Clistere casalingo – Idrocolon – 1
la parola Clisterederiva dal greco klystérêros, purificare, lavare
Per l’elenco dei fermenti utili per l’intestino, vedi:Batteri autoctoni + COPROTERAPIA(assunzione di batteri tratti da feci selezionate)
Come ci si lava la pelle esterna abbastanza spesso, occorre anche lavare la pelle=mucosa interna (epitelio del tubo digerente-intestino) e cioè fare regolarmente di tanto in tanto dei clisteri = lavaggi purificatori e disinfiammanti dell’intestino.
Posizione adatta per fare il clistere in casa propria:
vedi, prima di proseguire, leggete in questo sito le pagine: Idrocolon terapia e suoi benefici + Putrefazione intestinale, troppo muco
Qui trovate una terapia naturale per depurare molto bene il Fegato:
http://www.comemigliorare.com/lavaggio-epatico-come-depurare-il-fegato-per-migliorare-umore-e-benessere-generale/
Illustrazione raffigurante i depositi che si formano lungo le pareti dell’intestino.
Per i bambini e le persone molto anziane e deboli si consiglia di non andare oltre i 3 giorni di clisteri settimanali (meglio farlo una volta alla settimana per un certo periodo di tempo), ed al limite invece del digiuno completo ci si ciberà di vegetali crudi frullati o frutta matura.
Salvo nel caso di Cancro, in questo caso i clisteri possono divenire anche plurigiornalieri.
Quando si utilizza questo tipo di clistere od idro colon terapia, (e’ bene utilizzare l’acqua la più pura possibile ed a pH neutro o leggermente basico ed occorre ricordare di prepararlo (facoltativamente) con:
1 bicchiere della propria urina in 2 litri di acqua oppure è possibile aggiungere all’acqua per il clistere, altri sali minerali e/o liquidi come ad es. estratti-infusi fitoterapici, prodotti omeopatici e tutto ciò che si ritiene possa giovare al paziente.
I migliori tipi di clistere, possono essere preparati per es. con un cucchiaino di Bicarbonato di Sodio, 1 cucchiaino per 2 lt di acqua tiepida (*) e/o l’infuso di 1 Caffè (vedi sotto) – alternando con Camomilla – da effettuare da una, due o tre volte alla settimana, ed in certi casi 1 al giorno, nei caso di tumori e/o di malattie gravi, nei quali si può arrivare a fare anche da 2 a 4 clisteri al giorno di un infuso di camomilla e/o bicarbonato e/o caffé, a seconda dei casi;
Utilizzare comunque acqua resa ALCALINA con pH di almeno 10 e non più di 12; quello al caffè contiene la caffeina, che viene assorbita dalla parete della mucosa dell’ano, essa serve ad aprire i dotti biliari che liberano grandi masse di materiale tossico, ma in certi soggetti può portare disturbo, fare quindi attenzione alle proprie reazioni al clistere con infuso di caffé ed eventualmente sostituirlo con quello alla camomilla..
Se vi è tensione o spasmi nell’intestino utilizzando il clistere, usate acqua leggermente più calda (max 37° è una buona temperatura) per rilassare l’intestino.
Se l’intestino è al contrario debole, utilizzare acqua più fredda (da 27° a 30°) per aiutare a rinforzarlo.
Se vi sono dolori addominali all’inizio dei clisteri, significa in genere che la parete intestinale è molto infiammata quindi dolorante.
(*) alle volte i primi clisteri possono essere fatto con, oltre al Bicarbonato di Sodio, anche con un cucchiaino di sale da cucina.
In ogni caso è utile, se la si rintraccia, utilizzare anche un cucchiaino di Glicotimolina.
(La Glicotimolina viene indicata per una varietà di usi: impacchi, siringhe per orecchie e occhi, docce, irrigazioni del colon, come coluttorio, spray nasale, alcalinizzatore e antisettico interno e per l’igiene personale)
Glicotimolina è una soluzione alcalina – NON si RIESCE facilmente a trovarla in COMMERCIO.
In ogni caso, assieme al clistere, occorre assumere fermenti lattici in capsule gastroresistenti.
Molto utile è anche l’ARGILLA(fango di terra argillosa) mangiata come un “dolce” ogni giorno od ogni 2 o 3 giorni per un certo periodo che in genere varia da soggetto a soggetto, con un minimo di 15 giorni; alle volte è necessario assumerla per periodi più lunghi. Fare attenzione che l’argilla può portare stitichezza.
