EPATITE: A,B,C,D,E,F,G… ed i Vaccini…
– Peter Duesberg, «Speculazioni e Abusi in campo sanitario»
vedi anche: Epatite cosa è ? + Epatite e vaccini + Porfiria + I Postulati di Koch
Questi i punti salienti di ciò che afferma la medicina allopatica ufficiale sull’Epatite:
“1 – L’epatite B si provoca proprio dal sangue infetto e dal sesso promiscuo, come l’Aids
2 – L’ Aids è quindi una malattia a trasmissione sessuale e sanguigna.
3 – La diffusione dell’agopuntura in Asia, che ne è la patria, certo non contribuisce a diminuire le infezioni che ogni anno mietono centinaia di migliaia di vittime”
Vorrei chiedere a questi medici che affermano questi 3 punti, se hanno controllato di persona studiando l’argomento in modo esaustivo tutte queste affermazioni, che nei FATTI sono FALSE ? …infatti questo malessere, è semplicemente una importante intossicazione ed infiammazione del fegato e specificatamente dei tessuti epatici, anche i vaccini la producono, e quindi basta disintossicare e disinfiammare i tessuti e quel malessere / sintomo/malattia, scompare !
La Medicina Naturale obietta sulle affermazioni della medicina ufficiale imperante, con questi punti di Riflessione:
Punto 1: L’epatite B si trasmette con le trasfusioni ed e’ vero, per via del sangue tossico del donatore, ma essendo una malattia NON infettiva, derivante da importante ed invasiva intossicazione del fegato (es.: la VitaminaK1 propinata il giorno della nscita che crea l’ittero = infiammazioni del tessuto epatico), NON si trasmette per via sessuale.
I virus (cosiddetti pseudovirus dell’epatite, che in realtà sono semplici proteine complesse contenenti DNA/Rna, e che sono chiamate scientificamente: esosomi) che si trovano nel sangue del malato e NON del sano, sono la conseguenza dell’intossicazione (per la moria dellel cellule malate che rilasciano gli esosomi/virus) e NON sono le cause, di detta malattia, ma le conseguenze; lo ripetiamo l’Epatite, come l’Aids NON sono “malattie” a trasmissione sessuale ! infatti tutti i drogati sono malati di epatite a vario tipo, perche’ intossicano il loro fegato anche e non solo con farmaci, vaccini e droghe, cosi come gli alcolisti…!
Chi fa sesso NON deve avere nessuna paura, salvo quella di prendere dei parassiti e/o se uno dei soggetti ha delle micro ferite sul pene o nella vagina la candida e/o infiammazioni !
Cosi come tutti i malati di aids sono passati dall’epatite sempre piu’ intensa fino ad autodistruggere il proprio Sistema Immunitario per le colonizzazioni della candida in modo impressionante.
Domande alla medicina allopatica:
– dove stanno gli studi clinici (indipendenti) che dimostrano e certificano che sono i virus che scatenano l’epatite nel sano e non l’intossicazione del fegato del malato ?
– dove stanno gli studi clinici (indipendenti) su prostitute che certificano e dimostrano che esse sono malate di epatite pur facendo sesso piu’ volte al giorno e per tutto l’anno e per degli anni… !?
Punto 2 – idem punto 1
Punto 3: dove stanno gli studi clinici (indipendenti) che dimostrano e certificano che e’ l’agopuntura che la scatena e non l’intossicazione del fegato dovuta ad errori alimentari e/o cibi od acque malsane, alcool, droghe, farmaci, Vaccini ?
Un medico serio prima di fare affermazioni senza senso, dovrebbe almeno documentarsi e non credere alle favole raccontate negli “studi scientifici” dai lacché di Big Pharma…..in conflitto di interesse presso: OMS, CDC, FDA, UNICEF, EMEA. AIFA, ISS, Ministero della sanita, Ordini dei medici, medici allopati…(la vera filiera dei venditori e propagandisti dei farmaci e Vaccini, gestita da Big Pharma).
L’EPATITE NON E’ CAUSATA dai cosidetti “VIRUS” ! – By Marcello Pamio – 28 marzo 2023
Ieri ho ricevuto dalla ULSS2 l’invito a partecipare allo screening per Epatite C
Hanno almeno avuto la bontà di scrivere “diagnosi precoce”. Un esame infatti NON potrà mai essere “preventivo” perché la prevenzione (latino “prima che mi venga”) è lo stile di vita. Un esame è SOLO diagnostico (greco “conoscenza per mezzo di”).
Detto questo l’Epatite C NON è causata da virus in quanto non esistono: si tratta di un’infiammazione delle cellule epatiche. Tali lesioni acute vengono solitamente seguite da guarigione completa ma le recidive ripetute possono portare a indurimento fino alla cirrosi.
L’epatite può avere diverse cause e per comprenderle bisogna inquadrare il fegato, e in particolare i dotti biliari, nei Programmi Biologici e Sensati della Corteccia encefalica in quanto il tessuto interessato è l’Ectoderma.
Il senso biologico sta nell’ulcerazione dei dotti biliari per favorire il deflusso della bile !
Perché il cervello dovrebbe ulcerare la mucosa duttale intraepatica ? Semplice e biologico (logica della Vita): per far scorrere bile (digerire le amarezze della vita) in quanto abbiamo stramegarotture di coglioni!
