Antibiotici naturali
Come agiscono gli Antibiotici – Uso improprio o abuso. Quali conseguenze ? – vedi: ANTIBIOTICI e loro danni
Si tratta di una sostanza derivata da un organismo vivente che, introdotta nel corpo, viene trasportata dal flusso sanguigno fino a raggiungere una zona infetta dove distrugge o disattiva un microrganismo invasore.
Gli antibiotici hanno due differenti modi di agire: se sono battericidi, uccidono effettivamente i batteri; se sono batteriostatici interferiscono con la loro attività o con i loro meccanismi riproduttivi, in questo modo interrompono l’attività batterica senza distruggerla. I batteri non sono tutti uguali; alcuni vivono in un ambiente ricco di ossigeno, altri in assenza di ossigeno ed altri ancora in entrambe le situazioni.
Per comodità, ai fini dell’individuazione della cura corretta, i batteri vengono classificati (in base a precisi tests) in gram-positivi o gramnegativi; ciò è necessario perché alcuni antibiotici agiscono solamente verso gli uni o gli altri.
Non ci sono antibiotici che agiscono universalmente; ognuno di essi “funziona” nel controllo di alcuni, ma non tutti i batteri ostili ed allo stesso tempo danneggia alcuni, ma non tutti i batteri della flora benefica. In definitiva, alcuni antibiotici compiono una devastazione fra la flora intestinale, mentre altri hanno minor effetto; nessuno di essi, in ogni caso, potenzia la normale flora.
Varia solamente l’entità del danno causato.
I diversi antibiotici e le loro proprietà
Penicillina: amossicillina, ampicillina e benzilpenicillina. Furono i primi farmaci antibiotici: molte di esse danno la capacità di uccidere diversi ceppi batterici. Quindi sono battericidi ad ampio spettro; agiscono interferendo nella sintesi delle sostanze necessarie per la costituzione della membrana cellulare dei batteri.
Cio’ significa che le alterazioni degli enzimi, della flora, del pH digestivo e e della mucosa intestinale influenzano la salute, non soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte dell’organismo.
Pur avendo un basso livello di tossicità per il corpo umano, danno spesso luogo a reazioni allergiche talvolta molto gravi. Durante la somministrazione di questi farmaci, il sintomo più frequente è la diarrea, causata principalmente dai danni riportati dalla flora batterica intestinale. Per il loro ampio spettro d’azione, certe penicilline vengono ritenute responsabili delle superinfezioni, risultato di un’opportunistica esplosione di attività da parte di batteri e funghi (Candida Albicans) che si diffondono in seguito all’azione dell’antibiotico.
Il largo uso di penicillina nella agricoltura e nell’allevamento ha fortemente contribuito a creare delle resistenze rendendone inefficaci i trattamenti. Ormai, la maggior parte degli stafilococchi sono diventati resistenti.
Cefalosporine: sono molto simili alle penicilline, anch’esse battericide ad ampio spettro. Hanno subito diverse trasformazioni nel tempo e la resistenza batterica per le prime versioni è diffusa quasi totalmente; anche se le ultime varianti non presentano particolari problemi di tossicità, sono frequenti le reazioni allergiche, spesso gravi e, talvolta, persino fatali. Sensazioni di nausea e vomito possono essere associate alla diarrea come effetto secondario e, raramente, l’alterazione della capacità di coagulare il sangue con conseguenti emorragie.
Anche le cefalosporine possono essere responsabili dell’insorgenza delle superinfezioni; inoltre, è stato dimostrato che l’uso delle cefalosporine nella donna provoca l’impoverimento della flora batterica vaginale e la crescita abnorme di batterioidi patogeni.
Amminoglicosidi: neomicina, streptomicina, gentamicina.
Battericidi fortemente tossici con azione sui batteri Gram+; inibiscono la produzione di proteine utili per la riproduzione dei batteri attaccati ed alteranp il sistema enzimatico cosi’ come tutti i Vaccini.
Vengono prescritti con minor frequenza rispetto ad altri antibiotici a causa dei molteplici effetti collaterali; quando si usano questi farmaci i danni alla flora intestinale sono particolarmente estesi e tali da far sì che la crescita eccessiva della Candida e dello Stafilococco aureo non sia infrequente.
La resistenza batterica verso questi farmaci è diffusa tanto da provocare un fenomeno chiamato resistenza crociata cioè la capacità di diverse specie batteriche di trasmettersi vicendevolmente le resistenza.
Fra gli effetti secondari degli amminoglicosidi figurano infiammazioni ai nervi periferici, nevriti, abbassamento dell’udito, insufficienza renale, anemia aplastica (rara, ma grave), irritazioni alla pelle, pruriti, sonnolenza, mal di testa, torpore attorno alla bocca (frequente).
Tetracicline: tetraciclina, ossitetraciclina, dossiciclina. Sono antibiotici batteriostatici a largo spettro attivi anche contro alcuni protozoi (spirochete e parassiti) il cui meccanismo d’azione è simile a quello degli amminoglicosidi. Purtroppo se ne fa un uso enorme sia nella produzione delle carni che della frutta e l’impatto sulla salute della popolazione non è prevedibile, ma molto probabilmente sarà immane. Fra gli effetti secondari più o meno comuni troviamo: macchie giallo-brunastre sui denti, nausea, vomito, diarrea, coliti, fotofobia, deformità ossea, acne, aggravamento di condizioni patologico-renali preesistenti.
