La COPPETTAZIONE consiste nell’applicazione, su aree cutanee corrispondenti spesso a punti d’Agopuntura, di coppette o ventose.
Queste sono del tutto simili ai vasetti degli yogurt e sono di materiale vetroso, di bambù, di bachelite e di plastica.
La storia della Medicina è la storia della lotta dell’uomo contro il male, il malessere, il pregiudizio, l’ignoranza e la superstizione. Questo tipo di medicina ha le sue radici in India e fin da circa 7.000 anni ha informato, attraverso i testi Vedici, circa le proprietà salutari di minerali e vegetali, che assieme alle condizioni di vita, ai comportamenti Etici, permettono di vivere senza malessere.
Nelle varie parti del mondo vi sono tecniche utilizzate nelle varie Etnomedicine che sono misconosciute sia ai medici che ai cittadini.
Due fra queste sono la Coppettazione ed il Guasha
Questi due sistemi sono empirici ma possono essere molto efficaci e fanno parte specificatamente della medicina popolare cino-giapponese oltre che in altre Etnomedicine.
La Coppettazione coinvolge la creazione di un vacuo (vuoto) in una piccola coppetta di bambù, vetro o plastica, che viene applicata in zone molto ampie come la schiena, il collo, gli arti o l’addome, comunque in ogni parte del corpo ove vi sia del dolore, previo massaggio con olio balsamico.
Al di la del materiale con il quale sono costruite, le coppette si applicano, innanzitutto, su cute perfettamente rasata e comunque priva di peli, che provocherebbero problemi al mantenimento del vuoto e con due sistemi principali, il fuoco e il vuoto meccanico.
Il primo sistema è stato l’unico fino a qualche anno fa e consiste in tre fasi principali :
– scelta dell’area o del punto sui quali applicare la coppetta
– inserire una fiamma nella coppetta per far fuoriuscire l’aria
– applicare la coppetta
Una volta scelto il punto sul quale applicare la coppetta, si deve fare in modo che questa aderisca alla cute con il vuoto. Si procede quindi ad introdurre nella coppetta, per pochi decimi di secondo, un fiammifero acceso per determinare la fuoriuscita, per dilatazione, dell’aria contenuta nella medesima, creando quindi i presupposti per la costituzione del vuoto.
Fatto ciò si procede, rapidissimamente, ad applicare la coppetta sulla cute.
Si osserva quindi che la cute risale all’interno della coppetta per azione del vuoto, rimanendo ad essa attaccata tenacemente.
Questa tecnica è di semplicità estrema ma richiede che la fiamma rimanga all’interno della coppetta per brevissimo tempo, altrimenti si rischia di ustionare la cute del paziente e di creare troppo vuoto con conseguente eccessivo richiamo di cute all’interno del vasetto.
La Coppettazione effettuata creando meccanicamente il vuoto, è una recente offerta del mercato che gravita attorno alla Medicina cinese.
Le coppette create per questa applicazione posseggono una piccola feritoia sul fondo, dotata di valvola e di cono. Questo cono si adatta ad uno strumento a pompa che richiama aria ogni volta che viene azionato agendo su una leva.
L’applicazione di queste coppette consiste di tre fasi :
– scelta del punto sul quale applicare la coppetta
– Applicazione della coppetta e creazione del vuoto meccanico
– Distacco dello strumento dalla coppetta appena applicata.
Dopo aver scelto il punto sul quale applicare la coppetta, si provvede a fissare questa allo strumento meccanico che crea il vuoto.
Si appoggia la coppetta sulla cute, nel punto prescelto, quindi agendo sulla leva dello strumento, si richiama l’aria contenuta nella coppetta e si procede, quindi, a creare il vuoto al suo interno. Si osserva anche qui che la cute risale nella coppetta e la sua risalita è tanto maggiore, quanto più si agisce sulla leva dello strumento.
Una volta che la coppetta è ancorata alla cute, si procede a distaccare lo strumento dalla coppetta per poi lasciare questa in sede per il tempo preventivato.
Qualsiasi sia il metodo impiegato per applicare la ventosa,occorre valutare se il vuoto creato sia eccessivo o accettabile. Nel caso fosse eccessivo, si può procedere alla rimozione della coppetta per poi riapplicarla in modo corretto, oppure è possibile modificare la tensione di vuoto. Si procede, premendo con un dito sulla cute in prossimità del bordo della coppetta. In questo modo un po’ di aria penetra all’interno di essa e il vuoto viene alleviato.
In genere il tempo di permanenza della coppetta, adesa alla cute, varia dai pochi minuti alla ventina e una permanenza limitata ha effetti tonificanti, mentre una lunga permanenza ha effetti disperdenti al riguardo di stasi di QI e Sangue.
