BATTERI Autoctoni – 1b
(Microbi, Flora batterica corporea = Microbiota, Microbioma)
vedi anche: Fermenti della Flora intestinale
Premessa importante è comprendere che i probiotici e i fermenti lattici non sono sinonimi. Mentre i primi sono microrganismi vivi, che offrono un ampio spettro di benefici per la salute, i secondi sono batteri che producono acido lattico e hanno una vitalità limitata nell’intestino. La scelta tra l’uso di probiotici o fermenti lattici dipende dalle specifiche esigenze di salute e dalla condizione del soggetto.
ECOSISTEMI MICROBICI (cutaneo, vaginale ed intestinale)
Scrive la prof.ssa Maria Rita Gismondo (Cattedra di microbiologia Clinica Università di Milano) nella sua relazione sul dismicrobismo intestinale: “La comprensione dell’importanza nell’organismo umano degli ecosistemi microbici cutaneo, vaginale e intestinale, dei quali per lungo tempo si era ignorata la validità, è stata sicuramente un contributo importante della microbiologia. Basti pensare che tali microsistemi possono a ragione essere considerati la prima valida barriera dell’organismo contro le infezioni.”
“La flora batterica intestinale, infatti, produce diversi antibiotici naturali, le vitamine K e B12, e interviene nel metabolismo di acidi biliari e ormoni steroidei di alcune sostanze farmacologiche”.
Scrive il prof. Lucio Capurso, della Divisione di Gastroenterologia dell’Ospedale San Filippo di Roma : “L’importanza dell’intestino nei processi di difesa dell’organismo è oggi unanimamente riconosciuta ed esso viene a ragione considerato come un vero e proprio organo immunitario, probabilmente il più importante.” Data la molteplicità e l’importanza vitale delle funzioni della microflora intestinale nel mantenimento della salute dell’ospite, ne deriva che sono numerose le condizioni patologiche dovute alla sua alterazione: dall’alitosi e le diarree, fino all’encefalopatia epatica, il morbo di Crohn, la colite ulcerosa e la cancerogenesi colon-rettale.
Mantenere l’equilibrio dell’ecosistema batterico nel tratto gastrointestinale significa, ancora una volta, contribuire efficacemente alla conservazione di un buono stato di Salute.
Commento (NdR): …piano, piano…. La Verità sta venendo a galla….l’intestino è il motore della “macchina biologica umana” …..ed è in quella sede che si formano TUTTE le malattie derivanti come Cause principali dall’ignorare (Ignoranza = la peggiore delle malattie dell’uomo) le Leggi che regolano le strutture Viventi.
Il disordine microbico intestinale, dovuto ad alimentazione (solidi – troppa quantità e tipi inadatti ma e sopra tutto liquidi) inadatta, stress, producono variazione ed alterazione del pH digestivo, del sistema enzimatico, della flora, cioè disbiosi e quindi infiammazione ed irritazione della mucosa intestinale, malnutrizione, proliferazione di batteri e funghi non autoctoni e quindi produzione di tossine, che vanno attraverso il sangue ad intossicare, infiammare ed ammalare cellule, tessuti ed organi; ecco come la malattia compare, nel fisico; gli Errori Spirituali (comportamenti) si ripercuotono sul fisico facendolo ammalare !
Ciò significa che le alterazioni degli enzimi, della flora, del pH digestivo e e della mucosa intestinale influenzano la salute, non soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte dell’organismo.
IMPORTANTE: Diviene quindi INDISPENSABILE (per TUTTE le malattie), la loro assunzione periodica, senza dimenticare le altre tecniche naturali collaterali (alimentazione appropriata ed altri integratori tipo micro diete), riordinare enzimi e flora batterica con appositi preparati (capsule) multi batterici a base di ceppi di fermenti vivi, cioè micro organismi simbiotico residenti (autoctoni) non preparati su basi derivate dal latte.
Ricordiamo anche che le alterazioni degli enzimi, della flora, del pH digestivo e della mucosa intestinale influenzano la salute, non soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte dell’organismo.
L’ecosistema più complesso in natura è anche e proprio dentro ognuno di noi; esso si chiama “Microbiota” (flora batterica composta da batteri e funghi-lieviti) ed è presente soprattutto nell’apparato gastrointestinale; esso è l’insieme dei microorganismi autoctoni residenti (NON transienti) nel tubo digerente dell’uomo, degli animali e dei vegetali; il microbiota, ha quindi un ruolo fondamentale per la vita sana umana, animale e vegetale.
La Medicina Naturale ne parla da centinaia forse migliaia di anni e solo recentemente i ricercatori della medicina ufficiale se ne sono resi conto ed oggi lo definiscono un “superorganismo”, che è composto nell’uomo, da un numero enorme di batteri pari a 6 volte il numero delle cellule che compongono un uomo, con un numero superiore ai 4 milioni di ceppi di batteri diversi ma complementari, che vivono in stretto contatto e funzione mutualistica con la parete delle mucose anaerobiche, specialmente quelle del tratto gastrointestinale del tubo digerente; il microbiota è presente anche in tutte le altre mucose, anche quelle aerobiche, pelle compresa.
Questo microbiota è indispensabile, secondo la Medicina Naturale, al mantenimento della Perfetta Salute e assolutamente necessario per la riparazione delle cellule, dei tessuti danneggiati da traumi fisici esterni (pressioni, bruciature, contusioni ferite) e da quelli interni derivanti dall’uso di farmaci, Vaccini, droghe, alimenti inadatti e/o contaminati (solidi e liquidi), ecc.; ciò significa che sono indispensabili per l’autoguarigione da qualsiasi sintomo (malattia), per cui distruggerli con gli antibiotici è un crimine contro la Salute Naturale.
Per iniziare in modo chiaro a parlare di fermenti lattici è importante una premessa: il nome.
Vengono chiamati fermenti lattici, perché il prodotto di degradazione principale è l’acido lattico. Questa sostanza si ricava dalla fermentazione di zuccheri di varia origine (anche le fibre e il cotone come il lino sono composti da zuccheri). Il latte non c’entra nulla !
Il fatto che alcuni batteri vengano usati per trasformare gli zuccheri del latte in acido lattico producendo quello che noi chiamiamo yogurt ha creato questo fraintendimento.
Struttura del flagello batterico
Il microbiota (vedi anche: microbioma) intestinale è l’insieme della popolazione batterica che occupa la parte centrale del canale digerente umano e da qualche tempo se ne parla come qualcosa che potrebbe rivoluzionare i concetti di salute e “malattia”.
Le nuove conoscenze sul microbiota sono state al centro di una sessione di NutriMI – VIII Forum di Nutrizione Pratica, tema discusso il 3 ed il 4 aprile 2016 a Milano, e gli organizzatori del workshop hanno spiegato che:
“Si tratta, in realtà, di un organo nell’organo. Al momento, infatti, si sono conteggiate circa 800 specie presenti, 700 ceppi e 55 famiglie: la maggior parte delle quali in stretto legame con l’attività intestinale. Un insieme di microrganismi e virus che pesa all’incirca 1,5 chilogrammi e che oggi la comunità scientifica ritiene coinvolto nei meccanismi di insorgenza di diverse malattie”.
Se si pensa che il patrimonio dei nostri batteri intestinali è costituito da oltre 3 milioni di geni esistenti da 5 miliardi di anni, e che l’homo sapiens è comparso sul pianeta da solo circa 200.000, l’idea che il microbiota intestinale rappresenti un “super-organismo” non appare così remota. Il microbiota è infatti composto da un numero di batteri che sono 6 volte il totale delle cellule che compongono l’intero corpo umano e da almeno 4 milioni di tipi di batteri diversi.
Un mondo dentro di noi che ha diverse funzioni, che vanno dalla metabolizzazione (demolecolizzazione) di alcuni nutrienti alla difesa dell’organismo, dalla sintesi di vitamine alla regolazione dell’attività del sistema immunitario.
Giovanni Gasbarrini, presidente della Fondazione Ricerca in Medicina Onlus è convinto che potenzialmente tutte le malattie possono dipendere dall’alterazione – per eccesso o per difetto – dei batteri che compongono la flora intestinale, “ma oggi siamo sicuri che ciò accada nei pazienti diabetici, negli obesi, nei soggetti che soffrono di sindrome metabolica, intolleranze alimentari e malattie infiammatorie croniche intestinali”.
Il 3 marzo il Journal of Experimental Medicine ha pubblicato lo studio “Interplay of host microbiota, genetic perturbations, and inflammation promotes local development of intestinal neoplasms in mice” nekl quale un team di ricercatori statunitensi evidenzia un legame tra l’alterazione della flora intestinale e un maggiore rischio di sviluppare il cancro del colon retto.
I ricercatori, eseguendo test su topi transgenici, stanno cercando do capire quale relazione esista tra i batteri intestinali e queste malattie e dicono che “Fattori non genetici contribuiscono allo sviluppo di SP (NdR: polipi seghettati) e suggeriscono che lo sviluppo di questi tumori intestinali nell’intestino cieco è guidato dall’interazione tra cambiamenti genetici nell’ospite, una risposta infiammatoria, ed una specifica microflora dell’ospite”.
Sembra chiaro un nesso di causa-effetto: l’alterazione del microbiota sarebbe la causa di queste malattie nei soggetti geneticamente predisposti.
Al workshop del 3 aprile 2014 al NutriMI – VIII Forum si parlerà anche del ruolo del microbiota nell’insorgenza dell’obesità ed Anna Tagliabue, direttrice del Centro di nutrizione umana e disturbi del comportamento alimentare dell’università di Pavia, anticipa che “Nell’ultimo decennio il microbiota ha suscitato un crescente interesse come fattore ambientale in grado di influenzare la predisposizione verso l’obesità. ”
Questa ipotesi deriva da alcune ricerche americane che, dieci anni fa, hanno descritto le differenze esistenti tra la flora intestinale di topi geneticamente obesi e topi magri e gli effetti ingrassanti derivanti dal trapianto di microbiota di topi obesi in animali privi di batteri. Resta da capire se le variazioni della microflora intestinale siano una della cause ambientali di sovrappeso e obesità oppure se siano la conseguenza dell’alimentazione sbilanciata che accompagna lo sviluppo dell’eccesso ponderale.
vedi: Crudismo
Il workshop è stato completato dall’intervento di Michele Guarino, ricercatore dell’Unità operativa di gastroenterologia del Campus biomedico di Roma che ha illustrato la correlazione tra le alterazioni del microbiota e l’insorgenza della sindrome dell’intestino irritabile. Tratto da: greenreport.it
Ricordiamo che, secondo la Medicina Naturale, le alterazioni degli enzimi, della flora, del pH digestivo e della mucosa intestinale influenzano la salute, non soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte dell’organismo.