L’uso di tetracicline può portare allo sviluppo di superinfezioni ed all’esuberante accrescimento di certi funghi dell’intestino cosa che si verifica quando la normale flora viene danneggiata. È stato scientificamente dimostrato che le tetracicline hanno la capacità di abbassare le difese immunitarie rimuovendo il calcio e il magnesio dalle cellule immunitarie, indebolendone l’attività.
La resistenza alle tetracicline è diffusa soprattutto nella maggior parte degli enterobatteri.
Lincosammidi: lincomicina e clindamicina. La loro attività è limitata ai batteri Gram+ ed alcuni micoplasmi e protozoi; impediscono ai batteri che sono loro bersaglio la produzione di proteine utili per la sopravvivenza.
Non vengono usati frequentemente perché la loro nocività per la flora batterica intestinale è veramente devastante. Ormai la maggior parte degli stafilococchi ha sviluppato resistenza ai lincosammidi.
Macrolidi: eritromicina, claritromicina, azitromicina. L’azione di questi antibiotici è simile a quella delle tetracicline.
I macrolidi vengono utilizzati soprattutto in sostituzione della penicillina. Gli effetti secondari comprendono nausee, vomito e diarrea ed è stato appurato che indeboliscono le funzioni immunitarie.
L’eritromicina in particolare, può causare gravi forme di infiammazione al fegato (epatiti). La resistenza verso questi farmaci era molto diffusa (soprattutto da parte dello stafilococco aureo), ma per il momento è stata superata dalle nuove versioni.
Imidazoli: derivati dall’imidazolo. Questa categoria di antibiotici è attiva solo contro batteri anaerobi e protozoi, quindi il loro campo d’azione è piuttosto ristretto. Gli effetti secondari comprendono nausea, vomito, diarrea, stordimento e mal di testa. Sia il trattamento prolungato sia gli alti dosaggi possono dar luogo ad attacchi di epilessia e sintomi di natura neuromuscolare. Il metronidazolo può causare gravi danni al fegato.
Chinoloni: acrosossacin, cinossacin, ciproflossacin cnossacin. In origine erano un gruppo di farmaci sintetici a basso spettro cui ben presto divennero resistenti molti dei microrganismi che prima colpivano; poi con l’inserimento del fluoro nella loro struttura (fluorochinoloni) si ebbe la riduzione delle resistenze e si ampliò il loro spettro d’azione. I chinoloni hanno la capacità di combattere i microrganismi ostacolando l’attività di alcuni enzimi deputati alla sintesi del DNA o interferendo con la loro sintesi proteica: la caratteristica di avere più di un’arma a disposizione nei confronti dei germi patogeni è probabile che li aiuti a conservare più a lungo la loro efficacia rispetto ad altri antibiotici. II 10% dei pazienti, a cui vengono somministrati questi farmaci, avverte nausea, vomito e diarrea che può degenerare nella colite pseudomembranosa; mentre l’1% stati d’ansia, irritazioni della pelle, prurito, incubi notturni, allucinazioni, fotosensibilità della cute, insufficienza renale ed artriti.
Il fenomeno della resistenza
I batteri hanno la sorprendente capacità di mutare geneticamente difendendosi così dalle aggressioni da parte degli antibiotici.
I professori French e Phillips del reparto di microbiologia del St. Thomas Hospital di Londra commentano: “Il cattivo uso degli antibiotici è molto diffuso. Studi condotti a tal proposito hanno dimostrato che fino al 70% dei cicli di cura non sono necessari se non addirittura inadeguati. La terapia viene spesso protratta senza che ve ne sia la necessità….i medici spesso sono poco informati sul loro uso. Negli ultimi 15 anni si è verificato un notevole cambiamento nel tipo di risposta che i batteri infettanti danno agli antibiotici; molti batteri diventano progressivamente resistenti tanto da doverne utilizzare dosi sempre maggiori con la conseguenza che gli effetti collaterali sono diventati sempre più seri e numerosi e le cure sempre più pericolose.
Le conseguenze dell’abuso
Gli antibiotici salvano delle vite e la loro importanza è senza dubbio determinante soprattutto in situazioni di emergenza.
È altrettanto fuor di dubbio però che possono causare effetti secondari di grave entità, talvolta imprevedibili, anche quando vengono utilizzati in modo corretto; con l’andar del tempo gli effetti sull’ecologia interna delle persone che ne fanno uso sono potenzialmente devastanti e spesso vengono sottovalutati dai medici.
Gli antibiotici sono troppo usati, male usati, abusati e sono diventati una delle maggiori fonti di cattiva salute. Spesso vengono usati impropriamente per esempio con pazienti che hanno incompatibilità nei loro confronti, contro infezioni virali (caso in cui diventano peggio che inutili), contro il batterio sbagliato, come agente ad ampio spettro quando il batterio coinvolto nell’infezione non è stato identificato, in dosi eccessive, in dosi insufficienti, per periodi troppo lunghi o troppo brevi, il risultato è:
– danni diffusi alla normale flora batterica dell’organismo e tutto ciò che questo può comportare in termini di malattia;
– un aumento della resistenza batterica che conduce ad infezioni potenzialmente incurabili.
