ANTIGRAVITA’ della BOEING ? ed altro….
La Teoria di Newton sulla gravità, è incompleta (cosa già dimostrata ampiamente da Einstein)
L’antigravità è un fenomeno reale e lo dimostrano i test condotti sui sistemi di levitazione a superconduttori…..
Una buona teoria se sembra unificare soddisfacentemente relatività e quantistica è la teoria di Evans che appunto ammette l’antigravità…..del resto dai rapporti del FAS risulta che l’USAF abbia implementato almeno un prototipo di velivolo antigravità e cioè il TR-3B che nonostante sia ben lontano dall’essere realmente utilizzabile è comunque un proof of concept soddisfacente.
La propulsione anti-gravità sembra essere possibile.
By Di Nick Cook, JDW Consulente Aerospaziale – Londra – Tradotto da Bianca Maria Bassetti
La Boeing, la più importante azienda produttrice di aerei del mondo, ha ammesso che sta lavorando ad un progetto di un aereo antigravità.
Come parte di questo sforzo che è iniziato con la costruzione dell’aereo Fantasma sviluppato in Seattle, la compagnia sta cercando la collaborazione di scienziati Russi che hanno già sviluppato l’antigravità in motori in Russia e Finlandia.
Ufficialmente questo progetto non esiste per la scienza “ufficiale” Russa.
La Boeing sta cercando una collaborazione con lo scienziato che si occupa del progetto, il Dott. Evgeny Podkletnov, che ha chiamato il suo progetto: “GRASP” – Ricerca sulla Gravità per una propulsione avanzata spaziale.
Egli afferma che se si può modificare la gravità questo porterà ad una alterazione anche dell’intero mondo aerospaziale.
L’obiettivo del progetto è di esplorare la propulsione senza propellente (la parola usata dall’industria aerospaziale al posto di antigravità). Con questo sistema non ci saranno limiti per le sue applicazioni che includeranno il lancio di astronavi, gravità artificiale sulle astronavi ed elettricità senza propellente, chiamata anche “energia libera”.
Ma questo lavoro potrebbe portare anche ad un nuovo tipo di arma.
I documenti del progetto affermano che i suoi esperimenti usano un meccanismo chiamato “un impulso generatore di gravità” che è capace di generare un fascio di energia “tipo gravità” che può istantaneamente spostare un oggetto con la forza di 1,000g – sebbene, da principio, gli oggetti veniva vaporizzati specialmente se erano in movimento a forte velocità.
Podkletnov ha dimostrato nel suo laboratorio in Russia che un piccolo meccanismo antigravità (di soli 10 cm) ha la capacità di spostare gli oggetti un chilometro avanti ma gli osservatori hanno detto che potrebbe essere usato come arma antisatellite o anti missile. Podkletnov dichiara che ogni oggetto che viene posto sopra al meccanismo viene rapidamente spinto e l’apparecchio perde meno del 2% del suo peso.
Sebbene la scienza tradizionalista abbia affermato che un tale meccanismo non sia possibile con le conoscenze attuali l’Aeronautica Nazionale Americana e la NASA hanno cercato di replicare il suo lavoro nella metà degli anni 90.
Dato che la NASA non aveva la formula di Podkletnov i tentativi fallirono. Il centro di volo spaziale Marshall della NASA in Alabama condusse una seconda serie di esperimenti usando l’apparato e le specifiche di Podkletnov.
Recentemente la Boeing ha cercato di contattare direttamente Podkletnov ma ha trovato le porte chiuse perché la Russia sta cercando di far cessare l’esodo di alta tecnologia russa ad ovest.
Anche la BAE e la Martin Lockhed hanno cercato di contattare Podkletnov e ci sono altre compagnie interessate.
E’ anche possibile, ammette la Boeing, che possono esistere attività di modifica della gravità classificate.
Podkletnov però è un forte antimilitarista e si è sempre battuto perché le ricerche siano supportate da uno sviluppo libero ed aperto.
