CELLULARI, squilli di ALLARME !
come fare per avere meno danni ?
Tutto viene sempre segretato: The Cell Phone Industry Has a Nasty Secret That They’ve Known About For Some Time…
Le FONTI dei FINANZIAMENTI INFLUISCONO sugli ESITI degli STUDI sui CELLULARI
Negli ultimi anni l’uso dei cellulari è aumentato vertiginosamente. L’emissione di campi elettromagnetici a radiofrequenza di basso livello, che determina l’assorbimento di radiazioni da parte del cervello di coloro che usano i cellulari, ha suscitato preoccupazione riguardo ai potenziali effetti sulla salute (Rothman, 2000).
Ad ogni modo, gli studi condotti sull’argomento hanno prodotto esiti contrastanti, alimentando un dibattito tuttora in corso (Ahlbom et a!., 2004; Feychting et al., 2005).
Molti degli studi inerenti sono stati finanziati dall’industria delle telecomunicazioni, determinando così un conflitto di interessi (Thompson, 1993).
Recenti indagini sistematiche sull’influenza degli interessi finanziari nella ricerca medica hanno evidenziato che fra la sponsorizzazione dell’industria e le conclusioni a favore di quest’ultima esiste uno stretto legame (Bekelman et al., 2003; Yaphe et al., 2001), un legame che nel contesto degli studi sui potenziali effetti nocivi determinati dall’utilizzo dei cellulari non è stato preso in considerazione.
Ricercatori dell’Università di Berna, dell’Università di Bristol e dell’Università di Basilea hanno condotto una sistematica rassegna degli studi relativi all’esposizione controllata a radiazioni a radiofrequenza con esiti legati alla salute (elettroencefalogramma, funzione cardiovascolare o cognitiva, livelli ormonali, sintomi e benessere soggettivo).
Di 59 studi, 12 (il 20%) erano finanziati esclusivamente dall’industria delle telecomunicazioni, 11 (il 19%) da enti pubblici o filantropici, 14 (il 24%) contavano su finanziamenti misti e di 22 (il 37%) non era dato sapere la fonte dei finanziamenti.
I ricercatori hanno tratto la conclusione che l’interpretazione degli esiti degli studi sugli effetti sanitari delle radiazioni di radiofrequenza dovrebbe tenere nel debito conto la fonte dei finanziamenti.
Fonte: Università dì Berna, Svizzera (CH) – http://www.ehponline.org/members/2006/9149/9149.html
La campagna di disinformazione e il massiccio aumento delle radiazioni, dietro al lancio del 5G.
Vedi: https://www.thenation.com/article/how-big-wireless-made-us-think-that-cell-phones-are-safe-a-special-investigation/
By Mark Hertsgaard e Mark Dowie
5G altamente pericoloso:
https://oasisana.com/2019/10/22/5g-da-incubo-la-prova-genotossica-nello-studio-americano-rottura-del-dna-e-questa-la-verita-basta-bufale/
Cellulari, una ricerca italiana rilancia l’ipotesi della loro pericolosità – 27/0172017
Presentati dall’Istituto Ramazzini di Bologna, i primi dati di uno studio sui ratti «Ripensare la classificazione sugli effetti cancerogeni dei campi elettromagnetici»
«Entro l’anno renderemo pubblici i nostri dati definitivi sui rischi del telefonino. Nei nostri studi c’è la conferma della pericolosità dei campi elettrici». L’annuncio, al Forum di esperti organizzato dal Ministero della Salute di Israele, è di quelli destinati a riaprire un argomento di salute pubblica controverso e dibattuto: i cellulari possono essere cancerogeni ?
Tanto più che a rilasciare la dichiarazione è la biologa Fiorella Belpoggi, direttrice dell’Area Ricerca del Centro di Ricerca sul Cancro Cesare Maltoni, che fa parte dell’autorevole Istituto Ramazzini di Bologna. Se i dati del Ramazzini dovessero confermare quelli pubblicati a maggio scorso dal National Institute of Environmental Health Sciences (NIEHS) degli USA, che rilevava un aumento di tumori del cervello e di rari tumori del cuore nei ratti esposti a queste onde, secondo gli esperti le agenzie regolatorie dovrebbero prendere in seria considerazione provvedimenti restrittivi sull’esposizione alle onde della telefonia mobile.
Dodici anni di studio
Nel 2005 sia il National Institute of Environmental Health Sciences (NIEHS, l’Istituto Nazionale per la salute ambientale ) degli USA , con il suo ramo di ricerca che è il National Toxicology Program (NTP), sia l’Istituto Ramazzini hanno iniziato in parallelo uno studio sulle radiazioni a radiofrequenza (RFR) in uso nel sistema di comunicazione della telefonia cellulare (Gsm) utilizzando come cavie i ratti da laboratorio. «I colleghi americani hanno studiato le onde elettromagnetiche della telefonia mobile, correlate però al campo vicino, cioè alle onde emesse dall’antenna del telefonino e dal telefonino stesso — spiega la dottoressa Belpoggi — . Noi invece abbiamo studiato l’esposizione ambientale, cioè quella che deriva dalle antenne delle stazioni radio-base, cioè le antenne che vediamo disseminate praticamente su tutto il territorio in tutto il mondo».
Pericoli per cervello e cuore
Risultato ? «Innanzitutto — dice la direttrice — è stato comunicato che i campi magnetici generati dal flusso della corrente elettrica (CEMBF), somministrati da soli sembrano non costituire un aumento di rischio per i tumori. Quando però gli stessi vengono associati alla contemporanea somministrazione di un agente chimico o fisico, si ottiene un effetto di sinergia e un aumento dell’incidenza di alcuni tumori maligni. Questi risultati impongono un’urgente revisione della classificazione fatta dall’Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro (IARC), in quanto la situazione di possibile sinergia fra miscele di composti/agenti è la situazione in cui si trova la popolazione generale.
Per quanto riguarda i campi RFR della telefonia mobile, a maggio scorso il NIEHS ha pubblicato i primi dati sull’aumento di tumori del cervello e di rari tumori del cuore nei ratti esposti. È stata anche notata una diminuzione del peso dei neonati partoriti da mamme esposte a RFR. Questo risultato è stato confermato anche dallo studio dell’Istituto Ramazzini, mentre la valutazione dei tumori del cervello e del cuore è ancora in corso e si conta di raccogliere entro l’anno i fondi necessari per concludere lo studio e pubblicare i dati. Nel frattempo raccomandiamo la massima precauzione nei bambini e nelle donne in gravidanza».
Le conclusioni dell’Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro
Gli esperti dunque chiedono maggiore prudenza nell’uso dei cellulari, dunque, ma sollecitano anche una nuova presa di posizione da parte dell’Agenzia dell’Organizzazione Mondiale della Sanità dedicata al cancro che ha sede a Lione. «Già negli anni ‘80 — spiega Fiorella Belpoggi — alcuni studi epidemiologici, sia negli Stati Uniti che in Europa, hanno messo in evidenza un aumento di rischio di ammalarsi di linfoma e leucemie nei bambini esposti a campi magnetici generati dal flusso della corrente elettrica.
Sulla base di questi studi l’Agenzia IARC ha classificato i campi magnetici dell’elettricità come possibili cancerogeni (classe 2 B). Non esistevano infatti sufficienti risultati sperimentali su animali di laboratorio per classificare i CEMBF come probabili cancerogeni (cioè in classe 2A). Altrettanto avveniva nei primi anni 2000 a proposito dei campi generati dalla telefonia mobile, per i quali è stato però messo in evidenza nell’uomo un aumento nei forti utilizzatori da almeno dieci anni, di tumori del cervello e dei nervi cranici.
