della febbre, dell’epilessia, del morso di serpenti, della malaria, della bronchite e di infezioni microbiche.
Essa venne usata per secoli in tutto il mondo per i numerosi benefici medici che dà e ha mostrato come riesce a migliorare le condizioni cliniche gravi e a ridurre i sintomi di malattie autoimmuni, diabete, psoriasi e altri.
Da noi in Europa arriva sottoforma di tisana.
È costituita dai frutti disidratati e polverizzati (una sorta di cetriolo, detto appunto “cetriolo amaro”) e dai semi essiccati e macinati e i suoi costituenti principali sono triterpeni, glicosidi, saponine, alcaloidi, proteine, vitamina C, B e A, fosforo, ferro e principi amari, tra cui momordicosidi K e L e momordicine I e II.
Uno dei principi attivi della Momordica è un alcaloide chiamato “momordicina”, ha effetti ipoglicemizzanti, simili a quelli dell’insulina ed è quindi in grado di diminuire i livelli di glucosio nel sangue, rivelandosi così un ottimo aiuto per chi soffre di diabete.
Già dopo un mese di assunzione giornaliera è possibile notare un miglioramento dei livelli di glucosio, chi la assume si sente più lucido, meno spossato e nota un netto miglioramento delle funzioni metaboliche.
In seguito all’assunzione di questo frutto si è osservata anche una diminuzione dei livelli di lipidi, che sembra essere legata all’inibizione della lipasi pancreatica e che potrebbe essere utilizzata nel trattamento dell’obesità.
Tisana: un cucchiaio diluito in un litro d’acqua bollente da bere durante o dopo i pasti per stimolare la digestione, oppure fredda per dissetarsi; si può aggiungere del succo di limone ed addolcirla con un dolcificante naturale e assolutamente privo di zuccheri e calorie come la Stevia, cosi’ il sapore diviene gradevole.
Sia le foglie, sia il frutto del melone amaro vengono utilizzati nella creazione di integratori in forma di polveri, succhi, pillole, iniezioni. Tra le altre proprietà della momordica troviamo il suo essere estremamente ricca di beta carotene, vitamina A, B1, B2, C e ferro.
CHELOM (Chelante Omeopatico)
Dopo aver fatto un “metaltest”, auto diagnosi dei metalli presenti nel corpo, dovuti a varie cause, amalgami, vaccini, protesi, uso di pentole di alluminio, rame, ecc., occorre eliminarli, quindi l’uso di questo prodotto Omeopatico è estremamente consigliato.
Composizione:
Acido citrico D4; Acido ossalico D4; Acido malico D4; Carbonato di sodio D4; Cloruro di potassio D4; Piombo D23; Cadmio D23; Nichel D23; Cromo D23; Zinco D23; Mercurio D23; Cobalto D23; Eccipiente: Macrogol qb a 100.0 ml; D = Diluizione, 23 = numero di Avogadro, diluizione limite alla quale non sono presenti metalli, ma solo l’informazione di essi.
NON utilizzare < (meno) di DH 10
Durante la terapia assumere fermenti lattici multi batterici, vitamine e minerali che si sostituiranno ai metalli pesanti drenati dall’organismo.
CHENOPODIO (Chenopodium ambrosioides, Chenopodiacee; Bacche, frutti, radici
Pianta erbacea annuale o perenne che può essere alta dai 40 ai 100 cm. Il fusto è molto ramificato, ha fiori giallini o verdognoli molto piccoli, che crescono in spighe terminali.
Originario del Messico e dell’America Centrale, la sua coltivazione si è poi estesa agli Stati Uniti, al Sudamerica e ad alcuni Paesi del Mediterraneo, specialmente alla Francia.
Sostanze contenute: Ascaridolo, Calcio, Cimene, D-canfora, L-limonene, Olii volatili, Terpene, Vitamine A e C
Antelmintico od Anserina vermifuga Olio essenziale di Chenopodio
Prodotto estratto da cime fiorite e grani, ma leggermente tossico; cresce nei giardini e nei nostri orti.
Proprietà: purgante, vermifugo (ascaridi, ossiuri, anguilule, tenia).Inibisce la crescita e lo sviluppo dei germi. Agisce da ipotensivo. Riduce la frequenza del battito cardiaco. Azione depressiva sul sistema nervoso centrale. Riduce le contrazioni gastriche.
CHINA (Cinchona Calysaya Weddl) Corteccia
Contro la malaria e gli stati febbrili. Tonico digestivo, utile nei disturbi della milza, stati anemici, post influenzali, febbri allergiche, tifoidi, e tubercolari. Contro il vomito in gravidanza e contro l’ameba, infusori, parameci, plasmodi, tripanosomi.
CHIODI di GAROFANO (Infuso) Combatte tosse, raffreddori cronici, singhiozzi e rigurgiti, elimina i gas ed i vermi; agisce contro la nausea; analgesico ed antibiotico.
CICORIA (Cichorium Intybus Composite) Foglie e radice
Principali costituenti: Sali di potassio, ferro, vitamine C, K, P; un principio amaro; la radice contiene inulina.
E’ un buon rimineralizzante, tonico amaro, antianemico, stomachico, diuretico, eupeptico, depurativo, vermifugo, febbrifugo, leggero lassativo amaro tonico, favorisce il deflusso della bile aiutando la digestione.
Utile nelle anoressie, astenie, anemie, epatismo, ittero, coliche epatiche, congestioni epatiche e della milza, atonia gastrica e digestiva, gotta, calcolosi, artritismo, infezioni urinarie, dermatosi.
Depurativo primaverile, utile nei casi di inappetenza, negli intasamenti del fegato e nell’itterizia.
Presenta azione ipoglicemizzante.
Cicoria selvatica nota come dente di leone, piscialetto, tarassaco:
Le sue foglie sono ricche di vitamine del gruppo B, C, E, contiene inoltre flavonoidi, steroidi, acido linoleico, queste e altre sostanze fanno sì che il tarassaco sia particolarmente usato per stimolare la digestione (i principi amarognoli della pianta stimolano la cistifellea), per favorire il lavoro del fegato e della cistifellea, ha anche proprietà antireumatiche ed è spasmolitico.
Utile inoltre nelle intossicazioni alimentari, favorisce il drenaggio e l’eliminazione delle tossine, per curare la pigrizia intestinale, è blandamente lassativo, non è da usare durante la gravidanza e l’allattamento e neanche nei casi in cui vi siano problemi di occlusioni alle vie biliari. Utile nella ipertensione, ritenzione idrica.
CILIEGIO (Prunus Cerasus L.) Frutto
Il ciliegio (dal latino cerasus) è una pianta arborea della fam. Rosacee; Questo frutto nasce sia dal Prunus avium, che è il ciliegio dolce, sia dal Prunus cerasus, detto anche agriotto o visciolo, origina dai territori occidentali dell’Asia. Cresce nei boschi d’Europa e dell’Asia occidentale e alcune varietà sono spontanee anche in Italia.
CILIEGIA
Le ciliegie sono dei piccoli frutti dalla forma rotonda, dal sapore dolce e dai colori svariati.
Le ciliege sono il frutto di due specie di alberi della famiglia delle Rosacee, la stessa cui appartengono le rose. Dalla specie Prunus avium nascono le ciliege dolci, sia quelle a polpa tenera (tenerine) che quelle a polpa dura (duracine). Dalla specie Prunus cerasus nascono invece le amarene e le marasche. Per il loro sapore acidulo, queste varietà non sono molto apprezzate come frutta fresca, ma le si impiega soprattutto per produrre sciroppi, marmellate e liquori come il maraschino, il cherry brandy e il ratafià.