L’argilla con il suo potere mineralizzante, cicatrizzante e chelante, fornisce un ottimo ausilio a tutti coloro che si debbono disintossicare dalle sostanze tossiche, aiutando la disinfiammazione e la disintossicazione dell’apparato digerente ed il corpo intero. vedi: Putrefazione intestinale
Per pulire bene tutto l’intestino
I clisteri possono pulire il colon, ma solo una parte molto piccola di esso, dai 40 ai 50 centimetri.
Un’opzione semplice e naturale è quella a base di semi di lino e kefir, da adottare per circa 3 settimane.
Questo metodo di depurazione dell’intestino aiuta a normalizzare il peso ed offre vari effetti positivi nella regolazione del metabolismo dei lipidi (grassi). La farina di semi di lino assorbe ed elimina le tossine dal corpo.
Sostituisci questo rimedio alla classica colazione, per 3 settimane.
– Prima Settimana: 1 cucchiaio di farina di semi di lino e 100 ml di kefir
– Seconda Settimana: 2 cucchiai di farina di semi di lino e 100 ml di kefir
– Terza Settimana: 3 cucchiai di farina di semi di lino e 150 ml di kefir.
Ricordarsi di preparare una pozione fresca ogni giorno e di non consumare nient’altro a colazione. Associare a questo rimedio ad una dieta salutare e consumare almeno 1.5- 2 litri d’acqua basica al giorno.
Le RICERCHE MOSTRANO un NESSO fra MICROBIOMA Intestinale (intestino) e CERVELLO – 09/01/2015
Chiamate collettivamente microbioma, le migliaia di miliardi di microbi che abitano il corpo umano vivono principalmente nell’intestino, dove ci aiutano a digerire il cibo, a sintetizzare le vitamine e a difenderci dalle infezioni. Ora, recenti ricerche sul microbioma hanno dimostrato che la sua influenza si estende ben oltre l’intestino, fino ad arrivare al cervello. Negli ultimi 10 anni, vari studi hanno collegato il microbioma intestinale a una serie di comportamenti complessi, come umori ed emozioni, appetito e ansia.
Il microbioma intestinale sembra contribuire al mantenimento della funzionalità cerebrale, ma non solo: potrebbe anche incidere sul rischio di disturbi psichiatrici e neurologici, fra cui ansia, depressione e autismo.
Una delle modalità più sorprendenti con cui il microbioma influisce sul cervello è durante lo sviluppo.
“Esistono delle finestre evolutive critiche in cui il cervello è più vulnerabile poiché si sta preparando a rispondere al mondo circostante”, spiega Tracy Baie, docente di neuroscienze presso la facoltà di veterinaria dell’Università della Pennsylvania. “Così, se l’ecosistema microbico della madre si modifica – per esempio a causa di infezioni, stress o diete – ciò cambierà il micro bioma intestinale del neonato, e gli effetti possono durare tutta la vita.”
Altri ricercatori stanno esplorando la possibilità che il microbioma abbia un ruolo nelle malattie neurodegenerative come l’Alzheimer e il Parkinson.
Fonte: MedicalXpress.com : http://tinyurl.com/kaa2j36
Commento NdR: ma ciò può accadere anche e non solo per i vaccini che il neonato subisce dai due, tre mesi in avanti…infatti se una madre ha delle amalgami dentali in bocca (contengono mercurio) il neonato potrà subire delle conseguenze anche gravi.
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Il Clistere di Caffè
Da parte di professionisti nel campo della medicina alternativa e olistica ormai da molti anni viene usato un clistere che utilizza non l’acqua ma il caffè con lo scopo di disintossicare il fegato.
Un clistere di caffè, quando fatto correttamente, fa produrre al fegato più bile, apre i dotti biliari, e fa in modo che la bile fluisca.
In questo processo, un fegato intossicato può scaricare molte delle sue tossine nella bile e sbarazzarsene in alcuni minuti. Questo spesso dà grande sollievo a tutto il corpo, e spesso fa la differenza tra giacere con la sensazione di sentirsi miserabili e sentirsi bene e essere attivi.
I clisteri di caffè sono anche efficaci nell’alleviare il dolore. I pazienti di cancro, per un esempio, possono ottenere sollievo dal dolore anche quando i farmaci non hanno dato esito.
Gli effetti di un clistere con caffè sono differenti da quelli di uno con semplice acqua e sale e questa differenza è costituita dalla caffeina presente nel caffè.
