Statistiche sui TUMORI + Chemio Statistiche
Ci fa aprire gli occhi con la sua indagine Alberto Mondini (ormai deceduto) nel suo libro “Kankropoli”, dove ci informa che:
“…..viene considerato caso di cancro curato quello in cui il paziente sopravvive almeno cinque anni dalla prima diagnosi.
TUTTE le statistiche sul Cancro sono delle BUFALE, ecco la dimostrazione:
https://www.facebook.com/notes/informare-per-sopravvivere/chemio-una-raccolta-di-fonti-autorevoli-a-partire-dalla-ricerca-originale-del-pr/661540653917791
Pensate: una persona si ammala di tumore, gli propinano tutte le cure e, attraverso lunghi periodi di sofferenze, muore cinque anni ed un giorno più tardi. Evviva ! È stato un grande successo della medicina “
E ancora: “Se una persona viene dimessa dall’ospedale si dice che è in remissione”.
Quando ritorna viene curata e viene dimessa un’altra volta. Se ogni dimissione viene considerata come un dato positivo, i conti aumentano. E siccome non si può morire più di una volta, se un individuo è stato dimesso 9 volte ed è morto una volta sola si avrà un 90% di guarigione e il 10% di mortalità.”
E così via, divertitevi, amaramente, a seguire quest’indagine sulla falsità delle statistiche sul cancro, di cui riporto un altro paio di esempi.
“Dopo sei cicli convenzionali di chemioterapia, che dura circa sei mesi, si può ottenere anche la scomparsa della massa neoplasica. Il paziente risulta così “guarito”.
Se a distanza di altri sei mesi compaiono metastasi, cioè se il tumore riesplode e in modo non controllabile, quella stessa persona figurerà come un nuovo paziente, perché “quello di prima risulta guarito.”
Se cambia ospedale stesso discorso: “un paziente viene dimesso dopo un ciclo di chemio da un ospedale e risulta guarito. A distanza di un anno si presentano delle metastasi: a questo punto, per le più svariate ragioni, non torna a farsi curare nello stesso ospedale, ma in un altro. Risulterà un nuovo caso. Quello precedente ha avuto esito favorevole: è guarito.”
La conclusione di Mondini non può che essere la seguente:
“Alla luce di questi dati, che valore possono avere le statistiche che ci vengono propinate ogni volta che la “ricerca” batte cassa ?Provate a chiedere le statistiche di sopravvivenza a dieci o quindici anni. Non le “mollano” così facilmente. “
Lo stesso metodo usano per altre cose: per esempio, forse non sapete che quando si parla di disoccupazione e disoccupati, si intende (lo intendono loro non noi!) una fascia ben precisa, che va dai 18 anni a non oltre, credo, i trenta: insomma, il disoccupato quarantenne o cinquantenne non interessa nessuno, può schiattare, e secondo le statistiche ovviamente risulta occupato, da quel giorno in cui ha cominciato a lavorare, anche se magari ha smesso di lavorare dopo un anno: insomma, è lo stesso metodo diabolico del cancro !
Se rimani disoccupato un giorno dopo il limite fissato dalla statistica ormai fai parte della categoria degli occupati anche se sei disoccupato !
CANCRO distrutto con le onde sonore, senza farmaci e quindi senza controindicazioni ed a basso costo – Ottobre 2023
Dai un’occhiata al video: https://vm.tiktok.com/ZGe1CVKKB/
IMPORTANTE: DENTI DEVITALIZZATI e CANCRO
Collegamento scioccante: il 97% di tutti i pazienti oncologici terminali, aveva fatto in precedenza una procedura dentale (denti devitalizzati)
vedere su:
http://humansarefree.com/2014/02/shocking-connection-97-of-all-terminal.html?m=0#sthash.YzBWXGrm.dpuf
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Cancro, troppo ottimismo dai media ?
Sull’argomento “cancro” i media riportano molto frequentemente notizie riguardanti l’efficacia delle terapie e le aumentate possibilità di sopravvivenza mentre, raramente, informano su fallimenti dei trattamenti, eventi avversi, cure terminali o decessi.
A discutere del possibile rischio di generare aspettative poco realistiche o troppo ottimistiche nei pazienti sono gli autori di uno studio pubblicato su Archives of Internal Medicine.
Jessica Fishman e collaboratori del Center for Clinical Epidemiology and Biostatistics, University of Pennsylvania di Philadelphia, per stabilire in che misura i giornali americani forniscano informazioni reali sugli outcome clinici di pazienti oncologici, hanno analizzato 8 quotidiani e 5 riviste nazionali.
In breve, su 436 articoli riguardanti patologie tumorali, 140 (32,1%) si focalizzavano sulla sopravvivenza e solo 33 (7,6%) su morte e stadi terminali della malattia. In aggiunta, soltanto 57 notizie (13,1%) riferivano di cure fallite e 131 (30%) di eventi avversi dovuti alle terapie.
Gli autori hanno, inoltre, evidenziato che la maggior parte degli articoli (57,1%) illustra esclusivamente la disponibilità di terapie efficaci e quasi nessuno si occupa di ospedalizzazione e palliazione di malati terminali.
