Cosa è la morte ? viviamo eternamente ? SI
La Vita Terrestre, la Vita oltre la vita terrestre…all’InFinito !
La morte è il più clamoroso equivoco della storia umana.
By: Prof. Vittorio Marchi
Dai più eminenti uomini di scienza dell’ultimo secolo scopriamo che l’Universo è tutto Pensiero e che la Realtà esiste solo in ciò che pensiamo.
L’energia è quella manifestazione che fa accadere le cose e gli eventi. Essendo di carattere vibrazionale essa si manifesta in una incommensurabile vastità di forme e di aspetti. Dietro tutte queste apparenze si cela una realtà legata a un campo di frequenze comprese in bande, ciascuna delle quali ha uno sbocco nel panorama delle cose materiali che noi vediamo.
Sofisticate tecnologie dimostrano che l’uomo non muore, quando sembra separarsi dalla sua carica energetica che lo vivifica, perché ciò che si stacca dal soma migra e fluisce verso altre locazioni.
Il nostro apparato sensoriale è limitato e quindi inadeguato a permetterci di percepire la realtà al suo livello più profondo.
Occorre comprendere che l’anima che sta per trapassare non è il corpo, bensì la vita stessa e che la sua natura non è materica ma spirituale e che al contrario del suo corpo psico-fisico non conosce mutamento, né decadimento.
Inconsciamente non possiamo sopportare di morire in quanto sappiamo che non è possibile farlo. Quando l’Io ben centrato ne ha la suddetta visione, allora siamo fuori dal paradigma spazio-temporale.
Il tutto dipende dalla qualità del nostro livello di coscienza.
Se non modifichiamo il nostro atteggiamento mentale, se non cambiamo lo stato della nostra visione del mondo, non potremo scegliere il mondo successivo, ma ci troveremo a ripetere ciò che siamo qui con le stesse difficoltà e le stesse limitazioni.
Il paradiso infine, non è un luogo, ma è una dimensione della coscienza.
Il tempo non esiste.
Quando il tempo incomincia a scorrere ? L’etimologia della parola ha una derivazione di origine indo-europea che significa dividere.
Quando nasce il tempo nasce anche il concetto di morte.
Anche il Big Bang non è mai avvenuto
Si è scoperto di recente un “Campo Informazionale” che permea tutto.
È infinito. Non ha inizio e non ha fine. Noi vediamo attraverso i nostri occhi tutte le cose divise, frantumate, separate e invece tutto è Uno. Il viaggio dell’evoluzione è dall’inconscio al conscio.
Quando mi chiedono cosa c’era prima del tempo e della morte rispondo che tutto ciò che esiste è AMORE.
Questa parola non è legata a sentimento, affetto o passione, come lo conosciamo oggi, ma significa A-MORS non morte.
Tutto vive, dall’atomo alla più grande galassia.
Abbiamo verificato che anche le piante e i minerali vivono, su piani diversi. Tutto è costituito da una sola sostanza, con manifestazioni diverse.
Questa sostanza è fisicamente e psichicamente pensante.
Ilya Prygogine, che è stato il più grande chimico vivente (premio Nobel nel 1977), nel corso delle sue ricerche chimiche della materia organica, si è accorto che ogni molecola viveva e sapeva perfettamente quello che faceva ogni altra molecola a distanze macroscopiche.
Anche nell’esperimento che fece Pauli (fisico) le particelle separate (fotoni) che si trovavano nello stesso livello energetico o stato quantico, pur lanciate a distanze differenti, rimanevano sempre collegate.
Tutto è interconnesso e non-locale (entanglement).
Le informazioni sono istantanee, perché abbiamo scoperto che le particelle come possono essere ad esempio gli stessi elettroni/processo o evento, non sono masse solide ed inerti, ma nuclei del tutto inconsistenti che rivelano di essere “un bit concentrato di informazione”, andando così a costituire un campo informazionale.
L’unica cosa solida allora di cui si può parlare di questa materia, che sembrava fatta di “mattoni atomici”, è invece che assomiglia più ad un PENSIERO.
Le onde e le particelle (“ondicelle”) in realtà sono le solite. Esse si trovano sia qui che ovunque, Ciò perché esse, oltre ad essere se stesse , sono anche lo spazio che intercorre tra loro.
E quindi non hanno neppure alcun bisogno di comunicare tra loro, perché sono la stessa cosa dello “spazio”.
Ed in più esse non hanno nessuna ragione per doversi connettere, perché non sono mai state disconnesse o disgiunte.
In sintesi, sono un ologramma, un “Tutto-parte”, una versione su scala più ridotta del Cosmo, dell’ Intero Corpo organico universale. Una goccia concentrata e indissolubile dell’infinito oceano energetico, detto Coscienza non locale.
La Coscienza dunque non sta nel cervello ma nel Campo.
Sia la fisica che la neurofisiologia che la quantistica concordano su questo punto.
Non è il cervello che produce il pensiero, ma è il PENSIERO o COSCIENZA che edifica il cervello.
