La Menopausa è la fine del ciclo mestruale nella femmina
A che età insorge la Menopausa ?… il Climaterio
La media della menopausa si colloca intorno ai 50 anni con un intervallo di normalità tra i 45 ed i 53 anni. Nei casi in cui insorga tra i 40 ed i 45 anni si parla di menopausa prematura, mentre se insorge prima dei 40 anni si parla di menopausa precoce.
L’insorgenza dopo i 53 anni caratterizza invece la cosiddetta menopausa tardiva. Ma con le nuove generazioni vaccinate, la menopausa sta diventando un problema anche a 40 anni; sempre più donne lamentano tale stato già a 40 anni, perché nell’infanzia sono state vaccinate ed i Vaccini contengono sostanze sterilizzanti ed inibenti le funzioni ovariche/ormonali della riproduzione
La menopausa non è una vera e propria malattia, ma un sintomo di una fase della vita della donna.
Con la scelta oculata dei giusti rimedi che la Natura ci mette a disposizione (cibi, piante, vitamine, minerali, oligoelementi, ecc.), è possibile attraversare questo delicato periodo in piena armonia, ritrovando il benessere e l’equilibrio psicofisico in modo “ecologico” ed efficace.
All’interno del nostro corpo alcuni ormoni cambiano pesantemente i propri equilibri, generando picchi inaspettati, reazioni di tamponamento e sintomi fisici talora fastidiosi, talora francamente spiacevoli.
Si tratta dunque di un momento particolarmente delicato per ogni donna: momento che richiede quindi grande rispetto delle risposte naturali in un ottica (ove possibile) di rapido ripristino dell’equilibrio solo momentaneamente perduto.
La menopausa come processo evolutivo del femminile nel passaggio ad una nuova creatività che si può manifestare dedicandosi più alla sfera spirituale e interiore.
Questo stato provoca quindi una serie di mutamenti nella donna che riguardano gli aspetti trofici, metabolici, sessuali e psicologici con una serie di manifestazioni che variano a seconda della persona e possono, secondo le varie personalità, essere più o meno marcati.
Quando si parla di menopausa precoce ?
La menopausa precoce è una condizione di esaurimento dell’attività ovarica che insorge prima dei 45 anni ed interessa circa l’1-2 % delle donne. In questo caso si ha un maggior rischio di andare incontro ad alcune delle complicanze a lungo termine del deficit estrogenico per cui è consigliabile un precoce intervento in senso preventivo.
Peraltro spesso la condizione di presunta menopausa precoce non ha carattere definitivo ma può essere inquadrata nella cosiddetta “sindrome dell’ovaio resistente” in cui si ha più che altro un blocco dell’attività ovarica che può talora essere transitorio con riprese spontanee o parzialmente indotte da un appropriato trattamento farmacologico.
Talvolta in questi casi il blocco ovarico è dovuto alla presenza di fattori autoimmunitari (anticorpi anti-ovaio, anti-gonadotropine, anti-recettori) che talvolta possono essere individuati. Inoltre sono descritti casi di donne con sospetta menopausa precoce che hanno avuto gravidanze.
La vera e propria menopausa precoce è invece una condizione definitiva e talvolta è dovuta alla presenza di fattori genetici (anomalie del cromosoma X che caratterizzano la cosiddetta “sindrome dell’X fragile”).
Nella maggior parte dei casi comunque tali condizioni si caratterizzano come idiopatiche, ossia senza cause ben precisate ed individuabili.
In definitiva possiamo affermare l’importanza, in presenza di una cessazione prematura delle mestruazioni, di un’attenta analisi al fine di differenziare per quanto possibile le forme di “sindrome dell’ovaio resistente” dalle forme di “menopausa precoce vera (Premature Ovarian Failure)” ed intraprendere quindi il più precocemente possibile i trattamenti più adeguati.
Come faccio a sapere se sono in menopausa ?
Normalmente con il termine Menopausa si intende l’ultima mestruazione fisiologica, legata all’esaurimento della funzionalità ovarica. Talvolta essa si verifica bruscamente, cioè improvvisamente cessano le mestruazioni, ma spesso ciò è preceduto da una serie di alterazioni della durata del ciclo che caratterizzano la cosiddetta premenopausa.
In genere si hanno dei salti nel ciclo per cui le mestruazioni si verificano anche dopo 2 o più mesi di intervallo.
In questa fase, legata soprattutto alla riduzione della componente ormonale progestinica, si ha talora una stimolazione estrogenica persistente che agisce sull’endometrio (cioè sulla mucosa che riveste internamente l’utero) determinandone un suo ispessimento non fisiologico, per cui l’aggiunta di un piccolo aiuto farmacologico può consentire una regolarizzazione del flusso ed evitare così potenziali problemi.
Al momento in cui (anche con l’aiuto farmacologico) le mestruazioni cessano del tutto, è molto probabile che si tratti di una vera condizione menopausale, e ciò può essere confermato dall’esecuzione di alcuni esami ormonali.
Tratto in parte anche da: menopausaonline.it
Prodotto naturale utile alla menopausa, è uno speciale estratto di foglie di trifoglio rosso che contiene isoflavoni “particolarmente” utili; risulta essere un prodotto molto adatto alle donne sopra i 45 anni perché permette di garantire loro benessere e vitalità.
vedi anche Urino terapia.
Reimmettendo gli ormoni femminili presenti nella propria urina, la femmina può far allontanare e/o riprendere ancora per qualche anno le mestruazioni e ritardare cosi la menopausa.
Ricordarsi che le alterazioni degli enzimi, della flora, del pH digestivo e e della mucosa intestinale influenzano la salute, non soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte dell’organismo.
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Menopausa: contrastare le vampate con la dieta – 20 Luglio 2010.
Le vampate di calore costituiscono un disturbo tipico della fase della menopausa e i fastidi che possono provocare sono davvero tanti. Fra questi possono essere annoverati stati di ansia, di depressione, disturbi del sonno e un certo disagio, che ostacolano il normale svolgimento delle attività quotidiane. Il problema sembra essere legato al sovrappeso.
Lo ha dimostrato una ricerca svolta presso l’Università della California, che hanno coinvolto nel loro studio 340 donne in sovrappeso, le quali hanno affrontato uno specifico programma, che aveva l’obiettivo di farle dimagrire. Il programma prevedeva la pratica di una certa attività fisica e scelte più adeguate in campo alimentare anche in tema di riduzione delle calorie assunte giornalmente. Si è potuto in questo modo riscontrare che la riduzione del peso corporeo era associata alla diminuzione delle vampate.
