CONSIGLI ALIMENTARI
“Che il Cibo sia la Tua medicina, e che la Medicina sia il Tuo cibo…” (Ippocrate di Kos)
Il pasto della giovinezza per tutti
Trovate nanoparticelle di metalli tossici nelle farine utilizzate anche per la panificazione
Finalmente, anche negli USA, la maggioranza dei medici e degli operatori della salute ormai hanno capito che vi è una chiara associazione fra una dieta ad alto contenuto di frutta e vegetali (crudi) ed un basso rischio di malattie croniche.
I Fitonutrienti naturali, derivanti dalle piante, particolarmente gli antiossidanti, hanno dimostrato in modo sempre più evidente che essi aiutano ed ottimizzano la salute dell’uomo.
Ecco perché imparare ad alimentarsi e quindi a nutrire le cellule del corpo nel modo adatto, DEVE essere il PRIMO scopo di un pasto…..quindi che il pasto sia rimediodinamico…… e MONO PIATTO
Noi ci ammaliamo perché ci intossichiamo lentamente ma inesorabilmente (immissione di tossine nelle cellule del corpo ), con: alimentazione inadatta, acque malsane, utilizzando Vaccini, farmaci, droghe, stress cronici e Conflitti Spirituali irrisolti: comportamenti non in Etica ed in contrasto con le leggi della Natura.
L’alimentazione EUBIOTICA (filosofia che il prof. Luciano Pecchiai (ormai deceduto) per primo in Italia ha insegnato da decenni,ormai deceduto), cioè quella sana e naturale, è in grado non solo di affrancare dalle patologie della civilizzazione, ma anche di potenziare le difese dell’organismo, così da rappresentare una vera e propria medicina preventiva oltre che curativa, innanzitutto contro la patologia ambientale, è fondata sui seguenti principi:
La prima regola da non dimenticare mai, è che i cibi crudi sono amici delle buone digestioni e quindi della Salute Perfetta, infatti tali alimenti contengono gli enzimi necessari per questo importante processo, al contrario i cibi cotti ne sono carenti e producono esclusivamente ceneri morte.
Pertanto l’alimentazione ideale deve essere costituita per almeno il 70- 80% da cibi crudi.
– vedi: Molecole Buone = Cibo adatto
Mangiare semplice e sano è il modo migliore per mantenere o ritrovare uno stato di salute ottimale.
Mangiare solo quando si ha fame e non seguire gli orari prescritti dalle abitudini del luogo ove si vive.
Di fondamentale importanza è la provenienza degli alimenti destinati alla nostra tavola.
A tale proposito occorre acquistare prevalentemente prodotti derivanti da coltivazioni biologiche o biodinamiche, è inoltre preferibile consumare pochi prodotti che giungono da terre lontane, in quanto sovente contengono additivi e conservanti necessari per il trasporto e la conservazione.
Tali cibi, sono spesso il frutto di mode passeggere e obbligano i produttori a coltivazioni intensive che impoveriscono i terreni di fattori vitali.
Per noi Europei, il modo migliore per ritornare verso i processi ed i cicli naturali, è quello di utilizzare la ormai famosa ”dieta mediterranea”, base dell’alimentazione dei nostri progenitori, ma che va migliorata per gli abbinamenti inadatti.
Spesso si crede che un pasto corretto debba prevedere primo, secondo, contorno, frutta e pane (magari anche il dolce); ciò è assolutamente sbagliato in quanto ogni tipologia di cibo richiede enzimi diversi per essere digerito ed assorbito, perciò l’ideale sarebbe consumare (come vedrete più avanti negli esempi dei menù), un solo tipo di piatto abbinato costantemente con verdure meglio se crude.