Commento NdR: per forza i giornali tutti quanti sono ricattabili con la pubblicita’…da Big Pharma !
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
CANCRO IERI e OGGI – POSIZIONE UFFICIALE IERI:
Vedi filmato: www.youtube.com/watch?v=DoS02m0OevM
Ecco la trascrizione completa del filmato, per chi non avesse la possibilità di vederlo, o volesse far circolare il testo via e-mail.
NARRATORE
20 mila persone muoiono di cancro ogni giorno. Questo si traduce in 8 milioni di vittime circa ogni anno, mezzo milione delle quali sono americani. Nel frattempo, oltre un milione di americani riceve ogni anno una nuova diagnosi di cancro.
Queste persone piombano improvvisamente in un tunnel oscuro, che cambierà radicalmente la loro vita per molti anni a venire.
Di fronte a una sequenza apparentemente infinita di esami medici, controlli, seconde opinioni, ricette, medicinali …
… nuovi test, operazioni chirurgiche, terapie di supporto, esami di controllo, si ritrovano in completa balia della malattia.
Mentre si trova in quel tunnel, ogni paziente alimenta un immenso apparato medico che dà lavoro a centinaia di migliaia di persone, generando milioni e milioni di dollari di fatturato per le industrie medica e farmaceutica.
Dai laboratori di ricerca alle scuole di medicina, delle cliniche di prevenzione alla vendita di farmaci su scala mondiale, oggi l’apparato medico del cancro è talmente esteso e costoso che ha bisogno dei suoi pazienti, per sopravvivere, almeno quanto i pazienti abbiano bisogno dell’apparato.
PETER CHOWKA (Ricercatore, scrittore) ecco l’intervista
Il cancro è un grosso affare, uno dei più grandi che ci siano. Il classico malato di cancro spende almeno 50.000 dollari per curare la propria malattia. Un milione di nuovi pazienti di cancro ogni anno, significa 50 miliardi di dollari spesi ogni anno nelle terapie per il cancro negli Stati Uniti.
LA TEORIA UFFICIALE – NARRATORE
La teoria ufficiale sostiene che il cancro abbia origine all’interno della cellula umana.
FILMATO ISTITUZIONALE 1
Il cancro è il risultato di un lungo percorso che inizia quando una cellula di un organo o di un tessuto viene alterata o danneggiata in modo che la porti a sfuggire i normali controlli che permettono alle nostre cellule di lavorare insieme in armonia.
FILMATO ISTITUZIONALE 2
Il cancro è un insieme di oltre 100 malattie, caratterizzate da una anomala e incontrollata crescita cellulare.
FILMATO ISTITUZIONALE 3
Il cancro è una malattia a volte mortale, causata da una crescita e divisione anomale delle cellule.
Mentre le cellule normali hanno le pareti e i nuclei ben definiti, la crescita incontrollata delle cellule del cancro porta alla nascita di masse di tessuto anomale e non strutturate conosciute come neoplasmi, o tumori.
La maggior parte dei decessi per cancro è causata dalle metastasi, cellule maligne che penetrano il sistema circolatorio, e stabiliscono colonie in altre parti del corpo.
Lo spostamento delle cellule tumorali in altre parti del corpo è conosciuto come “metastasi”.
La metastasi è un processo complicato, durante il quale le cellule cancerogene si staccano dal tumore originario, o primario, e si spostano nel corpo, per formare tumori in luoghi diversi.
Come e dove le cellule migranti si fermino cambia a seconda del tipo di cancro.
Una volta che le cellule tumorali non sono più in movimento, possono iniziare la procedura di formazione di un nuovo tumore, abbandonando il vaso sanguigno per iniziare a riprodursi nella nuova sede.
Se il nuovo ambiente è adatto, la cellula appena arrivata inizierà a crescere, sviluppando un nuovo tumore.
NARRATORE
Questa teoria ufficiale, chiamata anche “teoria molecolare”, è sostanzialmente la stessa che fu formulata oltre 50 anni fa.
FILMATO ISTITUZIONALE [storico, anni ’50]
Il cancro inizia con una cessazione della normale crescita cellulare, che è dannosa e inarrestabile.
Se le cellule anomale crescono lentamente, in una zona limitata, si chiamano tumori benigni.
Se le cellule si disperdono in altre zone del corpo, costituiscono un tumore maligno, che è cancerogeno.
Le cellule delle crescite maligne si staccano e viaggiano nel flusso sanguigno verso altre parti del corpo, dove possono dare inizio a nuove crescite tumorali.
Negli ospedali, ed altrove, si stanno facendo progressi nella diagnosi e nella cura del cancro.
Ma, nonostante la ricerca e le migliorate tecniche di cura, il cancro rimane per l’uomo l’assassino numero 2.
NARRATORE
Negli ultimi 50 anni la ricerca della causa del cancro all’interno della cellula umana è stata spinta oltre i limiti di qualunque immaginazione. Nonostante i milioni e milioni di dollari riversati in questa ricerca, però, i risultati sono cambiati tanto poco quanto è cambiata la teoria stessa.
FILMATO ISTITUZIONALE [moderno] 1
Grossi passi avanti sono stati compiuti nella rilevazione, prevenzione, e cura per il cancro.