Il vissuto è infatti millimetrico: un enorme rancore (incazzatura) nel territorio; un risentito di ingiustizia che ci fa incazzare; rogne e contrarietà con qualcuno nel clan (famiglia) o nel territorio (lavoro), spesso legate a questioni materiali (soldi, patrimoni, eredità). La bile (molto alcalina e amara) serve ad emulsionare tali amarezze!
In risoluzione avviene la ricostruzione delle ulcere che, a causa del fisiologico gonfiore, possono determinare la stasi di bile anche in grandi quantità (ittero).
Il vero problema sono le recidive: se infatti il vissuto si ripresenta, l’attivazione e la risoluzione possono creare danni gravi al fegato (cirrosi).
Ecco perché il badile è un attrezzo importante e le badilate hanno una valenza terapeutica per qualsiasi problema epatico. Provare per credere !
Commento NdR: In questa piccola sintesi, manca il cenno alla vitamina k1 fatta il giorno della nascita che è tossica perché sintetica, infatti infiamma il tessuto epatico creando l’iterizia.
Questa infiammazione rimarrà per tutta la vita ….poi con i Vaccini si immunodeprimera il vaccinato fino alla sua “morte improvvisa” e prematura….SIDS o SADS
vedi anche: Conflitti di Interesse + Corruzione
Epatite è una intossicazione ed infiammazione del fegato !
EPATITE A,B.C.D.E…..:
In Italia vi sono nel 2009 oltre 1.700.000 malati di epatite C.
Secondo la teoria ufficiale (FALSA), l’epatite C è una malattia infettiva che si contrae contaminandosi con sangue positivo per l’antigene C attraverso trasfusioni o interventi chirurgici. Difficilmente per via sessuale.
Peter Duesberg, il grande virologo noto per le sue ricerche sul cancro e l’AIDS, non la pensa nello stesso modo e lo spiega nel suo libro: «Aids. Il virus inventato», sentiamo come:
“Un terzo tipo di epatite fu scoperta negli anni Settanta e anch’essa riguardava per lo più drogati, alcolizzati e persone che hanno ricevuto trasfusioni di sangue.
La maggior parte degli scienziati ritennero in un primo tempo che si trattasse di epatite A o B, finché ripetuti esami di laboratorio non riuscirono a trovare il virus nel sangue delle vittime.
Circa 35.000 americani muoiono ogni anno per questa malattia, una parte di questi per «epatite non-A, non-B», come la si è definita per anni.
Oggi si chiama epatite C. Questa forma di epatite non si comporta come una malattia infettiva, perché colpisce persone che appartengono a gruppi a rischio ben definiti, invece di diffondersi fra larghi strati della popolazione o anche fra medici che curano gli epatitici. Tuttavia i virologi hanno continuato a tener d’occhio la malattia dall’inizio, sperando di trovare un giorno il virus che la provocherebbe.
Quel giorno arrivò nel 1987. Scena dell’evento fu il laboratorio di ricerca della Chiron Corporation, un’azienda di biotecnologie che si trova nelle vicinanze di San Francisco. Avendo a disposizione le tecniche più avanzate, un’équipe di scienziati iniziò la ricerca nel 1982 iniettando a degli scimpanzé il sangue prelevato a malati di epatite non-A non-B. Nessuna delle scimmie si ammalò, anche se comparvero vaghi sintomi di infezione o arrossamento. Il passo successivo fu quello di cercare il virus nel tessuto del fegato. Ricerca vana.
Al limite della disperazione, gli scienziati si misero a cercare anche tracce piccolissime di virus e alla fine trovarono, e ingrandirono parecchio, un microscopico frammento di informazione genetica, codificato in una molecola nota come ribonucleic acid (acido ribonucleico) o RNA, che non sembra appartenere al codice genetico dell’ospite.
Questo frammento di RNA presumibilmente estraneo, ragionarono i ricercatori, deve costituire l’informazione genetica di qualche presunto virus non identificato.
Qualunque cosa fosse, il tessuto epatico ne contiene quantitativi rintracciabili a stento. Solo la metà circa di tutti i malati di epatite C hanno il raro RNA estraneo.
E in quelli che lo hanno c’è solo una molecola di RNA ogni dieci cellule epatiche: difficile credere che, in simile quantità, possa causare la malattia.
I ricercatori della Chiron si servirono della nuova tecnologia per ricostruire pezzi del virus misterioso. Ora erano in grado di controllare se i pazienti avevano nel sangue gli anticorpi contro questo virus ipotetico e scoprirono presto che solo una risicata maggioranza di soggetti affetti da epatite C li aveva.
Il primo postulato di Koch, naturalmente vuole che un “virus” davvero pericoloso si trovi in notevoli quantità in ogni singolo paziente.
Il secondo postulato richiede che le particelle virali siano isolate e coltivate, anche se questo ipotetico “virus” dell’epatite non è mai stato trovato.
Il terzo postulato, infine, prescrive che gli animali da laboratorio, come gli scimpanzé, si ammalino quando viene loro iniettato il virus. Nessuno dei tre postulati è soddisfatto da questo fantomatico virus, eppure gli scienziati della Chiron annunciarono nel 1987 di aver finalmente trovato il virus dell’epatite C.
Oggi l’ipotesi virale si trova a fare i conti con altri paradossi. Moltissime persone che risultano positive al virus dell’epatite C non sviluppano mai alcun sintomo della malattia, anche se il virus non è meno attivo in loro rispetto ai malati di epatite. E da un recente studio su larga scala che ha seguito i pazienti per 18 anni risulta che i sintomatici vivono quanto quelli asintomatici. Nonostante questi fatti, gli scienziati difendono ancora il loro virus elusivo attribuendogli un periodo di latenza che si estende per decenni.