Purtroppo assistiamo ogni giorno allo scempio compiuto dall’industria chimicoalimentare sui prodotti per l’alimentazione, inoltre l’agricoltura non biologica, utilizza colture con additivi chimici, perché spinta dall’industria chimica delle multinazionali, presentandoci prodotti belli da vedere, ma che contengono sottili e potentissimi veleni che accumulati negli anni, contribuiscono al degrado del nostro stato di salute, ed all’insorgenza delle più svariate patologie (malattie neurologiche degenerative, malattie tumorali, malattie cardiovascolari ecc.).
Di seguito alcuni consigli sugli alimenti di maggior consumo nella cultura occidentale:
– Carne: Fin dall’antichità si mangiava carne, solo quando si poteva (la cacciagione) e più tardi solo alle feste comandate, inoltre si sapeva che era ed è meglio consumare la carne proveniente da animali di piccole dimensioni (capre, pecore, ecc.), animali da cortile o piccoli e grandi volatili, piuttosto che la carne di animali grandi e grossi tipo i bovini, che veniva utilizzata in passato, prevalentemente dai nobili che è noto sono stati per secoli i soli ad essere grassi e a soffrire di gotta;
Anche il tipo di macellazione è importante.
Ovviamente il fatto di nutrirsi con prodotti carnei, aggrava sempre e per qualsiasi tipo di carne, le digestioni, per le facili putrefazioni che le proteine animali e quindi i prodotti carnei inducono.
Per chi comunque desidera cibarsi di carne, si consiglia di farlo al massimo 4 volte al mese.
Utilizzare di preferenza animali macellati nel modo antico: vedi Macellazione rituale
Un altro utile consiglio è di non consumare carne nel pasto serale (meglio il pesce), in quanto durante la notte tutte le funzioni fisiologiche rallentano e con esse anche il transito gastrointestinale, ciò provoca facilmente processi di putrefazione intestinale, che porteranno rapidamente il pH dell’intestino verso l’acidità, con conseguente formazione di fattori tossici (putrescina, cadaverina, ecc.) che il sangue trasporterà alle cellule generando nell’organismo alterazioni termico/nutrizionali e di conseguenza gravi intossicazioni.
– Anche le proteine animali, come carne e pesce, se consumate spesso od in in eccesso danno luogo a uricemie e stati di ipertensione nel carbonico. In questo caso però non si rileva alcun problema di carenza per la mancanza di questi alimenti, sia parziale che totale.
Nel caso di “malattie” OCCORRE ELIMINARE le proteine animali per un periodo di almeno 3 mesi e divenire tendenzialmente Vegetariani (meglio crudisti per almeno 30 giorni).
vedi Protocollo della Salute + Combinazioni alimentari
– Pesce: consumare preferibilmente quelli che rimangono piccoli ed a forma di pesce e non i molluschi (raramente), e ricordare che anche il pesce pur essendo più digeribile è un prodotto di carne, pertanto non andrebbe consumato più di due volte alla settimana.
– Latte e derivati: il latte vaccino o latte di mucca non è assolutamente adatto all’alimentazione umana, se non fermentato , Yogurt, malgrado venga considerato come un alimento completo, se diamo del latte pastorizzato ai vitelli, essi muoiono, se lo diamo ai topi, essi non si riproducono più. Tenete presente che il latte pastorizzato è pieno di radicali liberi per l’ossidazione che consegue la pastorizzazione ed è quindi altamente indigesto.
Il latte vaccino non pastorizzato, è adattissimo al vitello che alla nascita pesa 60 kg, dopo un mese 110 kg, a quell’età è già in grado di stare in piedi e muoversi da solo.
Questa rapida crescita richiede un notevole sviluppo e la formazione veloce delle ossa, per equilibrare i bisogni all’attività ed al peso. Per questa ragione il latte di mucca contiene più calcio di quello materno umano, ed è acido, mentre quello umano è alcalino.
Pertanto in medicina naturale, si sconsiglia l’uso del latte vaccino, ma se se ne vuole assumere, meglio quello di capra.
– Nel caso di utilizzo di formaggi, assumere un cucchiaino di miele; il formaggio sara’ meno indigesto.
