VITAMINE ANTI CANCRO, la D
L’aumentare delle prove che la vitamina D è una pillola magica anche contro il cancro ha costretto oggi l’industria del cancroa fare cerchio per difendere lo status quo – la vitamina D rimane nella lista delle terapie “non confermate” a favore delle più che smentite chemioterapia, radioterapia e chirurgia.
In quasi trent’anni, da quando è iniziata la “Guerra al Cancro ufficiale”, non si è mai verificato nessun aumento significativo delle percentuali di sopravivenza.
E invece di vedere tutti i titoli di testa riportare che la vitamina D riduce, ad esempio, il rischio di cancro al colon di un’incredibile 72%, oggi il mondo saprà che “la vitamina D non è un rimedio magico per il cancro.”
Vedi anche: Naturismo (vivere nudi nella Natura) e vitamina D e Luce solare !
I ricercatori hanno eseguito esperimenti su 21 donne volontarie sane. Le 21 pazienti sono state sottoposte a tre sessioni di un minuto di esposizione a raggi ultravioletti in tutto il corpo per una settimana.
Durante tutto il trattamento venivano prelevati campioni di feci e venivano analizzati i batteri intestinali. Venivano inoltre prelevati campioni di sangue per analizzare i livelli di vitamina D.
I ricercatori scoprivano che l’esposizione della pelle ai raggi ultravioletti aumentava in maniera significativa la diversità microbica intestinale e questo accadeva solo in quelle persone che non avevano assunto integratori di vitamina D nel corso degli esperimenti.
Come spiega Bruce Vallance, ricercatore dell’Università della British Columbia che ha condotto lo studio, l’esposizione ai raggi UVB aumentava la ricchezza e l’uniformità del microbioma dei soggetti. Prima dell’esposizione ai raggi, le donne che non assumevano integratori mostravano un microbioma intestinale meno diversificato rispetto alle donne che già assumevano integratori di vitamina D.
Tra i batteri che aumentavano di più c’erano i Lachnospiraceae, un genere di batteri già precedentemente collegato alla vitamina D.
https://notiziescientifiche.it/esposizione-a-luce-del-sole-puo-modificare-microbioma-intestinale/
vedi: Il Sole anticancro + Vitamine anti cancro + VitaminaC anticancro + Vitamine + Vitamine enzimi + Ascobato di Potassio (Pantellini)
Ecco evidenziato il meccanismo di questa vitamina:
Non troverete menzionato che la Canadian Cancer Society ha raccomandato che ogni Canadese integri la propria dieta con 1000 IU di vitamina D nei mesi invernali a seguito del crescente corpo di dati scientifici che collegano il cancro a bassi livelli di vitamina D. (E anche la Canadian Pediatric Society consiglia che le donne incinte e che allattano prendano un’integrazione di 2000 IU di vitamina D in inverno per proteggere le neo mamme e i loro bambini dal rachitismo).
E’ noto da parecchio tempo che i tassi di incidenza di cancro sono maggiori nelle aree meno soleggiate e che i pazienti di cancro sopravvivono più a lungo se diagnosticati nei mesi estivi. L’esposizione alla luce solare produce vitamina D naturale, nell’epidermide umana.
Len Lichtenfeld, sostituto capo medico ufficiale dell’American Cancer Society, dice: “Non siamo in possesso di tutte le risposte sui possibili benefici della vitamina D nel prevenire il cancro (o impedirlo), e non possediamo tutta l’informazione sui rischi.”
Quali rischi ? Stiamo parlando della luce solare, fate attenzione. Stiamo parlando di prendere l’equivalente di circa 12 minuti di esposizione corporea al sole estivo di mezzogiorno, cosa sufficiente per produrre 2000 IU di vitamina D3 naturale.
