Pleioformismo – Poliformismo – Ciclogenia ovvero cambio di forma e funzione
Pleiomorfismo – monomorfismo, dalla BBC News scoperta una “nuova forma di vita”, NO ?
Poliformismo = Capacita di mutare forma a seconda delle necessità, particolarità, ad esempio di tutti i batteri. Essi cambiando forma, cambiano anche funzione.
I batteri sono i più antichi organismi conosciuti: risalgono a circa 3,5 miliardi di anni fa.
Grazie alla semplicità di organizzazione e alla mancanza di competizione con gli eucarioti, hanno avuto enorme diffusione, adattandosi in tutti gli ambienti naturali (terreno, acque), oltre che in ambienti “particolari” costituiti da animali e piante (sia all’esterno, sia all’interno di essi). I batteri sono estremamente specializzati, perché una volta adattati al loro particolare ambiente (Terreno) non possono vivere in altre condizioni a meno che mutino forma e si adattino.
Alcuni batteri possono vivere solo in presenza di ossigeno e sono detti aerobi obbligati; altri detti anaerobi obbligati, non possono vivere in presenza di ossigeno; altri ancora, infine, possono vivere sia in presenza, sia in assenza di ossigeno e sono detti anaerobi facoltativi.
Se i batteri, assieme alle forme fungine anch’esse trasformiste de agglutinanti ogni cosa digerendola e quindi trasformando la materia della quale anche si nutrono, cosi come tutti i batteri, non avessero avuto queste caratteristiche di capacità intrinseche quali quelle di trasformarsi di forma e funzioni (Pleoformismo / pleioformismo), la vita sulla Terra NON sarebbe MAI esistita….e non avrebbero potuto colonizzare ogni cosa vivente, come hanno fatto. Anche perche l’Universo e quindi la Natura lavora con il minimo dispendio di energia vicina allo zero, punto di non vita, perché nel programma di Vita insito in ogni cosa vivente dall’atomo agli organismi complessi come l’uomo, le interrelazioni, attrazione/repulsione, azione/reazione dei loro rispettivi campi magnetici, hanno permesso ed attuato l’utilizzo della minima energia per il loro rispettivo lavoro di trasformazione, ricostruzione, ampliamento e specializzazione della materia.
Un esempio: i mitocondri presenti a centinaia in una sola cellula, sono antichi batteri che si sono insediati alle origini delle prime cellule, creando anche l’impianto di produzione dell’energia elettronica e chimica per il buon funzionamento della cellula stessa (ATP) e molte altre funzioni indispensabili alla salute delle cellule ed alle loro specializzazioni.
Quindi ripetiamo:
Con il termine di “Pleomorfismo” si intende la capacità dei microorganismi (funghi compresi) di modificare la propria morfologia. Ciò NON vale per i cosiddetti “virus”, che non sono microrganismi, ma solamente sostanze proteiche di lipidi (grassi)- vedi: cosa sono i Virus
La dottrina del pleomorfismo microbico afferma che, in condizioni ben precise, una particolare specie microbica può manifestarsi in differenti forme e stadi di sviluppo, dal più piccolo grado di dimensione ultramicroscopica sino agli stadi grandi, polinucleati, altamente sviluppati dei batteri e dei funghi13.
I batteri pleomorfi privi di parete cellulare, noti come L-forms, possano insorgere in vivo quando i batteri sono esposti ad agenti che interferiscono con i componenti strutturali e i processi metabolici necessari alla sopravvivenza del microbo, cambiando forma essi cambiano anche le loro funzioni.
Ci sono naturalmente batteri pleomorfi nel sangue di esseri umani sani ?
La microscopia in campo oscuro del sangue di individui sani ha rivelato l’esistenza di microrganismi pleomorfi. Questi batteri mostravano una crescita limitata e una limitata suscettibilità agli antibiotici e potevano essere rilevati tramite ibridazione fluorescente in situ e citometria a flusso. Sono stati ulteriormente caratterizzati dall’analisi dei loro geni 16S rRNA e gyrB.
Tratto da: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC154583/
Un articolo pubblicato il 19 Maggio 2006, sulla BBC News, racconta della scoperta di una “nuova forma di vita” i “Nanobatteri”. Analizzando dei tessuti con un “high power electron microscope”, i ricercatori nostri si sono imbattuti in questi minuscoli corpuscoli, molto più piccoli di un qualsiasi virus (30-100 nanometri).
Questa grande scoperta riaccende l’ancestrale diatriba tra i “monomorfisti” e i “pleomorfisti”.
Precisazione ed aggiornamento: Ascesa e caduta dei nanobatteri – Le Scienze, Marzo 2010, n. 499
Qualche anno fa i “nanobatteri” furono salutati come i più piccoli organismi viventi. Oggi sappiamo che sono qualcosa di diverso, ma quasi altrettanto insolito. Di John D. Young e Jan Martel
La scoperta di quelli che furono ritenuti batteri di dimensioni nanometriche provocò a suo tempo entusiasmo e stupore, perché apparivano troppo piccoli per essere vivi.
L’attribuzione di proprietà e caratteristiche sempre nuove a quei minuscoli agenti microscopici è andata assai più in fretta della convalida scientifica dei risultati, finché vari scienziati, tra cui gli autori di questo articolo, hanno dimostrato che in realtà si trattava di forme di cristallizzazione aberrante di minerali e molecole organiche.
Le interazioni tra minerali e proteine che danno origine alle nanoparticelle rivelano però i dettagli di alcuni processi che possono effettivamente proteggere o “minacciare”, la salute degli esseri umani.
TERRENO e MALATTIA
I Germi (batteri e virus) non sono le cause di malattia ma la loro conseguenza, perché è il terreno intossicato ed infiammato, cioè malato, che ammala il corpo, quando è in alterazione di pH, rH e resistività, che se in quelle condizioni, ammala le cellule che entrano in uno stato di stress ossidativo, malfunzionando e creando aggravamento dello stato di salute di tessuti e quindi di organi del corpo.
I batteri autoctoni (il microbioma = flora batterica) cercano di riparare i tessuti danneggiati od alterati, però quando sono in situazione di disbiosi, disequilibrio fra di essi, proliferano MUTANDO forma per il terreno alterato, e quindi funzione, generando tossine che aggravano lo stato generale del soggetto e sono quelli che poi voi medici impreparati ed incompetenti ritrovate nel sangue o nei fluidi del corpo. Quindi agire su di essi con antibiotici e /o Vaccini significa non capire nulla di biologia….
I virus che si trovano con gli esami di laboratorio nei fluidi umani, sono la conseguenza delle apoptosi cellulari per il disfacimento dei mitocondri che contengono DNA/Rna, e/o di quello nucleico. Quindi anche in questo caso i virus non ammalano, essendo sostanze inerti, ma dimostrano che sono la conseguenza dell’ammalamento…
Quindi anche un questo caso, antivirali e vaccini NON SERVONO MAI.
