Colesterolo ed Aterosclerosi
Il colesterolo è uno steroide, cioè una molecola lipidica costituita da quattro anelli di atomi di carbonio e una coda alifatica. Tale struttura prende il nome di ciclopentano peridrofenantrene. La parola colesterolo proviene dal greco “chole” (bile) e “stereos” (solido), ma è stato utilizzato per la prima volta nel 1894.
La sua presenza era già stata riscontrata nei calcoli della cistifellea già nel 1784, ma solo nel 1975 il premio Nobel John W. Cornforth ha precisato l’orientamento spaziale degli atomi di idrogeno sulla molecola.
Il colesterolo e’ un composto chimico che rappresenta il capostipite degli steroli, molecola tipica degli organismi animali, soprattutto dei Vertebrati. Tutte le nostre cellule sono fatte anche di colesterolo e il nostro cervello ne contiene quantità elevatissime senza le quali non potrebbe funzionare.
È presente sia in forma libera (35-40% del totale) sia esterificato con acidi grassi a catena lunga, nei tessuti animali, in particolare nel tuorlo dell’uovo, nei depositi di grasso, nella sostanza nervosa, nei globuli rossi.
La maggior parte dei nostri ormoni è prodotta nell’organismo a partire dal colesterolo
Il colesterolo ha la fama (vera o presunta) di essere uno dei grandi nemici della nostra salute.
In realtà è una fama immeritata, perché il colesterolo svolge anche delle funzioni utili. Pare inoltre che il colesterolo abbia la possibilità di contrastare la produzione di radicali liberi nonché di controllare lo sviluppo di malattie degenerative
Esso e’ presente in tutti i tessuti e in maggior quantità nel cervello, nella bile e nel sangue. A causa della sua struttura ha caratteristiche idrofobiche ed è quindi scarsamente idrosolubile. L’intestino lo assorbe grazie ai sali biliari.
La sintesi del colesterolo si svolge soprattutto a livello epatico, anche se vi partecipano numerosi altri organi (surrene, testicolo, aorta ecc.). Il colesterolo viene invece eliminato per mezzo della bile, trasformato in acidi biliari e poi in sali biliari (dai calcoli biliari il colesterolo può essere ottenuto allo stato puro cristallino).
Il colesterolo HDL (quello chiamato impropriamente “buono”) si occupa di mantenere libere e riparare le arterie ed impedire quindi i processi di arteriosclerosi.
La gestione dell’industria chimico farmaceutica si sa è in mano a produttori, medici, ospedali e laboratori farmaceutici che incoraggiano le scelte con procedimenti all’avanguardia inducendo il malato e i suoi familiari allo stato di docili clienti.
Non serve spingerci oltre basta vedere quanti membri di una stessa famiglia vanno a fare la spesa settimanale dal farmacista. Ancora più sconvolgente quando il consumatore abituale diventa l’esperto del quartiere tanto da consigliare gli “equivalenti” senza bisogno di ricetta per bruciare le tappe della precoce senescenza garantendo all’industria del farmaco l’altra grande fetta di faciloni ipocondriaci.
Dopo la lettera di invito annuale che suggerisce di presentarci in massa a fare un esame specifico o un check-up preventivo gratuito per preservare la nostra salute, uno dei pezzi forti più utilizzati dal sistema sanitario sono i cosiddetti livelli di normalità nel sangue costantemente abbassati dai protocolli sanitari dell’ISS (finanziato dalla fondazione di Rockefeller).
Prendiamo un esempio a caso che alla medicina sta molto a “Cuore” come i livelli del colesterolo, lo spazzino che tiene pulite e lubrificate le arterie è la prima causa di arresto cardiaco se i suoi valori sono troppo “bassi”, più il colesterolo viene abbassato più l’organismo ha bisogno di autoprodurlo, più l’organismo ha bisogno di autoprodurlo a dispetto di un’alimentazione super controllata più vi appioppano un farmaco cronico per abbassarlo, passando così dall’arresto all’infarto piuttosto che dall’ictus all’aneurisma se lo stato depressivo indotto dal farmaco crea un ingorgo al miocardio.
La seconda possibilità che vi si può presentare causata dall’effetto elastico di un colesterolo tenuto al guinzaglio è il rischio di un picco glicemico per compensare l’insufficiente pressione arteriosa sballando i valori dell’insulina prodotta dal pancreas che a breve termine vi porterà ad essere diabetici aggiungendo una seconda pasticca cronica. In sole due mosse avete preso la patente per sviluppare qualsiasi altra malattia degenerativa. Facile dedurre come le sanità mondiale abbia profetizzato con quattro anni di anticipo il 30% in più di malati per diabete entro il 2020, se moltiplichiamo la percentuale per ogni patologica prodotta tra due anni i neonati saranno registrati direttamente con residenza clinico-ospedaliera.
Il problema è che il soggetto ormai malato va curato come un malato ma qui si tratta di comprendere che milioni di persone oggettivamente in perfette condizioni di salute sono convinte di doversi far rigirare come calzini per rimanere tali. На нашем сайте вы легко найдете телефоны проституток Питера, которые с нетерпением ждут вашего звонка, чтобы доставить вам незабываемое удовольствие.
Quale è allora il silente meccanismo iniziale che attiva il declino psicofisico su cui conta l’industria farmaceutica per aumentare la fabbrica del malato allevandolo sin dalla culla….?
Il Mito del colesterolo è crollato:
http://www.newmediaexplorer.org/ivaningrilli/2004/07/19/mito_del_colesterolo_nuove_linee_guida_vecchia_propaganda_farmaceutica.htm
Il TABÚ del COLESTEROLO sullo SPIRITO
Vediamo cos’è l’arteriosclerosi, paradossi e relazioni tra arteriosclerosi, patologie cardiache, malattie neurodegenerative e carenza di grassi “saturi”…si, esattamente quelli che vi hanno proibito come la peste.
Riporto alcune delle patologie neurologiche più frequenti:
Sclerosi Laterale Amiostrofica (SLA), Sclerosi Multipla (SM), la più diffusa, la malattia di Parkinson e Alzheimer ritenute malattie degenerative senili, demenza a corpi di Lewy (DLB) forma simile ad Alzheimer ma più precoce e tutte le mielopatie non menzionate o nuove che non hanno ancora una sigla per essere definite poiché tutte possono essere definite mielopatie.
Malattie il cui sviluppo di ricerca viene finanziato coi fondi ricavati dalle donazioni alle famose Telethon, La fabbrica del sorriso, ecc.
Allora dobbiamo capire cos’è la mielina e di cosa è composta.
La mielina è la guaina midollare che riveste tutte le nostre fibre nervose, protettiva e isolante nei riguardi della conduzione dello stimolo nervoso che avvolge gli assoni dei neuroni formando le fibre nervose nel periferico e nel sistema nervoso centrale.
In sintesi la malattia mielinica può colpire qualsiasi fascio nervoso del corpo, ad esempio la colonna vertebrale, quella cervicale, gli arti superiori e inferiori e il cervello.
Le guaine mieliniche di tutte le fibre nervose sono costituite dal 79% di lipidi (grasso), il 18% di proteine e il 3% in tracce di carboidrati cioè zuccheri composti da atomi di carbonio e acqua (carbo = carbonio e idrati = acqua). Le fibre nervose sono costituite quasi totalmente da grasso, il cervello è costituito da circa il 90% di grasso e il restante di acqua.
In Italia i livelli di colesterolo regolati dalle linee guida del Consiglio Superiore di Sanità, CSS, trasformano il cervello in un ammasso di colla per la grave carenza di grassi nel sangue la cui conseguenze sono la sporadica perdita di memoria che gradualmente diventa cronica con progressiva perdita dell’autonomia motoria, fino ad arrivare all’immobilità e alla demenza.
Il colesterolo è stato frazionato dal sistema sanitario in lipoproteine e trigliceridi, in sigla “VLDL”, lipoproteine ad alto contenuto di trigliceridi, le LDL a basso contenuto di trigliceridi e le HDL estremamente povere di trigliceridi.
Quando le multinazionali del farmaco scoprirono le nanotecnologie farmaceutiche per modificare il genoma umano, ambizione della congrega ebraica (sionista) che sta al di sopra di qualsiasi forma di governo, il quale fa da intercapedine tra il popolo e le monarchie, la fabbrica del malato aumentò progressivamente il PIL del Paese osservando alla lettera l’agenda 21 (ventunesimo secolo) ossia ridurre la popolazione incrementando la ricchezza del Paese. Geniale !
Naturalmente al Paese si parla di debito pubblico, di precarietà del lavoro da un lato e di rilancio del lavoro dall’altro, di pensioni che oscillano come le accise e lo Spred, di salvare le banche che vivono con la frode o di strategie del terrorismo per emanare leggi su sistemi di sicurezza col fine di controllare le masse ecc ecc…ma non vi dicono che gli antichi clan nobiliari sono i promotori che foraggiano arditi metodi sperimentali per creare e innovare di anno in anno la fabbrica del malato senza dirvi che per curarvi prima vi devono ammalare strumentalizzando i principali settori di mercato.
Vedi l’industria alimentare affiancata dal settore della nutrizione quindi dietologi e nutrizionisti che fanno gli indovini per orientare la società a fare scelte che non avrebbero mai fatto con il loro buon senso e men che meno senza un esteso macroinvestimento su metacomunicazione e manipolazione di massa coinvolgendo prima di tutto le Università (in mano a Big Pharma) e decine di multinazionali come il settore del’editoria, quello della stampa e della pubblicità, il marketing, le perniciose campagne di propaganda e prevenzione promosse da tutti i programmi TV che oltre ad essere ingombranti sono pericolose fra i beoni (perché si bevono tutto) che non riescono a condurre la propria vita in salute perché predisposti a farsi “penetrare” il cervello.
Sdegnatevi o no questi sono i non animici, i cloni, le copie che riproducono il prototipo umano, semplici terrestri colpiti da gravi sintomi di ignoranza che vi stanno addosso per farvi il prelievo di “vitalità” (l’Energia Vitale e l’Intelligenza sono sinonimi) e costituiscono i due terzi della popolazione mondiale.
Un buon 80% di carcasse che si trascinano attaccandosi ai vivi come zecche, il resto sono dispersi come granelli di senape, non fanno i gregari, non si omologano al pensiero comune e vengono giudicati arroganti, presuntuosi, petulanti ma preferiscono di gran lunga evitare gli ignoranti. Tornando al nostro sacro “colesterolo”, lasciate perdere buono/cattivo, i grassi vengono utilizzati per secernere gli ormoni, chi è “vitale” quindi intelligente, animico ecc..sa che gli ormoni sono idrocarburi, dei composti di carbonio e idrogeno molto sottili, (areiformi) che danno origine al fuoco dello Spirito.
Questo fuoco ormonale è incompleto nel soggetto reso ignorante, da un eccessivo attaccamento, da una vita magra priva di interessi culturali, nel soggetto che ha paura di tutto perchè non ha identità, non ha il suo doppio eterico, l’IO Uno e Trino.
È incompleto in chi aderisce a un gruppo sociale per omologarsi a ciò che più gli è congeniale o convenzionale, soffre del suo egocentrismo, della sua bramosia e odia perché ammira alla rovescia. Soggetti che non godono di buona salute poiché il loro atteggiamento nei confronti della vita è tossico, autolesionista, il loro colesterolo diventa cattivo, rancido, saturo di ioni negativi come il cloro.
Il colesterolo è una sostanza grassa presente nel sangue a formare il mattone delle membrane cellulari e rappresenta la base chimica per la sintesi ormonale e metabolica e per il mantenimento della pressione idrostatica delle parti figurate che compongono il sangue quindi globuli rossi, globuli bianchi e piastrine.
Fra le parti figurate i globuli rossi definiscono i livelli di ematocrito, i carrier che trasportano l’ossigeno ai tessuti e dai tessuti al cervello. In sostanza se i tessuti osteoarticolari, muscolari e nervosi sono irrorati e nutriti da un’ottimale saturazione di ossigeno nel sangue (ematocrito) potete accedere alla Guarigione, alla Sapienza, alla Saggezza, alla Senzienza di ogni cellula.
A questo livello chi è nel percorso di acquisizione della “Sapienza Biologica” può già sin qui intuire che i farmaci anticoagulanti con o senza statine sciolgono il colesterolo e diluiscono il sangue rendendolo troppo liquido condizione che inibisce la spinta idrostatica permettendo al fluido sanguigno di riempire il midollo spinale fino alla corteccia cerebrale.
Il sangue così diluito, è privo di forza meccanica per attraversare il fitto tratto di sottilissimi fasci nervosi della corteccia fino alle ghiandole del sistema limbico (chakra della corona) disattivando il vaso governatore che regola il passaggio di energia in tutto l’organismo.
Il sangue impoverito di colesterolo e la sua naturale densità non è in grado di nutrire, idratare e mantenere intatte le delicate reti neurali del sistema nervoso centrale dove i circuiti elettrici controllano ogni singola funzione vitale, dal battito di ciglia al battito cardiaco.
I livelli di normalità del colesterolo in Francia sono <400 (sono sulla buona strada) direttamente confermati da un’amica infermiera che ha fatto un’esperienza di lavoro in Francia. In Italia a >210 ti assestano una terapia cronica e a seconda delle soggettive e preesistenti falle di sistema ormonale è possibile anzitempo indagare la tipologia di accidente a cui si andrà incontro, il minimo che vi può accadere è diventare diabetici, ipertesi e cardiopatici.
Per finire è assolutamente importante rendere noto che l’arteriosclerosi è una malattia inventata da “Guinnes dei Primati” che ha avuto in tutti i sensi un successo planetario.
Vi assicuro che con 350 mg/dl i medici vi considerano un miracolo, d’altronde c’è chi crede nello sbarco sulla Luna e a momenti su “Marte” ma non crede alla guerra batteriologica con attività di geoingegneria clandestina e alla manipolazione climatica per giustificare il Global Worming.
By Gabry Gavin su Facebook
Comunque, per mantenere nei giusti rapporti i grassi è bene alimentarsi con cibi integrali e biologici, se possibile crudi, secondo questo schema elementare = CRUDISMO in EMODIETA:
1 – ridurre od eliminare soprattutto i salumi.
2 – ridurre i condimenti vegetali ed i carboidrati (pane, pasta, pizza ecc.)
3 – aumentare gli alimenti ricchi di fibra: (frutta, verdure, legumi ricchi di fibra, cibi biologici, biodinamici e quindi integrali)
4 – Oltre ad una sana alimentazione vi sono molte piante medicinali che depurano il sangue:
il tarassaco, il cardo mariano, la betulla. Far bollire i gambi e le foglie del carciofo, che sono amarissimi, bere il liquido e mangiarli, se fatto in maniera costante, semplicemente perché il fegato lavora meglio.
La BARZELLETTA del COLESTEROLO
La medicina ufficiale crede ancora oggi (2011) che la causa delle malattie cardiache sia il colesterolo alto ma questo è stato completamente smentito dalla scoperta che la reale causa è l’infiammazione della parete arteriosa.
Il colesterolo è una sostanza essenziale per la nostra vita e viene utilizzato per riparare le pareti dei vasi sanguigni fin nella microcircolazione. Se i vasi sanguigni sono infiammati avremo un eccesso di colesterolo nel sangue, perche deve essere prodotto dal corpo per riparare i danni esistenti nelle pareti arteriose..
Eppure milioni di persone nel mondo, spinti da medici impreparati od in mala fede, assumono farmaci per abbassare il colesterolo e fanno una dieta povera di grassi, consigli che non fanno altro che peggiorare lo stato di salute delle persone. Infatti le malattie cardiache e gli infarti sono in aumento di anno in anno, come ben dimostrato dalle statistiche ufficiali.
Tutto quello che dobbiamo fare per abbassare i livelli di colesterolo e prevenire le malattie cardiache è quello di eliminare lo stato di infiammazione dei vasi sanguigni, che nasce in primis nell’intestino.