Per mancanza di dati sperimentali, seppure l’evidenza epidemiologica fosse sufficiente, i campi RFR sono stati classificati come possibili cancerogeni (2 B). Per chiarire l’effettivo pericolo correlato ad esposizioni a campi magnetici di qualsiasi natura, sia il National Institute of Environmental Health Sciences degli USA sia il nostro Istituto Bologna hanno dato via al programma di studi sperimentali su queste onde, somministrate da sole o in combinazione con agenti chimici o fisici a dosi considerate sicure.
Alla luce dei risultati chiediamo che adesso i CEMBF siano riclassificati da “possibili” a “probabili” e vengano dunque prese le misure adeguate».
Cosa dovrebbe fare l’industria
Quali ?
L’industria dovrebbe produrre sistemi che possano essere meno invasivi, cioè che proteggano maggiormente chi parla al telefono e questo può accadere solo se si obbligano le persone a mantenere una certa distanza dall’apparecchio. Allo stesso tempo occorre evitare che ogni compagnia installi le sue antenne e che ci sia una diffusione così massiccia di onde elettromagnetiche , oltre ad altri accorgimenti che in qualche modo diminuiscano l’esposizione delle persone».
Un libro dei sogni ? Pretese da “estremisti ambientali” ?
«Non siamo dei fanatici che dicono di no alla telefonia mobile — risponde Belpoggi — ma informiamo la popolazione che vanno evitate esposizione esagerate là dove non serve. Non si tratta di abolire una tecnologia che per molti aspetti è irrinunciabile, ma di rendere le tecnologie più sicure e nel contempo di educare i cittadini ad un utilizzo più sicuro».
Le raccomandazioni degli esperti
Il Forum di esperti internazionali riunitosi a Gerusalemme pubblicherà a breve una serie di raccomandazioni e di consigli correlati ad un uso responsabile del telefonino e del Wi-Fi, per evitare che a partire dalla nascita le nuove generazioni si trovino esposte quotidianamente e senza necessità a onde elettromagnetiche per le quali esistono già innumerevoli studi che ne mettono in evidenza il pericolo. L’Istituto Ramazzini è portavoce del Forum di Gerusalemme in Italia e già nei prossimi mesi inizierà una campagna di educazione nelle scuole e di informazione sul territorio.
L’Istituto ha lanciato una campagna di raccolta fondi per concludere lo studio attraverso la NGO Environmental Health Trust; hanno finora contribuito a coprire i circa 10 milioni di Euro per questo studio i Soci dell’Istituto Ramazzini, l’ARPA della Regione Emilia Romagna, il Ministero della Salute, L’Inail, le Fondazioni bancarie del Monte di Bologna e Ravenna e della Cassa di Risparmio di Bologna, oltre che donazioni liberali di cittadini e filantropi, fra le quali l’associazione inglese Children with Cancer e Environmental Health Trust
By Ruggiero Corcella – Tratto da: corriere.it
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>><
Cellulari & tumori e tutto quello che le lobby non dicono …- Luglio 2013
Una ricerca effettuata dalla Sackler Faculty of Medicine dell’Università di Tel Aviv e condotta da Yaniv Hamzany ha evidenziato che nella saliva, prodotta dalla ghiandola salivare che si trova vicino a dove normalmente viene poggiato il cellulare, vi erano indizi allo sviluppo maggiore dei tumori.
La saliva infatti mostrava maggiore stress ossidativo, un processo che danneggia le cellule umane, tra cui anche il DNA, e sviluppa radicali perossidi che sono considerati alcuni dei maggiori fattori di rischio per il cancro.
Se volete leggervi la ricerca e ascoltare la discussione della ricerca in lingua inglese potete cliccare il link:
http://www.aftau.org/site/News2?id=18923
Quindi è meglio prediligere gli sms, tenere i bambini alla larga dai dispositivi di telefonia mobile, usare l’auricolare, tener conto del rapporto “poche-barre-molte radiazioni”, non mettere i cellulari a contatto con il corpo, sotto il cuscino, vicino alla testa mentre si dorme, seguendo queste regole e non abusando del telefonino in ogni caso, potremmo forse essere più al sicuro.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Ora è ufficiale: la radiazione del tuo cellulare potrebbe ucciderti
By Priya Adhyaru Majithia Agency DNA – 2 gennaio 2011
http://www.dnaindia.com/india/report_its-official-now-radiation-from-your-cell-phone-may-be-killing-you_1489258
Dopo molti anni di dibattito sui rischi per la salute derivanti dai telefoni cellulari, un recente rapporto finalmente fornisce delle risposte. Il rapporto completo è stato presentato di recente al Dipartimento di
Telecomunicazioni dal Prof Girish Kumar del dipartimento IIT di Bombay di ingegneria elettrica. Kumar, che ha svolto approfondite ricerche sulle radiazioni del telefono cellulare e i suoi effetti, mette in guardia contro l’uso eccessivo dei telefoni cellulari perchè espone gli utenti ad un aumento del rischio di cancro, tumore al cervello e di molti altri rischi per la salute. Per i bambini la cosa è ancor più accentuata.
I principali rischi per la salute derivanti dalle radiazioni dei telefoni cellulari e dai ripetitori sono i seguenti:
– Un aumento del 400% del rischio di cancro al cervello tra gli adolescenti che usano per i telefoni cellulari. I bambini sono più vulnerabili alle radiazioni dei cellulari. Più piccolo è il bambino, tanto più profonda è la penetrazione della radiazione elettromagnetica perché il cranio dei bambini è più sottile.
– Un eccessivo uso dei telefoni cellulari può provocare il cancro a chiunque. L’uso dei cellulari per più di 30 minuti al giorno per 10 anni aumenta il rischio di cancro al cervello e neuroma acustico.
– La radiazione dei cellulari provoca danni irreversibili alla fertilità maschile. Gli studi hanno scoperto un conteggio inferiore del 30% nel liquido seminale degli utenti che fanno uso intensivo di telefoni cellulari.
– Le frequenze utilizzate dai cellulari possono causare danni al DNA delle cellule del corpo. La radiazione provoca la formazione di ‘formazioni di radicali liberi’ all’interno delle cellule; tali radicali sono notoriamente cancerogeni.
– Le frequenze dei cellulari interferiscono con il corretto funzionamento di altri dispositivi salvavita, inclusi gli impianti di pace-maker, e possono, quindi, provocare la morte improvvisa.
– L’esposizione ai cellulari può scatenare la risposta allo stress nelle cellule umane e animali e provocare la produzione di proteine da stress.
Questa è una prova sufficiente del fatto che l’organismo riconosce la radiazione dei telefoni cellulari come potenzialmente nociva.
– I campi elettromagnetici generati dai telefoni cellulari e dalle cellule dei ripetitori debilita il sistema immunitario e stimola risposte allergiche\ infiammatorie, comprese eruzioni cutanee, piaghe, sensazione di oppressione e lesioni.
– Le persone che utilizzano i telefoni cellulari per più di 30 minuti al giorno per più di quattro anni sono a rischio più elevato di perdita dell’udito. La radiazione dei telefonini può causare tinnito e danneggiare le cellule ciliate presenti nell’orecchio interno.
Una volta danneggiate, queste cellule non possono più rigenerarsi.
– L’uso frequente dei telefoni cellulari può danneggiare il sistema visivo in molti modi. Le frequenze dei cellulari (900, 1800 MHz e 2450 MHz), danneggiano le cellule epiteliali e aumentano la temperatura all’interno dell’occhio.
– Le emissioni dei cellulari indeboliscono le ossa e possono causare un deficit dei livelli di melatonina, un antiossidante potenziatore del sistema immunitario.