Ma i meccanismi che scatenano la crescita delle cellule maligne non sono ancora del tutto compresi.
NARRATORE
Nel frattempo la situazione statistica sembra essere passata dal male al peggio.
FILMATO ISTITUZIONALE [moderno] 2
Il cancro resta la causa principale di mortalità per le persone sotto gli 85 anni. Negli Stati Uniti una persona su quattro muore di cancro.
NARRATORE
Nonostante i risultati sconfortanti, l’intero apparato medico che ruota intorno al cancro continua ad utilizzare le uniche tre terapie che siano mai state riconosciute dalle autorità sanitarie: chirurgia, chemioterapia, e radioterapia.
DOCUMENTARIO ESTERNO
La chirurgia è la tecnica più antica, e quella di maggiore successo fra le 3.
Ma la chirurgia è utile solo quando il cancro sia localizzato. Una minoranza dei casi.
I pazienti temono anche gli effetti collaterali delle radiazioni. Uno di questi è che le radiazioni di fatto possono provocare il cancro.
La chemioterapia serve ad uccidere le cellule cancerogene in tutto il corpo. E’ però fortemente intossicante, e uccide anche le cellule sane.
PETER CHOWKA (ricercatore, scrittore)
A partire dagli anni ’50 le prospettive per i malati di cancro sono rimaste le stesse. Una possibilità su tre di sopravvivere per 5 anni dopo la diagnosi, usando le terapie convenzionali: chirurgia, radiazioni, medicine chemioterapiche. Di fatto oggi due americani malati di cancro su tre moriranno nei prossimi cinque anni.
DOCUMENTARIO ESTERNO
Se le cure convenzionali hanno risultati così scarsi, perché la professione medica non vuole indagare strade differenti?
NARRATORE
La risposta a questa domanda si trova forse in alcuni eventi storici che hanno avuto luogo quasi un secolo fa, quando la medicina ufficiale riuscì finalmente ad avere il sopravvento sui cosiddetti medici empirici, che curavano i pazienti con erbe e rimedi naturali.
DOCUMENTARIO ESTERNO
La Associazione Medici Americani si alleò con potenti forze
finanziarie, per trasformare la medicina in un’industria.
Le fortune di Carnegie, Morgan e Rockefeller, finanziarono chirurgia, radiazioni, e medicine sintetiche. Sarebbero diventati i pilastri economici della nuova finanza medica.
La chirurgia divenne praticabile grazie all’anestesia e al controllo delle infezioni. I dottori propugnavano costose operazioni integrali, che crearono la necessità di un enorme e lucrativo sistema ospedaliero.
La febbre del radio travolse la medicina. Il prezzo del radio aumentò del 100 % praticamente da un giorno all’altro. Un’altra tecnologia molto costosa era entrata nel sistema ospedaliero.
Un’industria dei farmaci sarebbe nata dal mercato rampante dei brevetti medicinali. I dottori cambiarono gli standard educativi e i regolamenti per ottenere le licenze, in modo da escludere gli empirici [i medici naturalisti].
In poco tempo solo i dottori approvati dalla Associazione Medici Americani potevano esercitare legalmente la professione.
Nell’arco di soli 20 anni la Associazione Medici Americani aveva preso il controllo della professione medica.
La medicina organizzata lanciò una campagna mediatica per equiparare gli empirici a dei ciarlatani.
La parola in codice per “concorrenza” era “ciarlatano”.
NARRATORE
A questo punto dovrebbe essere evidente che qualunque cura per il cancro che non richieda l’uso completo ed intensivo, e possibilmente ripetitivo, del sistema esistente, non sarebbe semplicemente accettabile, al di là della sua eventuale efficacia.
Anzi, più semplice e meno costosa risultasse la cura, maggiori sarebbero gli ostacoli che incontrerebbe per essere riconosciuta dal sistema vigente.
[conferenza] di G. EDWARD GRIFFIN (autore – “Life without cancer”)
Qualunque cosa proveniente dalla natura non si può brevettare. E a loro non interessa.
Quello a cui sono interessati è trovare qualcosa magari all’interno di un prodotto naturale, in cui trovare un sub-composto che si possa estrarre per poi farne una sostanza chimica fatta dall’uomo, che funzioni nello stesso modo, e che possano brevettare. Allora sì che sono interessati.
Ma non se si tratta di un prodotto naturale. E il fatto che funzioni o meno non ha nessuna importanza.
Quindi, traduciamo questo nel mondo reale dell’approvazione dei medicinali. Di certo le società farmaceutiche non spenderanno 20 milioni di dollari e oltre per sperimentare una qualunque sostanza naturale, perche’ non si può brevettare.
Naturalmente però la Commissione Medica dice che è illegale utilizzarla a meno che sia stata sperimentata per l’etica e per la sicurezza. Vedete quindi il circolo vizioso in cui ci troviamo.
Niente di naturale, indipendentemente da quanto possa essere efficace, sarà mai dimostrato essere sicuro o efficace, secondo la Commissione [F.D.A.].
Non lo sarà mai. Perche’ nessuno spenderà mai i soldi per fare la sperimentazione.
Per cui qualunque prodotto naturale sarà sempre bollato dalla Commissione Medica come “non dimostrato”.