Meglio utilizzare il latte di capra, che è meno grasso e quindi più digeribile di quello vaccino (di mucca).
Per la stessa ragione occorre limitare anche il consumo dei derivati del latte (formaggi, yogurt ecc.), a non più di una volta alla settimana, dando la preferenza ai formaggi magri e non fermentati.
Il grana che ha una fermentazione di circa 5-6 mesi, può essere consumato più spesso, ma sempre in quantità molto limitate.
– Uova: consumarle cotte o crude per chi le mangia, 2o max 3 volte alla settimana, al mattino, altegamino e/o la coque, cioe’ con il rosso NONcottoe preferibilmente quelle di giornata, proveniente da galline allevate con prodotti biologici ed allo stato brado, cioe’ a terra e libere, le uova già dopo qualche giorno perdono infatti buona parte delle loro proprietà energetiche e nutritive.
– Alcune proteine animali (formaggi, uova, latte, frutti di mare) se consumati in eccesso determinano uricemia e stati di ipertensione nel soggetto carbonico (robusto).
La scarsità di questi alimenti NON dà luogo come oggi si sostiene a decalcificazione, demineralizzazione, carenze proteiche, carenze vitaminiche, carenze nel binomio fosforo-calcio, ipotonia muscolare ed anche insufficienza a livello surrenale, tanto più se il soggetto è un sottovitale, purche’ l’alimentazione vegetariana sia di tipo crudista e completa anche con i semi, mangiati al mattino.
– Legumi: (ceci, lenticchie, fagioli, piselli), consumarli (se tollerati) due volte a settimana, ottime le zuppe di legumi; metterli a bagno la sera precedente.
– Pane e farinacei: il pane bianco e tutti i farinacei a base di farina bianca (compreso la pizza), sono poveri di fattori vitali (vitamine e minerali) che vanno perduti nei processi di raffinazione della farina, inoltre la lievitazione (in genere i panettieri ed i pizzaioli utilizzano il lievito chimico e sono prodotti con un tipo di grano OGM = Grano Creso) contribuisce a renderli alimenti poco adatti per il nostro nutrimento (provocano spesso gonfiore addominale e formazione di gas), consigliamo quindi di ridurre notevolmente il consumo di tali farinacei, dando la preferenza a quelli che contengono farina integrale o semi integrali e non lievitati, ad esempio il pane azzimo (che oltretutto è molto gustoso).
Meglio l’utilizzo del pane di Mais assolutamente NON OGM.
Date anche a preferenza al Riso integrale o semi integrale (non utilizzate il riso bianco raffinato) rispetto alla pasta ed al pane di grano. Se possibile eliminate od almeno riducete al massimo il pane dalla vostra alimentazione, cosi come la pasta.
PASTA e PANE di farina di Grano… attenzione a questi particolari:
Questo post è dedicato a chi ancora non ha ben compreso per quale motivo i prodotti derivati dalle farine di grano, possono se indutrializzati, disturbare non poco la salute
Qualche informazione SCIENTIFICA di BOTANICA elementare.
Il GLUTINE è l’unione di due proteine, la GLUTENINA e la GLIADINA.
Queste due proteine sono contenute nella parte interna del chicco di grano chiamata ENDOSPERMA, e sono SEPARATE. Non esiste cioè nessun legame chimico tra le due proteine fintanto che restano all’interno del chicco.
Quindi NON è esatto dire che il grano contiene “glutine”, ma contiene solo le due sostanze che, se ingerite dagli umani, lo formano !
Un chicco di grano è costituito da una pellicola esterna chiamata CRUSCA. Rappresenta una protezione, una sorta di mantello che riveste il chicco.
La parte interna è divisa in due camere. Una, molto grande, si chiama ENDOSPERMA e contiene, oltre le proteine appena nominate, la glutenina, la gliadina ed anche l’AMIDO.
L’altra camera, più piccola, ubicata nel polo inferiore del chicco, è abitata dal GERME. Quest’ultimo non è altro che l’embrione da cui prenderà origine una nuova pianta.
