Cure anche per il Cancro NON invasive
Una buona notizia:
Finalmente sono stati liberati dal segreto, posto col copyright nel 1945, gli studi dell’ Istituto Italiano Tumori degli anni 30 sulla cura dei tumori inoperabili e già in metastasi, che portò alla loro completa regressione mediante terapia biologica -nutrizionale.
Studi trentennali iniziati nel 1907, che però andavano contro il protocollo del tempo, fondato sulla chemioterapia gestita dal “cartello” delle case farmaceutiche.
La chemioterapia è una tecnica inventata nel 1903 da un ricercatore della BASF che iniettando anilina, un derivato del catrame (petrolio), aveva scoperto che le cellule necrotizzate si coloravano, mentre quelle sane non si coloravano semplicemente perché queste ultime avevano la membrana cellulare ancora integra.
Lo scopo era quello quindi di selezionare le cellule necrotizzate colorandole con l’ anilina per poi colpirle col radio al fine di ridurre la massa tumorale, per poi, ridotta, poterla asportare.
Questa tecnica fu subito contrastata dall’ Istituto Italiano Tumori e da altri medici chirurghi internazionali di istituti nazionali tumori, sorti sempre nel 1907 a Lovanio in Belgio, Berlino, San Pietroburgo, Nagasaki, Hiroshima.
Nel 1897 in Sassonia (Germania Orientale ) il coke fu portato a 400 gradi, fu ottenuto il catrame e esattamente 10 anni più tardi, nel 1907, il 100% dei lavoratori del catrame iniziò ad ammalarsi di tumore, ragione per cui sorsero nel 1907 tutti questi Istituti Nazionali Tumori.
La tecnica della chemioterapia fu contrastata perché avevano constatato che la colorazione andava a danneggiare le cellule sane, indebolendo enormemente il sistema immunitario perché andava ad atrofizzare la milza, essendo la milza la ghiandola che produce i globuli bianchi, i globuli rossi e che produce tutto il tessuto vascolare e connettivo,
inoltre anche se asportato il tumore, rimaneva latente la possibilità che potesse riformarsi non essendo stata eliminata la causa che lo aveva portato a formarsi.
L’Istituto Italiano Tumori aveva scoperto che la causa dei tumori non era, come asseriva la narrazione ufficiale dell’ epoca, cellule improvvisamente impazzite del nostro corpo che iniziavano a mangiarsi cellule sane, come se diventassimo cannibali di noi stessi, ma la causa dei tumori era semplicemente il frutto di ciò che mangiamo e ciò che respiriamo.
Da qui il detto che “SIAMO ciò che mangiamo e ciò che respiriamo”.
Dissero che nutrivano grandi speranze in questa “chemio sperimentale”, ma il dato è che ancora oggi, solo il 2% è ancora in vita 5 anni dopo l’ inizio della chemio, viene quindi detto, per cercare di scusarsi, che se non fosse stata fatta la chemio, il soggetto sarebbe morto prima.
Una ricerca svizzera del 2020 ha confermato che i produttori di chemioterapici, le big pharma guadagnano 80 volte i loro costi di produzione, il massimo guadagno realizzabile sulla Terra, un guadagno superiore 20 volte a quello ottenibile col petrolio.
Il medico che si oppone alla chemio viene radiato e non gli permettono più di lavorare.
La Germania finalmente, che aveva posto sotto copyright questi studi dell’ Istituto Italiano Tumori, il 1 gennaio 2024 (il copyright in Germania dura 80 anni anziché 75) ha messo on line tutte le 129 pubblicazioni dell’ Istituto italiano tumori, ove potete controllare voi stessi.
https://link.springer.com/article/10.1007/BF01627509
TERAPIA ORTOMOLECOLARE
In psichiatria – per il CANCRO (Italiano + English)
Il Dottor Hoffer è affiliato all’Istituto per le ricerche biosociali Huxley, ed è l’editore del Giornale della Psichiatria Ortomolecolare (Journal of Orthomolecular Psychiatry)
La Psichiatria Ortomolecolare è una delle due branche della psichiatria che utilizza terapie chimiche per la schizofrenia. L’altro ramo si chiama psichiatria tossicomolecolare. Ci sono vaste differenze concettuali tra le due correnti e grandi differenze d’efficacia per il paziente. La psichiatria tossicomolecolare permette l’utilizzo di dosi sub-letali di sostanze che normalmente non si trovano nel corpo umano. L’uso di queste sostanze non ha dato risultati apprezzabilmente migliori di quelli riscontrati normalmente, cioè senza alcun trattamento. Dall’altra parte però le conseguenze per i pazienti in termini di perdita della loro capacità lavorativa e di danni irreversibili dovuti alla tossicità dei medicinali sono enormi. Alcuni farmaci vengono utilizzati per trattare la schizofrenia e altri farmaci ancora servono per trattare gli effetti collaterali dei primi. Con questo metodo, un farmaco viene promosso e richiesto per il mantenimento dei pazienti. La psichiatria moderna, generalmente utilizza in modo esclusivo questo approccio farmacologico.
La psichiatria ortomolecolare, d’altro canto, utilizza un vero e proprio sistema di trattamento, senza fissarsi su di un farmaco o su di una sostanza chimica. Al paziente schizofrenico viene dato una quantità ottimale di sostanze necessarie per la nutrizione e il funzionamento ottimale – vitamine, minerali, grassi, carboidrati e aminoacidi. Il programma ortomolecolare richiede la piena partecipazione del paziente nel cambiare il suo stile di vita e l’abbandono di abitudini alimentari sbagliate. Questi principi di nutrizione sana sono inerenti al programma, incluso una dieta che fornisca alti valori nutritivi ad ogni individuo, evitando comunque l’assunzione di cibi allergenici. In molti casi, sono necessari alti dosaggi di fattori essenziali, ed infine i pazienti vengono mantenuti in un normale stato con l’aiuto della sola terapia nutrizionale. Questi pazienti hanno una buona resistenza alle ricadute, molto superiore a quella dei pazienti trattati con i soli farmaci.
Il trattamento ortomolecolare in teoria
L’efficacia di qualsiasi trattamento non è più alta perché uno ne capisca l’esatto meccanismo del funzionamento. Spesso non c’è correlazione tra la spiegazione esatta e l’efficacia. Certamente un trattamento viene accettato molto più volentieri dai medici quando c’è una spiegazione, anche se questa poi si rivela sbagliata. Per questa ragione, credo sia giusto cercare le spiegazioni, ma questo non ha la stessa importanza della prova d’efficacia.
Le basi della psichiatria ortomolecolare sono le seguenti:
Quando il cervello è disturbato nel suo equilibrio biochimico, anche la mente risulta disturbata.
I bisogni biochimici e i processi metabolici differiscono moltissimo da un individuo all’altro.
I bisogni per alcune delle sostanze nutritive, specialmente le vitamine, possono variare fino a cento volte tra diversi individui.
Le persone che riescono a mantenersi in salute assumendo livelli medi dei nutrienti importanti potrebbero incorrere in problemi se si verificassero carenze nella loro dieta o se avessero difficoltà di assorbimento. Altri che hanno bisogno di grandi quantità di vitamine svilupperanno una dipendenza e necessiteranno di una costante supplementazione. Malattie da carenza possono risultare da un apporto insufficiente oppure da una dipendenza nei riguardi di un particolare nutriente. Per esempio, la carenza della vitamina B3 può causare la pellagra. Però le persone che hanno dei problemi perché necessitano alti livelli di vitamina B3 diventeranno dipendenti dalla vitamina e, secondo me, constituiscono la più alta percentuale di pazienti con schizofrenia acuta e subacuta. Una malnutrizione prolungata, come quella nei campi di concentramento durante la seconda guerra mondiale, produrrà dipendenza. La dipendenza può svilupparsi ad ogni età durante l’arco della vita. Sia l’ambiente biofisico (cibo, aria, acqua etc.) che quello psicosociale sono importanti. Un’ambiente biofisico normale assicura la giusta interazione con l’ambiente psicosociale. Un certo numero di sindromi schizofreniche sono causate da differenti problemi biochimici che richiedono trattamenti specifici. I tranquillanti, come i sedativi, non sono specifici. Permettono alcune forme di controllo per le varie schizofrenie, ma non aiutano a determinarne le cause. Ovviemente, nessun paziente schizofrenico soffre della deficienza di nessun tipo di tranquillante.
