Protocollo per AUTISMO del dr. Buttar
1) Traduzione
Nota: nel corso dell’ultimo congresso DAN (1-4 Ottobre 2004) è stato presentato questo protocollo che prevede l’uso di TD-DMPS, agente chelante, in forma transdermale. La novità consiste nella particolare efficacia nella rimozione del mercurio dall’organismo, senza gli effetti collaterali sull’intestino tipici di altri chelanti quali il DMSA e l’ALA.
Il Dr. Buttar, tossicologo americano, ha perfezionato questo protocollo nell’ambito delle terapie del DAN ed ha ottenuto vistosi miglioramenti nei propri pazienti, anche adulti. In alcuni bambini nello spettro di età inferiore ai 9 anni si è ottenuto il completo recupero.
2) Selezione di messaggi dal forum in tema di “autostimolazioni”. E’ intervenuto il direttore dell’Istituto Fay in Italia, Sig. Manolo Dominguez (nick: aguelito), fornendo utili risposte e spiegazioni sull’argomento.
Protocollo:
Concetti avanzati nella medicina/ Centro per la medicina avanzata – Primi 12 mesi di trattamento
Visita iniziale per stabilire l’inizio, storia della malattia, trattamenti correnti e passati, farmaci /nutrienti
Storia: test di base richiesti:
Standard di laboratorio (CBC, chimica dei lipidi, pannello tiroideo con TSH, profilo del ferro), CDSA parassitologico, OAT (acidi organici), metalli (capelli, urine, fecali, RBC) includendo gli essenziali, Cardiogenomica.
Iniziare il DMPS transdermale con 1.5mg/Kg, non superare le 60 perle, a giorni alterni dopo aver completato i test.
Supplementi per i risultati dei test.
Per esempio, se il livello delle lgA è cresciuto, considera un test delle allergie e una dieta mirata come la CF/GF o SCD (specific carbohydrate diet). Disintossica e cura il tratto gastrointestinale usando il CDSA come guida. Supplementa con vitamine e minerali e aggiungi ulteriori vitamine e minerali come dettato dai referti dei test (OAT e metalli). I livelli dei metalli nelle urine e nell’ RBC sarebbero da rivedere dopo il riempire le riserve di minerali. Ulteriori minerali sarebbero da somministrare solo il giorno in cui non viene somministrato il DMPS transdermale.
Ripeti gli esami standard come pure tutti i metalli (capelli, urine, fecali e RBC) e OAT ogni 2 mesi per i primi 12 mesi e correggi i supplementi in base ai referti dei test. Per esempio, osserva il WBC per i leucociti transitori o Bun/Creat per la funzione renale o i livelli del ferro per la deplezione iatrogenica. Ripeti il CDSA e il parassitologico ogni anno. Il cardiogenomico non deve essere ripetuto. Visita di controllo in studio ogni 2 mesi.
I genitori devono filmare i loro bambini per 5 minuti al mese, con due minuti e mezzo di mix dello sviluppo di ciò che il bambino fa qualunque cosa il bambino voglia. Gli altri due minuti e mezzo di video sono del bambino cui è stato chiesto di svolgere compiti specifici , come rispondere al telefono, dire l’alfabeto, portare il suo piatto in cucina, ecc. Le stesse richieste devono essere ripetute ogni mese nello stesso modo, inizialmente senza curarsi della capacità del bambino di seguire le istruzioni o meno.
IMPORTANTE: due altre formulazioni sono attualmente studiate da poco tempo, promettono di facilitare la rapida riparazione del cervello, una volta che la rimozione del mercurio sia stata effettivamente iniziata e che nel processo di rimozione si stia utilizzando il DMPS transdermale. Entrambe le formulazioni sono polveri molto gradevoli e aiuteranno a stabilire non solo una ottima riparazione del cervello ma aiuteranno anche a stabilire un ottimo supporto gastrointestinale per tutti i bambini. Queste formulazioni sono state studiate solo nella nostra clinica e non sono ancora disponibili. Anticipiamo che entrambe le formulazioni saranno disponibili in commercio dalla fine del 2004.