L’uso indiscriminato degli antibiotici ha portato ad un circolo vizioso che spinge alla ricerca continua di nuovi farmaci sempre più potenti che danno luogo a più ampi fenomeni di resistenza e si andrà avanti così finché la follia di questo atteggiamento non sarà del tutto evidente. Il nostro suggerimento è di utilizzare gli antibiotici, solo se strettamente necessari, nei tempi e nei modi corretti ricercando, per tutte le altre situazioni, validi rimedi naturali alternativi per controbattere le affezioni più comuni, puntando l’attenzione sul potenziamento del sistema di difesa naturale; a questo proposito ricordiamo una frase di Aristotele di oltre 2000 anni fa: “Lei natura non crea senza motivo”.
L’alternativa naturale
In un periodo in cui si allunga l’elenco dei microrganismi resistenti agli antibiotici e si assottiglia quello di nuovi antibiotici nelle pipeline delle aziende farmaceutiche, c’è chi guarda a un rimedio alternativo, da noi praticamente sconosciuto, ma che in realtà ha una lunga storia alle spalle. In alcuni Paesi dell’ex Unione Sovietica, Russia e Georgia in testa, è possibile acquistare nelle farmacie una terapia alternativa agli antibiotici costituita da miscele di “fagi, sono dei parassiti naturali dei batteri”, spiega Jacques Scheres, dell’Ospedale universitario di Maastricht, membro del consiglio di amministrazione dell’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, egli continua dicendo che “i fagi si moltiplicano all’interno del batterio che attaccano e lo distruggono; quando i batteri vengono eradicati anche i fagi spariscono. In pratica fagi e batteri sono continuamente in lotta gli uni contro gli altri fino a raggiungere un equilibrio in cui i batteri sono presenti in numero molto basso nell’organismo che a questo punto può curare l’infezione con i suoi mezzi”.
Una terapia che presenta alcuni vantaggi: i fagi attaccano solo i batteri per i quali sono stati selezionati e sono in grado di uccidere i batteri resistenti agli antibiotici, inoltre, nel caso i batteri divengano resistenti ai fagi, questi ultimi sviluppano nuovi ceppi efficaci.
Nei Paesi dell’Est sono stati impiegati nella terapia di infezioni gastrointestinali e urogenitali, ma anche in infezioni severe incluse meningiti, osteomieliti, grandi ferite infette. Ma perché, se la terapia funziona, non viene “esportata” nei Paesi occidentali ?
“I preparati a base di fagi, la cui produzione avviene in poco tempo a partire anche da fonti presenti in natura, per esempio dall’acqua dei fiumi, non soddisfano le richieste del sistema regolatorio occidentale per lo sviluppo e l’uso di nuovi farmaci”, dice l’esperto. Ad ostacolare ulteriormente le possibilità di sviluppo di questa terapia in Occidente è l’assenza di proprietà intellettuale con conseguente difficoltà a ottenere un brevetto.
By Franco Marchetti – Tratto da: farmacista33.it
Un composto naturale usato per secoli in India può aiutare ad abbassare il livello di colesterolo – 08/05/2002
Il guggulsterone blocca i recettori FXR, che regolano il metabolismo del colesterolo Alcuni ricercatori dell’Università del Texas hanno dimostrato che un composto naturale usato per secoli in India può aiutare ad abbassare il livello del colesterolo.
La ricerca, pubblicata sulla rivista «Science», mostra che il guggulsterone blocca i recettori FXR, che regolano il metabolismo del colesterolo.
David Mangelsdorf e i suoi colleghi avevano in passato scoperto il ruolo dell’FXR ne regolare la conversione del colesterolo in acidi biliari, la cui produzione viene interrotta dal recettore quando viene superato un certo livello. “Il recettore tiene sotto controllo gli acidi della bile”, dice Mangelsdorf. “Se viene disturbato, cambia il modo in cui viene metabolizzato il colesterolo.
Ora i ricercatori hanno scoperto che il guggulsterone, ottenuto dalla linfa della Commiphora mukul, una pianta nota comunemente in India come guggul, blocca l’attività dell’FXR, almeno nelle prove in vitro. Per vedere se lo stesso effetto ha luogo anche in un organismo vivente, Mangelsdorf ha compiuto esperimenti sui topi, confermando che il livello del colesterolo diminuisce, dopo la somministrazione di guggulsterone.
Secondo i ricercatori il lavoro potrebbe portare allo sviluppo di nuovi farmaci che controllino il colesterolo e basati sulla struttura chimica del guggulsterone. Queste medicine potrebbero impedire all’FXR di interrompere il metabolismo del colesterolo nelle persone che non ne smaltiscono abbastanza.
Tratto da: lesscienze – 1999 – 2002
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Quando eravamo piccoli una delle delizie a base di frutta che ci concedevano i nostri genitori, era il limone tagliato a fette, con tutta la buccia, spolverato di zucchero ed i nostri genitori, in genere ci facevano, al primo accenno di febbre, un clisterino per pulire l’intestino, saggia tecnica oggi in disuso per l’incompetenza dei medici della medicina ufficiale, istruiti dalle universita’, al servizio di Big Pharma a propinare (vendere) farmaci e Vaccini…..