Le ricercatrici Cindy Davis e Johanna Dwyer, in un articolo pubblicato nel Journal of the National Cancer Institute, si uniscono a dire: “Per quanto la vitamina D possa ben esibire molteplici benefici oltre che per le ossa, i professionisti sanitari e il pubblico non dovrebbero correre troppo rapidamente alla conclusione e pensare che la vitamina D sia una pillola magica e ingerirne grandi quantità,” e “la Quantità Adeguata di vitamina D è 200 IU per gli adulti sotto i 50 anni, 400 IU per quelli tra i 50 e i 70, e 600 IU per quelli da 71 anni e oltre. Si raccomanda che le integrazioni non superino 2000 IU, l’attuale Livello Superire di sicurezza.” Si tratta di dosi di vitamina D così bassi, che non riusciranno nemmeno ad innalzare i livelli sanguigni.
La quantità tossica per la vitamina D non inizia fino a 40.000 IU, e solo se consumata per molti mesi. Un’ora di esposizione al sole nelle ore estive centrali produce circa 10.000 IU di vitamina D (esponendo tutto il corpo), senza nessun effetto collaterale di sorta.
Questi ricercatori sul Cancro stanno semplicemente rispondendo al recente studio condotto dai loro colleghi della Creighton University che ha scoperto che 1.100 IU di vitamina D assunta dalle donne del Nebraska per solo 4 anni, ha diminuito il rischio di ogni tipo di cancro fino al 70 percento.
Lo studio della Creighton University sta per essere controbattuto da una ricerca appena pubblicata che ha invero trovato che la vitamina D riduce il rischio di morte per cancro al colon ma non per gli altri cancri. In questo studio si sono prelevati solo due campioni di sangue lungo un periodo di più di sei anni e non sono stati somministrate integrazioni con vitamina D. C’è stato solo un confronto dei livelli di vitamina D tra soggetti residenti in due aree geografiche diverse, al nord e al sud.
Il gold standard per le evidenze mediche è lo studio in doppio cieco, a lungo termine, condotto contro gruppo di controllo che impieghi placebo, come lo studio della Creighton University, non lo studio sulla popolazione che è appena stato pubblicato.
Pertanto, quale dei due studi avrà il maggior peso ? La medicina moderna ha optato per la sperimentazione meno credibile.
Tratto da: http://tinyurl.com/ysobre
Commento NdR: anche se rispettiamo ed indichiamo tutte le possibili terapie naturali per ogni malattia, anche perche’ le reazioni ad ogni tipo di terapia sono diverse da soggetto a soggetto, vogliamo ricordare che anche il cancro come qualsiasi altra malattia nasce in “luoghi” ben precisi e quindi ogni malattia ha le sue Cause, con Cause secondarie e terziarie.
Leggere la tesi su Cancro e Medicina Naturale + Terreno Oncologico
Cio’ sta ad indicare l’estrema importanza di uno stile di vita salubre, ma e soprattutto di un’alimentazione sana e CRUDISTA – anche l’assunzione di Vitamina C (di tipo naturale molto meglio), è molto utile per evitare il formarsi di depositi di grassi nelle arterie e nelle vene.
La VITAMINA D: Il POTENTE ORMONE per il SISTEMA IMMUNITARIO.
La carenza di vitamina D venne scoperta all’inizio della metà dell’700 quando l’atmosfera dell’Inghilterra nella rivoluzione industriale cominciava ad essere oscurata dai fumi delle miniere di carbone, perche’ i raggi solari non penetravano adeguatamente… e tutti i bambini che lavoravano al chiuso nelle miniere erano colpiti di rachitismo, e questo fu il primo sintomo da carenza di vitamina D, ci vollero per scoprire che bastava confrontarli con quelli che vivevano nelle campagne alla luce del sole e che non avevano affatto questo tipo di patologia.
La Vitamina D non è una vitamina, ma è un Ormone, quindi è una vitamina per modo di dire,che si può tranquillamente definire con il titolo di “regina del sistema immunitario” quindi è un potente ormone immunoregolatore del gruppo degli steroidi come tutti gli ormoni sessuali e tutti gli altri ormoni… e deriva appunto dalla trasformazione del colesterolo…
La Vitamina D, è una sostanza molto potente per il nostro sistema immunitario. La sua azione è principalmente immunoregolatrice, e tutte le situazioni immunitarie in sua mancanza vengono alterate.