Dopo i primi 12 mesi di trattamento
Dopo 12 mesi, e notati miglioramenti, la frequenza dei test diminuisce per i seguenti:
Standard di laboratorio (CBC, chimica, lipidi, pannello tiroideo con TSH, profilo del ferro) sono eseguiti ogni 2 mesi. Questi sono come i precedenti fatti durante i primi 12 mesi di trattamento ed è proseguito nello stesso modo per la proposta più sicura. Ciò è obbligatorio! Se un genitore non prosegue con quanto previsto, non potremo più fornire il DMPS transdermale. Ricorda,il primo impegno è non fare danni. Tutti i metalli (capelli, urine, fecali, RBC) e OAT ogni 4 mesi (modificato). Ripeti il CDSA con parassitologia ogni anno (come il precedente).
Cardiogenomica non deve essere ripetuta (come il precedente).
La visita di controllo in studio avverrà ogni 4 mesi (modificato).
Continua ad aumentare la dose di DMPS transdermale mentre il peso del bambino aumenta. Non superare le 60 perle a giorni alterni. Così, se il peso del bambino supera le 88 lbs., o il paziente è un adulto, somministra non più della dose massima, che è di 60 perle a giorni alterni.
Possibili complicazioni
1 Rashes – Generalmente un “rash” sembra dovuto allo spostamento dei metalli ed è normalmente localizzato nell’area di applicazione Questi rashes accadono tipicamente solo in circa il 3% dei pazienti. Il rash è transitorio e normalmente scompare in 2-3 settimane. Se occorre, ruotate il luogo di applicazione. Se il rash persiste, sospendete l’uso e avvisate il medico che vi ha prescritto il DMPS transdermale. Alcuni possono essere allergici.
Nota: Molte farmacia hanno già provato a duplicare il DMPS transdermale per creare la loro propria forma transdermale applicata di DMPS. Tuttavia, se fosse così facile rendere il DMPS in una forma liquida stabile che non diventi altamente ossidata e ossidante ogni materiale che vi venga in contatto, lo avrebbero fatto da lungo tempo e sarebbe ampiamente utilizzato. Il DMPS transdermale è brevettato. Procedete a vostro rischio.
2 Deplezione dei minerali – Questa sarà la complicazione più comune che ogni medico può anticipare e monitorare strettamente. Attualmente, stiamo testando un numero di minerali liquidi per determinare la migliore combinazione assoluta per i bambini per prevenire la deplezione minerale. Questa notizia sarà data presto quando sarà stato determinato quali tipo di minerali sono i migliori per l’integrazione minerale nei bambini, soprattutto in quelli sotto DMPS transdermale.
vedi: Protocollo della Salute
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2) Selezione di messaggi dal forum: Autostimolazioni….che fare ? Aiuto !
Utente
Re:Autostimolazioni….che fare ? Aiuto ! – 2004/10/18 23:37 Risposta a Nancy
ay ay ay…..
non ci credo proprio…. stavo preparando un messaggio, una sorta di antologia di commenti sugli ultimi interventi, ma questo ultimo mi ha proprio lasciato freddo!!! pensavo di essere informatissimo su quello che si muove in questo mondino che è veramente troppo piccolo, ma questa macchina per l’AIT mi è nuova… so dove c’è l’altro audiokinetron in Italia a parte il nostro (e ci conosciamo bene, infatti stiamo lavorando in una collaborazione tra i due per renderlo più disponibile ovunque….).