© 2002 Jane’s Information Group. – Londra 1 Agosto 2002
COME PRODURRE L’ANTIGRAVITA’
Il segreto dell’antigravità venne scoperto da un fisico olandese, Hendrik Casimir, nel lontano 1948. Casimir, nato a L’Aja nel 1909, è noto in particolare per i suoi studi sulla superconduttività, uno strano fenomeno per cui alcuni materiali, quando vengono raffreddati a temperature bassissime, perdono del tutto la resistenza elettrica (recentemente i fisici e gli ingenieri hanno accolto entusiasticamente la scoperta di alcuni superconduttori che non devono essere superraffreddati, ma possono operare a temperatura ambiente). Dal 1942 in poi Casimir lavorò presso i laboratori di ricerca della Philips – il gigante dell’elettricità – e fu in quel periodo che ipotizzò l’esistenza di un fenomeno, implicito nelle leggi della fisica dei quanti, ancora più strano della superconduttività, che venne chiamato effetto Casimir.
La maniera più semplice per capire l’effetto Casimir è quello di pensare a due piastre metalliche parallele posizionate l’una molto vicina all’altra, tra le quali non c’e’ nulla. Ma, come abbiamo già visto, il vuoto quantistico non è lo stesso “nulla” che i fisici si immaginavano prima dell’era dei quanti. Il vuoto ribolle di attività: ci sono coppie particella-antiparticella che costantemente vengono prodotte e che poi si annichiliscono tra loro.
Tra le particelle che si creano e si distruggono continuamente nel vuoto ci sono molti fotoni – particelle che trasportano la forza elettromagnetica alcuni dei quali sono particelle di luce. In realtà è particolarmente facile per il vuoto produrre fotoni virtuali, in parte perché i fotoni sono la antiparticella di se stessi, e in parte perché non hanno una “massa a riposo”, cosicché l’energia che bisogna prendere in prestito dall’indeterminazione quantistica è quella dell’onda associata a un fotone specifico.
Fotoni con gradi diversi di energia sono associati a onde elettromagnetiche di diverse lunghezze d’onda: a lunghezze d’onda minori corrisponde energia maggiore; quindi, un altro modo di considerare questo aspetto elettromagnetico del vuoto quantistico è di pensare lo spazio vuoto come un mare caduco di onde elettromagnetiche che contiene in sé tutte le lunghezze d’onda.
Questa attività irriducibile conferisce al vuoto un energia uguale in ogni punto, che quindi non può venire misurata e tanto meno utilizzata. L’energia può manifestarsi e venire sfruttata per produrre lavoro solo se c’e’ una differenza di energia tra un luogo e un altro. Un buon esempio è rappresentato dell’elettricità di casa. Il vostro impianto elettrico ha un cavo che viene mantenuto a un potenziale abbastanza alto (pari a 220 o a 110 volt, a seconda dei paesi), mentre un altro (la cosiddetta “terra”) ha un potenziale uguale a zero. L’energia del cavo a voltaggio più alto non può venire sfruttata fino a quando il cavo non viene collegato con un altro cavo a basso voltaggio; è per questo motivo che l’energia è detta “potenziale”. una volta effettuato il collegamento, l’elettricità scorre nel cavo, trasformando l’energia potenziale in energia effettiva (luce e calore).
è la differenza di potenziale che è cruciale: se entrambi i cavi sono allo stesso voltaggio, che questo sia zero o 220 volt o un valore ancora più elevato, non fa alcuna differenza. Supponiamo di aggiungere a tutto il mondo duecento volt; non per questo prenderemmo la scossa, poiché non ci sarebbe un luogo a potenziale inferiore dove scaricare la carica aggiunta. Si potrebbe fare un paragone grossolano tra questo pianeta così caricato e il vuoto uniformemente riempito di energia. Casimir dimostrò come rendere visibile l’energia del vuoto.
Egli mise in evidenza che tra due piastre conduttrici di elettricità le onde elettromagnetiche possono assumere solamente certe forme determinate. Le onde che rimbalzano tra le due piastre si comportano come le onde di una corda di chitarra che, per produrre determinate note, può vibrare solamente in determinati modi: le oscillazioni devono essere contenute nella corda in modo tale che non ci siano vibrazioni alla estremità della corda stessa. Per una data lunghezza della corda, le oscillazioni consentite sono la fondamentale e le sue armoniche. Analogamente, solo le radiazioni che hanno certe lunghezze d’onda possono essere contenute nello spazio compreso tra le due piastre dell’esperimento di Casimir. In questo caso specifico non possono essere contenuti i fotoni che hanno una lunghezza maggiore della distanza tra le piastre. Ciò significa che nello spazio compreso tra le piastre ci sono meno fotoni virtuali di quanti non ce ne siano all’esterno; di conseguenza esiste una forza che avvicina le piastre.
Sfortunatamente, poiché i fotoni esclusi sono quelli di lunghezza d’onda maggiore e quindi di energia inferiore, l’effetto è molto più piccolo.