– Un aumento del rischio di tumore delle ghiandole salivari è legato all’uso dei telefoni cellulari.
– L’esposizione ai campi elettromagnetici può causare disturbi del sonno e malattie neurodegenerative come l’Alzheimer e il morbo di Parkinson.
– A causa del rumore elettromagnetico di fondo, le api e gli uccelli diventano disorientati e non possono tornare negli alveari e nei nidi. Ci sono effetti nocivi per animali, piante e l’ambiente
Tratto da:
http://www.scribd.com/doc/44736879/Cell-Tower-Radiation-Report-sent-to-DOT-Department-of-Telecommunications
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Credo che dopo questa relazione l’uso dei cellulari e dei sistemi WI-FI saranno ridotti al minimo…tenete spenti cellulari e spegnete i WI-FI
Ecco un’ interessante conferenza del Dr. Fiorenzo Marinelli dove viene trattato, in particolar modo, l’ effetto delle microonde (cellulari, wifi, cordless, bluetooth etc…)
https://www.youtube.com/watch?v=CUrD1QOReHI
Ecco la pagina dedicata alla maternità ed all’ infanzia:
http://www.elettrosmogtex.com/gravidanza.html
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
OMS: i cellulari possono provocare il cancro (2011)
Un gruppo di lavoro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ( OMS ) ha dichiarato che i campi elettromagnetici a radiofrequenza emessi dai telefoni cellulari possono essere cancerogeni per l’essere umano.
La dichiarazione è stata fatta dopo una riunione di una settimana dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) a Lione, in Francia, che ha coinvolto 31 scienziati di 14 Paesi, i quali hanno concluso affermando che vi sono abbastanza prove per collegare l’uso di telefoni cellulari ad un aumentato rischio di glioblastoma.
La dichiarazione mette questi campi di energia nella classe IARC 2B per gli agenti cancerogeni, una tacca sopra i composti non classificabili come cancerogeni a causa dell’insufficienza di prove. Altri agenti nel gruppo 2B comprendono progestinici e antiepilettici come la Fenitoina e il Fenobarbitale.
Secondo Jonathan Samet, della University of Southern California e presidente del gruppo di lavoro, l’evidenza è forte abbastanza per sostenere questa tesi e la classificazione 2B. Gli scienziati hanno concluso che potrebbe esserci qualche rischio, e quindi si impone la necessità di tenere sotto controllo il collegamento tra cellulari e rischio di tumore.
La classe IARC 2A, che comprende agenti probabilmente cancerogeni per l’uomo, include anche il lavoro a turni che comporta cambiamenti circadiani e l’abitudine di cucinare friggendo ad alta temperatura.
Il benzene, il cromo esavalente, il gas mostarda, le radiazioni solari e altri elementi radioattivi appartengono alla classe più elevata di carcinogeni, il gruppo 1, quello con prove sufficienti di cancerogenicità.
Il Gruppo di lavoro dell’OMS non ha trovato prove sufficienti che colleghino il cancro e le esposizioni ambientali o professionali con l’energia a microonde.
Lo studio Interphone sul cancro e sull’uso dei telefoni cellulari, sponsorizzato sia da fonti governative sia dall’industria, non ha trovato alcun collegamento conclusivo tra il tempo di conversazione al cellulare e il glioblastoma. È stato invece osservato un aumento significativo associato ai più alti livelli di uso.
Un recente studio compiuto dai Ricercatori del National Institute on Drug Abuse ( NIDA ) ha trovato che i cellulari attivi modificano il metabolismo del glucosio nelle parti del cervello più vicine all’antenna del telefono.
Sebbene l’importanza clinica dei risultati sia ancora poco chiara, questi dati forniscono alcune delle prime prove che il cervello sia sensibile ai campi elettromagnetici a radiofrequenza.
Uno dei limiti degli studi finora compiuti è il breve periodo di follow-up. Conclusioni più certe potrebbero venire da un’osservazione di almeno 20 anni. (Xagena2011)
Fonte: OMS, 2011
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Cellulari: i campi magnetici – influiscono sull’attività cerebrale
Inducono un cambiamento dell’ossigenazione delle aree frontali, connesse con funzioni cognitive superiori MILANO (I)-
Il campo magnetico emesso dai telefoni cellulari influisce sulla attività cerebrali. Lo hanno dimostrato gli scienziati del Dipartimento di Scienze della Salute dell’Università degli Studi dell’Aquila, che hanno pubblicato i risultati del loro studio su “Journal of Cerebral Blood Flow & Metabolism”. L’esposizione al campo elettromagnetico emesso dai telefonini induce un cambiamento dell’ossigenazione delle aree frontali, che sono direttamente connesse con funzioni cognitive superiori quali l’assunzione di decisioni, il pensiero creativo e l’attenzione.
EFFETTO NON CIRCOSCRITTO nel TEMPO
La vera scoperta sta nel fatto che l’effetto non rimane circoscritto al momento in cui i soggetti sperimentali sono esposti al segnale, ma diventa più intenso con il trascorrere del tempo e continua anche nei minuti successivi allo spegnimento del telefono cellulare. Questo studio non permette comunque di trarre conclusioni definitive per la salute umana, poiché non sono ancora stati valutati gli effetti a lungo termine. Si può perà concludere che brevi esposizioni ai campi elettromagnetici possono influenzare i processi metabolici cerebrali in maniera sostanziale, anche se reversibile.
Tratto da: corriere.it – 12 Mar. 2009
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Telefoni senza fili, cellulari e cordless, ancora sotto accusa per il rischio di tumori al cervello.
Roma, Italy, Set. 2009 – Adnkronos/Adnkronos Salute
L’allarme arriva da ricercatori di diversi Paesi ed e’ contenuto nel Rapporto ‘Telefonia senza fili e tumori cerebrali: 15 motivi di inquietudine’, pubblicato da EM Radiation Research e disponibile online (www.radiationresearch.org). Secondo lo studio, l’uso di questi apparecchi e’ pericoloso soprattutto per i bambini, che rischiano piu’ degli adulti di ammalarsi di tumore al cervello.
Ma ci sono anche pericoli di un aumento di tumori oculari, alle ghiandole salivari, di linfomi e leucemie.
Le ricerche fino ad oggi finanziate dai produttori di telefonini sottostimano i rischi, secondo le accuse degli autori del Rapporto inviato ai capi di Governo e ai media, e che indica nel dettaglio i ‘vizi’ di impostazione dello studio internazionale Interphone lanciato nel 1999, realizzato in 13 Paesi e finanziato dalle aziende di telefonia.
Interphone, spiega il Rapporto, voluto proprio per valutare i rischi di tumore cerebrale, sottostima il problema. I suoi ‘errori’ rappresentano la maggioranza dei motivi d’allarme che danno il titolo allo studio e che si aggiungono ai dati sui rischi di tumore, sulla maggiore vulnerabilita’ dei bambini e sulla scarsa trasparenza degli studi.
Nel Rapporto i ricercatori propongono anche alcune raccomandazioni generali per ridurre i rischi delle radiazioni: – preservare alcuni luoghi pubblici (scuole, asili, parchi gioco eccetera) da ogni tipo di radiazione; – organizzare campagne di comunicazione e di prevenzione destinate agli adolescenti e ai bambini; – informare meglio il pubblico sui rischi dei dispositivi senza filo.
I telefoni cellulari aumentano il rischio di cancro al cervello per i bambini del 500 per cento
Una nuova ricerca allarmante indica che i bambini e gli adolescenti hanno cinque volte più probabilità di avere il cancro al cervello se usano i telefoni cellulari. Lo studio sta sollevando il timore che i giovani di oggi possano subire un’epidemia della malattia in età avanzata.