Max Planck, padre della teoria dei quanti, scioccò il mondo nel 1944 quando affermò che esiste un’unica matrice energetica “intelligente” da cui ha origine tutto, il visibile dall’invisibile.
Con questa implicazione sconcertante il mondo scopriva per la prima volta che Tutto è coscienza.
Abbiamo oggi gli strumenti che possono vedere che intorno a noi esiste un globo luminoso. Un nostro prolungamento (un duplicato immateriale). È stato definito un campo di ultra-luce.
Noi non lo vediamo con gli occhi e anche con gli strumenti possiamo vedere fino ad un certo punto.
Questo campo è milioni di volte più sottile della più sottile materia. Ha una frequenza vibrazionale di 10 alla 26 Hz.
Esso è più sensibile e impressionabile della più sensibile ed impressionabile pellicola fotografica.
Anche la PNEI (psiconeuroendocrinoimmunologia) ha riconosciuto che gli antichi avevano ragione.
Noi siamo un fascio di vibrazioni di cui l’aspetto fisico, la forma fisica è solo il nucleo più denso.
La luce che vedono le persone che hanno esperienze di premorte (NDE), siamo noi stessi, ciò di cui siamo costituiti.
Un fenomeno straordinario, che merita di essere chiamato con il nome di AUTOPSIA (composto da “autos”, stesso e “opsis”, vista), cioè “VISTA DI SE STESSO”.
E l’Autopsicità (quale può essere quella dell’ esperienza totale del Divino) è una situazione che implica la visione istantanea e diretta di una “partitura” in cui figurano tutti gli aspetti del Libro della Vita, cioè di una composizione universale, disposta in più mondi.
Qualcuno ha detto: “Chiarisci il tuo senso e illuminerai il mondo”.
Se vuoi sapere come fare, fai come fece il maestro Zen Poshang.
Quando gli fu chiesto come si cerca la natura del Buddha (Dio), Egli rispose: “È come cavalcare il Bue, in cerca del Bue”.
La MORTE nel pensiero Umano
La morte viene “mostrata”, ma non affrontata dal $istema e da coloro che ne sono indottrinati – il $ist€ma (religioso, politico e finanziario) attuale si regge sul crimine, la frode, la falsità, la guerra, il terrorismo, generando schiavitù e paura negli abitanti della Terra e quindi tanto dolore, per mancanza dell’attuazione pratica della Legge dell’AmOr – per uscire da questo “matrix” (sistema criminale di schiavitù totale) – vedi: Sovranità Individuale + IO SONO
Mostrare la morte, ci dicono, rende le persone ancora più impaurite ed attaccate alle poche certezze che hanno. Ma nonostante ciò, non se ne parla mai in modo approfondito. In genere le persone NON la affrontano, anzi la sfuggono, magari facendo le corna…
In realtà la vita vissuta (il passato) è già parte della nostra morte personale, quindi da quando nasciamo, stiamo già morendo a poco a poco, non solo come esperienza di vita, ma anche come fisico, invecchiamo a poco a poco fino a morirne.
Sull’argomento e la parola “Morte” i popoli antichi avevano un concetto abbastanza diverso da quello delle popolazioni dette civili odierne, essi l’accettavano molto più facilmente o lo subivano come un fatto inesorabile, doloroso, della vita, ma quasi tutti avevano delle credenze religiose che li aiutavano ad accettare quest’avvenimento; essi credevano che i morti andassero in un qualche luogo ben preciso, che variava a seconda del tipo di filosofia religiosa in cui essi aderivano; essi davano dunque alla parola “morte” il suo GIUSTO significato di “Trapasso” = “fra e con i passi” = Attraversare = Trapassare = Passaggio da un luogo ad un’altro.
Anche i moderni religiosi, quelli credenti fermamente nell’al di là (luogo ove essi pensano si rechino le “anime” dei morti), riescono a superare più facilmente le sensazioni di angoscia che essa tende a produrre nell’animo umano; altri al contrario si disperano e si creano molti problemi personali, non accettando l’avvenimento si lasciano prendere dalla disperazione; pochi comunque riescono a comprenderla bene e quindi a “viverla come una nuova fase della vita”; a parte la fede religiosa, se superiamo le sensazioni che questa parola evoca e le analizziamo da un punto di vista non emotivo per mezzo della ragione, ecco che la sensazione di malessere viene ad essere cancellata e ad suo posto nasce una nuova e bellissima visione sulla VITA e sulla Morte stessa.
Questa parola ha comunque e da sempre evocato nei suoi uditori, rispetto e timore nella stragrande maggioranza degli esseri umani, ma sopra tutto per gli uomini occidentali dell’ultimo secolo, essa genera facilmente sensazioni di paura, angoscia, terrore.
Vi proponiamo quindi una diversa analisi sulla parola “Morte”; vediamo di esorcizzarla anche con un’analisi semantica della parola stessa.
Ovviamente le definizioni che noi oggi diamo a questa parola sono strettamente legate al concetto che abbiamo della parola Vita; onde per cui se modifichiamo i nostri concetti sulla morte, dovremo necessariamente modificare quelli che abbiamo sulla Vita.