La caffeina, la teobromina e la teofillina stimolano il rilassamento dei muscoli lisci causando la dilatazione dei vasi sanguigni e dei dotti biliari. Gli effetti di un clistere con caffè non sono gli stessi del bere caffè. Le vene nella zona anale sono molto vicine alla superficie dei tessuti. La caffeina viene assorbita facilmente e in quantità maggiore di quando il caffè viene bevuto.
Il caffè non passa attraverso il sistema digestivo, e non influisce sul corpo come quando lo si prende come bevanda. Invece, il clistere di caffè stimola sia il fegato che la cistifellea a rilasciare le tossine, che vengono poi eliminate dal colon.
All’inizio del trattamento, se la bile contiene molte tossine, può produrre spasmi nel duodeno e nell’intestino tenue e causare un po’ di deflusso nello stomaco. Questo può causare sensazioni di nausea, che potrebbero portare al vomito della bile.
Se accade questo, bere una buona quantità di tè di menta piperita forte aiuterà ad annullare la bile nello stomaco e a portare sollievo.
È interessante osservare che bere una tazza di caffè ha un effetto completamente diverso dal fare un clistere. Bere caffè causa i seguenti problemi:
– Aumenta la reazione riflessa
– diminuisce la pressione del sangue
– aumenta la frequenza del battito cardiaco
– causa palpitazioni e insonnia
– stimola le ghiandole surrenali
– irrita lo stomaco
– lascia un residuo tossico nel corpo
Un clistere di caffè, quando fatto correttamente, non produrrà questi effetti.
Nota: Due clisteri di caffè in una settimana durante un periodo di disintossicazione generale vanno bene per la maggior parte delle persone, ma non per tutti. Se i clisteri di caffè facessero sentire peggio una persona anche utilizzando caffè biologico, dovrebbe smettere di praticarli.
I clisteri di caffè dovrebbero essere utilizzati con cautela. Quando se ne fanno troppi sono stressanti per il fegato e possono causare tensione.
Dopo il periodo di disintossicazione, i clisteri di caffè dovrebbero essere impiegati solo come un’emergenza, non come un booster di energia.
Benefici per il fegato
Il caffè ha una composizione chimica che è stimolante. Contiene delle molecole, palmitati, che aiutano il fegato a trasferire le tossine nella bile.
Il caffè viene assorbito dalla vena emorroidale e trasferito al fegato. Con i dotti dilatati la bile riversa nel tratto gastro-intestinale le tossine. Contemporaneamente l’azione peristaltica viene attivata dal clistere, causando l’eliminazione delle tossine tramite evacuazione dal colon.
Un clistere di caffè è abbastanza utile durante una malattia grave, dopo un ricovero ospedaliero, e dopo l’esposizione a sostanze chimiche tossiche.
Questo clistere può anche essere utilizzato durante digiuni per alleviare eventuali emicranie causate talvolta da una aumentata eliminazione di tossine.
Procedura:
Prima di fare il clistere di caffè, e opportuno ripulire il colon con due o tre clisteri tradizionali, dopo di questo passa al clistere di caffe. A differenza dei clisteri di sola acqua, Il liquido dovrebbe essere ritenuto nel colon da 12 a 15 minuti. E’ utile avere un orologio in vista.
Il Dr. Gerson ha scoperto che tutta la caffeina viene assorbita entro 12 minuti circa. La caffeina passa attraverso le vene emorroidali direttamente nelle vena portale e quindi nel fegato. Dopo 15 minuti, evacuare.
Se sperimentate tensione o spasmi nell’intestino utilizzando un clistere, provate a utilizzare acqua più calda (da 37° a 38° è una buona temperatura) per aiutare a rilassare l’intestino. Se l’intestino è debole o flaccido, provate invece a utilizzare acqua più fredda (da 24° a 27°) per aiutare a rinforzarlo.
Il caffè coltivato biologicamente è assolutamente essenziale. Le sostanze chimiche, i diserbanti e gli antiparassitari presenti nei caffè coltivati commercialmente potrebbero causare danni al fegato quando utilizzati in un clistere. Usare solo caffè biologico.
In una pentola o in un bollitore aggiungi 3 cucchiai da tavola colmi di caffè macinato in 1 litro d’acqua (preferibilmente distillata, se vogliamo essere fiscali). Far bollire per 3 minuti, poi continuare a fuoco lento per 20 minuti. Coprire con un coperchio. Quindi lasciare raffreddare fino ad una temperatura più o meno vicina a quella corporea.