La vera causa delle malattie cardiache e del colesterolo alto è nell’alimentazione errata, pochi vegetali crudi e troppi carboidrati.
E’ incredibile come in solo 200 anni la razza umana ha completamente stravolto la propria dieta andando a consumare cibi che non sono mai esisti in precedenza e che il nostro corpo non è quindi geneticamente predisposto a consumare, es.: le farine raffinate e lo zucchero, che guarda caso sono i cosiddetti cibi ad alto indice glicemico.
I cereali integrali e le farine integrali APPENA MACINATE non sono ad alto indice glicemico perché vengono convertite gradualmente in glucosio e quindi danno il tempo all’organismo di far assorbire il glucosio nei tessuti senza creare un picco glicemico nel sangue.
Ogni volta che consumiamo un cibo ad alto indice glicemico si instaura un eccesso di zucchero nel sangue, la cosiddetta iperglicemia che diventa cronica quando la nostra dieta si basa su pane, pasta, dolci, zucchero, possono volerci anni per accumulare ed avere una iperglicemia alta, ma se si cambia alimentazione in c.a. 1 mese tutto si normalizza.
Gli effetti di un picco glicemico costante sono disastrosi:
– Vengono danneggiati i vasi sanguigni
– Indurisce le arterie (arteriosclerosi)
– Ispessisce le pareti capillari, rende il sangue più denso e può causare delle crepe nei vasi sanguigni più piccoli.
– Avviene la glicazione ovvero una ridotta capacità dell’emoglobina di trasportare ossigeno ai tessuti con le gravi conseguenze che ben si possono immaginare
– Aumenta la viscosità del sangue
– Vi è un’anomala tendenza delle piastrine a riunirsi (aggregazione piastrinica)
Se questi cibi vengono consumati saltuariamente (non tutti i giorni) allora il pancreas grazie alla produzione di insulina riesce ad abbassare il livello di glucosio nel sangue facendolo assorbire alle cellule ed ai tessuti e il colesterolo riparerà il breve danno che è stato subito dai vasi.
Ma quando questi cibi invece costituiscono la nostra dieta (cosa che purtroppo è vero per il 90% della popolazione) allora c’è un costante picco glicemico troppo frequente nel sangue e quindi giorno dopo giorno si danneggiano le pareti dei vasi sanguigni.
– La Candida rinforza l’infiammazione e viene nutrita dallo zucchero e dagli antibiotici.
Un inciso:
Il glucosio (zucchero) è un alimento nobile soprattutto per le cellule nervose, ma non per le cellule degli altri tessuti, muscoli, ecc., perché queste ultime si nutrono di lipidi (grassi).
La vecchiaia è una perdita della capacita di produrre la melanina (vedi BioElettronica), assieme alla lenta acidosi progressiva che si accumula negli anni con la perdita dei bicarbonati (pH basico).
Tuttavia questa non è l’unica modalità in cui gli zuccheri causano il danneggiamento dei vasi sanguigni.
Lo zucchero e le farine raffinate generano infiammazione intestinale e nutrono la Candida che quindi inizia a crescere indisturbata, anche perché con le infiammazioni generate dal pH digestivo alterato che genera anche irritazione della mucosa intestinale, con questi effetti:
– La parete dell’intestino si indebolisce e comincia a far filtrare sostanze (cibo, batteri, ecc.) nel flusso sanguigno
– La candida produce tossine e scorie che finiscono nel flusso sanguigno, aggravando lo stato di malessere
E’ stato dimostrato di recente che la candida e altri funghi riescono ad accumularsi anche nei vasi sanguigni, producendo ulteriore amplificazione degli stati infiammatori. Questa situazione causa una sovrappopolazione di microbi e funghi nel sangue che proliferano anche nelle pareti dei vasi sanguigni provocando infiammazione cronica.
Il colesterolo è l’ultimo anello della malattia cardiaca
Il colesterolo, che oggi viene demonizzato, ha la funzione di contribuire alla normale formazione e riparazione delle membrane cellulari e viene quindi utilizzato in realtà per riparare i vasi sanguigni. Quando i vasi sanguigni sono sotto infiammazione cronica, è necessario troppo colesterolo e quindi si manifesta una occlusione dei vasi sanguigni con la conseguente restrizione del flusso sanguigno.
L’eccesso di colesterolo non proviene dalla dieta
Come ho spiegato nell’articolo Quello che il tuo medico non ti ha mai detto sul Colesterolo ed è vitale che tu sappia il 75% del colesterolo presente viene prodotto dal nostro corpo e solo il rimanente 25% proviene dai cibi che ingeriamo.
Quello che accade con la Candida è inoltre che essa impedisce l’assorbimento di vitamina B6 e zinco. Una deficienza di questi due nutrienti causa problemi al metabolismo dei grassi e all’utilizzo corretto del colesterolo da parte dell’organismo, come afferma il Dott. Walter Last.
“Se se si verifica un danno eccessivo nel nostro corpo, tale da rendere necessario del colesterolo supplementare attraverso il flusso sanguigno, non sembra molto saggio abbassare il colesterolo e semplicemente dimenticare il perché si è formato. Sembrerebbe molto più intelligente ridurre il maggior fabbisogno di colesterolo riducendo l’infiammazione cronica”. cosi afferma il dott. Rosedale
Cosa fare per ridurre l’infiammazione cronica
L’infiammazione non è una cosa complicata – è semplicemente una difesa naturale del corpo che richiama i suoi difensori a riparare il danno. Tuttavia se continuiamo ad alimentare la causa dell’infiammazione allora essa diventa cronica e i danni diventano seri e mortali.
– Eliminare lo zucchero
– Eliminare i cereali raffinati e tutti i prodotti a base di farina di qualsiasi tipo
– Eliminare il glutine (favorisce l’infiammazione)
– Eliminare i latticini (favoriscono l’infiammazione)
– Eliminare gli insaccati
– Mangiare poco e spesso in questo modo non si avranno sbalzi glicemici
– Accompagnare ogni pasto con la verdura cruda ben condita che tiene basso l’indice glicemico
– Non limitare i grassi sani come olio extravergine di oliva e olio di cocco
– Assumere vitamina B6, zinco e vitamina D che riducono l’infiammazione e migliorano il metabolismo dei grassi
– Assumere vitamina C e lisina che rafforzano le pareti dei vasi sanguigni
– Prendere cura del pancreas: mastica bene ogni cibo e mangia cibi crudi vivi ricchi di enzimi
– Prendere cura del fegato: fai delle tisane depurative a base di tarassaco, cardo mariano; assumi integratori specifici per il fegato
– Assumere olio di cocco ogni giorno è ottimo per sbarazzarsi della Candida.
Il Dr. Linus Pauling, uno dei più grandi scienziati del XX secolo, premio Nobel per la chimica, aveva già affermato quando ancora non c’erano studi certi, che la causa crescente delle malattie cardiache era dovuto al crescente consumo di zucchero da parte della popolazione.
Tratto da: dionidream.com, con aggiunte del redattore di questa pagina
FRUTTA SECCA
Dose consigliata di frutta fresca, per l’implementazione di minerai e grassi “buoni”, specie noci, mandorle dolci, nocciole, (meglio evitare le arachidi, che sono un legume ed anche perche’ sono molto inquinate dai prodotti chimici utilizzati in agricoltura), utilizzate al massimo 60 gr al giorno ripartito nella giornata; molto utili nel dimagrimento e per tutte le eta’, per la circolazione sanguigna e per il cuore; per il colesterolo e’ d’obbligo l’utilizzo di 2 noci brasiliane al giorno.
Per regolarizzare il colesterolo e pulire le arterie e le vene, servono soltanto tre ingredienti.
Aglio, limone e menta
Questi cibi contengono potenti proprietà anti-colesterolo, la menta, ha mostrato secondo un sondaggio dell’Università Metodista di Piracicaba, la sua efficacia nell’abbassare i livelli di colesterolo.
L’aglio ed il limone invece, sono considerati molto efficaci per la pulizia dei vasi sanguigni, riducendo i livelli di colesterolo nel sangue, rafforzano le pareti delle arterie e riducono il rischio di malattie cardiovascolari.
INGREDIENTI
– Una manciata di foglie di menta;
– 4 teste di aglio (non spicchi ma 4 teste intere);
– 4 limoni con la buccia;
– 3 litri di acqua bollita
Lavare tutti gli ingredienti (meglio se biologici).
Tagliare l’aglio a pezzetti e i limoni a fette. In un barattolo di vetro aglio, limoni e foglie di menta e solo un pò di acqua bollita. Mescolare bene. Poi mettere il composto in un barattolo di vetro pulito e versare il resto dell’acqua bollita per riempire la bottiglia. Chiudere la bottiglia e conservare in frigorifero per almeno 3 giorni, max 7.
POSOLOGIA
Iniziare a consumare 1 cucchiaio 3 volte al giorno, prima dei pasti (colazione, pranzo, cena).
Se non c’è nessun problema, si può lentamente aumentare la quantità.
La dose massima di questa bevanda è di 50 ml. 3 volte al giorno.
La durata del trattamento è di 40 giorni.
Si raccomanda di effettuare questa pulizia delle arterie almeno una volta l’anno.
vedi anche: Glicemia + Cuore + Sangue, succo peculiare + Circolazione Sanguigna + Circolazione, depurazione
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Bruciate le Statine sulla Pila ! Lo sapevamo fanno male, non servono. Finiamola perfino con il mito del Colesterolo.
Lo sapevamo: non e’ lui. A far male sono i processi infiammatori generali. Stili di vita, Vaccini e farmaci, alcool smisurato, fumo. Il processo infiammatorio fa degradare il colesterolo all’interno del vaso sanguigno ostruendolo. Ma il Colesterolo di per se non fa assolutamente male.
By dott. G. Parisi (medico)
Fonte Ansa – Giugno 2016
Il colesterolo alto non è un fattore di rischio per le malattie cardiache negli anziani, e al contrario può avere un effetto protettivo contro diverse malattie, tra cui il cancro. E’ questa la conclusione di un gruppo internazionale di esperti che, sul British Medical Journal (Bmj), ha passato in rassegna 19 diversi studi sull’argomento condotti su 68mila persone complessivamente.
Non ci sarebbe quindi un legame tra alti livelli di colesterolo Ldl, quello cosiddetto cattivo, e le malattie cardiache negli over 60. Il 92% degli anziani con colesterolo alto ha vissuto infatti a lungo o più a lungo di chi aveva livelli bassi di colesterolo.
Nel restante 8% non è stata trovata alcuna associazione. Le statine da tempo vengono prescritte come uno degli strumenti per ridurre il rischio di attacchi cardiaci e ictus causati dall’indurimento e restringimento delle arterie. Secondo i ricercatori, a questo punto bisogna ”rivalutare la prescrizione di statine, i cui benefici sono stati esagerati”.
Una conclusione plausibile, secondo Giuseppe Paolisso, ex presidente della Società italiana di gerontologia e geriatria (Sigg): ”Possono esserci alcuni fattori che negli adulti sono un rischio, e negli anziani no – precisa -. Ad esempio il sovrappeso è un fattore di rischio per l’adulto, mentre per l’anziano ha un effetto protettivo”.
Per lo studio pubblicato sul Bmj inoltre, gli alti livelli di colesterolo possono essere utili per prevenire altre malattie, tra cui il cancro. Tra le ricerche prese a sostegno ve ne sono due condotte su un campione complessivo di 140mila persone, per 10 e 30 anni, che hanno rilevato livelli più bassi di cancro in chi aveva il colesterolo più alto e una minore mortalità negli individui con una storia familiare di colesterolo alto.
Nei topi inoltre sono stati registrati maggiori casi di tumore in chi assumeva una terapia per abbassare il colesterolo. Tuttavia per Jeremy Pearson, della British Heart Foundation, ”la conclusione di questo rapporto è contraddetta da una grande quantità di studi che mostrano un calo del rischio di attacchi di cuore e ictus in anziani e giovani che assumono farmaci contro il colesterolo”.
Lo sapete che il Colesterolo alto è al contrario un sintomo di buona salute ? Infatti, significa semplicemente che si producono molti ormoni, naturalmente per utilizzarli. E una buona produzione ormonale significa buona salute.
Forse non sapete che il cosiddetto “Colesterolo Cattivo” in realtà è buono: infatti, è in elemento necessario per produrre le cellule.
Inoltre, la vitamina D è prodotta, mediante esposizione solare, a partire da un componente del Colesterolo.
Come vedete, il Colesterolo è una sostanza fondamentale per il nostro organismo. E averlo alto significa stare bene.
Purtroppo, avendo trovato il modo per abbassarlo facilmente, si sono “inventati” che il Colesterolo alto è dannoso. Per cui, ai pazienti ignoranti, che quindi non sanno come stanno le cose, i medici prescrivono le Statine.
Quelli, invece, sono farmaci molto pericolosi: infatti vanno a bloccare processi fondamentali per l’organismo. Tra cui la produzione ormonale. Causando molti danni. Tra questi, anche danni cerebrali: chi le assume, infatti, ha visto sovente una diminuita memoria.
Quindi, se le assumete, distruggete non solo il vostro fisico (danni a livello del Sistema Muscolare sono molto frequenti) ma anche il vostro cervello.
Quindi, per combattere qualcosa che non è pericoloso, distruggete il vostro benessere, se non la vostra stessa vita.
Come vedete, è sempre l’ignoranza il peggior difetto mentale: se c’è la conoscenza, nel caso vi dicano che avete il Colesterolo alto, potrete pensare dentro di voi: “Sono contento: significa che sto bene”. E, nel caso vi prescrivano le Statine, potrete dire, con un sorriso: “No, grazie, voglio continuare a stare bene”.
Un abbraccio a tutti voi. E buona consapevolezza.
By Sergio Ragaini
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I FALSI MITI SUL COLESTEROLO – 27 febbraio 2016
Colesterolo alto. Una epidemia che ogni anno annovera tra le sue fila sempre più giovani classificati a rischio di infarto del miocardio e in generale di patologie cardiovascolari. Stando ai dati dell’Istituto Superiore di Sanità (2002) sono circa un quinto gli italiani che ogni giorno combattono contro il loro LDL o colesterolo cattivo, ma addirittura 1 italiano su 3 è oggi in una condizione definita border line ovvero a rischio.
Ma a rischio di che cosa ? E perché ?
Nella nuova rubrica televisiva Be4eat in onda a partire da lunedì 29 febbraio alle ore 21 su Telecolor (1) i medici cardiologi Guido Balestra, presidente della Fondazione Cardiologica Sacco Forlì e Antonino Frustaglia, direttore medico e geriatra, hanno discusso delle nuove prospettive mediche di cura e prevenzione al colesterolo sfatando molti dei falsi miti a riguardo.
Prima tra tutto la sua pericolosità.
“Non è il colesterolo il vero problema, ma ciò che denuncia” è il commento di Guido Balestra, da anni impegnato nella ricerca medica di una cura e prevenzione alle cardiopatie.
“Un alto colesterolo, diciamo intorno ai 200 mg/dl, è la manifestazione di una infiammazione in atto nel nostro organismo che si presenta con un alto tasso di colesterolo totale che indubbiamente è tra i diversi fattori di rischio di patologia cardiovascolare, ma sicuramente non è la causa primaria. Che cosa sta provocando questa infiammazione? E perché l’organismo si trova in questo stato? E’ su questo che noi cardiologi dobbiamo operare ed agire con una corretta anamnesi dello stile di vita del paziente, sia dal punto di vista nutrizionale che di qualità della vita”
La base infiammatoria di una ipercolesterolemia è il motivo principale per il quale “una dieta su base vegetale e integrale che elimina ogni alimento infiammante -sottolinea il dott. Frustaglia- funziona nella cura e nella prevenzione di una patologia cardiovascolare, soprattutto nell’abbattimento dei valori di colesterolo e in generale dei fattori di rischio associati e patologie correlate come diabete o malattie su base autoimmune”. A testimonianza di questo la ricerca che il direttore medico e geriatra sta conducendo con colleghi sull’argomento in collaborazione con l’università.