Una cura “non dimostrata” per il cancro.
Si ringrazia Marco A. per lo scritto.
CANCRO distrutto con le onde sonore, senza farmaci e quindi senza controindicazioni ed a basso costo – Ottobre 2023
Dai un’occhiata al video: https://vm.tiktok.com/ZGe1CVKKB/
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Ecco cosa afferma di medico dott. Giuseppe Parisi:
Chi ricerca controcorrente, chi mette in discussione le parole d’ordine delle autorità, viene punito e severamente.
E’ toccata a tanti. Ne cito due, soltanto perché più eclatanti.
Il professore siciliano dr. Di Bella, finito nell’oblio, anzi peggio, adesso si chiamano Di Bellisti, quelli dell’elisir misterioso.
Ancora, il dott. Tullio Simoncini, medico oncologo, anche lui calvario, perseguitato e sospeso dal suo Ordine professionale, dalla magistratura, deriso, mortificato, offeso durante la solita RAI di sempre, trasmissione “l’Italia in diretta”, soldi pubblici per truffare, addormentare gli Italiani. Quindi, non uno scienziato dal coraggio da premiare, ma ben altro: per nostra fortuna, non si è lasciato intimidire, ed ha anche scritto un libro che consiglio vivamente di leggere: Il cancro è un fungo – La rivoluzione nella cura dei tumori” (Ed. Lampis).
Intanto restiamo fermi alle maratone Telethon.
Ancora le grandi serate TV, con ospiti che raccontano circa le guarigioni dai tumori “ormai all’87% dei casi”.
Sono barzellette che non racconterebbe nessun comico: pensate che il nostro Alberto Sordi lo avrebbe fatto mai ? Loro lo fanno.
Usano semplici trucchi: ne cito qualcuno.
Se viene ospedalizzato un paziente con, ad esempio tumore al seno, e fatta la terapia viene dimesso, non la chiamano dimissione, la chiamano guarigione. Se dopo 3 mesi ritorna con un tumore al fegato, non sara’ certo da ricollegarsi a quanto prima… Ma cosa dici ?!
Ma c’è di più: se viene dimesso, e poi ritorna anche per controlli e viene di nuovo dimesso, ad ogni passaggio è un dato positivo. Dato che si può morire 1 volta, e se si viene dimessi 9 volte, e si muore soltanto 1 volta, alla fine il risultato sarà del 90% di guarigioni ed il 10% di mortalità !
C’è di più, di più….
Attivano calcoli che un bambino in terza elementare non farebbe: tumore al testicolo/tumore al polmone.
Del primo si salvano anche più del 90%, del secondo si arriva a fatica al 10%.
Una media stimata sarebbe del 50%, ma si nasconde che quelli del testicolo sono solo 2000, mentre i colpiti da tumore al polmone sono 40.000.
A questo punto, il bambino in terza elementare comprenderebbe che la media non è più 50%…
Pubblicità ingannevole quindi: adiremo l’Antitrust !
Nel tepore natalizio osservo le mie pagine, non posso che avere qualche disagio: rileggo quando, alcuni anni fa, fu fatta una grande scoperta, un nuovo farmaco, il tamoxifen.
Sembrava capace di bloccare l’insorgenza del tumore al seno. Pensate mai possibile che gli scienziati-scopritori dichiarassero con grande agilità che, come effetto collaterale, provocava tumore all’utero ? Una persona normale, cioè l’uomo della strada, non lo farebbero di certo.
Ecco, lo fecero ! Dichiararono candidamente che tale loro grande, grandissima scoperta, aveva un piccolissimo effetto collaterale…! Il tumore all’utero.
Sembra “oggi le comiche”, ma è pura verità. Ma di “oggi le comiche” in queste circostanze ne siamo pieni.
Ma c’è ancora di più. C’è una statistica che non si fa mai.
A fronte del prezzo pagato in termini economici e di sofferenza, non si conosce se lo stesso paziente potrebbe vivere di più se si escludesse qualsiasi intervento terapeutico. Di contro ci sono statistiche che parlano chiaro: l’aggressività di un tumore recidivante diventa esponenziale dopo la chemioterapia.
L’estrema difficoltà, se non l’impossibilità di “terapeutizzare” il tumore quando dopo la terapia chemiotossica si ripresenti, sotto la stessa forma o sotto forme diverse, è il sacrificio che un paziente deve pagare all’altare delle terapie chemiotossiche.
Statistiche sul Cancro:
http://www.registri-tumori.it/survival/pdf/POi_ALL.pdf (bambini in Italia)
http://www.registri-tumori.it/survival/pdf/_140_208.pdf
http://www.registri-tumori.it/survival/pdf/TUTTO_ADJ.pdf
http://www.registri-tumori.it/survival/pdf/Confronti.pdf
valori per la sopravivenza (age adjusted) in Italia (registri tumori) riassunti:
http://www.registri-tumori.it/pubblicazione/capitolo1.pdf (Italia)
http://www.uicc.org/fileadmin/manuale/frequenza.pdf (Europa)
http://annonc.oxfordjournals.org/cgi/reprint/14/suppl_5/v61
Sopravivenza in % per i paesi europei (periodo 1990-1994), pag. 58.