La ricerca svedese è stata riportata questo mese alla prima conferenza internazionale sui telefoni cellulari e la salute. E ‘venuto da un’ulteriore analisi dei dati da uno dei più grandi studi effettuati sul telefono cellulare / cancro legame, guidato dal professor Lennart Hardell. Il professor Hardell ha detto alla conferenza che “le persone che hanno iniziato l’uso del telefono cellulare prima dei 20 anni” hanno più di cinque volte aumentato il glioma, un cancro delle cellule gliali che sostengono il sistema nervoso centrale.
Il rischio per i giovani dai telefoni cordless domestici era quasi altrettanto grande. I telefoni cordless hanno causato un aumento di quattro volte del rischio.
I giovani utenti di telefoni cellulari avevano anche cinque volte più probabilità di avere neuromi acustici, tumori disabilitanti del nervo uditivo che spesso causano sordità.
Fonti: The Independent 21 settembre 2008
EMF & Salute: Una questione globale settembre 8-9, 2008, La Royal Society, Londra
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
CELLULARI e fertilità maschile
Tenere il telefonino nella tasca dei pantaloni mette a rischio la fertilità. La conferma arriva d una ricerca inglese, pubblicata dalla rivista Environment international, dell’Università di Exeter. I ricercatori hanno controllato l’impatto delle onde elettromagnetiche sugli spermatozoi di quasi 1500 uomini, valutando la loro capacità di muoversi verso l’ovulo femminile, la loro sopravvivenza e il numero presente in ogni unità di seme. Ebbene, gli esiti dello studio mettono sotto accusa il telefono cellulare tenuto in tasca: infatti, la mobilità degli spermatozoi si abbassava di otto punti percentuali e calava in maniera evidente anche la loro capacità di sopravvivenza, ancora da verificare la concentrazione di spermatozoi. I risultati della ricerca vanno a confermare l’idea che l’esposizione alle onde elettromagnetiche a radiofrequenza determinata da un cellulare tenuto influisce negativamente sulla fertilità maschile.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Francia: proibite le vendite dei cellulari ai bambini sotto i sei anni
Il governo francese lancia la proposta di legge per vietare le vendite dei telefonini ai minori di sei anni. Nel frattempo auricolari obbligatori nelle confezioni dei cellulari
Dopo aver suscitato pareri controversi di medici e pediatri di tutto il mondo, gli effetti nocivi dei telefonini sui minori diventano oggetto di una proposta di legge del governo francese.
Il ministro della salute Jean-Louis Borloo ha deciso di impartire una regolamentazione più rigida al mercato dei telefoni cellulari, vietandone le vendite ai bambini al di sotto dei sei anni e proibendo l’utilizzo del mobile advertising, via sms e mms, a quelli al di sotto dei dodici.
In attesa dell’approvazione delle nuove regole, i it francesi di telefonia sono obbligati a includere gli auricolari nella confezione del cellulare, dispositivi ancora molto impopolari presso i più giovani ma indispensabili per ridurre l’esposizione alle onde elettromagnetiche oggetto delle critiche mediche.
Nel frattempo anche il Parlamento Europeo ha approvato per 522 voti contro soli 16 contrari, una mozione per chiedere ai governi europei il rispetto dei limiti SAR, Specific Absorption Rate, che fissano il tasso d’emissione di radiazioni per questa tipologia di strumenti elettronici a 2,0 Watts al kg.
By Roberta D’Onofrio – Gio., 15 gennaio 2009
Tratto da: pubblicaamministrazione.net
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
L’attenzione verso i possibili effetti dei campi elettromagnetici sulla salute umana è tuttora estremamente viva, sai da parte dei ricercatori sai da parte dei cittadini.
Un numero crescente di scienziati asserisce che le nostre cellule usano delle onde ritmiche per comunicare tra loro e, che le microonde dei cellulari interrompono bruscamente questa loro comunicazione, danneggiando il cervello in vari modi. Per prima cosa, pensa ad un forno a microonde. Il telefonino, come il forno a microonde, e a differenza di una doccia calda, riscalda contemporaneamente tutte le molecole della massa. Il calore non si diffonde dall’esterno all’interno. La struttura del cranio e del cervello è talmente complessa e non uniforme, che all’interno di esso si creano dei “punti caldi” dove il riscaldamento può superare dalle 10 alle 100 volte quello dei tessuti adiacenti.
Il secondo effetto collaterale sul cervello è stato provato nei laboratori di ricerca di un neurochirurgo svedese con più di un esperimento dal 1988.
Il cervello è protetto da una griglia di passaggi stretti tra cellule adiacenti delle pareti capillari che si chiama barriera sanguigna del cervello, essa fa passare i nutrienti e blocca le sostanze tossiche. E’ stato dimostrato nelle diverse variazioni dell’esperimento, che le microonde danneggiano i vasi sanguigni del cervello lasciando passare l’albumina nei tessuti del cervello, dimostrando che il cervello ha perso una parte della sua protezione. L’albumina è una componente del sangue che normalmente non attraversa la barriera sanguigna del cervello.
Questo è quello che hanno trovato costantemente i ricercatori negli scorsi 18 anni: l’esposizione alle radiazioni microonde dei cellulari provoca la dispersione di albumina nel cervello.
In uno degli esperimenti, riducendo le esposizioni a 1/1000 della potenza, i danni alla barriera sanguigna del cervello sono di fatto aumentati, dimostrando che i danni non sono proporzionali alla dose e ridurre la potenza non renderà i cellulari più sicuri.
Il terzo effetto delle microonde sono i danni al tessuto nervoso osservati in una ricerca pubblicata nel 2003. Si è dimostrato che, riducendo il livello di esposizione di 10 o 100 volte, i risultati non cambiano. Anche con la minima esposizione, la metà degli animali testati, mostrava, oltre alla barriera sanguigna danneggiata, un numero discreto o elevato di neuroni danneggiati, incluse le cellule collegate all’apprendimento, alla memoria e al movimento.
A sostegno delle ricerche ci sono anche moltissime statistiche a distanza di tempo che dimostrano che negli Stati Uniti, Svezia e dozzine di altri paesi, l’aumento della mortalità per melanoma della pelle e per il cancro alla vescica, prostata, colon, seno e polmoni, erano quasi paragonabili all’aumento dell’esposizione pubblica alle onde elettromagnetiche negli ultimi 100 anni. Quando aumentavano i trasmettitori in una determinata zona, aumentavano anche i casi di quei tipi di cancro, quando i trasmettitori diminuivano, diminuivano anche i casi di cancro.
Purtroppo le radiazioni non danneggiano solamente chi usa il cellulare o il forno a microonde e purtroppo i danni sono estesi anche a molti altri organi del nostro corpo e non solo al cervello.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
In Italia presso l’Istituto di Citomorfologia del CNR di Bologna l’equipe del dott. Fiorenzo Marinelli ha effettuato una sperimentazione in “vitro” su una popolazione di “cellule leucemiche”, cellule dice il ricercatore: “ che si conoscono molto bene e che vengono considerate spie chiare ed affidabili”.
Queste cellule sono state esposte ad un campo elettromagnetico della frequenza di 900 MHz, quindi ad un’emissione simile alla prima delle bande di frequenza della telefonia mobile.
Egli continua dicendo: “Le cellule hanno reagito in 2 modi: nelle prime ore la radiazione ha provocato l’attivazione nel loro nucleo di quei meccanismi genetici che portano alla morte cellulare.
Nell’arco delle 48 ore, però, abbiamo potuto osservare un fenomeno inaspettato: le cellule rimaste, danneggiate dalle onde elettromagnetiche venivano stimolate non a suicidarsi bensì a riprodursi più velocemente.