Mettere il caffè così ottenuto (circa un litro) in una borsa per clisteri del tipo da appendere.
Per lubrificare il beccuccio da introdurre nell’ano non usare creme commerciali derivate dal petrolio. Potete utilizzare vitamina E, in forma oleosa oppure l’olio di germe di grano (puoi forare la punta di una capsula gelatinosa e spremerne il liquido. Anche il gel di aloe va bene.
La posizione migliore per il clistere è in ginocchio con la testa appoggiata sul pavimento.
Dopo che il liquido è stato inserito, appoggiarsi sul fianco destro per 15 minuti prima di evacuarlo.
Non preoccupatevi se il liquido non viene evacuato dopo 15 minuti. Semplicemente continuate a fare le normali attività fino a quando sentite lo stimolo a evacuare.
Altra modalità di preparazione dell’infuso di 1 caffè, per il clistere al caffè:
Caffè all’americana:
– far bollire mezzo litro di acqua con 3 cucchiaini colmi di caffè in polvere e continuare la bollitura per 7 minuti, lasciare in infusione per altri 7 minuti, poi aggiungere acqua fredda fino ad 1,5-2 max lt., controllare che la temperatura sia tiepida, oppure far raffreddare a temperatura corporea o meno e passare al colino, mettersi proni e successivamente sdraiati sul lato destro, indi introdurre l’infuso e mantenere nell’intestino il più possibile, in genere occorrono 12 o 15 minuti per far assorbire le sostanze del caffè dalle vene emorroidali e da queste alla vena portale e quindi nel fegato che si depura bene, rimanendo sempre sdraiati, quindi evacuare.
E’ possibile utilizzare il caffè all’Italiana nella dose da 1 a 3 caffè per 2 lt di acqua tiepida.
Anche le più importanti infiammazioni dell’intestino tenue scompariranno facilmente in poche settimane ed i vostri mal di schiena se ne andranno come per incanto.
Utilizzare, per avere i migliori risultati, il caffè coltivato biologicamente, in quanto le sostanze chimiche utilizzate dai coltivatori di caffè, che non seguono l’agricoltura biologica, potrebbero ostacolare la disintossicazione completa del fegato.
ATTENZIONE: in certi soggetti molto sensibili il clistere di caffè può produrre eccitazione nervosa e quindi possibile alterazione del battito cardiaco; meglio evitarlo e sostituire il Caffè con infuso di Camomilla o Finocchio.
E’ possibile utilizzare anche al posto del caffè (ma il risultato non è sempre lo stesso in quanto varia dal tipo di infuso utilizzato) certi estratti, infusi di erbe, es. malva, ecc., o aloe vera in ragione di 2 cucchiai in 2 litri di acqua, che dovrebbe, l’acqua, dovrebbe essere di sorgente, oppure con acqua dell’acquedotto filtrata con un buon depuratore – meglio ad osmosi inversa (comunque se bollita e raffreddata alla temperatura desiderata, l’acqua va bene).
Un massaggio alle viscere sulla pancia, si rende necessario, quando avete introdotto l’acqua e se possibile mantenetela nell’intestino al massimo per 15 minuti poi evacuate; se avete dolori, per via delle infiammazioni presenti, massaggiate ed evacuate quando non riuscite più a tenerla.
SEMPRE durante i periodi di utilizzo del clistere, in qualsiasi forma, occorre assumere giornalmente dei fermenti lattici multibatterici.
Per i bambini, a seconda dell’età (-di 13 anni fino a 6 anni), farlo con una peretta e ridurre la quantità fino ad 1 quarto di litro, ed ancora meno per i lattanti; meglio usare la camomilla. Per i più piccoli ridurre la quantità almeno della metà e farlo per gradi.
In caso di tumori seguire le indicazioni del Protocollo della Salute, più attuando clisteri ogni giorno a base di bicarbonato di sodio; la frequenza dipende anche dai dolori esistenti o meno; in certi casi si può arrivare a fare un clistere ogni ora, normalmente bastano 2 clisteri al giorno.
Procedura per il clistere:
1 – Assicurarsi che la cannula collegata alla sacca del clistere, sia di una lunghezza adatta per poterlo fare, in modo che la sacca sia appesa ad un chiodo o maniglia di finestra in alto per far scendere l’acqua per gravità.