Alcuni principali ceppi dei batteri autoctoni intestinali
Concentrazione totale microbi
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10 elev 11 – 10 elev 10 |
Batteri strettamente aerobici o batteri anaerobici facoltativi | |
Enterobacteria Streptococcus Staphylococcus Lactobacillus Fongy |
10 elev 4 – 10 elev 10 10 elev 5 – 10 elev 10 10 elev 4 – 10 elev 7 10 elev 6 – 10 elev 10 10 elev 2 – 10 elev 6 |
Batteri anaerobici | |
Bacteroides Bifidobacterium Peptococcus Clostridium Fusobacterium Eubacteria Veillonellae |
10 elev 10 – 10 elev 12 10 elev 8 – 10 elev 12 10 elev 8 – 10 elev 12 10 elev 6 – 10 elev 11 10 elev 9 – 10 elev 12 10 elev 9 – 10 elev 12 10 elev 3 – 10 elev 4 |
Video del dott. Lozzi
PREBIOTICI SBO (integratori a base di batteri del suolo/terreni) – (SBO – Soil Based Organisms)
Avere batteri buoni nell’intestino è fondamentale se vuoi sentirti al meglio, vivere al meglio e mantenere una qualità della vita senza malattie. In questi giorni, ci sono centinaia di probiotici sul mercato tra cui scegliere. Eppure, i ricercatori sanno di cosa ha bisogno il tuo intestino in base all’antica saggezza dei tuoi antenati. Centinaia di anni fa, i tuoi discendenti erano cacciatori e raccoglitori. Mangiavano frutta e verdura selvatica senza lavarsi. Il terreno naturale e gli “insetti” su questi alimenti sono stati ingeriti e questi diversi batteri si sono fatti strada verso l’intestino umano. Ora, nelle moderne diete occidentali manca proprio questa cosa: batteri resistenti e robusti che provengono dalla terra e impediscono all’intestino e al corpo di indebolirsi.
L’intestino umano ospita oltre 100 trilioni di batteri di 400 specie diverse. Il tuo corpo fa affidamento su questi “insetti” sani per digerire il cibo, assorbire i nutrienti e produrre le vitamine del gruppo B e gli enzimi necessari per sostenere la tua salute quotidiana.
Ogni giorno, questo delicato equilibrio di batteri buoni nell’intestino è a rischio: dieta povera, mancanza di fibre, eccesso di alcol, fumo, uso di antibiotici, poco esercizio fisico e poco sonno, stress e persino tossine ambientali possono sfidare l’intestino.
Questi prebiotici procurano al tuo intestino batteri amici del suolo (SBO), questa flora naturalmente amica aiuta a ripristinare il delicato equilibrio dei batteri, regolare la digestione e sostenere l’immunità. sono dei probiotici e prebiotici particolari, ad ampio spettro di microrganismi del suolo.
Nutrire l’intestino con un probiotico quotidiano a base di suolo gli restituisce le stesse specie di batteri presenti in natura. Centinaia di anni fa, i nostri antenati ingerivano questi batteri ogni giorno nei cibi biologici “dalla fattoria alla tavola” che mangiavano. Questi SBO sono coltivati su misura per corrispondere esattamente e sostituire la moltitudine di ceppi batterici amici che sono scomparsi dal nostro cibo moderno e dal nostro intestino moderno. Lavorano collettivamente per riportare in equilibrio le nostre viscere.
Questi integratori, sono una miscela coltivata su misura di vari organismi del suolo in una fonte alimentare prebiotica di complesso minerale traccia umico e organico.
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Una mela trasporta circa 100 milioni di batteri – che è una buona cosa – 25/07/2019
By John Anderererer – Lo studio è pubblicato sulla rivista scientifica: Frontiers in Microbiology
GRAZ, Austria – Come va il vecchio detto? “100 milioni di batteri al giorno terranno lontano il medico?” Sembra giusto.
Un nuovo studio rivela che una tipica mela da 240 g contiene circa 100 milioni di batteri, soprattutto nei semi e nella pelle. Mentre questo può sembrare un po ‘off-putting in un primo momento, i ricercatori dicono che quando si tratta di salute intestinale, più batteri sono, meglio è.
Inoltre, i ricercatori dell’Università di Tecnologia di Graz affermano che le mele biologiche contengono una quantità di batteri ancora maggiore rispetto alle mele convenzionali, rendendole potenzialmente più sane, più gustose e migliori per l’ambiente.
“I batteri, funghi e virus presenti nel nostro cibo colonizzano transitoriamente il nostro intestino”, spiega in un comunicato il professor Gabriele Berg, autore senior dello studio, vedi:
https://www.eurekalert.org/pub_releases/2019-07/f-aac072219.php :
“Cucinare uccide la maggior parte di questi, quindi frutta cruda e verdura sono fonti particolarmente importanti di microbi intestinali“.
Berg e il suo team si sono impegnati a trovare la migliore fonte di frutta per i microbi benefici dell’intestino, così hanno deciso di puntare su uno dei frutti più popolari in tutto il mondo: la mela.
“Nel 2018 sono state coltivate 83 milioni di mele e la produzione continua ad aumentare”, afferma Berg. “Ma mentre studi recenti hanno mappato il loro contenuto di funghi, i batteri presenti nelle mele sono meno conosciuti“.
I ricercatori hanno analizzato e confrontato i livelli di batteri nelle mele regolarmente acquistate al supermercato e in quelle biologiche. Ogni mela è stata scomposta e analizzata pezzo per pezzo, cioè, stelo, buccia, semi, ecc.
Entrambi i tipi di mele mostravano generalmente la stessa quantità di batteri – 100 milioni, per lo più nel cuore della mela.
Ad esempio, se si rimuove il torsolo, la conta batterica di una tipica mela scende fino a 10 milioni.
Tuttavia, le mele biologiche e quelle lavorate differiscono per quanto riguarda la varietà di batteri. Le mele biologiche presentavano comunità batteriche molto più diverse tra loro rispetto ai normali campioni. Questo è degno di nota perché quando si tratta di salute intestinale, la diversità è ancora più importante della quantità.
“Le mele appena raccolte, gestite biologicamente, ospitano una comunità batterica molto più diversificata, più omogenea e distinta rispetto a quelle convenzionali“, spiega Berg. “Questa varietà e questo equilibrio dovrebbero limitare la crescita eccessiva di qualsiasi specie, e studi precedenti hanno riportato una correlazione negativa tra l’abbondanza di patogeni umani e la diversità microbica dei prodotti freschi“.
Inoltre, è stato dimostrato che le mele biologiche contengono solo Lactobacilli, un probiotico abbastanza noto. Le mele convenzionali, d’altra parte, contenevano batteri noti per ospitare gli agenti patogeni. Il team di ricerca dice anche che le mele biologiche contengono molto di più di un batterio specifico, il metil batterio, noto per migliorare la qualità del sapore della frutta.
Questi risultati si sposano bene con un altro recente studio che ha scoperto che le comunità fungine tra le mele biologiche erano molto più diverse rispetto alle mele normali coltivate con l’uso di pesticidi.
Berg e il suo team dicono che un giorno le informazioni sui microbiomi di frutta e verdura possono essere prontamente disponibili come le informazioni nutrizionali più tradizionali.
Definizioni di:
Batteri = sono micro organismi che hanno vita propria od in comunita’; essi possono morire, (quando le condizioni dell’ ambiente in cui vivono, mutano, in modo importante e contro la loro sopravvivenza), ma prima di morire cercano di mutare la loro forma e quindi funzione e si adattano al nuovo tipo di ambiente.
vedi qui: ….I miei controlli diretti verso questo punto specifico hanno dimostrato che, in certe condizioni di diponibilita’ di nutrienti, questi micro organismi possiedono la proprieta’ di anaerobiosi facoltativa…
Micobatteri = simil batteri, ma vivono piu’ particolarmente in comunita’ (insiemi/colonie); NON possono morire facilmente, essi sono funghi particolari, che hanno piu’ possibilita’ rispetto ai funghi, la loro matrice, percio’ si camuffano, mutando la loro forma da “simil batteri” (con la creazione della loro parete protettiva = capsula); sono come dei fantasmi, si rendono facilmente non riconoscibili al sistema immunitario, ritornando e utilizzando la loro originale matrice fungina/lieviti e mutando continuamente forma; ma cio’ avviene solo se l’ambiente in cui sopravvivono ha le condizioni per loro adatte (pH, temperatura, carica bioelettronica), altrimenti anch’essi muoiono si disgregano e ritornano “polvere”.
Lieviti / Funghi = non muoiono facilmente anch’essi, ma possono adattarsi a qualsiasi tipo di alimentazione e quindi variano le loro funzioni, sono praticamente immortali, quando il pH temperatura, carica bioelettronica dell’ambiente sia a loro favorevole, salvo il fatto che non abbiano piu’ alimenti adatti, per cui muoiono (ritornano “polvere”),
I batteri si spostano (un po’) come gli esseri umani – 26/02/2019
Un’innovativa tecnica di microscopia ha permesso di visualizzare i meccanismi attraverso cui il batterio Pseudomonas aeruginosa riesce ad aggrapparsi alle superfici ed a spostarsi: il movimento coinvolge il senso del tatto, proprio come avviene negli organismi superiori, compresi gli esseri umani(red)
Lo Pseudomonas aeruginosa è un batterio molto comune che vive nel terreno ed è tristemente famoso negli ospedali perché provoca infezioni anche gravi e resistenti ai trattamenti antibiotici in pazienti immuno-compromessi, affetti da fibrosi cistica o colpiti da gravi ustioni.
Il suo studio ha però rivelato alcuni dettagli fondamentali sulla capacità di movimento dei batteri, come riferiscono sulla rivista “Nature Microbiology” ricercatori del Politecnico Federale di Losanna, e colleghi di una collaborazione internazionale.