Paradossi del genere non intimidiscono più i virologi. Anzi qualsiasi nuova ipotesi virale, non importa quanto bizzarra, di solito riceve una pioggia di riconoscimenti.
La Chiron non ha passato invano i cinque anni per cercare di creare il suo virus in laboratorio, perché in natura NON esiste !
Dopo aver brevettato il test per la ricerca del “virus sintetico” l’azienda lo ha messo in produzione e ha montato una campagna pubblicitaria per accaparrarsi potenti alleati.
Il primo passo è stato un articolo pubblicato su “Science” e curato dalla sezione di biologia molecolare dell’Università della California a Berkeley, molto vicina alla multinazionale Chiron…
La grande occasione si presentò alla fine del 1987 sotto forma di richiesta speciale da parte dei medici curanti dell’imperatore giapponese Hirohito. Il monarca stava morendo e aveva bisogno di continue trasfusioni: poteva la Chiron fornire un test sicuro per accertarsi che il sangue non contenesse il virus dell’epatite C ?
L’azienda non si lasciò sfuggire l’occasione e si fece un nome tale in Giappone che il sindaco di Tokyo approvò la commercializzazione del prodotto nel giro di un anno. L’imperatore nel frattempo morì, ma l’interesse per il test aumentò quando le autorità giapponesi misero l’epatite C ai primi posti delle priorità sanitarie.
Il kit (test) della Chiron rende oggi circa 60 milioni di dollari l’anno…”
Tratto da: Macro edizioni
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Epatite C: gli italiani la ignorano – Dic. 2010
Sono due milioni gli italiani che hanno contratto l’epatite C, e 10 mila quelli che ogni anno muoiono per le conseguenze dell’infiammazione epatica, mal curata.
Anche se rimane silente per anni, essa da semplice epatite passa ad epatite C, ed infatti, poi diviene causa principale di mortalità per cirrosi e carcinoma epatico e l’indicazione più frequente al trapianto di fegato.
Tuttavia, per gli italiani l’infezione è una delle tante malattie di cui si è sentito parlare senza che però se ne sappia molto nel dettaglio.
Lo dimostra l’indagine ‘Epatite C percezione e conoscenza’, commissionata da Donneinrete Onlus e Women in Hepatology e condotta da Swg e Health Communication, presentata oggi a Roma alla Camera dei Deputati.
Solo un italiano su cinque ha percezione della reale diffusione dell’infezione e molti, tra quanti vivono da vicino la malattia, non hanno idea di quale sia stata la fonte del contagio. In assenza di informazioni, poi, si continuano a temere le trasfusioni e i contatti con persone infette.
Nonostante ciò, l’epatite C non è considerata fonte di preoccupazione dalla popolazione ed è surclassata da malattie come la demenza senile e più rare come la Sclerosi Multipla. Donne in Rete e Women in Hepatology promuoveranno attraverso la stampa, portali web, radio e tv una campagna sociale dal titolo ‘Per salvare il fegato non ci vuole fegato. Solo un test’.
Alla campagna hanno aderito i parlamentari Fiorenza Bassoli, Laura Bianconi, Franca Biondelli, Rossana Boldi, Gianni Mancuso e Ignazio Marino.
“Ci sono tre elementi particolarmente critici che suggeriscono una attenzione speciale all’universo femminile – spiega Rosaria Iardino, presidente di Donneinrete – il primo è la tradizionale minore attenzione delle donne a prendersi cura della propria salute. Il secondo elemento riguarda il problema dell’alcolismo. Un abuso che quando interessa le donne rimane celato tra le mura domestiche. Il terzo elemento è dato dal fatto che l’infezione dal Hcv (NdR: presunto virus), può avere ripercussioni al momento della gravidanza e del parto, aspetto di cui le donne devono essere consapevoli”.
Ci sono poi le differenze di genere che impongono nuovi approcci alla malattia. “E’ fondamentale definire – sottolinea Erica Villa, Presidente di Women in Hepatology e professore ordinario di gastroenterologia all’Università di Modena e Reggio Emilia – le esigenze della donna in termini di necessità di cura e di protocolli dedicati. In sostanza è prioritario arrivare a un riconoscimento della diversità di genere”.
Tratto da news.paginemediche.it
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La tossicodipendenza, l’utilizzo di farmaci e vaccini, amalgami dentali, tatuaggi, piercing, manicure e pedicure con prodotti farmacologici, trattamenti medico-chirurgici (iniezioni antirughe, gastroscopia, ecc.), alimentazione industrializzata e non biodinamica integrale, sono alla base di questa recrudescenza dell’intossicazione del fegato nei paesi occidentali; fra gli addetti ai lavori l’allarme è forte perché di epatite C si può morire.
L’OMS indica che il 3% della popolazione ne è malata (circa 200 milioni di persone).
Siccome il problema è serio perché ci si intossica molto facilmente seguendo comportamenti errati e non in Etica, si consiglia di Cambiare comportamenti eliminando quelli a rischio e disintossicare il fegato seguendo i metodi della Medicina Naturale indicati nel sito sotto Cure Naturali + Sali di Epsom (sale inglese e..)
Solo l’eliminazione delle tossine accumulate e la disinfiammazione del tessuto epatico, vi potrà guarire, e per ottenere ciò, occorre eliminare quelle presenti nel fegato e NON intossicarlo più !
