RAGGI GAMMA – Mutazioni genetiche dei cibi con queste irradiazioni
Definizione: I raggi gamma (spesso indicati con la lettera greca gamma, γ) sono una forma energetica di radiazione elettromagnetica prodotta dalla radioattività o da altri processi nucleari o subatomici, come l’annichilazione elettrone-positrone.
I raggi gamma sono più penetranti sia della radiazione alpha sia della radiazione beta, ma sono meno ionizzanti. I raggi gamma si distinguono dai raggi X per la loro origine: i gamma sono prodotti da transizioni nucleari o comunque subatomiche, mentre gli X sono prodotti da transizione energetiche dovute ad elettroni in rapido movimento. Poiché è possibile per alcune transizioni elettroniche superare le energie di alcune transizioni nucleari, i raggi X più energetici si sovrappongono con i raggi gamma più deboli.
Uno schermo per raggi γ richiede una massa notevole. Per ridurre del 50% l’intensità di un raggio gamma occorrono 1 cm di piombo, 6 cm di cemento o 9 cm di materiale pressato.
I raggi gamma di un fallout nucleare sarebbero i maggiori responsabili di perdite di vite umane nell’eventualità di una guerra nucleare. Uno schermo appropriato ridurrebbe la perdita di vite di almeno 1000 volte.
Come detto, i raggi gamma sono meno ionizzanti di quelli alfa o beta. Nonostante ciò, occorrono schermi più spessi per la protezione degli esseri umani. I raggi gamma producono effetti simili a quelli dei raggi X come ustioni, cancri e mutazioni genetiche.
Interazioni con la materia
In termini di ionizzazione, la radiazione gamma interagisce con la materia in tre modi principali: l’effetto fotoelettrico, lo scattering Compton e la produzione di coppie elettrone-positrone.
Effetto fotoelettrico: occorre quando un fotone gamma interagisce con un elettrone orbitante attorno ad un atomo e gli trasferisce tutta la sua energia, col risultato di espellere l’elettrone dall’atomo.
L’energia cinetica del “fotoelettrone” risultante è uguale all’energia del fotone gamma incidente meno l’energia di legame dell’elettrone. Si pensa che l’effetto fotoelettrico sia il meccanismo principale per l’interazione dei fotoni gamma e X al di sotto dei 50 KeV (migliaia di elettronvolt), ma che sia molto meno importante ad energie più alte.
Scattering Compton: un fotone gamma incidente espelle un elettrone da un atomo, in modo simile al caso precedente, ma l’energia addizionale del fotone viene convertita in un nuovo fotone gamma, meno energetico, con una direzione diversa dal fotone originale.
La probabilità dello scattering Compton diminuisce con l’aumentare dell’energia del fotone.
Si pensa che questo sia il meccanismo principale per l’assorbimento dei raggi gamma nell’intervallo di energie “medie”, tra 100 KeV e 10 MeV (milioni di elettronvolt), dove vanno a cascare la maggior parte della radiazione gamma prodotta da un’esplosione nucleare. Il meccanismo è relativamente indipendente dal numero atomico del materiale assorbente.
Produzione di coppie: interagendo con la forza coulombiana del nucleo, l’energia del fotone incidente è convertita nella massa di una coppia elettrone/positrone (un positrone è un elettrone carico positivamente).
L’energia eccedente la massa a riposo delle due particelle (1.02 MeV) appare come energia cinetica della coppia e del nucleo. L’elettrone della coppia, in genere chiamato elettrone secondario, è molto ionizzante. Il positrone avrà vita breve: si ricombina entro 10-8 secondi con un elettrone libero. L’intera massa delle due particelle viene quindi convertita in due fotoni gamma con un’energia di 0.51 MeV ciascuno.
I raggi gamma sono spesso prodotti insieme ad altre forme di radiazione come quella alfa e beta. Quando un nucleo emette una particella α o β, il nucleo risultante si trova a volte in uno stato eccitato. Può passare ad un livello più stabile emettendo un fotone gamma, nello stesso modo in cui un elettrone può passare ad un livello più basso emettendo un fotone ottico.
