Gemmoterapia, Gemmoderivati ( in gocce)
La somministrazione di estratti di erbe sotto forma di gocce risulta particolarmente utile.
Gli estratti in gocce sommano diversi vantaggi: sono comodi, facili da usare, non creano problemi per inghiottire anche a chi è particolarmente refrattario all’uso di capsule o pasticche, contengono una quantità di alcol infima e tale da non creare nessun problema nemmeno a lattanti o anziani, specialmente se diluite in acqua, come consigliato dagli specialisti nel settore.
L’assunzione di 1 tazza di tisana 1 volta al giorno, è raro che possa avere l’effetto desiderato. Ricordiamoci che la concentrazione di una tisana o di un decotto si aggira mediamente sul 3% di fitocomplesso e 97% di acqua.
E’ ormai noto che l’uso di miscele di erbe e/o di gemmoderivati ha un effetto sicuro nella risoluzione di diversi problemi di salute.
Le piante provengono da raccolte spontanee in habitat naturali dove possono sviluppare il massimo potenziale.
Alcune erbe sono coltivate nel massimo rispetto in zone lontane da inquinamenti industriali e cittadini.
Le miscele di erbe e/o gemmoderivati, se stabilizzati e miscelati senza traumi di solubilità, presentano una sicura efficacia unita ad una comodità di assunzione.
Le erbe in gocce oltre ad essere maggiormente concentare e quindi con maggior efficacia, (siano esse provenienti da erbe in toto, cioè le soluzioni idro alcooliche, sia da gemme, cioè i gemmoderivati) sono anche stabili nel tempo, standardizzate a livello di produzione e sono anche miscelabili tra loro, sotto determinate condizioni.
Raccomandazione: E’ necessario adattare le dosi al singolo individuo ed al singolo problema.
Da ricordare che certe erbe, anche di uso comune, non sono utilizzabili in gravidanza specialmente se assunti in forma concentrata, mentre le preparazioni di gemmoderivati, al contrario, possono essere assunte con tutta tranquillità, sia da bambini che da anziani, in gravidanza ecc.
Lista delle erbe da evitare in gravidanza (in soluzione idroalcolica)
– Assenzio
– Aloe (estratti contenenti aloina)
– Artemisia
– Borsa del Pastore
– Bucco
– Carciofo foglie (in allattamento)
– Chenopodio
– Frangula
– Idraste
– Liquerizia
– Prezzemolo
– Ruta
– Salvia
Le indicazioni date dai testi ecc. si riferiscono alle tossicità di alcune piante se assunte in superdosaggi e per lunghi periodi di tempo. E che comunque possono influire solo su una ipersensibilità individuale. Al contrario alcune piante citate (idraste e chenopodio) sono state riportate per curiosità in quanto fanno parte delle erbe che non sono di libera vendita nelle erboristerie. Le foglie di carciofo hanno il solo svantaggio di dare al latte un sapore amaro sgradevole per il bambino.
Per le altre rifacciamoci appunto al buon senso ed evitiamone l’assunzione nel delicato periodo della gravidanza, tanto più che esistono altre erbe che possono avere gli effetti desiderati senza il minimo problema !!
Le principali erbe o gemmoderivati singoli, in soluzione idroalcolica:
– Arnica (uso esterno)
– Calendula
– Carciofo
– Cardo mariano
– Cedrus libani
– Centella asiatica
– Echinacea
– Eleuterococco
– Escholtzia
– Fucus alga bruna
– Gingko biloba
– Juglans regia
– Linfa di betulla
– Luppolo
– Melissa
– Passiflora
– Ribes nigrum
– Rubus idaeus
– Rusco
– Salvia
– Tarassaco
– Te vergine
– Tilia tomentosa
– Thuja (uso esterno)
– Uva ursina
– Vaccinium myrtillus
Bibliografia:
– Piterà F.: “Compendio di Gemmoterapia Clinica” – Ed. De Ferrari 1994
– Penso G.: “Piante medicinali nella Cosmetica” – Ed. OEMF, Milano 1992
– Penso G.: “Piante medicinali nella Terapia Medica” – Ed. OEMF, Milano 1992
– Refit 1994: “Repertorio Fitoterapico” – Ed. OEMF, Milano 1994
– Beningni, R., Capra G., Cattorini P.E. – “Piante medicinali. Chimica, Farmacologia e Terapia”, I° e II° vol. – Ed. Inverni della Beffa 1962.