PRODUZIONE della FARINA:
La macinazione del grano comporta una perdita progressiva dei suoi componenti.
Quando la crusca è TUTTA eliminata, la farina corrispondente si chiama FARINA 00 (DOPPIO ZERO).
La farina 00 è la più raffinata perché oltre la crusca viene eliminato anche il germe.
Se il processo è meno aggressivo, resta un pò di crusca ma si perde ugualmente il germe e la farina si chiama FARINA 0 (ZERO).
Riducendo ancora l’eliminazione dello strato esterno, si forma la FARINA 1 che contiene ancora più crusca e, stavolta, anche il germe.
Una via di mezzo tra la farina 00 e la farina 1 è rappresentata dalla farina 2, detta anche FARINA SEMINTEGRALE.
Infine, la farina che contiene TUTTE LE PARTI ORIGINARIE DEL CHICCO (CRUSCA, ENDOSPERMA E GERME), si chiama FARINA INTEGRALE.
Precisazione:
Con la macinazione meccanica, oltre che surriscaldare il chicco e rovinare già la qualità della farina, si raggiunge doppio zero che, come detto sopra, è oltre che senza crusca, anche senza germe. Viene prima smerigliato il grano e poi macinato ciò che rimane.
Con la macinazione a pietra, a bassa velocità perché spinta da acqua o comunque corrente nelle stagioni più asciutte, il grano viene macinato direttamente integrale. Quindi la prima farina è integra.
Solo tramite il passaggio attraverso setacci sempre più sottili si ottiene la farina 2, 1, 0 o il germe del grano puro. In questo caso non esiste la 00 perché il germe è più sottile della farina ed è sempre presente nel prodotto a qualsiasi finezza di setaccio.
Cercate sempre farina integrale macinata a pietra e vedrete che avrete tutto il vero grano ! Se poi è di grani antichi, ancora meglio.
La farina bianca non macinata a pietra, essendo senza glutine, viene arricchita, altrimenti non tiene bene l’impasto ! È troppo povera !
PROCESSO di PANIFICAZIONE:
La farina, viene miscelata con acqua e lievito e impastata (con le mani o con impastatrice) forma un composto particolare di consistenza collosa ma elastica. Tale consistenza dipende da quanta GLIADINA e GLUTENINA, sono contenute in quel Grano. MAGGIORE È la QUANTITA’, PIÙ ELASTICO SARA’ l’IMPASTO. Responsabile dell’effetto “colla” è la gliadina, mentre “l’elasticità” è determinata dalla glutenina.
ATTENZIONE ! PROPRIO nella FASE di IMPASTO si FORMA il GLUTINE !
Il glutine, assente come tale nel grano, si forma per mezzo di tre fattori indispensabili: FARINA, ACQUA ed ENERGIA (per energia si intende quella determinata dalla necessaria forza applicata dalle mani o dall’impastatrice). La glutenina si è unita finalmente alla gliadina formando il Glutine.
La FARINA INTEGRALE.
Come abbiamo visto, è formata dalla presenza di tutte le componenti che formano il chicco, compresa la parte più esterna, la crusca. La crusca è la componente del grano che entra in contatto con l’ambiente (come può essere la nostra pelle).
La maggior parte della farina integrale utilizzata per panificazione, pastificazione e per la produzione di croissant, merendine, fette biscottate, biscotti, proviene dal Canada, dall’Australia, dagli Stati Uniti, nazioni tutte queste dove È PERMESSO purtroppo l’UTILIZZO di DISERBANTI e DISSECCANTI per la produzione e per la MATURAZIONE ARTIFICIALE del GRANO.
Il grano, una volta raccolto, viene trasportato in grandi navi mercantili, dentro stive di 7 mila tonnellate, fino a sette stive per nave, cioè, 49.000 tonnellate che navigano per gli oceani per 40-48 giorni.