Dobbiamo sapere che la Vitamina D, ha dei recettori come tutti gli ormoni, ha dei ricettori sulla cellula, sulla membrana cellulare e sul nucleo cellulare, per cui su tutte le cellule dell’organismo praticamente, per cui regola tutte le funzioni dell’organismo, regola le espressioni di tutti i geni, e regola quindi la funzionalità di tutti i geni sopratutto quelli del sistema immunitario.
La CARENZA di VITAMINA D
La carenza spesso può essere abbastanza subdola, nessuno si accorge direttamente di avere una mancanza di vitamina D, a meno che non abbia delle unghie molto più fragili, le ossa più fragili, una caduta di capelli, oppure ci sono delle vere e proprie patologie sia del sistema immunitario che altri sistemi del corpo, perché non è soltanto del sistema immunitario perché è ubiquitaria la sua azione, e quindi in altri sistemi la vitamina D agisce direttamente.
Tratto da vivereinmodonaturale.com
VITAMINA D per l’INFLUENZA: è molto efficace – 08/03/2012
Dal momento che esiste una sostanza capace di prevenire la influenza molto più efficacemente dei vaccini, tutti noi saremmo portati a pensare che gli scienziati avrebbero fatto di tutto per pubblicizzarla, giusto ?
In fin dei conti il nocciolo della questione non dovrebbe essere quello di proteggere bambini e adulti dalla influenza ?
Uno studio clinico condotto dal dr. Mitsuyoshi Urashima presso la Divisione di Epidemiologia Molecolare nel Dipartimento di Pediatria presso la Università di Medicina di Minato-ku a Tokyo, ha rilevato che la vitamina D sia estremamente efficace nel prevenire la comune influenza nei bambini. Lo studio è stato pubblicato nel marzo 2010 dal Journal of Clinical Nutrition.
Si è trattato di un esperimento randomizzato su due gruppi il quale ha coinvolto 334 bambini, a metà dei quali sono stati somministrati 1.200 IU al giorno di vitamina D3, e alla altra metà un semplice placebo.
Tale rigoroso studio è stato svolto seguendo scrupolosamente tutti gli standard scientifici più rigidi.
I risultati hanno detto che mentre 31 dei 167 bambini facenti parte del gruppo “placebo” hanno contratto la influenza durante i quattro mesi nei quali è proseguito lo studio, solo 18 dei 168 bambini del gruppo “vitamina D” la ha contratta. Questo significa che la vitamina D è stata responsabile di una riduzione assoluta di quasi l’8 per cento.
I vaccini antinfluenzali – secondo i più recenti dati scientifici – ottengono un 1 per cento di riduzione dei sintomi della influenza:
http://www.naturalnews.com/029641_vaccines_junk_science.html (in parole povere non servono e sono inefficaci oltre che pericolosi per le sostanze tossico – nocive che contengono)
Ciò significa che la vitamina D sembra essere 800 volte più efficace rispetto ai vaccini per prevenire le infezioni influenzali nei bambini.
Tornando allo studio, un altro affascinante risultato è che per quei bambini ai quali in passato – prima dell’esperimento – era già stata somministrata vitamina D da parte dei genitori, i risultati si sono rivelati ancora migliori, in quanto in tali soggetti la vitamina D ha ridotto il rischio di influenza di quasi due terzi.
In altre parole, più di sei bambini su dieci che normalmente avrebbero contratto la influenza sono risultati protetti dalla vitamina D.
RIDUZIONE dell’ASMA
Lo studio ha anche evidenziato come la vitamina D abbia fortemente represso i sintomi da asma bronchiale. Su 12 bambini con precedenti diagnosi di asma, nel gruppo “vitamina D”, solo 2 hanno manifestato tali sintomi.
Sebbene questo sottoinsieme sia di dimensione piuttosto contenuta, è apparso assolutamente chiaro che la vitamina D prevenga gli attacchi di asma nei bambini, e tutto ciò si dimostra del tutto coerente con la prova antinfluenzale.