La ciliegia, gustosissimo frutto che presenta la primavera, è ricca di alcune sostanze e proprietà utili all’organismo. Con una quantità di una ventina ciliegie mangiate a stomaco vuoto al giorno possiamo trovare beneficio per il nostro corpo contro lo stress quotidiano per l’effetto equilibratore del frutto degli acidi ed i sali minerali. Anche lo stress può essere attenuato ed arginato grazie all’ausilio delle cerase. Nel meccanismo complesso del nostro organismo possiamo anche usare il frutto come maschera di bellezza naturale per favorire la bellezza e salute della nostra pelle.
Proprietà: è ricca di flavonoidi utili contro tossine ed ossidanti.; e’ molto dissetante. E’ indicata nella cura di artriti, arteriosclerosi, disturbi renali e gotta.
Contiene buone quantità di fibre, potassio, calcio, fosforo e vitamina C., vitamina E.
Hanno effetti positivi contro l’ipertensione essendo lievemente lassative e diuretiche. Ottimo frutto anche per aiutare i malati di cancro a depurarsi dalle tossine e siccome ha effetti antidolorifici aiuta il malato con dolori senza l’uso dei farmaci antidolorifici.
Le ciliegie sono paragonabili all’Aspirina: gli effetti di una medicina naturale, come recentemente scoperto e studiato dalla Michigan State University, essa possiede proprietà simili all’aspirina. Questo studio evidenzia come, grazie ad una dieta ricca di ciliegie e derivati, si possano ridurre sensibilmente le possibilità di attacchi di cuore e delle malattie vascolari in genere.
Inoltre, gli effetti antidolorifici attribuiti alle ciliegie che sembra deriverebbero dagli antociani, i sali cloruri che conferiscono al frutto il colore rosso-arancio e che fungono da aspirina senza tuttavia presentare gli effetti collaterali della nota medicina.
Nella stagione ove essa si matura e’ bene fare 7 giorni di pane e ciliegie al posto dei pasti quotidiani. Provare per credere !
Peduncoli:
Proprietà principali: Contiene Vitamine A (0,40mg x100gr) B, C, minerali: ferro, fosforo, calcio, cloro, zolfo, sodio, magnesio, potassio; oligoelementi: zinco, rame, manganese, cobalto, levulosio (zucchero per i diabetici).
Ottimo disintossicante, rimineralizzante, energetico muscolare e nervino, antinfettivo, aiuta le reazioni naturali di difesa, diuretico rinfrescante, sedativo nervino, lassativo, antireumatico, regolatore epatico e gastrico; combatte le infiammazioni delle vie urinarie e la fermentazione dell’acido urico nel sangue.
Utile nelle cistiti, nefriti, calcoli renali e vescicali; per i gottosi, gli artritici, arteriosclerotici.
Le ciliegie sono molto importanti per il nostro benessere generale, ma e soprattutto per le INFIAMMAZIONI articolari
Chi soffre di dolori articolari, dovuti alle forti infiammazioni ed intossicazioni tissutali esistenti, può ricorrere alle ciliegie, che si dimostrano un vero e proprio toccasana contro le infiammazioni delle articolazioni, che provocano dolori cronici.
Le ciliegie hanno fra le loro proprietà benefiche la capacità di introdurre nel nostro organismo delle sostanze antinfiammatorie, in grado di agire contro l’artrosi. A metterlo in evidenza è stata una ricerca portata avanti dagli esperti dell’Oregon Health and Science University. Lo studio è stato effettuato coinvolgendo 20 donne che soffrivano di artrosi infiammatoria.
È stato constatato che in particolare a rivelarsi salutari sono le visciole, un tipo di ciliegie selvatiche (non provenienti da frutteti trattati chimicamente), che sarebbero più ricche di sostanze antinfiammatorie rispetto alla varietà classica. Le donne coinvolte nella ricerca hanno bevuto due volte al giorno succo di ciliegie per tre settimane. Alla fine è stato riscontrato che si erano ridotti nel loro organismo i marcatori dell’infiammazione. La riduzione dell’infiammazione era più marcata nelle donne che avevano livelli di infiammazione più elevati, prima di iniziare a bere il succo di ciliegie.
Kerry Kuehl dell’Oregon Health and Science University ha spiegato come mai è avvenuto tutto ciò: “Le visciole hanno il più alto contenuto di sostanze antinfiammatorie di qualsiasi cibo. Con milioni di persone alla ricerca di modi per gestire in modo naturale il dolore, c’è la promessa che le visciole possono aiutare, senza gli effetti collaterali spesso associati con i farmaci per l’artrite.” Il tutto è dovuto agli antiossidanti presenti nelle ciliegie, il cui effetto è veramente da tenere in grande considerazione.
Già la ricerca scientifica aveva dimostrato che il succo di ciliegia aiuta a combattere l’insonnia. Inoltre era stato appurato che le ciliegie possono agire anche in senso preventivo per aiutare il cuore, ora anche l’aspetto antiinfiammatorio del loro prezioso succo crudo.
Per ottenere l’effetto desiderato basterebbero anche 20-25 ciliegie al giorno, mangiate a digiuno. Oltre ad essere molto utile contro l’infiammazione articolare, le ciliegie svolgono anche una funzione depurativa e disintossicante e contribuiscono a riequilibrare l’intestino, fornendo un utile aiuto soprattutto nei casi di stipsi.
CIPOLLA (Allium Cepa L.) Bulbi. Assomiglia all’aglio ma la sua azione medicinale è meno intensa
Contiene: Sodio, potassio, zolfo, ferro, iodio, silice, vitamine: A,B,C.
Proprietà: Stimolante, diuretico potente elimina i cloruri e l’urea, antireumatica, antiscorbutica, antisettica ed antiinfettiva, espettorante, secretorio, antisclerosi, antitrombosi, digestiva, riequilibrante endocrino, ipoglicemica, vermifuga. Nell’uso esterno serve per: allontanare le zanzare, antalgica.
Utile in: astenie, oligurie, idropisia, cloruremia, artritismo, asma, prostatismo, litiasi biliare, diarree, affezioni urinarie e respiratorie, squilibri endocrini, diabete, linfatismo favorisce la formazione dei globuli rossi, previene la formazione dei trombi, antibatterico, ipoglicemizzante, anti parassiti.
Stimola la secrezione biliare è un buon diuretico, aiuta nell’eliminazione dei calcoli ed accentua la diminuzione del colesterolo, agendo marcatamente sul fegato.
Una buona cura a base di cipolla può essere effettuata con questo preparato a base di vino di cipolle: in una bottiglia da 1 lt. si mettono 100/150 gr. di cipolle sbucciate, si aggiunge 100 gr. di miele, si ricopre con del bon vino bianco biologico. Macerare per 15 giorni e filtrare; bere da 1 a 2 bicchieri al dì.
Nel 1919, quando l’influenza ha ucciso 40 milioni di persone c’era questo medico che ha visitato i molti agricoltori per vedere se poteva aiutarli a combattere l’influenza …Molti degli agricoltori e delle loro famiglie avevano contratto la malattia e molti morirono.
Il medico venne presso un contadino e con sua grande sorpresa, constatò che tutti in famiglia erano molto sani. Quando il medico chiese cosa stesse facendo l’agricoltore perché in famiglia erano tutti sani, la moglie rispose che aveva messo una cipolla non sbucciata in un piatto nelle stanze della casa, (probabilmente solo due camere allora). Il dottore non riusciva a crederci e gli chiese se poteva avere una delle cipolle per esaminarla al microscopio. Il contadino diede al dottore una di quelle cipolle e, guardando al microscopio il medico trovò il virus dell’influenza nella cipolla, la quale aveva assorbito i virus mantenendo la famiglia sana.
Ora, ho sentito quest’altra storia dal mio parrucchiere.
Diversi anni fa, molti dei suoi dipendenti erano giù per avere preso l’influenza, e così molti dei suoi clienti. L’anno successivo ha disposto diverse ciotole con cipolle in giro nel suo negozio. Con sua sorpresa, nessuno del suo staff si è ammalato. Si deve lavorare. Provate e vedrete cosa succede. Lo abbiamo fatto l’anno scorso e non abbiamo mai avuto l’influenza.