Inutile dirvi che il grano arriva a destinazione mezzo ammuffito (la muffa produce le AFLATOSSINE, molecole altamente cancerogene) ed è ancora contaminato dal diserbante e dal disseccante (GLIFOSATO, molecola cancerogena).
Cio’ SIGNIFICA che:
TUTTI i CONSUMATORI di PRODOTTI della PANIFICAZIONE, della PASTA e di TUTTI i DERIVATI da FORNO INDUSTRIALI, NON BIOLOGICI, GUSTERANNO, INSIEME al CIBO, ANCHE le MOLECOLE CANCEROGENE DESCRITTE, in QUANTITATIVO SUPERIORE RISPETTO alle FARINE RAFFINATE (DANNOSE UGUALMENTE, queste ULTIME, PER ALTRI MOTIVI).
La MAGGIORE PRESENZA dei VELENI È DOVUTA alla circostanza che la parte più ESTERNA del CHICCO (CRUSCA) è anche quella che trattiene PIÙ DISERBANTE/DISECCANTE.
I CONSUMATORI che COMPRERANNO gli STESSI PRODOTTI ma di ORIGINE BIOLOGICA INCAPPERANNO SOLO nell’AZIONE INFIAMMATORIA PROVOCATA dalla GLIADINA.
– Carne vegetale: Con certi cereali e legumi è possibile preparare la carne vegetale, detta anche muscolo vegetale.
– Riso alimento ideale – da millenni il Riso è ritenuto l’alimento cerealicolo ideale per l’alimentazione umana; va consumato nella forma integrale e/o semi integrale; vi sono molte varieta’ di riso ognuna con caratteristiche particolari.
– Pasta – Pizza: consumarla al massimo una volta alla settimana (meglio se integrale o semi integrale e NON di grano Creso), come per i farinacei infatti oggi si utilizza preferibilmente la pasta raffinata che è povera di elementi vitali ed inoltre tende a provocare fastidiosi fenomeni di fermentazione nell’intestino, è quindi preferibile utilizzare il riso che deve essere integrale o semi integrale e può essere consumato quando si vuole; metterlo in ammollo la sera prima.
Meglio l’utilizzo della pasta di Mais assolutamente NON OGM
Non utilizzare il pomodoro cotto (specie la pelle, precetto fondamentale seppur poco seguito), per condire la pasta, il riso o la pizza, in quanto acidifica le digestioni, è consentito invece utilizzare per il condimento pomodori freschi e crudi in piccola quantità. Nel caso dell’uso eliminare la pelle, perché non adatta all’alimentazione umana, irrita la mucosa e contiene sostanze leggermente tossiche, che in alcuni soggetti possono anche dare molto fastidio.
Ricordiamoci che i carboidrati (pasta, pane ecc.) fanno ingrassare e se consumati in eccesso sono produttori di malattia !
– Verdura ed ortaggi: gruppo alimentare importantissimo.
Ad ogni pasto non deve mai mancare una porzione abbondante di verdura cruda, da consumare assieme al vostro cibo, non separandole dagli altri ingredienti, evitate di mangiare le crudità dopo il primo od il secondo (che non devono mai essere presenti nello stesso pasto, come vedremo più avanti), mangiatele prima od assieme; tutto ciò favorisce la preparazione del bolo di cibo che deve scendere nell’intestino, e verranno cosi favorite le assimilazioni e le successive eliminazioni, senza sovraccaricare ed irritare la mucosa intestinale.
È’ preferibile consumare prevalentemente verdure crude, alle volte ed in particolare alla sera si possono consumare anche cotte, meglio se a vapore o solo scottate (lasciate in acqua bollente per pochissimo tempo). Nel caso di malattie importanti, si consiglia di frullare il tutto (crudo e/o cotto) per preparare delle pappine che sono più digeribili.