GLI SPACCIATORI di VACCINI, NON SONO VERI SCIENZIATI
Ora, dal momento che la vitamina D3 ha denotato un effetto così potente nel prevenire l’influenza – 800 volte più efficace dei vaccini – i medici e le autorità sanitarie non dovrebbero darsi da fare prescrivendo la assunzione di vitamina D prima che abbia inizio la “stagione influenzale”?
Ovviamente dovrebbero. Ma non lo faranno. Perché per costoro non è una questione di prevenzione della influenza, ne’ mai lo è stata. A questa gente interessa solo sfruttare la influenza come buon motivo per vaccinare più persone possibili, indipendentemente dal fatto che tali vaccini siano realmente utili (o salubri). ….(NdR: oppure come in realta’ sono, altamente tossici !)
Nonostante la vitamina D abbia offerto una indiscutibile protezione contro tutte le infezioni influenzali, costoro ancora non la consigliano. Perché ? Perché non credono nel nutrizionismo !
Esso infatti si pone in contrasto con la loro agenda informativa sanitaria, la quale afferma che i nutrienti sono per lo più inutili, mentre solo i farmaci possiederebbero reali funzioni curative.
Si potrebbero pubblicare un centinaio di studi atti a dimostrare come la vitamina D sia molte volte più efficace dei vaccini, eppure ancora non la raccomandano.
Sono promotori del dogma medico piuttosto che di soluzioni reali per aiutare i pazienti. Ma questa è la storia della scienza: un sacco di persone apparentemente “intelligenti” che commettono errori marchiani su base regolare. Il che ricorda un pò i progressi della scienza: una nuova idea contesta un vecchio assunto, e dopo che tutti i difensori del vecchio assunto (sbagliato) muoiono, ecco che viene accettato il nuovo assunto, il tutto su basi per lo più dogmatiche.
Tale atteggiamento si riflette in una citazione del Dr. John Oxford, professore di virologia al Queen Mary School of Medicine di Londra, la cui reazione allo studio descritto in questo articolo è stata:
“Questo è uno studio attendibile. Ogni scienziato può constatarlo.
Esiste ormai uno sfondo scientifico sempre più solido che rende la storia di vitamina D molto credibile. Ma questo studio dovrà essere replicato. Se i risultati saranno confermati potremmo pensare di prescrivere la vitamina D unitamente ai vaccini.”
Vedi: http://www.timesonline.co.uk/tol/news/uk/scotland/article7061778.ece
Avete notato le sue osservazioni conclusive ? Non ha nemmeno preso in considerazione l’idea che la vitamina D possa sostituire i vaccini.
Piuttosto, afferma che la vitamina D abbia valore solo se somministrata congiuntamente ai vaccini!
Questo ostracismo “dogmatico” è riscontrabile anche in campo oncologico in merito alle erbe anti-cancro e ad altre sostanze nutritive. Ogni volta che si riscontra una reale utilità di tali sostanze anti-business, ecco che certa stampa afferma cose come: “Beh, questa sostanza potrebbe essere utile se somministrata al paziente dopo la chemioterapia .” ma mai in sostituzione della chemio, ovviamente.
Molti medici ufficiali e scienziati medici sono semplicemente incapaci di pensare al di fuori del box molto ristretto in cui i loro cervelli sono stati spinti dopo anni di de-formazione presso le scuole di medicina. Quando hanno a che fare con elementi contrari a ciò che è stato loro insegnato, essi stupidamente finiscono per respingerli.
By The Vigilant Citizen
Corruzione del Governo svedese tramite un dirigente della farmaceutica per autorizzare un vaccino della suina-maiala-H1N1-A !
Video: https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=61BkDx5Gh9w#t=0
vedi anche: + Catarro, tosse, raffreddore + Vaccino per l’influenza pericoloso + Influenza come curarla + Vaccini inefficaci, anzi tossici
IMPORTANTE SCOPERTA su Latte materno e Cancro
Ricercatori svedesi dell’Università di Lund hanno trovato risultati promettenti dalla ricerca gli effetti della sostanza sui pazienti. con cancro alla vescica – Maggio 2017
Nei primi studi clinici con pazienti affetti da cancro della vescica, quelli iniettati con il composto ha cominciato a gettare le cellule tumorali morte attraverso la loro urina in pochi giorni.