Ma la dieta non basta.
Esistono altri parametri associati che il medico curante deve tenere in considerazione ovvero, ribadisce il dott. Balestra, “l’eccessivo calcio nella dieta, il grado di inquinamento ambientale in cui il paziente vive; il modo in cui si conservano in frigorifero gli alimenti e il funzionamento intestinale con lo stato della flora batteria”.
“Sono tutti fattori di rischio correlati che in pochi considerano ma che tuttavia giustificano i sempre più numerosi casi di eventi cardiaci anche gravi in pazienti apparentemente senza parametri di rischio, con un colesterolo nella norma, un peso ottimale e un apparente stile di vita salutare”.
Per non dimenticare poi le nuove evidenze scientifiche che associano ad una carenza di vitamina D e vitamina K il rischio di eventi cardiaci.
“Tanto quando la ricerca sta sostenendo che gli omega-3 non servono a niente (Meta analisi su 89 studi precedenti apparsa su British Medical Journal del 2006) altrettanto oggi ci sono sempre più evidenze che puntano il dito sulla necessità di una integrazione di vitamina D e vitamina k2 nella dieta di un paziente cardiopatico.
Ma quanti sanno queste cose ? E soprattutto, quanti lo applicano ?”
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Il Dr. Dwight Lundell è un cardiochirurgo americano di fama mondiale. Gen. 2013
In 25 anni di pratica chirurgica ha eseguito 5.000 interventi a cuore aperto. E’ stato Primario Chirurgo al Banner Heart Hospital (Mesa, Arizona). Contrariamente alla maggioranza dei suoi colleghi specialisti ha avuto il coraggio di prendere le distanze dalle vedute ufficiali che considerano i grassi animali (colesterolo e grassi saturi) come fattore di rischio cardiovascolare.
Sentiamo cosa dice: “Noi medici con tutti i nostri studi, conoscenze e autorevolezza spesso sviluppiamo un egocentrismo ipertrofico che ci impedisce di ammettere di esserci sbagliati. Bene, eccomi qua, io ammetto di essermi sbagliato.
Mi sono preparato con altri importanti medici, sono stato bombardato con la letteratura scientifica, frequentato continuamente seminari di aggiornamento e ho insistito per anni sul fatto che l’unica causa delle patologie cardiovascolari fosse l’ipercolesterolemia e l’unica terapia accettata fossero le statine e una dieta povera di grassi.
Il colesterolo non è la causa dell’infarto, né lo sono i grassi saturi.
Egli afferma a giusta ragione ed in sintesi che, e’ il processo infiammatorio che produce la malattia cardiaca e non solo quella…..!
(NdR: Questo e’ il principio cardine della Medicina Naturale).
Infatti:
Due articoli sul rischio cardiovascolare pubblicati sul finire del 2013 sul Bmj, che riportavano un dato esagerato sulla frequenza degli effetti collaterali associati alla terapia con statine sono finiti al centro di una controversia che l’Editor in Chief della rivista, Fiona Godlee, ha deciso di affrontare a viso aperto, pubblicando un editoriale. Entrambi gli studi (uno dei quali era stato gia’ descritto:
Crolla il mito dei grassi saturi:
http://www.doctor33.it/crolla-il-mito-dei-grassi-saturi/articolo-21411.html
…citavano un dato secondo cui gli effetti collaterali delle statine si verificherebbero nel 18-20% dei pazienti, un dato gravemente sovrastimato a detta dell’autore stesso dello studio citato come fonte nei due articoli.
È stato proprio l’autore di quello studio osservazionale non controllato, Rory Collins che insegna medicina ed epidemiologia all’Università di Oxford, a chiedere al Bmj di correggere l’errore. Gli autori – per voce dei primi firmatari dei due articoli John Abramson e Aseem Malhotra – hanno acconsentito a correggere la frase incriminata, e la direttrice Fiona Godlee ha dato notizia della correzione “cosicché i pazienti che possono trarre benefici dalle statine non siano erroneamente scoraggiati dall’iniziare o proseguire la terapia a causa di timori esagerati sugli effetti collaterali”.
Tuttavia Godlee ha ritenuto che la richiesta di Collins di ritrattare completamente i due articoli non fosse giustificata, perché il dato erroneo era citato marginalmente, ma anziché chiudere la vicenda in maniera autoritaria ha affidato a un comitato indipendente l’incarico di valutare come procedere, riconoscendo di essere lei stessa in una situazione di conflitto di interesse poiché ogni articolo ritrattato comporta un’ammissione di errore da parte del sistema di peer-review adottato dalla rivista.
Nel frattempo ribadisce che “il Bmj continuerà a dibattere le questioni importanti sollevate in entrambi questi articoli: se l’uso di statine debba essere esteso a una popolazione molto più ampia a basso rischio di malattia cardiovascolare, e quale sia il ruolo dei grassi saturi nella malattia cardiaca”.
Fonte: Bmj 2014; 348:g3306 (Published 15 May 2014)
NOTA PERSONALE del dott. Giuseppe Parisi
Il colesterolo introdotto non ha nessun valore nei portatori di alta Colesterolemia ! difatti non e’ un colesterolo tratto dalla dieta, ma “fabbricato” erroneamente dall’organismo.
Ciononostante, (guarda caso!) questi soggetti, presi a campione e controllati,hanno alti tassi di HDL,cioe’ la parte migliore del colesterolo,quello che tra l’altro ne facilita’ = il movimento attraverso il circuito vasale artero venoso.
Il problema delle “calcificazioni” non e’ legato alla quantita’ di colesterolo, ma alla sua modificazione biochimica che avviene espressamente,nei “processi infiammatori” sia comclamati ad esempio malattie immunitarie, ma soprattutto processi infiammatori aspecifici, quelli che capitano nello Stress giornaliero che tali circostanze comporta.
Quindi, su questo problema siamo ancora “annozero”, soprattutto i Cardiologi che ingozzano di “statine” (fanno i Ponzio Pilato della situazione se ne lavano le mani mettendosi il ferro dietro la porta….) con dubbi risultati clinici, e pericoli certi.
Consiglio a tutti il libro “Die Cholesterin-Luge – Das Märchen vom Bosen Cholesterin” (ovvero la Menzogna sul Colesterolo) del prof Walter Hart Bach, tradotto, per quanto ne so in Olandese e Spagnolo. Si tratta davvero un eyes-opener che vale la pena di leggere. Il cardio-chirurgo Bach, basa le sue conclusioni scientifiche su anni di lavoro. È quasi 80enne ed esercita ancora. In sintesi per lui la problematica dei valori di colesterolo alto é una problematica ampiamente superata.
In questo libro dimostra che la realtà è diversa da come viene prospettata. Bach, dopo decenni di ricerca, non ha potuto trovare alcun legame tra colesterolo ed aterosclerosi (indurimento delle arterie).
Alimenti ipocolesterolemizzanti e farmaci, secondo lui e altri importanti medicamenti superflui, sono dannosi e spesso letali. Si tratta di miliardi di business nel settore alimentare e farmaceutico, commercio tenuto in vita con l’inganno. Si parla addirittura di mafia del colesterolo.
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Nel suo ultimo libro (“Colesterolo: menzogne e propaganda”), un cardiologo e ricercatore al CNRS, il dottor Michel de Lorgeril mette un bastone tra le ruote. Secondo lui, far abbassare il colesterolo non serve a niente, buono e cattivo non avrebbe alcun senso e le statine sarebbero addirittura inutili.
In breve secondo lui, il colesterolo permetterebbe soprattutto alle industrie di fare un sacco di soldi…
1. Colesterolo redditizio per i laboratori
D: Perché il colesterolo è così diffamato ?
R: Dr. Michel de Lorgeril: “Il colesterolo è diventato il nemico numero uno nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, perché fa comodo a tutti. Gli interessi economici in gioco sono enormi, soprattutto dopo l’arrivo delle statine.
Le aziende farmaceutiche hanno fatto di gran lunga i loro conti. I farmaci anti colesterolo rappresentano uno dei più grandi affari del mercato mondiale.
Contribuiscono a oltre 1 miliardo di euro nel deficit della previdenza sociale.
Anche le industrie agroalimentari beneficiano di questo, con le loro margarine e yogurt presumibilmente anticolesterolo.
Interessa anche molti medici che così possono praticare una medicina per così dire sistematica”
2 . Colesterolo buono e cattivo “di altezza”
D: I termini buono e cattivo, o tasso normale che senso hanno ?
R: Dr. Michel de Lorgeril: “Il concetto di colesterolo “buono e cattivo” è una panzana.
Pure Walt Disney con la strega cattiva e la fata bella cercano di nascondere le debolezze della teoria del colesterolo.
Vi sono studi clinici come Illuminate del 2007, che mostrano come l’aumento del colesterolo buono e l’abbassamento di quello cattivo non proteggono dalle malattie cardiovascolari !
Quanto al tasso normale di colesterolo, si parla sempre di una media.
Per i parametri biologici o fisiologici, ci sono le medie e delle differenze. Una persona può avere dei valori medi verso l’alto o dei valori medi verso il basso, senza avere per questo un problema di salute”.
3. I pericoli del colesterolo sono una credenza ?
D: Perché siete contrari alla teoria comunemente accettata sui pericoli del colesterolo ?
R: Dr. Michel de Lorgeril: “Secondo questa teoria, il colesterolo è tossico per le arterie.
Rappresenterebbe la principale causa di infarti, ictus e complicanze cardiovascolari.
Più il colesterolo aumenta e maggiore è il rischio. Viceversa più il suo tasso è basso e più il pericolo diminuisce.
Alcuni fautori di questa teoria, raccomandano quindi di abbassare al massimo il colesterolo. Ma queste sono solo delle ipotesi senza validazione scientifica. Sono credenze indotte dalle industrie farmaceutiche ed alimentari. E non hanno una base razionale”.
4. Colesterolo e infarto: nessun rapporto ?
D: Il colesterolo alto non è sinonimo di malattia cardiovascolare ?
R: Dr. Michel de Lorgeril: “L’aumento del colesterolo non è di per sé una causa di problemi cardiovascolari. Esso può per contro essere letto come una alterazione dello stile di vita nei parametri biologici, vera e unica cause della malattie cardiovascolari.
Chiaramente, il colesterolo è un semplice indicatore di rischio. Numerosi studi vanno in questa direzione.
Dagli anni ’70, i dati mostrano che la mortalità cardiaca rimane generalmente la stessa, a prescindere dal livello di colesterolo nel sangue.
Il nostro stile di vita e le nostre condizioni di esistenza, diminuiscono l’aspettativa e speranza di vita, non il colesterolo”.
5. Far abbassare il colesterolo non serve a niente
D: Il livello di colesterolo non fornisce alcuna protezione ?
R: Dr. Michel de Lorgeril: “No, far abbassare il tasso di colesterolo non serve a niente.
Tutti gli studi clinici pubblicati dopo il 2005 sono stati negativi sulla questione. Il tasso di colesterolo si può ridurre con la dieta o l’assunzione di farmaci. Ma se contemporaneamente, lo stile di vita non cambia, il rischio rimane lo stesso. Se per esempio una persona continua a fumare, pensando di essere protetto dalla statina, essa andrà verso il disastro”.
6. Statine: nessuna prevenzione
D: Le statine aiutano a proteggere dalle malattie cardiovascolari ?
R: Dr. Michel de Lorgeril: “No, non forniscono alcuna protezione.
Abbassano il colesterolo ma senza alcun effetto sulla mortalità. Molti studi su questi farmaci restano sospetti a causa del coinvolgimento delle industrie farmaceutiche.
Il programma ALLHAT del 2002, il solo sponsorizzato da istituzioni pubbliche indipendenti, non mostra alcuna protezione malgrado il colesterolo basso.
Tutti gli studi dopo il 2005 non mostrano alcun effetto sulla mortalità, a parte il recente e molto controverso studio Jupiter.
Sul rischio di ictus, non c’è nessuna prova o dato scientifico dell’utilità delle statine. Stessa cosa nell’insufficienza cardiaca”.
7. Gli effetti collaterali delle statine
D: Ci sono rischi per i pazienti che assumono le statine ?
R: Dr. Michel de Lorgeril: “Le statine hanno numerosi effetti collaterali. Per le persone attive, sembrano influenzare la qualità della vita causando dolori muscolari e depressione.
A lungo termine, esiste anche un aumentato rischio di cancro, specialmente nelle persone con più di 60 anni.
Lo studio PROSPER del 2002 mostra maggior incidenza di cancro e numero di morti per cancro nei pazienti che usavano la pravastatina, rispetto alle persone senza trattamento.
Attenzione però, i pazienti non devono interrompere il trattamento farmacologico senza prima parlarne con il loro medico.
Ma la prescrizione di statine sembra peggiore del sangue infetto in termini di numeri. Ben 7 milioni di francesi prendono questi farmaci inutilmente”.
8. Le vere cause delle malattie cardiovascolari
D: Se il colesterolo non c’entra, cosa provoca gli infarti?
R: Dr. Michel de Lorgeril: “L’infarto viene quando c’è un’arteria coronaria completamente bloccata. Nella maggioranza dei casi, la causa è un coagulo di sangue. La formazione del coagulo dipende da tre fattori: l’aggregazione delle piastrine sanguigne, la coagulazione e la fibrinolisi, un meccanismo anti coagulo. Il colesterolo interviene in uno di questi fenomeni.
Quanto alle lesioni aterosclerotiche, esse intasano le arterie in parte, ma mai completamente. Il colesterolo rappresenta al massimo il 10% di queste lesioni. Quindi 10% di una parziale ostruzione, che non è essa stessa responsabile dell’infarto. “
9. Come proteggere il cuore e le arterie
D: Quali misure dovrebbero essere prese per proteggersi dalle malattie cardiovascolari?
R: Dr. Michel de Lorgeril: “Tutte le malattie cardiovascolari sono malattie legate allo stile di vita. Da qui l’importanza di agire in particolare su tre fattori: fumo, esercizio fisico e dieta.
Chiaramente, non fumare e cercare di respirare aria pulita. Si dovrebbe anche effettuare una adeguata attività fisica.
Per l’alimentazione, la dieta mediterranea ha dimostrato la sua efficacia clinica. In sintesi, una dieta ricca di cereali non raffinati, frutta e legumi freschi, legumi secchi, noci e frutta essiccata, olio d’oliva e erbe aromatiche.
10. Perché il mondo medico rimane in silenzio
D: Perché molti medici non condividono i loro dubbi sul colesterolo e statine?
R: Dr. Michel de Lorgeril: “In primo luogo, non hanno accesso ai media. Ma se molti medici non dicono nulla, è anche per paura. Uno dei più grandi epidemiologi mondiali ha appena letto il mio lavoro sullo studio Giove, che riguarda l’uso preventivo delle statine. Ha detto che approva e mi sostiene. Ma si rifiuta di co-firmare il mio articolo. Il motivo: l’università per cui lavora ha contratti con l’industria farmaceutica.
Per quanto riguarda i medici di base, molti non hanno il coraggio di esprimere i loro dubbi a pazienti per paura di essere criticati dal cardiologo dell’ospedale. “
Fonti:
– Colesterolo, bugie e la propaganda, il dottor Michel de Lorgeril, ed. Thierry Souccar 2008 delorgerilm20071001ent1
– Effetti del Torcetrapib nei pazienti ad alto rischio di eventi coronarici, Barter PJ et al, N Engl J Med 2007 ..
– colesterolo HDL, livelli molto bassi di colesterolo LDL ed eventi cardiovascolari, Barter PJ et al, N Engl J Med, 2007
– i risultati principali in pazienti ipertesi moderatamente ipercolesterolemici randomizzati a pravastatina vs consueta attenzione: l’ALLHAT-LLT, ALLHAT Collaborative Research Group, JAMA, 2002.
