Geobiofisica e Geopatie – By Sergio Stagnaro – Who’s Who in the World dal 1996 al 2007
Riconoscimento: sono grato all’Ing. Sergio Berti, ecogaia@libero.it, esperto in analisi geobiofisica dei luoghi, e al Dr Vincenzo Matera, medico chirurgo, per avermi trasmesso il loro amore per una scienza da me ignorata, la geobiofisica, suggerendomi questa prima ricerca semeiotico-biofisica sui meccanismi patogenetici delle geopatie
Riassunto
Ipotesi Zero. L’attività biologica dell’asse diencefalo-ipotalamo-ipofiso-surrenalico, la secrezione di melatonina e di insulina, la sintesi anticorpale sono indipendenti dalla situazione del soggetto nello spazio, quando valutate dal punto di vista della Semeiotica Biofisica.
Metodo
La valutazione delle singole attività biologiche è stata condotta con la Semeiotica Biofisica, Pratiche Applicazioni, “Appendicite”, Diabete Mellito, “Terreno Oncologico” e nella vasta letteratura (1-93).
I punti di interazione (nodi di Hartmann, ecc.) sono stati rilevati dall’Ing. Sergio Berti secondo la metodica di analisi geobiofisica dei luoghi.
Materiale
20 individui capitati di seguito alla mia osservazione: 12 donne e 8 uomini; età compresa tra 10 e 72 aa.; 2 casi di DM tipo 2; 6 casi di Sindrome di Reaven, classica o variante, di cui due affetti da sindrome da affaticamento cronico; 4 casi di virosi influenzale; 8 sani. Sono stati esclusi 4 individui non responsivi agli stimoli geobiofisici.
Risultati
Quando l’esaminando si trovava nelle zone “neutre”, i parametri biologici presi in considerazione, sono risultati “tutti” nella norma nei sani o alterati in rapporto alla malattia di base. In particolare, la chiusura intensa degli occhi, coperti da una mano, incrementava fisiologicamente la secrezione di melatonina e, quindi, la sintesi anticorpale, in rapporto con l’eventuale presenza del Terreno Oncologico.
Al contrario, quando la posizione dell’esaminando era sopra un nodo di Hartmann (o altri punti di interazione), la sintesi anticorpale era ridotta, l’attività dell’ACTH-RH, dell’ACTH e del surrene appariva incrementata, in modo statisticamente significativo, in rapporto con l’intensità del flusso energetico locale.
Inoltre, nella stessa condizione, la screzione insulina risultava aumentata ed era osservabile un peggioramento della sensibilità dei recettori insulinici. Infine, la stimolazione della secrezione di melatonina ad occhi chiusi, non era statisticamente incrementata: la sintesi anticorpale non aumentava.
Conclusioni
I dati raccolti hanno permesso di falsificare l’ipotesi zero. Se i dati preliminari raccolti in una piccola casistica saranno successivamente corroborati da ulteriori indagini, con l’aiuto della Semeiotica Biofisica è possibile valutare in modo “quantitativo” gli effetti negativi dell’ambiente – nodi di Hartmann, per esempio – sulle funzioni biologiche dell’uomo. Inoltre, con questa originale semeiotica fisica sarà possibile localizzare le aree ad influenza negativa sul soggetto e personalizzare la terapia.
Introduzione
Il medico non cura malattie, ma individui malati. La “classe” degli individui non è un individuo.
Con l’aiuto della Semeiotica Biofisica
– vedi HONCode 233736, http://digilander.libero.it/semeioticabiofisica e Bibliografia – gli individui possono essere attentamente valutati dal punto di vista biologico-molecolare, funzionale, e raggruppati, nella maggior parte dei casi temporaneamete, in tre distinte zone: Zona Bianca o della salute, Zona Nera o della patologia e, infine, Zona Grigia, la più vasta in assoluto, dove la salute non cè più e la malattia non è ancora presente.
vedi anche: http://digilander.libero.it/microangiologia
Dal punto di vista, invece, del laboratorio e delle semeiotiche per immagini, oggi dominanti il campo della semeiotica in Medicina, la Zona Bianca contiene, o dovrebbe contenere, individui sani con esami “normali”, mentre la Zona Nera raggruppa, o dovrebbe raggruppare, individui malati, i cui esami offrono dati patologici.