Adesso è molto più difficile poterlo fare, dal momento che i limoni e gli agrumi in genere vengono trattati con dei prodotti chimici, e sulla confezione delle cassette, sta scritto esplicitamente (buccia non commestibile).
E così diventa complicato persino mangiare la buccia di uno dei più buoni e più utili frutti della terra, o cucinare una torta utilizzando la scorza grattugiata degli agrumi è ormai possibile solo se si utilizzano limoni rigorosamente e sicuramente biologici.
La buccia del limone, è battericida, in più gli olii essenziali che contiene sono fungicidi, antibiotici e sedativi per i nervi.
Il Crudismo, l’alimentazione viva, e’ il vero modello alimentare anti-eta’, anche perche’ i vegetali crudi sono apportatori non solo di minerali, vitamine ed enzimi, ma sono i migliori antibiotici naturali ed in specie l’aglio, la cipolla, l’olio essenziale di origano, l’estratto delle foglie di olivo, l’echinacea, l’avogado, lo zenzero, la curcuma, la cannella, pau d’arco, propoli, il miele, l’estratto di semi di pompelmo, limone, eucalipto, menta, chiodi di garofano, certi funghi, te’ verde, ecc.,…
Gli antibiotici naturali sono sostanze che le piante sviluppano al loro interno come difesa personale dai microrganismi e dai batteri e la cui azione, nell’utilizzo da parte dell’uomo, risulta meno aggressiva e priva degli effetti collaterali degli antibiotici di sintesi.
Tisana antibiotica, a base di limone con la buccia e aglio con la buccia da assumere per combattere febbre, influenza e raffreddore, ottima anche per le bronchiti croniche, l’asma, e per l’herpes (di qualsiasi tipo), oltre che per la varicella. Il sapore non deve essere molto buono e non va assunta con lo zucchero, che ne inibisce l’effetto.
Succo crudo di Limone + succo di Aglio e Cipolla assieme, oppure gli stessi ingredienti con buccia, ben lavati e frullati assieme e filtrati anche se in pochissime quantità (gocce), sono l’ “antibiotico naturale” per eccellenza !
Si prende la mattina e la sera, o nei casi più gravi ogni otto ore, fino ad avvenuta guarigione.
vedi anche: Argento colloidale (da usare con parsimonia, facendo caso alle reazioni del soggetto)
L’antibiotico naturale: La Propoli ? + Prodotti dell’Alveare + Molto valido è l’Aglio + Origano al posto degli antibiotici
“La propoli ha proprietà antisettiche, analgesiche e cicatrizzanti. L’effetto antisettico è valido come coadiuvante delle terapie antibiotiche nelle forme infettive di qualsiasi distretto dell’organismo. Nei casi di ulcera caso la propoli, cicatrizzante e antisettica, è doppiamente utile. L’effetto sull’albero respiratorio è prezioso per faringiti, tracheiti, bronchiti, laringiti.
Utile nelle infezioni delle vie urinarie, per squilibri della flora batterica intestinale e in particolare per le forme diarroiche.
L’effetto cicatrizzante antisettico è pure utile nel trattamento delle ferite. L’uso della propoli più frequente è per la bocca, la gola, l’intestino e le vie respiratorie, oltre che cutaneo”. Cio’ vale anche per gli animali.
Come utilizzare la propoli ?
“Le preparazioni e le dosi sono in genere come tintura alcolica al 20% a gocce, da 5 a l5, due o tre volte al giorno. A volte dà allergie. Per via esterna questo miracolo della natura è antimicotico, combatte le micosi orali e cutanee. L’estratto acquoso è utile per i bambini piccoli o per le zone delicate del corpo (palpebre e genitali). Con la propoli si cura anche l’acne. E con quella in granuli la piorrea, poiché favorisce la solidità delle gengive. Si può anche masticare quale regolatore della flora batterica intestinale e curativo delle faringiti croniche, di ipofonie, tracheiti e gastriti. È un protettivo vascolare valido per varici ed emorroidi”.
In ogni caso utilizzarlo come indicato in: Tosse, catarro, Raffreddori, Influenza + Cure bambini + Cure animali
Comunque ed in ogni caso del Propoli grezzo, utilizzate anche per i vs bambini e lattanti, qualche grano (4 o 5), tenuti preventivamente in frizer, schiacciati in un piccolo mortaio per ridurli in polvere, indi impastare con una puntina di miele – la cura deve durare fino a 7 giorni oltre la scomparsa dei sintomi del raffreddore, tosse, catarro, influenza. Il bimbo o l’adulto miglioreranno anche sotto altri profili.
Ma in ogni caso e per ogni malattia (salvo in caso di sospetta infiammazione all’appendice) seguire le indicazioni per Idro colon terapia + disinfiammazione + disintossicazione e riordino della Flora batterica intestinale ed enzimi che in ogni caso sono compromessi.