Da: Coleman MP, EUROCARE-3 summary: Cancer survival in Europe at the end of the 20th century, Ann Oncol. 2003;14 Suppl 5:v128-49.
http://seer.cancer.gov/csr/1975_2002/results_merged/topic_survival_by_year_dx.pdf
USA (tutti malignomi, uomini e donne)
http://seer.cancer.gov/csr/1975_2002/results_merged/topic_survival.pdf
USA (con cifre relative ai differenti tipi di cancro)
http://statecancerprofiles.cancer.gov/historicaltrend/joinpoint.withimage.php?0&9900&999&7599&001&001&00&0&0&0&2&0&1&1#graph – mortalita’ USA
L’incidenza di cancro dipende fortemente dall’ età. Il cancro è una malattia soprattutto degli anziani, una popolazione con una età media elevata (elevata speranza di vita media e/o basso tasso di nascita – invecchiamento della popolazione) mostrerà dunque una maggiore incidenza per il cancro. Per l’evidente stato biologico cellulare di invecchiamento dovuto alla lenta ma continua intossicazione ed infiammazione, madre di tutte le malattie/sintomi, anche del cancro.
Visto che la popolazione invecchia e che l’ età media di un cittadino aumenta da anni, il numero assoluto dei casi di cancro è in aumento da decenni.
Paragonando pero i 40enni di oggi con i 40enni di 5 anni fa, e paragonando i 45enni con i 45enni di 5 anni fa e cosi via (age-adjusted / standadizzazione per età), si vede un chiaro calo dell’ incidenza di cancro per tutte le età in Germania ma anche in altri paesi.
Questo calcolo/paragono e il metodo utilizzato attualmente in oncologia per determinare con precisione, e senza di essere disturbato da fattori demografici, l’incidenza per il cancro.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Percentuali di morte del cancro: statistiche ufficiali
Tutti sanno che il cancro è una malattia inesorabile, che non da scampo a chi ne viene colpito.
Ognuno di noi è consapevole del fatto che quando un conoscente, un parente o un amico si ammala di questa terribile malattia, le sue possibilità di sopravvivenza sono molto scarse: solo un miracolo lo potrebbe salvare!
Le statistiche ufficiali al contrario parlano di percentuali molto più incoraggianti, riportando mediamente valori di guarigione intorno al 50%, vale a dire una persona su due si salverebbe.
Da una parte quindi esistono dati inoppugnabili di morte forniti dall’esperienza reale, dall’altra percentuali in qualche modo rassicuranti suggerite dalle analisi scientifiche.
Come mai si è arrivati a una tale evidente contraddizione ? Quali sono i motivi, le ragioni e le cause che alimentano ormai solo uno stato di sospetto e di rassegnazione ?
Cerchiamo di fare luce su questo fenomeno di palese distorsione della realtà.
A mio avviso gli elementi di distorsione si possono dividere in tre categorie, riferibili ai ricercatori: quelli soggettivi, legati solo al singolo scienziato, quelli semi-soggettivi, in cui esistono dei dati che vengono però elaborati in maniera soggettiva, e da ultimo quelli extra-soggettivi, che vengono acquisiti e accettati in maniera acritica.
Fanno parte della prima categoria :
1) Conformismo. Questo atteggiamento mentale, che porta a dare sempre per buono quello che viene accettato o proposto da altri ricercatori, ne fa acquisire anche gli errori, che si tramandano e si amplificano in ogni ulteriore studio che li incorpori.
2) Compiacenza. Mediante questo atteggiamento, il più delle volte stimolato dalle condizioni materiali in cui si trova uno studioso (ad esempio la struttura dove opera, i compensi economici che percepisce e altro), i fatti acquisiti vengono consciamente o inconsciamente interpretati secondo il modulo di impostazione della ricerca, cioè in una disposizione conoscitiva preconcetta. In questo modo ad esempio i dati insicuri o incerti possono diventare positivi, quelli contraddittori possono essere ritenuti palesemente anomali e quindi scartati, le risultanze favorevoli possono venir enfatizzate.
3) Malafede: Questo comportamento porta ad avvalorare dei fatti negativi, adducendo a se stessi delle motivazioni, pur sapendo che sono false.
4) Fraudolenza: In questo modo i dati vengono consapevolmente mistificati.
5) Paura: È un sentimento che può frequentemente insinuarsi in qualsiasi operatore sanitario. Può prendere varie forme, in relazione alle motivazioni che la generano: Paura di sbagliare, di recare danno involontariamente, di essere denunciati, di fare figuracce e altro. Questi motivi che suscitano tale condizione psichica, inducono quasi sempre a sovrastimare le neoformazioni presenti nei tessuti, specialmente quando sono dubbie o di piccole dimensioni. In particolare, di fronte a una lesione non francamente benigna o di fronte ad una piccola neoformazione, difficili da inquadrare, il più delle volte il medico le definirà, a scanso equivoci, lesioni maligne.
Seconda categoria
In questa categoria gli elementi di distorsione sono rappresentati da quelle condizioni del ricercatore, attribuibili alla sua struttura e conformazione mentale. Si può parlare in questo caso non di colpa dello scienziato, ma di un suo stato di manchevolezza.