“Le superfici dei batteri sono ricoperte da filamenti proteici, che sono responsabili della motilità e dell’adesione alle superfici, dei meccanismi di segnalazione e dei processi d’infezione: in definitiva, regolano il modo in cui i batteri interagiscono con il loro ambiente”, ha spiegato Lorenzo Talà, primo autore dell’articolo. “Tuttavia, sono cosi piccoli che osservarli nelle cellule viventi è un’operazione complessa: abbiamo una conoscenza limitata delle loro attività dinamiche”.
La scarsità di informazioni riguarda in modo particolare le strutture chiamate “pili di tipo IV”, filamenti spessi solo alcuni deci-milionesimi di millimetro che si trovano sulla superficie di molti batteri, e consentono loro di muoversi sulle superfici in una modalità nota come motilità contrattile. In questa modalità, i pili di tipo IV si estendono, si legano ai substrati solidi circostanti e si ritirano, spingendo la cellula in avanti.
Per superare le difficoltà sperimentali dello studio di questi processi, gli autori hanno usato una nuova tecnica denominata microscopia a diffusione interferometrica (ISCAT) con cui sono riusciti a visualizzare gli eventi che caratterizzano legame e ritrazione dei pili e spostamento della cellula batterica.
Le immagini hanno mostrato che il contatto della punta del pilo con la superficie attiva un motore molecolare che dopo poco dà il via alla ritrazione. Questa a sua volta migliora il legame del batterio con la superficie, incrementando lo spostamento del batterio. Infine, un secondo motore molecolare più forte consente lo spostamento del batterio in condizioni di elevato attrito.
L’intera sequenza mostra che i pili funzionano da sensori, e rivela un nuovo meccanismo con il quale i batteri interagiscono con le superfici. Rivela anche che i batteri usano meccanismi sensoriali per coordinare il moto dinamico dei loro macchinari di motilità, in sorprendente analogia con quanto avviene negli organismi superiori, inclusi gli esseri umani, che muovono i loro arti per generare spostamento.
“Il sistema nervoso centrale umano elabora i segnali meccanosensoriali per coinvolgere in sequenza i componenti motori, innescando così la contrazione muscolare e provocando un’andatura”, ha concluso Talà. “Il nostro lavoro mostra che, allo stesso modo, i batteri usano il senso del tatto per impegnare in sequenza motori molecolari, generando cicli di estensione e retrazione dei pili che si traducono in un modello di camminata“.
Tratto da: lescienze.it
Uno studio della Columbia University ha trovato nei bambini una relazione tra avversità vissute nella prima fase della vita e aumento di sintomi gastrointestinali (la vitamina K1 ed i successivi Vaccini sono traumi molto gravi per il neonato), che a loro volta possono avere delle conseguenze sul cervello e sul comportamento durante l’età adulta.
Lo studio è stato pubblicato online il 28 marzo (2019) nella rivista Development and Psychopathology.
“Una ragione frequente per cui I bambini finiscono dal dottore, è quella di disturbi intestinali”, ha detto Nim Tottenham, un professore di psicologia alla Columbia e primo autore dello studio: “Le nostre scoperte indicano che i sintomi gastrointestinali nei bambini potrebbero essere un semaforo rosso per futuri problemi emozionali collegati alla salute”.
Gli scienziati hanno da tempo notato il forte collegamento esistente tra le viscere e il cervello.
Una precedente ricerca ha dimostrato che nel 50% degli adulti con la sindrome del colon irritabile, veniva riscontrata una storia di trauma o abuso, con il doppio della prevalenza rispetto a quelli senza.
“Quale ruolo il trauma abbia avuto nella crescente vulnerabilità sia a sintomi gastrointestinali che di salute mentale, si nota bene negli adulti, ma questo è raramente studiato nei bambini “, ha detto l’autrice capo dello studio Bridget Callaghan, che ha un ruolo di ricerca post dottorato nel dipartimento di psicologia della Columbia
In aggiunta, ha detto la dottoressa, degli studi sugli animali hanno dimostrato che i cambiamenti indotti da avversità, nel microbiota dell’intestino – ovvero la comunità dei batteri nel corpo che regola tutto dalla digestione alla funzione del sistema immunitario – influenzano lo sviluppo neurologico, ma su questo non si sono fatti degli studi sugli umani.
“Il nostro studio è tra i primi che collegano la perturbazione del microbiota gastrointestinale del bambino, all’attività cerebrale in regioni associate alla salute mentale, questo quando il trauma sia stato attivato da una avversità vissuta nei primissimi tempi di vita“, ha detto Callaghan.
I ricercatori si sono concentrati sullo sviluppo in bambini che hanno vissuto estrema privazione psicosociale, causata da assistenza istituzionale prima della adozione internazionale. La separazione di un bambino da un genitore è noto che negli umani sia un potente fattore che predice problematiche sulla salute mentale.
Quella esperienza, quando viene rimodellata su roditori, induce paura e ansia, blocca lo sviluppo neuronale ed altera le comunità microbiche per tutta la vita.
I ricercatori hanno attinto dai dati di 115 bambini adottati da orfanotrofi o case accoglienza all’età di ca due anni e da quelli di 229 bambini cresciuti da genitori biologici
I bambini con disagi in precedenti accudimenti, hanno mostrato maggiori livelli di sintomi che riguardano: mal di stomaco, costipazione, vomito e nausea.
Dal campione degli adottati, i ricercatori hanno quindi selezionato 8 partecipanti dai 7 ai 13 anni, dal gruppo relativo a coloro con avversità ed altri 8 dal gruppo relativo a genitori biologici.
Tottenham e Callaghan hanno poi raccolto informazioni sul comportamento, campioni di feci ed immagini del cervello di tutti i bambini. Hanno usato la sequenza genetica per identificare i microbi presenti nei campioni di feci ed esaminato l’abbondanza e diversità di batteri in ogni sostanza fecale del partecipante.
I bambini con una storia di disfunzioni di accudimento nei primi anni di vita, avevano molto distintamente microbioti intestinali diversi rispetto a quelli cresciuti dalla nascita da genitori biologici. Scansioni del cervello dei bambini, hanno anche mostrato che gli schemi dell’attività cerebrale erano correlati a certi batteri. Per esempio, i bambini cresciuti dai genitori avevano una crescente diversità del microbiota intestinale e questo è collegato alla corteccia prefrontale , una regione del cervello che aiuta a regolare le emozioni.
“E’ troppo presto per dire qualcosa di conclusivo, ma il nostro studio indica che i cambiamenti nel microbiota intestinale, associati ad avversità, sono in relazione alla funzione cerebrale, incluse differenze nelle regioni del cervello associate con il processo emotivo”, ha detto Tottenham, che è un esperto sullo sviluppo emozionale
E’ necessaria piu’ ricerca, ma Tottenham e Callaghan credono che il loro studio aiuti a colmare una lacuna importante nella letteratura.
“Studi sugli animali ci dicono che gli interventi dietetici e i probiotici, possono manipolare il microbiota intestinale e migliorare gli effetti sul sistema nervoso centrale, effetti causati dalle avversità, specialmente durante i primi anni di vita quando il cervello in sviluppo e il microbiota sono piu’ plastici. “ ha detto Callaghan.
“E’ possibile che questo tipo di ricerca ci aiuti a conoscere come e se intervenire al meglio negli esseri umani”
Callaghan e Tottenham attualmente stanno lavorando su uno studio a scala maggiore di 60 bambini a New York City, per vedere se le loro scoperte possono essere replicate.
Traduzione: M.Cristina Bassi per: thelivingspirits.net
Reference: Callaghan, B.L., Fields, A., Gee, D. G., Gabard-Durnam, L., Caldera, C., Humphreys, K. L., Tottenham, N. (undefined/ed). Mind and gut: Associations between mood and gastrointestinal distress in children exposed to adversity.
Development and Psychopathology, 1–20. https://doi.org/10.1017/S0954579419000087
Batteri per immunizzare
https://newatlas.com/gut-bacteria-microbiome-virus-infection-immune-brain-degeneration/60623/
vedi: Trapianti di Batteri – Feci e Fermenti + Fermenti, macrofagi, infiammazione
– Elenco Batteri nell’apparato Digerente
– COPROTERAPIA (assunzione di feci selezionate)
-Sindrome della permeabilita’ intestinale ed autismo
– Il Thimerosal dei vaccini distrugge e/o altera la flora intestinale essendo una sostanza altamente tossica
https://www.britannica.com/science/human-microbiome#ref1126185
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Il tratto gastro-intestinale, nel suo insieme, è uno tra gli organi più specializzati del corpo umano e rappresenta la più ampia area di contatto corporea con il mondo esterno, con un “estensione” di circa 400 m2.
Esso svolge due azioni fondamentali: è una barriera verso gli agenti patogeni esterni, ed è un filtro selettivo deputato all’assorbimento delle sostanze nutritive. Preservare e/o ripristinare le ottimali condizioni di funzionalità e integrità strutturale di questo delicatissimo ecosistema cellulare è di capitale importanza per il mantenimento in buona salute della persona.
Lo studio – firmato dal Dott. Diego Cardani, dal titolo “” e pubblicato su Inflammation and Cell Signaling (Vol. 1 N° 5; 2014 pp. 254-261), rivista peer-reviewed del Gruppo Editoriale NATURE – ha ora esaminato e portato alla luce gli effetti sinergici dell’associazione tra il Colostro Bovino e il succo di Noni.
E’ nota fin dai primi anni del secolo scorso l’importanza dell’utilizzo nutrizionale di specifici ceppi batterici allo scopo di migliorare la funzionalità intestinale, e a questa evidenza si è aggiunta, recentemente, la scoperta delle proprietà immunomodulanti dei ceppi probiotici. Per entrambe queste funzioni è indispensabile la corretta interazione del microbiota con l’epitelio intestinale e il sistema immunitario ad esso associato.
L’integrazione alimentare mirata può rappresentare un valido strumento di protezione e ripristino dell’area intestinale, attraverso l’azione protettiva di sostanze di origine naturale tra le quali il Colostro Bovino (CB) e il succo di Morinda Citrifolia, pianta comunemente conosciuta come Noni, che è un prodotto naturale a base di colostro bovino liofilizzato con tecnica freeze-drying e di Noni, nome di origine Polinesiana della Morinda citrifolia, una pianta officinale della famiglia delle Rubiaceae, e grazie all’attività sinergica dei suoi principi attivi naturali aiuta a proteggere il tratto gastro-intestinale preservandone la funzionalità, con una formulazione orosolubile innovativa, a rapida azione, i cui componenti attivi sono altamente biodisponibili per l’organismo, rendendolo indicato sia per gli adulti quanto per i bambini.