Il trattamento ortomolecolare in pratica
In generale, il “modello medico” della psichiatria ortomolecolare è la base per la diagnosi e il trattamento. Le prognosi sono anche state discusse in articoli pubblicati nel passato.
La nutrizione
In natura, i cibi non esistono come singole proteine, aminoacidi, grassi, carboidrati, vitamine e minerali cosi’ come vengono descritte in chimica. Tutti i cibi sono un complesso di materiale vivente. Durante la digestione, i singoli componenti nutrizionali contenuti nel cibo, vengono rilasciati. I cibi con il valore nutritivo piu’ alto sono quelli meno raffinati. Purtroppo ben l’80% dei cibi che oggi si consumano sono raffinati. Questi “noncibi” sono stati privati di tutti i nutrienti essenziali. Per essere metabolizzati, devono “rubare” alcuni nutrienti – proteine, grassi, vitamine e minerali – dagli altri cibi. Per questo motivo le sostanze che contengono “calorie vuote” sono così dannose per la qualità di qualsiasi dieta della quale fanno parte.
Queste sostanze svuotate vengono considerante “spazzatura” e sono assolutamente da evitare. Quindi la prima regola nella terapia nutrizionale (cioè ortomolecolare) è: non mangiare cibo “spazzatura” al quale sia stato aggiunto dello zucchero. Questa regola elimina dalla propria alimentazione i dolci, le caramelle, la cioccolata, bevande gassate, gelati e farine di cereali raffinati. La maggior parte delle persone perderà l’abitudine e il desiderio dello zucchero. Seguire una dieta “senza spazzatura” assicura che vengano mangiati cibi più nutrienti (frutta fresca, verdura, pesce, carne etc) e che l’alimentazione sia molto più sana.
La seconda regola è: eliminare i cibi ai quali si è allergici. Questo include l’evitare i cibi dei quali siamo particolarmente bramosi (il desiderio può essere incentivato dall’allergia) e quelli che ci fanno star male in maniera evidente.
La terza regola è stata studiata per minimizzare le reazioni allergiche: variare il più possibile la tipologia dei cibi per non dipendere da pochi tipi di alimenti.
Tratto da:
http://www.laleva.cc/cura/psichiatria_trattamento.html
CANCRO distrutto con le onde sonore, senza farmaci e quindi senza controindicazioni ed a basso costo – Ottobre 2023
Dai un’occhiata al video: https://vm.tiktok.com/ZGe1CVKKB/
PROTOCOLLO ANTITUMORALE, ANTI-ETÀ, ANTI-ICTUS/INFARTI – By Professor SERGIO STAGNARO.
Il Prof Sergio Stagnaro, passato a miglior vita da pochi mesi all età di 92 primavere, è stato tra i massimi esponenti della SEMEIOTICA BIOFISICA QUANTISTICA, branca della medicina che ha studiato e ha contribuito ad evolvere da quando si laureò in medicina e chirurgia (ben oltre 65 anni fa).
– affiancare una bottiglia di succo del succo di noni, anche essa ben chiusa.

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Trattamento ortomolecolare del cancro – Introduzione:
Tra il 1978 e il marzo 1999 ho visitato oltre 1040 pazienti affetti da cancro che si sono rivolti a me per una consulenza nutrizionale e psichiatrica. Questa combinazione non è più sorprendente come lo era quando ho iniziato a praticare la psichiatria nel 1952. Nel 1952 partecipai alla mia prima riunione annuale dell’American Psychiatric Association a Los Angeles. Non incontrai nessun altro psichiatra con un dottorato in biochimica. Da allora molti altri scienziati con la doppia laurea sono diventati attivi in questo campo, ma di questi pochissimi perseguono attivamente questa particolare combinazione. La teoria e la pratica ortomolecolare spingono queste due cose insieme. Ho mantenuto il mio interesse per gli aspetti biochimici e clinici della nutrizione, combinandoli con la mia formazione in medicina e successivamente in psichiatria. La guarigione del mio primo paziente, nel 1960, da un cancro broncogeno terminale del polmone, è nata dalla coalescenza di queste due discipline.
Nel 1960 il mio gruppo di ricerca a Saskatchewan aveva scoperto la prima sostanza biochimica chiaramente correlata alle schizofrenie. Non conoscendone la struttura, la chiamammo fattore malva, finché in seguito fu identificata come kryptopirrolo. Abbiamo analizzato migliaia di pazienti e abbiamo scoperto che oltre il 75% di tutti i pazienti schizofrenici escredeva questa sostanza nelle urine. Era presente anche in circa il 25% degli altri gruppi psichiatrici, in circa il 10% dei malati fisici gravemente stressati e in circa il 5% delle persone normali, ma si trattava soprattutto di parenti di primo grado di pazienti schizofrenici.
Il fattore è scomparso con la guarigione dei pazienti, indipendentemente dal modo in cui sono stati trattati. Ero particolarmente interessato al fatto che su otto pazienti con cancro al polmone questo fattore era presente in cinque.
Nel 1960 un professore psicotico in pensione fu ricoverato nel nostro reparto psichiatrico dell’Ospedale Universitario di Saskatoon. Aveva un carcinoma broncogeno del polmone e quando divenne psicotico si concluse che aveva delle secondarie nel cervello. È stato posto in terapia terminale e si prevedeva che sarebbe morto entro un mese o poco più. In precedenza era stato dimesso e affidato alle cure della moglie e di un’infermiera, ma dopo alcune settimane dovette essere riammesso perché non riuscivano a gestire il suo comportamento.
Non appena ho scoperto che si trovava nel nostro reparto, ho fatto raccogliere le sue urine e le abbiamo analizzate per verificare la presenza del fattore. Ne ha espulso una quantità abbondante che ci ha aiutato a identificare la sostanza.
Consigliai quindi allo specializzando di iniziare a somministrargli 1 grammo di niacina dopo ogni pasto e 1 grammo di acido ascorbico dopo ogni pasto. A quel punto sapevo che questa combinazione di vitamine usata in megadosi era molto utile per trattare qualsiasi paziente con questo fattore nelle urine, indipendentemente dalla diagnosi. Fortunatamente per questo paziente, lo specializzando accettò il mio consiglio (il paziente non era sotto la mia tutela, ma io ero il direttore della ricerca psichiatrica dell’ospedale). Il venerdì pomeriggio gli furono somministrate le due vitamine e il lunedì successivo era mentalmente normale.
Conoscevo questo paziente prima che si ammalasse perché avevo curato sua moglie. Dopo la sua guarigione gli consigliai di continuare a prendere le due vitamine. Nel 1960 la nostra unità di ricerca era l’unica in Canada, e forse nel mondo, in cui erano disponibili compresse da 500 mg di queste vitamine. Erano state realizzate appositamente per noi. Se si fossero usate compresse più piccole in queste dosi massicce, i nostri pazienti si sarebbero ammalati, perché contenevano molto riempitivo. Gli dissi che se avesse ritirato una scorta ogni mese gliel’avrei data gratuitamente. Ciò significava che doveva vedermi ogni mese e questo mi dava la possibilità di valutare il suo stato psichiatrico. Non mi aspettavo che si sarebbe ripreso dal cancro. Gli era stata comunicata una prognosi infausta e non l’ho contraddetta. Con mia sorpresa continuò a tornare. Circa 12 mesi dopo pranzai con il direttore della clinica oncologica che aveva seguito il suo caso. Mi disse che il tumore era diventato sempre meno visibile a ogni radiografia ogni tre mesi e che ora non era più presente. Visse circa 30 mesi dopo la diagnosi di malattia terminale. Speravo che alla sua morte sarebbe stata effettuata l’autopsia all’University Hospital. Purtroppo morì in un altro ospedale e lo seppi solo diversi giorni dopo.
Non morì a causa del cancro.
Due anni dopo, una donna che avevo curato per depressione diversi anni prima mi consultò di nuovo.