– Rosuvastatina nei pazienti anziani con insufficienza cardiaca sistolica, Kjekhus J et al, N Engl J Med 2007
– Pravastatin in individui anziani a rischio di malattia vascolare (PROSPER): un trial randomizzato controllato, Pastore J et al, Lancet, 2002
– Alte dosi di atorvastatina vs simvastatina a dosaggio standard per la prevenzione secondaria efficace infarto del miocardio. Lo studio IDEAL: uno studio controllato randomizzato, Pedersen TR et al, JAMA,
2005
– La relazione betweens colesterolo e rischio di morte prematura per malattia coronarica e’ continuo e graduale? Accertamenti 356,222 screenees primarie del MRFIT, Stamler J et al, JAMA, 1986 ..
– Dieta mediterranea, tradizionale factoring rischio e il tasso di complicanze cardiovascolari efficace infarto del miocardio – Relazione finale del Lyon Diet Heart Study, De Lorgeril M et al ., Circulation, 1999
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Un lavoro pubblicato in agosto 2013 su JAMA Internal Medicine ha purtroppo documentato in modo rigoroso che l’uso prolungato dei calcio antagonisti (tra i farmaci più utilizzati al mondo per il controllo della pressione alta) aumenta in modo significativo la possibilità di contrarre il cancro della mammella
(Li CI et al, JAMA Intern Med. 2013 Aug 5. doi: 10.1001/jamainternmed.2013.9071.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23921840
Il lavoro è stato effettuato da un gruppo di ricercatori statunitense e riguarda donne di età compresa tra i 55 e i 74 anni, cioè la fascia più classica di persone che utilizza questi farmaci. Si tratta del primo lavoro che definisce gli effetti a lungo termine della assunzione di questi farmaci (cosiddetti effetti “long term”), confermando alcuni sospetti che erano già stati avanzati da lavori pubblicati ancora nel 2003 sulla prestigiosa rivista Cancer.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/14508839
In realtà il primo spunto di riflessione nasce dal fatto che non sempre è necessario trattare nelle persone oltre i 60 anni livelli di pressione elevati, e che anzi, spesso abbiamo effetti controproducenti dal trattamento di questi pazienti.
Inseguire il miraggio della pressione arteriosa a 130/75 anche a 70 anni può essere davvero controproducente.
E su queste pagine già da tempo abbiamo segnalato il rischio di caduta nella persona anziana indotto specificamente da un uso troppo “allegro” di questi farmaci.
Prima di essere una “malattia” ovvero un sintomo, la pressione elevata è un segnale di squilibrio. Sopprimere il segnale con un farmaco senza riequilibrare il tutto può mantenere l’intero sistema sotto pressione e scatenare risposte inattese.
Se il farmaco diventa uno strumento che “nasconde” un segnale di squilibrio, ecco che le citochine infiammatorie, la resistenza insulinica e l’attivazione alterata del sistema immunitario determinano effetti potenzialmente disastrosi.
La ricerca americana porta ad identificare l’aumento di rischio di cancro alla mammella per l’uso di farmaci calcio antagonisti (tra i diversi prodotti esistenti, in Italia i più venduti sono la Nifedipina con Adalat e Nifedicor, l’Amlodipina con Monopina e Norvasc e la Nicardipina con Perdipina e Cardip), mentre diuretici e ACE inibitori sarebbero immuni da questi effetti.
Davvero, qualche alternativa ai cibi salati, senza eliminarli del tutto, potrebbe essere una buona idea per la salute, e si potrebbe anche rispolverare l’abbraccio come una delle possibili terapie della pressione elevata, come è stato dimostrato fin dal 2005, con un lavoro che ne segnala il valore preventivo sull’aumento dei valori pressori:
(Light KC et al, Biol Psychol. 2005 Apr;69(1):5-21. Epub 2004 Dec 29).
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15740822
By: Attilio Speciani ( Allergologo ed Immunologo) – Tratto da eurosalus.it
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IL COLESTEROLO NON E’ PROVOCATO DAI CIBI GRASSI ! – 20/04/2012
Un cardiochirurgo di fama mondiale ci illumina su ciò che provoca realmente le malattie cardiache.
Noi medici con tutta la nostra formazione, la conoscenza e l’autorità spesso acquisiamo un ego piuttosto grande che tende a rendere difficile ammettere che abbiamo torto. Così, eccomi qui.
Ammetto di aver sbagliato. Da cardiochirurgo con 25 anni di esperienza, dopo aver effettuato oltre 5.000 interventi chirurgici a cuore aperto, oggi è il mio giorno per riparare al torto fatto come medico e scienziato.
Ho studiato per molti anni con altri medici importanti etichettati come “opinion makers” (autorità del settore).
Bombardati continuamente dalla letteratura scientifica, frequentando seminari di formazione, noi professionisti, abbiamo insistito che le malattie cardiache sono semplicemente il risultato della presenza di colesterolo nel sangue.
L’unica terapia accettata era prescrivere farmaci per abbassare il colesterolo e una dieta che limita fortemente l’assunzione di grassi. La limitazione di quest’ultimo, naturalmente, abbiamo creduto potesse far abbassare il colesterolo e quindi le malattie cardiache. Deviazioni da queste raccomandazioni sono sempre state considerate eresia e potrebbero apparire come negligenza medica.
Non funziona !
Queste raccomandazioni non sono più scientificamente e moralmente difendibili. La scoperta pochi anni fa che l’infiammazione della parete arteriosa è la vera causa delle malattie cardiache, sta lentamente portando ad un cambiamento di paradigma nel modo in cui le malattie cardiache e altre malattie croniche saranno curate.
Le raccomandazioni dietetiche, a lungo termine, hanno creato epidemie di obesità e diabete, le cui conseguenze fanno impallidire qualsiasi piaga storica in termini di mortalità, sofferenza umana e disastrose conseguenze economiche.
Nonostante il fatto che il 25% della popolazione prende costosi farmaci che contengono statine e nonostante il fatto che abbiamo ridotto il contenuto di grassi della nostra dieta, più americani moriranno quest’anno di malattie cardiache rispetto al passato.
Le statistiche dell’American Heart Association mostrano che 75 milioni di americani soffre di malattie cardiache, 20 milioni hanno il diabete e 57 milioni hanno pre-diabete. Questi disturbi colpiscono le persone sempre più giovani in numero maggiore ogni anno.
In poche parole, senza un’ infiammazione presente nel corpo, non c’è modo che i grassi si accumulino sulle pareti del vaso sanguigno causando così malattie cardiache e ictus.
Senza l’infiammazione, il colesterolo è libero di muoversi in tutto il corpo come natura vuole. E’ l’infiammazione che causa l’accumulo di Grassi.
L’infiammazione non è una cosa complicata – è semplicemente una difesa naturale del corpo ad un invasore estraneo, come tossine, batteri o parassiti.
Il processo di infiammazione è perfetto nel modo in cui protegge il corpo da questi invasori batterici e virali. Tuttavia, se esponiamo frequentemente il corpo ai danni da tossine o alimenti che il corpo umano non è stato progettato per elaborare, si verifica una condizione chiamata infiammazione cronica.
L’infiammazione cronica è NOCIVA tanto quanto l’infiammazione acuta è BENEFICA.
Quale persona ragionevole vorrebbe intenzionalmente esporsi ripetutamente ad alimenti o altre sostanze che sono note per causare lesioni al corpo ? Beh, forse i fumatori, ma almeno hanno fatto questa scelta volontariamente.
Il resto di noi ha semplicemente seguito i consigli della dieta tradizionale a basso contenuto di grassi e ad alto contenuto di grassi polinsaturi e carboidrati, non sapendo che stavamo causando lesioni ripetute ai nostri vasi sanguigni.
Queste lesioni creano un’infiammazione cronica che porta a malattie cardiache, ictus, diabete e obesità.
Lasciatemelo ripetere: le lesioni e l’infiammazione dei nostri vasi sanguigni sono causate dalla dieta a basso contenuto di grassi raccomandata per anni dalla medicina tradizionale.
Quali sono i maggiori colpevoli dell’infiammazione cronica ?
Molto semplicemente, sono il sovraccarico di carboidrati semplici e altamente trasformati (zucchero, farina e tutti i prodotti derivati) e l’eccessivo consumo di omega-6, oli vegetali come soia, mais e girasole, che si trovano in molti alimenti trasformati.
Provate a pensare di strofinare ripetutamente con una spazzola rigida la nostra pelle morbida finché non diventa tutta rossa e quasi sanguinante. Pensate di fare questo più volte al giorno, tutti i giorni per cinque anni. Se si potesse sopportare questa dolorosa spazzolatura, si arriverebbe ad avere un’area gonfia, sanguinante e infetta che si aggrava dopo ogni ripetuto attacco. Questo è un buon modo per visualizzare il processo infiammatorio che potrebbe essere in corso nel vostro corpo in questo momento.
Il processo infiammatorio è lo stesso, indipendentemente da dove avviene, esternamente o internamente. Io ho guardato dentro migliaia e migliaia di arterie. La parete di un’arteria malata fa pensare proprio a qualcuno che la abbia ripetutamente strofinata con una spazzola. Più volte al giorno, ogni giorno, i cibi che mangiamo creano piccole ferite che si aggiungono a ferite, stimolando l’organismo a rispondere in modo continuo all’infiammazione.
Mentre noi assaporiamo il gusto di un dolce appena cotto, il nostro corpo risponde in modo allarmante, come se un invasore straniero fosse arrivato a dichiarare guerra. Gli alimenti carichi di zuccheri e carboidrati semplici o elaborati con oli omega-6 per la lunga conservazione, sono stati il pilastro della dieta americana per sei decenni. Questi alimenti hanno lentamente avvelenato tutti.
Come mai mangiando un semplice dolce l’infiammazione aumenta fino a farti male ?
Immaginate di versare dello sciroppo sulla vostra tastiera e di avere una visuale di ciò che avviene all’interno. Quando consumiamo carboidrati semplici come lo zucchero, lo zucchero nel sangue aumenta rapidamente.
In risposta, il pancreas secerne insulina il cui scopo primario è quello di guidare lo zucchero in ogni cellula in cui c’è fabbisogno di glucosio. Se la cellula è piena e non necessita di glucosio, lo zucchero in eccesso viene respinto per evitare di inceppare il meccanismo.
Quando le cellule già sature rifiutano il glucosio extra, lo zucchero nel sangue aumenta, viene prodotta più insulina e il glucosio viene convertito in grasso immagazzinato.
Cosa ha a che fare tutto questo con l’infiammazione ?
Il livello di glucosio viene controllato in un intervallo molto breve. Le molecole di zucchero in eccesso si uniscono ad una varietà di proteine che a loro volta vanno a colpire la parete del vaso sanguigno. Questo danno ripetuto alla parete del vaso sanguigno scatena l’infiammazione. Quando si supera il livello di zuccheri nel sangue più volte al giorno, ogni giorno, è esattamente come prendere della carta vetrata e strofinarla nei tuoi delicati vasi sanguigni.
Anche se non sei in grado di vederlo, ti assicuro che è così. L’ho visto in più di 5.000 pazienti sottoposti ad intervento chirurgico in 25 anni, che hanno tutti un denominatore comune – l’infiammazione delle loro arterie.
Torniamo al nostro dolce.
Questo apparentemente innocente cibo, non contiene soltanto zuccheri, viene cotto in uno dei tanti oli omega-6 come la soia. Le patatine fritte sono immerse in olio di soia, prodotti alimentari trasformati sono realizzati con oli omega-6 per aumentare la durata di conservazione. Gli omega-6 sono essenziali: sono parte di ogni membrana cellulare e controllano ciò che accade dentro e fuori la cellula – però devono essere nel giusto equilibrio con gli omega-3.
Se l’equilibrio si sposta in un eccessivo consumo di omega-6, la membrana della cellula produce sostanze chimiche chiamate citochine che causano direttamente l’infiammazione.
La dieta americana tradizionale di oggi ha prodotto uno squilibrio estremo di questi due grassi. Il rapporto di squilibrio è nell’intervallo da 15:1 ad un massimo di 30:1 a favore degli omega-6. Questo indica l’enorme quantità di citochine che causano l’infiammazione. Un giusto, ottimale e sano equilibrio nell’alimentazione, sarebbe un rapporto 3:1.
A peggiorare le cose, l’eccesso di peso provocato da questi alimenti crea cellule di grasso sovraccaricate che a loro volta riversano grandi quantità di sostanze pro-infiammatorie che vanno ad aggiungersi ai danni causati dalla presenza di zucchero nel sangue. Il processo che è iniziato con un piccolo dolce si trasforma in un circolo vizioso nel corso del tempo, portando a problemi cardiaci, pressione alta, diabete e infine, il morbo di Alzheimer, mentre l’infiammazione continua senza sosta.
Non può sfuggire il fatto che più si consumano cibi preparati e trasformati, più agiamo sull’interruttore dell’infiammazione giorno dopo giorno. Il corpo umano non è in grado di elaborare, né è stato progettato per consumare, cibi ricchi di zuccheri e imbevuti di oli omega-6.
C’è solo un modo per spengere l’infiammazione; tornare ai cibi più vicini al loro stato naturale.
Per nutrire i muscoli, mangiare più proteine. Scegliere i carboidrati che sono molto complessi, come frutta e verdura. Ridurre o eliminare i grassi omega-6 come l’olio di mais e di soia e gli alimenti trasformati che causano l’infiammazione.
Un cucchiaio di olio di mais contiene 7280 mg di omega-6; uno di soia contiene 6.940 mg. E’ più salutare usare l’olio di oliva o burro da bovini allevati a fieno.
I grassi animali contengono meno del 20% di omega-6 e hanno molte meno probabilità di provocare una reazione infiammatoria rispetto agli oli polinsaturi apparentemente etichettati come sani.
Dimenticate la “scienza” che vi è stata inculcata nella testa per decenni. La scienza che afferma che i grassi saturi provocano malattie cardiovascolari, non dice il vero. Il pensiero scientifico che dice che i grassi saturi aumentano il colesterolo nel sangue non è attendibile.
Dal momento che ora sappiamo che il colesterolo non è la causa di malattie cardiache, la paura dei grassi saturi è ancora più assurda oggi.
La teoria sul colesterolo ha portato alle diete senza grassi, o a basso contenuto di grassi, creando cibi che stanno provocando un’epidemia di infiammazione.
La Medicina ufficiale ha commesso un terribile ERRORE quando ha consigliato di evitare i grassi saturi a favore di cibi ricchi di grassi omega-6. Ora abbiamo un’epidemia di infiammazione arteriosa che porta a malattie cardiache e ad altri “assassini silenziosi”.
Ciò che si può fare è scegliere alimenti integrali “della nonna” e non quelli trasformati e lavorati, che oggi “la mamma” acquista nelle grandi catene alimentari.
Eliminando gli alimenti che provocano infiammazione e con l’aggiunta di sostanze nutritive essenziali da prodotti alimentari freschi e non lavorati, si invertirà il processo di anni di nutrizione sbagliata e conseguentemente, i danni alle arterie.
Il Dr. Dwight Lundell è stato a capo del personale e Primario di Chirurgia all’Heart Hospital Banner, Mesa, AZ.
Il suo studio privato, Cardiac Care Center si trova a Mesa, AZ. Recentemente il dottor Lundell ha abbandonato la pratica chirurgica per concentrarsi sul trattamento nutrizionale delle malattie cardiache. Egli è il fondatore della Healthy Humans Foundation che promuove la salute umana con particolare attenzione su come aiutare le grandi aziende a promuovere il benessere. Egli è anche l’autore di The Cure for Heart Disease e The Great Cholesterol Lie.