Conclusione: Le onde elettromagnetiche lasciano sicuramente un segno nella cellula, provocando col tempo un’alterazione di alcuni sistemi di controllo genetici del ciclo cellulare.
Dalla Terza generazione di cellulari che lavorano a 2.450 MHz, altri e più gravi problemi:
Il dott. Henry Lay (USA) ha dimostrato che questa particolare frequenza è in grado di rompere i filamenti del DNA, di alterare insomma la struttura della molecola chiave degli esseri viventi.
Considerazioni: meglio evitare l’uso del cellulare e se non se ne può fare a meno, limitarlo solo alle cose urgenti.
Domanda alle autorità: dove sono andati a finire i 246 miliardi di lire stanziati dalla vendita delle licenze UMTS, per la ricerca sugli effetti delle emissioni elettromagnetiche ?
Quello che è certo, almeno secondo uno studio italiano che sarà pubblicato sulla rivista scientifica “Annals of Neurology”, è che i telefoni cellulari “eccitano” il nostro cervello.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Sarà necessario far figurare sui telefoni cellulari lo stesso avvertimento che figura sulle sigarette e l’alcol ?
Gli studi scientifici che mettono in evidenza i pericoli rappresentati dai cellulari sulla salute si moltiplicano. Ci saranno voluti 40 anni all’industria del tabacco prima ti riconoscere i danni della sigaretta sulla salute.
vedi: Cellulari spiano e fanno male + CAMPI MAGNETICI e SALUTE (studi del prof. Levis)
Quanto tempo ci vorrà prima che i fabbricanti dei radiotelefoni ammettano i pericoli di questi apparecchi ?
Vista l’esagerata ammirazione del pubblico per il portatile – che si continua a chiamare “telefono cellulare” – non sembra che questo sia per domani. Eppure gli studi scientifici che mettono in evidenza gli effetti nocivi di questi apparecchi sul cervello, si moltiplicano. Bisognerà forse far figurare 1’avvertimento “NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE ! ” sui portatili come si fa sulle sigarette ? Contrariamente a quanto succede nel Paesi Anglosassoni, dove la diffidenza nei confronti della telefonia portatile è fortissima, in Francia, il pubblico e i media si attengono a quanto dicono i fabbricanti e cioè che i telefoni cellulari sono totalmente inoffensivi. Vendite record sono state registrate a Natale: 1,45 milioni di apparecchi venduti contro 1,2 milioni nel Regno Unito, 700.000 in Spagna, 200.000 in Belgio, 125.000 in Svezia.
In Francia il numero degli abbonati è di 11 milioni, cioè il 20% della popolazione e raggiungerà probabilmente il 30% a fine anno.
A titolo di confronto, la percentuale di abbonati è del: 34.5% in Giappone, e del 24% negli Stati Uniti.
Il numero di abbonati nel mondo è attualmente dl 275 milioni e dovrebbe raggiungere i 530 milioni nel 2003. Oggi sono molti di più-
Or dunque, profitto obbligando, i cellulari sono stati messi sul mercato senza che degli studi preliminari sulla loro nocività fossero fatti.
In poche parole, gli utilizzatori sarebbero le cavie di “un’esperienza” planetarie della quale si ignorano ancora le conseguenze sulla salute. Il dibattito sul pericolo dei cellulari è cominciato agli inizi degli anni 90.
Nella metà degli anni 60, studi sovietici prima e americani poi, avevano messo in evidenza un legame tra la manifestazione di cancro nei bambini con la loro vicinanza alle linee elettriche ad alta tensione.
Tuttavia, malgrado il fatto che le linee ad alta tensione emettano anche onde elettromagnetiche, queste non agiscono allo stesso modo che i cellulari sull’organismo umano. Infatti, i campi elettromagnetici delle linee ad alta tensione sono a bassa frequenza (50 hertz) e attraversano i tessuti senza scaldarli. Al contrario, i campi prodotti dai cellulari sono ad altissima frequenza (900 megahertz per gli apparecchi SFR e France-Télécom, 1800 MHz per quelli di Bouygues) e per conseguenza poco penetranti; da 2 a 3 cm. secondo i tessuti.
COLPO DI CALORE
Dopo aver attraversato la pelle, i muscoli del viso e le ossa del cranio, queste onde elettromagnetiche arrivano a 2 cm. di profondità dalla regione più superficiale, ma anche la più sensibile del cervello, il cortex o corteccia cerebrale.
L’energia elettromagnetica è convertita in calore (altra forma di energia) provocando un aumento della temperatura del tessuto cerebrale. A livello della corteccia cerebrale questo aumento e di circa 1°C”, spiega Luc Verschaeve, del gruppo di ricerca di Anne-Marie Maes, al “Vlaamse Intelling Voor Techonologisch Onderzoek” di Mol (Belgio).
Tutto succede esattamente come in un forno a micro-onde, tranne che qui è il centro nevralgico del corpo umano che subisce il riscaldamento.”Se si telefona regolarmente per lunghi periodi, non è impossibile che l’effetto termico finisca per ledere l’ADN cellulare e provocare dei tumori cancerogeni”, precisa il Dott. Luc Verschaeve. In effetti l’ADN dei cromosomi porta i geni che programmano l’insieme delle caratteristiche della vita: é sufficiente che uno di loro sia leso perché i meccanismi vitali siano perturbati. “Perché un cancro appaia è necessario che l’alterazione dell’ADN si situi a livello del gene che è all’origine della proteina p53”, precisa Caroline Movret-Lalle, ricercatrice del “Centro di lotta contro il cancro Leon-Bérard” di Lione. “Questo gene è detto “soppressore di cancro”, perché la proteina p53 che esso induce si oppone alla cancerizzazione della cellula quando questa è aggredita. Quando questo gene é leso, la proteina p53 é deficiente e non produce più il genone”. L’alterazione dell’ADN a causa delle onde elettromagnetiche é stata dimostrata dal gruppo della Dottoressa Anne-Marie Maes. Nel 1993 pubblicava in “BIOELECTROMAGNETICS”, una rivista scientifica americana di referenza, i risultati di un’esperienza che consisteva a sottomettere, in vitro, delle cellule sanguigne umane (1infociti) a dei campi elettromagnetici di 2450 MHz ma a delle potenze 100 volte superiori a quelle dei telefoni cellulari.
La distanza di esposizione era paragonabile a quella di un cellulare e la durata di emissione variava da 30 minuti a due ore senza interruzione. I ricercatori belgi hanno constatato che le alterazioni dell’ADN dei cromosomi erano tanto più numerose quanto più il tempo di esposizione era stato lungo. Due ani dopo un’altra esperienza (anche quella pubblicata nella rivista “BIOELECTROMAGNETICS”) effettuata dal Dott. Henry Lay del laboratorio di Farmacologia dell’Università di Washington, a Seattle (USA), confermava i lavori della Dott. Maes.
Dopo aver sottoposto dei topi a dei campi elettromagnetici di 2450 MHz per due ore ininterrotte a delle potenze 100 volte superiori a quelle dei telefoni cellulari, i ricercatori misero in evidenza delle lesioni cromosomiche nelle cellule del cervello dei roditori. Nel quadro degli studi non ancora pubblicati ma presenti, nel Novembre scorso durante un Congresso Scientifico a Vienna (Austria), La Dott. Anne-Marie Maes ha rifatto la sua esperienza sui linfociti umani.