Ora ho mandato uno scritto ad un amico in Oregon, che collabora regolarmente con me mandandomi materiale sanitario. Lui mi ha risposto con questa esperienza più interessante sulle cipolle:
Grazie per avermelo ricordato. Io non so la storia del contadino … ma, so che ho contratto la polmonite, e, manco a dirlo, sono stato molto male … Mi sono imbattuto in un articolo che diceva di tagliare entrambe le estremità di una cipolla, metterla in un barattolo vuoto e posizionare il vaso accanto al paziente malato di notte. Ha detto che la cipolla sarebbe diventata la mattina dopo nera di germi … di sicuro è successo proprio così … la cipolla era un disastro e io ho cominciato a stare meglio.
Un’altra cosa che ho letto in questo articolo è che le cipolle e l’aglio disposti intorno alla stanza hanno salvato molti dalla peste nera, molti anni fa. Hanno potenti antibatterici, proprietà antisettiche.
Infatti una fetta di cipolla messa nel calzini alla notte, aiuta e di molto negli stati febbrili e di influenza.
http://www.perdavvero.com/cipollapiedi/
Adesso parliamo del perché, a volte, le cipolle fanno male.
Un sacco di volte, quando abbiamo problemi di stomaco non sappiamo a cosa dare la colpa. Forse la colpa è della cipolla. Infatti le cipolle assorbendo i batteri sono così brave da impedirci di prendere raffreddori e influenze, ed è proprio questa la ragione per cui non si deve mangiare una cipolla dopo troppo tempo da che è stata tagliata, perché ha assorbito i batteri dannosi.
Ho avuto il privilegio di un meraviglioso tour tra i prodotti alimentari Mullins, Makers di maionese. Ho posto delle domande sulle intossicazioni alimentari, e voglio condividere quello che ho imparato da un chimico.
La nostra guida è un mago della chimica degli alimenti. Durante il tour, qualcuno gli ha chiesto se abbiamo davvero bisogno di preoccuparsi della maionese. Le persone sono sempre preoccupate che la maionese potesse guastarsi. La risposta vi sorprenderà. Egli ha detto che tutte le maionesi in commercio sono completamente sicure.
“Le maionesi non hanno nemmeno bisogno di essere refrigerate anche se non c’è nulla di male a metterle in frigorifero.” Ha spiegato che il pH nella maionese si trova ad un punto che i batteri non possono sopravvivere in questo ambiente. Ha poi parlato del pic-nic estivo, con la ciotola di insalata di patate sul tavolo, e di come tutti accusano la maionese quando qualcuno si ammala.
Egli afferma che, quando succede un’intossicazione alimentare, la prima cosa che i medici dobrebbero cercare è se le vittime abbiano mangiato cipolle, quando le hanno mangiato e se tali cipolle provengono da un’insalata con patate. Egli dice che non è la maionese ad aver procurato l’intossicazione, ma probabilmente le cipolle, e se non le cipolle affettate da troppo tempo , magari le patate.
Ha spiegato che le cipolle sono un enorme magnete per i batteri, in particolare le cipolle cotte. Non si dovrebbe mai conservare una parte di una cipolla affettata , perché non è sicura nemmeno se la metti in un sacchetto a chiusura lampo e dentro al frigorifero.
La cipolla e ‘già abbastanza contaminata solo per essere stata fuori per un po’ dopo essere stata tagliata, e può essere un pericolo per te (e doppiamente attenzione per chi le cipolle le mette in hotdog al parco di baseball!). La nostra guida dice ancora che se si prende la cipolla rimanente e la si cuoce molto, probabilmente è tutto bene, ma se metti nel panino una cipolla tagliata da tempo, sei in cerca di guai. Quando vai in panineria, non fare mettere cipolle nel panino. Sia le cipolle che le patate umide in una insalata di patate attireranno e faranno crescere i batteri più velocemente di qualsiasi maionese commerciale.
Inoltre, i cani non devono mai mangiare cipolle. I loro stomaco non riesce a metabolizzare le cipolle.
Si prega di ricordare che è pericoloso tagliare una cipolla e cercare di utilizzarla per cucinare il giorno dopo, diventa altamente tossica anche per una sola notte e crea batteri tossici che possono causare infezioni dello stomaco negativi a causa delle secrezioni biliari in eccesso e anche intossicazioni alimentari.
CIPOLLETTA e CIPOLLINA Ricca di silice ed essenza sulfurea. Utile nelle digestioni, antiputrido.Ricca di silice ed essenza sulfurea. Utile nelle digestioni, antiputrido.
Uso esterno: ascessi, geloni, emicranie, congestioni cerebrali, sordità, ronzii, nevralgie, verruche, piaghe, lentiggini, allontana le zanzare.
CIPRESSO (Cupressus semprevirens L.) Bacche o Bulbi
Preparato in estratto è Utile in: problemi nervosi, diuretico, astringente, vaso costrittore per le emorroidi, varici, disturbi della menopausa, tonificante di vene ed arterie, emorragie interne, uterine ed ovariche, nel variocele, nell’enuresi notturna e come astringente intestinale, pertosse, afonia, irritabilità.
Uso esterno: emorroidi e sudorazione piedi.
CLOROFILLA La clorofilla per uso orale è in genere estratta dall’Alfa-alfa, che è un’erba medica, dal timo e dalla menta.
Essa è stata definita come “sangue verde” ed ha una formula chimica simile a quella dell’emoglobina del nostro sangue, la differenza sta nel tipo di minerale in esse contenuti: la clorofilla contiene il magnesio e l’emoglobina il ferro.
Essa è presente nelle parti verdi e scure delle piante (la A e la B); nelle alghe, nelle diatomee e nei batteri fotosintetici se ne trovano altri tipi.
Questo pigmento rappresenta la molecola predominante che cattura la luce nelle piante.
Essa è dotata di attività normalizzatrice della flora batterica sopra tutto intestinale in quanto battericida per certi ceppi di batteri ed è conosciuta per le sue proprietà anti infettive.
Si può quindi usare con successo nelle coliti e nelle altre terapie o nelle alterazioni della flora batterica intestinale, associandola ai fermenti lattici multi microbici; in questo caso è bene prendere i fermenti lattici lontano dai pasti (in genere al mattino a digiuno) e la clorofilla prima dei pasti.
Le alterazioni degli enzimi, della flora e della mucosa intestinale influenzano la salute, non soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte dell’organismo.
Il Magnesio entro contenuto la rende utile nelle coliti con spasmi, nel meteorismo, ha una azione regolatrice sul Sistema Nervoso che innerva l’apparato intestinale ed è un coadiuvante per rinfrescare l’alito.
Non utilizzare alla sera in quanto facilmente non concilia il sonno.
Proprietà benefiche:
– Aumenta i globuli rossi, porta ferro agli organi e migliora le condizioni anemiche, aumenta l’ossigenazione delle cellule
– Pulisce e detossica i tessuti del colon
– Purifica il fegato e porta miglioramento nel caso di epatite
– Regolarizza le mestruazioni
– Favorisce la produzione di latte a chi allatta
– Elimina gli odori del corpo, l’alito cattivo ed è utile nella piorrea, migliora il drenaggio nasale e diminuisce il gocciolamento del naso, porta sollievo al mal di gola ed alle tonsille infiammate, aiuta l’eliminazione del catarro
– Utile per i tessuti ulcerosi e le emorroidi
– Rivitalizza il sistema vascolare nelle gambe e migliora le vene varicose
– Riduce il dolore causato dalle infiammazioni
– Ottima nei problemi respiratori e nella sinusite, rinite, influenza
– Migliora la depressione per il suo effetto tonico
– Favorisce l’assorbimento del calcio
Modo d’uso standard:
Per via orale 20 gocce da 1 a 3 volte al giorno in un bicchiere d’acqua o di succo di verdura o di frutta, possibilmente lontano dai pasti.