Basta con le bugie…
Pasteur stesso, sul letto di morte disse: “il Terreno è tutto, il microbo è niente” …
Quindi occorre lavorare sul Terreno per riordinare le sue alterazioni e tutto andrà a posto e la Perfetta Salute comparirà, mentre agendo con farmaci e/o Vaccini, sui cosiddetti “germi”, non elimineremo mai la causa vera, ma solo dei sintomi, e l’ammalamento riapparirà nel tempo
Cari “medici”…. Studiate biologia, per favore o cambiate mestiere, siete pericolosi per la salute umana… A parte i meccanici del corpo…i chirurghi ed i traumatologi
Ricordatevi: “I batteri accompagnano la malattia, non la creano”.
(By Max von Pettenkofer medico e chimico bavarese, amico di Koch)
vedi: RIFE ed il suo potente microscopio con il suo emettitore di frequenze (dimostrazione del Poliformismo/Pleoformismo dei microbi, virus, microzimi, ecc.) + Microscopio in campo Oscuro + Somatidi + Teoria dei Germi è Falsa + Batteri autoctoni + FLORA + Distribuzione della flora nell’intestino + BATTERI + MICROBI + Fermenti e feci + Sistema Ontogenetico dei Microbi + COPROTERAPIA (assunzione di feci selezionate) + Nozione di terreno
Riflessione: Chissà se anche a questo team di ricercatori succederà quello che è successo al Dr. Royal Rife, perseguitato dell’AMA (American Medical Association) per aver inventato un “supermicroscopio” e per aver condotto dei lavori sulle scoperte di Antonie Béchamp.
Rife aveva anche inventato una macchinario elettromedicale, forse la componente maggiore della persecuzione da parte dell’AMA.
Antonie Béchamp era contemporaneo di Louis Pasteur (padre della teoria dei germi) e sosteneva che la causa delle malattie e’ dovuta allo stato di salute del terreno biologico (i liquidi ed i tessuti del corpo).
Se si è debilitati per un qualsiasi motivo, germi, batteri, virus, normali simbionti dell’uomo e dell’ambiente che ci circonda, trovano uno sviluppo “anomalo” portando ad una stato di “assenza di salute”, causato molto spesso dai loro sottoprodotti.
Ippocrate diceva “lascia che il cibo sia la tua medicina e la medicina il tuo cibo”.
Questo è il primo step per il raggiungimento della salute ottimale, ecco la mia personale preoccupazione per veleni vari, OGM, farmaci ecc. Bisognerebbe rivedere i nostri concetti di salute connessa alla nutrizione
vedi: Dove sono finiti gli studi di Hoffer e Pauling ?:
http://www.newmediaexplorer.org/ivaningrilli/2004/03/24/dove_sono_finiti_gli_studi_di_hoffer_e_pauling.htm
Ricordate: … il terreno è tutto, altro che farmaci chimici o Vaccini.….
Louis Pasteur sosteneva, al contrario di Béchamp, che il grande nemico da combattere sono i batteri, teoria sulla quale si fonda la nostra medicina moderna, oggi rivelatasi COMPLETAMENTE fallimentare.
E’ per questo che oggi la medicina cerca di trattare i sintomi delle malattie, non la causa. E’ per questo che tutto è mirato al solo trattamento del sintomo, chirurgia e trapianti compresi.
Da questa fallimentare teoria nascono i vaccini e molte altre tristi e inutili vicende.
E’ stato il vice presidente della GlaxoSmithKline ha dichiarare che “il 90% farmaci funziona tra il 30 e 50% dei casi”.
Allarmi e problemi relativi alle vaccinazioni ce ne sono ogni giorno, la stampa ne è piena, anche se si tende sempre a minimizzare, altrimenti poi la gente ci pensa due volte e i fatturati delle multinazionali cadono a picco.
E’ sempre per questo che il sistema medico sanitario è il primo motivo di morte in USA, come nelle altre nazioni occidentali.
Vi consigliamo di leggere: The Dream and Lie of Louis Pasteur
https://bookszone.net/books/the-dream-and-lie-of-louis-pasteur.html
Quei ricercatori, non hanno trovato altro che quello che Gaston Naessens, Royal Rife, Antonie Béchamp (The Third Element of Blood), Gunter Enederlein e molti altri avevano scoperto e osservato decine di anni or sono: i Microzimi, endobionti o come li si voglia chiamare, vedi le ricerche di Bechamp.
Il pleomorfismo sostiene che questi “nanocorpuscoli” (origine della vita ?) possano trasformarsi, a seconda della condizione del Terreno, in batteri, muffe, funghi, virus, prioni, ecc.
In definitiva, la notizia è tanto interessante quanto divertente… mi chiedo come man non li abbiano mai visti prima. Come è possibile oggi con test, analisi e supertecnologie di tutti i tipi ?
Perché i “supermicroscopi” del Dr. Royal Rife furono perseguitati insieme al suo inventore, dall’AMA ?
L’affermazione dell’articolo che mi ha lasciato più perplesso è quella che sostiene che questi nanobatteri, possono essere la causa di molte malattie dell’essere umano..
Io credo fortemente che non sono i nanobatteri, o comunque li si voglia chiamare, i nostri nemici, esistono da sempre e sono ovunque, batteri e virus NON sono loro la causa delle malattie, ma bensì le condizioni fisiologiche del Terreno Psico – fisiologico a determinare stati di “assenza di salute” !
il poliformismo dei micobatteri è ormai provato, ma essi possono sopravvivere SOLO in un ambiente adatto, normale per le loro funzioni naturali oppure cambiando forma, in terreno alterato rispetto alla Perfetta Salute.
La “prevaricazione” del virus o germe sul nostro stato di salute non è la reale causa della malattia, ma bensì il sintomo che il nostro “Terreno” è debilitato e quindi essi sono la conseguenza dell’ammalamento.
Quanti altri morti, brevetti e farmaci, sperimentazioni ridicole e torture di animali dovremo sopportare prima di arrivare a questa logica e semplice conclusione ?
Tratto da:
http://www.newmediaexplorer.org/ivaningrilli/2004/05/20/pleomorfismo_vs_monomorfismo_dalla_bbc_news_scoperta_una_nuova_forma_di_vita.htm
Un esempio di Pleioformismo/trasformismo/Poliformismo dei Batteri
E. faecium è responsabile (così dicono i medici allopati, ma così non è..) di importanti colonizzazioni delle mucose, specie del tratto urinario, generando setticemie, endocardio, diverticoli, meningi.
