Le Energie Sottili
L’uomo parlante sente con gli occhi vede con le orecchie: “Ascoltare è una cosa magnetica e speciale, una forza creativa. Gli amici che ci ascoltano sono quelli cui ci avviciniamo. Essere ascoltati ci crea, ci fa aprire ed espandere.”
(By Karl Menninge)
L’uomo è l’essere eletto e superiore, l’unico a poter comunicare attraverso il linguaggio. Successivamente fu l’uomo superiore alla donna, ed è stato il pensiero preponderante, sull’onda lunga dell’influenza clericale pervasa di retorica umanistica. Fu un grande imbroglio, tanto dannoso per l’umanità che la stessa ne risentirà ancora per tempo.
L’uomo moderno, imbottito di tecnologia avanzata, soffre nell’acquisizione di una consapevolezza che gli possa permettere di interiorizzare il suo ambiente circostante, in una fluida dinamicità inclinata al rispetto del suo equilibrio. Uno degli esempi piuù evidenti, al di là delle rivoluzioni tecnologiche e scientifiche, è il mezzo della “comunicazione” umana, che non è semplicisticamente il linguaggio né i media, ma la comprensione ed il rispetto delle esigenze altrui.
Il Linguaggio quale mezzo di comunicazione ?
Il linguaggio, che l’uomo possiede a differenza degli altri primati, primordialmente si sviluppò grazie ad una predisposizione anatomica delle strutture annesse, ma andò proprio così ?
L’essere umano primitivo non aveva il linguaggio, se non in una serie di rudimentali rumori fonetici, codificati da madre natura, che offrivano la possibilità di una rudimentale trasmissione di pensiero, sufficiente alla cosa piu’ importante, la sopravvivenza della specie.
Un brillante esempio di comunicazione rudimentale dell’uomo si ha con i nostri neonati. Il loro pianto, gli ulteriori rumori fonetici, sono espressione della comunicazione rudimentale, che il neonato riserva al suo nuovo mondo. La Biotipologia Umana, una disciplina medica Olistica nata con Ippocrate, valuta il “temperamento” del nuovo arrivato, da particolari sfumature dei rumori fonetici e da caratteristiche del pianto.
Quindi il medico esperto, attraverso l’osservazione della gestualità del neonato, lo studio del pianto e dei rumori fonetici, può delineare con grande precisione l’aspetto del “temperamento” del neonato, la traccia genetica caratteriale che non abbandonerà l’individuo per tutto il resto della esistenza.
Sono ancora gli animali a conservare quella forma di comunicazione primordiale composta da “energie sottili”, una comunicazione profonda nella quale esprimono anche il loro temperamento, figlio del corredo genetico caratteriale, codificabile dai comportamenti che assumono soprattutto quando neonati. Alcuni studiosi hanno tentato di ridurre la comunicazione animale in un possibile “linguaggio” dei gatti, arrivando a ipotizzare una struttura lessicale costruita sulle varianti rumorose degli striduli felini. Anche i cani (e chi non più di loro) hanno il loro linguaggio di energie sottili, oltre ai timbri fonetici che variano di tonalità, intensità e ampiezza.
Gli animali, attraverso le energie sottili, comunicano avvertendosi, comprendendosi, trasmettendosi, anche nel raggio di distanze di decine di chilometri. Ne sono anche un esempio le Api.
L’umano linguaggio attuale è dovuto ad una lenta evoluzione e ad un perfezionamento delle aree anatomiche predisposte, nonché ad un adattamento delle aree cerebrali che la sostengono.
Ma perche’ l’uomo ha avuto tale possibilità ?
Tale situazione non sarebbe stata, viceversa, l’assenza di una più ampia, articolata, profonda capacita’ comunicativa, presente negli animali ?
La necessita’ per la comprensione tra due umani o la trasmissione di “elementi” comunicativi estranei al perfezionato linguaggio, ovvero la trasmissione di elementi vissuti allo stato subliminale, “energeticamente sottili”, presenti nelle specie viventi, di cui gli animali ne sono largo esempio ?
Parlando delle specie viventi, si intendono sia la flora che la fauna, il mondo vegetale e quello animale, considerando non per ultimo il mondo minerale, che necessita di un capitolo proprio, ma anch’esso con un “linguaggio subliminale” evidenziato attraverso le “energie” che esprimono nei propri contenuti, i quali entrano in rapporto relazionale con gli animali e con l’uomo.