– Valnet J.: “Cura delle malattie con Ortaggi, Frutta e Cereali” – Ed. Giunti Martello, 1975
– Valnet J.: “Cura delle malattie con le Essenze delle Piante” – Ed. Giunti, 1988
Proserpio G.: “L’ Ossicrizio. Storie di piante” – Ed. Erbolario 1999
– Minardi A., Cortesi M., Minardi I.: “In herbis salus” – Ed. 1995
Durante C.: “Herbario nuovo” MDLXXXV
– Goldstein M., Simonetti G., Watschinger M.: “Alberi d’Europa” – Ed Mondadori 1995.
– Mearelli F., Sgrignani M.: “Terapia moderna con tinture madri, Gemmoderivati ed Oligoelementi” – Ed. Planta Medica 1992.
– Lawless J.: “Enciclopedia degli Oli essenziali” – Ed. tecniche nuove 1993
– Brigo B.: “Fitoterapia e Gemmoterapia nella pratica clinica” – Ed. La Grafica Briantea Como 1993
– Cattabiani A.: Florario. “Miti, leggende e simboli di Fiori e Piante” – Ed Mondadori 1999
– Iozzi S.: “Fitopratica” – Ed Giunti, 1991
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Fitoterapia e Aromaterapia alla base della moderna medicina
“Prima la parola, poi la pianta e solo in ultimo il coltello“. Sentenzia così un antico aforisma greco. Parole veramente sante.
Alcuni medicinali di sintesi chimica, infatti, altro non sono che dei veri e propri “bisturi” che si potrebbero evitare ricorrendo saggiamente alla parola (psicoterapia) o alle piante medicinali (fitoterapia) dalle quali deriva anche l’aromaterapia, che letteralmente significa «cura delle malattie attraverso gli aromi.
Sembrerà una verità scontata, ma la cosa migliore, in primo luogo, è senza dubbio quella di condurre una vita sana e di alimentarsi in modo completo e corretto. La regola fondamentale è questa e non potrà mai essere soppiantata né dalla medicina cosiddetta alternativa, né da quella convenzionale. Noi, in sostanza, siamo ciò che mangiamo.
Un consumo eccessivo di cibo, in particolare proteine animali, si sa, porta un grande affaticamento del sistema metabolico e col tempo conduce alla formazione di patologie e a un notevole processo d’invecchiamento dell’organismo, soprattutto cerebrale.
Ma questo è altro discorso.
Di una sana alimentazione, di quella che ci piace chiamare “alimentazione di lunga vita“, ecc., ci promettiamo di parlarne in qualche numero successivo della rivista. Come pure vorremmo occuparci dei rimedi floreali di Bach e di tanti altri derivati da piante e fiori, molto utili per la salute.
Specie negli ultimi anni si è andato via via riscoprendo il valore di molti rimedi naturali e anche la medicina ha incominciato a rivolgersi alle piante curative. Ci sono tuttavia moltissime ricette naturali, piuttosto antiche, che sfuggono ancora all’industria farmaceutica o erboristica.
Rimedi popolari ma efficacissimi, come quelli – per intenderci – usati dalle nostre nonne tra le mura domestiche.
Quanti sanno, ad esempio, degli sciacqui orali con un decotto di timo, vero e proprio antisettico, o degli sciacqui con foglie e germogli di rovo, astringente ed emostatico ? O, ancora, dei massaggi alle gengive dei neonati con infuso concentrato di stigmi di zafferano per alleviare i fastidi legati alla dentizione; del cataplasma di fico che favorisce la maturazione degli ascessi e la cicatrizzazione delle ferite e via dicendo…
E che dire degli impacchi a base di pungitopo, rimedio naturale (per le donne) contro la cellulite, molto più efficace di qualsiasi prodotto in commercio ? Ah, com’erano brave le nostre nonne ! E quanti ce ne sono ! Tutti nel pieno rispetto, ovviamente, del “primum non nocere”.
Soffriamo di insonnia ? Bene, proviamo con la passiflora o col biancospino, che non rallentano i riflessi e per di più non creano dipendenza come potrebbe succedere con i sedativi di sintesi chimica.
Arrivano i primi dolori reumatici ? Cosa c’è di meglio di un preparato a base di salice, rosmarino e altro, piuttosto che rischiare una gastrite o un’ulcera con i farmaci antireumatici ?
No, evviva la fitoterapia e anche l’aromaterapia! Le proprietà curative degli oli essenziali erano già conosciute nell’antichità, sebbene in modo del tutto empirico.
L’incontro dell’uomo con le piante medicinali si perde infatti nella notte dei tempi. Da quale scintilla sia scaturita l’intuizione che ha portato ad impiegare l’erboristeria per difendere la propria salute resta un mistero che si colloca al confine tra istinto ed empirismo. Certo è che, questa scoperta, è una di quelle costanti universali alla base dello sviluppo di tutte le civiltà del mondo, al pari della scrittura e della tecnica.