Può derivare dal batterio commensale (residente) che muta forma e quindi funzione, divenendo “co-patogeno” perché secerne, dopo la mutazione di forma, delle tossine, oppure essere trasmesso da uomo a uomo, o attraverso cibi o acqua contaminati e nei soggetti deboli immunitariamente ed in grave disbiosi, ammalare il suo terreno… cioè aggravare il suo stato di salute non come causa ma come cofattore.
Ecco il primo meccanismo del passaggio dei batteri (microbiota) dalla madre al neonato, con la nascita passando attraverso il canale uterino ed immunizzando il piccolo appena nato !
Polimorfismo di Geni
Presenza, nella popolazione di una specie, di più alleli di uno stesso gene: per convenzione, si considerano polimorfismi genetici solo le forme che si presentano con una frequenza maggiore dell’1%.
I polimorfismi genetici possono essere dovuti alla mutazione, all’inserzione o alla delezione di tratti più o meno lunghi della sequenza di DNA, fino all’estremo del cambiamento di un singolo nucleotide, che può modificare l’amminoacido prodotto di un singolo codone. Non tutte le sostituzioni nucleotidiche hanno, tuttavia, conseguenze fenotipiche apprezzabili. Le frequenze dei polimorfismi genetici all’interno di una popolazione sono controllate da diversi fattori, il più importante dei quali è la selezione naturale. Quando la frequenza di due o più polimorfismi rimane costante, si parla di polimorfismo bilanciato dovuto a selezione equilibrante (balancing selection). In questi casi, diversi polimorfismi vengono mantenuti a frequenze relativamente alte all’interno della popolazione, senza che nessuno di questi risulti assolutamente dominante. Il caso più noto e studiato è l’equilibrio raggiunto con polimorfismi che in eterozigosi sono selettivamente avvantaggiati rispetto all’omozigosi. In questa evenienza, il vantaggio degli eterozigoti rispetto agli omozigoti farà da freno alla diffusione del polimorfismo in questione. È ciò che si verifica, per es., con alcuni polimorfismi del gene che codifica per l’emoglobina in aree di endemia malarica: letali per gli individui omozigoti che portano due copie del gene mutato, ma vantaggiosi in eterozigosi (con un solo allele mutato). Un altro meccanismo di selezione che mantiene in equilibrio dinamico i polimorfismi si attiva quando l’aumento di frequenza di un polimorfismo diventa un fattore limitante per l’ulteriore diffusione di quello stesso polimorfismo. È ciò che accade, per es., in alcune infezioni che portano alla morte dell’ospite. Lo stesso agente infettivo si può presentare in forma più o meno virulenta: se prende il sopravvento la prima, si può andare incontro al collasso della popolazione di ospiti infettati. Diventa, quindi, temporaneamente avvantaggiata una forma meno virulenta dello stesso agente, che non uccida l’ospite. Il bilanciamento dei polimorfismi può, inoltre, essere dovuto a condizioni ambientali che variano ciclicamente (per es., le stagioni), favorendo polimorfismi diversi in momenti differenti.
Tratto da Enciclopedia Treccani
Commento NdR:
Nel “Manuale di Patologia Generale e Anatomia Patologica” viene ammesso che i polimorfismi sono molto comuni e in grado di slatentizzare la predisposizione cellulare, e ciò viene attuato con la vaccinazione
Quest’attivazione è causata da numerosi fattori esterni, come ad esempio agenti chimici e di quelli dei Vaccini.
I Poliformismi possono indurre anomalie della biosintesi intermedia: enzimi prodotti in quantità ridotte, dotati di scarsa bioattività o il blocco delle attività metaboliche.
Nonostante siano passati appena due anni, la campagna di sensibilizzazione circa il serio pericolo dei Poliformismi e dei problemi generati associati ai rischi vaccinali, ha portato le aziende produttrici di Vaccini ad ammettere, molto timidamente, che i polimorfismi sono fattore di rischio, con i Vaccini.
POLIFORMISMO, video
Ecco anche la prova che i micobatteri possono apparire in diverse sembianze, come bacilli, cocchi, vibrioni, spirilli, spirochete, spore…
Queste info continuano a sbalordire medici, infettivologi, virologi …
Per scaricare gli allegati dei miei dossier (By Giancarlo Luzzi) in un colpo solo … non perdeteveli !
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By: Dott. Guido Bellocchio
Con il termine di Pleomorfismo si intende la capacità dei microorganismi di modificare la propria morfologia. La dottrina del pleomorfismo microbico afferma che, in condizioni ben precise, una particolare specie microbica può manifestarsi in differenti forme e stadi di sviluppo, dal più piccolo grado di dimensione ultramicroscopica sino agli stadi grandi, polinucleati, altamente sviluppati dei batteri e dei funghi13.
I batteri pleomorfi privi di parete cellulare, noti come L-forms, possano insorgere in vivo quando i batteri sono esposti ad agenti che interferiscono con i componenti strutturali e i processi metabolici necessari alla sopravvivenza del microbo; le L-forms pertanto sono attori chiave nella persistenza e nell’espressione della patologia nel corpo umano 9,10,12.
La L-form è considerata essenzialmente come una strategia adattativa dei batteri per sopravvivere e riprodursi in circostanze sfavorevoli. Le forme L si verificano insieme alla resistenza a fattori che innescano variazioni del loro aspetto e rappresentano varie fasi del ciclo di vita dei batteri stressati. Lo sviluppo di varie unità morfologiche di diverse dimensioni e forme all’interno della popolazione di tipo L appare in accordo con le mutevoli condizioni ambientali3,11,12. Trials eseguiti con animali da esperimento hanno dimostrato che I batteri L-form possono persistere in vivo per un lungo periodo di tempo principalmente attaccati ai macrofagi oppure al loro interno12.
La scoperta di DNA microbico e la diretta visualizzazione con metodi ultramicroscopici ha di fatto evidenziato che il sangue umano contiene un autentico microbioma, peraltro dormiente. Il termine “dormienza” in genere si riferisce a batteri che non crescono e non si replicano, mentre la “persistenza”, in senso più comprensivo, include differenti stati fisiologici dei batteri, uno dei quali è la conversione in forme L. Come già dimostrato, le L-forms sono in grado di replicarsi in modo inusuale e persistono in vivo per lungo tempo11. Inoltre le forme L si trasmettono dalla madre al feto per via transplacentare12,13.
La traslocazione di batteri “dormienti” nel sangue potrebbe provenire da parti del corpo che normalmente ospitano un proprio microbiota, come nel caso della microflora intestinale. Anche se l’epitelio intestinale crea una barriera fisica tra gli ambienti esterni e interni, si potrebbero determinare condizioni in base alle quali avverrebbe la traslocazione microbica12,16.