1) Difetto di preparazione: È questo il caso in cui un ricercatore, bravissimo nel suo specifico campo d’indagine, non ha sufficiente conoscenza di altri argomenti scientifici connessi con i suoi studi. Ad esempio un chirurgo, un radioterapista o un oncologo che studia le chemioterapie, potrebbe essere preparatissimo ed effettuare indagini epidemiologiche o sperimentazioni cliniche accurate; se però non conosce i passaggi molecolari genetici proposti dai biologi, in realtà conduce delle ricerche acefale, cioè senza capo, e spesso senza coda, perché non possono essere inserite in alcuno svolgimento logico. Le deduzioni e le conclusioni che ne conseguono sono, come si suol dire, campate per aria.
2) Difetto di raziocinio: Si manifesta quando vengono accettati dei dati che in realtà sono inaccettabili. Esempio: I dati statistici sul carcinoma della vescica riportano un indice di sopravvivenza che varia dal 13% al 45% Nota Bonadonna p. 995. Altro esempio: La mediana di sopravvivenza
(cioè il tempo in cui muore la metà dei malati) di molti tumori in molti casi varia di qualche mese, se dopo un intervento chirurgico o di radioterapia viene effettuata la chemioterapia (Es: Negli studi analizzati la radioterapia da sola ha ottenuto una mediana di sopravvivenza di 9,4 mesi, mentre l’aggiunta di della chemioterapia adiuvante a seguito della radioterapia ha elevato la mediana di sopravvivenza a 12 mesi. Nota Bonadonna p. 784 ). È chiaro che queste sono tutte corbellerie, la cui millantata valenza positiva dovrebbe far invece mettere in guardia uno studioso, al punto da fargli mettere in discussione tutte le ricerche oncologiche.
3) Difetto di attenzione: Qui siamo in condizioni simili al punto 2. In questo caso, però, le risultanze e i dati strampalati normalmente forniti dagli studi oncologici non vengono individuati e focalizzati perché gli studiosi, impegnati in altre faccende (politiche, istituzionali, direttive o altro) in realtà non hanno nessuno stimolo o interesse a capire in profondità quello che studiano.
4) Difetto di energia: Purtroppo siamo tutti noi immersi in un mondo accelerato, dove abbiamo bisogno di agire freneticamente per restare al passo con gli altri. Se a questo si aggiunge il fatto che la medicina è una materia molto complessa e impegnativa, si può ben comprendere come i medici e gli studiosi siano sottoposti a carichi di lavoro e di tensione mentale estremamente elevati. Rimanendo così poche energie residue, è normale che essi il più delle volte non ce la facciano a vedere o meglio a voler vedere al di là delle stramberie che vengono loro proposte. A tal proposito è utile ricordare la profezia del medico russo Salmanoff, già citato, che prima degli anni ’50 aveva previsto la progressiva paralisi del pensiero dei medici, programmata ed attuata mediante l’esplosione dei dati e delle nozioni scientifiche.
Terza categoria
In questa categoria possono essere compresi tutti quei fattori che condizionano un medico o uno studioso, generalmente a sua insaputa.
1) Accettazione passiva di idee e ideologie dominanti: Ad esempio, che la conoscenza agisce sempre per gradi; che la sperimentazione è l’unico strumento idoneo per il progresso medico; che la malattia neoplastica è d’origine multifattoriale e altro ancora, fanno parte di quel bagaglio preconcetto che in molti casi impedisce di essere nelle condizioni di capire le cose per come sono.
2) Accettazione passiva di idee e teorie di studiosi eminenti: Uno degli errori che viene più comunemente commesso dall’animo umano, è quello di ritenere più valide le idee e le opinioni dei medici e degli scienziati
che si trovano in posizioni eminenti. Così ad esempio, quando un premio Nobel, un medico ex ministro, un titolare di cattedra o perfino un qualsiasi signor nessuno che va in televisione, risponde su importanti temi quali lo stato della ricerca medica, gli sviluppi delle terapie anti-tumorali o altro, si tende ad accettare quello che dicono in maniera acritica, come se fosse verbo divino. Il più delle volte però, questi “scienziati” dicono solo quello che gli conviene (guarda ad esempio le questue televisive per trovare fondi), cioè delle menzogne ammantate di autorevolezza. Difatti, se si considera ad esempio il cancro, un problema insoluto, proprio gli esponenti medici più in vista sono il simbolo del fallimento, in quanto sono loro che continuano a brancolare nel buio. Per quale motivo si dovrebbe continuare a credergli e a ritenerli depositari della verità ?
Senz’altro un medico controcorrente, un veterinario o perfino un ingegnere potrebbero suggerire idee migliori di chi ha la mente sclerotizzata.
3) Riverenza verso i grandi ricercatori del passato: Questo atteggiamento porta a sopravvalutare le grandi figure della storia e ad accettare le loro teorie, che il più delle volte sono false. Così ad esempio, la teoria di Bernard che “il terreno è tutto e i germi niente”, l’intuizione di Boveri che il cancro sia causato da un’alterazione genetica, e tante altre più antiche e più recenti, fanno parte solo dell’archeologia del pensiero.