2 – Distendersi sul pavimento mettendo sotto un asciugamano e/o un giornale appoggiato sul pavimento e controllare che la lunghezza della cannula sia adatta alla posizione della sacca rispetto a quella del soggetto che deve fare il clistere sdraiato a pancia in su sul pavimento od in ginocchio.
3 – Riempire la sacca per il clistere, assicurandosi che il rubinetto o il morsetto chiuso.
4 – Appendere la sacca ad un’altezza in modo che la cannula con il beccuccio possa essere accessibile in modo agevole quando si è distesi sul pavimento.
5 – Lubrificare il beccuccio rettale con un prodotto naturale con olio vegetale e/o una crema naturale anti emorroidi.
6 – Inserire il beccuccio nel retto delicatamente e lentamente. Non forzare mai. Se l’introduzione è dolorosa sospendere il clistere.
7 – Aprire il rubinetto o morsetto. Far rifluire l’acqua fino a quando non vi è fastidio.
8 – Distendersi sul fianco destro e massaggiare la pancia con movimenti circolari e poi evacuare.
Controindicazioni a qualsiasi tipo di clistere:
infiammazioni all’Appendice, Peritonite; in questi casi invece di fare il clistere, applicare immediatamente del freddo sulla pancia, es.: cataplasma di fango freddo – (e/o borsa con del ghiaccio oppure della ricotta fredda) per piu’ giorni e/o notti e se del caso ricorrere all’atto chirurgico.
Le controindicazioni del clistere, sono: sindrome dell’appendice e le emorroidi sanguinanti: in questo ultimo caso prima di iniziare a fare i clisteri – con attenzione – occorre assumere per diverso tempo e giornalmente dei preparati multi batterici per normalizzare gli enzimi e la flora batterica e contemporaneamente dormire per 30 giorni con cataplasmi di fango (argilla) fredda sul ventre, comunque raffreddare il ventre, anche con bagni di ventre; successivamente dopo che il grosso dell’infiammazione è passata, ed in genere inizia a scendere dopo la prima settimana, utilizzare queste tecniche di lavaggio intestinale. MAI PRIMA !
In ogni caso di clistere, occorre sempre ungere molto bene con olio di oliva la punta del rubinetto e l’ano con un dito ed utilizzare apposite creme a base di determinate erbe da introdurre nell’ano; questo vale anche per le “ragadi”; nei 2 casi, si avranno grossi benefici, raffreddando le parti, facendo i bagni di sedere e/o mettendo del ghiaccio tritato o contenitori ghiacciati morbidi in un asciugamano da bidet, bagnato dal lato a contatto con la pelle, sull’ano e sull’intestino – ricordarsi le creme da introdurre nell’ano, specie nei casi qui sopra citati.
Ricordarsi che le alterazioni degli enzimi, della flora, del pH digestivo e della mucosa intestinale influenzano la salute, non soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte dell’organismo.
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IDRO COLON TERAPIA
Molti studi epidemiologici hanno dimostrato che la salute, la malattia e l’invecchiamento sono in stretta relazione con lo stato del colon. L’equilibrio fra assimilazione delle sostanze nutritive e l’eliminazione delle scorie è senza alcun dubbio il fattore primario per conservare una buona salute. Se noi dipendiamo molto dal nostro ambiente esteriore, è certo che l’influenza esercitata dal nostro ambiente interiore è perlomeno della stessa importanza.
L’inquinamento (NdR: intossicazione + infiammazione) interiore del corpo è un fattore determinante per il mantenimento degli stati patologici. Il colon, luogo terminale del bolo alimentare, lungi dall’essere passivo, è il luogo di passaggio di numerose sostanze sia verso l’interno che verso l’esterno. Quando è sporco, pieno di materiali fecali che ne incrostano le pareti, non è più in grado di assolvere correttamente alle sue funzioni d’assorbimento delle sostanze necessarie alla vita delle cellule, né di espellere i residui umorali del sangue e della linfa ritardando così la sua funzione principale.
La maggior parte degli esseri umani che soffrono di turbe digestive più o meno importanti hanno una materia fecale che resta “bloccata” nel colon per molto tempo, a volte per anni; queste sostanze sono fonte di intossicazione dell’organismo, e spesso causa di turbe psichiche e di disturbo nello sviluppo personale.
La cattiva funzionalità del colon non è sempre la causa prima di una malattia, ma costituisce in diversi casi un fattore importante nell’accentuare la malattia stessa e il suo prolungarsi.