Un altro interessante punto di discussione è la coesistenza armoniosa tra le L-forms e l’ospite che potrebbe essere di natura simbiotica. L’esistenza di batteri simbiotici negli insetti, a questo proposito, ha fornito informazioni interessanti sulla loro capacità di evitare le risposte immunitarie e di manipolare la fisiologia dell’ospite12.
Le nostre conoscenze circa il fenomeno delle L-forms ci danno ragione di credere che esse potrebbero costituire un microflora naturale nel sangue umano. Le loro proprietà biologiche sono dovute essenzialmente alla mancanza della parete cellulare che contribuisce alla complessità delle loro apparenze morfologiche e fisiologiche. Rappresentano una popolazione eterogenea di varie cellule ed elementi, quali i grandi corpi sferici ed elementari, i filamenti giganti, le vescicole, i granuli, le forme filtrabili e le strutture membranose, che interagiscono continuamente le une con
le altre e cambiano forma e dimensione. Poiché le L-forme batteriche mancano dei peptidoglicani, non innescano una risposta immune innata4,7,12.
Proprio perché diversi Autori riconoscono nelle L-forms un estremo tentativo di sopravvivenza, le argomentazioni riguardo al loro eventuale ruolo all’interno del microbiota umano o nei processi patologici sono piuttosto limitate, anche a causa delle difficoltà di isolamento, coltivazione ed identificazione9,12; peraltro si ritrovano numerose segnalazioni del ruolo giocato dai batteri pleomorfi nella patologia umana.
Naessens ritiene che numerose malattie (artrite reumatoide , sclerosi multipla, lupus, cancro e AIDS) sono associate allo sviluppo di corpuscoli ultramicroscopici in grado di riprodursi – c.d. “somatidi”nel sangue umano dei quali descrisse, dopo osservazioni microscopiche ed elettromicroscopiche, un ciclo di sviluppo in 16 fasi di cui le prime 3 associate a condizioni di salute, e le successive 13 patologiche ed associate a condizioni di debolezza immunitaria1. Diversi altri Autori hanno segnalato collegamenti tra la presenza di forme batteriche pleomorfe e svariate situazioni patologiche tra le quali si ricordano sia malattie di tipo infettivo sia di tipo cronico-degenerativo7-10,12,14,17, come l’artrite reumatoide7,17 o altre forme di artrite12. Alcuni Autori hanno dimostrato altresì la presenza di batteri pleomorfi (forme “cell wall deficient”, granuli, forme coccoidi, spore e forme simil-fungine in tessuti in cancerosi11. La sovraproduzione di membrane da parte delle L-forms (importante per la loro proliferazione) può interferire negativamente nei processi di interazione con le cellule dell’ospite, particolarmente in processi vitali essenziali della cellula quali I meccanismi di segnalazione, la proliferazione, e la differenziazione, i quali possono essere collegati all’induzione di progressione maligna5.
Bibliografia
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– Italiano M., Rossi A.: CWD e Artrite Reumatoide come patologia multifattoriale ad innesco microbico. Omeopatia Oggi N° 48 (Sett. 2012): 52-56.
– Italiano M.: Disturbi del comportamento e presenza, nell’uomo, di microrganismi patogeni simbionti patogeni ed apatogeni: alterazione dell’equilibrio di sistema, esempi di tipologie e gradi di manifestazione specie-specifica, prospettive di intervento clinico. Omeopatia Oggi N° 49 (Febb. 2013): 39-47.
– Italiano M.: Forme senza parete cellulare (CWD o L-Forms) e loro rilevanza clinica: è davvero una novità tutta da dimostrare o si tratta di un’amnesia tendente all’oblio? Omeopatia Oggi N° 50 (Sett. 2013): 48-53.
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– Matera V.: Breve Storia della Ciclogenia Batterica (endobiosi o parassitismo del sangue). Link: http://www.dottmatera.com/articoli.php?id=18 (12.04.2012).
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– Warren S. L., Marmor L., Liebes D. M; and Hollins R.: An active agent from Human Rheumatoid Arthritis which is transmissible in mice – Preliminary Report. Arch Intern Med Vol. 24, Nov 1969: 629-634.
Tratto da: naturalmentedentisti.it
vedi anche: L’invisibile mondo dei MICROBI + Distribuzione Flora nell’Intestino + Sistema Ontogenetico dei Microbi + Microbi, Germi, parassiti + Vari Terreni + Funghi + VIRUS + PRIONI + Somatidi + Trasmissione malattie + Parassiti e Veleni + Falsità della medicina ufficiale
IMPORTANTE: Diviene quindi INDISPENSABILE (per TUTTE le malattie), la loro assunzione periodica, senza dimenticare le altre tecniche naturali collaterali (alimentazione appropriata ed altri integratori tipo micro diete), riordinare enzimi e flora batterica con appositi preparati (capsule) multi batterici a base di ceppi di fermenti vivi, cioe’ micro organismi simbiotico residenti (autoctoni) non preparati su basi derivate dal latte-
Per l’elenco dei principali batteri utili per l’intestino, vedi: Batteri autoctoni
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TERAPIA ISOPATICA – dal COLLOIDE al PATOGENO.
In un’altra sezione dedicata alla Medicina Funzionale, si è già fatto riferimento agli studi di Bechamp (1816-1908) ed Enderlein (1872-1968) che, in controtendenza rispetto alle teorie di Pasteur (1822-1895) sul monomorfismo, elaborarono la tesi del pleomorfismo destinata a rivoluzionare i postulati della vecchia microbiologia.
Pasteur rimase fedele ai seguenti princìpi:
– Esiste sterilità batteriologica nel sangue e nei tessuti degli organismi sani
– Tutti i patogeni sono esogeni
– Funghi e batteri non nascono spontaneamente
– I microrganismi sono immutabili
– Ogni microbo può causare una sola e specifica malattia
Tale teoria non spiega tuttavia le seguenti osservazioni
– Alcuni soggetti si rivelano resistenti alle epidemie
– Microrganismi, in vivo e in vitro, mutano in funzione dei cambiamenti di terreno
– Agenti eziologici isolati nelle medesime sindromi cliniche possono mutare
– Si rilevano agenti microbici nei tessuti di soggetti privi di forme infettive, ma affetti da patologie croniche.
Bechamp ed Enderlein hanno invece rilevato che:
– I microrganismi esistono da sempre in ambiente endocellulare
– Il nostro organismo li ospita anche in condizioni di piena salute
– Tali microrganismi sono suscettibili di metamorfosi da stadi inferiori, ultramicroscopici ed apatogeni di colloide e protide, a stadi superiori e patogeni di funghi o batteri.
Ergo le malattie dipendono dal Terreno ed hanno origine endogena.
L’intuizione reca in nuce i presupposti per un radicale mutamento dei criteri terapeutici versus patogeni, poichè:
– Riconosce nel colloide la più piccola unità vivente, apatogena nel suo stadio primitivo
– Errate condizioni alimentari e di vita inducono il colloide a parassitare l’uomo, divenendo noxa patogena
– I colloidi possono revertire alla loro forma primigenia apatogena.