Tradotto da: “La Leva di Archimede”
I FARMACI anti COLESTEROLO sono TOSSICI
I più diffusi e più efficaci farmaci per combattere il colesterolo, le statine, potrebbero provocare dei danni agli occhi.
Questo è quanto emerge da una ricerca scientifica pubblicata sulla rivista “Ophtalmology” e svolta dagli studiosi americani dell’Oregon Health & Science University e da altre ricerche nel mondo, tutti studi NON sponsorizzati dalle case farmaceutiche (Big Pharma)..
Tutti i farmaci anti-colesterolo impediscono alle pareti arteriose di autoripararsi, poiche’ eliminano proprio il materiale di cui hanno bisogno, e cioe’ il colesterolo, che e’ la fondamentale sostanza per riparare i danni causati dalle tossine dei veleni che ingeriamo e che di conseguenza causano infiammazione, per cui il “cattivo” colesterolo NON esiste, e’ tutto un business !
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Pressione e colesterolo: un aiuto dalla dieta
Nei popoli asiatici, pressione arteriosa, trigliceridi, colesterolo, non hanno statisticamente valori elevati come in Occidente.
Non è solo lo stille di vita e la dieta a determinare questa differenza, è anche un ingrediente alimentare ricavato del riso, il micete Monascus Purpureus che è utilizzato quotidianamente in molti liquori, aceti, vini, condimenti, salse, insaccati ed altri alimenti che aiutano l’organismo umano, soprattutto arterie e cuore, a rimanere in condizioni ottimali.
La moderna ricerca scientifica, ha confermato che gli alimenti contenenti Monascus Purpureus hanno veramente l’effetto che la tradizione loro attribuiva. In Giappone, l’estratto del micete Monascus Purpureus viene somministrato a quelle persone poco sensibili alla regola alimentare, per regolare la pressione arteriosa, i trigliceridi, i colesteroli cattivi LDL/VLDL e alzare il colesterolo buono HDL. In particolare è indicato per chi produce troppo colesterolo endogeno.
Dopo anni di test su migliaia di pazienti trattati con un estratto di Monascus Purpureus, ne hanno confermato la validità e autorizzato il commercio dietetico di isolati specifici del Monascus Purpureus (variamente denominati), per controllare la pressione arteriosa, i trigliceridi e il colesterolo, in particolare per le persone che non rispondono ad alcun trattamento dietologico tradizionale.
By dr. Michele Stellini – Tratto da: encanta.it
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Funzioni fisiologiche del Colesterolo
Il colesterolo è un costituente fondamentale delle membrane cellulari, in cui insieme ai fosfolipidi forma il foglietto lipidico che regola l’imbibizione della cellula e il trasporto delle molecole liposolubili. È anche presente nella membrana dei mitocondri e nelle strutture del reticolo endoplasmatico. La sintesi del colesterolo avviene nel fegato, attraverso una serie di passaggi metabolici che iniziano con la condensazione di due molecole di acetilCoA.
Il colesterolo viene utilizzato dalle gonadi e dalla corteccia surrenale per la sintesi degli ormoni sessuali e dei corticosteroidi. In gran parte viene tuttavia metabolizzato ad acido colico e in tale forma escreto nella bile.
La biosintesi del colesterolo si svolge sotto il controllo del sistema endocrino (da parte della tiroide e delle gonadi, in particolare) e in funzione dell’apporto alimentare; infatti una dieta a base di alimenti ricchi di colesterolo rallenta la sua sintesi endogena, così come una dieta carente ne stimola la produzione.
Ecco cio’ che si diceva qualche anno fa: Svelata la struttura del colesterolo buono – 21 Marzo 2011
Una gabbia che imprigiona i fattori protettivi e li difende dagli attacchi di altre sostanze. Appare così la struttura del cosiddetto colesterolo buono, identificata per la prima volta, grazie a sofisticate tecniche di spettroscopia, da un gruppo di ricerca del dipartimento di patologia e medicina di laboratorio presso l’Università di Cincinnati.
Una scoperta (NdR: mal interpretata) che potrebbe avere importanti risvolti nella cura di malattie cardiovascolari, come attacchi di cuore e infarti, come scrivono gli stessi ricercatori in uno studio apparso sulla versione online di Nature Structural & Molecular Biology.
Spesso si sente parlare di colesterolo “buono” e colesterolo “cattivo”. Che cosa distingue queste due varianti ?
Il colesterolo è un insieme di proteine presenti nel nostro corpo, caratterizzate da diverse strutture che, pur facendo parte della stessa famiglia, determinano effetti opposti sulla salute umana. Il colesterolo “cattivo”, in termini scientifici definito LDL (Low-Density Lipoproteins), è responsabile di severe malattie cardiovascolari. Il colesterolo “buono”, o HDL (High-Density Lipoproteins), presenta proprietà anti-infiammatorie e anti-ossidative.
Sebbene si conduca molta ricerca su questo tema, poco si sa su cosa renda “buono” il colesterolo. “Il motivo principale è rappresentato dalla quasi completa mancanza di conoscenza della struttura delle HDL e di come questa interagisca con altri importanti fattori presenti nel plasma”, ha spiegato W. Sean Davidson, a capo della ricerca.
A livello molecolare, funzione e struttura sono infatti due concetti strettamente collegati. Ed ecco la novità apportata dai ricercatori statunitensi: grazie a sofisticate tecniche di spettroscopia e spettrometria di massa, è stato possibile analizzare la struttura tridimensionale di HDL umane. I risultati hanno mostrato che queste proteine formano una struttura a gabbia, che incapsula il contenuto lipidico, in grado di adattarsi nel tempo grazie a meccanismi di torsione e ammortizzazione. I ricercatori hanno inoltre compreso che la maggior parte di queste interazioni fisiologiche avvengono sulla superficie delle HDL, che è quasi interamente occupata dalla proteina cardioprotettiva apolipoproteina A-I. Trovando tutta la superficie occupata, le altre proteine hanno poca possibilità di interazione con le HDL; in questo modo vengono accentuati i suoi effetti benefici.
Come sottolinea Davidson, lo studio della struttura delle HDL aiuta a svelarne i meccanismi di interazione. Comprendere il funzionamento del colesterolo “buono” è fondamentale per capire i suoi effetti cardioprotettivi e apre le porte per una migliore cura delle malattie cardiovascolari.
By Laura Nebuloni – Tratto: galileonet.it
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L’Aterosclerosi è una patologia degenerativa a lento decorso e quando compaiono i primi sintomi in genere è troppo tardi, dunque per controllarne lo sviluppo gli esperti hanno introdotto il concetto di rischio cardiovascolare, al fine di agire per tempo con la prevenzione.
Questo indice rappresenta la probabilità di andare incontro in futuro a una complicanza dell’aterosclerosi (infarto, ictus).
I fattori di rischio (alimenti inadatti poveri di vegetali: verdure, legumi, frutta), farmaci, Vaccini, infiammazioni, fumo, ipertensione, trigliceridi alti, diabete, aumentano il rischio cardiovascolare e si potenziano a vicenda. Se sono presenti più fattori di rischio, è poco efficace agire su uno solo di essi.
Se per smettere di fumare e controllare la propria pressione basta la volontà del paziente, non lo è altrettanto controllare i valori del sangue apportando modifiche alla propria alimentazione.
Facciamo un po’ di chiarezza in merito.
Colesterolo
Innanzitutto bisogna precisare che avere il colesterolo alto non significa andare incontro alla formazione delle placche. Esistono persone con colesterolo alto senza placche e persone con colesterolo a posto con le placche. Il colesterolo alto non è il fattore di rischio più importante, per tali problemi.
Il colesterolo di per sè non è una molecola nociva, anzi svolge importantissime funzioni, per esempio partecipa alla sintesi degli ormoni sessuali maschili, la riparazione delle pareti arteriose, ecc..
Il colesterolo viene trasportato nel sangue dalle lipoproteine LDL e HDL.
Il livello di colesterolo totale nel sangue è la somma di quello presente nelle lipoproteine LDL e nelle HDL, e quindi non è un dato che determina in modo assoluto il rischio cardiovascolare, quello che conta infatti è il rapporto tra colesterolo cattivo e buono.
Il rapporto tra colesterolo totale e HDL deve essere inferiore a 5 per l’uomo e a 4.5 per la donna.
Un soggetto con colesterolo totale a 250 e colesterolo HDL (buono) a 80 ha un indice di rischio pari a 3.1 (assolutamente normale), mentre un soggetto con colesterolo totale a 250 e HDL a 40 ha un indice pari a 5 (a rischio).
Alimenti contenenti colesterolo
Il colesterolo che abbiamo nel sangue proviene per il 20% da quello assunto con l’alimentazione mentre per l’80% è autoprodotto dall’organismo. Esiste un meccanismo di regolazione che aumenta il colesterolo autoprodotto in presenza di uno scarso apporto con la dieta. NON ha nessuna importanza eliminare gli alimenti contenenti colesterolo. Basta evitare gli eccessi.
Di fatto, dato che gli alimenti contenenti colesterolo (frattaglie, burro, tuorli d’uovo, carni e formaggi grassi) sono quasi tutti ipercalorici, un soggetto in peso forma non può assumere troppo colesterolo senza assumere troppe calorie. Quindi il fatto di rimanere in peso forma limita automaticamente l’assunzione di grassi.
Gli unici alimenti da controllare (si legga: da non mangiare tutti i giorni) sono i tuorli d’uovo (non gli albumi, infatti le frittate ASI prevedono l’eliminazione di 1/3 dei tuorli !) ed alcuni crostacei.
Colesterolo, grassi saturi e grassi trans
Sentiamo continuamente dire che per tenere sotto controllo il metabolismo bisogna limitare i grassi saturi.
Questo consiglio è stato “tradotto” nel consiglio di limitare gli alimenti di origine animale. Ancora oggi molti nutrizionisti continuano a fornire questo inutile consiglio.
Negli anni 50 in USA si consigliava addirittura di sostituire il burro (animale) con la margarina (vegetale).
I grassi saturi aumentano il colesterolo totale nel sangue, ma in modo proporzionale tra colesterolo LDL e HDL: il loro rapporto rimane pressoché invariato.
Invece i grassi trans (contenuti nella margarina !) aumentano solo quello cattivo, peggiorando il rapporto e aumentando il rischio cardiovascolare.
I nutrizionisti che consigliano di evitare i grassi trans, però, sono ancora molto pochi.
Attualmente il problema della maggior parte della popolazione è quello di soddisfare il 10% di grassi polinsaturi, non quello di limitare i saturi !
In un paese come il nostro dove l’uso di olio di semi spremuto a freddo è bassissimo, poiché si preferisce l’olio extravergine di oliva, e anche il consumo di pesce grasso è insufficiente, l’apporto di grassi polinsaturi è ridotto.
I grassi polinsaturi abbassano il colesterolo cattivo in modo maggiore rispetto alla semplice riduzione dei grassi saturi.
Per tenere sotto controllo i grassi, bisogna eliminare i grassi trans e assumere la giusta ripartizione dei grassi: 10% saturi, 10% monoinsaturi, 10% polinsaturi
Colesterolo e carboidrati ad alto indice glicemico
Il colesterolo endogeno, quello autoprodotto dall’organismo, aumenta se la dieta è ricca di carboidrati, soprattutto se sono ad alto indice glicemico.
Per questo motivo il consiglio di limitare i grassi è inutile, se poi ci si butta sui carboidrati.
Bisogna ridurre le calorie, per evitare il sovrappeso, e assumere la giusta ripartizione di macronutrienti e questo è sufficiente, non occorrono altri consigli.
La % di carboidrati nella dieta non dovrebbe superare il 50%.
Colesterolo e attività fisica
L’attività fisica aerobica (corsa, bici, sci di fondo, nuoto), praticata ad una intensità medio-alta, è in grado di aumentare la frazione HDL e quindi il colesterolo efficiente.
In questo modo il colesterolo totale aumenta, e quindi il rischio cardiovascolare diminuisce.
Per svolgere questo compito l’attività fisica deve essere praticata a un livello sufficientemente elevato per sudare almeno un po’, non basta passeggiare o andare in bicicletta a un ritmo molto blando: l’attività fisica deve essere reale altrimenti i benefici sono minimi.
I farmaci e Vaccini
NON andrebbero MAI utilizzati, ma regolarsi con alimentazione appropriata e movimento fisico tornare in peso forma, aver adottato una alimentazione equilibrata nei macronutrienti, garantire l’apporto minimo di grassi polinsaturi, praticare una regolare attività fisica aerobica.
Purtroppo questo non accade quasi mai, e i farmaci vengono regolarmente utilizzati come compensazione a una alimentazione e uno stile di vita sbagliato.
I farmaci più utilizzati sono le statine, capaci di inibire la sintesi endogena del colesterolo. Altri farmaci utilizzati sono le resine, i fibrati e gli acidi nicotinici, tutti farmaci nocivi per l’organismo.
Trigliceridi
I trigliceridi rappresentano la forma più comune di grassi alimentari. Nel sangue il loro valore varia da 50 a 200 mg per dl, ma può arrivare anche a 300 e oltre in alcuni casi. Se il test dei trigliceridi supera i 150 mg/dl, aumenta il rischio cardiovascolare ed è quindi opportuno agire per abbassare i valori.
Per abbassare il valore dei trigliceridi nel sangue è sufficiente perdere peso. Valori superiori a 110 mg/dl determinano una probabilità molto alta che il soggetto sia sovrappeso, a meno che non siano presenti dislipidemie (valori alterati dei lipidi nel sangue) congenite.
Per ritornare a valori di sicurezza, sotto i 150 mg/dl, nella maggior parte dei casi è sufficiente una alimentazione ipocalorica per rientrare nel peso forma.
Tratto da: cibo360.it, con precisazioni del redattore di questa pagina
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Colesterolo e trigliceridi
Il colesterolo, i trigliceridi insieme ai fosfolipidi sono i grassi contenuti nel nostro organismo. I fosfolipidi sono i principali componenti delle membrane cellulari e delle guaine dei nervi.
I trigliceridi rappresentano la più grande riserva dei nostri lipidi e rappresentano quasi il 90% dei grassi ingeriti.
Il colesterolo è componente essenziale delle membrane cellulari e della bile.
Origine dei grassi circolanti
La parte più importante dei grassi circolanti è prodotta dall’organismo stesso, mentre un’altra parte viene introdotta con la dieta. L’assorbimento dei lipidi alimentari avviene a livello dell’intestino tenue, per opera di alcuni sistemi enzimatici dopo un’emulsione con i sali biliari.
La sintesi interna dei lipidi avviene principalmente nel fegato. I trigliceridi vengono prodotti a partire dai glucidi (zuccheri), mentre il colesterolo viene sintetizzato dall’acetil-Co.A.
Trasporto dei lipidi nel sangue (VLDL,LDL e HDL)
Il colesterolo e i trigliceridi sono trasportati dal sangue sotto forma di lipoproteine. Le VLDL trasportano i trigliceridi mentre le LDL il colesterolo. Il colesterolo VLDL e LDL viene definito impropriamente colesterolo “cattivo”, mentre il colesterolo HDL viene chiamato impropriamente colesterolo “buono”, in realta’ il colesterolo svolge un’importante funzione protettiva e riparatrice delle arterie.
Stile di vita:
Tenere nei limiti fattori aggravanti quali: diabete, ipertiroidismo, consumo alcolici. Per ridurre i fattori di rischio si deve tenere sotto controllo: l’ipertensione, la glicemia, si deve smettere di fumare e fare una regolare attività fisica.
La dieta – Alimentazione salubre = Crudismo in Emodieta
La prima cosa da fare, nel trattamento dei livelli elevati di colesterolo, è di seguire una dieta che ne mantenga il più possibile il livello regolare nel sangue.
By dott. Cesare Augusto De Silvestri – con precisazioni del redattore di questa pagina
Tratto da: vitadidonna.it
Schema dietetico indicativo:
Alimenti consigliati:
Oli vegetali (oliva extravergine, mais, arachidi, ma con parsimonia).