La serietà di questa terapeutica è confermata da più di 50 anni di pratica e di ricerche in diversi paesi del mondo e specialmente negli Stati Uniti dove Snyder e Waddington, dopo aver praticato più di 1600 irrigazione intestinali senza alcun incidente, sono in grado di affermare la totale innocuità di questa terapeutica.
Lo scopo principale dell’idrocolonterapia è il lavaggio in profondità della mucosa intestinale, ma è anche, e forse in primo luogo, un metodo diagnostico che permette di fare il punto sullo stato funzionale dell’intestino crasso e collegare i sintomi del paziente al suo cattivo funzionamento.
Con questo metodo è possibile determinare la presenza di gas intestinali come pure il volume, la concentrazione e la localizzazione della materia fecale accumulata, e ancora la densità e il colore del muco intestinale che forniscono delle indicazioni che permettono di determinare, per una data persona, il tipo di alimentazione che favorisce l’accumulo permettendo di mettere a punto la dieta non solo durante la cura, ma anche durante tutto il periodo di disintossicazione dell’organismo.
L’idrocolonterapia non pretende di essere il rimedio di ogni male, ma una procedura estremamente favorevole in una grande varietà di turbe della salute.
Un cambiamento del comportamento alimentare, l’adozione progressiva di una alimentazione più sana, un modo di vita più equilibrato, un adeguato spazio per il necessario riposo, l’introduzione di un adeguato programma di attività fisica nella vita quotidiana, sono tutti indispensabili per conservare o migliorare la salute ritrovata grazie all’idrocolonterapia.
La tecnica
L’idrocolonterapia, lo ripetiamo, è un processo di pulizia dell’intestino crasso che consiste nell’introdurvi dell’acqua dolce, tiepida e purificata, senza aggiunte di prodotti chimici o medicinali.
I successivi bagni sono effettuati con dell’acqua immessa ed eliminata per mezzo di una cannula a doppia funzione introdotta nel retto. L’acqua è ad una temperatura variabile tra 25° e 41°; questi cambiamenti di temperatura agiscono sulle materie fecali aderenti alla mucosa intestinale e sugli stessi tessuti riattivando la loro reazione fisiologica.
Una delle ragioni che possono spiegare questo fenomeno potrebbe risiedere nel fatto che l’intestino cieco e il colon ascendente essendo due dei principali luoghi d’assorbimento dell’acqua, i batteri e le loro tossine presenti in gran numero in questa regione, sono suscettibili d’essere assorbiti in grande quantità allorquando si produce un ristagno. Inoltre, questo ristagno è la causa di una congestione del sistema linfatico e venoso portale, il flusso sanguigno aggravato di tossine produce a suo turno una congestione della milza e del fegato da una parte, delle vene emorroidali e dei vasi degli arti inferiori dall’altra.
L’ingorgo della linfa a causa di un tasso elevato di tossine è suscettibile di causare, a lunga scadenza, l’indebolimento delle difese immunitarie e, per riflesso, turbe delle vie aeree superiori (angina, sinusite, rinite, otite, ecc.) così come un discreto numero di problemi dermatologici (acne, eczema, ecc.).
Le tossine d’origine intestinale, trasportate nel corpo dal flusso sanguigno, vanno a fissarsi preferibilmente in luoghi dove è meno la resistenza organica, intossicando progressivamente le cellule bersaglio e favorendo la destabilizzazione di delicati equilibri cerebrali; quindi è qui che si deve ricercare la causa dei cambiamenti d’umore, della perdita di dinamismo (la famosa “fatica ad alzarsi”) o delle diverse turbe del sistema neurovegetativo.
Questo metodo, attivo sia in fase preventiva che durante la cura, è un lavaggio intestinale che agisce staccando i cumuli incollati alla mucosa stimolando contemporaneamente l’attività peristaltica e migliorando l’assorbimento dei cibi nell’intestino cieco e nel colon ascendente.
Con l’idrocolonterapia si hanno dei notevoli risultati e spesso anche la guarigione pura e semplice di numerose patologie. Questo procedimento, molto più efficace di un semplice lavaggio, pulisce interamente il colon dal retto al cieco permettendo una mobilità delle materie fecali incrostate nelle villosità intestinali anche da parecchi anni.
A causa del lungo tempo di ristagno, queste materie assumono una consistenza simile a quella di un pneumatico. Solo l’irrigazione prolungata e ripetuta può permettere il loro ammorbidimento in profondità con conseguente eliminazione delle stesse che sono spesso focolai d’intossicazione e di infiammazioni.