Oggi la fitoterapia, assieme all’aromaterapia, è ancora una pratica affascinante, un modo per avvicinarsi alla natura con attenzione, sensibilità, competenza. Le piante officinali (dal termine “officina”, il laboratorio dello speziale, l’antico farmacista) riservano molte sorprese e soddisfazioni a chi impara a conoscerle.
L’erboristeria tradizionale è alla base della moderna medicina. I grandi medici del passato, d’altronde, erano erboristi. Nel tempo, poi, la loro conoscenza si è evoluta nella moderna fitoterapia.
Oggi sono diverse le discipline scientifiche che studiano le piante medicinali: prima di tutto la botanica e l’antropologia, da cui gli scienziati traggono le indicazioni di base per individuare le specie vegetali che la cultura popolare utilizza per un determinato problema di salute.
Da qui dunque ha inizio un processo di studio e sperimentazione nel laboratorio di fitochimica, volto a ricercare, tra le centinaia di sostanze contenute nella pianta, i principi attivi: quelle sostanze a cui è possibile attribuire, con certezza, l’azione terapeutica riscontrata nella pianta.
Attraverso questo processo si è passati dalle preparazioni estemporanee, ottenute impiegando la pianta così come veniva raccolta, alla creazione di estratti standardizzati, in grado cioè di garantire sempre una quantità costante delle sostanze utili alla funzione salutistica o terapeutica ricercata. Utilizzando la pianta così come cresce in natura, e con metodi di preparazione domestici, è possibile che la quantità di principi attivi cambi moltissimo da una volta all’altra.
Per questa ragione, nell’impiego scientifico si preferisce ricorrere a piante coltivate – le cui caratteristiche genetiche e ambientali sono note e costanti – e, attraverso una serie di processi di estrazione, ricavarne estratti titolati, la cui qualità, cioè, è garantita attraverso la misurazione analitica di una o più sostanze in essi contenute, il cui livello assicura che il contenuto di principi attivi totale dell’estratto è quello ottimale. Spezziamo quindi una lancia a favore delle varie medicine naturali, tutte meritevoli di più attenzione.
Si riveleranno senz’altro dei validissimi partner in grado (anche) di convivere con la medicina convenzionale, alla quale riusciranno ad offrire un fortissimo aiuto.
By Vincenzo Pitaro – Sito web: vincenzopitaro.it
– Giornalista e Scrittore, Autore SIAE per la parte letteraria, Vincenzo Pìtaro scrive per la pagina Cultura di diverse testate quotidiane nazionali e per riviste medico-scientifiche come “MTM – Medical Team Magazine”. Fa parte del Sindacato Nazionale Scrittori e dell’A.S.M.I (Stampa Medica Italiana), gruppo di specializzazione in giornalismo medico-scientifico che opera nell’ambito della disciplina giuridica della FNSI.
Nato a Gagliato (CZ) nel 1958, è anche specializzato in Comunicazione e uffici stampa. Piuttosto poliedrica la sua carriera: ha al suo attivo diversi volumi sulle medicine cosiddette non convenzionali (fitoterapia e aromaterapia) oltre che di narrativa, saggistica e poesia. Come editore, ha finanche pubblicato testi universitari di psicologia e filosofia.
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Alcune Bibliografie sui prodotti Fitoterapici
STEVIA – Br J Clin Pharmacol 2000 Sep;50(3):215-20
A double-blind placebo-controlled study of the effectiveness and tolerability of oral stevioside in human hypertension.
Chan P, Tomlinson B, Chen YJ, Liu JC, Hsieh MH, Cheng JT.
Division of Cardiovascular Medicine, Taipei Medical College and affiliated Taipei Wan Fang Hospital, Taiwan.
AIMS: Stevioside is a natural plant glycoside isolated from the plant Stevia rebaudiana which has been commercialized as a sweetener in Japan for more than 20 years. Previous animal studies have shown that stevioside has an antihypertensive effect.
This study was to designed to evaluate the effect of stevioside in human hypertension. METHODS: A multicentre, randomized, double-blind, placebo-controlled study was undertaken. […]
RESULTS: After 3 months, the systolic and diastolic blood pressure of the stevioside group decreased significantly (systolic: 166.0+/-9.4-152.6+/-6.8 mmHg; diastolic: 104.7 +/- 5.2-90.3+/-3.6 mmHg, P<0.05), and the effect persisted during the whole year. Blood biochemistry parameters including lipid and glucose showed no significant changes. No significant adverse effect was observed and quality of life assessment showed no deterioration.