Il composto derivante dal latte materno mira le cellule tumorali da solo, offrendo un’alternativa ai trattamenti chemio e radioterapia che danneggiano le cellule, sia sane e cancerose nel corpo.
http://www.independent.co.uk/life-style/health-and-families/health-news/breast-milk-cancer-sweden-university-of-lund-a7735351.html
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Nuove raccomandazioni sulla vitamina D favoriscono carenze nutrizionali e proteggono l’industria del cancro.
Pochi giorni fa, l’Institute of Medicine (IOM) è finalmente riuscito ad ammettere che le persone hanno bisogno di più vitamina D. Ma l’aumento dell’assunzione giornaliera raccomandata da 200 UI a 600 UI, lascia la maggior parte delle persone ancora gravemente carenti di vitamina D, e una marea di ricerche scientifiche emerse nel corso degli ultimi quattro anni rivela che la carenza di vitamina D provoca cancro, osteoporosi, depressione, diabete, malattie cardiache e disturbi renali.
In altre parole, la carenza di vitamina D è la base della macchina del profitto dell’industria farmaceutica.
La maggior parte dei soldi, moltissimi soldi, che l’industria del cancro e le case farmaceutiche accumulano, provengono da pazienti che hanno serie carenze di vitamina D.
Il Council for Responsible Nutrition (CRN), associazione leader nell’industria degli integratori alimentari, ha definito le nuove raccomandazioni riguardo la vitamina D “un piccolo passo nella giusta direzione, che però viene meno dall’approfondire davvero le innumerevoli ricerche che costantemente sostengono la necessità di aumentare significativamente i livelli di vitamina D”.
Secondo studi scientifici, il 70 per cento dei bianchi e il 97 per cento degli afro-americani attualmente ha carenza di vitamina D, con conseguenti tassi scandalosamente più elevati di cancro tra i neri rispetto ai bianchi. Lo IOM stranamente sostiene che tali carenze non esistono.
I professionisti della salute bene informati nel campo della nutrizione, speravano che lo IOM suggerisse un aumento del fabbisogno giornaliero di vitamina D che effettivamente aiuterebbe a prevenire il cancro: da 2000 UI al giorno, fino a raggiungere 4000 UI al giorno. La maggior parte dei nutrizionisti informati consigliano da 2000 UI a 4000 UI al giorno per gli adulti. Le ricerche sulla connessione tra cancro e vitamina D parlano chiaro: la vitamina D previene il 77 per cento dei tumori.
Ma proprio per questo l’Institute of Medicine non può assolutamente permettere che il popolo americano assuma più vitamina D- fare del bene alla gente equivale a distruggere il modello di business principale dell’industria farmaceutica !
Il Governo mette in guardia la gente dall’assumere troppa vitamina D.
E così, anche se malvolentieri, la dose giornaliera consigliata è stata regolata al livello di 600 UI (800 per gli anziani), l’Institute of Medicine ha emesso un avviso ridicolo sul sovradosaggio di vitamina D. (Si considera una “mega-dose” 4000 UI).
I media, prendendo la palla al balzo, hanno segnalato che 10.000 UI causano danni ai reni.
Tuttavia, i medici che si occupano di carenza di vitamina D, prescrivono di routine 50.000 UI al giorno per aiutare i pazienti a recuperare e ripristinare i corretti livelli di vitamina D. (Tale quantità è sicura solo per le persone che ne hanno una grave carenza. NaturalNews ne conviene che non è una dose sicura per chi ha già un livello sufficiente di vitamina D nel proprio corpo.)
Il dottor Michael Holick, esperto di vitamina D sistematicamente attaccato dalla medicina convenzionale per il suo voler educare la gente sulla vitamina D, ne prende 3.000 UI al giorno.