CLORURO di MAGNESIO Scaglie o polvere; assumere in piccole dosi giornaliere al mattino a digiuno in mezzo bicchiere di acqua (1/3 di cucchiaino da te) per alcune settimane indi sospendere; attenzione che può essere lassativo, quindi ridurre le dosi o sospendere od assumere a giorni alterni; Molto utili per prevenire le infiammazioni intestinali; aiuta a rendere assimilabile il ferro; vedi anche MINERALI
COCCO (noce di) La palma da cocco (Cocos nucifera L. 1753) è una palma dioica tipica dei litorali di paesi caldi, l’unica specie riconosciuta del genere Cocos, della famiglia delle Arecaceae, sottofamiglia Cocoideae.
E’ una pianta molto longeva, che può arrivare ad oltre 100 anni di vita; ha un tronco unico, alto 20-30 m, con corteccia levigata e grigia, segnato dalle cicatrici anulari delle vecchie foglie.
Le foglie, lunghe da 4 a 6 m, sono pennate, composte da foglioline lineari-lanceolate, più o meno ricurve, rigide, di color verde brillante.
Le infiorescenze, che nascono all’ascella delle foglie, avvolte da una spata carenata, sono degli spadici ramificati in cui i fiori femminili sono disposti alla base e quelli maschili in alto. I fiori hanno petali lanceolati, 6 stami e ovario formato da 3 carpelli saldati.
L’impollinazione è incrociata, di tipo anemofilo o entomofilo.
La noce di cocco è il frutto della palma da cocco (Cocos nucifera), un albero longevo (può superare i 100 anni) e di grandi dimensioni (può arrivare fino a 40 m di altezza) originario dell’arcipelago indonesiano. Il frutto, grosso quanto una testa d’uomo e pesante 1-2 kg, è una drupa con epicarpo sottile, liscio e di colore grigio-brunastro, mesocarpo fibroso, spesso 4-8 cm ed endocarpo legnoso; essendo leggero esso può essere trasportato dal mare a grandi distanze e mantiene a lungo la sua germinabilita’. All’interno è contenuto un unico seme, ricco di sostanze di riserva localizzate nell’endosperma che è in parte liquido (latte di cocco) e in parte solido (polpa). Al momento della germinazione dell’embrione, la radichetta fuoriesce da uno dei tre poli germinativi visibili anche dall’esterno.
Viene coltivata nei paesi della fascia tropicale, in Asia (Ceylon, India e Thailandia), Africa (Ghana, Mozambico e Tanzania) e America (Brasile e Messico). L’apice della pianta è caratterizzato da una corona di foglie dalle notevoli dimensioni (dai 4 ai 6 metri di lunghezza).
La palma da cocco produce da 5 a 10 noci di cocco.
all’interno di questa polpa vi e’ una cavita’ centrale che contiene un liquido bianco-opalescente dolce e rinfrescante, il latte di cocco.
La noce di cocco e’ presente sul mercato tutto l’anno e nell’acquistarla occorre fare attenzione che sia piena di liquido (basta scuoterla un pochino); si conserva a temperatura ambiente fino a due settimane, ma una volta aperta, la polpa tende a seccarsi, per cui va mantenuta in frigorifero all’interno di un contenitore di vetro riempito d’acqua.
In cucina, la polpa della noce di cocco puo’ essere consumata al naturale, oppure grattugiata come ingrediente per dolci e piatti salati. Estrarre la polpa dalla noce di cocco non e’ un’impresa semplice ma neanche del tutto impossibile:
1) si devono innanzitutto praticare con un punteruolo due fori in corrispondenza degli opercoli (una o due delle tre macchie-germogli presenti sulla superficie ad una estremita’);
2) si raccoglie quindi il liquido in un bicchiere;
3) si poggia un cacciavite piuttosto largo su una delle tre spine che corrono sulla lunghezza del cocco e si da’ un forte colpo di martello (il frutto cosi’ si spacca); si infila quindi la lama di un grosso coltello tra il guscio ed il rivestimento duro della polpa stessa e, facendo leva verso l’alto, si stacca la polpa (nell’eseguire questa operazione prestare la massima attenzione a non tagliarsi).
4) la polpa puo’ essere poi tagliata a pezzi o grattugiata per unirla ai composti.
Proprieta’ nutrizionali, la noce di cocco e’ ricca di potassio ed e’ per questo il frutto estivo ideale per reintegrare i sali minerali persi; e’ inoltre ricca di proteine e di grassi. Il latte al suo interno e’ molto dolce, ricco di zuccheri, sali minerali e vitamine (in particolare B e C); e’ quindi utile nel trattamento dei disturbi urinari, di costipazione, nervosismo e debolezza generale.
La noce di cocco e’ molto nutriente, ottima se si vuole aumentare di peso e se si e’ debilitati, ma poco indicata per chi vuole invece dimagrire e deve sottoporsi ad una dieta povera di grassi: 100 g. di prodotto, infatti, forniscono ben 360 kcalorie.
L’acqua di cocco, ricavata dai frutti maturi ha proprietà dissetanti, rinfrescanti e leggermente lassativa.
La noce di cocco è stata utilizzata per secoli nelle regioni tropicali del mondo per la reidratazione e per la salute e la bellezza. L”acqua della noce di cocco ha pochi grassi e calorie, non ha colesterolo, ed ha una quantità equilibrata di sodio, potassio, calcio e magnesio per cui è una bibita elettrolitica salutare.
Essa e”stata utilizzata anche per via endovenosa per stabilizzare gli elettroliti. Molte persone conoscono già le proprietà benefiche dell”olio della noce di cocco.
Ora si sa che l”acqua della noce di cocco si può addirittura unire ai medicinali presenti nell”armadietto infatti ha proprietà anti-virali, anti-fungine e anti-microbiche.
L”acido laurico presente nelle noci di cocco viene anche utilizzato per curare i disturbi del tratto digestivo come la sindrome della permeabilità intestinale.
Secondo le credenze ayurvediche, la noce di cocco ha proprietà carminative: il che significa che aiuta a prevenire la formazione di gas intestinali, inoltre aiuta a rimuovere le tossine e favorisce l”assorbimento delle sostanza nutritive nel tratto digerente.
La noce di cocco bilancia i livelli di acido ed aiuta ad eliminare le tossine. L”ayurveda considera la noce di cocco un naturale anti-stress.
Gli effetti calmanti e rinfrescanti dell”acqua della noce di cocco vengono sfruttati per attenuare le sensazioni di bruciore e le vampate di calore e “per restituire la stabilità emozionale alle donne in menopausa”.
Queste proprietà dell”acqua della noce di cocco fanno sì che sia eccellente anche per i problemi di fegato, per le epatiti o le infiammazioni. Dato che regola la funzione intestinale, l”acqua della noce di cocco rende la pelle più liscia e bella.
Oltre ad essere ingerita, l”acqua della noce di cocco può anche essere applicata direttamente sulla faccia, per idratare la pelle.
Nel mondo le donne utilizzano i derivati del cocco sui capelli, sulla pelle e se ne nutrono. Il cocco è un ingrediente comune dei prodotti di bellezza.