Questa volta era depressa perché sua figlia di 16 anni aveva un tumore di Ewings (un sarcoma altamente maligno) a un braccio e doveva essere operata per l’amputazione del braccio.
Questo era il trattamento standard. Le parlai del paziente precedente e della sua guarigione e le suggerii che, sebbene non ci fossero prove che fosse utile, non avrebbe potuto nuocere e avrebbe potuto essere utile. La figlia ha accettato di assumere niacinamide 1 grammo dopo ogni pasto e acido ascorbico 1 grammo dopo ogni pasto. Il suo chirurgo accettò di rimandare l’intervento di un mese.
Si riprese e l’ultima volta che ebbi notizie della sua famiglia era sposata e conduceva una normale vita produttiva, con entrambe le braccia.
Conclusi che la vitamina B-3 era il componente più importante e che la vitamina C era utile. Nel Saskatchewan, sotto la mia direzione, abbiamo condotto i primi studi terapeutici controllati in doppio cieco in psichiatria, completandone sei entro il 1960. Ero quindi consapevole della potente influenza del placebo. Tuttavia, quando due pazienti terminali guarirono grazie alle vitamine, divenne una prova inconfutabile che non si trattava solo di placebo.
Non vidi più pazienti oncologici fino al 1977, dopo aver stabilito il mio studio a Victoria, BC. Nella Columbia Britannica gli specialisti non accettano pazienti se non sono stati indirizzati dai loro medici di base. In qualità di psichiatra, vedevo pazienti con problemi psichiatrici, ma nella maggior parte dei casi i medici di riferimento non indicavano il motivo del rinvio e io lo scoprivo solo quando finalmente vedevo il mio paziente.
A.S. Si presentò una donna anziana e quando le chiesi perché fosse venuta mi rispose che aveva un cancro alla testa del pancreas. Aveva sviluppato un ittero. Il chirurgo ha scoperto che aveva un grosso tumore nella testa del pancreas che occludeva il dotto biliare. L’ha prontamente richiuso, le ha creato un by-pass e, quando si è ripresa dall’anestesia, le ha detto che le restavano circa 3-6 mesi di vita. Lavorava in una libreria. Aveva letto il libro di Norman Cousins Anatomia di una malattia e pensò che se lui era in grado di assumere tanta vitamina C con sicurezza, avrebbe potuto farlo anche lei e iniziò a prenderne 10 grammi al giorno. La volta successiva che consultò il suo medico gli raccontò quello che stava facendo. Questi la indirizzò a me, poiché conosceva il mio interesse per le megadosi di vitamine. Ho rivisto il suo programma e ho aumentato la vitamina C a 4o grammi al giorno, cercando di raggiungere il livello sublativo. Da molti anni uso i multi nutrienti per i miei pazienti schizofrenici e, poiché non avevo idea di quali, o quali, di queste vitamine potessero essere utili, ho pensato che avrebbe avuto maggiori possibilità se avesse assunto più di un nutriente. Aggiunsi quindi la vitamina B-3, il selenio e il solfato di zinco. Sei mesi dopo mi chiamò a casa con grande entusiasmo. Aveva appena fatto una TAC. Non era visibile alcun tumore. La TAC fu ripetuta dal radiologo incredulo. Il dotto biliare originario si era riaperto e ora ne aveva due. Rimase viva e vegeta fino alla morte, avvenuta il 19 febbraio 1999, quasi 22 anni dopo che le era stato detto che sarebbe morta.
Raramente i pazienti danno un contributo importante alla medicina grazie al loro interesse per una malattia e alla loro disponibilità a sperimentare approcci innovativi. La guarigione di A.S. ha cambiato la mia carriera professionale e credo che darà un contributo importante al trattamento complementare di tutti i pazienti oncologici.
L’anno scorso, in occasione di un incontro pubblico, l’ho ringraziata pubblicamente quando ho discusso il suo caso davanti a una riunione dei Cancer Victors. Ha aggiunto che avevo cambiato anche la sua vita. Ha cambiato anche la vita di centinaia di malati di cancro che sono diventati vincitori, non vittime.
Raccontando ad amici, parenti e clienti della sua guarigione, ha cambiato la natura del mio studio. Quel primo anno furono indirizzati altri cinque pazienti. Il secondo caso era un uomo con un sarcoma della prostata che stava invadendo l’osso pelvico. Gli era stato detto che non era disponibile alcun trattamento. Il suo medico lo indirizzò a me e io lo avviai a un programma simile. Ma era in grado di assumere solo circa 10 grammi di vitamina C al giorno. Ho chiesto al suo medico se gli sarebbe dispiaciuto iniettargli 10 grammi di vitamina C due volte alla settimana. Dopo sei mesi il medico voleva sapere per quanto tempo ancora avrebbe avuto bisogno di ricevere la vitamina C. Mi disse che il tumore era scomparso. Interruppe l’iniezione. Visse altri 9 anni e morì all’età di 80 anni, ma non a causa del cancro.
Ogni anno mi venivano inviati altri pazienti. All’inizio quasi tutti erano generati dal paziente e spesso ci voleva una notevole capacità di persuasione per ottenere il necessario invio. Dopo aver valutato il loro stato fisico e mentale, parlavo loro del regime terapeutico. Illustravo il programma nei dettagli, descrivendo ogni sostanza nutritiva e il motivo per cui ritenevo che potesse essere utile. Aggiungevo che non c’era alcuna garanzia che le vitamine sarebbero state utili, ma davo loro speranza descrivendo i casi che avevano avuto una risposta drammatica. Aggiunsi che il programma vitaminico-minerale avrebbe diminuito la tossicità del trattamento xenobiotico e ne avrebbe aumentato l’efficacia. Se avessero avuto bisogno di un intervento chirurgico, sarebbero guariti più velocemente.
Se dovevano sottoporsi a chemioterapia, il programma l’avrebbe resa più tollerabile e meno dolorosa; se dovevano sottoporsi a radioterapia, il programma avrebbe diminuito l’intensità degli effetti collaterali delle radiazioni e ne avrebbe aumentato l’efficacia. Questi commenti si basavano sulla letteratura scientifica che si stava sviluppando rapidamente.
Il programma era stato concepito per aiutare l’organismo a controllare il cancro e non era un attacco diretto al tumore. L’attacco al tumore è stato portato avanti da altri medici, tra cui il medico di famiglia, i chirurghi, il radiologo e gli oncologi. La diagnosi del tumore e il trattamento xenobiotico utilizzato sono stati lasciati interamente al paziente e agli altri medici. Non ho consigliato loro se dovessero o meno seguire un altro trattamento. Pochissimi non hanno ricevuto la terapia xenobiotica. Dopo aver descritto il programma, li rivedevo una volta, a meno che non fossero molto depressi e ansiosi, nel qual caso li vedevo più spesso.
Alcuni pazienti erano già stati in cura da me prima di ammalarsi di cancro e ho continuato a vederli. In seguito ho inviato un rapporto di consultazione a ciascun medico di riferimento. Dopo il secondo colloquio, i pazienti sono tornati alle cure dei loro medici di famiglia. Non avevo programmato di fare alcun follow-up, ma dopo diversi anni, quando avevo trattato circa 50 pazienti, mi resi conto che i pazienti che avevano seguito il regime con costanza per almeno due mesi vivevano molto più a lungo di quelli che non avevano iniziato il programma o non lo avevano seguito per almeno due mesi.
In quel periodo partecipai a un Festchrift per il dottor Arthur Sackler a Woods Hole, nel Massachusetts. Ci siamo conosciuti nel 1951, quando stavo iniziando il nostro programma di ricerca. Lui e i suoi fratelli esercitavano a metà Manhattan. Erano probabilmente i primi psichiatri ortomolecolari degli Stati Uniti. Trattavano i pazienti schizofrenici iniettando loro istamina. Dopo essere tornato a casa, ho ripetuto i loro studi e ho scoperto che le loro osservazioni erano corrette. Su dodici pazienti che ho trattato con il loro regime, 8 sono diventati normali. Il trattamento era difficile perché bisognava somministrare loro quantità crescenti di istamina sottocutanea fino a quando la loro pressione diastolica non scendeva a 0. Era sorprendente vedere quanto potessero stare bene con una pressione così bassa.