Mantenere sotto controllo il peso durante la mezza età e cercare di perdere qualche chilo di troppo è quindi una strategia essenziale per cercare di ridurre le vampate di calore e tutti i fastidi che queste possono comportare. Tutto questo non fa che dimostrare che il sovrappeso non è affatto una condizione ideale per restare in salute, perché ha delle ripercussioni molto gravi sul benessere individuale.
Portare aventi un’alimentazione corretta e mantenersi in movimento durante il giorno è una strategia essenziale per badare alla propria salute. In particolare durante la menopausa bisognerebbe stare attenti a questi aspetti che contribuiscono in maniera importante a farci stare bene.
Fare le giuste scelte in tema di alimentazione non è affatto una questione di secondaria importanza.
Tratto da: tantasalute.it
Ritrovare benessere con l’estratto di pino, anche per le donne – 15 Mar. 2012
L’estratto di pino migliora in modo significativo i sintomi legati alla menopausa. La scoperta è frutto della ricerca dell’Università di Chieti-Pescara e pubblicato su “Panminerva Medica”.
L’ Estratto di corteccia di pino è un integratore alimentare che può aiutare a prevenire malattie gravi o la soppressione e le condizioni come il cancro, l’artrite reumatoide, malattie circolatorie e diabete. Se assunto in combinazione con una routine sana dieta e all’esercizio fisico, può fornire sollievo per molte altre malattie potenzialmente meno gravi.
I ricercatori suggeriscono che l’integratore, a base di estratto di corteccia di Pino marittimo francese, possa alleviare i disturbi legati a questa fase della vita, spesso difficile per molte donne.
Le pazienti che hanno assunto l’integratore sono state sottoposte a una serie di esami per accertare i livelli di stress ossidativo, i sintomi e i segni distintivi della menopausa. Ebbene, i disturbi legati alla menopausa risultano sostanzialmente migliorati con una riduzione delle vampate di calore, della sudorazione notturna, degli sbalzi di umore, delle irregolarità del periodo, della perdita di libido e secchezza vaginale.
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L’INTELLIGENZA della NATURA per la Menopausa
L’85% delle donne in USA, il 70-80 % in Europa, il 25% in Giappone, il 18% in Cina e il 14% a Singapore. L’incidenza dei sintomi della menopausa del mondo ha questi numeri. La differenza tra Oriente e Occidente appare evidente; i dati non sono casuali, ma riflettono un panorama sociale e culturale ben definito che dona alle orientali questo vantaggio … la menopausa quindi non è uguale per tutte le donne.
Una fase della vita della femmina
La menopausa è un fenomeno naturale che interessa tutte le donne tra i 45 ed i 60 anni di età e rappresenta la fine del periodo fertile, con l’esaurimento della funzionalità ovarica e la scomparsa del ciclo mestruale.
Soprattutto in Occidente il climaterio (ciclo completo che prevede un periodo pre-menopausa, un periodo peri-menopausa ed uno post) è caratterizzato da una serie di disturbi tipici definiti “sindrome menopausale” che, causando un sensibile peggioramento della qualità della vita per circa il 75% delle donne, porta a considerare negativamente quella che è invece una normale fase di vita.
La menopausa a volte “disturba” … E lo fa anche troppo !
I principali disturbi legati alla menopausa posso essere classificati come segue:
– Sintomi neurovegetativi:
– Disturbi neuropsichici
– Vampate di calore
– Depressione
– Iperidrosi (incremento di sudorazione)
– Irritabilità
– Palpitazioni
– Insonnia
– Secchezza vaginale/bruciori/cistiti/incontinenza
– Riduzione della libido
– Patologie gravi collegate al calo di ormoni
– Osteoporosi
– Patologie cardio-vascolari
Convenzionalmente la sintomatologia legata alla menopausa viene trattata con la terapia ormonale sostitutiva di sintesi, che va a rialzare i livelli ormonali grazie alla somministrazione di estrogeni di origine chimica. Gli effetti collaterali di questa terapia, però, non sono trascurabili: mal di testa, ansia, gonfiori, aumento di peso, problemi di circolazione e incremento del rischio di tumore della mammella e dell’utero.
Una valida alternativa a questa terapia e ai suoi effetti collaterali sono i trattamenti bioterapici: esistono piante medicinali e fito-estratti che hanno rivelato una significativa efficacia ed un ottimo grado di tollerabilità nel trattamento dei disturbi della menopausa.
I trattamenti bioterapici che hanno dimostrato avere l’efficacia maggiore sono in maniera particolare quelli ad elevato contenuto di isoflavoni (sostanze vegetali che simulano l’attività degli estrogeni).
Le donne orientali hanno una marcia in più … e noi ?!
Le donne asiatiche hanno dunque un’incidenza dei sintomi legati alle menopausa significativamente minore (rapporto di 1 a 4).
Il dato è presto spiegato: la loro fortuna è l’alimentazione, in particolare il consumo di soia tipico della cultura alimentare orientale.
Questo legume infatti ha dimostrato che il suo contenuto di isoflavoni riduce sensibilmente i sintomi legati alla menopausa. Cercando di trasferire le caratteristiche terapeutiche degli isoflavoni in un prodotto integrativo, si è visto che il Trifoglio pratense è una fonte di isoflavoni ancor più ricca rispetto alla soia.
Recenti studi, infatti, hanno dimostrato che la soia contiene isoflavoni di scarsa qualità e/o bassa titolazione in fitoestrogeni. Inoltre, la soia è oggi uno dei vegetali che sempre più figura nell’elenco degli OGM, oggetto di manipolazioni genetiche le cui conseguenze sull’uomo non sono attualmente valutabili.
Per cui occorre utilizzare quella NON OGM !
Vampate di calore, palpitazioni, insonnia, depressione; a combattere gli effetti collaterali della menopausa ora c’è un alleato naturale: il trifoglio rosso. I bioterapici a elevato contenuto di isoflavoni (sostanze vegetali che simulano l’attività degli estrogeni) sembrano infatti in grado di far fronte a problemi più gravi legati alla menopausa – osteoporosi e patologie cardiovascolari – senza avere effetti collaterali. Tanto che un nuovo integratore di fitoestrogeni è a base di estratti di Trifoglio rosso, oltre che di Calcio e Vitamina D3 e uno studio del Dipartimento di Endocrinologia dell’Ospedale St Leonard’s (Australia) considera l’ipotesi che a livelli precisi di somministrazione di isoflavoni (57 mg al giorno) corrisponda nelle donne in menopausa un aumento della densità minerale ossea. Inoltre gli isoflavoni del trifoglio rosso modulano l’attività in modo naturale per ridurre colesterolo cattivo e trigliceridi.