Occorre anche stare attenti alla quantità di verdura ingerita perché il suo eccesso può dar luogo ad una dilatazione degli organi digestivi, a gonfiori del ventre con possibile costipazione o dissenteria, quando non a una gastroenterocolite, mentre l’insufficiente assunzione di verdura può nuovamente dare luogo a costipazione per insufficienza di fibre.
L’eventuale eccesso di cereali determina invece, come avviene nella macrobiotica, iperviscosità sanguigna e fermentazioni intestinali e quindi possibilità di dermatosi ed eccesso di muco.
La scarsità di cereali porta invece a dimagrimento, debolezza e difficoltà di assimilazione delle proteine, tanto più se il soggetto è già sottovitale (magro e fragile).
– Frutta: altro gruppo alimentare importantissimo.
Esiste una grande varietà di frutta con caratteristiche anche molto differenti, la regola fondamentale è quella di non consumare la frutta dopo i pasti, ciò provocherebbe fermentazioni anomale, inoltre l’assimilazione dei principi vitali non sarebbe ottimale (solo in qualche rara eccezione è consigliato di consumare un pò di frutta acidula dopo i pasti).
È’ quindi consigliabile consumarla come spuntino a metà mattino o pomeriggio, alle volte sarebbe molto utile fare dei pasti di sola frutta cruda (come per la verdura, occorre utilizzare quasi esclusivamente frutta cruda) particolarmente indicate a tal proposito sono le mele.
Buona abitudine sarebbe consumare frutta fresca a colazione, (ad esempio tre-quattro giorni a settimana fare colazione a base di frutta fresca di stagione).
Nel caso di malattie importanti, si consiglia di frullare il tutto (crudo e/o cotto) per preparare delle pappine che sono più digeribili.
– Semi oleaginosi: consigliamo di consumare quotidianamente come spuntino, quindi lontano dai pasti, sette-otto mandorle o noci (sono ottime anche tritate in insalata).
Nel caso di utilizzo si consiglia di frullare il tutto (crudo e/o cotto), sono più digeribili.
– Zucchero: lo zucchero bianco deve assolutamente essere eliminato dalla propria alimentazione, lo zucchero di canna, oggi molto di moda va utilizzato in quantità piccolissime, sarebbe meglio per dolcificare, utilizzare fruttosio e/o miele sempre in quantità molto limitata oppure sciroppo di acero, melassa o malto.
– Dolci e prodotti di pasticceria: consumare esclusivamente e sempre in quantità molto limitata, dolci fatti in casa, preparati con pochissimo burro, senza zucchero bianco e con farina semi integrale od integrale NON di grano Creso, oppure biscotti integrali (di riso è meglio) per la colazione sempre senza zucchero. Non consumare assolutamente merendine confezionate, che oltre ad avere un valore nutrizionale nullo, contengono sostanze assolutamente nocive, tra cui coloranti, conservanti, additivi e grassi idrogenati.
– Oli e grassi da condimento: Non utilizzare i grassi chiamati vegetali come ad esempio le margarine, utilizzare il burro in quantità limitate (da non utilizzare per chi è malato), quando cucinate aggiungete i grassi solo a fine cottura (i grassi animali e vegetali cambiano composizione chimica quando vengono riscaldati oltre i 42 gradi), quando condite le verdure utilizzate alternativamente o miscelandoli tra loro olio extravergine di oliva, olio di semi di girasole ed olio di semi di lino, sesamo, spremuti a freddo (si trovano preferibilmente in erboristeria),questo per non incorrere in carenze di vitamina E, poco rappresentata nell’olio extravergine di oliva. Non esagerate con le spezie ed i condimenti, cercate di gustare il soave sapore dei cibi, così come la natura li crea.
Se sentite il bisogno di insaporire eccessivamente con spezie od altro il vostro cibo, significa che il vostro intestino è in disordine.