A proposito, infine, della Zona Grigia, locus della prevenzione primaria delle più gravi patologie umane, inclusi i tumori, completamente ignorata dalla Medicina fino a due decenni or sono ed oggi conosciuta solo in modo certamente insoddisfacente ed approssimativo (V. i siti citati), essa contiene individui “sicuramente” malati sul piano biologico-molecolare, ma con esami ematochimici, radiologici e altamente specialistici (TAC, RNM, SPECT, ecc.) ancora del tutto “normali”, per cui la loro patologia è facilmente interpretata e diagnosticata come “neurosi”, “ansia-depressione”, “malattia psico-somatica”, “sindrome da affaticamento cronico”, eccetera.
Il presente lavoro suggerisce che gli individui della Zona Grigia rappresentano un gruppo di soggetti meritevoli della massima attenzione da parte del medico curante, a causa delle alterate situazioni funzionali di differenti sistemi biologici (pancreas endocrino, sinovium, sistema psico-neuro-endocrino-immunitario, ecc.), indotte da fattori di rischio “congeniti” (mit-DNA in primis: V. “Costituzioni Semeiotico-Biofisiche”, nei siti citati), ed “ambientali”, incluse le modificazioni geobiofisiche in cui vive il soggetto e che sono oggi quasi completamente ignorate dal medico.
Metodo
Il metodo applicato nella ricerca – la Semeiotica Biofisica (1-93) – è ampiamente illustrato anche nel sito citato. In particolare, nella valutazione della sintesi anticorpale è stata esaminata l’intensità dell’attività del BALT superiore, valutata come intensità e durata delle sue fluttuazioni caotico-deterministiche (63). La secrezione insulinica è stata valutata sia direttamente con la percussione ascoltata del pancreas (19, 50, 55, 69) e la microcircolazione delle isole di Langherans (30, 39, 40, 85, 91), che indirettamente mediante la prova di Ferrero-Marigo (64).
La quantificazione della secrezione di ACTH-RH, ACTH e dell’attività surrenalica è stata effettuata con il metodo illustrato in precedenti lavori (77, 81).
Infine, i punti di interazione (nodi di Hartmann, ecc.) sono stati rilevati dall’Ing. Sergio Berti secondo la metodica di analisi geobiofisica dei luoghi.
Casistica
La casistica comprende 20 individui presentatisi di seguito alla consultazione medica per vari motivi: 12 donne e 8 uomini, età compresa tra 10 e 72 aa.. In 2 casi era presente da tempo DM tipo 2; 6 casi di Sindrome di Reaven, classica o “variante”, da me descritta (14, 55, 89), di cui due affetti da sindrome da affaticamento cronico da venti e, rispettivamente, trent’anni; 4 casi di virosi influenzale; 8 “sani”. Non sono stati inclusi nella casistica 4 individui non-responsivi agli stimoli geobiologici.
L’indagine è stata condotta prima, di base, in una area “neutra” dal punto di vista geobiofisico e, quindi, ripetuta subito dopo, con il soggetto situato sopra un nodo di Hartmann, in ambiente il più possibile privo di rumori e normale illuminazione.
Risultati
I valori di base dell’attività dell’asse diencefalo-ipotalamo-ipofiso-surrenalico, della secrezione insulinica (esclusi i due diabetici, i cui valori glicemici, peraltro, erano solo lievemente sopra la norma), della sintesi anticorpale e della secrezione di melatonina (in rapporto, ovviamente, alla presenza e gravità del terreno oncologico) erano normali in 18 casi, quando ricercati con il soggetto da esaminare posto in una zona “neutra”, cioè in assenza di nodo di Hartmann.