Ma l’importante è che quella forza esista e che si manifesti come attrazione tra le piastre; esse vengono “risucchiate” tra loro e generano dunque pressione negativa.
Potrebbe sembrare strano, ma il fenomeno è reale. Sono stati condotti esperimenti per misurare l’intensità della forza di Casimir, usando piastre di diversi materiali di forma piatta o curva. Si è misurata la forza variando la distanza tra le piastre tra 1,4 e 1,5 nanometri (1 nanometro = 1 miliardesimo di metro) e la previsione di Casimir è stata pienamente verificata.
Un altro scienziato che, come Sagan, recentemente scomparso, scrive romanzi di fantascienza è Robert Forward degli Hughes Research Laboratories di Malibù, in California. Egli ha proposto di sfruttare l’effetto Casimir per fini pratici, estraendo energia dal vuoto. Forward, al contrario di Sagan, è forse più noto come scrittore di fantascienza che non come scienziato.
Personaggio fuori dall’ordinario, è il tipo di scienziato che specula sui sistemi di sfruttamento dell’antimateria per la propulsione delle astronavi e che descrive forme di vita che si sono evolute sulla superficie delle stelle di neutroni. Per lui estrarre energia dal vuoto – ciò che un tempo era considerato il nulla – è molto semplice.
Il progetto di Forward, la “batteria a fluttuazione del vuoto”, consta di una spirale di alluminio ultrasottile elettricamente carica. Mentre la carica positiva mantiene distanti le estremità della spirale, la forza di Casimir cerca di avvicinarle.
Se in questa situazione si lascia che la spirale si comprima lentamente, come una fisarmonica, la forza di Casimir si trasformerà in energia elettrica utilizzabile. Una volta che la fisarmonica si sarà compressa, si potrà ricaricare la “batteria” ricorrendo all’elettricità di una sorgente esterna, proprio come si fa con le normali batterie ricaricabili. Naturalmente la batteria a fluttuazione del vuoto è di fatto praticamente inutilizzabile; ma, come al solito, non è questo che ci preoccupa: l’invenzione si basa sulle leggi della fisica e sulla realtà del fenomeno della pressione negativa, sebbene questo operi su scale molto piccole.
Morris e Thorne focalizzarono l’attenzione su queste potenzialità e misero anche in evidenza che persino un semplice campo elettrico o magnetico che penetri in un cunicolo “è quasi esotico; se la sua tensione fosse infinita, sarebbero soddisfatte le condizioni per la stabilizzazione del cunicolo stesso.
Nel medesimo articolo i due ricercatori del CalTech conclusero: “Non si dovrebbe presupporre arbitrariamente che non esista la materia esotica necessaria a mantenere aperto un cunicolo “attraversabile”.
Essi sostennero inoltre – fatto notevole – che la maggior parte dei fisici ha una carenza di immaginazione quando affronta le equazioni che descrivono la materia e l’energia in condizioni molto più estreme di quelle che si trovano qui sulla Terra; essi esemplificarono il problema portando il caso di un corso per principianti sulla relatività generale tenuto nell’autunno del 1985 al CalTech, dopo che, in seguito alla richiesta di Sagan, era stata avviata la prima fase delle ricerche, ma prima che queste nozioni diventassero patrimonio comune anche per i relativisti.
Gli studenti del corso non ricevettero alcun insegnamento specifico sui cunicoli; essi impararono però ad esplorare il significato fisico della metrica spazio-temporale. Quando questi studenti sostennero l’esame, fu posta loro una domanda che li doveva condurre, passo dopo passo, alla descrizione matematica della metrica corrispondente al cunicolo. Morris e Thorne commentarono:
“Ci meravigliammo moltissimo nel constatare quanto fosse limitata l’immaginazione degli studenti. La maggior parte di essi riuscì a decifrare proprietà circostanziate della metrica, ma davvero pochi riconobbero che essa rappresentava un cunicolo attraversabile che collega due universi differenti”.
A persone dotate di una immaginazione più libera si presentano ancora due problemi: come rendere un cunicolo sufficientemente grande da far sì che attraverso di esso possano viaggiare astronavi con persone a bordo e come fare in modo che la materia esotica non entri in contatto con questi passeggeri spaziali.
Tratto da: members.xoom.virgilio.it
Antigravità (acustica)
A Zurigo si sperimenta la Levitazione Acustica – Ott.2013
Vincere la forza di gravità e, sfruttando le proprietà del suono, manipolare la materia per far muovere gli oggetti nell’aria ?
