Quello che i Mass Media NON dicono !
Pete Boardman è un paziente affetto da cancro. Una volta che gli è stato diagnosticato il cancro ha dovuto subire il trattamento di chemioterapia.
Quello che crede è che il trattamento che viene utilizzato dalla “moderna” medicina sia guidato dal profitto piuttosto che dal desiderio di aiutare realmente le persone e si chiede: “quali siano le alternative.”
Ecco quello che dice Pete: Trattamento delle malattie: Una grande truffa ?
Il trattamento del cancro ha una lunga storia ed un rigido protocollo.
Attorno al trattamento del cancro (e di molte altre malattie) si è sviluppato un sistema economico efficiente ed auto-regolato. Ecco qui come funziona dalla prospettiva del paziente.
Mi è stata diagnosticata una malattia che è comunemente considerata come fatale in 5 anni o meno per il 50% dei casi diagnosticati. Immediatamente sono andato sotto i ferri per rimuovere la massa tumorale che occludeva il mio intestino. In seguito all’operazione ho subito un’infezione per la quale ho dovuto subire un ulteriore ferita che mi ha lasciato una vasta cicatrice permanente.
Prima che la ferita fosse completamente sanata, ho iniziato la chemioterapia, con 5FU, un composto chimico che si usa da 35 anni. Il trattamento dovrebbe eliminare la crescita di cellule tumorali ma nello stesso tempo debilitarmi.
Da tre mesi continuo a lavorare condividendo la mia condizione con tutti i miei co-impiegati e supervisori.
Per fortuna, il mio datore di lavoro, un’azienda di trasporto pubblico, mi fornisce un’assicurazione che coprirà la maggior parte delle mie spese mediche.
Il costo dell’assicurazione medica è molto alta in rapporto al mio stipendio. I miei colleghi, tuttavia, affermano che la mia malattia ed i costi del trattamento giustificano queste spese e che sono fortunato a godere di questa copertura assicurativa.
Quello che credo è che questo sistema crei un enorme popolazione di debilitati, malati terminali e pazienti su cui guadagnare attraverso il ciclo di trattamenti.
Le compagnie farmaceutiche guadagnano di più per i loro azionisti.
Le compagnie assicurative alzano i loro tassi e guadagnano di più per loro azionisti.
Gli ospedali aumentano il numero di pazienti da servire con trattamenti deleteri ed inefficaci.
Problema:
Qui la descrizione del problema dalla mia prospettiva di paziente e di vittima del trattamento del cancro.
Mi è difficile credere che in 30, 40, 50 anni di guerra contro il cancro, il trattamento di base sia rimasto praticamente lo stesso, marginalmente efficace, e debilitante per i pazienti che lo ricevono.
E’ venuto fuori che il National Institute of Health sta riconsiderando le dosi di vitamina C, per iniezione intravenosa studiate 30 anni fa da Linus Pauling, per le loro proprietà curative contro il cancro.
Quello che mi chiedo è perchè altri tipi di trattamenti siano stati considerati sempre come inefficaci, criticati come incompleti, ridicoli o irrealistici.
Tratto da: http://www.masternewmedia.org/it/2006/12/04/trattamento_del_cancro_e_il.htm
http://www.quackwatch.org/01QuackeryRelatedTopics/pauling.html
http://www.swisscancer.ch/dt_fr/content/orange/pdf/skak/01_clark_e.pdf
http://www.swisscancer.ch/dt_fr/content/orange/pdf/skak/01_02_hamer_e.pdf
http://www.quackwatch.org/01QuackeryRelatedTopics/Cancer/moerman.html
http://www.swisscancer.ch/dt_fr/content/orange/pdf/skak/04_rath_e.pdf
http://www.quackwatch.org/01QuackeryRelatedTopics/cancer.html
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L’NCI (Istituto Nazionale per il Cancro americano) sostiene che negli ultimi decenni la mortalità per cancro è diminuita, grazie al denaro e agli sforzi profusi nella ricerca. In realtà, non è così, è solo un trucco statistico.
L’NCI conta come “guarito” ogni paziente che muoia dopo almeno 5 anni dalla diagnosi. 25 anni fa la diagnosi veniva fatta in media solo 3 anni prima della morte del paziente. Oggi, con i migliori metodi di diagnosi sviluppati grazie alle osservazioni cliniche, in media si individua il cancro 6 anni prima della morte del paziente.
Quindi, l’aumento della sopravvivenza è un dato virtuale prodotto da una diagnosi più precoce: vi è un maggior numero di pazienti che non muoiono entro i 5 anni, e che risultano quindi “guariti”, mentre non lo sono affatto. Infatti, dal 1973 al 1992, il tasso di morte per cancro è aumentato del 6,3%.
Inoltre, questa “regola dei 5 anni” non tiene conto della qualità della vita del paziente. Anche se si passano anni in ospedale, nutriti artificialmente, attaccati a un respiratore, impossibilitati a una vita normale, se trascorrono 5 anni senza che si muoia, si è considerati “guariti”.
Il tasso di mortalità per cancro, tenuto conto dell’aumento della durata media della vita, si è dimostrato in costante crescita negli ultimi decenni. Venticinque anni di sforzi mirati per la maggior parte a migliorare le cure, si sono dimostrati un fallimento. [29]
L’epidemiologia ha dimostrato che il metodo più efficace per combattere il cancro è la prevenzione. La maggior parte dei casi di cancro può essere eliminata semplicemente cambiando stile di vita e intervenendo sull’ambiente di lavoro. E’ questo il vero metodo- efficace, senza alcun costo, per vincere la “Guerra al cancro”.