L’ alimentazione scorretta, stili di vita non ottimali, stress, stati patologici o terapie farmacologiche, sono fattori che si ripercuotono direttamente o indirettamente sul tratto gastro-intestinale, determinando un’alterazione della funzionalità della mucosa e del microbiota intestinale.
Una dieta corretta rappresenta sicuramente il primo passo necessario per un miglioramento delle condizioni, sia funzionali sia strutturali, del tratto gastro-intestinale.
articolo pubblicato su “Nature Communications”
CHE COSA è un batterio
È un essere vivente, microscopico, costituito da una singola cellula (unicellulare) che produce specifici (sono la sua cacca) necessari per abbattere i composti organici e per digerirli. Specifici batteri sono scientificamente adattati a digerire i composti specifici come detergenti, carta, olio, grasso, idrocarburi e fenoli. Batteri specifici migliorano notevolmente il processo di digestione delle sostanze da eliminare e/o trasformare..
I Microbi (batteri) sono selezionati per la loro affinità anche per gli idrocarburi, sia chimicamente e fisicamente. Queste comunità di microbi hanno la capacità di riciclare efficacemente composti olio e grasso di scarto e gli idrocarburi convertendoli in componenti non tossici.
L’idrocarburo è uno dei composti organici più semplici e primitive. È fatto di un atomo di carbonio e idrogeno, che formano direttamente alle catene o strutture inanellati. Tutti gli organismi viventi producono idrocarburi. L’esempio più evidente è carotene.
Piante contenenti cere idrocarburiche sintetizzate al fine di impedire il deterioramento della superficie della foglia. Ci sono circa 300.000 diversi composti di idrocarburi. I microrganismi possono avere risultati positivi o negativi. Una attività microbica positiva comprende la rimozione dei materiali tossici quali ammoniaca, nitriti e acido solfidrico. Durante il processo di digestione la puzza di idrogeno solforato, ammoniaca e odori di grasso sono controllati. Per il controllo degli odori a livello molecolare la necessità di agenti come profumo mascherano l’odore.
MORFOLOGIA dei BATTERI: (busta cellulare)
L’inviluppo è la superficie esterna della batterica. Può variare considerevolmente nel regno batterico. La caratteristica unica trovata in tutte le è la membrana citoplasmatica che separa l’interno della cellula e l’ambiente, regolando il flusso di nutrienti, mantenendo la proprietà intracellulare, e prevenendo la perdita del contenuto della cella – batterio. La sua morfologia è anche dovuta alla sua versatilità fisiologica. Le forme dei batteri possono essere rotonde (cocchi), allungata (bacilli) o ondulato / elicoidale (spirillum, vibrio, spirochete). Le forme non sono costanti e possono variare a seconda dell’ambiente e del tipo di associazione. Generalmente, una variazione di forma è la perdita di parete cellulare (PC).
Qual è la variazione di forma a causa di condizioni sfavorevoli, come ad esempio modifica del pH o ossigeno da prodotti tossici, ecc;
Anche in condizioni favorevoli alla loro sopravvivenza, i batteri non hanno morfologia unica, come il Mycoplasma, ma possono mutare forma e quindi funzione. Sono composti da plasma, membrana, citoplasma e del suo materiale genetico = DNA.
Essi possono anche essere composti di flagelli, i fili batterio che si muovono. La dimensione di un batterio è compreso tra 1 e 15 m (unità di misura utilizzata per oggetti o esseri viventi molto piccoli = 1 micrometro (1 m) corrisponde a un millesimo di millimetro (mm)).
Alcuni batteri “giganti” possono raggiungere mezzo millimetro.
Cosa c’è in un BATTERIO:
All’interno, abbiamo trovato il materiale genetico (cromosoma batterico) che assicura loro caratteristiche ereditarie (quelli che passano dai genitori ai figli, che è, di generazione in generazione). I batteri hanno anche porzioni di (acido desossiribonucleico, responsabile anche e non solo, dei caratteri ereditari degli esseri viventi) in un anello chiamato plasmidi. Un pezzo di DNA, come un , che determina un tratto ereditario agli esseri viventi.
Come far crescere un BATTERIO:
La crescita di batteri è definita come un aumento della popolazione. Durante questa crescita, il raddoppio dei batteri deriva dalla sovrapposizione di tutti gli altri componenti, come il DNA, RNA e proteine.
Ogni 20 minuti, i batteri si replicano quando sono in condizioni ideali di , umidità, calore e nutrienti, e “cresce” (si duplica) secondo la seguente tabella sulla GENERAZIONE:
– Replicazione dei BATTERI MINUTI 0 =1 20 MINUTI =2 40 MINUTI =4 60 MINUTI =8 2 ORE =64 3 ORE =512 4 ORE =4096 5 ORE =32.768 6 ORE =262.144 7 ORE =2.097.152 8 ORE =16.777.216 9 ORE =134.217.728 10 ORE =10.73.741.829
Questa mostra come un singolo batterio può produrre una grande popolazione batterica in breve tempo. Il ciclo di crescita dei batteri prevede quattro fasi distinte:
1 – fase di latenza o adattati: in questa fase i batteri si adattano al nuovo ambiente. Ad esempio, se un batterio e’ in grado di digerire i grassi è posto in escrementi, ci vorrà tempo per adattarsi al nuovo substrato per riconoscerlo bene; quindi dovrà iniziare a produrre l’enzima specifico per digerire quegli escrementi. Così, la fase “di adattamento” (Lag) sarà lunga. Tuttavia, se i nostri batteri sono già in grado di digerire il grasso, significa che sono stati già adattati a quel cibo e, quindi, si moltiplicano rapidamente, con una fase di “ritardo” minima.
2 – Stage “Log” o esponenziale: In questa fase la crescita avviene ad un ritmo costante e può essere stimato da una specifica equazione. – Il valore di n può essere calcolato dalla seguente formula: n = t / tg, dove t è il tempo (in minuti) per la crescita e TG è il tempo o tempo di generazione necessario per raddoppiare il numero di cellule (in minuti). Il tempo di generazione varia a seconda del batterio e per gli stessi batteri varia a seconda delle condizioni ambientali (pH, temperatura, nutrienti, ecc). Quindi, se un batterio che ha il tempo di generazione di 15 minuti, per esempio, alla fine di 3 ore produrrà circa 4000 batteri. Questo, tuttavia, si verifica nelle condizioni ideali per la moltiplicazione. Se non vi è alcun elemento inerente l’ambiente adeguato, che causa i batteri al moltiplicarsi più lentamente, aumentando il tempo di generazione, il numero di batteri al termine del periodo di tempo sarà più breve.
3 – Fase stazionaria: in questa fase si ferma per limitare la propagazione di un fattore ambientale (nutrienti, per esempio). Così la popolazione rimane costante.
4 – fase calante: In questa fase il numero di batteri vivi comincia a diminuire, a causa della mancanza di condizioni di sopravvivenza nell’ambiente (mancanza di un adatto, nutriente essenziale, eccessiva acidità, sostanze tossiche escrete dai batteri stessi, ecc)
L’importanza della STRUTTURA per comprendere bene i microbi. Batteri sono molto piccoli. Nonostante le loro dimensioni mostrano un sorprendente grado di complessità naturale. Per l’apprendimento della struttura di un microbo e’ meglio comprendere come sono le loro funzioni. Molti batteri sono in grado di muoversi nel loro ambiente attraverso flagelli od appendici cellulari. Nel caso dei flagelli, il batterio ha una lunga e flessibile struttura a spirale modellata, il flagello che aiuta a spingere la soluzione attraverso il microbo. I Flagelli possono anche aiutare nella ricerca di condizioni di movimento favorevole o sfavorevole indirizzando i batteri in una direzione corretta;
La maggior parte dei batteri utilizza per riprodursi una scissione binaria che è semplice, ma ci sono quelli con modi complessi come riproduzione o formazione di cellule foglie di erba contenute nella alimentazione. Una riproduzione di un batterio simbionte, avviene dopo la clonazione dei loro geni, cioè, dopo aver fatto una copia del vostro DNA.
Come dividere, rendendo così la riproduzione asessuata. In realtà, in questo caso un batterio diventa due identiche copie di se stesso. Ma c’è un altro modo. Se l’ambiente è favorevole, questo processo raggiunge verificarsi in minuti ad ore, risultando in alcuni milioni di batteri, secondo la tabella precedente. Occasionalmente, quando un batterio tocca gli altri due danno origine ad un processo chiamato coniugazione, scambiando materiale genetico con l’altro e, generando così un nuovo tipo di batteri. La loro capacità di moltiplicazione è una delle loro caratteristiche più sorprendenti.
QUAL È il VERO RUOLO dei BATTERI:
La funzione di base di un batterio, è quello di riciclare i componenti di organismi viventi, trasformandoli in sostanze nutrienti chimici utilizzati dalle piante nella fotosintesi e la sintesi chimica e negli organismi viventi dei colpiti da varie cause. I Batteri sono presenti nell’ambiente o come libere, che come comunità e membri di un complesso multispecie noto come Biofilm. L’esistenza di biofilm sembra essere la condizione più comune.
Inoltre i batteri autoctoni svolgono una funzione importantissima nel ricambio cellulare, essi assieme ai funghi facenti parte della flora autoctona, si recano nelle varie parti dei corpo, nei tessuti malati per eliminare le cellule degradate e rispristinare i tessuti aiutando la riproduzione/ricambio cellulare; essi sono i nostri angeli custodi assieme ai virus/esosomi per il ripristino ed il matenimento della buona salute cellulare e quindi corporea.