Commento NdR: pur segnalando i vari pericoli degli antibiotici e sono tanti ed intensi, essi possono e/o debbono essere utilizzati quando NON vi sono altre alternative, che in genere i medici allopati NON conoscono e che la Medicina Naturale invece conosce da sempre.
Gli antibiotici naturali sono i Prodotti dell’Alveare (miele, propolis, pappa reale).
Un ottimo antibiotico, senza nessun effetto collaterale:
– aceto di mele (700 ml)
– aglio tritato (85 grammi)
– cipolla tritata (85 grammi)
– due peperoncini freschi ridotti in piccoli pezzi
– curcuma in polvere (2 cucchiai)
– zenzero fresco tritato (85 grammi), rafano tritato (2 cucchiai)
Prendere un contenitore e aggiungere tutti gli ingredienti mescolando, tranne l’aceto di mele.
Mettere il tutto dentro ad un barattolo finché non risulterà pieno per 2/3.
Poi in esso versare l’aceto di mele fino a quando il barattolo non risulterà totalmente pieno. Il barattolo dovra’ essere riposto all’interno di un luogo asciutto e fresco, e lasciato riposare per una durata di tempo pari a 2 settimane.
Trascorse le quali, usate un colino molto fine per filtrare il liquido, il quale andrà messo all’interno di un contenitore molto pulito.
A questo punto, potete assumere la bevanda, ovvero l’antibiotico naturale, che e’ anche un “tonico disinfettante”.
Il tutto va assunto tutti i giorni per avere le difese immunitarie sempre forti. In caso di influenza grave, è possibile fare dei gargarismi 5 o 6 volte al giorno, con tale liquido, in modo da velocizzare la guarigione.
In ogni caso, questo antibiotico naturale si rivela molto importante per guarire in fretta e per rinforzare le difese immunitarie. Tonificherà e pulirà l’organismo, facendolo diventare il più possibile inaccessibile ai vari parassiti e sostanze virali tossiche. Inoltre, stimolerà la circolazione e la produzione di fluidi linfatici.
Ricordiamo anche che le alterazioni degli enzimi, della flora, del pH digestivo e della mucosa intestinale influenzano la salute, non soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte dell’organismo.
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GSE e….difese naturali
II GSE è la denominazione commerciale di un estratto standardizzato, composto dal 60% di semi di pompelmo (devono essere rigorosamente e sicuramente coltivati in modo biodinamico e senza il trattamento chimico per l’estrazione degli oli essenziali), con aggiunta della membrana cellulare del pompelmo e dal 40% di soluzione acquosa di glicerina vegetale (derivata dal cocco).
Laboratori, Università ed Istituti di tutto il mondo hanno dimostrato, con studi scientifici e pubblicazioni, che l’estratto di semi di pompelmo è un battericida e batteriostatico ad ampio spettro (oltre 800 ceppi batterici sia Gram+ che Gram-).
La differenza sostanziale di questo “antimicrobico naturale”, rispetto ai farmaci antibiotici deriva dalla sua notevole efficacia associata alla selettività; a questo proposito uno studio pubblicato sul “Journal of Orthomolecular Medicine” n.5 del 1990 dimostra che il GSE è efficace contro centinaia di batteri patogeni, mentre pressoché innocuo sui batteri fisiologici, cioè quelli utili al nostro organismo.
Questa selettività è straordinaria ed unica nel suo genere, basti pensare, come dimostrato in precedenza, ai tradizionali antibiotici che non fanno distinzioni flagellando anche la flora batterica fisiologica.
Se a tutto ciò aggiungiamo l’assoluta mancanza di tossicità, di controindicazioni, di effetti collaterali, di interazione con altri farmaci ed il tatto che non crei alcuna resistenza, ci rendiamo conto di essere di fronte al rimedio naturale che rappresenta la più efficace, più completa e più sicura alternativa alle cure antibiotiche tradizionali, quando non strettamente necessarie.
In precedenza, abbiamo sottolineato l’importanza di uscire dalla spirale antibiotico-resistenze ricercando valide alternative nel trattamento delle affezioni batteriche più comuni ed il GSE è, in questo momento, certamente la più idonea; abbiamo inoltre dato altrettanta importanza al potenziamento del nostro sistema di difesa. II complesso dei batteri benefici presenti nel tratto gastrointestinale rappresenta la prima linea di difesa dell’organismo nei confronti delle aggressioni esterne.
I fattori che determinano una diminuzione delle colonie buone, possono essere diversi (errata alimentazione, intossicazioni, allergie, stress, etc.); se a ciò poi si unisce, come spesso accade, una terapia a base di antibiotici ecco che si assiste alla devastazione dei batteri benefici con il risultato di lasciare campo aperto a microrganismi patogeni. Superata la prima barriera di difesa il batterio ritmico si troverà di fronte al nostro sistema immunitario che, se aggredito in massa per la mancanza di “filtro”, lascerà campo aperto alla malattia. Il GSE con la sua azione battericida selettiva può essere utile in prevenzione perché può essere considerato una sorta di “spazzino” del tratto gastrointestinale; infatti distruggendo i microrganismi patogeni favorisce lo sviluppo della flora batterica fisiologica e, quindi, incrementa le nostre difese naturali.