Raggi gamma, raggi X, luce visibile e radiazione ultravioletta sono tutte forme di radiazione elettromagnetica.
L’unica differenza è la frequenza e quindi l’energia dei fotoni. I raggi gamma sono i più energetici.
Ecco un esempio di generazione di raggi gamma:
Prima un nucleo di cobalto-60 decade in un nichel-60 eccitato attraverso il decadimento beta:
dove νe è il neutrino elettronico, poi il nichel-60 passa al suo stato di energia minima emettendo un raggio gamma:
Commento NdR: i raggi gamma sono stati utilizzati per esempio anche in agricoltura/alimentazione per mutare geneticamente il ns cereale autoctono detto grano “Capelli” in grano chiamato ”Creso” (vedi anche: OGM), questo per aumentare la produzione di chicchi per ogni spiga, ma questa mutazione genetica ha anche alterato aumentando il tenore-quantitativo-tipo di Glutine presente in quelle farine ! e quindi sono aumentati i malati di problemi gastrointestinali, ….viva le mutazioni genetiche….
Da ricordare che il grano Creso e’ alla base di: ogni tipo di pasta, farina, dolci, pizza, ecc……con questa criminale mutazione ed abbiamo perso i nostri cereali autoctoni salubri a favore di quelli NON salubri !
———————————————————————————————————————————–
NO AI “DESERTIFICANTI”, SI ALL’AGROECOLOGIA
Pubblicato oggi con prefazione del Prof. Antonino Giannone sul sito della fondazione che si ispira ad Aldo Moro…
https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2021/06/15/autorita-nazionali-ue-glifosato-non-e-cancerogeno_a63cafa3-39c1-4d69-89e1-8dc60d2ebbf1.html bisogna affermare con decisione che Il disseccante chimico totale in questione è in primis incompatibile con gli obblighi di produzione integrata vigenti in tutta europa dal 2014 e pertanto vietato di fatto già da quella data. In quanto i disseccanti totali devastano la biodiversità funzionale utile agli agro-ecosistemi e possono essere tranquillamente sostituiti dalle lavorazioni meccaniche di taglio dell’erba o interramento pre semina, tecniche alternative prioritarie e obbligatorie, sovvenzionate dalla politica agro-ambientale europea. Anche se il Glifosate si è continuato ad usare, inserendolo incomprensibilmente nei disciplinari di Produzione Integrata, illegittimamente sovvenzionati coi fondi pubblici altresì destinati alle tecniche agro-ecologiche (agroclimatico-ambientali) e all’agricoltura biologica, da quando la produzione integrata è divenuta obbligatoria.
Questa sostanza, un aminoacido artificiale modificato, interferisce su tutti gli esseri viventi andandosi a sostituire nel normale funzionamento delle sintesi proteiche, da cui dipendono tutti gli enzimi e le funzioni biologiche vitali, creando il “caos biologico”, con ripercussioni epigenetiche sul Dna, Rna e disfunzioni ormonali pericolosissime. Oltre a numerosi danni che via via si evidenziano nel tempo…
https://www.cambialaterra.it/2021/06/bayer-effetto-valanga/?utm_source=Newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=NewsletterCLT
Per arginare i danni e risolvere le richieste delle vittime, nei mesi scorsi la Bayer aveva proposto un accordo da 2 miliardi di dollari con risarcimenti ridicoli e offensivi della dignità umana, dai 10 mila ai 200 mila euro, e la possibilità per quattro anni di effettuare screening diagnostici. L’accordo è stato però giudicato inaccettabile dal giudice Chhabria. Le persone esposte, al momento ancora sane, se avessero sviluppato la patologia oncologica avrebbero potuto chiedere risarcimenti solo sui danni “compensativi”, rinunciando a quelli “punitivi” che rappresentano la parte più rilevante.
https://www.flipnews.org/component/k2/2022-odissea-nella-terra-piano-strategico-agricolo-nazionale-corsa-contro-il-tempo.html2022, ODISSEA nella TERRA…
PAC e PIANO STRATEGICO Agricolo Nazionale, CORSA CONTRO il TEMPO ?