Parola Morte, dal Dizionario di Italiano, rileviamo questa definizione: “Cessazione della vita, di uomo, animale, pianta”; etimo latino: “mors, mortis”.
Questa definizione è estremamente incompleta, in quanto NON tiene conto del significato degli etimi più antichi e delle radici primarie che hanno prodotto nel tempo questo suono, parola, segno.
Prima di iniziare l’analisi delle definizioni che i nostri antichi progenitori davano a questa parola, dobbiamo ricordare che le antiche lingue Akkadico, Eblaita, Fenicio, Egizio, Ebraico, Arabo, hanno delle caratteristiche inesistenti nelle lingue moderne; le lettere dei loro alfabeti sono segni, glifi, simboli, che indicano ognuna delle idee, concetti, ben precisi; il compositore delle parole, le formava tenendo conto del significato delle singole lettere; ecco come mai dopo migliaia di anni, possiamo ricostruire, attraverso l’analisi delle radici e delle singole lettere formanti la parola da analizzare, il senso nascosto che l’autore di quella grafia, suono, parola, aveva in mente mentre scriveva.
vedi Autiut = Alfa-Beit
Gli etimi più antichi ai quali si può ritornare nel passato per questa parola, sono quelli delle lingue citate prima; uno di questi, l’etimo Fenicio, è una radice formata dalle lettere MEM, VAU, TAU (suono Mot o Mut); queste 3 lettere significano appunto: “Passaggio”, essa caratterizza l’idea del passaggio in un altro tipo di Vita; se esaminiamo questa parola scomponendola nelle sue singole lettere, otteniamo nuove definizioni che andranno ad arricchire la nostra conoscenza sulla parola radice, M-O-T; questa radice che ha anche generato le parole italiane, Moto, Motore, Morte…
vedi: Tecnica di Studio
La lettera MEM ha la funzione del Nutrire, dello Alimentare per tenere in vita, del far Crescere; essa è una lettera che contiene l’idea delle acque matriciali; è il simbolo che descrive l’Energia materializzata; infatti anche nel suo simbolo grafico vediamo le onde, le acque; è anche il segno con funzione del Moltiplicare; questa lettera è il simbolo per eccellenza del generare, in senso femminile e materno; essa dipinge tutto ciò che è plastico e locale; l’azione passiva ed esteriore.
Possiamo riassumere la sua definizione come segue: è un segno Matriciale femminile. vedi Yin e Yang
La lettera VAU ha la funzione dello Agganciare, Collegare, Saldare 2 lati; essa descrive la possibilità del passaggio da una natura all’altra; è il segno convertibile universale di ogni manifestazione Intellettuale; la sua definizione è dunque: un segno che indica il “Passaggio” ed il “Gancio” che collega 2 parti.
La lettera TAU ha la funzione del Tribolare, Soffrire, se messa all’inizio o dentro una parola o radice; ma siccome è messa alla fine della radice essa assume l’idea della sofferenza del limite, per una resurrezione o nuova Vita, nella Vita Universale; la sua definizione è dunque: “Soffrire per Risorgere”.
Dobbiamo anche utilizzare un’altra tecnica che i nostri progenitori avevano per studiare e meglio comprendere le loro parole o radici, la tecnica detta: “Temura”, la quale permette la permutazione delle lettere all’interno della parola o radice stessa.
Invertendo la prima e l’ultima lettera troveremo una nuova parola: TOM, essa indica la Perfezione, l’Integrità, la Verità, la Giustizia, la Santità, tutte le Virtù; indica l’azione del Completare, infatti nell’antico Egitto il Dio perfetto si chiamava ATON-RA; alla radice TON/TOM si aggiungeva come prefisso l’Alef, il quale indica il raggiungimento della perfezione attraverso nuovi punti di vista che abbraccino l’idea dell’Unione dei “contrari”, degli “opposti”, il superamento delle contraddizioni interiori; la nostra parola ATOMO è derivata da questi concetti; la parola Egizia Aton-Ra (Dio Uomo) indicava che l’Uomo è perfetto solo quando “duplica” in se stesso l’Atomo iniziale ovvero diviene esso stesso Atomo; questo processo avviene nella testa (Ra), cioè nella mente/organo riuscendo ad unire nei suoi concetti Spirituali gli apparenti contrari; questo è il meccanismo informatico che determina l’avvio dei programmi mentali per la manifestazione fisica dell’Atomo personalizzato ed attivato nei suoi valori energetici determinati dal movimento di unione dei 2 lati contrapposti dell’Energia eterica Fondamentale E+ ed E-.
Un inciso la parola ebraica Verita’, che in ebraico moderno e’ scritta cosi אמת (suono Emet), se gli si elimina la E iniziale, diviene la morte (Met), che in ebraico antico-fenicio-samaritano aveva il suono Mot !