Ma stavolta ha utilizzato le stesse frequenze dei cellulari. E, ancora una volta essa ha constatato le alterazioni in seno ai cromosomi. L’anno scorso il Dott. Henry Lai, ha rifatto anche lui le sue esperienze con la stessa frequenza dei telefoni cellulari: i risultati sono stati uguali a quelli delle esperienze precedenti.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
LINFOMI NEI TOPI
Nel topo il legame fra portatile e cancro é stato stabilito nel Maggio scorso da un’equipe australiana del “Royal Adelaide Hospital” diretto dal Dott. Michael Rapacholi. Questi lavori sono stati pubblicati in “RADIATION RESEARCH”, una rivista scientifica di alto livello. I topi, sviluppano rarissimamente il cancro, anche nelle peggiori condizioni ambientali.
I ricercatori hanno dunque utilizzato dei topi geneticamente programmati per sviluppare un linfoma, cancro del sistema linfatico. Due lotti di 101 topi sono stati costituiti. Uno é stato esposto per 18 mesi a dei campi elettromagnetici della stessa potenza di irradiazione dei cellulari mentre un gruppo-testimone era lasciato in condizioni normali.
Fra i topi sottoposti a irradiazione elettromagnetica, 43 hanno sviluppato un linfoma contro 22 del gruppo testimone. Questi risultati sono stati contestati dai fabbricanti di cellulari i quali hanno fatto valere che siccome gli animali erano stati programmati per sviluppare un cancro. non si poteva attribuire i tumori alle onde elettromagnetiche.
Ciò non toglie che l’esposizione alle onde provoca due volte più cancri. In ogni modo é generale che tutti i risultati che mettono in causa la telefonia mobile siano sistematicamente contestati e rifiutati dai fabbricanti di portatili.
Il Dott. Henry Lai, che lavorava sotto contratto con “WIRELESS TECHNOLOGY RESEARCH” (WTR), una società sotto tutela dei fabbricanti di cellulari, si é visto rifiutare la pubblicazione dei suoi lavori perché smentivano il credo dei fabbricanti. Per due volte la società WTR gli ha ritornato le copie affinché gli portasse dei ritocchi: “Mi chiedevano di interpretare diversamente i miei risultati per renderli più favorevoli al telefono cellulare”, scatta il ricercatore.
La stessa disavventura é accaduta alla biologa Ross Adey che effettuava degli studi per conto di “MOTOROLA”, uno dei giganti mondiali della telefonia mobile. Poiché il fabbricante rifiutava di ammettere le sue conclusioni, cioè l’effetto nocivo delle onde elettromagnetiche sugli animali di laboratorio, ha preferito far cessare la sua collaborazione scientifica: ” Tutto succede come nel passato con i fabbricanti di sigarette i quali rifiutavano di rivelare tutti gli studi che mostravano i pericoli del tabacco”, protesta Henry Lai. “Non c’è peggior cieco di colui che non vuol vedere”.
Se c’è un legame fra portatile e cancro questo si deve trovare nelle statistiche. Il numero dei decessi per tumore maligno al cervello nel corso degli ultimi 10 anni (in Francia) e per i due sessi, ci é stato comunicato dal servizio informazioni dell’Istituto Nazionale della Sanità e della Ricerca Medica”: nel 1987 se ne enumeravano 2119 contro i 2774 del 1996, sia un aumento del 31%.
UNA IPOTESI SERIAMENTE PRESA IN CONSIDERAZIONE
Il tasso di incidenza (numero dei nuovi casi depistati ogni anno) di cancri al cervello, non é conosciuto. In compenso, la direzione generale della Sanità (che dipende dal Ministero del Lavoro e della Solidarietà), dispone del tasso di incidenza dell’insieme dei cancri del sistema nervoso centrale. Nel 90% si tratta di cancri all’encefalo, nel 6% di cancri alle meningi cerebrali, e il restante 4% riguarda un’altra zona non ben precisata del sistema nervoso.
Detto in altri termini, i cancri del tessuto cerebrale costituiscono la quasi totalità dei cancri del sistema nervoso centrale. Ora, nel 1975 questi ultimi erano 2263 e nel 1995 se ne contavano 4651, dunque superiore al doppio.
Secondo il Dott. Laurence Cherié Chabille della divisione “Osservazione della Sanità-Urgenza, della Direzione Generale della Sanità, “L’aumento del numero dei tumori cancerogeni si spiega soprattutto per il fatto che se ne scoprono le tracce in modo più efficace. Ciò non esclude che dei fenomeni ambientali siano in causa.
L’ipotesi di una responsabilità delle onde elettroniche dei portatili è seriamente presa in considerazione.
Solo delle investigazioni più approfondite permetteranno di determinare il loro ruolo esatto.”
VENTIQUATTRO MALATI INGLESI VOGLIONO CITARE IN GIUDIZIO ALCUNI FABBRICANTI DI PORTATILI
In attesa che luce sia fatta, alcuni malati che si ritengono vittime del cellulare sono determinati ad andare in Tribunale per ottenere riparazione. Questo é il caso di Ralph Mills, un abitante di Harborw (Esses-Inghilterra) al quale i medici hanno scoperto un tumore grosso come una palla da ping-pong sopra l’orecchio destro, sul lato dove appoggiava il cellulare.
In Gran Bretagna il celebre ufficio dell’Avv. Leigh Day & Co, conta già 24 clienti ben decisi a far causa ad alcuni fabbricanti di portatili. In Gran Bretagna sempre Richard Branson, il padrone della società VIRGIN, consiglia ormai ai suoi dipendenti, in seguito al decesso per cancro al cervello del suo miglior amico, di munire i loro cellulari di ricevitore e di un microfono per tener lontano il più possibile il cellulare dalla scatola cranica.
Un consiglio che tutti i patiti di cellulare dovrebbero seguire. Possono anche ridurre la durata delle comunicazioni !
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
I PERICOLI DEI RIPETITORI…
I ripetitori che assicurano i contatti radio fra i cellulari e la rete telefonica, sono pericolosi per la salute ?
In Francia sono 18.000. I campi elettromagnetici che questi producono oscillano fra i 900 e 1100 MGz, secondo i costruttori.
A queste frequenze, paragonabili a quelle dei forni a micro-onde, le onde penetrano nel cuore dei tessuti del corpo umano. La potenza dei ripetitori varia da 1O a 50 W. Più la potenza è elevata e più è vicina al ripetitore e più il calore immesso nei tessuti è elevato. Quando ci si allontana l’energia decresce con la distanza.
In poche parole, se si ricevono 10 W a 2 metri di distanza, si riceveranno 0,5 w a 4 metri. I pompieri, quelli che lavorano sui tetti, che riparano i cornicioni, che lavano i vetri, ecc. devono dunque evitare di avvicinarsi ai ripetitori.
Quanto agli abitanti situati in prossimità dei ripetitori, questi devono allontanare il più possibile il loro letto dalla fonte di emissione perché queste onde elettromagnetiche attraversano il vetro e in parte anche il cemento.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Ricerca sulle emissioni di microonde
Molti utenti si interrogano sulla nocività dei telefoni cellulari.
Fonte: rivista francese “Science et Vie” – N°979 articolo di Pierre Rossion
http://web.tiscali.it/bellalbapress/cellulari.htm
Poiché le chiamate sono effettuate tramite collegamento radio, l’antenna del telefono cellulare, posta molto vicino alla testa, emette microonde, parte delle quali viene assorbita dal cranio.
Quante radiazioni di microonde si perdono nel nostro cervello? E soprattutto, quali sono gli effetti?
L’influenza delle radiazioni elettromagnetiche dei telefoni cellulari sul cervello viene studiata da diversi gruppi di ricerca in tutto il mondo. A Zurigo, due ricercatori del sonno si stanno interessando in modo molto specifico a questo fenomeno:
Peter Achermann, dell’Università di Zurigo, e Neils Kuster, del laboratorio T’IS (Foundation for Research on Information Technologies in Society).