Riso di vari tipi, Pane, pasta, possibilmente integrali (poco e piu’ abbondanza di riso rispetto agli altri cibi cerealicoli).
Verdure abbondanti e di stagione ad ogni pasto.
Frutta di stagione mangiata al di fuori dei pasti, oppure fare pasti di sola frutta.
Uova, massimo due volte la settimana.
Pesce di mare (meglio non di allevamento, comunque sempre meglio della carne di animale terrestre)
Yogurt con parsimonia
Carni, meglio bianche (pollo, tacchino, coniglio, anatra, uccelli – meglio se ai ferri, alla piastra).
(NdR: se ammalati, si consiglia di esclude tutti i cibi derivanti dagli animali: carni, latte e latticini dalla dieta, fino all’eliminazione del problema di salute)
Alimenti vietati o perlomeno da ridurre considerevolmente:
Dolci e biscotti industriali.
Grassi animali (burro, panna, strutto, pancetta, da ridurre al minimo).
Carne di maiale, salumi e insaccati, cervello, frattaglie, interiora.
Formaggi molto fermentati (ridurre), latte (vietato) e derivati.
Per mantenere un buon metabolismo ed i giusti rapporti di ossido/riduzione e quindi ormonali, e’ bene seguire un’alimentazione quanto più vegetariana possibile, con legumi, verdure crude e poca frutta ma e separata dal resto del cibo, con pochissimi formaggi, o pesce e/o carni bianche (se siete ammalati sono da escludere anche carni, salumi e formaggi)
Ma comunque tutto cio’ che e’ qui indicato, deve essere sottoposto a verifica, per ognuno, a seconda del gruppo sanguigno di appartenenza.
vedi anche per fluidificare il sangue e pulire le arterie: Cura dell’Aglio + Vegetarianesimo + Crudismo + Emodieta + Ipertiroideo-ipotiroideo
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Il colesterolo non provoca l’infarto, ma è un affare per chi vende farmaci – 11/03/2008
Bisogna sottolineare che la stessa cosa accade negli States (USA) dove la Food and Drugs Administration (FDA), l’ente americano per il controllo delle medicine che alla fin fine detta la linea a tutto il pianeta, continua a registrare farmaci per la “prevenzione” delle malattie cardiache solo in base al fatto che riducono le lipoproteine che trasportano i grassi nel sangue mentre le autorità sanitarie continuano a condurre campagne di prevenzione mirate alla riduzione del colesterolo.
Gli interessi dell’industria farmaceutica nel settore delle malattie cardiovascolari sono evidenti – basti pensare quanti milioni di pazienti hanno continuato la terapia nei due anni durante i quali lo studio Enhance è stato tenuto in stand-by.
In effetti, grazie alle dissennate abitudini alimentari dell’Occidente e all’allarme diligentemente pompato dai media, il mercato dei farmaci anti-colesterolo fa impallidire quello delle finte epidemie: il settore registrava un fatturato di 36 miliardi di dollari già nel 2003 e attualmente più di 40 milioni di statunitensi sono in cura.
Sul Corriere del 7 febbraio scorso Adriana Bazzi scriveva: «Le industrie hanno tutto l’interesse a promuovere l’ipotesi colesterolo, ad allargare la quota di consumatori di farmaci anticolesterolo (lo hanno fatto riducendo sempre di più i livelli normali nel sangue in modo da creare più “malati” come ha già denunciato il British Medical Journal) e a giocare sull’ipotesi colesterolo buono (da aumentare) e cattivo (da ridurre) per proporre nuove molecole dal momento che stanno scadendo i brevetti di quelle vecchie».
Bazzi si riferisce al 2004, quando oltreoceano vennero definite le “nuove linee guida” che crearono, dal nulla, ben 7 milioni di malati in più. Quando scoppiò la polemica venne fuori che ben 6 dei 9 membri che formavano la commissione erano noti per le loro frequentazioni con le case farmaceutiche e si scoprì che l’autore di uno studio relativo ai problemi cardiovascolari era collegato con ben 20 compagnie che producono medicinali e “attrezzature” per il cuore.
Conflitto d’interesse ? Non scherziamo.
Nel mondo anglosassone il fatto che gli studi sull’efficacia di un farmaco vengano finanziati dal suo stesso produttore non desta scandalo, basta che venga dichiarato pubblicamente.
Per sapere come va dalle nostre parti, dove in genere il conflitto d’interesse non viene nemmeno esplicitato, consigliamo la lettura del bellissimo libro scritto da Marco Bobbio nel 2004: “Giuro di esercitare la medicina in libertà e indipendenza – Medici e industria”.
By Sabina Morandi
Fonte: Liberazione – ariannaeditrice.it
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COLESTEROLO DANNEGGIA ? (Una voce diversa)
Al solo menzionare la parola “colesterolo” si finisce per creare terrore e preoccupazione. Probabilmente si tratta di una delle sostanze più comunemente fraintese che invece è presente normalmente nel corpo.
Tra le varie funzioni svolte dal colesterolo vorrei elencarne alcune:
1. E’ un costituente degli ormoni ipofisari, adrenalinici e gonadali.
2. E’ convertito in vitamina D in seguito all’esposizione alla luce ultravioletta proveniente dal sole.
3. Agisce come conduttore degli impulsi nervosi.
4. E’ presente in ogni cellula del corpo e aiuta a regolare lo scambio di sostanze nutritive e prodotti di scarto attraverso la membrana cellulare.
5. E’un costituente della bile necessario per l’emulsione dei grassi.
Inoltre non dobbiamo dimenticare che:
1. Meno colesterolo traiamo dai cibi, più ne viene prodotto dal corpo.
2. Più colesterolo traiamo dai cibi, meno ne viene prodotto dal corpo.
3. Il maggiore innalzamento dei sierocolesterolo si verifica dopo l’ingestione eccessiva di carboidrati e non dei grassi.
La limitazione nel consumo dei cibi contenenti colesterolo come burro e uova, in effetti ha ben poco a che vedere con il livello di colesterolo.
Alcuni ordini religiosi il cui credo assicura un completo regime vegetariano hanno gli stessi livelli di colesterolo alto e basso, come nell’individuo medio consumatore di carne. Gli studi condotti su alcune tribù primitive che consumano enormi quantità di colesterolo nel loro normale regime alimentare hanno mostrato che queste hanno livelli molto bassi di sierocolesterolo. Altri studi condotti su individui che avevano alti livelli di colesterolo messi a un regime molto limitato, hanno dimostrato che per ogni 100 unità di colesterolo eliminate dalla dieta il livello nel sangue scendeva solo di tre unità.
Tutto ciò testimonia che non esiste una relazione diretta, fondata su una base solidamente scientifica, tra il consumo di colesterolo e i livelli di colesterolo nel sangue.
Il colesterolo e l’arteriosclerosi
Se il consumo di colesterolo nella dieta non fa innalzare il colesterolo, allora come avviene questo innalzamento? E’ risaputo che il colesterolo è presente nelle malattie che interessano i vasi sanguigni come nel caso dell’arteriosclerosi. Come e perché il colesterolo è giunto fino lì ?
Innanzitutto vorrei evidenziare che:
1. Le placche ateromatose riscontrate sulle pareti delle arterie nell’arteriosclerosi contengono non solo colesterolo, ma anche fibrine, collagene. minerali, trigliceridi e fosfolipidi oltre ad altre cellule cementificanti che tengono il tutto insieme. Perché allora si è accusato solo il colesterolo ?
2. l livelli di colesterolo nel sangue sono pressoché identici sia negli uomini che nelle donne, tuttavia il tasso di malattia coronaria è molto più alto negli uomini.
3. Che i livelli di colesterolo non continuano ad aumentare in modo apprezzabile dopo i 50 anni, mentre il tasso di malattia coronaria aumenta notevolmente.
4. Uno studio ben controllato in cui tutti i pazienti avevano alti livelli di colesterolo ha dimostrato che quando il gruppo è stato diviso e il 50% ha visto ridotti i livelli di colesterolo nel sangue per mezzo delle medicine, il tasso della malattia cardiaca è rimasto invariato in entrambi i gruppi. Diciotto persone dei due gruppi avevano seri problemi arteriosclerotici, anche se un gruppo aveva livelli di colesterolo normali.
Si è giunti alla conclusione che non esiste una relazione scientifica tra i livelli di colesterolo nel sangue e la malattia che colpisce i vasi sanguigni. Sono troppe le variabili da considerare ed è piuttosto facile misurare il colesterolo nel sangue e spesso trovarlo elevato, ciò non permette però di trarre delle conclusioni. Sarebbe un po’ simile alla situazione in cui voi foste un cliente in un negozio derubato. Poiché eravate nel negozio sarebbe troppo facile affermare che voi eravate il ladro. Finireste per gridare che non eravate l’unico nel negozio, che erano presenti anche altri.
Inoltre pensate che le placche ateromatose presenti sulle pareti arteriose in caso di arteriosclerosi, appena formate non contengono affatto colesterolo. Il componente principale sembrano essere le fibrine.
L’esercizio è la risposta ?
Sono stati condotti numerosi studi il cui obiettivo fondamentale sembrava indicare che l’esercizio è un fattore preponderante nella prevenzione della malattia che colpisce i vasi sanguigni.
Tra i tanti studi vorrei ricordare quello condotto al St. Mary’s Hospital di Londra su pazienti che seguivano varie diete.
Un gruppo è stato trattato con olio di mais ed ha mostrato una diminuzione nei livelli di sierocolesterolo, tuttavia una maggiore frequenza di attacchi cardiaci rispetto a coloro che seguivano una dieta normale.
Il vero significato dell’episodio è spiegabile nel fatto che un aumento di acidi grassi insaturi nel sistema fa aumentare il bisogno di vitamina E, che agisce come antiossidante e previene la formazione di perossidi, un sottoprodotto tossico del metabolismo degli oli volatili. La presenza eccessiva di perossidi nel flusso sanguigno apporta problemi come l’anemia emolitica, le convulsioni, la debolezza cardiovascolare e danni al DNA per la presenza dei perossidi radicali liberi.
Queste affezioni sono state evidenziate nel programma spaziale quando gli astronauti testati per le modificazioni fisiche dovute all’assimilazione dell’ambiente spaziale hanno manifestato tali sintomi.
Cercando di determinarne le cause, un ricercatore ha avvertito che l’alto contenuto di ossigeno faceva aumentare la formazione di perossido dagli acidi grassi insaturi presenti nel corpo. Poiché la formazione di perossido è normalmente prevenuta da un’adeguata quantità di vitamina E presente nel flusso sanguigno, si è ritenuto opportuno aggiungere vitamina E alla dieta degli astronauti con una conseguente cessazione dei sintomi. Come tutto ciò si lega a una diminuzione del colesterolo in seguito all’uso di olio di mais e a un aumento della malattia coronarica ?
I perossidi tossici possono essere gli agenti chimici che hanno irritato le pareti dei vasi sanguigni e hanno determinato una situazione di emergenza richiedendo la presenza delle fibrine o delle proteine dei sangue, per proteggere le arterie. E’ possibile che nel processo che avviene in quella particolare zona dei corpo i grassi del sangue, trigliceridi e colesterolo, i minerali in soluzione incluso il calcio e altre sostanze presenti nel sangue siano stati coinvolti formando le placche ateromatose.
Tale teoria è ulteriormente confermata dalle autopsie che mostrano come i vasi sanguigni non siano universalmente bloccati, bensì esistano delle placche.
(NdR: L’aterosclerosi coinvolge arterie medio-grandi ed è caratterizzata da un ispessimento diffuso ma irregolare della parete vascolare che si estrinseca nel lume determinando placche, e nei casi più severi, ostruzione. Le placche aterosclerotiche sono composte da un accumulo di sostanze grasse, cellule e da una componente calcifica diffusa o localizzata, che tende progressivamente ad aumentare nel tempo; (tutto cio’ nasce dalle infiammazioni presenti anche nei tessuti delle arterie, e le infiammazioni nascono nell’intestino !….).
Sono state proposte due ipotesi principali per spiegare l’evoluzione del processo aterosclerotico.
La prima ipotesi è quella dell’accumulo cronico di grassi nella parete arteriosa.
La seconda ipotesi prevede un danno iniziale (vedi: infiammazione) della parete vascolare su cui, secondariamente, si vanno ad accumulare cellule e sostanze grasse. Probabilmente le due ipotesi sono strettamente collegate).
Un ricercatore ha evidenziato che le anormalità che si verificano all’interno dei vasi sanguigni provocando correnti “a mulinello” possano spiegare anche la mancanza totale di arteriosclerosi.
Queste “correnti a mulinello” potrebbero creare un effetto di irritazione o assottigliamento che comunque provoca un accumulo di fibrine in quella zona nel tentativo da parte del corpo d fortificare la parte.
Alcuni scienziati sono giunti alla conclusione che le placche ateromatose si formano solo dopo la presenza di alcuni tipi di danni e modificazioni arteriose che si verificano nella parete dei vaso da una cellula normale a una anormale.
Attualmente i fattori pericolosi possono raggrupparsi nella categoria:
1. Dei veleni chimici che includono le tossine presenti nelle sigarette e nelle alte concentrazioni di monossido di carbonio dovute all’inquinamento e in modo particolare ai tubi di scappamento delle automobili.
Si sospetta anche il cadmio che è presente comunemente nel caffe’ e nel te’. Lo zinco protegge contro gli eccessi di cadmio, quindi se doveste bere 5 o più tazze di tè o caffe’ aumentate anche le riserve di zinco.
Un altro gruppo di sostanze chimiche viene dal colesterolo ossidato all’esterno dei corpo (come nel fritti, o nelle sostanze precotte). (NdR: vedi anche: inquinamento da Vaccini che determina variazione del pH digestivo, alterazione della flora batterica, malassorbimento e quindi malNutrizione.
2. Delle Infezioni-infiammazioni, che si moltiplicano a tasso astronomico e possono apportare gravi problemi all’individuo che non possiede l’adeguata resistenza.
3. Dei fattori fisici, come la pressione alta, i raggi x, gli apparecchi elettronici come la televisione.
Le varie teorie
Le teorie proposte sono innumerevoli da quella del Dr. Oster in base alla quale il tasso di malattia cardiaca è proporzionato alla quantità di latte pastorizzato consumato, in quanto il processo della pastorizzazione permette all’enzima chiamato xantina ossidase di entrare nel flusso sanguigno e distruggere quei chimici che normalmente proteggerebbero le arterie cardiache, alla teoria in base alla quale la mancanza di vitamina B6 sarebbe in grado di provocare seri danni alla struttura cellulare.
La più logica spiegazione dell’arteriosclerosi è la teoria dei radicali liberi, una sorta di bomba che attacca il DNA di una cellula creando un’alterazione genetica che produce una crescita non maligna nella parete arteriosa in grado di provocare un notevole mutamento della membrana interna dei vaso sanguigno, apportando un accumulo di minerali, grassi e altre sostanze presenti nel sangue.
Secondo li dr. Constance Spittle la vitamina C aiuterebbe notevolmente a prevenire la manifestazione dell’arteriosclerosi. Sebbene non sia completamente d’accordo con questa teoria sono convinto che la vitamina C svolga un’azione protettiva sul sistema cardiocircolatorio e probabilmente funziona come trasportatore di colesterolo al fegato.
Alcuni individui sono stati messi a regime ristretto, eliminando zucchero e farina raffinata e svolgendo esercizio quotidiano.
Il programma sembra funzionare, tuttavia credo che non sia la presenza di pochi grassi ad avere apportato i benefici quanto l’eliminazione dello zucchero e la partecipazione al programma di esercizi quotidiana.
Ma la dieta non ha niente a che vedere con l’arteriosclerosi ?