Da ciò si evince che il successo nel trattamento dell’infezione non può prescindere da queste linee-guida:
– Non sopprimere le forme patogene, bensì…
– Riconsegnare all’organismo i bioregolatori che degradano le forme parassitarie.
Relativamente ai simbionti è acclarato che l’uomo li acquisisce già per via placentare. Essi sono presenti in ogni cellula e nei liquidi organici…ovociti e sperma.
Particolarmente importanti risultano i cicli del Mucor racemosus e dell’Aspergillus niger.
Oggi la farmacopea omeopatica si è arricchita di nuovi preparati, sostanzialmente ascrivibili a tre distinte funzioni:
– Rimedi per riequilibrare la simbiosi di base
– Rimedi specifici antimicotici
– Rimedi specifici antiflogistici
– Derivati da acici carbonici: ac. lattico, ac. Citrico
– Rimedi immunobiologici ad azione immunostimolante
– Rimedi organoterapici ad azione immunomodulante.
Al gruppo del Mucor racemosus appartengono i seguenti preparati:
Candida albicans e parapsilosis – Propionibacterium acnes – Corynebacterium sp. – Penicillium Roqueforti
Mucor mucedo – Mucor racemosus fresen – Penicillim glabrum – Acidum L(+) lacticum.
Nel gruppo dell’Aspergillus niger rientrano i seguenti prodotti:
Bacillum cereum – Propionibacterium avidum – Aspergillus niger – Bacillus firmus – Penicillium chrysogenum
Aspergillus ruber – Bacillus subtilis – Mycobacterium phlei – Acidum citricum.
Disponiamo inoltre di Apteni, i cui principi attivi sono rappresentati da polisaccaridi derivati dalle pareti cellulari di microrganismi, dotati di immunostimolazione specifica e aspecifica. In quanto apteni riconferiscono alle tossine batteriche ed alle forme sprovviste di parete cellulare un carattere antigenico completo, ri-evocando una specifica risposta immunitaria. Oltre a quelli già citati nel ciclo dei due precedenti gruppi ricordiamo:
Brucella melitensis – Escherichia coli – Klebsiella pneumoniae – Mycobacterium bovis – Proteus vulgaris Pseudomonas aeruginosa – Salmonella enteritidis – Serratia marcescens – Trichtophyton verrucosum
Staphilococcus aureus e pyrogenes.
Sotto il profilo diagnostico, sempre maggiore importanza ha assunto la microscopia in campo oscuro, elaborata da Enderlein, in grado di visualizzare la presenza di organismi pleomorfi su campioni di sangue umano fresco.
Occorre infine non trascurare il ruolo svolto dall’acidosi come noxa concausale premorbosa.
E’ noto infatti che uno spostamento del pH su valori bassi (<6) predispone a fenomeni di flogosi ed autoaggressione tessutale, oltre alla demineralizzazione indotta da ingenti prelievi di sostanze alcalinizzanti a livello osteo-muscolare.
Peraltro la reiterata richiesta di minerali ad azione basica (Fe, Mn, Cu, Mg, Ca, K, Na) induce immunodepressione, demineralizzazione ed intox mesenchimale. Inoltre il deficit emuntoriale imputabile alla presenza di omotossine e minerali inorganici, predispone a litiasi e a sclerosi.
Da ciò l’importanza di favorire l’equilibrio acido-base sia attraverso un’adeguata alimentazione, sia mediante l’impiego di preparati ad hoc (bicarbonato di sodio e potassio, calcio carbonato, magnesio idrossido, sodio citrato, zinco gluconato) miranti a ristabilire nell’organismo la funzione tampone.
By Giancarlo Cavallino (medico) – Tratto da: smige.net
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Breve Storia della Ciclogenia Batterica (endobiosi o parassitismo del sangue) – 12/04/2012
Non vi è mai stata diatriba più energica ed appassionata in ambito scientifico di quella che oppose, verso la metà dell’ottocento, i due chimici e biologi francesi Antoine Bèchamp e Louis Pasteur.
Bèchamp (chimico, biologo e professore di farmacia – 1816/1908) affermava che tutte le cellule animali e vegetali contenessero granuli infinitesimali, che egli definì “microzymas”, in grado di sopravvivere alla morte dell’organismo.
Tali granuli sarebbero stati la causa della fermentazione e da loro potevano originare anche altri microorganismi, per mutazione di forma e quindi di funzione.
Questi “microzymas” presenti in tutti gli esseri viventi – uomo, animali e piante – sarebbero eterni ed indistruttibili e rappresenterebbero la forma di transizione fra materia vivente e non vivente. In presenza di un’azione specifica o patogena, i “microzymas” si trasformerebbero in batteri dalle proprietà putrefattive e fermentative.
Secondo questa teoria, dunque, l’origine delle malattie sarebbe interna al nostro organismo.
Si scoprì così il Pleomorfismo (ovvero la capacità dei microorganismi di modificare la propria morfologia) e si gettarono le basi scientifiche dalle quali sarebbero nate ulteriori ricerche, se non si fosse intromesso il “famoso”: Louis Pasteur (1822/1895).
Pasteur affermava (NdR: erroneamente) che tutti i microbi, indipendentemente da tipo e specie, fossero immutabili e che ciascun tipo fosse in grado di causare una sola malattia specifica; che batteri e funghi non potessero mai originare per generazione spontanea e che, in condizioni di buona salute, il sangue ed i tessuti fossero sterili. Le malattie, dunque, secondo Pasteur, erano causate da batteri che attaccavano l’organismo dall’esterno e derivavano da batteri preesistenti.
Un terzo scienziato s’inserì nel dibattito: Claude Bernard (fisiologo – 1813/1878) e puntualizzò: “Nossignori, il microbo non è nulla, il terreno è tutto.”
Pasteur era famoso per le sue spiccate capacità comunicative e persuasive tant’è che grazie ad esse, riuscì a convincere la comunità scientifica dell’epoca di aver presentato esperimenti e risultati di ricerca determinanti. A tutt’oggi, infatti, il nome di Pasteur è noto a livello mondiale, mentre quello di Béchamp viene ricordato da pochi, nonostante, all’epoca moltissimi autori seguissero la controversia fra i due scienziati accusando addirittura Pasteur di aver usato le ricerche di Béchamp nei propri lavori, senza citarne l’autore.
Malgrado si affermi che Pasteur avesse detto in punto di morte: “Bernard aveva ragione. Il microbo non è nulla, il terreno di coltura è tutto”, esprimendo così il suo accordo con Béchamp, era ormai troppo tardi.
