1, Introduzione
L’acido alfa lipoico (NdR: conosciuto anche come lipoato, acido tiotico, ALA, acido diidrolipoico, è un composto -antiossidante prodotto dal corpo umano) – che ricopre un ruolo chiave nel metabolismo energetico cellulare della maggior parte degli esseri viventi, a partire dai batteri per arrivare fino all’uomo. Sono inoltre note le sue spiccate proprietà antiossidanti.
Per questa ragione, l’assunzione di acido alfa lipoico sotto forma di integratore alimentare, può essere di grande utilità per attivare queste funzioni di vitale importanza per l’organismo.
2 – Acido alfa lipoico: ruolo e biochimica
L’acido alfa lipoico è una molecola relativamente piccola formata da una catena di otto atomi di carbonio e due di zolfo collocati nella parte terminale. Nella forma ridotta, nota anche con il nome di acido diidrolipoico, gli atomi di zolfo sono presenti come tioli liberi (–SH), mentre nella forma ossidata, grazie alla generazione di un legame disolfuro (-S-S-), danno origine ad una struttura terminale ad anello (“dithiolane ring”).
Data la sua particolare struttura molecolare, l’acido alfa lipoico può sia andare incontro a reazioni di ossido-riduzione, che fungere da trasportatore di elettroni, o di gruppi acetilici (o altri acili).
Per questo motivo, l’acido alfa lipoico agisce da cofattore per numerosi enzimi che partecipano al processo di conversione del glucosio, degli acidi grassi e delle altre fonti energetiche in adenosin trifosfato (ATP) (es. piruvato deidrogenasi, alfa-chetoglutarato deidrogenasi). Tale processo, che avviene a livello dei mitocondri cellulari, comprende quel complesso insieme di reazioni che è noto con il nome di “ciclo di Krebs”.
La disponibilità di acido lipoico a livello cellulare, aumenta la percorribilità del ciclo di Krebs e conseguentemente anche l’efficienza dell’intero processo.
3 – Attività antiossidante
L’acido alfa lipoico possiede alcune particolari caratteristiche che lo rendono non solo straordinariamente efficace come antiossidante, ma anche assolutamente indispensabile al nostro organismo per contrastare i danni associati alla formazione di radicali liberi. Le peculiarità che lo rendono unico sono le seguenti:
a) Alta assorbibilità: essendo una molecola relativamente piccola, l’acido alfa lipoico può essere prontamente assorbito e trasportato attraverso le membrane cellulari dove può quindi esercitare la sua azione.
b) Versatilità: l’acido alfa lipoico mantiene la sua attività sia nei comparti cellulari acquosi (citoplasma) che in quelli lipidici (membrana cellulare).
c) Mantenimento del potere antiossidante in entrambe le forme: sebbene la forma ridotta (acido diidrossi lipoico) sia la più attiva, anche a quella ossidata sono associabili apprezzabili proprietà antiossidanti.
d) Ampio spettro d’azione: l’acido diidrossi lipoico è attivo contro numerose specie radicaliche (ad esempio: radicali di tipo perossil, idrossil e perossi-nitritico, oltre a superossidi ed idroperossidi).
e) Rafforza e completa la rete difensiva messa a punto dalle altre molecole antiossidanti.
L’acido alfa lipoico nella forma ridotta (acido diidro lipoico) è in grado di donare il suo elettrone alle forme ossidate e quindi non più attive di Glutatione (glutatione disulfide) e di vitamina C (acido deidroascorbico), rigenerandole a Glutatione ridotto e ad acido ascorbico. A sua volta, la vitamina C in forma ridotta è in grado di riattivare la forma ossidata della vitamina E (cromanossil radicale) riducendola a tocoferolo (vitamina E attiva). A tutto questo processo può essere associato carattere di ciclicità.
Dopo la donazione di un elettrone, l’acido diidro lipoico ritorna alla forma ossidata di acido lipoico.