Elenco di principali ceppi di batteri anaerobici nell’ intestino
Tra i componenti del microbiota umano si elencano:
Acinetobacter calcoaceticus (commensale)
Alcaligenes faecalis (commensale)
Anaerobiospirillum (commensale)
Bacteroides fragilis (patogenico)
Bifidobacteria breve (probiotico)
Bifidobacteria infantis (probiotico)
Bifidobacteria longum (probiotico)
Candida albicans (commensale/patogenico, in certi casi, quanto non si ritrova con i suoi antagonisti)
Clostridium (patogenico)
Enterococcus faecium (patogenico)
Enterococcus fecalis (commensale)
Eubacterium nodatum (patogenico)
Escherichia coli Nissle 1917 (probiotico)
Fusobacterium (patogenico)
Lactobacillus acidophilus (probiotico)
Lactobacillus casei (probiotico)
Lactobacillus delbrueckii (probiotico)
Lactobacillus plantarum (probiotico)
Peptococcus (patogenico)
Peptostreptococcus (patogenico)
Plesiomonas shigelloides (patogenico)
Porphyromonas gingivalis (patogenico)
Ruminococcus (patogenico)
Staphylococcus faecium (commensale)
Streptococcus salivarius thermophilus (commensale)
I batteri detti “patogenici”, sono al 99% mutazioni dei batteri autoctoni, quindi non esogeni, per la caratteristica del poliformismo dei batteri.
Altri ceppi:
Aspergillus niger, Aspergillus oryzae, Bacillus coagulans, Bacillus lentus, Bacillus lincheniformis, Bacillus pumilus, Bacillus subtilis (non-antibiotic producing strains only), Bacteroides amylophilus, Bacteroides capillosus, Bacteroides ruminocola, Bacteroides suis, Bifidobacterium adolescentis, Bifidobacterium animalis Bifidobacterium bifidum, Bifidobacterium infantis, Bifidobacterium longum, Bifidobacterium thermophilum, Lactobacillus acidophilus, Lactobacillus brevis, Lactobacillus bulgaricus, Lactobacillus casei, Lactobacillus cellobiosus, Lactobacillus curvatus, Lactobacillus delbruekii, Lactobacillus fermentum, Lactobacillus lactis, Lactobacillus plantarum, Lactobacillus reuterii, Leuconostoc mesenteroides, Pediococcus acidilacticii, Pediococcus cerevisiae (damnosus), Pediococcus pentosaceus, Propionibacterium freudenreichii, Propionbacterium shermanii, Saccharomyces cerevisiae, Streptococcus cremoris, Streptococcus diacetylactis, Streptococcus faecium, Streptococcus intermedius, Streptococcus lactis, Streptococcus thermophilus.
SCOPERTA INTERESSANTE
Il ceppo batterico B. bifidum MIMBb75
I ricercatori hanno scoperto la sensazionale efficacia di tale ceppo, indagando l’influenza dei bifidobatteri sulla sindrome del colon irritabile. Il team di scienziati ha rilevato che il ceppo batterico B. Bifidum MIMBb75, unico nel suo genere, è in grado di lenire in misura significativa i sintomi della sindrome del colon irritabile.
I ricercatori hanno rilevato che grazie alla terapia per il Colon Irritabile, con questo batterio, anche la qualità della vita dei soggetti interessati migliora notevolmente. I risultati sono stati talmente clamorosi, che lo studio è ormai una delle ricerche scientifiche più citate al mondo nel campo della gastroenterologia.
Banca dati dei microorganismi: http://gcm.wfcc.info/
Prima di continuare, vi invito a leggere con attenzione questa pagina che spiega e cita il sistema immunitario in situazione di Anergia
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Le RICERCHE MOSTRANO un NESSO fra:
MICROBIOMA Intestinale (intestino) e CERVELLO – 09/01/2015
Chiamate collettivamente microbioma, le migliaia di miliardi di microbi che abitano il corpo umano vivono principalmente nell’intestino, dove ci aiutano a digerire il cibo, a sintetizzare le vitamine e a difenderci dalle infezioni. Ora, recenti ricerche sul microbioma hanno dimostrato che la sua influenza si estende ben oltre l’intestino, fino ad arrivare al cervello. Negli ultimi 10 anni, vari studi hanno collegato il microbioma intestinale a una serie di comportamenti complessi, come umori ed emozioni, appetito e ansia.
Il microbioma intestinale sembra contribuire al mantenimento della funzionalità cerebrale, ma non solo: potrebbe anche incidere sul rischio di disturbi psichiatrici e neurologici, fra cui ansia, depressione e autismo. Una delle modalità più sorprendenti con cui il microbioma influisce sul cervello è durante lo sviluppo.
“Esistono delle finestre evolutive critiche in cui il cervello è più vulnerabile poiché si sta preparando a rispondere al mondo circostante”, spiega Tracy Baie, docente di neuroscienze presso la facoltà di veterinaria dell’Università della Pennsylvania.
“Così, se l’ecosistema microbico della madre si modifica – per esempio a causa di infezioni, stress o diete – ciò cambierà il micro bioma intestinale del neonato, e gli effetti possono durare tutta la vita.”
Altri ricercatori stanno esplorando la possibilità che il microbioma abbia un ruolo nelle malattie neurodegenerative come l’Alzheimer e il Parkinson.
Fonte: MedicalXpress.com : http://tinyurl.com/kaa2j36
Commento NdR: ma cio’ puo’ accadere anche e non solo per i vaccini che il neonato subisce dai due, tre mesi in avanti…infatti se una madre ha delle amalgami dentali in bocca (contengono mercurio) il neonato potra’ subire delle conseguenze anche gravi.
Oppure per l’iniezione appena nato della VitaminaK1 che contiene alluminio, polifosfato 80 ed e’ irradiata con il cobalto 60…appositamente per creare fin dalla nascita dei problemi che il bambino/a si portera’ fino alla morte !
Ecco il meccanismo del passaggio dei batteri (microbiota) dalla madre al neonato, con la nascita attraverso il canale uterino, immunizzando il piccolo appena nato !
La differenza tra i campioni e gli atleti mediocri potrebbe risiedere nel microbioma del loro intestino – 24/06/2019
Cosa separa gli atleti mediocri dai campioni ?
A parte anni e anni di allenamento, dedizione e doti innate, forse è il microbioma a fare la differenza.
In un articolo pubblicato questa settimana su Nature Medicine, i ricercatori del Wyss Institute di Harvard hanno rivelato di aver trovato nell’intestino dei maratoneti un particolare tipo di batteri che potrebbero contribuire al livello delle loro prestazioni.
By Scheiman J, Luber JM, Chavkin TA, MacDonald T, Tung A, Pham LD, Wibowo MC, Wurth RC, Punthambaker S, Tierney BT, Yang Z, Hattab MW, Avila-Pacheco J, Clish CB, Lessard S, Church GM, Kostic AD. Meta-omics analysis of elite athletes identifies a performance-enhancing microbe that functions via lactate metabolism. Nature Medicine (2019). DOI https://doi.org/10.1038/s41591-019-0485-4
https://www.nature.com/articles/s41591-019-0485-4
Estratto:
Il microbioma intestinale umano è collegato a molti stati della salute e della malattia umana (1) .
Il repertorio metabolico del microbioma intestinale è vasto, ma le implicazioni sulla salute di questi percorsi batterici sono poco conosciute. In questo studio, identifichiamo un legame tra i membri del genere Veillonella e l’esercizio fisico. Abbiamo osservato un aumento dell’abbondanza relativa di Veillonella nei maratoneti postmarathon e isolato un ceppo di Veillonella atypica da campioni di feci.
L’inoculazione di questo ceppo nei topi ha significativamente aumentato il tempo di esecuzione completo del tapis roulant. Veillonella utilizza il lattato come unica fonte di carbonio, che ci ha spinto a eseguire un’analisi metagenomica shotgun in una coorte di atleti d’élite, scoprendo che ogni gene in una via principale che metabolizza il lattato da propionato è ad una maggiore abbondanza relativa post-esercizio.
Usando 13 lattati con lattice C 3 nei topi, dimostriamo che il lattato sierico attraversa la barriera epiteliale nel lume intestinale. Mostriamo anche che l’instillazione intrarettale di propionato è sufficiente per riprodurre le prestazioni del tempo di corsa del tapis roulant aumentate osservate con gavage V. atypica .
Presi insieme, questi studi rivelano che V. atypica migliora il tempo di esecuzione attraverso la conversione metabolica del lattato indotto dall’esercizio in propionato, identificando in tal modo un processo enzimatico naturale codificato con microbioma che migliora le prestazioni atletiche.
Questo ha permesso di verificare ai ricercatori che i Batteri sviluppati nell’intestino di alcuni corridori dopo una maratona, hanno migliorato la performance di topi di laboratorio messi su un tapis roulant. Sembra che questi batteri, col loro metabolismo e la loro azione di arricchimento di elettroni nelle sostanze che trasformano e trasportano, siano in grado di aumentare la resistenza fisica.
I ricercatori hanno raccolto campioni di feci da 15 corridori di alto livello per cinque giorni prima e subito dopo la maratona di Boston del 2015, ed hanno successivamente anche confrontato il pool microbico degli atleti, con quello delle feci di 10 soggetti non corridori.
I corridori, dopo la gara, mostravano di avere in abbondanza batteri del genere Veillonella, che sono autoctoni e residenti particolarmente nell’intestino che in caso di necessita’ si moltiplicano per sopperire ai bisogni fisici, sforzi, muscolari, stress, ecc..
Il team di ricerca ha anche notato l’aumento di Veillonella in un gruppo di 87 maratoneti e vogatori olimpici dopo un allenamento.
I ricercatori hanno prelevato da un corridore e coltivato un ceppo, Veillonella atypica, e lo hanno trasferito in alcuni topi. Non tutti i topi hanno risposto al trattamento, ma mediamente, i topi che hanno ricevuto i batteri del genere Veillonella hanno usato il tapis roulant per il 13 per cento in più rispetto al gruppo di controllo.
Lo studio aggiunge altre informazioni su come i batteri del nostro intestino possano influenzare diversi aspetti della salute e della malattia umana.
Lo studio è uno dei primi a dimostrare un forte esempio di simbiosi tra i batteri ed il loro ospite.
Sembra che le specie di Veillonella usino l’acido lattico come fonte primaria di cibo, che poi metabolizzano in acetato e propionato, acidi grassi a catena corta.
L’acido lattico si accumula nei muscoli durante un esercizio fisico faticoso e prolungato, quando manca l’ossigeno, quindi il miglioramento delle prestazioni si pensa in funazione di questa ricerca, potrebbe essere legato alla capacità di questi batteri di rimuovere l’acido lattico in eccesso.
Un’altra ipotesi che potrebbe spiegare il miglioramento delle prestazioni fisiche suggerisce che questo sia dato dall’aumento dei livelli di propionato, piuttosto che dalla diminuzione di acido lattico.