Non intendo dare l’impressione che la dieta non abbia nulla a che vedere con l’arteriosclerosi, sono piuttosto a favore di una dieta ricca di proteine e di fibre, povera in carboidrati e media in grassi per creare quella resistenza necessaria all’interno dei corpo per opporsi all’arteriosclerosi.
Del resto alcune situazioni mi hanno portato alla conclusione che una dieta ricca di grassi insaturi può essere altrettanto dannosa di una dieta povera di grassi.
L’esperienza ci dice che la moderazione è il cammino migliore da percorrere in cerca della salute.
Certe abitudini sono incompatibili con la salute come per esempio il consumo di alcol che è stato scientificamente dimostrato
Naturalmente non tutti gli alimenti sono compresi nella categoria, tuttavia uno studio degli esempi sarà sufficiente per mostrare Il tipo di cibo necessario per ottenere risultati migliori.
Cibi consigliati
1. Tutti l tipi di ortaggi e verdure tra cui asparagi, zucche, cavoli, pomodori, cavolfiori, carote, rape, patate, sedano, broccoli, lattuga, piselli, germogli.
2. Tra i cibi fermentati i formaggi magri.
3. Tutti i tipi di frutta, succhi di frutta e succhi vegetali, sono accettabili.
4. Noci e semi oleosi sono preferibili allo stato crudo e non salati.
5. Le fibre contenute nella crusca, nel riso, nella farina d’avena, nella pectina.
Cibi sconsigliabili:
1. Le farine lavorate e i prodotti che le contengono come il pane bianco, i cracker, la pasta, i biscotti, i dolci.
2. l prodotti contenenti lo zucchero raffinato come i dolci e le caramelle.
3. La carne lavorata degli hamburger e delle salsicce.
4. Le combinazioni zuccheri/proteine come nei gelati, milk shake, carne/dolci, frutta o succhi di frutta/carne, uova, formaggio.
Come avrete notato la dieta suggerita predilige le verdure e la frutta, le carni magre, è ricca di minerali e soprattutto di potassio, di fibre che svolgono una funzione purificatrice all’interno dell’intestino.
La nostra dieta intende eliminare soprattutto le cosiddette “calorie vuote” permettendo così una eccellente influenza-normalizzante sul peso.
Da preferire, comunque, tutte le sostanze naturali che possono essere consumate come tali e in modo particolare i pomodori o il succo di pomodori e il cavolo crudo. Il metodo che raccomandiamo più che essere seguito ciecamente dove essere soprattutto compreso perché incoraggia il consumo di una grande varietà di sostanze che possono essere scelte con maggiore libertà senza essere vincolati al classico menu-tipo e permette, quindi, una maggiore soddisfazione nel selezionare liberamente cosa mangiare.
Tratto da: disinformazione.it
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Ma le INDUSTRIE FARMACEUTICHE hanno INTERESSE a MANTENERE ALTO l’ALLARME !
A chiedersi ora se questo grasso del sangue sia davvero il gran colpevole di infarti e ictus non sono i soliti «grilli parlanti» dei siti web alternativi, ma molti rappresentanti del mondo scientifico. E da loro potrebbe arrivare, prima o poi, un’assoluzione per il celebre big killer della salute. L’ultima spallata al dogma che colesterolo alto è uguale a rischio cardiovascolare l’ha data lo studio Enhance che dimostra come due farmaci anticolesterolo insieme (l’ezetimibe che ne inibisce l’assorbimento intestinale e la simvastatina che ne riduce la produzione nel fegato) non siano meglio della simvastatina da sola. In altre parole: è vero che i due abbassano di più il colesterolo nel sangue, ma questo non si traduce in un reale beneficio per le arterie.
Perché ? E soprattutto perché le aziende hanno dato con ritardo i risultati di questo studio ?
Secondo un commento pubblicato sull’Herald Tribune e firmato da Gary Taubes, corrispondente della rivista Science, l’equivoco è di fondo. E cioè: si è sempre confuso il colesterolo con le proteine che lo trasportano nel sangue, le lipoproteine. Il carico con il mezzo di trasporto. E il colesterolo è diventato buono o cattivo a seconda che sia veicolato da lipoproteine a alta densità (Hdl) o a bassa densità (Ldl). Potrebbe, dunque, non essere il colesterolo in sé il vero nemico (l’infarto colpisce anche persone con colesterolo normale), ma un’anomalia delle lipoproteine.
E infatti due farmaci insieme, pur abbassando di più il colesterolo, non prevengono le placche.
Nonostante questi dubbi, però, l’FDA, l’ente americano per il “controllo delle medicine”, continua a registrare farmaci per la prevenzione delle malattie cardiache solo in base al fatto che riducono le Ldl e le autorità sanitarie conducono campagne di prevenzione puntando sul colesterolo.
Dimenticando, a volte, che i farmaci di sintesi hanno SEMPRE effetti collaterali che vale la pena affrontare se i benefici sono reali. E molti si chiedono quale sia il ruolo dell’industria farmaceutica.
Industria che, nel caso dello studio Enhance, ha rivelato con due anni di ritardo i risultati negativi, lasciando che milioni di pazienti continuassero la terapia. Il fatto è che il mercato degli anticolesterolo è semplicemente gigantesco.
Un esempio: nel 2005 il fatturato dell’atorvastatina è stato di oltre 12 miliardi di dollari.
Gli effetti collaterali delle statine…
Ma naturalmente vi è chi non è d’accordo e parla di truffa gestita dalle case farmaceutiche:
“Mangia grasso e vivi bene” : l’inganno del colesterolo
Le note che seguono provengono dal recente libro del dott. Perugini Billi, “Mangia grasso e vivi bene”, che induce a riflettere sui risvolti meno etici e salutistici delle mode alimentari “light” degli ultimi decenni…
“(…) I grassi sono stati sempre presenti nella dieta dell’uomo fin dai primordi. Pensiamo solo al maiale, animale “grasso” per antonomasia, che ha giocato un ruolo fondamentale nella dieta dell’Europa medievale ed è ancora tanto presente nelle tradizioni culinarie delle nostre regioni. Per quanto riguarda la paura del colesterolo, questa è nata negli Stati Uniti agli inizi degli anni ’50. Si tratta di una storia fatta d’interessi economici, industriali e politici, nulla a che fare con la salute della gente.
La demonizzazione di pancetta, uova e burro è stata una manna per l’industria degli oli di semi e delle margarine, e successivamente dei cibi dietetici, mentre lo spauracchio del colesterolo lo è stato per le industrie del farmaco. Peccato che 50 anni di ricerche e tanti soldi spesi non sono stati in grado di dimostrare che una dieta povera di grassi allunga la vita, né che il colesterolo provoca l’infarto”.
“(…) Non solo non sono state debellate le malattie coronariche, ma sono aumentati il diabete e l’obesità, che sono l’anticamera di quelle stesse malattie cardiovascolari di cui ci si voleva liberare. Rifuggiamo i grassi come la peste e poi ci ingozziamo di zuccheri e farine raffinate. Il corpo ha bisogno di una certa quantità di calorie. Se gli neghiamo i grassi, allora li cercherà sotto forma di carboidrati. Il problema è che questi, a differenza dei grassi, creano dipendenza, possono provocare insulinoresistenza e più facilmente portare al sovrappeso. Quindi, spendere i propri soldi in alimenti “scremati”, “magri” e “light” non è la risposta giusta. Non solo non fanno dimagrire, ma non sono neanche salutari”.
By Cristina Bassi – Tratto da: saluteolistica.blogspot.com
Ultima intervista del Aprile 2008 pubblicata su “il Giornale”, al dott. Perugini Billi:
Mangia grasso e vivi bene ! – Il medico che prescrive i grassi “Provocano gli infarti ? Balle !”
Il dott. Francesco Perugini Billi, il suo libro “Mangia grasso e vivi bene” va a ruba. Il suo sito totalizza 50.000 pagine lette al mese. Pazienti in fila in tre regioni. Per forza: consiglia pancetta a colazione e raccomanda la pelle del pollo allo spiedo
Ma va’ là dieta mediterranea. Aprite bene le orecchie, e soprattutto lo stomaco. La mattina, per colazione, solo burro, pancetta, uova e pane. Latte e yogurt che siano interi, rifiutate categoricamente quelli scremati. Del pollo arrosto abbiate cura di mangiare la pelle. Spiluccate le cartilagini.
Succhiate ben bene il midollo delle ossa. Mai lavorare di coltello per separare la carne rossa di una costata dal grasso che la circonda. Del pesce divorate anche la testa e le squame. E non dimenticate il fegato alla
veneziana, il rognone trifolato, le frattaglie.
Come dite ? Vi sentite già male ? Su con la vita. Semmai a curarvi ci pensa il dottor Francesco Perugini Billi, medico chirurgo, diplomato in biotecnologie e medicina naturale (alla Statale di Milano), fitoterapia (all’Università di Siena), omeopatia, omotossicologia e ayurveda.
È lui l’assertore di questi consigli alimentari, compendiati in uno slogan che è diventato anche il titolo di un volume con l’imprimatur di Gianni e Paola Mura, coppia gourmand del giornalismo italiano: Mangia grasso e vivi bene. Le Edizioni Junior di Bergamo in questi giorni lo stanno ristampando a grande richiesta. Con un’avvertenza a pagina 2: «L’autore e l’editore non si assumono la responsabilità di un eventuale uso improprio delle informazioni mediche contenute nel libro».
Anche quelle contenute nella copertina non scherzano: «Non è vero che il colesterolo e i grassi saturi causano l’infarto. I grassi sono fondamentali per il vostro benessere. Una dieta povera di grassi è inutile e non fa vivere più a lungo».
«Ho avuto il coraggio di espormi», si riconosce il merito l’eretico dell’alimentazione, 48 anni, originario di Fano, dal 1979 residente in Lombardia, sposato con un’insegnante e padre di due figli, già medico interno agli Ospedali riuniti di Bergamo, al Bolognini di Seriate e al Policlinico di Ponte San Pietro. Ora si dedica solo alla libera professione. Il suo verbo, diffuso anche su Internet attraverso un sito che totalizza ogni mese 12.000 visite e 50.000 pagine lette, lo ha costretto ad aprire ambulatori anche ad Assisi e a Roma per
venire incontro alle richieste dei pazienti del Centro e del Sud Italia e gli ha procurato una docenza universitaria all’ateneo di Cosenza nonché inviti per consulenze scientifiche e conferenze in tutta Europa. Grasso che cola.
Il dottor Perugini Billi, studioso equilibrato e dal girovita invidiabile che nel portapenne sulla scrivania tiene in bella vista una matita gialla promozionale dell’Emmentaler, è arrivato alle sue conclusioni grazie «a un amore viscerale per Madre Terra» e per tutto quello che ci cresce sopra.
«Sono nato con le piante in mano, a 4 anni tenevo i lombrichi e le formiche nelle tasche del grembiule». Si dice arcisicuro che l’umanità sia vittima di un complotto planetario scaturito da un dogma indimostrato: la teoria lipidica. Quella secondo cui l’aumento del colesterolo e dei grassi saturi è legato a una maggiore incidenza delle patologie cardiovascolari, a cominciare dall’infarto.
Non è vero ?
«L’ha detto. Controprova: nei Paesi occidentali abbiamo fatto di tutto per “sgrassare” la nostra dieta. Via il burro, via il lardo, via lo strutto, via la panna, via l’olio d’oliva. Eppure la popolazione ingrassa sempre di più e il diabete dilaga. Nella sola Europa l’obesità è aumentata del 50% negli ultimi 5-7 anni.
Come si spiega ?». Non facciamo più movimento, lavoriamo solo col cervello anziché con le mani, siamo sempre seduti.
«Non basta a spiegare. Siamo in presenza di una bugia sesquipedale dettata da precisi interessi economici. Gli ultimi popoli cacciatori e raccoglitori consumavano fino al 60% di grassi ed erano snelli, asciutti. Ma a noi hanno tolto i grassi.
Per cui siamo costretti a compensare con i carboidrati: pane, pasta, merendine. Cioè farine e zuccheri. Ora, già il famoso gastronomo Anthelme Brillat-Savarin, nel suo La fisiologia del gusto edito nel 1825, notava come l’obesità fosse la conseguenza di una predisposizione naturale unita all’eccessivo consumo di fecole e farine. I grassi non ingrassano: sono gli zuccheri che ingrassano. I grassi saziano prima e per maggior tempo. Se ne mangiamo troppi, provocano nausea. Di fronte a un panetto di burro, provi lei ad andare oltre uno o due cucchiaini. Di fronte a dieci pasticcini, invece, la sfido a fermarsi».
Chi ha interesse a farci ingrassare ?
«L’industria farmaceutica, che contro il colesterolo ci vende le statine. Gliele raccomando, quelle…
E l’industria alimentare, che s’è inventata le margarine, l’olio di semi, l’allevamento intensivo. È chiaro che il grasso, per non farci ingrassare, dev’essere grasso buono. C’è una bella differenza fra un maiale stabulato, rimpinzato di silati e soia, e una cinta senese che cresce in libertà. Sono riusciti persino a trasformare la mucca, che è un erbivoro, in un granivoro. Lei sa che cosa sono gli omega 3?».
Roba buona per il cuore.
«Acidi grassi cardioprotettori, sì, presenti soprattutto in salmoni, sgombri e sardine, ma anche in certi organi degli animali terrestri, come cervello, occhi, ghiandole surrenali, gonadi, su cui non a caso i popoli primitivi si gettavano con avidità appena uccisa una preda. Gli omega 6 invece sono da mettere in relazione a patologie infiammatorie, degenerative, cardiovascolari, tumorali. Ebbene, nell’uovo deposto dalla gallina che vive allo stato brado il rapporto fra omega 3 e omega 6 è di 1 a 4. Nell’uovo della gallina d’allevamento è di 1 a 19. Siamo quello che mangiano i nostri animali».
I vegetariani non mangiano grassi. Dovrebbero essere tutti defunti.
«Uova, latte, formaggi fanno parte della dieta vegetariana. Diverso è il discorso per i vegetaliani, o vegani, che rifiutano qualsiasi cibo di origine animale. E’ sbagliano di grosso. Fra i popoli della Terra, nessuno è mai stato vegano. I bambini, per crescere, hanno bisogno di grassi.
È criminale dare il latte scremato a un ragazzo, perché il cervello e il sistema nervoso è fatto al 70% di grassi. I problemi cognitivi e la demenza senile sono il risultato di questa maniacalità grassofobica. Bisogna mangiare meno e mangiare meglio, senza aver paura di mangiare grasso. I grassi sono fondamentali perché molti fattori protettivi – vitamine, minerali, antiossidanti – sono liposolubili».
Si sciolgono solo nei grassi.
«Esatto, sono assimilabili solo in presenza di grassi animali nell’intestino.
Quindi con un’alimentazione ossessivamente magra andiamo incontro senza accorgercene a malattie che spaziano dalla depressione all’osteoporosi, e questo a causa del mancato assorbimento delle vitamine liposolubili A, E, K e D, che sono fondamentali per la nostra salute, di cui il burro è ricco». «Colesterolo, alcol steroideo presente sotto forma di placche nelle pareti dei vasi sanguigni in caso di arteriosclerosi». Sta scritto nel dizionario. «Anni di martellante propaganda hanno persuaso la gente che il grasso si appiccica alle arterie fino a occluderle. Balle.
Il grasso che circola nel sangue non è la causa dell’aterosclerosi. Le placche sono conseguenza di processi lesivi infiammatori dovuti a tossine, microbi, fumo, sostanze chimiche, ipertensione, radicali liberi e alle conseguenti reazioni riparative. Come documentato su Lancet fin dal 1994, l’ateroma è formato per il 74% da acidi grassi di tipo insaturo, dei quali il 41% polinsaturi. Sì, proprio quelli contenuti negli olii di semi. Li reclamizzano per scrostare le arterie e invece favoriscono l’ossidazione del colesterolo. L’80% delle persone colpite da infarto non presenta livelli di colesterolo elevati».