… se sei preoccupata per la privacy o… mandami un email manolo(chiocciola)istitutifay.org o un msg privato con quello che si possa sapere (città, forse cognome?) e tento di vedere se sò qualcosa in più…
Non sapendo chi è…. mi domando se posso rispondere…
ci sono alcune cose a qui stare attenti, se si tratta del AIT (io in italiano lo chiamo Allenamento in Integrazione Uditiva, ma in inglese, Berard Auditory Integration Training), è più facile, perché c’è un protocollo, chi si allontana di partenza del protocollo (un mesetto?) non può dire di fare AIT, ma il proprio metodo di stimolazione uditiva utilizzando una macchina. L’altra domanda è … si tratta di AIT o di Tomatis ? La terapia di Tomatis è molto simile, ma non c’è un protocollo standardizzato, ogni terapista fa un pò il suo metodo….
Ti consiglierei di domandare in concreto quante sessioni, durata, ecc… e ne parliamo se vuoi…
La paura che ho io è, se uno non conosce il protocollo…. sarà veramente attento a usare le cuffie giuste, il volume adeguato, il filtraggio preciso il rapporto destra-sinistra….. mi viene qualche dubbio.
La mia esperienza è che in Spagna, negli ultimi anni sono apparse macchine come funghi… premetto che sono contrario ai monopoli e al pensiero unico, ma ci vuole un pò i esperienza, e ho trovato alcuni terapisti ad esempio in Barcellona questo anno (anche formati dal proprio Edelson purtroppo) che mi hanno fatto delle domande (così in confidenza) veramente pazzesche per elementari… ci vuole più professionalità…. evidentemente la esperienza bisogna farsela, ma….. con molta attenzione…. sono aperto a collaborare con chiunque in questo senso (se lo vuoi dire al prete)
Purtroppo, si può fare male si,. il Audiokinetron se utilizzato adeguatamente può (non sempre lo è) essere un strumento potentissimo, ma bisogna sapere bene che si sta facendo. Non è strano che ci siano effetti collaterali durante l’AIT. Onestamente, riconosco che in più di un migliaio di AIT fatti negli ultimi 10 anni in maniera molto scrupolosa, solo ricordo il caso di una ragazza autistica che è peggiorata dopo l’AIT (ma un caso è più che sufficiente per pensare bene cosa stai facendo)… crisi epilettiche durante l’Allenamento, molte (di bambini che già le avevano)… pero bisogna sapere cosa si ha tra le mani…
Il protocollo di Berard ti obbliga a fare scelte cliniche che, se fatte in maniera svogliata possono disturbare o quando meno non essere tutto l’utile necessario.
C’è un elenco dei practitioners conosciuti nel sito di Rimland www.autismresearchinstitute.org
Tutti abbiamo delle piccole disfunzioni sensoriali, ma in casi come quello che racconti, un programma di stimolazione è a mio avviso molto importante (anche se già abbia trovato delle strategie di compensazione per la maggior parte dei problemi). Sbloccare un solo canale, può aiutare a risparmiare risorse in tutto il resto…
Sul udito, in concreto, un allenamento uditivo è consigliabile quasi per chiunque (per imparare meglio una lingua straniera, per aumentare i tempi di concentrazione… ) non voglio che sembra una panacea, ma l’udito è un componente fondamentale nei processi di apprendimento (diciamo che un aiutino sarebbe utile per al meno la stessa percentuale di persone che usano occhiali… per essere politicamente corretto)… Io lo farei come prevenzione in ogni scuola… Se qualcuno ha una scuola che abbia voglia di collaborare in un progetto di ricerca….
Come sempre, mi sono allungato… e non so scrivere italiano, immaginate quando mi scateno con lo spagnolo… sorry. Spero aver risposto qualcosa
Il resto delle cose domani….
NANCY
Utente
Re:Autostimolazioni….che fare ? Aiuto ! – 2004/10/18 20:22
Mi inserisco perché ho una domanda per Manolo.
Qualche tempo fa ,un’ amica mi portò a conoscere un prete psicologo che aveva l’attrezzatura per l’Ati ricevuta dall’ America. Mi propose di far fare un ciclo di un mese circa a mio figlio perché disse sarebbe stato utile per migliorare la sua situazione( lui ha un ritardo nello sviluppo della personalità e problemi di apprendimento ecc.)