CONCLUSIONS: This study shows that oral stevioside is a well tolerated and effective modality that may be considered as an alternative or supplementary therapy for patients with hypertension.
PMID: 10971305
CENTELLA – J Clin Psychopharmacol 2000 Dec;20(6):680-4
A double-blind, placebo-controlled study on the effects of Gotu Kola (Centella asiatica) on acoustic startle response in healthy subjects.
Bradwejn J, Zhou Y, Koszycki D, Shlik J.
Royal Ottawa Hospital and the Department of Psychiatry, University of Ottawa, Ontario, Canada. jbradwej@rohcg.on.ca
Investigations of the pharmacologic profile of medicinal plants have revealed that a number of plants with purported anxiolytic activity bind to cholecystokinin (CCK) receptors. This finding is intriguing in view of the proposed involvement of CCK in the pathophysiology of fear and anxiety.
This double-blind, placebo-controlled study was undertaken to evaluate the anxiolytic activity of Gotu Kola (Centella asiatica) in healthy subjects.
Gotu Kola has been used for centuries in Ayurvedic and traditional Chinese medicine to alleviate symptoms of depression and anxiety. Recent studies in the rat have shown that long-term pretreatment with Gotu Kola decreases locomotor activity, enhances elevated-plus maze performance, and attenuates the acoustic startle response (ASR). In this study, the authors evaluated the effects of Gotu Kola on the ASR in humans. Subjects were randomly assigned to receive either a single 12-g orally administered dose of Gotu Kola (N = 20) or placebo (N = 20). The results revealed that compared with placebo, Gotu Kola significantly attenuated the peak ASR amplitude 30 and 60 minutes after treatment. Gotu Kola had no significant effect on self-rated mood, heart rate, or blood pressure. These preliminary findings suggest that Gotu Kola has anxiolytic activity in humans as revealed by the ASR. It remains to be seen whether this herb has therapeutic efficacy in the treatment of anxiety syndromes.
PMID: 11106141
KAVA – Cochrane Database Syst Rev 2001;4:CD003383
Kava extract for treating anxiety (Cochrane Review).
Pittler &NA; &, M &NA; &, Edzard &NA; &, E &NA; &.
Department of Complementary Medicine, University of Exeter, 25 Victoria Park Road, Exeter, UK, EX2 4NT. M.H.Pittler@exeter.ac.uk
BACKGROUND: Synthetic anxiolytic drugs are effective for anxiety, but they are burdened with adverse events. Constraints on resources and time often render treatments such as psychological interventions impracticable.
Thus, an effective and safe oral medication would be of considerable interest and a welcome addition to the therapeutic repertoire. OBJECTIVES:
To systematically review the evidence regarding the efficacy and safety of kava extract for the symptomatic treatment of anxiety. SEARCH STRATEGY:
Computerized literature searches were performed in the databases Medline, Embase, Biosis, AMED, CISCOM and the Cochrane Library (all from their respective inception to June 1998). The search terms used were kava, kawa, kavain, Piper methysticum and Rauschpfeffer (German common name for Piper methysticum). Manufacturers of kava preparations and experts on the subject were contacted and asked to contribute published and unpublished material.
In addition, our own files were searched and the bibliographies of all of the studies identified were scanned for further trials.
There were no restrictions regarding the language of publication. SELECTION CRITERIA: Randomized, double-blind trials of oral kava extract mono-preparations for the treatment of anxiety were included. Trials comparing kava with placebo were included.
Trials assessing kava as one of several active constituents in a combination preparation or as a part of a combination treatment were excluded.
DATA COLLECTION AND ANALYSIS: All publications were blinded prior to assessment by a person not involved in the study.
Data on patients, interventions, methods, results and adverse events were extracted systematically. Methodological quality of all trials was evaluated using the scoring system developed by Jadad and colleagues. The screening of studies, selection, data extraction and the assessment of methodological quality were performed independently by the two reviewers. Disagreements in the evaluation of individual trials were resolved through discussion.
MAIN RESULTS: Seven trials met the inclusion criteria. All of the reviewed trials suggest superiority of kava extract over placebo.
The meta-analysis of three studies using the Hamilton Anxiety Score as a common outcome measure suggests a significant differential treatment effect in favour of kava extract (weighted mean difference: 9.69, 95% confidence interval: 3.54 – 15.83). Adverse events as reported in the reviewed trials were mild, transient and infrequent.
REVIEWER’S CONCLUSIONS: These data imply that kava extract is superior to placebo and relatively safe as a symptomatic treatment for anxiety. These findings warrant further and more rigorous investigations into the efficacy and safety of kava extract.