Il linguaggio umano fu acquisito lentamente nei millenni, giostrato da una necessita’ dovuta alla incapacità di perfezionare altre forme di comunicazione. Per cui non deve sbalordirci che oggi gli umani continuano a non comprendersi. Questo perché il linguaggio non fu l’elemento dello sviluppo comunicativo che sorreggeva la comunicazione profonda, ma fu un rudimentale primitivo mezzo che forniva la logistica per le necessita’ primarie tra le esigenze umane, così come accade ancora oggi, non illuminate dalla comprensione profonda degli altri e del mondo circostante. Elementi riduttivi, “informativi”, che, non potendo evolversi si sono arginati alla rudimentalita’ del mero linguaggio, privi di quei contenuti che io qui chiamo “energie sottili”.
Il risultato finale fu quello dell’egoismo e del non rispetto degli equilibri naturali e della natura, proprio perche’ non avvertiti quali parti del proprio essere.
La comunicazione tra gli esseri, e quella con se stessi (pensiero), espressa nel linguaggio, comportava rimaneggiamenti che nel tempo potevano anche stravolgere il simbolismo che la parola suscitava sulla emozione (energia sottile). Ad esempio, la parola “libertà” oggi, in occidente, fa assumere un certo tipo di atteggiamento mentale, differente da come avveniva uno, due o più secoli or sono. Il pensiero emotivo che muoveva le parole “morte”, “vita”, “destino”, nel tempo hanno variato significato, valore, simbolismo, essenza.
Il pensiero genetico
La natura biologica dell’uomo, il suo pensiero, la sua azione, l’adattamento al mondo circostante, continuano ad essere un dinamico evolversi.
Se esistono coloro i quali la storia la fanno, e gli altri che la subiscono, può anche essere intuibile l’esatto contrario, cioè che è proprio il pensiero collettivo a muovere la storia in una certa direzione, e condizionare coloro i quali credono di farla. Se è vero che la politica condiziona la vita dei cittadini, il “pensiero collettivo” ne è motore trainante. Il pensiero di un popolo e’ il risultato di scambi subliminali, energie che sono veicolate in profondita’ con chi sta intorno e che, piu’ che un’influenza esterna, subiscono un’influenza genetica. In altre parole, un popolo ha il senso del significato di “liberta'” non come lo spiegano i politici di turno e/o i media, ma dalle influenze genetiche dei precedessori e dalla quantita’ di scambi energetici tra i soggetti di un ambito territoriale.
Cosi’ il significato di comunità assume realtà palpabile e spiega perché esistono ambiti sociali super-degradati come quello di Napoli, e altre realtà migliori, a prescindere dalla politica e dai media. Ma Napoli, l’Italia può risorgere, se solo le comunità dei singoli cittadini sapessero comunicare piu’ primordialmente: geneticamente ne siamo capaci, lo spiega la nostra storia.
Studiosi del comportamento umano, tuttavia asseriscono che il pensiero comune e’ equiparabile ad un sistema di “sottili interrelazioni energetiche” che risultano, almeno attualmente, inquantificabili da un punto di vista scientifico. In altri termini, ed in parole piu’ povere, sembra che il nostro cervello sia capace di lavorare con sistemi ancora non molto conosciuti -meccanismi di “trasmissione” di “energie sottili”- con i suoi simili, che tali rimangono allo stato subliminale e sono primitivamente nati con noi. Essi generano comportamenti generali di “massa”, che diventano superficiali e avvertiti come consapevolezza in una piu’ larga scala di popolazione.
Questo giustifica come l’Italia abbia avuto una suprema difficolta’ nel far nascere un pensiero comune, se non quell’ultimo impresso secolarmente dal Vaticano.
Giustifica anche l’assenza di sentimento patriottico, se non nel momento dei mondiali di calcio. Quindi il nazionalismo di un popolo, non è meramente un fatto politico (questo può migliorarlo o peggiorarlo), ma dipende dalle caratteristiche intrinseche di un popolo.
Così il nazionalismo non è il disegno di speculazioni, di logiche di enfatizzazioni mediatiche di tipo politico, ma la capacità di un popolo di entrare in relazione con il proprio simile.
Studiosi sono alla ricerca di tali “energie sottili”, e possiamo immaginare quale pericolosa manipolazione potrebbe capitare se qualche scienziato trovasse la chiave di lettura di tali fenomeni. Addirittura, potrebbe essere una fortuna se la scienza avvilita da una logica “riduzionista” dovrà faticare non poco tempo prima di acquisire scientificamente la comprensione di fenomeni che, invece, gli animali conservano da millenni.
L’unica cosa buona che si può addebitare alla scienza, è di intuire e riconoscere che del “cervello” si sa solo il 5% e il 95% rimane sfortunatamente (fortunatamente ?) sconosciuto.
Le “energie sottili” non sono cresciute con la tecnologia, sono nate con l’uomo perché fanno parte del suo essere, pertanto non hanno mai avuto ne’ territorialità né tempo.