GRASSI animali: Questo medico italiano (dott. Francesco Perugini Belli, consiglia di non eliminarli dalla propria alimentazione, ha scritto un libro “Mangia grasso e vivi bene” – egli afferma che da quando abbiamo ridotto e/o abolito i grassi animali le malattie cardiocircolatorie sono aumentate del 50% e pare sia davvero cosi, inoltre egli continua dicendo che 80% delle persone colpite da infarto non ha livelli di colesterolo alti !
“Mangia grasso e vivi bene” – vedi: l’inganno del Colesterolo
Le note che seguono provengono dal recente libro del dott. F. Perugini Billi, “Mangia grasso e vivi bene”, che induce a riflettere sui risvolti meno etici e salutistici delle mode alimentari “light” degli ultimi decenni…
“(…) I grassi sono stati sempre presenti nella dieta dell’uomo fin dai primordi. Pensiamo solo al maiale, animale “grasso” per antonomasia, che ha giocato un ruolo fondamentale nella dieta dell’Europa medievale ed è ancora tanto presente nelle tradizioni culinarie delle nostre regioni. Per quanto riguarda la paura del colesterolo, questa è nata negli Stati Uniti agli inizi degli anni ’50. Si tratta di una storia fatta d’interessi economici, industriali e politici, nulla a che fare con la salute della gente.
La demonizzazione di pancetta, uova e burro è stata una manna per l’industria degli oli di semi e delle margarine, e successivamente dei cibi dietetici, mentre lo spauracchio del colesterolo lo è stato per le industrie del farmaco. Peccato che 50 anni di ricerche e tanti soldi spesi non sono stati in grado di dimostrare che una dieta povera di grassi allunga la vita, né che il colesterolo provoca l’infarto”.
“(…) Non solo non sono state debellate le malattie coronariche, ma sono aumentati il diabete e l’obesità, che sono l’anticamera di quelle stesse malattie cardiovascolari di cui ci si voleva liberare. Rifuggiamo i grassi come la peste e poi ci ingozziamo di zuccheri e farine raffinate. Il corpo ha bisogno di una certa quantità di calorie. Se gli neghiamo i grassi, allora li cercherà sotto forma di carboidrati. Il problema è che questi, a differenza dei grassi, creano dipendenza, possono provocare insulinoresistenza e più facilmente portare al sovrappeso. Quindi, spendere i propri soldi in alimenti “scremati”, “magri” e “light” non è la risposta giusta.
Non solo non fanno dimagrire, ma non sono neanche salutari”.
By Cristina Bassi – Tratto da: http://saluteolistica.blogspot.com
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“Stiamo cucinando in modo sbagliato, ci stiamo avvelenando col cibo” – 12/06/2014
Viareggio, Italy – Lo chef Amelio Fantoni lancia l’allarme contro soffritti, griglia, margarine, bistecche e avverte: “Attenti ai programmi di cucina in tv: sono spazzatura”.
“Tutto quello che cucinate è sbagliato”. Si potrebbe riassumere con questa frase il nostro sapere quotidiano in cucina dopo aver parlato con Amelio Fantoni. Il cuoco, da più di trent’anni sulla breccia con trascorsi come chef in ristoranti di grido e anche in tv, da qualche anno ha fatto della cucina sana il suo metodo di lavoro e il suo stile di vita. “Sono uno tra i pochi se non il solo che usa questo metodo in Italia” sottolinea. Ha aperto a Viareggio, sulla costa della Toscana, un ristorante e l’accademia ‘Cuocersano’ dove si insegna a cucinare in modo salutare. Ma cosa sbagliamo nella nostra cucina? Stando a Fantoni, praticamente tutto. Banditi soffritti, il vino come elemento utile a ‘sfumare’, carne alla griglia, margarina e molto altro. “In Italia c’è un grosso problema culturale legato al cibo: ci stiamo avvelenando da soli da anni ormai. È l’ora di smetterla”.
Cosa c’è di sbagliato nella nostra cucina ?