Ero poco convinta della cosa che non mi dava l’ impressione di avere adeguati supporti scientifici così lasciai perdere per concentrarmi su altre strade. Ora leggo invece nei vari post che l’integrazione sensoriale è una cosa seria e mi è tornata in mente quella persona.
DOMANDA: esiste la possibilità che questa terapia non venga applicata appropriatamente e quindi possa diventare inutile o dannosa?
Può una persona con l’attrezzatura adatta e uno studio autodidatta praticarla correttamente senza fare danni ? Lo chiedo perché non so se esiste un albo o un elenco di terapisti autorizzati, e potrebbe essere che questo psicologo non abbia un percorso di studi ortodosso .Cosa mi consigli? Visto che è vicino casa potrebbe rappresentare un’ opportunità ……….
Un’ altra domanda che vorrei fare è questa: mio figlio da piccolo aveva evidenti problemi con il canale uditivo: soffriva spessissimo di otiti , non tollerava i rumori forti, aveva terrore dell’ altalena……….Ora che è ormai maggiorenne credo che non sia più allo stesso punto perché ascolta volentieri la musica anche alta, ha “solo” qualche doloretto vagante alle orecchie e soprattutto non reagisce male se sente qualcuno urlare( soprattutto il fratello) , per quanto riguarda le giostre si infila anche in quelle trappole chiamate “lavatrici” che girano come una centrifuga con un coraggio mai dimostrato. Invece dal punto di vista tattile continua a stimolarsi mordendosi la mano, mangiando le unghie e a volte arriccia le dita dei piedi che ha estremamente sensibili. Da piccolo non sopportava il taglio delle unghie o il contatto e solo con gli anni la cosa è migliorata. Cominciai con brevi massaggi al corpo e poi passando ai piedi insistevo per pochi minuti nelle zone ipersensibili finché con gli anni la cosa gli è diventata più sopportabile ed ora è lui stesso ogni tanto a richiedermi un massaggio. Può quindi essergli utile un’ integrazione sensoriale ?
E a che livello ?
So di aver chiesto forse “troppo” ma ho bisogno di un chiarimento che non credo potrei trovare altrove. Grazie, grazie di cuore
aguelito
Utente
Re:Autostimolazioni….che fare ? Aiuto ! – 2004/10/17 02:16
Presentare in cosa consiste la integrazione sensoriale in un solo messaggio è come pretendere parlare di terapie biomediche in due battute, si rischia molto facilmente di rimanere nell’anedottico. Capisco che ci sono migliaia di domande che vanno dagli aspetti più teorici a quelli più personali. Tenterò di presentare alcuni aspetti in un certo ordine e senza annoiare, per qui, sicuro senza esaurire le domande… prendo spunto dei commenti letti…
Gli interventi sensoriali, sono, è questo è riconosciuto da tutti con una minima esperienza negli ambienti DAN che ormai conoscete bene, un pezzo in più del puzzle. Non il pezzo più importante, non l’unico, non da sottovalutare. Sappiamo che l’aspetto autistico sempre presenta una faccia di anomalie sensoriali in maggiore o minore misura e infatti, queste situazioni formano parte delle tradizionali descrizioni del disaggio (anche le neuroscienze parlano precisamente di cellule di purkinge nel cervelletto, ecc…).
Facendo un po di parallelismi con gli interventi biomedici, è certo che ci sono molte cose che possono aiutare a chiunque, ma ogni caso è diverso.