Il propionato ha precedentemente dimostrato di aumentare la frequenza cardiaca e il tasso massimo di consumo di ossigeno nei topi, di aumentare il dispendio energetico a riposo e l’ossidazione lipidica negli esseri umani a digiuno.
L’esercizio fisico è una parte importante di uno stile di vita sano, ma le persone con disturbi metabolici potrebbero non essere in grado di allenarsi a un livello che potrebbe avere un effetto tangibile sulla prevenzione di alcune malattie.
I risultati dello studio suggeriscono che la somministrazione di integratori probiotici contenenti Veillonella potrebbero fornire un aiuto sufficiente per un esercizio fisico migliore.
Gli autori dello studio intendono fare una sperimentazione clinica per studiare meglio il fenomeno.
Tratto in parte da: esanum.it
Commento NdR: questa è la dimostrazione che il microbioma intestinale, si modifica in funzione di stress (fisico o spirituale), farmaci, VACCINI, movimento, azioni pro o contro vita, ecc…
Trovata relazione tra avversità (traumi) vissuti nella prima fase della vita e aumento di sintomi gastrointestinali
Uno studio della Columbia University lo ha trovato nei bambini che hanno subito dei traumi (es. la vitamina K1 ed i successivi Vaccini, l’abbandono, sono traumi, sono molto gravi per il neonato), che a loro volta possono avere delle conseguenze sul cervello e sul comportamento durante l’età adulta.
Lo studio è stato pubblicato online il 28 marzo (2019) nella rivista Development and Psychopathology.
“Una ragione frequente per cui I bambini finiscono dal dottore, è quella di disturbi intestinali”, ha detto Nim Tottenham, un professore di psicologia alla Columbia e primo autore dello studio: “Le nostre scoperte indicano che i sintomi gastrointestinali nei bambini potrebbero essere un semaforo rosso per futuri problemi emozionali collegati alla salute”.
Gli scienziati hanno da tempo notato il forte collegamento esistente tra le viscere e il cervello.
Una precedente ricerca ha dimostrato che nel 50% degli adulti con la sindrome del colon irritabile, veniva riscontrata una storia di trauma o abuso, con il doppio della prevalenza rispetto a quelli senza.
“Quale ruolo il trauma abbia avuto nella crescente vulnerabilità sia a sintomi gastrointestinali che di salute mentale, si nota bene negli adulti, ma questo è raramente studiato nei bambini “, ha detto l’autrice capo dello studio Bridget Callaghan, che ha un ruolo di ricerca post dottorato nel dipartimento di psicologia della Columbia
In aggiunta, ha detto la dottoressa, degli studi sugli animali hanno dimostrato che i cambiamenti indotti da avversità, nel microbiota dell’intestino – ovvero la comunità dei batteri nel corpo che regola tutto dalla digestione alla funzione del sistema immunitario – influenzano lo sviluppo neurologico, ma su questo non si sono fatti degli studi sugli umani.
“Il nostro studio è tra i primi che collegano la perturbazione del microbiota gastrointestinale del bambino, all’attività cerebrale in regioni associate alla salute mentale, questo quando il trauma sia stato attivato da una avversità vissuta nei primissimi tempi di vita“, ha detto Callaghan.
IMPORTANTE SEGNALAZIONE (ecco il primo grande stress spirituale e fisico applicato ad un neonato !)
L’iniezione della Vitamina K1 (s’intende una serie di composti che derivano dal 2-metil-1,4-naftochinone, la K1 e’ chiamata anche fillochinone), ai neonati in Italia ed in altre nazioni del mondo, viene fatta a tutti bambini appena nascono ma di nascosto o con genitori “consenzienti”, senza pero’ aver fatto leggere loro il bugiardino del farmaco.
Non hanno bisogno del vostro consenso, l’iniezione è inclusa nelle pratiche mediche che effettuano nella sezione dove voi dichiarate di lasciare in cura il vostro bambino, al reparto nursering, per esser lavato, medicato ecc.
Per le sostanze che contiene questa iniezione (alluminio, vedi foto, sostanze che passano facilmente nel cervello del piccolo e che ecciteranno od altereranno i neuroni fin da subito, e poi nel tempo potrebbero generare problemi ….tipo intossicazione del fegato, infatti questa iniezione puo’ portare, a stress ossidoriduttivo con diminuzione dei livelli di emissione di glutatione, da parte delle cellule, anche epatiche, perche’, nel neonato specialmente, e’ stato intossicato da quelle SOSTANZE con l’iniezione di VitaminaK1, e puo’ produrre anche e non solo emolisi), queste sostanze iniettate (vitaminaK1…) sono state sempre e preventivamente irradiate da Cobalto 60…., quindi ogni genitore avrebbe, secondo i “diritti umani”, di denunciare il Ministero della Salute Italiano per complicità premeditata in crimine organizzato !!
Segue alle volte, sempre all’insaputa dei genitori e senza scriverlo sulla cartella clinica, anche la vaccinazione per l’epatite A o B, con vaccino irradiato dal Cobalto 60, tutte sostanze in grado di scatenare anche e non solo malattie autoimmunitarie, sordità, cecità, patologie neurologiche, AIDS, epatite B, epatite C, Cancro, Autismo precoce, ecc.
A due giorni dalla nascita spuntano fuori varie associazioni che vi fanno firmare la vendita del DNA del vostro figlio a Terzi (case farmaceutiche) mediante il prelievo del sangue dal tallone, per la cosiddetta prevenzione delle malattie metaboliche !
Insomma appena nasci, il giorno stesso ATTENTANO alla tua salute !
A parte il discorso alluminio, vedi foto e porcherie varie dentro l’iniezione della VitaminaK1 (Sostanze che contiene questa iniezione), a fronte di una azione “tendenzialmente razionale” nel dare/iniettare e/o somministrare la vitamina K1, per “evitare emorragie cerebrali fatali”, sarebbe più indicato somministrare la vitamina K2 (non aditivata con sostanze tossiche come la K1 e preparate su colture batteriche), se si considera che poi l’integrazione del neonato puo’ continuare anche con vitamina D….perchè la vitamina K2 aiuta a fare si che la vitamina D3 venga assorbita e vada veramente dove deve andare, cioè nelle ossa e non nelle arterie.
Quindi a pensare bene la vitamina K1 viene data per salvare dalle emorragie, a pensar male viene data, sapendo poi dei Vaccini fatti dopo poco tempo (3 mesi), per aumentare ancora di più l’effetto di microischemia cerebrale che un vaccino puo’ causare in un neonato con barriera ematoencefalica ancora immatura (l’ittero neonatale infatti è pericoloso e viene curato proprio perchè la bilirubina potrebbe finire nel cervello e creare danni !)…. Questa e’ solo biochimica spicciola e patologia generale…
Precisazione necessaria:
le reazioni in questo caso all’alluminio (presente in VitaminaK1 e Vaccini) dipendono anche da dove arriva, cioe’ va, la sostanza tossica, se nei tessuti o fin nella cellula ed a seconda del luogo (organo), variano le tipologie di reattivita’ alle sostanze tossiche ed al metalli tossici, senza contare le reattivita’ immunitarie del soggetto che sono SEMPRE individuali e non hanno collegamento solo con la quantita’…ma anche e soprattutto con il riconoscimento della vibrazione, cioe’ con la frequenza di battimento atomico delle molecole della sostanza inoculata, che la mente/cervello detetta, rivela ed individua in realtime, attivando le opportune e necessarie reazioni di eliminazione che possono essere anche abnormi…. e se non ce la fa, ad eliminarle per le vie naturali emuntorie….sono guai…perche esse vengono facilmente trasportate anche dai macrofagi, specie nel cervello per mezzo della via linfatica) e/o incistata dalla melanina in sospensione nei liquidi corporei e depositata nei tessuti grassi (anche il cervello in particolare)…. sostanza che si puo’ rendere di nuovo disponibile in certi stati febbrili…..generando gravi problemi, anche neurologici.
Lo stesso meccanismo vale anche per TUTTI i Vaccini e le loro sostanze nocive !
Ricordiamo a tutti che il farmaco Vitamina K1 chiamato Konakion è commercializzato da Roche spa, in Italia e nei bugiardini, difficili da reperire in Italia, non si fa cenno all’alluminio….forse perche’ l’alluminio contenuto e’ sotto i limiti di Legge…ma nelle indicazioni dell’ Ag. Farmaco del governo, si legge:
Avvertenze e precauzioni
Si rivolga al medico, al farmacista o all’infermiere prima di prendere/ di somministrare al bambino o prima che le venga somministrato Konakion.
In particolare informi il medico: – se lei/il bambino soffre di una grave malattia del fegato.
Pertanto il medico sottoporrà lei/il bambino ad esami del sangue per monitorarne la fluidità.
Bambini: Non somministri Konakion a bambini di età inferiore ad 1 anno.
Tratto da:
https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/aifa/servlet/PdfDownloadServlet?pdfFileName=footer_000108_008776_FI.pdf&retry=0&sys=m0b1l3
…è per questo motivo che viene facilmente l’itterizia ai bambini appena nati…. per l’intossicazione del fegato, che questi criminali fanno alla nascita, quando la barriera ematoencefalica sta ancora rafforzandosi … !
La proteina che media tra microbioma e grasso corporeo – 04/09/2017
Individuato in uno studio sui topi un meccanismo metabolico cruciale per l’accumulo di tessuto adiposo. E’ legato a una proteina, chiamata NFIL3, che controlla il programma circadiano del metabolismo dei lipidi e la cui azione è influenzata dal microbioma, l’insieme dei microrganismi presenti nell’intestino(red)
In tutto il mondo si contano circa 2,1 miliardi di persone obese o sovrappeso, e ogni anno si verificano 3,4 milioni di decessi per malattie correlate all’obesità. Per affrontare questa emergenza globale, è necessario identificare i fattori individuali e ambientali che regolano il metabolismo umano e l’immagazzinamento delle riserve energetiche nell’organismo.
Uno studio pubblicato su “Science” da Yuhao Wang, dell’Università del Texas a Dallas e colleghi va in questa direzione. Gli autori hanno individuato un meccanismo metabolico cruciale per l’accumulo di tessuto adiposo che fa capo a una proteina, chiamata NFIL3.
