Calcoli renali: conoscerli per evitarli – Litotrissia
vedi: RENI
Il rene e le vie urinarie hanno il compito essenziale di eliminare, in forma solubile, prodotti del metabolismo e ioni in eccesso. Alcuni prodotti o combinazione di questi, principalmente calcio-ossalato, calcio-fosfato, acido urico, cistina, sono poco solubili nelle urine e possono precipitare e dare origine ad una fase solida cristallina. Un cristallo o un aggregato di cristalli può dare origine ad un nucleo che cresce fino a formare un calcolo di varie dimensioni.
I calcoli renali sono un problema che accomuna moltissime persone (il 12% degli uomini e il 6% delle donne), di cui solo una parte viene colpita da colica renale, un evento che coinvolge 1,2 milioni di persone ogni anno, e che rappresenta l’1% circa delle cause di ricovero.
Essi sono delle piccole aggregazioni di sali minerali che si formano nel tratto urinario. Spesso la loro presenza è legata ad una dieta incongrua. Talvolta i calcoli renali sono asintomatici e vengono scoperti per caso durante una radiografia di controllo.
Altre volte un dolore acuto e violento (colica renale) segnala prepotentemente la loro presenza.
Normalmente le urine contengono sostanze che impediscono la formazione di calcoli, ma non sempre tali composti sono presenti in quantità adeguate o svolgono efficacemente la loro funzione.
Oggi se ne conoscono due categorie: macromolecolari (di natura proteica) e micromolecolari come il citrato od il magnesio.
Anche i mucopolissaccaridi, grazie alle loro proprietà colloidali favoriscono il mantenimento in soluzione dei sali allontanando la formazione di calcoli renali.
Il calcolo renale è una massa solida formata dalla aggregazione di cristalli che possono essere presenti nelle urine.
I cristalli, aggregandosi, crescono di dimensioni formando i calcoli che possono essere di grandezza molto variabile, da un granello di sabbia ad una pallina da golf.
Nel 70-80% dei casi i calcoli sono costituiti solo dall’Ossalato di calcio o da questo con il Fosfato di calcio.
Nel 10-15% dei casi i calcoli sono costituiti da fosfato di ammonio e magnesio (struvite). Tali calcoli sono correlati ad infezioni delle vie urinarie.
Nel 10-15% dei casi sono costituiti da acido urico. Vi sono infine i calcoli di cistina (1% dei casi).
Il calcolo renale è una massa solida formata dalla aggregazione di cristalli che possono essere presenti nelle urine.
I cristalli, aggregandosi, crescono di dimensioni formando i calcoli che possono essere di grandezza molto variabile, da un granello di sabbia ad una pallina da golf.
Nel 70-80% dei casi i calcoli sono costituiti solo dall’Ossalato di calcio o da questo con il Fosfato di calcio.
Nel 10-15% dei casi i calcoli sono costituiti da fosfato di ammonio e magnesio (struvite). Tali calcoli sono correlati ad infezioni delle vie urinarie.
Nel 10-15% dei casi sono costituiti da acido urico. Vi sono infine i calcoli di cistina (1% dei casi).
I calcoli renali e le coliche, uno dei disturbi urologici più dolorosi, affliggono la specie umana da millenni, addirittura i ricercatori hanno trovato tracce di calcoli renali in una mummia egizia risalente a 7.000 anni fa.
La colica renale è un dolore acuto dell’uretere. Tale dolore viene provocato dal passaggio dei calcoli, il movimento provoca prima dilatazione e in seguito spasmi.
Gli ureteri, due stretti tubicini, consentono il passaggio dell’urina dai reni alla vescica, una cavità di forma ovale che si trova nel basso ventre.
Sfortunatamente i calcoli renali sono uno dei disturbi più comuni delle vie urinarie, ogni anno si registrano negli Stati Uniti circa 3 milioni di visite mediche e più di mezzo milione di persone si reca al pronto soccorso per complicanze come le coliche renali.
La maggior parte dei calcoli viene espulsa dal corpo senza che sia necessario alcun intervento medico, ma quelli che provocano sintomi di lunga durata o altre complicazioni possono essere curati usando varie tecniche, che per la maggior parte non comportano alcun intervento chirurgico.
Di solito i cristalli migrano con il flusso delle urine e quindi, per lo più, seguendo il flusso passano dal sistema pileocaliciale renale, che sono le cavità di raccolta delle urine appena formate, nell’uretere, il canale che porta le urine dal rene alla vescica.
Pertanto, fisiologicamente, cristalli ed anche calcoli di piccole dimensioni, vengono eliminati costantemente con le urine senza che il soggetto se ne accorga. E’ un’evenienza comune e frequente, tanto che se esaminiamo le urine di 100 persone troveremo cristalli e sedimenti in almeno 40 di questi.
Purtroppo le cose non vanno sempre come la natura, previdente ed accorta, ha organizzato. Talvolta, per difetti di flusso urinario a livello dei calici renali, i cristalli non vengono eliminati subito, altre volte il piccolo calcolo appena formatosi aderisce alle pareti del sistema pielocaliciale ed ha l’opportunità di ingrandirsi di molto, talaltra ancora la quantità di sali nelle urine é talmente elevata che la precipitazione e la formazione del calcolo avvengono così rapidamente da ottenere un calcolo di dimensioni cospicue prima che il flusso urinario riesca a trasportarlo senza disturbo.