Effetti benefici
Gli effetti benefici dell’idrocolonterapia si manifestano in vario modo: Sensazione di grande benessere risultante dall’eliminazione del muco, del gas, di particelle alimentari non digerite e di tossine dell’intestino.
Sensazione di leggerezza causata dall’azione dell’acqua calda, dal massaggio addominale e dalla liberazione della mucosa intestinale. Un miglioramento degli edemi, degli stati infiammatori locali e dei tessuti del colon, è ottenuto grazie all’eliminazione delle sostanze irritanti per mezzo dell’azione diretta dell’acqua fredda, che contemporaneamente esercita un effetto di stimolazione della peristalsi intestinale. Una azione sui parassiti del colon e simili che viene permessa dall’alternanza della temperatura dell’acqua utilizzata nelle sedute.
Sovente si osserva una perdita di peso e uno snellimento della figura nelle persone appesantite e un aumento di peso nelle persone magre poiché viene restaurato l’equilibrio tra eliminazione e assimilazione. L’aumento del tono addominale è di regola l’inizio della cura. Le cistiti, l’ovarite e la dismenorrea migliorano sempre e sovente si ottiene una guarigione definitiva dopo la cura. Viene pure constatato un miglioramento della funzione renale dopo la cura.
L’idrocolonterapia presenta dunque un interesse tutto particolare nel miglioramento dello stato generale e del funzionamento del tubo digerente. Ma la sua azione è ugualmente interessante in certi casi precisi come:
La preparazione e il seguito dei lavaggi baritati utilizzati nelle ricerche diagnostiche a livello del colon permettono di presentare un intestino pulito e facile così alla lettura radiografica; dopo l’esame attiva l’eliminazione della poltiglia di bario. Recupero più rapido del normale transito intestinale dopo anestesia totale. Azione interessante in geriatria per il suo effetto disintossicante e rinvigorente. I paraplegici traggono degli enormi vantaggi con questo sistema. Infine, sia a livello preparatorio fino al quarto mese di gravidanza, sia dopo il parto, rappresenta una misura estremamente benefica per la donna incinta.
Vi sono controindicazioni alla cura dell’idrocolonterapia ?
Si, in seguito a gravi emorragie, le necrosi per irradiazione, patologie infiammatorie acute, emorroidi gravi, aderenze pelviche, ulcere con sospetta perforazione, turbe cardiache gravi, recenti interventi chirurgici del colon e del retto, ipertensione arteriosa grave, neoplasie del colon e del retto, sincope d’origine cardiaca, gravidanza avanzata (dopo il quarto mese), ernia addominale, ragadi e fistole anali.
La flora intestinale viene disturbata da questa tecnica ?
La flora intestinale è composta da bilioni d’organismi microscopici, di batteri di fermenti, di muffe e di parassiti che vivono nell’intestino e che giocano un ruolo molto importante nel mantenere lo stato di salute assicurando l’equilibrio dell’ecosistema intestinale. Per mezzo della cura, la mucosa intestinale, essendo stata liberata dalla barriera di tossine che l’ingombrava, vedrà crescere la sua capacità di mantenere tale equilibrio. Il medico potrà prescrivere all’occorrenza un supplemento di acidophilus-bacillus per facilitare questo processo.
Può causare carenza di elettroliti ?
Quando il corpo è alimentato correttamente con una nutrizione di buona qualità che contenga inoltre, sodio, potassio e magnesio organici, la quantità d’elettroliti necessaria è assicurata dal cibo quotidiano. Riempiendo e vuotando alternativamente il colon con acqua pura, l’idrocolonterapia migliora l’idratazione generale del corpo e l’assimilazione dei sali minerali, contrariamente ai lassativi ed ai lavaggi ordinari che favoriscono la deplezione di minerali e la disidratazione. Tuttavia, per evitare ogni rischio, è consigliato durante la cura un apporto supplementare di minerali e vitamine.
L’idrocolonterapia è la sola pratica dolce ed efficace che offre la possibilità d’una pulizia profonda e completa dell’intestino con eliminazione delle materie fecali stagnanti, focolai di organismi patogeni. Inoltre, essa permette, con la sua azione di stimolazione della peristalsi intestinale, di ridare più dinamismo ad un colon pigro. Infine ferma definitivamente il processo del circolo vizioso dell’autointossicazione di tutto il corpo. Accompagnata dalla volontà di mettere in pratica una sana alimentazione ed un modo di vita senza stress, l’idro colon terapia permette a ogni individuo di ritrovare la propria salute.