4) Accettazione passiva degli studi pianificati su scala mondiale. Qui si insinua, nell’animo dei medici e degli studiosi che ne prendono conoscenza, l’errore Humano dell’assonanza psicologica: grande è la ricerca, grande è la verità. Esistono però, e sono la maggior parte in medicina, studi planetari che supportano solo corbellerie planetarie.
Gli elementi di distorsione esaminati, dunque, inducono gli scienziati a commettere spesso grossolani errori di valutazione, che si amplificano man mano che passano di ricercatore in ricercatore.
Ciò avviene specialmente in oncologia dove, per l’assenza di un principio e di un filo conduttore razionale, avviene l’esatto contrario di quello che si diffonde ufficialmente.
Da una parte, in sede ufficiale, il costante raggiungimento di risultati positivi; dall’altra il costante aumento di morti per tumore.
Da una parte medici, studiosi e scienziati che ostentano sicurezza, dall’altra gente in preda alla disperazione.
A chi si deve credere? Possibile che esistano posizioni così antitetiche ?
È chiaro che è la gente che soffre e che continua a morire, che sta dalla parte della ragione; tutto il resto ha l’apparenza dei ragli d’asino, tanto più reboanti, quanto più conditi di autorevole saccenza.
E gli studiosi, gli scienziati, i ministri, gli ordini professionali, le riviste scientifiche, i giornalisti e le trasmissioni di educazione sanitaria, che fine fanno? Possibile che dicano solo il falso? Peggio, formano una rete consapevolmente assassina, dove i più sono in malafede e gli altri sono idioti acculturati e titolati, sfruttati per servire sporchi interessi.
Ci sono però le statistiche e i dati obiettivi che imporrebbero maggiore cautela nel condannare tutto il promiscuo mondo dell’oncologia.
Ci si dovrebbe a questo punto chiedere: ma queste statistiche e questi fatti scientifici dimostrati, sono veri o sono frutto dell’immaginazione o di qualcos’altro ?
Premesso che già di per sé contengono, come dimostrato, notevoli elementi di distorsione e di deviazione, appare utile indagare a questo punto più da vicino queste statistiche, analizzando i dati ufficialmente riportati.
Ed è qui che si scopre la sorpresa: pur con tutti i trucchi e le distorsioni della statistica, nei libri e trattati classici viene riportato un tasso di guarigioni dal cancro che oscilla intorno al 7% (cioè pressoché 0, con le dovute correzioni).
Che cos’è allora che permette agli studiosi di confezionare quelle tabelle statistiche così accattivanti e rassicuranti che ingannano continuamente l’opinione pubblica ?
Senz’altro è quella terra di nessuno che divide i tumori certi dalle malattie che non sono tumori.
Spieghiamo meglio la cosa.
Esiste una classificazione internazionale (il sistema TNM) che suddivide i tumori negli stadi I, II, III, IV e sottogruppi, in base alla loro gravità.
Con riferimento alla lettera T, che descrive l’estensione del tumore, per le configurazioni meno gravi, vengono riportati (ad esempio per il cancro della mammella) gli stadi Tx, T0, Tis, T1a, T1b, le cui dimensioni, spesso non evidenziabili, possono raggiungere 5 millimetri o poco più (pag. 734).
Accanto a questi tumori iniziali, esistono poi altre denominazioni di lesioni dubbie o ai limiti della malignità (leucoplachia, lesione precancerosa, simil cancerosa e altro), che il più delle volte vengono conteggiate nella malattia neoplastica.
Ora è chiaro come le lesioni iniziali, dubbie o ai limiti della malignità rappresentino la stragrande maggioranza delle “neoplasie ” osservate. È altresì chiaro però, come spesso queste presunte neoplasie, soggette a fraintendimenti e manipolazioni, gonfino le statistiche fino all’inverosimile.
Così nei primi stadi, quelli dubbi, le percentuali di guarigione sono altissime; negli stadi successivi, quelli dei tumori certi, le percentuali sono appena al di sopra dello zero.
Per capire meglio questo sistema così contraddittorio, sembra utile partire dalla comprensione delle neoformazioni della pelle, che possono essere analizzate in maniera diretta. Ebbene, è fin troppo evidente che, di tutti i noduli riscontrabili in questa sede (tumori maligni, tumori benigni, cisti, lipomi, dermatiti, escrescenze, piccole cicatrici e altro), solo una minima parte appartiene alla categoria delle neoplasie.
Per le neoformazioni degli organi interni invece, dove non è possibile una visione e un controllo diretto, è lecito aspettarsi di regola sia l’errore che la mistificazione.
Il fenomeno descritto si rende ancor più evidente nella sua complessità, quando l’oggetto di studio è rappresentato da quelle neoplasie maligne che già di per sé tendono ad avere caratteristiche di benignità, come ad esempio quelle della tiroide, di altre ghiandole o di altri organi ben strutturati.
Laddove invece le distorsioni o i fraintendimenti sono difficili da attuare, come ad esempio negli organi parenchimali (polmone, fegato, o cervello) le statistiche, costrette a dire la verità, si attestano intorno a valori insignificanti.