Successivamente il prof. Gunther Enderlein (biologo tedesco – 1872/1968) approfondì e sviluppò le prime ricerche di Béchamp.
La scoperta di Enderlein avvenne nel 1916, in occasione dei suoi studi sul tifo. Egli osservò, analizzando il sangue secondo le tecniche della microscopia in campo oscuro, minuscoli esseri viventi che si legavano a batteri più organizzati.
Il prodotto di questa coniugazione era istantaneamente invisibile. Enderlein ipotizzò dei processi tessutali, i quali, invece di dar luogo a forme superiori (come nel caso dello sviluppo embrionale) avessero prodotto in forme inferiori invisibili al microscopio ottico. Egli definì questi elementi fortemente mobili, dotati di flagelli, “spermiti”.
Enderlein aveva inoltre già constatato, che nel sangue dei mammiferi era sempre presente un simbionte di origine vegetale. Quest’organismo si manifestava sotto forme diverse, le quali svolgevano, fra l’altro, funzioni vitali in caso di coagulazione del sangue (trombociti). La vita corrispondeva quindi ad una “gigantesca simbiosi primaria”, in quanto senza la possibilità della coagulazione del sangue non sarebbero potuti esistere i vertebrati.
Una vita sana, quindi, doveva essere un’eubiosi e le “malattie” causare una disbiosi.
La scoperta degli “spermiti” non potava naturalmente offrire la soluzione di tutti i problemi, ma dopo essere penetrato sino alle basi delle forme viventi, Enderlein riuscì a descrivere velocemente il ciclo dei microbi, nelle loro differenti forme, nonché uno specifico rapporto di relazione, per cui si completano e si sostituiscono a vicenda. In primo luogo citò il bacillo tubercolare, che si manifesta nell’organismo in una serie di differenti stadi di sviluppo, dai quali dipende l’una o l’altra malattia tubercolare.
Nei suoi stadi primitivi – protite e condrite – esso viene già trasmesso all’embrione per via diaplacentare.
“…In un rapporto biologico-funzionale inscindibile con il bacillo di Koch esiste un parassita del genere umano ancora più pericoloso che ha definito endobionte. Milioni di anni fa si è verificata l’infestazione dell’intera classe di mammiferi da parte di un fungo chiamato Mucor Racemosus Fresen.”
“…L’endobionte (NdR: organismo che vive all’interno di un substrato, viene chiamato ospite) è, quindi, costantemente presente nell’organismo animale e non può, e probabilmente non dovrebbe neanche, essere più rimosso; ma dalle condizioni del suo sviluppo dipende l’intero attacco focale e con ciò anche la rispettiva forma patologica. Questo parassita fungino manifesta nell’organismo tutti gli stadi del suo sviluppo e questi possono attaccare in misura maggiore tutti i tessuti ed organi.”
È proprio questo fatto che rende l’endobionte così pericoloso per l’uomo e questa circostanza ha a sua volta, come conseguenza, l’assolutamente inusuale varietà dell’attacco focale.
Secondo le constatazioni di A. Leschke: “l’uovo e lo sperma ne sono già colpiti, contrariamente al caso della tubercolosi, nel quale avviene un’infezione…”
“…L’endobionte si manifesta solitamente come carcinoma ed il bacillo di Koch come tubercolosi polmonare… Ma i due parassiti possono manifestarsi contemporaneamente nella maggior parte delle altre malattie, in particolare nel loro stadio di contriti.
Il trattamento deve quindi tenere conto, poiché non è possibile una delimitazione diagnostica dell’attacco in particolare nei suoi stadi primitivi. Ne risulta quindi dall’inizio la necessità di una terapia di associazione…”
La concentrazione degli ioni idrogeno (pH) nel sangue, viene modificata dall’attività dell’endobionte; a questo proposito è importante sottolineare il fatto che l’endobionte è un vero e proprio divoratore di proteine. È quindi comprensibile che da ciò derivino premesse sempre più favorevoli allo uno sviluppo infinito dell’endobionte.
Riassumendo, possiamo affermare che dalle ricerche del prof. Enderlein è emerso quanto segue:
1°) Non la cellula, ma il colloide è la più piccola unità vivente
I colloidi sono particelle di dimensioni inferiori a 0,2 μm, vale a dire che esse rimangono al di sotto del potere di risoluzione del microscopio ottico, ma decisamente al di sopra delle dimensioni molecolari di sostanze di basso peso molecolare. A titolo di riferimento: 100.000 di essi in fila misurano 1 mm;
2°) La prova della presenza di un nucleo o equivalente nucleico (MYCH) nei batteri
Questa teoria incontrò a suo tempo la seria opposizione. Come sempre accade, dell’opinione accademica, ma è stata confermata dopo 20 anni dall’avvento del microscopio a contrasto di fase e del microscopio elettronico (Harmsen);
3°) La prova della riproduzione sessuale dei batteri
Enderlein distingue fondamentalmente in tutti microbi una riproduzione sessuale ed una asessuale; fra la formazione di forme microbiche più grandi (aumento della valenza), la Probaenogenia; ed una moltiplicazione puramente numerica, la Auxanogenia. La moltiplicazione asessuale avviene per gemmazione e divisione, quella sessuale è associata ad una coniugazione o ad una fusione nucleica. La moltiplicazione sessuale è stata confermata 40 anni dopo! Confermata dalle ricerche dei premi Nobel J. Lederberg e El Taumg, (U.S.A.) e del prof. W. Hayes (Edimburgo), evitando tuttavia di menzionare i lavori di Enderlein.
4°) La dimostrazione scientifica e i fondamenti del pleomorfismo microbico
Questa dottrina afferma che, in condizioni ben precise, una particolare specie microbica può manifestarsi in differenti forme e stadi di sviluppo, dal più piccolo grado di dimensione ultramicroscopica sino agli stadi grandi, polinucleati, altamente sviluppati dei batteri e dei funghi. Enderlein partì dall’osservazione, che più si retrocede nello sviluppo – dal più evoluto e completo sino al più semplice – più plastica e variabile diventa anche la sostanza vivente e più velocemente avviene il passaggio da una forma vivente all’altra. Il risultato del lavoro di Enderlein è racchiuso nell’opera “Bakterien Cyclogenie”. Essa illustra il ciclo di sviluppo dei batteri a partire dal più piccolo stadio di virus del grumo similproteico, fino ad arrivare allo stadio di bacillo e da qui allo stato microscopico di fungo. Tutto ciò è stato confermato anche da ricerche recenti effettuate da Kölbel, Domagk, Uyeda, Harmsen e Meinecke dell’Istituto di Ricerca per la Tubercolosi di Borstel. Anche in questi lavori è stato omesso di citare Enderlein.