La parola UOMO, RAMOT in Egizio antico, ed in aramaico, si scrive con la radice formata dalle lettere: REISC+MEM+TAU; questa parola è la permutazione esatta (l’anagramma), della precedente: AtomRa; essa diviene RaMot, in quanto gli Egizi ritenevano l’uomo la manifestazione tangibile, ancora imperfetta del Divino; l’Uomo/D’Io in fase di evoluzione per incarnare la Perfezione.
Alla radice MOT è stato aggiunto all’inizio la lettera REISC, la quale indica il CAPO, la Testa, l’inizio delle cose od i “principi” le idee ed è stata tolta l’Alef finale, proprio per indicare la parziale visione delle cose che l’uomo, non ancora Dio ha, in quanto “divide” non riuscendo ad unire gli apparenti contrari.
Ora se permutiamo le lettere della radice MOT, in modo da ottenere la radice parola OMT: VAU+MEM+TAU; otteniamo la seguente definizione:
“Ogni specie di conformità, di similitudine ad un qualche cosa od a qualche idea “.
Ricordiamo che la radice MOT ha generato anche la parola MOTa o Limo ovvero un miscuglio terracqueo carico di fattori vitali e generatori di Vita, come lo è il cosMOs (radice anche della parola Osmosi) primordiale generatore di ogni cosa attraverso il movimento generato dalle sue proprietà elettro diamagnetiche Informate; infatti noi chiamiamo MOTore, ciò che genera energia o movimento.
La MOrTe è il “MOTore” che ci trasferisce in altri luoghi-dimensioni; se permutiamo le lettere della radice MOT in modo da ottenere la radice l’altra parola OTM: VAU+TAU+ MEM, otteniamo la seguente definizione: “La difficoltà nel muoversi e la sofferenza legata a tale impossibilità”.
A questo punto dobbiamo riunire tutti i significati per comprendere bene le definizioni che gli antichi nostri progenitori davano a questa parola MOT = Morte; è evidente che alla fine della nostra analisi semantica, abbiamo molti più elementi per definire la parola Morte; ora possiamo comprendere meglio che la definizione data dai nostri dizionari è molto imprecisa.
Essa NON significa: cessazione della Vita, al contrario essa indica: un TRAPASSO in… cioè la Continuazione della VITA, attraverso un “passaggio sofferto” il quale fa entrare in una nuova Vita, ma diversa nella forma o dimensione.
Morire dunque significa: passare in un altro luogo e forma; NON significa assolutamente il ritorno al non Essere, alla non Esistenza, ma una Continuazione dell’ESISTENZA in un altro tipo di corpo in un’altra dimensione spazio-temporale od in altro Universo !
Ricordiamo che la parola “Morte” NON è l’antitesi della Vita (che è Eterna) ma è l’antitesi della parola “Nascita”
Infatti la “nascita” è la venuta in questo mondo (dimensione) e la “morte” al contrario è la dipartita, l’uscita il traPasso da questo mondo (dimensione terrestre) ad un’altra dimensione.
Infatti noi ci trasmutiamo, ci scindiamo alla morte, ritornando come CoScienza/Energetica allo stato di Atomo Polarizzato ovvero Personalizzato con parte dell’energia del corpo e l’altra parte del nostro corpo fisico viene riciclata biologicamente nella Materia; come affermano gli antichi, l’ANI+MA è formata da 2 parti che si scindono alla morte, una contiene l’ANI, cioè l’Ego /IO SONO e parte del Campo Elettromagnetico Informato; l’altra, il MA, la parte fisica, finisce con l’altra parte del Campo Elettromagnetico Informato, nella BA+RA e viene riciclato nella terra – infatti la parola Bara in aramaico significa anche e proprio terra….
Ba-Ra parola composta da 2 radici, significa che la materia-energia e’ il contenitore del corpo e’ la “nave”, la barca, che permette la ri-nascita dell’uomo-D’io
La parola “BARA” che in fenicio – Samaritano, è un verbo, significa anche “trarre” da un elemento sconosciuto, ma esistente in precedenza, far passare dal principio all’essenza, rendere uguale ciò che era diverso.
BARA: francese bière, moderno provenzale: bera, sinonimo: feretro
la parola Bara trae origine anche dalla radice indo-europea BAR (sanscrito BHAR) = portare, da cui derivano i verbi greco Phero e il latino: Fero, fers tuli latum ferre, che vogliono sempre dire portare…
Quindi la parola “bara” (suono e radici sanscrite e/o fenice=etrusche) significa nella sua sommatoria di definizioni semantiche, da un lato trarre da qualcosa e dall’altro portare in qualcosa.
La “bara” quindi è solo il simbolo di un “mezzo di trasporto”….. che “trae” da un lato e dall’altro “porta” in…..cioè significa traPassare….in…
Al momento del distacco, un attimo prima, tutta l’informazione racchiusa nell’Ego IO SONO viene riDistribuita al Campo Elettro Magnetico Informato (CEI), di conseguenza anche a tutti gli atomi del corpo e viceversa tutta l’informazione degli atomi del DNA viene ridata all’Ego IO SONO prima che si avviluppi di parte del Campo Psico Energetico Informato per separarsi dalla parte che scende nella Bara.