Per la vostra salute, l”acqua della noce di cocco ha:
-pochi carboidrati
-pochi grassi (al 99% priva di grassi)
-poco zucchero
-mantiene il corpo fresco ed alla giusta temperatura
-contiene composti organici che hanno promuovono la crescita
-cura la malnutrizione
-è efficace nella cura della calcolosi renale ed uretrale
-è una bevanda naturale che si può utilizzare per nutrire i bambini che soffrono di disturbi intestinali
-è un mezzo di reidratazione orale eccellente, un isotonico naturale per tutte le età
-reidrata in maniera naturale, privo come è di zuccheri aggiunti e sostanze chimiche
-abbassa la pressione sanguigna
-allevia gli spasmi ed i dolori allo stomaco
-calma i bruciori
-è un diuretico naturale
-la presenza di sali ed albume fa sì che sia un”eccellente bevanda nei casi di colera
-mantiene il livello naturale di fluidi nel corpo umano
-può essere iniettato per endovena in casi di emergenza
-può essere considerato un sostituto del plasma sanguigno perché è sterile, non produce calore, non distrugge i globuli rossi ed è tollerato senza problemi dal corpo
-aiuta a trasportare i nutrienti e l”ossigeno alle cellule
-è un”eccellente acqua naturale da bere mentre ci si rilassa, si medita, si guida, si mangia, si corre, si pratica l”aerobica, si lavora, si scia, si va in mountain bike, si fa ginnastica, si fa body building, si fa surf, si pesca, si fa snow board, ci si esercita, o si fanno sforzi di qualunque tipo
-elimina la sudorazione nelle mani e nei piedi
-normalizza la funzione intestinale ed incrementa il metabolismo
-cura i danni provocati dagli antibiotici e dalle tossine nel tratto digestivo
-favorisce la circolazione E” un fluido davvero vitale. Le nostre speciali procedure per la raccolta ed il trattamento ci permettono di impacchettare e pastorizzare l”acqua della noce di cocco nata necessità di aggiungere conservanti. Dal sapore squisito e ricca di vitamine, nutrienti, zuccheri, minerali e sali è richiesta e necessaria a tutte le età. L”acqua della noce di cocco è priva di colesterolo, ha pochissimi grassi ed ha poche calorie.
Ognuno dovrebbe bere l”ottima acqua di noce di cocco naturale OGNI GIORNO, è una bevanda naturale isotonica per tutte le età.
IMPORTANTE:
Sciacqui (Oil pulling – OilPulling) orali di olio di girasole, di cocco, o di sesamo (ovviamente biologici e non trattati) per disintossicarsi edisinfiammare i tessuti e gli organi anche e soprattutto le gengive – vedi: QUI le modalita’ per effettuarla
Il movimento dell’olio di girasole in bocca dovuto alla pratica del risciacquo orale, provoca un marcato irroramento della mucosa e dei tessuti.
Vitamine e minerali dell’olio di girasole possono venire in parte assorbiti dalle membrane delle mucose (anche se la quantità sia contenuta, che assorbita è limitata), ma soprattutto e contemporaneamente i semi oleosi assorbono le tossine dai colli di denti e gengive e le rimuovono, facendole eliminare dal corpo in vari modi.
NOTA BENE:
Fate attenzione, perche’ questa terapia e’ molto forte e quindi in alcuni individui scatena dei sintomi che possono spaventare colui che la pratica, ma siate prudenti se questi sintomi sono troppo forti, riducete i tempi dello sciacquo e/o da tutti i giorni ad ogni due o tre giorni, in modo da poter sopportare i sintomi che verranno evidenziati per le tossine e le infiammazioni accumulate, che andranno in circolo nel corpo e che creeranno quei malesseri che poi passano una volta eliminate.
vedi anche: Noce di Cocco
COCOMERO (Curcubita Citrullus Curcubitacee) Depurativo, da consumarsi all’inizio dei pasti.
CODA CAVALLINA (vedi Equiseto = Silice organica)
COLA Pianta concentrata nelle zone tropicali ed equatoriali dell’Africa dell’ovest.
Contiene: sali minerali, aminoacidi, cellulosa, amido, polifenoli, basi puriniche, caffeina, teobromina.
Stimolante del sistema nervoso centrale, aumenta lo stato di vigilanza, la rapidità dei processi intellettivi, l’associazione di idee ed è quindi uno stimolante a livello fisico ed intellettivo.
A forti dosi stimola i centri bulbari respiratori, vasomotori e vagali. Aumenta il metabolismo basale e la lipolisi. Si usa anche il seme di cola fresca, utile da masticare per sostenere sforzi prolungati.
La polvere di cola è stata utilizzata nei convalescenti, in caso di surmenage e nello sport.
Impiegata a dosi moderate è uno stimolante non nocivo ed ha azione prolungata.
COLLIRIO E’ una soluzione da usare per le affezioni degli occhi e delle palpebre.
Si applica in gocce, nell’occhio o con bagno oculare. Temperatura a seconda dei casi: fredda o tiepida; ottimo collirio per gli occhi è il macerato od infuso di Fiordaliso.
Ottimi risultati si ottengono con l’utilizzo della propria urina come collirio.
COLLOIDALE Dicasi di soluzione che per le dimensioni delle particelle della fase dispersa, ha le proprietà di un collide; il protoplasma (i liquidi della cellula vivente) è un colloide; il colloide (soluzioni colloidali idrofili) è così chiamato perché la sostanza disperdente è l’acqua e le macro molecole entro contenute hanno affinità con le molecole dell’acqua. L’orina contiene solamente sostanze colloidali.
COLLUTTORIO Preparato semi liquido per sciacqui alle gengive, faringe e tonsille; si utilizza freddo o tiepido.
In genere è decongestionante, antisettico o astringente. Essi sono preparati in genere da infusi o macerati di Malva, Camomilla ed altre erbe specifiche. Ottimi risultati si ottengono con l’utilizzo della propria urina come colluttorio.
CONSOLIDA (Symphytum Officinale)
Ottima in caso di colite ed irritazione intestinale; coadiuva l’assimilazione del calcio e delle proteine.
CORDYCEPS SINENSIS
La più conosciuta in assoluto è la Cordyceps sinensis (Berk.) Sacc., utilizzata da centinaia di anni nella medicina cinese, si hanno documentazioni scritte ad oltre 500 anni fa. La sua crescita avviene nelle praterie alpine dell’altopiano tibetano dai 3000 ai 6000 mt. (Cina, Nepal, Bhutan e India) e dura circa sei settimane, dopo il disgelo, a partire dai primi giorni di Aprile alle quote più basse intorno ai 3000 mt e fino a Luglio alle quote più elevate. E’ il parassita delle larve di piccole falene bianche, una trentina di specie, del genere Thitarodes (Hepialus) .
La loro distribuzione è strettamente legata alla precipitazione media annuale che deve essere superiore a 350-400 mm/anno, al di sotto di questa soglia non sono rinvenibili. Esistono 33 specie conosciute di Cordyceps molto simili crescenti in queste zone e tra queste anche C. gansuensis K.Y. Zhang, C.J.K. Wang & M.S. Yan, C. kangdingesis M. Zang & Kinjo e C. nepalensis M. Zang & Kinjo) che vengono sinomizzate come C. sinensis (Berk.) Sacc. e quindi è meglio parlare di C. sinensis sensu lato.
Recenti studi molecolari, Sung (2007), hanno concluso che queste Cordyceps possono essere divise in tre Sottogeneri, Ophiocordyceps comprende la C. sinensis e la maggior parte di queste specie.
E’ conosciuto in Tibet con il nome “yartsa gumbu”, “estate erba-inverno verme” e dagli anglosassoni con il nome di “caterpillar fungus” (fungo trattore a cingoli) per la forma delle larve delle falene ove crescono, assomiglianti a dei cingoli.
La raccolta e commercializzazione corrisponde al 40% del reddito rurale complessivo di tutto il Tibet ed è regolamentata, in alcune province, con permessi a pagamento per gli stranieri. Dati ufficiali governativi stimavano indicativamente a 50.000 Kg (50 t) la raccolta del 2004.
Considerando che il costo ha raggiunto nel 2006 anche quotazioni di 32.000 USD al Kg per i prodotti di prima qualità, è intuibile l’importanza economica che ha questo fungo nelle popolazioni locali.