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EPATITE C: La FONDAZIONE GIMBE SVELA TUTTI i FALSI MITI del FARMACO “SOFOSBUVIR” – 25/05/2015
In un momento particolarmente critico per la sostenibilità della sanità pubblica, la Fondazione GIMBE invita tutti gli stakeholders (le parti interessate) a valutare con sano scetticismo e adeguato rigore metodologico tutte le innovazioni farmacologiche e tecnologiche evitando, sull’onda di un contagioso entusiasmo, di enfatizzare i benefici e minimizzare i rischi degli interventi sanitari.
Al fine di informare correttamente politiche sanitarie, professionisti e pazienti la Fondazione GIMBE ha pubblicato il Position Statement “Efficacia e costo-efficacia del Sofosbuvir nel trattamento dell’epatite C” da cui emergono alcune criticità metodologiche relative alla robustezza delle prove di efficacia, oltre che all’entità e alla precisione dei benefici del farmaco.
NON ESISTONO STUDI INDIPENDENTI
Quello che emerge fa riflettere molto su come un prodotto farmaceutico pubblicizzato miracoloso nasconda in realtà poca trasparenza sulla sua efficacia. Per questo GIMBE conferma come tutti gli studi che hanno valutato l’efficacia del Sofosbuvir sono stati finanziati, progettati e realizzati dall’azienda produttrice Gilead Science e, al momento, non esiste alcuno studio indipendente. Non solo ma dichiarano ci non conoscere il reale valore aggiunto del farmaco rispetto a un confronto appropriato, sia perché mancano trial di efficacia comparativa del Sofosbuvir con altri agenti antivirali ad azione diretta, sia perché tutti gli studi prevedono l’associazione del Sofosbuvir con ribavirina ± peginterferon-alfa, mentre alcuni studi presentano limiti metodologici rilevanti (controlli storici, assenza di blinding).
FARMACO SOFOSBUVIR: QUELLO CHE NON VIENE DETTO su di esso.
Ed ecco che la Fondazione GIME elenca i vari punti critici su questo farmaco diventato miracoloso:
. Tutti gli studi hanno utilizzato come misura di esito un end-point surrogato, ovvero la risposta virologica sostenuta al di sotto della soglia minima identificabile a 24 o a 12 settimane dalla sospensione del farmaco.
. La risposta virologica sostenuta non garantisce l’eradicazione del virus dal sangue (che resta solo al di sotto della soglia minima identificabile), né permette di identificare la persistenza del virus nei tessuti.
. Per alcuni sottogruppi di pazienti la stima dell’effetto del trattamento è incerta a causa della loro limitata numerosità campionaria.
. Non esistono prove di efficacia dirette su outcome clinicamente rilevanti: evoluzione dell’epatite in cirrosi, scompenso della cirrosi, insorgenza di epatocarcinoma, mortalità.
. Non è nota la probabilità di re-infezione nei pazienti che hanno ottenuto una risposta virologica sostenuta.
. Non conosciamo gli effetti avversi, oltre che la compliance, nel mondo reale.
ASSENZA PROVE di EFFICACIA NON GIUSTIFICANO il TRATTAMENTO di PREVENZIONE
A seguito di queste valutazioni la Fondazione GIMBE conclude che il Sofosbuvir costituisce una rilevante innovazione terapeutica, ma le evidenze disponibili documentano solo che il farmaco è efficace nel determinare una risposta virologica sostenuta in una percentuale che raggiunge il 90% in alcuni (ma non in tutti) sottogruppi di pazienti.
La storia naturale dell’epatite C e le prove di efficacia disponibili non giustificano in nessun contesto sanitario, indipendentemente dalla disponibilità di risorse, una policy che preveda il trattamento di tutti i pazienti con epatite C con l’obiettivo di prevenire l’evoluzione dell’epatite cronica in cirrosi, lo scompenso della cirrosi, lo sviluppo dell’epatocarcinoma, i trapianti di fegato e la mortalità.
Ma non solo, Gime sottolinea come in assenza di prove di efficacia dirette sulla capacità del Sofosbuvir di rallentare l’evoluzione dell’epatite C verso forme avanzate di malattia scommettere sui potenziali risparmi per l’assistenza sanitaria è puramente speculativo e non supportato da alcun dato scientifico.
SOFUSBIR NON PUO’ ESSERE ETICHETTATO FARMACO SALVAVITA
“Assimilare la risposta virologica sostenuta nel singolo paziente alla eradicazione del virus C dalla popolazione è una suggestiva, spiega GIME -ma inverosimile, strategia di sanità pubblica. Considerato che la mortalità nei pazienti con epatite C è molto bassa e che nessuno studio ha dimostrato che il Sofosbuvir riduce la mortalità, il termine ‘farmaco salvavita’ è improprio e non dovrebbe più essere utilizzato”.
Definire le priorità di trattamento in relazione alla costo-efficacia del Sofosbuvir nei vari sottogruppi di pazienti rappresenta, – la Fondazione GIME ricorda – oggi l’unica soluzione accettabile dal punto di vista clinico, etico ed economico, e i dati relativi a tutti i pazienti trattati dovrebbero essere raccolti in maniera sistematica al fine di documentare l’efficacia e la sicurezza del farmaco nel mondo reale.
By Cinzia Marchegiani – Tratto da:
http://www.osservatoreitalia.it/index.asp?art=4482&red=5&arg=21
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STUDIO INCHIODA TATUAGGI, TRIPLICANO RISCHI EPATITE C
Boston, 3 nov. (Adnkronos/Adnkronos Salute) – Uno studio statunitense inchioda i tatuaggi: chi ne ha almeno uno ha il triplo delle probabilita’ di contrarre l’epatite C.