La secrezione insulinica offriva dati di estremo interesse, degni della massima considerazone, meritevole di approfondimento in una ricerca successiva: sia nei soggetti sani che negli individui con sindrome di Reaven, classica e “variante”, da me descritta (14, 55, 89), il flusso elettromagnetico causava un netto incremento della secrezione insulinica (il tempo di latenza del riflesso pancreatico-gastrico aspecifico saliva da 12 sec. a ³ 14 sec.) (19, 48, 55, 86) e la sensibilità dei recettori insulinici nel muscolo striato, fegato e tessuto adiposo risultava variamente ridotta (64), quando l’esaminando era posizionato sopra un nodo geopatico. A causa del peggioramento della sensibilità recettoriale, la secrezione insulinica appariva aumentata anche nei due diabetici tipo 2, i cui livelli glicemici a digiuno erano solo lievemente sopra i valori normali durante trattamento farmacologico orale e la dieta, etimologicamente intesa: le oscillazioni caotico-deterministiche dei microvasi pancreatici mostravano una Fase AL + PL ³ 8 sec.
Quando l’esaminando si trovava sopra il nodo geopatico, la produzione anticorpale diminuiva significativamente (durata della Fase AL + PL delle fluttuazioni microvasali del BALT superiore: 5 sec. versus 6 sec. di base); la secrezione catecolaminergica surrenalica era aumentata (nei microvasi del surrene, la Fase AL + PL delle fluttuazioni microvasali dai valori fisiologici di 6 sec. saliva a 7 sec.); la secrezione melatoninica, mentre il soggetto manteneva chiusi gli occhi, non subiva alcuna variazione nei confronti dei valori di base o peggiorava: durata della decongestione splancnica < 30 sec. (NN = 30 sec.) ed erano immutate le oscillazioni dei microvasi epifisari (65).
Degna di segnalazione è la completa scomparsa della sindrome da affaticamento cronico nei due pazienti colpiti, a seguito della mutata posizione nello stesso letto, resa possibile dal fatto che le relative mogli sono insensibili ai nodi geopatici.
Appare interessante il fatto che le riferite modificazioni a carico dei vari sistemi biologici esaminati, causate dalle diverse energie telluriche, sono collegate alla posizione del solo “capo”, e non dell’intero corpo, sopra un nodo geopatico. In altre parole, le differenti forze, radianti e/o elettromagnatiche, agiscono direttamente sui centri neuronali cerebrali e solo indirettamente su altri tessuti.
Nella ricerca, infine, ho iniziato a raccogliere interessanti dati relativi alla favorevole influenza dell’asse elettromagnetico terrestre sulla funzione dei sistemi biologici. L’argomento sarà oggetto di un prossimo articolo.
Discussione
I campi elettromagnetici e le radiazioni provenienti dal sottosuolo influenzano il modo di essere e di funzionare dei nostri sistemi biologici. L’esposizione prolungata dell’organismo a questi agenti inquinanti può essere causa, o con-causa, di danni anche molto gravi alla salute. Nel primo caso si è autorizzati a parlare di “geopatie”
La “Geobiologia” è la scienza che studia le interazioni a livello psicofisico tra gli organismi viventi, vegetali, animali, ma soprattutto l’uomo, e il sito fisico dove essi vivono e soggiornano a lungo. I campi elettromagnetici possono provenire dall’impianto elettrico delle abitazioni, dalle linee ad alta tensione (bassa frequenza) o dalle antenne ripetitrici di stazioni radio, TV e telefoni cellulari (alta frequenza). Questi effetti si verificano in misura maggiore quanto più siamo vicini alla fonte di disturbo.
Le geopatie sono provocate anche dalla presenza di faglie geologiche, scorrimenti di acque sotterranee, reti telluriche (per es., di Hartmann e di Curry) e da particolari caratteristiche geologiche del terreno dove sono situate le nostre abitazioni. La scienza che si interessa di questi problemi è la Geobiofisica
La rete di Hartmann, dal nome del suo scopritore, è così chiamata perché è composta da un reticolo invisibile di linee energetiche che avvolgono tutta la terra da nord a sud e da est a ovest come i meridiani e i paralleli. Le maglie del reticolo sono abbastanza strette, cioè misurano mt. 2 (N-S) x 2,5 (E-O). All’incrocio di queste linee energetiche si trova il cosiddetto “nodo geopatico” o di Hartmann ed è un punto molto nocivo per gli organismi viventi.