È protagonista di un servizio speciale per NaturalNews ”Il potere curativo della luce solare e della vitamina D” che può essere scaricato gratuitamente all’indirizzo: http://www.naturalnews.com/rr-sunlight.html.
600 UI è una quantità penosa che garantisce la continuità dell’epidemia di carenza da vitamina D in America. “E’ una delusione incredibile”, ha detto il dottor Cedric Garland, un ricercatore di alto livello che studia la capacità della vitamina D di prevenire il cancro.
Una cospirazione di massa sulla carenza di vitamina D tra Big Pharma, Big Government e i media principali ?
La verità in tutta questa storia è che c’è una enorme cospirazione per mantenere il popolo americano carente di vitamina D il più a lungo possibile [non solo quello americano – N.d.T.].
Questo complotto è realizzato attraverso l’uso di menzogne come questa balla pubblicata da CBS News pochi giorni fa: “Anche se alcune persone hanno veramente una carenza di vitamina D, la persona media ne ha già abbastanza in circolo nel sangue. Perché la vitamina D la otteniamo dall’esposizione al sole, e molte persone assumono già multivitaminici o altri integratori alimentari contenenti vitamina D. “
Fonte: www.naturalnews.com/030598_vitamin_D_Institute_of_Medicine.html
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Una nuova ricerca ha riscontrato una associazione tra un gene coinvolto nel metabolismo della vitamina D e alcune forme di tumori della pelle.
Pubblicato sull’ultimo numero della rivista “Cancer Journal”, organo ufficiale dell’American Cancer Society, lo studio suggerisce che i soggetti con alcune varianti nel gene denominato BsmI hanno un rischio aumentato di insorgenza di melanoma.
Come descritto in una vasta letteratura, la vitamina D ha un significativo ruolo protettivo nei confronti dell’organismo, soprattutto in funzione antitumorale, dal momento che tale sostanza è coinvolta nei meccanismi di regolazione della crescita, della differenziazione e della morte cellulare.
Tale coinvolgimento è supportato dall’evidenza degli effetti dell’esposizione alla radiazione solare, che stimolando la produzione di vitamina D produce effetti antitumorali.
A livello molecolare, la vitamina D si lega a un recettore che si trova all’interno delle cellule. A causa delle differenze genetiche che si manifestano in questi recettori, si ritiene che diversi soggetti abbiano differenti livelli di attività della vitamina D nel proprio organismo.
Per questo motivo, alcuni individui possono essere naturalmente predisposti a raggiungere una maggior livello di protezione dai tumori veicolato dalla vitamina D.
Tuttavia, i risultati degli studi non sono univoci su questo argomento, e finora non è stata effettuata una revisione esaustiva dei dati disponibili.
Per colmare questa lacuna, Simone Mocellin e Donato Nitti dell’ Università di Padova, in Italia, hanno esaminato la ricerca esistente in materia analizzando in particolare l’associazione tra varianti comuni del recettore per la vitamina D e il rischio
di melanoma. L’analisi ha rivelato una correlazione significativa tra il rischio di melanoma e il gene BsmI.
“Questi risultati stimolano ulteriori ricerche su questo argomento e supportano indirettamente l’ipotesi che l’esposizione al sole possa avere un effetto anti-melanoma tramite l’attivazione del sistema della vitamina D”, hanno concluso gli autori. (fc)
Inviato da: G. Parisi (medico)
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Il miracolo della vitamina D: che c’è di vero ?
Nell’estate del 1974 ai fratelli Garland, Frank e Cedric, venne l’idea eretica. I giovani epidemiologi stavano partecipando a una conferenza sui tassi di mortalità per cancro, contea per contea, negli Stati Uniti.
Seduti nell’aula dell’Università Johns Hopkins di Baltimora, mentre osservavano le carte geografiche colorate a seconda dei casi di cancro, notarono una suddivisione evidente, maggiormente pronunciata per il cancro al colon. Le contee con i tassi più elevati erano in rosso; quelle con tassi bassi erano blu. Stranamente, la nazione era divisa in due quasi perfettamente, rosso al nord e blu al sud. Perché, si chiesero, il rischio di morire di cancro era maggiore nel bucolico Maine piuttosto che nella maggiormente inquinata California del Sud ?