Evidentemente, un intervento come la dieta SGSC, o la introduzione della B6, o i minerali, o un processo di chelazione, interferiscono in diversi modi con la sensorialità. Come mi succede a me quando prendo troppo caffè, o 5 bicchieri di buon vino italiano (non lo faccio mai, lo dico solo per fare un esempio). Alcune di queste interrelazioni possono essere positive (introdurre supplementi di Calcio, spesso fa diminuire i sensorismi visivi relazionati con l’intensità della luce),
altre negative (durante o dopo un ciclo di DMSA, se ci sono più metalli in giro, possono aumentare tutti i sensorismi), altre difficili di capire (qualcosa che libera risorse, tipo la dieta SGSC o supplementi di B6 +Mg…., fà che un cervello disorganizzato, deva gestire queste nuove risorse che non aveva mai avuto, e como lo farà?… lo farà come il software interno richiede che venga fatto, e come lo fanno tutti i neonati: stimolando, stimolando, stimolando … dondolandomi, facendo rumori, movendo la mano davanti ai miei occhi, ciucciando o mordendo, ecc, ecc… per qui, sembra negativo, perché l’autostimolazione aumenta, ma può essere positivo a lungo termine perché le aree sensoriali del cervello non si organizzano senza stimolazione). Semplificando un pò le cose, l’aumento della auto stimolazione a seguito di un intervento biomedico può essere dovuto alla fine dei conti a:
1. Ci sono più risorse da gestire + non so cosa farmene di tutte queste risorse = ci gioco con loro (come quando io muovo la gamba in continuazione o smonto e monto una penna durante una riunione, o quando mi dondolo o gioco con le chiavi in tasta mentre sono in piede distratto nella messa) ——> se questa è la situazione, con il passare del tempo (poco), il bambino impara a gestire queste risorse e le inizia ad utilizzare per funzioni superiori (linguaggio, metacognizione…)
2. Ci sono più risorse da gestire o qualcosa si è sbloccato + alcuni dei miei percorsi sensoriali non sono sufficientemente organizzati = mi metto a fare quello che più importante è da fare, organizzarli… utilizzandoli, super-utilizzandoli come fa un neonato. Se serve il paragone, quando un paralitico cerebrale di 5 anni guadagna il controllo delle sue mani dopo molto lavoro, la prima cosa che farà è portarle in bocca…. alcuni lo considerano auto stimolazione (perché ha 5 anni) ma se quando aveva 5 messi non ha potuto farlo, ancora deve farlo…. non si possono saltare tappe.
3. Dovuto alla natura stessa del intervento, c’è una situazione anomala (sindrome di astinenza, troppi metalli nel torrente sanguineo) = molte di queste situazioni comportano alterazioni temporali della sensorialità (come chi era assuefatto di cocaina, sentirà freddo e formicolii durante una crisi di astinenza).
Un concetto chiave in tutti questi casi è quello di “dieta sensoriale”. Se non vuoi che tuo figlio ricerche la stimolazione da solo (con tutti quei comportamenti che nei confronti della sua età cronologica ci sembrano “brutti”), dagliela tu. Anche se non considero gli interventi sensoriale un intervento di serie B nei confronti di quelli biomedici (per alcuni bambini possono essere addirittura più efficaci che la dieta), io trovo (e con me molti dottori DAN americani) che assieme alla dieta nutrizionale bisogna prescrivere una dieta sensoriale, e questo può essere più importante in funzione del tipo di intervento biomedico (gli effetti collaterali fanno parte del gioco, ma a volte si possono ridurre un pò).
Sul momento nel quale gli interventi sensoriali devono essere introdotti… io personalmente penso, il prima possibile a secondo del intervento (un AIT mai prima dei 3 anni….). Altre autorità in materia come Edelson e in genere il protocollo ufficiale del DAN, propongono subito dopo i primi interventi biomedici.
Non ci sono prerequisiti, perché deve essere personalizzato. Bisogna fare una buona valutazione di quali sono i percorsi più bisognosi di stimolazione, e stimolare sopra tutto quelli. I programmi possono essere completamente passivi (massaggi) o completamente attivi (una serie di 5 capriole).