Ecco come l’Atomo od Elettrone si personalizzano e scindono il CEI in 2 parti (i due lati dell’Energia E del Campo Informazionale-Tachionico) che vanno in “luoghi” diversi.
E’ a questo punto che avviene la MetaMorfosi, la Trasformazione, perdendo il corpo fisico e trattenendo parte del corpo del Campo Elettro Magnetico Informato (CEI), a seconda del tipo di Energia/forza, cioè dell’abilità volitiva (la capacità ad esercitare la volontà nella Giustizia), permetterà di posizionarsi ai livelli necessari alla successiva evoluzione dell’Essere stesso.
L’Atomo od Elettrone ormai Personalizzato, a seconda del tipo di Polarizzazione, sarà in grado di aggregarsi ad altri Atomi od Elettroni per partecipare ad una nuova esperienza terrena (reincarnazione=rinascita) oppure se sarà “capace” potrà trasferirsi con la MetaMorfosi in altri pianeti di questo Universo od in altri Universi per mezzo della cosiddetta “resurrezione=rinascita” per aggregarsi ad altri tipi di Atomi od Elettroni per risorgere a nuove Vite determinate dall’Essere stesso.
Dopo questa dissertazione/studio, possiamo affermare che la morte quindi NON è il “contrario” della Vita anzi è parte integrante e continuativa della vita stessa.
Concettualmente, il contrario della Vita è la NON – Vita, cioè quel che Vita non è, non è mai stata e mai sarà o non può Essere; mentre la morte (passaggio) è invece sempre stata della Vita, la sua necessaria integrazione, perché la Vita stessa potesse esprimersi in una pienezza di variabilità e molteplicità di forme, quali noi oggi conosciamo in parte ed in futuro conosceremo sempre di più.
La morte intesa come “fine della vita” è sicuramente divenuto un tabù, uno schema mentale errato, una paura irreale ma esistente per colui che non conosce ed ignora cos’è la morte; la Vita al contrario è ETERNA, ma in continua TRASFORMAZIONE, secondo il principio che “nulla si distrugge, ma tutto si TRASFORMA”, quindi anche il corpo fisico lasciato sulla terra a riciclarsi, che ha manifestato e personalizzato con la nuova esperienza terrestre, il suo corpo Psico-bioelettronico, che si è incarnato in una Persona fisica Umana, e che lasciando il corpo fisico al traPasso/morte, si libera del suo guscio, per recarsi altrove gli è necessario per la propria evoluzione spirituale verso l’InFinito/infinità.
Negli uomini la paura della morte spinge a studiare con frenesia i più piccoli particolari della materia, perché essa riveli il suo messaggio genetico, in modo da poter allontanare quella scadenza; ma non ci accorgiamo che la stessa “scienza moderna” dopo aver scoperto le particelle subatomiche, ne ha scoperto altre ancora, comprendendo che queste ultime sono sempre meno costituite da “materia”, poiché lasciano il posto a costituenti Informatico Energetici, i quali oltrepassano la componente materiale, per arrivare a considerare solamente Il Campo Informazionale-Tachionico e quindi l’Energia Fondamentale Eterica ed Informata che si rivela solo per mezzo dei suoi stati contrapposti (E+ ed E-) che di fatto manifestano il TUTTO nell’InFinito attraverso la loro riUnione, modificando la geometria dello spazio/tempo e generando il Campo Psico Elettro Magnetico Informato Universale (CEIU), proveniente dal VuotoQuantoMeccanico, cioè dall’Infinito.
Visionate questo bellissimo video esplicativo
Robert Lanza scopre l’immortalità ? Ecco cosa dice la sua teoria sul Biocentrismo
Il dottor Robert Lanza potrebbe aver scoperto l’immortalità e trovato la risposta affermativa alla domanda “C’è vita oltre la morte ?”.
Nato nel 1956, direttore scientifico presso l’Advanced Cell Technology e professore aggiunto presso la Wake Forest University School of Medicine, per il New York Times Robert Lanza è il terzo miglior scienziato in vita.
Negli ultimi tempi Lanza ha sviluppato una teoria che prova a spiegare come la vita possa andare avanti per sempre tramite la nostra coscienza: il biocentrismo. È tutto sul suo ultimo libro scritto insieme all’astronomo Bob Berman: “Biocentrism: How Life and Consciousness Are the Keys to Understanding the Nature of the Universe” (“Biocentrismo: come Vita e Coscienza sono le Chiavi per Comprendere la Natura dell’Universo”).
Basata sul secondo principio della termodinamica, questa teoria rivoluzionaria rende possibile l’immortalità. Vediamo insieme cosa dice la teoria di Robert Lanza.
La coscienza nel Biocentrismo di Lanza
La teoria di Lanza fa riferimento ad un individuo formato da due elementi: il corpo, che ha le funzioni di un guscio, e la coscienza viva dell’individuo (l’identità di ognuno di noi, il il “chi sono”). La coscienza è una forma di energia che corrisponde a circa 20 watt ed opera all’interno del cervello.