“Praticamente tutto. E ci sono arrivato dopo anni di studi fatti insieme ad altri chef. Prove su prove confutate da studi e attente analisi. A essere sbagliati per primi comunque sono i concetti. ‘Buono’ infatti è una definizione che dovrebbe andare di pari passo col termine sano. O meglio, significare la medesima cosa. Altra cosa importante è il concetto di cuocere. Cuocere è semplicemente un movimento di liquidi. Ed è uno dei motivi per il quale bisognerebbe cucinare prodotti freschi dato che da quando il prodotto ‘muore’, più passa il tempo e più aumenta il carico di batteri e liquidi. E così deve essere percepito e non come intenerire, sanificare e alterare. Bisogna cuocere senza alterare i liquidi per assimilare le peculiarità di ogni prodotto altrimenti resta solo la sua massa.
Quando cucinate un piatto e sa di poco, significa che ha perso tutte le sue peculiarità. E non è un fatto di averlo cucinato con poche spezie perché una pietanza ha il suo sapore anche se non ci aggiungiamo niente”.
Quando sono cucinate da Amelio infatti, le portate una volta che arrivano in tavola sono accompagnate da un “qua non c’è assolutamente niente”. Tantomeno dai soffritti.
“Fare il soffritto significa avvelenare il nostro organismo. Partiamo da un presupposto: l’olio extravergine di oliva a 160 gradi brucia. Dai 30 agli 80 gradi inizia a scomporsi mentre dai 105 in poi è tossico. Perché dovrei avvelenare me stesso o le persone che vengono a mangiare da me quando cucino? Bisogna smetterla di vivere nel passato. Quando dico che in un piatto non c’è assolutamente niente è perché non è alterato, è cotto seguendo il suo sapore”
Domanda da ‘casalinga vecchio stampo: come si può cucinare senza soffritto ?
“Col brodo vegetale o semplicemente usando padelle che non attaccano. L’idea del soffritto fatto con l’olio è un retaggio sostitutivo del passato. Dico sostitutivo perché prima, fino agli anni ’60-’70, si cucinava con lo strutto perché la nostra dieta – dato che ci si muoveva di più – voleva un maggior apporto calorico. Strutto che ‘fuma’ a circa 380 gradi per cui è poco dannoso se utilizzate per fare il soffritto.
Cambiando le nostre abitudini, diventate più sedentarie, si è pensato di sostituire lo strutto con un olio extravergine di oliva pensando fosse più leggero. Grave errore. L’olio extravergine è un ingrediente da usare a freddo e non va scaldato perché diventa tossico oltre a essere un elemento che ‘teme’ le cose acide. E non venitemi a dire che ci cuciniamo da secoli perché fino agli anni ’60 l’olio faceva schifo dato che si ossidava, non veniva centrifugato ma lasciato a decantare per mesi prima di essere usato non sapendo che più passa il tempo e più si rovina. Direte ma come si può fare un ragù senza il soffritto? Semplice, usando il brodo vegetale e aggiungendo sale, pepe e olio solo quando è cotto. Mi saprete dire”.
Restando sul vegetale, niente margarina ?
“Per carità, è piena di grassi idrogenati”.
Una bella cottura alla griglia allora ?
“È dimostrabile che fa male. E per farglielo capire basta pensare che il materiale con cui è fatta la griglia una volta che si scalda rilascia particelle delle sostanze di cui è composta. Senza contare gli elementi che si usano per accendere il fuoco come i giornali che sono pieni di piombo o diavolina e via dicendo. Se le piace mangiare della carne con nichel e altre sostanze faccia pure”.
E una bistecca ad esempio come la cucino ?
“Potrei dirle al forno oppure in padella senza niente. Anche sulla bistecca però si torna al problema culturale. Si cerca sempre bella tenera oppure si vuole bella al sangue. Bella tenera in natura significa che è vicina alla putrefazione mentre il fatto che sia al sangue vuol dire che al suo interno non si è raggiunta la temperatura di 64° e quindi è sempre presente la globulina. La carne per essere sana dovrebbe essere bella tirata e cot