L’estratto di Trifoglio rosso quindi rappresenta una terapia naturale e “intelligente”. Quantitativamente e qualitativamente più ricco di isoflavoni rispetto alla soia – fino a 45 volte più attivo a parità di peso -, grazie a particolari modalità di estrazione, risulta essere la fonte più pregiata di fitoestrogeni.
La maggior disponibilità di isoflavoni è testimoniata anche dalla posologia: basta assumere 1 sola compressa al giorno per beneficiare dei vantaggi del trattamento che può essere assunto senza limiti di tempo a garanzia della sicurezza e naturalità del prodotto.
Inoltre, gli isoflavoni di Trifoglio rosso reagiscono in maniera intelligente rispetto ai diversi recettori presenti nei tessuti, modulando la propria attività in modo naturale per ottenere i seguenti effetti:
– effetti pro-estrogenici – protezione specifica sul sistema cardiovascolare e per l‘apparato osteoarticolare
– effetti anti-estrogenici – sui recettori (alfa) presenti nella ghiandola mammaria e nell‘utero (effetti anticarcinogenici).
– effetti antiossidativi – riduzione dell‘ossidazione del colesterolo LDL (abbassamento livello dei trigliceridi e delle lipoproteine e innalzamento del colesterolo “buono” HDL).
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Fitoterapia per la sindrome menopausale
I fastidiosi effetti collaterali legati alla menopausa (ansia, insonnia, vampate, disturbi cardiocircolatori) possono essere affrontati oltre che dal punto di vista nutrizionale e dell’attività fisica, anche attraverso l’utilizzo di rimedi fitoterapici (piante ad azione terapeutica) senza ricorrere sempre ai farmaci di sintesi.
Ciò può però non essere sufficiente nelle manifestazioni di effetti più gravi o più marcati ad esempio per forme depressive importanti).
Ecco allora alcuni dei rimedi (elencati con il loro nome comune – vedi anche Prodotti Naturali ) reperibili in commercio o prescrivibili anche dal medico esperto in fitoterapia che possono essere preparati dal farmacista stesso:
È inoltre importante, nella menopausa o per contrastare l’inizio di essa, assumere cibi estrogenici e alimenti ricchi di progesterone naturale, fonte di estrogeni più deboli rispetto a quelli offerti dalla terapia ormonale: soia, semi di lino, damiana, agnocasto e cimicifuga, salvia, menta, calendula e ashwaghandha, e piante progestiniche come cimicifuga, agnocasto e damiana. sono tutti prodotti che aiutano a supportare il corpo durante la menopausa. In supporto delle ghiandole surrenali accorrono invece gli adattogeni: dalla maca, all’equiseto, alla liquirizia, questi contribuiscono a ristabilire l’equilibrio ormonale e a sostentare il corpo contro gli stressor della menopausa.
Per problemi legati alla demineralizzazione, come l’osteoporosi o l’indebolimento dei capelli, potrebbe invece essere utile integrare nella propria dieta vitamine, omega 3 e minerali come calcio e magnesio, mediante soia, semi di lino e fieno greco.
Anche preparati multi minerali in capsule o pastiglie possono essere utili, assunti con fermenti lattici adatti alla persona.
Trifoglio rosso
Il trifoglio rosso contiene molti isoflavoni, composti fitonutrienti con azione antiossidante. Gli isoflavoni fanno parte della categoria dei fitoestrogeni, sostanze di origine vegetale simili agli estrogeni sia dal punto di vista strutturale che funzionale.
Soia NON OGM
Essa è ricca di fitoestrogeni è tra i rimedi naturali per le vampate in menopausa. Polline, aiuta a contrastare le vampate di calore e la sudorazione notturna. Salvia, ricca di enzimi e sostanze che riequilibrano il sistema ormonale (vitamina B1,C e flavonoidi)
Maca e Salvia
La maca e la salvia sono entrambi utili per contrastare i disturbi della menopausa.
L’estratto di maca aiuta infatti a ridurre l’affaticamento e la stanchezza fisica e mentale, mentre la salvia contribuisce ad alleviare le vampate di calore e la sudorazione notturna.
Passiflora Melissa e la Rodiola
Contro il gonfiore in menopausa. La passiflora rilassa la mente e aiuta a dormire meglio, ma ha anche un notevole effetto benefico contro lo stress.
La melissa è utilissima per il rilassamento e per ristabilire buon umore e benessere mentale.
Per controllare l’umore puoi usare anche la rodiola, un vero e proprio tonico naturale.
Il Tè verde
Una bevanda davvero preziosa è il tè verde, utilissimo per il drenaggio dei liquidi anche nei casi peggiori di ritenzione idrica. Che però per gli individui del gruppo sanguigno 0, va assunto con parsimonia, ed iuta a combattere la stanchezza fisica grazie alle sue qualità energizzanti.
Uva Ursina e Cranberry
Entrambe funzionali al drenaggio dei liquidi, uva ursina e cranberry hanno anche l’importante funzione di proteggere l’apparato urinario. Uva ursina e cranberry sono ottime anche mangiate da sole, oltre che come rimedio naturale in menopausa.
Garcinia, Opuntia e Gymnema
Utilissime nel controllo del peso in quanto inibiscono l’assorbimento di grassi e carboidrati, se mangiati in quantità moderate. In ogni caso garcinia, opuntia e gymnema sono di supporto nel controllo del senso della fame.
Piante ad azione sedativa (aiutano a prendere sonno):
Biancospino: Azione sull’ apparato cardiocircolatorio: abbassa la frequenza cardiaca (numero di battiti al minuto), inoltre ha azione sedativa
Rosolaccio: Calmante, induce il riposo.
Escholtzia: Migliora la capacità di concentrazione e la memoria.
Passiflora: Azione simile alle benzodiazepine: induce il sonno e riduce l’ansia
Piante ad azione venotonica (agiscono a livello della circolazione)
Pungitopo: Venotonico e antiinfiammatorio, diminuisce l’incidenza e la durata delle vampate.