Proprio perché il reticolo è molto fitto c’è la possibilità di trovare nelle nostre case i nodi geopatici che sono colonne di energie fortemente negative per la nostra salute del diametro stimato di circa 20 centimetri (rilevabili, per esempio, con strumenti radiestesici come il biotensor o le antenne a elle), che dal terreno salgono in verticale quasi perfetta sino ai piani più alti delle abitazioni.
In modo semplice, la localizzazione dei nodi di Hartmann da parte, però, di individui ben preparati ed esercitati, è possibile mediante la valutazione della forza necessaria ad aprire un “anello” formato premendo il polpastrello dell’indice contro quello del pollice (Ring-test). Il metodo, tuttavia, facilmente influenzabile, non è così preciso come quello ustao nella presente ricerca.
Pertanto, se troviamo in un palazzo a più piani un nodo geopatico nel centro dell’ingresso di un appartamento al piano terreno e se gli appartamenti costruiti sopra sono simmetrici, troveremo la stessa perturbazione nel medesimo posto in ogni ingresso di tutti gli appartamenti del palazzo. C’è anche da dire che non tutti i nodi geopatici hanno la stessa intensità e, quindi, pericolosità nei nostri confronti. I nodi di Hartmann, tuttavia, sono comunque una fonte di disturbo per il nostro organismo, compresi quelli più deboli, in considerazione anche della responsività individuale.
Inoltre, gli scorrimenti sotterranei di acque, o faglie geologiche, (se sono posizionati sotto le nostre abitazioni) sono per noi particolarmente deleteri specialmente se le negatività si sommano (nodi geopatici + scorrimenti sotterranei nello stesso punto della casa). Essi provocano seri disturbi ai nostri sistemi biologici.
Nel sonno siamo particolarmente sensibili a queste aggressioni provenienti dal sottosuolo. Questo avviene perché mentre dormiamo l’organismo si riposa, la temperatura corporea diminuisce, la tensione elettrica del nostro corpo si riduce, i muscoli si rilassano, l’attività psichica diventa minima e così le difese organismiche si abbassano. D’altra parte, nel sonno il soggetto rimane esposto per molte ore all’influenza negativa di questi fattori di rischio ambiente-dipendenti, da cui generalmente siamo parzialmente protetti durante il giorno dai nostri normali spostamenti.
Sintomi possibili in caso di esposizione all’azione delle radiazioni sono: sonno agitato e irrequieto, stanchezza anche dopo un sonno prolungato (stanchezza cronica), nervosismi ed irrequietudine, difficoltà alla concentrazione, contrazioni muscolari, lombalgia cronica, depressione, “sindrome da affaticamento cronico”, come in due individui della casistica riferita: è stato sufficiente il cambiamento della posizione in letto (favorito dalla insensibilità delle mogli alle influenze geobiofisiche negative) perché, a partire dal giorno seguente, la sindrome scomparisse senza più ripresentarsi.
Sulla base dei dati della ricerca, sopra riferiti, appare interessante il fatto che i fattori geobiofisici di rischio, ambiente-dipendente e differenti per gravità, svolgono molto spesso un’azione negativa, senza provocare sintomi nelle fasi iniziali, la cui durata può essere di anni o decenni. Si tratta della Zona Grigia, locus della prevenzione primaria delle più comuni e gravi patologie umane, oggi valutabile in modo “quantitativo” con la Semeiotica Biofisica.