Dal momento che anche l’acido lipoico nella forma ossidata possiede proprietà antiossidanti, il ciclo di rigenerazione può proseguire nell’interesse della cellula.
f) Contenimento della fuoriuscita di radicali liberi originatisi in concomitanza di un metabolismo energetico spinto: la metabolizzazione dell’energia attraverso il ciclo di Krebs, quando è molto spinta, favorisce la formazione di radicali liberi. Anche se la maggior parte di questi radicali sono contenuti nell’ambito delle reazioni chimiche del metabolismo energetico, una piccola parte può fuoriuscire e condurre gradualmente al danneggiamento cellulare. La disponibilità di acido lipoico, sebbene aumenti la percorribilità del ciclo di Krebs ed il conseguente rendimento energetico, incrementa anche il contenimento dei radicali liberi in formazione nel corso dell’intero processo.
In tal modo viene garantito un sufficiente effetto protettivo, anche in condizioni di elevato rendimento energetico.
4 – Miglioramento del controllo del glucosio
L’acido alfa lipoico non è in grado solo di incrementare l’efficienza dell’insulina, ma può migliorare anche il trasporto del glucosio all’interno delle cellule utilizzando vie indipendenti da quelle dell’insulina stessa.
Tutto ciò, unitamente ad una migliore efficienza dell’utilizzazione del glucosio attraverso i normali processi metabolici, contribuisce alla normalizzazione del livello di glucosio nel sangue. In tal modo, la probabilità che si formino alcuni pericolosi composti di carattere radicalico, i cosiddetti AGEs (“Advanced Glycation End-products”) risulta sensibilmente ridotta. Tali prodotti si possono infatti generare a partire dalle proteine cellulari in seguito all’accumulo di elevati livelli di glucosio nel sangue.
E’ ormai noto come le reazioni di glicosilazione e la formazione degli AGEs contribuiscano all’invecchiamento ed alla degenerazione cellulare. In loro presenza aumenta anche la predisposizione dell’organismo nei confronti di alcune patologie, in particolare modo di quelle che interessano l’apparato cardiovascolare.
L’acido alfa lipoico possiede inoltre la proprietà di ridurre la resistenza all’insulina, tipico fenomeno che concorre all’insorgenza di alcune patologie, quali il diabete e la cosiddetta “Sindrome X” (un disturbo collegato sempre alla resistenza insulinica ed, a seconda dei casi, anche ad altri fattori, quali ad esempio: l’intolleranza al glucosio, il sovrappeso, l’ipertensione arteriosa, la trigliceremia e l’ipercolesterolemia).
5 – Per la funzionalità nervosa
L’acido alfa lipoico è in grado di proteggere i nervi dal danneggiamento agendo su diversi fronti. In primo luogo, limitando i danni provocati dai radicali liberi, li preserva da una pericolosa degenerazione. Secondariamente, migliorando la velocità della comunicazione nervosa, ne ottimizza la funzionalità. Inoltre, l’acido alfa lipoico esercita un’azione normalizzante nei confronti della sensibilità nervosa, riducendo in tal modo sia il dolore che la torpidità sensoriale.
Nel caso particolare della sciatalgia, ad esempio, sembra che la somministrazione di acido alfa lipoico possa aumentare nel nervo sciatico la presenza di alcune sostanze ad azione neurotropica, quali ad esempio il neuropeptide Y. Ciò migliorerebbe sensibilmente la funzionalità nervosa e diminuirebbe il dolore.
6 – Contro la cataratta
Da numerosi studi condotti su animali è emerso come la somministrazione di acido alfa lipoico possa ridurre il rischio della comparsa di cataratta. Questa patologia è molto spesso correlata ad elevati livelli di glucosio nel sangue ed alla sovraesposizione alla luce solare. Tali fattori infatti contribuiscono alla formazione di radicali liberi, i quali possono poi provocare danni alle proteine delle lenti dell’occhio e favorire la generazione degli AGEs.
Uno dei principali antiossidanti presenti nel fluido che circonda l’occhio è il glutatione. Come è già stato detto, l’acido alfa lipoico può contribuire alla rigenerazione del glutatione.
Tutto ciò risulta di particolare importanza dal momento che la molecola del glutatione, a causa delle sue dimensioni, non è facilmente assorbibile a livello intestinale e quindi neppure prontamente assimilabile per via orale. C’è inoltre da sottolineare che l’acido alfa lipoico contiene zolfo, vale a dire uno dei più importanti componenti della molecola del glutatione.