La stimolazione sensoriale non include solo la stimolazione uditiva o quella visiva… anche se queste sono di solito molto potenti. A volte dimentichiamo il ruolo incredibilmente importante del senso del equilibrio (si, è un senso) e della propria accezione (la tattilità interna).
Teorie a parte, una delle mie prime ossessioni è quella di insistere alle famiglie, che la autos timolazione non è il problema, ma il sintomo (come la febbre non è il problema, ma il sintomo della infezione in corso). Bisogna, a mio avviso, relativizzare le cose… e situarle nel giusto contesto… mai vergognarsi degli atteggiamenti auto stimolativi dei nostri ragazzi… perché sono atteggiamenti necessari. Ho registrato a mio figlio che ora ha 18 messi in molti momenti mentre aveva tra 3 e 12 mesi… quando lo faccio vedere ad alcuni dicono “che carino” anche quando muove le braccia velocemente, si dondola, si mette tutto in bocca, gioca con le sue mani davanti al suo viso, ecc… Se le stesse identiche cose le fa un ragazzo di 14 anni… si parla di stigmatizzazioni, ecc…. bisogna capire bene quello che sta succedendo nel cervello prima di giudicarlo Dopo, se vogliamo facciamo tutto il possibile per ridurre o eliminare queste situazioni, ma la cosa più importante e capirle. NESSUNO SI AUTOSTIMOLA PER RICHIAMARE LA ATTENZIONE DI NESSUNO, O AL MENO SIAMO INNOCENTI FINCHE SI DIMOSTRE IL CONTRARIO scusate le maiuscole, ma quando vedrò un bambino che si autostimola, che non abbia una importante disorganizzazione neurologica (si può misurare funzionalmente), crederò che esistono quelli che utilizzano la autostimolazione con fini macchiavellici e psicologici… negli ultimi 10 anni mai visti…
From italy,…. per le cose concrete ci sto lavorando in alcuni documenti da inviarvi…. ma da vero che stimolare, stimolare, stimolare è molto più semplice di quello che sembra… lo schema e molto facile:
– QUALI SONO I ATTEGGIAMENTI AUTOSTIMOLATIVI PREDOMINANTI?
– A CHE PERCORSI SENSORIALI CORRISPONDONO (VISTA, EQUILIBRIO, UDITO, TATTO ORALE, TATTO SUPERFICIALE, PROPRIOCEZZIONE, OLFATO, GUSTO)?
– DISEGNARE UN PROGRAMMA CHE UTILIZZANDO I PARAMETRI DI FREQUENZA INTENSITÀ E DURATA, STIMOLE LÌ DOVE PIÙ BISOGNO CÈ (massaggi, movimenti, giochi con luci, musiche, ecc…) O UTILIZZARE QUEI PROTOCOLLI STANDARDIZZATI CHE ESSISTONO DA TANTO (AIT, BELGAU BOARD, VISUAL TRAINING…). Attenzione però… meno di 15 minuti al dì è tempo perso.
L’unico limite… OVERSTIMULATION… c’è un segno molto chiaro, i lobi delle orecchie diventano rossi… allora bisogna fermarsi.
Utente
Re: Autostimolazioni….che fare ? Aiuto ! – 2004/10/15 13:42
Per allusioni,
ho iniziato circa 20 volte questo messaggio, ma non sono mai riuscito a finirlo, sono un perfezionista e ancora faccio fatica a scrivere a modo in italiano. Finalmente sono riuscito a mettere in chiaro le 3 idee che volevo comunicare e a trovare l’indulgenza con me stesso per inviare qualcosa a mio avviso incompleta.