Un esempio di energia sottile è la liquificazione del sangue di San Gennaro, impressa dalle energie di massa. Altro esempio è l’intuizione del futuro, la capacita’ di “visualizzare” quello che ancora non c’è. Pensiamo allo scrittore francese Giulio Verne che, nei suoi racconti, scriveva con estrema e sorprendente precisione tutto quello che poi, in effetti, avvenne.
Questa disciplina, inquadrata nella riduzionistica concettualità del “futurologo”, invece, non è altro che una percezione delle “energie sottili”.
Ormai siamo abbastanza avanti per conoscere il nostro immediato futuro, cioè quello che accadrò per l’umanità nei prossimi 40-50 anni. Di questo ne disserteremo la prossima volta.
Conclusioni
Le energie sottili non sono estranee alla ricerca scientifica, soprattutto quella per scopi bellici .
Per vincere una guerra non servirebbero piu’ armi di distruzione, sarebbe mezzo più efficace e veloce qualcosa che trasmettesse saldamente una emozione contraria, ad esempio che il dittatore di turno vuole il male dei cittadini. E tutti, sulla medesima frequenza d’onda, riconoscerebbero il dittatore come il proprio principale nemico.
Studi scientifici effettuati sugli animali, hanno riscontrato la grande capacita’ di questi ultimi a trasmettersi ogni tipo di informazione attraverso il pensiero, anche a grandi distanze.
Sono molti gli studiosi che attualmente si cimentano in tecniche di comunicazione non-verbale, ma chiaramente tali tecniche non sviluppano la sopita capacità dell’essere umano.
Interessante è che le energie sottili rimangono impresse geneticamente, di generazione in generazione. Probabilmente è questa la spiegazione dei comportamenti sociali tipici di un popolo, arginate dalle limitazioni dei confini.
By dott. Giuseppe Parisi – 15 Gennaio 2008
Bibliografia
– Abbagnano N., Storia della filosofia, vol. VI, TEA, 1995.
– Robert A. Hinde. Biological bases of human social behaviour. Edizione Mc Graw Hill, Londra, 1984.
– Corrado Bornoroni. Biotipologia– La scienza dell’individualita’ Umana. Casa Editrice Ambrosiana – 1999
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L’intero universo è pervaso da un’ Energia, una Forza che gli orientali e i popoli antichi conoscono da sempre (Yin e Yang) ed alla cui conoscenza stanno dando un significativo contributo le “Nuove Scienze”.
E’ il segreto che le religioni e le sette misteriche hanno gelosamente custodito nei millenni, complici di una strategia che ha come obiettivo quello di espropriare gli esseri umani della Vera Conoscenza, deprivarli delle loro infinite potenzialità, costruire sistemi di vita basati sulla paura e sul controllo piuttosto che sull’Amore.
Con la psicologia dinamica si vanno delineando sempre più i rapporti tra Ego/IO, pensiero, mente, energia e materia, indicando le relazioni e gli effetti sulle energie biologiche organizzatrici della materia vivente.
Queste energie sottili sono quelle indagate dalla antica saggezza ed oggi dai pionieri della meccanica o fisica quantistica, diretta alla ricerca dell’infinitamente piccolo e dalle cure integrali-olistiche, secondo cui alla base di tutti i fenomeni fisici vi è un unico campo di energia che interagisce e interconnette le varie parti di esso.
Questa energia vitale o pranica o ki o takionica alimenta il nostro corpo Psico-fisico.
Dai testi antichi emerge la capacità sottilissima dei rishi di percepire con grande nettezza fenomeni naturali, loro connessioni e meccanismi normalmente invisibili e comunque difficili da cogliere anche per la scienza occidentale, giunta a conclusioni analoghe assai tardivamente.
Lo Yogi ha da sempre affermato di poter governare le funzioni del proprio cuore (modificando “a volontà” il ritmo di un muscolo involontario) attraverso la padronanza dello stesso potere del fulmine (tadit). Aveva così individuato la non evidente analogia tra un evento naturale la cui portata può essere, per un essere umano, catastrofica e l’energia vitale che consente il funzionamento del nostro organismo.
Secondo la moderna scienza il prana può essere definito come “somma delle energie universali” e, in maniera meno ampia, come condizione “elettrizzata” di alcune particelle. Come già accennato nel paragrafo dedicato al sistema respiratorio, è questa la condizione degli ioni negativi, ossia degli atomi che abbiano nelle proprie orbite un elettrone in più rispetto al proprio numero atomico di base. E’ questa una posizione, per l’elettrone eccedente, di grande instabilità che lo predispone, date certe condizioni, ad essere “ceduto” rapidamente.