L’integrazione con acido alfa lipoico può dunque risultare di grande utilità per incrementare i livelli di glutatione nel nostro organismo, soprattutto nei distretti nei quali esso riveste particolare importanza.
7 – Altro
L’ictus è una grave patologia alla base della quale si colloca la formazione di un coagulo che blocca il flusso di sangue in un vaso del cervello e conduce al parziale o totale soffocamento delle cellule nella zona interessata. Anche dopo che è stata rinstaurata la circolazione, data comunque l’avvenuta formazione di un ingente quantitativo di radicali liberi, le cellule possono continuare ad essere danneggiate. In questo caso, la disponibilità di acido alfa lipoico può risultare di vitale importanza per la minimizzazione dei danni.
Le applicazioni terapeutiche dell’acido alfa lipoico possono estendersi anche in altri campi, ad esempio nel trattamento degli avvelenamenti da funghi Amanita e Galeriana. Le tossine prodotte da questi funghi, infatti, sono in grado di inibire la normale funzionalità del fegato e di distruggere le cellule epatiche. L’estrema tossicità di tali composti può condurre a conseguenze gravissime che comprendono, in funzione della dose ingerita, anche il coma e la morte. Il trattamento più diffuso è rappresentato dal trapianto del fegato. Questa soluzione, per motivi di varia natura, non è sempre attuabile. L’azione benefica che può esercitare in questi casi l’acido alfa lipoico non sembra tanto diretta alla neutralizzazione delle tossine quanto piuttosto alla stimolazione della reattività delle cellule epatiche. Ciò è direttamente visibile dalla graduale normalizzazione di alcuni enzimi, quali ad esempio la SGPT.
L’azione epato-protettiva esercitata dall’acido alfa lipoico è di notevole interesse terapeutico, anche se necessita di ulteriori approfondimenti.
Per queste ragioni, gli integratori a base di acido alfa lipoico potrebbero in futuro rappresentare un’ulteriore arma preventiva a nostra disposizione per la difesa nei confronti delle sostanze tossiche con le quali possiamo involontariamente venire a contatto tutti i giorni.
8 – Posologia e tossicità
L’acido alfa lipoico è solitamente presente in maggiori quantità nei tessuti che sono più ricchi di mitocondri, ovvero di quelli organelli cellulari nei quali avvengono la maggior parte delle reazioni deputate alla produzione di energia.
In pratica, l’acido alfa lipoico è presente nelle foglie delle piante che contengono mitocondri e nei tessuti vegetali non fotosintetici, quali ad esempio i tuberi delle patate. Ne sono particolarmente ricchi anche i broccoli e gli spinaci. La maggiore fonte di acido lipoico rimane comunque la carne rossa e alcune frattaglie (in particolare modo il cuore).
Sebbene l’acido lipoico non rappresenti di per sé un costituente definibile come essenziale, dal momento che il nostro organismo è in grado di sintetizzarlo, esso si ritrova comunque in quantità abbastanza ridotte nel corpo umano. Sussistono inoltre problemi di biodisponibilità per l’acido lipoico contenuto negli alimenti in quanto esso è presente in forma complessata con la lipolisina e crea un insieme più grande e più difficilmente assorbibile.
Quanto fino ad ora osservato gioca dunque a favore dell’assunzione di acido alfa lipoico tramite integrazione.
I dosaggi ottimali possono variare di molto in funzione delle caratteristiche individuali, dello stile di vita, dell’attività fisica, dell’esposizione ai raggi solari e della dieta.
La dose comunque normalmente consigliata a scopo genericamente preventivo nei confronti delle degenerazioni causate dai radicali liberi per i soggetti sani è di 50 mg/die, da assumersi preferibilmente in associazione con altri composti ad azione antiossidante (quali ad esempio: vitamine A, C, E, Selenio, Coenzima Q10, etc..).
Per l’attenuazione dei disturbi collegati all’intolleranza al glucosio ed alla Sindrome X sono invece suggeriti dai 100 ai 300 mg/die.