I due giunsero al Johns Hopkins qualche giorno dopo, guidando la propria Mustang da casa loro a San Diego. Frank stava per cominciare gli studi universitari e Cedric il suo primo impiego come professore. Era luglio e il viaggio attraverso l’assolato Sud fornì loro un idea mentre stavano studiando le carte geografiche del cancro: l’esposizione al sole cambia drasticamente a seconda della latitudine.
Poteva forse questo spiegare le differenze dei tassi di cancro ?
La loro ipotesi, sviluppata meticolosamente e pubblicata sei anni dopo nell’International Journal of Epidemiology, era che la luce solare avesse un potente effetto anti-cancro dovuto al suo ruolo nella produzione di vitamina D nella pelle esposta al sole.
Quelli che vivono a latitudini settentrionali, teorizzarono, ricevono meno radiazione solare e producono meno vitamina, fatto che determina l’aumento del rischio di morire di cancro.
Oggi, che la vitamina D è presente così spesso nei media, è difficile credere che ci siano voluti decenni perché l’ipotesi dei fratelli Garland guadagnasse l’attenzione della comunità medica convenzionale. Ma i benefici della vitamina D non si limitano alla prevenzione oncologica: esistono studi che hanno stabilito un legame tra la deficienza di questo composto e talune malattie croniche e serie quali la sclerosi multipla, il diabete, le malattie cardiache, l’influenza e la schizofrenia.
Cedric Garland, ora professore di medicina preventiva all’Università diCalifornia, San Diego, è talmente convinto di questo legame allargato da dire: “Penso che la vitamina D stia per portare a un periodo d’oro per la medicina.”
E non è il solo a crederlo.
Le ultime ricerche sono così convincenti che numerosi ricercatori medici credibili e difensori della sanità pubblica, molti dei quali in Canada, hanno cominciato ad assumere dosi ben superiori alle 200/ 600 unità internazionali – dose giornaliera raccomandata dal ministero della salute Canadese, a seconda dell’età con un limite superiore di 2.000 IU.
Il principale ricercatore Canadese sulla vitamina D, il dr. Reinhold Vieth dell’Università di Toronto, dice che si è tracannato 8.000 unità al giorno – quattro volte il massimo – per anni.
Dovremmo tutti fare lo stesso ?
Il dr. Vieth dice di ritenere assolutamente innocuo quello che sta facendo – dopo tutto, la sua quantità giornaliera è paragonabile alla vitamina D che un Canadese si produrrebbe naturalmente in una giornata estiva esponendosi al sole.
E il dr. Robert Heaney, ricercatore medico alla Università Creighton di Omaha, dice che il suo collega Canadese non è l’unico nel suo approccio di super dosi. “Tutti i ricercatori sulla vitamina D, personalmente non ho mai trovato eccezioni, hanno imboccato questa strada convinti dai dati,” dice il dr. Heaney, che l’anno scorso ha collaborato a uno studio, riportato nel American Journal of Clinical Nutrition, che ha collegato l’integrazione di vitamina D a una strabiliante riduzione del 60 per cento dell’incidenza di cancro in donne di mezza età e anziane.
Cedric Garland sostiene che, più dell’inquinamento e di qualche altra causa, alla radice dell’epidemia di cancro del mondo Occidentale vi sia l’insufficienza dei livelli di vitamina D. Per di più, se più persone prendessero integratori, la popolazione delle regioni settentrionali sarebbe più in salute complessivamente.
“Potremo prevenire un insieme molto vasto di malattie con una singola misura, a poco prezzo, virtualmente senza complicazioni,” ci spiega. “Influenzerà favorevolmente ogni aspetto della medicina e della salute pubblica.”
Troppo bello per essere vero ?
Sembra quasi inconcepibile che la geografia possa condannare qualcuno a subire malattie mortali – che il solo fatto di vivere in una nazione settentrionale, come il Canada, possa essere un rischio per la salute.