Come, dove e quando sarebbe iniziata questa congiura ?
«Il colesterolo nel sangue è stato scoperto nel 1812. Nello stesso secolo furono trovate anche le placche nelle arterie coronarie. La conclusione fu che il colesterolo alimentare era la causa delle malattie coronariche.
Nel 1950 l’Associazione cardiologica americana puntò il dito contro l’eccesso di grassi animali nella dieta. Inutilmente il dottor Dudley White, padre fondatore della cardiologia, fece presente ai suoi infervorati colleghi che l’infarto era praticamente inesistente fino al 1900, quando il consumo di uova era tre volte superiore e non avevano ancora inventato gli olii “leggeri”, tipo quello di mais. “Guardate”, disse, “io ho cominciato la professione di cardiologo nel 1912 e fino al 1928 ho visto un unico caso di infarto del miocardio, nonostante i miei pazienti mangiassero solo burro e lardo”. Nessuno gli diede retta. La teoria lipidica parve a tutti plausibile, in special modo all’industria farmaceutica. Di fatto a smontarla sono le stesse statistiche americane».
Sentiamo.
«Prenda il tasso di mortalità. Dal 1910 al 1970 è aumentato del 3.010%, dopodiche’ dal 1970 al 1990 è diminuito. Eppure in questi 80 anni il consumo di colesterolo e di grassi saturi è rimasto pressoché costante. Altra statistica. Il consumo di grassi animali è sceso dal 1910 al 1970 del 50%, mentre quello totale di grassi e olii non ha subìto variazioni di rilievo.
In compenso, per effetto della cospirazione dietetica sostenuta dall’industria agroalimentare, il consumo di olii vegetali è cresciuto quasi del 400%.
Quindi tuttal più si può dire che questi olii “buoni” hanno contribuito a incrementare le morti da infarto. Ma c’è di peggio».
Ormai sono pronto a tutto.
«Proteine e grassi non stimolano la produzione di insulina. Invece zuccheri e carboidrati sì, perciò l’organismo sviluppa una dipendenza da essi in tutto e per tutto simile a quella provocata dalla droga. Zucchero chiama zucchero, pane chiama pane, pasta chiama pasta. Le merendine hanno sui nostri figli un effetto oppioide simile, procurano cioè una dipendenza sia insulinica che cerebrale: quando gliele togli, vanno in crisi d’astinenza come i tossicomani. Con tutti i sintomi correlati: mal di testa, palpitazioni, ipotensione».
Non teme d’essere accusato di istigazione al suicidio ?
(Ride). «La risposta non può essere altrettanto scherzosa, considerata l’alta incidenza di suicidi legata al calo della colesterolemia. Gli studi evidenziano un aumento sia dei suicidi che dei tumori nei pazienti che assumono statine. Il colesterolo è fondamentale nella regolazione del tono dell’umore e nella protezione contro il cancro».
Che rapporto ha con i farmaci ?
«Non li uso mai. Ma all’occorrenza prescrivo anche gli antibiotici e il cortisone. Non sono uno sciamano.
Mi considero un medico con la emme maiuscola che s’ispira all’aureo principio del primum non nocere, parto dai rimedi che fanno meno male, a cominciare da quelli naturali».
Pensa davvero che in natura esistano tutti i principi attivi indispensabili per mantenerci in buona salute ?
«Di sicuro ce ne sarebbero ancora molti da scoprire, ma le multinazionali del farmaco non hanno interesse a farlo. Rendono di più le molecole, che una volta messe a punto si possono brevettare.
Il 90% delle malattie che non richiedono l’intervento del chirurgo si curano con la medicina naturale, questo è sicuro».
Dieci anni fa il 55% della popolazione americana diventò grassa da un giorno all’altro, contro l’11-13% precedente. Il National heart, lung and blood Institute aveva deciso di ridurre la soglia dell’obesità. Obbedì alle industrie che vendono medicinali contro la dislipidemia ?
«Fino a 25 anni fa l’ipercolesterolemia riguardava gli uomini di mezza età con un valore oltre 240. Dopo la Cholesterol consensus conference del 1984 i parametri cambiarono: sia maschi che femmine con colesterolo sopra i 200milligrammi per decilitro di sangue andavano curati. Di recente il limite è stato ulteriormente abbassato a 180. In America 36 milioni di persone assumevano farmaci per il controllo del colesterolo; adesso si aggiungeranno 7 milioni di nuovi pazienti. Il fatturato di questo tipo di medicinali già nel 2003 ammontava a 26 miliardi di dollari. Esporti il dato a livello planetario, lo aggiorni e mi dica lei quale altro business più redditizio si poteva inventare. Piccolo particolare: 6 dei 9 esperti di colesterolo dell’Associazione cardiologica americana che hanno stilato le nuove linee guida sono stati accusati d’aver intascato soldi dalle multinazionali del farmaco».
Sempre negli Usa cinque anni fa gli enti governativi hanno cominciato a definire preipertesi i pazienti che presentano valori pressori compresi tra 89 e 80 di minima. Quindi la pressione normale sarebbe quella al di sotto della soglia degli 80.
«Questo significa che 45 milioni di europei andrebbero trattati con farmaci contro l’ipertensione. Eppure una pressione intorno ai 90 di minima e ai 140-145 di massima contribuisce a irrorare meglio il cervello degli anziani».
Grassi assolti anche per l’ipertensione.
«Milano è la capitale italiana dell’ipertensione. Nell’industriosa e frenetica Lombardia il 33% dei cittadini è iperteso, contro una media nazionale del 25%. C’entra il colesterolo oppure lo stile di vita ?».
C’è qualcosa che è bandito dalla sua tavola ?
«La margarina. Un non cibo. Un cibo inventato, altamente processato, fatto con oliacci schifosi. Molto ma molto meglio il burro o lo strutto. Ma va’ a spiegarlo al consumatore, che quando vede scritto fra gli ingredienti “grassi vegetali” crede di trovarsi di fronte a un cibo sano, naturale».
Della dieta mediterranea che cosa pensa ?
«Non è mai esistita. Un artefatto di menti fantasiose per vendere prodotti “made in Italy”. Basta andare in Calabria a vedere che cosa fanno del maiale: si mangiano pure le orecchie. Oggi il pesce è forse una delle principali fonti alimentari di metalli pesanti e sostanze chimiche tossichee cancerogene».
Credevo fosse ricco di omega 3.
«Solo il pesce azzurro, non certo il branzino o l’orata. Purtroppo però i pesci più grassi sono anche quelli che accumulano più mercurio, policloruro bifenile e diossina».
Tutto ciò che piace agli uomini fa male alla salute.
Come si spiega ?
«L’uomo non si nutre solo per la sopravvivenza ma anche per il piacere. Il che ci porta spesso a fare scelte dannose per la salute. L’animale per istinto mangia solo ciò che gli fa bene. L’uomo può scegliere fra bene e male anche a tavola».
By Stefano Lorenzetto – stefano.lorenzetto@ilgiornale.it
Commento NdR: Noi, come specialisti in Medicina Naturale, consigliamo a tutti i Vegetariani di nutrirsi almeno una volta alla settimana e con parsimonia, di qualche alimento con proteine animali, preferendo: uova, pesce, e/o carne di animali piccoli (come stazza, meglio i volatili). Ma ricordiamo sopra tutto di ridurre il latte ed i formaggi dalla propria alimentazione.
L’alimentazione e’ alla base di ogni tipo di salute e/o malattia, che non derivi da traumi, avvelenamenti o da farmaci e Vaccini, mangiate quindi POCHI carboidrati, aumentate la frutta e le verdure fresche (crude) ed eliminate i dolci – mangiate proteine animali (meglio pesce e carne di uccello e pochi formaggi) di tanto in tanto e siate tendenzialmente vegetariani !
vedi: Consigli Alimentari
Ricordiamo anche che le alterazioni degli enzimi, della flora, del pH digestivo e della mucosa intestinale influenzano la salute, non soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte dell’organismo.
Sospetto rischio tumori per farmaco anticolesterolo – Si tratta di una combinazione di due molecole.
WASHINGTON – Lug. 2008 –
Un popolare farmaco anti-colesterolo usato da circa tre milioni di persone nel mondo potrebbe aumentare i rischi di tumore. Venduto negli Usa con il nome commerciale di «Vytorin», il prodotto unisce i principi attivi di due diversi farmaci: la simvastatina e l’ezetimibe.
Le statine vengono usate da lungo tempo e considerate sicure per la salute, i sospetti dei ricercatori si appuntano per ora quindi sul secondo principio attivo.
La ricerca condotta all’università norvegese Ulleval, ha studiato 1.873 pazienti sofferenti alle valvole cardiache per verificare se il trattamento fosse in grado di diminuire la necessità di interventi chirurgici. Ma i risultati ottenuti dagli scienziati non hanno evidenziato alcun beneficio in termine di minor ricorso ad operazioni tra i pazienti che prendevano il farmaco. Inoltre, tra questi malati, 102 hanno sviluppato tumori, contro 67 nuovi casi di cancro registrati tra i volontari che prendevano invece il placebo (farmaco finto utilizzato come termine di paragone).
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PEDIATRI italiani: NO ai FARMACI ANTICOLESTEROLO ai BAMBINI e perche’ si agli adulti ?
(AGI) – Roma Lug. 2008 – No ai farmaci anticolesterolo per i bambini.
La Societa’ Italiana di Pediatria non ritiene che in Italia, allo stato attuale, ci sia ragione di allinearsi alla scelta dell’American Academy of Pediatrics che ha di recente inserito nelle sue linee guida la raccomandazione per l’utilizzo di farmaci ad hoc per controllare il colesterolo (le statine), anche per i bambini di 8 anni. “Innanzitutto – spiega il Presidente della SIP Pasquale Di Pietro – nonostante il fenomeno dell’obesita’ infantile con le sue conseguenze (tra le quali l’aumento di colesterolo) sia in forte crescita anche in Italia, non siamo, per fortuna, ai livelli ‘epidemici’ degli Stati Uniti.
A questo si aggiungono una serie di altre obiezioni di tipo medico e scientifico. Il controllo del colesterolo (e non solo) per ridurre il rischio di obesita’ e’ importantissimo, ma da qui all’impiego sistematico nei bambini di farmaci, come le statine, non privi di rischi gravi, passa molta strada. Prima di aprire anche in Europa all’uso delle statine – prosegue Di Pietro – occorrono seri studi di efficacia, tossicita’ e sicurezza in pediatria.
L’importante e’ l’identificazione dei dosaggi adeguati, la selezione dei soggetti in cui davvero il rapporto beneficio/rischio faccia preferire l’uso del farmaco. Questo anche in considerazione – conclude il Presidente della SIP – che le scelte terapeutiche di prima linea contro l’obesita’ sono altre, come le corrette abitudini alimentari e lo sport”.
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Ricercatori statunitensi hanno identificato una sostanza che libera gli eccessi di colesterolo accumulati nelle cellule degli organi, secondo lavori condotti su topi e pubblicati il 26 Gen. 2009
– altra ricerca mal interpretata !
La scoperta fa chiarezza sul modo in cui il colesterolo è trasportato nelle cellule del corpo e potrebbe aprire la strada a una terapia per la malattia di Niemann-Pick di tipo C, sottolineano i ricercatori. Si tratta di una malattia metabolica ereditaria rara caratterizzata da tassi anormalmente elevati di colesterolo in tutti gli organi.
La malattia risulta da un difetto genetico nel trasporto cellulare dei lipidi, la cui accumulazione causa la comparsa di gravi problemi neurologici e si manifesta più spesso nella sua classica forma infantile tra i tre e i quindici anni. La forma adulta, circa il 10 per cento dei casi, si manifesta soprattutto con problemi neurologici e psichiatrici.
“Ciò che abbiamo dimostrato con questa ricerca è che molto rapidamente dopo l’iniezione di questa sostanza chiamata Cyclo, una enorme quantità di colesterolo accumulata nelle cellule è immediatamente liberata prima di essere normalmente metabolizzata” spiega il dottor John Dietschy, professore di medicina interna all’università sudoccidentale del Texas e principale autore di questi lavori apparsi negli Annali dell’Accademia nazionale delle scienze con la data del 26 gennaio. “Con una sola dose, si è ottenuta l’escrezione di un terzo dell’accumulo anormale di colesterolo nelle cellule” ha detto il ricercatore.
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Ipercolesterolemia, ecco la dieta più efficace – 24/08/2011
Con un regime alimentare adatto ed integrato da soia, frutta secca e steroli vegetali (A) è possibile ottenere una diminuzione dei livelli di colesterolo “cattivo” del 13,8 per cento
Gli elevati livelli di colesterolo sono stati da tempo associati a numerosi disturbi cardiovascolari, ma in effetti nella comunità medica non vi è ancora accordo su quale sia l’intervento dietetico più efficace come sia possibile abbassarne i livelli, soprattutto nella sua componente a bassa densità (colesterolo LDL) noto anche come “colesterolo cattivo”.
Ora una nuova ricerca pubblicata su JAMA ha portato alla conclusione che una dieta integrata di specifici alimenti quali proteine della soia, frutta secca col guscio e steroli vegetali consente migliori risultati rispetto a una dieta con basso tenore di grassi saturi.
David J. A. Jenkins, ricercatore del St. Michael’s Hospital e dell’Università di Toronto, e colleghi hanno condotto un trial multicentrico per determinare quali tra gli alimenti consigliati dalla Food and Drug Administration degli Stati Uniti per il controllo dell’ipercolesterolemia siano i più efficaci su un periodo di sei mesi.
Nello studio sono stati arruolati 351 pazienti affetti da iperlipidemia, randomizzati per seguire uno di tre diversi regimi: a basso tenore di grassi saturi (gruppo di controllo) oppure con l’integrazione di soia, frutta secca e steroli, ma con due diverse frequenze delle visite di counseling con uno specialista (di routine o intensivo).
Al termine del periodo di follow-up, i membri del gruppo di controllo hanno mostrato in media una variazione nei livelli di colesterolo LDL di -3 per cento (-8 mg/dl). Nel caso della dieta integrata di routine e intensiva le percentuali sono state rispettivamente del -13,1 per cento (-24 mg/dl) e -13,8 per cento (-26 mg/dl).
“Le differenze sono state significative tra la dieta a basso tenore e grassi saturi e integrata”, ha commentato Jenkins. “I risultati migliori sono stati ottenuti nei soggetti con la più alta aderenza al regime dietetico stabilito e potranno essere estremamente importanti nella pratica clinica”. (fc)
Tratto da: lescienze.espresso.repubblica.it
Commento NdR: ma la dieta Crudista, l’unica salubre per l’uomo, indica da millenni e gratuitamente, proprio ed anche gli ingredienti che questi “ricercatori” super pagati…hanno trovato.
(A): Essi vengono sintetizzati dal metabolismo cellulare dei cibi VEGETALI Crudi.
Gli steroli sono una classe di composti chimici derivati dallo sterolo, composto policiclico formato da quattro anelli condensati (tre a sei atomi di carbonio e uno a cinque atomi di carbonio). Presentano una caratteristica funzione alcolica in posizione tre sull’anello A, una catena ramificata sul C17 dell’anello D e rappresentano una sottocategoria della famiglia dei steroidi. Sono lipidi anfipatici (a struttura idrofoba ma con una estremità idrofila costituita dal gruppo -OH) sintetizzati dall’acetil-coenzima A e hanno un ruolo importante nella fisiologia di animali e vegetali.
Per esterificazione di uno o più gruppi alcolici con acidi grassi si ottengono gli steridi. Presentano in genere un doppio legame al C5, 2 metili in 10 e 13, una catena laterale in 17 ed in posizione 3 un gruppo alcolico a cui sono legati gli acidi grassi.
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vedi anche: Medicina Quantistica
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