I trattamenti venivano somministrati quotidianamente nei giorni feriali fino al completamento della serie. Non ho continuato questa serie perché a quel punto utilizzavo megadosi di vitamina B-3, molto più facile da somministrare e altrettanto efficace.
La vampata di istamina era identica a quella di niacina. In quell’incontro il dottor Linus Pauling presentò una critica vigorosa e attenta del tentativo della Mayo Clinic di ripetere gli studi che aveva condotto con il dottor Ewan Cameron in Scozia. Il gruppo Mayo sosteneva di aver ripetuto esattamente questi studi, ma leggendo il loro documento era chiaro che non era così. Il dottor Pauling non si oppose ai loro risultati negativi. Si oppose alla loro affermazione che le loro conclusioni, derivanti da un diverso metodo di somministrazione della vitamina C, fossero usate per condannare i risultati suoi e di Cameron. In altre parole, nessuno scienziato può affermare di confermare o smentire uno studio se non ha realmente ripetuto il lavoro originale come descritto dagli autori.
Il mattino seguente, dopo la colazione, andai a trovare Linus Pauling che alloggiava nella stanza accanto alla mia. Quando entrai era occupato con una calcolatrice. Mi disse che stava elaborando gli orbitali degli elettroni dicendo che non li capiva se non eseguiva i calcoli personalmente.
Gli dissi che sulla base dei miei cinquanta pazienti avevo concluso che lui e Cameron avevano ragione, che la vitamina C in dosi massicce migliorava enormemente l’esito del trattamento del cancro.
Linus mi chiese se avevo intenzione di pubblicare i dati. Gli risposi di no. Aggiunsi che, a mio parere, non aveva molto senso tentare di farlo, poiché sarebbe stato impossibile entrare in qualsiasi rivista medica, che non avrebbe accettato alcun articolo che trattasse favorevolmente la terapia vitaminica a megadosi. Il New England Journal of Medicine, che aveva pubblicato l’attacco della Mayo Clinic a Pauling, si rifiutò di pubblicare la sua confutazione. Linus mi esortò a fare uno studio completo di follow-up su tutti i pazienti che avevo trattato. Ne fui lusingato e accettai di farlo. Mi disse che avrebbe fatto in modo che il materiale fosse pubblicato. Ma quando tornai a casa decisi di non fare il follow-up. Avrebbe comportato un’enorme quantità di lavoro.
Pensavo che il dottor Pauling fosse gentile con me. Due anni dopo ricevetti una lettera da Linus in cui mi diceva senza mezzi termini: “Abram, dov’è lo studio”. Decisi che faceva sul serio.
A quel punto avevo visto 134 pazienti. Mi scusai e promisi di iniziare immediatamente il follow-up.
Rintracciai ogni paziente e scoprii se era vivo, dove si trovava e cosa era successo alla sua vita. Contattai i pazienti, le loro famiglie, i loro medici, la clinica oncologica dove quasi tutti erano stati visitati e curati. La Cancer Clinic di Victoria ha fatto un buon lavoro di indagine, diagnosi e trattamento utilizzando solo terapie xenobiotiche.
Il dottor Pauling sviluppò un metodo elegante per determinare il probabile esito del trattamento utilizzando coorti di pazienti che erano o non erano stati trattati. Dopo aver completato il follow-up, ho inviato le casistiche, con l’identificazione di ogni paziente rimosso, e lo studio di follow-up.
Abbiamo deciso di utilizzare la durata della vita come unica variabile. Questo periodo è iniziato quando mi hanno visto per la prima volta e si è concluso con il giorno della loro morte. È sempre più evidente che questa misura rigida del successo è molto più utile del tentativo di decidere se il tumore è leggermente più piccolo o meno. Per i pazienti che hanno vissuto a lungo con tumori a crescita lenta. Abbiamo accettato di pubblicare come coautori. Ho suggerito che il primo articolo fosse di Pauling e Hoffer. Questo perché era stata sua l’idea originale di usare megadosi di vitamina C e il lavoro che avevo fatto era solo per verificare le sue conclusioni. Fu molto deciso a non prendere in considerazione questa ipotesi e insistette che il lavoro sarebbe stato pubblicato da Hoffer e Pauling. Credo che ritenesse che, in quanto clinico che aveva svolto il lavoro clinico, dovessi essere l’autore più anziano. Non aveva un dottorato di ricerca. Linus Pauling, a mio parere, è stato il più brillante scienziato umanitario mai esistito.
Nel corso della sua vita, oltre ai due premi Nobel, gli sono state conferite quasi 40 lauree honoris causa, dottorati e dottorati di ricerca. Mi dispiace che non gli sia mai stata conferita una laurea honoris causa. Il suo contributo alla salute umana ha superato quello della maggior parte dei medici. Abbiamo scritto l’articolo utilizzando il suo metodo di analisi dei dati e il mio materiale clinico. Ma i Proceedings of the National Academy of Sciences si rifiutarono di accettare l’articolo. Una delle critiche mosse al nostro articolo derivava da una voce che aveva raggiunto la critica, secondo la quale avevo sollecitato i pazienti a farsi visitare, sottintendendo che avevo selezionato solo i pazienti con la prognosi migliore. Al contrario, non avevo nulla a che fare con la selezione e avevo incluso tutti i pazienti che mi erano stati segnalati. Alla fine abbiamo pubblicato il Journal of Orthomolecular Medicine.
Io sono l’editore e non potevo rifiutare di accettare il nostro lavoro. L’articolo originale è stato ristampato nel libro di Ewan Cameron e Linus Pauling Cancer and Vitamin C. Updated and Expanded.
Camino Books Inc, P.O. Box 59026, Philadelphia, PA 19102. 1993. L’appendice IX è la presente relazione.
Abbiamo iniziato a scrivere un libro. Il mio carico di casi si stava accumulando molto rapidamente e ho pubblicato un secondo lavoro con il Dr. Pauling e molti altri in seguito da solo. Finimmo la maggior parte del libro, tranne gran parte del materiale clinico dettagliato, ma non riuscimmo a trovare un editore negli Stati Uniti disposto a pubblicarlo. L’argomento era ancora troppo controverso. Ho trovato un editore canadese, Quarry Press, Kingston, ONT. Qualche mese fa gli ho inviato il manoscritto completato.
Contiene tutto il materiale originale che il dottor Pauling aveva scritto su ogni tipo di cancro e una presentazione dei miei dati basati su quasi 800 pazienti. Nel nostro manoscritto abbiamo concluso che il trattamento ottimale per il cancro oggi è una combinazione di xenobiotici e terapia ortomolecolare e che il trattamento deve essere iniziato il prima possibile. Il libro sarà disponibile tra circa un anno. Ecco i primi riferimenti.
Hoffer A & Pauling L: Analisi biostatistica di Hardin Jones dei dati di mortalità di coorti di pazienti affetti da cancro con un’ampia frazione sopravvissuta alla fine dello studio e un confronto dei tempi di sopravvivenza di pazienti affetti da cancro che ricevevano grandi dosi orali regolari di vitamina C e altri nutrienti con pazienti simili che non ricevevano tali dosi. J Orthomolecular Medicine 5:143-154, 1990.
Ristampato in Cancer and Vitamin C, Updated and Expanded E Cameron and L Pauling, Camino Books, Inc. P.O. Box 59026, Phil. PA, 19102, 1993.
Hoffer A & Pauling L: analisi biostatistica di Hardin Jones dei dati di mortalità di una seconda serie di coorti di pazienti affetti da cancro con un’ampia frazione sopravvissuta al termine dello studio e un confronto dei tempi di sopravvivenza dei pazienti affetti da cancro che ricevono grandi dosi orali regolari di vitamina C e altri nutrienti con pazienti simili che non ricevono tali dosi. J of Orthomolecular Medicine, 8:1547-167, 1993.
Hoffer A: Oncologia ortomolecolare. In, Adjuvant Nutrition in Cancer Treatment, Ed. P Quillin & RM Williams. Atti del simposio del 1992, sponsorizzato dalla Cancer Treatment Research Foundation e dall’American College of Nutrition. Cancer Treatment Research Foundation, 3455 Salt Creek Lane, Suite 200, Arlington Heights, IL 60005-1090, 331-362, 1994.