Uno degli esperimenti condotti dal laboratorio dell’Università di Zurigo riproduce le radiazioni di microonde sul cervello di un volontario, simili a quelle di un telefono cellulare. La persona poi dorme per tre ore e il suo sonno viene analizzato. I risultati sono sorprendenti. Questo test dimostra che le onde del telefono cellulare influenzano l’attività elettrica del cervello durante il sonno successivo, come spiega Peter Achermann: “Questa attività elettrica potrebbe essere paragonata a quella misurata in una persona che prende dei sonniferi.
Ma è abbastanza difficile fare paragoni. È la prima volta che vediamo questo fenomeno.
Attualmente, non si sa se le radiazioni elettromagnetiche dei telefoni cellulari siano dannose. Ma il professor Achermann è sorpreso di scoprire che ha un effetto nel profondo del cervello. “In una simulazione dell’attività elettrica nel cervello dopo l’esposizione alle radiazioni, abbiamo scoperto che l’alta intensità di questa attività non è limitata al lato esposto della testa. Le radiazioni del telefono cellulare sembrano disturbare le strutture interne del cervello.
Per il momento, i produttori mantengono la loro posizione che tutti i telefoni cellulari sono conformi alle norme e sono sicuri da usare.
Ma non tutti i telefoni cellulari emettono la stessa quantità di microonde alla testa. Alcuni sono progettati meglio di altri.
Neils Kuster, il cui laboratorio di Zurigo è riconosciuto in tutto il mondo da governi e industrie, testa le radiazioni dei telefoni cellulari. È grazie al suo lavoro, tra l’altro, che i consumatori hanno scoperto l’esistenza di grandi differenze di radiazioni da un dispositivo all’altro. I produttori fanno misurare i loro dispositivi in questo laboratorio.
È qui che i nostri nove modelli sono stati testati.
Per misurare le radiazioni di un telefono cellulare, viene prima messo contro un manichino in cui un liquido giallo imita la densità del tessuto cerebrale. Una sonda misura la quantità di microonde che penetrano nella testa. Questo ci dice quanti milliwatt sono assorbiti per grammo di tessuto corporeo.
La quantità massima consentita dalla maggior parte dei governi è di 2 mW/g. Tutti i dispositivi soddisfano questo limite, ma alcuni ci si avvicinano.
Sarebbe perfettamente possibile progettare dispositivi che emettono 10 volte meno del limite di 2 mW/g, cioè 0,2 mW/g, ed essere ancora altrettanto efficaci”, dice Neils Kuster.
E Miriana Moser, specialista in radiazioni elettromagnetiche presso l’Ufficio federale della sanità pubblica, ritiene che dobbiamo rimanere cauti, anche quando i telefoni soddisfano gli standard.
“Ci sono prove che anche al di sotto di questo standard, ci sono effetti biologici che potrebbero essere dannosi per la salute. È quindi ragionevole ridurre il più possibile le radiazioni dei telefoni cellulari.
L’UFSP raccomanda quindi di scegliere il modello che vi espone meno. Per il momento, l’UFSP non è riuscito a obbligare i produttori a includere queste informazioni sui telefoni che vendono e, dato che l’ufficio federale non effettua alcun test, si potrebbe dedurre che si affida alle emissioni come ABE per permettere al pubblico di applicare le sue raccomandazioni…
Risultati dei test a microonde
Lo standard attuale, che è progettato per evitare che il tessuto cerebrale sia surriscaldato dalle microonde, è di due milliwatt per grammo di tessuto corporeo.
Questo è il limite di dose ammissibile.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Vivavoce, emissioni ridotte – 27/01/05 – Telefonia & C. – Londra
Un eminente professore britannico rivolge un appello ai produttori: inserite nei kit vivavoce i morsetti di ferrite e ridurrete quasi a zero ogni emissione.
Dopo mesi bollenti per il dibattito sulla sicurezza della telefonia mobile nel Regno Unito, un celebre luminare si è rivolto ai produttori di cellulari chiedendo loro di venire incontro ai dubbi degli utenti e risolverli.
Il professor Lawrie Challis, chairman del Mobile Telecommunications and Health Research Programme, ha chiesto che i morsetti di ferrite siano utilizzati come standard nei kit vivavoce perché sono in grado di fermare quasi completamente il passaggio delle emissioni lungo il filo dell’auricolare.
In sé le proprietà di questo genere di materiali non rappresentano una novità. “Ma – ha spiegato Challis alla BBC – sebbene non ci siano ancora prove che i cellulari siano dannosi alla salute, bisogna anche dire che la gente ancora non li ha utilizzati abbastanza a lungo per esserne sicuri”. Un’affermazione forte, quest’ultima, se si considera che Challis fa parte di quella commissione Stewart che di recente ha sconsigliato l’uso dei cellulari ai bambini, e agli adulti ha consigliato un uso il più moderato possibile.
“Utilizzare un morsetto di ferrite – ha continuato Challis – riduce a zero le emissioni alla testa. Eppure i produttori ancora non li hanno inseriti nei kit vivavoce. E non capisco perché, vorrei che lo facessero. Potrebbero rivendersela come una strategia di marketing, ad uno verrebbe da pensare che dovrebbero essere interessati a promuovere una cosa del genere”.
E invece no. Come ha spiegato Michael Milligan, dirigente del Mobile Manufacturers Forum, “siamo d’accordo che possono avere un impatto. Ma qui va detto che i cellulari sono stati sottoposti a collaudo secondo i parametri di sicurezza e sono considerati sicuri”. Il problema per l’industria, evidentemente, non è tanto impedire la diffusione di sistemi che riducano le emissioni quanto affermare che questi possano essere necessari anche soltanto come approccio prudenziale: questo potrebbe infatti indurre parte del pubblico a ritenere che i costruttori non considerino i propri prodotti già del tutto sicuri. Tra esami alle stazioni base della telefonia mobile e allarmi sugli effetti sul DNA la fiducia dei consumatori relativamente alla sicurezza dei cellulari è oggi infatti piuttosto ridotta.
A tutt’oggi questo tipo di antenna non è ancora stato immesso sul mercato, come mai ??
Tratto da: punto-informatico.it
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Studio Hardell Calberg Mild su nocività Cellulari – Cordless
Abstract dello sul rischio epidemiologico di tumore cerebrale connesso a uso di cellulari e cordless in Svezia, che ha recentemente generato numerose discussioni (per lo più prive di senso) sulla stampa e su Internet.
L’abstract è pubblicato su International Archives of Occupational and Environmental Health come lo studio intero, che è però disponibile online solo a pagamento.
Sito web dell’editore: http://www.springer.com
Si tratta di uno studio epidemiologico serio, condotto da ricercatori qualificati, con numerose pubblicazioni scientifiche all’attivo, anche su riviste prestigiose.
Lo studio si basa su procedure statistiche ben collaudate in epidemiologia:
1) odds ratio (OR) il rapporto tra la frequenza con la quale un evento si verifica in un gruppo di pazienti e la frequenza con la quale lo stesso evento si verifica in un gruppo di pazienti di controllo.
vedi: http://www.saperidoc.it/ques_174.html
2) intervallo di confidenza (CI) che fornisce informazioni riguardo alla precisione dei valori ottenuti attraverso lo studio di un campione. L’intervallo di confidenza 95% per le OR dello studio ci dice che si può appunto confidare – con un margine di certezza ragionevole – che quell’intervallo contenga il valore vero della popolazione.
vedi: http://www2.unipr.it/~bottarel/epi/freq/ip_ic.htm
In conseguenza le conclusioni dello studio sull’aumento del rischio epidemiologico di tumore cerebrale nel segmento di popolazione svedese “forte utilizzatore di telefonino” (secondo i parametri definiti dallo studio stesso) mi pare effettivamente rimettano in discussione le certezze sull’innocuità dei telefonini che si ritenevano raggiunte con le precedenti ricerche.