Negli ultimi anni, la ricerca biomedica ha dimostrato che tra i fattori ambientali collegati all’obesità c’è il microbioma intestinale, l’insieme dei microrganismi, per la maggior parte batteri e in misura inferiore lieviti, che danno un contributo fondamentale alla digestione degli alimenti e quindi influenzano la composizione dei tessuti nell’organismo.
Alcuni studi hanno già evidenziato per esempio che topi di laboratorio in cui il microbioma intestinale è stato eliminato artificialmente hanno meno grasso corporeo rispetto alla norma. Questo perché il microbioma intestinale determina sia un incremento dell’introito calorico sia l’immagazzinamento dell’energia nel tessuto adiposo.
Inoltre, come per molti altri cammini metabolici e processi cellulari, l’azione del microbioma sembra sincronizzata con i ritmi circadiani, cioè con l’alternanza delle ore di luce e di buio durante il giorno, anche se i dettagli di questa azione sono rimasti un mistero.
Wang e colleghi, grazie a uno studio sui topi, hanno scoperto che la proteina NFIL3 media questa sincronizzazione.
Si tratta di un fattore di trascrizione, cioè di una molecola che regola l’espressione di specifici geni. Nelle cellule epiteliali dell’intestino, che hanno la funzione di assorbire le sostanze nutritive assimilate con i processi digestivi, NFIL3 controlla il programma circadiano del metabolismo dei lipidi e il loro assorbimento. E sempre nelle cellule epiteliali intestinali, l’espressione del gene che codifica per NFIL3 è influenzato proprio dal microbioma intestinale.
Secondo gli autori, il risultato è di estrema importanza soprattutto perché contribuisce a spiegare il motivo per cui negli esseri umani l’alterazione dei ritmi circadiani, evidente per esempio in chi lavora su turni o cambia spesso fuso orario per viaggi frequenti, ha un maggior rischio d’insorgenza di malattie infiammatorie, metaboliche, obesità, diabete e malattie cardiovascolari.
Sindrome infiammatoria chiamata “Asia” (vedi qui per piu’ particolari) scatenata dai vaccini !
ASIA_Sindrome infiammatoria-dai-vaccini-Riassunto.pdf
Tratto da: http://www.assis.it/wp-content/uploads/2014/12/ASIARiassunto.pdf
… ed e’ noto che… le infiammazioni sono foriere di qualsiasi tipo di sintomi, che i medici impreparati allopati chiamano erroneamente “malattie”….
Microbioma:
http://microbioma.it/neuroscienze/asse-intestino-cervello-memoria-a-rischio-se-la-dieta-e-scorretta/
Ecco perché la flora batterica autoctona DEVE essere ben conservata e preservata da qualsiasi aggressione derivante da: Vaccini, Farmaci, Conflitti Spirituali, stress cronico, infiammazioni, alimentazione inadatta, cibi ed acque malsane, droghe, in quanto la flora autoctona ha come funzione primaria di isolare e combattere gli eventuali “aggressori” le sostanze non vitali, di qualsiasi tipo, quindi essa e’ indispensabile per poter godere di ottima salute o per recuperarla se persa.
Essa contiene i batteri e funghi antagonisti a quelli chiamati impropriamente “patogeni”.
Anche perche’ questa “scienza” non ha ancora compreso fino in fondo che, senza i batteri la vita sulla Terra non sarebbe possibile e la loro strettissima correlazione con il loro habitat: il Terreno = Matrice !
Quindi NON esistono batteri “patogeni” o batteri “buoni”, in quanto i batteri sono sempre e semplicemente batteri, ma a secondo del tipo di Terreno nel quale si trovano o si recano, magari anche inviati dal sistema immunitario negli organismi viventi, la loro “forma” e quindi la loro “funzione” varia, per poter sopravvivere in quel tipo di terreno, e quindi a seconda se si tratta di matrici/terreni acidi, basici, o neutri, essi cambiano forma e quindi funzione, in quanto i batteri sono Poliformici.
Quindi quando si parla di batteri, detti impropriamente “patogeni”, occorre capire in quale Terreno essi si trovano e se possono, cambiando le caratteristiche del Terreno, rimutarsi ed aiutare quel Terreno e/o tessuto al suo riordino.
I batteri quindi NON sono causa di malattia, ma e’ il Terreno che li “ospita” che ne e’ la causa, solo se esso e’ alterato rispetto alla Perfetta Salute, quindi essi i “germi”, sono le CONSEGUENZE dell’ammalamento del Terreno e non la causa di quello stato alterato che impropriamente i medici impreparati della medicina allopatica, chiamano erroneamente “malattie”, in realta’ sono solo sintomi dell’alterazione del Terreno ! – vedi: Riforma della sanita
vedi: il sogno dell’impostore Pasteur + Pasteur e le sue bugie + l’ultima Cospirazione, l’apparato medico
I batteri hanno il senso del “tatto”, ecco la scoperta americana – 30/10/2017
Una ricerca ha scoperto come i batteri abbiano uno spiccato senso del tatto.
I batteri non hanno dei veri e propri organi sensoriali, ma sono imbattibili nel percepire in che ambiente si trovano, perché interpretano i segnali chimici, ma anche perché hanno uno spiccato “senso”, del tatto.
I ricercatori Usa della Universita’ dell’Indiana, in uno studio pubblicato sulle pagine di “Science”, descrivono in che modo i batteri sono in grado di riconoscere le superfici e rispondono a stimoli bioelettronico-meccanici in pochissimi secondi.
I ricercatori sono riusciti a comprendere in che modo i batteri sono capaci di innescare la formazione di biofilm, quel sottile strato di microrganismi che aderisce a una matrice/superficie solida.
La formazione di un biofilm inizia con l’ancoraggio di microrganismi a una superficie: i microrganismi che si attaccano per primi alla superficie, aderiscono alla superficie inizialmente attraverso deboli legami elettro-chimici, ovvero le forze di Van der Waals e successivamente, possono ancorarsi più stabilmente utilizzando molecole di adesione cellulare, che si organizzano in strutture ultrasottili definite pili, e cominciando così a costruire lo strato di biofilm, lungo la parete/superficie che hanno individuato ove creare la loro colonia e poter svolgere le loro funzioni riordinanti, nel caso degli autoctoni/riparatori.
Più precisamente, i pili si muovono finché non rilevano una superficie adatta e ricercata a seconda delle loro funzioni, e solamente dopo i microrganismi iniziano a produrre una sostanza estremamente appiccicosa, bioadesiva, che servirà per la formazione di biofilm, cioe’ della loro colonia.
Per capire come i batteri utilizzano i pili e creare così il biofilm, il team di ricercatori si è servito di coloranti fluorescenti, che hanno rivelato il movimento di queste appendici microscopiche.
Spiega l’autore della ricerca il dr. Brun: “Utilizzando coloranti fluorescenti per etichettare queste strutture microscopiche, siamo stati in grado di osservare la prima prova diretta del ruolo che pili giocano nel rilevare le superfici”, .
Il team di ricercatori Usa infatti, spera di riuscire a svelare con piu’ precisione i meccanismi che collegano il movimento dei pili e la produzione della sostanza bioadesiva che li ancora maggiormente alla superficie da colonizzare, questo per arrivare così a una migliore e piu’ completa comprensione.
Sintesi tratta da: science.it
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Infine vi sono i Batteri detti “Psicobiotici”
Cosa sono gli psicobiotici ?
Sono probiotici che alterano la mente, e i ricercatori affermano che possono migliorare l’umore, diminuire l’ansia e la depressione e apportano molti altri benefici. I probiotici sono microrganismi vivi che sono simbiotici con i batteri intestinali positivi e che riescono ad arrivare nell’intestino integri. Ad esempio i fermenti dello yogurt non sono considerati probiotici perché muoiono appena entrano in contatto con i succhi gastrici non sopportandone l’acidità.
Fino a qualche anno fa era difficile credere che alterando i batteri nell’intestino, si potesse gestire meglio lo stress, migliorare l’umore, e anche curare ansia o depressione. Eppure ci sono moltissime ricerche scientifiche pubblicate da vari ricercatori in tutto il mondo che riguardano la connessione intestino-cervello e che stanno dimostrando proprio questo.
Ora sappiamo che è possibile modificare i batteri intestinali in modo da influenzare positivamente l’umore e la funzione del cervello. Uno dei principali modi è quello di assumere gli psicobiotici.
Gli psicobiotici sono organismi vivi che, se ingeriti in quantità adeguate, producono un beneficio per la salute nei pazienti affetti da malattie psichiatriche.[1] Questa definizione, coniata nel 2013, è troppo limitante se ci si basa sulla più recente ricerca che dimostra che non c’è bisogno di avere una depressione clinica, un disturbo d’ansia, o qualche altro disturbo psichiatrico affinché gli psicobiotici influenzino positivamente il cervello.[2] Chi soffre di stress cronico, depressione, o di ansia ha il potenziale per beneficiare di questa classe di probiotici.
Come gli psicobiotici agiscono sul cervello
1. Uno dei modi per cui questi probiotici “alterano la mente” è attraverso la loro capacità di produrre vari composti biologicamente attivi, come i neurotrasmettitori. Diverse molecole con funzioni neuroattive come l’acido gamma-amminobutirrico (GABA), la serotonina, le catecolamine e l’acetilcolina possono essere prodotti dai batteri intestinali.[3] Quando questi neurotrasmettitori sono secreti all’interno dell’intestino, possono attivare cellule all’interno del rivestimento epiteliale che a loro volta rilasciano molecole che stimolano la funzionalità cerebrale e influenzano il comportamento.
2. Una seconda modalità attraverso cui gli psicobiotici agiscono sul cervello è esercitando effetti sul sistema di risposta allo stress del corpo, che coinvolge il cervello e le ghiandole surrenali.[4] Questo sistema, noto come asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA), diventa disfunzionale in caso di stress cronico o malattia. Quando si verifica una disfunzione dell’asse HPA, la produzione ritmica di cortisolo e di altri ormoni legati allo stress diventa perturbata. Questo potrebbe svolgere un ruolo centrale nel provocare disturbi dell’umore e problemi cognitivi.[5]
3. Un terzo modo per cui gli psicobiotici possono agire sul cervello è attraverso la loro azioni anti-infiammatoria.[6]
I livelli cronicamente elevati di infiammazione in tutto il corpo e nel cervello sono ormai noti essere una delle principali cause della depressione e di altri disturbi dell’umore e cognitivi. Questa infiammazione può derivare dall’intestino, e alcuni psicobiotici apportare i loro effetti benefici nel cervello abbassando l’infiammazione.