Secondo Lanza, al momento della morte, la coscienza non fa altro che liberarsi dal suo guscio, riciclandosi in un corpo diverso.
Alla base di questa possibilità della coscienza di “riciclarsi” c’è il secondo principio della termodinamica, una delle realtà assolute della scienza.
Secondo questo principio l’energia, non si può né creare, né distruggere, ma solo trasformare.
Se, come abbiamo detto prima, la coscienza è formata da energia, ne consegue che anche in questo caso i 20 watt che la formano non si distruggono, ma si trasformano in altro.
Altra tesi è quella relativa a spazio e tempo. Secondo Robert Lanza infatti, questi due elementi non sono altro che filtri imposti dal cervello alla nostra coscienza. Se diamo questa teoria per vera, ne consegue che non esistono nascita e morte, dal momento che non esistono fattori spaziali e temporali in grado di determinarli.
Il multiverso di Robert Lanza
Se la coscienza non muore, una volta che viene liberata dal guscio esterno (il corpo), dove va a finire?
A rispondere a questa domanda è la teoria del Teoria del Multiverso.
In base a questa teoria, che postula l’esistenza di più universi paralleli esterni al nostro spaziotempo, che la coscienza può abitare contemporaneamente, Lanza ipotizza che la coscienza, una volta “libera”, non faccia altro che passare da un universo all’altro per ricominciare un nuovo ciclo.
Il famoso tunnel che molte persone in punto di morte dicono di aver visto potrebbe dunque non essere altro che quel passaggio da un universo all’altro.
La sua teoria sul Biocentrismo insegna che la vita e la coscienza sono fondamentali per l’universo e praticamente è la coscienza stessa che crea l’universo materiale in cui viviamo e non il contrario. Prendendo la struttura dell’universo, le sue leggi, forze e costanti, queste sembrano essere ottimizzate per la vita, il che implica che l’intelligenza esisteva prima alla materia.
Lanza sostiene inoltre che spazio e tempo non siano oggetti o cose, ma piuttosto strumenti della nostra comprensione: “Portiamo lo spazio e il tempo in giro con noi, come le tartarughe con i propri gusci”. Nel senso che quando il guscio si stacca (spazio e tempo), noi esistiamo ancora. La teoria implica che la morte della coscienza semplicemente non esista. Esiste solo sotto forma di pensiero, perché le persone si identificano con il loro corpo credendo che questo prima o poi morirà e che la coscienza a sua volta scomparirà.
Se il corpo genera coscienza, allora questa muore quando il corpo muore, ma se invece il corpo la riceve nello stesso modo in cui un decoder riceve dei segnali satellitari, allora questo vuol dire non finirà con la morte fisica. In realtà, la coscienza esiste al di fuori dei vincoli di tempo e spazio. È in grado di essere ovunque: nel corpo umano e fuori da esso.
Lanza ritiene inoltre che universi multipli possano esistere simultaneamente. In un universo, il corpo può essere morto mentre in un altro può continuare ad esistere, assorbendo la coscienza che migra in questo universo.
Ciò significa che una persona morta, durante il viaggio attraverso un tunnel non finisce all’inferno o in paradiso, ma in un mondo simile, a lui o a lei, una volta abitato, ma questa volta vivo. E così via, all’infinito. Senza ricorrere a ideologie religiose lo scienziato cerca quindi di spiegare la coscienza quantistica con esperienze precedenti alla morte, proiezione astrale, esperienze fuori del corpo e anche reincarnazione. Secondo la sua teoria, l’energia della coscienza a un certo punto viene riciclata in un corpo diverso e nel frattempo esiste al di fuori del corpo fisico ad un altro livello di realtà e forse, anche, in un altro universo.
By Roberto Lanza
La MORTE è il più clamoroso EQUIVOCO della storia umana.
Dai più eminenti uomini di scienza dell’ultimo secolo scopriamo che l’Universo è tutto Pensiero e che la Realtà esiste solo in ciò che pensiamo.
L’energia è quella manifestazione che fa accadere le cose e gli eventi. Essendo di carattere vibrazionale essa si manifesta in una incommensurabile vastità di forme e di aspetti. Dietro tutte queste apparenze si cela una realtà legata a un campo di frequenze comprese in bande, ciascuna delle quali ha uno sbocco nel panorama delle cose materiali che noi vediamo.
Sofisticate tecnologie dimostrano che l’uomo non muore, quando sembra separarsi dalla sua carica energetica che lo vivifica, perché ciò che si stacca dal soma migra e fluisce verso altre locazioni.
Il nostro apparato sensoriale è limitato e quindi inadeguato a permetterci di percepire la realtà al suo livello più profondo.
Occorre comprendere che l’anima (Spirito) che sta per trapassare non è il corpo, bensì la vita stessa e che la sua natura non è materica ma spirituale e che al contrario del suo corpo psico-fisico non conosce mutamento, né decadimento.