Millefoglio: Azione simile al pungitopo
Vite Rossa: Contiene le sostanze (tannini, ecc.) ad azione protettiva a livello cardiocircolatorio per le quali vanta il suo utilizzo il vino rosso, con il vantaggio però di non introdurre alcool.
Piante Fitoestrogeniche (contengono estrogeni di origine vegetale)
Eleuterococco: Ottimo per contrastare la stanchezza fisica e mentale.
Luppolo: Azione sedativa ed estrogenosimile usato per contrastare la sindrome menopausale .
Salvia: Azione antispasmodica e antisudorifera.
Infine:
Una dieta equilibrata: Crudista e secondo il proprio gruppo sanguigno, ma sempre con pochi carboidrati.
La dieta equilibrata richiede 2000, massimo 2200 calorie al giorno, quantitativo che ti garantisce energie per tutte le tue attività giornaliere.
La sana attività fisica
L’attività fisica in menopausa deve diventare un’abitudine, da praticare sempre e nella forma più adatta al proprio fisico. Il movimento, in tutte le sue forme, anche la danza, è uno dei rimedi naturali più importanti e vincenti: Camminare all’aperto. Per contrastare i sintomi della menopausa non devi per forza “avere il fiatone”: ti basta fare qualcosa di adatto a te, per un tempo giusto e con costanza.
Meditazione: Meditare è un’attività che, contrariamente a quanto si possa pensare, attiva molte funzioni psico-fisiche di controllo del corpo, così come lo yoga.
Fare del buon sesso con il proprio partner spesso e regolarmente.
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DISTURBI per la MENOPAUSA – Prodotti Naturali, per questi disturbi:
Cimifuga racemosa (Ranuncolacee), in Menopaus
Sinonimi del nome Botanico:
Actaea racemosa L., Actaea monogyna Walt., Cimicifuga serpentaria Pursh., Macrotys actaeoides Shmaltz
Nomi popolari ed internazionali:
Black Snackeroot, Black bugbane, Black cohosh, Sqaw root, Rattleroot, Actée à grappes, Herbe aux punaises, Macrotys, Traubensilberkerze, Wanzenkraut
La Cimicifuga racemosa, si utilizza il rizoma, e’ ricca di proprietà beneffiche e curative; è una delle piante officinali utilizzate nella menopausa ed è efficace nel trattamento di vampate di calore, turbe d’umore e secchezza della mucosa vaginale.
Essa può essere associata a piante come Alchemilla, Verbena, Salsapariglia; a piante ad azione sedativa come Biancospino, Passiflora, Valeriana, Camomilla, Papaver r.; piante ad azione estrogenica come Angelica, Medicago, Salvia, Luppolo, Ortica, Ginseng.
Principali costituenti:
– glicosidi triterpenici: acteina (xyloside dell’acetilacteolo), cìmicifugoside (xyloside del cimigenolo) e un altro xyloside del 27-desossiacteolo (a struttura steroidale)
– un isoflavone, la formononetina
– alcaloidi (citosina e metilcitosina) in concentrazione assai scarsa e variabile
– tannini, zuccheri, acidi grassi (palmitico, oleico), acidi fenoli (isoferulico, salicilico)
– sali minerali e oligoelementi
Attività principali: azione estrogenica e anti-LH
Impiego terapeutico: climaterio e menopausa (turbe funzionali); sindrome premestruale, dismenorrea
Accusata di attentare alla salute e dunque messa immediatamente al bando, una pianta che le donne usano da sempre senza problemi per curare i disturbi della menopausa è stata pienamente riabilitata in questi giorni dal Ministero della Salute. Si tratta della Cimicifuga, detta anche “erba delle indiane”, da mesi al centro di una battaglia ora vinta dall’Associazione nazionale dei medici fitoterapeuti (Anmfit).
Lo scorso mese di luglio l’Agenzia del farmaco europea (Ema) aveva additato la Cimicifuga come potenziale veleno per il fegato.
Al contrario, hanno dimostrato i medici fitoterapeuti, la pianta è stimabilissima, sempre molto ben tollerata dai pazienti e priva di significativi effetti collaterali: un solo caso di sospetta epatite in tutta Europa, attribuito alla pianta, in oltre dieci anni di uso continuativo, e peraltro senza alcuna certezza.
La pianta è priva di significativi effetti collaterali; paradossalmente, sottolineò l’Associazione, l’Emea dimenticava un farmaco clamorosamente epatossico come il Paracetamolo, noto antifebbrile, responsabile però annualmente di centinaia di casi di epatiti mortali, e venduto senza alcun problema. Dunque un abbaglio macroscopico, ora rimediato da una circolare firmata da Silvio Borriello, direttore generale del Dipartimento per la sanità pubblica veterinaria, la nutrizione e la sicurezza degli alimenti. “Valutati gli elementi disponibili e viste le posizioni assunte negli altri Paesi – scrive Borriello a nome della speciale commissione ministeriale – si concorda su una riammissione della Cimicifuga racemosa rizoma”.
Unico avvertimento: non utilizzare la pianta in caso di malattie epatiche.
Meglio comunque utilizzare la propria Urina, serve anche per allontanare la menopausa.
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Menopausa, qualche rimedio contro le vampate
Con l’arrivo dei primi caldi, i più fastidiosi fra i disturbi secondari della menopausa, le vampate di calore, cominciano a farsi sentire.
Le medicine complementari possono essere utili per alleviare questi sintomi; ciò vale in particolare per la fitoterapia e l’agopuntura, ma anche l’omeopatia può essere di aiuto.
– Alumina silicata, ad esempio, è un rimedio tipico delle vampate che si manifestano in modo fastidioso soprattutto in estate, e che compaiono al minimo movimento.
– Glonoinum è utile quando le vampate sono associate a forti pulsazioni, una sorta di martellamento alla testa, soprattutto quando si entra in ambienti caldi o si rimane sotto il sole più a lungo. Le pulsazioni sono tali da impedire alla donna di stare sdraiata.
– Camphora è un rimedio delle vampate che si manifestano non appena aumenta la temperatura, seguite da un’abbondante sudorazione. Il caldo è soprattutto interno, perciò durante il sonno la donna, se si scopre, sente le braccia e le gambe fredde, ma appena le mette sotto la coperta comincia a sudare fastidiosamente.
– Le vampate che corrispondono a Sulphur si manifestano come un flusso bollente che percorre ogni parte del corpo e termina in sudorazione. Sono molto calde le piante dei piedi e i palmi delle mani.