5°) La dimostrazione che non esiste sangue sterile, privo di germi
Enderlein affermò che nel siero di tutti gli uomini ed animali a sangue caldo sono presenti microorganismi. Egli li chiamò “endobionti”. Altri autori li definivano, 40 anni dopo, “microsomi” o “condriosomi”, senza considerare la priorità di Enderlein, ed affermavano che si trattava di elementi endogeni del sangue. Le ricerche di Enderlein dimostrarono, tuttavia, l’esistenza di una forma di sviluppo dell’endobionte di origine vegetale. Egli la definì “tecite” e riconobbe che era assolutamente identica ai “trombociti”. L’uomo vive in simbiosi con un microorganismo vegetale: l’endobionte. Non esiste nessun essere umano che non abbia acquisito per via diaplacentare questo endobionte e non ospiti per tutta la vita perlomeno i suoi stadi primitivi all’interno delle proprie cellule e dei suoi liquidi organici. Essi sono addirittura presenti nello sperma e nella cellula uovo. Nella serie di sviluppo dell’endobionte le fasi inferiori (protite e condrite) sono apatogene e possono essere usate a scopo terapeutico. Tutte le altre forme superiori possono favorire o causare malattie, penetrando non solo nelle cellule del sangue, ma, a partire da determinati stadi, anche nelle cellule dei tessuti, con effetti degenerativi. Aumentando di numero i piccoli germi primordiali si differenziano ed assumono un’inimmaginabile quantità di forme differenti, delle quali alcune aumentano di dimensioni, assumendo una piccola forma sferica, con il nucleo addossato alla parete. La sua divisione porta all’origine di un micrococco binucleato. Da questo si sviluppano batteri con 4-8 nuclei ed infine un bacillo con 16 o più nuclei. A questo punto abbiamo i progenitori di masse di batteri e bacilli che, secondo Enderlein, alleviamo noi stessi. Nel corso successivo dell’evoluzione si forma improvvisamente al centro di questa massa una struttura, nella quale i nuclei sono raggruppati irregolarmente, trasversalmente od obliquamente all’asse longitudinale oppure parallelamente ad essa. Questa diventa in seguito la progenitrice del grande gruppo di funghi microscopici. Con ciò è completato il grande ciclo – la ciclogenia – dallo stadio di piccolo grumo proteico, attraverso gli stadi di batteri e bacilli fino allo stadio di fungo con il suo enorme potenziale produttivo di forme primitive. Ma cos’è che trasforma questi piccoli grumi proteici in animali da preda così feroci da rivoltarsi contro le cellule del proprio ospite (uomo o mammifero)?
La nostra civilizzazione causa o favorisce lo sviluppo verso forme superiori tramite i fertilizzanti chimici, i conservanti, i coloranti, l’inquinamento ecc., ma al primo posto si trova un’alimentazione sbagliata, con il suo contenuto eccessivo di proteine e zucchero addirittura “ingrassa” l’endobionte. Secondo Enderlein, le malattie croniche si basano tutte sull’evoluzione dell’endobionte a forme di sviluppo superiori. Le forme con valenza superiore sono parassitarie.
6°) Malattia significa disturbo da simbiosi
Sia per semplice espansione, sia per incremento numerico, l’endobionte si diffonde nell’organismo umano e nel corpo degli animali a sangue caldo e le sue forme di sviluppo superiori congestionano il sistema circolatorio (pretrombosi, trombi dei capillari, ecc.).
7°) Il disturbo della simbiosi
Essa si riconosce in campo oscuro dalla assenza di determinate forme di sviluppo dell’endobionte (diocoteciti). In quanto bioregolatori essi mantengono l’equilibrio della simbiosi. Allo stesso tempo si manifestano diversi elementi cellulari patogeni.
8°) L’equilibrio della simbiosi
La guarigione delle malattie è possibile solamente restituendo al corpo i regolatori perduti. Questi sono le forme primitive, apatogene (condriti), che degradano mediante un processo di coniugazione le forme di sviluppo superiori, parassitarie e successivamente abbandonano l’organismo attraverso gli organi escretori (reni, intestino, polmoni, cute).
9°) I problemi relativi alla salute riguardano esclusivamente processi vitali. Per questo motivo essi possono essere risolti solamente dalla scienza biologica
Dopo 60 anni d’impeccabile ricerca scientifica, dunque, il professor G. Enderlein ci ha fornito la prova dell’origine causale di tutte le malattie croniche, compreso il cancro, nonché un efficace metodo per affrontarle. Come spesso accade, però, coloro che realmente fanno qualcosa di importante per la storia dell’umanità restano inesorabilmente nell’anonimato.
By Dott. Vincenzo Matera
Articolo apparso sulla rivista: “Le Medicine Integrate” – Edizioni Promo Pharma S.r.l. RSM – Anno 2008 n. 1
Tratto da: dottmatera.com
La Ciclogenia di Enderlein (1872 – 1968)
Gunther Enderlein, nato a Lipsia nel 1872, conseguì la laurea in scienze naturali (biologo) ad indirizzo zoologico. Trascorse gran parte della vita a Berlino dove divenne Direttore del Museo zoologico. Enderlein nella sua ricerca ha lavorato molto con il microscopio a campo oscuro.
Scrisse e pubblicò tra articoli, testi e pubblicazioni, più di 500 opere imperniate sulla simbiosi e sul pleomorfismo. La simbiosi è la convivenza tra due organismi appartenenti a specie, generi e regni differenti.
Enderlein ha scoperto che sia i globuli rossi e sia il plasma costruiscono strutture proteiche complesse. Egli ha inoltre osservato che vi sono chiare differenze in termini di qualità e livelli di sviluppo tra le proteine. Più era alto il contenuto di proteine nel sangue, più la persona era malata. In aggiunta, Enderlein ha potuto osservare che le proteine svilupparono le loro strutture sempre di più nelle persone più malate.
Enderlein ha anche osservato che le proteine si sono evolute in forme batteriche e virale. Nel corpo si sono formate proprie strutture batteriche e virale (trasformazioni dette: pleomorphismi). Il pleomorfismo o polimorfismo è la presenza d’individui di forma o di aspetto diverso in seno ad una stessa specie.
Questo risultato è stato in contrasto con il modello precedente di lavoro di Pasteur, che aveva ipotizzato che i virus ed i batteri possono penetrare soltanto dall’esterno nel corpo (monomorfismo).
Nel 1916, analizzando sieri di malati di tifo con microscopio in campo oscuro, si accorse che nel sangue c’era un microrganismo vegetale l’Endobionte, che nella serie evolutiva poteva diventare apatogeno con forme che chiamò Protidi e Condriti.
Questi, a contatto con inquinamenti dell’aria, conservanti e coloranti, concimi artificiali, eccesso di farmaci, alimentazione ricca di zuccheri e proteine, possono evolversi in forme patogene quale virus, batteri e funghi. La chiamò Ciclogenia ed è la sua grande scoperta.