E’ necessario finanziare la riconversione all’Agricoltura Biologica ed il passaggio ulteriore all’Agroecologia e non chi usa pesticidi e allevamenti industriali.
Commento di Giuseppe Altieri, Agroecologo – Premio Internazionale Padre Pio alla Carriera:
L’obiettivo del 25% in biologico è semplicemente ridicolo e nel 2022 non si può più sostenere il reddito di chi inquina con pesticidi e allevamenti industriali, mentre si spendono altrettanti soldi “Agroclimatico-ambientali” per cercar di ripararne i danni… e 7 volte tanto in spesa sanitaria per patologie cronico-degenerative derivate e dissesto idrogeologico. Per non parlar della perdita di biodiversità e fertilità (umana e dei terreni, strettamente collegate) e del caos climatico conseguente.
Se qualcuno vuoi continuare a inquinare non può aver diritto al sostegno del reddito, per incompatibilità costituzionale, prevalendo la tutela della salute e dell’ambiente sull’attività economica. Covid 19 docet …o no?
No alle Politiche Agro-ambientali Schizofreniche. L’obiettivo del 25% in biologico è semplicemente ridicolo in Italia dove già il 20% dell’agricoltura è biologica e su almeno il 45% dei territori (montani e alto collinari) l’uso di pesticidi è irrisorio.
Occorre riconvertire tutta l’agricoltura industriale al biologico, integrando il sostegno al reddito con quelli del secondo pilastro PAC (Sviluppo Rurale), che paga misure agro-climatico-ambientali, per l’agricoltura biologica e per il benessere animale, assistenza e innovazione, conservazione della Biodiversità, ecc. Dando priorità ai giovani agricoltori e al recupero agroecologico delle terre abbandonate, se vogliamo ottenere risultati agro-climatico-ambientali apprezzabili e tutelare la salute ambientale e dei consumatori che non vogliono assumere pesticidi, medicinali e ogm, proteggendo il territorio dal dissesto idrogeologico.
In primis, condizionando il pagamento diretto agli agricoltori (sostegno al reddito) alla riconversione biologica delle produzioni. Non è più possibile sostenere l’inquinamento agro-zootecnico finanziando aziende a capo di bestiame o ad ettaro coltivato e poi spendere miliardi di € in pagamenti agroambientali per ridurre, marginalmente e in forma volontaria da parte degli agricoltori, i problemi creati proprio sostenendo allevamenti industriali e uso di pesticidi, in sostanza spendendo male e in modo incostituzionale i soldi delle nostre tasse.
Molto meglio è sostenere il reddito e far guadagnare di più agricoltori e allevatori biologici, finanziandone le tecniche agroecologiche più costose, attraverso i pagamenti dei mancati ricavi e maggiori costi, più un 30% per le azioni collettive di riconversione biologica territoriale, così come previsto dalle norme Europee conquistate nel 1992. Cui si sommano i pagamenti agroclimatico ambientali per impegni aggiuntivi “Agroecologici” a beneficio sociale e per il Benessere animale.
In un mercato che premia il made in Italy Biologico e l’Agroecologia.
E se qualcuno vuoi continuare a inquinare non può aver diritto al sostegno del reddito, per incompatibilità costituzionale, prevalendo la tutela della salute e dell’ambiente sull’attività economica.
Covid 19 docet, …o no?
Ora o mai più… il tempo è scaduto da almeno 30 anni… dall’inizio delle politica agroambientale europea, purtroppo sino ad oggi utilizzata per sostenere lo status quo, attraverso una pseudo-agricoltura integrata, a base di pesticidi chimici (che dovevano rappresentare l’eccezione) e uno pseudo-benessere animale, riservato per lo più alle aziende zootecniche industriali, senza nemmeno gli obblighi alimentari biologici e liberi da ogm, per gli animali. Con produzione di maree di liquami che hanno massacrato la Padania e non solo… emettendo Metano, Ossidi di Azoto, Ammoniaca, Nitrati, CO2, ecc… devastanti per il clima e l’ambiente.