Ma è anche quello più sottovalutato dall’industria del cancro: solo una percentuale trascurabile del denaro usato per la ricerca viene incanalato in programmi di prevenzione.
Concludiamo con le parole del dottor Irwin Boss, che ben illustra i legami tra sperimentazione su animali e sconfitta nella guerra contro il cancro:
Da un punto di vista scientifico, quel che conta è che … i “modelli animali”… nella ricerca sul cancro si sono dimostrati un fallimento completo… non un singolo farmaco essenziale per la cura del cancro umano è stato scoperto tramite i modelli animali. Tutti i farmaci ora largamente impiegati in campo clinico sono stati provati su animali solo in seguito a indicazioni sul loro possibile valore terapeutico scaturite dalla ricerca clinica. Il denaro è stato speso… per due scopi principali.
Primo, si trattava un’impresa molto remunerativa per le università e istituti di ricerca che non erano in grado di svolgere della vera ricerca sul cancro. In secondo luogo, è stata sostenuta da una nozione antiscientifica e superstiziosa: i topi sono uomini in miniatura…
La morale è che il modello animale non solo uccide gli animali, ma uccide anche gli umani.
Non c’è alcuna prova sostanziale che dimostri che l’uso degli animali nella ricerca abbia portato alla prevenzione.
Riferimenti bibliografici:
[1] “Il mio mentore. Il dott. Beremblum, aveva notato una considerevole discrepanza tra gli effetti del catrame sul topo e sul coniglio, con il coniglio che dimostrava una sensibilità molto maggiore. Questa sensibilità venne misurata attraverso la rapidità con cui apparivano tumori alla pelle. Beremblum era rimasto incuriosito dal fatto che la sostanza cancerogena benzopirene, isolata dal catrame da Kennaway e Cook e considerata il principio attivo del catrame, era, in effetti, più potente nel topo che nel coniglio. Per il catrame era vero l’opposto.
In effetti, l’induzione di tumori nel coniglio col benzopirene per iniezione si dimostrò molto difficile, e l’induzione di tumori alla pelle fu molto molto più lenta che col catrame.”Human Epidemiology and Animal Laboratory Correlations in Chemical Carcinigenesis Coulston and Shubich” eds. Ablex, 1980
[2] Annals of the New Academy of Sciences 1965;132:456-488
[3] Cancer Treat Report 1987;71:71
[4] PPO Updates of Cancer Dec 12, 1987
[5] PPO Updates Oct 10, 1989
[6] Occupational Safety and Health Administration, Federal register 45;15:5069-70, Jan 22, 1980
[7] International Agency for Research on Cancer, IARC Monographs on the Evaluation of the Carcinogenic Risk of Chemicals to Humans, vol. 17, Some N-Nitroso Compounds, IARC, Lyon, 1987
[8] DiCarlo, FJ Drug Met Rev 1984;15:409-13
[9] Efron, E The Apocalyptics, Simn & Schuster, NY, 1984
[10] “Si incontrano molte difficoltà nella stima dei rischi cancerogeni umani dagli studi sui roditori. In primo luogo, le differenze intraspecie come la capacità di assorbimento, attivazione, detossificazione e accumulo delle sostanze chimiche può influenzare il processo di valutazione del rischio di cancerogenicità. Abelson (1992) attira l’attenzione al topo B6C3F1, particolarmente incline allo sviluppo di tumori, che è usato spesso per la valutazioni del potenziale cancerogeno, ma ha un’alta incidenza (fino al 58%) di tumori spontanei al fegato se esposto a dosi elevate di sostanze MDT, mentre altri roditori ne sono poco o per nulla affetti…
In secondo luogo, i test delle sostanze chimiche sono condotti spesso a dosi quasi tossiche (la dose massima tollerata, MDT). Ames e Gold (1990) hanno sottolineato il dosaggio cronico alla MTD deve essere visto come danneggiamento cronico, che può causare la morte delle cellule, accompagnata da una proliferazione cronica. Q
[11] Come citato in Ruesch, H 1000 Doctors against Vivisection, Civis 1989
[12] Nature Nov 26, 1992
[13] Science vol. 278, Nov 7, 1997 p. 1041
[14] The Cancer Bulletin 1981;33:40-42
[15] BMJ, Dec 2, 1950, p. 1272
[16] Science 1979;204;587-5930
[17] Proc Acad Sci USA 1986;83;4839-4843
[18] Mutation Research, 1984; 134:89-111
[19] Cancer 1980;45:2475-2485
[20] Centers for Desease Control and Prevention’s Morbidity and Mortality Weekly Report, July 8, 1994
[21] The Consumers Union Report on Smoking and the Public Interest. Mount Vernon, Consumers Union, 1963
[22] Int J Cancer 1998;75:335-338
[23] The Guardian, July 20, 1991
[24] Occupational Lung Disorders, Butterworth 1982
[25] Toxicology & Industrial Health, 1990;6:293-307
[26] Crit Rev Food Sci Nutr 1995;35:175-90
[27] Reuters March 6, 1998
[28] Mayo Clin Proc 1997;72:467-74
[29] Scientific American Sep 1996, p. 82
[30] Fundamental and Applied Toxicology, Nov. 198
By http://www.novivisezione.org/info/cancro.htm