Inconsciamente non possiamo sopportare di morire in quanto sappiamo che non è possibile farlo.
Quando l’Io ben centrato ne ha la suddetta visione, allora siamo fuori dal paradigma spazio-temporale.
Il tutto dipende dalla qualità del nostro livello di coscienza.
Se non modifichiamo il nostro atteggiamento mentale, se non cambiamo lo stato della nostra visione del mondo, non potremo scegliere il mondo successivo, ma ci troveremo a ripetere ciò che siamo qui con le stesse difficoltà e le stesse limitazioni.
Il paradiso infine, non è un luogo, ma è una dimensione della coscienza.
Il tempo non esiste.
Quando il tempo incomincia a scorrere ? L’etimologia della parola ha una derivazione di origine indo-europea che significa “dividere”.
Quando nasce il tempo nasce anche il concetto di morte.
Anche il Big Bang non è mai avvenuto
Si è scoperto di recente un “Campo Informazionale” che permea tutto. È infinito. Non ha inizio e non ha fine. Noi vediamo attraverso i nostri occhi tutte le cose divise, frantumate, separate e invece tutto è Uno. Il viaggio dell’evoluzione è dall’inconscio al conscio.
Quando mi chiedono cosa c’era prima del tempo e della morte rispondo che tutto ciò che esiste è AMORE.
Questa parola non è legata a sentimento, affetto o passione, come lo conosciamo oggi, ma significa A-MORS non morte.
Tutto vive, dall’atomo alla più grande galassia.
Abbiamo verificato che anche le piante e i minerali vivono, su piani diversi. Tutto è costituito da una sola sostanza, con manifestazioni diverse. Questa sostanza è fisicamente e psichicamente pensante.
Ilya Prygogine, che è stato il più grande chimico vivente (premio Nobel nel 1977), nel corso delle sue ricerche chimiche della materia organica, si è accorto che ogni molecola viveva e sapeva perfettamente quello che faceva ogni altra molecola a distanze macroscopiche.
Anche nell’esperimento che fece Pauli (fisico) le particelle separate (fotoni) che si trovavano nello stesso livello energetico o stato quantico, pur lanciate a distanze differenti, rimanevano sempre collegate.
Tutto è interconnesso e non-locale (entanglement).
Le informazioni sono istantanee, perché abbiamo scoperto che le particelle come possono essere ad esempio gli stessi elettroni/processo o evento, non sono masserelle solide ed inerti, ma nuclei del tutto inconsistenti che rivelano di essere “un bit concentrato di informazione”, andando così a costituire un campo informazionale.
L’unica cosa solida allora di cui si può parlare di questa materia, che sembrava fatta di “mattoni atomici”, è invece che assomiglia più ad un PENSIERO.
Le onde e le particelle (“ondicelle”) in realtà sono le solite. Esse si trovano sia qui che ovunque, Ciò perché esse, oltre ad essere se stesse , sono anche lo spazio che intercorre tra loro.
E quindi non hanno neppure alcun bisogno di comunicare tra loro, perché sono la stessa cosa dello “spazio”.
Ed in più esse non hanno nessuna ragione per doversi connettere, perché non sono mai state disconnesse o disgiunte.
In sintesi, sono un ologramma, un “Tutto-parte”, una versione su scala più ridotta del Cosmo, dell’ Intero Corpo organico universale. Una goccia concentrata e indissolubile dell’infinito oceano energetico, detto Coscienza non locale.
Vedi Energia cosa è ?
La Coscienza dunque non sta nel cervello ma nel Campo.
Sia la fisica che la neurofisiologia che la quantistica concordano su questo punto.
Non è il cervello che produce il pensiero, ma è il PENSIERO o COSCIENZA che edifica il cervello.
Max Planck, padre della teoria dei quanti, scioccò il mondo nel 1944 quando affermò che esiste un’unica matrice energetica “intelligente” da cui ha origine tutto, il visibile dall’invisibile.
Con questa implicazione sconcertante il mondo scopriva per la prima volta che Tutto è coscienza.
Abbiamo oggi gli strumenti che possono vedere che intorno a noi esiste un globo luminoso. Un nostro prolungamento (un duplicato immateriale). È stato definito un campo di ultra-luce.
Noi non lo vediamo con gli occhi e anche con gli strumenti possiamo vedere fino ad un certo punto.
Questo campo è milioni di volte più sottile della più sottile materia. Ha una frequenza vibrazionale di 10 alla 26 Hz.
Esso è più sensibile e impressionabile della più sensibile ed impressionabile pellicola fotografica.
Anche la PNEI (psiconeuroendocrinoimmunologia) ha riconosciuto che gli antichi avevano ragione.
Noi siamo un fascio di vibrazioni di cui l’aspetto fisico, la forma fisica è solo il nucleo più denso.
La luce che vedono le persone che hanno esperienze di premorte (NDE), siamo noi stessi, ciò di cui siamo costituiti.