L’ennesima accusa per gli amanti dei tattoo, stavolta comprovata da numeri che parlano chiaro, arriva da una ricerca della scuola di medicina della New York University, presentata oggi a Boston al Congresso dell’American Association for the Study of Liver Diseases.
Sal/Col/Adnkronos
Ecco la VERITA’ sulle statistiche comparate: Molti sono gli studi che documentano casi di paralisi (Polio) dopo una vaccinazione, es. per la Difterite e/o per la Pertosse. Le carenze nutrizionali indotte dai danni dei vaccini – MalAssorbimento=malNutrizione cellulare, producono un’indebolimento (immunodepressione del Sistema immunitario) che ammalano il soggetto di malattie anche gravi !
Italia (Italy)
Come potete osservare dalle statistiche comparate (Polio, Epatite, Difterite, Tetano – Statistiche Istat), prima dell’introduzione dei primi esperimenti con il vaccino Salk (anni 1956-57) e dell’obbligo vaccinale con il vaccino Sabin per la Polio (primi esperimenti vaccinali – di prova – nell’ anno 1963), vi erano mediamente al massimo 2.500 casi all’anno…..
DOPO le campagne vaccinali per la Polio, e’ aumentata in modo notevole l’Epatite; dalle statistiche si evidenzia che la Polio è in discesa ma compare ed aumenta la Distrofia con una media di 4.500 casi anno – lo sappiamo dalle varie associazioni italiane per la distrofia, perché Ministero + ISS + Istat, NON tengono statistiche per le malattie degenerative.
Anche la Leucemia è “comparsa” con una media di circa 2.000 nuovi casi all’anno; la Sclerosi con una media di 2.000 casi all’anno, il Cancro nei ragazzi è notevolmente aumentato, la Sids (morte bianca nella culla) oltre 1.500 casi all’anno, cosiccome la “morte improvvosa” dei giovani, sportivi, adulti, anziani (SADS) con decine di migliaia di morti per infarti, ictus, iechemie, ecc., l’Autismo è aumentato in modo spropositato, anche la Meningite e l’Adhd, l’Adem, cosi come le Allergie, Asma, Celiachia, il Diabete, con decine di migliaia di casi all’anno ecc., ecc., ed ogni anno questi dati (giovani malati) aumentano !
Tutto questo accrescimento avviene ogni generazione di vaccinati che a loro volta vaccinano i propri figli e trasmettono ad essi le loro mutazioni vaccinali latenti ed occulte !
Man mano che passano le generazioni di vaccinati il loro sistema immunitario si indebolisce sempre di piu’ ed aumentano anche le mutazioni genetiche indotte dai vaccini, i bambini nasceranno anche con malformazioni (es. Down) e sempre con maggiore frequenza ! Gli aborti spontanei aumenteranno sempre più e nuove malattie indotte dai vaccini si affacceranno negli umani e negli animali vaccinati !
In Italia NON si tengono le statistiche sulle malattie degenerative in modo completo, per evitare di scoprire che i vaccini hanno indotto e creato quelle malattie…..
Ecco cosa ci aspetta grazie alle multinazionali dei vaccini e farmaci, che perseguono la creazione ed il mantenimento del mercato dei malati per i loro business !
Ricordarsi che le alterazioni degli enzimi, della flora, del pH digestivo e e della mucosa intestinale influenzano la salute, non soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte dell’organismo.
Molte volte una terapia effettuata con la propria urina (non utilizzando nessun farmaco) ed una alimentazione Crudista, ed i sali di epsom, eliminano qualsiasi intossicazione del fegato e qualsiasi epatite dalla A alla Z…alla faccia dei vaccini per l’epatite che invece intossicano ed infiammano anche e non solo il fegato !
vedi dati Istat sui Vaccini + I Postulati di Koch
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Vaccino Epatite B: Implicazioni Negative per lo Sviluppo e la Cognizione del Cervello – 26/10/2018 – Pubblicato su: autoimmunityreactions.org (sito in ristrutturazoine ma reperibile su: www.web.archive.org
In questo articolo informativo di J.B. Handley vengono citati tre studi in cui viene dimostrato che la vaccinazione neonatale contro l’epatite B (Hep B) è in grado di indurre neuroinfiammazione ippocampale, asma allergica e la profonda alterazione del comportamento nei topi. Il fisiologismo delle citochine proinfiammatorie è coinvolto, come del resto avevamo già ipotizzato in alcuni articoli precedenti (Nota introduttiva di Davide Suraci, alias autoimmunityreactions, alias yellowbrain).
By JB Handley
“…In precedenza abbiamo verificato che la vaccinazione neonatale contro l’epatite B induceva la neuroinfiammazione ippocampale e compromissione del comportamento nei topi …
Questa scoperta suggerisce che eventi clinici riguardanti la sovraesposizione neonatale di IL-4, compresa la vaccinazione neonatale dell’epatite B e l’asma allergica nei bambini implicazioni negative per lo sviluppo e la cognizione del cervello…”, (Nota Bene NdR: riscontrabili in quasi il 90% dei bambini vaccinati di qualsiasi vaccino pediatrico e non, senza contare le SIDS o SADS = Morti improvvise e/o l’autismo che sta aumentando spropositatamente 1 su 20 bambini ha sintomi di leggere o pesante autismo).