Però, anche quando é grosso, il calcolo é sottoposto da parte dell’attività muscolare delle vie escretrici, al tentativo di eliminazione. Questo tentativo può causare problemi, in quanto le contrazioni peristaltiche, che rappresentano appunto il movimento attivo di trasporto dell’urina da parte delle vie escretrici, incastrano il calcolo nel condotto e ostacolando il flusso provocano una brusca distensione delle vie escretrici, e come reazione avviene la colica !
Oggi l’ eliminazione dei calcoli che non scendono da soli nella vescica si effettua con terapie che sono state ben perfezionate, molte sono le possibilità di cura che non richiedono necessariamente complicati interventi chirurgici a cielo aperto e che possono essere eseguite in ambulatorio, esempio: la Litotrissia extracorporea a onda d’urto
La litotrissia extracorporea a onda d’urto è la procedura usata con maggiore frequenza per il trattamento dei calcoli renali.
In questo caso le onde d’urto che si creano fuori dall’organismo vengono trasmesse dalla pelle e dai tessuti, fino a colpire i calcoli.
I calcoli si rompono in tanti piccoli frammenti e così risulta più facile il loro passaggio nelle vie urinarie, trasportati dall’urina.
Litotrissia – Visionare il video che illustra questa tecnica: http://www.uropgporena.it/VideoLito.htm
I sintomi
Nella maggioranza dei casi, il dolore tipico è al fianco, irradiato ai genitali, e, a volte, si complica con infezione o ostruzione delle vie urinarie. Altre volte il calcolo può dare solo piccoli dolori alla schiena o estendersi all’ombelico e all’inguine. Raramente è causa di gravi conseguenze quali la nefrectomia o l’insufficienza renale avanzata.
Per individuare e seguire un calcolo quando è nelle vie urinarie, l’esame ideale è l’ecografia. Si tratta di un esame molto semplice, non invasivo e non dannoso all’organismo, perché non utilizza radiazioni. Può essere ripetuto tutte le volte che serve e individua anche i calcoli di acido urico, che in radiografia non si visualizzano.
Oggi la calcolosi delle vie urinarie è suscettibile di efficaci forme di risoluzione non chirurgica e di prevenzione medica delle recidive.
Espulsione spontanea dei calcoli
I piccoli calcoli renali solitari di dimensioni pari od inferiori ai 5 mm, senza sintomi né complicanze locali, hanno per ora ancora un’indicazione conservativa, limitata ad un semplice controllo periodico. Possono venire espulsi spontaneamente, sebbene durante episodi di colica renale. Quando i calcoli scendono dall’uretere (dx o sx) possono produrre dei dolori piu’ o meno intensi, fin tanto che non raggiungono la vescica, dopo di che non producono piu’ dolore.
Far assumere al paziente circa 1 litro d’acqua in un periodo di 15-20 minuti, per stimolare un’onda di iperdiuresi tale da costituire una spinta propulsiva del calcolo ureterale – vedi anche Citrato di potassio
Ricordiamo anche che le alterazioni degli enzimi, della flora, del pH digestivo e della mucosa intestinale influenzano la salute, non soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte dell’organismo.
vedi: Cure alle Vie Urinarie e Reni
Coliche Renali
I batteri contenuti nei probiotici si sono rivelati una speranza contro i dolori delle coliche renali – Boston, USA.
Le persone che possiedono naturalmente un batterio nell’intestino hanno una riduzione del 70 per cento sulla formazione dei calcoli. Lo rivela uno studio dell’Università di Boston, pubblicato sul Journal of the American Society of Nephrology.
Confrontando 247 pazienti con frequenti problemi renali, con 253 pazienti sani i ricercatori hanno scoperto che il 17 per cento dei pazienti con calcoli aveva nell’intestino il batterio Oxalobacter formigenes, mentre nell’altro gruppo la percentuale saliva al 38 per cento.
I probiotici, supplementi alimentari costituiti da microbi vivi, sono generalmente usati per migliorare l’equilibrio dei batteri che colonizzano l’intestino. Il batterio, che colonizza naturalmente il tratto intestinale di alcune persone, è in grado di distruggere il composto che costituisce oltre l’80 per cento dei calcoli.
Tra i principali responsabili dei disturbi ai reni c’è la disidratazione, tanto che la patologia è molto diffusa in quei paesi come l’Arabia Saudita dove il clima è caldo e secco.
Tratto da: scienze.tv
Una colica renale è probabilmente uno degli eventi più dolorosi che possa capitare.
Colpisce senza preavviso, causando un dolore che spesso viene decritto come peggiore di quello del parto, di una frattura, di una ferita di arma da fuoco, di un’ustione o di un dolore chirurgico.
Le coliche renali colpiscono circa 1,2 milioni di persone ogni anno, e sono circa l’1% delle cause di ricovero. I calcoli, che ne sono causa, sono un problema che può insorgere a qualsiasi livello del tratto urinario, principalmente si formano nel rene, con una frequenza che arriva 12% per gli uomini, circa il doppio che per le donne, e un picco di incidenza intorno ai 35 anni.
Il rischio poi che si ripresentino, poi, è vicino al 50% in un lasso di tempo che va da 5 a 7 anni. La colica renale generalmente è conseguente alla mobilizzazione di un calcolo renale e solitamente si manifesta con violento dolore alla regione lombare destra o sinistra, che si irradia al rispettivo fianco e quindi ai genitali; spesso è presente anche nausea e vomito.
Ricordiamo anche che le alterazioni degli enzimi, della flora, del pH digestivo e della mucosa intestinale influenzano la salute, non soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte dell’organismo.