I dati per il 2004 riferiscono di cifre enormi pari a 225 milioni di dollari. Addirittura in alcune regioni le scuole chiudono (vacanza) durante questo periodo per permettere agli studenti di partecipare alla raccolta. L’eccessiva richiesta dal mercato, la fonte economica per le popolazioni dei villaggi locali ed i grandi guadagni dei grossisti cinesi comportano una raccolta sempre più indiscriminata, con gravi deturpamenti al territorio, creando però anche seri problemi ambientali al Tibet.
Vista la grande richiesta del mercato dopo i primi tentativi fallimentari di coltivazione degli anni ’70 ora si è arrivati anche ad una produzione “industriale” che va a coprire le grandi richieste del mercato cinese e non.
La scoperta delle proprietà di questo fungo è da riportare agli antichi pastori tibetani di Yak e capre che avevano notato un comportamento vigoroso delle loro bestie dopo il pascolo alle grandi altitudini negli altipiani. Ricercandone la causa avevano scoperto che insieme alla comune erba cresceva un’altra “erba” particolare, che veniva brucata anch’essa dalle loro bestie.
Da quel momento cominciò la sperimentazione e la scoperta dei poteri medicinali.
La Cordyceps sinensis s.l. è diventata famosa nei paesi occidentali dopo il successo delle atlete femminili cinesi a Giochi Nazionali di atletica del 1993 a Pechino, stabilendo 9 nuovi record mondiali di cui tre nella corsa nella lunga distanza; 10.000, 15.000 e 30.000 metri. Addirittura definito come “Il più grande balzo in avanti nella storia delle performance umane”.
L’allenatore attribuiva queste performance, oltre al duro allenamento, ad un’alimentazione ricca di questi funghi alla quale la squadra femminile era stata sottoposta. Da allora diversi studi e sperimentazioni sono state effettuate per dimostrare la prova degli effetti di questi funghi sulle prestazioni umane.
Si è scoperto che con l’assunzione di Cordyceps aumenta l’adenosina trifosfato (ATP) a livello cellulare che è quella molecola presente in tutti gli organismi viventi, per i quali rappresenta la principale forma di accumulo di energia immediatamente disponibile. Quando ATP perde un fosfato diventa adenosina bifosfato (ADP) e l’energia rilasciata dalla rottura del legame è immediatamente disponibile da tutti quei processi dell’organismo che richiedono energia come la contrazione muscolare, gli impulsi nervosi, la sintesi delle proteine e le divisioni cellulari. Un aumento del ATP cellulare significa un aumento reale dell’energia, non come quello percepito dall’uso di stimolanti quali la caffeina, l’efedrina e le anfetamine.
Con le anfetamine il cervello riceve informazioni alterate sulla disponibilità di energia da consumare ma ovviamente al suo esaurimento, non essendocene più, il corpo è costretto a ricorrere alle riserve, quando ce né, ed è per questo motivo che portano ad una forte perdita di peso.
Nella medicina tradizionale cinese le proprietà curative delle Cordyceps riconosciute sono molteplici, dal semplice miglioramento della respirazione, ai problemi polmonari, renali, affaticamento, disfunzioni sessuali (e’ il viagra naturale) e tumori.
La medicina occidentale è mirata verso la patologia specifica del malato mentre quella tradizionale cinese utilizza anche la filosofia nella cura e da molta importanza all’equilibrio tra la mente ed il corpo ed il flusso ottimale di energia sprigionato.
Ed è probabilmente per questo motivo che viene utilizzato da centinaia di anni come tonico nei paesi dell’estremo oriente ove è fortemente presente la cultura dello spirito nel benessere fisico della persona. Tratto da: naturamediterraneo.com
CORIANDOLO (Coriandrum Sativum Ombrellifera)
Frutti dai quali si estrae l’essenza; è analogo al carvi ed all’anice.
Utile in: debolezze di stomaco, nei dolori di testa di origine nervosa; diuretico, carminativo dà appetito ed elimina la sete morbosa, stomachico, eccitante nervoso, affaticamenti, spasmi, digestioni difficili e nelle flatulenze.
Uso esterno: reumatismi.
CORNETTI (vedi Fagiolini)
COTOGNA (Cydonia vulgaris Rosacee) Contiene: Tannino, pectina; vitamine A e B;
Utile come emoliente ed astringente, per le mucose digestive, epatiche; diarree, dissenterie (anche per lattanti convalescenti e vecchi); vomito, catarro, tosse e pertosse, inappetenza, insufficienza epatica; in uso esterno, per ragadi dei seni, screpolature, irritazioni, prolasso rettale, uterino, fistole anali.
CREME Prodotti molli, gelatinosi, preparati naturalmente sotto forma di lattice, da alcune piante; se preparati artigianalmente, utilizzare i principi attivi diluendoli in eccipienti grassi tipo: sugna di maiale, miele, burro, cere di api. Si spalmano sulla cute e frizionando si fanno penetrare nell’epidermide.
CRESCIONE (Nasturtium officinale Crocifere) Si utilizza tutta la pianta.
Contiene: ferro, fosforo, manganese, arsenico, iodio, rame, calcio, zolfo azotato, vitamine C, A, B2, PP, E, estratto amaro e carotene.
Utile nell’inappetenza, astenia, anemia, scorbuto, dermatosi, linfatismo, tubercolosi, affezioni epatiche, reumatismo, parassiti intestinali, idropisia, diabete, cancro; espettorante, sudorifero, vermifugo, tonico, rimineralizzante, afrodisiaco, antielmintico, regolatore del flusso mestruale, anti eczema, gengiviti; ha un’azione diuretica, vitaminizzante, depurativa, ipoglicemizzante; edemi, malattie alle vie urinarie e nelle gastroenteriti. Stimolatore delle ghiandole salivarie.
Uso esterno: piaghe, ulcerazioni, alopecie ed affezioni del cuoio capelluto.
CRESPINO (Berberis Vulgaris L.) Radice o Corteccia
Buon emostatico nelle emorragie uterine; è anche astringente. Favorisce il deflusso della bile ed esercita una azione febbrifuga. Nelle febbri malariche potenzia l’attività del chinino. Attiva le funzioni del fegato, del condotto biliare e della milza. Utile nei calcoli biliari.
CUMINO o COMINO (Cuminum cyminum) – Nigella Sativa (sesamo nero). Semi
I semi di cumino provengono da una delicata pianta annuale originaria del Mediterraneo orientale e dall’Africa del Nord. E’ una spezia molto antica, nominata anche nella Bibbia-Vecchio Testamento.
Anche il profeta dell’Islam Maometto, ha tramandato, nel Corano che “esiste al mondo un rimedio per ciascuna malattia” e che “il grano nero cura tutte le malattie, eccetto la morte”.
Molto conosciuta ed apprezzata per le sue virtu’ in Medio Oriente ed India, la Nigella sativa, non ha avuto in Occidente la stessa sorte ed e’ stata trascurata sino ad alcuni anni fa, quando l’interesse per la medicina naturale ha sollecitato studi e ricerche sulle cosiddette “piante ed erbe terapeutiche”.
Conosciuto come “il seme Benedetto” da millenni, è considerata tra le più preziose erbe fitoterapiche di tutti i tempi per ridurre il rischio e contrastare le malattie esistenti, agendo come rinforzante del sistema immunitario.
Già fra gli antichi egizi il Comino Nero era conosciuto e usato come rimedio universale. I moderni ricercatori americani attribuiscono a questa pianta il potere di “regolatore del sistema immunologico“. Il complesso sistema di difesa, se ammalato o debilitato, potrà essere sia rafforzato che migliorato. È stato accertato che questo olio é un prodotto che può essere ingerito con la massima tranquillità in quanto non presenta rischi di effetti collaterali tanto che lo stesso può essere consumato quotidianamente sul pane. Mentre in Europa, sia come spezia che come olio, era stato dimenticato, in Egitto, come sopraddetto, già dal tempo dei Faraoni rivestiva grande importanza. Era usanza, ad esempio, metterlo in anfore mortuarie (nella tomba del famoso Tutankamon ne è stato trovato) affinchè lo spirito della persona deceduta potesse portarlo con se. In Egitto, sembra che venisse usato per i dolori mestruali, raffreddore, mal di testa, stati di debolezza e infiammazioni in genere.
