CERTIFICAZIONE di QUALITA’ in MEDICINA e per i medici….
“Se non mettiamo la Libertà delle Cure mediche nella Costituzione, verrà il tempo in cui la medicina si organizzerà, piano piano e senza farsene accorgere, in una Dittatura nascosta. E il tentativo di limitare l’arte della medicina solo ad una classe di persone, e la negazione di uguali privilegi alle altre “arti”, rappresenterà la Bastiglia della scienza medica”.
(By Benjamin Rush, firmatario della Dichiarazione d’Indipendenza USA – 17 Sett 1787)
La descrizione del meccanismo che nel secolo scorso permise ai grossi capitali finanziari di impadronirsi dell’intero sistema medico americano e non solo, attraverso il controllo dell’insegnamento universitario, i Rockefeller amavano chiamarla “filantropia efficiente”………….
I dittatori nascosti (clandestini) della medicina, d’altra parte li conosciamo molto bene…..; che vestano gli abiti dei “baroni” e degli “scienziati”, che si mimetizzano nelle “lobbies accademiche” od operino nelle multinazionali del farmaci, sono loro quelli che “contano” e “governano” la medicina ufficiale.
Alle menti aperte e liberali il compito di reagire a questa marea montante di intolleranza anti-scientifica, prima che questi nuovi tiranni arrivino ad insegnarci perfino cosa è giusto e non è giusto pensare…! 220 anni dopo, questa situazione di dittatura sanitaria si è realizzata e TU caro lettore cosa fai per contrastarla ??
L’F.D.A. (USA) ha TENUTO NASCOSTE le PROVE della PERICOLOSITÀ dei CIBI TRANSGENICI e di molti Farmaci e Vaccini (vedi la trasmissione Report -Rai3 del 20704/08)
La medicina e la sanità DEBBONO essere basate solo sulle prove – Only Clinical evidence
“Primum NON Nocere”….. questo giura il medico alla consegna della sua laurea in medicina, ma….poi, cosa succede ?
Come ha scritto e ci ricorda il filosofo Umberto Galimberti, prima di Ippocrate chi erano i medici se non i sacerdoti ?
Ma se è vero che la scienza poi si è distaccata dalla religione, non e’ detto che questo avvenga nella mente dei pazienti. Il malato investe il terapeuta ed il medico di una dimensione sacrale. Quando è sul letto soffrente o morente gli chiede ancora di salvarlo. Eppure è indispensabile un cambiamento nella cultura dei medici e della sanità mondiale, per recuperare paradossalmente, il suo spirito originario. Duemila anni fa il medico si occupava dell´insieme della persona. Oggi, e negli anni a venire, non potrà che ritornare ad essere così.
La CEBM – Certified Evidence Based Medicine – vedi: Riforma Sanitaria
La medicina basata sulle prove Certificate (CEBM) sta sviluppandosi in contrapposizione alla prassi della medicina ufficiale in quanto quest’ultima è solo basata sulle ideologie insegnate ai medici dalle Università che li hanno istruiti e che guarda caso sono in mano alle imprese farmaceutiche….. quindi questi medici si basano per le loro diagnosi solo sulle tecniche di indagine imparate all’università e non su tutte le possibili tecniche diagnostiche e terapeutiche delle medicina Naturale, e sulla sola capacità di collegare i sintomi dei malati ai farmaci (leggasi farmaci di sintesi), senza considerare l’insieme dell’uomo malato….. e le vere cause che li determinano.
Ciò porta anche il medico ad avere problemi di coscienza quando si accorge che non riesce a guarire i suoi pazienti, applicando ed utilizzando le tecniche che ha imparato alla Università; un inciso: il maggior numero di suicidi (negli USA) e’ legato alla professione psichiatrica e medica.
Questa nuova impostazione ha essenzialmente due significati: il primo prende in considerazione la dimostrazione scientifica della guarigione e/o almeno del miglior benessere possibile per il malato, in quanto molto spesso i giudizi (leggasi diagnosi) dei medici si sono rivelati erronei (perché mal preparati dalle Università) e quando è stato possibile ricorrere a misure precise, all’impiego di tecniche invasive, o addirittura all’esame autoptico esse si sono rivelate per ciò che erano: errori diagnostici.
Il secondo significato è che i medici della struttura sanitaria ufficiale sono unicamente improntati a considerarsi infallibili (è ciò che gli hanno insegnato) e quindi unici detentori della verità sulla malattia determinata dai sintomi che “vedono”, tralasciando quindi l’approccio terapeutico olistico, globale del soggetto malato, questo deriva dal fatto che li hanno istruiti su di un’arte incompleta e mancante di TUTTE le tecniche sanitarie possibili; infatti essi hanno acquisito nozioni SOLO per le tecniche e l’approccio terapeutico della medicina allopatica, manchevole della conoscenza adatta di tutte le possibili tecniche terapeutiche esistenti per risanare i malati.