Hoffer, A. Trattamento ortomolecolare del cancro. In Nutrienti nella prevenzione e nel trattamento del cancro. Ed. Prasad,KN, Santamaria,L & Williams RM. Pagine 373-391, 1995, Humana Press, Totowa, New Jersey.
La guarigione di un paziente dal linfoma. Lettera di Townsend per medici e pazienti. #160 , 50-51, 1996
È appena arrivato un nuovo libro di Burton Goldberg, curato da W.John Diamond, W.Lee Cowden con Burton Goldberg, Alternative Medicine Definitive Guide to Cancer. Future Medicine Publishing, Inc. Tiburon, California.1997.In questo prezioso libro 37 medici, tra cui il sottoscritto, descrivono i metodi alternativi che utilizzano con descrizioni cliniche di alcuni dei risultati ottenuti.
Preferisco il termine complementare a quello alternativo e prevedo che presto tutta la medicina sarà complementare e che i medici che utilizzano solo metodi xenobiotici saranno un’eccezione.
Revisione dei rapporti precedenti e riassunto attuale.
L’uso di grandi dosi di nutrienti per il trattamento del cancro non è ancora entrato nel mainstream della medicina, né nelle università, né nelle riviste mediche, né nei reparti, nelle sale e nei corridoi degli ospedali. Ma sta iniziando a farlo, soprattutto grazie alla persistenza e alla dedizione del professor Linus Pauling. Aveva bisogno di forum in cui esporre il suo punto di vista e questi gli sono stati forniti dai medici e da altre persone interessate. La Fondazione canadese per la schizofrenia ebbe l’onore di ospitare Linus Pauling in tre diverse occasioni, a Toronto e a Vancouver.
Più o meno nello stesso periodo, il National Cancer Institute tenne una riunione nel settembre 1990.
Non si trattava di una riunione clinica. Nessuno presentò dati clinici che dimostrassero l’azione dei nutrienti.
In questa riunione il Dr. Linus Pauling e due collaboratori presentarono i loro risultati. Il Dr. Pauling ha commentato in quell’occasione: “È molto interessante essere qui dal momento che, per circa dieci anni, avete rifiutato ogni mia richiesta di sovvenzioni per la ricerca sulla vitamina C”. Il Proceedings, National Academy of Sciences (USA) rifiutò di pubblicare qualsiasi articolo clinico scritto dal Dr. Linus Pauling. Il primo articolo, di Hoffer e Pauling, fu rifiutato.
Dal 10 al 12 maggio 1991, Jay Patrick, presidente di Alacer Corporation, ospitò a San Diego, presso il Bahia Resort Hotel, il secondo congresso mondiale sulla vitamina C e il sistema immunitario. Aveva ospitato il primo congresso mondiale sulla vitamina C nel 1978 a Palm Springs. In quell’occasione erano intervenuti il dottor Szent-Gyorgyi, vincitore del Premio Nobel per il suo lavoro sulla vitamina C e sul metabolismo intermedio, il dottor Linus Pauling e il dottor Fred Klenner, il primo medico a utilizzare megadosi di vitamina C. Il secondo congresso mondiale ha riunito un illustre gruppo di ricercatori e clinici sulle vitamine, tra cui il dottor E. Cheraskin, il dottor C.A.B. Clemetson, il dottor E. Ginter, il dottor J. Priestly e altri. I loro articoli sono stati pubblicati nel Journal of Orthomolecular Medicine Volume 6, 1991. Ho anche presentato una relazione sulle procedure cliniche che utilizzavo all’epoca per trattare i malati terminali di cancro con la vitamina C. Il dottor Linus Pauling ha presentato un eccellente schema della sua ricerca sulla vitamina C e il cancro, ma la sua presentazione non è stata pubblicata. Il dottor Pauling era un eccellente oratore, molto onesto e molto schietto.
La seguente citazione dal suo documento trasmetterà parte del sapore delle sue presentazioni.
“Quando Irvine Stone mi scrisse nel 1965, dopo avermi sentito tenere una conferenza in cui dicevo che avrei voluto vivere 25 anni in più per potermi godere la lettura delle nuove scoperte sulla natura del mondo che senza dubbio sarebbero state fatte dagli scienziati nel corso di questi 25 anni, mi disse che se avessi preso tre grammi al giorno di vitamina C, forse non solo avrei vissuto 25 anni, ma addirittura 50 anni.
Fu allora che aumentai di cinquanta volte l’assunzione di ascorbato, portandola a 3.000 milligrammi al giorno, poi a cento, 6.000, poi a duecento, poi a trecento e non sono ancora sicuro di quale sia l’apporto ottimale.
C’è una ragione pratica per cui mi sono fermato a trecento volte a 18.000. Beh, credo che sia piuttosto importante. Ho letto una dichiarazione di medici che dicevano ai loro pazienti di non preoccuparsi della stitichezza. Penso che dovrebbero preoccuparsi di essere stitici, perché è così dannoso portare in giro materiali tossici di scarto per un periodo di tempo inutilmente lungo. Quindi, è stato Irwin Stone a farmi interessare alla vitamina C e, naturalmente, è stato quel furfante di Victor Herbert a farmi iniziare a scrivere libri sulle vitamine”. L’altro giorno ho ricevuto un libro pubblicato dalla National Academy of Sciences sul controllo delle malattie. Non cita praticamente nulla delle vitamine e della loro utilità, ma contiene qualcosa sui comuni raffreddori. Si legge che sono stati condotti 16 studi di controllo, ognuno dei quali ha dimostrato che la vitamina C non ha alcun valore nel controllo del raffreddore comune, nella prevenzione o nel controllo del raffreddore comune. Non mi hanno ascoltato, ma sono sicuro che si tratta dei 16 studi di controllo di cui parlo nei miei libri, dove indico la quantità di diminuzione della malattia. Ognuno di questi dimostra che la vitamina C ha valore, non che non ha valore. Si tratta forse di un piccolo travisamento.
Un paio di anni fa ho ricevuto due o tre lettere da persone che mi avevano inviato ritagli di riviste. Uno di loro diceva di aver smesso di prendere la vitamina C a causa della dichiarazione contenuta in questa rivista. Si trattava di una citazione del professore di medicina della Yale University Medical School.
Tre o quattro settimane fa, parlando alla Facoltà di Medicina dell’Università di Yale, avevo menzionato la sua affermazione che non si dovrebbe assumere nemmeno un grammo di vitamina C al giorno perché danneggerebbe il fegato. Gli ho scritto e gli ho detto che ho letto la letteratura sulla vitamina C per quanto possibile, e che ogni anno vengono pubblicati un paio di migliaia di nuovi articoli sulla vitamina C, ma mi sono perso il pasto. Per favore, mi mandi i riferimenti del lavoro svolto sui danni provocati al fegato. Beh, era un gentiluomo, come ci si aspetta alla Facoltà di Medicina di Yale, e spesso quando scrivo lettere del genere non ottengo risposta. Mi rispose dicendo: “È stato solo un errore”. La cosa finì lì. Per quanto ne so, non ha scritto alla rivista dicendo che si trattava di un errore, ma lo ha detto a me. E ci sono molti errori di questo tipo sulle vitamine, che forse a volte travisano intenzionalmente i fatti.
Per alcuni forse c’è una ragione economica, finanziaria, per cui c’è tanta opposizione nell’establishment medico contro l’assunzione di vitamine per migliorare la propria salute”.
Questo primo simposio, che comprendeva scienziati di laboratorio e medici, è stato uno dei primi con questo mix di dati clinici e preclinici. Il numero di partecipanti non era molto elevato, ma la qualità compensava la mancanza di numeri. Lì ho conosciuto il dottor Patrick Quillin, vicepresidente della nutrizione dei Cancer Treatment Centers of America. Stava pensando di organizzare una conferenza per esaminare il legame tra alimentazione e cancro. Pensai che fosse un’idea eccellente e lo incoraggiai a farlo. Il primo simposio si tenne a Tulsa, in Oklahoma, dal 6 all’8 novembre 1992.