In presenza di soggetti diabetici, invece, sono consigliabili 600 mg/die, da assumersi però sotto stretto controllo medico. In tali casi infatti, la somministrazione di alte dosi di acido alfa lipoico può diminuire il fabbisogno di altri farmaci in grado di abbassare il livello di glucosio nel sangue.
Per quanto concerne la tossicità, possiamo affermare che l’assunzione giornaliera di 50 mg/die di acido alfa lipoico non è stata fino ad oggi collegata con alcun effetto collaterale specifico. Alcuni studi, che hanno coinvolto dosaggi da 100 a 600 mg/die per periodi dai tre ai sei mesi, hanno evidenziato una bassa tossicità sugli esseri umani.
Per dosaggi molto più alti sono invece stati riportati, anche se solamente in casi sporadici, significativi decrementi della glicemia ed alcune reazioni allergiche a livello cutaneo.
Altre ricerche hanno inoltre documentato l’assenza di potere mutageno, teratogeno o cancerogeno.
Sinergie con altri composti ad azione antiossidante, ad esempio: vitamine A, C, E, Selenio, Coenzima Q10, etc.
By Claudia Valla
Bibliografia:
- Challem J, Berkson B, Smith MD. (1999). Syndrme X. The complete nutritional program to prevent and reverse insulin resistance. John Wiley & Sons Inc.NY, p. 159-170.
- Cameron NE, Cotter MA, Horrobin DH, et al. Effects of alpha lipoic acid on neurovascular function in diabetic rats: Interaction with essential fatty acids. Diabetologia, 1998, 41:390-399.
- Jacob S, Henriksen EJ, Ruus P, et al. The radical scavenger alpha lipoic acid enhances insulin sensitivity in patients with NIDDM: A placebo controlled trial. Presented at Oxidants and Antioxidants in Biology, Santa Barbara, Calif. February 26 March, 1997.
- Jacob S, Hernriksen EJ, Schiemann AL, et al. Enhancement of glucose disposal in patients with type 2 diabetes by alpha lipoic acid. Arzneimittel-Forschung Drug Research, 1995; 45:872-874.
- Jacob S, Streeper RS, Fogt DL, et al. The antioxidant alpha lipoic acid enhances insulin stimulated glucose metabolism in insulin-resistant rat skeletal muscle. Diabetes, 1996; 45:1024-1029.
- Jain SK, Lim G. Lipoic acid (LA) decreases protein glycation and increases (Na++K+)- and Ca++-ATPases activities in high glucose (G)-treated red blood cells (RBC). Free Radical Biology and Medicine, 1998; 25:S94, Abstract #268.
- Khamaisi M, Potashnik R, Tirosh A, et al. Lipoic acid reduces glycemia and increases muscle GLUT4 content in streptozotocin-diabetic rats. Metabolism, 1997;46:763-768.
- Konrad T, Vivina P, Kusterer K, et al. Alpha lipoic acid treatment decreases serum lactate and pyruvate concentrations and improves glucose effectiveness in lean and obese patients with type 2-diabetes. Diabetes Care, 1999; 22:280-287.
- Rett K, Wicklmayr M, Ruus P, et al. Alpha-liponsaure (Thioactsaure) steigert die Insulinemp-findlichkeit ubergewichtiger Patienten mit Type-II-Diabetes. Diabetes und Stoffwechsel, 1996; 5(suppl3):59-62.
- Sen CK, Pecker L. Thiol homeostasis and supplements in physical exercise. Am J Clin Nutr 200 Aug. 72 (2Suppl):653S-69S.
- Obrosova IG, Fathallah L, Greene DA. Early changes in lipid peroxidation and antioxidative defense in diabetic rat and retina: effect of DL-alpha lipoic acid. Eur J harmcol. 2000 Jun 9; 398(1):139-46.
- Vasdev S, Ford CA, Parai S, Longerich L, Gadag V. Dietary alpha lipoic acid supplementation lowres blood pressure in spontaneously hypertensive rats. J Hypertens 200 May; 18(5):567-73.
- Yaworsky K, Somwar R, Ramlal T, Tritschler HJ, Klip A. Engagement of the insuline-sensitive pathway in the stimulation of glucose transport by alpha lipoic acid in 3T3 L1 adypocites. Diabetologia 2000 Mar; 43(3):294-303.