– Ammonium muriaticum viene prescritto quando c’è la sensazione di avere un bollore che corre lungo il percorso dei vasi sanguigni.
Le vampate sono seguite da sudorazione e peggiorano anche all’aria aperta.
– Belladonna, un rimedio tipico della febbre, è indicato anche in caso di vampate, veramente brucianti, soprattutto se queste si localizzano a livello del volto, come nel caso di Ptelia, e delle parti superiori del corpo.
Alcuni rimedi sono prescritti, in assenza di altri sintomi più generali, a partire dalla specifica localizzazione della sensazione di calore.
Per esempio
– Lycopodium corrisponde alla sensazione di calore fra le scapole,
– Theridion a livello lombare e
– Picric acidum lungo la colonna vertebrale.
– Medorrhinum è indicato quando il bruciore è presente nelle parti inferiori del corpo, a partire dalla zona lombo-sacrale fino agli arti inferiori.
By Elio Rossi Tratto da: la repubblica.it
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Menopausa, la terapia ormonale “restringe” il cervello
Italy, Milano, 13 Gen., 2009. (Adnkronos Salute) – La terapia ormonale sostitutiva (Hrt) contro i sintomi della menopausa potrebbe “restringere” il cervello femminile. Un dato che, per gli scienziati, spiegherebbe il legame tra Hrt e aumentato rischio di demenza e deficit di memoria.
Lo studio – pubblicato su ‘Neurology’ – è firmato da un team della Wake Forest University americana e ha coinvolto 1.400 donne dai 71 agli 89 anni, arruolate in un trial precedente sulla Hrt. Dalle osservazioni è emerso che, rispetto al cervello di chi assumeva placebo, quello delle pazienti in terapia ormonale mostrava un volume di 2,37 centimetri cubi inferiore a livello del lobo frontale e di 0,10 cm cubi minore nell’ippocampo.
La ricerca è probabilmente destinata a far discutere, dopo il lungo e acceso dibattito sul rapporto rischi-benefici degli ormoni sostitutivi in menopausa. Ma secondo gli scienziati, i risultati dello studio vanno letti alla luce di alcuni limiti dello studio stesso.
Tra gli altri – fa notare sulla Bbc online il presidente dell’International Menopause Society, David Sturdee – il fatto che l’età delle donne ‘reclutate’ fosse significativamente superiore a quella in cui in genere si assumono ormoni in Hrt (in Gran Bretagna fra i 45 anni e i 60).
“Le nostre osservazioni suggeriscono che la terapia ormonale nelle donne in post-menopausa anziane ha un effetto negativo sulle strutture cerebrali chiave nel mantenere le normali capacità mnemoniche”, spiega Susan Resnik dell’US National Institute on Ageing, coordinatrice della ricerca statunitense. “Tuttavia – ammette – l’effetto appare più pronunciato nelle donne che già prima di assumere ormoni avevano problemi di memoria”. In altre parole, “la Hrt potrebbe avere accelerato un processo di decadimento già in corso”.
Forse il cervello di alcune pazienti si era già “rimpicciolito” un pò prima della cura, ma le immagini del loro cervello pre-Hrt non sono disponibili. Insomma, taglia cerebrale a parte, Sturdee assicura che, alla luce delle evidenze attualmente raccolte, “i benefici della Hrt superano i rischi”.
Commento NdR: quando si parla di danni dei farmaci e/o vaccini alla fine delle argomentazioni che ne parlano, la “sponsorizzazione” di essi…continua imperterrita….Big Pharma veglia sempre….
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La Menopausa è caratterizzata da profondi sconvolgimenti dell’equilibrio ormonale e metabolico, che vanno dai ben noti e fastidiosi disturbi della sfera soggettiva sino a manifestazioni patologiche vere e proprie che possono sensibilmente peggiorare la qualità della vita della donna.
La mancanza di estrogeni comporta, tra l’altro, una minore protezione del cuore e dei vasi nei confronti dell’arteriosclerosi e delle trombosi, una più facile perdita di calcio da parte del tessuto osseo, una diminuzione significativa del fabbisogno energetico e, spesso, disturbi dell’umore con fenomeni ansiosi e depressivi. D’altra parte, la cessazione dei flussi mestruali ha il vantaggio di ridurre notevolmente i bisogni di ferro.
Si consiglia quindi, per prevenire l’osteoporosi, di assimilare da 0,5 ad 1 grammo di calcio al giorno. Metà di questa quantità viene assicurata da una normale alimentazione, per assimilare l’altro mezzo grammo basterebbe aggiungere alla dieta 1/4 di litro di latte o 2 vasetti di yogurt e 30 grammi di grana o 50 di un altro formaggio duro. Se il latte non viene digerito (spesso vi è un deficit di un enzima, la lattasi), si può prendere dello yogurt.
A volte l’apporto di calcio può essere contrastato da altri cibi, per es. negli spinaci vi sono ossalati che ne riducono l’assorbimento.
Il the ed il caffé, se non decaffeinati, aumentano l’escrezione di calcio: piú di 2 tazze di caffé, o 4 di the al giorno, possono aumentare, l’incidenza del rischio di fratture.
Infine, puó essere utile annotare che anche le acque minerali possono contenere calcio, spesso in quantità significative: per es. la San Gemini ne contiene circa 322 mg/litro, Uliveto (220,8 mg/l), San Pellegrino (206,4 mg/l) e Boario (123,9 mg/l).
Non salare eccessivamente le pietanze, evitare di aggiungerlo a tavola, quasi come gesto meccanico. Ridurre il consumo di dolci e zuccheri e sostituirli con frutta fresca. Eliminare il consumo di super-alcolici e grassi animali. Abituarsi a bere 1,5 l – 2 l di acqua al giorno. Ridurre la quantità delle portate. Limitare a medo di due volte a settimana, il consumo di carne.
Si consiglia di consumare alimenti ricchi in :
– Fitormoni (sostanze contenute nei vegetali ad attività simil-estrogenica). E’ stato dimostrato che hanno un effetto sull’equilibrio ormonale dell’organismo. Consumare cibi ricchi di fitormoni abbassa il rischio di malattie cardiache e di cancro al seno.
I cibi ricchi di fitormoni sono: riso integrale, fagioli, soia, semi di lino, tofu, melograno, rafano, rabarbaro, finocchio, the verde.