La tradizione Italica e Mediterranea naviga in acque tempestose, ma in ogni caso alla fine dell’Odissea si salverà… …non è meglio far rotta diretta su Itaca?
Prima che gli interessi “stranieri” (e di chi stampa il denaro) abbattano l’ultima Bufala… per fare la Bufala di mozzarella con il latte in polvere cinese… Forse è meglio nutrirle del proprio territorio e non a mangimi ogm, certificando le mozzarelle biologiche.
Per recuperare i sensi perduti della Vita: questo chiedono i cittadini europei.
Link articolo:
https://www.suoloesalute.it/piano-strategico-nazionale-corsa-contro-il-tempo/
Il documento che definisce le linee nazionali per la prossima Pac 2023-2027 deve essere consegnato a Bruxelles entro la fine dell’anno. Angelo Frascarelli, presidente di Ismea, descrive su Terra e Vita le scelte strategiche da compiere per una politica agricola che dovrà tra l’altro portare l’agricoltura biologica italiana al 25% di superficie
Corsa contro il tempo per la definizione del Piano strategico nazionale (Psn). Il ministero delle Politiche agricole è infatti chiamato, in poche settimane, entro il 31 dicembre 2021, a redigere il documento di indirizzo della politica agricola dei prossimi 6 anni. Il neopresidente di Ismea Angelo Frascarelli, in un intervento sul settimanale Terra e Vita descrive la frenesia con cui le istituzioni nazionali, le Regioni, le rappresentanze agricole e agroalimentari e gli agricoltori sono chiamati a questo appuntamento fondamentale per definire le linee nazionali di una politica agricola, lo ricordiamo, che dovrà realizzare anche l’obiettivo del 25% di superficie agricola biologica a livello nazionale.
Nove obiettivi da raggiungere
Il Psn (piano strategico nazionale) dovrà specificare come raggiungere i 9 obiettivi chiave definiti da Bruxelles per la futura Pac, vale a dire:
– garantire un reddito equo agli agricoltori;
– aumentare la competitività;
– riequilibrare la distribuzione del potere nella filiera alimentare;
– agire per contrastare i cambiamenti climatici;
– tutelare l’ambiente;
– salvaguardare il paesaggio e la biodiversità;
– sostenere il ricambio generazionale;
– sviluppare aree rurali dinamiche;
– proteggere la qualità dell’alimentazione e della salute.
– Dotazione e scelte da compiere
La dotazione a disposizione del nostro Paese è di circa 35,5 miliardi di euro dal 2023 al 2027 (7,1 mld di € annui).
Tra le scelte più importanti da compiere vi è quella di definire l’architettura del sostegno nei pagamenti diretti, che dovrà basarsi su: un sostegno di base che potrà assorbire dal 41 al 65% del budget (pari a 3,658 miliardi l’anno), un numero variabile di ecoschemi, tra cui quello per l’agricoltura biologica (che si spartiranno almeno il 25% delle risorse), il pagamento redistributivo con un minimo del 10% e almeno il 3% ai giovani agricoltori.
Decisioni importanti sono anche quelle relative al pagamento accoppiato, con una percentuale di sostegno che può arrivare al 13% (quasi sicura la destinazione di una percentuale rilevante di queste risorse alla zootecnia bovina da latte e da carne). Il Psn dovrà definire anche le Ocm (organizzazioni comuni di mercato), dove sono previsti interventi settoriali sui consueti ortofrutta, vitivinicolo, olio di oliva e apicoltura e forse anche zootecnia.
La decisione più difficile è però quella che riguarda la modalità di corresponsione degli aiuti del primo pilastro di sostegno al reddito: se rimane il sistema dei titoli, allora occorrerà applicare obbligatoriamente la finora rimandata convergenza interna che scontenterà tutti quei settori finora beneficiari della quota maggiore di contributi.
By: Prof. Giuseppe Altieri, Agroecologo – Premio internazionale Padre Pio alla Carriera