Il titolo dell’incontro era “Adjuvent Nutrition in Cancer Treatment”. Vi parteciparono oltre 300 medici e altre persone. Hanno partecipato sette università e più di 6 istituti oncologici.
L’ultima mezza giornata del simposio è stata dedicata agli studi clinici, tra cui la mia relazione e quella del Prof. Rudy Falk, della Scuola di Medicina dell’Università di Toronto. Questo è stato il primo incontro in cui i medici accademici e i medici ortomolecolari si sono incontrati in un amichevole e interessante scambio di informazioni. L’incontro è stato co-sponsorizzato dalla Cancer Treatment Research Foundation e dall’American College of Nutrition ed è stato pubblicato sotto forma di atti.
Nella mia presentazione alla conferenza di Tulsa ho descritto come sono stato coinvolto nel trattamento dei pazienti affetti da cancro. I miei dati preliminari indicavano che l’aggiunta di vitamina C in dosi massicce migliorava sostanzialmente l’esito del trattamento. Ho descritto questi risultati a Linus Pauling.
Egli mi esortò a seguire attentamente tutti i pazienti che avevo visitato e si offrì di analizzare i dati di follow-up utilizzando il metodo che aveva sviluppato. Nei nostri due recenti studi, Hoffer e Pauling3 hanno concluso che l’aggiunta di vitamina C ha migliorato in modo significativo e sostanziale l’esito del trattamento del cancro. Nel primo studio, 134 pazienti visitati tra l’agosto 1977 e il marzo 1988 sono stati seguiti fino al 31 dicembre 1989. Abbiamo concluso che il trattamento ortomolecolare somministrato ai tumori femminili aveva migliorato l’aspettativa di vita di circa 20 volte rispetto ai nostri controlli non casuali e di 12 volte per altri tipi di cancro. Nel nostro secondo lavoro, una seconda coorte di 170 pazienti visitati tra l’aprile 1988 e il 31 dicembre 1989 è stata seguita fino al 31 dicembre 1992. I risultati erano più o meno gli stessi di quelli che avevamo pubblicato in precedenza. Abbiamo concluso che, mentre la vitamina C da sola portava a circa il 10% di pazienti con risposta eccellente, l’aggiunta degli altri nutrienti aumentava questa percentuale a circa il 40%.
Il trattamento ortomolecolare migliora la qualità della vita. Inoltre, riduce gli effetti collaterali di radiazioni e chemioterapia. Il programma è appetibile. Gli unici pazienti che non hanno potuto seguirlo sono stati quelli sottoposti a chemioterapia e che soffrivano di nausea e vomito gravi o quelli che non riuscivano a deglutire a causa di lesioni alla gola. La terapia ortomolecolare rappresenta un passo avanti nella lotta contro il cancro e deve essere esplorata a fondo. Oggi non c’è alcuna ragione logica per cui la maggior parte dei fondi per la ricerca debba essere destinata solo all’esame di un maggior numero di chemioterapie e di modi di somministrare le radiazioni. È necessario un grande ampliamento dell’uso della terapia ortomolecolare, per individuare le variabili e determinare come migliorare il risultato terapeutico del trattamento.
Hoffer A: Medicina ortomolecolare per i medici. Keats Publising, New Canaan, CT, 1989.
Pauling, L: Analisi biostatistica dei dati di mortalità di coorti di pazienti oncologici. Proceedings National Academy Sciences, USA 86:3466-3488, 1989.
Pauling, L e Herman, Z: Criteri per la validità degli studi clinici sui trattamenti di coorti di pazienti oncologici basati sul principio di Hardin Jones. Proceedings National Academy Science, USA 86:6835-6837,1989.
Alimentazione anti-cancro
Vengono utilizzate numerose diete speciali che vanno dal digiuno (solo acqua) al digiuno da succhi di frutta, fino alle diete a basso contenuto di grassi e senza zucchero. Ognuna di queste diete speciali ha dei sostenitori che le ritengono molto utili e dei pazienti che ne sono stati aiutati, ma nessuno ha mai condotto un esperimento per confrontare tutte le diete e stabilire quale sia la migliore. Forse non ci sarà mai una “migliore”.
Data l “individualità delle persone, è possibile che ognuno debba stabilire qual è la propria dieta migliore. Nel mio libro Hoffer “s Laws of Natural Nutrition Quarry Press, P.O.Box 1061, Kingston, Ontario K7L 4Y5. Quasi tutte le diete utilizzate dai terapeuti complementari sono a basso contenuto di proteine animali, molto più vegetariane, con enfasi sulle verdure ricche di bioflavonoidi e sulla frutta.
Consiglio ai miei pazienti di seguire tre regole (1) eliminare tutti i cibi spazzatura, cioè quelli che contengono zuccheri semplici aggiunti, come lo zucchero da tavola o il glucosio contenuto nello sciroppo di mais. Questa semplice regola, comprensibile anche ai bambini, eliminerà quasi il 90% degli additivi comunemente aggiunti agli alimenti trasformati.
2) Per ridurre i livelli di grassi, ritengo che i prodotti lattiero-caseari siano i principali responsabili. Quasi tutti gli studi a livello internazionale hanno dimostrato che i Paesi con una minore assunzione di grassi hanno meno casi di cancro, in particolare di cancro al seno. Il latte è molto ricco di estrogeni provenienti dalle mucche e di fitoestrogeni provenienti dall’erba che mangiano.(3) Eliminare tutti gli alimenti a cui si sa di essere allergici. Queste regole permettono alla dieta di essere varia, appetibile e interessante.
Integratori vitaminici
Non si dovrebbero assumere integratori prima di averne conosciuto le proprietà e le modalità d’uso. È consigliabile lavorare sempre con un medico esperto. Ma se non si riesce a trovare un medico o un nutrizionista ortomolecolare, si può procedere da soli, utilizzando le informazioni oggi facilmente disponibili sull’alimentazione e sugli integratori vitaminici. Dovrebbero comunicare al proprio medico cosa stanno facendo e quali integratori stanno utilizzando. Elencando le vitamine e gli intervalli di dosaggio non sto suggerendo che ogni persona debba assumerle tutte. Si tratta di una questione individuale, basata sui colloqui con il proprio medico. Gli integratori di vitamine e minerali sono compatibili con i farmaci e con la dieta.
Vitamina C. La dose varia da 3 a 40 grammi al giorno in tre dosi divise. Se la dose è troppo alta, non viene assorbita dall’intestino, rimane nell’intestino e agisce come un lassativo, causando feci molli e gas. È un buon lassativo. La dose migliore non agisce come un lassativo. Le forme di vitamina C comprendono l’acido ascorbico puro (idrogeno ascorbato) e i sali minerali come l’ascorbato di sodio (dal sapore leggermente salato), l’ascorbato di calcio (leggermente amaro) e altri sali che si trovano spesso nelle combinazioni di ascorbati minerali. Non utilizzare cristalli o polveri di vitamina C di qualità commerciale. Usare la qualità CP che si trova in farmacia o nei negozi di alimenti naturali.
Contrariamente alle false voci diffuse da alcuni critici ostili all’uso di megadosi di vitamine, la vitamina C non causa calcoli renali, non provoca anemia perniciosa e non causa sterilità. Un recente suggerimento in una lettera a Nature, pubblicata in Inghilterra, ha concluso che più di 500 milligrammi di vitamina C al giorno potrebbero causare danni al DNA. Questa affermazione si basava su uno dei 20 marcatori che potevano essere utilizzati e che non mostravano alcun danno e su un 21° marcatore che è stato messo seriamente in discussione. Alcuni dei principali scienziati in questo campo hanno criticato queste conclusioni. Il mio unico commento è che se fossero corrette, perché i miei pazienti che assumono grandi dosi di vitamina C vivono molto più a lungo.
Vitamina B-3. Esistono due forme. La niacina abbassa il colesterolo, aumenta il colesterolo lipoproteico ad alta densità e riduce le malattie cardiache, ma provoca vampate di calore quando viene assunta per la prima volta.
Le vampate di calore si attenuano con il tempo e, nella maggior parte dei casi, scompaiono o si attenuano nel giro di poche settimane. La niacinamide, l’altra forma, non ha effetti sui grassi del sangue (lipidi) ma non è un vasodilatatore. Sono state organizzate 7 conferenze internazionali sul tema niacina e cancro.