GUANDONG, Cina – “Incredibile“. È la parola che continuavo a dire mentre leggevo un nuovo studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Cytokine riguardante l’impatto del vaccino contro l’epatite B sul cervello dei topi:
Ho trovato alcune informazioni relative allo studio pubblicato sulla rivista Cytokine riguardante l’impatto del vaccino contro l’epatite B sul cervello dei topi. Ecco un riepilogo dei punti salienti:
Neuroinfiammazione:
Lo studio ha evidenziato che la vaccinazione neonatale contro l’epatite B ha indotto neuroinfiammazione nell’ippocampo dei topi, suggerendo un possibile impatto sullo sviluppo neurologico.
Danni neurocomportamentali:
È stato osservato che l’interleuchina-4 media i danni neurocomportamentali ritardati nei topi vaccinati, indicando che ci potrebbero essere effetti a lungo termine sul comportamento.
Controversie:
La ricerca ha anche discusso la controversia riguardante l’associazione tra la vaccinazione neonatale contro l’epatite B e l’insorgenza di autismo, un tema che continua a suscitare dibattiti nella comunità scientifica.
Ecco alcuni dettagli chiave:
Impatto comportamentale: Lo studio ha dimostrato che la vaccinazione neonatale contro l’epatite B ha compromesso il comportamento e la neurogenesi nei topi in giovane età.
Interleuchina-4: La ricerca ha evidenziato che l’interleuchina-4 media i danni comportamentali ritardati nei topi vaccinati.
Come ho ricordato a maggio, l’Università di Sun Yat-sen (una Top 10 universitaria in Cina), il Dr. Zhibin Yao non è un nome familiare nella comunità americana dell’autismo, ma dovrebbe esserlo davvero. Non solo è americano (Università di Pittsburgh) e autore di 33 studi peer-reviewed, ma è anche l’autore principale dei tre più importanti studi biologici mai condotti analizzando come, esattamente, il vaccino dell’epatite B possa causare l’autismo. Rivediamo rapidamente il suo lavoro precedente.
(Nota: come tutto il lavoro precedente, nonostante l’importanza della materia e il prestigio delle riviste in cui viene pubblicato il suo lavoro, non c’è un articolo scritto su nessuno di questi studi sui media americani).
IL-4 Interleukine – Autor: Ramin Herati https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1450049
2015: primo studio
Nel 2015, il Dr. Yao è stato l’autore principale di “ Vaccinazione neonatale con bacillo Calmette-Guérin e Vaccini dell’epatite B modula la plasticità sinaptica dell’ippocampo nei ratti: “http://vaccinepapers.org/wp-content/uploads/BCGhepB-vaccines.pdf, questo è il primo studio che ha mai esaminato l’impatto che QUALUNQUE vaccino potrebbe avere sul cervello dei ratti.
Ho discusso questo studio in dettaglio in un ampio articolo che ho scritto nel mese di aprile intitolato:
“Gli scienziati internazionali hanno trovato la causa dell’autismo: che cosa faranno gli americani ?”.
https://jbhandleyblog.com/home/2018/4/1/international2018
Vaccine Papers, è un sito web dedicato a un’analisi scientifica dei rischi e dei benefici dei vaccini, ha spiegato il documento in questo modo:
“…Questo è il primo studio condotto per testare gli effetti dell’attivazione immunitaria mediante vaccinazione sullo sviluppo del cervello. Tutti gli altri studi di attivazione immunitaria hanno usato condizioni patologiche essenzialmente che imitano l’infezione e inducono una forte febbre. Una critica che ho sentito spesso dai sostenitori del vaccino è che gli esperimenti di attivazione immunitaria non sono rilevanti per i vaccini perché i vaccini causano un’attivazione immunitaria più lieve rispetto alle iniezioni di poli-IC o lipopolisaccaride (due tipi di attivatori del sistema immunitario). Questo nuovo studio dimostra che i vaccini possono influenzare lo sviluppo del cervello attraverso l’attivazione immunitaria. Quindi, gli esperimenti di attivazione immunitaria sono rilevanti per i vaccini …
Il vaccino per l’epatite B ha aumentato i livelli di IL-6 nell’ippocampo (l’unica regione del cervello analizzata per le citochine)…”
Nonostante la sua importanza, spiegare il documento del Dr. Yao riferito al 2015, non è stato facile, in parte perché il suo studio copriva una serie di altri argomenti, il che significava che dovevano essere isolati i dati che avevano coinvolto il vaccino per l’epatite B, e poi spiegarli. Con il suo successivo lavoro, tuttavia, il dottor Yao e il suo team hanno spiegato tutto molto più facilmente e hanno lasciato ben poco all’interpretazione.
2016: secondo studio
Il secondo articolo del Dr. Yao, ha condotto uno studio approfondito dell’impatto del vaccino dell’epatite B sul cervello dei topi, e lo ha fatto rispetto a un gruppo di controllo di topi che hanno ricevuto un placebo salino.
Questo è uno studio sugli animali “gold standard” che tipicamente faresti PRIMA che un farmaco venga introdotto all’uso nella popolazione umana.
In un mondo in cui i vaccini sono stati trattati come altri farmaci da prescrizione, lo studio del Dott. Yao avrebbe inviato una gigantesca bandiera rossa sulla neurotossicità del vaccino per l’epatite B.