Il fatto che lo studio non sia consistente con queste ricerche potrebbe essere spiegato in molti modi, e per fare un’ipotesi un minimo seria bisognerebbe guardarsi queste ricerche, ma comunque non invalida le conclusioni degli autori, che portano alla necessità di *ulteriori* ricerche epidemiologiche in materia.
Nemmeno le invalida l’osservazione della FDA USA che indica una debolezza dello studio nel suo essersi servito di questionari ed interviste telefoniche (problema di fondi e personale, io credo) ma registra anch’essa a questo punto la necessità di ulteriori ricerche
– Fonte:
http://today.reuters.com/news/newsArticle.aspx?type=healthNews&storyID=2006-04-07T135021Z_01_N061368_RTRUKOC_0_US-FDA-CELLPHONES.xml
Si raccomanda prudentemente di utilizzare l’auricolare in caso di telefonate lunghe e frequenti con cellulare.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
L’uso eccessivo di terminali mobili sembra aumentare i rischi di tumore al cervello, a riaccendere il dibattito scientifico è l’Istituto Nazionale del Lavoro di Stoccolma.
La comunità scientifica svedese ha già prodotto ben tre studi piuttosto inquietanti su questo argomento decisamente scottante. Tutti gli studi svedesi, finora, sono stati “smentiti” dai ricercatori americani e britannici.
Ad esempio la Dr. Lydia Zablotska, epidemiologa presso la prestigiosa Columbia University, è convinta che “le ricerche sui danni dei cellulari vanno di moda”.
La Zablotska sostiene che “in questo preciso periodo storico, tutti quanti puntano il dito sui telefonini”, incalza, “e le ricerche in questo ambito vengono fortemente influenzate da questo tipo di pregiudizi”.
I risultati dell’ultima ricerca è stata condotta su due gruppi di 2200 soggetti: un gruppo era costituito da pazienti affetti da neoplasie cerebrali, l’altro da individui completamente sani. Gli scienziati sembrerebbe avere trovato un nesso tra tumori e l’uso intensivo di telefonini cellulari: il 10% dei soggetti con tumori maligni utilizza cellulare in maniera costante da almeno 10 anni. “Circa un decimo degli individui malati”, sottolinea Kjell Mild, autore dello studio, “condividono una particolarità: utilizzano il cellulare con molta intensità”.
Per molta intensità ed uso eccessivo lo studio indica una media di un’ora di chiamate al giorno. Questa esposizione aumenterebbe il rischio di tumori cerebrali del 240% nei soggetti sani e favorirebbe lo sviluppo di neoplasie nell’emisfero del cervello corrispondente all’orecchio solitamente utilizzato durante la chiamate telefoniche. Precedenti studi hanno dimostrato come l’utilizzo del telefono cellulare causi delle zone calde nel cervello, ad essere imputata è infatti la distanza del cellulare al cervello: infatti la potenza delle onde elettromagnetiche diminuisce con il quadrato della distanza.
“La migliore soluzione a questi rischi”, dice Mild in un’intervista rilasciata a Reuters, “è l’uso di auricolari”.
I bambini, inoltre, sarebbero i “soggetti più vulnerabili” ai rischi cancerogeni legati alla telefonia mobile.
Tratto da: molecularlab.it – Ottobre 2006
Altri studi in Inglese:
Abstract:
Pooled analysis of two case-control studies on use of cellular and cordless telephones and the risk for malignant brain tumours diagnosed in 1997-2003
Lennart Hardell1, 2, Michael Carlberg 1 and Kjell Hansson Mild 2, 3 (1) Department of Oncology, University Hospital, 701 85 Örebro, Sweden
(2) Department of Natural Sciences, Örebro University, 701 82 Örebro, Sweden
(3) National Institute for Working Life, 907 13 Umeå, Sweden
Received: 30 August 2005 Accepted: 5 January 2006 Published online: 16 March 2006
Fonte: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16541280
Estratto
Obiettivi: Studiare l’uso di telefoni cellulari e cordless e il rischio di tumori cerebrali maligni.
Metodi: Due studi caso-controllo sui tumori cerebrali maligni diagnosticati nel periodo 1997-2003 hanno incluso le risposte di 905 (90%) casi e 2.162 (89%) controlli di età compresa tra 20-80 anni. Presentiamo un’analisi raggruppata dei risultati dei due studi.
Risultati: L’uso cumulativo della vita per >2.000 h ha prodotto per i telefoni cellulari analogici un odds ratio (OR)=5.9, 95% intervallo di confidenza (CI)=2.5-14, i telefoni cellulari digitali OR=3.7, 95% CI=1.7-7.7, e per i telefoni cordless OR=2.3, 95% CI=1.5-3.6.
L’esposizione omolaterale ha aumentato il rischio di tumori cerebrali maligni; analogico OR=2,1, 95% CI=1,5-2,9, digitale OR=1,8, 95% CI=1,4-2,4, e cordless OR=1,7, 95% CI=1,3-2,2.
Per l’astrocitoma di alto grado, utilizzando un periodo di latenza >10 anni, i telefoni analogici hanno prodotto OR=2,7, 95% CI=1,8-4,2, i telefoni digitali OR=3,8, 95% CI=1,8-8,1, e i telefoni cordless OR=2,2, 95% CI=1,3-3,9.
Nell’analisi multivariata tutti i tipi di telefono hanno aumentato il rischio. Per quanto riguarda i telefoni digitali OR=3,7, 95% CI=1,5-9,1 e i telefoni cordless OR=2,1, 95% CI=0,97-4,6 sono stati calcolati per i tumori cerebrali maligni per i soggetti con primo uso <20 anni di età, più alti che nelle persone più anziane.
Conclusioni: L’aumento del rischio è stato ottenuto per entrambi i telefoni cellulari e cordless, più alto nel gruppo con periodo di latenza >10 anni.
Keywords: Astrocytoma – Glioblastoma – Mobile phones – DECT – Microwaves
Fonte: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16541280 +
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16541280?dopt=Abstract
Tratto da: molecularlab.it
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Usare troppo il cellulare aumenta del 50 per cento il rischio di tumori alle ghiandole salivari
– Tel Aviv, Israele Feb. 2008
E’ quanto emerge da uno studio israeliano, pubblicato sull’American Journal of Epidemiology.
I ricercatori hanno preso in esame 500 pazienti affetti da tumori benigni e maligni delle ghiandole salivari, a cui è stato fatto compilare un questionario riguardante l’uso del cellulare. Le risposte sono poi state messe a confronto con quelle di 1300 individui sani.
Dalla ricerca è emerso che le persone che hanno dichiarato di utilizzare molto il telefonino hanno un rischio doppio di sviluppare il tumore, rispetto alle persone che lo usano meno o non lo usano affatto.
I tumori si sviluppano proprio dal lato dove si usa maggiormente il cellulare. “Questo risultato non dice che il telefonino non va usato – spiega Siegal Sadetki, autrice dello studio – ma che vanno usate delle precauzioni, soprattutto da parte di chi lo usa molto e dei bambini”.
Tratto da: www.scienze.tv – http://www.scienze.tv/node/2881
Commento (NdR): quello che non si vuol MAI dire pero’ e’ che i CEM in questo caso agiscono più profondamente e negativamente sui soggetti VACCINATI, perché essi sono immunodepressi dai vaccini che hanno subito, vedi Danni dei vaccini, e per i metalli pesanti (mercurio ed alluminio) oltre ai prodotti cancerogeni, che gli hanno inoculato con le vaccinazioni !