L’ipotesi dei fratelli Garland si scontra anche con l’attempata visuale convenzionale che il cancro sia causato principalmente da cattive abitudini di vita, geni cattivi o elementi carcinogeni. Infatti, suggerisce che alcuni tipi di cancro siano meglio descritti come malattie dovute a deficienze nutritive, alla stregua di scorbuto o rachitismo.
Di conseguenza, molti esperti sono rimasti scettici, consapevoli che in passato molti integratori ben propagandati spesso non sono sopravissuti al loro sfolgorante avvio. “Il problema con le vitamine è che in genere la prova della loro efficacia, per qualsiasi ragione, non riesce mai,” mette in guardia Len Lichtenfeld, vice-direttore sanitario dell’American Cancer Society.
Il dr. Lichtenfeld dice che le autorità mediche sono rimaste scottate dagli integratori così spesso che gli piacerebbe vedere una “quantità sostanziale” di ulteriore ricerca prima di convincersi che la vitamina D è davvero quello che sembra.
L’idea che la luce solare abbia effetti benefici sulla salute contrasta anche col consiglio di evitare l’esposizione al sole per ridurre il rischio di cancro alla pelle. Ciononostante, l’idea che l’insufficienza di vitamina D rivesta un ruolo nel cancro e altre malattie croniche degli adulti continua a guadagnare credito scientifico come teoria plausibile, fruttando nuovo rispetto per questa vitamina a lungo sottostimata. Sebbene abbia inizialmente attirato l’attenzione negli anni ’20 come cura per il rachitismo (salute delle ossa, non cancro, è anche per questo che Health Canada ne raccomanda l’uso), da allora è stata trattata come Rodney Dangerfield (cioè ignorata N.d.T.). Nella nostra epoca salutista, è stata messa in ombra da integratori quali la vitamina C e il beta carotene.
Ma da quando i fratelli Garland hanno fatto ripartire l’interesse sulla vitamina D con i loro dati sul cancro al colon, altri studi hanno mostrato che più di una dozzina di altri cancri, inclusi i grandi killers, seno e prostata, così come una schiera di altri malanni, sembrano sensibili a insufficienze di questa vitamina.
L’idea sottostante alla ricerca è semplice: gli Esseri Umani si sono evoluti in un ambiente di piena illuminazione solare, vicino all’equatore, e conservano tuttora innumerevoli processi biologici finemente calibrati agli alti livelli di vitamina D che avremmo se ancora adesso stessimo crogiolandoci al caldo sole tropicale per tutto l’anno.
Ma migrando verso latitudini elevate, dove non è presente una forte luce solare durante l’autunno e l’inverno, la maggior parte degli esseri umani ha turbato il proprio metabolismo della vitamina D, creando suscettibilità a indisposizioni croniche che la ricerca sta ora collegando alle insufficienze.
Vedi l’articolo completo pubblicato su: http://www.theglobeandmail.com
Ricerca su Pubmed: Vitamin D – cancer – BsmI – 55 referenze, la prima del 1997
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Important Vitamin D UpdateA meta-analysis of 18 randomized controlled trials has found that supplemental vitamin D significantly reduces mortality from all causes.
The analysis emphasizes the medical, ethical, and legal implications of promptly diagnosing and adequately treating vitamin D deficiency.
Not only are such deficiencies common, but vitamin D deficiency is implicated in most of the diseases of civilization. Vitamin D’s final metabolic product targets more than 200 human genes in a wide variety of tissues. One of the most important genes vitamin D up-regulates is for cathelicidin, a naturally occurring broad-spectrum antibiotic.
Since vitamin D deficiency is both endemic and is associated with numerous diseases, it is one of the most important medical problems in modern society. Treatment of vitamin D deficiency in otherwise healthy patients must be individualized due to the numerous factors affecting vitamin D levels. Steps should be taken to keep patients with chronic diseases associated with vitamin D deficiency, especially internal cancers, in the higher normal range of vitamin D blood levels.
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Sources: Alternative Medicine Review March 2008