Particolarmente interessante diventerebbe quindi, ai fini della prevenzione, e non solo, un’associazione del Gse con fermenti lattici (apporto di batteri benefici) ed elementi naturali con proprietà stimolanti il sistema immunitario.
I prodotti a base di GSE. Prevenzione, cura, breve decorso e rapida ripresa
Prevenzione e cura di affezioni batteriche, virali, micotiche e parassitarie. Tavolette da 750 mg contenti: 150 mg di Estratto di semi di pompelmo Echinaccea in grado di rallentare la diffusione dei germi patogeni, Lactobacillus, apporto di batteri benefici, Rhodiola rosea capace di aumentare le resistenze dell’organismo alle tossine, Noni che interviene a livello cellulare potenziando le caratteristiche difensive, Tea tree oil, potente stimolante del sistema immunitario. Questo prodotto rappresenta la reale alternativa agli antibiotici tradizionali, se non considerati indispensabili; con una tale minuziosa composizione è indicato:
– in prevenzione una “cura” di 40 giorni (tre al dì), prima del periodo delle epidemie influenzali preserva dal contagio o preso ai primissimi sintomi (sei tavolette al dì per due o tre giorni) è in grado di soffocare l’infezione evitando complicanze e recidive;
– per la cura di affezioni batteriche, virali, micotiche e parassitarie (da tre a sei al dì) in alternativa agli antibiotici ed ai farmaci di sintesi specifici, se non strettamente necessari.
Un breve decorso ed una rapida ripresa dalla malattia. Sette flaconcini monouso costituiti da due fonnulazioni distinte:
– (nel tappo dosatore) un liofilizzato comprendente la grande triade di batteri benefici Bifidobacterium bifidum, Lactobacillus acidophilus e Lactobacillus bulgaricus per un totale di 3,3 miliardi di cellule vive in terreno base di coltura integrale vegetale (estratto di semi di ceci) comprensivo del preziosissimo fluido supernatante (sostanza prodotta dagli stessi batteri nel corso della loro crescita, è un tampone naturale che permette loro di sopravvivere agli acidi gastrici e gli fornisce ciò che occorre per formare le colonie in quanto restano nel proprio ambiente naturale); i superceppi dei batteri utilizzati sono frutto di un’attenta e precisa selezione e tali, quindi, da poter ottenere i massimi benefici dalla loro integrazione;
– (nel flaconcino) un liquido, elle generalmente è solo un veicolo per la dissoluzione dei fermenti, che invece con la presenza di estratto di semi di pompelmo (Gse) per l’attività antibatterica, Morinda citrifolia per la rigenerazione cellulare c per intensificare il sistema immunitario, Uncaria tomentosa in grado di riparare il DNA, di stimolare la proliferazione dei linfociti e di aumentare la conta delle cellule della serie bianca, diventa un vero e proprio funzionale. Una composizione decisamente interessante che trova utilità nell’affrontare aggressioni da microrganismi patogeni di qualsiasi origine e che, in associazione a cure specifiche (anche con i tradizionali antibiotici), ne limita i danni e favorisce una rapida guarigione evitando sovrainfezioni e recidive.
Tratto da: ecplanet.com
La resistenza agli antibiotici di alcuni batteri “rappresenta una ‘minaccia catastrofica’ per la medicina allopatica e potrebbe causare la morte di pazienti che nonostante abbiano un basso rischio operatorio potrebbero perdere la vita per infezioni che non possono essere più curate”. A lanciare l’allarme è Sally Davies, un ufficiale capo medico inglese, secondo cui è necessaria un’azione globale per combattere la resistenza antibiotica, o antimicrobica.
“Operazioni di routine come la protesi dell’anca o i trapianti di organo – ammonisce Davies – potrebbero rivelarsi mortali per il rischio di infezione”. Tra i ‘superbatteri’ più conosciuti vi è l’Mrsa, che da solo è stimato uccidere circa 19 mila persone l’anno negli Stati Uniti – molto più che l’Hiv e l’Aids – e un numero più o meno identico in Europa. Altri parassiti, inoltre, si stanno ritrovando.
Casi di tubercolosi resistenti a tutti i farmaci disponibili si sono registrati negli ultimi anni e una nuova ondata di ‘superbatteri’ con una mutazione chiamata Nmd 1, che inizialmente si era sviluppata in India, si è ora diffusa in tutto il mondo.
Eppure una soluzione sembrerebbe esistere. Secondo una ricerca recentemente pubblicata sulla rivista di settore International Journal of Antimicrobial Agents condotta dagli scienziati australiani del McMicken College e dell’Università del West Australia, gli antibiotici naturali non aumentano il rischio di sviluppo di resistenza da parte dei batteri.
Secondo lo studio l’utilizzo di sostanze antibatteriche di origine naturale non darebbe modo agli agenti patogeni di sviluppare antibiotico-resistenza rispetto alle corrispondenti sostanze di sintesi normalmente utilizzate in medicina. Tra queste vi è l’olio essenziale di “Tea tree”, l’albero del tè, una pianta spontanea australiana il cui nome botanico è Melaleuca Alternifolia.
Commento NdR: pur segnalando i vari pericoli degli antibiotici che sono tanti ed intensi, essi possono essere utilizzati in casi estremi, SOLO quando NON vi sono altre alternative, che in genere i medici allopati NON conoscono e che la Medicina Naturale invece conosce da sempre.