Se batteri saprofiti si mutano in batteri patogeni, virus e funghi, fanno parte della stessa famiglia che si è evoluta nel nostro corpo, perché ucciderli con l’antibiotico ? Enderlein pensava di poter fare regredire la forme patogene in forme apatogene con l’ausilio di microrganismi omeopatizzati.
La terapia non mira alla soppressione dei microrganismi nocivi per l’organismo malato come fanno gli antibiotici. Tramite un processo di coniugazione con i rimedi derivati da microrganismi simbionti omeopatizzati, degrada virus, batteri e funghi, riconducendoli alle loro forme originarie innocue, che possono essere escrete dall’organismo.
I vantaggi di questa terapia sono innegabili.
Primo non si uccidono i batteri saprofiti e l’intestino funziona meglio, facendoci mantenere il nostro ed i loro naturale e giusto rapporto fra di essi.
Secondo possiamo guarire anche malattie virali e fungine che in ogni caso con gli antibiotici di sintesi non riusciremmo a debellare.
Questa scoperta non ha avuto il successo degli antibiotici, per le invidie che ci sono sempre state in campo medico scientifico, ma, ragionandoci un attimo, si capisce la sua importanza, per vendere le bombe antibiotiche e far aumentare i fatturati di Big Pharma….
Una frase che vale più di tutte le teorie mediche, e fa capire quanto sono dannosi gli antibiotici di sintesi:
”Curare una tonsillite con l’antibiotico è come voler uccidere cento uomini con la bomba atomica”.
Ricordarsi che in presenza di pH alcalino, specie a livello enterico, consente il blocco della proliferazione dei funghi che sono peraltro fra i più difficili da eradicare, e quindi delle micotossine da essi emesse. Enderlein ha inoltre osservato che lo sviluppo delle proteine patogene nelle loro strutture dipendeva dall’ambiente del sangue (pH) . Più il pH del sangue era alcalino (+ di pH7,35) più l’uomo è stato contaminato.
Tratto da: “Ciclogenia Batterica” a cura del dott. Vincenzo Matera (Medico Chirurgo – medicina integrata)
Articolo apparso sulla rivista: “Le Medicine Integrate” – Edizioni Promo Pharma S.r.l. RSM – Anno 2008 n. 1
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Ciclogenia di Enderlein (C.d.E.)
Non solo, come s’è visto, l’ Omeopatia di Risonanza – O.d.R, consente l’esonerazione di frammenti patogenici endo- ed eso-cellulari, ma è in grado di eradicarne anche la memoria biologica a livello mesenchimale, restituendo in tal modo l’eutrofia tissutale e l’eubiosi fisiologica. Posto che l’organismo non potrebbe sopravvivere in condizioni di asetticità, poiché verrebbe a mancare l’omeostasi generale (mantenimento del pH, produzione di ammoniaca ed enzimi proteolitici, digestione delle sostanze, eliminazione delle tossine) e certo che la flora microbica saprofita elabora enzimi fornendo il substrato alle funzioni metaboliche basilari, un’azione aggressiva quale quella chemio-antibiotica non può che rivelarsi anti-fisiologica. Solo per i virus non è possibile invocare una convivenza reciprocamente proficua, a causa della loro caratteristica di legare gli acidi nucleici alterando il patrimonio genetico e la comunicazione inter-cellulare. Ovviamente non tutte le forme batteriche sono innocue, potendosi distinguere una flora utile ed una potenzialmente patogena.
Per comprendere la Ciclogenia di Enderlein (C.d.E.) occorre recuperare i concetti di pleiomorfismo di Béchamp e di monomorfismo di Pasteur…
Recenti studi hanno avvalorato la tesi del primo, peraltro coniugabile alla teoria umorale di Ippocrate. Ricercatori americani, canadesi e svizzeri evidenziano quale punto d’origine della materia vivente minuscole particelle, misurabili come molecole a basso peso, definite colloidi.
Secondo la C.d.E. i microrganismi traslano dalla fase colloide a quella virale intracellulare, e poi batterica, per approdare a quella micotica. In effetti ogni specie microbica, poste adeguate condizioni microambientali, può originare svariate forme differenti per morfologia, proprietà e stadio maturativo: colloidi…batt eri…miceti. Tanto più minute sono le forme di partenza, tanto maggiori saranno le prerogative di evoluzione. Su tale substrato concettuale è possibile considerare che forme inizialmente apatogene si virulentino per effetto di un microambiente inquinato e conseguente rottura dell’equilibrio simbiontico.
Peraltro ampie ricerche condotte in ambito medico accademico avvalorano la tesi, specie nei confronti di patologie cronico-degerative. Persino talune forme neoplastiche riconoscono una genesi virale, così come per quelle Autoimmuni s’invoca l’eziologia batterica e micotica. L’inefficacia di molti trattamenti convenzionali, ancorchè mirati, deve essere ricondotta allo stato di quiescenza dei patogeni responsabili.
Qual’è dunque l’intima correlazione fra C.d.E. e O.d.R. ?
Sintetizziamone brevemente i presupposti:
– Considerare nell’organismo la presenza di agenti microbici virtualmente simbionti, ma talora potenzialmente patogeni e rivalutare l’importanza dell’eubiosi intestinale;
– L’O.d.R. fornisce all’organismo l’energia necessaria e la specificità d’informazione terapeutica utile al ripristino del corretto equilibrio biologico;
– Considerare la flora patogena in toto, senza porre barriere fra virus, batteri, miceti e rivalutare lo squilibrio uomo-ambiente quale noxa primaria riportando i microrganismi dallo stadio di patogeni a quello di simbionti, anziché agire in senso distruttivo;
– L’O.d.R. propone rimedi ad azione antimicrobica nel senso di una rieducazione cellulare finalizzata a rapporti di reciprocità ed equilibrio con i microrganismi: nessuna distruzione bensì eliminazione dell’informazione negativa ed esonerazione dei patogeni, ricondotti a forme apatogene o addirittura fisiologicamente utili.
Tratto da: smige.net
Ciclogenia e polimorfismo. Dopo 100 anni ci sono arrivati…
I biologi, infatti, pensavano che il batterio si dividesse in cellule tutte simili e della stessa misura,…
Le diverse sottopopolazioni di cellule, secondo i ricercatori, si comporterebbero diversamente”
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Tubercolosi. Svelato il mistero della resistenza agli antibiotici – Quotidiano Sanità
Molto meglio il Limone con gli ascorbati – vedi PDF
Oltre all’assunzione quotidiana di Lisozimi
Ricordarsi che le alterazioni degli enzimi, della flora, del pH digestivo e della mucosa intestinale influenzano la salute, non soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte dell’organismo.
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vedi anche: Medicina Quantistica
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