Questo comporta quindi l’inizio di uno scontro fra la tendenza a ritenere che la medicina sia solo un’arte interpretativa e quindi non possa essere sottoposta a valutazione generale ed il ns. tentativo di introdurre nella medicina e nella sanità maggiori elementi di certezza derivanti da un approccio più tecnico scientifico nello stabilire ciò che giova al paziente rispetto a ciò che è ininfluente o addirittura dannoso.
La giusta posizione dovrebbe essere quella di re-istruire i medici anche con le altre tecniche semeiotiche –morfologiche, in modo da aiutarli ad effettuare migliori e più precise diagnosi, e/o saper indirizzare il malato verso terapie le meno invasive possibili e sopra tutto con un apporto nullo di farmaci di sintesi, sostituendoli con tecniche e rimedi naturali, notoriamente non invasivi e deleteri per il malato.
Ogni malato, dovrebbe alla fine (se vi arriva) del processo di guarigione, fornire al medico una sua Certificazione autografa descrivente il proprio stato di salute/malattia (riproponendola ogni 6 mesi per almeno 5 anni, in modo che il medico possa avere dei “punteggi” favorevoli (nel caso di guarigione del malato) da raccogliere e da sommare per ottenere e mantenere la sua Certificazione di Qualità per poter esercitare di anno in anno la professione di Medico.
Nel caso di non punteggi positivi accumulati con le guarigioni dei suoi pazienti, il medico NON deve poter proseguire l’arte medica e cambiare lavoro.
La CEBM cerca il più possibile attraverso gli studi clinici controllati, ripetuti più volte per poter realizzare metanalisi, e gli studi osservazionali in condizione di pratica medica globale-olistica (quella corrente e’ assolutamente carente per fare ciò), di indicare quali tipi di diagnosi, di trattamenti terapeutici o di altro tipo, di riabilitazione abbiano probabilità di essere utili al paziente in temine di rapporto benefici, annullando con l’opportuna re-istruzione dei medici, tutti o quasi tutti i rischi.
Si tratta di un lavoro continuo, senza soste perché la Vera medicina progredisce sempre e quindi esige un costante e serio aggiornamento da parte di tutti: medici e ricercatori anche alternativi.
La CEBM è un modo per essere più critici, per aiutare il medico a non fare errori, come purtroppo oggi avviene facilmente.
Si deve anche aggiungere che la CEBM, non è una cultura calata dall’alto, bensì dal basso, sono gli stessi utenti – malati – che chiedono sempre più maggiore trasparenza e qualità nei servizi erogati dai medici e dalla sanità, questa è una conoscenza che va fatta propria dal serio medico per poterla utilizzare a livello dei singoli malati che non sono mai uguali fra loro, per cui non standardizzabili; è anche una seria metodologia che dovrebbe aiutare il medico a rispondere alle domande che sorgono spontaneamente nei colloqui/anamnesi, con i suoi malati.
Ogni malato, che invitato da un medico a fare un qualsiasi trattamento medico/sanitario, dovrebbe chiedere ed ottenere risposte, su: “Quali sono le basi scientifiche che lo richiedono ?”,
– “Che benefici posso attendere da tale trattamento ?”, “Quali sono tutti i rischi ?”, e sopra tutto il medico deve porsi oltre alle domande precedenti, anche queste domande: “Se non prescrivo questo trattamento il paziente avrà svantaggi ?”
– “Esistono altre tecniche per aiutare il paziente a stare meglio ?”.
Ponendosi queste domande gli interventi terapeutici e sanitari divengono necessariamente più seri e razionali, non rincorrono le mode, ma stimolano lo spirito critico e il desiderio di saper rispondere alle domande in modo più preciso alle richieste dei malati.
La mancanza di dati – La CEBM ha anche potentissimi nemici.
1 – Anzitutto vi sono gli enormi interessi delle case farmaceutiche che producono Vaccini e Farmaci, anche e spesso inutili e dannosi per la buona salute, che preparano “studi” pilotati e da loro preparati, in modo da non far comparire e conoscere gli effetti dannosi di quel loro prodotto da immettere nel commercio…..
2 – Poi la mancanza di dati; si calcola che circa il 60% degli atti medici non abbia una solida base tecnico scientifica, infatti le aspettative di guarigione dei malati sono per ciò disattese, ed un’altra parte consistente di questi dati indicano che possono essere dannosi; lo si evince dal continuo aumento delle denunce (+430% in Italia) presentate contro medici e strutture sanitarie, per imperizia, ecc.
In questo senso l’applicazione della CEBM è anche uno stimolo ad aumentare la ricerca per colmare i vuoti. Lo stesso medico, dovrebbe insieme ad altri colleghi, cercare di raccogliere più dati possibili realizzando progetti di ricerca a 360° che rispondano ad interrogativi magari semplici (leggasi medicine naturali), ma di grande importanza pratica per la guarigione dei malati.
L’influenza della pubblicità
L’altro nemico è la pubblicità, che è una forma di “conoscenza” distorta a favore di chi vuole vendere qualcosa, ciò è pericoloso soprattutto nel campo medico sanitario.