Certo, questo non è accaduto, e questa è la prima volta che probabilmente hai mai sentito parlare di questo studio:
La vaccinazione neonatale contro l’epatite B ha alterato il comportamento e la neurogenesi dei topi transitoriamente nella prima età adulta
Vedi PDF: BCGhepB-vaccines
Vaccinazione Hep-B = PDF: Neonatal-hepatitis-B-vaccination + BCGhepB-vaccines
Nel suo articolo del 2016, il Dr. Yao ei suoi colleghi si aprono con una dichiarazione che dovrebbe far rabbrividire ogni genitore americano: “Il vaccino contro l’epatite B (HBV) è somministrato a oltre il 70% dei neonati in tutto il mondo. “Non è noto a tutti, che questa vaccinazione neonatale influisca sullo sviluppo del cervello. “
Considerato il dubbio se l’epatite B influenzi o meno lo sviluppo del cervello, il dott. Yao e i suoi colleghi hanno iniziato a rispondere alla domanda e la loro conclusione ha lasciato poco spazio all’interpretazione: “…Questo lavoro rivela per la prima volta che la vaccinazione HBV (Hep B) precoce induce compromissioni nel comportamento e nella neurogenesi dell’ippocampo. Questo lavoro fornisce dati innovativi a sostegno della sospetta associazione potenziale di HBV (Hep B) con alcuni disturbi neurologici come l’autismo e la sclerosi multipla…“
2018: terzo studio
IL-4 e Sviluppo Neurocomportamentale
In questo nuovo studio, il Dottor Yao e i suoi colleghi hanno cercato di confermare ciò che avevano scoperto in precedenza. Sapevano già che “la vaccinazione neonatale contro l’epatite B (Hep B) induceva la neuroinfiammazione ippocampale e le alterazioni del comportamento nei topi”. Ora, volevano essere sicuri di aver capito l’esatto meccanismo d’azione all’interno del cervello che stava causando tutto il danno. – PDF: Wang Yao 2018 Cytokine IL-4 Hep B Hippocampus = https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S104346661830190X
E questo è esattamente quello che hanno fatto, hanno appreso che la sovraesposizione alla citochina IL-4 ha prodotto la reazione SAME nel cervello del topo che ha dato loro il vaccino contro l’epatite B:
“…Dopo aver osservato la correlazione positiva nel livello di IL-4 nella periferia e nell’ippocampo, sono stati eseguiti una serie di esperimenti per esaminare gli effetti della sovraespressione neonatale di IL-4 sul cervello. Alla fine, il presente studio fornisce prove dirette mediante la neutralizzazione di IL-4, sostenendo che IL-4 media un ritardo neurocomportamentale indotto dalla vaccinazione neonatale dell’epatite B (Hep B) che coinvolge la down-regulation del recettore IL-4 nell’ippocampo…“
E la conclusione di un nuovo studio che dovrebbe anche far rabbrividire ogni genitore di un neonato:
“…Questi risultati suggeriscono che eventi clinici che coinvolgono la sovraesposizione neonatale di IL-4, compresa la vaccinazione neonatale dell’epatite B (Hep B) e l’asma nei neonati umani, possono avere effetti avversi sullo sviluppo neurocomportamentale…“
Conclusioni
Per quelli di voi che seguono questo argomento da vicino, vale la pena sottolineare che questo nuovo studio ha esaminato solo la singola citochina IL-4, nonostante il fatto che anche altre citochine siano state correlate all’autismo. Gli scienziati riconoscono che c’è più lavoro da fare, affermando, “condurremo ulteriori studi con diverse citochine a quella sovraesposizione neonatale, come spesso accade”. Un numero di punti che vale la pena di fare su questo studio:
- Risposta ritardata a Hep B
Per me, questo è probabilmente il più grande apprendimento di questo studio, e da solo mette in discussione il modo in cui i vaccini vengono testati qui negli Stati Uniti.
Nell’eccellente white paper sulla sicurezza dei vaccini, – PDF: VaccineSafety-Version-1.0-October-2-2017 – la rete del consenso informato ha spiegato come il vaccino contro l’epatite B (Hep B) è stato testato senza alcun gruppo placebo e con soli 4-5 giorni di osservazione sui bambini che hanno ricevuto il vaccino (dopo aver ricevuto il vaccino, una reazione al sesto giorno non sarebbe stata presa in considerazione):
Ad esempio, ci sono due vaccini per l’epatite B concessi in licenza destinati a bambini di un giorno negli Stati Uniti – uno fabbricato da Merck e l’altro da GlaxoSmithKline.
Il vaccino Merck’s per epatite B è stato autorizzato dalla FDA dopo studi che hanno sollecitato reazioni avverse solo per cinque giorni dopo la vaccinazione.
(NdR: senza controllare periodi più lunghi, perché i vaccini possono dare reazioni nel tempo anche ammalamenti gravi come ad esempio l’aggravamento di malattie latenti e/o la “morte improvvisa” per l’intossicazione dei sistemi corporei dovuti ai Vaccini fatti, anche pediatrici, per ignoranza sia dei genitori, con la circonvenzione di incapace effettuata dai governi/stati servi delle Big Pharma, che quella del soggetto stesso quando maggiorenne !
La natura NON perdona le scelte fatte con le vaccinazioni tossiche introdotte, in quanto essa deve insegnare al soggetto che NON deve interferire in modo innaturale/tossico, pena l’ammalamento o la morte prematura, perché la malattia è educativa, cioè insegna al malato che ha sbagliato comportamenti e lo spinge a rimuovere le cause; se ci riesce bene, altrimenti la morte prematura lo aspetta !)
Allo stesso modo, il vaccino contro l’epatite B di GlaxoSmithKline è stato sospeso dalla FDA dopo studi che hanno sollecitato reazioni avverse solo per quattro giorni dopo la vaccinazione.