Un fenomeno straordinario, che merita di essere chiamato con il nome di AUTOPSIA (composto da “autos”, stesso e “opsis”, vista), cioè “VISTA DI SE STESSO”.
E l’Autopsicità (quale può essere quella dell’ esperienza totale del Divino) è una situazione che implica la visione istantanea e diretta di una “partitura” in cui figurano tutti gli aspetti del Libro della Vita, cioè di una composizione universale, disposta in più mondi.
Qualcuno ha detto: “Chiarisci il tuo senso e illuminerai il mondo”. Se vuoi sapere come fare, fai come fece il maestro Zen Poshang. Quando gli fu chiesto come si cerca la natura del Buddha (Dio), Egli rispose: “È come cavalcare il Bue, in cerca del Bue”.
By Prof. Vittorio Marchi – vedi: materia=spirito=materia + Energia cosa è ?
Queste ultime considerazioni fanno presagire la comparsa di un nuovo tipo di Uomo=Ego/IO IO SONO per il futuro: l’Uomo Energetico (fatto con corpi di Energia – Bioelettronico – che si aggrega e si disgrega nelle varie vite, che evolverà verso stati di Coscienza superiori e gradi di libertà sempre maggiori, in modo che l’energia dei suoi nuovi corpi Bioelettronici, possa, secondo la volontà del soggetto, materializzarsi ove egli desidera (essere multidimensionale), proprio per lo scopo e verso ciò per cui siamo “nati”, ovvero apparsi nell’Universo, esplorare e vivere l’InFinito e partecipare alla Sua continua Manifestazione d’AmOr.
Tutto Vive ed ama per sempre, uno realizza questi concetti e li vive…..
Buchi neri dell’Universo simili a quelli atomici – vedi PDF studio-ricerca di fisici
Il meccanismo del “passaggio” è ben descritto dall’ “effetto tunnel” degli atomi….vedi QUI la descrizione del meccanismo
Video su: Ecco cosa accade dopo la morte, al TraPasso
NON esistono l’inferno né il paradiso, ma altre dimensioni e/o altri Universi da visitare, quando moriamo=trapassiamo
Per continuare la nostra analisi del problema della “Morte”, l’altra parola da analizzare è la parola “Cadavere”: essa significa (con le tecniche semantiche precedenti) vedere il KA, la forza, l’Energia pensante e personalizzata dall’esoerienza terrestre, ciò che si compatta, si condensa per dividersi, per espellere; infatti il cadavere si mette nella “Bara”, il BA va nel RA, cioè il corpo fisico il “contenitore” (Ba) con parte dell’Energia, va nel Ra, nel processo di evoluzione e di trasformazione della materia….con il ritorno alla polvere.
Visionate questo bel video esplicativo e completo sul tema “Morte”:
Polvere alla polvere – Nov. 2010
Storia della vita breve e intensa di un cadavere. Di Arpad A. Vass – Le Scienze
Dopo la morte, il corpo umano si decompone attraverso quattro stadi definiti nel tempo. L’ultimo stadio, quello di scheletro, può essere raggiunto in tempi che vanno da due settimane a due anni, in funzione di temperatura, umidità e altre condizioni dell’ambiente in cui si trova il corpo. Un corpo morto produce una sorprendente varietà di composti chimici, dal benzene al freon, che possono essere utili agli scienziati forensi per scoprire sepolture clandestine.
Il grande Victor Ugo diceva: “la tomba per l’uomo e’ il guardaroba dove di volta in volta Dio viene a cambiarsi d’abito”
La parola BARA sta ad indicare anche una azione, come un lato del grande respiro: “espirare”, ma sta ad indicare anche la DINAMICITA’ della trasformazione, della MetaMorfosi per il suo contenuto che deve essere trasformato, riciclato nella Mater-Ia; dello Spazio/tempo, ecco perché è indispensabile ed Eticamente importante, avere corpi da lasciare nella bara, il meno inquinati dalla malattia, per sostanze tossiche tipo: farmaci, vaccini, metalli pesanti ecc., per ridare alla Natura sostanza/materia /informazione, terreno della Terra che riformerà altre forme viventi, la meno inquinata possibile.
Per cui nella nostra vita, i comportamenti dovranno essere indirizzati a cercare di mantenere organismi il meno inquinati, per aiutare la Natura a fornire meno informazioni distruttive (malattie) ai futuri corpi viventi, che potenzialmente potrebbero esserci utili per le nostre future reincarnazioni.
Continua QUI: https://mednat.news/filosofia/morte_cosasei.htm
Continua anche in: Morte cosa sei 2 + Esperienze di NDE=preMorte + Dopo la Morte – Fantasmi
http://www.ilnavigatorecurioso.it/2014/10/09/universita-di-southampton-ecco-la-prova-che-la-vita-continua-dopo-la-morte/
http://www.ilnavigatorecurioso.it/2015/06/03/lesperienza-di-premorte-di-un-neurochirurgo-sono-stato-in-paradiso/
http://www.complottisti.info/la-morte-non-esiste-e-il-piu-clamoroso-equivoco-della-storia-umana/