La Nigella sativa, o grano nero (habbe sauda, come viene chiamata nei paesi arabi) era conosciuta ed apprezzata gia’ dagli antichi egizi: il fatto di aver ritrovato nella tomba del faraone Tutankhamon delle anfore colme di olio di grano nero e’ illuminante sul valore che tale olio rivestiva presso gli egizi. Sappiamo per certo che esso era usato come medicamento nell’antica Grecia, per la cura di disturbi intestinali e dell’apparato genitale.
Descrizione, coltivazione e conservazione
La pianta del cumino, che fa parte della famiglia delle Ombrellifere, preferisce climi molto caldi, cresce fino a 25 cm. Sono necessari 4 mesi affinché la pianta maturi, è preferibile dunque seminare i semi all’inizio della primavera e trapiantarli poi in un terreno soleggiato e ben drenato.
Del cumino si usano i semi, messi a maturare e poi a seccare; esso si trova sottoforma di semi oppure in polvere, se possibile è bene utilizzare i semi e macinarli al momento poiché tende facilmente a perdere il suo aroma; è molto utilizzato nella cucina indiana e marocchina, nei piatti a base di carne e nei farinacei.
I semi vanno raccolti quando iniziano a cambiare colore e vanno messi a maturare prima e seccare poi in sacchetti di carta appesi in un luogo ben aerato. Si possono trovare interi o in polvere anche se, una volta macinato, tende a perdere sapore e aroma. Nel nord Europa il cumino si utilizza per preparare dolci, pani e liquori come il tipico Kummel; nell’est europeo è utilizzato per preparare il gulash, mentre in India è impiegato in moltissime miscele di spezie, come il garam masala o il tandoori masala.
Utile per lo stomaco, da appetito. Le proprietà del COMINO NERO derivano dal suo contenuto di Carvon che agisce quale stimolante delle attività dello stomaco e come calmante sull’intestino. Questa sua caratteristica permette di farne uso per qualsiasi problema sia di stomaco che intestinale visto che dell’intestino ne protegge anche la flora agendo in modo attivo sui batteri che provocano spesso i comuni disturbi.
Data la capacità del prodotto di neutralizzare le diverse reazioni allergiche, si comprende meglio la sua l’applicazione contro l’asma, il raffreddore da fieno, le allergie alle polveri e anche per combattere le tipiche sintomatologie dell’influenza. Poiche’ le malattie dello stomaco e dell’intestino possono influire sul cuore e sulla circolazione del sangue, può risultare utile farne uso al fine di evitare queste complicanze. È utile, inoltre, sottolinearne l’importanza per problemi al fegato e alla bile. Come già sopra menzionato, anche il sistema immunitario trae vantaggio dall’uso regolare di questo prodotto della natura.
Gli scienziati del Cancer Immuno-Biologv Laboratory del South Carolina scrivono:
“Il Cumino Nero partecipa alla stimolazione del midollo osseo e alla produzione delle cellule immunitarie, stimola la generazione dell’ interferone, protegge le cellule normali dagli effetti dei virus, contrasta la riproduzione delle cellule tumorali e aumenta il numero delle cellule B produttrici degli anticorpi. Fatto importante é che tutte le osservazioni fanno del Comino Nero un buon candidato quale aggiunta alla prevenzione e alla cura del cancro. L`uso esterno é particolarmente indicato nel caso di dolori reumatici.
In Germania è stato recentemente scoperto e sperimentato l’effetto benefico dell’olio di Comino Nero sulla salute dell’uomo. L’immunologo di Monaco dr. Peter Schleicher (divenuto dal 1986, membro dell’accademia mondiale degli scienziati) ha fatto delle ricerche, presso il suo Istituto, sull’applicazione di questa cura verso malattie croniche. I risultati raggiunti corrispondono a quelli dei suoi colleghi americani. Egli scrive in proposito: L’olio derivato dai semi del Cumino Nero contiene acidi grassi essenziali (es. acido gammalinoneico).
Grazie a ciò la sintesi produce importanti sostanze immunoregolatrici come la prostaglandina E 1.
L’acido linoleico stabilizza la membrana della cellula e la prostaglandina agisce come antinfiammatorio, in modo da impedire le reazioni immunologiche che causano molte malattie croniche. Dall’acne al raffreddore da fieno, fino al cancro. Inoltre grazie alle sostanze contenute nell’olio di Cumino Nero l’aumento delle funzioni delle cellule T dell’allergia viene stabilizzato e vengono aumentati gli anticorpi. L’esagerata riposta immunitaria viene normalizzata e ridotta nei limiti”.
Il dott.Schleicher, che ha testato l’olio di Comino Nero su 600 pazienti, riferisce i seguenti risultati: ’Nel 70 % dei pazienti è stata constatata la guarigione da malattie di natura allergica – polvere, polline ecc., acne e neurodermiti.
Lo stesso prodotto é stato sperimentato con successo dallo stesso studioso nella prevenzione delle malattie da raffreddamento e le influenze.
Il sistema immunitario viene quindi armonizzato e quindi e condotto ad uno stato ottimale. Lo scienziato tedesco ha quindi, come già menzionato, raggiunto gli stessi risultati ottenuti dagli studiosi e ricercatori americani.
Tutto questo conferma l’efficacia della pianta già conosciuta in Oriente e usata nei casi di allergia, infiammazioni, dolori mestruali, depressione, bronchiti, asma, malattie della pelle – come le neurodermatiti -, eczema, funghi o micosi, problemi di digestione, diminuzione di energia.
Uso interno
Nella medicina indiana i semi della nigella sativa sono utilizzati come antiasmatici. La pianta manifesta una duplice attività: antiistaminica e vasoregolatrice. L’infuso veniva impiegato contro il meteorismo, nelle affezioni catarrali, per favorire il flusso mestruale e nella dismenorrea. L’azione diuretica, inoltre, contribuisce a limitare la ritenzione idrica premestruale. Pare che sia un forte antiparassitario contro i parassiti intestinali.
Dosi: 3 mezzi cucchiaini oppure 25 gocce prima o dopo i pranzi – Una volta aperto il flacone, conservare in frigo. Potete usare l’olio fresco o le capsule.
Uso esterno: Applicare sulla zona da trattare 2 – 3 volte al giorno.
Combinazione di Nigella sativa (Cumino) e Miele in caso di Eradicazione di infezione gastrica da Helicobacter pylori
Iran Red Crescent Med J. 2016 21 giugno 18 (11): e23771. doi: 10.5812 / ircmj.23771. eCollection 2016 nov.
By Hashem-Dabaghian F 1 , Agah S 2 , Taghavi-Shirazi M 3 , Ghobadi A 3 – Informazioni sull’autore
1 – Istituto di ricerca per medicina islamica e complementare, Iran University of Medical Sciences, Teheran, Iran.
2 – Dipartimento di Gastroenterologia, Iran University of Medical Sciences, Teheran, Iran.
3 – Istituto di ricerca per medicina islamica e complementare, Scuola di medicina tradizionale iraniana, Iran University of Medical Sciences, Teheran, Iran.
Estratto
L’ Helicobacter pylori gastrico è estremamente comune in tutto il mondo.
OBIETTIVI:
Lo scopo di questo studio era di valutare l’efficacia della combinazione di Nigella sativa e miele (Dosin) nell’eradicazione dell’infezione gastrica da H. pylori .
PAZIENTI E METODI:
Diciannove pazienti che hanno avuto un risultato positivo per l’ infezione da H. pylori mediante urea breath test (UBT) senza una storia pregressa di ulcera peptica, cancro gastrico o sanguinamento gastrointestinale, sono stati suggeriti di ricevere un cucchiaino della miscela di Dosin (6 g / die di N sativa come semi macinati e 12 g / giorno di miele) tre volte al giorno dopo i pasti per due settimane. Il secondo UBT è stato utilizzato per rilevare la presenza di H. pylori quattro settimane dopo il completamento del test.