A tal proposito è utile riportare i tassi di sopravvivenza di alcune importanti neoplasie:
TumoreSopravvivenza a 5 anni
Glomi maligni (cervello)< 10%
Distretto cervico facciale< 5%
Melanomi maligni<20%
Neoplasie maligne dell’orecchio e della mastoide <25%
Polmone7,5%
Mesotelioma della pleura 0%
Carcinoma dell’esofago<10%
Carcinoma dello stomaco<13%
Neoplasie del piccolo intestino25%
Carcinoma del fegato0-2%
Carcinoma della colecisti<3%
Carcinoma del pancreas 2%.
Carcinoma mammario localmente avanzato 5%
Nota (Bonadonna 1, p.779, 2 p. 804, 3 p.847, 4 p.850, 5 p.857, 6 p.898, 7
p.913, 8 p.925, 9 p.949, 10 p.937, 11 p.939, 12 p.948, 13 p.752)
In conclusione, dove sta questo famoso 50% di guarigioni ? È una menzogna !
C’è da sottolineare inoltre, che interessa poco se si riescono ad estirpare delle neoformazioni subcentimetriche, che non danno mai nessun problema. Al contrario, sono quelle avanzate che le terapie oncologiche ufficiali dovrebbero far regredire e guarire per dimostrare la loro efficacia. Ma qui, non c’è ombra di dubbio: il fallimento è completo.
Leggere la tesi su Cancro e Medicina Naturale + Terreno Oncologico + Nutriterapia Biologica Metabolica x il Cancro e non solo
Il Cancro nasce in sintesi e secondo la Medicina naturale, perché l’organismo del canceroso è intossicato, e la microcircolazione, nei tessuti intossicati, viene ad essere alterata, producendo, a valle di essa, nelle cellule dei tessuti investiti da quel processo: malfunzione cellulare, (nutrimento ed eliminazione = respirazione cellulare alterata = metabolismo alterato = malnutrizione cellulare e tissutale assicurata), producendo successivamente infiammazione nei tessuti, stress ossidativo cellulare e per caduta immunodepressione, e parallelamente alterazione anche del sistema enzimatico per la precedente alterazione della flora batterica, pH digestivo non regolare (e quindi l’organismo è mancante di minerali e vitamine ed in stato di acidosi), in quelle condizioni esso è molto facilmente parassitato da certi, parassiti, batteri e funghi (candida) i quali producono anche tossine ed ulteriori infiammazioni: Ma tutto ciò è “gestito” come Causa primordiale dai Conflitti Spirituali (consci ed inconsci) irrisolti e dall’intenso stress del vissuto.
Il Cancro quindi è una malattia MULTIFATTORIALE.
Quindi il medico, il terapeuta od il soggetto stesso DEVONO operare seguendo la stessa strada percorsa per l’ammalamento.
Cioè devono lavorare per disintossicare il malato più il disinfiammare l’organismo ed i tessuti interessati, ripristinare il pH digestivo, e normalizzare le digestioni ed il malassorbimento sempre presente nel malato ed eliminare quei parassiti, batteri e funghi, che hanno proliferato in modo abnorme, per mancanza dei loro antagonisti + rinforzare il sistema immunitario SEMPRE compromesso in TUTTI i malati, cancerosi compresi ed eliminare i Conflitti Spirituali (quali Vere Cause) e lo stress esistenti, oltre a lavorare sul metabolismo alterato per ridurre ed eliminare lo stress ossidativo cellulare e quindi quello tissutale, sempre presenti in qualsiasi malattia e specie nel cancro, per i danni alla microcircolazione indotti dalle intossicazioni più o meno intense.
E tuttavia, laddove ci sia anche una piccola volontà e speranza di vivere, un’adeguata terapia fito-nutrizionale (NdR: anche via endovena con soluzioni mineral – vitaminiche – l’ideale e utilizzare quelli non di sintesi chimica, ma di estrazione naturale – assieme all’assunzione via orale di fermenti lattici appropriati a seconda del paziente ed enzimi) può rendere normale il guarire naturalmente dal tumore, cosa che oggi vogliono farci ritenere impossibile o puramente miracoloso (vedi quei medici che alle volte preferiscono spedire il malato a Lourdes piuttosto che permettergli di curarsi naturalmente).
Guarisce dal Cancro con la dieta Vegana utilizzata per 1 anno
http://informatitalia.blogspot.it/2014/12/guarisce-da-tumore-esteso-e-metastasi.html
Visionare questo video molto importante del dr. Armando Vecchietti (biologo) sulla vera eziopatogenesi del cancro nel corpo fisico.
Approvata in Giappone la Sperimentazione del CRM197 sull’uomo.
La PMDA (Pharmaceuticals and Medical Devices Agency) l’organizzazione governativa giapponese equivalente alla FDA americana riunitasi il 10 settembre a Tokyo ha approvato la sperimentazione del CRM197 (la parte non tossica della tossina difterica) su 18-20 persone affette da cancro ovarico già operate e sottoposte senza esito positivo alle chemioterapie convenzionali.
Guarisce dal Cancro con la dieta Vegana utilizzata per 1 anno
http://informatitalia.blogspot.it/2014/12/guarisce-da-tumore-esteso-e-metastasi.html