Da oggi è possibile, stando allo studio di un gruppo di ricercatori del Politecnico Federale di Zurigo che, grazie ad un particolare campo di levitazione acustica, hanno elaborato un nuovo metodo per tenere in sospensione la materia senza aver bisogno di alcun contatto fisico. Lo studio è stato disponibile on line sulla rivista Pnas.
Con levitazione si intende la capacità di far spostare la materia dal luogo X al luogo Y e, ad oggi, trova alcune applicazioni in vari settori scientifici, dall’elaborazione di nuovi materiali alla biochimica. Come realizzare questo spostamento?
Gli scienziati sfruttano i principi elettrostatici, ottici e magnetici che riescono a contrastare la forza di gravità e che si applicano a particelle su scala microscopica e/o a materiali con particolari proprietà fisiche. I progressi di questa nuova ricerca sono notevoli.
Uno degli autori dello studio, Daniele Foresti del Politecnico Federale di Zurigo spiega che “nella levitazione acustica, le onde sonore tra una superficie emittente ed una superficie riflettente generano un campo acustico. Tale campo può annullare la gravità ed intrappolare piccole quantità di materia, simili a goccioline, in regioni dello spazio immobili e relativamente stabili, conosciute in fisica come nodi”.
L’esperimento è disponibile in un video girato dai ricercatori. Più in dettaglio, grazie a questo campo modulabile nello spazio-tempo, è possibile far levitare, trasportare in aria e ruotare oggetti di diverse forme, da quella quasi sferica delle goccioline d’acqua a quella allungata di uno stuzzicadenti.
Il levitatore, che permette di muovere oggetti con una sezione fino 7 millimetri, può anche spostare gocce di leghe metalliche fuse che possono essere miscelate insieme per formare nuovi materiali oppure componenti solide e liquide, evitando qualsiasi interazione o comunicazione. L’idea centrale – nelle parole di Daniele Foresti – è questa: usare tanti levitatori, l’uno vicino all’altro, e capire come far passare la palla da uno all’altro, guidando in questo modo il movimento di un oggetto, come in una chitarra dove la forma fa praticamente tutto, il mantenere il controllo delle onde e la risonanza”.
La validità del metodo utilizzato, che non dipende da speciali proprietà del materiale (magnetiche, ottiche o elettriche), è dimostrata da un ampio spettro di esperimenti, tra cui la transfezione del Dna, cioè il processo di introduzione di materiale genetico all’interno di cellule di diversi organismi. “La levitazione acustica non l’abbiamo di certo inventata noi. Strumenti per la levitazione acustica, ossia usare onde sonore per mantenere in aria piccoli oggetti, esistevano già da decenni ma si tratta di una levitazione statica in cui gli oggetti vengono mantenuti in equilibrio in un punto. Si tratta di uno strumento che potrebbe avere applicazioni in molti campi, come ad esempio in quello farmaceutico”, ha concluso Daniele Foresti.
Questa tecnica di levitazione acustica offrirebbe potenziali applicazioni nel campo della chimica come nella produzione di farmaci. Infatti, il sistema apre la strada a nuovi tipi di trattamenti, come il mescolamento e la coalescenza di goccioline – il fenomeno per il quale due gocce piccole si uniscono formandone una più grande – senza contatto fisico e l’incapsulamento solido-liquido, senza escludere possibili manipolazioni sui campioni radioattivi e chimici.
Tratto da antikitera.net
vedi: Cimatica + Antigravità si o no + Antigravità – 2 + Antigravità – 3 + Antigravità – 4
Video: https://www.youtube.com/watch?v=9lK819_3gzw
https://www.facebook.com/search/top/?q=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2F165699633493906%2Fposts%2F2507520235978489%2F
Visionare questo sito: http://www.webalice.it/gsoncini/cosmos/
Antigravità con il suono:
http://www.youtube.com/watch?v=TOvUiQduGVU&feature=related
Antigravità filmata:
http://video.google.it/videoplay?docid=-7027255937915952897&q=anty+gravity&total=1139&start=0&num=10&so=0&type=search&plindex=7
http://www.youtube.com/watch?v=xeUgDJc6AWE
http://www.hutchisoneffect.ca/Videos.html
http://www.gadgetblog.it/post/6000/axon-racing-la-macchina-anti-gravita-telecomandata