Questa vitamina è un componente essenziale dei sistemi enzimatici che riparano le molecole di DNA rotte. La dose varia da 100 milligrammi tre volte al giorno a 1000 milligrammi tre volte al giorno.
Diversi studi condotti a Detroit hanno rilevato che il tasso di risposta del cancro alla testa e al collo era del 10% con le sole radiazioni, ma aumentava fino all’80% quando ai pazienti venivano somministrate grandi dosi di niacinamide. Molto raramente la niacina provoca un ittero ostruttivo che scompare quando la niacina viene sospesa. Per i dettagli si veda il mio libro Medicina ortomolecolare per medici.
Vitamina E (d alfa tocoferolo succinato). Questa forma idrosolubile ha la massima efficacia nel controllare la crescita delle cellule tumorali in provetta ed è quella che consiglio di utilizzare.
La dose varia da 400 a 1200 Unità Internazionali al giorno. La vitamina E è il principale antiossidante liposolubile dell’organismo e svolge un ruolo di riduzione della concentrazione di radicali liberi che si ritiene siano coinvolti nella formazione del cancro. Diminuisce anche il rischio di malattie cardiache, confermando così quanto scoperto più di cinquant’anni fa in Ontario dai dottori Wilfrid ed Evan Shute.
I carotenoidi. La maggior parte delle persone ha sentito parlare del beta-carotene, ma questo è solo uno dei numerosi carotenoidi presenti in verdure e frutti colorati come carote, barbabietole, pomodori e verdure. È dimostrato che i carotenoidi misti presenti in questi alimenti riducono l’incidenza del cancro, ma ci sono dubbi sull’efficacia del beta-carotene puro. C’è ancora un acceso dibattito al riguardo. Io preferisco il succo di carota al beta-carotene. In generale è meglio avere una grande varietà di questi fattori naturali anti-cancro.
Il beta-carotene è molto sicuro. L’unico dubbio è se sia la forma migliore. Solo una piccola parte viene convertita in vitamina A.
Acido folico. Diversi studi hanno rilevato che questa importante vitamina ha proprietà antitumorali, per il cancro della cervice e del polmone nei fumatori. Ciò non significa che sia sicuro fumare.
Significa che i fumatori dovrebbero assumerla e iniziare immediatamente la loro campagna per smettere di fumare. Le donne dovrebbero assumerne un’ampia quantità per prevenire disturbi del tubo neurale come la spina bifida.
Il governo statunitense intende aggiungerlo alla farina. Il Canada ci sta ancora pensando.
La dose varia da 1 a 30 milligrammi al giorno. Può essere assunto solo su prescrizione medica.
Coenzima Q 10. Il dottor Karl Folkers scoprì questa sostanza, chiamata anche ubichinone; verso la fine della sua lunga e illustre carriera si pentì di non averla chiamata vitamina.
Si tratta di una vitamina strana, poiché i giovani sono in grado di ricavarne una quantità sufficiente dagli ubichinoni di numero inferiore, come il Q 6 o il Q 8, mentre gli anziani e le persone malate non sono in grado di produrne a sufficienza. Diventa quindi una vitamina più tardi nella vita e quando ci si ammala. Alcuni studi clinici hanno dimostrato che in dosi elevate ha proprietà antitumorali, soprattutto per il cancro al seno. Le dosi variano da 300 a 600 milligrammi al giorno.
Integratori minerali
Selenio. La presenza o l’assenza di questo oligoelemento ha la relazione più chiara con la presenza di cancro. Le persone che vivono su terreni ricchi di selenio hanno un’incidenza minore.
Raccomando da 200 a 1000 microgrammi al giorno. Uno dei miei pazienti ne ha assunti 2000 senza effetti collaterali.
Calcio e magnesio. Sono generalmente molto utili da assumere per mantenere i livelli di calcio nelle ossa e nel sangue. Sono stati ritenuti utili nei casi di cancro all’intestino. Le donne dovrebbero assumere 1500 milligrammi di calcio al giorno attraverso l’alimentazione e gli integratori e la metà di magnesio. Esistono diverse forme di questi minerali. Di solito una persona assorbe nel proprio corpo tra il 25 e il 50% del calcio.
Zinco e rame. Esiste una connessione reciproca tra questi due elementi. Se i livelli di zinco nel sangue sono troppo alti, i livelli di rame saranno troppo bassi. Perché lo zinco può ridurre l’ingrossamento della prostata e può essere utile nel trattamento di questo tumore. Lo uso abitualmente. Inoltre, gli abitanti di Victoria tendono ad avere bassi livelli di zinco perché la nostra acqua è dolce e scioglie più facilmente il rame dalle tubature in rame.
Altre sostanze presenti nelle piante.
Un gran numero di questi preparati viene utilizzato per il trattamento del cancro.
Si tratta di bioflavonoidi, preparati a base di fagioli di soia e funghi. Vengono utilizzati anche i vaccini. Il vaccino di Coley è nato oltre 100 anni fa. Non parlerò di questi, né di altri trattamenti come il 714-X, l’Ukrain, l’Iscador, la Cartilagine, la Carnivora, l’Amigdalina (Laetril), l’Esiac e molte erbe.
Queste sono descritte nel libro di Diamond, Cowden e Goldberg.
La maggior parte dei relatori intervenuti alla 26a Conferenza Internazionale sulla Medicina Nutrizionale Oggi, tenutasi a Toronto nell’aprile 1997, ha discusso vari argomenti riguardanti i principi e la pratica della medicina ortomolecolare. Il dottor C. Simone ha parlato di “Cancro al seno: Nutritional and Lifestyle Modification to Augment Oncology Care”. Il dottor Somone è noto per il suo lavoro di ricerca sul trattamento complementare del cancro. È internista, oncologo medico, immunologo e radioterapista e ha pubblicato diversi libri di grande valore, tra cui Cancer and Nutrition e A Ten Point Plan to Reduce Your Risk of Getting Cancer. Un’alimentazione ottimale, l’evitamento di sostanze tossiche negli alimenti e nell’acqua e altri cambiamenti nello stile di vita ridurranno materialmente il rischio di sviluppare il cancro.
Ecco il suo piano in dieci punti (1) Alimentazione: calorie leggermente inferiori alla media per mantenere un peso appena inferiore alla media. Dovrebbe essere ricca di fibre, di pesce, frutta e verdura e di integratori vitaminici e minerali. Eliminare gli additivi e il sale. (2) Evitare il tabacco.
(3) Evitare l’alcol (è consentito un bicchiere alla settimana). (4) Evitare le radiazioni. Fare radiografie solo se necessario ed evitare l’eccessiva esposizione al sole. (5) Mantenere puliti l’ambiente, l’aria, l’acqua e il luogo di lavoro.
(6) Evitare la promiscuità, gli ormoni e i farmaci non necessari.(7). Imparare a riconoscere i primi segnali di allarme, come un nodulo nel seno. (8) Fare esercizio fisico e rilassarsi regolarmente. (9) Sottoporsi a una visita medica annuale. (10) Leggete il suo libro per un autotest dei fattori di rischio e dei sintomi che possono indicare un cancro o una malattia cardiaca.
Si veda il rapporto di Esteve, J. et all. Diet and cancers of the larynx and hypopharynx: the IARC multi-center study in southwestern Europe. In Cancer Causes and Control 7:240-252, 1996.
Anche questi dieci punti dovrebbero far parte di ogni programma di trattamento. La differenza principale è che nel trattamento il primo punto diventa ancora più importante e le dosi di integratori sono molto più elevate. Più una persona è malata, più nutrienti sono necessari in dosi ottimali per aiutare i meccanismi di riparazione dell’organismo. Il trattamento deve essere iniziato non appena viene sospettata e formulata la diagnosi e deve essere concomitante con qualsiasi altro trattamento raccomandato dagli oncologi e dagli specialisti del cancro. Alla fine tutti gli oncologi utilizzeranno queste tecniche ortomolecolari. Gli integratori devono essere mantenuti durante la chemioterapia o le radiazioni.