– Bioflavonoidi (sostanze con attività simil-estrogenica), migliorano le vampate, l’ansia, gli sbalzi d’umore e l’irritabilità. Alleviano gli abbondanti flussi mestruali della pre-menopausa, rafforzano le pareti capillari e aiutano a mantenere la pelle elastica. Ne sono particolarmente ricchi gli agrumi ma anche le ciliegie, grano saraceno, rosa canina, peperoni verdi.
– Acidi grassi essenziali, presenti in noci, olio di semi di lino, verdura a foglia scura e pesce.
Indicati per le donne in menopausa specialmente se hanno problemi di pelle, unghie, capelli o tessuto vaginale. Prevengono tutte le principali malattie degenerative, compresi malattie cardiache e cancro.
Vitamine e minerali, particolarmente importanti in menopausa tutte le vitamine del gruppo B ed in particolare la B6, contenuta naturalmente nel lievito di birra, nei cereali integrali, nel germe di grano, nella soia, nelle noci e nelle mandorle.
Per quanto riguarda la prevenzione dell’osteoporosi, se calcio, fosforo e magnesio sono ben rappresentati nell’alimentazione, può essere sufficiente un’associazione manganese-cobalto e zinco-rame.
Altro minerale che conviene utilizzare è il selenio a forte azione antiossidante, che previene l’invecchiamento e la degenerazione dei tessuti, anche degli organi interni. Il selenio è contenuto naturalmente in ottima quantità nei semi di zucca.
Si consiglia di effettuare attività fisica, con regolarità, da scegliere in base alle proprie attitudini personali, sarebbe sufficiente anche una camminata a passo veloce per 1 h, almeno tre volte a settimana.
Tratto da Terninrete.it
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Vampate di calore potrebbero essere un segnale di osteoporosi
Le donne che soffrono di vampate di calore quando sono all’inizio della menopausa potrebbero avere ossa più fragili.
Lo sostiene una nuova ricerca americana. Carolyn J. Crandall della University of California, Los Angeles, e la sua equipe hanno scoperto che le donne che riferivano di avere vampate di calore e sudorazioni notturne (sintomi noti come vasomotori) avevano una densità minerale ossea inferiore rispetto alle donne prive di tali sintomi. Più forti erano le vampate di calore, più sottili le ossa.
Le vampate di calore sono un sintomo molto comune durante la menopausa, ma Crandall e colleghi fanno notare che circa il 60% delle donne ne soffre già da prima che il ciclo sparisca del tutto. I ricercatori hanno cercato di capire la connessione tra sintomi della menopausa, perdita di estrogeni e assottigliamento delle ossa.
Hanno analizzato 2.213 donne di diverse etnie parte dello Study of Women’s Health Across the Nation che, all’inizio della ricerca, avevano dai 42 ai 52 anni. Nessuna era in menopausa in quel momento, ma alcune già si trovavano in perimenopausa, il periodo immediatamente precedente la fine dell’età fertile. Le donne che riferivano sintomi vasomotori avevano una densita’ minerale ossea piu’ bassa delle donne senza quei sintomi.
L’età influiva su quali ossa erano più colpite: nelle donne sulla soglia della menopausa o ai suoi inizi, le vampate significavano ossa femorali più sottili, in quelle in menopausa vera e propria (nel corso del follow-up) le vampate indicavano ossa del bacino più fragili. Più erano frequenti i sintomi vasomotori, più bassa era la densità minerale ossea.
Secondo Crandall e colleghi, il fatto che i sintomi vasomotori indichino un assottigliamento delle ossa anche in perimenopausa suggerisce che i livelli di estrogeni non sono gli unici responsabili, perchè l’estrogeno cala solo dopo la fine del ciclo. Ù
I ricercatori notano invece che durante le vampate di calore si attiva il sistema nervoso simpatico e che i neurotrasmettitori e gli ormoni rilasciati quando questa parte del cervello si attiva sono stati collegati alla fragilità ossea. Occorreranno ulteriori studi – conclude l’equipe sulla rivista Menopause – per chiarire questi meccanismi.
AGI salute – 18/05/2009
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Il grande mito delle perdite bianche
Caro lettore,”Hm … hai delle perdite bianche ? Chiede il dottore, accigliato.
Piccola accelerazione del cuore, mani sudate, palla nel ventre … Nel silenzio del gabinetto, Alexandra sente il rumore della tastiera del suo ginecologo. Consulta il suo “fascicolo medico” con aria preoccupata (un disco che non ha mai visto ma che teme potrebbe contenere informazioni inquietanti).
“Sì,” risponde timidamente Alexandra, con un tono leggermente interrogativo. Perché lei non sa se è un po ‘seria, seria o estremamente seria. Ma lei è obbligata a confessare, lei ha strani flussi.
E non è sempre molto pulito !
Un indicatore aggiuntivo allarmante, queste perdite bianche assumono varie forme.
Come un raffreddore, che inizia con una tosse secca, poi vari flussi, le perdite bianche di Alexandra si evolvono ! A proposito, non sono sempre bianche.
Cominciano a sembrare lattiginosi e quindi diventano trasparenti.
Sembrano bianchi d’uovo, viscosi e rotanti (pizzicando e rilasciando le dita, si forma un filo). È una sgradevole impressione di bagnato. Ma poi “si accartocciano”, come il latte. Scompaiono ed è una sensazione secca che si deposita, a volte accompagnata da formicolio.
Il problema sembra risolto per alcuni giorni. Ma già, sono le regole che appaiono (un altro problema!).
E ancora, il ciclo infernale riprende.
Alexandra però fa la doccia ogni giorno e si prende scrupolosamente cura della sua igiene. Ha cambiato la sua biancheria intima, ha investito in speciali gel per il lavaggio, prima in un supermercato e poi, non appena le è stato permesso, in una farmacia.
Tuttavia, nonostante i suoi sforzi, quest’area rimane sporca; ammettiamo anche che a volte si sente male.
7 segni per rilevare se si dispone di candidosi
Se soffri di uno o più di questi sintomi:
– Perdite bianche come latte cagliato, inodore;
– prurito, spesso di notte;
– ustioni vulvare e vaginali;
– crepe, tagli;
– arrossamento e gonfiore della vulva;
– Sesso difficile a causa della secchezza vaginale;
– Bruciore di stomaco o difficoltà a urinare;
Potresti essere colonizzato dalla Candida albicans.
Quindi vi invito a leggere urgentemente “Plantes & Bien-Être” (Piante e Benessere) dedicato a questo fungo microscopico e soluzioni naturali per sbarazzarsene.