Dopo l’irrigazione del colon si rende necessaria una reintegrazione di batteri “amici” con il Lactobacillus acidophilus ( che è il più importante batterio dell’intestino tenue ) e il Bifido bacterium longum (importante colonizzatore del colon).
L’assunzione di acidophilus e bifidus (capsule di flora batterica) migliora i problemi di costipazione, fornisce al corpo l’enzima lattasi di cui molte persone sono carenti, interviene nella assimilazione e produzione delle vitamine del gruppo B; l’ acidophilus produce inoltre varie sostanze ad attività antibiotica, antivirale e antimicotica (soprattutto nei confronti della Candida Albicans). Inoltre, acidophilus e bifidus svolgono una attività anticancerogena perchè eliminano e disattivano sostanze chimiche che possono trasformarsi in sostanze cancerogene ( ad esempio i nitriti che sono usati come conservanti nei cibi e che nell’intestino si trasformano in nitrosammine ).
In un campione di 30 pazienti ( 22 donne e 8 uomini ) in cui è stata adottata una terapia di ricolonizzazione e drenaggio protratta per 4-6 settimane tramite l’assunzione di Homeos 2 e Homeos 4, si sono potuti constatare notevoli benefici.
L’uso combinato di questi due prodotti ha permesso il miglioramento e il ripristino dei ritmi dell’attività peristaltica tramite l’Homeos 2 e un consolidamento e un drenaggio epatico che il lavaggio intestinale aveva riattivato tramite l’Homeos 4.
Infatti l’Homeos 2 è un regolatore della funzione intestinale, indicato nella stipsi da inerzia intestinale, nella stitichezza da atonia e da insufficiente funzionalità biliare.
L’Homeos 4 è un drenante epatico che stimola la funzionalità dell’epatocita e delle vie biliari.
Decongestionante, epato protettore, è indicato in tutte le epatopatie con stasi portale e biliare.
Tratto da: medicinealtre.it
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Per ordini: info@mednat.news
L’attrezzatura consiste in: Tavola per il water, con applicata l’attrezzatura idraulica per poter effettuare l’idro colon terapia + filtro acqua + rubinetto per dosare l’afflusso dell’acqua + riduttore di pressione automatico + tubi in plastica speciale per i relativi raccordi all’impianto di casa + varie specule in plastica – trattasi di terminale che si introduce nell’ano, oliato con olio di oliva. (e’ possibile riutilizzarle lavandole bene con acqua e soluzione disinfettante) da applicare all’attrezzatura per personalizzazione del sistema.
Si può attaccare all’impianto dell’acqua fredda o calda, meglio acqua calda che sia graduabile con un apposito rubinetto.
Con questa attrezzatura avete sempre pronto in casa propria un attrezzo utile a tutta la famiglia, per effettuare l’idrocolon terapia.
Nel caso di clisteri e per qualsiasi frequenza degli stessi, assumere contemporaneamente dei preparati multibatterici e Enzimi derivanti da piante vegetali.
Indicazioni dei vari sintomi
– stipsi cronica
– meteorismo
– diarrea cronica
– atonia del colon
– colon irritabile; emorroidi
– diverticolosi
– morbo di Chron
– calcoli ureterali (mediante azione di rilassamento sulla muscolatura liscia)
– disbiosi intestinale
– infezioni da parassiti (verminosi)
– micosi intestinale
– atonia rettale, paraparesi
– patologie infettive croniche recidivanti del tratto vulvo-vaginale
Campi di applicazione
Patologie con componente dovuta ad autointossicazione:
– poliartrite cronica
– manifestazioni allergiche
– affezioni di tipo dermatologico
– cefalea, emicrania
– prostatite cronica
– asma bronchiale
– ipotensione, ed ipertensione arteriosa
– intossicazioni in senso generale
– indebolimento della memoria
– stati di affaticamento cronico
Situazioni in cui è utile far precedere una idrocolonterapia:
– indagini endoscopiche di retto, sigma e colon
– esami radiologici con mezzo di contrasto introdotto per via rettale; preparazioni preoperatorie
Controindicazioni
– infiammazioni del tratto intestinale in fase acuta zona appendice
– recenti interventi chirurgici a livello di colon, sigma e retto
– tumori di colon, sigma e retto
– emorroidi, fissure e ragadi anali in fase di sanguinamento
– sanguinamento gastro-intestinale
– perforazioni
– grave insufficienza cardiaca
– gravidanza, negli ultimi mesi