I periodi di follow-up di 4 o 5 giorni non sono abbastanza lunghi da rilevare possibili effetti avversi come disordini autoimmuni o neurologici, convulsioni o morte. Peggio ancora, dal momento che nessuno di questi studi clinici utilizzava un gruppo di controllo, era impossibile determinare scientificamente se una reazione avversa nel periodo di revisione della sicurezza di quattro o cinque giorni fosse addirittura causata dal vaccino contro l’epatite B valutato.
Vaccine Papers ha commentato questo terzo studio, in particolare sulla risposta ritardata:
“…Molto prezioso per vedere come la risposta immunitaria cambia nel tempo. Un cambiamento drammatico si verifica tra i 35-42 giorni. Questo è potente perché significa che gli studi a breve termine sono inutili per rilevare le lesioni neurologiche. Lo sapevamo già, ma ora possiamo provarlo…“
È ragionevole affermare che il modo in cui il vaccino contro l’epatite B è stato testato e il modo in cui l’epatite B causa danni cerebrali (su un programma in ritardo) significa che le nostre autorità sanitarie non hanno idea di quanto danno il cervello al vaccino dell’epatite B possa arrecare. Nessuna.
2. Finanziamento del governo
Mi sono abituato alla “scienza dei vaccini” negli Stati Uniti dove nessuna “scienza” che implichi un rischio nei vaccini è mai stata finanziata dal nostro governo. Le cose sono diverse in Cina, basta guardare le fonti di finanziamento !!! Penso che sia sicuro dire che la scienza fatta per porre fine all’epidemia di autismo sarà più che probabile che attraversi la Cina, è un paese in cui l’influenza di Big Pharma è molto bassa.
3. Prova evidente
È sicuro dire che per qualsiasi altro prodotto sul pianeta, i tre studi fatti da questi scienziati cinesi sarebbero sufficienti per ottenere un prodotto tirato fuori dal mercato con un’abbondanza di cautela per proteggere il cervello dei neonati. Lascia che te lo spieghi il più semplicemente possibile:
Abbiamo prove scientifiche chiare, inequivocabili e riproducibili che il primo vaccino somministrato alla maggior parte dei neonati americani causa danni al cervello.
Recentemente, un gruppo di scienziati ha pubblicato un editoriale sottolineando quanto siano importanti gli studi sugli animali – https://vaccinesafetycommission.com/pdfs/Animal-Studies.pdf – per comprendere la neurotossicità dell’adiuvante di alluminio usato nei vaccini. Hanno notato che “le somministrazioni multiple di vaccini e gli effetti avversi neuro / immunologici sono difficili da stabilire con l’epidemiologia”.
L’epidemiologia, lo studio di un gran numero di persone e gli esiti di salute utilizzando un foglio di calcolo, è piena di potenziali abusi, manipolazioni e segnali mancanti. Ecco perché la scienza biologica è così importante, ed è per questo che il lavoro del Dr. Yao fornisce un colpo devastante a chiunque affermi che un vaccino non possa causare danni cerebrali o autismo. Come il dott. Yao e i suoi colleghi si sono preoccupati profondamente del loro secondo lavoro:
“…Questo studio ha utilizzato lo stesso vaccino e un calendario simile a quelli utilizzati per la vaccinazione infantile in Cina. Pertanto, questi risultati suggeriscono che potrebbero esserci effetti simili della vaccinazione neonatale dell’HBV sullo sviluppo e sul comportamento del cervello negli esseri umani “.
Niente di più da dire. By J.B. Handley
Special Thanks to JB Handley author of “End of the Autism Epidemic“ – https://www.amazon.it/How-End-Autism-Epidemic-Revealing/dp/1603588248/ref=as_li_ss_tl?ie=UTF8&qid=1540564541&sr=8-1&keywords=how+to+end+the+autism+epidemic&linkCode=sl1&tag=yellowbrain-21&linkId=1188b157788f8e9b9ed5956af31b116a&language=it_IT
Nota sull’autore: J.B. Handley
JB Handley è l’orgoglioso padre di un bambino con autismo. Lui e sua moglie hanno co-fondato la Generation Rescue, un’organizzazione benefica statunitense sull’autismo, nel 2005. Ha trascorso la sua carriera nel settore del private equity e ha conseguito la laurea con lode alla Stanford University nel 1991. Il suo primo libro, How to End the Autism Epidemic – https://www.amazon.it/How-End-Autism-Epidemic-Revealing/dp/1603588248/ref=as_li_ss_tl?ie=UTF8&qid=1540564541&sr=8-1&keywords=how+to+end+the+autism+epidemic&linkCode=sl1&tag=yellowbrain-21&linkId=1188b157788f8e9b9ed5956af31b116a&language=it_IT, pubblicato nel settembre 2018 da Chelsea Green Publishing
È anche l’autore di “Uno scienziato FDA solitario potrebbe porre fine all’epidemia di autismo”. – https://www.thelibertybeacon.com/a-lone-fda-scientist-could-end-the-autism-epidemic-video/ – e gli scienziati internazionali hanno trovato la causa dell’autismo. Cosa faranno gli americani?
vedi i Riferimenti bibliografici su: Autismo dai Vaccini
Altri articoli da studiare:
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Lettera del Dottor Carlo Ruata all’editore del “NY Medical Journal” (21 Giugno 1899)
Ricorso del Dottor Carlo Ruata Contro la Vaccinazione antivaiolosa obbligatoria. (Presentato al Ministero dell’Interno, 1899)