Inoltre la coppettazione può essere effettuata mantenendo le coppette in sede o muovendole sul piano cutaneo.
La prima tecnica è quella maggiormente utilizzata, mentre quella che prevede il movimento delle ventose, viene impiegata nelle sindromi ansioso-depressive gravi. Le coppette, in questo caso, vengono applicate sui punti della branca esterna del Meridiano di Vescica, dove risiedono i punti ad azione psichica.
Raggiunta la posizione, la coppetta, applicata sulla cute opportunamente cosparsa di olio, per favorire lo scorrimento, viene fatta scorrere sulla cute in senso cranio-caudale e viceversa in modo da coinvolgere tutti i punti ad azione psichica.
La Coppettazione si addice al trattamento di tutte le sindromi dolorose, di molte sindromi depressive con forte componente ansiosa. Poiché tende a ravvivare il circolo energetico, si applicano ogni qualvolta vi sia il sospetto di un alterato (stasi) circolo energetico.
Può essere praticata in associazione all’Agopuntura, al Massaggio ed alla Moxibustione ed è bene che sia evitata nelle persone troppo magre o nelle persone con pelle eccessivamente lassa, così come è bene che non sia applicata su cute affetta da patologie di vario genere e su aree ferite.
Tratto da: http://freeweb.supereva.com/medicinacinese.freeweb/sub4.htm?p
vedi: Ayurvedica + Lavaggio Energetico + Coppettazione + Riposizionamento asse Cranio-Atlante-Epistrofeo
Ben noto nel mondo è il massaggio Ayurvedico, che utilizzando i punti dell’agopuntura Cinese + i punti ove vi è dolore, risolve in molti casi diversi tipi di problemi.
Il Lavaggio energetico è un particolare tipo di massaggio che apre i chakra del corpo, eliminando in genere la memoria della sofferenza di vissuti dolorosi.
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SALASSO con Coppette (tecnica utilizzata fino agli anni ’50 anche negli ospedali italiani)
Uno dei mezzi terapeutici che la medicina naturale utilizza per sottrarre sangue da una zona del corpo congestionata o di diminuire la portata del circolo sistemico (nel caso per esempio di una insufficienza cardiaca con scompenso ed edema polmonare) vi sono, oltre all’utilizzo delle sanguisughe, le “coppette”.
Le coppette secche si utilizzano per fare una semplice derivazione, attirando il sangue nei capillari superficiali, quelle scarificate si applicano sulle regioni gia’ congestionate, ed aventi subito delle scarificazioni, al fine di ottenere un “salasso”.
Per l’applicazione delle coppette secche, bisogna rarefare, per mezzo del calore di una fiammella, l’aria contenuta nella coppetta.
Ciò si puo’ ottenere facendo bruciare nell’interno di una coppetta un batufolino di ovatta, impregnato di alcol, infilato ad una bacchetta di legno che viene posta all’interno della coppetta e ritirata dopo 1 o 2 secondi, oppure gettando il batufolino direttamente nella coppetta.
La coppetta deve essere messa immediatamente sulla parte (es. sui tegumenti) in modo che l’orifizio aderisca con essi su tutta la sua estensione, e la si lascia per 4 o 5 minuti.
Grazie al vuoto fatto, la pelle viene aspirata dall’interno della coppetta, si gonfia ed assume un colore violaceo per l’afflusso di sangue nei capillari dilatati.
Staccata la coppetta, la pelle resta gonfia e colorata per alcuni giorni.
È possibile effettuare sul quel “tonfo” una piccola incisione con aghi o bisturi, scarificatore, lametta, sterilizzati.
Quindi si rimette la coppetta per far defluire altro sangue, in modo da realizzare un piccolo salasso.
Lasciare, per max 10 minuti, la coppetta fino al riempimento della stessa, per effettuare un vero proprio salasso.
Si lava quindi la pelle e si pone su di essa una compressa sterilizzata oppure si lava con l’urina del paziente.
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Guasha coinvolge una sorta di raschiamento di zone specifiche della pelle con uno strumento particolare fatto di giada.
Prima viene applicato un olio curativo speciale per diminuire il disagio. Questa tecnica è un sistema altamente efficace che puo’ apportare a risultati immediati per varie condizioni; è utile nella rigidezza e dolore del rachide e del collo.
Esso è uno dei trattamenti di prima scelta per uno dei traumi più comuni, il colpo di frusta, prima di riordinare l’Atlante, che in quello specifico trauma è SEMPRE fuori posizione.
Entrambe queste tecniche sono usate in special modo per alleviare la sottostante congestione dei tessuti, promuovere la circolazione sanguigna e linfatica ed alleviare il dolore.
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vedi anche: Medicina Quantistica
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