Gli studi hanno dimostrato che questi integratori potenziano l’effetto tossico del trattamento sulla lesione e diminuiscono gli effetti tossici sull’organismo. I pazienti non soffrono molto degli effetti collaterali e si riprendono molto più rapidamente al termine della serie di trattamenti. Migliorano la qualità della vita durante e dopo il trattamento.
A Saskatoon, Saskatchewan, dove ho condotto le mie ricerche che hanno contribuito alla nascita dell’oncologia ortomolecolare, Tyrell Dueck, 13 anni, è stato costretto a sottoporsi alla chemioterapia per un sarcoma osteogenico alla gamba e all’amputazione della stessa. Né Tyrell né i suoi genitori volevano che si sottoponesse a questo trattamento e invece, avendo già fatto due sedute di chemioterapia, Tyrell voleva ottenere un trattamento alternativo da una clinica fuori dal Canada. Il problema era che Tyrell non era un adulto. Se lo fosse stato, non ci sarebbe stato alcun problema e nessuno avrebbe potuto costringerlo a ricevere un trattamento che non voleva. Il suo oncologo pediatrico ha testimoniato che il cancro poteva diffondersi e che se la chemioterapia non fosse iniziata presto le opzioni chirurgiche sarebbero state limitate. Ha aggiunto che avrebbe accettato i desideri di Tyrell se fosse stato certo che Tyrell avesse avuto tutte le informazioni disponibili. Tre professionisti, tra cui uno psichiatra, hanno testimoniato che Tyrell era competente per prendere una tale decisione.
Il giudice ha stabilito che, nonostante ciò, Tyrell era stato indebitamente influenzato dai genitori e che non gli erano state fornite le informazioni necessarie.
Le parole chiave sono “informazioni necessarie”, in modo da soddisfare tutti i requisiti legali per il consenso informato. Sarei sorpreso se Tyrell non fosse stato informato di ciò che gli sarebbe potuto accadere con o senza il trattamento standard. Le prospettive per questa lesione sono pessime e anche l’amputazione della gamba non garantirebbe che altri arti non debbano essere amputati in seguito. Credo che Tyrell sia stato informato anche dei possibili benefici e rischi di un trattamento alternativo. La maggior parte dei pazienti studia molto attentamente le proprie opzioni prima di prendere queste decisioni molto serie. Ma sono anche convinto che l’oncologo pediatrico, il giudice e il dipartimento governativo che hanno ordinato il trattamento contro la volontà di Tyrell fossero i più male informati. Il trattamento con alte dosi di acido ascorbico per bocca, per via endovenosa o per entrambi non comporta alcun rischio e offre vantaggi sostanziali rispetto alla chemioterapia e alla chirurgia utilizzate come unico trattamento.
Tra il 1980 e il 1995 quattro pazienti affetti da sarcoma hanno seguito il mio protocollo terapeutico (una combinazione di trattamento ortodosso e ortomolecolare). Il primo, visto a Victoria, aveva un sarcoma prostatico che invadeva le ossa pelviche. La clinica oncologica non poteva trattarlo e fu dichiarato non curabile. Ha risposto al regime terapeutico ed è morto 9 anni dopo, all’età di 80 anni, senza cancro.
Uno è vivo dopo dieci anni. Uno è ancora vivo dopo cinque anni.
L’ultimo, un liposarcoma addominale, è morto al sesto anno. Contando il primo giovane paziente che ho visto nel 1962 e che stava ancora bene diversi anni fa, cinque su sei hanno risposto o al solo regime vitaminico o al trattamento combinato.
Credo che ci sia un malinteso da entrambe le parti in questa disputa. Non c’è alcuna ragione al mondo per cui un oncologo non dovrebbe consentire il trattamento vitaminico in combinazione con la chemioterapia.
Ciò rafforzerebbe l’effetto terapeutico della chemioterapia e ne diminuirebbe la tossicità.
Avrebbe potuto salvare la gamba di questo giovane ragazzo e la sua vita. È morto poco dopo essere tornato a casa.
D’altra parte, se l’oncologo fosse stato più aperto, Tyrell avrebbe potuto accettare di sottoporsi a una maggiore quantità di chemioterapia se gli fosse stato assicurato che avrebbe potuto assumere le vitamine per bocca o per via endovenosa. A Saskatoon c’erano medici disposti a utilizzare il trattamento ortomolecolare.
Una maggiore conoscenza e un maggiore buon senso avrebbero potuto evitare questo terribile dilemma imposto a Tyrell e, in misura minore, ai medici che hanno consigliato Tyrell e la sua famiglia. La famiglia si è appellata alla corte superiore e la chemioterapia è stata sospesa. 20 marzo. 1999
La soluzione finale è che tutti hanno perso. Tyrell ha metastasi ai polmoni e quindi non era più curabile dalla clinica oncologica. Non si opponevano più a che Tyrell ricevesse una terapia vitaminica.
È andato in Messico. Tyrell ha anche perso mesi per ottenere un trattamento ortomolecolare che potrebbe aver distrutto le sue possibilità di guarigione.
Il tribunale ha perso perché la decisione è stata repellente e genererà un’enorme controversia. 26 dicembre 1999.
Questo è un sito web canadese. Il suo contenuto è destinato esclusivamente ai residenti in Canada.
A. Hoffer PhD MD FRCP(C) – Tratto da:
http://www.islandnet.com/~hoffer/
Commento NdR: anche se rispettiamo ed indichiamo tutte le possibili terapie naturali per ogni malattia, anche perche’ le reazioni ad ogni tipo di terapia sono diverse da soggetto a soggetto, vogliamo ricordare che anche il cancro come qualsiasi altra malattia nasce in “luoghi” ben precisi e quindi ogni malattia ha le sue Cause, con Cause secondarie e terziarie.
Leggere la tesi su Cancro e Medicina Naturale + Parassiti e Veleni + Trasmissione delle malattie
vedi: 1.000 Piante per il Cancro + Libro del dott. Nacci (Italiano) + Libro del dott. Nacci in Inglese + Condiloma eliminato con acqua basica al Bicarbonato di Sodio + Ascorbato di Potassio + Nutriterapia Biologica Metabolica per il Cancro e non solo
Visionare questa intervista:
http://www.curenaturalicancro.org/base_schermo_grande_testimonianza_dottore.htm
IMPORTANTE:
Come Portale segnaliamo vari personaggi che hanno avuto contrasti con le autorità mediche, e per essere precisi, affermiamo che NON condividiamo in toto le loro terapie (quelle monoterapeutiche), in quanto per noi, seguaci della Medicina Naturale la “malattia” (cancro compreso) è MULTIFATTORIALE, quindi NESSUN prodotto può, da solo, guarire dalla “malattia” della quale si è malati !
Documenti provanti l’indispensabilita’ delle Vitamine della Frutta e verdura, oltre ai sali minerali:
Doc.1 + Doc.2 + Doc.3 + Doc.4 + Doc.5 + Doc.6 + Doc.7 + Doc.8 + Doc.9 + Doc.10 + Doc.11 + Doc.12 + Doc.13 + Doc.14 + Doc.15 + Doc.16 + Doc.17 + Doc.18 + Doc.19 + Doc.20 + Doc.21 + Doc.22 + Doc.23 + Doc.24 + Doc.61
Guarisce dal Cancro con la dieta Vegana utilizzata per 1 anno
http://informatitalia.blogspot.it/2014/12/guarisce-da-tumore-esteso-e-metastasi.html
E’ INDISPENSABILE per stare sempre BENE e’ l’assunzione quotidiana, per certi periodi,
di acqua Basica a pH min. di 7,35 > 11 (almeno 1,5 lt)
Le bevande troppo saline e/o le bevande industriali, non vanno bevute giornalmente e/o spesso,
anche e per le loro forti acidità, in quanto influiscono sull’alterazione dei giusti valori di pH dell’acqua del corpo.
L’acidosi è la base fisiologica del Cancro – Il Conflitto Spirituale Irrisolto, ne è la Causa primaria
Nutriterapia Biologica Metabolica per il Cancro
Circolazione sanguigna: prevenzione degli infarti e del cancro. I citrati eliminano calcificazioni arteriose. Gli ascorbati fanno il resto !