PMID: 11687196
IPERICO – Pharmacopsychiatry 2001 May;34(3):96-103
Efficacy and tolerability of hypericum extract WS 5572 versus placebo in mildly to moderately depressed patients. A randomized double-blind multicenter clinical trial.
Kalb R, Trautmann-Sponsel RD, Kieser M.
Psychiatrische Klinik der Universitat Erlangen-Nurnberg, Erlangen, Germany.
We have investigated the antidepressant efficacy and safety of Hypericum perforatum (St. John’s wort) extract WS5572 in a double-blind, placebo- controlled multicenter clinical trial. 72 patients (WS 5572: 37, placebo: 35) with a diagnosis of mild to moderate major depressive disorder (according to DSM-IV criteria) were randomized in 42 days of treatment with either 300 mg WS5572 t.i.d. or placebo. […]
Responder rates were consistently higher in the Hypericum group.
Comparable group differences in favor of WS 5572 were also found for von Zerssen’s Depression Scale (D-S; self-rating), Clinical Global Impressions (CGI) and a global patient’s self-assessment (GPA).
Tolerability was very good in both groups, with no adverse drug reactions and no clinically relevant changes in safety parameters.
The results indicate that Hypericum extract WS 5572 is an effective and well-tolerated drug for the treatment of mild to moderate major depressive disorder.
PMID: 11434406
SALICE – Phytother Res 2001 Jun;15(4):344-50
Efficacy and tolerability of a standardized willow bark extract in patients with osteoarthritis: randomized placebo-controlled, double blind clinical trial.
Schmid B, Ludtke R, Selbmann HK, Kotter I, Tschirdewahn B, Schaffner W, Heide L.
Pharmazeutisches Institut, Universitat Tubingen, Germany.
This study assessed the clinical efficacy of a chemically standardized willow bark extract in the treatment of osteoarthritis. Willow bark extract, in a dose corresponding to 240 mg salicin/day, was compared with placebo in a 2-week, double-blind, randomized controlled trial. […]
A statistically significant difference between the active treatment and the placebo group was observed in the WOMAC pain dimension […]
The patient diary VAS confirmed this result, and likewise the final overall assessments showed superiority of the willow bark extract over the placebo […]
It is concluded that the willow bark extract showed a moderate analgesic effect in osteoarthritis and appeared to be well tolerated.
PMID: 11406860 [PubMed – indexed for MEDLINE]
vedere anche in MEDLINE
Fitoterapici nel rapporto fra Alimentazione e Patologie delle vie respiratorie superiori
Qualche BIBLIOGRAFIA
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– I. Bianchi, Gli OLIGOELEMENTI nella PRATICA TERAPEUTICA, Milano, Guna, 1994
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– S. Ch’ananda, YOGA, Milano, B.C.M., 1983
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– C. Vasey, CURACION y VITALIDAD per el EQUILIBRIO ACIDO-BASICO, Barcelona, Urano, 1992
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– G. Zanella, I CRISTALLI, Pagliano Milanese, Atlantide, 1992
– E. Duo, COME CURARSI con la GEMMOTERAPIA, De Vecchi, Milano, 1999
– Dr. Soleil, IGIENE INTESTINALE, Sarva, Bologna, 1992
– F. Piterà, COMPENDIO di GEMMOTERAPIA CLINICA (MERISTEMOTERAPIA), De Ferrari, Parigi
– Pol Henry, GEMMOTERAPIA, G. M. Ricchiuto, Parigi
– M. Odoul, DIMMI DOVE ti fa MALE e ti DIRO’ PERCHE’, Il Punto d’Incontro, Vicenza, 2002
– M. Perdetti, L’ERBORISTA MODERNO, Studio, Milano, 1998
Bibliografia scientifica (articoli vari), su alcune piante e loro impieghi Fitoterapici:
https://scholar.google.it/citations?user=bYpZO3wAAAAJ&hl=it&authuser=1
Ricordiamo anche che le alterazioni degli enzimi, della flora, del pH digestivo e della mucosa intestinale influenzano la salute, non soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte dell’organismo.
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BIRM – Fonte: Articolo apparso in Mas allà de la Ciencia N.107, del Gennaio 1998 (Rivista spagnola), pag 60-65.
Un dottore ecuadoriano, il dr Edwin Cavallos, scopre e utilizza con successo un nuovo tipo di farmaco, a base di estratti essenzialmente naturali. A differenza di altri, questo medico non viene particolarmente osteggiato, e il suo rimedio è ampiamente utilizzato e sperimentato; peccato solamente che lo sia nei limiti della sua regione, che non venga cioè diffuso anche qui da noi in Europa.
Immagini Tratte da: esopedia.it