Inoltre, i sintomi di dispepsia sono stati valutati prima e dopo lo studio e analizzati con il test Wilcoxon firmato.
RISULTATI:
Quattordici pazienti hanno completato lo studio. UBT negativo è stato osservato nel 57,1% (8/14) dei partecipanti dopo l’intervento.
La gamma mediana e interquartile (IQR) dei sintomi della dispepsia totale è stata significativamente ridotta da 5,5 (da 5 a 12) a 1 (0 – 4) (P = 0,005). Tutti i pazienti hanno tollerato il trattamento con Dosin ad eccezione di uno che era stato escluso a causa di una lieve diarrea. Non sono stati segnalati eventi avversi gravi.
CONCLUSIONI:
La Dosin si è conclusa per essere un anti H. pylori e un agente anti-dispeptico. Ulteriori studi sono raccomandati per studiare l’effetto della Dosin più antibiotici (in concomitanza o in seguito) sull’infezione gastrica da H. pylori .
PAROLE CHIAVE: Helicobacter pylori; Miele; Medicina; Nigella sativa; Fitoterapia; Tradizionale
PMID: 28191328 – PMCID: PMC5292131 – DOI: 10,5812 / ircmj.23771 – Articolo PMC gratuito
CURCUMA (Curcuma Longa L.) Rizoma
Utile per le difficili digestioni o quelle lunghe, nei dolori epatici e nella ritenzione della bile, nella calcolosi biliare, nei dolori dell’epigastrio susseguenti le coliche epatiche; toglie il muco e le impurità dal sangue e quindi nei reumatismi, artrosi ed artriti; utile nell’eczema, sinusiti croniche, tossi, anemie, anoressie, disturbi urinari, fortifica gli organi genitali femminili; utile nelle colecisti e nell’ittero.
Curcumina
La curcumina è un pigmento naturale e rappresenta il principale componente attivo della spezie di curcuma (Curcuma longa), un leggero stimolante aromatico usato nella produzione di curry, e fornisce al curcuma il suo colore giallo.
La curcumina contiene una mescolanza di potenti fitonutrienti antiossidanti conosciuti con il nome di curcuminoidi; si sostiene che il curcumino possiede notevoli proprietá anti-infiammatorie. Si sa anche che esplica un effetto benefico per il fegato.
Considerando il fatto che è di origine vegetale, il curcumino è adatto nell’alimentazione dei vegetariani.
Secondo la tradizione della medicina ayurvedica, la curcuma viene usata per trattare problemi della vista, dolori reumatici, tosse e per aumentare la montata lattea.
Per gli indigeni delle isole del Pacifico, questa erba rizomatosa aromatica usata per disturbi della pelle, accresce l’effetto mistico delle danze sacre.
Il principio attivo curcumina ha un’azione positiva contro i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento dei tessuti, grazie al forte potere antiossidante. Riduce gli stati infiammatori, perche’ favorisce la produzione del cortisone naturale a opera delle ghiandole adrenaliniche. Protegge il fegato dai residui tossici che si possono trovare nei cibi. Ha un ottimo effetto sulla circolazione.
L’infuso si prepara lasciando per circa 10 minuti 15 g di rizoma di curcuma in 1 litro d’acqua calda. Dopo i pasti aiuta la digestione, impedisce la formazione di gas intestinali ed e’ indicata per chi ha problemi di gastrite.
Una nuova curcumina, 185 volte più potente
Il problema con la curcuma che trovate nei negozi di alimentari, è che non è molto ricca di curcumina, principio attivo che agisce sulla nostra salute. Voi dovreste pertanto assorbirne una grande quantità per ottenere i suoi benefici.
Studi clinici hanno dimostrato un effetto benefico della curcumina sulla salute quando essa viene usata al minimo di 12 grammi al giorno, equivalenti a più di 20 capsule di un supplemento dietetico di curcumina.
Fortunatamente, i ricercatori presso l’università di Stoccarda in Germania hanno sviluppato nel 2014 un processo rivoluzionario che è quello di “incapsulare” la curcumina all’interno delle molecole di acidi grassi.
Questo importante innovazione tecnologica ha moltiplicato la biodisponibilità e quindi l’efficacia di questa nuova forma di curcumina 185 rispetto ad un curcumina classica 15 !
Questa nuova forma di curcumina brevettata si chiama: “NovaSol® curcumina”. Questa è la curcumina più potente del mondo.
Hai solo bisogno di 2 capsule al giorno (1000 mg) per ricevere l’equivalente di 11 gr Curcumina classica, una dose terapeutica consigliata dagli specialisti.
Uno studio clinico è stato condotto con il NovaSol® curcumina, nei pazienti con un tumore al cervello. I risultati hanno rivelato che solo dopo 4 giorni di supplementazione, quantità rilevabili di Curcumina si sono trovati all’interno del tumore ed hanno modificato il suo energetico metabolismo.
Trovato FERRO (ferritina), nei cervelli dei malati di Alzheimer – e’ anche presente in quasi tutti i vaccini
https://physicstoday.scitation.org/do/10.1063/PT.6.1.20180830a/full/
Ferro magnetico nei cervelletto dei maalti di Alzheimer
https://www.healthline.com/health-news/excessive-iron-in-the-brain-may-be-a-factor-in-alzheimers-disease
Come cercare di eliminarlo ?
https://hemochromatosishelp.com/turmeric-benefit-for-hemochromatosis/
Curcuma forte e Sempre – Evita Alzheimer in futuro e abbassa la ferritina
La Curcuma RIMUOVE anche il FLUORURO dal CERVELLO
La curcumina, presente nel curcuma, sembra aumentare la produzione endogena di glutatione nel cervello, un importante sistema di difesa antiossidante.
Lo studio ha studiato i meccanismi attraverso i quali il fluoro induce gravi cambiamenti neurodegenerativi nel cervello dei mammiferi, in particolare nelle cellule dell’ippocampo e della corteccia cerebrale.
CURRY
La parola curry è europea e deriva dal nome Tamil “cari”, che significa salsa o zuppa. Gli inglesi arrivati in India hanno acquisito questo termine nella loro lingua, indicando la mistura di spezie piuttosto che il piatto cucinato: così è nato il curry.
Il Curry è una miscela di spezie di origine indiana pestate nel mortaio.
A seconda della formulazione si avrà un curry “mild”, mediamente piccante, o “sweet”, molto piccante, contrariamente a quanto il termine (sweet, dolce) potrebbe far pensare.
La formulazione classica del curry comprende pepe nero, cumino, coriandolo, cannella, curcuma, ma anche chiodi di garofano, zenzero, noce moscata, fieno greco, peperoncino.
Esattamente, la presenza di diverse varietà di tale prodotto è ben pronunciata, nell’area che va dallo Yemen, all’Indocina. In particolare, le zone in cui è più presente, sono Afghanistan, Pakistan, India e Sri Lanka.
In India, infatti, l’equivalente europeo del curry (mistura di spezie) è indicato con il termine masala. Esistono decine di masala differenti: nelle cucine dei ricchi signori indiani esistevano esperti in miscele di spezie che selezionavano e preparavano le misture per i loro padroni. I masala più famosi sono il garam masala e il tandoori masala.
Il Curry, e’ un prodotto da ritenersi preventivo e curativo delle malattie neurodegenerative.
In concreto, è stato visto che, nelle zone di consumo di tale spezia, appunto nell’area che va dallo Yemen all’Indocina, l’incidenza di tali sindromi non solo è ridottissima, (Parkinson, Alzheimer etc., sono quasi sconosciuti), ma anzi è inversamente proporzionale alla percentuale di consumo, per singole aree.
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