… chiedo scuse alla lister che li tocca leggere questo quando solo faceva una domanda, ma ci voleva un motivo per scrivere… forse mettiamo sotto un riferimento e chi non si vuole annoiare vada direttamente a “Risposta” 😉
Allora mi presento, sono Manolo Dominguez, direttore degli Istituti Fay in provincia di Lucca. Nevergiveup mi ha insistito diverse volte che dovevo scrivere (sono utente silente da un anno forse), ma siccome dietro il professionale c’è la persona, mi sono fatto molti scrupoli. Dal momento nel quale uno deve vivere del proprio lavoro e mantenere aperto un centro delle caratteristiche del nostro contro vento e marea (se qualcuno conosce un nuovo Medico per poter lavorare gratis, per favore….) il rischio di sembrare approfittare il lavoro disinteressato di un gruppo di genitori per farsi pubblicità mi ossessiona. Voglio per tanto sottolineare che l’intenzione per tanto di qualsiasi intervento non sarà mai quello di fare pubblicità ne quello di lanciare slogan favorevoli o critici con un determinato approccio teorico. Ognuno ha la propria posizione e mentre stiamo spingendo nella stessa direzione (quella di ottenere il maggiore livello di autonomia e di qualità di vita possibile per ogni ragazzo senza accettare nessun limite preimposto) tutti meritiamo lo stesso rispetto.
Volevo invece di intervenire pubblicamente, fare divulgazione presentando determinate linee di pensiero in internet tramite articoli ecc, nel nostro sito (ancora in costruzione), in modo che chi vuole entra e chi no… non deve vedere la pubblicità… ma il lavoro è troppo e non sempre c’è tempo per tutto, per qui mi rendevo conto di stare ritardando troppo. La stessa Nevergiveup, sembrava aver “given up” di insistermi via email… Tenterò comunque di mantenere questa linea di lavoro che ci eravamo fissati, per dare risposte senza essere invadenti.
Per ultimo, purtroppo so perfettamente le proprie limitazioni, è siccome già siamo svegli fino a troppo tardi e siamo già in ritardo con molte cose che sono fondamentali per alcune famiglie, la mia altra paura partecipando pubblicamente era quella di non riuscire a seguire il ritmo di domande e risposte. Ok, pazienza con me, comunque rompo il silenzio. ah… (sollievo)
Ancora.. chiedo scuse per gli attentati contro l’italiano in ogni linea che scrivo, le mie arme più devastanti sono le doppie, gli articoli e i verbi irregolari…
Risposta al messaggio 😉
Mi fa piacere sentire ultimamente domande e risposte su il resto degli aspetti del puzzle. Non si tratta di fare concorrenza di approcci, ma di mettere insieme per arrivare più lontano. Mi ha fatto un piacere pazzesco leggere scritto da qualcun altro che è la funzione che determina la struttura e che il cervello cresce con il uso… i due principi basici della organizzazione neurologica.
Rispetto alla autostimolazione a qualcuno può illuminare una frase che per me fu una sintesi meravigliosa di una idea molto vecchia (la traduzione è mia, forse non troppo fortunata)
“La maggior parte di quello che chiamiamo vizio nel comportamento umano, non è altro che la ricerca eccessiva o anormale di stimoli di riferimento” (Lorenz 1954). (“Much of what we call “vice” in human behaviour does not consist in anything else but the search for supranormal key stimuli”).
Da questo punto di vista che comparto pienamente, la autostimolazione non è la patologia da trattare (come presentano altri), ma il sintomo, ansi, il modo nel quale il cervello tenta di auto-organizzarsi.
A livello teorico, ci sono due scuole di partenza sugli interventi sensoriali: contemporaneamente nel tempo e all’insaputa l’uno del altro voglio credere, Jean Ayres e Carl Delacato, svilupparono le proprie teorie sulle disfunzioni sensoriali; entrambi dedicano un spazio predominante al spettro autistico. Ognuno di loro apporta dei pezzi fondamentali che a mio avviso non solo non sono incompatibili ma si complementano se uno riesce a capire e rispettare il modo di funzionare del cervello. Pi ci sono altri interventi sensoriali specifici tipo il allenamento in integrazione uditiva del quale avete parlato ultimamente. Il libro consigliato, “The out of sync child” è un buon riassunto proveniente della scuola di Ayres (Sensory Integration) e a me piace per la semplicità della presentazione delle idee. Per qui non c’è la fà con l’inglese, Mondologos edizioni sta lavorando nella pubblicazione in italiano. Non è da buttare via assolutamente “The ultimate stranger” in italiano “Alla scoperta del bambino autistico” di Delacato per molto che il titolo sia più di vecchio cogno (la prima edizione in inglese è degli anni 70).