- Cakatay U, Telci A, Kayali R, Sivas A, Akcay T. Effect of alpha lipoic acid supplementation on oxidative protein damage in the streptozotocin-diabetic rat. Res Exp Med (Berl). 2000 Feb; 199(4):243-51.
- Bludivska M, Kotyzova D, Koutensky J, Eybl V. The influence of alpha lipoic acid on the toxicity of cadmium. Gen Physiol Biophys 1999 Oct; 18 Spec No: 28-32.
- Arivazhagan P, Panneerselvam C. Effects of DL-alpha-lipoic acid on neural antioxidants in aged rats. Pharmacol Res 2000 Sep; 42(3):219-222.
- Seidman MD, Khan MJ, Bai U, Shirwany N, Quirk WS. Biologic activity of mitochondrial metabolites on aging and age-related hearing loss. Am J Otol 2000 Mar; 21(2):161-7.
- Arivazhagan P, Panneerselvam C. Effect of DL-alpha lipoic acid on tissue nucleic acid contents in aged rats. Pharmacol Res 2000 Sep;42(3):223-226.
Tratto da: mgpress.info
Acido lipoico
L’acido lipoico ha due principali funzioni: interviene come coenzima del metabolismo cellulare e protegge il corpo dallo stress ossidativo. Proprio per queste sue proprietà antiossidanti l’acido lipoico è balzato alle cronache come sostanza in grado di ritardare i processi di invecchiamento. A questo composto, classificabile tra le vitamine liposolubili, vengono anche attribuite proprietà antitumorali e interessanti caratteristiche utili nel trattamento del diabete.
Acido lipoico come antiossidante
L’acido lipoico ha attività SCAVENGER (scova rifiuti) sui radicali liberi sia lipidici che proteici (contrasta pertanto sia l’ossidazione dei grassi che quella delle proteine).
L’acido lipoico è l’unico antiossidante attivo sia nella fase acquosa (citoplasmatica) che nella fase lipidica (propria delle membrane cellulari). Grazie a questa sua caratteristica l’acido lipoico protegge l’organismo sia dai radicali liberi intracellulari sia da quelli esterni alla cellula.
A differenza di altri antiossidanti in cui solo la forma ridotta ha proprietà antiossidante l’acido lipoico ha la capacità di neutralizzare i radicali liberi in ambedue le forme (vedi figura).
Una delle proprietà più interessanti dell’acido lipoico riguarda la sua capacità di rigenerare gli altri antiossidanti: vitamina C, vitamina E, coenzima Q. L’acido alfa lipoico è inoltre un potente promotore del glutatione (un altro importante antiossidante intracellulare) di cui incrementa la disponibilità.
L’acido lipoico si è inoltre dimostrato efficace nel favorire l’ingresso di glucosio nelle cellule aumentando il reclutamento dei recettori intracellulari specifici per questo zucchero (GLUT-4). Da tale scoperta deriva la presunta utilità dell’acido lipoico nel trattamento del diabete.
L’acido lipoico ed in particolare la sua forma ridotta vengono impiegati per combattere gli effetti negativi di metalli tossici come mercurio e piombo.
Figura: Piccolo ripasso di chimica organica: il carbonio segnalato dall’asterisco è un centro chirale (in quanto ibridato sp3 e legato ad atomi diversi tra loro). La presenza di centri chirale (o centri di asimmetria) comporta l’esistenza di 2n enantiomeri (composti, uno l’immagine speculare non sovrapponibile dell’altro, che differiscono soltanto per il potere ottico rotatorio). Dato che n è il numero di centri chirali in questo caso esisteranno soltanto 21=2 enantiomeri. Uno di questi ha configurazione R, l’altro S.
Generalmente soltanto uno dei due enantiomeri è in grado di reagire con i recettori biologici ed espletare la funzione desiderata.
Nel caso dell’acido lipoico la forma naturale biologicamente attiva è quella R.
L’acido lipoico sintetico (detto anche acido alfalipoico) è invece una miscela della forma R ed S (racemo).
Non tutti i farmaci o integratori alimentari con centri di asimmetria possono essere venduti nella forma racemica, dato che in alcuni casi l’enantiomero che non ha interesse farmacologico ha effetti negativi per l’organismo (le persone con qualche anno in più ricorderanno il caso della talidomide e dei bambini focomelici).