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Terra francese antibiotica
Gli ospedali inglesi sono diventati posti dove si muore d’infezione: da 100 casi l’anno degli anni ’90, si è arrivati nel 2005 a 1.600.
Responsabile (ci dicono) un batterio, lo stafilococco (MRSA, methicillin-resistant staphylococcus), che sopravvive a tutti gli antibiotici.
La ricerca di antibiotici più efficaci è stata inutile – e del resto antibiotici nuovi se ne scoprono sempre meno. Come nel non lontano passato di prima della penicillina, la gente fugge gli ospedali come luoghi di miseria e sporcizia.
Chi può va a farsi operare all’estero. Il governo ha ordinato pulizie generali e profonde degli edifici.
Finalmente, viene annunciata la scoperta di una sostanza mirabolante ed efficacissima: si chiama agricur, ed è nient’altro che un’argilla verdagnola, di origine vulcanica, che si trova abbondantemente in Francia, nel Massif Central (1).
Nei primi test, si è constatato che l’argilla «agricur» uccide il 99% delle colonie di MRSA entro 24 ore, mentre le colonie di controllo si moltiplicano di 45 volte nello stesso tempo.
Le proprietà antibatteriche dell’argilla erano note alle bisnonne.
Ma le ignora il nuovo oscurantismo scientifico, e lo dimostra la travagliata storia terapeutica dell’agricur.
A segnalarne l’efficacia è stato una dottoressa francese, Line Brunet de Courssou, dedita in Africa occidentale alla lotta contro il «buruli», una malattia locale vicina alla lebbra, che sfigura le carni dei bambini ed è dichiarata «emergenza di salute pubblica» dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Per questo, nel 2002, la dottoressa Line presentò dunque all’OMS uno studio clinico di 50 casi nei quali le piaghe del buruli erano state bloccate dall’applicazione, come cataplasma o poltiglia, della terra verde del Massiccio Centrale.
L’OMS le rispose riconoscendo che il suo lavoro era «impressivo», ma negandole i finanziamenti per «mancanza di fondamento scientifico».
Il fondamento scientifico degli antibiotici – che provengono da muffe – non sembra essere migliore: ma gli antibiotici sono brevettati, costano cari e le grandi farmaceutiche ci guadagnano.
L’argilla costa come l’argilla.
Morta la dottoressa, suo figlio Thierry ha cominciato a cercare su internet se ci fossero scienziati disposti a sperimentare l’agricur.
Ha trovato (grazie, internet) Lynda Williams, mineralogista all’Arizona State University, che ne ha parlato alla collega docente Shelley Haydel.
Le due signore sono tanto convinte dei benefici da aver portato il caso agricur all’annuale riunione della Geological Society of America, che si tiene a Denver.
Hanno già dimostrato che l’argilla francese è efficace non solo contro il MRSA, ma anche contro la salmonella e l’E. coli, altre due infezioni ospedaliere comuni e ribelli alle terapie.
Hanno anche dimostrato che altre argille, abbondanti nel mondo e quindi poco costose (un guaio per i colossi farmaceutici) hanno effetti antibatterici simili.
I «fondamenti scientifici» continuano a mancare.
«Abbiamo solo delle ipotesi, e numerose», dice la Williams: «La prima è che l’argilla trasferisca degli elementi non identificati ai batteri, che ne bloccano il metabolismo. L’altra è che ad essere tossico per i microbi non sia una singola sostanza, ma una quantità di composti chimici e di disposizioni stereo-chimiche nel miscuglio, che attaccano i microbi da differenti lati, sì da sopraffarne i sistemi difensivi».
La terza ipotesi è ancora più rivoluzionaria: che l’argilla non agisca attraverso processi biochimici, bensì fisici, per la stessa struttura molecolare delle terre che la compongono.
Se questa ipotesi fosse verificata, si avrebbe una cura contro cui i batteri non potrebbero sviluppare alcuna resistenza.
Il nostro futuro medico vedrà il recupero di cataplasmi, impianti, unguenti.
Tratto da: effedieffe.com
Gli antibiotici di domani esistono già e sono naturali !
Questi sono oli essenziali.
Niente è più denso e concentrato di queste piccole “bombe terapeutiche”.
Questi “farmaci”, anzi rimedi naturali, funzionano molto bene in quasi ogni area di salute e malattia e possono sostituire la maggior parte delle compresse chimiche:
• Gli oli essenziali di lavanda, maggiorana, geranio, mandarino e cardamomo sono più efficaci dei sonniferi chimici;
• L’olio essenziale di cannella proveniente dalla Cina (il cui componente principale è la Cinnamomum Cassie) provoca la caduta dell’influenza, che uccide migliaia di persone ogni anno;
• L’olio essenziale ravintsara è il più potente antivirale naturale che può distruggere batteri come Listeria, Salmonella, Staphylococcus aureus, Pseudomonas aeruginose Clostridium difficile e Escherichia coli;
• L’olio essenziale di Tea Tree (Metaleuca alternifolia) ha aperto prospettive promettenti perché consente di superare lo stafilococco aureo.