Riassunto, l’obbiettivo di un programma riabilitativo non deve mai essere bloccare gli atteggiamenti autostimolativi. Solo quando questi possono essere dannosi (colpi in testa, ecc…) si può tentare di trovare un diversivo, una alternativa, ma bisogna dare qualcosa come sostitutivo. (Mordere un laccio emostatico meglio che la propria mano).
Nel resto dei casi, bisogna osservare i “sensorismi” e disegnare una dieta sensoriale personalizzata in funzione delle necessità e del tempo a disposizione. In quel canale (vista, udito, tatto, equilibrio, gusto, olfatto) dove ci sono più atteggiamenti di autostimolazione, deve essere la priorità. Per le tecniche concrete, ci sono alcuni libri in inglese per fabbricare una dieta home-made. Tenterò di preparare una sorta di bibliografia e la spedisco perché la potete mettere tra i documenti.
Da un’altra parte io personalmente non sono tifoso dei programmi comportamentali che hanno come scopo neutralizzare comportamenti di origine sensoriale. Non entro al merito sulla efficacia che è possibile in questi ragazzi che sono estremamente intelligenti (hanno una corteccia cerebrale particolarmente potente). Senza entrare in troppi discorsi di archittettura neurologica, la sensorialità risiede nei livelli più basici (cervello medio) mentre i programmi comportamentali lavorano a livello corticale… è come chiedermi di camminare dritto… ce la farò per 3 minuti, dopo di che mi rimetto storto; attenzione, i lama tibetani riescono a dirittura a controllare la respirazione corticalmente (ed è una funzione dal ponte, una struttura ancora più primitiva e automatica).
Bisogna stimolare, stimolare, stimolare, e con i suoi atteggiamenti, il bambino sta indicando precisamente quali percorsi ne hanno più bisogno.
Scusate la lunghezza e buona dieta sensoriale !
robertog
Utente
Autostimolazioni….che fare ? Aiuto ! – 2004/10/14 18:15
Ultimamente F.ha aumentato la frequenza è l’intensità delle autostimolazioni, che prima erano rare e poco intense. Lo troviamo spesso a girare su se stesso con lo sguardo fisso verso l’alto e gli occhi inclinati(è terribile).Non sappiamo come comportarci perché la consultant ABA ci ha detto che potrebbe farlo per attirare la ns attenzione e che quindi bisogna ignorarlo, mentre da qualche parte(non ricordo dove accidenti)ho letto che comunque le autostimolazioni andrebbero stigmatizzate e tentate di correggere.
Chi mi aiuta a chiarirmi le idee ? Grazie
By Roberto
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Tratto da: genitoricontroautimo
Ricordarsi che le alterazioni degli enzimi, della flora, del pH digestivo e della mucosa intestinale influenzano la salute, non soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte dell’organismo.
Nel 1998 il dottor Andy Wakefield riferì dalla sua ricerca che i genitori affermavano che i problemi intestinali e l’autismo erano iniziati dopo che i loro figli avevano ricevuto il vaccino MPR
La sua ricerca fu poi sabotata, ritirata e fu escluso dalla professione medica e chiamato pazzo
Ora c’è un “collegamento entusiasmante” 26 anni dopo, e quel collegamento sembra essere esattamente ciò di cui parlava il dottor Wakefield quando la sua ricerca rivelò problemi intestinali dopo vaccino dell’MMR (morbillo, parotite, rosolia)
vedi:
https://www.dailymail.co.uk/health/article-13612721/Scientists-link-autism-children-gut-bacteria.html