Nell’organismo umano esiste un vero e proprio metabolismo dell’elettricità: abbiamo visto, nel breve paragrafo dedicato all’omeostasi, che il nostro ph sanguigno è lievemente basico e che la sua momentanea acidificazione può essere corretta rapidamente in presenza di ioni-idrogeno. Abbiamo anche osservato come tutti i minerali che fanno parte della composizione del plasma sanguigno siano presenti in forma ionizzata, unica condizione che permette loro di essere biologicamente attivi.
Siamo delle entità ionizzate o meglio, siamo esseri pranici ma questa non è certo una caratteristica esclusiva dell’essere umano: il nostro intero pianeta è un conduttore la cui superficie è caricata negativamente mentre l’alta atmosfera è di segno positivo.
Il nostro ambiente atmosferico risulta così essere un campo elettrostatico diretto verso l’alto con ampie differenze di potenziale per metro di altezza (nella medicina cinese ciò equivarrebbe a dire che lo Yang, più attivo e leggero, sta in alto, è l’energia del Cielo; mentre lo Yin, più denso, sta più in basso, è l’energia della Terra e di ciò che ha preso forma.).
In tale clima elettrico va poi considerata l’esistenza di due tipi di ione: il primo tipo è rappresentato da piccoli ioni negativi, rapidi, mobilissimi, elettricamente assai attivi. Sono costituiti da un unico atomo di ossigeno o di azoto portatore di un elettrone in più, il che dona loro la caratteristica di vortici di energia pura. Sono loro a conferire vitalità all’organismo e possono essere considerati, con buona approssimazione, il prana atmosferico.
Vi sono poi grossi “ioni lenti” dal nucleo polimolecolare. E’ il secondo tipo di ione che non ha un effetto vitalizzante poiché unisce al potere di assorbire elettroni quello di “rallentarli”. Tali “ioni lenti” hanno la capacità di “calamitare” anche i piccoli ioni, imprigionandoli e diminuendo in questo modo la conduttività della terra. La formazione di ioni lenti è facilitata dalla presenza di polveri, fumo, nebbia.
Di fatto l’aria, tra città, mare e montagna rimane chimicamente sempre la stessa (una miscela gassosa al 21% composta da ossigeno, al 78% di azoto con una minima presenza di argo ed altri gas). Ciò che cambia è il tipo di ionizzazione. Polveri, fumi, umidità, nebbia, sono elettricamente altrettanto nocive quanto chimicamente i gas di scarico. E questo vale tanto negli ambienti esterni quanto in quelli interni ove si aggiungono campi magnetici “contrari” dati da elettrodomestici, materiali plastici e strutture in cemento armato (vere gabbie di Faraday ove il campo magnetico umano viene pericolosamente alterato).
Gli atomi hanno di fatto maggiori opportunità di ionizzarsi in aree geografiche come le coste o i brulli altipiani spazzati dal vento. Fisiologicamente però queste aree risultano molto eccitanti per il sistema nervoso e non adatte a tutte le costituzioni. Più moderato e fisiologicamente ideale è l’effetto in aree sempre ben aperte ma più ricche di vegetazione, con presenza di vasti pascoli e non troppo in prossimità di foreste. La possibilità di ionizzazione rimane infatti bassa in vallate profonde o nel sottobosco, ricco di vegetazione lussureggiante e di umidità.
La ionizzazione è un fenomeno che si manifesta in natura costantemente, quando grandi masse atmosferiche vengono attraversate da radiazioni (telluriche, solari, cosmiche) o in seguito al movimento di vaste distese d’acqua (come il moto ondoso delle superfici marine in agitazione, o come, in maniera meno evidente, il processo di evaporazione di ampi bacini).
Scaturisce una gran quantità di ioni vitalizzanti anche dallo scontro di grandi masse d’aria (come le torreggianti nuvole temporalesche) ove la potenza dell’impatto e l’attrito prodotto fra gli atomi genera scariche di elettricità spettacolari: il grandioso tadit ritorna a conferma delle parole dello Yogi.
Come espressione delle energie universali, ovunque ci sia movimento, onda, vibrazione, frequenza il prana è presente in tutta la sua vitalità. Anche molto aldilà dell’atmosfera terrestre, dove la materia è estremamente rarefatta. Poiché, ovunque, pulsa, invisibile e sottile, l’onda sonora; laddove la musica delle sfere celesti intona incessantemente il suono primordiale, la frequenza originaria della Coscienza.
Tratto da: http://www.accademiadiculturaorientale.org/energiesottili.htm
Le energie sottili sono intorno e dentro di noi, guidano il nostro corpo e la nostra mente. I campi d’energia vitale, sono in stretta correlazione con i chakra e le energie sottili di guarigione.
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