Questo potrebbero anche essere dovute a peli in eccesso, che non semplificano le cose, e emana anche un odore di sudorazione dolorosa. In breve, è uno stato generale piuttosto catastrofico. Ci vorrà un giorno per affidare questo problema alla medicina per finire una volta per tutte!
Come puoi essere sedotto, essere amato, in queste condizioni ???
Il più grande dramma del nostro tempo
Uno dei più grandi drammi del nostro tempo è che gli esseri umani sono convinti di vivere l’età d’oro della scienza, della ragione, un’età in cui si ha il diritto di dire tutto, di pensare tutto. Pensano di essere “informati”.
Questa impressione è rafforzata dall’estrema libertà (o dall’estrema ruvidezza) con cui si parla nei media, su Internet, nelle scuole stesse, della sessualità.
Dietro questa educazione pseudo falsamente liberata, la realtà è che siamo chiusi in una forma di drammatico oscurantismo scientifico.
Oserei dire che i nostri antenati, presumibilmente così “bloccati”, erano meglio informati di noi. Vivendo nelle fattorie, con gli animali, i bambini hanno visto fin da piccoli come la natura funziona, per davvero (e non nella forma teatrale e sordida di una messa in scena pornografica che vedono troppo spesso, troppo giovani sui loro smartphone).
Ed è qui che torno al grande mito delle perdite bianche.
Le secrezioni non sono più vergognose quando sai cosa rivelano
Le vere perdite bianche consistono in secrezioni vaginali e cellule morte.
Sono loro che a volte fanno tracce sulla biancheria intima. Le secrezioni vaginali sono una sorta di olio secreto dalle pareti della vagina. Questo olio si deposita sulle grandi labbra per proteggere la vagina da possibili microbi. Lo scopo di questa protezione è impedire a qualsiasi microbo di raggiungere l’utero della donna, necessario per consentire una futura gravidanza: è una “vernice protettiva”.
Tutte le donne osservano queste perdite quasi tutte le loro vite. Le fodere delle mutandine indossate al di fuori delle regole che assorbono questo “olio” protettivo non sono pertanto raccomandate. Non “puliscono” nulla. Al contrario, facilitano l’arrivo di infezioni e infezioni fungine. La natura fa bene le cose e le donne possono considerarsi completamente normali quando le loro mutande sono macchiate.
Queste perdite bianche non devono essere confuse con il muco cervicale, prodotto dalle ghiandole cervicali.
Ma questo muco cervicale non ha nulla a che fare con uno spreco, una sostanza vergognosa o sporca. Al contrario, è “l’elisir della vita” della donna.
Questo muco gioca un ruolo vitale, a seconda del momento:
– proteggere l’utero, impedire l’ingresso di corpi estranei, incluso lo sperma quando non è il momento;
– accogliere, nutrire, modificare (pochissime persone lo sanno) e guidare il seme maschile a fecondare l’uovo durante la fertilità.
Questa operazione, che è considerata banale, è di immensa complessità, di cui darò una panoramica.
È incredibilmente sconosciuto, ignorato dai nostri scienziati e persino da molti medici.
La causa sconosciuta della sterilità
La maggior parte delle ragazze non sono informate. Alcune donne vivono tutte le loro vite senza rendersene conto.
Ciò causa innumerevoli problemi tra cui:
– gravidanze indesiderate;
– problemi di fertilità.
In effetti, molte coppie credono di essere sterili. In realtà, non sanno che il periodo di fertilità di una donna a volte è molto breve, a volte solo poche ore al mese. Basterebbe per loro conoscere i segni che indicano che la donna è fertile per concepire più facilmente un bambino, senza alcun intervento medico e con il massimo … piacere.
Per questo, dobbiamo capire cos’è il muco cervicale. Muco cervicale: un elisir di vita
Il muco cervicale è un liquido viscoso, senza molto colore. È un fluido secreto dalle cellule del collo dell’utero sotto l’azione degli estrogeni.
Il suo ruolo è quello di facilitare il passaggio degli spermatozoi attraverso la cervice e l’utero, facilitando la loro mobilità fornendo riserve energetiche per sopravvivere negli organi genitali femminili per raggiungere l’uovo. Infine, il muco modella le teste degli spermatozoi in vista della fecondazione dell’ovulo.
Il muco è un “elisir di vita”, secondo l’espressione di Pryska Ducœurjoly, specialista del metodo sintotermico, metodo di regolazione naturale delle nascite basato sull’osservazione combinata di muco cervicale e temperatura basale al risveglio (mattino).
“È grazie a questo elisir di vita che gli spermatozoi possono sopravvivere nelle cripte cervicali situate all’ingresso dell’utero. Si nutrono di questo latte molto nutriente mentre aspettano che arrivi l’uovo. Senza questo muco cervicale (questo è il suo nome), è impossibile per loro rimanere in vita per più di qualche ora! [2] “spiega.
Il muco cervicale è un liquido davvero sorprendente.
Quando lo osserviamo al microscopio, notiamo che è in grado di cambiare al momento dell’ovulazione per assumere la forma di canali microscopici che gli spermatozoi usano per passare dalla vagina all’utero.
Allo stesso tempo, il muco compensa l’acidità della vagina, che consente allo sperma di sopravvivere fino a cinque giorni invece di trenta minuti nel tempo ordinario. Il muco fornisce loro nutrienti per la loro sopravvivenza e l’energia di cui hanno bisogno per il pericoloso ed estenuante viaggio dalla cervice alle tube di Falloppio.
Senza di esso, nessuna fertilizzazione.
Tutte le donne dovrebbero imparare a individuare questo elisir. Questo è ciò che permette loro di controllare la loro fertilità, liberamente, indipendentemente (non c’è bisogno di una farmacia o di una carta di credito !).
No, non sei malata !
Un formicolio indica semplicemente che non si ha secrezione di muco cervicale: lo sperma che avrebbe avuto la sfortuna di avventurarsi nella vagina non sarebbe sopravvissuto per più di qualche ora.
La secrezione micotica può essere riconosciuta dal “test del bicchiere d’acqua”: si liquefa rapidamente in acqua mentre il muco cervicale, in particolare molto fertile, si accumula nell’acqua e si deposita sul fondo vetro.
I problemi
Naturalmente, come con qualsiasi parte del nostro corpo, ci possono essere problemi con queste secrezioni: i funghi possono depositarsi, i batteri …
Qualsiasi cosa può essere infettata, le perdite bianche possono diventare gialle, verdi, possono bruciare la pelle.