Le proprietà antiossidanti dell’acido lipoico sono dovute alla presenza del ponte di solfuro che si comporta da accettore di elettroni.
In figura sono riportate le due forme con cui l’acido lipoico esiste in natura ossidata (sopra) e ridotta (sotto). Queste due forme sono facilmente interconvertibili tramite reazioni di ossido-riduzione.
Controindicazioni e Tossicita’:
L’acido lipoico non può essere definito un costituente essenziale dell’organismo: la sua esigua presenza ne dà la certezza.
I livelli di assunzioni raccomandati, nei soggetti sani poiché esseri umani sintetizzano l’acido lipoico e non essendo questo una vitamina essenziale, non consentono di stabilire una dose giornaliera raccomandata (RDA), mentre per i diabetici diversi studi consentono di individuare una dose utile di 600 mg/die o più.
Viene consigliata la co-somminastrazione di vitamine del gruppo B perché l’Acido lipoico può provocare una perdita di queste.
Per quanto concerne la tossicità, sono sporadici i casi di intossicazione da sovradosaggio, che prevedono significativi cali del tasso glicemico e alcune reazioni allergiche a livello della cute.
Si segnala inoltre un’urina maleodorante (similmente a quando si mangiano asparagi) durante l’assunzione di acido lipoico.
Acido lipoico e sport
Alcuni esperimenti compiuti su topi sottoposti ad esercizio fisico esaustivo hanno dimostrato che una dieta arricchita con acido lipoico:
– impedisce la diminuzione dell’attività della glutatione-transferasi indotta dall’esercizio fisico
– protegge il muscolo dal danno ossidativo
– contrasta la perossidazione lipidica delle membrane
– l’acido lipoico sarebbe pertanto utile anche in campo sportivo grazie all’azione antiossidante finora descritta e a quella metabolico energetica (favorisce la conversione del piruvato in acetil Coa).
Ulteriori campi di applicazione
In virtù delle sue proprietà antiossidanti l’acido lipoico viene spesso consigliato anche nella cura di: cataratta, glaucoma, sindrome di affaticamento cronica, AIDS, cancro al polmone, malattie epatiche, cardiache ed in alcune patologie neurodegenerative.
Si tratta comunque di effetti ipotizzati perlopiù derivanti da studi su animali da laboratorio e per questo ancora in attesa di conferme.
Fonti alimentari
L’acido lipoico abbonda nelle carni rosse e nelle frattaglie (soprattutto fegato e cuore). Anche alcune verdure (patate, broccoli e spinaci) ne contengono importanti quantità.
Dosaggio
Quando l’acido lipoico viene somministrato singolarmente, la farmacologia clinica ha evidenziato la necessità di assumere per via orale un dosaggio giornaliero di 300-600mg, per un periodo di almeno tre settimane.
In particolare 600 mg/die è la dose da assumere quando la sintomatologia è acuta; 300 mg/die è invece una dose adatta per la fase di mantenimento.
Per le sue piccole dimensioni e per altre caratteristiche fisicochimiche l’acido lipoico viene facilmente assorbito a livello intestinale; dal sangue raggiunge poi velocemente i liquidi intra ed extracellulari; ha inoltre la capacità di attraversare la barriera ematoencefalica.
Gli effetti collaterali da sovradosaggio sono ancora in fase di studio (sono stati segnalati casi di ipoglicemia e di reazioni allergiche a livello cutaneo).
Da segnalare infine l’alto costo del prodotto, soprattutto se si rispettano le dosi di acido lipoico consigliate dalla ricerca farmacologica. L’acido lipoico è spesso contenuto a dosaggi inferiori in prodotti a base di diversi tipi di antiossidanti, di cui non esistono prove certe sull’efficacia complessiva.
Tratto da: my-personaltrainer.it
Commento (NdR): fare attenzione utilizzando queste tecniche-prodotti, per le possibili intossicazioni, irritazioni ed infiammazioni che alle volte possono derivare, se il consumo è alto oppure per reazioni particolari del soggetto che li assume o li usa.