Dagli anni ’70, ricerche e vari studi hanno continuato a mostrare le loro virtù terapeutiche …
Tuttavia, li usiamo da molto più a lungo …Stanno già guarendo con … da 5.500 anni !
La fito-aromaterapia è la più antica terapia del pianeta, essa e’ esistita da quando le persone usavano le piante medicinali per guarire, prima con il timo, poi con il dragoncello, il basilico o la menta.
In India, un paese caratterizzato da una colossale biodiversità vegetale, le piante sono sempre state al centro della medicina. Testi in sanscrito risalenti a diversi millenni elencano queste piante aromatiche e le loro diverse proprietà medicinali.
La stessa ammirazione per le piante aromatiche è stata osservata in Cina. È lì che più di 3.500 anni prima della nostra era, il più antico trattato di fitoterapia. È lo stesso trattato che ha definito le nostre attuali farmacopee! Da quel momento, gli olii essenziali e il potere delle piante non hanno mai smesso di conquistare le menti di molte civiltà nel mondo come la Grecia, l’Egitto, il Medio Oriente o gli aborigeni dell’Australia.Inizia a sostituirli oggi (5 applicazioni dirette)La ricchezza di oli essenziali consente a questa medicina naturale di trattare e prevenire qualsiasi tipo di disturbo.
Ecco 5 modi per goderselo oggi:
1. problemi di traffico → oli essenziali può agire sulla parete del vaso, per cui la circolazione del sangue e, pertanto, sulla regolazione della pressione sanguigna: ci si siede su albero artemisia, cipresso, ginepro, elicriso, patchouli, rosmarino, sandalo.
2. Disturbi digestivi → Gli oli essenziali possono regolare la secrezione delle ghiandole digestive e il corretto funzionamento della peristalsi (motilità intestinale) e di ridurre la fermentazione e gonfiore: basilico, coriandolo, dragoncello, melissa, menta.
3. Disturbi di ghiandole endocrine → Queste ghiandole sono molto sensibili all’azione degli oli essenziali, probabilmente con la loro azione sui centri superiori del cervello e ipotalamo: carota, eucalipto citriodora, elicriso, lentisco, menta, pino, salati.
4. Disturbi della libido → L’olio essenziale di ylang-ylang suscita libido. Le donne delle isole dei profumi lo sanno e continuano a permeare i loro capelli con il fiore ylang-ylang macerato nell’olio di cocco. In Indonesia, si sviluppa sul letto degli sposi. Anche in questo caso l’aromaterapia è un vantaggio: a differenza di un noto afrodisiaco sintetico, l’ylang-ylang porta sulla sua scia serenità e armonia.
5. disturbi psichici → a seconda del terreno, gli oli essenziali agiscono per regolare l’umore a seguito di un processo complesso: migliorare l’equilibrio di equilibrio della flora intestinale, nervoso e ormonale: limone, geranio, lavanda, maggiorana , arancia, mandarino, verbena, ylang-ylang.
Per sostituire i vari analgesici e analgesici, puoi anche utilizzare gli oli essenziali:
Betulla gialla, Camomilla, Incenso Wintergreen, chiodi di garofano, Lavanda, Menta (mentolo).
Puoi applicarli come oncie locali sulle articolazioni, i denti, la fronte, le tempie o anche il collo.
Questi oli sono davvero l’essenza della medicina naturale.
Lo sapevate, ad esempio, che gli oli essenziali di wintergreen e la betulla gialla contengono il 95% di metil salicilato, il principale principio attivo trovato nell’aspirina ?
Ma non è tutto: gli oli essenziali danno speranza anche in caso di malattie molto gravi.
Anche nei casi più disperati (morbo di Alzheimer)
Se c’è un sintomo che si trova in quasi tutti i pazienti con la malattia di Alzheimer, è un senso dell’olfatto disturbato.
E in effetti, uno dei modi più semplici ed efficaci per applicare gli oli essenziali è quello di inalarli. Le vie respiratorie sono in grado di distribuire i principi attivi degli oli essenziali direttamente nel flusso sanguigno. In questo modo, la lavanda ha dimostrato che può calmare l’aggressività e l’agitazione nelle persone con l’Alzheimer.
Allo stesso modo, la piccola pervinca contiene una molecola, la vinpocetina, nota per i suoi effetti benefici sul cervello. Al contrario, la maggior parte dei farmaci fabbricati come parte del morbo di Alzheimer si sono dimostrati inefficaci.
Tanto che i laboratori di ricerca hanno interrotto la ricerca nel contesto di questa malattia. È fondamentale capire che, in primo luogo, le sostanze chimiche sono sostanze morte, che sono pericolose e disturbano i sistemi metabolici del corpo.
Dopo tutto, non “antibiotico” significa anti-vita ? Con la loro presenza, il suolo, le piante, gli animali e l’uomo sono inquinati e devitalizzati. Al contrario, gli oli essenziali sono prodotti naturali che ripristinano il suolo e promuovono una profonda rivitalizzazione del corpo. Sono chiamati “biotici”, cioè partecipano alla vita.
Per un’efficienza ottimale, gli oli essenziali possono essere applicati direttamente ai punti energetici indicati dall’agopuntura.