La pubblicità o propaganda – che il più delle volte viene spacciata per informazione – è particolarmente sostenuta in campo farmaceutico dove i produttori di Farmaci e Vaccini spendono cifre enormi che superano il 20% del proprio fatturato d’azienda.
Questa pubblicità sostenuta da un esercito di oltre 20.000 informatori farmaceutici (nella sola Italia) opera ogni giorno una straordinaria pressione sui medici che visitano regolarmente per far aumentare le prescrizioni con metodi che in molti casi, senza voler generalizzare, si collocano al limite del lecito, se non nell’illegale.
Purtroppo è difficile sottrarsi a quel tipo di pubblicità anche perché è la stessa industria farmaceutica che finanzia riviste, congressi, riunioni, certamente non con il fine di criticare i suoi prodotti o di stimolare una austerità nelle prescrizioni.
Le stesse società scientifiche sono spesso finanziate dalle industrie chimico/farmaceutiche, il che spesso determina importanti conflitti di interesse.
Questa eccessiva sponsorizzazione farmaceutica pone anche il problema di quanto siano attendibili molte delle conoscenze ritenute indiscutibili……da medici e sanitari che operano nel servizio Sanitario nazionale Italiano ed in forma privata.
Commento (NdR):
Siamo stati informati che il volume di “Clinical Evidence” voluto dal Dipartimento per la Valutazione dei Medicinali e la Farmacovigilanza del Ministero della Salute e realizzato dal Centro Cochrane Italiano e dall’editore Zadig su testi del British Medical Journal avrebbe (si fa per dire, NdR) proprio lo scopo di colmare questo vuoto…….
Ma si da’ il caso che in questa ricerca e controllo, le Medicine Naturali (cioè tutte le possibili tecniche terapeutiche) NON vengono ancora contemplate, né insegnate neppure ai medici…..chissà perche’……..si intravede la lunga mano……dei soliti padroni dell’industria farmaceutica, che vogliono far “apparire” che ci si stia interessando per aiutare la sanità, ma seguendo le linee (protocolli) terapeutiche consolidate ed attualmente utilizzate, senza preoccuparsi più di tanto delle Vere ed importanti aspettative dei malati: la guarigione dalle loro malattie.
Il Vero Principio però dovrebbe essere questo: “Non importa quale tecnica si utilizzi, l’importante è sanare il malato” = “Primum NON nocere” !
RICERCA DEVIATA ai MEDICINALI che MANTENGONO la MALATTIA CRONICA.
INTERVISTA al PREMIO NOBEL per la MEDICINA: RICHARD J. ROBERTS. – MEDITATE e CONDIVIDETE ! – vedi: Ricerca nelle mani di big pharma.. 1 e 2
Il vincitore del Premio Nobel per la Medicina, Richard J.Roberts, denuncia il modo in cui operano le grandi industrie farmaceutiche nel sistema capitalistico, anteponendo i benefici economici alla salute e rallentando lo sviluppo scientifico nella cura delle malattie perché guarire non è fruttuoso come la cronicità.
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E’ un po’ di anni che si fa un gran parlare della Medicina dell’Evidenza (Evidence Based Medicine). Sarebbe la medicina di cui si è dimostrata scientificamente l’efficacia.
Molti medici ridicolizzano le medicine cosiddette alternative proprio perché non sono basate sull’evidenza, cioè nessuno le ha mai studiate con rigoroso metodo scientifico. Non importa se l’uomo le ha utilizzate con efficacia e beneficio da centinaia o migliaia di anni. Guarire con medicine non basate sull’evidenza non vale.
In parole molto povere, l’ “evidenza” funziona in questo modo: ad un gruppo di pazienti si dà una pastiglia di zucchero e all’altro un farmaco. Se nel gruppo con il farmaco si ottengono miglioramenti significativamente superiori a quelli ottenuti nel gruppo placebo, allora il farmaco è efficace.
Adesso, però, si scopre che tutta questa “evidenza” non c’è o, meglio, c’è di più se a pagare sono le aziende farmaceutiche.
Infatti, alcuni ricercatori hanno analizzato tutte le ricerche scientifiche condotte per verificare l’efficacia dei farmaci e si sono accorti che se uno studio era sponsorizzato da un’azienda farmaceutica la possibilità di avere un responso positivo sull’efficacia del farmaco aumentava di 20 volte !
Anche il parere finale degli autori ne veniva influenzato e la possibilità che fosse favorevole aumentava di 35 volte !
Il condizionamento delle aziende farmaceutiche era particolarmente pesante nel caso degli studi per dimostrare l’efficacia delle famigerate statine nell’abbassare il colesterolo: solo la metà dei 192 studi pubblicati è risultato, diciamo, “pulito”.
Invece, quando le ricerche non avevano alle spalle sponsor ed erano condotte da ricercatori indipendenti la differenza tra effetto placebo ed effetto del farmaco tendeva ad essere insignificante. Che strano….
Source: PLos Medicine, June 7, 2007