Quali probiotici sono psicobiotici ?
La ricerca sta cominciando a identificare quali probiotici abbiano effetti sul sistema nervoso e quali siano questi effetti.
Negli studi effettuati in persone sane, diversi psicobiotici hanno dimostrato di migliorare l’umore e la funzione cognitiva e di diminuire i sintomi di stress e ansia. Alcuni psicobiotici hanno anche dimostrato di curare la depressione, l’ansia, e altri problemi di salute mentale e cognitivi nei pazienti con disturbi psicologici e / o altre condizioni mediche.
Psicobiotici per la depressione e l’ansia
E’ stato effettuato uno studio clinico su pazienti con disturbi depressivi maggiori, in cui alcuni hanno assunto integratori prebiotici, altri un placebo per otto settimane.[7] L’integratore prebiotico era costituito da Lactobacillus acidophilus, Lactobacillus casei, Bifidobacterium bifidum (2 miliardi di CFU ciascuno). Dopo otto settimane, i pazienti che hanno ricevuto il probiotico avevano diminuito in modo significativo i punteggi totali sulla Beck Depression Inventory, un test ampiamente utilizzato per misurare la gravità della depressione, rispetto ai pazienti che avevano assunto il placebo. Inoltre, avevano una significativa diminuzione della infiammazione sistemica come misurato dal hs-CRP, i livelli di insulina erano significativamente più bassi, si era ridotta la resistenza all’insulina, e si era verificato un significativo aumento di glutatione, un antiossidante.
Altri psicobiotici hanno conseguenze benefiche sull’umore e sui sintomi di ansia, ma anche in persone senza questi disturbi. In uno studio per analizzare i possibili effetti su ansia, depressione, stress in volontari sani, è stato utilizzato un probiotico che contiene Lactobacillus helveticus r0052 e Bifidobacterium longum R0175 (Probio’Stick®), ed è stato dimostrato che esso aveva alleviato lo stress psicologico, in particolare la depressione, la rabbia, l’ostilità, e l’ansia quando assunto per 30 giorni.[8] I ricercatori hanno concluso che L. helveticus r0052 e B. longum R0175 hanno effetti psicologici benefici nei soggetti sani. Possono contribuire a rafforzare l’umore e alleviare l’ansia nelle persone affette da varie malattie croniche.
Lo stesso probiotico studiato sopra (Lactobacillus casei ceppo Shirota) è stato utilizzato in un altro studio controllato con placebo nei pazienti con sindrome da stanchezza cronica.[9] I pazienti sono stati divisi in gruppi in cui uno ha ricevuto 24 miliardi di unità formanti colonie di Lactobacillus casei, ceppo Shirota e un altro un placebo al giorno per due mesi. Le persone che avevano assunto il probiotico avevano una significativa diminuzione dei sintomi di ansia. Molti psicobiotici supplementari hanno dimostrato di poter curare la depressione e l’ansia in studi su animali. Il Lactobacillus plantarum, ceppo PS128, per esempio, è noto per l’effetto di aumentare la dopamina e la serotonina e di diminuire i comportamenti di depressione nei topi.[10]
Nei topi depressi che sono stati sottoposti a stress precoce, questo stesso psicobiotico diminuisce il cortisolo, normalizza il sistema di risposta allo stress (HPA), e diminuisce la depressione.[11] Sia il Bifidobacterium longum e sia il Bifidobacterium breve riducono l’ansia e migliorano le prestazioni nei test cognitivi nei topi.[12] [13]
Psicobiotici per lo stress
E’ stato anche dimostrato che gli psicobiotici aiutano le persone e gli animali sottoposti a stress. Una bevanda di latte fermentato (kefir) contenente il Lactobacillus casei, ceppo Shirota, ha impedito un aumento di cortisolo ed ha aumentato i livelli di serotonina negli studenti di medicina stressati.[14] Inoltre, la bevanda probiotica ha diminuito i sintomi fisici legati allo stress come dolore addominale e sintomi del raffreddore.
Gli autori dello studio hanno concluso che l’assunzione di Lactobacillus casei, ceppo Shirota “può esercitare effetti benefici per prevenire l’insorgenza di sintomi fisici nei soggetti sani esposti a situazioni di stress.”
Il Lactobacillus helveticus NS8 è stato confrontato con l’SSRI (citalopram) nei ratti con depressione, ansia e disfunzioni cognitive a causa dello stress cronico.[15] Il prebiotico ha funzionato meglio del citalopram nel ridurre l’ansia indotta da stress, depressione e disfunzioni cognitive. Esso ha abbassato il cortisolo e riportato i livelli di serotonina e di altri neurotrasmettitori cerebrali alla normalità.
Altri probiotici contenenti Lactobacillus helveticus hanno anche dimostrato, in studi condotti su animali, di poter ridurre la depressione legata allo stress e all’ansia, influenzando la serotonina, il cortisolo, e altri composti neuroattivi.[16]
Ad esempio, il Lactobacillus helveticus r0052 combinato con il Lactobacillus rhamnosus R0011 ha normalizzato i comportamenti simili all’ansia e le carenze di apprendimento e di memoria nei ratti immuno-deficienti con disfunzioni dell’asse HPA.[17]
Alcuni prebiotici sono anche psicobiotici ?
I prebiotici possono anche agire come importanti regolatori dell’umore e della funzione del cervello. I prebiotici non sono organismi vivi come i probiotici, ma sono sostanze vegetali che stimolano la proliferazione dei batteri positivi intestinali.
In un recente studio è stato dimostrato che essi riducono la secrezione dell’ormone dello stress, il cortisolo, e migliorano l’elaborazione emotiva in volontari sani. I partecipanti hanno ricevuto uno dei due prebiotici (frutto-oligosaccaridi, FOS, o Bimuno-galactooligosaccharides, B-GOS) oppure un placebo (maltodestrine) al giorno per tre settimane. I livelli di cortisolo al mattino erano significativamente più bassi dopo l’assunzione B-GOS rispetto a chi aveva assunto il placebo. I partecipanti che avevano assunto B-GOS hanno anche mostrato aumenti positivi sulla vigilanza e attenzione, che è un’indicazione che il prebiotico ha avuto effetti anti-ansia. Nessun effetto è stato trovato dopo la somministrazione di FOS.[18]
Le persone con l’intestino irritabile spesso hanno l’ansia e / o depressione, condizioni correlate direttamente con la disbiosi e con la diminuzione dell’attività intestinale e della diversità microbica.[19] Uno studio ha trovato che una miscela prebiotica contenente galactooligosaccaride ha dato benefici sull’ansia nella sindrome dell’intestino irritabile.[20] Il trattamento giornaliero con questa miscela per 4 settimane ha ridotto i punteggi di ansia e ha avuto un notevole impatto positivo sulla qualità della vita.
Conclusione
Nel complesso, i risultati di questi studi dimostrano che gli psicobiotici hanno il potenziale di avere un impatto positivo sulla funzionalità del cervello, sul miglioramento dell’umore, sul trattamento della depressione e dell’ansia, e aiutano a gestire lo stress. I migliori psicobiotici ed i relativi dosaggi devono ancora essere determinati. In generale sono raccomandati almeno 10 miliardi di CFU al giorno per la maggior parte dei probiotici, tra cui gli psicobiotici, ma possono anche essere utili apporti superiori o inferiori. Basta fare una prova per almeno un mese prima di decidere se funzionano o meno.
La chiave della salute è nel nostro intestino e gli antichi di ogni tradizione lo sapevano benissimo. Ippocrate, padre della medicina moderna, ha detto 2400 anni fa: “Tutte le malattie hanno origine nell’intestino“.
Commento NdR: anche e pur rispettando gli autori dello studio, precisiamo: non e’ che un singolo batterio influisce sulla psiche, ma e’ l’insieme sinergico di TUTTI i batteri autoctoni della flora intestinale, il microbioma, che permette al soggetto di avere una psiche / mente lucida ed attenta, senza distrazioni dai malesseri causati dalle alterazioni della flora foriera di qualsiasi danni o ammalamento.
Riferimenti
[1] Dinan TG et al. Psychobiotics: a novel class of psychotropic. Biol Psychiatry. 2013 Nov 15;74(10):720-6.
[2] Tillisch K et al. Consumption of fermented milk product with probiotic modulates brain activity. Gastroenterology. 2013 Jun;144(7):1394-401, 1401.e1-4.
[3] Wall R et al. Bacterial neuroactive compounds produced by psychobiotics. Adv Exp Med Biol. 2014;817:221-39.
[4] Ait-Belgnaoui A et al. Probiotic gut effect prevents the chronic psychological stress-induced brain activity abnormality in mice. Neurogastroenterol Motil. 2014 Apr;26(4):510-20.
[5] Stuart Watson and Paul Mackin. HPA axis function in mood disorders. Psychiatry Volume 5, Issue 5, 1 May 2006, Pages 166–170
[6] Clin Ther. 2015 May 1;37(5):984-95.
[7] Nutrition. 2015 Sep 28. pii: S0899-9007(15)00391-3.
[8] Br J Nutr. 2011 Mar;105(5):755-64.
[9] Gut Pathog. 2009 Mar 19;1(1):6.
[10] Behav Brain Res. 2016 Feb 1;298(Pt B):202-9.
[11] Brain Res. 2015 Nov 24. pii: S0006-8993(15)00862-8.
[12] Neurogastroenterol Motil. 2014 Nov;26(11):1615-27.
[13] Behav Brain Res. 2015;287:59-72.
[14] Benef Microbes. 2015 Dec 21:1-12.
[15] Neuroscience. 2015 Dec 3;310:561-77.
[16] Psychoneuroendocrinology. 2013 Sep;38(9):1738-47.
[17] Am J Physiol Gastrointest Liver Physiol. 2014 Oct 15; 307(8): G793–G802.
[18] Psychopharmacology (Berl). 2015; 232(10): 1793–1801.
[19] Neuropsychiatr Dis Treat. 2015; 11: 715–723.
[20] Aliment Pharmacol Ther. 2009 Mar 1;29(5):508-18.
Tratto anche da dionideam.it
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