Sulla base dei dati, omogenei anche se limitati, raccolti con l’originale metodo diagnostico si è autorizzati fin d’ora ad affermare che le negative influenze elettro-magnetiche e radioattive ambiente-dipendenti, esercitate sul complesso sistema psico-neuro-endocrino-immunitario, gettano una nuova luce sui meccanismi fisiopatologici alla base delle geopatie: iperinsulinemia-insulinoresistenza, aumento delle catecolamine, in parte insulino-dipendenti, attivazione del sistema Renina-Angiotensina-Aldosterone (65, 77), turbe del metabolismo glicidico e lipidico, aumento dei radicali liberi, anomala attivazione microcircolatoria nei sistemi biologici geneticamente a rischio, ecc. (65-93).
Un approfondimento su vasta scala dei dati forniti da questa indagine è certamente necessario, così come l’indagine sull’azione “indiretta” su altri sistemi biologici. Infatti, i dati riferiti ci indirizzano verso un campo di ricerche originali, che possono permetterci di comprendere finalmente la patogenesi di disturbi al momento non rivelati dal laboratorio e dal dipartimento delle immagini, come i casi di sindrome da affaticamento cronico, oggi vagamente diagnosticati: dopo ben 20 e 30 anni, è stato sufficiente consigliare ai due pazienti della casistica, affetti da questa sindrome, di cambiare la loro posizione nel letto per eliminare disturbi non riconosciuti dagli esami ematologici routinari, tutti nella norma e ripetutamente eseguiti, e che non avevano risposto alle numerose terapie suggerite nel corso di decenni.
Conclusioni
Se i dati preliminari, limitati ma univoci, raccolti nella casistica sopra riferita, saranno corroborati nel corso di ulteriori indagini, la Semeiotica Biofisica rappresenta uno strumento clinico che consente di precisare la sede dei nodi geopatici (per esempio, quelli di Hartmann), la loro intensità, permettendo di comprenderne meglio l’azione sulle funzioni biologiche degli individui e valutare in modo “quantitativo” e personalizzato i fattori geobiofisici di rischio, ambiente-dipendenti.
Inoltre, questa originale semeiotica fisica offrirà al medico uno strumento “clinico”, di semplice applicazione ed affidabile nel localizzare e “quantizzare” i nodi geopatici ad influenza negativa sul soggetto. Tra le varie cause della sindrome di affaticamento cronico, a mio parere, bisogna annoverare le geopatie.
Infine, i risultati, parziali ma omogenei, della ricerca sottolineano l’importanza della geobiologia e della geobiofisica nell’individuare questi fattori di rischio ambientali ignorati, che, agendo sui fattori genetici, sempre presenti, cioè le costituzioni semeiotico-biofisiche, contribuiscono a causare le principali patologie umane.
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Sono certo che condividerete il mio interesse per quanto scrivo nell’articolo allegato. Dopo oltre trent’anni di astenia o “sindrome da affaticamento cronico” (attribuita da me al lavoro, alla ricerca, e poi all’età ed infine all’IMA, anche se senza fattori di rischio…) io sono completamente “guarito” dopo aver individuato la causa: Certo, si tratta di una sindrome(!) e, pertanto, le cause sono molte, ma io vorrei che altri potessero ottenere gli stessi miei risultati.
Certamente, nonostante tutto…ho vissuto intensamente la mia vita, come dimostrano le mie ricerche…ed una mia EMOZIONE. Sarebbe per me oltremodo interessante che coloro, che leggono i miei lavori, mi inviassero i loro giudizi e le loro esperienze.
By Sergio Stagnaro (medico)
La vasta documentazione scientifica del Prof. Ernst Hartmann dell’Università di Heidelberg, un pioniere delle ricerche geobiologiche, prova l’esistenza di un complesso campo di forze, d’origine cosmica e tellurica, che avvolge come una rete invisibile e ubiquitaria, l’intera superficie terrestre, attraversando ogni luogo ed abitazione.
Le numerose osservazioni condotte da Hartmann in diverse città hanno dimostrato la stretta relazione tra il luogo in cui l’uomo vive, lavora e riposa e la sua salute psicofisica.
– http://www.ilgiornale.it/news/cronache/bari-condominio-27-casi-tumore-negli-ultimi-anni-1336502.html
– http://www.viacavaclaudio.it/inquinamento-indoor-ed-outdoor-i-segreti-dellelettromagnetismo/