Le coppie più recenti soffrono di prurito causato da infezioni fungine (soprattutto candida albicans, in quest’area). Deve quindi essere trattato. Questi problemi non hanno nulla a che fare con le sensazioni abbastanza normali dello stato del muco che varia durante il ciclo [3].
Ma non ti preoccupare: sarai perfettamente consapevole di te stesso non appena c’è una “malattia”, proprio come non hai avuto bisogno di un medico per dirti che eri malato il giorno in cui hai beccato l’influenza
“La prossima volta che il tuo medico ti chiede se hai delle perdite bianche, chiedigli cosa intende. E sentiti libero di rispondergli: “Sì, dottore, come tutte le donne!” Conclude Pryska Ducœurjoly.
Non potremmo dire di meglio.
Queste perdite sono un segno che il tuo ciclo femminile funziona normalmente. Possono anche, quando sai come analizzarli, dirti esattamente quando il muco cervicale permetterà la concezione di un bambino, che avviene solo due giorni (e qualche volta meno) al mese.
È un mezzo importante e totalmente non riconosciuto per promuovere la fertilità.
By sante-nature-innovation.fr
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Gardasil (Vaccino), sta distruggendo le ovaie delle ragazze e i sistemi riproduttivi
Un nuovo studio ha scoperto che Merck & Co., il produttore del vaccino per il papillomavirus umano (HPV) Gardasil, ha “trascurato” di esaminare l’effetto della droga sui sistemi riproduttivi delle donne.
Come conseguenza di questa negligenza, così come i pericoli insiti dietro al vaccino, una ragazza australiana ha subito conseguenze debilitanti, con le sue ovaie completamente distrutte, ha riportato il sito Elite Insight.
Il British Medical Journal, che pubblicizzava il caso della ragazza di 16 anni, ha affermato che il danno è avvenuto tre anni dopo essere stata vaccinata.
Il BMJ riassunto:
“La sua comparsa solleva questioni importanti sulla causalità, che possono segnalare altri problemi sistemici. Questo paziente presentava amenorrea dopo aver identificato un cambiamento dal suo ciclo normale a periodi irregolari e scarsi dopo le vaccinazioni contro il papillomavirus umano. Ha rifiutato i contraccettivi orali inizialmente prescritti per l’amenorrea. I compiti diagnostici erano di determinare la ragione della sua amenorrea secondaria e quindi di indagare sulle possibili cause dell’insuccesso ovarico prematuro identificato. Sebbene la causa non sia nota nel 90% dei casi, le restanti cause identificabili principali di questa condizione sono state escluse. L’insufficienza ovarica prematura è stata quindi notificata come un possibile evento avverso dopo questa vaccinazione. La giovane donna è stata consigliata per quanto riguarda la conservazione della densità ossea, le implicazioni sulla riproduzione e il relativo follow-up. Questo evento potrebbe contenere potenziali implicazioni per la salute della popolazione e sollecitare ulteriori indagini “.
Nessun test precedente ?
“I genitori dovrebbero essere avvisati da questo esempio per non consentire l’uso di Garadsil nel caso delle loro figlie”, ha riferito Elite Insight .
Il recente studio ha evidenziato che il vaccino ha la capacità di danneggiare gravemente la funzione delle ovaie; nel caso del sedicenne australiano, le sue ovaie distrutte hanno portato alla menopausa molto prematura.
Come riportato da Life Site News, il dottor Deirdre Little, il medico australiano che ha curato la ragazza e co-autore del rapporto BMJ, ha fornito ai ricercatori prove solide/certe, che Gardasil ha causato la distruzione della fertilità della ragazza.
Inoltre, ha sottolineato che la Merck non ha informazioni di supporto sugli effetti del vaccino sulle ovaie, il che ovviamente suggerisce che Merck non ha effettuato alcun test di sicurezza sugli effetti del vaccino sul sistema riproduttivo femminile, o ha nascosto i dati.
Inoltre, il drug maker è stato in grado di ottenere l’ approvazione di Gardasil attraverso la Food and Drug Administration (FDA)…nonostante i test di fertilità incompleti.
Un rapporto di Little ha detto che prima del vaccino di Gardasil la ragazza in questione aveva cicli mestruali normali, era accuratamente esaminata e testata, e non aveva una storia familiare o personale che spiegasse la menopausa prematura.
La ragazza è stata amministrata la vaccinazione nell’autunno del 2008 e nel gennaio 2009 il suo ciclo era diventato irregolare. Nel corso di due anni, i suoi periodi divennero sempre più leggeri e irregolari. Entro il 2011, aveva cessato di avere cicli del tutto.
Come riportato da Life Site News :
“La dottoressa Little ha effettuato numerosi test sulla ragazza, compreso il controllo dei livelli ormonali e della funzione degli organi interni, e le ha diagnosticato un” fallimento ovarico prematuro “. Ha anche scoperto che la ragazza non aveva cellule uovo viventi.
“Dopo aver indagato su altre possibili cause dell’insuccesso ovarico prematuro della ragazza, il Dr. Little è rimasto con la vaccinazione di Gardasil come unica spiegazione rimanente.”
‘Negato un diritto fondamentale’
Nel rapporto, dal titolo “Insufficienza ovarica prematura 3 anni dopo il menarca in una ragazza di 16 anni in seguito alla vaccinazione contro il papillomavirus umano”, Little scrisse che Merck aveva solo testato gli effetti di Gardasil sui testicoli dei ratti.
Nel contattare l’Agenzia per i prodotti terapeutici (TGA) dell’Australia – che è l’equivalente della FDA degli Stati Uniti – per informazioni sui test di sicurezza di Gardasil sulle ovaie, Little ha scoperto che il TGA aveva solo registrazioni dei test sui testicoli dei ratti, ma nessuno sugli effetti del farmaco sulle ovaie di ratto.
“Gardasil è stato controverso sin dall’inizio”, ha osservato Steven Mosher del Population Research Institute.
“Decine di milioni di ragazze hanno ricevuto il vaccino Gardasil dalla sua approvazione da parte della FDA sei anni fa. Se anche una piccola frazione di essi hanno sperimentato l’infertilità come risultato, allora queste bambine è stato negato un diritto molto fondamentale, vale a dire, il diritto di decidere quanti figli vogliono avere”, ha detto Notizie Vita del sito.
Fonti: Elite-Insight.com + CaseReports.BMJ.com + LifeSiteNews.com + Science.NaturalNews.com